La stoffa di cui sono fatti i sogni e le emozioni

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Prefazione

Alessandra Ginzburg

La stoffa di cui sono fatti i sogni e le emozioni Per un’applicazione clinica del pensiero di Matte Blanco

Collana I Territori della Psiche diretta da Doriano Fasoli Board Scientifico: Alberto Angelini, Andrea Baldassarro, Nicoletta Bonanome, Marina Breccia, Carla busato Barbaglio, Nelly Cappelli, Giuseppina Castiglia, Domenico Chianese, Cristiana Cimino, Antonio Di Ciaccia, Roberta Guarnieri, Lucio Russo, Marcello Turno, Adamo Vergine

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© Copyright Alpes Italia srl – Via G. Romagnosi, 3 – 00196 Roma, tel./fax 06-39738315 I edizione, 2020

Alessandra Ginzburg, psicoanalista con funzioni di training della Società Psicoanalitica Italiana (SPI) e membro dell’IPA, allieva di Ignacio Matte Blanco, si è dedicata alla diffusione del suo pensiero in campo teorico e clinico. Da molti anni, inoltre, si occupa della relazione fra letteratura e psicoanalisi. Ha pubblicato con Riccardo Lombardi L’emozione come esperienza infinita, F. Angeli 2007, e Il miracolo dell’analogia, Pacini 2011. Con Valentino Baldi e Romano Luperini ha curato il numero monografico della Rivista Moderna XVII, 2, 2015 Emozioni e Letteratura. La teoria di Matte Blanco e la critica letteraria contemporanea, Serra, Roma 2017.

In copertina: Tre mondi di Maurits Cornelis Escher (litografia, 1955) - Gemeentemuseum Den Haag.

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“We are such stuff As dreams are made on, and our life Is rounded with a sleep”. (Shakespeare, The Tempest, atto IV)1

1 “Noi siamo della stoffa di cui sono fatti i sogni e la nostra breve vita è circondata dal sonno”, Rizzoli, Milano1963.



A Barbara, Davide e Natalia

Ringraziamenti Ringrazio i miei analizzati per l’esperienza condivisa e alcuni lettori i cui commenti sono stati preziosi: Mariolina Bertini, Richard Carvalho, Giorgio Testa. Un grazie particolare a Marcello Turno per la cura editoriale.



Indice generale

Matte Blanco e l’irruzione dell’infinito nella psicoanalisi....... XI Nota ai testi............................................................................... XVII

I. Una visione complessiva dell’ipotesi teorica e clinica di Matte Blanco.................................................................... 1 1.1 Dalla relazione di somiglianza in Freud alla relazione d’identità in Matte Blanco.................................................... 1 1.2 Inconscio e conoscenza......................................................... 10 1.3 Lo scandalo dell’indivisibilità................................................ 16 1.4 La classe e i diversi livelli di profondità della mente.............. 19 1.5 I mezzi onirici di rappresentazione dell’indivisibilità dell’infinito.......................................................................... 22 1.6 Le emozioni e i paradossi dell’infinito................................... 24 1.7 La mente e l’emozione.......................................................... 31 1.8 Mondo interno e transfert.................................................... 33

II. Il linguaggio dei sogni ................................................... 37 1. Modo di essere simmetrico e rappresentazione onirica....... 37 1.1 La presenza invisibile del modo indivisibile.......................... 37 1.2 Dimensione multipla e rappresentabilità.............................. 42 1.3 Individuo, classi e funzioni proposizionali............................ 43 VII


La stoffa di cui sono fatti i sogni e le emozioni 1.4 Sovrapposizione mimetizzata fra individuo e classe............... 46 1.5 L’identità fra parte e tutto..................................................... 48 1.6 La qualità specificamente simmetrica del linguaggio onirico. 52 2. La nozione di soggetto e oggetto alla luce della logica simmetrica........................................................................... 56 3. Le rappresentazioni oniriche della relazione analitica........ 60 3.1 Immagini del Sé................................................................... 62 3.2 La rappresentazione onirica del terapeuta............................. 66 4. La rappresentazione onirica dei sistemi disarmonici di sopravvivenza...................................................................

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5. Tre esemplificazioni cliniche di utilizzazione dei sogni in analisi................................................................ 86 5.1 Silvia e i gatti che sono pantere............................................. 87 5.2 Amanda e il tagliatore di sushi.............................................. 96 5.3 Marco e la rivelazione onirica di verità dissociate.................. 102 6. Il sogno, iperspazio del pensiero.......................................... 113

III. Il linguaggio delle emozioni ........................................ 117 1. L’emozione come struttura bi-logica.................................... 117 1.1 Un approccio fenomenologico e logico all’emozione ........... 117 1.2 La sensazione-sentimento..................................................... 119 VIII


Indice generale

1.3 Le caratteristiche dei pensieri dell’emozione......................... 119 1.4 L’emozione madre del pensiero............................................. 124 1.5 La funzione di traduzione e di dispiegamento del lavoro analitico 125 2. La rappresentazione delle emozioni nella traduzione onirica 127 2.1 Emozioni come escrementi e rifiuti ..................................... 128 2.2 Emozioni come onde, maremoti, terremoti, trombe d’aria, esplosivi......................................................... 129 2.3 Emozioni come malattia o inoculamento di sostanze............ 130 2.4 Emozioni come perdita del controllo, incapacità di regolazione, pazzia........................................... 131 2.5 Emozioni come animali............................................................... 131 2.6 Emozioni come circuiti elettrici e telefonici................................. 132 3. L’Isomorfismo: una risorsa fondamentale nell’espressione delle emozioni....................................................................... 133 4. La cristallizzazione della costellazione edipica.................... 147 4.1 Ipotesi teorica....................................................................... 147 4.2 Franco e la madre-madonna................................................. 159 4.3 Come da uno che sia disattento............................................ 164 5. Le tre temporalità dell’inconscio e dell’emozione............... 173 5.1 Chiara e la macchina del tempo............................................ 174 5.2 Marco e il sogno della caverna.............................................. 187 IX


La stoffa di cui sono fatti i sogni e le emozioni 6. L’emozione come soverchiante esperienza infinita ............. 193 6.1 Infinitizzazione e stati di panico........................................... 193 6.2 Dissociazioni emotive e psico-fisiche.................................... 196 6.3 Le strutture bi-logiche e le sofferenze mentali....................... 200 6.4 L’indivisibilità, matrice unitaria della follia e della creatività.. 203 7. La funzione de-simmetrizzante della terapia analitica ....... 205

IV. Matte Blanco oggi...................................................... 213 1. Attualità del pensiero di Matte Blanco................................ 213 2. Convergenze e complementarità con altri modelli.............. 217

a. Matte Blanco e Bion.......................................................... 218 b. Matte Blanco e Armando Ferrari....................................... 223

3. L’incidenza del trauma e della dissociazione nella esperienza analitica .................................................... 226 2. La dissociazione psicosomatica............................................ 228

IV. Glossario dei principali termini utilizzati da Matte Blanco....................................... 237

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Matte Blanco e l’irruzione dell’infinito nella psicoanalisi To see the World in a grain of Sand And a Heaven in a Wild Flower, Hold Infinity in the Palm of your Hand And Eternity in an Hour … William Blake1

Le mie proposte per un’applicazione clinica del pensiero di Ignacio Matte Blanco, psicoanalista cileno vissuto lungamente in Italia e conosciuto soprattutto per le sue ipotesi innovatrici sulla logica dell’inconscio, nascono dalla constatazione delle difficoltà incontrate da molte persone nella concreta possibilità di utilizzare in ambito terapeutico le sue proposte, di cui pure si intuisce magari il valore. Di Matte Blanco è stato detto che ha introdotto l’infinito nella psicoanalisi: una definizione appropriata per condensare in un unico concetto il percorso intellettuale di tutta una vita, di cui intendo riassumere per sommi capi le tappe principali. Morto nel 1995 a Roma, Matte Blanco era nato a Santiago del Cile nel 1908. Dal padre, facoltoso proprietario terriero che aveva importato nel paese le tecniche più moderne di allevamento del bestiame, aveva ricevuto in dono la passione per la sperimentazione scientifica precisa e rigorosa. Dopo la laurea in medicina conseguita nel 1930, già professore di fisiologia, decise di trasferirsi a Londra nel 1934, dedicandosi alla formazione 1 Blake W. (1803) Auguries of Innocence, II, 1-4, Complete Writings, Oxford University press, Clarendon, 1966. (Vedere il Mondo in un granello di sabbia/ e un Paradiso in un fiore di campo/tenere l’Infinito nel palmo della mano/ e l’Eternità in un’ora …).

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La stoffa di cui sono fatti i sogni e le emozioni come psichiatra e come psicoanalista. Analizzato da Walter Schmideberg, genero di Melanie Klein, con quest’ultima aveva fatto l’esperienza di seminari che riteneva decisivi per l’elaborazione delle sue teorie sull’emozione. Sempre in quel periodo aveva iniziato con Bowlby e con Paula Heimann un’amicizia mai venuta meno. Divenuto membro della Società Britannica nel 1938, si era trasferito successivamente negli Stati Uniti dove aveva soggiornato fino al 1944 insegnando in diverse università. Dopo il suo rientro nel Cile, si era impegnato con l’entusiasmo che gli era caratteristico in diversi progetti: dall’esperienza della coltivazione intensiva degli agrumi alla creazione di un gruppo di operatori medicosociali. In quegli anni i suoi interessi spaziavano dagli studi di Sheldon sulla costituzione psico-fisica, alla medicina psicosomatica, alla nevrosi ossessiva, all’alcoolismo e all’ipnosi. Nel 1949 era stata riconosciuta ufficialmente dall’IPA la Società psicoanalitica Cilena, a cui aveva dato un impulso determinante. In quel periodo era diventato professore nella locale cattedra di Psichiatria, facendosi promotore, fra l’altro, della costruzione di un ospedale psichiatrico modello. Ed è qui, nel contatto quotidiano con la malattia mentale che Matte Blanco viene colpito dalle analogie fra il pensiero schizofrenico e le caratteristiche dell’inconscio messe in luce da Freud. Considerava il 1956 l’anno decisivo per la sua formazione, in cui era maturato l’interesse per la logica simbolica ed aveva iniziato a studiare la matematica. Infatti il saggio Expressions in Symbolic logic of the Characteristics of the System Ucs or the logic of the System Ucs del 1959 pubblicato sull’International Journal contiene già il nucleo principale delle ipotesi maturate negli anni successivi. Dopo essere andato in pensione nel 1966, si era trasferito in Italia, un paese amato da sempre. A Roma era entrato a far parte del Centro di Psicoanalisi Romano, espressione locale della Società Psicoanalitica Italiana, diventando ben presto analista con funzioni di training. Dal 1970 al 1974 era stato docente di psicopatologia alla scuola di specializzazione dell’Università Cattolica, dove immediatamente si era formato un gruppo di ricerca stimolato dalle sue proposte teoriche. XII


Matte Blanco e l’irruzione dell’infinito nella psicoanalisi Una vita densa di esperienze e di soddisfazioni la sua, ma attraversata a volte dalla constatazione di non aver trovato una risonanza adeguata alle sue formulazioni proprio in ambito psicoanalitico, dove gli strumenti epistemologici da lui utilizzati venivano considerati troppo astratti e comunque lontani dalla tradizione psicoanalitica, nonostante l’enorme sforzo di semplificazione concettuale da lui operato nel libro principale e più conosciuto, The Unconscious as infinite sets. An Essay in Bi-logic, pubblicato in inglese nel 1975 e tradotto in italiano nel 1981. Un’opera di vasto respiro che fornisce un apporto decisivo alla comprensione dell’organizzazione specifica di un inconscio non rimosso: una distinzione fondamentale all’interno della concezione complessiva dell’inconscio che invece Freud aveva trattato di sfuggita, per accenni, privilegiando quasi l’idea della sovrapposizione fra inconscio e rimozione.2 L’ostacolo da più parti formulato è l’avvicinamento a concetti che derivano dalla logica formale e dalla teoria degli insiemi e di cui non si coglie chiaramente la funzione, di modo che finiscono per evocare idee astratte e persino distanti dall’esperienza emotiva. In realtà si tratta di nozioni molto meno complesse di quello che appare in prima istanza e che possono affiancare gli strumenti concettuali che ogni psicoanalista si costruisce nel corso degli anni, quando attinge a modelli teorici diversi purché risultino nell’insieme coerenti fra loro e si dimostrino adatti alla lettura complessiva del materiale clinico. Anche la mia proposta di applicazione clinica non implica affatto – nonostante la concentrazione quasi esclusiva in questa sede sul modello di Matte Blanco – alcuna rinuncia ad altri paradigmi di riferimento, piuttosto invita all’integrazione nella teoria psicoanalitica di alcune ipotesi significative sul funzionamento dell’inconscio di cui sogno ed emozioni costituiscono le espressioni basilari. 2 Ovviamente se si tralasciano le preziose indicazioni contenute nella Interpretazione dei sogni sull’inconscio come “regno dell’illogico”. Cfr. Freud S. (1899) L’interpretazione dei sogni, OSF vol. III Torino, Boringhieri 1966, p. 255.

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La stoffa di cui sono fatti i sogni e le emozioni È mia intenzione, perciò, dopo una breve sintesi del pensiero di Matte Blanco dedicare due sezioni separate al linguaggio dei sogni e a quello delle emozioni, pur nell’impossibilità obbiettiva di separare nettamente questi due ambiti che spesso si sovrappongono. Il materiale viene proposto tanto in brevi vignette cliniche che in presentazioni più estese e circostanziate. Le frequenti esemplificazioni mirano piuttosto a familiarizzare chi legge con i concetti ritenuti più astratti che a fornire una trattazione clinica esauriente di ogni singolo caso, di cui perciò non si è ritenuto necessario proporre notizie biografiche complete. Anche i riferimenti bibliografici sono volutamente limitati ai singoli capitoli. Un glossario finale della terminologia specifica utilizzata da Matte Blanco dovrebbe facilitare il lettore a ritrovare in forma sintetica i concetti a cui si fa riferimento. Il mio scopo non è ovviamente quello di riassumere e condensare un’opera tanto complessa, a cui è necessario accedere autonomamente, quanto di suggerire che vi è un’attualità spesso misconosciuta o sottovalutata di queste idee che oltrepassa la mera collocazione di Matte Blanco all’interno della storia della psicoanalisi, e può invece costituire un elemento propulsivo per tutti coloro, psicoanalisti e non, che hanno a che fare con la complessità di funzionamento della mente nelle sue manifestazioni più immediate: dall’approccio analitico individuale a quello di gruppo fino alla lettura dell’opera d’arte, che si presta particolarmente ad una applicazione illuminante per la comprensione approfondita dell’esperienza emotiva. Lo scenario che Matte Blanco apre ai nostri occhi può in un primo momento apparire sconcertante. Nello spazio interno da lui descritto si intravedono forme che occupano contemporaneamente lo stesso spazio o che si moltiplicano reiterandosi in più elementi discreti per evocare misure che la mente non è altrimenti in grado di rappresentarsi. L’infinito ed il suo contrario, l’indivisibilità in cui tutto è uguale a sé stesso, coincidono a seconda del punto di vista con cui si osservano i fenomeni, mentre l’universo proteiforme del sogno si ritrova, pur se parzialmente mimetizzato, anche nel linguaggio delle emozioni. XIV


Matte Blanco e l’irruzione dell’infinito nella psicoanalisi

Bibliografia Freud S. (1899). L’interpretazione dei sogni, OSF vol. III, Torino, Boringhieri, 1966. Matte Blanco I. (1959). Expressions in Symbolic logic of the Characteristics of the System Ucs or the logic of the System Ucs, in International Journal of Psycho-analysis, 40. Matte Blanco I. (1975). L’Inconscio come insiemi infiniti. Saggio sulla bi-logica, Torino, Einaudi 1981. Matte Blanco I. (1988). Pensare, sentire, essere, Torino, Einaudi 1995. Rayner E. (1981). Infinite experiences, affects and the characteristics of the unconscious, in International Journal of Psychoanalysis, 22:403-12. Rayner E. (1995). Unconscious Logic, London, Routledge.

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Nota ai testi Capitolo 1 1.1. La parte riguardante il sogno di Freud è parzialmente tratta da Il miracolo dell’analogia, Pacini, Pisa 2011. 1.3. Questo paragrafo rielabora il saggio “Da Freud a Matte Blanco:lo scandalo dell’indivisibilità”, pubblicato nel numero monografico Chi ha paura dell’Inconscio?, Psiche 1 2007.

Capitolo 2 4. Il paragrafo rielabora il saggio “La trasformazione delle strategie difensive nella traduzione onirica” in Il sogno cento anni dopo ( a cura di Stefano Bolognini), Boringhieri, Torino 2000. 5.1. Il paragrafo riproduce parzialmente il saggio “La struttura bi-logica stratificata: quando i gatti sono pantere” in L’emozione come esperienza infinita, (a cura di A. Ginzburg e R. Lombardi) Angeli, Milano 2007. 5.2. Il paragrafo è stato pubblicato con il titolo “L’enigma del tagliatore di sushi”, in I transfert, (a cura di A. Ferruta), Borla, Roma 2008. 5.3. Il paragrafo è una parziale rielaborazione de “Il sogno e la rivelazione di verità dissociate”, in Rivista di psicoanalisi 2, 2012.

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La stoffa di cui sono fatti i sogni e le emozioni

Capitolo 3 2. Il paragrafo è un ampliamento del saggio “La stoffa dei sogni”, in Bi-logica e sogno (a cura di P. Bria e F. Oneroso), Angeli, Milano 2002. 3. Il paragrafo riproduce in parte “L’isomorfismo: un’area transizionale dell’esperienza clinica”, in Rivista di Psicoanalisi, 3, 2006. 5.1 Il paragrafo è stato pubblicato come “La separazione fra fisicità e corporeità nella relazione disarmonica corpo-mente”, in Anoressie: patologie del sé corporeo (a cura di A. Ciocca, S. Marinelli, F. Dazzi), Angeli, Milano 2013. 5.2 Il paragrafo è una parziale riproduzione del saggio “Temporalità dell’inconscio”, in Rivista di Psicoanalisi 1, 2008. Il glossario è apparso una prima volta in forma ridotta in una sezione dedicata a Matte Blanco nella Rivista di Psicoanalisi 3.2006, poi nella sua forma più estesa, con il contributo di Richard Carvalho, in L’emozione come esperienza infinita (a cura di A. Ginzburg e R. Lombardi) Angeli, Milano 2007.

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