Il cinema illustrato_ Dal manifesto pubblicitario al poster da collezione

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sero sotto un governo comunista fu data loro molta libertà nello stile, tanto che molti elementi furono ripresi dall’arte pop, dai fumetti, dai film americani e dai poster di scuola polacca. Uno dei primi artisti a spiccare in questo laboratorio fu Eduardo Muñoz Bachs (1937-2001). Usando potenti composizioni esaltata da una ricca e vibrante palette di 5 o 6 colori assieme a caratteri disegnati a mano, le sue serigrafie erano archetipo di una potente comunicazione visuale.26 Tra i poster uno fortemente satirico per El tigre saltò y matò, pero morira...morira… (1973), un documentario cubano diretto da Santiago Alvarez sul cantante cileno Victor Jara, che venne ucciso dalla giunta militare al governo. Un altro poster con lo stesso

stile è quello per El machete (1975) diretto da Juan Padron. Da ricordare sono anche i suoi poster per film giapponesi importati tra cui Karate campeon (1969) e The heart of hiroshima (1967). Qui il suo stile si mischia in modo impeccabile a quello delle stampe giapponesi. Raul Martinez (1927-1995) era un famoso pittore, che decise di dedicarsi totalmente alla grafica, pensando che la pittura rispondeva alle sole domande dell’artista, mentre la grafica rispondeva ai problemi di tutti. Il suo stile si ispirava a quello indigeno cubano, ma anche a quello pop e dei fumetti. Questo era evidente nel poster per Lucia (1968) di Humberto Solas, un film sulle donne viste in tre differenti stadi della storia cubana.27 Antonio Fernández Reboiro

26. Guity NOVIN, THE CUBAN SCHOOL, in Guity Novin’s A History Of Graphic Design The Online Textbook (internet), http://guity-novin.blogspot.it/2011/05/art-of-posters-in-cuba.html consultato il 24 novembre 2017.

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