ENTE DI RICERCA E PROMOZIONE DEL RESTAURO SCIENTIFICO DI MONUMENTI (ETEPAM)
IV Conferenza Panellenica sul Restauro, Atti del Convegno Salonicco - 26, 27, 28 novembre 2015
Arch. Neilos G. Pitsinos Restauro del cineteatro di Lakki - Leros
1. INTRODUZIONE Gli italiani durante l'occupazione del Dodecaneso (1912-1943) crearono per scopi militari a Leros, in località Lakki, una nuova città 1 (cfr fig. 1). Realizzarono molte costruzioni per venire incontro alle esigenze logistiche, tra cui il complesso Albergo-Teatro 2 (cfr figg. 1, 2, 3, 4). Il terreno, però, era paludoso e dovette essere bonificato con drenaggi, piantagioni di eucalipto e palificazioni 3. Il governatore delle Isole, Mario Lago, in un rapporto personale del 1932 propose a Mussolini che la nuova città disponesse di tale complesso edilizio 4. Ritornò sull'argomento con un telespresso ribadendo la necessità di questa costruzione anche l'anno successivo 5. Le sue opinioni si rivelarono convincenti per l'amministrazione centrale, e infatti la progettazione del complesso Albergo-Teatro iniziò nel 1934 e fu progressivamente completata nel 1937 6. L’edificio fu posizionato su un lato della piazza centrale che costeggiava il lungomare, mentre dall'altra parte venne collocato il complesso che ospitava il Municipio, la Posta, la Farmacia, la Casa Littoria e la Casa del Fascio 7 (cfr fig. 1, 4). La costruzione iniziò nel dicembre 1935 8 sotto il governo di M. Lago, e fu completata nel 1938 9 sotto il governo di De Vecchi. L'inaugurazione ufficiale dell'Albergo
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Ν. Pitsinos: Architettura e urbanistica nel Dodecaneso Italiano, in: Catalogo della mostra La Presenza italiana nel Dodecaneso tra il 1912 e il 1948. Ricerche archeologiche. La conservazione. Le scelte progettuali - Edizioni del Prisma, Catania 1996 - pp. 350 – 361, figg. 199 – 240 S. Martinoli, E. Perotti: Architettura coloniale italiana nel Dodecaneso, 1912 - 1943 - Edizioni Fondazione G. Agnelli, Torino 1999 - Il piano urbanistico fu probabilmente elaborato da Rodolfo Petracco. 2
N. Pitsinos, op.cit. pp. 339, 351. Per altri punti di vista sull'argomento, cfr. Martinoli - Perotti, pp. 263 - 267.
3
Descrive la palificazione Μ. Isichos, Το πανόραμα της Λέρου, Leros 1989, p. 146: "Trasportano tronchi d'albero e con un macchinario adeguato li piantano nel terreno [...] Sulle estremità superiori dei tronchi vengono fissate travi di ferro e dopo il riempimento in pietra viene fatta la gettata di cemento". Tale consolidamento del terreno, almeno per il suddetto complesso, è stato provato solo parzialmente. Nessun palo è stato utilizzato nel complesso cinema-albergo poiché recentemente, durante i lavori per la realizzazione del progetto di restauro, è emerso che le fondamenta poggiavano solo su una pavimentazione in pietra, che però non era in grado di impedire cedimenti. 4
S. Martinoli, E. Perotti, op.cit. (nota 1), p. 226.
5
In particolare, in un suo telespresso del 15 luglio 1933 al Ministero degli Affari Esteri riferisce precisamente: “sembrano di lusso e non lo sono”. S. Martinoli, E. Perotti,, ibid. (nota.1) p. 250. 6
S. Martinoli, E. Perotti, ibid. (nota 1) pp. 226, 250 e N. Pitsinos, op. cit. (nota 1), pp. 295, 354 ma anche le date sui disegni. 7
N. Pitsinos (nota 1) pp. 350, 352, 354 - figg. 199, 204, 213
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Il Messaggero di Rodi 7.12.1935.
9
Il Μessaggero di Rodi 7.2.1938.
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avvenne il 21 aprile 1938. Il teatro fu completato pochi mesi dopo e inaugurato da De Vecchi nell'ottobre 1938 10. Negli archivi sono state ritrovate almeno tre differenti planimetrie del complesso edilizio 11, nessuna delle quali corrisponde integralmente a ciò che fu realizzato (cfr fig. 2, 3, 5, 6). L'architetto è molto probabilmente Armando Bernabiti, che era un dipendente del Governo Italiano delle Isole presso la direzione dei Lavori Pubblici. Gli appaltatori che lo realizzarono furono A. De Martis e N. Sardelli, titolari dell’omonima impresa di costruzioni, direttore dei lavori Cesare Loi 12. L'albergo veniva utilizzato principalmente per l'alloggio delle mogli o dei parenti dei militari italiani in servizio sull'isola. Il teatro per spettacoli teatrali ma anche per proiezioni di film. Nell'ottobre 1943, i bombardamenti tedeschi distrussero gran parte del teatro 13 (cfr fig. 7). Fu riparato in maniera sommaria all'inizio degli anni '50 per soddisfare le esigenze del momento, senza essere ripristinato nella sua forma originale a causa di difficoltà finanziarie e tecniche 14 (cfr fig. 8). Il complesso, divenuto proprietà del Comune nel 1955, ha continuato a funzionare come albergo almeno fino al 1986 e successivamente come locali di deposito 15 del Comune, ed il cinema come arena nei periodi 1966 - 1984 e 1997 - 2002, ma anche per vari spettacoli teatrali (cfr fig. 9). Nel 1995 è stato dichiarato "monumento storico con vincoli di conservazione" dal Ministero della Cultura.
2. DESCRIZIONE DELL'EDIFICIO PRIMA DELL'INTERVENTO L'edificio ha una forma allungata a ferro di cavallo con la facciata principale semicircolare esposta a sud, caratterizzata da uno spazio semiaperto con pilastri che conducono all'ingresso principale del teatro, copertura semicircolare e un'apertura superiore relativamente ampia inquadrata da cornici decorative concentriche (figg. 11, 12, 17). Le altre facciate riflettono il suo funzionamento: non hanno, cioè, molte aperture se non per le uscite di emergenza, le finestre dei WC per il pubblico ad est e ovest, e le aperture nella zona nord, dove si trovano il palcoscenico, i camerini e la scala secondaria (cfr figg. 9, 13, 14, 17, 18). Sulla facciata est era presente inoltre una zona porticata (cfr figg. 13, 18). Tutte le aperture dell'edificio, tranne il palcoscenico, sono delimitate da cornici a sezione rettangolare 10
S. Martinoli, E. Perotti,, op. cit., (nota 1) pp. 226, 250.
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Per la terza planimetria si veda S. Martinoli, E. Perotti, ibid. (nota 1), p. 251.
12
N. Pitsinos, op. cit. (nota 1) pp. 295, 354 e S. Martinoli, E. Perotti, (nota 1) pp. 226, 250.
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Su come e in quali condizioni i bombardamenti abbiano lasciato il cinema, le testimonianze orali raccolte sono discordanti. Alcuni dicono che causarono pochi danni e altri grandi danni. Riassumendo (forse in un'altra occasione riferiremo più ampiamente) le testimonianze che siamo stati in grado di raccogliere, nonché i fatti storici e le prove che conosciamo, possiamo affermare che i bombardamenti provocarono effettivamente molti danni al cinema (si veda il dettaglio nel capitolo sulle fasi della ricostruzione); dopo la guerra fu ordinato di demolirlo completamente (P. Ioannidis, a capo del Comando Militare Greco dal 31.3.1947 al 7.3.1948), ma alcuni (G. Valsamis, sindaco dal 21.10.1947 al 31.12.1949) erano di altro avviso e decisero di mantenerlo, rimuovendo solo le sezioni pericolanti e chiudendo gran parte delle aperture. Nelle demolizioni lavorarono molti abitanti di Leros. Alcuni di loro asportarono materiali dal cemento armato ed altri il rame dei cavi elettrici, vendendoli per assicurarsi il sostentamento. Il momento che segue a questi lavori è illustrato nella fotografia che presentiamo (cfr fig. 7). Successivamente, dal 1952 al 1954, Anagnostopoulos, un imprenditore che ha costruito gli edifici della NATO a Partheni, ha intrapreso i lavori di riparazione del cinema e dell'albergo (cfr figg. 8, 9). 14
Vedere nel dettaglio il capitolo sulle fasi e nota 13.
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Al piano terra funzionava un negozio, che chiuse poco prima dell'inizio dei lavori di restauro. Inoltre, qualche anno prima, erano stati concessi altri due spazi al piano terra, uno all'associazione dei veterani di guerra di Leros e l'altro ad associazioni sportive. Negli anni '90 ospitavano le “Scuole di Educazione Popolare”.
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o semicircolare che sporgono leggermente dalle superfici delle facciate (cfr figg. 11, 13, 14, 17, 18). Questi elementi, la base ed il cornicione che coronava l'edificio (cfr figg. 11, 12, 13, 14, 16) erano gli unici elementi decorativi delle facciate, che erano ricoperte da un intonaco a pettine, alternativamente orizzontale e verticale, applicato in parti approssimativamente uguali (cfr fig. 15). Ha una lunghezza di mt 41,10 sull’asse e una larghezza di mt 15,15, a cui bisogna aggiungere il portico laterale demolito raggiungendo i mt 19. L'altezza media dal suolo è di mt 11. Lo stile architettonico si ispira ai principi del razionalismo, in quegli anni dominante in Italia. La struttura interna del teatro, partendo da sud verso nord, comprende: - Un piccolo foyer semicircolare, una parte del quale è occupata dalla più recente cabina di proiezione, che ha chiuso l'originario ingresso dalla piazza e il bar del foyer (cfr figg. 17, 19, 20). - Due scale (cfr figg. 17, 19, 20) conducono al loggione, relativamente grande, che si era in parte salvato (cfr figg. 18, 19). Sotto le scale si trovano i WC per uomini e donne (cfr fig.17). - Dal loggione si accede all'area della cabina di proiezione originaria e, al di sotto di questa, al ripostiglio delle pellicole 16 (cfr figg. 18, 19). - Accanto al foyer troviamo la platea, di forma rettangolare, il cui pavimento è in pendenza per assicurare una visibilità ottimale (cfr figg. 17, 19). - Subito dopo, ad un livello inferiore, la buca dell’orchestra, che è stata successivamente interrata (cfr figg. 17, 19). - L’area del palcoscenico, leggermente rialzato e relativamente ampio, occupava l'intera altezza dell'edificio (cfr figg. 17, 18, 19, 21). Aveva un pavimento ligneo leggermente inclinato, di cui si conservano i pilastri su cui poggiava e le tracce della sua pendenza sulle pareti laterali (cfr figg. 17, 19). - Nella parte superiore del boccascena vi era un corridoio perimetrale, di cui si sono conservate le tracce (cfr figg. 18, 19, 22), indispensabile per le esigenze scenografiche e di illuminazione. - Nell’area più anteriore del palcoscenico, in un secondo momento era stato istallato uno schermo fisso per le esigenze del cinematografo (cfr figg. 17, 19, 21). - Sul retro del palcoscenico si aprono su tre livelli i camerini e alcuni uffici amministrativi (cfr figg. 17, 18, 19, 22). Questi spazi hanno un ingresso separato posto sul retro dell'edificio e una porta, oggi chiusa, che conduceva all'albergo (cfr figg. 14, 17). - Al di sotto di tali vani, vi era un basso ripostiglio che comunicava con lo spazio esterno attraverso una grande apertura, trovata già murata (cfr figg. 13, 19). Non si erano conservati gli elementi decorativi che caratterizzavano gli spazi della sala e del foyer, fatta eccezione per le cornici a sezione curva che decoravano il boccascena (cfr figg. 19, 20, 21). La struttura portante dell'edificio era una costruzione composita, costituita da una muratura portante perimetrale con una serie di robuste nervature verticali ed orizzontali in cemento armato (cfr figg. 23, 24, 45). Il soffitto era realizzato con telai in cemento armato (cfr figg. 22, 37, 45). Anche il loggione, il palcoscenico ed i camerini (cfr figg. 22, 24) erano interamente in cemento armato. Le coperture erano generalmente realizzate, ad eccezione dell'ingresso e dei camerini (in tutti i livelli) che avevano travature, con lastre convenzionali con corpi di riempimento in mattoni forati di sezione trasversale (lastre Zöllner) (cfr figg. 22, 24).
3. EVOLUZIONE ARCHITETTONICA Tutti i cambiamenti avvenuti nell'edificio ebbero come causa principale 17 i bombardamenti del 1943. In quel momento andarono perduti il portico (cfr figg. 2, 5, 8, 9, 25, 26), che insisteva sulla facciata 16
Secondo la testimonianza di Stamatis Tachliamburis, le bobine metalliche del film avevano una durata di dieci minuti. Quindi, per proiettare il film senza pause, la cabina di proiezione era dotata di due proiettori. Le bobine dei precedenti e dei successivi dieci minuti di pellicola, per motivi di sicurezza poiché i film erano estremamente infiammabili, venivano custoditi nello spazio sottostante e caricate alternativamente nei proiettori. 17
Cfr nota 13
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ovest, in continuazione funzionale con il portico dell'albergo; il tetto della sala e della cabina di proiezione; le pareti laterali della sala superiormente al livello del loggione; la facciata sud superiormente al livello delle finestre (cfr figg. 7, 8, 9, 10, 11, 13, 19, 21). Internamente, l’edificio perse parte del loggione e i palchi laterali (cfr fig. 6, 18, 19, 21). Dopo l’annessione alla Grecia 18 le autorità locali abbandonarono l’ala nord dell’edificio, che comprendeva il palco e i camerini (cfr figg. 19, 22). I pochi lavori realizzati 19 si limitarono al restauro delle pareti laterali della sala ed al tetto della cabina di proiezione, trascurando la sala per difficoltà tecniche ed economiche (cfr figg. 8, 9, 13, 19). La facciata sud fu modificata rispetto alla sua forma originaria nell’altezza totale e nelle aperture dei piani (cfr figg. 4, 10, 11, 12, 19). Infine, vennero chiuse: 4 delle 5 porte che si trovavano su ambedue i lati della platea 20 (cfr figg. 1, 2, 9, 13, 17, 25, 26); le finestre circolari dei camerini; l'apertura del seminterrato sul lato nord (cfr figg. 15, 19). Fu inoltre interrata la fossa dell'orchestra. Nel 1966-67 furono aggiunti al palcoscenico uno schermo fisso ed un pavimento in cemento che ne ha ricoperto una parte (cfr figg. 17, 19, 21); inoltre è stata aggiunta nel foyer una nuova cabina di proiezione, che ha chiuso l'ingresso principale sulla piazza ed il bar 21 (cfr figg. 17, 20).
4. ALTERAZIONI STRUTTURALI ALL’ATTO DELL’INTERVENTO L'edificio si trovava in pessime condizioni (cfr figg. 9, 11, 13, 14, 20, 21, 22). Il fatto che fosse rimasto aperto, per di più trovandosi in prossimità del mare, unitamente alla carbonatazione del calcestruzzo di bassa qualità e contenente sabbia marina, furono le cause che portarono all'erosione dell'armatura della struttura portante. Questa ossidazione dell'armatura ha creato ampie fissurazioni nel cemento (cfr fig.22). La struttura in pietra risultava senza crepe sebbene si fossero verificati alcuni cedimenti per assestamento, principalmente nel senso della larghezza dell'edificio, il principale dei quali costituito da una fessurazione della lunghezza di cm 33 nella trave che sorreggeva il loggione, cedimenti da ascrivere cattivo stato delle fondamenta (cfr figg. 19, 24). Il palco, i camerini ed il loggione rimasero nelle condizioni lasciate dal bombardamento e si trovavano a rischio di crollo (cfr figg. 18, 19, 21, 22). All’atto del bombardamento andarono probabilmente danneggiati i controsoffitti della sala e del foyer 22 (cfr fig.37). Gli intonaci erano gravemente danneggiati o del tutto scomparsi. Nelle stesse condizioni versavano i pavimenti (cfr fig. 27), il cornicione di coronamento (cfr figg. 9, 11, 13, 14), le cornici delle aperture, ed anche i pochi infissi realizzati successivamente. È significativo che non si sia potuto salvare neppure un infisso originale 23. In pratica, a parte le grossolane riparazioni effettuate dopo la guerra, furono fatte solo poche sporadiche tinteggiature e l'edificio fu abbandonato al suo destino.
5. PROPOSTE E LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE 18
Per quanto accaduto dopo l’annessione, cfr nota 13.
19
In merito alle imprese che realizzarono i lavori, cfr nota 13.
20
Secondo una testimonianza orale, le porte furono chiuse durante il mandato del sindaco K. Κastoris (dal 26.2.1946 al 14.3.1947). Quindi, prima della demolizione delle sezioni pericolanti. 21
Lo schermo fisso, il pavimento in cemento, la nuova cabina di proiezione con conseguente chiusura dell’ingresso principale della platea ed il bar, ed infine alcuni rivestimenti interni, furono realizzati quando il teatro funzionava come arena gestita da un privato (che lo aveva in affitto dal comune). I rimanenti lavori furono fatti nei primi anni '50 come sommario restauro per evitare la demolizione (cfr anche nota 13). 22
Gli ultimi resti del controsoffitto nella sala, in particolare sotto il loggione e nel foyer, furono demoliti per la sicurezza degli spettatori dall’affittuario del locale, Κostas Tachliamburis e suo figlio Stamatis. 23
Probabilmente a causa del saccheggio subito dagli edifici dopo la guerra da parte della popolazione locale che viveva in povertà.
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Abbiamo ritenuto che non fosse richiesta l’assoluta conformità ai principi che disciplinano gli interventi sui monumenti storici, perché l'edificio aveva solo 77 anni e il suo valore non risiedeva nella sua antichità ma nella forma architettonica, in stretta relazione al suo inserimento nel contesto di un insieme di edifici simili. Da tener presente nel contempo la richiesta da parte della comunità locale che venisse rimesso in funzione. La struttura dell’edificio, realizzata prevalentemente in cemento armato che, come detto sopra, era in condizioni estremamente precarie, ci ha costretto a procedere alla totale demolizione degli interni, mantenendo intatti (cfr evidenziazione in grigio delle illustrazioni) la maggior parte dei muri perimetrali (cfr figg. 28, 29, 30, 31, 32). Qualsiasi supplementare conservazione avrebbe portato a una condizione inaffidabile della statica dell’edificio. Dal punto di vista architettonico: • Conformemente alle fotografie ed ai disegni italiani dell'epoca, gli esterni dell'edificio furono ricostruiti nelle parti danneggiate dal bombardamento. In dettaglio: la facciata sud (cfr figg. 4, 10, 33, 53), il portico laterale (cfr figg. 2, 5, 25, 26, 28, 30, 34, 54, 55) e le facciate est e ovest con le loro aperture (cfr figg. 1, 25, 26, 34, 35), con la sola modifica, per motivi di insonorizzazione, inerente la chiusura su ogni lato di 4 delle 5 porte della platea, mantenendone però la cornice esterna (cfr fig. 28, 34,35, 54, 55, 56). Lo stesso criterio è stato applicato alle aperture del loggione sulla facciata ovest (cfr figg. 25, 26, 29, 34, 54). Un’altra modifica nelle facciate riguarda l’area del palcoscenico, che tuttavia abbiamo avuto cura di rendere poco visibile, con l'apertura di una porta molto alta che consenta il comodo trasporto dei materiali (scenografie, ecc.) per le esigenze di spettacolo (cfr figg. 28, 32 , 35). • Riguardo agli interni è stata mantenuta nel corso del restauro la maggior parte della composizione architettonica dell'edificio preesistente (cfr figg. 17, 18, 19, 28, 29, 30, 31, 32). Ma la necessità di attuare la vigente normativa per simili progetti, inerente l’architettura (regolamento per cinema-teatri e protezione antincendi), la statica (regolamento per il cemento armato e norme antisismiche) e l’impiantistica; la necessità di inserire nell'edificio i moderni ausili meccanici teatrali; la necessità dell’ottimizzazione dell'acustica e delle esigenze di insonorizzazione, sia della sala sia del palcoscenico, hanno richiesto alcune modifiche: • Nella zona coperta dell'ingresso, nelle due nicchie semicircolari esistenti, sono state progettate due biglietterie, che non sono poi state realizzate, e nello spazio del foyer è stato collocato un bar (cfr figg. 28, 31). Nell’area del foyer è stato collocato un controsoffitto, la cui morfologia era precisata nei disegni italiani (cfr figg. 31, 37, 49). Sono stati ristrutturati gli spazi interni dei WC per il pubblico, al fine di migliorarne la funzionalità (cfr fig. 28). • L'accesso all’area della sala avviene attraverso due ingressi, che hanno un vestibolo con doppia porta per l'isolamento acustico, al posto dell’ingresso semplice originale (cfr fig. 28). In rapporto allo studio della visibilità, è stata modificata la pendenza del pavimento della platea e del loggione (cfr fig. 38). Ciò ha comportato l'innalzamento del livello dell'ingresso e del foyer di cm 25, e conseguentemente dell'altezza totale della sala di pari entità (cfr fig. 31). Contemporaneamente nel loggione sono stati realizzati i palchi laterali secondo i disegni originali (cfr figg. 6, 29, 30, 31). La buca dell'orchestra è stato articolata su due livelli, per una migliore sistemazione dell'orchestra (cfr figg. 28, 31, 39). Nella sala, per migliorare l’acustica, sono state applicate diverse soluzioni finalizzate a: a) corretta riflessione dal soffitto delle medie e alte frequenze, b) eliminazione di effetto eco dovuta ai riflessi sulla parete posteriore e sul fronte del loggione, c) assorbimento delle basse frequenze nelle pareti laterali. Allo stesso tempo, le soluzioni di cui sopra realizzano l’isolamento acustico (cfr fig. 40, 41, 47, 48). L'intera sala è stata dotata di controsoffitto con una forma adeguata alle richieste estetiche quanto a quelle funzionali (morfologia armonizzata allo stile dell'edificio, esigenze di acustica e di illuminazione 24) (cfr figg. 31, 50, 52). Si è cercato di riprodurre, per quanto possibile, la forma
24
Negli archivi locali del Γ.Α.Κ. (Archivi Generali dello Stato) è stato ritrovato anche un disegno del controsoffitto che comprende una sezione longitudinale, nella quale era prevista l'installazione di cinque bande di illuminazione trasversali ricoperte di vetro sabbiato di cm 55 di lunghezza, sostenuto da una struttura metallica
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originaria del soffitto della sala (cfr fig. 37). Nel settore sud del loggione sono state collocate, oltre alla cabina di proiezione, cabine di controllo per suono, illuminazione e traduttori al posto dei palchi che i disegni italiani avevano previsto, ma che non erano stati realizzati, (cfr figg. 3, 6, 29, 31, 52). Sotto la cabina di proiezione, il locale è stato trasformato in biblioteca–videoteca con libri e pellicole riguardanti il Teatro e il Cinema (cfr fig. 31). • Nell’area del palcoscenico il soffitto è stato rialzato di mt 1,05 rispetto al livello preesistente per motivi funzionali (sistemazione di gocciolatoi, installazioni meccaniche). La tecnica di costruzione assicura le esigenze di insonorizzazione e di protezione antincendio (cfr figg. 31, 32, 51). • Nell'area retrostante il palcoscenico sono stati costruiti, su diversi livelli, tre piani per i camerini, come dai disegni originali, locali per i servizi igienici e per uffici amministrativi, risistemandoli al fine di migliorarne la funzionalità (cfr figg. 28, 29, 31, ). A tal fine è stato aggiunto un altro corridoio a livello del primo piano (cfr fig. 31). • Sotto l’area del palcoscenico e dei camerini, era stato previsto un locale sotterraneo adibito a deposito, costruzione degli elementi di scenografia e quant’altro. (cfr figg. 31, 32). • Nell'area esterna sul lato nord del fabbricato è stata prevista la pavimentazione e la realizzazione di una zona attrezzata con panchine in stile conforme a quello dell'edificio. Sono stati conservati gli alberi esistenti ed è stato previsto che ne vengano piantati altri. Nello stesso spazio sono stati realizzati seminterrati, un pozzo nero coperto, una cisterna antincendi ed una per l'acqua potabile. È stata prevista un’area per l'istallazione di un impianto di condizionamento (cfr fig.28). • Per gli infissi, realizzati conformemente ai disegni originali, è stato utilizzato il legno di castagno nel suo colore naturale (cfr fig. 42, 43). Sono stati utilizzati rivestimenti di marmo proveniente da Ioannina nell’ingresso, nel foyer e nelle scale; piastrelle di ceramica nei vani umidi, nelle cabine di controllo e nella biblioteca-videoteca; pino dell'Oregon sul palcoscenico; pavimentazione con plastica tipo Pirelli nell’area circostante il palcoscenico e nelle scale dei camerini, con moquette nel pavimento della sala (cfr fig. 52), e con piastrelle di linoleum nei camerini. Sono stati utilizzati rivestimenti in piastrelle di ceramica nei locali umidi; moquette e cartongesso nella sala (cfr figg. 40, 41, 52); controsoffitti in cartongesso nel foyer e nella sala (cfr figg. 49, 50, 52). La scelta dei colori per la sala e il foyer è stata effettuata secondo criteri moderni, dato che i colori originali non si erano salvati (cfr figg. 49, 50, 52). Sulle facciate esterne, invece, per le quali esistevano dei dati, sono stati ripristinati i colori originali (cfr figg. 53, 54, 56). • La capienza del teatro è di 438 spettatori, 256 in platea e 182 in loggione. Dal punto di vista statico: • I muri perimetrali sono stati rinforzati con un doppio strato di cemento (cfr figg. 28, 29, 31, 32, 46). Il loggione, i camerini, il portico ed il palcoscenico sono stati ricostruiti con una struttura convenzionale in cemento armato con pesi specifici relativamente bassi (di grande importanza per fondamenta in terreni problematici) ed elevata rigidità, richiesta per la coesistenza con gli elementi rigidi dei muri perimetrali che sono stati conservati (cfr figg. 30, 31, 44, 46). • La sezione demolita del muro perimetrale, compresa tra il palcoscenico ed il loggione, è stata ricostruita con un insieme di pilastri e travi orizzontali realizzanti un reticolo trabecolare rigido, che assicura la riduzione dei pesi specifici e di conseguenza della forza d'inerzia in caso di scosse sismiche (cfr figg. 28, 29, 30, 44, 46). • La struttura portante del tetto in corrispondenza della sala e del palcoscenico è costituita da una costruzione leggera con capriate metalliche reticolari a due livelli che formano un tetto a doppia falda, diversamente da quello piano originale, ma con una pendenza molto ridotta, mentre sulle aree rimanenti è costituita da una lastra di cemento armato (cfr figg. 30, 31, 32).
con una sezione visibile di circa cm 8. Non ne abbiamo tenuto conto perché non eravamo certi che fosse stata effettivamente realizzata. Si veda un’analoga sezione (fig. 37) in cui non compare una tale installazione.
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• Il pavimento del palcoscenico è costituito da una leggera struttura con parquet, travetti in legno e travi principali in metallo (cfr figg. 31, 32). Era stato previsto l'abbassamento del livello del pavimento del piano interrato e la realizzazione di un vano a tenuta stagna data la presenza di acque sotterranee (cfr figg. 31, 32). • Le basi dei muri perimetrali costituiscono una fascia continua di fondamenta, che è stata mantenuta (cfr figg. 31, 32). Sono state realizzate le fondamenta di tutti i nuovi pilastri, sulla pavimentazione esistente che è stata bonificata, con la costituzione di una griglia di travi che garantisce la rigidità richiesta per evitare cedimenti differenziali (cfr fig. 30). • Era stata prevista la realizzazione di una intercapedine antisismica tra il cinema e l’albergo (cfr figg. 28, 29). Dal punto di vista delle istallazioni idroelettriche: • Oltre alle consuete installazioni di approvvigionamento idrico, evacuazione fognaria e scarico acque piovane, ed installazioni elettriche ad alta e bassa tensione, è stata prestata particolare attenzione alla protezione antincendio dell'edificio, con la costruzione di una cisterna, rete antincendio permanente (armadi antincendio, estintori portatili), rete di sensori antincendio e spegnimento automatico nel palcoscenico e nei camerini, rete di nebulizzatori di protezione antincendio. • Per il riscaldamento, il raffreddamento e la ventilazione dei locali sono stati previsti una pompa di calore e unità centrali di condizionamento e trattamento dell'aria in abbinamento a radiatori elettrici e condizionatori autonomi (cfr figg. 28, 29, 30, 31, 32, 51). • Infine, sono stati installati sistemi di tecnologia avanzata per l’acustica, l’illuminazione, la traduzione, e consolle di controllo che assicurano le esigenze di spettacoli, concerti e convegni.
6. MODIFICHE DEL PROGETTO IN CORSO D’OPERA Durante l'elaborazione dello progetto sono state effettuate ricerche in settori delle fondamenta preesistenti al fine di determinare la qualità del suolo e le modalità di realizzazione delle nuove fondamenta. È stato dimostrato che queste erano conformi ai disegni italiani (cfr fig. 23), mentre non è stata riscontrata la presenza di acqua nei settori esaminati (agosto 1992). Poiché non è stato possibile effettuare uno studio geologico preliminare, è stato disposto che fosse realizzato a cura del titolare dell’appalto. Lo studio è stato effettuato nel febbraio 2006 e ha dimostrato che: a) il terreno, fino a una profondità di mt 4, è principalmente costituito da roccia sedimentaria non conglomerata, mentre più in profondità si riscontrano sedimenti marini non conglomerati; b) il livello dell'acqua si trova al di sopra delle fondamenta esistenti (cfr. fig. 57). È stato proposto e adottato il criterio di realizzare le fondamenta con un grigliato e non in strato compatto. Ciò ha impedito la realizzazione del progetto originale della buca d’orchestra e del seminterrato. È stato preparato dal titolare dell’appalto un nuovo progetto statico-architettonico, che ha modificato quello originale in questi settori, nonché un nuovo progetto per gli impianti idroelettrici che ha modificato il percorso dei condotti d'aria dal pavimento della platea alle pareti laterali. Successivamente, in corso d’opera, sono state apportati i seguenti cambiamenti: • È stata rimosso dalle facciate laterali fino al palcoscenico un ulteriore tratto rispetto a quello originariamente previsto (cfr figg. 28, 45). La gettata di cemento nell’area del palcoscenico è stata realizzata sfalsata di cm 35 rispetto quella originale - il che ha aumentato la dimensione dei camerini perché era impossibile demolire in quel momento le travi che sostenevano il tetto originale (cfr fig. 45). È stata spostata in direzione nord l'apertura del loggione sulla la terrazza del portico, perché da quella originaria passava una conduttura d'aria. • Gli impianti dell'aria condizionata, la realizzazione dell'area posteriore all’edificio ed il giunto antisismico, che non è stato realizzato nell’attuale intervento perché posto in relazione al restauro dell'albergo limitrofo, saranno completati all’atto dei lavori di restauro dell'albergo, iniziati dopo la fine dei lavori al cinema ma purtroppo interrotti per motivi economici.
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7. PARTECIPANTI AL RESTAUTO Progetto, I fase (rilievo - progetto preliminare - progetto definitivo), ott. 1990 - dic. 1990: Elaborazione architettonica: V. Mavroghiannis, S. Tselemengos. Progetto, II fase (completamento del rilievo - modifica del progetto definitivo - progetto della realizzazione architettonica - progetto delle realizzazioni tecniche), sett. 1992 - gen. 1993, mar. 1997 ago. 1998: Elaborazione architettonica: V. Mavroghiannis, Ν. Pitsinòs, Α. Papastratis (palcoscenico), T. Timaghenis (acustica) - Statica: G. Lambrou - Impianti idroelettrici: Α.Fridakis, Μ. Kokkinakis. Sovrintendenza ai progetti, fasi I e II: Μ. Μariàs ΤΥΔΚ (Ufficio Tecnico Provinciale) Sud Dodecaneso. Approvazione dei progetti: ΤΥΔΚ Sud Dodecaneso - Ministero della Cultura (ΔΠKANM) - Ufficio Urbanistico di Kalimnos - Regione Sud Egeo. Progetto, III fase: (modifica del progetto esecutivo), mag. - dic. 2006: Elaborazione architettonica: Μ. Prasinou - Statica: Α. Iraklidis - Impianti idroelettrici: F. Arfaràs. Sovrintendenza a progetto, fase III: Κ. Kurepini ΤΥΔ (Ufficio Tecnico Comunale) Leros. Approvazione dei progetti: TYΔ Leros - Regione Sud Egeo Appaltatori: Consorzio Μ. Mavromatis - Μ. Mathiudakis - D. Karandanis. Sovrintendenza generale del progetto: Κ. Kurepini, L. Papadopoulos TYΔ Leros. Sovrintendenza dell’appalto: Ν. Pitsinòs, Μ. Mavromatis, D. Papagheorghiou, D. Charinòs, D. Karandanis. Direzione lavori: Α. Ellinas. Progetti, approvazioni: ottobre 1990 - dicembre 2006 Realizzazione dell'opera: ott. 2005 - apr. 2008 Promotore del progetto: Comune di Leros - Preventivo di spesa: € 2.327.800,00 - Finanziamento: Regione Sud Egeo. 8. BIBLIOGRAFIA - Μ. Isichos: Το πανόραμα της Λέρου - Leros 1989 - Ν. Pitsinos: Architettura e urbanistica nel Dodecaneso Italiano, in: Catalogo della mostra La Presenza italiana nel Dodecaneso tra il 1912 e il 1948. Ricerche archeologiche. La conservazione. Le scelte progettuali - Edizioni del Prisma, Catania 1996. - S. Martinoli, E. Perotti: Architettura coloniale italiana nel Dodecaneso, 1912 - 1943 - Edizioni Fondazione G. Agnelli, Torino 1999. - V. Kolonas: Ιταλική αρχιτεκτονική στα Δωδεκάνησα - Edizioni Ολκός, Atene 2002 (pp. 66-71) Ulteriori riferimenti bibliografici in: N. Pitsinos, op. cit., p. 362 e: S. Martinoli, E. Perotti , op. cit., pp. 227, 251, 267. 8. RIASSUNTO L'edificio in esame fu costruito dagli Italiani, quando crearono una nuova città per scopi militari a Lakki nell'isola di Leros, in Grecia. Progettato tra il 1934 ed il 1937, probabilmente dall'architetto A. Bernabiti, fu realizzato tra il 1935 ed il 1938. Nel 1943 l'edificio fu gravemente danneggiato dai bombardamenti ed in parte restaurato nel dopoguerra. Ha continuato a funzionare ed è stato utilizzato come cineteatro all'aperto, fino a pochi anni addietro. Oggi è stato restaurato con ripristino integrale dell'aspetto originario, ricostruzione del porticato ovest e delle tre facciate mutilate. Gli interni sono stati interamente demoliti a causa del forte cedimento e della scarsa manutenzione del cemento armato. Tuttavia, è stato ricostruito secondo i disegni originali e sono state integrate tutte le moderne esigenze operative. Sono stati effettuati studi specifici su acustica, isolamento acustico, protezione passiva dal fuoco e miglioramento per la visibilità degli spettatori (che hanno determinato le soluzioni adottate). In particolare, il palcoscenico è stato ridisegnato aggiungendo i macchinari più moderni, che hanno determinato la necessità di una piccola sopraelevazione del tetto. Il tetto dell'edificio è stato modificato da piano a spiovente, in relazione alla
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struttura metallica adottata per l’alleggerimento della costruzione. Inoltre, sul retro del loggione, sono stati realizzati locali per il controllo di suono e luci, postazioni per traduttori, videoteca e biblioteca. La capienza dell'edificio è progettata per 438 spettatori. _____________________ Traduzione iniziale: Lorena Zanin Revisione integrale: Vera Cerenzia Editing finale: Enzob. [NB: le illustrazioni di cui al testo sono disponibili nel pdf originale]
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