IL VIZIO DEL FUMO

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Contro il tabagismo

Decalogo per una vita senza fumo

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Smettere di fumare è possibile (molti l’hanno già fatto) Il desiderio impellente della sigaretta dura solo pochi minuti I sintomi dell’astinenza si attenuano già nella prima settimana I primi effetti benefici si hanno dopo soli 20 minuti dall’ultima sigaretta Non sempre chi smette di fumare ingrassa, e comunque l’incremento ponderale è moderato (2-3 chili) Chi smette di fumare deve bere abbondantemente, mangiare più frutta e verdura e fare movimento Chi non riesce a smettere da solo può consultare il medico di famiglia Una terapia farmacologia e il supporto psicologico possono essere d’aiuto Le ricadute non devono scoraggiare: possono essere utili per riconoscere e affrontare i momenti critici Smettere di fumare arricchisce in salute l’ex-fumatore e chi gli sta vicino, soprattutto i bambini

A chi rivolgersi? Sul territorio nazionale sono presenti oltre 200 ambulatori per la cessazione dal fumo di tabacco. Per scegliere quello più vicino è possibile consultare il sito dell’Istituto Superiore di Sanità (www.iss.it/ossfad) o quello del ministero della Salute (www.ministerosalute.it). Si può anche telefonare al numero verde dell’Istituto Superiore di Sanità 800554088, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 10,00 alle 16,00.

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OkkiO a… Test noi consumatori • Periodico settimanale di informazione e studi su consumi, servizi, ambiente • Anno XXI • Supplemento al n. 62 • 11 novembre 2009 Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L.46/2004) art.1, comma 2 - DCV Roma

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…Il vizio del fumo

Smettere di fumare è possibile, e chi non ci riesce può rivolgersi al medico di famiglia Adiconsum, dalla parte del consumatore.


Cosa c’è nel fumo di una sigaretta? Oltre alla nicotina, un alcaloide che agisce sui sistemi cardiovascolare e nervoso e induce dipendenza, il fumo di tabacco contiene circa 4000 sostanze chimiche. Molte di esse sono cancerogene (idrocarburi aromatici, naftilamina, sostanze radioattive, cadmio, cloruro di vinile, benzopirene, etc.), altre hanno comunque effetti irritanti che favoriscono le infezioni dell’apparato respiratorio.

I danni indotti dal tabagismo La diretta correlazione tra fumo e alcuni tumori (polmone, bocca, lingua, laringe, esofago, stomaco, pancreas, reni e vescica) è ormai ampiamente dimostrata. Il tabagismo però è responsabile anche di patologie cardiovascolari (danni coronarici, infarto, ictus, arteriopatie periferiche) e respiratorie (infiammazioni dell’albero respiratorio, infezioni respiratorie acute, asma, enfisemi, bronchiti croniche), nonché della riduzione della fertilità sia dell’uomo che della donna. Durante la gravidanza, inoltre, il fumo ha effetti nocivi sul feto (aborti spontanei, basso peso alla nascita). In Italia muoiono ogni anno per cause legate al fumo circa 90.000 persone, e il 35% delle morti nei soggetti maschi di età compresa fra i 35 e i 69 anni è da attribuire al tabagismo; è direttamente correlato al fumo – in particolare – il 94% delle morti per tumore al polmone).

Il fumo passivo Secondo l’Airc, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, anche il “fumo passivo” (Ets = environmental tobacco smoke) è da ritenersi certamente cancerogeno per l’uomo, producendo – negli ambienti domestici – un aumento del rischio di tumore al polmone pari al 20% nelle donne e al 30% negli uomini; nei posti di lavoro l’incremento del rischio è del 16-19%.

Gli effetti sui bambini Anche nei bambini, naturalmente, l’esposizione al fumo passivo ha effetti nocivi (aumento del rischio di infarto e delle malattie respiratorie). Nei neonati, in particolare, il fumo passivo può causare infezioni polmonari, irritazione degli occhi, tosse, asma e otiti.

Non è mai troppo tardi per smettere Smettere di fumare conviene a qualsiasi età, anche se si è preda del vizio già da lungo tempo, poiché i primi vantaggi della rinuncia al tabagismo sono immediati. Dopo soli venti minuti dall’ultima sigaretta, infatti, la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca si normalizzano, e dopo otto ore torna a livelli normali anche l’ossigenazione del sangue. Dopo un giorno i polmoni iniziano a ripulirsi, espellendo muco e sostanze nocive, e inizia a scendere il rischio di attacco cardiaco; dopo due giorni nell’organismo non c’è più traccia di nicotina, e la ricrescita delle terminazioni nervose migliora i sensi dell’olfatto e del gusto; dopo tre giorni il rilassamento dei bronchi e l’aumento della capacità polmonare facilitano la respirazione, determinando una diffusa sensazione di benessere. Tra le due settimane e i tre mesi migliora progressivamente la circolazione, la pelle torna liscia e morbida, i capelli riacquistano volume e lucentezza. Trascorsi nove mesi la recuperata funzionalità polmonare ha restituito un normale livello generale di energia a tutto l’organismo: sono scomparsi il respiro corto, la sensazione di affaticamento e la tosse. Anche il rischio di malattie cardiovascolari è ormai sensibilmente ridotto. Se poi l’astinenza dal fumo si protrae abbastanza a lungo i danni prodotti dal tabagismo vengono completamente riparati. Dopo cinque anni l’ex-fumatore medio (un pacchetto di sigarette al giorno) ha ridotto di circa la metà i propri rischi di tumore polmonare e di malattie cardiovascolari; trascorsi dieci anni le cellule precancerose sono state completamente rimpiazzate, con conseguente ulteriore riduzione del rischio di tumore. Dopo 15 anni il rischio di malattie cardiovascolari, di tumore polmonare e in generale la probabilità di morte sono scesi agli stessi livelli di chi non ha mai fumato.

Come smettere di fumare? Smettere da soli è possibile (il 90% degli ex-fumatori ha smesso senza bisogno di aiuto). Le prime 24 ore dall’ultima sigaretta sono le più difficili, e nei primi 4 giorni sono più intensi i sintomi dell’astinenza, che tendono ad attenuarsi dalla prima settimana al primo mese, mentre sensazioni di malessere (come affaticabilità, irritabilità, difficoltà di concentrazione, aumento dell’appetito, ecc.) possono persistere anche per alcuni mesi. Chi non riesce a smettere da solo, può trovare nel medico di famiglia un supporto prezioso per la definizione di un percorso. Una strategia possibile è quella della Terapia farmacologica: sostitutivi della nicotina (NRT) e bupropione possono alleviare i sintomi di astinenza; inoltre sono attualmente allo studio nuovi farmaci che diminuiscono il piacere associato al fumo. Molto utile anche il sostegno psicologico di operatori specializzati, sia vis à vis che telefonico, che facilita la decisione smettere e aiuta a rafforzare le proprie motivazioni. Terapie di gruppo possono aggiungere alle strategie cognitive e comportamentali la condivisione dei problemi e delle motivazioni con altri fumatori.


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