Promuovere il benessere, trattare i disturbi

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Giuseppe Sacco (a cura di)

Promuovere il benessere, trattare i disturbi L'ausilio del bio-neurofeedback per la professione psicologica

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Giuseppe Sacco, Psicologo Clinico e del Lavoro, già Docente di Psicologia Università degli Studi di Siena, presidente Libra Associazione Scientifica, Roma.

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Indice generale Introduzione .................................................................... V L’ausilio del Bio-Neurofeedback per la professione psicologica di Giuseppe Sacco..............................................................................

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Benessere............................................................................

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Psicoeducazione alla salute e Bio-Neurofeedback di Daniela Giusti............................................................................

Biofeedback e sport di Daniele Stizza............................................................................

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L’utilizzo del biofeedback nella valutazione della percezione del rischio stradale di Pierluigi Cordellieri, Elena Paoli, Martina Verrilli, Anna Maria Giannini...........................................

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Integrazione tra BNF, Mindfulness e ACT................

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Biofeedback, Mindfulness e Acceptance di Giuseppe Sacco...........................................................................

Mindfulness e Bio-neurofeedback

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di Gabriella Maruca.......................................................................

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Trattare i disturbi.................................................................

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Biofeedback e dolore cronico di Alessandra Gubbiotti.................................................................

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Ipertensione essenziale e Biofeedback di Francesca Orsini, Giuseppe Sacco..............................................

Il Trattamento del trauma col Bio-Neurofeedback di Giuseppe Sacco...........................................................................

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Neurofeedback, ADHD e DSA di Francesca Di Lauro....................................................................

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Introduzione



L’ausilio del Bio-Neurofeedback per la professione psicologica di Giuseppe Sacco

Rilancio del Bio-Neurofeedback Dopo aver beneficiato dei progressi della Psicologia Sperimentale e delle Scienze Cognitive oggi ci troviamo nella fase di maturazione del BNF caratterizzata dalla convergenza di numerosi fattori fortemente significativi tra cui: 1. la nascita di una nuova prospettiva teorica più sistematica ed efficace che pone il BNF non più all’interno del limitato concetto di “autocontrollo comportamentale” bensì in quello di “autoregolazione complessa” (Sacco, Testa, 2009; Sacco, 2016); 2. i notevoli progressi tecnologici che hanno condotto a un uso molto più agevole e relativamente più economico delle procedure (miglioramento sensibile costi/benefici); 3. il conseguente ampliamento applicativo del BNF, non più utilizzato soltanto come procedura di rilassamento, ma come metodologia di autoregolazione complessa, disegnata all’interno di un percorso di crescita personale, in ambito preventivo, psicoterapeutico e riabilitativo; 4. l’aumento progressivo di pubblicazioni sulle riviste internazionali specializzate degli studi evidence based nei diversi campi di applicazione ha condotto a una maggiore fiducia negli sviluppi applicativi e a un crescente impiego delle procedure e a una necessità di ulteriori progettazioni sperimentali; 5. la caratteristica di non-invasività e di assenza di effetti collaterali costituiscono un notevole punto di forza di queste procedure e ne consentono generalmente un ottimo livello di accettazione da parte di pazienti e di coloro che ne usufruiscono; 6. un altro punto di forza è costituito dalla versatilità e trasversalità delle procedure che possono essere inserite in vari contesti di intervento (prevenzione, riabilitazione e terapia) nonché utilizzabili da professionisti con diversi orientamenti teorici e scientifici, fornendo una robusta base di scientificità agli interventi;

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7. infine, considerato la notevole presenza della tecnologia nel nostro contesto culturale, a differenza di altre metodologie, si rileva un ottimo livello medio di accettazione delle procedure da parte di utenti e pazienti.

Perché il Bio-Neurofeedback 1. È una metodologia individualizzata ma replicabile e misurabile che segue il criterio evidence based e pertanto rafforza le garanzie di scientificità degli interventi. 2. È privo di effetti collaterali. 3. È possibile con tali metodologie apprendere in modo attivo, oltre al rilassamento, l’autoregolazione emozionale e quindi l’educazione alla salute e migliorare l’integrazione “mentecorpo”. 4. Può essere utilmente integrato con altri approcci (esercizi di mindfulness, tecniche di rilassamento, ecc.). 5. Anche se lavora sulla sintomatologia il BNF non è una metodologia centrata solo sul sintomo. 6. Infatti, essa è finalizzata all’incremento della flessibilità psicofisiologica (Sacco, 2016) della quale ne costituisce un importante indicatore rilevabile ed evidence based. 7. Migliora il processo di autoconsapevolezza connettendo stati emotivi e sensazioni corporee, favorendo il decentramento dei pensieri

Esigenze degli attuali interventi psicologici 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.

Efficacia Validità Affidabilità Accettabilità Versatilità Economicità Assenza di effetti indesiderati

Il Bio-Neurofeedback è tra le metodologie che meglio rispondono a questi criteri.

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Introduzione - L’ausilio del Bio-Neurofeedback per la professione psicologica

Chi può usare il BNF Psicologo Legge 56/89 Articolo 1. Definizione della professione di Psicologo • La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. • Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito. Ne consegue che lo Psicologo può utilizzare il BNF nel campo della prevenzione, diagnosi, riabilitazione e sostegno, nella ricerca e nella didattica. Psicoterapeuta Legge 56/89 Articolo 3. Articolo 3. Esercizio dell’attività psicoterapeutica • L’esercizio dell’attività psicoterapeutica è subordinato ad una specifica formazione professionale, da acquisirsi, dopo il conseguimento della laurea in psicologia o in medicina e chirurgia, mediante corsi di specializzazione almeno quadriennali che prevedano adeguata formazione e addestramento in psicoterapia, attivati ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1982, n. 162, presso scuole di specializzazione universitaria o presso istituti a tal fine riconosciuti con le procedure di cui all’articolo 3 del citato decreto del Presidente della Repubblica. Lo Psicoterapeuta potrà utilizzare il BNF in ambito clinico

Biofeedback Certification International Alliance (BCIA) and Biofeedback Federation of Europe (BFE): professional standards and ethical principles of biofeedback Il Biofeedback Certification International Alliance (BCIA) e il Biofeedback Federation of Europe (BFE) per l’esercizio del BNF rimandano ai principi etici e alle leggi locali dei vari Paesi (per noi L. 56/89 e Leggi dello Stato collegate e Codice Deontologico). Riguardo agli Standard Professionali indicate dal BCIA e dal BFE viene sottolineata la necessità di un’adeguata preparazione e competenza nell’utilizzo delle metodologie impiegate come per l’applicazione di tutti i metodi IX


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e le tecniche preventive, diagnostiche e terapeutiche di qualsiasi professione sanitaria e psicosociale. Rispetto alla Formazione in BNF è auspicabile che essa venga eseguita presso Centri, Strutture, Associazioni che siano specializzate e preferibilmente riconosciute dai principali organismi internazionali del settore (BCIA, BFE). Libra Associazione Scientifica, associazione no-profit che si occupa di Clinica, Ricerca e Formazione, è da anni Centro di Eccellenza riconosciuto dal Biofeedback Federation of Europe. Tutte queste indicazioni e suggerimenti sono incentrati sulla necessità di tutelare l’utente/paziente da eventuali abusi e conseguenze indesiderabili di interventi sconsiderati, inutili e dannosi.

Aree di impiego del Bio-Neurofeedback Il BNF può essere impiegato nelle seguenti aree (Schwartz M.S., Andrasik F., 2017): 1. Area Clinica (Adulti e Età Evolutiva): in integrazione con altri trattamenti (psicoterapia, altre procedure di rilassamento e tecniche psicologiche, farmaci, ecc.). 2. Area Riabilitativa: riabilitazione psico- neuromotoria che in questo contesto non tratteremo in quanto esula dalla professione psicologica. 3. Area Preventiva e Psicoeducativa: Psico-educazione alla Salute.

Area Clinica: Verifica dell’Efficacia

Come per ogni altra metodologia di trattamento, non tutto funziona sempre e con tutti e questo vale anche per il BNF. Ci saranno disturbi dove tale trattamento presenta alta probabilità di successo, altri dove le probabilità saranno più basse e, infine, altre ancora dove le probabilità saranno minime. Questa distinzione è formulata sulla base degli studi sperimentali presenti in letteratura sulla verifica dell’efficacia dei trattamenti. In primo luogo, non va ricordato mai abbastanza che il concetto di “alta probabilità” non va sovrapposto a quello di “certezza del risultato” e, viceversa, il concetto di “bassa probabilità” non va sovrapposto a quello di “fallimento certo del risultato”. In secondo luogo, il fatto che per un tipo di disturbo, per esempio un disturbo d’ansia, è consigliato il BNF non vuol dire certamente che per tutti i pazienti con disturbo d’ansia esso vada utilizzato. X


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In terzo luogo, va rilevato che quando si compila una lista di indicazioni e controindicazioni questa potrebbe diventare presto o tardi anacronistica e pertanto non più attuale. Infatti è importante sottolineare che, come si è già verificato in passato, l’efficacia del trattamento di alcune patologie può salire ai livelli superiori di valutazione alla luce delle ricerche continuamente in corso e pertanto tale suddivisione va considerata in un’ottica dinamica e non statica. Da ciò deriva la necessità di un aggiornamento costante e permanente. Per quanto riguarda i criteri, considerata la loro rigidità, un trattamento posto, poniamo, a livello di efficacia 2 (cioè che presenta almeno uno studio statistico significativo) può considerarsi interessante, mentre il livello 3 (molteplici studi significativi) è già più che sufficientemente affidabile. Infine, spesso, l’utilizzo del BNF va combinato con altri tipi di interventi (per es., la psicoterapia) e pertanto la sua applicazione e i suoi esiti vanno inquadrati all’interno di un quadro terapeutico strategico più ampio. Le Linee-Guida per valutare l’efficacia clinica degli interventi Biofeedback e Neurofeedback sono state consigliate da una Task Force congiunta e adottati dall’Associazione per la Psicofisiologia Applicata (AAPB) e la Società Internazionale di Neurologia (ISNR) (Lavaque et al., 2002; Yucha C.B. & Montgomery D., 2008).) e si articolano su 5 livelli (Sacco, 2016): • Livello 1: Non supportato. Non supportato empiricamente. Supportato solo da rapporti aneddotici e / o studi di singoli non revisionati da pari. • Livello 2: Forse efficace. Almeno uno studio statistico significativo con verifica del risultato ben identificata, ma è assente l’assegnazione casuale a una condizione di controllo interna allo studio. • Livello 3: Probabilmente efficace. Molteplici studi osservazionali, studi clinici, studi con lista d’attesa di controllo, studi controllati replicati intra-soggettivi e intersoggettivi che ne dimostrano l’efficacia. • Livello 4: Efficace. a) In un confronto tra: un gruppo di controllo senza trattamento, un gruppo con trattamento alternativo, un gruppo di controllo placebo, utilizzando l’assegnazione casuale, il trattamento sperimentale si è dimostrato statisticamente significativo alla condizione di controllo o il trattamento sperimentale è equivalente a un trattamento di efficacia stabilito in uno studio significativo. b) Gli studi sono stati condotti con una popolazione trattata per un problema specifico, i cui criteri di inclusione sono stati delineati in maniera affidabile, in modo operativamente definito. c) Lo studio XI


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ha utilizzato misure di efficacia del risultato valide e ben definite relativamente al problema trattato. d) I risultati sono sottoposti ad un’adeguata analisi dei dati. e) Le variabili e le procedure diagnostiche e terapeutiche sono chiaramente definite in modo da consentire la replicazione dello studio da ricercatori indipendenti. f ) La superiorità o l’equivalenza del trattamento sperimentale è stata dimostrata in almeno due ricerche indipendenti. • Livello 5: Efficace e Specifico. Le ricerche sperimentali hanno dimostrato che il trattamento è altamente specifico del disturbo trattato, di essere statisticamente superiore a una finta terapia credibile, alla terapia farmacologica, o un trattamento in buona fede alternativo in almeno due impostazioni di ricerca indipendenti.

LIVELLO 1 Non supportato

LIVELLO 2 Efficacia Possibile

LIVELLO 3 Efficacia Probabile

Asma

Artrite

Ansia

DCA

Diabete mellito

Dolore cronico

DOC

Incontinenza fecale

Epilessia

Lesioni midollo

Disturbi Umore

Costipazione

Sincope

Fibromialgia

Mal di testa (Cefalea tensiva)

IBS Fibrosi

Insonnia Incontinenza urinaria

LIVELLO 4 Efficace

LIVELLO 5 Efficace e Specifico

ADHD

Incontinenza Ipertensione essenziale urinaria femminile Malattia di Raynaud Disturbi TM

Tinnitus

Bibliografia La Vaque T. J., Hammond D. C., Trudeau D., Monastra V., Perry J., Lehrer P., Matheson D., & Sherman R. (2002). Template for developing guidelines for the evaluation of the clinical efficacy of psychophysiological interventions. Applied Psychophysiology & Biofeedback, 27(4), 273-281. Sacco G., Testa D. (2009). Psicosomatica Integrata Complessa. Franco Angeli: Roma. Sacco G. (2016). Manuale di Biofeedback e Psicolfisiologia. Col cuore e col cervello: alla ricerca della mutevole armonia. Alpes: Roma. Schwartz M.S. & Andrasik F. (Eds.). (20173). Biofeedback: A practitioner’s guide (4rd ed.). The Guilford Press, New York. Yucha C.B., & Montgomery D. (2008). Evidence-based practice in biofeedback and neurofeedback (2nd ed.). AAPB, Wheat Ridge.

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Alcuni esempi applicativi del BNF in Area Clinica Disturbo Post Traumatico da Stress (DPTS)

Tra i vari sintomi del DPTS abbiamo uno stato di iper-attivazione persistente che può manifestarsi come difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, difficoltà a concentrarsi, l’iper-vigilanza ed esagerate risposte di allarme. Il BNF può essere inserito all’interno di un programma terapeutico per modulare e mitigare l’iper-attivazione e l’iper-vigilanza con i disturbi conseguenti. I protocolli a disposizione sono: • EMG-BF • SCL-BF • HRV-BF • Protocolli NF (Alpha-Theta, ecc.)

Disturbo di Panico (DP)

Tra i principali sintomi psicofisiologici tipici del DP ci sono: tachicardia, sudorazione, dispnea, dovuti a meccanismi cognitivi disfunzionali e a una incapacità di autoregolare funzioni basilari come respirazione e attività cardiaca. Il BNF può essere inserito all’interno di un programma terapeutico per far apprendere l’autoregolazione dei pattern respiratori e cardiaci. • Un protocollo con buone probabilità di efficacia è HRV-BF • Protocolli NF (Alpha-Theta, ecc.)

Disturbo d’Ansia Generalizzato (DAG)

Il DAG è caratterizzato da un costante stato d’ansia, da attesa apprensiva con anticipazione di eventi negativi o catastrofici, da sintomi somatici, quali sudorazione, vampate, tachicardia, nausea, diarrea, bocca secca, nodo alla gola, ecc. La tensione muscolare, tipica del DAG, può inoltre esprimersi con manifestazioni algiche diffuse (dolore cronico), cefalee e/o insonnia. Il BNF può essere inserito all’interno di un programma terapeutico che oltre ad agire sulla sintomatologia fisica invalidante (dolore cronico, cefalea, insonnia) favorisca l’apprendimento all’autoregolazione dell’arousal. • Un protocollo con buone probabilità di efficacia è EMG-BF • Protocolli NF (Alpha-Theta, ecc.)

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Applicazioni cliniche in età evolutiva

Il Biofeedback (BF) e la sua variante Neurofeedback (NF) possono essere utilizzati come trattamenti elettivi o trattamento integrato con altri trattamenti. Tra le applicazioni cliniche in Età Evolutiva abbiamo: • Cefalee pediatriche • Disturbi di Eliminazione (encopresi, enuresi) • Comportamenti compulsivi (tics, Disturbi Controllo Impulsi, ecc.) • Disturbi d’Ansia e dello Stress • Disturbi del Sonno • Disturbi del Sistema nervoso Autonomo (ipertensione, sindrome colon irritabile, ecc.) • Asma • Disturbo di Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) • Riabilitazione Neuromuscolare • Disturbi dell’Apprendimento e Performance Scolastica • Traumi dello Sviluppo

Prevenzione e Psicoeducazione alla Salute Il ruolo potenziale del biofeedback nell’Educazione è unico. Infatti, mentre altre modalità educative sono principalmente indirizzate allo sviluppo di abilità di interazione individuale con l’ambiente esterno, il biofeedback fornisce una modalità educativa psicofisiologica per affrontare l’ambiente interno. J. Kamiya (1979)

La nuova concezione del BNF come metodologia di autoregolazione psicofisiologica (Sacco, Testa, 2009, 2012; Sacco 2016), insieme ai notevoli progressi tecnologici di questi ultimi anni, ha consolidato alcune applicazioni più tradizionali e aperto dei nuovi orizzonti applicativi. In particolare, i dati e le ricerche a nostra disposizione dimostrano come l’autoregolazione sia un processo dinamico in costante movimento, molto sensibile all’apprendimento di adeguate skills di autoregolazione psicofisiologica (unità “cervellomente”) e che le fasi più importanti del ciclo vitale per impostarlo correttamente siano proprio l’infanzia e l’adolescenza. Inoltre, ci sono una serie di fattori che rendono i bambini/ragazzi dei soggetti eccellenti per trarre benefici dal BNF: • Essi sono molto portati per le nuove tecnologie. • Hanno minor scetticismo e più apertura verso le novità. XIV


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• Hanno una dose naturale maggiore di entusiasmo e disponibilità. • Hanno una maggior elasticità psicofisiologica. Alimentazione scorretta, fumo, sesso non protetto, abuso di alcol, sostanze e medicinali, cyber-dipendenza, guida pericolosa, stress cronicizzato, ecc., sono abitudini dannose per la nostra salute e il nostro organismo. Nella maggior parte dei casi questi comportamenti di rischio sono direttamente collegati con le scarse o inesistenti capacità di autoregolazione della risposta emozionale (iper o ipo arousal) che negli adolescenti costituisce una tematica particolarmente sensibile L’utilizzo del BNF, integrato con altre procedure, può fornire un importante valore aggiunto non solo nei trattamenti ma anche nella prevenzione dei comportamenti di rischio. Insieme ad altre ricerche, Libra Associazione Scientifica, attualmente, collabora con il Dipartimento di Psicologia dell’Università la Sapienza sulla prevenzione dei comportamenti di rischio stradale. Il BNF può essere correttamente utilizzato come strumento di prevenzione della maggior parte delle Patologie Psicofisiologiche in Età Evolutiva. Infatti, una prassi costante di esercitazione preventiva tramite questa procedura (bastano pochi minuti al giorno!) può migliorare e consolidare le abilità di autoregolazione psicofisiologica (regolazione delle risposte emotive di ipo e iper arousal) dei bambini e dei ragazzi, costituendo una sorta di “anticorpi” naturali contro numerosi dei disturbi indicati nella sezione precedente. In tal senso, una particolare rilevanza assume il concetto di “Psico-educazione alla Salute” (vedi “Psico-educazione alla Salute e BNF”, Giusti, in questo volume). In relazione al BNF si concretizza in: • Presa di consapevolezza delle proprie modalità di funzionamento psicofisiologico. • Connessione fra stati emotivi, sensazioni fisiche, pensieri e comportamenti. • Autoregolazione arousal emozionale. • Conseguente realizzazione e la promozione di stati di benessere personale. IL BNF, anche integrato con altre procedure, può essere, quindi, un piccolo ma prezioso contributo al benessere psicofisico e alla salute. Il benessere personale e la corretta integrazione psicofisiologica sono alla base della capacità di saper costruire delle adeguate relazioni sociali.

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Bibliografia Kamiya J. (1979) Autoregulation of the EEG Alpha Rhythm: A Program for the Study of Consciousness. In: Peper E., Ancoli S., Quinn M. (eds) Mind/Body Integration. Springer, Boston, MA Sacco G., Testa D. (2009). Psicosomatica integrata complessa. FrancoAngeli, Milano. Sacco G., Testa D. (2012). Biofeedback e Psicosomatica. FrancoAngeli, Milano. Sacco G. (2016). Manuale di Biofeedback e Psicofisiologia. Col cuore e col cervello: alla ricerca della mutevole armonia. Alpes:Roma Schwartz M.S., Andrasik F. (2017). Biofeedback, Fourth Edition: A Practitioner’s Guide. The Guilford Press: New York Yucha C.B. & Montgomery D. (2008). Evidence-based practice in biofeedback and neurofeedback (2nd d.). AAPB, Wheat Ridge.

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