Strategie Amministrative | n.1 | Febbraio - Marzo 2016Strategie febbraio marzo web2

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Maroni propone il “Modello lombardo” per rilanciare il “Sistema Italia”

Tra i Comuni e la Regione un fronte di azione condiviso di Luciano Barocco Il 2016 sarà l’anno della svolta dopo una lunga stagione di tagli lacrime e sangue? Potrebbe anche essere. Ma perché ciò accada è necessario semplificare la vita ai cittadini e ridurre i costi. Ed è fondamentale che tra i Comuni lombardi e la Regione si apra un fronte di azione condiviso che individui, già dai prossimi mesi, un percorso virtuoso che possa avere una valenza ben più vasta. Una proposta capace di assumere un valore nazionale. Con questi importanti obiettivi si è svolto in Regione l’incontro tra Anci Lombardia e il governatore Roberto Maroni: un serrato confronto sull’agenda dei lavori dei prossimi mesi, almeno cioè sino a giugno, data entro cui la Regione Lombardia intende presentare al Parlamento il “Modello lombardo” per rilanciare il “Sistema Italia”. “I Comuni in questi anni – ha esordito il presidente di Anci Lombardia Roberto Scanagatti nell’affollata assemblea di sindaci e amministratori, i cui lavori sono stati coordinati dalla vicepresidente Federica Bernardi - hanno già contribuito per oltre 12 miliardi al risanamento dei conti pubblici. E due miliardi sono venuti dalla sola Lombardia. Non sono ipotizzabili ulteriori tagli senza penalizzare servizi

essenziali. Restano alcune criticità da risolvere quali l’autonomia finanziaria; il pareggio di bilancio e il divieto di indebitamento, le difficoltà dei piccoli Comuni sotto i mille abitanti che sin qui non erano sottoposti ai vincoli, l’autonomia finanziaria, un nuovo ordinamento per il riordino territoriale, la semplificazione, la digitalizzazione, le politiche sociali e molto altro ancora. Con Regione Lombardia il confronto è già in atto ma deve proseguire compiendo un ulteriore salto di qualità. Un balzo in avanti che consenta di svolgere un lavoro di partecipazione e programmazione e anche di ottenere i fondi necessari al fine di raggiungere gli obiettivi primari prefissati”. Alcuni dati sono eloquenti. L’effetto della manovra per il 2016 avrà per i Comuni, dopo anni e anni, un effetto espansivo per circa 1 miliardo. Ma a questi fanno da contraltare tagli alle Regioni per 1 miliardo e 850 milioni, di cui 750 per la sola Lombardia. Dato preoccupante è il venir meno del patto di stabilità territoriale che in questi anni ha contribuito a mitigare i pesanti tagli: ma agli enti e alle autonomie territoriali è consentito lavorare insieme per gestire la complessità dei meccanismi e delle situazioni. “La soluzione? Potrebbe venire dai costi standard – ha det-

Il sindaco di Pavia: “Accelerare sulle fusioni e sulle unioni, per i Comuni questa è diventata un’esigenza sentita” Molte le voci che si sono ascoltate in sala Biagi a Milano nell'incontro tra Anci Lombardia e la Regione. Diversi i temi trattati, in primis il riordino territoriale e la richiesta di autonomia. Gianluca Galimberti, sindaco di Cremona, ha avviato il confronto indicando che "ciò che è ora in atto è l'avvio di una serie di unione di servizi che richiedono diversi assetti territoriali e di governance", pertanto "la questione della definizione delle aree omogenee è fondamentale per una ottimale erogazione dei servizi stessi". Servizi e dimensionamento sono stati il tema dell'intervento del Sindaco di Valmasino, Domenico Iobizzi, che è partito dal racconto della vita nella sua piccola comunità per rivendicare l'orgoglio di essere amministratore. Michel Marchi, sindaco di Gerre de Caprioli e Presidente dipartimento piccoli comuni di Anci Lombardia,

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ha sostenuto che per superare le difficoltà dell'agire amministrativo quotidiano "è necessario che i sindaci possano incidere su come organizzare al meglio i servizi, e come fare rete". Il tema della rete è tornato nelle parole del sindaco di Pavia, Massimo Depaoli, che ha invitato Maroni ad "accelerare sulle unioni e sulle aggregazioni di comuni perché si tratta di meccanismi virtuosi ed è un'esigenza sentita". Depaoli ha poi sottolineato come "sulla questione smog, capisco che i problemi sono tanti, ma serve individuare anche soluzioni ai problemi di emergenza". Mario Colombo, sindaco di Ramponio Verna e Presidente dipartimento Ambiente di Anci, da sindaco di piccolo comune di montagna ha evidenziato che "la regione deve spingere con maggior forza sul processo di fusione di comuni. Fusione non è infatti abortire il proprio comune, bensì valorizzarlo, perché la fusione rappresenta uno sprint e una forza maggiori".


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