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Le organizzazioni della Rete Euromed scrivono agli ambasciatori della Turchia nel proprio paese Egregio Ambasciatore, la Rete Euromediterranea per i Diritti Umani (EMHRN), che riunisce più di 70 organizzazioni di 20 paesi del Mediterraneo, intende portare alla sua attenzione il caso del signor Osman Isci e dei suoi colleghi detenuti in Turchia. Il signor Isci è un noto difensore dei diritti umani e fa parte del Comitato Esecutivo della EMHRN. In Turchia è un esponente attivo della Associazione per i Diritti Umani (IHD), e in quanto studente PDH fa anche parte del Sindacato dei Lavoratori dell'Educazione e della Scienza (Egitim-Sen). È stato arrestato subito dopo aver partecipato alla assemblea generale della nostra rete. È detenuto nella prigione di massima sicurezza di Sincan (Ankara), insieme a 27 sindacalisti arrestati il 25 giugno 2012. Il signor Isci e i suoi colleghi sono detenuti in attesa di giudizio, e poiché sono stati arrestati in base alla legislazione anti-terrorismo, per otto mesi non hanno potuto conoscere gli incartamenti e le imputazioni a loro carico. Il 15 febbraio un atto di incriminazione è stato presentato dal Pubblico Ministero e la prima udienza avrà luogo il 10 aprile.

Il signor Isci condivide la sorte di centinaia di sindacalisti, giornalisti, avvocati e difensori dei diritti umani che, attraverso procedimenti giudiziari anti-terrorismo, di fatto sono perseguitati per l'esercizio dei loro fondamentali diritti alla libertà di espressione, riunione e associazione e per la realizzazione di attività legali come studi, report sulle violazioni dei diritti umani, articoli di stampa, azioni sindacali o semplicemente per l'esercizio della loro professione di avvocati. Tutte queste attività sono legittime, pacifiche e protette dal diritto internazionale, in particolare dalla Convenzione sui Diritti Civili e Politici, dalla Dichiarazione ONU sui Difensori dei Diritti Umani e dalla Convenzione della Organizzazione Internazionale del Lavoro. Siamo preoccupati per il processo che il signor Isci e altre 71 persone affronteranno nei prossimi mesi. L'atto di incriminazione mostra una chiara tendenza contraria alla presunzione di innocenza delle persone citate in giudizio. Inoltre, nei mesi scorsi molti avvocati sono stati arrestati dopo che avevano rappresentato i loro clienti con simili accuse di terrorismo. Questa pratica costituisce un forte deterrente per gli avvocati a prende-

re in carico questi casi, e viola il diritto di tutti gli individui a essere difesi in un processo equo. Noi dunque vogliamo portare alla Sua attenzione la posizione del nostro collega signor Isci, e chiederle di fare ciò che è in suo potere per assicurare che sia sottoposto a un processo equo, che abbia accesso agli avvocati difensori e che questi avvocati non debbano affrontare nessuna intimidazione per l'esercizio della loro professione. Più in generale, Le chiediamo di contribuire alla riforma giudiziaria del suo paese e all'avanzamento della legalità, per assicurare che la legittima lotta contro il terrorismo non motivi la detenzione arbitraria di centinaia di attivisti o oppositori pacifici. Come organizzazione Euro-Mediterranea, crediamo fermamente che una Turchia democratica ha un ruolo leader da giocare nella regione e deve trovar posto fra le nazioni Europee. Nondimeno, la Turchia deve dimostrare la sua capacità di gestire l'opposizione pacifica e di creare un ambiente legale e istituzionale favorevole al rispetto dei diritti umani e della legalità. Raffaella Bolini, coordinatrice relazioni internazionali Arci (aderente a EMHRN)

Misure immediate per far fronte all’emergenza sanitaria in Grecia nvitiamo a far circolare questa lettera, promossa da esponenti di varie reti italiane, indirizzata ai presidenti della Commissione Europea, del Consiglio Europeo e del Parlamento Europeo. Nessun paese si salverà se gli altri affogano. L'ingiustizia sociale uccide la democrazia e lo sviluppo giusto. L'Europa può cambiare strada: ma serve la solidarietà fra i popoli europei e la pressione sulle istituzioni. L'Arci farà partire fra poco la campagna per i gemellaggi di solidarietà con le esperienze associative di mutuo soccorso greche.

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Egregi Presidenti, i sottoscritti cittadini europei sono fortemente preoccupati per le condizioni sociali e sanitarie in cui versa la popolazione greca. Molti medicinali - tra cui, in particolare, i composti per i protocolli chemioterapici - non vengono forniti da mesi a causa del mancato pagamento da parte del sistema sanitario greco alle imprese produttrici, conseguenza dei tagli imposti al bilancio ellenico dalle politiche di rigore monetario decise dal Consiglio europeo. Recentemente, alla Grecia è stato imposto dalla Croce Rossa un accordo di riduzione delle forniture di plasma, a causa del mancato pagamento di spese di trasporto, imballaggio, ricerca e amministrativi. E ciò in un paese dove la talassemia colpisce

diverse migliaia di persone che necessitano di trasfusioni continue. Vi ricordiamo il dettato del Trattato secondo cui 1) all’art. 6 - «L'Unione ha competenza per svolgere azioni intese a sostenere, coordinare o completare l'azione degli Stati membri. I settori di tali azioni, nella loro finalità europea, sono i seguenti: a) tutela e miglioramento della salute umana … etc.»; 2) all’art. 9 - «Nella definizione e nell'attuazione delle sue politiche e azioni, l'Unione tiene conto delle esigenze connesse con la promozione di un elevato livello di occupazione, la garanzia di un'adeguata protezione sociale, la lotta contro l'esclusione sociale e un elevato livello di istruzione, formazione e tutela della salute umana.»; 3) all’art. 168, 1 - «Nella definizione e nell'attuazione di tutte le politiche ed attività dell'Unione è garantito un livello elevato di protezione della salute umana. L'azione dell'Unione, che completa le politiche nazionali, si indirizza al miglioramento della sanità pubblica, alla prevenzione delle malattie e affezioni e all'eliminazione delle fonti di pericolo per la salute fisica e mentale … etc.». Vi chiediamo di prendere immediate misure per superare l’emergenza sanitaria in Grecia, in particolare proponendo i passi necessari

n. 9

5 marzo 2013

per arrivare al prossimo Consiglio di primavera a decidere: a) l’assunzione immediata, da parte dell’UE, del debito greco nei confronti della Croce Rossa, senza alcuna condizione per la Grecia e la contestuale istituzione di una banca del sangue comunitaria che fornisca plasma gratuitamente a tutti i paesi e le regioni il cui reddito pro-capite risulti inferiore al 75% della media comunitaria; b) la costituzione di una banca dei medicinali salva-vita e anti-tumorali da assegnare a prezzo sussidiato ai paesi e alle regioni che corrispondano ai criteri di cui al punto a); c) l’impegno formale del Consiglio a non formulare più alcuna ‘definizione’ e a non procedere ad alcuna ‘attuazione’ di politiche ed attività dell’UE senza aver preventivamente verificato e dimostrato attraverso studi pubblicati in tutta l’Unione che tali ‘definizioni e attuazioni’ siano perfettamente conformi al combinato-disposto dell’art. 35 e dell’art. 168,1 del Trattato. Non abbiamo bisogno di una risposta formale che potrebbe far diminuire ancor di più la nostra fiducia nell’UE, nonostante i molti anni di militanza europeista di tutti noi. Chiediamo che sia dato seguito a questa richiesta in termini operativi, sostanziali e politici.


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