Afghanistan: Aspettando il 2014. La società civile afghana su pace, giustizia e riconciliazione

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TESTIMONIANZE 4. LA TRANSIZIONE E IL POST-2014 Testimonianze 4.1: Le aspettative “Quelli sulla prossima catastrofe nel 2014 sono soltanto voci. Non succederà niente di rilevante. Ora abbiamo una polizia, un esercito, Al Qaeda non è più forte come prima, Osama bin Laden è morto, i Talebani già sono stati sconfitti politicamente e ideologicamente, non sono in grado di riprendere il controllo del paese, la gente non li sostiene più. In questo la nuova generazione è la forza più importante, che si farà sentire nell’arco dei prossimi due decenni. Dove sembra che i Talebani siano forti, in realtà a essere forti sono i servizi segreti ‘regionali’”, Aziz Rafiee, direttore ACSF, Kabul “Gli accordi di partenariato firmati dal governo con alcuni paesi stranieri, tra cui Italia, Germania, Stati Uniti, mi rendono più ottimista. É un’indicazione chiara che la comunità internazionale non ripeterà gli errori passati, quando l’Afghanistan è stato abbandonato. In ogni caso, sento in giro molta preoccupazione. Tra la gente, prevale l’incertezza. Qui a Herat per esempio si investe meno che in passato, proprio perché nessuno sa cosa potrà accadere in futuro, e molti temono una nuova guerra”, Aziza Khairandish, West Coordinator CSHRN, Herat “Abbiamo fiducia nel futuro, ma solo Allah può sapere cosa ci riserva. A volte i media tendono a enfatizzare i pericoli del dopo 2014, sostenendo che una volta avvenuto il ritiro ci saranno molti cambiamenti negativi. Io non lo credo. Ma di certo non credo neanche in miglioramenti repentini. La cosa essenziale è che la comunità internazionale mantenga le sue promesse, soprattutto il sostegno al nostro esercito. Credo che le manterrà perché altrimenti perderebbe tutto quello che ha speso in questi ultimi dieci anni di aiuti e cooperazione”, content manager Radio Killid, Jalalabad “Difficile prevedere cosa accadrà. Tutto dipende dalle decisioni che prenderanno in questi mesi il governo e la comunità internazionale. Se il sistema verrà finalmente ripulito, se i corrotti verranno allontanati, potrà realmente avvenire la ‘trasformazione’. Altrimenti il sistema potrebbe facilmente crollare, perché la gente ogni giorno di più perde fiducia nel governo, e senza la fiducia della popolazione nessun sistema politico può durare a lungo”, Sayed Ikram Afzali, Head of Advocacy and Communication, Integrity Watch, Kabul “Non credo che dopo il 2014 ci saranno cambiamenti rilevanti nell’intensità del conflitto. Semmai, sarà il settore economico a risentirne di più. Ma anche l’economia dei Talebani ne risentirà”, Farid Aibad, Dipartimento educazione Farah e direttore AYSO “É un tema molto dibattuto. La gente non sa cosa aspettarsi. Da parte mia, non credo che ci saranno cambiamenti sostanziali. I Talebani forse indosseranno nuovi abiti, ma le forze di sicurezza afghane sono più forti di prima. Molti miei amici sono comunque preoccupati per quel che succederà”, Farzana Asra, studentessa Balkh University, giornalista radio-tv locale, Mazar-eSharif 132


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