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Dinamismo imprenditoriale e numeri in crescita

Ingegner Roberto Saccone

Presidente della Camera di Commercio di Brescia

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Il settore delle costruzioni ha avuto un ruolo fondamentale, nel biennio 2021-2022, nella crescita complessiva della nostra economia. Circa un terzo dell’incremento del Pil, infatti, è attribuibile all’edilizia grazie, in primo luogo, alla buona performance degli investimenti privati nelle costruzioni, legati agli incentivi fiscali dei bonus ordinari e del Superbonus 110%, nonché agli investimenti pubblici realizzati. Nella nostra provincia, il comparto edile ha dato un significativo contributo al dinamismo imprenditoriale: nello stesso biennio, quasi una nuova impresa su cinque iscritta al Registro Imprese di Brescia è, infatti, stata avviata nel settore delle costruzioni. Complessivamente, a fine 2022, il numero delle imprese delle costruzioni bresciane registrate al Registro imprese di Brescia si attesta a 18.180 unità, sostanzialmente in linea con il valore del 2021 e sopra i livelli pre-pandemici dell’1,5%.

Nel corso dell’anno, tuttavia, la concomitanza di diversi fattori negativi, come i forti rincari dei prezzi dei materiali, il blocco, da parte delle banche, della cessione dei crediti d’imposta per l’edilizia residenziale relativamente all’applicazione del bonus 110%, la carenza di manodopera e di figure professionali qualificate, i ritardi di spesa collegati al Pnrr per l’edilizia non residenziale pubblica e privata, l’aumento dei tassi di interesse sui mutui, ha significativamente contribuito al rallentamento degli investimenti nel settore delle costruzioni. Tuttavia, malgrado il complesso quadro economico che si è andato delineando, per il 2023 è ancora attesa un’importante crescita negli investimenti in opere pubbliche, legata principalmente alla realizzazione del Pnrr. Se, infatti, il 2021 e il 2022 sono stati gli anni della programmazione, il 2023 e 2024 si configurano come quelli centrali per la realizzazione di molte delle opere pubbliche previste dal Piano. Occorre poi evidenziare, inoltre, che il settore edile è oggi in prima linea nella principale sfida che le imprese si trovano ad affrontare nella prospettiva del loro sviluppo e del loro consolidamento sui mercati, ovvero quella della sostenibilità. Proprio in quest’ambito, il settore edile sta portando avanti rilevanti innovazioni e rappresenta un importante punto di riferimento anche per diversi altri comparti produttivi.

I temi legati alla bioedilizia o alla bioarchitettura, sono ormai all’ordine del giorno per molte aziende del settore, la cui importanza è cresciuta nel tempo in relazione all’esigenza di progettare, realizzare e gestire gli edifici con materiali, tecniche e fonti di energia che riducono, al massimo possibile, l’impatto ambientale. Si registra, infatti, su questi aspetti, la crescente sensibilità di un’opinione pubblica sempre più attenta a migliorare la qualità della vita e dell’ambiente. Anche sotto questo profilo, come sempre in passato, il settore edile saprà senz’altro dimostrare la sua capacità di adeguarsi alle mutate esigenze dei cittadini e fornire il suo contributo alla creazione di un nuovo modello di sviluppo economico.

Un rinnovato ringraziamento rivolgo ad Ance per avere realizzato, la presente pubblicazione che rappresenta oggi uno strumento imprescindibile per l’analisi di un settore fondamentale per il nostro sistema economico.

L’analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane, che con cadenza annuale Ance Brescia pubblica, ha come obiettivo quello di fornire dati e informazioni presenti nel Registro delle imprese della Camera di Commercio di Brescia, mediante i quali si vogliono descrivere le caratteristiche della struttura imprenditoriale, l’andamento demografico e la dinamica del settore delle costruzioni nel periodo 2017-2021 e quello di illustrare l’analisi delle condizioni di economicità delle imprese edili rette in forma di società di capitali.

Il lavoro nasce dalla collaborazione tra Ance Brescia, la Camera di Commercio di Brescia e l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Brescia. Al gruppo di lavoro partecipano il ragionier Enrico Massardi per Ance Brescia, la dottoressa Maria Elena Russo per la Camera di Commercio e i dottori commercialisti Patrizia Apostoli, Rosa Billone, Simona Cherubini, Davide Felappi, Tommaso Fornasari, Mario Gaburri, Francesco Landriscina, Diego Rivetti, Grazia Savelli e Giovanni Simonelli per l’Ordine di Brescia.

A partire da questa edizione dell’analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane, sarà presente una sezione dedicata alla sostenibilità per il settore delle imprese edili, argomento che sta assumendo sempre maggiore centralità negli assetti organizzativi delle imprese e che, in prospettiva, diverrà altrettanto importante rispetto all’informazione finanziaria, in quanto le attività svolte possono impattare in modo significativo sull’ambiente e sulla comunità di riferimento. Ci sono, infatti, diversi motivi per cui l’informativa bilancistica da sola appare incompleta: z limitazioni del formato contabile: è basato sulle norme contabili, che spesso non considerano gli impatti non finanziari dell’azienda: ad esempio, le norme contabili potrebbero non richiedere la registrazione degli impatti ambientali o sociali dell’azienda; z mancanza di informazioni qualitative: fornisce principalmente informazioni quantitative, come entrate, costi e utili, ma non fornisce informazioni qualitative sulle performance dell’azienda, come la qualità dei prodotti o servizi, la soddisfazione dei clienti o l’impatto ambientale; z mancanza di informazioni sull’impatto a lungo termine: si concentra principalmente sulla performance finanziaria dell’azienda nel breve termine, mentre l’impatto a lungo termine sull’ambiente, sulla società e sulla reputazione dell’azienda non è sempre evidente; z mancanza di informazioni sulla strategia: non fornisce informazioni sulla strategia dell’azienda e sul modo in cui l’azienda gestisce i rischi non finanziari.

Per queste ragioni, la rendicontazione integrata, che comprende informazioni finanziarie e non finanziarie, è diventata sempre più importante per fornire una visione completa e trasparente della performance dell’azienda attraverso: z trasparenza e accountability: la rendicontazione integrata fornisce una visione completa della performance aziendale, migliorando la trasparenza e la responsabilità dell’azienda verso gli stakeholders; z visione a lungo termine: la rendicontazione integrata incoraggia l’azienda a considerare la propria performance a lungo termine, concentrandosi non solo sui risultati finanziari a breve termine, ma anche sugli impatti sociali e ambientali a lungo termine; z migliore comprensione degli stakeholders: la rendicontazione integrata aiuta a comprendere meglio l’azienda e il suo impatto sulla società e sull’ambiente, migliorando la fiducia e la relazione tra l’azienda e gli stakeholders; z vantaggio competitivo: la rendicontazione integrata può fornire un vantaggio competitivo all’azienda, poiché dimostra la propria attenzione alla sostenibilità ambientale e alla responsabilità sociale, che sono sempre più importanti per i consumatori e gli investitori; z gestione del rischio: la rendicontazione integrata può aiutare l’azienda a identificare e gestire i rischi non finanziari, come quelli legati all’ambiente, alla reputazione e alla responsabilità sociale.

L’indagine statistica sulla struttura imprenditoriale delle imprese edili prende a riferimento le imprese iscritte al Registro delle Imprese di Brescia, appartenenti al settore “F Costruzioni” 1, ripartito nelle tre divisioni: “F41 Costruzione di edifici”, “F42 Ingegneria civile”, “F43 Lavori di costruzione specializzati” secondo l’attuale classificazione delle attività economiche ATECO20072, indipendentemente dalla forma giuridica assunta.

Quest’anno l’indagine si arricchisce mostrando le dinamiche che hanno caratterizzato il settore delle costruzioni bresciano nel triennio 2020-2022. L’analisi si focalizza sugli effetti che l’emergenza sanitaria e i vari incentivi al comparto, adottati per contrastare la crisi causata dalla pandemia, hanno avuto sulle dinamiche di nati-mortalità imprenditoriale e occupazionale del comparto edile, anche alla luce delle difficoltà sopravvenute a seguito del nuovo shock causato dal conflitto bellico scoppiato a inizio 2022.

Il documento descrive, poi, l’andamento economico e patrimoniale delle imprese edili bresciane nel quinquennio 2017-2021, utilizzando la tecnica dell’analisi di bilancio applicata all’aggregato dei valori dei bilanci delle imprese tenute alla pubblicità legale dei conti.

In questa parte dell’Analisi, lo studio mira a descrivere il quadro generale del settore delle costruzioni della provincia di Brescia, pur con le inevitabili approssimazioni derivanti sia dall’utilizzo di dati aggregati e sia dalla impossibilità di reperire dati raffrontabili per tutte le categorie di imprese. A questo riguardo si specifica che le elaborazioni hanno riguardato le società di capitali suddivise, laddove ritenuto opportuno, per scaglioni di valore della produzione.

1 Le attività esercitate ricomprese nel settore F Costruzioni sono riportate nell’allegato in calce al presente lavoro.

2 La classificazione delle attività economiche ATECO2007 è una tipologia di classificazione adottata dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) per le rilevazioni statistiche nazionali di carattere economico. Si veda in allegato l’apposita scheda.

Il settore delle costruzioni bresciano: un’analisi del tessuto imprenditoriale nel periodo 2017-2021

La dinamica e l’evoluzione del settore delle costruzioni bresciano nel periodo 2017-2021

L’analisi che segue si pone l’obiettivo di descrivere la struttura imprenditoriale del settore delle costruzioni bresciano sotto il profilo economico, imprenditoriale e occupazionale e le evoluzioni dello stesso nel quinquennio 2017-2021.

Come noto il settore delle costruzioni proviene da un periodo di forte ridimensionamento dovuto alla crisi economica e finanziaria del decennio 2008-2018 che ha colpito intensamente il compar to determinando l’uscita dal sistema produttivo di numerose imprese. All’inizio del quinquennio esaminato ovvero nel 2017 il settore delle costruzioni bresciano contava 18.336 imprese iscritte al Registro imprese di Brescia e quasi 37.400 addetti. Il percorso di riduzione della base imprenditoriale è proseguito fino a tutto il 2019, anno in cui il numero delle imprese edili si è attestato a 17.919 unità ovvero il minimo storico, mentre sotto il profilo occupazione si assiste a una ripresa.

L’anno 2020 è stato caratterizzato dagli effetti dell’epidemia da Covid-19 la cui diffusione ha avuto conseguenze rilevanti sull’economia mondiale. Nonostante l’emergenza sanitaria, la fase di ripresa iniziata nel 2019 non si ferma, anzi il settore delle costruzioni bresciano riporta il primo risultato positivo, seppur moderato, (+0,1% il numero delle imprese; +0,5% gli addetti) dopo otto anni di costante flessione. Nella seconda metà del 2020, per contra- stare la crisi economica generata dalla pandemia, sono stati adottati diversi incentivi per gli interventi sul patrimonio residenziale (tra cui quelli relativi al Superbonus 110%) che hanno stimolato l’iniziativa imprenditoriale, portando un rimbalzo degli avvii d’impresa e dell’occupazione del settore che ha permesso di chiudere il 2021 con un numero di imprese edili operative in provincia pari a 18.310 unità e 42.641 addetti, in aumento rispetto al 2020, rispettivamente del 2,1% e del 10,1%.

Tuttavia, la rapidità della ripresa occupazionale ha procurato un consistente aumento delle difficoltà nel reperire manodopera specializzata. Il fenomeno ha riguardato tutti i settori economici della provincia, ma nel settore delle costruzioni è stato particolarmente intenso anche per effetto della perdita di forza lavoro che ha interessato il settore nel decennio precedente. Nel confronto col 2019, il mismatch tra domanda e offerta nelle costruzioni è aumentato di quasi 17 punti percentuali a fronte dell’aumento di 4 punti percentuali che ha riguardato l’insieme dei settori economici. In base ai dati dell’indagine Excelsior condotta da Unioncamere, nelle costruzioni nel 2021 quasi il 45% dei profili richiesti è stato difficile da reperire; prima della pandemia (2019) appena il 28% delle figure ricercate erano difficili da reperire, nel 2017 la difficoltà di reperimento riguardava appena due figure ricercate su dieci (20,4%). Per alcune figure professionali, inoltre, la difficoltà di reperimento è stata molto più elevata della media, come gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (52,8%).

L’attuale struttura del settore, con riferimento all’attività prevalente svolta dalle imprese di costruzioni bresciane, sulla base dei codici ATECO (sezione F, dal 41 al 43) è il risultato dei cambiamenti in atto per effetto della profonda crisi economica del decennio scorso e della crisi pandemica del 2020.

Il comparto dei “lavori di costruzione specializzati” (classe ATECO F43: rientrano in tale la divisione le imprese che, in via prevalente, eseguono attività relative alla demolizione e preparazione del cantiere edile; all’installazione di impianti elettrici, idraulici; al completamento e finitura di edifici e altri lavori attinenti) è il segmento che meno ha risentito degli effetti delle precedenti crisi economiche.

Nel quinquennio osservato ha mostrato una crescita costante sotto l’effetto combinato degli incentivi fiscali legati alla riqualificazione del patrimonio abitativo esistente, adottati prima della crisi pandemica, e delle nuove misure per gli interventi sul patrimonio residenziale (tra cui quelli relativi al Superbonus 110%).

A fine 2021 il compar to dei lavori di costruzione specializzati contava 12.169 imprese: il 2,1% in più sul 2020 e l’1,3% sul 2017.

Ne deriva che le imprese che operano in tale ambito, che è il comparto più numeroso del settore delle costruzioni in provincia, hanno acquisito incidenza, passando da una quota del 65,5% del 2017 al 66,5% del 2021.

Per il comparto delle attività di “costruzione di edifici” (classe ATECO F41: rientrano in tale attività le imprese che svolgono in via prevalente l’attività di costruzione di immobili residenziali e non residenziali), le crisi che si sono avvicendate in questo quinquennio hanno avuto effetti opposti: nel periodo 2017-2020 le imprese attive in tale ambito hanno continuano a diminuire, a prosecuzione di un percorso di ridimensionamento in atto da diversi anni. Nel 2021 le imprese delle costruzioni di edifici tornano a crescere totalizzando in un solo anno un incremento del 2,1% attestandosi a 5.966 attività, che rappresentano il 32,6% delle imprese del settore edile bresciano a fronte del 33,6% del 2017.

Anche il segmento dei lavori di ingegneria civile (classe ATECO F42: in cui rientrano le imprese che svolgono, in via prevalente, opere di costruzione di strade e ferrovie e opere di pubblica utilità) nel periodo 2017-2020 ha riportato un andamento pressoché decrescente, nel 2021 ha contributo alla dinamicità del settore crescendo del 4,8% sul 2020 e dell’1,2% sul 2017, attestandosi a 175 realtà imprenditoriali pari all’1% delle aziende edili della provincia.

Tra le trasformazioni vissute dal settore delle costruzioni, nell’ultimo quinquennio, merita osservare l’aspetto organizzativo delle imprese attraverso la forma giuridica scelta.

Nel periodo in considerazione si è assistito alla diffusione di forme organizzative più strutturate, che si sono sostituite alle forme più semplici. Si tratta di un fenomeno che, pur scontando gli effetti dei cambiamenti normativi (con l’introduzione nel nostro ordinamento di forme semplificate di società di capitale), è da considerarsi indicativo di un’evoluzione del sistema verso forme più sofisticate d’impresa.

Tra il 2017 e il 2021 l’espansione delle società di capitali (+14,7%) ha aumentato il peso delle stesse all’interno della struttura organizzativa: nel 2017 incidevano per il 25% per aumentare al 28,7% nel 2021.

Nel dettaglio il 74% delle società di capitali, a fine 2021, rimane composto dalle Srl ordinarie, cresciute nel periodo osservato del 13,4%, le società a responsabilità limitata semplificata raggruppano il 12,9% e con socio unico il 12%. Le Spa rappresentano una minoranza (0,9%), nello spesso periodo hanno segnato importante arretramento (11,8%).

La ditta individuale si mantiene la forma più scelta per fare impresa nel settore delle costruzioni, ma nell’ultimo decennio è diminuita progressivamente. A fine 2021 si contano 10.652 ditte individuali, il 3,3% in meno in confronto al 2017. Lo stesso periodo è stato caratterizzato dalla costante riduzione delle società di persone. Sono poco più di 2.100 le società di persone a fine 2021, il 12,8% in meno rispetto al 2017.

Grafico 3: Andamento della composizione percentuale per organizzazione giuridica del settore delle costruzioni bresciano nel periodo 2017-2021

Il settore delle costruzioni è caratterizzato dalla presenza di piccole realtà imprenditoriali; quasi sei imprese su dieci sono composte da un solo addetto. Tuttavia, le dinamiche del periodo in esame hanno avuto riflessi evidenti anche sulla struttura dimensionale del settore.

L’avvio di nuove realtà imprenditoriali e, soprattutto, l’aumento dell’occupazione nelle imprese esistenti che ha caratterizzato il periodo osservato hanno avuto effetti significativi: le imprese di grandi dimensioni (50 addetti e più) nel 2021 sono cresciute sul 2020 attestandosi allo 0,5% del totale delle imprese del settore (era lo 0,4% nel 2017); le medie imprese (10-49 addetti) incrementano la loro base sul 2020 contando il 5,5% delle imprese edili (erano il 4% nel 2017).

Le imprese con un solo addetto sono passate dal 62,8% del 2017 al 61,4% del 2021. Le imprese con 2-9 addetti mantengono stabile la loro quota attestandosi al 32,6% del totale. Tra i fattori rappresentativi dell’evoluzione del settore delle costruzioni meritano attenzione aspetti quali la partecipazione dei giovani e la presenza straniera nel sistema delle imprese edili bresciane.

Nel 2021 le imprese gestite da giovani (sotto i 35 anni) sono tornate a crescere (+4,6% sul 2020). È un dato significativo che palesa il ritornato interesse dei giovani verso il settore edile, settore che ha visto in dieci anni diminuire di oltre il 50% il numero di imprese gestite da under 35. Nell’ultimo quinquennio, sono passate da 1.691 a fine 2017 a 1.422 nel 2021. Ne deriva che nel 2017 otto imprese su 100 operanti nelle costruzioni era gestito da under 35, nel 2021 la quota è calata al 7,8%.

Grafico 4: Confronto anni 2017-2021 della composizione percentuale delle imprese delle costruzioni bresciane per classi di addetti

2017 2021

62,8% 1 addetto 4,0% 10-49 addetti 0,4% 50 e più addetti

32,8% 2-9 addetti 61,4% 1 addetto

32,6% 2-9 addetti

10-49 addetti 0,5% 50 e più addetti

Il settore delle costruzioni bresciano rappresenta un’opportunità imprenditoriale per gli stranieri presenti sul territorio. Nel periodo osservato le imprese gestite da stranieri sono diventate una parte strutturalmente significativa del settore stesso. Le imprese gestite da stranieri sono, a fine 2021, 3.169 pari al 17,3% delle imprese edili bresciane, nel 2017 erano 2.860 e raggruppavano il 15,6% del totale.

2017-2021 Introduzione

L’analisi economico patrimoniale si è basata sui dati contabili relativi alle imprese del settore esaminato. Considerato, però, che solamente le società di capitali sono tenute legalmente alla pubblicità dei conti, è stato necessario limitare lo studio ai dati di bilancio riferendolo unicamente a queste ultime.

A mero scopo informativo la Tabella 1 rappresenta la suddivisione, nel quinquennio 20172021 delle società di capitali attive, suddivise per classi di valore della produzione, secondo i dati estratti dalla Banca dati Stockview-Infocamere di fonte Registro imprese della Camera di Commercio di Brescia.

Tabella

È stata operata una selezione delle imprese indicate nella Tabella 1 che ha seguito i seguenti criteri: z società di capitali attive appartenenti al settore “F Costruzioni” secondo la classificazione ATECO2007, che hanno condotto tale attività economica in via esclusiva o principale; z disponibilità di almeno un bilancio nel periodo considerato; z valore della produzione disponibile, anche se negativo.

I criteri sopra riportati hanno consentito di selezionare ed esaminare il numero di bilanci nella Tabella 2 sotto riportata suddiviso per annualità:

Come mostrano le tabelle sopra riportate, opportunamente riepilogate nell’allegato tecnico, si evince che l’analisi ha riguardato 2.985 imprese su 4.547, ovvero il 65,6% circa delle società di capitali del settore edile iscritte al Registro imprese della Camera di Commercio di Brescia.

I dati riportati nell’allegato tecnico consentono di stimare anche che l’analisi ha riguardato circa il 94,7% delle società di capitali del settore edile iscritte al Registro imprese della Camera di Commercio di Brescia che nel periodo in esame hanno depositato il bilancio.

L’elaborazione ha comunque riguardato un’enorme mole di dati contabili, estrapolati dai bilanci delle società di capitali operanti nel settore edile bresciano. Tali criteri hanno ridotto il numero di bilanci elaborati da 19.872 a 13.636.

Successivamente, si è provveduto a individuare i principali indicatori che meglio rappresentano i profili della struttura economico patrimoniale delle imprese esaminate.

Sia pure con le limitazioni che meglio verranno illustrate in seguito, il lavoro svolto può essere ritenuto: z un’utile indicazione per l’individuazione di benchmark di settore a rilevanza locale, di cui le singole imprese edili potranno disporre per un raffronto con le proprie risultanze di bilancio; z un supporto per gli operatori economici interessati al settore edile bresciano, siano essi istituti finanziari, industrie manifatturiere o pubbliche amministrazioni.

Cos’è la sostenibilità

La sostenibilità per le imprese si riferisce alla capacità di un’organizzazione di operare in modo responsabile nei confronti dell’ambiente, della società e dell’economia, cercando di minimizzare gli impatti negativi e massimizzare i benefici positivi. Ciò significa che le imprese che intendono agire in modo sostenibile, devono adottare una serie di pratiche e politiche che tengano conto dell’impatto ambientale delle loro attività, della salute e sicurezza dei propri dipendenti e della comunità in cui operano, della sostenibilità economica delle loro operazioni a lungo termine e della responsabilità sociale delle loro azioni.

Tra le pratiche comuni che le imprese adottano per diventare più sostenibili ci sono: z riduzione dell’impatto ambientale: ad esempio, utilizzando fonti di energia rinnovabile, riducendo il consumo di energia e acqua, riducendo i rifiuti prodotti e favorendo il riciclaggio e la riduzione delle emissioni di gas serra; z responsabilità sociale: ad esempio, impegnandosi per la tutela dei diritti dei lavoratori, promuovendo l’inclusione sociale e sostenendo le comunità locali in cui operano; z trasparenza e responsabilità: ad esempio, comunicando in modo trasparente sui loro impatti ambientali e sociali e prendendo responsabilità per eventuali impatti negativi; z innovazione e sviluppo sostenibile: ad esempio, investendo in tecnologie e processi per migliorare l’efficienza delle loro operazioni e sviluppando prodotti e servizi sostenibili che soddisfino le esigenze dei consumatori e del mercato in generale.

La sostenibilità per le imprese non è solo una moda o una tendenza temporanea da seguire solo per motivi di immagine o di marketing. Non è nemmeno un’attività opzionale o accessoria, ma deve essere un elemento essenziale delle strategie aziendali. Inoltre, la sostenibilità non è solo una questione ambientale, ma riguarda anche gli aspetti sociali, di governo ed economici dell’attività dell’impresa. Non basta, infatti, avere una politica ambientale avanzata se al contempo l’impresa non rispetta i diritti dei lavoratori o non contribuisce allo sviluppo delle comunità locali. Infine, la sostenibilità non può essere raggiunta da iniziative singole o isolate, ma richiede un approccio top-down, di tipo olistico e sistemico, che coinvolga tutti i dipartimenti dell’impresa e tutta la filiera produttiva, compreso il rapporto con i fornitori e i clienti.

Non esiste un prodotto sostenibile se non è sostenibile l’azienda che lo produce

La sostenibilità non riguarda solo i prodotti e i servizi, ma anche le pratiche di produzione. Un’azienda che adotta alcune singole azioni sostenibili, ma che, allo stesso tempo, ne utilizza di insostenibili, come ad esempio l’uso di materiali tossici o l’assunzione di manodopera a basso costo e in condizioni precarie, non può essere considerata realmente sostenibile.

La sostenibilità riguarda l’intero ciclo di vita del prodotto, dall’estrazione delle materie prime alla produzione, distribuzione, utilizzo e smaltimento finale. Per questo motivo, le aziende che cercano di essere realmente sostenibili devono impegnarsi per ridurre l’impatto ambientale e sociale delle loro attività in ogni fase del ciclo di vita del prodotto.

Perché la sostenibilità è un vantaggio per le imprese

L’adozione di pratiche sostenibili può portare a una serie di benefici economici, sociali e ambientali a lungo termine per l’azienda stessa e per la società nel suo insieme.

Ecco alcuni dei motivi principali per cui la sostenibilità è importante per le aziende: z Migliora la reputazione dell’azienda: le aziende che adottano pratiche sostenibili sono generalmente percepite come più responsabili e attente alle esigenze della società e dell’ambiente. Questo può migliorare la reputazione dell’azienda e rafforzare il rapporto con i clienti e altri stakeholders. z Aumenta l’efficienza operativa: le pratiche sostenibili possono aiutare le aziende a ridurre i costi operativi, ad esempio attraverso l’uso di energie rinnovabili, la riduzione dei rifiuti e il miglioramento dell’efficienza energetica. Ciò può migliorare la redditività e la competitività dell’azienda. z Promuove l’innovazione: la sostenibilità richiede un approccio innovativo e creativo alla risoluzione dei problemi. Ciò può portare all’adozione di nuove tecnologie e processi che possono migliorare l’efficienza e la competitività dell’azienda. z Risponde alle aspettative dei consumatori: sempre più consumatori cercano prodotti e servizi sostenibili. Le aziende che adottano pratiche sostenibili possono soddisfare questa domanda e aumentare la fedeltà dei clienti. z Risponde alle pressioni normative: le normative ambientali e sociali sono sempre più rigorose in molti paesi del mondo. Le aziende che adottano pratiche sostenibili possono ridurre il rischio di sanzioni e altre conseguenze legali. z Aumenta l’attrattività per i dipendenti: molti dipendenti cercano aziende che adottano pratiche sostenibili e hanno una cultura aziendale che riflette questi valori. Ciò può aiutare le aziende a reclutare e mantenere i dipendenti migliori.

Di seguito una lista di alcuni strumenti per migliorare la sostenibilità delle aziende.

Governance sostenibile: z Adozione di politiche e procedure sostenibili z Coinvolgimento degli stakeholders nella pianificazione e nella decisione strategica z Responsabilità sociale d’impresa (CSR)

Gestione delle risorse: z Efficienza energetica e uso delle fonti rinnovabili z Gestione sostenibile delle risorse idriche z Gestione responsabile dei rifiuti e delle emissioni z Riduzione dell’impatto ambientale globale

Prodotti e servizi sostenibili: z Sviluppo di prodotti e servizi con impatto ambientale ridotto z Promozione di prodotti e servizi sostenibili z Supporto alla produzione e alla distribuzione sostenibile

Responsabilità sociale d’impresa: z Creazione di posti di lavoro sostenibili e trattamento equo dei lavoratori z Sviluppo di relazioni commerciali sostenibili con fornitori e clienti z Coinvolgimento nella comunità locale e iniziative di filantropia

Comunicazione e trasparenza: z Rapporti sull’impatto ambientale e sociale dell’azienda z Comunicazione trasparente con gli stakeholders z Trasparenza sulla filiera di approvvigionamento e sui processi di produzione

La sostenibilità per il settore delle costruzioni edili z Gestione sostenibile dei materiali: un aspetto importante per le aziende del settore delle costruzioni. Ciò include l’utilizzo di materiali sostenibili, come legno certificato FSC, la riduzione dei rifiuti di cantiere, il riciclo dei materiali di scar to, e la riduzione dell’impatto ambientale dovuto all’acquisto, alla lavorazione e al trasporto dei materiali. z Efficienza energetica: un’altra area chiave della sostenibilità per le aziende del settore delle costruzioni. Le imprese possono lavorare per progettare e costruire edifici a basso consumo energetico, ad esempio attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative come pannelli solari e isolamenti termici. z Impatto ambientale del cantiere: le attività svolte sul cantiere possono avere un impatto significativo sull’ambiente e sulla società; pertanto, le aziende del settore delle costruzioni devono lavorare per ridurre al minimo l’impatto ambientale delle proprie attività. Ciò può essere ottenuto attraverso la gestione dei rifiuti, la prevenzione dell’inquinamento, e la protezione dell’ambiente naturale circostante. z Sicurezza e benessere dei lavoratori: le aziende del settore delle costruzioni devono garantire la sicurezza e il benessere dei lavoratori, in modo che siano protetti da incidenti e malattie professionali. Ciò include la formazione sui rischi e sulle precauzioni da prendere, la fornitura di attrezzature e dispositivi di protezione individuale adeguati e la gestione della salute e della sicurezza sul posto di lavoro. z Responsabilità sociale: le aziende del settore delle costruzioni hanno anche la responsabilità di contribuire al benessere della società in cui operano. Ciò può essere ottenuto attraverso il coinvolgimento in progetti sociali, la creazione di posti di lavoro per la comunità locale, la cooperazione con le autorità locali e l’adozione di pratiche commerciali etiche e trasparenti.

La sostenibilità è diventata un tema centrale per le aziende del settore delle costruzioni, poiché le attività svolte da queste imprese possono avere un impatto significativo sull’ambiente e sulla società. Di seguito alcuni aspetti della sostenibilità per le aziende del settore costruzioni.

La sostenibilità nel settore delle costruzioni è diventata sempre più importante negli ultimi anni, poiché offre al settore l’opportunità di ridurre significativamente la quantità di energia, di risorse naturali, l’emissione di gas serra e altri inquinanti legati al processo produttivo.

La sostenibilità in edilizia può essere affrontata in diverse fasi del ciclo di vita del costruito, dalla progettazione alla demolizione. Ecco alcuni aspetti della sostenibilità nel settore delle costruzioni: z Materiali sostenibili: l’utilizzo di materiali sostenibili come legno certificato FSC, pietra naturale, mattoni in terra cruda e altri materiali a basso impatto ambientale. Questi materiali riducono l’impatto ambientale, migliorano la qualità dell’aria e creano un ambiente interno più salutare per gli occupanti dell’edificio. z Efficienza energetica: la progettazione di edifici a basso consumo energetico può ridurre i costi di energia, migliorare il comfort degli occupanti e ridurre le emissioni di gas serra. z Sistemi di gestione dell’acqua: la gestione sostenibile dell’acqua prevede l’utilizzo di soluzioni di raccolta e recupero dell’acqua piovana, il riciclo dell’acqua e l’installazione di dispositivi di risparmio idrico, ad esempio wc a basso consumo di acqua e rubinetti a flusso ridotto. z Costruzioni verdi: le costruzioni verdi utilizzano tecniche costruttive e materiali che minimizzano l’impatto ambientale. Queste costruzioni sono progettate per essere a basso impatto ambientale, efficienti dal punto di vista energetico e salutari per gli occupanti. z Riduzione dei rifiuti: La riduzione dei rifiuti in cantiere e durante la costruzione è un’altra area importante per la sostenibilità nel settore delle costruzioni. Ciò può essere ottenuto attraverso l’utilizzo di materiali prefabbricati, la pianificazione accurata del cantiere e l’uso di materiali riciclati. z Demolizione e smaltimento dei materiali: Il modo in cui gli edifici vengono demoliti e i materiali smaltiti alla fine della vita dell’edificio può avere un impatto significativo sull’ambiente. Ci sono soluzioni innovative che permettono di riciclare e riutilizzare i materiali di demolizione in nuovi edifici, riducendo l’impatto ambientale.

Ciò può essere ottenuto attraverso l’isolamento termico, l’uso di finestre ad alta efficienza energetica, l’installazione di impianti di riscaldamento e raffreddamento efficienti, e così via.

In sintesi, la sostenibilità nel settore delle costruzioni riguarda la progettazione, la costruzione, la gestione e la demolizione degli edifici in modo che sia minimizzato l’impatto ambientale e massimizzato il benessere degli occupanti. La sostenibilità nelle costruzioni richiede un approccio olistico che coinvolga i proprietari, i costruttori, gli architetti, gli ingegneri, i subappaltatori, gli inquilini e la comunità locale. È necessario che tutte le parti interessate collaborino per integrare le migliori pratiche sostenibili durante tutto il ciclo di vita dell’edificio, dalla progettazione e costruzione alla gestione e alla manutenzione. Solo con un approccio collaborativo e integrato si possono raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni.

Il ruolo di Ance

Le associazioni di categoria delle imprese edili, come Ance Brescia, possono svolgere un ruolo importante nel promuovere la sostenibilità nel settore delle costruzioni. In particolare, Ance Brescia: z promuove la formazione e la sensibilizzazione sui temi della sostenibilità tra i propri membri, fornendo informazioni sulle migliori pratiche e sulle tecnologie innovative disponibili per la costruzione di edifici sostenibili; z collabora con le autorità locali, le organizzazioni ambientali e le altre parti interessate per sviluppare linee guida e standard di sostenibilità per il settore delle costruzioni; z sostiene i propri associati nella valutazione dell’impatto ambientale dei loro progetti, ad esempio attraverso l’adozione di sistemi di certificazione ambientale come LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) o BREEAM (Building Research Establishment Environmental Assessment Method); z promuove l’adozione di materiali e tecnologie sostenibili nelle costruzioni, ad esempio attraverso l’organizzazione di fiere e workshop dedicati alla presentazione di prodotti ecocompatibili e a basso impatto ambientale; z rappresenta il settore delle costruzioni in sede legislativa e istituzionale per promuovere politiche pubbliche che favoriscano la sostenibilità, come incentivi fiscali per la costruzione di edifici sostenibili o l’adozione di norme edilizie che promuovano la sostenibilità.

Ance Brescia, quindi, svolge un ruolo importante nel promuovere la sostenibilità nel settore delle costruzioni e nell’incoraggiare i propri membri ad adottare pratiche sostenibili per la costruzione di edifici.

I nuovi obblighi normativi

La direttiva 2022/2464/UE introduce una nuova disciplina sulle informazioni di sostenibilità, che sostituisce la precedente disciplina sulle informazioni di carattere non finanziario (direttiva 2014/95/UE).

L’obiettivo dell’intervento europeo è quello di rafforzare l’informativa societaria sui temi di sostenibilità, rispondendo alle richieste e alle aspettative degli utilizzatori di queste informazioni, come gli investitori e gli altri stakeholders. La nuova disciplina sul report di sostenibilità prevede l’obbligo di fornire, nella relazione di gestione, le informazioni necessarie per comprendere l’impatto dell’attività d’impresa sui fattori di sostenibilità e come i fattori di sostenibilità influenzino l’andamento, i risultati e la situazione dell’impresa.

L’ambito di applicazione della direttiva si amplia, riguardando non solo gli enti di interesse pubblico con più di 500 dipendenti, ma anche tutte le imprese quotate, incluse le PMI quotate, e tutte le imprese grandi. La disciplina si applica anche alle imprese non europee che generano un fatturato netto di 150 milioni di euro nell’UE e che hanno almeno una filiale o una succursale nell’UE.

La direttiva prevede un’applicazione scaglionata in base alle dimensioni dell’impresa: z a partire dagli esercizi che iniziano dal primo gennaio 2024 (con report da pubblicare nel 2025) per le grandi imprese e i gruppi con più di 500 dipendenti; z a partire dagli esercizi che iniziano dal primo gennaio 2025 (con report da pubblicare nel 2026) per le grandi imprese e i gruppi con più di 250 e meno di 500 dipendenti; z a partire dagli esercizi che iniziano dal primo gennaio 2026 (con report da pubblicare nel 2027) per le piccole e medie imprese quotate, con possibilità di rinuncia volontari (opt-out) fino al 2028; z a partire dagli esercizi che iniziano il primo gennaio 2028 (con report da pubblicare nel 2029) per le imprese di paesi terzi con fatturato netto superiore a 150 milioni nell’UE se hanno almeno una filiale o succursale nell’UE che supera determinate soglie.

Le informazioni di sostenibilità non potranno più essere pubblicate in un documento separato rispetto alla relazione sulla gestione e le informazioni da fornire si ampliano, comprendendo il business model e la strategia dell’impresa, gli obiettivi di sostenibilità, la policy relativa ai fattori di sostenibilità, le procedure di due diligence, i principali impatti avversi attuali o potenziali, i principali rischi collegati ai fattori di sostenibilità e gli indicatori di prestazione.

Specificamente le aree da rendicontare sono: z business model e strategia dell’impresa (inclusi i dettagli sul piano climatico); z obiettivi di sostenibilità, in particolare quelli di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, e il progresso nel loro raggiungimento; z ruolo degli organi di amministrazione, gestione e sorveglianza per quanto riguarda i fattori di sostenibilità e le loro esperienze e competenze in tali questioni o l’accesso alle esperienze/competenze; z politiche relative ai fattori di sostenibilità; z piani di incentivazione per i membri degli organi di amministrazione, gestione e sorveglianza legati ai fattori di sostenibilità; z procedure di due diligence relative ai fattori di sostenibilità; z principali impatti negativi attuali o potenziali connessi alla catena del valore dell’impresa, z le azioni intraprese e i risultati per provare a rimediare; z i principali rischi associati ai fattori di sostenibilità e le modalità di gestione; z indicatori di performance; z informazioni sugli intangibili, ovvero quei fattori intangibili che contribuiscono alla creazione di valore, ma non sono riconosciuti nei bilanci finanziari.

La direttiva prevede l’armonizzazione dei criteri di rendicontazione, con l’obbligo di fornire le informazioni sulla base di standard europei, e l’obbligo di revisione delle informazioni, che deve essere effettuata nella forma della limited assurance.

Il report di sostenibilità deve essere redatto in un formato elettronico unico di comunicazione e le informazioni devono essere sottoposte a marcatura, conformemente al regolamento delegato (UE) 2019/815 della Commissione. Tra le informazioni da includere ci sono la resilienza ai rischi relativi ai fattori di sostenibilità, le opportunità relative ai fattori di sostenibilità, i piani per assicurare la compatibilità con la transizione verso un’economia sostenibile e le modalità per tener conto degli interessi degli stakeholders e dell’impatto dell’impresa sui fattori di sostenibilità.

Il report di sostenibilità come strumento di gestione e di comunicazione

Il report di sostenibilità per un’azienda edile ha diversi obiettivi e funzioni, tra cui: z comunicare agli stakeholders i progressi compiuti dall’azienda nella promozione della sostenibilità e nella riduzione dell’impatto ambientale e sociale delle proprie attività; z rendere conto delle azioni e degli investimenti in materia di sostenibilità, offrendo una valutazione trasparente della performance dell’azienda rispetto agli obiettivi di sostenibilità stabiliti; z identificare le opportunità di miglioramento, stimolando l’innovazione e la ricerca di soluzioni sostenibili per le sfide ambientali e sociali legate al settore delle costruzioni; z favorire la collaborazione e il dialogo con gli stakeholders, promuovendo la partecipazione attiva e la condivisione delle informazioni sulla sostenibilità; z migliorare la reputazione e l’immagine dell’azienda, dimostrando l’impegno concreto e la responsabilità sociale d’impresa verso la sostenibilità.

Inoltre, il report di sostenibilità può anche fornire una base di informazioni utili per la gestione strategica dell’azienda, aiutando a valutare il rischio e l’opportunità delle azioni di sostenibilità e a migliorare la propria competitività nel mercato. In questo senso, il report di sostenibilità può costituire uno strumento importante per la creazione di valore a lungo termine per l’azienda stessa e per la società in generale.

La funzione divulgativa del report di sostenibilità per un’azienda edile è molto importante. Attraverso il report, l’azienda può comunicare al pubblico esterno le sue azioni e le sue performance in materia di sostenibilità, fornendo una visione chiara e trasparente delle proprie attività e dei risultati ottenuti.

Questo può aiutare a creare una maggiore consapevolezza tra gli stakeholders sui temi della sostenibilità, evidenziando l’importanza di questi temi nel settore delle costruzioni e la necessità di adottare pratiche sostenibili per ridurre l’impatto ambientale e sociale delle attività edilizie.

Inoltre, il report di sostenibilità può anche essere un mezzo per promuovere la condivisione delle best practice e delle conoscenze sulle soluzioni sostenibili, favorendo l’innovazione e la collaborazione tra le aziende del settore.

Infine, la funzione divulgativa del report di sostenibilità può anche contribuire a migliorare la reputazione e l’immagine dell’azienda, dimostrando la sua trasparenza, il suo impegno concreto verso la sostenibilità e la sua responsabilità sociale d’impresa. Ciò può avere un impatto positivo sulla percezione del brand e sulla relazione dell’azienda con i propri stakeholders, contribuendo a creare un clima di fiducia e di collaborazione.

L’importanza della filiera nella produzione sostenibile

La filiera produttiva, ovvero l’insieme di tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione di un prodotto o servizio, gioca un ruolo fondamentale nella produzione sostenibile. Infatti, la sostenibilità non può essere ottenuta da una singola impresa, ma richiede la collaborazione e il coinvolgimento di tutti i soggetti della filiera.

La produzione sostenibile richiede una gestione olistica delle attività, dall’approvvigionamento delle materie prime alla distribuzione del prodotto finito. Ciò significa che le imprese devono considerare l’impatto ambientale, sociale ed economico di ogni fase del processo produttivo e collaborare con i fornitori, i produttori e i distributori per garantire che i loro processi siano conformi ai requisiti di sostenibilità. Inoltre, la gestione sostenibile della filiera può portare a diversi vantaggi competitivi per le imprese, tra cui la riduzione dei costi, l’aumento della reputazione aziendale e l’accesso a nuovi mercati e clienti.

Anche le piccole e microimprese, pur non ricadendo tra le aziende destinatarie degli obblighi di rendicontazione di sostenibilità, si troveranno presto a confrontarsi con questa materia, per la loro appartenenza ad una filiera, in cui le capofila dovranno, per scelta o per obbligo, rendicontare le proprie informazioni di carattere non finanziario.

Per questi motivi, sempre più imprese stanno adottando approcci di gestione sostenibile della filiera e collaborando con i propri fornitori per migliorare la sostenibilità complessiva delle proprie attività. Questo orientamento si concretizza chiedendo ai propri fornitori del settore costruzioni di adottare pratiche sostenibili in linea con i propri obiettivi di sostenibilità, tra cui: z adottare un approccio di economia circolare, promuovendo il riutilizzo, il riciclo e la riduzione degli sprechi di materiali ed energia durante tutte le fasi della costruzione; z garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori, prevenendo l’esposizione a sostanze pericolose e migliorando le condizioni di lavoro; z promuovere la riduzione delle emissioni di gas serra e l’efficienza energetica dei propri prodotti, servizi e processi, attraverso l’adozione di tecnologie innovative e sostenibili; z rispettare gli standard ambientali e sociali, adottando pratiche di responsabilità sociale d’impresa e di tutela dei diritti umani; z fornire informazioni trasparenti sulla provenienza dei propri materiali, sulla gestione dei rifiuti e sulla tracciabilità dei propri prodotti.

Analisi dei report di sostenibilità delle aziende edili bresciane

Ancora molto poche le aziende edili della provincia di Brescia che redigono il report di sostenibilità su base volontaria.

I pochi esempi disponibili presentano una panoramica delle attività svolte dalle aziende in termini di sostenibilità, con un focus particolare sulla riduzione delle emissioni di CO2 e l’adozione di comportamenti rispettosi del pianeta. Le aziende dichiarano di aver adottato una strategia di sviluppo sostenibile, basata sulla riduzione delle emissioni di CO2, l’efficienza energetica, la gestione responsabile delle risorse naturali e l’adozione di pratiche etiche e trasparenti.

Altre aziende adottano una politica di gestione sostenibile dei propri immobili e investono nella costruzione di edifici ad alta efficienza energetica.

Particolare enfasi è riservata all’adesione a programmi di responsabilità sociale d’impresa, finalizzati alla promozione di attività di solidarietà e collaborazione con enti e associazioni per il raggiungimento di obiettivi di interesse pubblico.

Alcuni report includono anche una sezione dedicata alla governance sostenibile, in cui si evidenzia il ruolo degli organi di amministrazione e di controllo nella promozione di comportamenti sostenibili all’interno dell’azienda.