04 Professione Golf Club Estate 2014

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I N T E R V I S TA Mauro Guerrini

ricordo la vice presidente del circolo, un’imprenditrice romana trapiantata al nord, Maria Runci, donna di carattere che mi insegnò i fondametali della gestione aziendale. “L’approdo all’Olgiata fu una casualità. Rientrato dal campo trovai in ufficio il presidente del circolo Aldo Cosmacini con Mario Croce, presidente dell’Olgiata. Scambiammo qualche parola, gli dissi per caso che ero romano. Dopo qualche giorno mi telefonò Giulio Cavalsani, un grande saggio dei segretari di golf e factotum di Punta Ala. Mi disse che Mario Croce aveva avuto una buona impressione di me e che potevo chiamarlo per parlare con lui del mio passaggio al grande circolo. C’era la possibilità di tornare a casa. Arrivato nel 1984, qui rimasi fino al 1990. Entrai in una grande scuola di vita golfistica con presidenti come Mario Croce, Teseo Sirolli Mendaro e attualmente Andrea Pischiutta, incontrai belle figure di soci e tra loro giuristi, grandi medici, imprenditori, gente che amava il golf soltanto come sport. Attorno avevo sempre ottimi collaboratori, ricchi di quella ‘romanità’ che quando è eccellente lo è anche sul fairway. E in campo-pratica c’era Ugo Grappasonni, maestro titolare, figura aggregante e inappuntabile, punto di riferimento per tutti noi”. Dal 1991 al 1996 Mauro Guerrini è nella società Golfitalia

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come direttore esperto in manutenzione di aree verdi. Poi al Marco Simone, l’impegnativo resort di Laura Biagiotti a Guidonia. Dal ’99 al 2001 è direttore al Circolo di Golf di Roma, alias Acquasanta, sull’Appia Nuova, fondato nel 1903. Dopo due anni passa al Parco di Roma e infine dal 2003 è di nuovo all’Olgiata. Direttore Guerrini, parliamo del golf di oggi. “Le speranze di crescita degli anni ’90 si sono dissolte, i costi fissi sono sempre alti, gli impianti costruiti senza vera domanda di players sono in crisi, una crisi complicata anche dalla depressione che ci flagella e che ha eroso disponibilità e investimenti. Da qualche anno anche il numero dei praticanti è diminuito, qualche circolo è stato costretto a chiudere. Credo siano necessarie nuove politiche gestionali, anche per i grandi club. Si dovrebbero offrire ai soci più servizi allo stesso costo-quota, come i gemellaggi tra circoli, o servizi capaci di creare reddito al fine di non contare soltanto sulla quota sociale che non può lievitare oltre misura. Punti fermi in questa sofferta evoluzione? I buoni rapporti interpersonali e una compagine sociale non conflittuale. Che in Italia, si sa, sarebbe una conquista preziosa. La cooperazione è la più efficace delle armi contro ogni bufera. E mille auguri a tutti”.

OLF GOLFGCLUB PROFESSIONE

PROFESSIONE INTERVISTA GUERRINI 4.indd 53

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