Se gesù spiegasse oggi in parabole

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Intelligenza da spendere bene. Voi siete dei puri e semplici contenitori di valori. Di vostro, autenticamente vostro, c’è davvero niente. Tutto vi è dato in prestito, tutto è immesso in voi e non vi appartiene, non coincide con il vostro essere. Voi siete l’anima che s’istruisce sulla vostra storia, datavi in prestito: per esempio e per averne un possibile interesse che sia tutto e solo vostro! Siate umili! Riconosciate questo 0! Siate pronti a cambiare idea, quando ne troverete una migliore della vostra! È difficile convertirsi, ma voi provateci, pregate il Padre che ve lo conceda! Desideratelo! Desiderate di essere Dio! Di dargli le vostre mani! Ma non quel Dio potente che sottomette; il vero Dio che si lascia sottomettere, che aderisce (e vi condanna) alla miseria del vostro giudizio, se l’orgoglio di essere voi stessi supera ogni intelligenza… Credetemi: Dio ora consente a Voi di voler fare le cose secondo una libertà che è solo quella di una pura e semplice adesione alla Sua volontà... Mai vi ha dato una libertà di fare il male: diverreste zizzania, forse, da quel buon grano che siete? Ripeto, ripeto, ripeto: voi non fate mai nulla oltre che il desiderare di fare. Nulla si muove, che Dio non voglia! E il Padre crea spazi e tempi nuovi ad ogni istante. È grande, vero, l’universo? Ebbene Dio Padre ne ricrea uno tutto nuovo e diverso, aggiunto in ogni istante: lo accertate anche voi, con il “Cogito ergo sum” di Cartesio, di essere plurimi in uno. Oh sapienza umana sempre ostile, incapace di ben ragionare! L’incoerenza dell’esperienza relativa all’essere. Uno scienziato sperimenta che ogni volta l’acqua bolle a 100°. Cartesio fa la stessa cosa: sperimenta che ogni volta la vita dell’io esiste… Viene fissata così una legge: l’acqua bolle sempre a 100°, infatti risulta così ogni volta che si prova, e la scienza umana, che si regge sull’esperienza, concorda che questo metodo è giusto. Passa del tempo. Lo scienziato di prima adesso ha in atto un’altra esperienza, e Cartesio, tenace, si accorge di pensare ed esistere tuttora. Arriva uno e: “L’acqua bolle a 100°? Ancora?” chiede al primo, e: “Il passato esiste? Ancora? ” chiede a Cartesio. Quello scienziato si sente davvero autorizzato a rispondergli: “Bolle a 100°! Ancora, anche se adesso sperimento altro e non lo vedo più…”, e – rubando la risposta a Cartesio – dice: “Il passato esisteva, ma ora non esiste più!”, e non s’accorge che, dicendo così, usa due pesi e due misure! Perché questa differenza di metodo?


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