Afghanistan: Aspettando il 2014. La società civile afghana su pace, giustizia e riconciliazione

Page 28

1. LE RAGIONI DEL CONFLITTO Il primo capitolo è dedicato alle cause del conflitto, ai fattori che generano e alimentano la mobilitazione antigovernativa, agli elementi che ostacolano la pace. La cornice temporale di riferimento è quella degli ultimi dodici anni: l’Afghanistan “post-talebano”. Si è deciso di considerare soltanto l’ultima fase del conflitto, quella che comincia con il rovesciamento del regime talebano e con l’intervento della comunità internazionale a partire dal 2001. Sono state escluse dalla ricerca le fasi precedenti del conflitto, generalmente riconducibili a tre periodi storici: la rivoluzione comunista, l’instaurazione del governo guidato dal Partito democratico popolare dell’Afghanistan (Pdpa, 1978-9) e la successiva invasione sovietica (1979-89); la caduta del regime di Najibullah e la guerra civile (1989-96); il regime talebano (1996-2001). Dal momento che l’attuale conflitto è fortemente condizionato dall’eredità di quelli precedenti 12 , nella ricerca emergeranno comunque riferimenti a quei periodi. Soprattutto tra gli intervistati più anziani si registra la tendenza a riconoscere legami espliciti tra il conflitto attuale, la storia degli ultimi trent’anni, le aspettative per la pace futura. Questo primo capitolo si basa sull’idea che la condizione indispensabile per individuare i metodi più efficaci per costruire un percorso di pace sia comprendere le radici del conflitto o, meglio, quelle che sono percepite come tali. Il primo dato che emerge dalla ricerca è la forte esigenza di valutare il conflitto nelle sue ragioni più profonde, nelle sue cause strutturali e meno visibili, piuttosto che come un semplice scontro militare tra il governo afghano e i diversi gruppi antigovernativi 13 . Come diventerà evidente nel corso della lettura, le aspettative della maggioranza degli intervistati sul prossimo futuro e i loro suggerimenti sul processo di pace 14 sono fortemente condizionati dalla valutazione che danno delle cause della guerra. Il primo capitolo è suddiviso in due sottocapitoli principali: il primo è dedicato ai fattori esterni che alimentano il conflitto e ostacolano la pace, tra i quali l’interferenza dei paesi vicini e il ruolo degli Stati Uniti; il secondo ai fattori interni, tra i quali il deficit di fiducia nei confronti del governo e tra le comunità locali.

12

Sulle radici storiche del conflitto, si veda Thomas Ruttig, How It All Began: A Short Look at the Pre-1979 Origins of Afghanistan’s Conflict, AAN Occasional Paper 1/2013. Una delle più complete ricerche sulle ragioni della mobilitazione antigovernativa in chiave storica è quella di Antonio Giustozzi (con Niamatullah Ibrahimi), Thirty Years of Conflict: Drivers of Anti-Government Mobilisation in Afghanistan 1978-2011, AREU, 2012. 13 Si veda Antonio Giustozzi, Insurgency in Afghanistan, in Paul Rich e Isabelle Duyvesteyn (eds.), The Routledge Companion to Insurgency and Counter Insurgency, London, Routledge, 2012. 14 Per un’introduzione ai concetti di pace e peacebuilding si veda Thania Paffenholz, Civil Society and Peacebuilding, in Thania Paffenholz (ed.), Civil Society & Peacebuilding, op. cit. 28


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.