L'ECO della scuola nuova n. 2 e 3 2014

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L’ECO della scuola nuova

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Le nuove storie del Piccolo Nicolas di Goscinny e Sempé Donzelli editore 2014

La casa editrice Donzelli continua la pubblicazione delle storie del piccolo Nicolas, il ragazzino francese uscito dalla penna di René Goscinny e dal tratto leggero del grande artista-illustratore Jean Jacques Sempé; si tratta di storie inedite raccolte in un bel volume di colore rosso che esce in contemporanea con l’uscita in Francia dell’omonimo film, il secondo, dopo che il primo aveva ottenuto un enorme successo di pubblico, anche in Italia. Nicolas e la sua banda, composta da Alceste, Agnan, Geoffroy, Eudes, Rufus, Clotaire, l’amichetta MarieEdwige, i genitori, la nonna, la maestra, il Pavone (il sorvegliante della scuola) tornano a raccontarci una Francia di fine anni cinquanta, prima dell’avvento della moderna tecnologia, quando Nicolas giocava a pallone in giardino con il vicino a cui era stato affidato e, dopo che si era rotto un vetro con una pallonata, a dama o a nascondino. Ai giardinetti la banda di Nicolas si riunisce per guardare il nuovo giocattolo di Geoffroy, il cui padre è ricchissimo, una barchetta chiusa in una scatola, che susciterà la curiosità e l’invidia di una banda rivale:

RECENSIONI EDITORIALE

tra spinte e schizzi finiranno tutti fradici nella fontana, tranne la barca, in salvo nel suo astuccio. A scuola arriva il cinema, uno dei professori ha fatto un viaggio in Italia e in Grecia e ha girato un film che vuol mostrare ai piccoli allievi, ma non riesce a far funzionare il proiettore: si dovrà ricorrere all’aiuto del solito Geoffroy il cui padre, ricchissimo, possiede un analogo proiettore che il ragazzino sa ben azionare. Nei titoli dei capitoli delle nuove storie si legge una società che sembra ormai lontana: la penna stilografica, il tosaerba, le bocce, i pattini, il puzzle, giochi e oggetti diversi da quelli che usano oggi i bambini. Eppure Nicolas e i suoi amici esprimono un mondo, un modo di stare insieme, un rapporto con gli insegnanti e con gli adulti in genere (la maestra, il direttore, il vicino di casa, il sorvegliante) che rende questi personaggi attualissimi: i grandi vengono visti nei loro eterni grandi limiti (invidie, maldicenze, rivalità), ai piccoli vengono date colpe che non hanno, mentre si prepara per loro l’entrata nella modernità. Nicolas riuscirà a fare il suo primo viaggio in treno da solo, per raggiungere la casa della nonna, sfidando i timori della mamma, la diffidenza degli altri viaggiatori e la sua stessa paura; l’episodio sembra precorrere i moderni viaggi in aereo di bambini soli, affidati alle hostess, con un cartello al collo! Il grande valore aggiunto del volume sta nei disegni di Sempé: la leggerezza proverbiale del suo tratto, l’estrema sintesi del segno, la capacità di mostrare i sentimenti profondi dei diversi personaggi e la loro individualità rendono questo un libro prezioso per i piccoli, ma molto utile per gli adulti (genitori, nonni e maestri) che accompagneranno la lettura, possibilmente ad alta voce, di queste storie sempre nuove; mentre Nicolas, il secchione Agnan,

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il somaro Clotaire, il ricco Geoffroy continuano a stupirci con le loro marachelle, i loro trenini elettrici, la merenda con pane burro e marmellata, le biglie, le automobiline fatte correre sul tappeto, le lotte feroci fra pirati. Il volume è preceduto da una introduzione di Anne, la figlia di Goscinny, morto a Parigi nel 1977, che promette agli affezionati piccoli lettori una futura sorpresa: “Dobbiamo quindi dedurre che questi nuovi inediti mettano la parola fine alle avventure del Piccolo Nicolas? Possibile che sia calato il sipario e che lo spettacolo sia davvero finito? Forse non ancora... Chi può dirlo?” Comunque, per i piccoli fan di Nicolas, è in arrivo tra qualche mese il secondo film, un modo per vedere sullo schermo le storie dei personaggi divenuti ormai così familiari.

lL Qualcosa ci inventeremo di Giorgio Scianna Einaudi Stile Libero 2014

Non ero rimasta particolarmente colpita dal precedente romanzo di Giorgio Scianna, “Fai di te la notte”, mentre ho trovato “Qualcosa c’inventeremo” davvero un ottimo romanzo, ben scritto e pieno di attesa


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