Guido Valeriano Callegari

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Curriculum vitae e pubblicazioni americane di G.V.Callegari lib. docente d’antichità americane 1906-194​ ​ 6 ultima ristampa, Verona, Scuola tipografica Don Bosco, 1946

Sono nato nell’ottobre del 1876 a Parma, da Pietro Callegari, padovano, impiegato statale e Teodolinda Rossi. Ebbi la sventura di perdere la madre da bambino. Fui accolto a 5 anni e generosamente ospitato dagli zii paterni a Padova, ove trascorsi lietamente quasi trent’anni della mia vita in un ambiente patriottico e quanto mai affettuoso, gentile e colto. Fra i maestri della mia fanciullezza, devo ricordare specialmente con affetto e gratitudine Silvio Bampo nelle elementari e i sacerdoti Don Ettore Pagnacco e Don Modesto Splendori nel ginnasio. Studiai lettere all’Università di Padova e mi laureai nel novembre 1902. Fin da bambino sentivo e dimostravo una grande propensione per la geografia e certamente avrei fatto meglio studiare scienze naturali -necessarie per un geografo- che facilitando e aiutando le mie disposizioni, m’avrebbero più e meglio preparato per quegli studi, tanto più che allora, all’Università di Padova, era venuto un vero grande maestro di geografia fisica, Luigi de Marchi. Consumai inutilmente quattr’anni come assistente onorario presso il Gabinetto di Geografia generale dell’Università e m’occupai specialmente di storia della geografia classica e dell’astronomia antica, insegnando contemporaneamente storia e geografia nella vicina R.Scuola di Agricoltura di Brusegana e poi, pure come supplente, un anno a Feltre, nella R.Scuola di Commercio; dal 1902 incominciai a scrivere d’argomenti scientifici in riviste e giornali. In quegli anni pubblicai, fra l’altro, la mia tesi di laurea, ​ ​Pitea di Massilia, pagg.87, tav.4 (Padova, 1904), una ​L​ eggenda delle Lipari, il ​“Polo”, antico ​ istrumento nautico e il ​Druidismo nell’antica Gallia, pagg. 113 (Padova, 1904), che fu bene accolto dalla critica, specialmente francese. Ricordo ancora che, nel 1903, tenni ad Avio -ove mi recavo ogni anno sin da fanciullo, ospite d’una buona zia la nob. Laura de Malfatti Callegari- e stampai a Trento, una conferenza ​I ladini, che mi valso l’onore di sequestro da parte dell’I.R.Governo Austriaco. Sin dal 1906 avevo principiato ad appassionarmi agli studi d’americanistica, acquistando e leggendo opere che trattavano delle antiche civiltà americane e a quegli studi mi mi mantenni costantemente fedele, non ostante qualche escursione, -non divagazione- in altri campi, come dirò appresso, spinto sempre dalla brama d’apprendere, d’assimilare e di trattare argomenti svariati d’alta e d’originale cultura. Nel 1910 mi sposai con Raffaella Amelia Boccioni, sorella del grande Artista, Umberto Boccioni, morto per la Patria nel 1916. Disgraziatamente non avemmo figlioli. Dal 1910 al 1914, direttore e insegnante della Scuola Tecnica pareggiata di Sacile (Friuli) e poi, per regolare concorso,professore di geografia e storia nella vecchia Scuola Normale Pareggiata di Verona e, quando questa fu soppressa dal Ministero E.N. nel 1923, trovai ospitalità nella Scuola Tecnica Commerciale Pareggiata della stessa città, ove si svolse e finì modestamente la restante mia carriera scolastica in tutta la quale non ebbi che un unico scopo, il vero bene morale e intellettuale de’ giovani a me affidati e la convinzione, intima e soddisfatta, d’esservi pienamente riuscito nei miei trentott’anni di insegnamento inferiore e superiore. Nel 1925, ebbi per titoli, la docenza di antichità americane - la prima e unica che si desse in Italia- essendo Commissari i proff. Dainelli e Pettazzoni, ora Accademici d’Italia e Mochi, carissimo e compianto Maestro. Nomi che ricordo ben volentieri come quelli di scienziati


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valenti, onesti e coscienziosi, per nulla ostili o perplessi all’istituzione di una cattedra nuova nelle Università italiane. I primi saggi che, sin dal 1906, avevo dato nel campo americanistico, eran stati la T ​ radizione atzeca del diluvio e la biografia ​ del C ​ avaliere Lorenzo Boturini-Benaduci, pag.40 (Rovereto, 1906) - meglio Boterini come rettificò il Rayna nel 1926- lavoro che in seguito mi fu assai utile quando fui al Messico, ove ebbi l’onore d’ inaugurare pubblicamente, il 12 maggio 1923, una lapide in Sua memoria sulla facciata della casa già da Lui abitata. Mentre continuavo a scrivere e a pubblicare qualche breve studio d’americanistica, non perdevo di vista -come sopra accennai- il campo pur tanto a me caro della storia della geografia e anche dell’astronomia, sebbene privo, purtroppo, della conoscenza delle matematiche superiori, dovessi limitarmi a studi elementari di questa scienza; giunsi però a compilare con l’aiuto disinteressato e cortese d’un astronomo, il prof. G.A.Favaro, ora dir. del R.Osservatorio​ Astronomico di Trieste, un D ​ izionario astrocosmografico, pagg. 398 (Rocca San Casciano, 1915) e tradussi più opere di Camillo Flammarion -fra le quali la Storia del Cielo- ed ebbi poi la gioia di conoscerlo personalmente a Venezia nel 1913 e d’essere più volte Suo ospite a Parigi e con il quale fui legato da devota, affettuosa, riconoscente ammirazione sino alla Sua scomparsa (1925). Tradussi anche l’opera del Ratzel: ​Il mare origine ​della grandezza dei popoli (Torino, 1906) e L ​ e isole dei Morti dello Zemmrich (Feltre, 1908). Avevo pubblicato a mie spese, a Rovereto, negli anni 1907 1908, l’​Antico Messico - Storia e Civiltà, 2 vol., pagg.400, di cui regalai 50 copie al Ministero P.I., bene accolto in Italia e fuori e che mi fu titolo di presentazione al XVI Congresso Internazionale degli Americanisti a Vienna, nel settembre 1908, ove ciò che vidi, udii e appresi e la preziosa conoscenza personale di tanti illustri Americanisti - con parecchi de’ quali continuai a mantenermi in relazione - acuirono e intensificarono in me vieppiù la viva passione per quegli studi che non dovevo più abbandonare e che mi confortarono assai nei molti e dolorosi ed inevitabili disinganni della mia vita di studioso. Passavo sin da bambino, come dissi, le mie vacanze nel Trentino ad Avio e a Còredo; a Cles ebbi la grande fortuna di conoscere l’On. Luigi de Campi, scienziato, artista e patriota, che mi fu maestro di ricerche archeologiche nel campo così ricco di ricordi preistorici, preromani e romani dell’Anaunia. Continuo da oltre sessant’anni a passare ogni anno parecchie settimane a Còredo; che è il soggiorno a me più caro, e ove que’ buoni montanari mi vollero nominare cittadino onorario per un po’ di bene che ho potuto compiere in pro del paese. La mia ultima dimora sarà fra essi, nel poetico verde camposanto presso la Chiesa, donde si spalanca, immensa e radiosa, l’affascinante visione della Valle. La lunga amicizia di Luigi de Campi, disgraziatamente scomparso nel 1917, fu preziosa per me, anche perché, sotto la benefica influenza di mio cognato Boccioni e di mia moglie, si sviluppò in me l’amore per le ricerche d’arte - per quanto purtroppo non abbia mai avuta forte sensibilità d’artista - e fui in grado così, di poter pubblicare qualche piccola monografia, come​ ​Bassorilievo Mithriaco (Verona, 1916) - U ​ n affresco astronomico di N.Giolfino (Verona, 1916) - ​Le tarsie d’un Artista veronese, frà Vincenzo Dalle Vacche (Verona, 1917), ​Tre sarcofaghi del Museo Lapideario Veronese (Verona 1917), I​ l soffitto della Loggia del Seminario di Verona (Verona 1921), L ​ ’Astronomia nei monumenti romani (Verona 1922), Pitture astronomiche in una villa veronese (Verona 1930) e altro del genere. Questo orientamento, che prima non sospettavo in me, doveva, in seguito, essermi assai utile nello


studio delle forme così nuove, singolari e strane, specialmente quali quelle dell’arte pittorica, plastica e architetturale dei Nahua, dei Maya, dei Chibcha e dei Quechùa-Aymarà. Per uno spiegabile fenomeno psicologico, comune a tanti studiosi, ebbi anch’io i miei periodi di velleità filosofiche, e tradussi il ​Postscriptum de ma vie di Victor Hugo (Roma, 1909), L ​ e bréviaire d’un panthéiste di J.Lahor (H..Casalis, Lanciano 1919), L ​ a gloire du Néant dello stesso (Lanciano, 1925); le ​Consolations in travel,​ or the last Days of a philosopher di Humphry Davy, dalla versione francese di Flammarion (Milano, 1927). Ricordo che, per potermi meglio concentrare, lunghi dal mondo, e per avvicinarmi di più all’augusto pensiero de’ due Filosofi, stetti nel 1921, quasi l’intero agosto, solo, ritirato nel romantico e pittoresco eremo di San Romedio in Val di Non, in mezzo a rupi eccelse e selvagge vegliate dal mormorio del torrente. Composi pure in seguito ​Scienza e Vita - Antologia di scritti e pensieri pure del Flammarion, pagg. 214 (Milano, 1927). Nel 1923, ebbi una delle maggiori soddisfazioni della mia vita di studioso, dopo quella di una parte del Prix Duc de Loubat dell’Académie des Inscriptions et Belles Lettres, d’essere cioè generosamente invitato a spese del Governo Messicano, a trascorrere alcuni mesi al Messico -accolto con ogni favore da quegli Studiosi- visitando e studiando le principali località archeologiche della Repubblica; viaggio magnifico, indimenticabile, di cui diedi conto in ​La mia escursione archeologica al Messico (Atti dell’Accademia di Verona, 1923). Ebbi poi la grande fortuna di poter continuare i miei studi, in un secondo viaggio, nel 1927, per un incarico di ricerche archeologiche. Descrissi impressioni, ricerche, visioni in più decine d’articoli illustrati con oltre cinquecento fotografie, in gran parte originali - pubblicati in “Scienza per tutti”, in “Vie d’Italia e dell’America Latina” del tanto benemerito Touring Club Italiano, dal 1924 al 1932, in “Coltura Moderna”, in altre Riviste e in Atti Accademici. Nel 1924 ero stato -a mie spese- al XXI Congresso Internazionale degli Americanisti di Göteborg -avevo avuto l’onorifico incarico di rappresentarvi il il Ministero E.N. d’Italia occasione che mi permise di visitare Stockholm e Upsala e la caratteristica e interessantissima regione lacustre di Tornetrask (Lapponia). A Göteborg -dopo viva lotta cortese- avevo potuto ottenere -con l’approvazione di S.E.Casati Ministro E.N.- che il prossimo Congresso del 1926 -invece che a New York, come voleva la consuetudine di simili Congressi biennali, alternativamente in Europa e in America- fosse tenuto a Roma. C’era voluta tutta la mia energica diplomazia seguita dalla gentile accondiscendenza americana! In Italia, da oltre 40 anni non si tenevano Congressi americanistici e se ne era perduto il ricordo, l’ultimo, il VI, a Torino, non aveva neppure pubblicati gli Atti relativi , ma soltanto una breve e sommaria relazione nel Bollettino della Società Geografica (gennaio 1887) a merito di Vincenzo Grossi! Nel 1925, in occasione del Congresso internazionale di Geografia al Cairo, visitai anche l’alto Egitto -escursione che mi doveva giovare ne’ miei studi di comparazione e raffronti d’arte- non già perché pensassi minimamente a eventuali correlazioni pur antichissime, anche indirette, di civiltà con l’America. Prolungai il viaggio in Palestina e visitai con devozione la Terra di Gesù sino al Mar Morto (“Scienza per tutti”, 1 settembre 1925). Nel 1926, chiamato dal Ministero dell’E.N., mi stabilii a Roma per sei mesi e organizzai, con l’aiuto di pochissimi, ma scelti e valorosi compagni di lavoro, fra cui mi è caro ricordare il povero amico prof. U.Antonielli, Dir. Inc. del R.Museo etnografico “Luigi Pigorini” del Collegio Romano e il prof. Ricciardi, ora alla Università di Roma, il Congresso internazionale degli


Americanisti di cui fui Segretario Generale e facemmo, per quanto novizi, una discreta figura, come ben si può vedere dagli Atti del Congresso stesso, pubblicati nel 1928. Nel 1927 -come già dissi- venni incaricato da privati stranieri a recarmi in Messico per raccogliervi materiale archeologico per un museo e vi stetti qualche mese specialmente nella regione d’Oaxaca e di tale nuovo viaggio diedi ampie relazioni. Nel 1927 stampai a Verona una mia ​Bibliografia generale, comprendente tutti i miei scritti -anche i minori- circa 250, in gran parte di geografia, di storia e d’arte - pubblicati in volume o in giornali e riviste- dal 1900. Nel 1928 fui invitato generosamente a spese del Governo degli Stati Uniti a partecipare assieme ai proff. L.Cipriani, ora al I. Museo Antropologico di Firenze, e C.Tagliavini, oggi ordinario di glottologia all’Università di Padova - al XXIII Congresso internazionale degli Americanisti di New York - invito che, fra l’altro, mi permise di esaminare alcune collezioni americane che mi interessavano e che avevo viste soltanto di sfuggita nel 1923, al ritorno dal primo viaggio al Messico. Fummo tutti e tre ospitati, con molta cortesia, nella “Casa d’Italia”. Nel 1930 fui pure gentilmente invitato a spese del Governo tedesco al XXIV Congresso degli Americanisti ad Amburgo, e mi fu carissimo compagno il valoroso esploratore delle Guyane e dell’Etiopia Antonio nob. Mordini di Barga. Nel 1932 il Ministero E.N. mi inviò, quale suo delegato ufficiale, al Congresso internazionale degli Americanisti de la Plata -ove fui ospite del caro amico, prof. Gioacchino Frenguelli, illustre direttore di quel Museo, - ed ebbi modo di poter vedere e studiare le ricche collezioni de’ Musei di Buenos Aires e de la Plata; con lo stesso incarico fui inviato, con S.E.l’On.Piero Bolzon e il prof. Roberto Almagià, a Siviglia nel 1935. Di questi Congressi diedi completo ed esatto resoconto, come si può vedere in “Varia” di questa Bibliografia. Io da tanti anni speravo che si costituisse, in Italia, una Società degli Americanisti, ripigliando l’ottimo progetto che aveva già principiato a effettuarsi, sin dal 1891, a Napoli, della Società Americana d’Italia, fondata da un gruppo di Studiosi eletti, presieduti da un vero americanista, Ferdinando Borsari, e fra essi va degnamente ricordata una egregia Donna di elette virtù e di sapere, piena d’entusiasmo per i nostri studi, scomparsa da pochi anni, Maria Savi-Lopez. Qualche anno fa si fondò a Roma da parte del Ministero degli Esteri un Centro Italiano di Studi Americani in Palazzo Antici-Mattei, con ricca biblioteca e tre Comitati, uno Storico-Politico, uno Statistico-Economico, e uno d’Etnologia Americana; i due primi hanno già incominciato a dar corso a brevi pubblicazioni; speriamo che presto anche il terzo dia palese segno della sua attività. Nel maggio 1933, organizzai a Roma, per iniziativa del Ministero E.N., con l’aiuto di buoni e valenti Colleghi e Amici -tra i quali ho il dovere di nominare S.E.Paribeni, Accademico d’Italia, il Dr. Giuseppe Mazzini, valente peruanista, il Conte Dr. Francesco Pellati del Ministero E.N. e il già ricordato prof. Ugo Antonielli, una Mostra d’arte antica dell’America Latina, ch’ebbe successo di curiosità, d’interesse e buon esito scientifico1. Poiché desideravo, com’è naturale, che i miei studi tornassero anche di qualche utilità a’ miei Compatrioti, oltre che pubblicare articoli di divulgazione in riviste e giornali, tenni anche in più città d’Italia circa un centinaio di conferenze illustrate con proiezioni anche policrome conferenze assai frequentate da un pubblico eletto che se ne interessava assai. 1

​Mostra d’Arte Antica dell’America Latina, Roma, 4 maggio-30 giugno 1933 Roma 1933


Dal 1928 al 1935 svolsi, quale libero docente, all’Università Cattolica di Milano, 240 regolari lezioni d’antichità americane. In tali corsi -pienamente legali- tenuti con un numero regolamentare di lezioni, che davano buoni frutti e attiravano non solo giovani intelligenti, sempre più numerosi, ma avrebbero formato in seguito appassionati e fedeli studiosi - avevo trattato, il primo anno, dell’americanistica2 in generale, nei successivi delle civiltà -origine, svolgimento, storia, decadenza- dei Nahua, dei Maya Quiché, dei Tainos, Guetari, Chiriqui, ecc. e dei Chibcha-Muisca, integrando l’esposizione - illustrata con ricco e scelto materiale figurativo spesso proiettato - con visite alle collezioni archeologiche più cospicue de’ Musei etnografici di Milano, Torino, Genova, Firenze, Roma. Mi preparavo in seguito a esporre le grandi civiltà preincaiche e incaiche dei Quechua -Aymarà e poi delle minori del Sudamerica, dei Diaghiti e Calchaqui, Araucani, Caribi, ecc., quando alla fine del 1935, l’insegnamento venne disgraziatamente con mio grandissimo dolore, soppresso, continuando a esistere tuttavia la cattedra come libera docenza! Così lo scopo e il resultato di tanti anni di lavoro compiuto con zelo, disinteresse e dirò anche, con grandi sacrifici, venivano in gran parte praticamente frustrati! Ripeto ancora qui il voto, espresso più volte, che in avvenire si venga pur da noi a una seria comprensione per tali ricerche e per questi studi e si giunga infine a comprendere l’opportunità d’aggiungere alle materie complementari nelle Facoltà di Lettere d’una delle nostre Università -per es. Roma o a Genova, ove già esistette un corso di etnologia americana tenuto da uno de’ valorosi pionieri di essa, il già ricordato prof. Vincenzo Grossila Storia delle Antiche Civiltà Americane, che rappresenta un campo di conoscenze pochissimo noto da noi e indiscutibilmente utile, necessario per la nostra coltura. E’ un augurio questo che esprimo costantemente -seppur vano per noi, purtroppo- da quarant’anni, in tutti i Congressi internazionali degli Americanisti!3 Ho continuato tuttavia a dedicarmi, come potevo, con assiduità ed entusiasmo che m’addolcivano fatiche e delusioni, pur con assai modesti resultati, specialmente se si pensa ai grandi, pazienti, eruditi lavori -quasi sconosciuti nel nostro paese- degli Americanisti nordamericani, messicani, peruani, colombiani, argentini e, in genere, latino-americani che hanno ancora la meritata fortuna d’essere largamente sussidiati da ricchi e illuminati Istituti scientifici, da incomparabili Mecenati -come per es. il Duca de Loubat- aiutati da grandi editori e da Governi e degli Americanisti francesi, tedeschi, inglesi, svedesi, belgi, olandesi, spagnoli, nord e sud americani. 2

Per il significato, scopo e fine dell’Americanistica, vedasi quanto dico di questo neologismo in “Enciclopedia Italiana”. Fra gli italiani del tempo attuale cultori di res americanae, per la geografia e la storia della geografia, noto l’Almagià, il Magnaghi, il Revelli, il Riccardi, il Michieli, l’esploratore P.d’Agostini e i Padri Tonelli e Borgatello; nella geologia e paleontologia il Frenguelli, Direttore del Museo de Historia Natural de la Plata, nell’antropologia ed etnologia il Biasutti, il Cipriani, il Corso, il Genna, il Marro, il Sera, il Sergi, l’Imbelloni del Museo de Historia Natural di Buenos Aires; nella linguistica, dopo l’immatura scomparsa del Trombetti, Matteo Bartoli a Torino, il Vignati a La Plata, B.Ferrario a Montevideo, il Galante a Lima; nell’archeologia mons. Lunardi, ora vescovo di Honduras, il Bazzocchi, il Mazzini, il Mordini; nella mitologia e religione S.E.Pettazzoni; nella sociologia il Gini, il Camavitto, nella storia il compianto Conte Perrone di San Martino e ricorderò pure doverosamente l’alta opera de’ nostri valorosi Missionari e quella divulgatrice e geniale della compianta Maria Savi-Lopez e del capitano Benedetto Giacalone. Ved. ​Americanisti italiani, in “Vie d’Italia e dell’America Latina”, novembre 1926. 3 Ved. Callegari: ​Observaciones sobre la ensegnanza de la americanistica en las Escuelas Superiores de Europa, “Verhandlungen des XXIV Int. Amerikanisten Kongresses”, Hamburg, 1930; Id. ​L’Enigma Maya, “Atti Accademia degli Agiati” Rovereto, serie IV, vol.1932, pagg.28-30


Certo, io avrei potuto -con la mia preparazione la mia fede e il mio entusiasmo- far qualcosa di indiscutibile valore, se fossi stato ricco o coadiuvato in modo efficace in questi studi tanto ingiustamente trascurati -dirò meglio - per quanto dispiaccia- per una grave, strana e inspiegabile incomprensione, volontariamente ignorati nel nostro Paese! E sì che non ci mancano tradizioni nobilissime in questo campo, lasciateci per es. da Gemelli-Carreri (1651-1718) e dal precursore degli studi archeologici del Messico Lorenzo Boterini di Sondrio (1702-49) - riconosciuto da tutti come il vero fondatore dell’Americanistica - dal Raimondi - l’Humbold del Perù- dal Biondelli, dal Beltrami, dal Bernasconi, dal Borsari, dal Grossi! Nel maggio del 1935 avevo combinato con la “Biblioteca d’Arte Editrice” di Roma la pubblicazione di un’opera assai importante per noi, A ​ rte Antica d’America nei Musei d’Italia con 64 tavole (30x22) prefazione e testo esplicativo. La improvvisa e dolorosa scomparsa dell’intelligente e generoso direttore, Marco Recchi, impedì l’effettuazione di tale magnifico progetto che probabilmente nessun altro -credo- penserà di condurre a termine. Era per me di qualche soddisfazione essere talvolta consultato per lettera o chiamato dalle Autorità preposte alle collezioni etnografiche e archeologiche americane de’ nostri musei collezioni da me fatte conoscere e illustrate in più articoli con molte figure - per dare giudizi d’acquisto o di stima di materiale d’arte precolombiana e ai Musei etnografici di Firenze e di Roma fui lieto di regalare qualche oggetto interessante della mia collezione. Oggi ancora 1946, per quanto completamente deluso nelle mie antiche speranze, con quest’ultima ristampa della mia necessariamente modesta attività di oltre quarant’anni, credo di offrire l’esempio e la collaborazione indiretta a’ eventuali Compagni italiani di lavoro che volessero ancora persistere sulla breccia o iniziarsi a questi studi… Molte delle pubblicazioni sono semplici articoli destinati alla divulgazione, a soddisfare la curiosità di qualche Lettore; altre, invece, d’etnologia, d’archeologia, di mitologia, e le numerose voci affidatemi dall’Enciclopedia Italiana, sono per gli Studiosi e gli Eruditi. In alcune d’esse si troveranno notizie che potranno attrarre, interessare, fors’anche incoraggiare a ricerche, investigazioni nell’immenso, magnifico ed affascinante campo che offre l’Americanistica. E nel concludere questo curriculum vitae, che si può dire per me pure, itinerarium cordis, sento il preciso e lieto dovere d’esternare la riconoscenza più viva a quanti, fin da quand’ero giovine, ebbero per me parole buone d’incoraggiamento, mi diedero insegnamenti e consigli preziosi e spesso ancora aiuto pratico con prestito o doni di opere, Maestri e Amici, come Vincenzo Grossi, il conte Giuseppe Perrone di San Martino, Uzielli, Paolo Mantegazza, Guido Cora, Pasquale Villari, Enrico Giglioli, De Gubernatis, Luigi Pigorini, Giuseppe Sergi, Emilio Teza, Stefano Sommier e altri, per dir soltanto degli italiani, a cui dovrei aggiungere molti stranieri, ma de’ quali uno specialmente non debbo passar sotto silenzio, l’ing. Arturo Pani, già Console Generale del Messico a Milano, a cui va, più che ad ogni altro, la mia gratitudine più affettuosa e devota per sempre. Nel 1939 dovetti rinunziare a partecipare alle due sessioni del XXVII Congresso internazionale degli Americanisti di Messico e di Lima e declinare in seguito all’onorifico e graditissimo invito della Facoltà di Scienze Fisiche e Matematiche e Scuola di Perfezionamento in Scienze Biologiche della R. Università di Roma ì, di tenervi un corso di lezioni sui problemi razziali in America. Oggi, stanco e non bene in salute, sono costretto, mio malgrado e con grande tristezza, a cessare, in massima parte, il mio lavoro -unica soddisfazione al mio amor proprio di


studioso- per quanto mi rimanga in cuore sempre il foco dell’antico entusiasmo, non ostante incomprensione, indifferenza, contrarietà, non avendo ancora potuto pubblicare l’unica edizione italiana del Popol Vuh, il celeberrimo Codice degli antichi Maya, secondo la fonetica e traduzione - la più recente- di Villacorta y Rodas, Ministro E.N.di Guatemala, da lui stesso inviatami cortesemente a tale scopo. Do qui pertanto il mio affettuoso e grato commiato di studioso a quanti - Maestri, Amici, Scolari- mi aiutarono, m’incoraggiarono, mi seguirono nella lunga e disinteressata fatica ché non cercai né ebbi per essa compensi od onori- e di cuore Li ringrazio tutti, di tutto e per tutto, ancora una volta.

I. GEOGRAFIA 1. Zone climatiche e zone di vegetazione nel Messico, “Italia e Messico”, Roma, giugno 1922 2. Le ricchezza mineraria del Messico, “Italia e Messico”, Roma, agosto 1922 3. Messico (Repubblica), e Messico (Città) nella “Grande Enciclopedia Popolare” Milano, Sonzogno, 1924 4. Cacahuamilpa. La Postumia messicana, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, VII, 1924 5. Vulcani giganti attivi e spenti nel Massico, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, I, 1925 6. Il Jorullo - il più recente vulcano della terra, “Scienza per tutti”, 15 febbraio 1925 7. Cuernavaca, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, IV, 1925 8. Xochilmilco, la Venezia dell’Anahuac, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, IX, 1925 9. Messico. Condizioni naturali ed economiche, Roma 1926 (pagg.363, figg.55 e 11 cartine geogr.) 10. Chapultepec, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, V, 1926 11. Il Museo Commerciale della Città del Messico, “L’Esploratore italiano”, 15 luglio 1926 12. Pueblo del Los Angeles, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, XII, 1926 13. Oaxaca, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, IV, 1927 14. Orizaba, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, X, 1927 15. La Valle di Messico, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, IX 1927 16. La Tebaide messicana, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, X 1927 17. Per un viaggiatore italiano dimenticato: L.Boturini Benaduci, in Atti del X Congresso Geografico Italiano, Milano, 1927 18. Veracruz, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, V, 1928 19. Guadalajara, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, I, 1928 20. Tlaxcala, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, VI, 1928 21. Jalapa, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, VIII, 1928 22. Acapulco, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, XI, 1928 23. Saltillo, pagg.7, figg.12 ?? 24. Il Cerro del Mercado, “Scienza per tutti”, Milano, X, 1928 25. Amecameca, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, II, 1929 26. Uruàpam, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, VI, 1929 27. Nuestra Señora de Guadalupe, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, VII, 1929 28. Guanajuato, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, VIII, 1929


29. La Direzione degli Studi Geografici e Climatologici di Tacubaya, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, VIII, 1930 30. L’albero di S.Maria del Tule, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, X, 1929 31. L’Istituto geografico della città di Messico, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, 1929 32. Mazatlàn, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, XI, 1929 33. Campeche, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, II, 1930 34. L’osservatorio astronomico di Tacubaya, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, III, 1930 35. Tampico e la Huaxteca, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, VI, 1930 36. D.Antonio Alzate, il Plinio messicano, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, V, 1930 37. Messico, Milano, dr. Fr. Vallardi, 1930 (pagg.160, 3 tav. geogr. a colori, 2 tav. paesaggi e costumi a colori, 4 tav. in nero, 18 cartine geogr., 60 figg.) 38. La vaniglia del Messico, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, I, 1931 39. San Luìs Potosì, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, III, 1931 40. Die Mexikanische Vanille, “Rev. Mex. Ill.”, Hamburg, april 1931 41. Manzanillo, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, III, 1931 42. Monterrey, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, VIII, 1931 II. STORIA E CIVILTA’ ANTICHE 1. Il Cavaliere Lorenzo Boturini-Benaduci e la sua opera sull’Antico Messico, “Atti della I.R. Accademia degli Agiati”, III vol.XII, Rovereto 1906 2. L’antico Messico. La storia - La civiltà, (pagg.140 e 260), Rovereto, 1907-1908 3. L’astronomia degli Aztechi precolombiani, “L’astrofilo”, n.21, 1903 4. Conoscenze astronomiche degli antichi peruani, “Rivista Abruzzese”, 1914 5. Dell’arte della scrittura nell’antico Messico. I Nahoa, “Scienza per tutti”, 15 aprile 1922 6. Dell’arte della scrittura nell’antico Messico. I Maya, “Scienza per tutti”, 1 aprile 1922 7. El historiador italiano Lorenzo Boturini Benaduci (discorso pronunciado el 12 de mayo 1923 en Mexico para la inauguracion de la lapida en la fachada de la casa habitada por el) 8. Civiltà del Messico precolombiano, “Almanacco popolare”, Milano, Sonzogno, 1927 9. Cauhtémoc, per il IV centenario della sua morte, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, II, 1925 10. Il VI centenario della fondazione della città di Messico, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, VII, 1925 11. L’educazione dei fanciulli nel Messico precolombiano, “Rivista di pedagogia”, XXI, fasc. X, 1928 12. L’ab. F.S.Clavijero e la sua opera storica, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, VII, 1931 13. Sovranità e nobiltà nel Messico precolombiano, “La nobiltà della stirpe”, n.4, 30 aprile 1934 14. L’indiano d’America e la sua civiltà, di Mimemza y Castillo (traduzione autorizzata), “Difesa della razza”, 20 ottobre 1940 15. Gli antichi messicani descritti da loro stessi, Codex Mendoza (in lavoro) 16. L’agricoltura nell’America precolombiana, “Atti della R. Accad. d’Agricoltura Scienze e Lettere di Verona”, s.V, vol.XX, 1941-42


17. La donna nelle civiltà dell’America precolombiana, “Atti della R. Accademia d’Agr.Scienze e Lettere di Verona”, s.V, vol. XXXIV, 1946-47 III. ARCHEOLOGIA - ARTE 1. Arte antica occidentale, “Memorias y Revista de la Sociedad Cientifica”, A. Alzate, México, t.30, 1910-11 2. Arte occidentale antica: La pittura nell’antico Messico, “Cronache letterarie”, 30 aprile 1911 3. Arte occidentale antica: La scultura e le arti plastiche nell’antico Messico, “Cronache letterarie”, 4 maggio 1911 4. Arte occidentale antica: L’architettura nell’antico Messico, “Cronache letterarie”, 25 giugno 1911 5. Arte occidentale antica: La poesia, la musica, la danza nell’antico Messico, “Cronache letterarie”, 3 novembre 1911 6. Due pergamene messicane nel R. museo d’antichità di Parma, “Cronache letterarie”, 17 settembre 1911 7. Due pergamene messicane nel R. museo d’antichità di Parma, “Memorias y Revista de la Sociedad Cientifica”, A.Alzate, t.32, nos. 9-10 Mexico 1914 8. Alcuni oggetti messicani antichi del Museo Nazionale Antropologico-Etnografico di Firenze, Feltre 1914 9. Il “Tlamachayatl” del R.Museo Presistorico Etnografico L.Pigorini del Collegio Romano, “Archivio per l’Antropologia e la Etnografia”, vol.I, fasc. 1-4, Firenze, 1920 10. Maschera funeraria messicana antica, “Atti dell’Accademia d’Agricoltura Scienze e Lettere di Verona”, s.IV, vol. XXIII, 1921 11. Memorie d’un’antica civiltà, “Il nuovo paese”, 15.XII.1922 12. L’architettura nel Messico precolombiano. I nahua, “Scienza per tutti”, 1 novembre 1922 13. La mia escursione archeologica al Messico, “Atti dell’Accademia d’Agricoltura Scienze e Lettere di Verona”, s. IV, vol. XXV, 1923 14. Scultura lapidaria, oreficeria nel Messico precolombiano, “Dedalo”, febbraio 1923 15. L’architettura nell’antico Messico. I Maya, “Scienza per tutti”, 1 febbraio 1923 16. La ceramica e le arti minori nel Messico antico, “Scienza per tutti”, 15 luglio 1923 17. Una Pompei preistorica: il “Pedregal”, “Scienza per tutti”, 15 giugno 1925 18. Una raccolta d’oggetti precolombiani del R. Museo d’Antichità di Torino, “Emporium”, luglio 1924 19. La piramide più grande del mondo, “Scienza per tutti”, 1 luglio 1924 20. Mon excursion archéologique au Mexique, C.R.du XXI Congrès int. des Américanistes, session de Goteborg, 1924 21. Il tempio fra le nubi. Tepoztlàn, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, VIII, 1924 22. Il salone dei monoliti nel Museo nacional di Messico, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, XI, 1924 23. Tetzcotzinco e la reggia di Nezahualcòyotl, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, X, 1924 24. Mitria e manipolo a mosaico di penne nel Museo degli Argenti a Palazzo Pitti, “Dedalo”, gennaio 1925 25. Tula, la misteriosa città dei Tolteki, “Scienza per tutti”, 15 febbraio 1925


26. Copàn, la metropoli dei Maya, “Scienza per tutti”, 15 luglio 1925 27. Per una raccolta d’oggetti precolombiani in Italia, “Marzocco”, settembre 1925 28. Ancora per una raccolta d’antichità precolombiana, “Marzocco”, 13 dicembre 1925 29. Mitla. Una necropoli misteriosa, “Scienza per tutti”, 15 dicembre 1925 30. Monte Albàn. Una fortezza leggendaria, “Scienza per tutti”, 1 febbraio 1926 31. Il mirabile mistero di Xochicalco, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, febbraio 1926 32. Sull’arte precolombiana in America, “Foglio dell’emigrazione”, 14 febbraio 1926 33. Teotihuacàn, “Scienza per tutti”, febbraio 1927 34. Le più famose località archeologiche del Messico precolombiano, “Scienza per tutti”, ottobre 1927 35. Scopo e limiti dell’archeologia americana, prelezione a un corso di antichità americane all’Università Cattolica di Milano, “Vita e pensiero”, settembre 1928 36. Mitla, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, giugno 1928 37. Tre settimane a Oaxaca, “Universo”, Firenze, maggio 1928 38. Teotihuacàn, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, 1928 39. Cholula e la sua piramide, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, aprile 1929 40. Come ritrovai la tomba della principessa Donajì, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, marzo 1929 41. L’archeologia americana nel 1928, “Aevum”, 1 marzo 1929 42. La mia escursione archeologica nel Messico meridionale, “Atti della Società Italiana per il progresso delle Scienze”, Firenze, 1929 43. L’archeologia nel Messico precolombiano, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, settembre 1930 44. Communication in the American Institute of Genoa, “Proceedings of the Twenty Third Intern. Congress of Americanist”, New York, 1930 45. Quelques observations pendant ma deuxième excursion archéologique dans le Mexique merid., “”Verhandl des XXIV Int. Amerik Kongresses”, Hamburg, 1930 46. Observaciones sobre la enseñanza de la americanistica en las escuelas superiores de Europa, “”Verhandl des XXIV Int. Amerik Kongresses”, Hamburg, 1930 47. Introduzione allo studio delle antichità americane, “Vita e pensiero”, Milano, 1931 48. Oggetti precolombiani dell’Istituto d’Antropologia della R. Università di Torino, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, aprile 1931 49. L’ab. Fr. Sav. Clavijero, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, luglio 1931 50. Chic’ en Itzà, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, ottobre 1931 51. Palenque, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, novembre 1931 52. Monticoli funerari e urne cinerarie antropomorfiche della Zapoteca e della Mixteca, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, febbraio 1932 53. Maya ars, 8 tav. 289 figg e testo illustr. , Milano, 1932 54. Monte Albàn, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, agosto 1932 55. Suppellettile precolombiana nel Museo Naz. d’Antropologia ed Etnologia di Firenze, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, giugno 1932 56. L’enigma Maya (con 1 cartina), “Atti dell’Accademia Roveretana degli Agiati”, Rovereto, 1932 57. Un nuevo precioso “atlatl” mexicano antiguo, “Actas y trabajos del XXV congreso int. de Americanistas en La Plata”, 1933


58. Saggio d’un metodo obbiettivo per volgarizzare lo studio dell’archeologia americana, “Actas y trabajos del XXV congreso int. de Americanistas en La Plata”, 1933 59. Arte antica dell’America latina, “Vie d’Italia e del Mondo”, luglio 1933 60. America precolombiana. I Chibcha, “Cultura moderna”, XLII, 1933 61. America precolombiana. Un sessennio di scoperte archeologiche, “Atti Società Progresso della Scienze”, 1933 62. Mitla, la misteriosa necropoli degli Zapoteki, “Illustrazione italiana”, 6 agosto 1933 63. Monte Albàn, “Illustrazione italiana”, 3 novembre 1933 64. Prefazione alla Mostra d’arte antica dell’America latina, Roma, 4 maggio-30 giugno 1933 65. Uxmàl, “Illustrazione italiana”, dicembre 1934 66. Le urne del pianto e l’enigma dell’occhio nella mano, “Cultura moderna” aprile 1934 67. Il prezioso propulsore del R.Museo Preistorico Etnografico L.Pigorini del Collegio Romano, “Cultura moderna”, 1934 68. La ceramica nel Messico precolombiano. I Nahua, “Corriere dei ceramisti”, 4 aprile 1934 69. Dei sistemi grafici degli Azteki, “Bollettino dell’Accademia Italiana di Stenografia”, Padova, 1934 70. Per un catalogo generale sistematico della suppellettile archeologica d’America esistente nei nostri Musei, “Atti della Società Progresso della Scienze”, 1934 71. Civiltà Maya. Chic’en Itzà e il Tempio dei Guerrieri, “Cultura moderna”, aprile 1935 72. La grafia dei Maya svelata?, “Sapere”, 12, 1935 73. Un altro passo nella decifrazione dei manoscritti messicani, “Sapere”, 41, 1936 74. Dei toponimi grafici degli Azteki, “Bollettino dell’Accademia Italiana di Stenografia”, fasc. 63-64, Padova, 7 ottobre 1936 75. Americanistica, “Nuova Antologia”, 1 luglio 1936 76. Il Messico precolombiano, “Enciclopedia Italiana e molte voci d’archeologia americana 77. Aurei e terrecotte dei Chibcha nei musei etnografici italiani, “Cultura moderna”, novembre 1937 78. Aggiornamenti dell’arte Indiana d’America, “Manuale di Storia dell’arte di Springer-Ricci, pagg. 595-668, Bergamo 1937 79. Cercamica Chacosantiangueña, “Corriere dei ceramisti”, 1938 80. Piramidi americane, “Cultura moderna”, novembre 1938 81. Ceramica Chibcha, “Corriere dei ceramisti”, settembre 1939 82. Ceramica Maya, “Corriere dei ceramisti”, settembre 1937 83. Suppellettile archeologica Maya nei musei etnografici di Genova Torino, Roma, “L’illustrazione del medico”, di prossima pubblicazione 84. Antico mantello messicano, “La cultura moderna”, Milano, gennaio 1940 85. La civiltà degli antichi Chibcha, “Annali lateranensi”. vol. VI, 1942 IV. MITOLOGIA 1. La tradizione atzeca del diluvio, “Atti I.R. Accademia degli Agiati”, Rovereto, s. III, vol. XII, fasc. i, 1906 2. Peregrinazioni mitologiche. Contributo alla mitologia comparata, Feltre 1909


3. Saggio di mitologia comparata, “Atti della I.R. Accademia degli Agiati”, Rovereto, a. CLXIV, s.IV, vol.I, 1914 4. Idolatria, idrometria e idraulica nel Perù precolobiano, “Scienza per tutti”, 1 giugno 1924 5. Resurrezione d’un’antica cerimonia solare, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, maggio 1930 6. Idrolatria e idrometria presso i Chibcha precolombiani, “Rivista di studi americani”, I-III, Roma, 1936 7. Il Popul Vuh, “Panorama”, aprile 1939 8. Popul Vuh. Libro sacro degli antichi Maya. Prima edizione italiana sulla trad. J.A.Villacorta e Fulvio Rodas, Guatemala 1927, a cura di G.V.Callegari (Carabba Lanciano, di prossima pubblicazione) 9. Un antico fregio Maya, “Sapere”, 31.VIII, 1942 10. Mitologia Maya, “Sapere”, 30.I,1943 (traduzione) 11. La mano di sangue. Leggenda dei Maya (trad.), “Il telegrafo”, 5.XII.1937 V. VARIA 1. Lucrezia Maria Davidson, con un saggio delle sue poesie, Padova, 1906 2. Die Maximilianische Sammlung im Museum Bottacin mit 3 ungedrukten Briefen, Padova 1907 3. Il XVI congresso internazionale degli americanisti a Vienna, “Provincia di Padova”, 2-3 settembre 1908 4. Dopo il XVI Congresso degli americanisti a Vienna, “Provincia di Padova, 25 settembre 1908 5. Civiltà e barbarie, “Provincia di Padova”, 29-30 XII 1919 6. Costumi dei messicani precolombiani. Il bagno presso i messicani precolombiani. Oggetti d’arte antica messicana nel R.Museo d’Antichità di Torino, “Italia e Messico”, Roma, 11 dicembre 1922 7. L’amore dei vulcani, “Bollettino mensile del Club Alpino Italiano” se. Verona, agosto 1923 8. Istituti scientifici messicani, “Scienza per tutti”, 15 dicemre 1923 9. Saluto al governo Svedese, in occasione del XXI Congrés Intern. des Americanistes à Goteborg, in “C.R. du Congrès int. des Americanistes a Goteborg 10. Iconografia Massimilianea, “Emporium”, Milano, gennaio 1924 11. La storia dell’agave, “Scienza per tutti”, 1 agosto 1924 12. Il XXI Congresso intern. degli Americanisti, sezione di Goteborg, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, novembre 1924 13. Un italoiano, onore della patria lontana. Carlo Conzatti, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, dicembre 1924 14. L’America che rimane aperta, “Foglio dell’Emigrazione”, 7 luglio 1924 15. Il XXII Congresso degli Americanisti a Roma, “Colombo”, giugno 1926 16. Americanisti italiani, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, settembre 1926 17. Il XXII Congresso intern. degli Americanisti a Roma, “Scienza per tutti”, Milano, 15 febbraio 1927 18. Il XXII Congresso intern. degli Americanisti a Roma, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, febbraio 1927


19. L’Americanistica, “Arena”, 6 gennaio 1927 20. Carlotta “Arena”, 27 gennaio 1927 21. Le chiese del Messico, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, marzo 1927 22. M.Savi Lopez: Storie e leggende dell’America precolombiana, recensione; “Marzocco”, 6.III.1927 23. Queretaro nel 60° anniversario della tragedia, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, luglio 1927 24. La casa del Estudiante Indigena, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, luglio 1928 25. Il XXIII Congresso intern. degli Americanisti a New York, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, dicembre 1928 26. Il “jaripeo”, il “charro”, la “china poblana”, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, luglio 1930 (trad. da E. Palacios) 27. Dr Atl: le sinfonie del Popocatepetl (trad. e pref.), Milano, 1930 28. Il XXIV Congresso intern, degli Americanisti ad Amburgo, “Vie d’Italia e dell’America Latina” luglio 1930 29. F. Babelon, La vie des Mayas, recensione “Il Nazionale”, Roma, 1930 30. Tresguerras, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, maggio 1931 31. A.P. Maudslay, “Vie d’Italia e dell’America Latina”, marzo (1932) 32. Il XXV Congresso intern. degli Americanisti a La Plata, settembre ottobre 1932, “Atti Accademia d’Agricoltura Scienze e Lettere”, Verona, serie V, vol XI, 1933 33. Il XXV Congresso intern. degli Americanisti a La Plata, “Aevum”, giugno 1933 34. L’ “axin”, “Cultura moderna”, dicembre 1933 35. Americanistica, “Rivista di studi americani”, 17 marzo 1934 36. Tehuantepéc e le sue belle donne, “Cultura moderna”, 1934 37. Americanisti italiani, “Il nazionale”, 12 luglio 1934 38. Per gli studi americnistici in Italia, “Il nazionale”, 12 maggio 1934 39. Il XXVI Congresso intern. degli Americanisti a Siviglia, “Rivista di studi americani”, 1935 40. Il prof. Gioacchino Frenguelli Direttore del Museo de La Plata, “Il Nazionale”, maggio 1935 41. La leggenda del “Eldorado”, “Sapere”, n.41, 30 novembre 1936 42. Bibliografia americana 1906-36, Trento, 1936 43. L’americanistica nel 1937-38, “Annuario del C.I.S.A.” Roma, 1939 44. Pedro Centeno visto da un americanista, “La difesa della razza”, Roma, 20 ottobre 1940 45. La terra del Fagiano e del Cervo. Leggende del Mayab di A.Mediz Bolìo, con pref. di Alfonso Reyes, trad. e note (in attesa del permesso dell’A.) 46. Saggio di lirica Nahua (in lavoro) 47. Numerose recensioni di opere italiane e straniere di soggetto americanistico, sparse in varie riviste e giornali. A queste pubblicazioni possono aggiungersi le numerose voci con relative figure, dell’Enciclopedia Italiana, alla quale collaborai.


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