2013-4 Oratorio di Anghiari

Page 2

Stagioni

di Martina Cirri

Bentornata primavera! Ti vedo dentro un fiore nella notte scura e buia. Ti sussurrano le lucciole nell’orecchio, ti dicono che stai per terminare: Arriva la calda estate! Stagione tutta d’oro. Forza, apri il tuo tesoro, pieno di frutti, poi corri in cerca dell’autunno che avvolge con le sue nebbie. Arriva poi il gelo dell’inverno che copre con un manto di neve il mondo intero. Ma so già che la primavera tornerà e il bel ciclo delle stagioni sempre continuerà...

In copertina Questa volta la nostra copertina raffigura il bastione di Sant’Agostino, il campanile della stessa chiesa, eretto nel 1464, e la Torre civica (il Campano) che conserva al suo interno la campana che fu di Montauto. Con Sauro Cantini, studioso ed appassionato di campane, abbiamo appurato qualche anno fa che la campana del “Campano” è veramente quella che gli anghiaresi, assieme ai fiorentini, tolsero a quelli di Montauto (ma che poi pagarono, gli anghiaresi, con una somma in denaro per evitare contestazioni) che si erano ribellati a Firenze. Era l’anno 1502. Che sia di Montauto si desume dalla data di fusione, 1368, e dalle scritte e dagli stemmi (lo dice anche il Taglieschi precisando che pesava 2.800 libbre). Questa campana fu poi posta nella Torre civica che noi chiamiamo più semplicemente “Campano”. Il dipinto di copertina, del 1988, è di Leone Bruschi, da sempre appassionato pittore, che ha raffigurato numerosi scorci di Anghiari. Un altro lo vedete a pag. 16 ed illustra la lettera di don Vittorio Del Corona.

l'editoriale di enzo papi

Margherita Hack

L

a Valtiberina è terra francescana: La Casella, Montecasale, Montauto, Cerbaiolo. Certo è che molta della vita di Francesco è trascorsa lungo le nostre strade, sull’asse La Verna-Assisi. E quando il Poverello ha composto il Cantico di Frate Sole aveva, probabilmente, negli occhi e nel cuore i nostri paesaggi, a lui così familiari. Sono la bellezza della nostra campagna, la verdura della nostra valle, le gibbosità maestose delle nostre montagne, la tramontana tesa di certi periodi e lo splendido sole di altre stagioni che hanno ispirato il canto? E che dire della limpidezza di tante notti? Delle piogge abbondanti di primavera? La bellezza del creato! La Valtiberina deve essere stata per Francesco un ottimo osservatorio per constatare questa bellezza; bellezza che ha contemplato non soltanto con gli occhi, ma anche col cuore. Perché il Cantico delle creature non è frutto solo di un’attenta osservazione, ma anche di una sicura meditazione. Perché tanta luce e tanto splendore? Capaci - per il semplice loro essere, cioè esistere - di dare gioia, serenità e armonia? Per questo, per Francesco, la bellezza non è una somma di cose ma è il riconoscimento col cuore di tanti fratelli e sorelle; tutto ciò porta a Dio! *** morta l’astrofisica Margherita Hack, grande donna e personaggio mediatico di primo ordine. Ha studiato le stelle, le ha osservate con passione e intelligenza. Ha fatto fare alla sua disciplina dei grandi progressi. Ha saputo parlare del bosone di Higgs, quello che qualcuno ha definito la particella di Dio, con molto entusiasmo. Ciononostante si è sempre definita non credente; anzi: coscientemente atea. Francesco e Margherita: due modi entrambi intelligenti, perché la poesia e l’entusiasmo sono di per sé intelligenti, ma tanto diversi nell’osservare la realtà; l’una si ferma alla forma scientifica e sa valorizzarla con entusiasmo, l’altro sa vedere attraverso e sa raggiungere il cuore, cioè la ragione e l’essenza, di ciò che osserva. Per Margherita il bosone di Higgs è una particella che apre prospettive nuove; per altri, pur rimanendo un bosone, è anche una particella che avvicina incredibilmente la scienza all’idea creazionista; particella di Dio, appunto, con felice e fortunata forzatura. *** uore e razionalità vanno tenute unite per una comprensione vera del reale; sentimentalismo e razionalismo sono unilaterali e fuorvianti. La morte di Margherita Hack porta a fare delle considerazioni sulla ragione ultima della vita. La ragione della vita viene data anche dal senso della morte; la bellezza del creato porta Francesco a ringraziare Dio per sora nostra morte corporale; la bellezza del creato cioè porta a vedere la morte come la porta che apre alla contemplazione della bellezza di Dio, di cui la bellezza del creato è solo la figura imperfetta. Margherita? Davanti alla morte, non essendo riuscita per una vita intera ad andare oltre le meraviglie che osservava e studiava, trovando quindi anche Dio, è dovuta ricorrere ad un sillogismo; che le tv hanno rilanciato di continuo nei giorni scorsi. “Non ho paura della morte, perché non ci incontreremo mai! Quando ci sono io non c’è lei e quando c’è lei non ci sono io!”. Tutto qui. Ma un sillogismo - e questo lo sapevano anche i filosofi greci che l’hanno inventato - è un sillogismo, non è un ragionamento; è una tecnica logico-linguistica per dimostrare anche l’indimostrabile, non è una forma ragionevole di ricerca del vero. Per attingere il vero, infatti, occorre completare il rigore del ragionamento con il calore del cuore indicato da Francesco. Vedere oltre e sopra: la realtà è la struttura portante dell’Altro. Più la si conosce e si analizza, più ci avviciniamo a questo Altro.

È

C

L'ORATORIO DI ANGHIARI - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue Anno XLVI - Periodico del Vicariato di Anghiari e Monterchi. Con approvazione della Curia di Arezzo Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Enzo Papi - Stampa: Grafiche Borgo, Sansepolcro. Redazione:donmarcosalvienzopapimariodelpiaalessandrobivignanimonicaredentielisadelpiantaverarossiteresabartolomei.

2


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.