La Voce della Compagnia n. 2 - 2012

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LA VOCE DELLA COMPAGNIA DI S. ANGELA  BRESCIA

APRILE  MAGGIO  GIuGNO 2012

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VOCE

DELLA COMPAGNIA DI S. ANGELA DI BRESCIA APRILE - MAGGIO - GIUGNO 2012

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Via F. Crispi, 23 - 25121 Brescia Tel. 030/295675-3757965 c/c postale n. 12816252 Nihil obstat quominus imprimatur Aut. del Trib. di Brescia n. 24/69 del 5 sett. 1969 Direttore responsabile: D. Antonio Fappani Tipografia: Alfa - Brescia Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 nยบ 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia



La parola del Superiore

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- “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”(Gv 15,18). Più volte abbiamo meditato queste parole dette da Gesù ai suoi discepoli nel cenacolo, prima di portare a compimento il disegno del Padre con il mistero della sua Pasqua di morte e risurrezione. Gesù indicherà meglio le finalità di quella scelta, quando affiderà agli apostoli la sua Chiesa, allo scopo di perpetuare nel tempo l’opera da lui compiuta per la salvezza dell’umanità. Per l’attuazione di questa missione gli apostoli si sarebbero presto resi conto della propria incapacità, se Gesù non avesse garantito la sua presenza mandando lo Spirito Santo: egli avrebbe accompagnato gli apostoli nell’annuncio del vangelo a tutti i popoli e li avrebbe assistiti nella proposta e nel

“Hanno scelto Te solo”

† Vigilio Mario Olmi

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La parola del Superiore discernimento dell’itinerario più indicato per seguire Cristo e per collaborare alla edificazione del Regno. È quanto è avvenuto lungo i secoli, mediante apostoli e discepoli, suscitati e mandati per l’annuncio del Vangelo; la storia della Chiesa è intessuta dalla meravigliosa opera dello Spirito Santo che ha suscitato fin dai primi tempi una tale varietà di carismi e di vocazioni, da rendere la Chiesa santa ed immacolata, preparata ad affrontare tutte quelle difficoltà, debolezze e persecuzioni, che avrebbe incontrato nell’adempiere con fedeltà il mandato ricevuto. Un segno particolare di questa presenza dello Spirito è dato da quei discepoli, uomini e donne di ogni condizione, che hanno saputo tendere alla santità con la professione dei consigli evangelici della castità consacrata a Dio, della povertà e dell’obbedienza, aderendo alle regole di vita che caratterizzano i diversi Istituti di vita consacrata sorti lungo i secoli. Essi sono da considerarsi “un dono divino, che la Chiesa ha ricevuto dal suo Signore e colla sua grazia sempre conserva” perché non venga meno il profitto di coloro che vi aderiscono con grande vantaggio per tutto il Corpo di Cristo (cfr. LG43). Come Cristo è mosso dall’amore nella scelta dei discepoli, tutti sono chiamati a scegliere Cristo per amore. Di coloro che sono chiamati a seguirne lo stile di vita nei consigli evangelici, giustamente si dice: “Hanno scelto Te solo al di sopra di tutto”.

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- Tra le molteplici famiglie di vita consacrata, è da considerarsi singolare dono dello Spirito Santo alla Chiesa la nascita della Compagnia di S. Orsola per opera di S. Angela Merici il 25.11.1535. Infatti aderendo a tale Compagnia “le Figlie di S. Angela, assumono i consigli evangelici per seguire Cristo più da vicino e, per l’azione dello Spirito Santo, si danno totalmente a Dio sommamente amato secondo l’esempio e la Regola di S. Angela Merici” (D.Capit.I).

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La parola del Superiore Esse per prime sentono l’esigenza di “rendere infinite grazie a Sua divina Maestà” per aver ricevuto dallo Spirito Santo il singolare dono di “essere state elette a vere e intatte spose del Figliuol di Dio”. Anche per loro vale la parola di Gesù: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”. In segno di riconoscenza esse hanno liberamente espresso il loro assenso per sempre, nel rito di consacrazione, dichiarando: “Mi hai chiamata: eccomi!”. E ogni giorno è necessario ripensare a quella professione espressa con trepidazione, per tener viva la coscienza del singolare dono ricevuto. Non si deve ignorare infatti che, con il passar del tempo, può affievolirsi l’amore riconoscente verso Cristo sposo, specialmente quando sorgono difficoltà, prove o incertezze. Anche in queste situazioni lo Spirito Santo è il Consolatore e l’Avvocato, che intercede per noi e ci guida nelle scelte secondo verità, anche mediante il consiglio dei Superiori e il ministero del Padre spirituale. Ed è per questo che ogni Figlia si ripropone giorno dopo giorno di mantener vivo il dialogo con Cristo sposo nella preghiera, nella meditazione, nell’adorazione eucaristica, secondo l’insegnamento della Madre S. Angela di pregare continuamente “con la mente e con il cuore”, “affinché nulla antepongano al suo amore”.

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- Si deve inoltre ricordare che lo Spirito Santo per accompagnare le Figlie, assiste la Compagnia nel suo insieme, proprio perché è depositaria del carisma che lui stesso ha suscitato per mezzo di S. Angela. E perciò la Compagnia invoca sempre lo Spirito Santo, per essere fedele nel custodire il carisma ricevuto e viverlo in comunione con tutta la Chiesa e in particolare con la Chiesa diocesana, consapevole che il suo Pastore è stato posto dallo Spirito Santo a guida nel nome di Cristo Signore.

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La parola del Superiore Rimanendo fedele allo Spirito Santo, la Compagnia diventa un’autentica scuola di santità e una vera famiglia in cui si impara l’arte del servizio per il Regno, con semplicità e discrezione, offrendo il proprio contributo, per quanto modesto, alla missione della Chiesa. Il tirocinio di santificazione continua per tutta la vita, con le opportune verifiche previste nei momenti del silenzio e in particolare nei momenti di situazioni e prove impreviste. Anche in questi momenti lo Spirito Santo assicura il suo aiuto con i suoi doni, particolarmente con i doni della sapienza, del consiglio e della fortezza.

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- In questa luce va visto anche il lavoro in atto per l’aggiornamento del Direttorio, con l’unico scopo di rispondere alle sollecitazioni dello Spirito, affinché la Compagnia continui ad essere autentica scuola di santità e vera famiglia spirituale, sollecita nel servizio alla Chiesa. Tutte le Figlie sono coinvolte in tale lavoro e per questo tutte sentono il bisogno di invocare lo Spirito Santo per predisporre un testo che stimoli e sorregga ciascuna nel suo cammino di santificazione, che faciliti il vincolo di comunione fraterna e renda ciascuna più sensibile alle esigenze della Compagnia e meglio inserita nell’azione pastorale. Allora a questa scuola e con questo impegno si attuerà la promessa fatta da S. Angela “Ho ferma fede e speranza nella Divina bontà, che non solo supereremo le avversità e i pericoli, ma anche con grande gloria e gaudio nostro ne saremo vincitrici e passeremo questa brevissima vita tanto consolatamente, che ogni nostro dolore e tristezza si volgerà in gaudio”.

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La parola della Superiora

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arissime, mmmmmmmmm proseguendo nella meditazione della preghiera di Sant’Angela, ci soffermiamo ancora sulle invocazioni che riguardano la famiglia, tema assai sentito dalla Chiesa e che sarà oggetto del Convegno che si terrà a breve a Milano.

Dalla preghiera a Sant’Angela compatrona

“A Te, che in famiglia sei stata iniziata alla vita cristiana, affidiamo le nostre famiglie, spesso provate da incertezze, insufficienze e sofferenze; nella comunione d’amore i genitori accolgano i figli come dono di Dio, li educhino alla scuola del Vangelo...”. Noi consacrate secondo la Regola di Sant’Angela, siamo impegnate, con tanto personale sacrificio, a realizzare la “famiglia” della e nella nostra comunità: sappiamo per

Maria Teresa Pezzotti

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La parola della Superiora esperienza quanto è difficile attuare lo spirito di accoglienza, di condivisione e di pace, che dovrebbe essere proprio di una famiglia e dobbiamo cercare di renderci idonee a comprendere le prove nelle quali si dibattono tanti sposi cristiani e a offrire loro una indispensabile testimonianza di serena apertura alle necessità del bene comune. Ci basta un po’ d’attenzione a quanto ci circonda per renderci conto che i figli sono un peso che non si vuole nemmeno accettare e che il Vangelo è una bella lettura per la Messa della domenica e che esaurisce il suo fascino in quel breve momento.

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ertanto dobbiamo sforzarci di rendere più intensa e viva la testimonianza del nostro comprendere l’importanza della vita, in tutti i suoi momenti e in tutte le sue espressioni. Nei suoi scritti Sant’Angela ci ribadisce in ogni loro punto lo spirito di servizio alla persona, la sua valorizzazione nelle cose più importanti, il rispetto profondo dovuto a tutti, anche a chi sbaglia, perché il giudizio appartiene solo a Dio che però offre prima di tutti perdono e salvezza. Gli sposi oggi, anche se hanno a disposizione consulenze e aiuti di ogni genere, hanno veramente bisogno di chi stia loro accanto nell’atteggiamento di chi sa confrontare il proprio operare con il Vangelo. Ed è questo il segreto del grande fascino esercitato dalla nostra madre Sant’Angela durante la sua vita e, lontano, nel tempo, fino a noi, e per mezzo di noi.

Proteggi con cuore materno le giovani perché, educate all’amore sereno e casto, sul tuo esempio promuovano con amore generoso e premuroso la dignità della donna sia nel matrimonio che nella vita consacrata... 8


La parola della Superiora

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obbiamo accogliere, approfondire e fare nostra la sollecitazione, che pervade tante pagine dei “Ricordi” e dei “Legati”, a curare con diligente ed affettuosa saggezza, l’educazione delle giovani, sul modello di una materna premura. È certamente un segno di questi nostri tempi così difficili l’emergere dell’esigenza di una riflessione sul valore profondo della femminilità; valore da riscoprire e da far crescere per una personale, maturazione più corretta ed equilibrata: sarà un aiuto a vivere in modo più autentico e reale la nostra propria vocazione, nell’ottica più ampia del bene della inquieta società in cui viviamo.

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Alle sorelle ammalate

Sorelle Carissime, scusate se pongo di frequenza il tema della nostra chiamata, ma ritengo sia utile riproporlo sempre per tener viva la nostra missione di consacrate nella Chiesa e per i fratelli. Dio avrebbe potuto scegliere fra un gran numero di modi per distribuire i suoi doni! Avrebbe potuto spartirli in parti uguali fra tutti, ma tutto sarebbe stato incredibilmente monotono, un po’ come se tutte le creature umane avessero lo stesso viso, tutti i fiori la stessa forma, lo stesso colore, l’identico profumo. Noi facciamo parte di coloro che hanno ricevuto con abbondanza strabiliante le vere ricchezze della Grazia. S. Angela stessa afferma “Dovete rendergli infinite grazie per avere a voi specialmente concesso dono così singolare ...” Certamente Dio chiede di più a chi ha dato di più, in questo sta la nostra responsabilità; nonostante la nostra età avanzata dobbiamo tener salda la decisione interiore di corrispondere al massimo alla “chiamata” e al conseguente “servizio”. Siamo ancora gli strumenti della “sua chiamata” per questo ci incarica di essere presenza discreta nelle nostre comunità, esercitando quella carità amorosa che S. Angela vuole che ogni sua figlia abbia a vivere in pienezza. L’essere testimoni dell’Amore di Cristo non è cosa facile e non lo sarà se non ci appoggeremo alla Grazia Divina per continuare ad essere dei veri testimoni di Amore. Il Signore ha ancora bisogno di noi, ci chiede

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Alle sorelle ammalate di essere strumenti efficaci a far emergere quelle “chiamate” che a suo tempo Lui ha fatto a noi più giovani, ma che sono rimaste senza risposta, ma potrebbero ancora emergere anche in età matura. Siamo sempre invitate a pregare per le vocazioni, ma occorre anche la testimonianza di carità viva e di amore fraterno, perchè tutti i “chiamati” possano sentirsi parte di quella felicità che il Signore ha donato a noi.

“...la felicità sta nell’amore, nell’imitazione di Cristo Casto, povero ed obbediente. Tant’è che la consacrazione porta alla vera Gioia.” (Mons. Olmi in Spiritualità Mericiana) Buon cammino a tutte, specialmente a coloro che fanno del loro soffrire il vero servizio d’Amore e per le quali assicuriamo un particolare ricordo. Fraternamente! Enrica L.

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Spiritualità

Liturgia delle ore

Spiritualità

“La celebrazione liturgica è alimento di un’autentica vita cristiana, sia personale sia comunitaria”. (Giov. Paolo II). Sappiamo che nel definire una realtà, la terminologia che viene utilizzata, riveste una certa importanza poiché attraverso essa si esprime una ben determinata sensibilità teologico-spirituale e viene comunicato un particolare modo d’intenderne il contenuto. I termini più importanti a cui la tradizione si richiama e sui quali ora voglio soffermarmi, sono: breviario, Ufficio divino, liturgia delle ore. L’insegnamento magisteriale contemporaneo, adottando l’ultima denominazione citata, ha permesso alla comunità ecclesiale di fare un salto di qualità nella comprensione della preghiera pubblica della chiesa. Il termine “breviario” che “popolarmente” definisce la preghiera della chiesa è un’espressione molto povera e si riferisce unicamente alla materialità del testo. Filologicamente esso significa libro abbreviato, portatile e destinato all’uso privato. Una tale terminologia orienta l’attenzione solo su ciò che è estrinseco, non dice nulla circa il contenuto e il significato della preghiera pubblica della chiesa, ha di mira il testo, non il valore dell’orazione ecclesiale. Simile Orientamento non poteva essere accolto in un contesto conciliare dove l’ansia di verità e di autenticità interna anima e agisce nel popolo di Dio. L’espressione “Ufficio divino”, fatta propria dal Concilio Vaticano II nel documento sulla S. Liturgia (83-101), ci introduce nella

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Spiritualità visione propriamente cultuale della chiesa. Tuttavia essa rimane ancora generica. Nell’antichità cristiana il sostantivo “officium” designava qualsiasi azione e servizio cultuale e l’aggettivo “divinum” mette in luce la meta dell’atto liturgico. Il nuovo termine “liturgia delle ore” ci facilita nella comprensione teologica e spirituale della preghiera pubblica della chiesa che è “liturgia” secondo la specificità dell’orarietà e dell’orazione che, alla luce di SC7, è il segno significante e santificante della comunità cristiana. La sua ragion d’essere è di consacrare tutta la vita dei credenti al culto in spirito e verità. La liturgia delle ore, secondo questa nuova nomenclatura, fa parte del grande mistero della liturgia che s’iscrive nell’economia della salvezza voluta da Cristo. La caratteristica di questa liturgia è d’essere costituita essenzialmente dalla preghiera nella quale abbiamo la continua attualità della storia della salvezza secondo le sue caratteristiche (SC5-8): teocentrica, cristologica, pneumatica, ecclesiale. La liturgia delle ore è un elemento della vita ecclesiale intimamente legato alla fede, è il luogo della confessione del Dio uno e trino, fonte di ogni bene, è celebrazione della teologia viva in una chiesa che gode d’essere immersa nel divino. In tale prospettiva la preghiera è sempre l’espressione del riconoscimento da parte dell’uomo dell’economia divina della salvezza che ha in Dio il suo principio e il suo compimento secondo la visione cara ai Padri della Chiesa: ogni dono salvifico viene dal Padre mediante il Figlio nello Spirito Santo e nello Spirito mediante il Figlio ritorna di nuovo al Padre. La liturgia delle ore si colloca all’interno di un simile dinamismo discendente-ascendente in forza della dimensione dialogica propria ad ogni azione liturgica (SC33), del valore santificante della Parola divina che particolarmente nella liturgia delle ore si muta in preghiera umana

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Spiritualità gradita a Dio che sale lassù come sacrificio vespertino (Salmo140,2). La liturgia delle ore è un’espressione necessaria per la chiesa di Cristo che si pone al servizio degli uomini. In essa si manifestano tutti i sentimenti dell’uomo che viene avvolto nella bontà divina; la lode e l’intercessione, la dossologia e la domanda sono intimamente legati nella liturgia delle ore ove si esprime il culto in spirito e verità della nuova alleanza. La liturgia delle ore è un’espressione privilegiata del dialogo che Dio ha voluto instaurare con gli uomini redenti nel sangue del suo Figlio e che li conduce mediante lo Spirito lungo tutto l’arco della storia, storia che è animata dal ritorno della creatura verso il suo creatore. La comunità cristiana lasciandosi avvolgere nel mistero trinitario e guidare dal linguaggio ecclesiale viene sempre immersa nella nube divina e gode d’essere popolo salvato in cammino verso la pienezza della lode nella Gerusalemme celeste. La liturgia delle ore, garantita dal Magistero e in continuità con la lunga tradizione della chiesa, offre ai credenti la certezza della piena ortodossia nella confessione della fede e conferma la ricchezza di una preghiera che piace a Dio e che tocca il suo cuore: la preghiera della Sposa del Verbo incarnato. La celebrazione quotidiana della liturgia delle ore rappresenta la sedimentazione sacramentale della vocazione continua della chiesa a pregare e la sua scuola perenne per crescere nel vero e fruttuoso dialogo giornaliero con la SS. Trinità e nella SS. Trinità. Rosa P.

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Attualità

Il ritorno ai campi di lavoratori e pensionati

Secondo l’INSOR, Istituto nazionale di sociologia rurale, oltre un milione di italiani, lavoratori e pensionati, specie nel weekend, coltivano, con crescente interesse, piccoli appezzamenti di terra, riscoprendo una vocazione contadina non per lucro, ma per passione e per gustare in tavola verdure coltivate da sé. Il fenomeno è in netta espansione e questo “tornare alla terra” come occasione “per reimpiegare utilmente il patrimonio di conoscenza e di valori che la civiltà contadina ci ha lasciato”, si sta sviluppando in tante parti del nostro Paese. Tanti anni dopo, complice da un lato l’insopportabilità della vita nelle grandi città e dall’altra la crisi economica che obliga a ripensare i valori e i modi dell’esistenza quotidiana il ritorno (parziale) alla campagna coinvolge oltre un milione di italiani che in precedenza avevano fatto scelte opposte: l’abbandono dei campi, l’urbanizzazione, il rifiuto di sporcare le mani, di sudare, di chinare la schiena verso la terra, che per sua natura è bassa. Così sempre più italiani si scoprono agricoltori per hobby, coltivatori della domenica o del fine settimana; impiegati, professionisti, operai, dirigenti, pensionati lavorano un pezzetto di terra. Don Franco Frassine

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Attualità Lo fanno, perlopiù, per pura e semplice passione, un po’ per distrarsi, ritemprarsi e fare esercizio fisico, un po’ (anzi fondamentalmente) per ottenere prodotti sani da destinare all’autoconsumo familiare: motivazione prevalente due volte su tre. Cosa coltivano questi contadini- hobbisti? Ortaggi in quasi il 90%, frutta nel 65%. Tre su dieci si dedicano anche alla vite, altrettanti all’ulivo. Quasi una metà alleva polli e conigli, qualcuno il maiale. La motivazione economica, cioè la voglia di lucro, è del tutto assente. Non si coltiva per vendere, anche se nulla vieta di regalare il surplus agli amici o ai colleghi d’ufficio. Il quadro complessivo di questa agricoltura della domenica, sempre secondo l’INSOR, sempre più gratificante, sempre più diffusa o in espansione anche qualitativa, amica dell’ambiente, protesa alla salvaguardia di certe colture di nicchia o a rischio di estinzione, fa da contraltare alla condizione critica in cui versa nel nostro Paese l’agricoltura professionale afflitta da mali endemici come la bassa produttività e la dimensione media delle imprese. In Europa l’hobby-agricola conta 6 milioni di “amatori”, in Italia invece perdura un consolidato storico pregiudizio anticontadino, è una questione culturale. Non siamo stati abituati a riflettere sul fatto che l’attività agricola è sinonimo di civiltà, così l’Italia ha sempre guardato agli agricoltori con malcelato disprezzo. Qualcosa tuttavia sta cambiando: c’è una sorta di ricompattazione nei confronti della campagna e si tende a recuperare o ricostruire un legame più solido tra l’uomo e la terra. Per questo le statistiche dovrebbero mettere il fenomeno sotto la lente d’ingrandimento. Si scoprirebbero allora cose interessanti a livello economico e sociale. Anche l’aspetto più intimo della persona va tirato in ballo. Non crediamo d’andare lontani se riteniamo che a spingere tante persone a

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Attualità

evadere per coltivare l’orticello sia solo la voglia di verdure sane. A chiunque non sfugge che l’essere umano a contatto con la natura coglie molto di sé; la solitudine del campo induce alla riflessione, anche non voluta. Il cielo, gli uccelli, le piante hanno un linguaggio diverso dalle città mute, e, spesso, incapaci di suggerire quanto all’aperto si coglie. Ben venga, quindi, questa nuova occupazione. Semmai nascerà il problema che a tutti non venga data la possibilità d’avere quel pezzetto di terra per trovare ciò che agli abitanti della città manca. Ma qui si tratta di fantasia e di buona volontà.

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Missioni

Novità sul Ruanda

Carissima Caty, ho tante cose da raccontarti, soprattutto una grande novità..... ma prima vogliamo farti tanti auguri di una santa e serena Pasqua insieme alla tua bimba Angela e a tutti i tuoi collaboratori. Noi ti pensiamo sempre bene in salute di corpo e di anima, in quanto al desiderio di vederti, pensiamo avvenga presto, anzi prima di quanto credi!....se Deus quiser! Ecco cara Caty, questo fa parte un po’ della nostra novità. Dunque la Rosa e io partiamo il 10 di luglio alla volta del Ruanda, sì proprio Ruanda! Faremo scalo nella capitale Kigali e poi proseguiremo per la città di Butare dove sarà lì la missione. E’ una storia molto lunga da raccontare, ma sta di certo che Qualcuno l’ha voluta iniziare e forse continuare. Per questo sentiamo il dovere di vedere e verificare ciò che è stato detto nei nostri tanti incontri con il sacerdote locale che porta avanti il progetto, e, il mese scorso abbiamo avuto la visita del suo Vescovo della Diocesi Dom Filippe, ruandese, alla presenza dei Superiori e di alcune consigliere della Compagnia. Ti dico in due parole il motivo come questo prete ruandese di nome Eduard è arrivato a noi...... Nella sua parrocchia si sono riunite, spontaneamente, ben 60 ragazze per pregare o per stare insieme e, solo più tardi hanno chiesto l’aiuto del sacerdote affinché le aiutasse ad orientarsi per capire cosa fare della loro vita. Naturalmente ha incominciato dando loro le basi del cristianesimo, insegnando a

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Missioni pregare......e sono passati 4 anni; finché ha scoperto che alcune di loro (30) cercavano una forma di “consacrarsi al Signore” senza entrare in convento (nota che nel frattempo il Sacerdote aveva chiesto aiuto alle suore ruandesi, le quali seguivano queste ragazze dando ospitalità nella loro casa quando Eduard, il prete, veniva in Italia da noi in casa Santa Angela, per conoscere le figlie di Santa Angela). Padre Eduard ha studiato in Italia, ed è qui che ha incominciato a conoscere S. Angela senza però mai approfondire la spiritualità finché ne nacque la necessità. La nostra presenza, secondo quanto lui richiede, sarebbe quella di parlare a queste ragazze sul modo di vivere la nostra spiritualità nel mondo di oggi, oltre a studiare sul luogo insieme a loro, come è possibile viverla soprattutto nel loro contesto, oppure vedere se sia possibile individuare, tra loro, le più sensibili per farle venire a vivere un periodo più o meno lungo, insieme a noi qui in Italia e, questo sarebbe interessante. Nel nostro incontro con il Vescovo, Mons. Olmi, dopo aver spiegato l’ordinamento giuridico-ecclesiale della Compagnia, ha notato che il Vescovo ha posto più attenzione sulla diocesanità e, questo è una prova di serietà e responsabilità che deve assumere il Vescovo nei tempi a venire. Proprio per questo, all’inizio è importante vivere insieme a loro sul posto, capire la loro cultura, dividere insieme la nostra esperienza con la loro, anche perché ci sono alcune caratteristiche importanti del nostro vivere da persone consacrate nel mondo, come mantenersi del proprio lavoro, ma c’è possibilità per loro di questo? Intanto abbiamo aiutato a costruire un salone multifunzionale (per non dover essere sempre appoggiate alle suore) per le loro riunioni. Insomma è una bella sfida per noi.......sarà quel che DIO vorrà.

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Missioni Ho insistito tanto che venisse anche la Fulvia ma non si sente, continua a dire che è vecchia ecc. Caty, io non ho idea, ma sarà possibile incontrarci? Tu cosa ne pensi di questo? Io sono stata in Zaire per un anno nel lontano 1996 e un po’ di esperienza con l’Africa c’è l’ho. La Rosa è molto entusiasta, anche se non vuole rimanere più di 3 settimane, difatti il rientro è il 31 luglio; per quanto mi riguarda non sono sicura di niente........ Ciao Caty, intanto aiutaci nelle preghiere perché tutto sia fatto secondo la Sua Volontà e non la nostra... Un abbraccio da Fulvia – Lucia - Rosa

La dott.sa Caterina Fausti (Caty) ha condiviso con me alcuni anni di esperienza nella nostra missione in Brasile, ed è nata una bella amicizia di stima e fiducia che continua tuttora. Caty, da circa tre anni, presta servizio come medico volontario presso l’ospedale comboniano in Uganda. Essendo l’Uganda vicino al Ruanda è forse possibile incontrarci: quindi mi sono messa in contatto. Rileggendo la lettera che ho scritto per lei, ho pensato che lo stesso contenuto potesse interessare anche a voi sorelle!... Lucia P.

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Cronaca

Peregrinatio della reliquia di S. Angela Cento anni di presenza mericiana in Sicilia C’è un filo, anzi c’è un consistente legame che unisce la Compagnia di Brescia alle Compagnie sorte nelle diverse Diocesi italiane e all’estero. Non è semplicemente il legame ideale, seppure fortissimo, fondato sulla comune eredità spirituale che sant’Angela offre alle donne di ogni tempo e di ogni latitudine; in molti casi – come quello con le Compagnie di Sicilia - è un legame concreto, fatto di carne e sangue, cioè ha il volto di persone che hanno un nome ben preciso, che hanno corrisposto ad una missione, hanno condiviso esperienze, beni spirituali e materiali. Giulia Vismara, Superiora della Compagnia di Milano, Erminia Passi della Compagnia di Brescia, Maria Arrigoni sostituta di Pavia e Virginia Combi milanese maestra di lavoro, sono arrivate a Palermo il 16 marzo 1912, per collaborare all’impianto della Compagnia di S. Orsola in quella Diocesi; il che avvenne il 6 maggio 1912, alla presenza del cardinale Alessandro Lualdi. Le responsabili dei primi gruppi siciliani (Maria Giglio, Marianna Majorca) erano da tempo in contatto epistolare anche con le sorelle Girelli. Con una progressione quasi geometrica la Compagnia si è radicata in altre diocesi siciliane. Oggi è ancora presente ad Agrigento, Caltagirone, Caltanissetta, Palermo, Noto, Piazza Armerina, Ragusa, Siracusa. Per celebrare il Centesimo anniversario di questa nascita le Compagnie di Sicilia hanno realizzato un ricco programma di celebrazioni che nel corso di un mese (dal 14 aprile fino all’11 maggio 2012) hanno proposto nelle Diocesi in cui è ancora presente l’esperienza di Compagnia.

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Cronaca E per rendere visibile tra loro la presenza della comune Madre Sant’Angela, hanno desiderato e richiesto nella loro terra Sant’Angela stessa. Così la reliquia della costola di Sant’Angela ha percorso la terra di Sicilia. E’ stata consegnata il 13 aprile in Santuario con un breve ma toccante rito a due Orsoline siciliane: Grazia Girando Direttrice della Compagnia di Palermo e Maria Bruno della Compagnia di Caltanissetta che nel pomeriggio sono ripartite per Palermo, accompagnate anche dalla nostra Superiora Maria Teresa, dal professor Gianpietro Belotti e da me. La reliquia ha viaggiato ben protetta in un “kit” di viaggio appositamente commissionato da Valentina, per rendere confortevole il più possibile lo spostamento della singolare passeggera (abituata peraltro a ben più difficoltosi viaggi). A Palermo siamo arrivati nel tardo pomeriggio del 13 aprile e da lì ripartiti martedì 17; in questi giorni abbiamo partecipato agli appuntamenti della Compagnia di Palermo, ed abbiamo sperimentato la festosa accoglienza della gente di Sicilia, particolarmente delle Figlie di Sant’Angela di Palermo e di San Cataldo, che hanno reso confortevole e “dolce” (ma quando dico dolce è proprio dolce) la nostra permanenza. Una unanime, positiva impressione abbiamo ricavato dal rapporto familiare, delicato e profondo, della Compagnia di Palermo con la piccola comunità dei Padri Filippini, il cui responsabile – padre Giuseppe – è anche Assistente spirituale della Compagnia. Un rapporto probabilmente connaturale visto il ripetuto riscontro che abbiamo anche nella storia della Compagnia di Brescia – e fin dalle origini - della singolare relazione con i padri filippini. La Superiora, nel corso della solenne celebrazione eucaristica in programma domenica 15 aprile ha reso una bella testimonianza rammentando gli avvenimenti seguiti alla morte di S. Angela, e raccontando come la Compagnia di Brescia sia pervenuta alla custodia

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Cronaca della reliquia della costola. Nel pomeriggio poi il prof. Belotti ha tenuto un’interessante conferenza (Donne che educano ad una vita nuova. L’esperienza di S. Angela Merici e della Compagnia di S. Orsola in Sicilia), dinnanzi ad un pubblico numeroso che è rimasto praticamente incantato ed affascinato da S. Angela e dalla sua opera. Lunedì abbiamo praticamente attraversato l’isola per arrivare a Catania, dove la reliquia è stata affidata alla Compagnia di Noto; la giornata ci ha permesso di vivere alcuni bei momenti di fraternità con alcune Figlie d. S. Angela di Caltanissetta e di sostare a San Cataldo, per pregare sulla tomba della Venerabile Marianna Amico Roxas. Il giorno successivo siamo ritornati a Brescia, mentre la reliquia è tornata “a casa” solo dopo aver concluso la sua peregrinatio, l’11 maggio, accompagnata da un nutrito gruppo di Orsoline siciliane. Noi portiamo in cuore la letizia per la bella esperienza di fraternità e per la condivisione spirituale; e ci accompagna un forte senso di gratitudine per la squisita e generosissima ospitalità. Giusy P.

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Cronaca

Peregrinatio Reliquia di Sant’Angela Merici in Sicilia Itinerario 13 aprile. Partenza da Brescia ed accoglienza a Palermo. La reliquia (costola) è stata prelevata da Graziella Ribaudo Direttrice della Compagnia di Palermo e Maria Bruno Direttrice della Compagnia di Caltanissetta. DATA

CITTA’

13-14-16-16 aprile mattina

PALERMO

16 pomeriggio- 17 mattina

NOTO

17 pomeriggio- 18-19 mattina

SIRACUSA

19 pomeriggio – 20 -21 mattina

AGRIGENTO

22 pomeriggio – 23-24-25 mattina

PIAZZA ARMERINA

25 pomeriggio – 26 – 27 sera

CATANIA

28 -29-30 mezzogiorno

LAMPEDUSA

30 aprile pomeriggio – 1-2 maggio

CALTAGIRONE

2 sera - 3 maggio

RAGUSA

4-5-6 mattina

CALTANISSETTA

6 pomeriggio - 11

PALERMO

11 maggio: ritorno della reliquia a Brescia accompagnata da una trentina di persone.

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Cronaca

Ritorno della Reliquia di S. Angela a Brescia

Sabato 12 Maggio u.s. in santuario si è svolta la cerimonia del ritorno della Reliquia di Sant’Angela che un mese fa era stata consegnata alle nostre Sorelle della Sicilia che festeggiano i cento anni di Fondazione. Come sono arrivata in Casa Sant’Angela ho subito notato la grande gioia e l’entusiasmo delle Sorelle siciliane per essere sui luoghi dove la Santa Madre ha vissuto, operato e ha fondato la Compagnia. In Santuario prima della Messa celebrata da S.E. Mons. Adriano Tessarollo Vescovo di Chioggia e Assistente spirituale della Federazione, al Superiore S. E. Mons. V. Mario Olmi le Direttrici delle Compagnie di Sicilia hanno riconsegnato la Reliquia.

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Cronaca Nel pomeriggio un video ha evidenziato l’accoglienza trionfale e la partecipazione di tanti fedeli siciliani accorsi pregare e onorare Sant’Angela nei vari luoghi e città della loro bella isola. Desidero esprimere che l’entusiasmo di tutte le numerose Sorelle siciliane mi ha fatto bene e mi ha fatto riflettere: io Figlia di Sant’Angela che ho la grazia di vivere vicino a questi Santi luoghi mi ritengo privilegiata per questo? Mi sono sentita risuonare nel cuore le parole della Madre: “…Mirate dunque quanto importa questa unione e concordia: desideratela, cercatela, abbracciatela e tenetela con tutte le vostre forze perché, vi dico, che stando così tutte unite sarete come una fortissima rocca e torre inespugnabile”. ( IX Ricordo) Natalina V. Domenica 13 Maggio, prima che le Sorelle della Sicilia partissero, alle ore nove in Santuario don Luca il sacerdote che ha accompagnato il gruppo dei pellegrini ha celebrato l’Eucaristia indossando il camice che la sua mamma gli aveva confezionato per l’ordinazione sacerdotale. Le nostre Sorelle della Sicilia e con loro tre coppie di sposi amici di Sant’Angela, mi sono stati molto di esempio per la preghiera fervorosa e i canti molto belli. Nella omelia, dopo aver commentato il Vangelo, don Luca ha detto che nel nostro Santuario c’è una Persona che non è morta, ma che continua a vegliare su di noi: Sant’Angela. “…sappiate, che adesso sono più viva di quando ero in questo mondo e, meglio, vedo ed ho care le buone cose che di continuo vi veggo fare e adesso, maggiormente voglio e posso aiutarvi e farvi del bene in ogni conto”. (Proemio ai Ricordi) I pellegrini riuniti davanti a Sant’Angela, emozionati, hanno espresso la loro esperienza con pensieri profondi. Hanno lasciato la Reliquia e offerto un cesto di azalee bianche. Si spera che questo pellegrinaggio porti tanti frutti e la Sicilia abbia potuto conoscere una grande Santa come Sant’Angela. Eleonora C.

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Cronaca Il ritorno della Reliquia di Sant’Angela, dopo la sua peregrinazione in Sicilia, nel suo Santuario è stato un momento delicato e vissuto. L’unione di “Angeline” siciliane, veronesi, bresciane, ossia la presenza di persone del sud e del nord con lo stesso ideale e il medesimo carisma è stato una concretezza, vorrei quasi dire, l’attuazione del IX Ricordo della Santa: “L’ultima voce mia che vi ripeto con la quale fin col sangue vi prego, è che siate concordi ed unite insieme tutte di un cuore ed una volontà” Si sentiva davvero quel fluido di unione e fraternità. Un’impressione personale: nel Santuario aleggiava davvero il senso di gioia, di letizia, di serenità; lo si vedeva sui volti e negli sguardi delle persone. Sant’Angela era veramente presente! Che dire, grazie di cuore a tutti per una giornata indimenticabile. Angela R.

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Cronaca

Giubileo delle Orsoline Francescane d’India Suor Rita che tante di noi abbiamo conosciuto nei suoi soggiorni in Casa S. Angela, ci ha scritto per farci conoscere un poco della storia del suo Istituto. Abbiamo tradotto la sua lettera e la pubblichiamo per vivere assieme un gioioso avvenimento a cui anche noi siamo state invitate. Il 2012 è un anno molto importante per le suore Orsoline Francescane: celebrano difatti i 125 anni della Fondazione. Questo Istituto è nato nel 1887, nella cattedrale di Mangalore. Grande è la bontà di Dio; nessuno la può misurare. Abbiamo sentito le meraviglie di Dio: cominciato come un piccolo seme, oggi è diventato un grande albero e dà fiori e frutti. Percorrendo le orme di Sant’Angela, un Padre Gesuita di Colonia (Germania) Urbano Stien, viene nella nostra città Mangalore e diventa il primo parroco della Cattedrale. Pensa che sarebbe molto bello se un gruppo ragazze potessero aiutare in parrocchia; raduna dodici ragazze e le chiama “Pia Associazione di Sant’Orsola”. Padre Urbano conosceva alcune Suore Orsoline di Colonia che lavoravano in

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Cronaca parrocchia; porta la Regola di Sant’Angela e la distribuisce alle ragazze. E’ una lunga vita. Qualche volta, come le lunghe vie portano dolore e tristezza, anche i nostri primi anni ci portano tanto dolore. Padre Urbano muore nel 1888, ma la mano di Dio ci protegge. L’esperienza dei primi 30-40 anni è molto dura. Nel 1934 la “Pia Associazione” diventa “Suore Catechiste di Sant’Orsola” e, poi, nel 1955 “Suore Orsoline Francescane”. Nel 1995 otteniamo l’approvazione pontificia. In quest’anno giubilare noi vogliamo rafforzare la gioia che è nei nostri cuori . Ci siamo proposte di sviluppare dodici temi per i dodici mesi dell’anno, fare qualche lavoro in comunità e lavorare pure a favore dei poveri, bambini, donne, giovani e ragazze. Siamo molto occupate quest’anno. Pro Amore Dei. come recita il motto della nostra Congregazione. Alcune altre Suore sono occupate nella scuola, altre in parrocchia per la pastorale vocazionale. Siamo più di 1000 e 100 impegnate in vari corsi di formazione. Sant’Angela e San Francesco sono modelli per vivere una vita di santità. Fuori dell’India, abbiamo delle Suore in Italia, Germania ed in Africa, Tanzania e Kenya, La rev. madre Doreen è la Madre generale della Congregazione. Lei e le altre Consigliere ci assistono nel cammino sulla via di Gesù. Il 12 aprile si chiuderà l’anno giubilare. Anche voi siete le benvenute. Rimaniamo sempre unite in Sant’Angela, nostra madre e maestra. Suor Rita Vas

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Diario di Casa S. Angela

Diario di Casa S. Angela Agosto – settembre

Anche per l’inizio del 2012, in Casa S. Angela, oltre ai soliti ritiri della Compagnia e dei singoli gruppi programmati per l’intero arco dell’anno, abbiamo avuto l’opportunità di offrire la nostra accoglienza a: • nove Suore di Maria Ausiliatrice, laureande, provenienti dall’Africa, India, Haiti, Perù, Brasile accompagnate dalla responsabile del tirocinio Suor Rachele di Bergamo, docente alla Pontificia Facoltà dell’Educazione “Auxilium” di Roma; • due Suore dell’Istituto “Araldi del Vangelo” di recente fondazione, in Italia per una missione di evangelizzazione; • un gruppo di bambini molto vivace della parrocchia di Buffalora, che si preparavano alla prima Confessione e che hanno pure pernottato preso Casa S. Angela; • Suor Genoveva Klein Orsolina della Federazione Tedesca e un gruppo di sue collaboratrici per le opere parrocchiali; • Consorelle della Federazione della Compagnia di S. Orsola, che, come al solito, hanno svolto presso Casa S. Angela l’annuale Convegno per le Direttrici e Vici Direttrici delle varie Compagnie; • gruppo internazionale di Orsoline dell‘ Unione Romana; • quindici suore indonesiane accompagnate da un sacerdote montfortiano; • un gruppo di Suore Orsoline dalla Polonia; • un gruppo di pellegrini dalla Sicilia che hanno riportato a Brescia la reliquia di S. Angela. Occasioni tutte per ravvivare nuove amicizie in cristiana fraternità. Valentina B. e le Consorelle di Casa S. Angela

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Tra noi

Risorse per una nuova vita cristiana Agosto – settembre

Gesù Risorto, salvandoci, ci offre le risorse per una vita vera, cristianamente nuova. La fede cristiana ci porta alla preghiera, all’ascolto della Parola di Dio ed in concreto alle opere di carità, onde cercare di vivere con profonda serenità il “VANGELO” di Cristo Gesù, e si sa che il termine Vangelo significa “LIETA NOTIZIA”. Può nascere così il richiamo tra Buona Notizia ed “educare alla vita buona del Vangelo” come afferma il documento della CEI per questo decennio, riferendosi all’urgenza dell’impegno educativo sottolineando una grande, impellente realtà di oggi, ossia “l’emergenza educativa” di cui tanto si parla. Educare significa però anzi tutto educarci; infatti già il grande Papa Paolo VI aveva sottolineato il fatto che la nostra società più che di maestri necessita di testimoni ed educarci significa divenire testimoni credibili nella vita di ogni giorno. Non è stata come le altre questa Pasqua poiché se ci eravamo troppo abituati al fatto che annualmente si ricorda l’evento pasquale, oggi è importante riprendere contatto con l’autentica realtà. Gesù Cristo, Figlio di Dio, è morto e Risorto, è veramente Risorto! Se ce ne siamo dimenticati, come è facile, Egli mostra ai suoi ben visibili le ferite dell’Uomo. Ogni Pasqua non è come tutte le altre, è una chiamata alla realtà nella Verità! L’evento pasquale è il centro di tutta la vita cristiana. Infatti il Cristo Risorto, se lo si accoglie, è il senso di ogni vicenda personale, umana, perché il vivere autenticamente il cristianesimo è la pienezza della propria umanità e di ogni esperienza personale del proprio vissuto quotidiano.

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Tra noi In questo modo si è “PIETRE VIVE” di una grande famiglia che è la Comunità cristiana di oggi, nel contesto in cui si vive la propria fede, che va coltivata e alimentata con la preghiera personale e comunitaria e con l’ascolto della Parola di Dio per poi viverla. La Fede e la Preghiera portano necessariamente alla Carità: S. Giacomo dice che la Fede senza le opere è morta! E San Paolo aggiunge che se Cristo non fosse Risorto, vana sarebbe stata la nostra Fede! Maria Santissima, che fu tra le prime persone ad incontrare Gesù Risorto e a ricevere lo Spirito Santo, ci aiuti ad accogliere il Cristo Figlio di Dio nella nostra vita, affinché il Risorto, che sorge ed accompagna tutta l‘umanità, che cerca pace, serenità e speranza, ci porti a rinascere veramente ad una vita nuova cristiana, ricca di Bene, poiché solo la potenza della Risurrezione , fortezza dello Spirito Santo, ci porta ad essere cristiani autentici, determinati e fedeli seguaci di Gesù Cristo! Mariuccia G.

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Tra noi Pubblichiamo una bella testimonianza che abbiamo preso dalla “Voce del Popolo”. A scriverla sono stati i nipoti della Consorella Bettinelli Caterina.

I 74 anni di consacrazione di Zia Ninì Lunedì 19 marzo c’è stata festa in casa Caterina Bettinelli che ha ricordato il 74° anniversario di consacrazione nella Compagnia di S. Angela Merici di Brescia. Nata a Pontoglio il 19 settembre 1914, cresciuta in povertà e cagionevole di salute, zia Ninì entrò giovanissima a far parte della Compagnia e il 19 marzo 1938 si consacrò al Signore. Persona schiva e riservata, ha trascorso la sua lunga vita in ossequio e nel rispetto delle Regole della Santa desenzanese, dedicandosi assiduamente alla preghiera, offrendo disponibilità alla Chiesa e collaborazione per opere parrocchiali (a Pontoglio per ben 35 anni e fino a 83 anni ha gestito il bar dell’oratorio), d’assistenza (alla sorella ammalata), di servizio a sacerdoti e famiglie importanti (ha lavorato presso l’avvocato Giuseppe Manziana, il cui figlio si fece sacerdote e divenne pi vescovo di Crema e a Chiari presso la famiglia della contessa Cavalli). Giunta alla veneranda età di 97 anni, si reca ancora al cimitero per visitare le tombe dei suoi Cari e alla Casa di Riposo a far compagnia al fratello Giosuè e alla cognata Guglielma, vivendo tutt’oggi in piena coscienza la sua consacrazione al Signore, verso il quale “riserva infinita gratitudine per essere stata scielta”. A.S.

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Tra noi CIM: Mericianum 20-21 aprile 2012

Incontro di giovani in formazione Per la prima volta ho partecipato ad un incontro formativo con le giovani, postulanti, novizie ed juniores, di realtà diverse del mondo orsolino provenienti da Verona, Vicenza, Milano e dalla Sicilia. Come istituto secolare ero l’unica. Ho conosciuto così anche i percorsi della vita religiosa. Il tema “Dalla cecità alla vista…” è stato illustrato con competenza biblica da suor Grazia Papola che ha commentato la figura di Mosé nei capitoli 33 e 34 dell’Esodo. La stessa docente ha guidato con Suor Paola Angeli i laboratori sulla Regola di Angela Merici. Nel secondo giorno, Maria Cristina Barbieri, della Compagnia di Piacenza e co-presidente della CIM, ci ha accompagnato nel pellegrinaggio sulle orme di S. Angela, partendo dal luogo della “visione” fino al Duomo - dove abbiamo ammirato i quadri del Calcinardi che illustrano particolari episodi relativi alla vita di S. Angela -, alla casa natale in piazza Castello e a Piazza Malvezzi dove l’amministrazione comunale di Desenzano ha eretto una statua alla santa patrona della cittadina gardesana. Mi ha colpito soprattutto la casa delle Grezze dove ci siamo recate il pomeriggio. Abbiamo pregato pure davanti alla chiesa di S. Angela purtroppo chiusa. E’stata un’esperienza emozionante, perché non avevo ancora visto questi luoghi e avevo un gran desiderio di conoscerli. Inoltre e, soprattutto, ho avuto la possibilità di avvicinare altre giovani in formazione come me e con loro approfondire il mio legame con S. Angela, pellegrina verso Gesù. Fabiana F.

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Le ricordiamo

Toesco Linda di Lazise (Verona) Nata il 18 aprile 1910 Consacrata nel 1936 - Deceduta nel maggio 2011 o il 26 dicembre 1924 Consacrata nel 1948 - Deceduta il 4 gennaio 2012

Bertoli Luigia di Palosco Nata il 26 dicembre 1924 Consacrata nel 1948 - Deceduta il 4 gennaio 2012 La nostra Consorella Luigia non è più tra noi, ma sarà sempre con noi! E’stata per noi un privilegio condividere gli incontri di preghiera. In questi ultimi anni ha chiesto al Signore di trasformare la sua sofferenza in pace e in bene per i suoi Cari, per le sue Consorelle e per coloro che vivono nelle tribolazioni. La sua lunga vita è stata testimonianza di fede umile, dedizione e carità, coraggio sia sul lavoro sia in famiglia. Ha saputo dire grazie al Signore per il dono della vita e ne ha saputo cogliere i momenti preziosi anche in cricostanze dolorose traendone insegnamenti per fare della propria esistenza un cammino verso Dio. Grazie di cuore, cara Luigia, e da lassù ricordati di noi. Le Consorelle di Palosco

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Le ricordiamo

Cavalli Maddalena di Pralboino Nata il 18 luglio 1910 Consacrata nel 1939 - Deceduta il 2 marzo 2012 Carissime Consorelle, tutte le mattine ho sempre un pensiero per voi. In questo tempo, il mese di marzo, vi devo dare, con dispiacere, una triste notizia. Il mattino del 02/03/2012 è venuta a mancare la nostra consorella Maddalena Cavalli, “Ninì”. Essa aveva 101 anni, una vita lunga vissuta nel tempo di due guerre e di un periodo di pace. Ninì aveva uno speciale dono, il dono dell’accoglienza. Quando a casa Sant’Angela arrivavano i gruppi di persone da tante parti del mondo, Lei li accoglieva sempre con il sorriso e li accompagnava a visitare la casa. Queste persone le erano riconoscenti; se avevano bisogno di qualcosa, avevano un punto di riferimento. Ninì mi diceva sempre che aveva molto rispetto per i Superori e che li aveva sempre nel cuore. Essa amava tanto la Compagnia. Lucia F.

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Le ricordiamo

Tanzini Argentina di Brescia Nata il 16 giugno 1912 Consacrata nel 1950 - Deceduta il 16 marzo 2012 Eleviamo la nostra corale lode a Dio per averci dato la cara Argentina. Era di poche parole, ma operosa e amorevole con tutte; pur piccola di statura, era come una quercia. Trascinava tutti col suo sorriso, la sua forza e perseveranza. Fin quando ha potuto, partecipava alle funzioni religiose e alle attività parrocchiali, specie quelle riguardanti le missioni. Il Signore le ha dato un secolo di vita, per fare il bene. E’ stata una vera Figlia di Sant’Angela. Negli ultimi anni, è stata assistita amorevolmente dalla sorella Giuseppina e dai nipoti, che hanno detto in Chiesa: “Ora abbiamo un angelo in Cielo che ci protegge”. Ella ha sempre tenuta la lampada accesa come le Vergini sagge. Ora per i meriti di Cristo, sarà nella gioia. La Responsabile del Gruppo Mari M.

Fracassi Imelda di Flero Nata il 25 novembre 1925 Consacrata nel 1963 - Deceduta il 20 marzo 2012

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Le ricordiamo

Zanini Maddalena di Leno Nata il 7 febbraio 1917 Consacrata nel 1941 - Deceduta il 29 marzo 2012 Nella circostanza della morte della nostra Consorella abbiamo ricevuto questo attestato di benemerenza: “Nella circostanza della morte della Signora Zanini Maddalena, già dipendente comunale, figlia di Sant’Angela Merici, ci è caro esprimere il nostro ricordo riconoscente per il grande bene profuso in tanti anni di servizio umile e cordiale alla Comunità civile e religiosa di Leno. Pietro Bisinella Sindaco di Leno e Adriana Mancini Direttore Generale” Ho conosciuto poco la nostra Madalì, solo gli anni che è stata ricoverata in Casa Girelli a Marone. La osservavo: parlava poco, ma pregava molto, silenziosamente. Era una persona molto buona, molto dolce e delicata con le Consorelle. Chi l’aveva conosciuta mi diceva che aveva lavorato molto per la Compagnia. Madalì si trova adesso nell’eternità, insieme a Gesù e a S. Angela e pregherà tanto per noi. Lucia F.

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Le ricordiamo

Toninelli Angela di Trenzano Nata il 13 settembre 1920 Consacrata nel 1948 - Deceduta il 17 aprile 2012 Ieri mattina, benedicendo la salma di Angela, osservando il suo cadavere e l’immagine del Cristo Risorto collocata sulla parete, ho pensato subito a due immagini bibliche: il chicco di grano caduto in terra e la scala di Giacobbe. Ritengo che queste due immagini possano riassumere molto bene la vita della nostra sorella Angela. La scala di Giacobbe: il sogno biblico ha segnato la vocazione di S. Angela, ma anche la vocazione di Angela Toninelli che aderì fin da ragazza alla Compagnia di S. Orsola ancora presente nel mondo nei rami secolare e claustrale. Angela si è dedicata completamente a Dio, nel silenzio e nella preghiera, testimoniando la sua fede come catechista, collaboratrice domestica dei sacerdoti e attenta al mondo missionario. Angela, affascinata dalla santità di S. Angela, ha impegnato la sua vita nell’ascesi significata nella scala di Giacobbe, scegliendo sempre l’ottimo. Vissuta in una famiglia patriarcale, dedita all’agricoltura, il contatto con la creazione l’ha portata ad assimilare la legge del seme: se il chicco di grano caduto in terra non muore rimane solo, ma se invece muore produce molto frutto, anche frutto spirituale tangibile nelle vocazioni sacerdotali di don Luigi Toninelli e don Giovanni Manenti. Come sarebbe più triste la nostra vita senza la presenza di queste donne nubili che si dedicano al bene della comunità rendendo feconda la loro femminilità! Grazie Angela per il bene che ci hai voluto. Dall’omelia funebre del suo ex Parroco Don Cesare Verzeletti

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Le ricordiamo

Dotti Maria Giovanna di Pontoglio Nata l’1 ottobre 1950 Consacrata il 2 ottobre 1993 - Deceduta il 30 aprile 2012

Vivere e morire da cristiani Certo siamo addolorati come sempre quando vengono troncati i nostri rapporti, quando ci viene tolta la compagnia di amici, come quella di Maria che era di una grande signorilità e delicatezza. Siamo qui però a sciogliere anche un inno di ringraziamento al Signore per la sua vita e per la sua morte. Tutti vorremmo morire così, attorniati dall’amore dei familiari, confortati dai sacramenti cristiani, con il desiderio di incontrarci con Cristo. Venerdì scorso, prima di prendere il Corpo di Cristo, abbiamo fatto una preghiera di richiesta e di ringraziamento. Le dissi: “Vogliamo parlare con Gesù di questi momenti importanti?” Mi disse di sì. Ed è sgorgata spontanea, senza inutili finzioni, una preghiera che tento di ridirvi. “Gesù, sono forse alla fine della mia vita. E’ stata sofferta ed intensa, te ne ringrazio. Vedo che le forze mi mancano. Quante volte ho tentato di dire la tua grandezza, la tua bontà a tutti, nonostante le sofferenze.Ti ringrazio di avermi dato una mamma così. Proteggi la mia famiglia e la mia parrocchia. Ora vengo a te. Oso sperare che mi accoglierai, che non guarderai ai miei difetti, che ti ,farà piacere sentire da me direttamente tutte le preghiere che ti ho detto. Ammettimi Signore a godere delle armonie del Paradiso. Io ho tentato di dirle quaggiù, ma le tue saranno sicuramente molto più belle. Mi daranno felicità e pace”. E mentre dicevo questo, la vedevo affaticata. “Maria devo smettere?” “No! continui che mi fa star bene”.

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Le ricordiamo Mi sembrava che fosse già di là a godere del suo vero futuro. Nella sua vita ha incrociato il corteo di Cristo, lo ha seguito, ha ascoltato la sua parola, gli si è attaccata al lembo del mantello senza mai lasciarlo, lo ha voluto toccare, ha sempre saputo di essere stata accolta nella sua Compagnia. S. Angela Merici l’ha invitata, le ha assicurato che la strada per incontrare Gesù era giusta. E oggi si incontra con il suo Maestro e Signore, con il suo Rabbunì, che l’ha chiamata come ha chiamato Maria Maddalena nel giardino di Giuseppe di Arimatea nel mattino della Risurrezione. La sua gioia è grande come deve essere la nostra preghiera di suffragio, ma soprattutto di ringraziamento, oggi, per una vita donata con perseveranza e per lungo tempo a Lui. Ci resterà un vuoto, non dovremo più rallentare il nostro passo per aspettarla, non ci sarà il suo umile sorriso, ma ce lo manderà lei dal cielo, farà la sentinella per noi in cielo. Dall’omelia funebre del Parroco Don Angelo Mosca Da parecchi anni seguo le mie Consorelle, quasi tutte ammalate o inferme; più volte la settimana porto loro la Comunione, la sostanza dell’immortalità che da forza fino a raggiungere la meta. Maria Dotti, la più giovane del gruppo, ma anche la più sofferente perché tre volte alla settimana era sottoposta alla dialisi che la lasciava spossata per tutta la giornata, quando mi vedeva arrivare, mi diceva:”Non ti preoccupare se mi vedi stanca; quando si tratta di ricevere Gesù sono contenta perché Lui ha il primato anche sulla mia sofferenza; la forza me la dà Lui”. Ogni volta che la vedevo, mi edificava: mai un lamento anche se i movimenti del suo corpo erano sempre più ridotti. Incoraggiate da questo suo costante esempio, continuiamo anche noi il cammino fino alla meta: Grazie Maria! La Responsabile del Gruppo Mariarosa P.

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Indice

Indice La parola del Superiore (S. Ecc. Mons. Vigilio Mario Olmi) “Hanno scelto Te solo” pag.

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La parola della Superiora (Maria Teresa Pezzotti) Dalla preghiera a Sant’Angela compatrona

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Alle sorelle ammalate (Enrica Lamberti)

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Spiritualità Liturgia delle ore (Rosa Pollini)

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Attualità (Don Franco Frassine) Il ritorno ai campi di lavoratori e pensionati

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Missioni Novità sul Ruanda

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Cronaca Cento anni di presenza mericiana in Sicilia (Giusi P.) Peregrinatio Reliquia di Sant’Angela Merici in Sicilia - Itinerario Ritorno della reliquia di S. Angela a Brescia Giubileo delle Orsoline Francescane d’India

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Diario di Casa S. Angela

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Tra noi Risorse per una nuova vita cristiana (Mariuccia G.) I 74 anni di consacrazione di Zia Ninì (A.S.) Incontro di giovani in formazione (Fabiana F.)

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Le ricordiamo

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