Una guida conoscitiva. Fiumarella/Calaggio

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Progetto:

IL CORRIDOIO ECOLOGICO FLUVIALE FIUMARELLA/CALAGGIO

“Tra i Sic i corridoi ecologici” Le connessioni del paesaggio nelle discontinuità antropiche un’azione coordinata ed integrata di proposta scientifica, culturale e di educazione ambientale per la valorizzazione dell’aree protette della Rete Natura 2000 in Irpinia

Un contributo per la costruzione della rete ecologica campana tra SIC, ZPS, Parchi naturalistici.

Realizzato nell’ambito del:

PSR 2007-2013 mis.323 tip.a) Regione Campania “Sviluppo e , tutela e riqualificazione del patrimonio rurale” Iniziative di sensibilizzazione ambientale miranti alla diffusione ed alla condivisione delle esigenze di tutela delle aree Natura 2000 e dei siti di grande interesse paesaggistico


INDICE La lettura conoscitiva del territorio:

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un percorso di visita La cartografia di studio del territorio:

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i caratteri fisico-naturalistici Lo stato ambientale

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la qualitĂ delle acque fluviali La fruizione del territorio: le azioni di animazione territoriale

p.31


La lettura conoscitiva del territorio: un percorso di visita

L’ambiente naturalistico e paesaggistico di riferimento

a cura di Paola Maria Guerriero

Torrente Calaggio e dal Torrente Fiumarella, quest’ul-

foto archivio AdT Irpinia

timo affluente del Fiume Ufita.

Il corridoio ecologico fluviale caratterizzante l’ area nord - est della provincia di Avellino è costituito dal

Tale area, che coincide per larga misura con la Baronia, ricade interamente nell’area della montagna di Trevico, un massiccio del subappennino campano ai confini della Puglia dauna. Nel punto più alto tocca la considerevole quota di 1094 metri. A quest’altezza sorge il centro abitato di Trevico, il comune più montano della Campania. L’ aumento della richiesta di turismo verde e naturalistico-ambientale, con la concomitante domanda degli appassionati di trekking e passeggiate in montagna, fa del territorio della Baronia di Vico un preciso riferimento. Sentieri tematici, studiati e attrezzati per facilitarne l’individuazione e la fruizione, fanno scoprire i fiori ed i colori, il silenzio ed i panorami, il verde del paesaggio decantato da Orazio, maestro di eleganza stilistica, il poeta del “Carpe diem” – “vivi il presente” - che, nel 40 a.c. descrive il suo viaggio da Roma a Brindisi passando per questi luoghi nel I Libro delle sue Satire : “… e da quel punto cominciano a mostrarsi i monti a me ben noti dell’Apulia…” Il torrente Fiumarella, sorge ad Anzano di Puglia, delimita il confine della montagna di Trevico – intorno

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alla quale si estende il paesaggio della Baronia di

delle Rose, sempre nel territorio di Vallata, si unisce

Vico, dal lato Ovest, Nord-Ovest, Nord. I suoi prin-

al vallone di S.Marena proveniente da Trevico ed

cipali affluenti, in destra idraulica, sono il Vallone di

insieme degradano verso la valle omonima ove tali

Zungoli ed il Canale Sancino tra Orneta e Pian di Vico

acque si uniscono a quelle provenienti dalla frazione

nel territorio comunale di Ariano Irpino.

“Oscata” di Bisaccia. Nel suo fluire verso il mare riceve

Il corso d’acqua ha un andamento sinuoso, rela-

le acque dal versante nord di Lacedonia,tramite il

tivamente breve. Sviluppato tutto tra i Comuni di

Vallone “Toscano”e dal versante nord-est di Bisaccia

Scampitella e Flumeri , incassato fra la montagna di

tramite il torrente Scafa,torrenti questi ultimi due

Trevico e le asperità dei Monti Montuccio e Molara, il

che unendosi in località Chiancarelle - ove è il casello

corso d’acqua non presenta grandi spazi pianeggianti

autostradale di Lacedonia - si gettano nell’alveo prin-

se non nella parte terminale, sotto Flumeri, quasi alla

cipale del Calaggio, a breve distanza dalla confluenza

confluenza con l’Ufita, pianura cerealicola dominata

con questo del torrente S.Pietro, proveniente in parte

dalle imponenti tre torri della quattrocentesca “Do-

dal territorio scampitellese ed in parte da quello di

gana delle pecore”: inizialmente antica residenza di

Anzano di Puglia.

caccia di Federico D’Aragona e poi luogo di posta .

Più avanti il Calaggio riceve i corsi d’acqua dello Spe-

Il Fiumarella, che corre per circa 25 km prima di

ca e del Frugno, che apportano acque provenienti da

confluire in destra idrografica nell’Ufita, è la spina

S.Agata di Puglia, in parte da Monteleone di Puglia

dorsale di un bacino imbrifero di circa 140 kmq che

e da Accadia.Il Calaggio riceve acque anche dal ver-

include la ZPS “Boschi e sorgenti della Baronia”.

sante nord e nord - ovest di Rocchetta S.Antonio ed

Il territorio è caratterizzato da dolci declivi, risultato

a testimonianza dell’abbondanza di acque affluenti

della levigatura delle epoche glaciali di un terreno

ci sono i resti di ponti, alcuni grandi, ben costruiti e

prevalentemente argilloso, che ha originato un pae-

talvolta ancora utilizzati, che hanno permesso nei

saggio caratteristico, ondulato, sensuale, che offre la

millenni il passaggio, per quelle contrade, di impor-

visione di profondi panorami e orizzonti.

tanti tronchi viari come l’antica via Herculia, strada

Dal lato Est della montagna di Trevico scorre il fiume

che per i transumanti partiva dal Sannio aprutino e,

Calaggio: incisione idrografica ormai a carattere tor-

attraverso Daunia e Lucania, giungeva sino a Rhe-

rentizio che col Fiumarella è l’asta fluviale intorno al

gium (attuale Reggio Calabria); tra i tanti ponti vale la

quale programmare, progettare e gestire il corridoio

pena ricordare quello di Montevaccaro, situato nelle

fluviale della Rete Ecologica.

vicinanze del casello di Lacedonia dell’autostrada

Il Calaggio, nasce nel Vallone della Toppa, presso il

A16 e l’altro di Piana di Canneto, posto in vicinanza

monte La Forma sull’altopiano del Formicoso dove

del paese della “Rocca”.

ha origine anche il fiume Ufita che si dirige verso il Tirreno; al contrario il Calaggio si protende verso l’Adriatico, dove sfocia nel Golfo di Manfredonia, prendendo il nome di Fiume Carapelle non appena lascia il territorio della Campania verso Candela. In Irpinia il bacino del Calaggio occupa circa 115 kmq ed è lungo circa 14 km. Il fiume Calaggio, nel territorio di Sferracavallo, tra i territori attuali di Bisaccia e Vallata, drena le terre volte a nord- est; esso poi in sequenza raccoglie le acque del torrente Carapella, detta dai Vallatesi, “la Fiumara”, corso d’acqua che dopo aver attraversato il Bosco

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Territorio ed energie rinnovabili: campi eolici e fotovoltaico a terra

un obiettivo di pari dignità rispetto a quelli di sicurez-

I declivi collinari dei bacini imbriferi del Fiumarella

L’attuazione di misure di politica energetica che

za di approvvigionamento ed “economicità incentivata” delle risorse energetiche. puntino sulla efficienza energetica e sull’ impiantistica

e del Calaggio, risentono fortemente della presenza

legata alla produzione di calore da fonti rinnovabili

antropica degli impianti - a grande scala e di forte

ad esempio, potrà incrementare l’uso delle fonti più

impatto paesaggistico - come campi eolici e campi

promettenti e adatte al nostro territorio ed evitare le

fotovoltaici su terreni agricoli, utilizzati per la produ-

speculazioni economiche legate all’eolico industriale

zione di energia elettrica.

e al fotovoltaico su terreni agricoli che, in questi anni,

Comunemente si considera che gli impianti per la

hanno danneggiato gravemente il paesaggio e l’am-

produzione di energia da fonte rinnovabile abbiano

biente naturale.

bisogno solo di sole e vento, risorse primarie gratuite.

Oggi, in Irpinia, è fondamentale provare ad attivare

Purtroppo non è così. Occorre anche una risorsa im-

una vera cabina di regia interistituzionale capace

portante come il territorio. In un paese, come l’Italia,

di storicizzare all’attualità gli impatti, censendo gli

ad alta intensità abitativa, il territorio è un bene pre-

impianti realizzati e da realizzare, tracciando scenari

zioso, sia per la sua relativa scarsità per gli usi primari,

futuri; visioni di filiera energetica, incentrata sugli

agricoli, silvicoli e zootecnici, sia per la conservazione

aspetti manutentivi e gestionali di quanto già esisten-

di habitat necessari alla biodiversità.

te, prevedendo altresì forti integrazioni nel campo

I paesaggi eolici e fotovoltaici, oltre le discussioni sulla

delle agroenergie.

valenza estetica degli stessi, restituiscono l’attuazione di una politica energetica italiana, che ha incentivato

L’industrializzazione post-sismica: l’ASI Calaggio

la capacità redditizia di un investimento ed i limiti imposti dalla rete energetica nazionale, dal paesaggio italiano e dal clima stesso, la realizzazione di torri eoliche e campi fotovoltaici.

Al nome Calaggio è più frequentemente associata

Il criterio d’integrazione fra le politiche a sostegno del-

una delle aree industriali realizzate con la legge 219

le fonti rinnovabili e quelle per l’efficienza energetica,

del 1981, promulgata a seguito del terremoto del

dalla cui effettiva applicazione dipende la fattibilità

1980 che devastò l’Irpinia.

stessa e la sostenibilità, anche economica, della stra-

L’art.32 della legge portò all’individuazione comples-

tegia europea di riduzione dei gas serra è certamente

siva di 20 aree per l’insediamento industriale, di cui 12

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Territorio: la cultura locale, l’ambiente antropizzato

in Campania e di queste 8 nella provincia di Avellino (Calabritto, Calaggio, Calitri_Nerico, Conza della Campania, Morra de Sanctis, Nusco-Lioni—S.Angelo dei Lombardi, Porrara e San Mango sul Calore). Tra Bisac-

Il territorio caratterizzato dalla presenza del corri-

cia e Lacedonia, ai margini dell’autostrada Napoli-Bari,

doio fluviale del Fiumarella, è un’area frequentata

quattordici lotti produttivi, oggi con la metà vuoti o

dall’uomo fin dalle più remote epoche. Carife sorge

con stabilimenti in dismissione o in fallimento.

sul territorio dell’antica Romulea (ne parla Tito

Lo scrittore Franco Arminio, irpino e paesologo scrive:

Livio); Castel Baronia sorse in epoca normanna ma

“Questi sono luoghi di partenza e non di arrivo.

su un territorio abitato già nel III sec. a.C.; San Nicola

Questi capannoni è come se fossero estranei al resto

Baronia è d’origine medievale, sorta in una zona

del territorio. Qui la terra anche a spianarla è come

frequentata dall’uomo nell’età del ferro; a San Sossio

se non perdesse mai la sua natura ruvida, fatta per

Baronia, citato una prima volta nel 1299, sono emerse

accogliere le spighe di grano e nient’altro”.

testimonianze romane; identiche circostanze anche

L’agglomerato industriale del Calaggio è quello che

per Scampitella; Vallata risale ai Bizantini, ma sul

registra in fase di insediamento iniziale il maggior

territorio sono emersi reperti di età molto più antica;

numero di lotti assegnati: nel 1984 l’84% dell’intera

Vallesaccarda, che risale al Medio Evo, ha consentito

superficie destinata ai lotti insediativi era occupa-

di ritrovare reperti romani.

ta. Quindi rispetto a tutte le altre aree del cratere

Trevico, fondato dai Longobardi, fu nel Medio Evo a

post –sismico raggiunge velocemente alti livelli di

capo di un complesso feudale della regina Sancia, ma

saturazione; malgrado un inizio così favorevole oggi

col nome di Trevici compare nella V Satira (III libro)

la situazione è in continua regressione, con saldi

del poeta Orazio Flacco.

negativi di occupazione che hanno raggiunto anche

Il bacino imbrifero del Calaggio interessa invece i

il - 20 %. Il settore produttivo che presenta la maggior

territori di Bisaccia, Lacedonia, Vallata e Scampitella.

concentrazione di aziende attive, di personale impie-

In particolare le escursioni lungo il torrente Fiumarel-

gato e di superficie occupata è quello della fabbrica-

la, consentono di poter optare per la visita in partico-

zione e lavorazione di prodotti in metallo, con una

lare ai centri che coronano la valle fluviale. Si segna-

percentuale di oltre il 40% rispetto alle sei aziende

lano alcune peculiarità, certamente non esaustive del

ancora attive.

complesso dei valori storico, architettonici, culturali e ambientali che ogni comune del bacino imbrifero porta in dote alla valorizzazione del territorio in termini di innovative strategie di sviluppo socio-economico che puntino essenzialmente sull’ambiente, lo sviluppo rurale e la valorizzazione anche in chiave turistica degli aspetti enogastronomici.

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L’antico territorio degli Hirpini: Fioccaglia di Flumeri e la tradizione del Grano

Lo stemma presenta anche tre spighe di grano su

Il territorio della Baronia di Vico è un’area frequentata

che da sempre qui si producono. Proprio al grano è

una di una fertile collina a ricordare forse il toponimo “frumentum” indicando così l’abbondanza dei grani legata una delle grandi manifestazioni irpine di arte

dall’uomo fin dalle più remote epoche. Ogni paese

popolare che trae origini da antichi riti di ringrazia-

racconta con le sue testimonianze archeologiche il

mento e di buon auspicio per il raccolto da parte del

rapporto tra uomo, territorio e valli fluviali.

popolo contadino. A Flumeri, ogni 15 agosto, si svol-

A Fioccaglia di Flumeri, nell’unica vera pianura irpina,

ge la costruzione del Giglio di Grano, un obelisco alto

nel fondovalle del fiume Ufita, vicino al torrente

25 metri – che significa “offerta di primizie”, effettuata

Fiumarella, si scopre una città tardo ellenistica,

in occasione della festa di San Rocco, come segno di

nodo viario tra le antiche strade romane dell’Appia e

fedeltà dei flumeresi verso il loro Protettore.

dell’Aemilia: insediamento urbano del II sec. a.c. che si ipotizza essere il più esteso del Sannio. Il centro risponde ad un preciso disegno urbanistico con assi stradali ortogonali ed un complesso sistema fognario. La parte di isolato indagato archeologicamente è caratterizzato da unità abitative a due piani, che si differenziano tra loro nella distribuzione degli spazi e nella qualità dell’apparato decorativo e pavimentale, coesistendo la casa modesta, la casa di bottega e la classica casa tardo ellenistica di tipo signorile. Oggi, invece Flumeri domina la valle sottostante, dall’alto di un colle sinuoso, in posizione panoramica. Nelle diverse interpretazioni sull’origine del nome, Flumeri definisce la sua identità, sia in relazione al paesaggio sia all’agricoltura. Negli stemmi civici c’è la traccia dei due fiumi che fanno pensare alla confluenza – “fluminibus” - dei due corsi d’acqua l’Ufita e il Fiumarella che circondano il colle su cui fu impiantato il borgo.

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Monumenti segreti : Trevico e Zungoli

da un arco a tutto sesto retto da due pilastri in pietra lavica. Interessante è pure la visita al Museo dell’arte

Nella Baronia il comune di Trevico, situato a 1094

contadina.

metri sul livello del mare è conosciuto come tetto

Prima di lasciare la Baronia è necessario soffermarsi a

d’Irpinia; è il paese più alto e più antico della Baronia,

Zungoli, il cui toponimo, di derivazione greca, sottoli-

domina tutta la valle costituendo il luogo ideale per

nea le origini bizantine del paese benché la fondazio-

godersi uno splendido panorama su tutto il territorio.

ne vera e propria del centro abitato si sia avuta solo

Sorge sul monte omonimo, alla sinistra dell’alto corso

con i Normanni. Il Castello fu edificato nell’XI secolo,

dell’Ufita, in prossimità delle sorgenti del torrente San

in cima ad un colle, quale presidio militare e trasfor-

Nicola. La Cattedrale, fu costruita tra il 455 ed il 534

mato in residenza gentilizia soltanto nel 1500, per

probabilmente sul tempio distrutto della Dea Trivia,

opera dei Loffredo. Delle quattro torri originarie, colle-

dalla quale si dice abbia preso poi nome il paese, e di-

gate da cortine murarie, ne restano solo tre, essendo

venne Cattedrale nel 1058 quando Trevico fu elevata

stata, la più alta, demolita dopo il terremoto del 1456.

a Diocesi. Oggi spiccano ancora una fonte battesimale

La chiesa Madre della SS. Assunta, oggetto di ripetuti

in pietra del 1618 recante lo stemma vescovile; un

rifacimenti ed ampliamenti, conserva un maestoso

coro ligneo settecentesco con trono vescovile; una

altare in pietra, datato XVI sec., ed una fonte battesi-

nicchia del 1400 rivestita in marmo con dorature, di

male del ‘600. Sull’architrave del portone d’ingresso,

S. Vincenzo; gli affreschi opera di allievi napoletani di

in quattro piccole cavità circolari, sono contenuti i

Giotto visibili nella Cripta situata nel succorpo della

simboli dei quattro evangelisti: l’Aquila di S. Giovanni,

Cattedrale, ma con accesso indipendente; l’urna in

il Leone di S. Marco, il Bue di S. Matteo e l’Angelo di S.

argento contenente le reliquie di S. Euplio, patrono

Luca. Le grotte sotto le abitazioni del centro antico

del paese; due capitelli corinzi; l’organo monumentale

sono un vero scrigno di scoperte enogastronomiche,

del 1905. Oltre alle reliquie di S. Euplio la cattedrale

conservando sopraffini caciocavalli podolici.

custodisce dal 1627 anche quelle di Santa Rosalia, martire palermitana, ricordata da un’immagine in gesso situata sulla porta della sacrestia, e di S. Felice Martire. Di fronte all’ingresso della Cripta si trova un Tiglio secolare dove nell’ottocento si riunivano i funzionari del comune per discutere di questioni importanti. Durante il periodo del brigantaggio, tra il 1820 ed il 1860, venne utilizzata per impiccarvi qualche brigante. Dopo la visita alla Cattedrale e alla sua Cripta, vero gioiello monumentale dell’intera Campania, Trevico riserva altre sorprese come la Chiesa dell’Addolorata, fondata da S. Guglielmo, la Chiesa di S. Rocco, la Chiesa di S. Vito. Sul punto più alto del paese si conservano i ruderi del Castello medioevale costituiti da cortine murarie difensive in cui si aprono sei finestroni ed una torre cilindrica su una base di epoca Aragonese. All’ingresso dell’asse viario centrale dell’agglomerato medioevale, è ancora esistente la Porta Jacovella o Port’Alba del 1578. Essa è costituita

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La città “Gentile”: Bisaccia

più belle della sua opera intitolata “Un Viaggio Elettorale”.

Se si ha cura di attraversare il territorio del Calaggio,

Al maniero si accede attraverso una successione di

ma più in generale dell’Irpinia, eliminando men-

due cortili lastricati: nel primo vi è l’ingresso al Mu-

talmente quanto di precario, di brutto, di svuotato

seo Civico dove è allestita “La Mostra archeologica

rimane dopo la trentennale attuazione delle politiche

alle origini degli Irpini”.

di ricostruzione post terremoto del 1980, ci si può

Il percorso espositivo illustra gli scavi archeologici

facilmente lasciare conquistare dalla sapidità eno-

condotti tra il 1973 e il 1996 sulla collina di Cimitero

gastronomica piuttosto che dalla cultura umanistica

Vecchio, dove sono state portate alla luce una vasta

che permea ogni emergenza di questi luoghi di

necropoli, in uso tra la fine del IX e la fine del VII

lunga storia.

sec.a.C., ed un’area insediativa che vi si sovrappone.

Spirito ed animo da viaggiatori esploratori, rappre-

La visita illustra alcuni dei più significativi contesti

sentano la giusta inclinazione per muoversi alla sco-

funerari, dove ai defunti ,deposti in semplici tombe

perta dei castelli irpini. Ineguagliabile rete di fortilizi

terragne rivestite e coperte di pietre e ciottoli, era

misteriosi e di dimore sfarzose, avvolte nell’atmosfera

associato un corredo composto da vasi in ceramica e

di uno dei territori più nobili e sconosciuti d’Italia.

oggetti metallici di ornamento.

Il Castello di Bisaccia, intorno al quale si sviluppò in

Quanto mai significativa è la cosiddetta Tomba della

epoca longobarda l’abitato, fu trasformato e modifi-

Principessa della quale si espone la ricostruzione con

cato nella sua originaria funzione difensiva da Fede-

una straordinaria serie di gioielli di bronzo ed un raf-

rico II di Svevia. La costruzione odierna è il prodotto

finato abito impreziosito da oltre duemila borchiette

di vicende costruttive ed architettoniche sviluppatesi

di bronzo.

nell’arco di diversi secoli.

La Cattedrale, fu costruita nel 1747 a pochi metri dal

Il Castello deve la sua fama non solo ad ospiti illustri,

castello ducale. Della chiesa si apprezza subito l’im-

come Torquato Tasso che già infermo di mente vi

ponente facciata, realizzata con blocchi squadrati di

soggiornò nel 1588, ma soprattutto alla sua caratte-

calcare ed ornata da uno splendido portale lapideo

ristica spazialità architettonica, tipicamente sveva,

in stile gotico datato al 1515 su cui è scolpito in bas-

con il loggiato, i due cortili, la torre quadrata.

sorilievo la figura di San Gregorio Magno. All’interno,

Con il Caffè Letterario e la Biblioteca di Poesia è sede

a tre navate, si conservano il coro ligneo seicentesco

del Parco Letterario dedicato a Francesco de Sanctis,

e due ricchi altari marmorei policromi. Nel Centro

che su Bisaccia “La gentile”, scrisse una della pagine

storico tra le caratteristiche stradine del vecchio

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Sorprendenti paesaggi lacustri: San Pietro-Aquilaverde

nucleo abitato sviluppatosi intorno al maniero a partire dal XIII secolo, oggi si possono ammirare le facciate di Palazzo Cafazzo, Palazzo Vitale, Palazzo Capaldo. Numerosi i portali in pietra scolpita tra XVIII

Il corridoio fluviale del Fiumarella –Calaggio, interes-

e XIX secolo che fanno da ingresso a diverse unità

sa anche un territorio come quello di Lacedonia che

abitative antiche. Tra gli altri edifici sacri si segnalano

è caratterizzato da un altro importante e significativo

anche la Chiesa dei Morti (XIX secolo), la Chiesa di

Sito di Importanza Comunitaria: Il lago San Pietro

San Gaetano (XVII secolo) e la Chiesa di San Michele

Aquilaverde; acronimo di Aquilonia, Lacedonia

(XVI secolo). Luogo imperdibile è certamente lo

e Monteverde i tre comuni interessati dal bacino

spiazzo del Belvedere della Chiesa di Sant’Antonio.

artificiale formatosi con la costruzione della diga di

Il luogo, dominato da un magnifico tiglio plurise-

sbarramento sul torrente Osento, affluente di sinistra

colare, offre un suggestivo panorama che spazia da

del fiume Ofanto e incastonato nell’Appennino cam-

Sant’Agata dei Goti di Puglia fino a Trevico. La Chiesa

pano a 460 metri sul livello del mare.

di Sant’Antonio, ad una sola navata, è inglobata

Luogo di pace e di rara bellezza per la corona ver-

all’interno della settecentesca fabbrica del monaste-

dissima delle pinete circostanti, è una zona umida

ro francescano che si trova sulla rupe Andreone. Vi

interessata dal passo della fauna migratoria.

si possono ammirare le due statue di legno scolpito

Solo il grande sbarramento fa ricordare di essere

e dipinto di San Leonardo e San Bonaventura, una

sulle sponde di un bacino artificiale che offre scenari

tela settecentesca raffigurante l’Annunciazione e ben

suggestivi, quasi alpini.

cinque altari di marmo policromo.

Nella parte più vicina alla strada d’accesso la sponda è bassa e degrada dolcemente in acqua; l’altra sponda invece è caratterizzata da grandi pareti rocciose, sovrastate da un’abbondante vegetazione. Lungo il versante Nord-Est del lago si sviluppa una vasta area pic-nic attrezzata per accogliere turisti e un parco giochi per bambini.

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La corona del lago: Aquilonia, Monteverde

recuperati con un paziente lavoro di ricerca, carichi di

Dal lago è breve il tragitto per raggiungere due centri

gli utensili e le suppellettili, i reperti e i documenti

uso e di storie e segnati dalla fatica e dal sudore dei secoli. Gli strumenti e gli attrezzi, i corredi e gli arredi, di ogni genere, non sono stati ordinati per collezioni

di eccellenza per i manufatti storico-architettonici e

ma utilizzati solo per ricostruire con rigore filologico

museali che essi offrono: Monteverde e Aquilonia.

ambienti abitativi e di lavoro, che consentono di af-

Monteverde situato a 740 metri slm è un borgo me-

facciarsi su autentici scenari di vita vissuta, in maniera

dievale che offre la possibilità di visitare il quattro-

unica e peculiare.

centesco castello medievale costruito con funzioni

A meno di un chilometro di distanza dal centro di

strategiche e di controllo delle vallate attraversate

Aquilonia, il Parco Archeologico (Antica Carbonara

dall’Ofanto e dall’Osento. Il maniero fu completamen-

rappresenta la memoria storica di tutti gli Aquiloniesi.

te riedificato tra il XIV e il XV secolo e in seguito al

Si tratta di un Parco di grandi dimensioni, che presen-

sisma del 1854. Abbandonato dal 1930, sono visibili

ta ancora intatto il tessuto urbano. Ai visitatori che

ancora due imponenti torri triangolari cilindriche su

l’attraversano, l’antica Carbonara, appare come una

base a scarpa d’epoca aragonese e due torri a pianta

Pompei medievale. Oltre alla bellissima pavimentazio-

quadrata con le interposte cortine murarie in parte di-

ne di Piazza Municipio, dove sorgevano le due chiese

ruite ma in cui si rilevano ancora le finestre e i balconi

(S. Giovanni e l’Immacolata), il Municipio, la Pretura, il

del piano nobile. Le Chiese di Santa Maria del Carmine

Monte Frumentario e le Carceri, si possono ammirare

così come la Chiesa di S.Maria di Nazareth offrono

anche i resti di antichi palazzi. La splendida Piazza,

interessanti opere d’arte. Quest’ultima d’impianto

ricomposta con le quinte dei palazzi e delle chiese, è

settecentesco, mostra una semplice facciata con por-

utilizzata come contenitore di concerti di musiche e

tale lapideo architravato e tre navate interne divise da

canti tradizionali, di rappresentazioni rituali e teatrali,

pilastri reggenti archi ad ogiva. Vi si conservano tre di-

di scene e bozzetti di vita paesana, di rievocazioni

pinti sette-ottocenteschi raffiguranti San Michele, San

storiche e proiezioni di films. Nel Parco, in un edificio

Pietro e l’Assunta, alcune statue policrome di santi e

interamente recuperato ed adattato ad esigenze

l’altare maggiore in marmi in stile tardo barocco. Alle

espositive, è stato allestito, con documenti storici,

spalle della chiesa vi è una robusta torre campanaria

grafici, foto, filmati d’epoca, video e pannelli esplica-

con antico orologio civico e caratteristica terminazio-

tivi, il Museo delle Città Itineranti. Esso documenta la

ne a cuspide ottagonale.

vicenda di quei paesi d’Italia che, come Aquilonia, per

Da Monteverde , in venti minuti, percorendo la sp.155

effetto di eventi sismici, hanno dovuto cambiare sito e

si arriva ad Aquilonia, paese ricostruito completamen-

le cui comunità hanno di recente riscoperto e rivaluta-

te in un sito diverso dall’originario dopo il terremoto

to quelli originari, restituendoli a nuova vita.

del 1930. L’impianto urbanistico tipico dell’epoca fa-

A metà strada tra il museo etnografico ed il lago San

scista, così come il disegno architettonico degli edifici

Pietro Aquilaverde è situata la celebre Abbazia di

pubblici prospettanti sulla piazza, ne caratterizzano

san Vito, di età altomedievale. Nei pressi dell’Abbazia

la visita. Imperdibile una visita al Museo Etnografico

troneggia una quercia plurisecolare detta “quercia di

Beniamino Tartaglia, uno degli spazi museali cam-

S.Vito, uno dei cento alberi più vecchi della Regione

pani sulla cultura contadina meglio strutturato ed

Campania

attrezzato; in esso rivivono, come in un’atmosfera d’ altri tempi, le situazioni e le immagini della vita e della gente di un passato antico. Tutto un mondo scomparso rinasce intatto nei circa 13.000 oggetti originali,

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Aspetti territoriali e paesistici La descrizione delle qualità del territorio di riferimento del Torrente Fiumarella e del Torrente Calaggio è stata sviluppata in un approfondimento, che per quanto preliminare, ha collocato il bacino idrografico del corridoio fluviale oggetto di studio in una più ampia cartografia tematica. Le cartografie sono state elaborate a partire da quelle allegate al Piano Territoriale Regionale della Campania, adottato e vigente con legge regionale n. 13 del 13 ottobre 2008, oltre che di altri piani e programmi. Le cartografie sono elaborate in due serie: l’inquadramento del bacino imbrifero nell’intero territorio

La cartografia di studio del territorio: i caratteri fisico - naturalistici

provinciale e la valutazione dei caratteri paesaggistici,

a cura di Luca Battista

Calaggio, nell’ambito del 3° Quadro Territoriale del

ambientali a livello di bacino. Gli inquadramenti territoriali in particolare evidenziano le specificità seguenti. Il corridoio ecologico “da potenziare” Fiumarella/ Piano Territoriale Regionale è inserito nel Sistema Territoriale di Sviluppo B4 Valle Ufita a dominante rurale-culturale e nel STS C1 Alta Irpinia a dominante rurale –manifatturiera. Questi rappresentano perimetrazioni individuate in funzione dell’assetto geografico ed ambientale del territorio ma soprattutto delle alleanze condotte tra i vari attori istituzionali e delle linee strategiche conseguenti. La guida per la loro perimetrazione è rappresentata dalla sovrapposizione di varie forme sovracomunali di pianificazione, gestione e di programmazione contrattata del territorio (ad esempio le comunità montane, i piani integrati di sviluppo, i distretti Industriali, i patti territoriali, i contratti d’area e così via). Ad ogni STS è associata una matrice di indirizzi strategici da perseguire. Si evidenziano gli indirizzi che costituiscono una scelta strategica prioritaria da consolidare ed in particolare: B.1 Difesa della biodiversità, B.2 Valorizzazione Territori marginali, B.5 Recupero aree dismesse, C.2 Rischio sismico, E.1 Attività produttive per lo sviluppo- industriale, E.2b Attività produttive per lo sviluppo- agricolo - Diversificazione territoriale.

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Le Comunità Montane dell’Ufita e quella dell’Alta Irpi-

La fauna ittica è piuttosto abbondante e caratteriz-

nia , quest’ultima per i territori di Bisaccia e Lacedonia,

zata da diverse specie. L’avifauna è rappresentata da

interessano praticamente tutti i territori comunali

numerose specie di anatre svernanti e varie specie

ricadenti nel bacino imbrifero del corridoio ecologico

nidificanti.

fluviale, eccezione fatta per Ariano Irpino. Nell’ambito della programmazione europea legata al

Gli aspetti ecologici sono stati analizzati attraverso le

Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013, i territori comu-

relazioni intercorrenti con la Rete Natura 2000 (SIC +

nali interessati dal bacino idrografico ricadono nella

ZPS) e le aree a Parco Naturalistico Regionale e a Parco

macroarea D2 ovvero aree caratterizzate da ritardo di

Urbano di Interesse Regionale.

sviluppo.

I Boschi e Sorgenti della Baronia (ZPS IT8040022)

Il corso fluviale del Fiumarella ricade nell’ambito terri-

hanno una estensione complessiva di 3478 ha, con

toriale dell’Autorità di Bacino Nazionale Liri Gargliano

altitudine media di 718 m s.l.m. (min. 413 m s.l.m. /

Volturno; il torrente Calaggio è inserito nell’ambito di

max. 1023 m s.l.m.).

riferimento dell’Autorità di Bacino Regionale Calaggio.

La Zona di Protezione Speciale per gli Uccelli include

Le autorità di bacino rappresentano il luogo cardine

l’intero tratto del Torrente Fiumarella ed i boschi, in

per la concertazione delle scelte di pianificazione

gran parte costituiti da caducifoglie come Cerro, Rove-

tra le istituzioni interessate alla difesa e tutela, uso

rella, Frassino, Ornello, Acero, Carpino nero e in piccola

e governo delle risorse del sistema territoriale in

parte da conifere alloctone con prevalenza di Cipressi

linea con lo sviluppo sostenibile sociale, economico

e Pini (Pino nero, Pino domestico).

e ambientale. Le autorità di bacino individuano

Territorio con le caratteristiche ideali per la vita di

su ambiti ottimali le azioni di difesa del suolo e del

uccelli acquatici e non solo.

sottosuolo, il risanamento delle acque, la fruizione e la

Elementi di notevole pregio naturalistico appartenenti

gestione del patrimonio idrico e la tutela degli aspetti

sia alla flora che alla fauna mediterranea sono tutt’og-

ambientali ad essi connessi, indipendentemente dalle

gi visibili ed apprezzabili, difesi e tutelati da un’intensa

suddivisioni amministrative. La lettura del caratte-

attività di ingegneria naturalistica orientata da una

re del paesaggio è stata restituita principalmente

parte a mitigare il rischio idrogeologico e dall’altra alla

analizzando gli aspetti caratteristici e confrontando i

creazione di strutture, quali suggestivi sentieri pedo-

tematismi cartografati legati alle risorse naturalistiche

nali e ciclabili, per aumentare la fruizione

ed agroforestali, all’uso agricolo del suolo, alla dinami-

eco turistica della comunità e dei visitatori.

ca evolutiva temporale della copertura dei suoli, alle

Questa ZPS si caratterizza per la presenza di rilievi

unità strutturali di paesaggio. Si delinea così, la sintesi del sistema territoriale rurale ed aperto o carta dei paesaggi. Il Fiumarella attraversa territori in buona misura ancora integri, con la piacevole alternanza tra scenari naturali, ambientali e rurali e che spaziano dalla immensità alle asperità dei luoghi deserti ed apparentemente disabitati, alle valli scavate nel corso dei millenni dai corsi d’acqua Interessante dal punto di vista degli aspetti legati alla flora ed alla fauna è l’area del torrente Calaggio. Per gli aspetti vegetazionali nella zona golenale si incontra una prima fascia a salici ed una seconda a pioppeti.

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appenninici di origine flyschoide, interessati da

e, soprattutto, di una specie Endemica, l’Arborella

numerose sorgenti ed ospita non solo popolamenti

meridionale.

vegetali costituiti da foreste a galleria di Salix alba e

Per quanto riguarda la flora, nelle schede Natura

Populus alba (Habitat 92A0) ma anche importantissi-

2000 relative alla ZPS vengono segnalate due specie:

mi Castagneti (Habitat 9260).

l’Ontano napoletano ( Alnus cordata) ed il Papavero

L’avifauna riveste un ruolo di primaria importanza

cornuto ( Glaucium flavum). L’Ontano napoletano è

nella ZPS e si compone di una grande varietà di specie

una pianta legnosa, Endemica, e vive preferibilmente

di cui moltissime presenti negli Allegati I e II della

lungo i corsi d’acqua, il Papavero cornuto è una pianta

Direttiva CEE “Uccelli” 79/409.

erbacea con fiori giallo dorati, tipica di terreni sabbiosi

In particolare occorre menzionare la presenza delle

e ciottolosi soprattutto in ambienti aridi.

due Averle, la piccola e la cenerina, dell’Albanella

La Vulnerabilità del sito è legata ai rischi dovuti allo

minore, del Nibbio bruno e del Nibbio reale, del Falco

sfruttamento delle sorgenti, all’immissione di ittio-

di palude e del Falco pecchiaiolo, del Grillaio, del

fauna aliena agli habitat della zps e all’aumento delle

Succiacapre, della Calandra e della Calandrella. Inoltre,

coltivazioni di tipo estensivo.

importantissimi per gli equilibri delle specie e degli

Nel bacino idrografico del Fiumarella /Calaggio rientra

ecosistemi della ZPS sono anche i Merli, i Tordi bottac-

anche il territorio comunale di Lacedonia. Tale comu-

cio e sassello, le Allodole, le Quaglie, le Tortore, Starne,

ne, al confine con Aquilonia e Monteverde è carat-

Colombacci, Beccacce e Fagiani.

terizzato da un’altra varea delal Rete Natura 2000, il

Per quanto riguarda i chirotteri, nella ZPS sono pre-

Lago San Pietro Aquilaverde.

senti soltanto il Ferro di cavallo minore ed il Vesperti-

Il Lago di San Pietro - Aquilaverde (SIC IT8040008) ha

lio maggiore, mentre l’erpetofauna di interesse comu-

una estensione complessiva di 604 ha, con altitudine

nitario e non, è rappresentata da un ricco contingente

media di 400 m s.l.m. (min. 350 m s.l.m. / max. 500m

di specie tra le quali è opportuno citare il Cervone e il

s.l.m.). E’ un bacino artificiale formatosi con la costru-

Tritone crestato italiano.

zione della diga di sbarramento sul torrente Osento,

Un’attenzione particolare deve essere prestata al Gat-

affluente di sinistra del fiume Ofanto ed incastonato

to selvatico che, come negli altri SIC del comprensorio

nell’Appennino campano.

in cui esso è presente, necessita di una rigorosa ed

La Vegetazione acquatica è di tipo secondario. Il lago

attenta azione di monitoraggio e conservazione.

è affiancato da estese quercete e soprattutto da una

La fauna ittica che è possibile rinvenire nei ruscelli e

corona verdissima di pinete. Area interessante per

nei torrenti della ZPS annovera la presenza del Barbo

diverse specie di uccelli nidificanti (Milvus milvus) e

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migratori (Falco naumanni).

INQUADRAMENTI GENERALI.

La Vulnerabilità del sito è legata ai rischi dovuti dalla

Il Rapporto con il territorio provinciale e le aree

gestione del livello idrometrico ed allo sfruttamento

della Rete Natura 2000

delle sorgenti, all’immissione di ittiofauna aliena agli

habitat del Sic .

Sistema aree naturalistiche Rete Natura 2000 Sic-Zps

Le cartografie evidenziano, nell’indice delle legende, gli aspetti particolari per ogni caratteristica di valuta-

Autorità di Bacino

zione e lettura del bacino imbrifero.

Sistemi Territoriali di Sviluppo PTR Regione Cam-

Tutte le cartografie comprese quelle non pubblica-

pania Comunità Montana, Distretti Industriali e

te in questo capitolo sino pubblicate sul sito web

Macroaree PSR 2007-2013

fiumarella.corridoioecologico.it e su www.corridoioecologico.it Tutte le cartografie comprese quelle non pubblicate in

LE MAPPE TEMATICHE .

questo capitolo sono pubblicate sul sito web fiumarel-

La conoscenza del bacino imbrifero.

la.corridoioecologico.it e su www.corridoioecologico.it

Bacino idrografico, comuni interessati, popolazione e superficie agricola

Morfologia, reticolo idrografico ed aree ad elevata complessità ecosistemica

Uso agricolo (fonte: PTR Campania,2008)

Risorse naturalistiche ad agroforestali (fonte: PTR Campania,2008)

Dinamiche della copertura delle terre 1960 -2002 (fonte: PTR Campania,2008)

Unità strutturali di paesaggio (fonte: PTR Campania,2008)

Sistema territoriale rurale ed aperto (fonte: PTR Campania,2008)

Elaborazioni cartografiche a cura di Eleonora Giaquinto

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SISTEMA TERRITORIALE RURALE ED APERTO

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Gli indicatori di monitoraggio La Regione Campania, anche attraverso l’ Agenzie Regionali per l’Ambiente (ARPAC), ha avviato ed ha in corso programmi di monitoraggio estesi ai corpi idrici significativi, in ottemperanza alle disposizioni normative nazionali (tra cui il D.Lgs 152/1999). Programmi che sono in corso di aggiornamento per essere adeguati a quanto previsto dalla Direttiva 2000/60/CE e quindi dal D.Lgs 152/2006. I dati delle campagne di monitoraggio ad oggi effettuate dall’Arpac in particolare nel periodo 2002-2006, alla base del Piano Tutela delle Acque della Regione

Stato ambientale del Fiumarella: la qualità delle acque fluviali

Campania e poi confluite nel Piano di Gestione delle

a cura di Luca Battista

Per il torrente Fiumarella ed il fiume Calaggio, almeno

Acque del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale, consentono di ottenere la classificazione di buona parte dei corpi idrici monitorati in base agli indicatori previsti nel D.Lgs 152/99 .

in Irpinia e quindi in Campania non è stata effettuata alcuna campagna di monitoraggio circostanziata. E’ possibile solo attraverso l’analisi del Piano di Gestione delle Acque definire i livelli di rischio che interessano i due corsi fluviali che per le pressioni antropiche e l’uso agricolo del suolo presentano una probabilità di rischio ad inquinamento. Il bacino idrografico dell’antico “Calagius” è soprattutto montuoso; infatti il territorio da cui trae origine ha un’altezza media di 750 metri; per tale motivo, a seguito delle abbondanti precipitazioni nevose in particolare, fino ad una quarantina di anni fa (come ancora ricordano i meno giovani) il suo corso era ricchissimo di acque e di pesci,anche nella stagione estiva. Oggi lo stato ecologico del fiume e il deflusso minimo vitale è realmente compromesso; una delle possibili cause che hanno partecipato a ridurre la portata d’acqua del fiume – che nei documenti storici intorno all’anno 1000 d.C. veniva definito rumoroso

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e capace di procurare alluvioni -potrebbe ricercarsi nei lavori di costruzione dell’autostrada NAPOLI -BARI, che tra i caselli di Vallata e di Candela spesso costeggia l’alveo fluviale ed in un punto lo scavalca mediante il viadotto Calaggio. Il Fiumarella, invece, nel tratto prossimo alla confluenza con il fiume Ufita ha elevate probabilità di rischio inquinamento, in particolare per il disequilibrio generale del bilancio idrico sotterraneo e per potenziali fattori di criticità di tipo chimico, in particolare contaminazioni da NO3. I nitrati derivano da inquinanti fecali e cioè dagli escrementi animali e dai residui alimentari. Tali agenti inquinanti in condizioni aerobiche consumano O2 per formare CO2, NO3-, PO34-, SO2, mentre in condizioni anaerobiche formano CH4, NH3, H2S, PH3. Nel caso ci sia un forte inquinamento di tipo fecale, si può avere la presenza nell’acqua di microrganismi patogeni (tifo, colera, epatite virale, ecc.). In questa area il corso fluviale attraversa aree potenzialmente vulnerabili ai nitrati e ai fitofarmaci.

CARTOGRAFIA DI SINTESI. •

Qualità dei corsi fluviali. Stato ecologico, tratti a rischio, aree di criticità e vulnerabilità ambientali e fonti puntuali di inquinamento

Strutture Storico archeologiche del paesaggio e stato ambientale dei corsi d’acqua (SACA) (fonte: Piano Gestione Acque,Distretto Idrografico Appennino Meridionale2010 + PTR Regione Campania)

Elaborazioni cartografiche a cura di Eleonora Giaquinto

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gia Animale - Università di Salerno) dott. Sabatino Troisi (Resp. veterinario centro recupero rapaci Parco Picentini), prof. Sandro Strumia (Dipartimento di Scienze Ambientali, Seconda Università degli Studi di Napoli) I temi trattati sono: Il monitoraggio della flora e della fauna; Il riconoscimento delle presenze faunistiche; Il rapporto con gli indicatori di qualità delle acque; Il deflusso minimo vitale e il più ampio contesto geografico Acqua in cammino, la percezione del paesaggio tra le aree della Rete Natura 2000 ed i corridoi fluviali. Escursioni naturalistiche

La fruizione del territorio: le azioni di animazione territoriale

Aquilonia, Il percorso dell’acqua. Dalla Badia di San Vito al Lago San Pietro Aquilaverde. Domenica 25 settembre 2011 Acqua Sonante. Concerti tra i fiumi irpini. Incontri musicali

a cura di Luca Battista

Aquilonia Badia di San Vito: Nada in concerto, Paolo Battista reading poetico. Domenica 25 settem-

Concerti in aree di pregio naturalistico, escursioni,

bre2011

workshop tecnico scientifici, attività di percezione del

Una mappa affettiva. La percezione del paesag-

paesaggio con i bambini rappresentano il complesso

gio tra suoni, colori e odori. Il coinvolgimento delle

delle attività programmate e quindi realizzate nel

scuole

progetto eseguito nell’ambito del PSR 2007-2013

Vallesaccarda Il Fiumarella e le torri del vento Scuola

Misura 323 “Sviluppo, tutela e riqualificazione del

primaria Paritaria “Maria SS. di Montevergine” di

patrimonio rurale” Tip.a. , la cui tipologia esecutiva

Mercogliano

comprende iniziative di sensibilizzazione ambien-

Escursione naturalistica. Attività didattica. Labora-

tale miranti alla diffusione e alla condivisione delle

torio di pittura e schedatura affettiva

esigenze di tutela della aree natura 2000 e dei siti di

Inoltre sono stati elaborati altri materiali multimediali

grande pregio naturale.

Documentario: Irpinia terra di acque, il Fiumarella.

Per il Corridoio fluviale del Fiumarella/Calaggio l’inte-

Regia e sceneggiatura Sergio Bilotta, montaggio

grato programma di azioni di sensibilizzazione, pro-

Gianluca Santi, testi a cura di Luca Battista, realizza-

mozione e workshop scientifici che riguarda l’intera

zione DreamLight srl, produzione Amici della Terra

Rete dei Corridoi ecologici fluviali irpini, ha realizzato

Irpinia. 2011

– in luoghi diversi, identitari, riconoscibili e diffusi

Dvd/Rom contenente i materiali tecnico scientifici

sul territorio di riferimento del corridoio fluviale del

prodotti durante i workshop, le gallerie fotografiche

Fiumarella/Calaggio - le seguenti azioni.

e i video reportage di tutte le attività di animazione,

Workshop: Monitoraggio della biodiversità e conti-

oltre alla cartografia tematica elaborata.

nuità ecosistemica

Tutto il materiale in qualsiasi forma prodotto è stato

Bisaccia “Castello Ducale” Corso Romuleo, 5 e 6 otto-

raccolto e reso fruibile sul sito fiumarella.corrido-

bre 2011

ioecologico.it che è relazionato al portale dedicato

Relatori intervenuti: prof. Gabriele De Filippo (Biolo-

www.corridoioecologico.it.

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Progetto:

IL CORRIDOIO ECOLOGICO FLUVIALE FIUMARELLA/CALAGGIO

“Tra i Sic i corridoi ecologici” Le connessioni del paesaggio nelle discontinuità antropiche un’azione coordinata ed integrata di proposta scientifica, culturale e di educazione ambientale per la valorizzazione dell’aree protette della Rete Natura 2000 in Irpinia

Un contributo per la costruzione della rete ecologica campana tra SIC, ZPS, Parchi naturalistici.

Realizzato nell’ambito del:

PSR 2007-2013 mis.323 tip.a) Regione Campania “Sviluppo e , tutela e riqualificazione del patrimonio rurale” Iniziative di sensibilizzazione ambientale miranti alla diffusione ed alla condivisione delle esigenze di tutela delle aree Natura 2000 e dei siti di grande interesse paesaggistico


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