Contrastare la solitudine dei giovani LGBT

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Assunzione di eterosessualità Normali discorsi fatti con il giovane LGBT dando per scontato il fatto che sia un giovane eterosessuale cisgender. Semplici domande come “E la fidanzata?” possono essere pressioni non indifferenti per il giovane.

Discorsi omofobici generici Causati molto spesso da pregiudizi o ignoranza sull’argomento. Il giovane percepisce un ambiente che dovrebbe essere sicuro come ostile, e rimane schiacciato dalla necessità di trovare risposte e la convinzione che non ne arriveranno da quell’ambiente.

Silenzio e indifferenza Il giovane LGBT trova la forza di parlare ma riceve come risposta solo il silenzio o l’indifferenza. Non riceve risposte dalle persone che pensava l’avrebbero potuto aiutare e non sa come comportarsi.

Negazione Negare e non capire la situazione che sta passando il giovane LGBT in cerca di risposte. Un esempio di negazione è tentare di guarire il giovane LGBT affidandosi a psicologi, i quali non faranno altro che creare conflitti interni al giovane.

Insulto diretto L’atto omofobico diretto. Crea la pressione maggiore sul giovane LGBT che non riuscirà più a percepire l’ambiente come protetto. Può essere di diversa pesantezza, dall’abusato “non fare la femminuccia” a minacce e costrizioni.

Pressioni

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