3. convegno Prof Berardi

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LA MUSICA: l’arte di vivere sospesi


Musicoterapia Benenzon:

Musicoterapia una tecnica psicoterapica, che utilizza suono, musica, movimento. Gli strumenti corporei sonori e musicali determinano una relazione collaborativa tra terapeuta e paziente, o gruppi di pazienti, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e di riabilitare e recuperare i pazienti per la società .


PRINCIPI DELLA MUSICOTERAPIA  Principio dell’ISO

 L’0GGETTO INTERMEDIARIO  L’0GGETTO INTEGRATORE


MUSICOTERAPIA E DEMENZA America Accademy of Neurology (2001): Musicoterapia come tecnica per migliorare le attività funzionali e ridurre i disturbi del comportamento nel malato affetto da demenza. La musica sembra rivelarsi una via di accesso privilegiata per contattare il cuore dei malati, i quali, nonostante il deterioramento cognitivo dovuto alla malattia, preservano intatte certe abilità e competenze musicali fondamentali come intonazione, sincronia ritmica, senso della tonalità. Durante le sedute i pazienti cantano canzoni popolari, ascoltano musica dal vivo e/o registrata, danzano liberamente o vengono coinvolti in danze popolari molto semplici, accompagnano con strumenti a percussione brani musicali o canzoni. Tutto ciò permette di integrare funzioni cognitive, affettive, fisiche ed interpersonali, utilizzando tecniche attive e ricettive.


L’intervento musicoterapico Obiettivi da Raggiungere     

socializzare; modificare lo stato umorale della persona; contenere l’aggressività, il Wondering (vagabondaggio afinalistico) e gli stati ansiosi-depressivi; accrescere l’autostima e la considerazione di se stessi; riattivare la memoria musicale ed emozionale: recuperare il presente attraverso la rivisitazione e la riappropriazione dei ricordi; indurre un comportamento musicale attivo (cantare o suonare uno strumento) per favorire il mantenimento delle abilità motorie, anche attraverso movimenti semplici del corpo; costruire una relazione empatica tra musicoterapeuta e paziente.


Attività propedeutiche alla seduta

Collaborazione con l’équipe multiprofessionale

Collaborazione con le famiglie


SEDUTE MUSICOTERAPICHE Poiché la maggior parte dei malati perde precocemente la scansione spazio-temporale è che le sedute siano svolte sempre nello stesso spazio, alla stessa ora e dagli stessi operatori. Anche i contenuti degli incontri devono avere una successione temporale definita e ripetitiva affinché i pazienti trovino stabilità e regolarità. Le proposte si succedono gradualmente: l’approccio iniziale è forse la fase più delicata poiché deve attirare ed incuriosire con discrezione i malati per invitarli a partecipare alle sedute, la fase centrale è caratterizzata da maggior coinvolgimento fisico-emotivo, quindi la chiusura e il saluto finale.


Tipi di seduta

SEDUTE

INDIVIDUALI

SEDUTE

DI GRUPPO


SEDUTE DI GRUPPO


 MUSICOTERAPIA

ATTIVA

Tecnica che si basa sull’autoproduzione sonora del paziente attraverso l’uso degli strumenti musicali, della voce, dei gesti, dei movimenti, favorendo la creatività e l’espressività spontanea.

 MUSICOTERAPIA

RICETTIVA

Tecnica che si basa sull’ascolto di suoni e di musiche scelte dal musicoterapeuta che permettono al paziente di rilassarsi, di provare emozioni, evocare ricordi positivi per osservare gli effetti psicofisiologici musicali del paziente.


ES. DI MUSICOTERAPIA ATTIVA


ES. DI MUSICOTERAPIA RECETTIVA


 Setting  Linee di

intervento e presupposti metodologici

Ricreare il clima delle "veglie" serali del passato, quando attorno a un focolare si andava a veglia presso una famiglia di amici o parenti e ci si intratteneva con racconti, canti e balli;

Offrire un menù vario di attività musicali per assecondare e andare incontro alle esigenze di ogni componente del gruppo;

Prevedere una progressione nelle proposte: da attività musicale iniziale più calma e con minore coinvolgimento (ascoltare musica registrata) ad attività più coinvolgente e partecipante (cantare in gruppo) per proseguire verso esperienze musicali sempre più coinvolgenti a livello fisico ed emozionale (suonare strumenti a percussione con sequenze ritmiche o danza, improvvisazione strumentale), per chiudere con un ritorno ai tempi lenti dell’inizio. L’obiettivo è favorire la partecipazione e l’espressione delle persone, facendole entrare gradualmente nel clima delle attività.

Partire dall’informale per arrivare alle regole, allo strutturato: si parte da una situazione informale, non costrittiva, senza precise consegne o regole, lasciando che le cose accadano da sole, e che le persone reagiscano liberamente agli stimoli della musica; i loro spunti, stimoli o reazioni vengono raccolti dal musicoterapeuta, e "rilanciati", in modo amplificato, riproposti in una forma più strutturata, secondo il metodo di intervento del dialogo sonoro.


I contenuti delle sedute


AttivitĂ musicali Un programma di lavoro di musicoterapia prevede molteplici attivitĂ musicali legate alle esigenze e ai bisogni dei frequentanti. Nel lavoro vengono integrate tecniche attive e ricettive: canto di canzoni del repertorio della musica leggera e popolare, ascolto di brani musicali, improvvisazione strumentale, associazione musica/movimento (dal rilassamento fisico, ai gesti liberi o strutturati in sequenze ritmiche, al ballo libero e alle danze popolari). Le attivitĂ musicali, integrate anche da terapia del ricordo e da attivitĂ extra-musicali, sono usate singolarmente o in combinazione tra loro, a seconda dei soggetti, dei loro bisogni e degli obiettivi da perseguire.


I movimenti Accade spesso che l’ascolto musicale spinga spontaneamente i pazienti ad esibirsi in balli popolari e, se le condizioni lo permettono, è proprio il musicoterapeuta a proporre al gruppo semplici danze coreografiche, con lo scopo di favorire la socializzazione, ma anche la coordinazione motoria.


ATTIMI IN MOVIMENTO


Strumenti di lavoro L’utilizzo degli strumenti musicali facilita gli anziani che hanno difficoltà ad esprimersi, poiché lo strumento è un mediatore tra l’individuo ed il mondo. La scelta dello strumento deve tener conto delle limitate possibilità di movimento degli arti superiori ed inferiori dei pazienti, perciò si preferiscono strumenti dalle superfici ampie, come i tamburi, così facendo i pazienti non si sentono inadeguati e frustrati e si inseriscono facilmente nell’attività. Solo successivamente si introducono strumenti più difficili da maneggiare e suonare. Durante l’esecuzione strumentale ed il lavoro ritmico i malati riattivano e potenziano le capacità motorie, acquistano maggior autocontrollo e precisione nei movimenti, stimolano i processi cognitivi, anche se perdono la spontaneità e la libertà di esprimersi. Per lo svolgimento dell’attività è necessaria una dotazione di strumenti musicali a percussione (strumentario Orff): claves, triangolo, maracas, tamburi, piatto sospeso, piattini, maracas,


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