Azzurro Sport 1-2020

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Azzurro Sport BIMESTRALE DI CULTURA SPORTIVA AERONAUTICA

BEACH VOLLEY

ANNO 7 – NUMERO 1

BRONZO PER LUPO NICOLAI NEL TORNEO 4 STELLE IN QATAR

SCI ALPINO

FEDERICA BRIGNONE SUL TETTO DEL MONDO



EditoriAlE

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ccoci giunti al primo numero del 2020. Quando abbiamo iniziato a pensare a quale argomenti approfondire o alle “storie” da raccontarvi, non pensavamo che il mondo potesse cambiare così velocemente. Purtroppo, gli eventi di questi giorni ci hanno costretto a rivedere l’intero numero. Il Covid-19 sta cambiando la società, le persone, le loro abitudini e, purtroppo, anche Sport. Eventi, piccoli e grandi, sono stati annullati o posticipati. Tutti gli impianti sportivi sono stati chiusi. Una decisione che scaturisce dai provvedimenti che i governi di tutto il Mondo stanno applicando. Gli Europei di Calcio posticipati al 2021, i Campionati tutti sospesi, i Tour del Ciclismo bloccati, i Tornei di Tennis rinviati; sono solo alcuni esempi di come un’entità invisibile agli occhi possa cambiare in modo così radicale la vita di miliardi di persone. Ma il Mondo e l’uomo, nella loro millenaria storia non si sono mai arresi su-

perando tragedie e prove altrettanto dure. Proprio per questo abbiamo deciso, comunque, di mantenere un numero che nei suoi contenuti fosse, passateci questo termine così strano in questo periodo, il più “normale” possibile. Ed ecco, allora, che nelle nostre pagine troverete come sempre un’ampia panoramica dei personaggi e degli Sport più amati, le loro storie e i loro successi per dimostrare che con la fatica e l’abnegazione si possono raggiungere risultati insperati. Un augurio, una speranza che abbiamo voluto dedicare, ancora una volta, a tutti quelli che in questi momenti stanno lottando contro questo nemico invisibile. L’ottimismo di questi atleti che, nonostante tutto, sono fiduciosi di tornare a gareggiare, in un futuro il più prossimo possibile, in impianti sportivi pieni di gente è il messaggio migliore che si possa trasmettere. Perché Azzurro Sport è convinto che #andratuttobene. E allora, come di consueto, non ci resta che augurarvi una buona lettura!

IL DIRETTORE

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8 Lupo e Nicolai Bronzo a Doha nel torneo 4 Stelle

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SoMMArio 2 Azzurro Sport 1/2020


Azzurro Sport periodico bimestrale di cultura sportiva aeronautica Iscritto al n. 292/2013 del Registro Stampa presso il Tribunale Civile di Roma Anno 7 – numero 1 Editore AVIATOR SRL via Gianfilippo Usellini 434 00125 Roma

22 addio Black mamBa!

covid-19 lo SpoRT Si fERma!

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direttore Responsabile Alessio Piano Redazione via Gianfilippo Usellini, 434 – 00125 Roma Fax. 06.89280466 - azzurrosport@yahoo.it consiglio Tecnico presidente: Alessandro Loiudice membri: Marzia Caravelli, Giuseppe Carella, Andrea Colotti, Andrew Howe, Fabrizio Leoni, Dario Magagnini, Elisa Santoni © Proprietà letteraria, artistica e scientifica riservata. Per la riproduzione anche parziale di quanto pubblicato su Azzurro Sport occorre citare la fonte.

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BicoccHi vola a laS vEgaS

16 aTlETica

20 TiRo coN l’aRco

Emozioni per gli atleti dell’Aeronautica Militare

Gli arcieri dell’A.M. fanno centro a Rimini

26 Sci alpiNo

30 TENNiS

Federica Brignone sul tetto del Moondo

Coppa Davis, l’Italia supera la Corea del Sud

32 padEl

34 BEacH TENNiS

Segreti e falsi miti del Padel

Avantaggiato, il campione con le stellette

38 pSicologia

40 BENESSERE

Lo Sport per condividere gioie e fatiche

Irisina, l’ormone dello Sport e del benessere

Stampa Arti Grafiche Celori

Finito di stampare nel mese di febbraio 2020 foto di copertina: foto Federvolley

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Pillole di SPort LANCIO DEL PESO IL 1° AVIERE LEONARDO FABBRI ENTRA NELLA STORIA

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tagione straordinaria per il 1° Aviere Leonardo Fabbri. Il pesista Azzurro viene da un mese incredibile; prima sulla pedana all’aperto di Parow, nel West Provence Meeting, ha stabilito la strepitosa misura di 21,32 metri segnando la seconda misura italiana all-time e raggiungendo il minimo per l’iscrizione ai XXXII Giochi Olimpici di Tokyo, fissata a 21,10 metri. Erano 30 anni che un atleta italiano non si avvicinava così tanto al record del 1987 dell’Azzurro Alessandro Andrei. Ma l’appuntamento con il record italiano era solo stato rimandato. Il meeting di Stoccolma, infatti, ha regalato la gioia più grande all’atleta del Centro Sportivo di Vigna di Valle che con la misura di 21,59, ha stabilito il nuovo record italiano del Lancio del Peso, migliorando di 5 cm il precedente. Con una perfetta condotta di gara, che lo ha portato a lanciare per ben due volte sopra i 21 metri, confermando il trend estremamente positivo, l’atleta dell’A.M. è entrato di diritto nella storia dello Sport italiano. «Ora posso puntare ai 22 metri e sogno la finale Olimpica a Tokyo. Vorrei essere un modello per i giovani atleti: sempre con il sorriso», queste le parole a caldo di Fabbri al termine della gara.

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CALCIO IL CALCIO AI TEMPI DEL CORONAVIRUS Balotelli, Pirlo e Cannavaro in un torneo online di FIFA

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uando non si può giocare davvero a Calcio, c’è sempre un modo per passare comunque il tempo e le persone si ingegnano a trovare un’alternativa. E perciò può capitare che, organizzando un megatorneo online di FIFA20, tra i partecipanti ci siano anche nomi illustri, di persone che a Calcio giocano per davvero (o che ci abbiano giocato). Il torneo, organizzato dal programma TV di Italia1 Le Iene, si chiamerà Quarantena League e vedrà tanta Italia tra i suoi partecipanti. Ci saranno, infatti, Mario Balotelli, Andrea Pirlo e Fabio Cannavaro, ma non sono gli unici nomi famosi a intervenire. Giocherà anche Javier Pastore, ma ci saranno anche Marco Materazzi e Bernardo Corradi. Insieme a loro, ecco gli altri concorrenti confermati: Ciro Immobile, Ciro Ferrara, Massimo Oddo, Sandro Tonali, Luca Pellegrini, Enock Balotelli, Lyanco Evangelista, Cristian Zaccardo, Davide Zappacosta, Armando Izzo, Andrea Petagna, Alessio Cerci, Enrico Brignola, Sebastiano Esposito e Claud Adjapong. Tutti i partecipanti giocheranno ovviamente dal divano di casa propria: in tempi di Coronavirus, anche questo è un modo per stare #distantimauniti.

SNOWBOARD MOIOLI VINCE LA COPPA DEL MONDO «La dedico a tutta l’Italia»

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e belle notizie anche in questo periodo un po’ buio per l’Italia non mancano, infatti, anche la Coppa del Mondo di Snowboard Cross femminile parla italiano. Anzi, bergamasco. Michela Moioli ha vinto l’ultima gara stagionale, a Veysonnaz, e a 24 anni si è portata a casa il trofeo di cristallo, il terzo della sua carriera dopo quelli del 2016 e del 2018. La campionessa olimpica di PyeongChang, alla quale bastava presentarsi al via dell’ultima prova, ha vinto tre gare su sei in stagione. 1.300 i punti di vantaggio nella classifica finale sull’australiana Brockhoff, l’avversaria più vicina. Un successo che sa di bello per Michela, che alla vigilia aveva raccontato la vicenda del nonno Antonio, ricoverato in ospedale a Bergamo, positivo al Coronavirus. «Non lo vedo da tre settimane», raccontava Michela, che proprio al nonno 84enne ha dedicato la vittoria. E a tutto il Paese: «Forza Italia», ha urlato prima dell’ultima batteria di finale la ragazza di Alzano Lombardo, uno dei comuni maggiormente colpiti dal contagio. Dopo il trionfo di Federica Brignone e Dorothea Wierer, la neve ci regala un altro briciolo di felicità azzurra.

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attualita’

LO SPORT SI FERMA! 6 Azzurro Sport 1/2020


di Lucio FRATTA

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lla fine anche lo Sport ha dovuto cedere agli effetti devastani provocati dall’emergenza sanitaria che ha colpito il Mondo intero. Dopo qualche “timido” tentativo di resistenza, con cui si è cercato in qualche modo di combatere un nemico invisibile che ha messo a dura prova la nostra vita quotidiana, ci si è dovuti arrendere decretando la chiusura totale di ogni pratica sportiva. Hanno chiuso i Campionati di Calcio, il Rugby, la Formula 1, il Ciclismo, il Tennis, praticamente ogni disciplina sportiva. Neanche la decisione iniziale di svolgere gli incontri a porte chiuse ha potuto impedire questo storico “black out” dello Sport mondiale. Si è trattato di una decisione inevitabile che, purtroppo, avrà conseguenze serie sulla conclusione di Campionati e Tornei e

sull’organizzazione di importanti avvenimenti nell’immediato futuro. Sono stati ufficialmente rimandati a giugno 2021 le fasi finali degli Europei di Calcio, spostata la Coppa America, rinviate tutte le “classiche” ciclistiche, i Tornei di Tennis del circuito internazionale, i Gran Premi di Formula 1, e chi più ne ha più ne metta. In questi casi l’incertezza la fa da padrona, poiché non sarà affatto semplice “incastrare” tutti questi appuntamenti. Per restare nel mondo del Calcio, ad esempio, i problemi maggiori sono legati alla conclusione dei Campionati e delle Coppe Europee, con diverse opzioni sul tavolo: «È in questi momenti – ha dichiarato Aleksander Ceferin, numero uno della UEFA – che la comunità calcistica deve mostrare responsabilità, unità, solidarietà e

altruismo. La salute dei tifosi, degli staff e dei giocatori deve essere la nostra priorità. La UEFA ha presentato una serie di opzioni in modo che le competizioni possano finire in questa stagione in sicurezza. Lo spostamento di Euro 2020 ha un costo enorme per la UEFA, ma faremo del nostro meglio per garantire che i finanziamenti fondamentali per il calcio di base, il calcio femminile e lo sviluppo del gioco nei nostri 55 Paesi non siano condizionati da tutto questo». Si tenterà di terminare la stagione per i club entro il prossimo 30 giugno, ma tutto dipenderà da quando l’emergenza Coronavirus finirà e, di conseguenza, da quando si potrà realmente tornare in campo in totale sicurezza. Ma siamo per forza di cose nel campo delle indicazioni e n non delle certezze.

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beach volley

LUPO E NICOLAI BRONZO A DOHA di Emiliano SOLE

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Eccola... Una bella notizia in questo periodo è arrivata!

Italia del Beach Volley torna sul podio e inizia nel migliore dei modi la stagione olimpica con Daniele Lupo e Paolo Nicolai che chiudono al terzo posto l’avventura nel torneo 4 Stelle in Qatar e regalano uno sprazzo di luce all’Italia in un momento molto difficile. Doveva essere il primo torneo “vero” della stagione olimpica, doveva essere il primo appuntamento del 2020 per l’Italia al maschile. Già, doveva essere perchè l’emergenza sanitaria che sta attanagliando l’Italia ha condizionato, e non poco, anche il torneo 4 Stelle di Doha. Per l’Italia hanno partecipato l’Aviere Paolo Nicolai e l’Aviere Daniele Lupo, solo perché arrivavano dalla Florida e sotto stretto controllo di salute e di regime alimentare, viste le rigide leggi anti-contagio imposte dal Qatar. Sono mancati all’appello, invece, Rossi e l’Aviere Carambula che si sarebbero dovuti sottoporre alla quarantena di 14 giorni per poter giocare a Doha, così come altre due coppie azzurre iscritte inizialmente al torneo. Non c’era tanta Italia ma c’era tanta qualità, a partire dai russi Krasilnikov-Stoyanovskiy, campioni del Mondo in carica, fino ad arrivare alla coppia Medaglia di Bronzo olimpica di Rio Brouwer-Meeuwsen, che il pass per Tokyo lo devono ancora conquistare, o agli statuni-

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tensi Lucena-Dalhausser, che si sono allenati in Florida proprio con Lupo e Nicolai nelle ultime settimane, ai polacchi FijalekBryl che vogliono risalire la china dopo una stagione caratterizzata dagli infortuni, fino alla coppia brasiliana di punta composta dal campione del mondo del 2017 Evandro e dal campione Olimpico 2016 Bruno Schmidt. Con un’entry list di questa caratura ancora maggiore è il plauso per la coppia dell’Aeronautica Militare. Una medaglia meritata, conquistata con una vittoria limpida e giusta (2-0) contro una delle coppie più forti del circuito, quella brasiliana composta da Evandro e Bruno Schmidt, che proprio a Rio 2016 ha battuto i nostri Lupo-Nicolai. Primo set spettacolare e all’insegna dell’equilibrio che premia la coppia azzurra in volata, 21-19 il risultato finale. Nel secondo set ancora gli azzurri protagonisti con una buona partenza. Il duo di casa nostra è bravo a resistere al ritorno dei carioca e a mantenere il cambio palla fino al 21-17 conclusivo che gli permette di tornare sul podio ben venti mesi dopo il terzo posto nel Major Series di Gstaad del

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2018. La coppia azzurra, già qualificata per le Olimpiadi di Tokyo 2020 dallo scorso settembre, ha disputato un torneo quasi perfetto con l’unica sbavatura la sconfitta in semifinale per merito dei polacchi Fijalek-Bryl, che si confermano “bestie nere” per Lupo-Nicolai, visto che li hanno sconfitti per la quarta volta consecutiva. Proprio Fijalek-Bryl hanno vinto il primo titolo 2020 battendo in finale (2-1) la sorprendente coppia messicana Gaxiola-Rubio, che proprio in semifinale si erano sbarazzati dei fortissimi Brasiliani Evandro-Bruno Schimdt. Il cammino degli avieri azzurri aveva fatto “vittime” illustri come gli olandesi Brouwer-Meeuwsen, Campioni del Mondo 2013, Bronzo a Rio 2016 ma soprattutto sconfitti dagli azzurri a settembre nella sfida che valeva la qualificazione immediata a Tokyo 2020, e dunque con il dente avvelenato, e ancora prima nei sedicesimi contro la coppia di casa AhmedCherif. Insomma, veramente un risultato degno di nota alla prima uscita stagionale dei nostri campioni del Beach Volley. Non possiamo che sperare che questo sia n solo l’inizio!



equitazione

BICOCCHI VOLERA’ A LAS VEGAS

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Due gli azzurri che sfideranno il gotha mondiale del Salto Ostacoli nella Finale di FEI World Cup negli Stati Uniti di Stefano COLOTTI 1/2020 Azzurro Sport 13


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l 1° Aviere Scelto dell’Aeronautica Militare Emilio Bicocchi, grazie alle eccellenti prestazioni ottenute in sella alla sua Evita SG Z, conclude la stagione 2019-2020 di FEI World Cup in 14a posizione assoluta (47 punti) e conquista il biglietto per la finale di Las Vegas, precedentemente programmata ad aprile e rimandata a data ancora da definire a causa del Coronavirus. A fare compagnia al nostro cavaliere ci sarà anche il Carabiniere Scelto Emanuele Gaudiano che con 57 punti ha chiuso il girone all’ottavo posto. Un grandioso risultato, questo, visto che l’Italia non vedeva due cavalieri azzurri qualificati alla finale nella stessa stagione dal 2000, anno in cui Gianni Govoni (Loro Piana Las Vegas) e Jerry Smith (Lux Z) volarono proprio nella luccicante città del Nevada. Azzurro Sport ha voluto intervistare il portacolori del Centro Sportivo dell’Aeronautica per congratularsi per il traguardo raggiunto in questa stagione. Che cosa hai provato quando hai centrato la qualificazione e quali sono stati i segreti per raggiungere questo grandissimo risultato? Un’enorme soddisfazione essere tra i grandi del circuito. Ogni cavaliere ambisce a questi traguardi. Impegno e costanza nel lavoro pagano sempre. Quale è stata la gara di svolta in questa stagione e quando hai capito di poter raggiungere questo obiettivo così importante? Sicuramente la terza tappa di Verona, dove ho conquistato i primi punti, è stata importante per darmi fiducia, ma penso che la vera svolta è stato il gran premio di Fraserburgh della scorsa estate, Gran Premio a cinque stelle dove sono arrivato secondo. A Leipzig, invece, ho alzato la concentrazione al massimo perché mi sono reso conto che ero molto vicino alla qualificazione, centrando un ottimo quarto posto. Però devo dire che è stato nel Gran Premio in Veneto che mi sono accorto delle

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vere potenzialità di Evita. Ci racconti del tuo binomio con lei, quali sono i suoi punti di forza? Una cavalla che è una combattente da concorso, dà sempre il 100% in gara e non si risparmia mai, una cavalla generosa. Nello Sport si può e si deve sempre migliorare a prescindere, ma sono convinto che lei abbia ancora ampi margini di crescita. Analizzando i tuoi risultati, quattro volte a punteggio ma sempre vicino al podio, verrebbe da pensare che hai uno stile propenso al rischio, ti rispecchi in questo? Direi nel dovuto, ma è pur vero che a questi livelli non bisogna mai risparmiarsi e si deve dare sempre il massimo senza

avere paura di sbagliare. A differenza di altre discipline secondo me viene meno il concetto di piazzarsi per prendere punti, la strategia viene in secondo piano, anche se in rare occasioni può essere considerata. Che cosa ti piace di più dell’Equitazione oggi in Italia e quali sono i suoi punti di forza? L’Italia è un sistema che funziona molto bene, uno dei migliori al mondo a mio avviso; c’è una percentuale molto alta sia di cavalli ben allenati che di cavalieri ben preparati. Inoltre, abbiamo un ottimo livello di young riders (Under 21 ndr) e soprattutto una compagine Under 25 molto forte. Peccato solo che ci siano meno concorsi di alto livello rispetto al passato,

ma sono fiducioso per il futuro. Hai avuto dei modelli di riferimento in passato e c’è un cavaliere che oggi stimi particolarmente? In un recente passato posso dire Eric Navet, un cavaliere che ha vinto tutto con il quale ho avuto la fortuna di lavorare insieme per diversi anni in Francia. Oggi c’è l’imbarazzato della scelta, ma tra tutti lo svizzero Steve Guerdat è un cavaliere che stimo molto, soprattutto per il metodo di lavoro. Mentre una cavalla “pazzesca” è Alice, la cavalla della tedesca Simone Blum, vincitrice del Campionato del Mondo in America due anni fa, ma che ora è ferma perché diventata mamma di puledri che sicuramente diranno la loro n nel Salto Ostacoli in futuro.

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AtlEtiCA lEGGErA

CAMPIONATI ITALIANI INDOOR GLI ATLETI DELL’A.M. REGALANO EMOZIONI di Emiliano SOLE

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Ad Ancona si sono sfidati i migliori atleti per i titoli nazionali. Tante le medaglie per i ragazzi dell’Aeronautica Militare

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l Palaindoor di Ancona è stato il “palcoscenico”, dal 21 al 23 febbraio scorso, dei Campionati Italiani Assoluti Indoor 2020 di Atletica Leggera, un grande spettacolo che ha assegnato i titoli tricolori, con conferme, ritorni ma anche gradite novità. Molti atleti del Centro Sportivo di Vigna di Valle erano tra i favoriti al titolo e non hanno disatteso le aspettative, regalandoci un’emozione dopo l’altra. Ma andiamo per ordine cominciando con lo splendido Oro conquistato dall’Aviere Marco Fassinotti nel Salto in Alto. Questa sì, è una Medaglia inaspettata! Marco è sempre stato al top in Italia, ma a sfidarlo, e in ottima forma, c’era Gianmarco Tamberi, che

oltretutto saltava davanti al pubblico amico, visto che è di Ancona. Fassinotti ha condotto una gara perfetta senza sbavature, non commettendo errori tra le misure di 2,08 m e 2,20 m. E proprio questo “filotto” gli è valso la Medaglia d’Oro, visto che anche Tamberi si è fermato alla misura di 2,20 ma con più errori. Questa è la sorpresa più gradita dei Campionati di Ancona per l’Aeronautica Militare: «Ho conquistato – ha detto Fassinotti – una Medaglia d’Oro in trasferta», e dal calore del pubblico di Ancona per Tamberi come dargli torto! Un immenso 1° Aviere Leonardo Fabbri vince il Campionato Italiano Assoluto indoor nel Getto del Peso con la

lunghezza di 21.45 metri, sfiorando di nuovo il suo recente record italiano. E sì: allungare la zona lancio del Palaindoor era indispensabile. Fabbri ne è stata la dimostrazione. L’atleta dell’Aeronautica Militare ha sfiorato di nuovo il record italiano (già suo) del Getto del Peso con un’altra “cannonata” a 21,45, soltanto quattordici centimetri in meno rispetto al recente 21,59 di Stoccolma. Il 22enne fiorentino produce una delle migliori prestazioni tecniche dei Campionati Italiani e porta a otto i lanci sopra i 21 metri in neanche un mese, ma quello che è più importante è che si consolida su misure di valore e sul nuovo “standing” internazionale acquisito nelle ultime setti-

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mane. Leonardo è forse il Talento più puro nella scuderia di Vigna di Valle, pronto (speriamo!) per una grande prestazione alle Olimpiadi di Tokyo. Nei 60 metri ostacoli l’Aviere Capo Lorenzo Perini con il suo miglior tempo stagionale (7”72), dopo aver dominato anche nelle semifinali con 7”73, si riconferma Campione Italiano Assoluto per il secondo anno consecutivo. Una falsa partenza in finale per Hassane Fofana (Fiamme Oro) fa perdere di mordente questa finale, era lui il rivale di Perini nei 60 ostacoli che così hanno perso un protagonista. Il campione in carica Lorenzo Perini vince agevolmente e conferma il tricolore, con anche il primato stagionale. Per rimanere nel campo della velocità, grandi emozioni sono scaturite dai 60 metri piani con un Filippo Tortu (Fiamme Gialle) che ha dato spettacolo sul rettilineo del Palaindoor. Lo sprinter azzurro si è imposto in 6.60, quinta prestazione europea 2020, ottenuta anche grazie alla grande partenza di Massimiliano Ferraro (Riccardi Milano, 6.66), schizzato

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via allo sparo e raggiunto da Tortu solo nei metri conclusivi. Il 1° Aviere Giovanni Galbieri ferma il cronometro a 6”80 piazzandosi al quinto posto. Altro Oro, invece, per l’Aeronautica Militare è arrivato grazie alla prestazione dell’Aviere Capo Dariya Derkach. L’Aviere si aggiudica la Medaglia più prestigiosa nella disciplina del Salto Triplo con la misura di 13.40 metri. Nella gara di Salto con l’Asta il Primo Aviere Alessandro Sinno, con la misura di 5.20 metri, si aggiudica la seconda piazza del podio. L’Aviere Capo Mohad Abdikadar giunge al terzo posto della classifica, fermando il crono a 3’41”11, nella disciplina dei 1500 metri. Queste ottime performance hanno portato il Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare al secondo posto nella speciale classifica a Squadre del Campionato Italiano Assoluto Indoor 2020, vinta dalle Fiamme Gialle. Gli Assoluti hanno dimostrato l’ottimo stato di forma dei “ragazzi” dell’Aeronautica Militare, e questo ci fa ben sperare per il lungo cammino di avvicin namento a Tokyo 2020.



tiro con l’arco

CAMPIONATO ITALIANO INDOOR Gli arcieri dell’Aeronautica Militare fanno centro a Rimini. 20 Azzurro Sport 1/2020


di Lucio FRATTA foto FITARCO

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i sono conclusi il 23 febbraio scorso i 47esimi Campionati Indoor di Tiro con l’Arco. Per gli atleti del Centro Sportivo di Vigna di Valle sono arrivati risultati importanti. Il 1° Aviere David Pasqualucci ha conquistato il terzo posto nella categoria Senior con il punteggio di 581; il 1° Aviere Capo Michele Frangilli si è aggiudicato la nona piazza assoluta mentre l’Aviere Scelto Marco Morello ha terminato la qualifica al quinto posto. Il Titolo Italiano Assoluto Indoor 2020 è stato conquistato per la seconda volta in carriera dal 1° Aviere David Pasqualucci, che ha vinto 7-1 contro il giovane arciere di casa Francesco Gregori. La finale per il Bronzo è stata vinta dall’Aviere Scelto Marco Morello con un punteggio di 6 a 5

a favore dell’atleta dell’Aeronautica Militare. Al di là dei risultati, la kermesse riminese si è dimostrata un successo. Il record di iscritti, il primato del mondo di Cinzia Noziglia nell’Arco nudo sono solo alcuni dei dati che confermano come la città romagnola abbia risposto alla grande a questo evento. Non va dimenticato, infatti, lo sforzo compiuto dagli organizzatori per riuscire a completare la manifestazione prima dell’entrata in vigore dell’ordinanza che sospendeva gli eventi sportivi aperti al pubblico. Una linea di tiro lunga quasi 200 metri (130 paglioni per i bersagli uno accanto all’altro) nei padiglioni di RiminiFiera che hanno ospitato la gara internazionale a coppie miste di venerdì 21 febbraio quando Cinzia Noziglia ha totalizzato il punteggio di 538, nuovo record del

mondo sulle 60 frecce. Nel fine settimana del 22 e 23, invece, sono stati 900 gli arcieri di 226 Società provenienti da tutte le Regioni a contendersi i titoli in palio. «È stata un’esperienza bellissima guardare da vicino questa incredibile linea di tiro; vedere tirare insieme atleti paralimpici e normodotati in un campionato assoluto è qualcosa di straordinario, uno splendido messaggio per tutto lo sport», queste le parole di Giusy Versace finalista sui 200 metri alle Paralimpiadi di Rio 2016 e parlamentare della Repubblica. Da Rimini è arrivata anche la conferma che il movimento italiano del Tiro con l’Arco è pronto per i prossimi impegni a livello internazionale, primo fra tutti le Olimpiadi di Tokyo 2020, sempre che si n potranno svolgere.

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basket

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Se n’è andato uno dei più forti giocatori NBA di tutti i tempi

Addio BLACK MAMBA! di Arturo Violetta

Più di ventimila persone allo Staples Center di Los Angeles per la commemorazione in onore di Kobe Bryant, morto il 26 gennaio 2020 a 41 anni, insieme alla figlia 13enne Gigi.

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gennaio 2020. Un giorno molto triste per gli sportivi di tutto il Mondo. La leggenda del Basket Kobe Bryant e sua figlia Gianna di soli tredici anni perdono la vita insieme ad altre sette persone in un incidente di elicottero nella contea di Los Angeles, in California. Una tragedia che ha fin da subito scosso il mondo dello Sport e non solo. E che ha strappato una lacrima anche a chi di Sport poco si interessa. Kobe Bryant aveva 41 anni e con cinque titoli NBA conquistati era considerato uno dei giocatori più forti di tutti i tempi. Ha disputato tutta la sua carriera con la maglia dei Los Angeles Lakers, alla quale ha giurato fedeltà eterna. Insomma, un professionista serio, un talento ine-

guagliabile, un uomo straordinario. Che ha sempre evidenziato con orgoglio il suo legame particolare con l’Italia e gli italiani, visto che ha trascorso sette anni della sua vita nel nostro Paese (tra i 6 e i 13 anni), quando il papà, anch’esso giocatore professionista di Pallacanestro, ha militato nei nostri Campionati tra il 1984 e il 1991. Un legame di cui anche gli italiani sono sempre andati fieri, mostrando al Black Mamba, questo il soprannome che ha sempre accompagnato il campione, affetto e attaccamento. Alla cerimonia “The Celebration of Life for Kobe & Gianna Bryant”, che si è svolta lo scorso 24 febbraio allo Staples Center di Los Angeles, la “tana” dei Lakers, erano in 20mila per l’ultimo saluto a Kobe e alla figlia Gigi, come la chiamava lui. Semplici tifosi e star dello Sport

oltre, ovviamente, alla moglie e alle figlie. C’era tutto il mondo del Basket a salutare Kobe, tantissimi i giocatori, allenatori e personalità NBA presenti in prima fila, dai vecchi compagni dei Los Angeles Lakers alle superstar di oggi e del passato, a partire da Magic Johnson, Shaquille o’Neal e Michael Jordan. Il momento più toccante della serata quando sul palco sale Vanessa Bryant, per il suo personale ricordo della figlia e del marito. Le sue prime parole le rivolge a Gigi, la sua bambina, anch’essa come il papà giocatrice di Basket: «Kobe mi diceva sempre che Gigi aveva lo stesso fuoco dentro che ho io, la mia personalità, il mio sarcasmo. Gianna è un’anima dolce, gentile e premurosa. Era la cocca del papà, ma amava anche la mamma e me

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lo dimostrava sempre. Era estremamente competitiva come suo padre, ma aveva anche una grazia tutta sua: il suo sorriso era come un raggio di Sole. Credo che fosse destinata a cambiare la visione dello Sport femminile, era molto determinata in questo». Un ricordo da mamma che vede il sorriso della figlia ma che sa che per lei non potrà esserci un futuro: «Non potremo mai vedere Gianna andare al liceo insieme a Natalia; non potremo insegnarle a guidare; non potremo dirle quanto starà bene nel suo vestito di nozze». Poi si rivolge a Kobe parlando del loro rapporto speciale durato più di venti anni: «Per me era il mio tutto, il mio splendido marito e padre delle nostre figlie. Siamo stati insieme da sempre, da quando avevo 17 anni, è stato il mio primo fidanzato ed è poi diventato mio marito. Ci bilanciavamo, io avrei fatto tutto per lui e viceversa. Era affettuoso, romantico, mi adorava, era davvero lui la persona più romantica nel nostro rapporto. Speravamo di

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diventare vecchi insieme, e la nostra storia d’amore sarebbe stata straordinaria, creando una famiglia meravigliosa. Kobe era l’MVP dei papà delle bambine, ha insegnato loro a essere coraggiose e le motivava quando le cose non andavano bene. Sapeva sempre che c’era margine di miglioramento e voleva fare meglio per insegnare alle sue ragazze qualunque cosa possibile. Voleva insegnare alle generazioni future ad essere migliori, a prendersi le proprie responsabilità nelle proprie scelte. Mi ha mandato un ultimo messaggio prima di morire: voleva che ci prendessimo un po’ di tempo io e lui soltanto, senza le bimbe, per stare assieme. Non ce l’abbiamo fatta». La moglie Vanessa, visibilmente emozionata, ha ricordato la figura del marito e della figlia in un lungo discorso salutandoli: «Dio sapeva che Kobe e Gigi non sarebbero potuti stare su questa Terra uno lontano dall’altra. E così se li è portati in Paradiso assieme. Non potevano

non andarsene insieme. Tu pensa a lei, noi siamo sempre il team migliore». A commuovere sono stati anche due giocatori, due miti del Basket. Michael Jordan, uomo di solito schivo, non è riuscito a trattenere le lacrime: «Non voglio parlare della nostra rivalità, voglio parlare di Kobe. Eravamo amici. E adoravo la sua passione. Kobe è stato un’ispirazione per me, perché ho capito che voleva veramente diventare un giocatore forte come lo ero stato io. Da quel momento ho voluto essere il miglior fratello maggiore possibile per lui. Quando è morto Kobe, è morta una parte di me». Altrettanto emozionato e commosso è stato anche Shaquille O’Neal, uno che di Basket se ne intendeva: «Lo sapete bene, io e Kobe abbiamo avuto un rapporto complesso. Ma oggi posso dirlo: siamo stati come John Lennon e Paul McCartney». Lo Staples Center, poi, ha ricordato i tre titoli NBA vinti dai Lakers con loro in campo. Addio Black Mamba! n



sci

FEDERICA BRIGNONE

sul tetto del Mondo 26 Azzurro Sport 1/2020


Per la prima volta nella storia un’atleta azzurra vince la tanto ambita sfera di cristallo.

di Stefano COLOTTI foto FISI

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vrebbe sicuramente preferito sancirlo definitivamente in pista il suo primato, ma la Federazione ha deciso, causa emergenza Coronavirus, di annullare la tappa svedese di Are, conferendo matematicamente a Federica Brignone il titolo di Coppa del Mondo generale di Sci, forte dei piĂš di 100 punti di vantaggio sulla statunitense Mikaela Shiffrin e dei 200 punti sulla slovacca Petra Vihova. Del resto 11 podi e 5 vittorie di tappa avvenute nella Combinata di Crans Montana, nel Supergigante di Sochi, nel Gigante di Sestierre, nella Combinata di Altenmarkt e nel Gigante di Courchevel bastano e avanzano come garanzia di meritato successo per la nostra azzurra, prima donna italiana in assoluto a vincere la tanto ambita sfera di cristallo. Il

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segreto della valdostana classe 1990 è stato il dominio in Combinata e Slalom Gigante, sue vere specialità nelle quali ha primeggiato nelle classifiche dedicate. Soltanto Gustavo Thoeni (4 titoli), Piero Gros e Alberto Tomba erano riusciti nell’impresa, e l’ultima vittoria azzurra risaliva al 1994-95 con il bolognese. Un successo che dire storico è poco. La Brignone guida l’Italia a vincere anche la Coppa del Mondo a squadre con 4.069 punti, precedendo l’Austria ferma a 3.815 e la Svizzera a 3.753. Prezioso ai fini del primato il contributo di Marta Bassino, piazzata in quinta posizione nella classifica generale, come gli squilli di Sofia Goggia e Nicol Delago. Nel maschile da registrare, invece, il buon quinto posto in classifica generale conquistato da Dominik Paris. Ci auguriamo che i successi azzurri sulla neve proseguano anche nella prossima stagione. n

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tENNiS

COPPA DAVIS

L’ITALIA SUPERA LA COREA DEL SUD

A Cagliari in uno stadio senza pubblico per le misure anti Coronavirus gli azzurri trascinati da Fognini e Mager liquidano la Corea del Sud. 30 Azzurro Sport 1/2020


di Stefano COLOTTI foto FIT

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enza troppi problemi l’Ital Tennis maschile supera il primo turno di Coppa Davis, qualificandosi così di diritto alle Finals di Madrid, evento che si svolgerà in un’unica settimana a novembre 2020, seguendo il nuovo formato introdotto l’anno precedente. Coach Corrado Barazzutti schiera nei singolari il duo ligure composto dal veterano Fabio Fognini e dal debuttante Giancluca Mager. Il primo originario di Arma di Taggia, il secondo con i natali a Sanremo, entrambi comuni in provincia di Imperia. Nel primo incontro di singolare Fognini liquida con un netto 6-0, 6-3 Lee Duck Hee, numero 251 del Mondo. L’azzurro ha fatto poi coppia con Simone Bolelli nel match di doppio, nel quale i nostri tennisti hanno sconfitto in un’ora di gioco i coreani Ji Sung Nam e Min-Kyu Song con il punteggio di 6-3, 6-1. Infine, il decisivo punto vittoria è stato conquistato in singolare da Gianluca Mager che all’esordio in nazionale ha avuto la meglio su Ji Sung Nam per 6-3, 7-5. Proprio il 25enne ligure è stata la lieta notizia di questo mese per il Tennis italiano. Solo l’anno scorso occupava la posizione 270 della classifica mondiale, ma grazie alla vittoria del suo primo torneo ATP a Stoccolma nel finire della stagione 2019 e, soprattutto, alla recente e strabiliante cavalcata nell’ATP 500 di Rio De Janeiro che lo ha visto partire dalle qualificazioni come 128 del mondo e arrivare sino alla finale, ha raggiunto attualmente la 79a casella nella graduatoria ATP. In termini statistici, è impressionante la vittoria in semifinale sul numero 4 del mondo Dominic Thiem, fresco finalista degli Australian Open. Pensate che l’ultimo italiano fuori dai top 100 a battere un top 5 fu Galvani che nel 2000 superò il russo Kafelnikov a Barcellona. Coach Barazzutti ha, così, trovato un’altra risorsa importante per il suo team che nella Coppa Davis di novembre potrà contare sulla solidità di Matteo Berrettini, sull’estro di Fabio Fognini, sulla crescita esponenziale di Yannick Sinner e su un “gregario” di buon livello come Mager. n

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PAdEl

SEGRETI e FALSI miti del PADEL di Stefano COLOTTI

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A

livello amatoriale in molti si stanno avvicinando a questo sport. Aiuta aver giocato a Squash e Tennis, ma il vero segreto è nei rimbalzi e nella geometria. La Padel mania è già iniziata da diversi anni. Un gioco sempre più in crescita nel nostro Paese, considerando che in ogni circolo sportivo si trovano sempre più campi e aumentano i praticanti. Ma vediamo i capisaldi per approcciare questo sport nel migliore dei modi. Tennista? Non basta. Anche se lontano parente di Tennis e Squash, il Padel ha delle particolarità uniche rispetto ai primi due e, sottovalutarle, può essere la via sbagliata se si vuole diventare degli ossi duri da battere. La tecnica manuale acquisita giocando a Tennis può dare un contributo, ma solo se si era bravi con i gesti al volo, volée e smash. Questo perché, rispetto al Tennis, si giocano molti più colpi sopra la testa e si prende la via della rete con più frequenza. Ad esempio, essere stati un giocatore da fondo campo che predilige la potenza aiuta sicuramente di meno. Come tirare forte. Alle prime armi può sembrare un punto a favore, ma quando il livello degli avversari si alza può avere un effetto boomerang e ritorcersi contro.

Questo perché i pannelli in vetro temperato che fanno da contorno al campo attutiscono la velocità della pallina. La potenza è nulla senza controllo. Quindi, per chi ama tirare forte, bisogna dosare la potenza al massimo o per far uscire la pallina dal campo dopo che ha rimbalzato nel rettangolo avversario, o per far tornare la palla nel proprio campo dopo il rimbalzo al vetro. Altrimenti si rischia di fornire all’avversario una pallina troppo comoda e perdere di conseguenza il punto. Meglio il fioretto alla sciabola. Lo stesso principio vale per chi ha giocato a Squash, sport che somiglia al Padel sia per il rimbalzo al muro sia per allenare i riflessi, questi ultimi molto importanti, soprattutto in fase difensiva. Ma, a differenza del primo, nel Padel la tecnica di fino è sicuramente più determinante, in quanto si può spesso far punto tirando con precisone una pallina scomoda rispetto al posizionamento dell’avversario. Geometria. Il fatto di poter e dover prendere la pallina al volo dopo che rimbalza al vetro, rende il Padel uno sport di geometrie. Infatti, i giocatori più esperti adottano tiri insidiosi che rimbalzano più volte negli angoli rendendo così difficile

il compito all’avversario. Oppure colpi a fil di vetro che costringono l’avversario a farci sbattere la racchetta contro per rispondere all’altro lato del campo. Non c’è cosa peggiore, ad esempio, di una palla lenta che va a “morire” vicino al vetro. Ma se la geometria è importante in attacco, lo è ancor di più in difesa. Infatti, calcolare dove finirà la pallina dopo che colpisce il vetro in base alla potenza espressa dall’avversario è fondamentale in questo gioco, permettendo di correre meno a vuoto e, di conseguenza, stancarsi il giusto. Non dimenticate il pallonetto. Se volete progredire rapidamente dovete mettere nel vostro bagaglio tecnico questo colpo assolutamente fondamentale, sia in attacco che in difesa. Quello ben eseguito è quando l’avversario deve controbattere dopo il rimbalzo al vetro: in questi casi è giusto prendere posizione a rete per mettergli maggiore pressione. Sincronismo. Come in ogni gioco di squadra, l’affiatamento con il compagno è importante, ma nel Padel lo è ancor di più dal momento che bisogna essere allineati ai movimenti del compagno il più possibile e muoversi quasi in perfetta n sincronia. Buon Padel a tutti!

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il personaggio

AVANTAGGIATO

Campione con le Stellette di Emiliano SOLE

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on tutti sanno che un nostro collega è uno dei più forti giocatori in Italia di Beach Tennis. E allora Azzurro Sport è “atterrato” al 36° Stormo di Gioia del Colle per saperne di più. Ci siamo recati presso il Nucleo Antincendi dello Stormo, dove lui presta servizio, per conoscere il nostro campione con le stellette, il 1° Aviere Capo Fabrizio Avantaggiato. Chi è che non conosce i racchettoni? Un gioco che da sempre ha animato le spiagge di tutto il Mondo. Un passatempo che si è trasformato in vero e proprio sport dal 1996. All’inizio, il Beach Tennis si sviluppò solamente in Romagna, ma piano piano si è diffuso in tutta Italia e nel Mondo. I primi Campionati Nazionali risalgono al 2005, gli Europei e i Mondiali al 2007. Oggi il Beach Tennis

è sotto l’approvazione tanto della FIT (Federazione Italiana Tennis) quanto dell’ITF (International Tennis Federation), a dimostrazione della crescente rilevanza del Beach Tennis nel panorama sportivo. Ma torniamo al nostro Atleta dell’Aeronautica. Fabrizio Avantaggiato, classe 1985, è un ragazzo atletico che da qualche anno ha preso molto sul serio questo sport allenandosi duramente e partecipando alle più prestigiose competizioni italiane e mondiali, anche con ottimi risultati. Fabrizio, appena finisce il suo lavoro allo Stormo, si dedica anima e corpo a questa disciplina, con allenamenti duri, sia sulla parte atletica, che su quella pratica. Fabrizio proviene dal Tennis, e dal 2008 gioca a Beach Tennis: è una “furia” a rete ed è completo tecnicamente. La sua determinazione e la sua

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MA COS’è IL BEACH TENNIS?

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e volessimo spiegare in maniera semplice cos’è il Beach Tennis potremmo dire che è un mix tra Tennis e Beach Volley. La dimensione del campo è quella del Beach Volley, come quest’ultimo si gioca sulla sabbia e la pallina non deve mai toccare terra altrimenti è punto dell’avversario. La rete, alta 1,70 m, quindi è più simile a quella del tennis, così come il regolamento a cui soggiace. Il set è composto da games e nell’ambito del singolo gioco non esistono i vantaggi, infatti, la parità si risolve con un solo punto decisivo chiamato “killer point”. Le dinamiche sono molto simili al Tennis, ma gli spostamenti sulla sabbia e il conseguente maggior affaticamento muscolare sicuramente lo avvicinano tanto anche Beach Volley. Vi aspettiamo sulle spiagge per provare questa divertente disciplina. tenacia gli hanno dato la possibilità di raggiungere risultati eccellenti. Proprio nel 2019 Avantaggiato si è laureato Campione d’Italia nel singolo, durante gli Assoluti di Roma ed è salito sempre sul podio, ma questa volta sul gradino più basso, nel doppio in coppia con un veterano del Beach Tennis, Alessio Chiodioni. Ma la fantastica stagione dell’Aviere Avantaggiato non è terminata con questi prestigiosi titoli; Fabrizio, infatti, ha anche conquistato il titolo italiano a squadre, completando una stagione già eccezionale! Risultati importanti, ottenuti con tanti sacrifici, come sottolinea lui stesso: «Dopo più di dieci anni di duri allenamenti sono riuscito finalmente a raggiungere ambiti traguardi. Dedico questi risultati alla mia famiglia – aggiunge – ai miei amici e a tutti coloro che hanno sempre

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creduto in me, spronandomi a fare del mio meglio senza arrendermi mai». Fabrizio, poi, ci tiene a parlare dei suoi colleghi del Nucleo Antincendi del 36° Stormo: «Tutti questi miei successi sono anche merito loro che mi sostengono e mi danno la possibilità di continuare a rincorrere il mio sogno sportivo». Insomma, un anno da incorniciare per il talento dell’Aeronautica Militare, anche se, parlando con lui, sembra tutto normale: «Io mi diverto, punto e basta! Sono competitivo e agguerrito, ma l’importante è divertirsi, questo lo spirito che mi contraddistingue». Un campione silenzioso, uno sportivo che vive in punta di piedi senza voler balzare alle cronache, ma che noi di Azzurro Sport abbiamo scovato e prendiamo come esempio di Atleta vero e puro. Un grosso in n bocca al lupo Fabrizio!



psicologia

Lo sport aiuta a stare con gli altri confrontandosi e condividendo gioia e fatica

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di Matteo SIMONE Psicologo e Psicoterapeuta

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o Sport diventa una terapia naturale meglio di tanti farmaci, diventa un addestramento alla vita, incrementa consapevolezza nei propri mezzi e proprie capacità, incrementa fiducia in sé stessi, aiuta a stare al Mondo con una visione positiva e propositiva, l’esercizio fisico attraverso lo Sport ti permette di elaborare pensieri e problemi, prendere decisioni ragionate, aiuta a pianificare progetti e mete, a stare con gli altri confrontandosi e condividendo gioia e fatica. Lo Sport rende felici, incrementa consapevolezza, sviluppa autoefficacia consolidando la fiducia in sé stessi di poter fare qualcosa, di riuscire in qualcosa, inoltre lo Sport incrementa la resilienza, si affrontano e si superano meglio i problemi, le crisi, le difficoltà, si è più attenti e gentili. è importante porre tanta attenzione nelle cose che si fanno e sviluppare consapevolezza di sé e fiducia in sé stessi. La motivazione deve essere solida. è necessario attingere alle risorse interne per perseguire le mete desiderate e cavalcare l’onda del cambiamento per seguire la direzione che porta a trasformare sogni in re-

altà e raggiungere obiettivi sfidanti ma non impossibili. Siamo tutti in grado di perseguire i nostri sogni. Lo stato di forma va e viene; con l’impegno, la passione e la determinazione si riesce a stare in forma il più a lungo possibile cercando di durare fino all’obiettivo ambito, così come anche le crisi vanno e vengono e si può cercare di essere pazienti, fiduciosi, rimodulare lievemente gli obiettivi per rifarsi in momenti migliori. è importante considerare i diversi aspetti che incidono sulla performance, sono importanti le indicazioni di un allenatore, a volte è importante anche affidarsi, per una consulenza o un ciclo di incontri, a uno psicologo che utilizza una cassetta degli attrezzi, metodi e tecniche utili a seconda della fase della preparazione o l’aspetto da migliorare, così come sono importanti il nutrizionista o le persone care di riferimento, tutti lavorano per il benessere e la performance dell’atleta. Lo Sport avvicina persone, culture e mondi; rende felici e resilienti condividendo l’amica fatica che aiuta a crescere conoscendo sempre più sé stessi, le proprie possibilità, capacità e limiti; lo Sport fa prendere direzioni per arrivare dove

vuoi superando imprevisti lungo il percorso e raggiungendo mete e obiettivi difficili, sfidanti ma non impossibili se hai fiducia in te e se ti impegni con motivazione, passione e determinazione. Lo Sport è un mondo dove si può scaricare tensione, dove ci si può mettere alla prova, dove puoi sentire il tuo corpo, dove ti puoi testare, dove c’è un percorso, un inizio e una fine come nella vita, dove trovi tanti compagni di viaggio, un mondo dove si attraversano sensazioni ed emozioni, quali ansie, tensioni, paure, stanchezza, incredulità, gioia, precarietà... niente è stabile niente è per sempre. Iniziare a praticare lo Sport significa occuparsi del benessere della propria salute, sia a livello fisico che mentale. Significa aver raggiunto la consapevolezza di voler stare meglio, di fare qualcosa per sé stessi. La corsa è ideale per iniziare un processo di cambiamento nella propria vita, è facile da praticare in quanto non comporta una spesa eccessiva per le strutture e l’abbigliamento. Si può continuare a praticare quest’attività sperimentando benessere e voglia di competizione con i propri “compagni” di corsa. n

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benessere

IRISINA

L’ORMONE DELLO SPORT E DEL BENESSERE di Antonino LO PRESTI

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ell’anno 2012 i ricercatori della Harvard Medical School hanno scoperto un nuovo ormone prodotto e secreto dal nostro apparato muscolare, chiamato Irisina dal nome greco della dea Iris la divina messaggera degli ordini celesti. Tale nuova molecola, infatti, mette in comunicazione diversi tessuti del nostro organismo, poiché una volta rilasciata dai muscoli, essa circola nel flusso sanguigno a beneficio di altre cellule del corpo. La sua prima individuazione nei muscoli scheletrici dei topi, che aumentava con il movimento fisico, gli valse il soprannome di “ormone dello Sport” ma inizialmente l’Irisina fu dichiarata come un falso mito in quanto le indagini di laboratorio sull’uomo furono messe in dubbio. In seguito, nel 2015, grazie anche ai miglioramenti delle metodiche di analisi del sangue,

ci fu uno studio pubblicato sulla rivista Cell Metabolism, che ha definitivamente confermato la presenza dell’Irisina nell’essere umano quantificandone l’aumento della sua concentrazione. Studi successivi nel 2018 evidenziarono come questa molecola endogena regolata dal movimento muscolare e riscontrabile nel plasma sanguigno svolga altre azioni: lo studio pubblicato su PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America) dai ricercatori dell’Università di Bari in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche di Ancona ha evidenziato una sorta di comunicazione stretta anche fra muscoli e ossa: l’Irisina, rilasciata dopo l’attività fisica, è in grado di attivare le cellule che depositano la matrice ossea agendo positivamente sulla formazione di nuovo tessuto osseo.

Sempre nell’anno 2018 l’Irisina ha viaggiato anche oltre l’atmosfera terrestre attraverso delle “speciali” cellule inserite nel veicolo spaziale Dragon. Un team di ricercatori dell’ateneo di Bari, coordinato dalla dott.ssa Maria Grano, ha guidato un esperimento con un duplice scopo: individuare contromisure per prevenire la perdita di massa ossea degli astronauti nello Spazio in assenza di gravità e allo stesso tempo studiare i meccanismi e gli effetti dell’invecchiamento e della sedentarietà sulla Terra. Inoltre, un recente studio (test in laboratorio) pubblicato su Nature Medicine, coordinato dalla ricercatrice Fernanda de Felice dell’Università Federale di Rio de Janeiro, ha indicato che l’Irisina potrebbe avere un’azione di incremento delle cellule nervose e delle sinapsi, quindi un miglioramento delle attività intellettuali. Chiamato anche ormone

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“brucia grassi” perché sembrerebbe anche in grado di operare una conversione della cellula adiposa bianca, quella di accumulo in cellula adiposa bruna, quella più attiva a livello metabolico. Insomma, una vera e propria “molecola della salute”, e chi meglio di uno sportivo può produrla? Quind,i più attività fisica equivale a più benessere. Ma ciò si è sempre saputo. Basti pensare all’approccio delle medicine tradizionali sia orientali, come quella Cinese, che occidentali, come quella Ippocratica-Galenica, che si basavano su concetti filosofici, sull’esperienza e sulla capacità di osservazione. Citandone alcuni: Hua Tuo, antico medico cinese, scriveva in un suo libro: «L’uomo ha bisogno di esercizio fisico costante. Con il movimento del corpo il cibo viene digerito completamente e il sangue circola dolcemente, così che nessuna malattia si svilupperà»; il famoso Ippocrate, padre della medicina diceva: «Se si riuscisse a dare a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico avremmo trovato la strada per la salute». Invece, la mo-

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derna medicina analitica e diagnostica, dal canto suo, cerca sempre delle conferme scientifiche a teorie empiriche. In ogni modo, agli inizi del Novecento si iniziò a considerare l’efficacia del movimento fisico ed è proprio in questo periodo che nasce, ad esempio, in Francia l’Hèbertismo creato da Georges Hèbert come metodo naturale di allenamento per lo sviluppo fisico corporeo e la valorizzazione delle attitudini mentali. L’educazione fisica si è poi via via sviluppata, fino ad arrivare ai giorni nostri dove grazie anche ad un’evoluzione delle scienze motorie e sportive, si è diffusa una maggiore consapevolezza sul fatto che l’attività fisica svolta regolarmente, nella giusta misura, è fondamentale come abitudine per raggiungere un ottimale benessere psico-fisico. Oggi sempre più spesso si assiste ad una vera e propria lotta alla sedentarietà con tante iniziative per i più piccoli nelle palestre e nelle scuole, ma anche sui luoghi di lavoro per permettere ai dipendenti di svolgere delle attività fisiche. Certamente, se si parla di stile di vita,

sono rilevanti anche gli alimenti che mangiamo, l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, l’esposizione alla luce solare, la quantità e qualità del sonno e del riposo, le sensazioni e le emozioni che proviamo, l’ambiente nel quale viviamo e lavoriamo, in sostanza quello che rientra in una routine giornaliera che migliora in positivo l’aspetto fenotipico in termini di salute anche al di là del corredo genotipico individuale che a volte può essere negativo. In Ayurveda, millenaria “scienza di lunga vita” proveniente dall’India, esiste un termine sanscrito denominato “dinacharya” che significa imparare a gestire armoniosamente il comportamento quotidiano migliorando giorno dopo giorno attraverso delle regole che una volta diventate abitudini si riflettono poi positivamente nell’arco di un’intera vita. Adesso, cari lettori, spetta a voi decidere il vostro personale lifestyle per ottenere il benessere, e se già avete fatto le vostre scelte, allora miglioratele sempre di più con consapevolezza n e senza eccessi.



cultura

LIBRI DA NON PERDERE “TESTIMONIAL & MEMORABILIA”

Continua il nostro viaggio culturale nel quale segnaliamo dei prodotti editoriali da non perdere di Emiliano Sole

i

n questo numero abbiamo il piacere di parlarvi di “Testimonial & Memorabilia”, raccolta di ricordi per tener sempre viva ed attiva la memoria sullo Sport Italiano, di Augusto Rosati. Si tratta, sicuramente, di un titolo importante che preannuncia pagine dense di significato. Ricordi tanto rilevanti nell’ambito dello Sport italiano, che l’autore ha voluto non si perdessero col tempo, né rimanessero relegati solo nelle menti di qualche nonno che, quegli anni 60, li ha realmente vissuti. Come ha dichiarato Rosati nella sua introduzione, «[...] questo volume, che vorrebbe essere il primo di una serie, ha come filo conduttore “Roma 1960”», quella Roma che si è dovuta preparare ad ospitare la XVII edizione delle Olimpiadi. Un’opera sempre più avvincente a mano a mano che si prosegue nella lettura, non solo per gli argomenti trattati, ma anche e soprattutto per le modalità narrative e descrittive utilizzate. Il cambiamento di prospettiva che caratterizza il passaggio da un capitolo all’altro, senza ombra di dubbio, è la carta vincente di quest’opera, che motiva e alimenta la curiosità del lettore. Rosati ha deciso di iniziare il suo libro con una narrazione pura e semplice di come il CONI e l’Italia si sono preparati

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per quell’appuntamento tanto atteso. Un’introduzione soft, un ingresso nelle case dei lettori fatto in punta di piedi, utilizzando quel garbo che accompagnerà tutta l’opera. Ma il ritmo cambia già dal secondo capitolo, l’accelerazione è quasi naturale quando iniziano le testimonianze personali di chi quegli anni e quelle emozioni li ha davvero vissuti. Interviste e racconti riportati in prima persona fanno volare i lettori sulle pagine centrali del volume, arrivando quasi in planata alla terza e quarta parte, dedicate entrambe “a quello che sull’evento è già stato scritto”. In questi due capitoli di mezzo sono raccolti stralci di articoli e racconti già pubblicati, ma che, ricordati tutti insieme, «vogliono dare ulteriore colore» alla bella atmosfera romana del 1960, avvalorando e rafforzando, come spiega Rosati, i ricordi personali, che animano gran parte di quest’opera. Il libro si chiude con lo stesso ritmo con cui ha esordito, lasciando i lettori con qualche informazione su ciò che erano gli impianti sportivi romani nel 1960 e con una sensazione generale di orgoglio per quello che alcuni nostri connazionali sono riusciti a realizzare. Caratterizzata da un

linguaggio semplice e accessibile a chiunque, l’opera si rivolge non solo agli appassionati di Sport, ma anche a tutti coloro che per curiosità o anche solo per amore verso la lettura decidono di incamminarsi tra le strade della città eterna nell’ormai lontano 1960. Chi nell’ambiente conosce Rosati sa che la sua grande cultura, professionalità e passione sportiva sono sinonimo di garanzia e questa approfondita raccolta storica ne è sicuramente una dimostrazione. Un ben fatto all’autore che ha saputo, con passione e un pizzico di astuzia, realizzare un’opera avvincente che non permetterà al futuro di far dimenticare il passato, ora scritto con inchiostro indelebile nelle pagine di “Testimonial & Memorabilia”. Per info sul volume contattare aurosati@gmail.com




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