Africa n°2 2014 Marzo - Aprile

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libri

Vivi!

di Pier Maria Mazzola

di Roland Rugero

Alla ricerca della democrazia di Arrigo Pallotti

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Inchiostro d’Africa

Nostra Signora del Nilo

di Laura Lori

di Mah Aissata Fofana

di Scholastique Mukasonga

Non è Precious Ramotswe, la detective tswana di Alexander McCall Smith, né è all’altezza del commissario Habib anch’egli maliano - dei noir di Moussa Konaté, ma l’ispettrice Fofy che tenta di capirci qualcosa in un omicidio è simpatica e, poi, a risolvere il caso ci penserà comunque la magia bambara! L’autrice, del Mali, è mediatrice culturale in Friuli.

P rem io Renaudot 2012, è un romanzo sui prodromi del genocidio in Ruanda: osservati in un liceo femminile di élite nel 1972-73, un anno cruciale. “Nostra Signora del Nilo” è il nome (di fantasia) di un convitto presso le sorgenti del fiume, là dove, prima della “rivoluzione sociale” del 1959 che rovesciò i rapporti di potere tutsi-hutu, era stata eretta una statua della Madonna. Nera, sì, ma dal naso troppo “tutsi”. Trama vivace, che vede tra l’altro una ragazza hutu non ideologizzata mettere in salvo una compagna tutsi. Nella sua rappresentazione al vetriolo, l’autrice - lontana dal Paese nel 1994, ma che negli eccidi perse mamma e molti parenti - mostra quanto di lunga data fossero i fermenti razzisti. Dei quali rende duramente corresponsabili i missionari da lei messi in scena.

Romanzo breve di un giovane talento burundese che è già più che una promessa. La guerra civile è alle spalle, solo evocata qua e là nel libro, ma sembra prolungarsi un clima di violenza. Testimone dei fatti è un’anziana donna guercia; protagonista, suo malgrado, un giovane muto (per malattia, per scelta, per entrambe le cose?). Nyamuragi si vede inseguito, sotto falsa accusa di tentativo di stupro a causa di un suo comportamento maldestro, ma innocente, da una folla manzoniana che ne decreta seduta stante l’impiccagione. In un finale da “arrivano i nostri” si vedrà condannato all’«unica pena possibile: la pena di vivere!». Una piccola storia che può essere anche metafora del Paese. Condotta, comunque la si intenda, con una scrittura, per lo più paratattica, personale e accattivante.

“L’Africa sub-sahariana tra autoritarismo e sviluppo” è il sottotitolo di questo saggio su questioni cruciali per il continente. Ormai a decenni dalle indipendenze, l’autore non si avventura in un’analisi generale di questa regione del mondo, bensì osserva tre Paesi da vicino. Sceglie Tanzania, Zambia e Zimbabwe perché hanno avuto percorsi sufficientemente lineari - senza interruzioni violente del loro cammino dovute a guerre o putsch - e storie tra loro intrecciate. Il libro, che ha il merito della chiarezza, segue uno schema storico-politico, con analisi che puntano a capire perché la lotta alla povertà e per i diritti sociali - obiettivi dichiarati fin dal primo giorno d’indipendenza - non abbia mai conseguito i risultati sperati, e quale rapporto ciò abbia con il tema democrazia.

“La letteratura postcoloniale somala fra diaspora e identità”: il sottotitolo restringe in realtà a un Paese - per l’Italia molto speciale - il titolo altrimenti troppo vasto. L’indagine si concentra su autori, soprattutto donne, che scrivono in italiano. Di forte interesse è già la contestualizzazione, dal senso in cui va inteso postcoloniale, con un’accezione non necessariamente temporale, alla memoria delle relazioni italo-somale: l’Italia ha esercitato maggiore influenza su questo Paese durante il lungo mandato Onu di amministrazione fiduciaria (1950-60) che non in epoca coloniale. E anche più tardi - si pensi all’era craxiana - le relazioni furono strette come con nessun altro Paese africano. Di qui la rilevanza del tema dell’identità, specie quando essere in diaspora è condizione così normale.

Edizioni Socrates 2013, pp. 87 - euro 9,00

Rubbettino, pp. 235 - euro 3,00

Ombre corte 2013, pp. 238 - euro 20,00

africa · numero 2 · 2014

Un cadavere sorridente, una calebasse piangente, un balanzan rimpicciolito

Edizioni Segno 2013, pp. 98, euro 10,00

EMI.IT

L’Editrice Missionaria Italiana (Emi) si è dotata recentemente di un nuovo sito (www.emi.it). Lo scopo rimane quello: dare evidenza ai titoli appena usciti, essere un catalogo online facilmente interrogabile e offrire la possibilità di acquisto diretto. Adesso lo fa in forma più pratica e gradevole. La produzione Emi si articola in cinque grandi filoni,ora più ecclesiali ora più “laici”, con le rispettive collane.

66thand2nd 2014, pp. 221 - euro 16,00


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