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Area Amministrazione e Finanza – CARLO FURGIUELE
AREA AMMINISTRAZIONE E FINANZA 1°
Orizzonte studenti: come portare le aziende a scuola
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Carlo Furgiuele
Ceo di IFA-CONSULTING Torino
Il progetto formativo “Orizzonte Studenti” si colloca nell’ambito dell’educazione civica e Agenda 20-30, e si è sviluppato in due istituti scolastici, l’ITC Galileo Galilei di Avigliana e il liceo scientifico Albert Einstein di Torino. Gli interventi sono stati inseriti in una più ampia progettazione e programmazione didattica, mettendo a disposizione degli studenti le tematiche relative alla sostenibilità, dell’economia circolare, il tema del lavoro, delle start-up, le tematiche di discriminazione di genere in ambito lavorativo e la gestione della personalità nel ruolo dei leader.
Il racconto è del Ceo di IFA-CONSULTING Torino dott. Carlo Furgiuele.
Qual è l’obiettivo di una simile formazione nella scuola?
Si è trattato di portare il mondo delle aziende all’interno del mondo della scuola. Si sono affrontati temi come le logiche di condizionamento sociale, il ruolo del leader e dell’E-leader, il ruolo delle donne nelle posizioni di comando, l’analisi di posizionamento nazionale nella maturità digitale europea, il rapporto GreenItaly 2021, l’economia circolare, i processi per la creazione di start up innovative, dal Business Model Canvas all’architettura del Pitch Deck, fino agli asset dello sviluppo sostenibile. Il modello si erge sulla consapevolezza dei pillar tematici trattati dei nostri ragazzi, stimolando il loro approccio alle priorità civiche e innovative.
Come sono stati accolte queste tematiche dagli studenti?
L’approccio è stato di coinvolgimento degli studenti, al fine di trovare argomenti e trattazioni di loro interesse. Ci si è orientati a una didattica moderna, incentrata sul senso critico dei ragazzi, che mette in relazione gli studenti con l’impresa, in una relazione che diventa strategica per entrambi i soggetti. Sono stati stimolati dei percorsi di crescita, anche con il fine di orientare alle scelte future i giovani studenti. La tecnologia, ad esempio, ha rivoluzionato il nostro modo di vivere e di agire nella società. Ha cambiato i comportamenti. L’innovazione può portare miglioramenti ma può essere anche un ostacolo se non è compresa e appresa. Abbiamo analizzato con i partecipanti il Rapporto Desi, sull’analisi di posizionamento nazionale nella maturità digitale europea. L’edizione 2021 vede l’Italia al ventesimo posto fra i 27 stati membri dell’Unione Europea, in risalita dal venticinquesimo posto dell’edizione precedente. L’Italia resta però significativamente in ritardo rispetto ad altri paesi dell’Ue registrando “livelli di competenze digitali di base e avanzate molto bassi” fra i lavoratori. Tra le strategie che il nostro paese sta mettendo in atto per superare questo gap europeo c’è l’inserimento degli studenti in percorsi di istruzione e formazione, per integrare le competenze informatiche nelle scuole primarie e secondarie e nei curricula universitari. Motivo di orgoglio, invece, è il rapporto GreenItaly 2021, che fa volare alto l’Italia nelle politiche Green. Il percorso ha generato nel corpo docente e negli studenti un approccio creativo e pragmatico, riscontrando una partecipazione e inclusione assolutamente sopra le aspettative.
Le aziende cosa auspicano venga attuato dal processo formativo della scuola?
Le aziende hanno bisogno di talenti e
gli studenti meritevoli devono sapere che al termine del loro ciclo di studi c’è realmente qualcuno che li aspetta. Gli sbocchi di un primo impiego, se si è seminato bene durante gli studi, non sono solo quelli dei call center e il talent scouting da parte di molte realtà imprenditoriali esiste ed è importante. Le aziende, inoltre, sono sempre più orientate a cogliere le innovazioni dall’esterno. Le start up, ad esempio, possono essere uno sbocco per i giovani diplomati e laureati, ma devono essere affrontate con gli strumenti giusti. In aula abbiamo parlato, ideato e creato delle start up. Si è partiti ovviamente dalle esigenze che avevano gli studenti – che ricordiamo arrivano da due anni di distanziamento sociale della Dad e delle difficoltà loro create dalla non socialità, fondamentale soprattutto nella loro fascia d’età – dai temi di loro interesse e da ciò che loro identificano come “difficoltà”. Si è così pensato a delle start up sui temi dell’apprendimento e dello studio, sul come affrontare “il sentirsi sbagliato”, sul riciclo di vestiti eleganti, per far alcuni esempi.
Parliamo più dello specifico del percorso di una start up.
Ai ragazzi sono state fornite informazioni di carattere giuridico su cosa è una start up. Sono stati condivisi i tool per la realizzazione del progetto. Abbiamo posto molta attenzione sul fatto che molte start up non possono venire realizzate perché non sono sostenibili. Chi ha l’idea non è detto abbia anche le capacità manageriali per svilupparla. Quindi oltre a approfondire il tema della creatività, abbiamo lavorato sulla formazione all’imprenditorialità. Gli interventi di manager aziendali hanno permesso a questi giovani di entrare in contatto con persone chiave di un’impresa, venendosi così a creare anche un’importante rete di networking.
Che significato ha per voi questo riconoscimento da parte di AIF?
Si tratta di un premio motivante che ripaga la nostra ambizione di fare crescere i professionisti di domani, ma soprattutto contribuire a formare dei cittadini di oggi. Questo Premio, che comunicheremo agli studenti che hanno seguito la formazione, dimostra che “Orizzonte studenti” può essere realmente d’aiuto alle scelte successive dei partecipanti, sia di studio sia di impiego.