Maturità Spirituale

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Spirituale MATURITÀ

Lo scrittore dell’epistola agli Ebrei incoraggia i lettori a protendersi verso la meta della maturità spirituale: “Perciò, lasciando l’insegnamento elementare intorno a Cristo”, esorta, “tendiamo a quello perfetto” (6:1). L’apostolo Paolo, d’altra parte, attribuisce i problemi della chiesa di Corinto all’immaturità dei suoi membri. Era costretto a scrivere loro come a bambini in Cristo e non come a uomini e donne spiritualmente maturi (cfr. I Corinzi 3:1). La ragione della debolezza spirituale di molte chiese ai nostri giorni non è forse dovuta al fatto che alcuni credenti non sono mai progrediti oltre i primi elementi basilari della fede? La serie di studi, riflessioni e pensieri che compongono questo volume vogliono essere un modesto contributo per colmare questa lacuna. I singoli studi sono raggruppati intorno ad ogni Persona della Trinità, perché ognuna contribuisce all’opera di santificazione del credente. Gli studi raccolti e ordinati in forma ridotta in questo libro, con la speranza che aiutino molti credenti nel cammino verso la maturità spirituale, sono stati presentati in Conferenze Bibliche che l’autore ha svolto in diverse nazioni del mondo.

J. Oswald Sanders

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ISBN 978 88 89698 23 5

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Servizio Pubblicazioni delle “Assemblee di Dio in Italia”

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Titolo originale: “On to Maturity” 1962, John Oswald Sanders Marshall Morgan & Scott 1-5 Portpool Lane Holborn, E.C.I. - Londra (G.B.) Edizione italiana: “Maturità Spirituale” © ADI-Media s.r.l. Via della Formica, 23 - 00155 Roma Tel. 06 2251825 - 2284970 Fax 06 2251432 Email: adi@adi-media.it Internet: www.adi-media.it Servizio Pubblicazioni delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia” Dicembre 2007 - Tutti i Diritti Riservati Traduzione: F. M. T. - A cura dell’Editore Tutte le citazioni bibliche, a meno che non sia indicato diversamente, sono tratte dalla Bibbia Versione Nuova Riveduta (1996), Società Biblica di Ginevra - Svizzera Stampa: Typokolor - Roma Si ringraziano tutti quelli che hanno contribuito alla pubblicazione di questo libro.

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Indice Introduzione................................................................................pag.

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PRIMA PARTE 1 - LA SOVRANA PROVVIDENZA DI DIO “Tutte le cose cooperano al bene” ................................... »

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2 - LA PROSTRANTE VISIONE DI DIO “Ti prego, fammi vedere la tua gloria”........................... »

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3 - LA RISOLUTA PERSEVERANZA DI DIO “L’Iddio di Giacobbe”........................................................ »

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4 - LA SAGGIA DISCIPLINA DI DIO “L’agricoltore ara sempre per seminare?” .................... »

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5 - LA MANIFESTAZIONE DELLA POTENZA DI DIO “La mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza” »

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6 - L’AVVERSIONE MORALE DI DIO “Sei cose odia l’Eterno… gli occhi alteri” ...................... »

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7 - L’ESAURIENTE COMPENSAZIONE DI DIO “Ecco, io vedo quattro uomini… e l’aspetto del quarto è come quello d’un figlio degli dei” ................................ »

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SECONDA PARTE 1 - LA VISIONE SUPREMA DI CRISTO “Vidi… uno somigliante ad un figliuol d’uomo” ........ »

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2 - L’IDONEITÀ TRASCENDENTE DI CRISTO “Tu sei degno… perché sei stato immolato” ................ »

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3 - IL COMPLETAMENTO DELL’OPERA DI CRISTO “Vivendo egli sempre per intercedere per loro” ......... »

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4 - IL CARATTERE IDEALE SECONDO CRISTO “Beati i poveri in ispirito”.................................................. »

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5 - LE CONDIZIONI PER ESSERE DISCEPOLI DI CRISTO - “Non può essere mio discepolo” ............ »

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6 - UNA LETTERA PERSONALE DA PARTE DI CRISTO - “All’angelo della chiesa di Efeso scrivi …” .... »

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7 - REGNARE NELLA VITA PER MEZZO DI CRISTO “Regneranno nella vita per mezzo di quell’uno che è Gesù Cristo” .............................................................. »

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TERZA PARTE 1 - LO SPIRITO SANTO – IL SOFFIO DI DIO “Si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia” ............................................................................ »

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2 - LA POTENZA TRASFORMATRICE DELLO SPIRITO SANTO - “Siamo trasformati…secondo l’azione del Signore, che è lo Spirito” ............................. »

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3 - IL FUOCO PURIFICATORE DELLO SPIRITO SANTO - “Allora piombò il fuoco del Signore” .......... »

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4 - L’AZIONE POTENTE DELLO SPIRITO SANTO “Non per potenza, né per forza, ma per lo Spirito Mio” ..................................................................... »

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5 - LA PASSIONE MISSIONARIA DELLO SPIRITO SANTO - “Lo Spirito Santo disse: ‘Mettetemi a parte Barnaba e Saulo’” ............................................................... »

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Epilogo.......................................................................................pag. 205


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Introduzione Lo scrittore dell’epistola agli Ebrei incoraggia i lettori a protendersi verso la meta della maturità spirituale: “Perciò, lasciando l’insegnamento elementare intorno a Cristo”, esorta, “tendiamo a quello perfetto” (6:1). L’apostolo Paolo, d’altra parte, attribuisce i problemi della chiesa di Corinto all’immaturità dei suoi membri. Era costretto a scrivere loro come a bambini in Cristo e non come a uomini e donne spiritualmente maturi (cfr. I Corinzi 3:1). La ragione della debolezza spirituale di molte chiese ai nostri giorni non è forse dovuta al fatto che alcuni credenti non sono mai progrediti oltre i primi elementi basilari della fede? La serie di studi, riflessioni e pensieri che compongono questo volume vogliono essere un modesto contributo per colmare questa lacuna. I singoli studi sono raggruppati intorno ad ogni Persona della Trinità, perché ognuna contribuisce all’opera di santificazione del credente. Gli studi raccolti e ordinati in forma ridotta in questo libro, con la speranza che aiutino molti credenti nel cammino verso la maturità spirituale, sono stati presentati in Conferenze Bibliche che l’autore ha svolto in diverse nazioni del mondo. Lo stile perciò risulta essere piano e discorsivo e questo spiega talvolta la mancanza d’uniformità nei punti esposti e nello svolgimento del tema che di volta in volta viene trattato. In ogni caso, chi pubblica questo libro è certo della validità spirituale e dell’aderenza biblica dei suoi contenuti, che saranno certamente di incoraggiamento per quanti desiderano consacrarsi maggiormente al Signore e crescere “… all’altezza della statura perfetta di Cristo” (Efesini 4:13). L’Editore 5


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1 La sovrana provvidenza di Dio “Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno”(Romani 8:28)

Lettura biblica: Romani 8:26-30

Questa frase, interpretata bene nel suo contesto, può recare conforto e gioia illimitati al credente afflitto. L’apostolo Paolo era profondamente convinto di ciò: “Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene…”. Non aveva dubbi; era certo della provvidenza divina. Credeva che “Dio fa in modo che tutto concorra per il meglio” (1). Le lamentele non avrebbero avuto senso, perché ogni evento della vita era pianificato o permesso dal Signore. I credenti potevano (1) James Scholefield. Nato a Henley-on-Thames, Inghilterra, il 15 novembre 1789. Svolge i suoi studi al Christ’s Hospital ed al Trinity College di Cambridge di cui diviene professore di lingua greca. Insegnante eccellente, di scuola classica, è ricordato per diverse opere di stampo filologico e per alcune note testuali sul Nuovo Testamento. Svolge il suo ministerio a Cambridge dal 1823 al 1853, fino a quando, il 4 aprile, nella cittadina di Hastings, raggiunge il Signore in gloria. N.d.E.

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MATURITÀ SPIRITUALE

quindi attuare il suo consiglio per progredire verso la maturità: “In ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesú verso di voi” (I Tessalonicesi 5:18). Il pianto poteva mutarsi in canto. Appropriarsi di questa verità, aveva permesso a lui e a Sila di cantare inni a Dio sul far della mezzanotte (cfr. Atti 16) quando i loro progetti sembravano falliti ed erano rinchiusi in una prigione con la schiena sanguinante. Gli importava poco trovarsi in cattive condizioni fisiche, perché sapeva di amare Dio e d’essere stato chiamato secondo il Suo disegno. Ogni cosa, anche le avversità, avrebbero certamente concorso per il meglio. Dobbiamo chiederci: condividiamo la stessa certezza? L’apostolo Paolo si esprime, nei suoi testi ispirati, in termini tanto sbalorditivi che è impossibile restare indifferenti. Parole meno categoriche sarebbero più facili da accettare. Di fronte a sofferenze devastanti, sostenere che tutto coopera per il bene suona dubbio e scollegato dalla realtà. È davvero così? Dobbiamo accogliere con scetticismo questa dichiarazione o possiamo abbracciarla con gioioso realismo? Interpretato nel suo contesto, nessun altro versetto della Scrittura può infondere tanta serenità e stabilità in mezzo alle tragedie e le delusioni della vita. L’affermazione che “tutte le cose cooperano al bene”, non va isolata dalle due condizioni necessarie: “Di quelli che amano Dio” e “i quali sono chiamati secondo il suo disegno”. Queste due clausole ne precisano l’opportuna applicazione. In altre parole, tutte le cose cooperano al bene secondo alcuni precisi requisiti. Due presupposti sono necessari: il primo è una corretta relazione con Dio. I beneficiari di questa promessa sono i membri della famiglia di Dio, che ricevono l’affetto del Padre e lo manifestano. Tali persone sanno che Dio non permetterebbe nulla di male nella loro vita, perché non ha risparmiato il proprio Figliolo per salvarli. L’amore si fida anche quando non riesce a capire. 10


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LA SOVRANA PROVVIDENZA DI DIO

Poi c’è la partecipazione al proposito divino. Essi sono “chiamati” secondo lo scopo eterno di Dio ed hanno rinunciato ai propri piani per far posto al Suo progetto per loro. Sanno che il Suo disegno perfetto non può essere sovvertito dal male. Dio amalgama tutte le cose per il loro bene. Per il Signore, l’imprevisto non è imprevisto e la sventura non è sventura. La promessa divina si traduce in realtà per coloro che Lo amano. Questo versetto è un’occasione d’inciampo per le persone ribelli, ma irradia consolazione al cuore caldo d’affetto nei confronti di Dio. Chi rientra nella categoria indicata, quindi, ha diritto al conforto del versetto. Sorge inevitabile una domanda: la tragedia può essere un bene? La malattia è un bene? Il lutto è un bene? La frustrazione è un bene? Perché Dio permette che i Suoi figlioli siano colpiti? Ai giorni di Paolo, il mondo reagiva alle avversità in quattro modi diversi. Gli Epicurei dicevano: “Mangiamo e beviamo perché domani morremo”. I Cinici sfidavano il Fato a progettare gli eventi peggiori. Gli Stoici stringevano i denti per accettare la volontà divina. Epitteto, il massimo esponente della cosiddetta “Nuova Stoà”, ovvero dell’ultima grande fase che la scuola stoica conobbe dopo la sua fondazione, scriveva nelle sue Diatribe: “Abbi il coraggio di guardare la divinità e dire: ‘Trattami come vuoi da ora in poi. Sono unito a te; sono tuo. Non mi ritrarrò da nessuna cosa se pensi che possa farmi del bene. Guidami dove vuoi; fammi indossare le vesti che preferisci. Vuoi che persista o rinunci, che resti fermo o fugga, che sia ricco o povero? In ogni situazione continuerò a riconoscerti dinanzi a tutti gli uomini’”. Nel nostro testo, però, viene descritta l’attitudine cristiana, non la sfida o l’indifferenza e neanche l’accettazione rassegnata degli eventi. Il cristiano accetta con gioia l’avversità o il dolore, sapendo che tutte le cose cooperano per il suo massimo beneficio. 11


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MATURITÀ SPIRITUALE

Da questo versetto emergono quattro verità consolanti:

IL PIANO DI DIO È BUONO “Tutte le cose cooperano al bene …” L’espressione “al bene” rende difficile l’applicazione pratica di questo versetto. Il “bene” promesso da Dio nel Suo amore lungimirante, non sempre è buono e gradito ai nostri occhi e secondo i nostri metodi di valutazione. A volte, la Sua provvidenza può apparire disastrosa dal punto di vista temporale e materialistico. Il bene promesso da Dio è spirituale e può passare del tempo prima di scorgerne il vero beneficio. Nella vita di Giobbe, ci sarebbero voluti anni prima che la provvidenza divina si rivelasse vantaggiosa. Le sue afflizioni erano state concepite dalla mente malvagia di Satana. Giobbe però non le attribuì ad una sorte cieca, né all’azione satanica fine a sé stessa. Pronunciò invece le nobili parole: “… il SIGNORE ha dato, il SIGNORE ha tolto; sia benedetto il nome del SIGNORE” (1:21). Schernito dalla moglie, mantenne la fiducia in Dio: “… Tu parli da donna insensata! Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo di accettare il male? In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra” (2:10). Gli eventi successivi mostrano che la sua scelta di fede era ben motivata. Uscì dalle prove arricchito, non impoverito. Dio, senza condonarla, utilizzò la cattiveria di Satana per farla cooperare al bene di Giobbe, senza abbuonare il male. “Tendiamo ad interpretare il bene in termini di benefici materiali”, scrive Vernon Grounds (2), “reputiamo un bene se siamo esenti da malattie, se i nostri corpi non sono (2) Vernon C. Grounds. Scrittore evangelico e secondo Presidente del Denver Seminary, un Istituto Biblico Evangelico statunitense conosciuto per il suo rigore accademico e per una notevole dose di insegnamenti formativi di carattere profondamente spirituale. N.d.E.

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LA SOVRANA PROVVIDENZA DI DIO

mai colpiti da dolori, se abbiamo sempre denaro in tasca o risparmi in banca, se viviamo in case moderne e godiamo di lussi, se possiamo vestire bene e trascorrere lunghe vacanze al mare… Siamo vittime di una civiltà materialistica e, nonostante la nostra fede cristiana, consideriamo equivalenti gli agi ed il bene. Tendiamo anche a mettere sullo stesso piano il bene con il successo… Oppure siamo propensi a confondere il bene con il piacere… queste equivalenze, però, sono lontane milioni di chilometri dall’insegnamento dell’apostolo Paolo. Si tratta di false corrispondenze; per questo abbiamo problemi nell’interpretare Romani 8:28. La tragedia dell’incendio scoppiato a Serampore, in India, il 12 marzo del 1812, illustra bene questa verità. In pochi istanti, andò in fumo l’opera di traduzione di William Carey e dei suoi colleghi durata anni di fatiche. La perdita di carta per stampare Bibbie fu enorme. I caratteri tipografici in metallo appena realizzati in lingua Tamil e Cinese, andarono perduti. Si volatilizzarono gran quantità di manoscritti, grammatiche e dizionari compilati a mano laboriosamente. William Carey scrisse: ‘Si sono salvate soltanto le macchine di stampa. È un colpo durissimo, perché questo c’impedirà di stampare le Scritture per molto tempo. Dodici mesi di duro lavoro non basteranno a recuperare ciò che abbiamo perso; per non parlare della perdita di manoscritti, ecc. che difficilmente potremo mai compensare’ ”. La perdita dei manoscritti cui si riferiva Carey, includeva porzioni di quasi tutte le sue versioni indiane della Bibbia; tutto il Nuovo Testamento in lingua Kanarese, due grandi libri dell’Antico Testamento in Sanscrito, molte pagine del suo dizionario in lingua Bengali, tutta la sua grammatica in lingua Telugu e gran parte di quella Punjabi, oltre ad ogni traccia del suo dizionario di Sanscrito già in fase di completamento, capolavoro della sua carriera di linguista. Tuttavia, espresse fi13


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ducia in Dio con parole simili al nostro testo: “Dio tirerà fuori il bene da questo male e farà in modo che promuova i nostri interessi per la Sua gloria”. Prima che le ceneri si raffreddassero, un collaboratore di Carey, Marshman, scriveva che quel disastro era “un altro passo nelle vie della Provvidenza, che richiede un esercizio di fede in Colui la cui Parola, ferma come le colonne del cielo, ha decretato che tutte le cose cooperano al bene di chi ama Dio. Dobbiamo essere forti nel Signore. Egli non abbandonerà l’opera delle Sue mani”. L’aver afferrato questa verità aiutò quei missionari a conservare la pace nel cuore. “Produsse in me uno stato di tranquilla sottomissione. Potevo guardare in alto e dare il benvenuto alla volontà di Dio”, scrisse Marshman. Carey raccontò che lo aveva rasserenato il versetto: “Fermatevi… e riconoscete che io sono Dio”. Ward, un altro collaboratore di Carey, fu addirittura visto giubilare durante l’incendio. Tutto questo poteva davvero cooperare al bene? Non è da sconsiderati fare un’affermazione del genere? Poco tempo dopo, la strategia di Dio fu chiara. “La catastrofe sturò gli orecchi della cristianità britannica. Attraverso le fiamme dell’incendio videro la grandezza dell’impresa. La notizia si diffuse dappertutto. La distruzione si rivelò un segnale luminoso, e moltiplicò i sostenitori e gli estimatori della Missione. Procurò una fama tanto vasta a quell’opera da capovolgere la natura dell’evento. “Il fuoco ha conferito all’impresa una notorietà che nient’altro poteva darle”, ammonì Fuller con animo sincero. “Tutti vogliono aiutarci. Badiamo a non sprecare questa benedizione, affinché Dio non smetta di assisterci”. Qual era dunque il bene che Paolo aveva in mente? La risposta è nel contesto: “Perché quelli che Egli ha preconosciuti, li ha pure predestinati ad esser conformi all’immagine del Suo Figliolo” (Romani 8:29). Secondo Paolo, tutto ciò che lo rendeva più simile a Cristo, era un bene, a prescindere da come influiva sulla sua comodità, salute, successo o piacere. Gli agi materiali non favoriscono la somiglianza a Cristo. Il 14


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LA SOVRANA PROVVIDENZA DI DIO

carattere di molti migliora attraverso le malattie. Per altri, il successo negli affari è la campana funebre della santità. La ricerca dei piaceri, produce devastazione spirituale.

IL PIANO DI DIO È DINAMICO “Tutte le cose cooperano al bene” Il cuore che ama Dio, Lo scorge presente persino negli eventi più spiacevoli e penosi. Tutto contribuisce al bene perché Dio trasforma il disastro in benedizione e la tragedia in trionfo. La Sua opera non è sempre palese. Anzi, spesso può sembrare che non stia facendo nulla. Lo storico Carlyle (3) afferma, in profonda crisi spirituale e nell’angoscia del suo cuore: “La cosa peggiore di Dio è che Egli non fa nulla”. Tuttavia, quando tutto sembra immobile, Dio è più attivo che mai. Nella natura, la Sua opera è impercettibile, ma non per questo meno potente. Sotto il Suo controllo invisibile, le stelle mantengono il corso loro assegnato, gli oceani rispettano i limiti stabiliti. Di fronte all’immobilità apparente di Dio, non bisogna mai prendere le cose in mano e cercare d’essere Provvidenza a sé stessi. Gli eventi quotidiani, tragici o lieti che siano, sono il materiale grezzo con cui Dio intesse il disegno dell’esistenza. “Questo balletto di circostanze malleabili e di svariate combinazioni ha il semplice scopo di dare all’anima la sua piega”. Introduci Dio negli eventi della vita e dal caos emerge l’ordine. “Egli è troppo buono per fare qualcosa di crudele, troppo savio per commettere un errore”. Nessuno è in grado di concepire disegni migliori per promuovere il nostro bene. (3) Thomas Carlyle. Nato in Scozia a Ecclefechan il 4 dicembre 1795, muore a Londra il 5 febbraio 1881. Proveniva da una famiglia strettamente calvinista, durante i suoi studi universitari attraversa una profonda crisi spirituale. Noto storico, saggista e filosofo scozzese, uno dei più famosi critici del primo periodo vittoriano. Nello stile di Carlyle si sentono il ritmo biblico e il peso che hanno valori quali la sottomissione a Dio e l’impegno nel lavoro. N.d.E.

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Spirituale MATURITÀ

Lo scrittore dell’epistola agli Ebrei incoraggia i lettori a protendersi verso la meta della maturità spirituale: “Perciò, lasciando l’insegnamento elementare intorno a Cristo”, esorta, “tendiamo a quello perfetto” (6:1). L’apostolo Paolo, d’altra parte, attribuisce i problemi della chiesa di Corinto all’immaturità dei suoi membri. Era costretto a scrivere loro come a bambini in Cristo e non come a uomini e donne spiritualmente maturi (cfr. I Corinzi 3:1). La ragione della debolezza spirituale di molte chiese ai nostri giorni non è forse dovuta al fatto che alcuni credenti non sono mai progrediti oltre i primi elementi basilari della fede? La serie di studi, riflessioni e pensieri che compongono questo volume vogliono essere un modesto contributo per colmare questa lacuna. I singoli studi sono raggruppati intorno ad ogni Persona della Trinità, perché ognuna contribuisce all’opera di santificazione del credente. Gli studi raccolti e ordinati in forma ridotta in questo libro, con la speranza che aiutino molti credenti nel cammino verso la maturità spirituale, sono stati presentati in Conferenze Bibliche che l’autore ha svolto in diverse nazioni del mondo.

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