Nuovo Commentario Biblico Illustrato

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7-08-2008

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INTRODUZIONE INTRODUCTION9 9

Designazioni scritturali della Bibbia Il Signore Gesù si riferiva abitualmente ai libri dell’A.T. definendoli “le Scritture” (Mt. 21:42; Mc. 14:49; Gv. 5:39). I Suoi discepoli fecero altrettanto (Lc. 24:32;At. 18:24; Rom. 15:4). Paolo li indicava come “gli Scritti sacri” (II Tim. 3:15), “le sante Scritture” (Rom. 1:2),“gli oracoli di Dio” (Rom. 3:2). In un’occasione Gesù le chiamò “la Legge di Mosè” ed i “Profeti ed i Salmi” (Lc. 24:44), riecheggiando la disposizione formale dei libri in ebraico. L’A.T. è definito brevemente “la Legge e i Profeti” (cfr. Mt. 5:17; 11:13;At. 13:15). In modo ancora più conciso, il termine “la Legge” comprende tutte le altre sezioni (Gv. 10:34; 12:34; 15:25; I Cor. 14:21). Non vi è alcun nome nella Bibbia per indicare il corpo completo della Sacra Scrittura. Le sole Scritture conosciute inizialmente erano quelle dell’A.T. ed i primi libri del N.T. Nel Nuovo Testamento, Pietro fa riferimento alle epistole di Paolo, definendole “Scritture” (II Pt. 3:16).

I termini “Antico Testamento” e “Nuovo Testamento” Sin dalla fine del II sec. i termini “Antico Testamento” e “Nuovo Testamento” furono usati per differenziare le Scritture ebraiche da quelle cristiane. La raccolta ufficiale degli scritti cristiani, fatta dopo la metà del II sec., fu chiamata Nuovo Testamento. Questa raccolta venne posta accanto ai libri canonici ebraici come aventi pari ispirazione ed autorità. Le scritture ebraiche furono allora chiamate “Antico Testamento”.Tertulliano, un apologeta latino (ca. 200 d.C.), fu il primo ad usare il termine Novum Testamentum. In seguito divenne di uso generale, e il concetto di Bibbia cristiana si cristallizzò. Applicati alle Scritture, i termini Antico Testamento e Nuovo Testamento significano

Una pagina riccamente ornata del Vangelo di Lindisfarne, copiato in Latino, nel ‘700

precisamente Antico e Nuovo Patto. Il Patto (ebr. berith; gr. diatheke) è una continuazione della designazione veterotestamentaria della legge mosaica, il libro del patto (II Re 23:2). Paolo parla in questo senso della lettura dell’“Antico Patto” (II Cor. 3:14). Similmente, l’uso neotestamentario di diatheke non è testamento o volontà (eccetto in Eb. 9:16, 17), come nel greco classico, ma patto. L’uso più antico, comunque, è fissato troppo stabilmente per essere cambiato. È importante notare che nel Nuovo Testamento, molti degli eventi riportati (p. es. la maggior parte dei quattro Vangeli) si verificarono sotto l’Antico Patto. La morte di Cristo, accompagnata dal lacerarsi della cortina, che separava il luogo santo dal luogo santissimo (Mt. 27:51), pose fine all’era della Legge e diede inizio effettivamente al Nuovo Testamento (Patto).

Le lingue della Bibbia L’A.T. fu scritto quasi interamente in ebraico, un dialetto semitico affine al fenicio e all’ugaritico. Le sole porzioni scritte in aramaico, altra lingua semitica affine all’ebraico, furono Esd. 4:86:18; 7:12-26; Dan. 2:4-7:28, e Ger. 10:11. Il N.T. fu scritto interamente in greco. L’archeologia ha mostrato che si trattava della lingua comune (Koiné) del mondo greco-romano di allora.

Ordine dei libri nell’Antico Testamento ebraico I libri canonici in una Bibbia ebraica moderna sono 24 e sono organizzati secondo una triplice suddivisione: la Legge (Torah), i Profeti (Nebi’im) e gli Scritti (Kethubim), definiti anche “i Salmi” (Lc. 24:44). Questa suddivisione è

Job:E9-70997 Title:Unger's Bible Handbook(Revised Ed) 175# Dtp:44 Page:8-9


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