Trentino

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LA CHIESA DI SANTA APOLLINARE – Trento La Chiesa di Santa Apollinare, ai piedi del Doss Trento, è la più antica testimone dell’arrivo dei Frati francescani in Trentino: è qui che nel settembre del 1221 vennero accolti dai padri benedettini. Lo stesso Francesco, durante il Capitolo di Assisi, chiese se vi fossero frati disposti a partire per la Germania, dopo che una prima missione era fallita nel 1217. Guidati da Fra Cesario da Spira, una ventina di frati, giunti ai piedi delle Alpi, si fermarono a Trento e furono accolti benevolmente dalla gente e dal vescovo Adelpreto III di Ravenstein (1219-1223). Il 29 settembre, nella festa di s. Michele, predicarono al clero e al popolo. Fu qui, nella chiesa dedicata a Sant’Apollinare, appartenente pastoralmente ai Benedettini dell'abbazia di s. Lorenzo, che iniziarono la loro attività, come documentato dal testamento di Pietro da Malosco del 1228 e dal testamento del canonico Abelino del 1230, da cui risulta che i frati avevano dimora, come le Clarisse, a Piedicastello, al di fuori delle mura della città. Frate Cesario e i suoi compagni proseguirono per la Germania, mentre alcuni di loro rimasero a Trento "affinché con la parola e con l'esempio fossero di edificazione al popolo" (Giordano da Giano, Cronaca). Nel 1240 circa troviamo i frati già stabiliti in un convento nuovo, situato poco fuori le mura orientali della città di Trento, dove ora sorge l’abitazione delle suore Canossiane in piazza Venezia. Questo convento, rimasto poi ai Conventuali, fu soppresso nel 1803 dal governo austriaco. Nel 1827 il fabbricato venne acquistato da Margherita Rosmini, sorella del grande filosofo Antonio, che lo donò poi alle suore Canossiane, che tuttora vi abitano. Il secondo convento fu edificato a Riva del Garda, dove un documento del 1247 attesta la presenza dei "Frati Minori di s. Nicolò sulla riviera del Garda presso Riva". Nei secoli successivi vennero fondati i conventi di Borgo Valsugana, Pergine Valsugana, Cles e Rovereto. Nel 1452 i Francescani dell'Osservanza fondarono il loro primo convento a Trento, nella parte orientale della città e lo dedicarono a s.Bernardino da Siena. Verso la fine del Seicento, a causa delle frequenti esondazioni del torrente Fersina, ne costruirono uno nuovo, con lo stesso titolo, sulla collina vicina, dove tuttora si trova. Nello stesso periodo, crescendo di numero i frati di origine trentina, nacque l'idea di staccarsi dalla Provincia veneta per formare una nuova Provincia francescana: quella di Trento. Promotore del progetto fu frate Francesco Massenzio Madurelli da Arco che, nominato Commissario generale delle Province del Tirolo, dell'Austria, della Germania, dell'Ungheria, della Bosnia e Croazia, lavorò per undici anni, ottenendo grande stima e prestigio nell'Ordine e presso lo stesso imperatore Ferdinando III. La nuova Provincia di s. Vigilio in pochi anni riuscì non solo ad aumentare il numero dei suoi religiosi, ma anche quello dei conventi e poté inviare molti confratelli nelle varie missioni del Medio Oriente e in Val di Lucerna (Piemonte). Nella seconda metà del Seicento si fondarono i conventi di Mezzolombardo (1661), di Campo Lomaso (1661) e di Cavalese (1685). Nel 1810 Napoleone decretava la soppressione di tutti gli istituti religiosi: così i frati dovettero abbandonare i conventi passati al demanio. Caduto l'impero napoleonico, i frati trentini, ridotti al numero di 84, nel 1815 riebbero i loro conventi, eccettuato quello di Campo Lomaso, e gradatamente ripresero tutta la loro attività. La chiesa di Sant’Apollinare si trova a Piedicastello, una frazione a nord-est di Trento, oltre il corso del fiume Adige. Gli scavi archeologici in corso in questi ultimi anni all’interno ed all’esterno della chiesa, hanno portato alla luce le fasi altomedievali dell’edificio sacro. Inoltre, sulla parete della sul lato dell’abside della chiesa di S. Apollinare, si trova murata una delle più antiche testimonianze della Tridentum romana, una lapide che riporta i lavori eseguiti per conto dell’Imperatore Augusto dal legato imperiale Marco Apuleio nel 23 a.C.


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