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Capitolo 13

Chirurgia orale in odontoiatria pediatrica

Tabella 13.3 Classificazione delle cisti dei mascellari

Cisti epiteliali da sviluppo Odontogene • Cisti gengivale del bambino • Cheratocisti odontogena (cisti primordiale) • Cisti dentigera (follicolare) • Cisti da eruzione • Cisti parodontale laterale • Cisti gengivale dell’adulto • Cisti odontogena ghiandolare; cisti scialo-odontogena

Cisti epiteliali infiammatorie Cisti radicolare • Cisti apicale e laterale • Cisti residua Cisti paradentale • Cisti collaterale infiammatoria • Cisti vestibolare mandibolare infetta

Non odontogene • Cisti del dotto nasopalatino • Cisti nasolabiale (nasoalveolare) Da: Kramer IRH, 1992.

• Vestibolare mandibolare infetta: insorge dall’epitelio odontogeno come conseguenza di uno stimolo flogistico a partenza dal parodonto superficiale di un dente vitale in eruzione ed è più frequente a carico del primo molare mandibolare in bambini di 6-8 anni. Questa lesione, localizzata vestibolarmente alle radici del molare, le disloca lingualmente, determinando una caratteristica inclinazione vestibolare della corona.

Terapia La terapia delle lesioni cistiche è chirurgica e consiste in un approccio conservativo o cistostomia o primo metodo di Partsch e in un approccio radicale o cistectomia o secondo metodo di Partsch. L’intervento di cistostomia o marsupializzazione è indicato in dentizione decidua o mista, nel caso in cui una cisti di ampie dimensioni abbia coinvolto denti permanenti in fase di sviluppo. L’enucleazione totale della parete cistica, infatti, potrebbe sia compromettere l’integrità o determinare l’avulsione degli elementi dentali interessati sia, per il rapido processo di guarigione ossea che la caratterizza, interferire con l’eruzione delle gemme eventualmente dislocate. L’approccio conservativo, quindi, oltre a minimizzare il rischio di danno alle strutture anatomiche e dentali, è particolarmente indicato in età pediatrica, perché richiede un intervento poco invasivo, di rapida e facile esecuzione, anche in anestesia locale. A fronte di questi innegabili vantaggi, presenta, però, alcuni svantaggi: i tempi di guarigione relativamente lunghi, la necessità di indossare un otturatore in resina, i frequenti controlli clinico-radiografici, una quotidiana e accurata igiene orale domiciliare. In tutti gli altri casi, l’intervento di elezione è rappresentato dalla cistectomia che, in un’unica seduta operatoria, ottiene la risoluzione della patologia cistica e promuove più rapidamente la rigenerazione ossea, grazie al coagulo ematico, che tende dapprima a organizzarsi in tessuto connettivo e successivamente, per metaplasia, si trasforma in tessuto osseo. 288


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