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La gestione delle complicanze in Medicina Estetica

Dr. Maurizio Cavallini Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica - Milano Vicepresidente SIES - Docente CPMA VALET - Bologna Dr.ssa Paola Molinari Specialista in Chirurgia Generale, Medico e Chirurgo Estetico - Modena Membro del Comitato Scientifico SIES Coordinatrice Scientifica e Docente CPMA VALET - Bologna

LA GESTIONE DELLE COMPLICANZE IN MEDICINA ESTETICA

Saper riconoscere e gestire le complicanze aiuta a ottimizzare i risultati ed evitare sequele permanenti

Il numero di procedure eseguite in Medicina Estetica negli ultimi anni è cresciuto in modo progressivo, sia per la maggiore disponibilità di prodotti sempre più facili da usare anche attraverso devices di semplice gestione che aiutano l’attività del medico, sia per il maggior interesse professionale dimostrato dalla classe medica. Di pari passo si è assistito però a una maggiore incidenza non solo degli effetti collaterali (che rappresentano eventi avversi legati direttamente all’uso di un particolare dispositivo medico e che quindi sono comunque potenzialmente attesi in minima percentuale), ma anche e soprattutto di problemi dovuti al singolo professionista, per errore di tecnica e/o per un anomalo comportamento biologico dei materiali iniettati o applicati sulla cute. Infatti, oltre a un’approfondita conoscenza della anatomia, è importante considerare la risposta soggettiva del paziente in termini biologici, l’interazione con altre procedure, oppure ancora la variabilità di concomitanza con fenomeni infiammatori acuti o cronici (a volte anche misconosciuti da parte del paziente): tutto ciò può produrre riposte inattese e anomale, a volte difficili da analizzare e comprendere da parte del medico operatore e, a seguire, a vere e proprie complicanze. Tali complicanze possono condurre, se non tempestivamente trattate, a sequele permanenti per il paziente e possono sfociare anche in contenziosi medico-legali laddove ci sia un’imperizia da parte del medico, con conseguenze a volte pesanti da un punto di vista economico e morale per il medico coinvolto.

LO STUDIO CI DIFENDE A questo scopo, la prima indicazione di prevenzione delle complicanze è… studiare! Conoscere bene l’anatomia, ad esempio dove si posiziona un filler per maggior sicurezza, o i punti in cui si inietta la tossina botulinica, non solo determina l’efficacia e il buon risultato dell’atto medico, ma limita anche l’insorgenza di complicanze a breve o lungo termine; conoscere le caratteristiche fisi-

Complicanze da Tossina Botulinica (fotoritocchi) Complicanze da Filler (fotoritocchi)

che e farmacologiche di un prodotto permette di prevederne la cinetica d’azione, i tempi attesi di risultato e la sua diffusione potenziale (vedi la tossina botulinica o il sodio desossicolato per le adiposità localizzate); conoscere le interazioni fotodinamiche di apparecchiature ad energie luminose e le relative applicazioni in termini di potenza e durata di utilizzo degli impulsi permette di evitare conseguenze importanti, ad esempio di ipersensibilizzazione cutanea e di ustioni che possono far residuare cicatrici o discromie. La seconda indicazione di prevenzione è quella di seguire corsi specifici organizzati dalle scuole di Medicina Estetica ufficiali che esistono in Italia e che, attraverso il coinvolgimento di docenti esperti, possono fornire tutte le istruzioni di uso e di applicazione dei prodotti, le linee guida, le modalità di utilizzo, la gestione post trattamento.

TUTTO IN UN CORSO Detto questo, si ritiene che per evitare al massimo le possibili complicanze sia inoltre necessario: 1) Dotarsi di farmaci e/o attrezzature che permettano di risolvere le possibili complicanze acute (kit di rianimazione, farmaci antiallergici, defibrillatori semiautomatici, ecc), con la cura (che peraltro in molte regioni è un obbligo) di aggiornarsi nell’esecuzione di corsi certificati per BLS (Basic Life Support), in genere gestiti dai locali servizi di 118 provinciali. 2) Acquisire le nozioni di base mediche e psicologiche per non met-

tere in atto pratiche che generano la complicanza della complicanza. 3) Conoscere come gestire le complicanze specifiche per ogni procedura: pensiamo ai granulomi o alle necrosi dovute all’uso di filler (per esempio le jaluronidasi), alle ptosi palpebrali dovute alla tossina botulinica, alle discromie da laser o da terapia sclerosante, alle estrusioni o visibilità dei fili di sostegno, alle ustioni da peeling chimici, ecc.

IL CORSO A questo scopo, abbiamo realizzato presso la scuola CPMA VALET di Bologna un corso specifico sulla gestione delle complicanze che possa seguire il filo delle questioni sopraesposte; l’impegno costante su questa tematica ci ha condotti alla pubblicazione di un libro a nostro avviso interessante, nel quale è possibile trovare capitolo per capitolo le notizie cliniche e di gestione delle differenti complicanze possibili in Medicina Estetica. ◼

GESTIONE DELLE COMPLICANZE

Obiettivo del corso Il corso si pone l’obiettivo di far affrontare nel miglior modo possibile ai medici le eventuali complicanze derivanti da trattamenti di Medicina Estetica. Il corso risponde alle seguenti finalità: • Valutazione del rischio generico in medicina estetica. • Studio delle diverse complicanze provenienti dalle caratteristiche intrinseche del prodotto e della tecnologia. • Riconoscimento delle complicanze maggiori e minori. • Gestione delle complicanze. • Aspetti medico legali, assicurativi e di consenso informato.

DIDATTICA A CURA DI: Dr.ssa Paola Molinari - Dr. Maurizio Cavallini Avv. Federica Lerro DATE DEL CORSO: 21 Novembre 2021

CREDITI ECM: 8 crediti (previa compilazione del test)

RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it

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