2010 - 01 gennaio-febbraio

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politica perché acquisita con quella strenua lotta per la libertà che hanno saputo condurre e che li ha “segnati” per sempre. Continuo ad essere stupita per l’incredibile memoria di coloro che hanno combattuto nella Resistenza poi mi dico che quelle vicende li hanno “marchiati a fuoco” in modo indelebile, donando loro una lucidità di analisi e una radicalità che per noi è un punto di riferimento certo. Grazie Tano! Il documento non poteva non partire dall’analisi della difficile situazione eco-

della democrazia”. Per realizzare il difficile obbiettivo è indispensabile conquistare sempre più forze giovani “che siano disponibili a mettersi in gioco”, in percorsi di ascolto e di responsabilizzazione delle nuove forze disposte a “remare in salita” verso obbiettivi e temi che siano stati condivisi. I nodi politici su cui concentrare tutte le forze attraverso iniziative di qualità e per cui in passato si è stati fortemente impegnati, sono quelli della pace nel mondo,

MIAMO CON FORZA

e l’unicità della persona, persone...” ersone...” nomica in cui versa l’Italia e che colpisce fasce sempre più ampie di popolazione, dai pensionati ai lavoratori dipendenti che perdono il posto, ai piccoli artigiani costretti a chiudere e ai giovani, precari o senza lavoro. Il governo della destra in realtà non governa, se non per favorire le classi sociali più abbienti o per approvare leggi ad personam, espropriando pericolosamente il ruolo del Parlamento come sancito dalla Costituzione. L’unità sindacale è stata smembrata, per isolare la CGIL e i lavoratori che rappresenta e per indebolire le loro istanze. La crisi di rappresentatività dei partiti, acutizzata da una strisciante corruzione, li allontana dai territori e dai lavoratori che, invece di rivolgersi alla sinistra che tradizionalmente li ha rappresentati, oggi salgono sui tetti delle fabbriche (Enzo Salati), in un corto circuito pericoloso, o guardano alla Lega senza coglierne la forza distruttiva della coesione sociale e dell’unità nazionale. In questa difficile situazione l’ANPI “con la sua storia, la sua identità e le sue battaglie, può costituire sempre di più un punto di riferimento per i democratici di ogni ceto sociale e ogni fede religiosa”, cercando con la sua azione di far rinascere sentimenti di fiducia e speranza per consentire “il dispiegarsi di una azione unitaria per la difesa e il rinnovamento

del rispetto dell’ambiente e dell’equilibrio del pianeta Terra, della difesa e della completa applicazione della Costituzione, e della lotta alle mafie. Da consolidare il rapporto collaborativo con l’Associazione reggiana per la Costituzione; da organizzare in tempi brevi una significativa iniziativa con il prof. Umberto Veronesi e l’associazione “Scienza e pace”, infine da rafforzare il percorso di vicinanza e la solidarietà alla cooperativa “Pio La Torre” anche aderendo a Libera. Indispensabile, come hanno sottolineato gli interventi di Realino Lupi, Valerio Saccani, Corrado Bellesia e Carmen Tacconi un progetto nazionale per entrare nelle scuole con competenza e autorevolezza e per portare una forte testimonianza non solo di quella storia che ha già generato la nostra democrazia ma anche dell’impegno “di resistenza” necessario ancora oggi. Sedi adeguate per l’ANPI (che a Campagnola da anni è gentilmente ospitata della Camera del Lavoro), sono ormai indispensabili e per questo gli enti locali sono chiamati ad impegnarsi tangibilmente, riconoscendo in questa nostra Associazione “un punto di riferimento d’avanguardia unitario nella lotta per la difesa della Costituzione” repubblicana, che non è né comunista né sovietica e che non va assolutamente cambiata nella sua prima parte,

che sancisce i diritti e i doveri fondamentali della persona. In questa nuova stagione un ruolo importante e un nuovo protagonismo va riconosciuto alle donne (Franco Malaguti) la cui importanza è stata in passato misconosciuta ma che nella Resistenza hanno dato un contributo decisivo, anche se spesso silenzioso, e che hanno avviato un cammino di emancipazione e di liberazione, proseguito negli anni della ricostruzione attraverso conquiste di giustizia, di libertà e di civiltà. Commovente l’intervento di Salmi Youssef, assessore nel Comune di Novellara, con cui in passato ho avuto una bella collaborazione all’interno del gruppo immigrazione dei DS. Ha affermato che sente il 25 aprile come festa sua, che ama la Costituzione italiana che è la sua Bibbia, che va difesa e fatta conoscere. In questi tristi giorni sentire da un ex immigrato, ora cittadino italiano in pienezza, esprimere una fedeltà totale alla nostra Carta costituzionale ci riporta per contrasto ai fatti tragici di Rosarno, esempio di quella logica puramente repressiva che caratterizza il governo delle destre nei confronti del fenomeno immigrazione, volta a rappresentarla come fonte di criminalità e di destabilizzazione. A Rosarno lo Stato non c’è più e chiude gli occhi di fronte alla sospensione dei diritti fondamentali, facendo credere che la sicurezza nasca dalla durezza delle leggi e non da iniziative di integrazione di tutti quei lavoratori che vengono sfruttati e poi cacciati come merce. Allora camminiamo insieme con queste sezioni ANPI così determinate, con le nuove generazione cui passare il testimone, accompagnandole “pensando e agendo insieme”, in una coesione indispensabile e fruttuosa (Giorgio Pradella), lavorando sulla memoria per conservarla e “farne il fondamento dell’educazione e della formazione culturale e civile”, parlando con la gente, stimolando un senso di appartenenza a questa nostra Associazione, contro i nuovi fascismi e i nuovi razzismi. E riaffermando con forza la dignità e l’unicità della persona, di tutte le persone. Fiorella Ferrarini

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