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Banche in amministrazione straordinaria: il caso di CARIFE e le ripercussioni sui clienti

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E AMORE A F FA R I

a inizio 2013 a oggi ammontano a 12 le banche italiane in amministrazione straordinaria, dove il direttivo della banca e’ stato“ accompagnato alla porta” e sostituito da organi straordinari, tra cui un commissario, di nomina diretta Banca d’Italia. Un fenomeno purtroppo destinato ad aumentare; si pensi che nel 2012 il numero di banche sottoposto a questo provvedimento era 4. La prima causa di tutto cio’ e’ sicuramente da imputare alla crisi economica che da oramai cinque anni tiene sotto scacco il Paese. Le imprese, i privati che non riescono piu’ a pagare le rate dei mutui,

dei prestiti fanno aumentare la percentuale dei crediti malati degli istituti di credito. In seconda battuta, la gestione inappropriata di certe Direzioni Generali e’ stata la causa scatenante di questo fenomeno. E’ questo il caso della Cassa Risparmio di Ferrara, CARIFE, che ha subito le scelte sbagliate in campo immobiliare dei vertici operativi, investimenti fatti fuori dal territorio ferrarese che, oltre a essere stati fallimentari, hanno fatto precipitare il bilancio della banca. Negli anni passati fu fatto un maxi investimento nel fondo immobiliare Calatrava, gestito da Vegagest Immobiliare, partecipato

da Vegagest Srl al 100%, in cui l’azionista di riferimento era per il 30% Carife. L’operazione che prevedeva la realizzazione di un complesso immobiliare nei pressi della stazione centrale di Milano, si rivelo’ fallimentare. Chi sta pagando il conto di queste scelte azzardate e nefaste? Sicuramente i dipendenti dell’istituto, che stanno vedendo ridurre l’organico della banca. Ai clienti e’ stata garantita l’operativita’ ordinaria, ma sono molti quelli che, avendo affidamenti, sono stati chiamati dalle filiali e “invitati” ad estinguere nel piu’ breve tempo possibile la situazione debitoria, con ripercussioni rilevanti sull’equilibrio economico del cliente stesso. E gli azionisti? Dalla loro parte si e’ schierato anche CODACONS. Tutto ruota attorno all’aumento di capitale deciso dal CDA Carife nell’aprile 2011, che fu sottoscritto da circa la meta’ dei vecchi soci e da 5700 nuovi azionisti. Gia’ in quel momento si sapeva che Carife , a partire dal 2009, si trovava in una situazione economica critica. Il prezzo delle azioni era di 21 euro, ora e’ di 5,77 euro e, non essendo la banca quotata, la vendita e’ veramente difficile. Naturalmente tutte queste manovre vanno nella direzione di sanare la Cassa di Risparmio di Ferrara e soprattutto di renderla appetibile per l’acquisto di realta’ piu’ grandi. Sinceramente speriamo che tutto cio’ si realizzi visto che CARIFE e’ la banca piu’ importante del comprensorio ferrarese e non solo! Per info Vania Franceschelli Info@vaniafranceschelli.com

Vania Franceschelli Promotore Finanziario Responsabile Estero Anasf Associazione Nazionale dei Professionisti certificata €FA European Financial Advisor €FP European Financial Planner Specializzata in pianificazione finanziaria e successoria

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