Settore Corilicolo
PIĂ 9% DI CONSUMI DI FRUTTA SECCA MA Ă INVASIONE TURCA, SOPRATTUTTO PER SNACK E DOLCI
NOCCIOLE: CON IMPORT RECORD NEL 2020 URGENTE PIĂ TRASPARENZA SULLâORIGINE Il maltempo di aprile ha portato in sofferenza anche i noccioleti: 40% di danno per la corilicoltura nelle zone di Casale Monferrato e Cerrina e nella pianura alessandrina, 30% per lâarea compresa tra acquese e novese. Si potrĂ essere piĂš precisi con il passare dei giorni quando emergerĂ chiaramente quanto hanno inciso le gelate e le basse temperature dei giorni scorsi sulle piante in piena fioritura. Un taglio alla produzione che si inserisce in unâannata dalle previsioni contrastanti, meno generosa di quella passata anche se, quasi sicuramente, le nocciole presenteranno calibri superiori e maggiori sbocchi di mercato. Quindi, se uno dei problemi che hanno ridotto il valore della nocciola del Piemonte la scorsa campagna è stata la ridotta pezzatura, si può giĂ sin dâora ipotizzare che per il 2021 questo problema non si ripresenterĂ . âNellâanno del Covid i consumi di frutta secca sono cresciuti del 9% ma è allarme per lâinvasione di nocciole sgusciate dalla Turchia, da cui arrivano i 2/3 del totale usato per snack e dolci, nonostante le allerte scattate per gli elevati livelli di aflatossine cancerogene â affermano il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo -. Eâ quanto emerge da unâanalisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea che evidenziano come nonostante le limitazioni al commercio internazionale imposte dalla pandemia non si sia arrestato il flusso di prodotto estero che viene spacciato come italiano e finisce nelle confezioni di frutta secca pronta da mangiare, nei gelati e nei dolci industriali, grazie alla mancanza dellâobbligo di indicazione dellâorigine in etichetta sulla frutta trasformataâ. Importazioni straniere praticamente raddoppiate negli ultimi dieci anni (+98%), e dei 61 milioni di chili che nellâanno del Covid hanno varcato i confini nazionali quasi 40 milioni di chili sono di origine turca, che è anche il maggior produttore mondiale. Sul paese ottomano pende peraltro
lâaccusa di sfruttamento del lavoro minorile, sulla base della lista stilata dal Dipartimento del lavoro statunitense. Al secondo posto si colloca lâItalia dove negli ultimi dieci anni la superficie coltivata a nocciole è passata da circa 71.000 ettari a 88.747 ettari, secondo lâanalisi Coldiretti su dati Istat, con una crescita generale in tutte le aree del Paese e la conquista di tre denominazioni di origine per la Nocciola Piemonte Igp, la Tonda di Giffoni Igp e la Tonda Gentile Romana Dop. Il terzo paese produttore sono gli Stati Uniti, davanti alla Georgia. âQuesta situazione, con lâaumento delle importazioni, nonostante la crescita degli impianti in Italia, in assenza di un obbligo di tracciabilitĂ delle nocciole utilizzate nei derivati rischia â hanno continuato Bianco e Rampazzo - di dare un immagine ingannevole della qualitĂ delle nocciole nazionali che frequentemente vengono tagliate, miscelate o sostituite con quelle di importazione. Da qui lâesigenza di portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con lâobbligo di indicare in etichetta lâorigine su tutti quegli alimenti ancora anonimi, a partire da quelli trasformati, come nel caso delle nocciole utilizzate nellâindustria dolciariaâ.â
Conferimenti campagna 2021: filiera nocciolo Coldiretti-Novi
Al fine di organizzare i ritiri, le tempistiche e la logistica, per quanto riguarda i conferimenti delle nocciole destinati al Gruppo dolciario Novi, ricordiamo che la scadenza è fissata come ogni anno al 31 maggio 2021. Entro tale data sarĂ necessario ratificare la propria iscrizione o gli eventuali recessi. Per tutti coloro invece intenzionati a proseguire nellâimpegno non è richiesta alcuna comunicazione. Tale data è improrogabile. Per informazioni rivolgersi agli Uffici Zona Coldiretti.
La provincia di Alessandria si prepara alla nuova annata corilicola potenziando accordi di filiera
La produzione corilicola alessandrina conta su una base di circa 3.500 ettari tra allevamento e fase adulta distribuiti nellâintero territorio collinare provinciale. Il prezzo dellâultima campagna, mediamente di 330 euro per quintale, per certi versi insoddisfacente, non deve trarre in inganno nĂŠ essere considerato un inizio di crisi: le quantitĂ prodotte hanno ampiamente sopperito al minor valore e lo spazio sul mercato per le nocciole alessandrine rimane inalterato. Lâattenta selezione svolta sulle partite di nocciole che hanno ottenuto il benestare per entrare nel novero di quelle destinate alla filiera dellâagroindustria virtuosa in essere tra Coldiretti e Novi-Elah-Dufour ha permesso comunque di poter consegnare allâindustria alessandrina piĂš di 13.000 quintali di nocciole di pregio tra la provincia di Alessandria e quella di Asti. âColdiretti chiede che nel nuovo piano di settore sia verificata lâeffettiva superficie attualmente coltivata ed il potenziale produttivo derivante, ponendo tra gli obiettivi la valorizzazione delle nocciole italiane, una maggiore trasparenza dellâorigine delle nocciole utilizzate nei trasformati e in quelle commercializzate sgusciate ed un potenziamento dei controlliâ, hanno concluso Bianco e Rampazzo.
25