Acs 30 giorni # gennaio 2014

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Affari Istituzionali 11

IL PRESIDENTE BREGA RICEVE IL NEO QUESTORE DI PERUGIA GUGLIOTTA RIMBORSI CONSIGLIERI: INCONTRO UFFICIO DI PRESIDENZA E CAPIGRUPPO. CONDIVISIONE VIRTUOSITA' GESTIONE CONSIGLIO REGIONALE E INVARIANZA DI SPESA COSTO COMPLESSIVO AMMINISTRATORI REGIONALI – NOTA UP IL PRESIDENTE BREGA INCONTRA A PALAZZO CESARONI IL GENERALE MARZO DELLA LEGIONE CARABINIERI UMBRIA IL PRESIDENTE BREGA INCONTRA IL RETTORE DELL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI PERUGIA FRANCO MORICONI MORTE PROVANTINI: IL CORDOGLIO DEL PRESIDENTE BREGA

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MORTE PROVANTINI: “UN AMICO, UN GRANDE ESEMPIO DI COME SI DEVE INTENDERE LA POLITICA” - IL CORDOGLIO DI NEVI (FI) MORTE PROVANTINI: “UN ESEMPIO POSITIVO, DI POLITICO E DI AMMINISTRATORE LUNGIMIRANTE” - IL CORDOGLIO DI BUCONI (PSI) MORTE PROVANTINI: “UN AVVERSARIO LEALE, UN UOMO COMPETENTE E APPASSIONATO” - DE SIO (FD'I) RICORDA IL POLITICO SCOMPARSO MORTE PROVANTINI: “FIGURA NOBILE DELLA POLITICA UMBRA: FINE INTELLETTUALE ED AMMINISTRATORE LUNGIMIRANTE” - LOCCHI ESPRIME IL CORDOGLIO DEL GRUPPO PD MORTE CARABINIERE: IL CORDOGLIO DEL PRESIDENTE BREGA

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MORTE ALBERTO PROVANTINI: “HA DATO UN CONTRIBUTO ALTISSIMO ALLO SVILUPPO DELLA CITTÀ DI TERNI E DELL'UMBRIA” - NELLE PAROLE DEL PRESIDENTE BREGA L'OMAGGIO DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELL'UMBRIA

a cura dell’Ufficio stampa del Consiglio regionale dell’Umbria Direttore responsabile: Tiziano Bertini In redazione: Paolo Giovagnoni Marco Paganini Alberto Scattolini

Agricoltura 14

Editing: Simona Traversini

(Bibliomediateca Consiglio

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VITIVINICOLTURA: “TRIENNIO 2009-2011 EXPORT VINO UMBRO + 48 PER CENTO” IN SECONDA COMMISSIONE L'ASSESSORE CECCHINI PARLA DI " ECCELLENZA REGIONALE”

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AGRICOLTURA SOCIALE: “PROMUOVERE SVILUPPO, IMPRENDITORIA E CRESCITA OCCUPAZIONALE” – UNIFICATE IN II° COMMISSIONE LE PROPOSTE DI LEGGE DI DOTTORINI (IDV) E STUFARA (PRC-FDS)-GALANELLO-BARBERINI (PD)

Regionale dell’Umbria) Supplemento al numero 23 del 31 gennaio 2014 dell’agenzia Acs Registrazione tribunale di Perugia n. 27-93 del 22-10-93

“OTTIMA NOTIZIA AUMENTO RISORSE PER SETTENNIO 2014-2020. ORA PUNTARE TUTTO SU QUALITA' E AMBIENTE” - DOTTORINI (IDV) “PUNTARE SU BIOLOGICO, FILIERA CORTA E AGRICOLTURA SOCIALE” PSR 2014/2020: “ALL’UMBRIA 876,6 MILIONI DI EURO PER LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE IN MATERIA DI AGRICOLTURA. DEL VECCHIO PIANO IMPIEGATE TUTTE LE RISORSE” - L'ASSESSORE CECCHINI IN SECONDA COMMISSIONE

Grafica: Mauro Gambuli Immagine di copertina: Henri Desplanques

MORTE MARESCIALLO CASINI: IL CORDOGLIO DI CIRIGNONI (LEGA NORD) ALLA FAMIGLIA DEL COMANDANTE DELLA STAZIONE CARABINIERI DI CITERNA VITTIMA DI UN INCIDENTE STRADALE

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Ambiente 18

RIFIUTI: “L'ARRESTO DEL SOCIO PRIVATO DI GESENU FA EMERGERE COME UN SERVIZIO DI RACCOLTA GIÀ CARENTE E COSTOSISSIMO SIA GESTITO DA PERSONAGGI POCO TRASPARENTI” - NOTA DI MONNI (NCD) CONSIGLIO REGIONALE: RINVIATO AL 21 GENNAIO IL VOTO SULLA MOZIONE ZAFFINI (FD'I), NEVI (FI) E MONACELLI (UDC) SU REVISIONE DEL PIANO RIFIUTI

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PIANO DEI RIFIUTI: “IL CENTRODESTRA PROPONE L'UTILIZZO DEI CEMENTIFICI. “DA PARTE DELLA MAGGIORANZA SOLO CONFUSIONE E INCAPACITÀ DI TROVARE SOLUZIONI CONCRETE” - NOTA DI NEVI (FI) RIFIUTI: “UMBERTIDE HA PAGATO ALTO TRIBUTO A LOGICHE REGIONALI E CARRIERE POLITICHE” - LIGNANI MARCHESANI (FD'I) “LA CITTÀ SVOLGA ORA RUOLO STRATEGICO PER SERVIZI COMUNI ALTA UMBRIA”

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RIFIUTI: “INDECENTE SCEGLIERE DI NON BRUCIARE IL CSS MA PRODURLO COMUNQUE” - NOTA DI BRUTTI (IDV) GESENU: “SUL TAVOLO DELLA PRESIDENZA 'IL NUOVO CHE AVANZA'” - MONNI (NCD) “CHI HA CONDOTTO LA SOCIETÀ ALLO SFASCIO ECONOMICO ED A SITUAZIONE FINANZIARIA DRAMMATICA HA ANCORA POTERE DECISIONALE” PIANO RIFIUTI: “ADEGUAMENTI ENTRO GIUGNO, IMPRESCINDIBILE UNA SOLUZIONE DI CHIUSURA DEL CICLO: SUPERATA L'IDEA DEL TERMOVALORIZZATORE” - MOZIONE DI LOCCHI (PD) E BUCONI (PSI)

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PIANO RIFIUTI: “CENTROSINISTRA SPACCATO, MAGGIORANZA SCHIAVA DELLA SINISTRA RADICALE” - NOTA DI NEVI (FI)

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CONSIGLIO REGIONALE (2) – RIFIUTI: RESPINTA LA MOZIONE FAVOREVOLE ALL'UTILIZZO DEL CSS NEI CEMENTIFICI E NELLE CENTRALI ELETTRICHE

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“QUALI MISURE DI RISANAMENTO PER IL TORRENTE CAMIGNANO DI GUBBIO” - INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA DI GORACCI (CU)

Caccia/pesca 28

TASSIDERMIA: LA TERZA COMMISSIONE APPROVA ALL'UNANIMITÀ IL REGOLAMENTO

Cultura 29

ISUC: “DENTRO I DIRITTI UMANI E FUORI” E “IL PROGETTO D'ITALIA RAZZISTA (1936-1938)” - I LABORATORI PER LE SCUOLE IN OCCASIONE DEL GIORNO DELLA MEMORIA SERIE TV DON MATTEO: “LA GIUNTA REGIONALE SPIEGHI IN MANIERA APPROFONDITA L’ENTITÀ DELLE RISORSE IMPEGNATE E PER QUALE TIPO DI PROMOZIONE DEL TERRITORIO” - INTERROGAZIONE DI SMACCHI (PD) DON MATTEO: “SPERO CHE QUESTA STERILE GUERRA DEI CAMPANILI VOLGA PRESTO AL TERMINE. I CONTENDENTI RIFLETTANO PRIMA DI PARLARE” - NOTA DI CINTIOLI (PD)

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ISUC: PUBBLICATO IL LIBRO “TRACCE DI MEMORIA. GUIDA AI LUOGHI DELLA RESISTENZA E DEGLI ECCIDI NAZIFASCISTI IN UMBRIA”

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SOMMARIO

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“RISORSE REGIONALI IMPEGNATE E QUALE TIPO DI PROMOZIONE PER L'UMBRIA” SULLA FICTION DON MATTEO A SMACCHI (PD) RISPONDE ASSESSORE CECCHINI “679MILA EURO PER PROMOZIONE INTEGRATA”

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SPOLETO: “STIPULARE RAPIDAMENTE L'ACCORDO CON IL MINISTERO. NUOVI CORSI DI FORMAZIONE FONDAMENTALI PER RILANCIARE UN'ECCELLENZA UMBRA” - UNA INTERROGAZIONE DI CINTIOLI (PD) SULLA SCUOLA DI RESTAURO LIBRARIO ISUC: “GIORNO DELLA MEMORIA” - INIZIATI LABORATORI SUI DOCUMENTI CON STUDENTI. IL 25 GENNAIO, ORE 16,30 (SAN GIUSTINO), CONFERENZA DAL TITOLO “DALLA PRIGIONIA ALLA RESISTENZA. SLAVI IN APPENNINO (1942-1944)”

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“PORTARE TEMPORANEAMENTE A CITTÀ DI CASTELLO IL DIPINTO ‘LO SPOSALIZIO DELLA VERGINE’ DI RAFFAELLO SANZIO PER UNA MOSTRA DEDICATA” - INTERROGAZIONE DI LIGNANI (FD'I)

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ISUC: GIOVEDÌ 30 GENNAIO, ALLE 16,30 A TERNI, PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI CARLA ARCONTE “DAL FASCIMO ALL'AFFERMAZIONE DELLO STATO SOCIALE. L'OPERA NAZIONALE MATERNITÀ E INFANZIA A TERNI”

Economia/lavoro 34

COMMERCIO: “RIPRISTINARE LA CHIUSURA DEI NEGOZI NEI GIORNI FESTIVI E LA MEZZA GIORNATA DI CHIUSURA SETTIMANALE PER GLI ESERCIZI COMMERCIALI” STUFARA (PRC-FDS) CHIEDE REFERENDUM ABROGATIVO VERTENZA MERLONI: “ISTITUZIONI PARTECIPINO ALLE INIZIATIVE DEI LAVORATORI. SERVONO CERTEZZE E NON PERDITE DI TEMPO” - SMACCHI (PD) SULLA MANIFESTAZIONE DI DOMANI DAVANTI AL TRIBUNALE DI ANCONA

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VERTENZA EX MERLONI: “IL TRIBUNALE DI ANCONA HA RIMANDATO TUTTO AL 19 FEBBRAIO. SAREMO ANCORA QUI CON I LAVORATORI A DIFESA DEL DIRITTO DI LAVORARE” - SMACCHI (PD) PRESENTE NEL CAPOLUOGO MARCHIGIANO DAP 2014/2016: “UNA DISCONTINUITÀ INTELLIGENTE PER SOSTENERE INTERNAZIONALIZZAZIONE E INNOVAZIONE E SALVAGUARDARE IL TESSUTO SOCIALE” L'ASSESSORE BRACCO PRESENTA IL DOCUMENTO IN I COMMISSIONE

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LAVORO: “SALVAGUARDARE I LIVELLI OCCUPAZIONALI DELLA MARZIA DI TODI” BUCONI (PSI) SULL'IPOTESI DI TRASFERIMENTO DELLA SOCIETÀ A CITTÀ DI CASTELLO DAP 2014-2016: “DIECI PROPOSTE PER UN'UMBRIA PIÙ GIUSTA” - IL GRUPPO CONSILIARE PRC-FDS PUNTA SU: QUESTIONE AMBIENTALE, NUOVO WELFARE, LAVORO ED INFRASTRUTTURE

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EX-MERLONI: “SUL PAGAMENTO DELLA CASSA INTEGRAZIONE SUBITO UNA VERIFICA SUI POSSIBILI INTERVENTI DELLA REGIONE” - SMACCHI (PD) “PER MOLTE FAMIGLIE UNICA FONTE DI REDDITO” MUNICIPALIZZATE: “SANSEPOLCRO FUORI DA SOGEPU. SCONGIURARE L’INGRESSO DI GESENU NELLA GESTIONE RIFIUTI DELL’ALTA UMBRIA” - NOTA DI LIGNANI MARCHESANI (FD'I)

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DAP 2014 -2016: A PALAZZO CESARONI AUDIZIONE DELLA PRIMA COMMISSIONE CON CATEGORIE SOCIALE ED ECONOMICHE

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EX -MERLONI: “SUL PAGAMENTO DELLA CASSA INTEGRAZIONE LUNEDÌ 20 GENNAIO INCONTRO TRA ABI E ASSESSORE REGIONALE RIOMMI” - SMACCHI (PD) “UN PRIMO RISULTATO CONCRETO”

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SOMMARIO

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ECONOMIA: “BENE LA COLLABORAZIONE E IL CONFRONTO CHE CONFINDUSTRIA TERNI CHIEDE ALLE ISTITUZIONI. DA NOI MASSIMA DISPONIBILITÀ” - NEVI (FI) “MAGGIORE COLLABORAZIONE TRA PUBBLICO E PRIVATO” EX-MERLONI: “INTESA REGIONE–ABI SU ANTICIPO CASSA INTEGRAZIONE: ACCOLTA IN PIENO MIA SOLLECITAZIONE” - SMACCHI (PD) “ORA FORTE SINERGIA ISTITUZIONALE PER SVILUPPO FASCIA APPENNINICA”

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DAP 2014/2016: “DOCUMENTO AGILE CHE MIRA AD UNA DISCONTINUITÀ INTELLIGENTE” – L’ASSESSORE BRACCO HA PRESENTATO LA PARTE ECONOMICA DEL DOCUMENTO IN SECONDA COMMISSIONE

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VICENDA MEDIOSYSTEM: “PREOCCUPAZIONE PER IL MANTENIMENTO DEI LIVELLI OCCUPAZIONALI DOPO LA CESSIONE DA PARTE DI IBM A PRESENT SPA” - IN SECONDA COMMISSIONE AUDIZIONE DEI RAPPRESENTANTI DEL PERSONALE “ATTIVAZIONE CONSULENZE DELLA REGIONE A TRE DOCENTI DELL'UNIVERSITÀ IN PENSIONE” - A ROSI (NCD) LE RASSICURAZIONI DELL'ASSESSORE RIOMMI “VICENDA TOTALMENTE INVENTATA”

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ECONOMIA: “RICONOSCERE LO STATO DI 'CRISI INDUSTRIALE COMPLESSA' PER L'AREA DI TERNI E NARNI” - UNA MOZIONE DI STUFARA (PRC-FDS) LAVORO: “SERVE UN RILANCIO DELLA SANGEMINI ED INIZIATIVE COERENTI DA PARTE DELLA REGIONE UMBRIA” - NOTA DI NEVI (FI)

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DAP 2014/2016: LA PRIMA COMMISSIONE APPROVA A MAGGIORANZA LA RISOLUZIONE CHE RECEPISCE E PORTA ALLA DISCUSSIONE D'AULA IL DOCUMENTO DELLA GIUNTA – VOTO CONTRARIO DELLE OPPOSIZIONI

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CONSIGLIO REGIONALE (2) – ECONOMIA: “RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI CRISI INDUSTRIALE COMPLESSA PER L'AREA DI TERNI E NARNI” - NECESSARI ULTERIORI APPROFONDIMENTI SULLA MOZIONE DI STUFARA (PRC-FDS)

Informazione/comunicazione 48

IN ONDA “IL PUNTO”, SETTIMANALE DI APPROFONDIMENTO IN FORMATO WEB E TELEVISIVO – IN STUDIO I CONSIGLIERI MARIOTTI (PD) E MANTOVANI (NCD) ONLINE L'EDIZIONE DI DICEMBRE 2013 DEL MENSILE “ACS 30 GIORNI” - SU WW.CONSIGLIO.REGIONE.UMBRIA.IT DISPONIBILI I LANCI QUOTIDIANI, L'ARCHIVIO FOTOGRAFICO, LA RASSEGNA STAMPA E I SETTIMANALI TELEVISIVI IN ONDA “IL PUNTO”, SETTIMANALE DI APPROFONDIMENTO IN FORMATO WEB E TELEVISIVO – IN STUDIO I CONSIGLIERI NEVI (FORZA ITALIA) E LOCCHI (PD) IN ONDA IL NUMERO 315 DI “TELECRU” - NOTIZIARIO TELEVISIVO DEL CONSIGLIO REGIONALE DELL’UMBRIA

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IN ONDA SULLE TV LOCALI E ONLINE SUL SITO WEB DEL CONSIGLIO REGIONALE DELL'UMBRIA LA SEDUTA DI “QUESTION TIME” DI MARTEDÌ 21 GENNAIO IN ONDA IL NUMERO 316 DI “TELECRU” - NOTIZIARIO TELEVISIVO DEL CONSIGLIO REGIONALE DELL’UMBRIA

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CORECOM: “LA COMUNICAZIONE AL FEMMINILE. PER UNA COMUNICAZIONE ATTENTA AL GENERE” - PRESENTATO IL SECONDO VOLUME DELLA COLLANA “I QUADERNI”

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Infrastrutture 51

VIABILITÀ: “ALTOTEVERE ABBANDONATO DA ANAS, REGIONE E PROVINCIA. CITTADINI COSTRETTI ALLO SLALOM TRA LE BUCHE NELL'INDIFFERENZA DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE” - NOTA DI CIRIGNONI (LEGA NORD) “DIGHE, TRAFORI E POTABILIZZATORI NON ULTIMATI DIVENTANO 'FANTASMI' CON LA MANCATA PUBBLICAZIONE SUL REGISTRO REGIONALE DELLE OPERE PUBBLICHE INCOMPIUTE” - NOTA DI CIRIGNONI (LEGA NORD)

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E45 AUTOSTRADA: “PROGETTO INUTILE E FARAONICO CHE FAVORISCE SOLO INTERESSI PRIVATI DI POCHI A DISCAPITO DEGLI UMBRI” - CIRIGNONI (LEGA NORD) ANNUNCIA IL VOTO CONTRARIO NEL CONSIGLIO REGIONALE DI DOMANI CONSIGLIO REGIONALE (1): CENTROSINISTRA E CENTRODESTRA APPROVANO MOZIONI IN FAVORE DELLA TRASFORMAZIONE DELLA E45 – CONTRARI IDV, PRC, CU E LEGA NORD

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E45: “MOZIONI APPROVATE PESSIMO RISULTATO DELLE LARGHE INTESE. PER RIPARARE LE BUCHE BASTAVA PEDAGGIARE IL VALICO” - BRUTTI RIBADISCE LA CONTRARIETÀ DELL'IDV ALLA TRASFORMAZIONE IN AUTOSTRADA

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E45: “UMBRIA PERDE ENNESIMA OCCASIONE PER SFILARSI DA UN PROGETTO ANACRONISTICO E DANNOSO” - DOTTORINI (IDV) SULLA BOCCIATURA DELLA PROPRIA MOZIONE CONTRO LA TRASFORMAZIONE IN AUTOSTRADA E45: “TRASFORMAZIONE IN AUTOSTRADA: ORGANIZZARE AL MEGLIO USCITE ED ENTRATE LUNGO IL PERCORSO, EVITARE PEDAGGIO PER GLI UMBRI NEL TRATTO REGIONALE” - NOTA DI NEVI (FI)

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E45: “GARANZIE SU NON PEDAGGIAMENTO, MANUTENZIONI E NODO DI PERUGIA” LOCCHI (PD) SULLE MOZIONI APPROVATE OGGI DALL'AULA

Istruzione/formazione 60

ISTRUZIONE: L'ISUC PORTA GLI STUDENTI AL MUSEO DELLA MEMORIA DI ASSISI MENSE SCOLASTICHE: “LA REGIONE NON PERDA L'OCCASIONE PER PROMUOVERE UN PERCORSO VIRTUOSO DI PARTECIPAZIONE SULLE LINEE GUIDA” – NOTA DI DOTTORINI (IDV)

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“RIPRISTINARE LA LAUREA MAGISTRALE IN RICERCA SOCIALE PER LA SICUREZZA ESTERNA E INTERNA A NARNI” - BUCONI (PSI) INTERROGA MARINI CHE RISPONDE “DECISIONE DI UNIVERSITÀ E MINISTERO”

Politica/attualità 62

“CON UN ATTO 'SECRETATO' L'ASSESSORE CECCHINI FA UN ALTRO REGALO AL SUO PAESINO DI 300 ANIME” - CIRIGNONI (LEGA) “ DOPO I 15MILA EURO DI DUE MESI FA, STRENNA NATALIZIA DI 7000 PER LA PROLOCO DI MORRA” "RITIRARE LA DELIBERA CHE AUMENTA I RIMBORSI CHILOMETRICI DEI CONSIGLIERI REGIONALI” - NEVI (FI): “ABBIAMO GIÀ UN INDENNIZZO DI TUTTO RISPETTO” PIANO NAZIONALE ANTIDROGA: “UN MERCATO NUOVO E UN DIBATTITO VECCHIO E INUTILE” - NOTA DI BRUTTI (IDV)

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INTERCETTAZIONI BPS: “INOPPORTUNA LA CENSURA DEL GIP DI SPOLETO ALLA TESTATA ON LINE TUTTOGGI” - BRUTTI (IDV) ANNUNCIA UN'INTERROGAZIONE IN REGIONE RIMBORSI CONSIGLIERI: “INOPPORTUNA E QUINDI DA RITIRARE LA DELIBERA CHE NE DISPONE L'AUMENTO” - NOTA DI BUCONI (PSI) DON MATTEO: “DANNO E BEFFA PER GUBBIO” - NOTA DI GORACCI (COMUNISTA UMBRO)

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CONSULENZE REGIONE: “SBAGLIA LA GIUNTA QUALORA INTENDA, COME SEMBRA, ATTIVARE CONSULENZE A TRE DOCENTI DELL'ATENEO PERUGINO IN PENSIONE” INTERROGAZIONE DI ROSI (NCD)

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CITTÀ DI CASTELLO: “LA LEGGE DI STABILITÀ CONSENTE IL MANTENIMENTO DELLA SEZIONE DISTACCATA DEL TRIBUNALE” - UNA INTERROGAZIONE DI LIGNANI MARCHESANI (FD'I) CHIEDE A SINDACO E GOVERNATRICE DI ATTIVARSI “VERIFICARE SE UN DIRIGENTE REGIONALE PUÒ OCCUPARSI DELLA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE DEL COMUNE DI PERUGIA” - UNA INTERROGAZIONE DI ZAFFINI (FD'I) DIRITTO DI VOTO: “CONSENTIRE AI SEDICENNI DI ESPRIMERSI NELLE ELEZIONI REGIONALI, PROVINCIALI E COMUNALI” - UNA “PROPOSTA DI LEGGE ALLE CAMERE” DI BUCONI E CARPINELLI (PSI)

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“NELL'AULA DEL SENATO SQUARCIATA LA CAPPA DI SILENZIO IMBARAZZATO CHE IL PD HA STESO SULLA VICENDA GUASTICCHI” - CIRIGNONI (LEGA NORD) ELOGIA IL SENATORE CANDIANI E DENUNCIA UN “MURO DI OMERTÀ” GIORNATA DELLA MEMORIA: “'RICORDARE, CONOSCERE, TESTIMONIARE': TUTT'ALTRO CHE UNA SEMPLICE COMMEMORAZIONE” - IL PRESIDENTE DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA BREGA ALL'INCONTRO ORGANIZZATO DALL'ISUC

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GIORNATA DELLA MEMORIA: “IL POPOLO ISRAELIANO È TUTT'OGGI SOTTO MINACCIA. LA COMUNITÀ MONDIALE HA IL DOVERE DI PROTEGGERLO” - NOTA DI BRUTTI (IDV) ASSEMBLEA LEGISLATIVA: “NO AD UN INCARICO ESTERNO PER IL RUOLO DI SEGRETARIO GENERALE. ADOTTARE IL CRITERIO DELLA ECONOMICITÀ” - NOTA DI CIRIGNONI (LEGA NORD) “INCONCEPIBILE CHE IL COMUNE DI PERUGIA NON SI SIA COSTITUITO PARTE CIVILE NEL PROCESSO MEREDITH” - PER LIGNANI MARCHESANI (FD'I) “SUDDITANZA INQUALIFICABILE NEI CONFRONTI DEI POTERI FORTI”

Sanità 69

DROGA: “A PERUGIA ALTRO RECORD NEGATIVO PER LE DROGHE SINTETICHE. URGENTI INTERVENTI DI PREVENZIONE NELLE SCUOLE E POLITICHE DI CONTRASTO PIÙ MODERNE” - NOTA DI ROSI (NCD) “CHIARIMENTI URGENTI SULL’ASSISTENZA AI PAZIENTI RICOVERATI PRESSO L’ISTITUTO PROSPERIUS TIBERINO DI UMBERTIDE” - ZAFFINI (FD'I) INTERROGA LA GIUNTA REGIONALE

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“RIORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA OSPEDALIERO E DEI SERVIZI SANITARI. CONTI IN ORDINE NESSUN AUMENTO DEI TICKET” - PRESENTATO IN TERZA COMMISSIONE IL DAP 2014-2016 “CHIARIRE I TEMPI PER LA REALIZZAZIONE DELL'OSPEDALE UNICO NARNI-AMELIA” - UNA INTERROGAZIONE DI NEVI (FI)

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SOMMARIO

“SUL SISTEMA SANITARIO UMBRO MINISTRO BEATRICE LORENZIN TROPPO BENEVOLA” - NOTA DI NEVI (FI) 71

“LA POLEMICA STERILE NON SERVE. IL MINISTRO LORENZIN HA DATO MERITO AD UNA REALTÀ BEN ORGANIZZATA” - ROSI (NCD) REPLICA A NEVI (FI) “SCADENTE FORNITURA DI PANNOLONI PER ANZIANI: LA GIUNTA RISOLVA CELERMENTE IL PROBLEMA” - GORACCI (COMUNISTA UMBRO) INTERROGA L'ESECUTIVO REGIONALE

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TRASPORTO SANITARIO: “VICENDA MINISTRO DE GIROLAMO - TRA SOGGETTI COINVOLTI ANCHE IMPRESA CHE IN 'TRASFERTA' DA BENEVENTO SI E' AGGIUDICATA APPALTI IN UMBRIA?” - NOTA DI CIRIGNONI (LEGA NORD) “LUNGA LA LISTA DELLE COSE CHE NON VANNO: IL GIUDIZIO APPARTIENE AI CITTADINI E NON AI POLITICI” - LIGNANI MARCHESANI (FD'I) SULLA VISITA DEL MINISTRO LORENZIN

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“COSTANTE ARRETRAMENTO DELL'UMBRIA IN TUTTE LE PIÙ IMPORTANTI CLASSIFICHE” - NEVI (FI) SUI DATI DEI “LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA” PARERE FAVOREVOLE DELLA TERZA COMMISSIONE AL DAP 2014-2016 – DATI NON AUTOSUFFICIENZA E RESIDENZE ASSISITITE ILLUSTRATI DAL DIRETTORE DUCA E DALL'ASSESSORE CASCIARI

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TRASPORTO SANITARIO: “PRENDO ATTO DELLA SMENTITA FATTA DALLA COOPERATIVA ITALY EMERGENZA DI CUI RESPINGO LE INTIMIDAZIONI” - CIRIGNONI (LEGA NORD) “IRREGOLARITÀ NELL'APPALTO DEL 2012” “SPIEGARE I MOTIVI DELL'INCARICO RIPETUTAMENTE CONFERITO IN AMBITO SANITARIO” - MONNI (NCD) INTERROGA MARINI CHE RISPONDE “COMPENSO MOLTO MINORE DI QUELLO INDICATO E FONDI DEL MINISTERO”

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“ASSISTENZA ESTERNA QUASI IMPOSTA E ILLEGALITÀ DIFFUSA” - ZAFFINI (FD'I) INTERROGA SUL PROSPERIUS DI UMBERTIDE – MARINI: “MAI RICEVUTO SEGNALAZIONI, ISTITUTO MOLTO QUALIFICATO PER RIABILITAZIONE” “GRAVI RITARDI PER IL BANDO DELL'OSPEDALE UNICO DI NARNI-AMELIA” - NEVI (FI) INTERROGA MARINI CHE RISPONDE: “PROGRAMMA DI INVESTIMENTI DELLO STATO, ASPETTIAMO PARERE MINISTERO DELLA SALUTE”

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“GRANDE ATTENZIONE DELLA REGIONE NEI CONFRONTI DEGLI ANZIANI E DEI NON AUTOSUFFICIENTI, LE MISURE CONTENUTE NEL DAP AMPLIERANNO LE POSSIBILITÀ DI ASSISTENZA” - NOTA DI SMACCHI (PD)

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AUDIZIONE DEL DIRETTORE GENERALE DELLA ASL UMBRIA 2 SULL’ACCORPAMENTO DELLE ASL E SULLA “MINIMA DIMINUZIONE DEI DIPARTIMENTI” - RICHIESTA DI NEVI (FI) ALLA TERZA COMMISSIONE “OSPEDALE FOLIGNO: DISAGI PER MANCATA PRESA DI SERVIZIO NUOVO RESPONSABILE REPARTO OTORINOLARINGOIATRIA” - INTERROGAZIONE DI MONACELLI (UDC) TERZA COMMISSIONE: ACCELERAZIONE PER LE PROPOSTE DI LEGGE SU ANIMALI DA AFFEZIONE E CANNABIS PER USO TERAPEUTICO

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“ASSEGNAZIONE ALL'OSPEDALE COMPRENSORIALE GUBBIO-GUALDO TADINO, ANZICHE' ALL'EASP, DI 14 POSTI LETTO RSA” – MONACELLI (UDC) INTERROGA LA GIUNTA SUL PIANO INTEGRATO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA “PRESUNTA DIFFORMITÀ DEL CAMPIONE PRESENTATO IN SEDE DI GARA DA QUELLO FORNITO AGLI ANZIANI E ALLA STRUTTURE OSPEDALIERE” - UNA INTERROGAZIONE DI NEVI (FI) SUI PANNOLONI PER ANZIANI

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SOMMARIO

Sicurezza dei cittadini 79

SICUREZZA: “SOSTENERE CHE QUELLA PERCEPITA È PIÙ IMPORTANTE DI QUELLA REALE È INTELLIGENTE PUNTO DI PARTENZA PER RIPRISTINO LEGALITÀ A PERUGIA” - BRUTTI (PRESIDENTE COMMISSIONE ANTIMAFIA) PLAUDE AL NUOVO QUESTORE SICUREZZA STRADALE: “MONITORAGGIO, AZIONI E INVESTIMENTI CONTRO UN FENOMENO DAI RILEVANTI COSTI SOCIALI ED ECONOMICI” - L'ASSESSORE VINTI ILLUSTRA IL DISEGNO DI LEGGE DELLA GIUNTA IN II COMMISSIONE

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“UNA RICOMPENSA PER CHI AIUTA A TROVARE GLI AVVELENATORI DEI CANI DI CITERNA” - CIRIGNONI (LEGA NORD) ANNUNCIA L'INIZIATIVA E AUSPICA L'INTERVENTO DI PREFETTO E QUESTORE GARANTE DETENUTI: “CAMBIATO IL QUORUM PER L’ELEZIONE, ENNESIMA DECISIONE CHE MIRA ALLA SPARTIZIONE DI UNA POLTRONA A SPESE DELLA COLLETTIVITÀ” - NOTA DI NEVI (FI)

Sociale 81

TERZA COMMISSIONE: PARERE FAVOREVOLE SUL REGOLAMENTO ATTUATIVO PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE SOCIALE “FONDI PER LA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA NELLA REGIONE UMBRIA . PANORAMICA NAZIONALE E RIFLESSI SUL TERRITORIO” - GORACCI (COMUNISTA UMBRO) INTERROGA LA GIUNTA REGIONALE

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LUDOPATIA: “NON GIOCARTI LA VITA. PREVENZIONE E CONTRASTO ALLA DIPENDENZA DA GIOCO D’AZZARDO“ - SABATO 1 FEBBRAIO MONACELLI (UDC) AL CONVEGNO DI TODI GARANTE DETENUTI: ABBASSARE IL QUORUM PER L'ELEZIONE DOPO LA TERZA VOTAZIONE – LA PRIMA COMMISSIONE APPROVA A MAGGIORANZA LA PROPOSTA DI MODIFICA DELLA LEGGE. IL DIBATTITO E GLI ALTRI EMENDAMENTI

Trasporti 84

CONSIGLIO REGIONALE (1) – MOZIONE E 45: RINVIATA LA DISCUSSIONE DELLE MOZIONI PER L'ASSENZA DELL'ASSESSORE ROMETTI, CONVOCATO A ROMA DAL MINISTERO DEI TRASPORTI UMBRIA MOBILITÀ: “CHIARIMENTI DA PARTE DELLA GIUNTA REGIONALE SUI MANCATI PAGAMENTI PREVIDENZIALI E AI FORNITORI” - UNA INTERROGAZIONE DI MONNI (NCD) “INTENDIMENTI DELLA GIUNTA REGIONALE SUL GRAVE INCENDIO DIVAMPATO ALL'INTERNO DI UN AUTOBUS DI UMBRIA MOBILITÀ” - INTERROGAZIONE DI MONNI (NCD)

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“ASSURDO IL COSTO DEL BIGLIETTO AUTOBUS DA GUBBIO A BRANCA” - GORACCI (CU) “FUORI LUOGO LA RISPOSTA DI ROMETTI ALLA MIA INTERROGAZIONE”

Turismo

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SOMMARIO

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TESTO UNICO TURISMO: ILLUSTRATA IN SECONDA COMMISSIONE RELAZIONE 2012. I COMMISSARI APPROVANO ALL'UNANIMITÀ MA CHIEDONO ALLA GIUNTA REGIONALE MAGGIORI DELUCIDAZIONI SULL'EFFICACIA DELLA LEGGE

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ALBERGHI DIFFUSI: “QUANDO UN ATTO DI INDIRIZZO PER REGOLARE LA MATERIA?” - MONACELLI (UDC) INTERROGA L'ASSESSORE BRACCO: “STIAMO DEFINENDO PROPOSTA LEGISLATIVA” CONSIGLIO REGIONALE (3) TESTO UNICO TURISMO: ILLUSTRATA IN AULA LA RELAZIONE 2012. PRESA D'ATTO DEL CONSIGLIO REGIONALE

Urbanistica/edilizia 89

TERREMOTO MARSCIANO: “IL 2014 DOVRÀ RAPPRESENTARE LA FASE CRUCIALE DELLA RICOSTRUZIONE PESANTE. NECESSARIO TROVARE RISORSE PER LE SCUOLE” NOTA CONGIUNTA DI CHIACCHIERONI E MANTOVANI (II COMMISSIONE) TESTO UNICO URBANISTICA: ABROGATE 17 LEGGI, RIDOTTO DI UN TERZO IL COMPLESSO NORMATIVO – IL VIA IN SECONDA COMMISSIONE AL PROGETTO DELLA GIUNTA REGIONALE. IL 10 FEBBRAIO INCONTRO CONSULTIVO PUBBLICO TERZA COMMISSIONE: PRESENTATO IL REGOLAMENTO PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE SOCIALE

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DAP 2014-2016: “PREVEDERE RISORSE PER SCUOLE COMUNI MARSCIANO E DERUTA DANNEGGIATE DAL SISMA DEL 2009” - I SINDACI DELLE DUE CITTÀ IN SECONDA COMMISSIONE

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“IL PROGETTO DELLE LOGGE DEI TIRATORI DI GUBBIO RISPETTA IL PIANO ATTUATIVO” - L'ASSESSORE PAPARELLI RISPONDE A GORACCI (CU) E BRUTTI (IDV) – PER GORACCI: “ATTO DI GRAVITÀ ASSOLUTA” PRIMA CASA: “BANDO PER ASSEGNAZIONE CONTRIBUTI DESTINATI AI 'NUCLEI FAMILIARI MONOPARENTALI'” - MONNI (NCD) INTERROGA LA GIUNTA REGIONALE SULL'ESITO DELLA PROCEDURA. URBANISTICA: “VERSO UN EQUILIBRIO OTTIMALE TRA DELEGIFICAZIONE E SEMPLIFICAZIONE” - L'ASSESSORE PAPARELLI HA PRESENTATO IN SECONDA COMMISSIONE IL TESTO UNICO PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO

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CITTÀ DI CASTELLO: “POPOLAZIONE STABILE E GRANDI CUBATURE INUTILIZZATE, MA IL COMUNE PREVEDE ULTERIORE CONSUMO DI TERRITORIO” - DOTTORINI (IDV) SUL NUOVO PIANO REGOLATORE

Vigilanza e controllo 95

VIGILANZA E CONTROLLO: IL BILANCIO DELLE ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2013 E GLI OBIETTIVI DEL 2014 – CONFERENZA STAMPA DEL COMITATO DI MONITORAGGIO MONITORAGGIO E VIGILANZA: AUDIZIONE DEL PRESIDENTE DEL CENTRO STUDI GIURIDICI E STATO D'ATTUAZIONE DEL FONDO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA – I LAVORI DI IERI DEL COMITATO

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MONITORAGGIO E VIGILANZA: “INDENNITÀ DI POSIZIONE DEI DIRIGENTI GIÀ RIDOTTA, COSÌ COME IL LORO NUMERO. IMPEGNO PER DIVERSO SISTEMA DI DETERMINAZIONE DEGLI OBIETTIVI” - AUDIZIONE CON L'ASSESSORE RIOMMI

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MONITORAGGIO E VIGILANZA (2): “TRASPARENZA E MERITO COME PRINCIPI CARDINE DI UN SISTEMA SENZA PREMI A PIOGGIA E AL RIPARO DA STRUMENTALIZZAZIONI” - NOTA DEL PRESIDENTE ROSI SULLA SEDUTA ODIERNA

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SOMMARIO

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AFFARI ISTITUZIONALI

IL PRESIDENTE BREGA RICEVE IL QUESTORE DI PERUGIA GUGLIOTTA

NEO

Perugia, 8 gennaio 2014 - Il presidente dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, Eros Brega ha incontrato stamani a Palazzo Cesaroni il neo Questore di Perugia Carmelo Gugliotta. Il Presidente, anche a nome dell'intero Consiglio regionale, ha rivolto un caloroso benvenuto e formulato al dottor Gugliotta i migliori auguri per il “delicato e complesso” compito che lo attende per contribuire a garantire una qualità alta della convivenza civile e della sicurezza nelle città del territorio provinciale di Perugia. In questo impegno – ha detto Brega – l'Assemblea legislativa sarà sempre vicina alle forze di polizia, in uno spirito di concreta collaborazione istituzionale”. FOTO: http://goo.gl/rtSrUs I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria RIMBORSI CONSIGLIERI: INCONTRO UFFICIO DI PRESIDENZA E CAPIGRUPPO. CONDIVISIONE VIRTUOSITA' GESTIONE CONSIGLIO REGIONALE E INVARIANZA DI SPESA COSTO COMPLESSIVO AMMINISTRATORI REGIONALI – NOTA UP Perugia, 13 gennaio 2014 - L'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, nel corso dell'incontro svoltosi stamani a Palazzo Cesaroni, ha proposto alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari una serie di misure inerenti le retribuzioni dei membri dell'Assemblea e del Governo Regionale. Nel corso della riunione – spiega una nota dell'Ufficio di Presidenza - “si è evidenziata la condivisione di tutti i presenti tanto nel riconoscimento della virtuosità della gestione del Consiglio regionale, il cui costo per la collettività è diminuito dal 2010 ad oggi di oltre 3 milioni di euro l'anno, quanto nell'affrontare la questione della determinazione delle indennità dei consiglieri per l'anno appena iniziato, come proposto oggi dall'Ufficio di Presidenza, senza che vi siano aumenti di spesa”. Tale risultato sarà conseguito attraverso provvedimenti nei quali si disporrà la “non applicazione degli adeguamenti Istat previsti dalla legislazione vigente e, ferma restando la legittimità della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza dello scorso 23 dicembre (numero 408), l'atto sarà rivisitato attraverso una rimodulazione complessiva delle varie voci. La risultante di queste decisioni – conclude la nota dell'UP - sarà l'invarianza di spesa del costo complessivo degli amministratori regionali”. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria IL PRESIDENTE BREGA INCONTRA A PALAZZO CESARONI IL GENERALE MARZO

DELLA LEGIONE CARABINIERI UMBRIA Perugia, 22 gennaio 2014 - Il presidente dell'Assemblea legislativa dell'Umbria Eros Brega, ha ricevuto oggi a Palazzo Cesaroni il generale Antonio Pietro Marzo che si accinge a lasciare, per un altro incarico, il comando della Legione Carabinieri Umbria ricoperto dal settembre del 2011. Il presidente Brega nel ringraziare il generale Marzo per quanto da lui fatto “nel delicato compito, espletato con grande professionalità ed un alto spirito di collaborazione interistituzionale”, gli ha formulato i “migliori auguri” per il futuro incarico cui sarà chiamato. FOTO: goo.gl/KXhzUe IL PRESIDENTE BREGA INCONTRA IL RETTORE DELL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI PERUGIA FRANCO MORICONI Perugia, 22 gennaio 2014 - Il presidente dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, Eros Brega ha ricevuto oggi a Palazzo Cesaroni il rettore dell'Università degli Studi di Perugia Franco Moriconi che era accompagnato dal prorettore Fabrizio Figorilli. Quello di oggi è stato il primo incontro ufficiale tra il presidente del Consiglio regionale e il Rettore dell'Ateneo perugino dopo l'elezione di quest'ultimo avvenuta il 24 ottobre 2013. Brega ha rinnovato a Moriconi le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro “per il delicato ed alto compito di qualificare sempre più quella che la società umbra considera una autentica risorsa per l'intera regione. A nome mio personale e dell'Assemblea legislativa – ha sottolineato il presidente Brega - assicuro la piena disponibilità a quel confronto e spirito di collaborazione che, nei limiti delle reciproche finalità istituzionali, sarà necessario per raggiungere obiettivi comuni e condivisi”. Il Rettore Moriconi, da parte sua ha sottolineato la necessità di contribuire tutti, istituzioni e università, a “fare rete”, attivando sinergie che contribuiscano a far sì che l'Università di Perugia si affermi sempre più come centro di qualità ed eccellenza, da un punto di vista formativo, culturale e scientifico. FOTO: http://goo.gl/f8iCaG I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria MORTE PROVANTINI: IL CORDOGLIO DEL PRESIDENTE BREGA Perugia, 24 gennaio 2014 - “Grande commozione e dolore per la morte di Alberto Provantini, un uomo che con il suo impegno, la sua passione e la sua intelligenza ha dato un contributo altissimo allo sviluppo della città di Terni e dell'Umbria, interpretando nella maniera più nobile e generosa quella 'scelta di vita' dell'impegno politico e istituzionale fatta in giovanissima età”. Così il

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AFFARI ISTITUZIONALI

presidente dell'Assemblea legislativa Eros Brega che, a nome dell'intero Consiglio regionale, esprime “profondo cordoglio e vicinanza ai familiari” di Alberto Provantini. “Con Provantini – aggiunge Brega - ci lascia un altro dei 'padri fondatori' della Regione Umbria, dove fu consigliere e assessore fino al 1983, quando fu eletto alla Camera dei Deputati. Amministratore attento e creativo diede, in quegli anni difficili ed esaltanti un contributo essenziale al rilancio dell'Umbria nel contesto nazionale ed internazionale. Provantini – sottolinea Brega - ha lasciato un segno indelebile di in tutti i livelli istituzionali in cui si è impegnato: Comune e Provincia di Terni e Parlamento della Repubblica. Ma anche in campo culturale ha lasciato un segno, come vicepresidente per tanti anni del prestigioso Isitituto Gramsci. Giornalista di razza, fino all'ultimo, malgrado il progredire del male, ci ha offerto attraverso i suoi articoli pubblicati da un giornale regionale degli spunti di analisi vivi, rigorosi e appassionati sulle vicende regionali e nazionali. Alberto – conclude Brega - ha affrontato la malattia e la morte con un coraggio e un equilibrio grandissimi che ce lo fanno sentire ancora più caro e vicino”. MORTE PROVANTINI: “UN AMICO, UN GRANDE ESEMPIO DI COME SI DEVE INTENDERE LA POLITICA” - IL CORDOGLIO DI NEVI (FI) Perugia, 25 gennaio 2014 - “A nome mio personale e del gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, esprimo profondo dolore per la scomparsa di Alberto Provantini. Un uomo di grande qualità umana e con un alto senso delle istituzioni, che ho avuto modo di conoscere e apprezzare sin dai primi tempi del mio impegno in politica e di cui mi onoro di essere stato amico”. Così il capogruppo di FI Raffaele Nevi, che di Provantini ricorda “la lucidità con cui analizzava i fatti politici dell'Umbria e dell'Italia. Lascia alla politica regionale un grande esempio di come si deve intendere la politica, prima di tutto come servizio. Memorabili le sue appassionate discussioni sulla necessità di trovare forme di collaborazione a prescindere dagli schieramenti politici. Mi mancherà, io ho imparato molto da Alberto Provantini e sono orgoglioso di essere stato suo amico. Invio le più sentite condoglianze e un grande abbraccio alla moglie e ai figli”. MORTE PROVANTINI: “UN ESEMPIO POSITIVO, DI POLITICO E DI AMMINISTRATORE LUNGIMIRANTE” - IL CORDOGLIO DI BUCONI (PSI) Perugia, 25 gennaio 2014 - “A nome dell'intero gruppo socialista in Consiglio regionale esprimo il nostro cordoglio alla famiglia di Alberto Provantini. Con lui l'Umbria perde un positivo esempio di uomo politico e di amministratore, che ha saputo

cerare costruttive relazioni con le diverse forze politiche, dimostrando una visione esemplare degli incarichi istituzionali che univa gli interessi del territorio ternano ad uno sguardo più ampio sullo sviluppo dell'intera Umbria”. Così il capogruppo Massimo Buconi (Psi) ricorda il politico scomparso ieri. MORTE PROVANTINI: “UN AVVERSARIO LEALE, UN UOMO COMPETENTE E APPASSIONATO” - DE SIO (FD'I) RICORDA IL POLITICO SCOMPARSO Perugia, 25 gennaio 2014 - “Un uomo vero, competente e appassionato, fortemente innamorato della sua terra. Mai domo, come ha dimostrato anche in questi ultimi anni, in cui ha lavorato al costante aggiornamento ed approfondimento delle dinamiche politiche, convivendo e combattendo con dignità e forza la sua malattia”. Così Alfredo De Sio, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, ricorda la figura di Alberto Provantini, il politico ternano scomparso ieri. “Un avversario leale, mai fazioso, prodigo di quei consigli che dispensava al di là delle appartenenze – aggiunge De Sio - perché servivano ad elevare il ruolo e l’attività degli amministratori per la realizzazione del bene comune. Una grave perdita ma una bella eredità per Terni e l’Umbria”. MORTE PROVANTINI: “FIGURA NOBILE DELLA POLITICA UMBRA: FINE INTELLETTUALE ED AMMINISTRATORE LUNGIMIRANTE” - LOCCHI ESPRIME IL CORDOGLIO DEL GRUPPO PD Perugia, 27 gennaio 2014 - "Se ne va una delle figure nobili della politica umbra. Una lunga carriera politica ed amministrativa, fatta di passione e coerenza, messa al servizio dell'Umbria e della sinistra italiana". Renato Locchi, capogruppo del Partito democratico alla Regione Umbria ricorda così la figura dell'ex parlamentare umbro Alberto Provantini. Locchi, esprimendo "vicinanza alla famiglia e al Partito democratico di Terni", ricorda come "Provantini sia stato un amministratore locale e regionale lungimirante nelle scelte e molto amato tra la gente. Ha legato il suo nome - sottolinea il capogruppo - alla valorizzazione turistica della regione, sostenendo intuizioni straordinarie come Umbria Jazz. Da assessore regionale ha anche seguito l'importante fase espansiva dell'industria umbra. Si è distinto – conclude Locchi - per le sue riflessioni sullo sviluppo sociale e civile dell'Umbria della seconda metà del Novecento". I lanci dell'agenzia di informazione del Consiglio regionale su Facebook: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria MORTE CARABINIERE: IL CORDOGLIO DEL PRESIDENTE BREGA Perugia, 28 gennaio 2014 - Il presidente dell'As-

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semblea legislativa dell'Umbria, Eros Brega, esprime anche a nome dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, le più sentite condoglianze alla famiglia del maresciallo Daniele Casini che ha perso la vita questa mattina in un incidente stradale. “Una grave perdita per l'Arma dei carabinieri e per la comunità di Citerna – ha detto Brega – dove il maresciallo prestava servizio con spirito di abnegazione e di dedizione per l'Arma e per questo territorio”. MORTE MARESCIALLO CASINI: IL CORDOGLIO DI CIRIGNONI (LEGA NORD) ALLA FAMIGLIA DEL COMANDANTE DELLA STAZIONE CARABINIERI DI CITERNA VITTIMA DI UN INCIDENTE STRADALE Perugia, 28 gennaio 2014 – Il capogruppo regionale della Lega Nord, Gianluca Cirignoni esprime le sue “più sentite condoglianze” alla famiglia e all'Arma dei Carabinieri per la tragica scomparsa, in un incidente stradale, nei pressi di Lerchi, del comandante della Stazione Carabinieri di Citerna, maresciallo Daniele Casini. MORTE ALBERTO PROVANTINI: “HA DATO UN CONTRIBUTO ALTISSIMO ALLO SVILUPPO DELLA CITTÀ DI TERNI E DELL'UMBRIA” - NELLE PAROLE DEL PRESIDENTE BREGA L'OMAGGIO DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELL'UMBRIA Perugia, 28 gennaio 2014 – All'inizio della seduta odierna dell'Assemblea legislativa il presidente Eros Brega ha commemorato la figura di Alberto Provantini, ex assessore regionale nelle prime tre legislature, scomparso dopo lunga malattia il 24 gennaio scorso. “Con il suo impegno, la sua passione e la sua intelligenza – ha detto il presidente Brega -, Alberto Provantini ha dato un contributo altissimo allo sviluppo della città di Terni e dell'Umbria, interpretando nella maniera più nobile e generosa la 'scelta di vita' dell'impegno politico e istituzionale fatta in giovanissima età come dirigente della Federazione giovanile comunista ternana, nel 1956, e poi negli anni successivi nel Pci, Pds, Ds, fino al Partito democratico. Con Provantini – ha aggiunto - ci lascia un altro dei 'padri fondatori' della Regione Umbria che lo vide consigliere e assessore per tre legislature, dal1970 al 1983, quando fu eletto alla Camera dei Deputati”. Il presidente Brega ha tratteggiato le qualità di amministratore di Provantini: “Appassionato e creativo, in quegli anni difficili ed esaltanti della costruzione della Regione diede un contributo essenziale al rilancio dell'Umbria nel contesto nazionale ed internazionale: lo slogan della giovane Umbria degli 'anni 70 'L'Italia ha un cuore verde: l'Umbria' e Umbria Jazz, portano infatti anche la sua firma. Provantini ha lasciato un segno indelebile in tutti gli altri livelli istituzionali in cui si è impegnato: al Comune di Terni dove fu assessore dal 1965; alla Provincia di Terni dove fu presidente nel 1991 e

consigliere negli anni '60. E poi ancora al Parlamento della Repubblica che lo vide tra i suoi banchi dal 1983 al 1992. Ma anche in campo culturale ha lasciato un segno, come vicepresidente, per tanti anni, del prestigioso Istituto Gramsci. Fu anche giornalista di razza – ha ricordato il presidente dell'Assemblea legislativa -, di grande spessore civile e politico, prima con 'Nuova generazione', poi con 'Cronache Umbre', 'Vie Nuove', 'L’Unità' e, negli ultimi anni, fino a pochissime settimane, fa come opinionista de 'Il Giornale dell’Umbria'. E fino all'ultimo, malgrado il progredire del male, ci ha offerto attraverso i suoi articoli pubblicati su quest'ultimo giornale degli spunti di analisi vivi, rigorosi e appassionati sulle vicende regionali e nazionali”. “Ancora fino a pochi giorni fa – ha detto ancora Brega - aveva lavorato al volume che stava preparando sui 130 anni di storia delle acciaierie di Terni. Una raccolta dei suoi, tanti, interventi su questa fabbrica che innerva nel profondo quella città, e a cui Provantini nei suoi lunghi anni di impegno politico e istituzionale ha dedicato tanta, appassionata attenzione. Alberto Provantini – ha concluso il Presidente - ha affrontato la malattia e la morte con un coraggio e un equilibrio grandissimi, sempre attento e partecipe alla vita sociale e civile, anche nella sofferenza grande degli ultimi mesi. Tutto questo ce lo fa sentire ancora più caro e vicino e merita questo estremo e affettuoso omaggio che oggi questa Assemblea gli tributa”. I lanci dell'agenzia di informazione del Consiglio regionale su Facebook: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria

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agricoltura

“OTTIMA NOTIZIA AUMENTO RISORSE PER SETTENNIO 2014-2020. ORA PUNTARE TUTTO SU QUALITA' E AMBIENTE” - DOTTORINI (IDV) “PUNTARE SU BIOLOGICO, FILIERA CORTA E AGRICOLTURA SOCIALE” Il consigliere regionale Oliviero Dottorini (capogruppo Idv) commentando la notizia dell'accordo raggiunto in Conferenza Stato-Regioni per il riparto dei fondi comunitari destinati al settore agricolo, esprime la sua soddisfazione perché all'Umbria, per il prossimo settennio 2014-2020 verranno assegnati ben 84 milioni in più rispetto al precedente. E nel rimarcare che l'Umbria rimane ancorata ad un modello antiquato di produzioni, Dottorini si dice convinto che gli assi portanti su cui sviluppare le future politiche agricole sono il biologico, la filiera corta e l'agricoltura sociale. Perugia, 17 gennaio 2014 - “È una notizia molto positiva quella che ci giunge dalla Conferenza Stato-Regioni, secondo cui all'Umbria per le politiche agricole del prossimo settennio verranno assegnati ben 84 milioni in più rispetto al precedente. La sfida che ci attende ora è quella di superare un modello antiquato di orientamento delle risorse per puntare su ambiente, filiere corte e produzioni di qualità”. Con queste parole Oliviero Dottorini (capogruppo Idv) commenta la notizia dell'accordo raggiunto in Conferenza Stato-Regioni per il riparto dei fondi comunitari destinati al settore agricolo. Per Dottorini, che nella nota fa riferimento anche al suo ruolo di presidente dell'associazione 'Umbria Migliore', “prima di passare alla fase programmatoria sarà opportuno fare un’analisi dei risultati che hanno ottenuto le enormi risorse investite nella riconversione delle colture altamente impattanti che caratterizzano l’agricoltura umbra. I risultati appaiono tutt’altro che esaltanti dal momento che l’Umbria appare ancorata a un modello antiquato di politiche agricole che non sono riuscite ad orientare le risorse su settori innovativi e sostenibili. Per questo – spiega - filiera corta, colture certificate, progetti di tutela ambientale, agricoltura sociale dovranno essere gli assi portanti su cui sviluppare le politiche agricole regionali del prossimo settennio”. Dottorini evidenzia la necessità che “l'assessore all'Agricoltura sappia coinvolgere tutte le categorie interessate, dalle associazioni di produttori, a tecnici, fino ai consumatori finali, nella definizione delle politiche agricole, perché il risultato di oggi è anche il frutto del lavoro di tantissimi operatori del settore che hanno continuato ad investire, innovare e crescere nonostante politiche regionali nettamente orientate al passato”. “Per tentare di uscire dalla crisi – spiega Dottorini - l'Umbria deve puntare il tutto per tutto su quelle che sono le sue peculiarità: agricoltura, ambiente, cultura. Per questo è necessario che il prossimo Programma di sviluppo rurale punti fortemente su agricoltura biologica, giovani e progetti di tutela ambientale e del territorio che sono anche le proposte uscite in un recente in-

contro promosso dalle associazioni del biologico, tra l'altro con con il patrocinio della Regione. Sarebbe imperdonabile – conclude - se a godere dei frutti della nuova fase programmatoria fossero sempre gli stessi, senza saper vedere quanto di nuovo e virtuoso sta nascendo tra i giovani e tra i produttori più lungimiranti”. PSR 2014/2020: “ALL’UMBRIA 876,6 MILIONI DI EURO PER LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE IN MATERIA DI AGRICOLTURA. DEL VECCHIO PIANO IMPIEGATE TUTTE LE RISORSE” - L'ASSESSORE CECCHINI IN SECONDA COMMISSIONE Audizione in Seconda commissione dell’assessore regionale all’Agricoltura, Fernanda Cecchini, sul nuovo Piano di sviluppo rurale 2014-2020 e sul riparto dei fondi del vecchio Piano: nei prossimi sette anni l’Umbria potrà contare su 876 milioni 591 mila euro (149 milioni cofinanziamento regionale) per realizzare la programmazione in materia di agricoltura. Per quanto riguarda il vecchio Piano, impiegate tutte le risorse disponibili (792 milioni) di cui il 65 per cento già elargite alle imprese. Cecchini ha assicurato che il nuovo Psr 2014-2020 arriverà in Commissione prima della prossima stagione estiva. Perugia, 30 gennaio 2014 - “In base al nuovo riparto dei fondi 'Feasr 2014-2020', nei prossimi sette anni l’Umbria potrà contare su 876 milioni 591 mila euro (149 milioni cofinanziamento regionale) per realizzare la programmazione in materia di agricoltura. Del vecchio sono state Piano impiegate tutte le risorse disponibili. Nel 2013, attraverso Agea sono stati elargiti quasi 120 milioni di euro. Sostanzialmente, del vecchio Piano, su 792 milioni di euro sono state elargite il 65 per cento delle risorse, il rimanente 35 per cento dovrà essere distribuito entro dicembre 2015”. Così l'assessore regionale all'Agricoltura, Fernanda Cecchini in Seconda Commissione, dove ha annunciato l'avvio della procedura per mettere in atto la nuova programmazione. Invitata dal presidente della Commissione, Gianfranco Chiacchieroni, l’assessore Cecchini ha spiegato che “la capacità di utilizzazione delle risorse comunitarie messe a disposizione dell’Unione europea per lo sviluppo rurale, e per le politiche nel settore tabacchicolo, ha permesso alla Regione Umbria di confermare la dotazione finanziaria storica di circa 800 milioni di euro, addirittura incrementandola. Questi fondi – ha aggiunto nei prossimi sette anni permetteranno di favorire la competitività del comparto agricolo e di effettuare investimenti per la salvaguardia del patrimonio rurale e la conseguente valorizzazione turistica del territorio. La Comunità europea ha messo a disposizione dell'Italia circa 20 miliardi di euro in totale. 18 miliardi andranno alle Regioni e la parte rimanente andrà a finanziare quattro azioni nazionali relative a specifiche linee d’intervento: gestione rischi, zootecnia e biodi-

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agricoltura

versità, piano irriguo e rete rurale”. Cecchini ha assicurato che il nuovo Psr 2014-2010 arriverà a Palazzo Cesaroni per iniziare il suo iter in Commissione prima della prossima stagione estiva, auspicando che possa arrivare in Aula per l’approvazione definitiva entro il mese di settembre e comunque non oltre dicembre 2014. VITIVINICOLTURA: “TRIENNIO 2009-2011 EXPORT VINO UMBRO + 48 PER CENTO” IN SECONDA COMMISSIONE L'ASSESSORE CECCHINI PARLA DI " ECCELLENZA REGIONALE” L'assessore regionale all'Agricoltura, Fernanda Cecchini invitata dalla Seconda Commissione per conoscere lo stato del settore della vitivinicoltura, ha fatto sapere che nel triennio 2009-2011 l’export del vino umbro è cresciuto del 48 per cento a fronte della media nazionale del 25 per cento. È aumentata in maniera particolare la parte certificata e di qualità. I Paesi in cui il vino umbro è più apprezzato rimangono Stati Uniti e Germania. Ripercorrendo poi le linee dello studio contenuto nel ‘Progetto Vino’, per l’assessore Cecchini rimane importante l’individuazione di un organismo per il coordinamento di filiera; l’istituzione di un marchio 'Umbria'; lo sviluppo di attività e servizi collettivi; la costituzione di un Consorzio di tutela unico per i vino Dop e Igp dell'Umbria”. Prevista a breve una audizione con i produttori e le associazioni di categoria. Perugia, 30 gennaio 2014 - “Nel triennio 20092011 l’export del vino umbro è cresciuto del 48 per cento a fronte della media nazionale del 25 per cento. Aumentata particolarmente la parte certificata e di qualità. I Paesi in cui il vino umbro è più apprezzato rimangono Stati Uniti e Germania. Rimane di assoluta importanza l’individuazione di un organismo per il coordinamento di filiera; l’istituzione di un marchio 'Umbria'; lo sviluppo di attività e servizi collettivi; la costituzione di un Consorzio di tutela unico per i vino Dop e Igp dell'Umbria”. Lo ha ribadito in Seconda Commissione, dopo averlo già fatto anche prima della scorsa estate presentando il ‘Progetto vino’, l’assessore regionale all’Agricoltura Fernanda Cecchini. Nel definire il settore vitivinicolo regionale “una delle più importanti filiere del sistema agroalimentare regionale”, auspicando un ‘Marchio Umbria’ da inserire nell’etichetta o attraverso un bollino sulla bottiglia, l’assessore ha fatto sapere che la Regione dispone di un budget annuale di circa 6,5 milioni di euro (Fondi comunitari Feaga) per l’attuazione dell'Organizzazione comune di mercato (Ocm) vino. Cecchini si è quindi soffermata sulla recente approvazione della riforma della Pac che ha interessato anche il settore vitivinicolo. Il Regolamento emanato dall’Unione Europea nello scorso mese di dicembre disciplina l’organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli tra cui il vino. La riforma incide sugli ambiti che interes-

sano la disciplina dei diritti di reimpianto e misure a sostegno del settore. Per quanto riguarda i reimpianti, a decorrere dal primo gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2030 si passa al sistema delle “autorizzazioni per gli impianti viticoli”. Questo nuovo sistema autorizzatorio prevede che le Regioni concedono nuove autorizzazioni (valide per 3 anni) all’impianto/reimpianto di vigneti, fino ad un massimo per anno dell’1 per cento della superficie vitata. La riforma dell’Ocm, per le misure di sostegno, prevede oltre alle attuali misure anche la promozione sul mercato interno e non più soltanto in Paesi terzi, oltre ad interventi volti all’innovazione. Negli interventi a margine della relazione dell’assessore, Paolo Brutti (Idv) si è detto “non convinto” dal ragionamento sulle modalità promozionali del prodotto. “I tentativi di accorpare soggetti di tipologia diversa – ha detto – creano difficoltà oggettive. Non mi convince poi il ‘Marchio Umbria’ perché comunque verrebbero uniti mondi diversi. Auspico che su queste proposte possano esprimersi direttamente i produttori attraverso una audizione in questa Commissione”. Per Massimo Mantovani (Ncd) il discorso del ‘bollino’ deve andare oltre il vino, interessando anche l’olio ed in genere tutti i nostri prodotti enogastronomici di punta. Giusta ed importante la previsione di promuovere l’Umbria attraverso le sue eccellenze e, quindi, nel suo complesso. Bene un’organizzazione sistemica partendo proprio dal marketing territoriale”. Manlio Mariotti (Pd), quella della Regione “è una scelta che forse potrà non bastare, ma è comunque utile ed opportuna. È tuttavia importante ascoltare direttamente i protagonisti di questo comparto”. D’accordo sulla programmazione di audizioni dei produttori e le associazioni di categoria si è detto lo stesso presidente della Commissione Gianfranco Chiacchieroni sottolineando come “attraverso il vino viene di fatto bevuto il territorio e le sue caratteristiche. Per questo – ha detto – serve una rete unificata, dove però ognuno possa mantenere le proprie caratteristiche ed il proprio profilo”. IL SETTORE VITIVINICOLO REGIONALE E IL ‘PROGETTO VINO’ FOTOGRAFIA DEL SETTORE. La superficie vitata regionale è di circa 12.800 ettari. La produzione media di vino negli ultimi anni si attesta intorno gli 800-900 mila ettolitri compreso il consumo familiare. La dimensione media delle aziende vitivinicole umbre è di poco superiore all'ettaro (media in Italia 1,6 ettari). Il sistema regionale dei vini Dop e Igp può contare su 13 Doc, 2 Docg e 6 Igt. Nel quadriennio 20082011 i vini Igp e Dop rappresentano quasi il 90 per cento della produzione complessiva. L'export dei vini umbri rappresenta una percentuale molto limitata dell'export di vino italiano (0,6 per cento). Il trend delle esportazioni italiane di vino è, da anni, in costante aumento, con un'impennata (+25 per cento) nel triennio 2009-2011. e questa tendenza ha riguardato anche l'Umbria che ha avuto un incremento del 48 per cento nello stesso triennio. POLITICHE DI SOSTEGNO. Per quanto riguarda le politiche di sostegno (Ocm

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vino) attuate annualmente dalle Regioni, mirate ad interventi di carattere strutturale (ristrutturazione e riconversione dei vigneti, investimenti, promozione sui mercati dei Paesi terzi), per il 2012-2013 le risorse disponibili per la Regione Umbria sono pari a 6milioni 645mila euro. Nel periodo 2001-2012, in Umbria, sono stati ristrutturati circa 4.900 ettari di vigneti (37 per cento della superficie vitata) con l'erogazione di circa 34,7 milioni di euro di contributi ai produttori viticoli regionali. Questi interventi hanno consentito di qualificare ulteriormente le produzioni regionali aumentando la competitività del settore. Per l'annualità 2012-2013 sono state finanziate 66 domande per un totale di 1 milione di euro di contributi ammissibili. Al miglioramento qualitativo delle produzioni vinicole regionali ha contribuito la realizzazione, da parte di singole aziende e di cantine sociali, degli investimenti previsti nel Psa (Piano sviluppo rurale- misure 121 e 123) finalizzati alla costruzione e/o ristrutturazione di cantine, impianti per la lavorazione e trasformazione delle uve e per la commercializzazione del vino. Dal 2011 l'Ocm “vino” finanzia in maniera esclusiva, rispetto al Psr nell'ambito della specifica misura, investimenti relativi alle fasi di trasformazione e commercializzazione dei prodotti vitivinicoli. Nelle prime due annualità di attuazione della misura sono stati erogati aiuti alle imprese regionali per complessivi 3milioni 892mila euro, per un volume di investimenti ammissibili pari a 9milioni 730mila euro. Il livello massimo di contributo erogabile è pari al 40 per cento della spesa ammissibile. Il bando relativo alla misura 'investimenti' è scaduto lo scorso mese di febbraio 2013. Sono state presentate 45 domande delle quali 43 ammesse a finanziamento per un contributo complessivo di 3milioni 166mila euro. PROMOZIONE MERCATI ESTERI. Per quanto riguarda la misura 'Promozione sui mercati dei Paesi terzi', si tratta di una grande opportunità per i produttori vitivinicoli singoli e associati per promuovere le produzioni regionali sui mercati extra europei. Per l'annualità 20132014, nell'ambito di questa misura sono stati presentati 11 progetti per un totale di contributi richiesti di 1milione 275mila 729 euro, compreso il contributo integrativo regionale pari a 70mila euro. I mercati interessati dai progetti sono Usa, Canada, Russia e Cina. Nell'ambito del protocollo di intesa sottoscritto tra la Regione Umbria e l'istituto nazionale di Economia agraria (Inea) per lo svolgimento di azioni di supporto all'assistenza tecnica del Psr 2007-2013, l'Inea, insieme a Nomisma, ha realizzato uno studio denominato 'IL VINO UMBRO NEL MERCATO GLOBALE: PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA, SCENARI EVOLUTIVI E PERCORSI DI SVILUPPO'. PUNTI DI FORZA. Buon livello qualitativo dei vini prodotti; potenzialità inespresse dell aproduzione vitivinicola; margini di apprezzamento sui mercati internazionali, ad oggi non ancora pienamente sfruttati; consapevolezza diffusa delle imprese sull'impossibilità di mantenere lo 'status quo' e sulla contestuale necessità di intraprendere un percorso di

riorganizzazione. PUNTI DI DEBOLEZZA. Deficit manageriale e finanziario, frammentazione produttiva; offerta strutturalmente eterogenea, in termini di: tipologia e riconoscibilità del prodotto, posizionamento di prezzo, capacità di imbottigliamento; resistenze a forme di cooperazione tra le imprese; criticità nella programmazione e nel coordinamento della produzione a livello di sistema; non elevata riconoscibilità del prodotto 'vino umbro' all'estero. Da qui la necessità di definire un percorso di sviluppo teso a superare gli attuali limiti del sistema produttivo con l'obiettivo di realizzare un maggiore coordinamento organizzativo e promozionale nella filiera le cui priorità di azione dovrebbero consentire il raggiungimento di un duplice obiettivo: investire su una maggiore riconoscibilità dei vini umbri sui mercati esteri, per favorirne la penetrazione commerciale, dato il graduale e costante spostamento della domanda dal mercato interno a quello internazionale; migliorare la promozione dei vini sul territorio, in moda da aumentare la visibilità anche dei piccoli produttori che non hanno i mezzi e le capacità per accedere ai mercati esteri. Lo studio ha ipotizzato tre fasi del percorso di riorganizzazione: individuazione di un organismo per il coordinamento di filiera; istituzione di un marchio 'Umbria'; sviluppo attività e servizi collettivi; eventuale costituzione di un Consorzio di tutela unico per i vino Dop e Igp dell'Umbria. La definizione del percorso di riorganizzazione del settore è stata condivisa con i produttori vitivinicoli umbri e le loro associazioni grazie ad appositi tavoli di confronto. I lanci dell'agenzia di informazione del Consiglio regionale su Facebook: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria AGRICOLTURA SOCIALE: “PROMUOVERE SVILUPPO, IMPRENDITORIA E CRESCITA OCCUPAZIONALE” – UNIFICATE IN II° COMMISSIONE LE PROPOSTE DI LEGGE DI DOTTORINI (IDV) E STUFARA (PRC-FDS)GALANELLO-BARBERINI (PD) La Seconda Commissione ha provveduto ad unificare tre analoghe iniziative legislative (due di Dottorini–Idv e una di Stufara-Prc, Galanello e Barberini-Pd) tutte con l’obiettivo di favorire l’accesso dei giovani all’agricoltura, promuovendo di fatto l’agricoltura sociale e la filiera corta. Nel nuovo testo legislativo si mira a promuovere lo sviluppo, l’imprenditoria e la crescita occupazionale, favorendo in particolare: l’accesso dei giovani all’agricoltura; l’agricoltura sociale; l’utilizzo produttivo di terreni agricoli ed a vocazione agricola e la loro funzione sociale; la gestione attiva e sostenibile dei beni agro-forestali; il ruolo multifunzionale dell’agricoltura, l’impiego e l’applicazione di modelli di agricoltura sostenibile (biologica e conservativa); il contrasto al degrado ambientale e la valorizzazione dell’ambiente, del territorio e del paesaggio rura-

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le. Perugia, 30 gennaio 2014 – La Seconda Commissione, presieduta da Gianfranco Chiacchieroni, attraverso una sottocommissione composta dai consiglieri Oliviero Dottorini (Idv), Luca Barberini (Pd) - poi sostituito da Damiano Stufara (Prc) - e Raffaele Nevi (FI), ha provveduto ad unificare tre iniziative legislative tutte con l’obiettivo di favorire l’accesso dei giovani all’agricoltura, promuovendo di fatto l’agricoltura sociale e la filiera corta. Si tratta di due proposte di legge di Oliviero Dottorini: “Disposizioni per favorire l’accesso dei giovani all’agricoltura e contenere il consumo dei suoli agricoli” e “Disposizioni per la lavorazione, trasformazione e vendita di limitati quantitativi di prodotti agricoli nell’ambito della filiera corta e della produzione locale”, mentre la terza: “Norme per favorire l’accesso alla terra e promuovere l’agricoltura sociale e la filiera corta” era firmata da Damiano Stufara (Prc-Fds), Fausto Galanello e Luca Barberini (Pd). La nuova proposta di legge, sintesi delle tre e firmata da tutti proponenti originari, porta il titolo di “Norme per favorire l’insediamento produttivo ed occupazionale in agricoltura, per promuovere l’agricoltura sostenibile. Disposizioni sulla lavorazione di piccoli quantitativi di prodotti agricoli”. Nel testo vengono ribadite le finalità e le disposizioni volte a promuovere lo sviluppo, l’imprenditoria e la crescita occupazionale nel settore, favorendo in particolare: l’accesso dei giovani all’agricoltura, anche al fine di agevolare il ricambio generazionale; l’agricoltura sociale; l’utilizzo produttivo di terreni agricoli ed a vocazione agricola e la loro funzione sociale; la gestione attiva e sostenibile dei beni agro-forestali attenta alla dimensione economica, ambientale e sociale; il ruolo multifunzionale dell’agricoltura, l’impiego e l’applicazione di modelli di agricoltura sostenibile (biologica e conservativa); il contrasto al degrado ambientale e la valorizzazione dell’ambiente, del territorio e del paesaggio rurale. Nella programmazione del settore la Regione sarà chiamata a favorire e promuovere: l’utilizzo ed il recupero produttivo di terreni agricoli o a vocazione agricola; l’impiego di modelli di agricoltura sostenibile; l’agricoltura sociale; il sostegno ai giovani imprenditori. La legge prevede l’istituzione del ‘Banco della Terra’, con sede presso la Giunta regionale: un elenco dei terreni agricoli e a vocazione agricola, di quelli agroforestali, delle aziende agricole e dei fabbricati rurali, di proprietà pubblica o privata, utili per operazioni di locazione o di concessione. La Giunta dovrà adottare entro il 28 febbraio di ogni anno il Piano annuale delle locazioni e delle concessioni del Banco della Terra. Per quanto concerne le misure di sostegno per l’accesso alla terra, la Regione, attraverso Gepafin, dovrà favorire la concessione di garanzie per agevolare l’accesso al credito dei soggetti assegnatari di beni. Dovrà anche definire, all’interno del programma di sviluppo rurale (Psr) specifiche misu-

re di sostegno ai suddetti soggetti. La Regione dovrà infine individuare, anche con il supporto di Sviluppumbria, programmi di attività strumentali e di servizio per la creazione di imprese e cooperative, sostenendo anche le attività di impresa agricola e di formazione. La Regione sarà anche chiamata a promuovere la destinazione, da parte dei Comuni, di terreni comunali ricadenti nelle aree urbane e periurbane, ad orti sociali urbani. Per quanto riguarda, infine, la trasformazione e la lavorazione di piccoli quantitativi di prodotti agricoli, la Regione dovrà dettare disposizioni dirette ad agevolare la trasformazione e la lavorazione di piccoli quantitativi di prodotti agricoli stagionali destinati alla vendita, che per le loro caratteristiche o per la limitatezza della produzione non si prestano ad una lavorazione industriale. La Commissione ha infine deciso di sottoporre l’atto legislativo alla valutazione della Giunta programmando nel contempo una audizione con i due assessori regionali interessati alla materia: Fernanda Cecchini (Agricoltura) e Fabio Paparelli (Patrimonio).

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RIFIUTI: “L'ARRESTO DEL SOCIO PRIVATO DI GESENU FA EMERGERE COME UN SERVIZIO DI RACCOLTA GIÀ CARENTE E COSTOSISSIMO SIA GESTITO DA PERSONAGGI POCO TRASPARENTI” - NOTA DI MONNI (NCD) Il consigliere regionale Massimo Monni (Ncd) interviene sull'arresto del socio privato di Gesenu spa di cui il Comune di Perugia è socio di minoranza con una quota pari al 45 per cento del capitale. E nel rimarcare come questo fatto faccia emergere una gestione affidata a “personaggi tutt'altro che trasparenti”, per Monni, ora, “le preoccupazioni per il futuro dell'azienda sono duplici: da una parte l'urgenza di una ricapitalizzazione del socio privato e un affrancamento del Comune di Perugia da Gesenu, dall'altra, visto che il 'gruppo madre' è indagato per associazione a delinquere, chi ci dice che il 'malcostume' adottato per il Lazio non sia stato applicato anche per discariche umbre? Per questo sarebbe opportuno avviare urgentemente un'inchiesta per verificare il regolare smaltimento dei rifiuti a Perugia”. Perugia, 10 gennaio 2014 - “L'arresto del socio privato di Gesenu spa di cui il Comune di Perugia è socio di minoranza con una quota pari al 45 per cento del capitale, fa emergere una realtà che dimostra chiaramente come un servizio di raccolta dei rifiuti già carente e con un costo elevatissimo per i cittadini, sia gestito da personaggi tutt'altro che 'trasparenti'”. Lo scrive il consigliere regionale Massimo Monni (Ncd) che definisce il fatto di “inaudita gravità anche e soprattutto per le dirette implicazioni sulla politica di gestione dei rifiuti e per le inevitabili ricadute negative sulla collettività di Perugia e dintorni”. Per Monni, “anche se da Gesenu arrivano rassicurazioni a riguardo, non va dimenticato che l'azienda è comunque prossima al dissesto per gli affari siciliani e persino i dipendenti hanno ormai capito quanto sia precaria la loro situazione lavorativa. In seguito a questa bufera giudiziaria – aggiunge l'esponente del centrodestra - , le preoccupazioni per il futuro dell'azienda sono duplici: da una parte infatti è urgente una ricapitalizzazione del socio privato e un affrancamento del Comune di Perugia da Gesenu, dall'altra, visto che il 'gruppo madre' è indagato per associazione a delinquere, chi ci dice che il 'malcostume' adottato per il Lazio non sia stato applicato anche per discariche umbre? Sarebbe opportuno quindi avviare urgentemente un'inchiesta per verificare il regolare smaltimento dei rifiuti a Perugia”. “Già in tempi non sospetti – ricorda Monni -, più e più volte è stata sempre avanzata da parte mia la richiesta di verifiche ed approfondimenti su come l'azienda di smaltimento rifiuti perugina venisse gestita. Partendo dalla delicata questione delle assunzioni clientelari in azienda e nelle sue partecipate di figli di dirigenti, all'imbarazzante situazione di alcune nomine legate al passato dei membri del Cda ed i revisori dei conti all'interno di Gesenu e del riassetto societario. Di fatto,

quindi – conclude Monni -, la questione Gesenu non mi ha mai convinto. Ed oggi, purtroppo, i fatti mi danno ragione”. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria CONSIGLIO REGIONALE: RINVIATO AL 21 GENNAIO IL VOTO SULLA MOZIONE ZAFFINI (FD'I), NEVI (FI) E MONACELLI (UDC) SU REVISIONE DEL PIANO RIFIUTI L'assemblea legislativa regionale dell'Umbria ha deciso di rinviare alla prossima seduta (fissata per martedì 21 gennaio) la conclusione della trattazione della mozione firmata dai capigruppo consiliari di opposizione Franco Zaffini (Fd'I), Raffaele Nevi (FI) e Sandra Monacelli (Udc), che in base alle modifiche apportate al quadro normativo nazionale, chiedeva alla Giunta di Palazzo Donini di rivedere il piano regionale dei rifiuti, con particolare riferimento all'utilizzo del “combustibile da rifiuti (css) nei cementifici e nelle centrali elettriche in possesso di autorizzazione integrata ambientale”. Il rinvio è stato deciso con 23 voti favorevoli e quello contrario dei consiglieri Damiano Stufara (Prc–Fds), Orfeo Goracci (Comunista umbro), Paolo Brutti e Oliviero Dottorini (Idv). Perugia, 15 gennaio 2014 – L'assemblea legislativa regionale dell'Umbria ha deciso di rinviare alla prossima seduta (fissata per martedì 21 gennaio) la conclusione della trattazione della mozione firmata dai capigruppo consiliari di opposizione Franco Zaffini (Fd'I), Raffaele Nevi (FI) e Sandra Monacelli (Udc), che in base alle modifiche apportate al quadro normativo nazionale, chiedeva alla Giunta di Palazzo Donini di rivedere il piano regionale dei rifiuti, con particolare riferimento all'utilizzo del “combustibile da rifiuti (css) nei cementifici e nelle centrali elettriche in possesso di autorizzazione integrata ambientale”. Il rinvio è stato deciso con 23 voti favorevoli e quello contrario dei consiglieri Damiano Stufara (Prc – Fds), Orfeo Goracci (Comunista umbro), Paolo Brutti e Oliviero Dottorini (Idv). I LAVORI DI OGGI Il relatore dell'atto, FRANCO ZAFFINI (capogruppo Fd'I), ha spiegato la mozione evidenziando che “un atto di programmazione fondamentale come il piano rifiuti è al momento superato, disapplicato nella maggior parte del territorio e sostanzialmente inesistente dal punto di vista della capacità di regolare la materia. Il piano ha fallito anche sui livelli di raccolta differenziata, che non sono stati raggiunti, dato che siamo alla metà degli obiettivi programmati. Un altro presupposto scardinato dai fatti, i livelli di produzione di rifiuti sono diminuiti rispetto alle previsioni, mettendo quindi in dubbio la struttura del piano. C'è poi la modifica della normativa nazionale che riguarda il derivato dai rifiuti, prima lo classificava 'combustibile da rifiuti 'cdr' ed

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ora invece combustibile solido secondario 'css', aprendo la strada al suo utilizzo quale appunto combustibile. Queste tre grandi novità hanno reso il piano rifiuti superato dagli eventi. Inoltre, anche in conseguenza di queste novità, gli Ambiti territoriali (Ati) hanno superato le previsioni del piano, con Terni e Spoleto/Foligno che si sono espressi contro la termovalorizzazione e per l'ampliamento della discarica di S.Orsola. Ci troviamo di fronte ad una situazione non governata e non approfondita. Considero grave la richiesta dell'Ati 3 di continuare a utilizzare la discarica di S.Orsola, un impianto considerato esaurito e sul quale abbiamo investito per il recupero dei gas. Non spetta a noi governare il fenomeno, cosa che dovrebbe invece fare la Giunta, a cui chiediamo che entro 20 giorni presenti una proposta di riallineamento del piano alle mutate condizioni locali e alle nuove norme nazionali”. Il DIBATTITO. ORFEO GORACCI (CU): “I PROBLEMI NON SI RISOLVONO CAMBIANDO SIGLA DA CDR A CSS Devo dare atto al centrodestra di avere una posizione chiara e precisa rivolta all'incenerimento dei rifiuti. In realtà le premesse dell'atto sono condivisibili, dato che c'è l'esigenza di adeguare il piano rifiuti alle nuove condizioni. È evidente che esiste un nodo fondamentale, ossia decidere come chiudere il ciclo. La nuova normativa è chiara ma esiste un elemento di critica che non si risolve cambiando sigla da cdr a css. Se prima quei materiali erano rifiuti ora come fanno ad essere un combustibile? Se erano pericolosi lo sono ancora. I ritardi, il mancato raggiungimento degli obiettivi, sono problemi reali. Questa mozione è il chiavistello per sfruttare la nuova normativa sul css per utilizzare gli impianti esistenti per bruciare i rifiuti. Si tratta di coinvolgere in modo prevalente i cementifici, una soluzione che impatterebbe pesantemente sull'Eugubino. Un territorio marginale da sempre, che non riceve risposte ma schiaffoni, perde anche i preti detective, ma dovrebbe 'guadagnare' il ruolo di sede di incenerimento dei rifiuti. Voterò contro questa mozione, non perché non sia necessaria una revisione del piano ma perché pur apprezzando la schiettezza del centrodestra non approvo l'ambiguità di altri che non prendono posizione, pensando di imporre certi processi alla pubblica opinione. Le cementerie, che pure hanno garantito lavoro a molte famiglie, sono già definite dal ministero 'aziende insalubri', senza il bisogno di appesantire ulteriormente la situazione ambientale, a tutto danno dei cittadini e delle possibilità turistiche di un territorio e di una regione intera. Se si arrivasse davvero al 65 per cento di raccolta differenziata potremmo azzerare le condizioni e creare posti di lavoro qualificati nel recupero dei materiali”. OLIVIERO DOTTORINI (Idv): “BENE IL SUPERAMENTO DELL'IPOTESI 'TERMOVALORIZZATORE'. ANCORA UNA VOLTA CORRETTA LA NOSTRA VISIONE - Il ministro Clini (Governo Monti) ha partorito un decreto osceno. Ha in pratica trasformato i rifiuti in combustibile sottraendoli così alla disciplina dei rifiuti. È stata di fatto aperta la strada alla produzione ed all'utiliz-

zo del Css nei cementifici e nelle centrali termoelettriche in possesso dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia), stabilendo l'impiego dei Css nei processi industriali, facendoli uscire dalla disciplina di gestione dei rifiuti attraverso procedure che evitino di sottoporli all'arbitrio ed ai veti degli Enti Locali. Non viene considerato che nella gerarchia del trattamento dei rifiuti quella della combustione è l’ultima opzione, dopo la riduzione, il riuso e il recupero, infinitamente più convenienti e razionali sia dal punto di vista ambientale che energetico. Altra questione è invece la riapertura del Piano regionale dei rifiuti anche alla luce di una situazione diversa da quella preventivata, a partire dal calo della produzione, che anche nel 2012 ha toccato un meno 2 per cento rispetto all'anno precedente. Un dato nettamente superiore a quanto previsto dal Piano regionale che non osava andare oltre l’invarianza. Rispetto alle previsioni del Piano la produzione di rifiuti potrebbe essere rivista al ribasso di una quantità pari ad un quarto circa. Si tratta di un risultato certamente accomunabile a una tendenza riconducibile in parte alla crisi economica, tuttavia il dato va collegato anche all'effetto moltiplicatore di quelle buone pratiche che noi da sempre proponiamo e che in parte siamo riusciti a inserire nel Piano. Importante e positiva l'inversione di tendenza rispetto alla crescita della raccolta differenziata, anche se poi bisogna ragionare bene sulla qualità della raccolta, visto che molte tonnellate della stessa, poi, devono essere scartate. Nell’ultimo anno si è toccato il 20 per cento, mentre il Piano regionale prevedeva esattamente la metà. Con una raccolta differenziata al 65 per cento, con il potenziamento dell'impiantistica intermedia, magari secondo metodiche meccanico-biologiche, che ci consentirebbe di andare oltre le pratiche di riuso dei materiali, minimizzando la parte in smaltimento, non è assolutamente utopico pensare al raggiungimento di un 80 per cento di differenziazione in tempi ragionevolmente brevi. Questo significherebbe una produzione di rifiuti indifferenziati minima, non superiore alle 90-100mila tonnellate annue. Una quantità tale da non giustificare un impianto di termovalorizzazione, se non per servire anche regioni limitrofe; cosa che il nostro Piano esclude in maniera categorica. Il fatto che oggi l’Assessore Rometti affermi che la previsione di realizzare un impianto di termovalorizzazione è definitivamente superata, è per noi motivo di grande soddisfazione. Una situazione che ancora una volta dimostra che la nostra visione era corretta. La mozione oggi in discussione sembra voler aprire la strada ad un percorso per cui la Regione dovrebbe attivarsi per spostare la gestione del ciclo dei rifiuti in direzione dell'utilizzo di Css nei cementifici presenti nel territorio. Su questo evidenziamo due grandi perplessità: perché si dovrebbe intervenire con risorse pubbliche regionali, magari per mettere a norma gli impianti? Non si capisce poi bene cosa c’entrerebbero i cementifici regionali. Se essi possono reperire Css in tutta Italia, anche la

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Regione Umbria può vendere questo 'combustibile' in tutta Italia. L'altra perplessità riguarda il corretto equilibrio della gestione integrata dei rifiuti. Dobbiamo infatti domandarci quale effetto potrebbe avere sulla qualità della gestione del ciclo dei rifiuti la realizzazione di impianti di produzione di CSS; cosa succederebbe se i comuni venissero posti di fronte alla possibilità di allentare gli sforzi verso la riduzione e differenziazione dei rifiuti per indirizzarli verso la produzione ben più economica di combustibile da rifiuti. È facile immaginare che l'incremento della raccolta differenziata subirebbe una brusca frenata, se non una vera e propria inversione di rotta. La raccolta differenziata avrebbe avuto uno sviluppo così significativo, tanto da fare mettere nero su bianco nel Dap il raggiungimento del 65 per cento nel 2015, se in Umbria fosse stato presente un inceneritore? Occorre investire su riuso, riciclo e forme di preselezione che riducano al massimo la quantità di rifiuti da indirizzare a smaltimento, senza trovare scorciatoie. Questo tema necessita di approfondimenti e condivisione. Non si pensi di risolvere la questione dentro le stanze di qualche assessorato senza coinvolgere il Consiglio regionale”. RAFFAELE NEVI (FI): “STUDI SERI DIMOSTRANO CHE BRUCIANDO IL CSS DIMINUISCE IL CARICO AMBIENTALE. LA BATTAGLIA POLITICA NON PUÒ ESSERE FATTA TERRORIZZANDO I CITTADINI - Anche oggi stanno emergendo le grandi contraddizioni che da sempre accompagnano l'attività della maggioranza. I Piani regionali sono diventati carta straccia, riempiti soltanto di parole, senza alcuna credibilità. La questione che stiamo trattando oggi andava affrontata a tempo debito, evitando, come invece accade, che ogni Comune vada per conto proprio, utilizzando spesso questa tematica per scopi elettorali. Nel Piano regionale dei rifiuti ci sono scritte cose importanti, tra cui la previsione di un inceneritore, che noi abbiamo sempre giudicato come un vero e proprio appesantimento ambientale. Oggi ci troviamo di fronte a due posizioni chiare: la nostra e quella del consigliere Goracci. Poi c'è davvero di tutto. L'unica cosa reale rimane il riempimento delle discariche che rappresentano l'assoluta pericolosità, poiché stanno raggiungendo il massimo livello di saturazione. Ma la soluzione sarà rappresentata dall'ennesima deroga, soprattutto in riferimento a quella di Orvieto. Il problema legato al non aggiornamento del Piano riguarda la stessa tenuta della maggioranza. Il Css, per legge, può essere bruciato nei cementifici. Può quindi accadere che gli stessi cementifici acquistino materiale da fuori regione, mentre i nostri rifiuti continuiamo a portarli in discarica. Tutti gli studi seri stanno dimostrando che bruciando il Css diminuisce il carico ambientale. La battaglia politica non può essere fatta terrorizzando i cittadini. Noi, con la nostra mozione vogliamo dire no alla perdita di tempo. Chiediamo una posizione seria e chiara da parte della Regione. Ben vengano le strategie basate sui 'rifiuti zero', ma questa del Css è una opzione flessibile: se c'è viene utilizzato, altrimenti no.

Senza mai dimenticare che questo materiale si trova ed è comunque disponibile sul mercato”. DAMIANO STUFARA (CAPOGRUPPO PRC-FDS): “BENE IL CONFRONTO CHE LA GIUNTA STA ATTUANDO CON I TERRITORI, MA I TEMPI DEVONO ESSERE BREVI. PUNTARE ALL'OBIETTIVO 'RIFIUTI ZERO'. Il fatto che sia necessario un nuovo piano dei rifiuti è sicuramente un punto della mozione condiviso da tutti. L'Esecutivo aveva annunciato e non rispettato un aggiornamento e una discussione del Piano stesso per giugno 2013. Ma rispetto alla strada indicata la mozione non è un atto asettico: sceglie una strada, una opzione precisa, laddove il legislatore nazionale, con il famigerato Decreto 'Clini' indica una semplice possibilità che, peraltro, potrà essere realizzata solo fino al 2020, come disposto dalla Unione Europea. A nostro giudizio occorre invece tenere conto delle novità che si ono prodotte in questi mesi in Umbria, dove gli ambiti territoriali hanno approvato la propria programmazione, spingendo la pianificazione regionale ad adeguarsi. Stanno poi diminendo i volumi di rifiuti; e aumenta la raccolta differenziata, un dato questo sul quale pochi avremmo scommesso. Tutti questi dati fanno superare nei fatti i contenuti del Piano regionale relativi alla chiusura del ciclo attraverso l'incenerimento. La mozione indica invece di produrre css per bruciarlo, ma noi riteniamo che questa Regione debba costruire una propria strada nella costruzione di un sistema di gestione e di chiusura del ciclo dei rifiuti diversa dal passato. L'incenerimento ha prodotto problemi gravi nel passato, e voglio ricordare la situazione di Terni quando c'erano ben tre inceneritori. Rispetto a ciò è significativa la delibera adottata a dicembre da quel Consiglio comunale con cui si adotta la strategia 'rifiuti zero', chiedendo alla Regione di escludere la termovalorizzazione nella chiusura del ciclo; costruendo delle opportunità di sviluppo dal trattamento sostenibile dei rifiuti. L'aggiornamento del Piano guardi alle tecnologie alternative all'incenerimento. Bene il confronto che la Giunta regionale sta attuando con i territori, ma i tempi devono essere brevi, evitando di arrivare troppo a ridosso delle amministrative”. ALFREDO DE SIO (F'D'I): “CON LA MOZIONE VOGLIAMO CONTRIBUIRE A SOLUZIONE. DISPONIBILI A SOLUZIONE CONDIVISA. Non è vero che il centrodestra ha sposato la termovalorizzazione. La nostra è anzi una posizione equilibrata ma che da 20 anni indica una via concreta, a differenza della maggioranza di centrosinistra che dal '95, dal decreto Ronchi in poi, si è caratterizzata per un assoluto immobilismo, con decisioni caratterizzate da opzioni e sensibilità diverse e contrastanti. Non è mai stata decisa una linea precisa, e ogni Piano approvato è stato solo un correttivo di quello precedente e tali da non modificare in positivo la situazione. Oggi abbiamo una diminuzione di produzione dei rifiuti, frutto più della crisi che delle buone pratiche; un miglioramento della raccolta differenziata grazie soprattutto alla normativa nazionale. Ma è sulla chiusura del ciclo che si è

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perso tempo con decisioni mai prese evitando di scegliere e di governare questo processo, ancora oggi senza soluzione. Come pure non si riesce ancora ad assicurare un trattamento tecnologicamente adeguato della raccolta differenziata. Oggi abbiamo un decreto nazionale che consente la libera circolazione del css e la Regione, noi, non riusciamo ancora a dare una risposta al problema. E se noi non ci mettiamo in condizione di governare la materia, altri, da fuori lo faranno per noi. Occorre ora capire cosa fare come aggiornare il Piano, e la mozione mette sul piatto questioni che possono contribuire a risolvere i problemi. Siamo disposti anche a valutare contributi diversi sugli obiettivi da noi indicati per ricercare una soluzione condivisa, tenendo conto di un fatto sostanziale e che ci porta ad agire secondo un principio di realtà: con il decreto Clini il quadro è profondamente mutato e il nuovo Piano non può non tenerne conto”. MASSIMO BUCONI (Psi): “CHIUSURA DEL CICLO SENZA RICORRERE ALLE DISCARICHE - il dispositivo di questa mozione prevede una revisione del piano che già è stata decisa e chiesta alla Giunta regionale. Il testo della mozione contiene passaggi condivisibili, ma anche in questa materia 'il meglio è nemico del bene'. E così continuiamo a non perseguire il bene, trovandoci oggi e forse anche nel 2020 a discutere di smaltimento dei rifiuti in discarica. L'obiettivo di eliminare l'incenerimento è condivisibile ma non si capisce come andrebbe perseguito. L'azione di governo della Giunta ha prodotto positivi riscontri, anche se continua il balletto sui dati della raccolta differenziata, su cui pure si è spinto molto. Quello che la politica non ha voluto o saputo decidere lo ha deciso il mercato, mettendo fuori gioco la previsione di forti investimenti per la chiusura del ciclo dei rifiuti tramite incenerimento. Questo anche perché sono passati 20 anni senza prendere decisioni. Gli impianti produttivi esistenti nel Paese usano comunque dei combustibili, che potrebbero dunque essere sostituiti con la frazione residua dei rifiuti, che oggi invece viene conferito in discarica. Possiamo valutare altre esperienze italiane di utilizzo del css, per capire se questa soluzione è replicabile. Dobbiamo comunque porci il problema di dove e come vengono smaltiti i nostri rifiuti”. SILVANO ROMETTI (assessore ambiente): “IL PIANO NON È FALLITO, SU GRAN PARTE DEGLI OBIETTIVI OTTENUTI OBIETTIVI IMPORTANTI - La discussione ha assunto caratteri di maggiore pragmatismo rispetto al passato. Non è vero che il piano è fallito, dato che i suoi obiettivi (riduzione della produzione, raccolta differenziata) sono stati perseguiti. La riduzione dei rifiuti non si può spiegare solo con la crisi, dato che altre città nello stesso periodo non hanno avuto un calo della produzione come il nostro (meno 100 mila tonnellate). Questo perché i piccoli contenitori che hanno sostituito i cassonetti hanno svolto un ruolo efficace, riducendo il conferimento. La raccolta differenziata, il cui obiettivo era il 65 per cento, ha messo in difficoltà tutte le Regioni, ma l'Umbria è arrivata oltre il

50 per cento, ponendosi in posizioni di primo piano. Sul 70 per cento degli obiettivi abbiamo ottenuto risultati straordinari. Dovremo adeguare i nostri impianti per fare in modo che possano essere recuperati quantitativi massimi di materiali dai rifiuti differenziati. La nostra pianificazione va adeguata al nuovo scenario, in cui non ci sono le condizioni per un impianto per il trattamento termico dei rifiuti. La strategia 'rifiuti zero' è per ora solo un obiettivo, a cui nessuno è arrivato davvero ed esiste una certa quantità di rifiuti residui da smaltire. Il recupero energetico dai rifiuti non deve spaventarci, dato che consente di valorizzare il residuo non può utilizzabile e recuperabile. Il trattamento meccanico biologico già si fa in Umbria: si separa la frazione umida e ci si fa il compost (che non ha alcun valore di mercato) e la frazione secca separata va in discarica. Ma questo non chiude il ciclo. Il css è una previsione nazionale che funziona solo con un alto livello di raccolta differenziata, dato che gli standard di qualità del css sono molto alti e richiedono una separazione molto attenta della frazione umida. Credo che l'impatto del css in termini di emissioni sia inferiore a quello del petrol-coke, che pure viene usato in impianti umbri. Il costo di produzione del css e il conferimento agli impianti industriali ci costerebbe comunque meno di quanto spendiamo per conferire in discarica, un sistema destinato a chiudere (resteranno Borgo Giglione, Le Crete e Belladanza). Il percorso normativo che prevedeva il css richiedeva un decreto per autorizzare il suo utilizzo in cementerie e centrali. Oggi quindi chi vuole usarlo deve ottenere l'autorizzazione integrata ambientale, seguendo un percorso molto rigoroso. L'aggiornamento del piano servirà a dotarci di un sistema di chiusura del ciclo idoneo al quadro che l'Umbria ha davanti, mutato in termini normativi, quantitativi e di atteggiamento verso il problema rifiuti”. Il relatore, FRANCO ZAFFINI, ha replicato al termine del dibattito rimarcando che “l'atto approvato dalla Giunta alla fine del 2013 prevede un impegno a produrre un adeguamento del piano entro il 31 dicembre 2015. La ricognizione complessiva sul tema dei rifiuti contiene dunque un solo impegno, che però rinvia appunto alla fine del prossimo anno. Questa revisione è necessaria oggi non a fine 2015. Il piano è superato e i successi elencati dall'assessore alimentano dei dubbi. Forse i 20 giorni che noi prevediamo sono pochi ma allora troviamo un accordo per una revisione in tempi ragionevoli, che preveda anche la chiusura del ciclo. Abbiamo 3 impianti (Enel bastardo, Fornaci Briziarelli e le acciaierie di Terni) che già bruciano combustibile nettamente più impattante del css. Il pet-coke utilizzato è il residuo finale di lavorazione del petrolio, la peggiore cosa possibile. Nel frattempo i nostri rifiuti vanno in discarica, con conseguenze molto gravi, anche economiche per i cittadini che pagano trasporto e conferimento. Siamo in una situazione pre emergenziale che richiede azioni rapide. Disponibili a modificare la mozione per trovare un accordo, anche preve-

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dendo tempi più lunghi dei 20 giorni stabiliti inizialmente”. AS I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria PIANO DEI RIFIUTI: “IL CENTRODESTRA PROPONE L'UTILIZZO DEI CEMENTIFICI. “DA PARTE DELLA MAGGIORANZA SOLO CONFUSIONE E INCAPACITÀ DI TROVARE SOLUZIONI CONCRETE” - NOTA DI NEVI (FI) Il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Raffaele Nevi, in riferimento alla odierna seduta dell'Assemblea legislativa, accusa la maggioranza di “confusione e incapacità”. Per Nevi sul problema rifiuti c'è il rischio di arrivare al paradosso che i rifiuti umbri vengano conferiti in discarica mentre i rifiuti di altre regioni arrivino nei cementifici e nelle centrali umbre. Perugia, 15 gennaio 2014 - “Anche sui rifiuti, come su molte altre tematiche, la Giunta Marini non è riuscita a mantenere le promesse fatte”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Raffaele Nevi, facendo riferimento alla odierna seduta dell'Assemblea legislativa. “Il Piano regionale dei rifiuti – rileva Nevi – si è rivelato carta straccia. Per mantenere delicati equilibri all'interno di una traballante maggioranza si mettono in secondo piano le esigenze dei cittadini, anche su un argomento così delicato come l'ambiente. Il decreto di un anno fa sul 'Regolamento recante disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto di determinate tipologia di combustibile (Css)' ha aperto la possibilità di produrre e utilizzare dei Css nei cementifici e nelle centrali termoelettriche, strutture presenti in Umbria e non sfruttate. La nostra proposta in tal senso è flessibile, in quanto l'eventuale diminuzione della produzione di rifiuti, attraverso politiche alternative verso le quali non abbiano dinieghi ideologici, porterebbe di conseguenza alla diminuzione di Css. Il rischio di oggi – sottolinea l'esponente di Forza Italia - è quello di arrivare al paradosso che i nostri rifiuti vadano nelle discariche, mentre i rifiuti di altre regioni arrivino nei cementifici e centrali umbre”. Per queste ragioni Nevi ricorda di aver “chiesto all'Assemblea di votare la mozione che è stata presentata dal centrodestra compatto” e aggiunge che “la nostra è l'unica soluzione di un problema dove la maggioranza dimostra idee confuse e contrastanti. Una confusione che fa perdere credibilità alla Giunta Marini che non a caso deve fare i conti con il calo del consenso da parte degli elettori. I dati pubblicati dal Sole 24 Ore vedono il gradimento nei confronti della presidente dell’Umbria, Catiuscia Marini, calare del 9,2 per cento rispetto a quanto ottenuto nel voto del 2010 (dal 57,2 per cento delle elezioni al 48 per cento del sondaggio 2013 effettuato dalla IPR

Marketing). La Marini – continua il capogruppo di Forza Italia – è la governatrice di centrosinistra che in Italia perde di più. La presidente e la sua Giunta in questi anni sono stati avvolti da un torpore che gli ha portati ad un immobilismo deleterio per la regione. Una mancanza politica che gli elettori hanno toccato con mano e che si traduce in questo drastico calo di consensi”. Per l’esponente di Forza Italia, infine, “ora si apre, a poco più di un anno dalle elezioni regionali, un nuovo panorama. Per la prima volta la Marini scende sotto il 50 per cento, il che fa decisamente scricchiolare quel potere di centrosinistra che in Umbria sembrava intoccabile”. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria RIFIUTI: “UMBERTIDE HA PAGATO ALTO TRIBUTO A LOGICHE REGIONALI E CARRIERE POLITICHE” - LIGNANI MARCHESANI (FD'I) “LA CITTÀ SVOLGA ORA RUOLO STRATEGICO PER SERVIZI COMUNI ALTA UMBRIA” Il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Fd'I) definisce “una buona, anche se tardiva notizia” per la comunità di Umbertide, l'uscita immediata di Gesenu dalla gestione dei rifiuti. Lignani Marchesani auspica che gli amministratori dell'Alta Umbria mettano a punto un progetto che permetta una gestione d’Ambito dei rifiuti attraverso le società del territorio, per garantire “competitività attraverso responsabilità dirette”. Perugia, 20 gennaio 2014 - “L’uscita immediata di Gesenu dalla gestione dei rifiuti è una buona, ma tardiva notizia per la comunità di Umbertide. I recenti fatti dimostrano come l’ingresso di Gesenu ad Umbertide non fosse altro che uno dei tanti tasselli attraverso cui si garantiscono, da un lato, carriere politiche e, dall’altro, si centralizzano sul capoluogo regionale i vari servizi pubblici, con conseguente pesante aggravio per famiglie ed aziende”. Così il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Fd'I) per il quale “le amministrazioni comunali di Umbertide, che si sono sin qui succedute, sono state collaboratrici consenzienti di questo progetto, che è però progressivamente deflagrato all’indomani della 'promozione' dell’ex sindaco in Parlamento”. “Non sappiamo – va avanti Lignani Marchesani - se Sogepu potrà nell’immediato abbassare le tariffe, considerato che i nodi legislativi sono venuti repentinamente al pettine, mentre gli amministratori sono stati inadempienti negli anni passati al fine di garantire popolarità 'bulgare' all’ex primo cittadino. È però certo che la gestione di Umbertide e Lisciano Niccone – aggiunge l'esponente del centrodestra - può compensare la fuoriuscita dai Comuni toscani e rende dunque Sogepu altrettanto competitiva per la futura ed imminente gara di ambito. Gesenu – spiega Lignani Marche-

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sani - deve invece rimanere fuori da Umbertide e dall’Alta Umbria, non solo per i recenti fatti romani, ma anche per il comportamento politicamente scorretto nei confronti dei cittadini. Gli amministratori dell'Alta Umbria, a loro volta – conclude -, devono mettere a punto un progetto che permetta una gestione d’Ambito dei rifiuti attraverso le società del territorio, onde garantire competitività attraverso responsabilità dirette”. RIFIUTI: “INDECENTE SCEGLIERE DI NON BRUCIARE IL CSS MA PRODURLO COMUNQUE” - NOTA DI BRUTTI (IDV) Perugia, 20 gennaio 2014 - Il consigliere regionale Paolo Brutti (IdV) annuncia il suo voto contrario in Aula (domani, martedì 21, ndr) sulla questione riguardante i Css, combustibili solidi secondari. “Un 'no' – spiega Brutti - che in realtà è un 'sì' a quanto approvato dal Comune di Terni e che ingarbuglia non poco la vicenda. Non bruciamo Css in Umbria per via della sua potenziale pericolosità, ma nulla vieta di produrlo e venderlo alle regioni vicine”. “L'Umbria – afferma Brutti - è la terra della Sibilla e sibillino è quello che si dice e si disdice sul Css. Sembrava che il Comune di Terni avesse tracciato la strada giusta e vincente: la parte non differenziata dei rifiuti deve subire ulteriori trattamenti meccanici e biologici per limitare al minimo il conferimento in discarica ed escludere il trattamento termico dei rifiuti prodotti in Umbria, quindi la loro trasformazione in Css. Qui - ironizza Brutti - interviene la Sibilla. Quanto indicato da Terni escluderebbe, dice la Giunta regionale, che si possa bruciare Css in Umbria, ma non produrlo. È abbastanza indecente escludere di bruciare un tipo di combustibile nel territorio regionale per la sua potenziale pericolosità nei confronti della salute e dell'ambiente e poi produrlo e venderlo alle regioni vicine. O il Css è innocuo e allora va bene anche in Umbria o è pericoloso, e allora non va usato in nessun posto. La mia posizione su questo è netta: il Css è pericoloso e non deve essere prodotto dai rifiuti umbri. La frazione differenziata deve essere spinta al di sopra del 65 per cento mentre quella indifferenziata deve subire ulteriori trattamenti a freddo che escludano quello termico. Questa è la lettura giusta della decisione del Comune di Terni – conclude Brutti - e a quella mi atterrò nella discussione in Consiglio regionale e nel voto”. GESENU: “SUL TAVOLO DELLA PRESIDENZA 'IL NUOVO CHE AVANZA'” - MONNI (NCD) “CHI HA CONDOTTO LA SOCIETÀ ALLO SFASCIO ECONOMICO ED A SITUAZIONE FINANZIARIA DRAMMATICA HA ANCORA POTERE DECISIONALE” Il consigliere regionale Massimo Monni (Ncd) si dice preoccupato perché chi continua ad avere potere decisionale in Gesenu “ha gestito la socie-

tà conducendola allo sfascio economico e ad una situazione finanziaria drammatica”. Facendo riferimento alla conferenza stampa dei vertici dell'Azienda, dove è stata descritta “una situazione economica in 'discreta salute', con un piano industriale in arrivo e degli investimenti cospicui all'orizzonte'”, Monni si chiede “quale cambiamento ci si può aspettare o quale strategia verrà adottata per la 'rinascita' dell'azienda”. E soprattutto “chi tirerà fuori i soldi per l'aumento del capitale di cui si parla?”. Perugia, 21 gennaio 2014 - “Sul tavolo della presidenza Gesenu sembra esserci il 'nuovo che avanza'. Infatti, chi fin'ora ha gestito la società conducendola allo sfascio economico e ad una situazione finanziaria drammatica con investimenti in Italia e all'estero fallimentari, utilizzando i soldi degli umbri, ha ancora potere decisionale”. Così il consigliere regionale Massimo Monni (Ncd) per il quale tutto ciò “desta non poche preoccupazioni”. “Da quanto emerge dalla conferenza stampa dei vertici Gesenu – commenta l'esponente del Nuovo centrodestra -, la situazione economica si dice in 'discreta salute', con un piano industriale in arrivo e degli investimenti cospicui all'orizzonte. Secondo loro, quindi, la società è viva e vitale e non c'è alcun rischio di esuberi. Ma considerati gli ultimi investimenti del tutto disastrosi – continua Monni - e viste anche le recenti vicende giudiziarie avviate dalla Procura di Roma nei confronti del socio di Gesenu, non mi pare affatto che si possa stare sereni. Anzi – sottolinea - considerando che al comando ci sono sempre gli stessi personaggi che con i 'loro' piani industriali e strategie hanno portato Gesenu sull'orlo del collasso economico, ora ci si chiede quale cambiamento ci si può aspettare o quale strategia verrà adottata per la 'rinascita' di un'azienda partecipata del Comune di Perugia. Tra le altre cose – conclude - si parla di un aumento del capitale. Ma la domanda è spontanea: chi tirerà fuori i soldi?”. PIANO RIFIUTI: “ADEGUAMENTI ENTRO GIUGNO, IMPRESCINDIBILE UNA SOLUZIONE DI CHIUSURA DEL CICLO: SUPERATA L'IDEA DEL TERMOVALORIZZATORE” - MOZIONE DI LOCCHI (PD) E BUCONI (PSI) I capigruppo del Partito democratico e del Partito socialista alla Regione Umbria, Renato Locchi e Massimo Buconi hanno presentato una mozione che impegna la Giunta regionale a presentare un adeguamento dell'attuale Piano regionale dei rifiuti entro il prossimo mese di giugno. All'interno del documento, i due esponenti della maggioranza chiedono sia contenuta “la soluzione più idonea ad assicurare la chiusura del ciclo”. Si invita poi la Giunta regionale a prendere in considerazione la possibilità di adeguare uno o più impianti esistenti di selezione e trattamento per l'eventuale produzione di Css-combustibile, e si sottolinea la necessità che nelle scelte si tenga

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conto anche dell'esito del percorso partecipativo già avviato con i sindaci dell'Umbria. Perugia, “La Giunta presenti un adeguamento dell'attuale Piano regionale dei rifiuti entro il prossimo mese di giugno. All'interno del documento che è fondamentale per il futuro dell'Umbria, deve essere contenuta la soluzione più idonea ad assicurare la chiusura del ciclo”. E' quanto chiedono all'esecutivo della presidente Catiuscia Marini i capigruppo del Partito democratico e del Partito socialista alla Regione Umbria, Renato Locchi e Massimo Buconi. Una sollecitazione, presentata per mezzo di una mozione congiunta depositata oggi, in cui si sottolinea la necessità di “tenere conto nelle scelte anche dell'esito del percorso partecipativo già avviato con i sindaci dell'Umbria”. I due esponenti della maggioranza di centrosinistra, dopo la discussione sullo stato di attuazione del Piano tenutasi oggi in Consiglio regionale e conclusasi con la bocciatura di un documento presentato dal centrodestra, esprimono “la necessità, non più a lungo rinviabile, di rivedere le indicazioni così come individuate nel 2009”. In particolare Locchi e Buconi, “pur considerando insufficiente la chiusura del ciclo per mezzo del solo conferimento in discarica”, ritengono “di fatto superata la previsione di realizzare un nuovo impianto di trattamento termico dei rifiuti” mentre aprono alla “possibile produzione di css-combustibile”. Partendo da considerazioni relative “alla ridotta produzione di rifiuti complessivi, al graduale incremento della differenziata, agli importanti interventi di potenziamento degli impianti di preselezione e recupero in corso e, in ultimo, al mutato quadro normativo nazionale”, i capogruppo di Pd e Psi esortano la Giunta regionale a prendere in considerazione “la possibilità di adeguare uno o più impianti esistenti di selezione e trattamento per l'eventuale produzione di Css-combustibile derivante dalla frazione di rifiuto indifferenziato non recuperabile e non riciclabile. Una modifica del Piano perseguibile – aggiungono – da realizzare a condizione che vi siano preventivamente accordi con istituzioni e soggetti autorizzati all'utilizzo del Css prodotto in Umbria”. Nel testo della mozione si sottolinea inoltre che “la produzione di Css-combustibile può integrare gli attuali sistemi di selezione e trattamento meccanico biologico (Tmb) finalizzati al recupero e riciclo di materia e non può prescindere – concludono Locchi e Buconi – da un alto livello di raccolta differenziata dei rifiuti organici, nonché da una successiva fase di separazione di frazioni di rifiuto che possono essere destinate al recupero”.

ne importante di intervenire su una questione di assoluta priorità a causa “dell’ideologia della sinistra radicale. Perugia 21 gennaio 2014 - “Ancora una volta questa maggioranza ha dimostrato di essere schiava dell’ideologia della sinistra radicale”. Raffaele Nevi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, commenta così il voto contrario dell’Assemblea legislativa nei confronti della mozione sui rifiuti firmata, tra gli altri, dallo stesso consigliere di Forza Italia. “La mozione – spiega prevedeva la possibilità di produrre in Umbria del combustibile da rifiuti (Css) da bruciare nei cementifici. La scorsa settimana la mozione era stata sospesa in attesa di un incontro per stilare un documento condiviso con la maggioranza. Oggi è arrivata invece la decisione del centrosinistra di non presentare una nuova mozione condivisa e di votare contro quella del centrodestra. Con questo voto – sottolinea Nevi - si è persa un’occasione per l’Umbria. L’occasione di trovare una soluzione alla questione dei rifiuti”. Secondo l'esponente del centrodestra, la maggioranza “ha dovuto chinare la testa davanti alle pressioni della sinistra radicale, aggrappata alla propria ideologia e miope nei confronti della problematica. In merito alla nostra proposta sul combustibile da rifiuti (Css) – spiega Nevi - vanno fatte due precisazione per evitare che qualcuno faccia facili affermazioni, come già successo, solo propagandistiche e non corrispondenti alla realtà. Intanto – rileva - è stato dimostrato che il Css diminuisce il carico ambientale, per cui è un’ottima soluzione, migliore dell’aumento e ampliamento delle discariche. Poi va sottolineato – aggiunge - che il Css verrà bruciato nei cementifici e nelle centrali termoelettriche che ne faranno richiesta e che otterranno uno specifico certificato. Questo, tradotto in pratica, vuol dire che se alcune strutture umbre ne faranno richiesta potranno accogliere il Css di qualsiasi parte d’Italia, al di là della decisione della Regione Umbria. Ci troveremmo così nel paradosso di produrre rifiuti umbri e inviarli in discarica, mentre i nostri cementifici potrebbero bruciare Css di altre regioni. Al tempo stesso, trovandoci in un libero mercato, anche se l’Umbria producesse Css poi potrebbe andarlo a bruciare altrove. Per queste ragioni – conclude Nevi - noi troviamo che scegliere di produrre Css sia una strada valida, al momento quella più percorribile, senza chiudere però la porta ad altre politiche che nel tempo riescano a far diminuire la produzione stessa di rifiuti”.

PIANO RIFIUTI: “CENTROSINISTRA SPACCATO, MAGGIORANZA SCHIAVA DELLA SINISTRA RADICALE” - NOTA DI NEVI (FI)

CONSIGLIO REGIONALE (2) – RIFIUTI: RESPINTA LA MOZIONE FAVOREVOLE ALL'UTILIZZO DEL CSS NEI CEMENTIFICI E NELLE CENTRALI ELETTRICHE

Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Raffaele Nevi, commenta l'esito del voto sulla mozione relativo al combustibile da rifiuti. Per Nevi l'Assemblea legislativa ha perso un'occasio-

Respinta, con 19 voti contrari e 9 favorevoli, la mozione presentata dall'opposizione (firmatari Zaffini, Fd'I, Nevi, FI e Monacelli, Udc) che chiedeva alla Giunta, “in base alle modifiche apporta-

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te al quadro normativo nazionale, di rivedere il piano regionale dei rifiuti, con particolare riferimento all'utilizzo del combustibile da rifiuti (Css) nei cementifici e nelle centrali elettriche in possesso di autorizzazione integrata ambientale”. Perugia, 21 gennaio 2014 – L'assemblea legislativa dell'Umbria ha respinto, con 19 voti contrari e 9 favorevoli, la mozione presentata dall'opposizione (firmatari Zaffini, Fd'I, Nevi, FI e Monacelli, Udc) che chiedeva alla Giunta, “in base alle modifiche apportate al quadro normativo nazionale, di rivedere il piano regionale dei rifiuti, con particolare riferimento all'utilizzo del combustibile da rifiuti (Css) nei cementifici e nelle centrali elettriche in possesso di autorizzazione integrata ambientale”. La mozione era stata ampiamente discussa nella precedente seduta consiliare. Stamani si è passati alle dichiarazioni di voto ed alla votazione finale. DICHIARAZIONI DI VOTO GIANLUCA CIRIGNONI (LEGA NORD): “VOTO CONTRARIO ALL'INCENERIMENTO NEI CEMENTIFICI. ASSESSORE ROMETTI LATITANTE - Non ho firmato questa mozione e voterò contro perché ritengo che non sia una buona idea quella di incenerire rifiuti nei cementifici in quanto non ci sono le garanzie, che tra l’altro potrebbe dare un inceneritore. Sono impianti diversi, quindi confermo il mio voto negativo e vorrei anche stigmatizzare il comportamento dell’assessore Rometti che è latitante, anche nel rispondere alle interrogazioni perché, basta andare a vedere gli atti, risponde a meno della metà degli atti che gli vengono presentati, e questo sicuramente non è un buon modo per rispettare il Consiglio regionale, per rispettare la democrazia. Evidentemente avrà bisogno di un altro scatolone sul suo tavolo, ma glielo porteremo. E poi devo dire che è assente quando si parla di questioni di estrema importanza per la nostra Umbria, quale la E 45, strada maestra degli umbri, e i rifiuti. Un assessore di questo tipo credo che sia da censurare, un assessore latitante”. RENATO LOCCHI (PD): “VOTO CONTRARIO. PRESENTEREMO NOSTRA MOZIONE - Pur ringraziando il centrodestra per avere convenuto con noi la necessità di una sospensiva sull'argomento, confermiamo il nostro voto contrario alla mozione e annunciamo la presentazione di un nuovo atto da parte nostra insieme al Partito socialista”. OLIVIERO DOTTORINI (IDV): “IL CSS BLOCCA LE POLITICHE VIRTUOSE INTRAPRESE - Voto negativo sulla mozione del centrodestra. E' una posizione figlia dello sciagurato decreto Clini, mentre la problematica che investe è molto seria. Il Css blocca le politiche virtuose avviate sulla riduzione dei rifiuti e sulla raccolta differenziata. Dobbiamo evitare che scaturiscano provvedimenti che avvantaggiano i soliti noti. I cementifici si mettano l'anima in pace e se lo vadano a cercare altrove. Valuteremo la mozione della maggioranza”. ORFEO GORACCI (CU): “NON SI PUO' PASSARE SOPRA LA VOLONTA' POPOLARE - Voto contrario alla mozione del centrodestra. Leggerò con la dovuta attenzione la proposta della maggioranza. Siamo

in ritardo sulla raccolta differenziata, sulla strategia rifiuti zero, Terni e Spoleto dicono no all'incenerimento, perché continuiamo a traccheggiare? Si tenga in considerazione la volontà popolare. Per prendere queste decisioni ci vuole almeno un referendum. In mancanza di certezze per la salute dei cittadini e dell'ambiente non si può trascurare l'elemento della precauzione e soprattutto non si può passare sopra la volontà popolare” MASSIMO BUCONI (PSI): “OGNUNO SI FACCIA CARICO DEI RIFIUTI DOVE LI PRODUCE Voto contro la mozione. Grazie ai sindaci di Perugia e Orvieto che hanno impedito l'immediata chiusura delle discariche chiesta dai comitati che non vogliono la 'monnezza' a casa loro. Dei rifiuti ognuno se ne faccia carico dove li produce. Con la nostra mozione affronteremo la questione. No al termovalorizzatore in Umbria, affrontiamo la partita del Css guardando al mercato nazionale e all'offerta. Non possiamo escludere per principio”. DAMIANO STUFARA (PRC): “SOSTENERE CICLO VIRTUOSO, CHE PRODUCE ANCHE OCCUPAZIONE, E STRATEGIA RIFIUTI ZERO - Rifondazione vota contro, non siamo d'accordo a bruciare Css in impianti presenti in Umbria. Al contrario, sosteniamo che costruire un ciclo virtuoso di gestione e di smaltimento dei rifiuti produce anche occupazione. Quindi strategia rifiuti zero e no all'incenerimento. Conveniamo sul fatto che è necessario aggiornare il Piano rifiuti regionale”. PAOLO BRUTTI (IDV): “BRUCIARE CSS METTE IN PERICOLO LA SALUTE CON L'EMISSIONE DI METALLI PESANTI NELL'ATMOSFERA - La mozione del centrodestra è da respingere. Utilizzare il Css e bruciarlo nei cementifici mette in pericolo la salute dei cittadini e l'ambiente, perché aumenta l'emissione di metalli pesanti nell'atmosfera. Quindi no a produrre veleno, nemmeno per farlo bruciare in Toscana o nelle Marche. Portiamo la raccolta differenziata al 65 per cento e il resto trattiamolo a freddo, altrimenti tutti porterebbero i rifiuti a bruciare e non farebbero la differenziata. Abbiamo vinto la battaglia sul termovalorizzatore, vinceremo anche questa”. SANDRA MONACELLI (Udc): “OBIETTIVO DIFFERENZIATA LONTANO E COSTI PER FAMIGLIE E IMPRESE CHE AUMENTANO - Voto favorevole. Tutto ciò che riusciamo a fare con una situazione che vede le discariche dell'Umbria sature è solo un rinvio delle problematiche. La raccolta differenziata è lontana dagli obiettivi prefissati, i costi per le famiglie e per le imprese crescono sempre di più. Di fronte a una mozione che tiene conto di indicatori, decreto ministeriale e perfino delibera di Giunta che parla di opportunità da approfondire, arrivano contrapposizioni e non le necessarie, approfondite valutazioni”. FRANCO ZAFFINI (FD'I): “INTERESSE PER LA MOZIONE DI MAGGIORANZA CHE DICE LE STESSE COSE NOSTRE - Ovviamente voto favorevole alla mozione che ho scritto. Mi sarei dichiarato da subito favorevole anche alla mozione di maggioranza che dice le stesse cose nostre, se non fosse che in trenta secondi ne ho ricevute due. La maggioranza non riesce a compattarsi. Aumenta la saturazione

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delle discariche, bisogna prendere una decisione. Manifesto interesse per quello che la maggioranza riuscirà a produrre. E' necessario un nuovo Piano regionale dei rifiuti e una diversa programmazione”. CATIUSCIA MARINI (presidente Giunta regionale): “NEL 2013 SUPERATA LA MEDIA DEL 50 PER CENTO DI RACCOLTA DIFFERENZIATA, UMBRIA PRIMA REGIONE IN ITALIA AD AVER RAGGIUNTO QUESTE PERCENTUALI C'è chi ha solo la pretesa spesso demagogica di parlare della gestione dei rifiuti e chi invece è chiamato a farlo. L'Umbria negli ultimi 15 anni non è mai andata in crisi, a differenza di altre regioni che in questo campo si considerano eccellenti. Abbiamo sempre avuto una grande capacità di organizzare la raccolta. L'Umbria ha sempre fatto una seria programmazione in questo settore. Abbiamo chiuso il 2013 superando, di media, il 50 per cento di raccolta differenziata, risultando la prima regione in Italia ad aver raggiunto queste percentuali. Tutto ciò è stato possibile grazie al lavoro organizzativo, seppure complesso portato avanti insieme ai Comuni, a partire da quelli più grandi. Ad esempio, quello di Perugia ha superato il 60 per cento, ma ci sono alcuni Comuni che devono fare molto di più. Abbiamo distribuito 2 milioni di euro, dal bilancio regionale, destinati ai Comuni per aiutarli ad organizzare la raccolta. L'abbiamo fatto convintamente perché un lavoro ben organizzato si può fare anche e soprattutto grazie alla collaborazione dei Comuni che, del resto, hanno la responsabilità, con la Regione, della gestione dei rifiuti nel loro ambito. Per quanto riguarda le discariche, c'è una precisa normativa europea che l'Italia non sta rispettando e per questo viene sanzionata. I Comitati spesso dimenticano che l'Umbria non è in crisi grazie alla disponibilità delle discariche di Orvieto, Magione e Spoleto. Non si può fare demagogia sulla raccolta differenziata, perché una parte, fosse anche un 10 per cento rimane comunque per la chiusura del ciclo, per la quale l'Umbria ha scelto di superare la previsione di un trattamento termico attraverso un impianto dedicato che non sarebbe sostenibile in una regione di 900mila abitanti. Nell'adeguamento del Piano l'Umbria è chiamata a rispettare le direttive in vigore. Non abbiamo mai scritto che siano i cementifici a chiudere il ciclo, i quali, per poter bruciare Css dovrebbero chiedere l'autorizzazione Aia (Autorizzazione integrata ambientale) sul cui rilascio la responsabilità maggiore è in capo ai Comuni. Per quanto riguarda il Css la Regione non può disciplinarne la circolazione e l'utilizzo perché in proposito ci sono precise normative europee e nazionali. Comunque la 'battaglia' del Css è marginale rispetto all'adeguamento del Piano rifiuti che dovrà occuparsi in particolar modo del riambientamento, della riqualificazione e sicurezza delle discariche esaurite. Ho dato mandato all'assessore Rometti di attivare con i Comuni, sede di trattamento e selezione dei rifiuti, le modalità di aggiornamento di quanto realizzato fino ad oggi per quanto concerne la raccolta differenziata, prevedendo anche mecca-

nismi sanzionatori verso quei Comuni, fortunatamente pochi, che non stanno facendo seriamente quanto richiesto. Il nostro obiettivo rimane quello di difendere l'Umbria verde”. “QUALI MISURE DI RISANAMENTO PER IL TORRENTE CAMIGNANO DI GUBBIO” - INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA DI GORACCI (CU) Il consigliere regionale Orfeo Goracci (Cu) interroga la Giunta per sapere “se vi sia l’intenzione di attuare delle misure concrete e rapide rispetto alla pulizia ed al complessivo risanamento dei tratti maggiormente compromessi del torrente Camignano di Gubbio”, rimarcando che “l'assenza di un adeguato intervento per una corretta regimazione delle acque nei pressi di Ponte d'Assi ha già causato e rischia ancor più di causare, in caso di precipitazioni abbondanti, gravi pericoli per persone e cose”. Perugia, 27 gennaio 2014 – Il consigliere regionale Orfeo Goracci (Cu) interroga la Giunta per sapere “se vi sia l’intenzione di attuare delle misure concrete e rapide rispetto alla pulizia ed al complessivo risanamento dei tratti maggiormente compromessi del torrente Camignano di Gubbio, tramite l’Agenzia regionale per la Forestazione o altre articolazioni all’uopo operanti, tenuto conto anche del fatto che la Gola del Bottaccione, nel suo carattere precipuo di pregio, nella sua portata culturale, paesaggistica, naturalistica e storica, meriterebbe maggiore considerazione e valorizzazione da parte delle istituzioni, a partire da una più puntuale ed efficace regimazione idraulica e da una maggior cura delle vestigia storiche presenti”. Nella sua interrogazione (a risposta scritta), Goracci rimarca anche che “l'assenza di un adeguato intervento per una corretta regimazione delle acque nei pressi di Ponte d'Assi ha già causato e rischia ancor più di causare, in caso di precipitazioni abbondanti, gravi pericoli per persone e cose”. “La questione relativa allo stato del Torrente Camignano, con particolare riferimento al tratto ricadente nella zona della Gola del Bottaccione – spiega Goracci - è stata più volte posta all’attenzione delle Istituzioni competenti. Nel tratto in questione si riscontra una situazione di forte degrado, con arbusti che invadono gli argini, restringimento del letto del torrente, detriti accumulatisi nel tempo, i quali hanno determinato ostruzioni al normale fluire delle acque, specie in presenza di abbondanti precipitazioni. Tale increscioso stato di cose ha determinato, in occasione degli infausti eventi meteorologici verificatisi nel 2012, fatti spiacevoli come il parziale crollo di un ponte di epoca medievale, assieme alla distruzione di altre infrastrutture e a disagi per coloro i quali risiedono e operano lungo il corso del torrente, tutti fenomeni allarmanti che minacciano di ripetersi, alla luce del regime pluviometrico prevalente negli ultimi periodi. La Provincia di Perugia, nel tratto di sua

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specifica e concordata competenza, compreso fra gli abitati di Cipolleto e Ponte d’Assi di Gubbio, ha provveduto negli anni scorsi ad eseguire opere di risanamento e ripulitura del Camignano, opere che hanno consentito anche la messa in sicurezza di abitazioni private e annessi, prima costantemente allagati al verificarsi di precipitazioni torrenziali. Non va dimenticato che c'è già un progetto che prevede un intervento lungo il fosso adiacente la 'strada dritta' del percorso francescano per consentire una più corretta regimazione delle acque del fosso stesso, consentendogli, così, di gettarsi nel torrente Saonda, evitando i continui e ripetuti allagamenti che spesso si sono verificati. Per tale intervento c'è anche una petizione firmata da numerosi cittadini e inviata ai competenti uffici regionali”. “L’opera di risanamento iniziata e parzialmente portata a termine – conclude Goracci - non può non vedere il proprio completamento con un intervento risolutore anche nel tratto che fluisce nell’area della Gola del Bottaccione, sito oltretutto di forte interesse storico–naturalistico”. I lanci dell'agenzia di informazione del Consiglio regionale su Facebook: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria

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Caccia/pesca

TASSIDERMIA: LA TERZA COMMISSIONE APPROVA ALL'UNANIMITÀ IL REGOLAMENTO Perugia, 20 gennaio 2014 - La commissione Sanità e Servizi sociali di Palazzo Cesaroni ha dato parere favorevole all'unanimità alla proposta di regolamento della Giunta concernente “Modificazioni e integrazioni del regolamento regionale numero 14 del 1995 (“Disciplina dell'attività di tassidermia”). Le modifiche sono tutte di natura tecnica e conseguenti alla necessità di adeguamento alla direttiva comunitaria 2006/123/CE, che prevede regole più stringenti per le specie protette e per quelle “particolarmente protette”. Le modifiche apportate riguardano i poteri di controllo delle Province, enti competenti in materia, e la loro potestà di concessione delle autorizzazioni necessarie per il trattamento delle spoglie di specie di fauna selvatica sottoposte a specifici vincoli. La provincia rilascia l'autorizzazione alla preparazione tassidermica entro 30 giorni dalla presentazione della richiesta previa effettuazione, ove ritenga necessario, di specifici accertamenti. Trascorso tale termine, l'autorizzazione si intende comunque rilasciata. In caso di diniego la Provincia ritira l'esemplare e provvede alla conservazione ed alla destinazione d'uso dell'esemplare a fini didattici o scientifici, oppure alla sua distruzione. In caso di fauna selvatica particolarmente protetta (lupi, orsi, lontre e foca monaca) la preparazione tassidermica può essere esercitata esclusivamente per fini didattici o scientifici. Il tassidermista deve riportare in apposito registro, vidimato dalle Province, la specie e la provenienza, le generalità di chi ha consegnato l'esemplare e la data di consegna, quindi deve compilare apposito modulo in triplice copia sottoscritto dal richiedente la preparazione tassidermica. Non vi sono limitazioni per gli animali da affezione o comunque non appartenenti a specie protette, compresa la cacciagione.

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ISUC: “DENTRO I DIRITTI UMANI E FUORI” E “IL PROGETTO D'ITALIA RAZZISTA (19361938)” - I LABORATORI PER LE SCUOLE IN OCCASIONE DEL GIORNO DELLA MEMORIA Perugia, 3 gennaio 2014 - In occasione delle celebrazioni per il “Giorno della Memoria” (27 gennaio) l'Istituto per la storia dell'Umbria contemporanea (Isuc) propone alle scuole della provincia di Perugia due laboratori didattici intitolati: “Dentro i Diritti umani e fuori” e “Il progetto d'Italia razzista (1936-1938)”. Si tratta, rende noto l'Istituto, di attività durante le quali i ragazzi, attraverso la frequentazione diretta di fonti documentarie generali e locali, sono chiamati ad interrogarsi attorno a questioni centrali della storia della persecuzione contro gli ebrei. Il primo laboratorio propone materiali di memoria prodotti da tre testimoni: i disegni di Helga Weissova, bambina di Praga che fu catturata nel dicembre 1941 e trasferita nella “Città degli ebrei” di Terezin; frammenti del Diario scritto da Anna Frank dal gennaio 1942, data d'inizio della sua clandestinità; lettere di Ada Marchesini Michlstaedter, ebrea triestina internata nel campo di transito di Fossoli, inviate al marito prima della sua deportazione ad Auschwitz nell'agosto del '44. Il secondo parte dall'assunto storiografico che le Leggi razziali emanate da Mussolini nel 1938 abbiano avuto la loro prova generale nella campagna razzista attivata da regime durante la Guerra d'Etiopia del 1935-1936. Propone ai ragazzi documenti di provenienza scolastica: pagine di libri di testo, copertine di quaderno, circolari del ministro dell'Educazione nazionale Giuseppe Bottai e del Regio provveditore agli studi di Perugia Gaetano Gasperoni. I laboratori, gratuiti, saranno svolti per tutto il mese di gennaio presso la sede dell'Isuc a Perugia, sotto la responsabilità scientifica del professor Dino Renato Nardelli. I docenti che intendono prenotare, possono contattare l'Isuc al numero 075.5763094 o scrivere a pedetta.sara@crumbria.it . SERIE TV DON MATTEO: “LA GIUNTA REGIONALE SPIEGHI IN MANIERA APPROFONDITA L’ENTITÀ DELLE RISORSE IMPEGNATE E PER QUALE TIPO DI PROMOZIONE DEL TERRITORIO” - INTERROGAZIONE DI SMACCHI (PD) Il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) interroga la Giunta per conoscere in maniera approfondita “a quanto ammontano le risorse impegnate per la serie televisiva 'Don Matteo'”, la cui location è stata spostata dalla città di Gubbio a Spoleto, e quali sono “i particolari dell'azione di promozione delle risorse artistiche, culturali ed ambientali che questa scelta sarà in grado di produrre”. Perugia, 10 gennaio 2014 – Il consigliere regionale del Partito democratico Andrea Smacchi interroga la Giunta per conoscere in maniera

approfondita “a quanto ammontano le risorse impegnate per la serie televisiva 'Don Matteo'”, la cui location è stata spostata dalla città di Gubbio a Spoleto, e quali sono “i particolari dell'azione di promozione delle risorse artistiche, culturali ed ambientali che questa scelta sarà in grado di produrre”. “Dopo anni di lavoro e di grandi successi nella città di Gubbio – spiega Smacchi - la produzione della serie televisiva 'Don Matteo' ha deciso di spostare il proprio casting e le relative strutture nella città di Spoleto ed in questi giorni la rete ammiraglia della TV nazionale ha messo in onda la nuova serie, che durerà per tredici settimane. E’ innegabile che essere in grado di produrre una fiction di grande successo e molto seguita dal pubblico ha rappresentato nel tempo un formidabile veicolo di promozione prima di tutto per la città di Gubbio, ma credo di poter dire per la nostra Regione nel suo complesso. In questo contesto, l’impegno economico che la Giunta regionale ha messo in campo in occasione dell’avvio della nuova serie che vede la propria sede spostata a Spoleto, sta provocando alcune interpretazioni distorte nella comunità eugubina. Pur comprendendo che lo spirito dell’iniziativa è quello di riuscire a promuovere l’Umbria e le sue città in maniera complessiva, è necessario fin da subito – conclude - fare il massimo della chiarezza sull’entità delle risorse investite e sulla natura dell’investimento medesimo”. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria DON MATTEO: “SPERO CHE QUESTA STERILE GUERRA DEI CAMPANILI VOLGA PRESTO AL TERMINE. I CONTENDENTI RIFLETTANO PRIMA DI PARLARE” - NOTA DI CINTIOLI (PD) Il consigliere regionale del Partito democratico Giancarlo Cintioli, interviene in merito alla querelle nata intorno alla nuova location della serie tv Don Matteo e al finanziamento concesso dalla Regione. Per Cintioli “non si possono imputare alla Regione Umbria o al Comune di Spoleto scorrettezze o sgarbi istituzionale nei confronti dell’Eugubino”. Perugia, 14 gennaio 2014 - “Capisco i sentimenti provati dalla città di Gubbio, ma non giustifico la polemica che si è voluta innescare a danno della città di Spoleto e della Regione Umbria”. Lo afferma il consigliere regionale del Partito democratico Giancarlo Cintioli, spiegando che “la produzione della serie tv 'Don Matteo', la Luxe Vide, nella edizione in corso, ha scelto autonomamente come ambientazione della fiction la città del Festival dei due Mondi grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto e dei presidenti della Confcommercio spoletina, Andrea Tattini e della Confspoleto, Tommaso Barbanera”. Secondo Cintioli, pertanto, “non si può impu-

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tare alla Regione Umbria o al Comune di Spoleto alcuna scorrettezza o sgarbo istituzionale nei confronti dell’Eugubino come alcuni interventi di esponenti politici dei giorni scorsi vorrebbero far credere. Bene ha fatto, inoltre, la Regione a cogliere le opportunità offerte dalla fiction per promuovere l’intero territorio regionale attraverso spot promozionali visti da milioni di telespettatori. Oltre a ciò - evidenzia Giancarlo Cintioli - nel rapporto costi/benefici le risorse economiche investite per la promozione dell’intero territorio dell’Umbria sono pienamente giustificate dai dati registrati nell’ascolto delle prime puntate, che confermano la giustezza e l’efficacia della formula scelta per gli spot promozionali. Mi auguro – conclude il consigliere regionale – che questa sterile guerra dei campanili volga presto al termine e, serenamente, senza demagogia, si possano rinsaldare e consolidare i legami istituzionali tra le varie realtà territoriali coinvolte. D'altra parte non si ricordano secessioni dei territori quando, alla guida di uno spoletino, la Regione Umbria scelse come proprio simbolo i Ceri di Gubbio”. ISUC: PUBBLICATO IL LIBRO “TRACCE DI MEMORIA. GUIDA AI LUOGHI DELLA RESISTENZA E DEGLI ECCIDI NAZIFASCISTI IN UMBRIA” Perugia, 15 gennaio 2014 - L'Istituto per la storia dell'Umbria contemporanea (Isuc) annuncia l'uscita del volume “Tracce di memoria. Guida ai luoghi della Resistenza e degli eccidi nazifascisti in Umbria” di Tommaso Rossi. “Si tratta – viene spiegato dall'Istituto – di un lavoro che, dando il necessario spazio alla ricostruzione storica, cerca di analizzare e dare conto della memoria di quegli eventi, di come è stata concepita, realizzata nei suoi aspetti materiali legati alla monumentalizzazione e di come viene oggi conservata e valorizzata. Attraverso un puntiglioso censimento dei segni materiali di memoria rimasti, rintracciati anche grazie all'iniziale collaborazione di associazioni e Comuni, viene resa una rivisitazione di quegli anni nuova e per molti versi inedita, che parte da un'analisi quantitativa dei reperti materiali lasciati dall'uomo nel corso dei decenni per ricordare e celebrare quei fatti e quelle persone. Centinaia di cippi, lapidi, monumenti o semplici croci che indicano quando, come e quanto la popolazione e le istituzioni hanno compiuto tale operazione, per sé, per i testimoni, per i posteri. Un ricerca sul campo iniziata nel 2009, arricchita negli anni successivi da uno scavo archivistico e bibliografico che permette di collocare tale lavoro in posizione equilibrata fra la classica guida ed il volume storiografico in senso stretto, facendo inoltre recuperare all'Umbria un ritardo accumulato rispetto ad altre regioni italiane”. Pubblicato da “Editoriale Umbra”, il libro conta oltre 800 pagine ed è corredato da fotografie, mappe e descrizione dei luoghi che lo rendono utile anche come una guida. La bibliografia è stata curata

della ricercatrice Valentina Marini, che ha raccolto quanto è stato pubblicato partire dal 1945 sulla Resistenza in Umbria e sul contributo dato ad essa dagli umbri. L'autore lavora dal 2004 come ricercatore dell'Isuc occupandosi prevalentemente di Resistenza in Umbria e nel resto dell'Italia centrale. Fra le sue principali pubblicazioni “Il difficile cammino verso la democrazia. Perugia 1944-1948 (2005), “Svetozar Laković - Toso, Memorie di un comandante partigiano montenegrino (2010)”. Nel 2013 ha curato, insieme a Silvia Bolotti, “La guerra sull'Appennino umbromarchigiano 1940-1945. Fonti e prospettive di ricerca, atti dell'omonimo convegno tenutosi a Fabriano nel 2011”. “RISORSE REGIONALI IMPEGNATE E QUALE TIPO DI PROMOZIONE PER L'UMBRIA” SULLA FICTION DON MATTEO A SMACCHI (PD) RISPONDE ASSESSORE CECCHINI “679MILA EURO PER PROMOZIONE INTEGRATA” Perugia, 21 gennaio 2014 - “Quale l'ammontare delle risorse impegnate per la serie televisiva 'Don Matteo'”, la cui location è stata spostata da Gubbio a Spoleto, e quali “i particolari dell'azione di promozione delle risorse artistiche, culturali ed ambientali che questa scelta sarà in grado di produrre”. È quanto ha chiesto Andrea Smacchi (Pd), durante la seduta di question time del Consiglio regionale, all'assessore regionale alle Politiche agricole ed agroalimentari, Fernanda Cecchini che, dopo aver ringraziato la città di Gubbio che ha ospitato per diversi anni 'Don Matteo' esaltando sempre la bellezza del territorio umbro, ha quantificato l'azione promozionale integrata dell'Umbria in 679mila euro, di cui 160mila dall'assessorato al Turismo e 520mila dall'Agricoltura (sviluppo rurale). “Nel contratto con la Rai (158.600 euro) sono previste – ha detto l'assessore – 13 'pillole' (video promozionali di due minuti) messe in onda a ridosso di ogni puntata e dedicate alla valorizzazione del territorio regionale. Riguardano la città di Spoleto, Orvieto, Città di Castello, Assisi, Todi, Terni, Lago Trasimeno, Marmore, Gubbio, Perugia, Narni, Foligno, Norcia. I video promozionali, che saranno ritrasmessi anche nelle repliche Rai in Italia, faranno anche parte della distribuzione all'estero della fiction che riguarderà: Spagna, Portogallo, Finlandia, Polonia, Bulgaria, Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Est Europa, Corea, America Latina, Usa, Australia. Il contratto con la casa di produzione 'Lux Vide' ( 520.400 euro) prevede la realizzazione di 46 scene della nona serie ambientate nel territorio umbro, oltre alla menzione di specialità proprie del nostro patrimonio enogastronomico. Riguardano, nel dettaglio, il prosciutto di Norcia, il Sagrantino di Montefalco, l'Orvieto classico, le lenticchie di Castelluccio, l'olio extravergine Dop Umbria, lo spezzatino di chianina, la fagiolina del Trasimeno, il pecorino di Norcia, gli strangozzi al sugo di chianina, la torta

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al testo con il prosciutto, la torta al formaggio di Pasqua, il pane di Strettura, il Rosso di Torgiano ed il Tartufo”. Nella replica, Smacchi ha evidenziato la poca gratitudine riservata alla città di Gubbio da parte della Lux Vide, raccomandando alla Regione di “non dare adito a guerre di campanili nell'ambito regionale. La Regione – ha concluso – deve prestare sempre la massima attenzione ad una fascia territoriale che ha bisogno di aiuti particolari, per situazioni oggettive, rispetto ad altri territori”. Foto per le redazioni: http://goo.gl/0UQYcN SPOLETO: “STIPULARE RAPIDAMENTE L'ACCORDO CON IL MINISTERO. NUOVI CORSI DI FORMAZIONE FONDAMENTALI PER RILANCIARE UN'ECCELLENZA UMBRA” UNA INTERROGAZIONE DI CINTIOLI (PD) SULLA SCUOLA DI RESTAURO LIBRARIO Il consigliere regionale del Partito democratico Giancarlo Cintioli ha presentato un'interrogazione alla Giunta regionale sul futuro della scuola di restauro librario di Spoleto. Per Cintioli si tratta di “un'eccellenza dell'Umbria riconosciuta a livello nazionale ed internazionale”, che potrebbe essere utile anche per “il rilancio delle attività all'interno della Rocca Albornoziana”. Perugia, 21 gennaio 2014 - “La riattivazione di corsi di formazione specialistica, anche di livello universitario, attraverso possibili accordi con atenei italiani, è un passo fondamentale per il rilancio della Scuola di restauro librario di Spoleto, un'eccellenza dell'Umbria riconosciuta a livello nazionale ed internazionale: la Regione si attivi per saldare velocemente un solido rapporto di partnership con il ministero e con le altre istituzioni interessate”. Giancarlo Cintioli, consigliere regionale del Partito democratico, ha presentato un'interrogazione alla Giunta regionale sul futuro della scuola di restauro librario di Spoleto, rispetto alla quale “la Regione, attraverso l'assessore Fabrizio Bracco, si è già impegnata a promuovere, sia con specifiche destinazioni economiche e sia favorendo accordi con altre istituzioni, un rilancio complessivo dell'istituto favorendo il riavvio di corsi professionalizzanti”. Nell'interrogazione, Cintioli pone l'attenzione in particolare sulla “possibilità di attivare corsi universitari, riprendendo il rapporto tra Fondazione, Regione Umbria e ministero dei beni e delle attività culturali (Mibac) per attivare insieme il corso di laurea quinquennale in Restauro dei beni librari (previsto dal D.M. '87/2009') che garantisca il riconoscimento del titolo di restauratore di beni librari valido a livello nazionale. La scuola – sottolinea il consigliere regionale – ha operato dal 1992 al 2005, rappresentando un fattore importante ed originale per la promozione della cultura della conservazione e del restauro dei beni librari. Fino a diventare negli anni, prima di cessare la sua attività, un punto di riferimento per istituzioni europee ed extra europee del settore, nonché –

aggiunge – per tantissimi giovani studiosi provenienti da tutta Italia”. Nel testo presentato da Cintioli viene richiamata inoltre la più complessiva proposta di lavoro condivisa da Regione e ministero. “Un documento – spiega il consigliere regionale – in cui si pongono obiettivi importanti come: l'attività di formazione di tecnici del restauro e di figure professionali di supporto ai restauratori; la formazione specialistica e l’aggiornamento delle figure professionali che si occupano di beni librari ed archivistici nel territorio regionale; il collegamento dell’operatività della Fondazione con quella della Protezione civile, in particolare con il laboratorio di diagnostica per i beni culturali di Spoleto per avviare attività di ricerca, analisi, valutazione dello stato di conservazione di beni archivistici e librari anche 'in tempo di pace'. Una serie di propositi ambiziosi ma concreti – conclude Giancarlo Cintioli – a cui, in un momento di particolare crisi come quello attuale, la città di Spoleto guarda con interesse per la valorizzazione delle iniziative nel campo della cultura e per il rilancio delle attività all'interno della Rocca Albornoziana”. ISUC: “GIORNO DELLA MEMORIA” - INIZIATI LABORATORI SUI DOCUMENTI CON STUDENTI. IL 25 GENNAIO, ORE 16,30 (SAN GIUSTINO), CONFERENZA DAL TITOLO “DALLA PRIGIONIA ALLA RESISTENZA. SLAVI IN APPENNINO (1942-1944)” Perugia, 23 gennaio 2014 - “Lo scorso 20 gennaio, presso la sede dell'Isuc (Istituto per la storia dell'Umbria contemporanea), a Perugia, sono iniziati i laboratori sui documenti con studenti della scuola Primaria e Secondaria della Provincia. Si tratta di due laboratori dal titolo “Dentro i Diritti Umani e fuori” e “Il progetto d'Italia razzista”, durante i quali i ragazzi ricostruiscono, attraverso documenti riprodotti, rispettivamente il repentino esproprio di diritti subito dagli Ebrei durante la persecuzione e la strategia messa in atto dal regime fascista durante la guerra d'Etiopia (1935-1936) per imporre agli italiani una sensibilità positiva al razzismo, autentico preludio alle Leggi razziali che saranno promulgate due anni dopo. I laboratori sono coordinati da Dino Renato Nardelli della Sezione didattica Isuc e condotti dai collaboratori Tommaso Rossi, Jacopo Giovagnoni, Lorenzo Jager, Giulia Falistocco, Erika Gerolimini, Valentina Marini e Marco Biscardi. Proseguiranno fino al 5 febbraio e vedranno una presenza complessiva di 250 studenti appartenenti a 10 diverse scuole. Gli studenti delle classi Terze dell'Istituto Comprensivo Bettona-Cannara animeranno l'iniziativa pubblica organizzata dall'Assessorato alla Cultura del comune di Bettona per venerdì 31 gennaio, ore 10, al Teatro Excelsior di Passaggio. I ragazzi proporranno una sintesi delle riflessioni articolate durante i laboratori svolti presso l'Isuc. Alla miniconferenza seguirà la proiezione del film: “Concorrenza sleale” di Ettore Scola, autentica sintesi

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visiva dei divieti imposti agli Ebrei italiani a seguito delle Leggi razziali del 1938. Coordineranno i lavori Dino Renato Nardelli e Tommaso Rossi dell'Isuc, presiederà l'Assessore alla Cultura del comune di Bettona, Paola Pasinato. Sabato 25 gennaio alle ore 16,30 presso il Museo del Tabacco a San Giustino, conferenza dal titolo “Dalla prigionia alla Resistenza. Slavi in Appennino (1942-1944)” organizzata dalla Sezione ANPI San Giustino–Citerna, in collaborazione con l'Isuc, il Comune di San Giustino, l'ANED Umbria, il Museo del Tabacco, l'Associazione “Pro Ruscio”. I relatori Dino Renato Nardelli e Tommaso Rossi dell'Isuc si soffermeranno sull'analisi del sistema repressivo fascista in Umbria e dei successivi sviluppi verso l'esperienza resistenziale delle migliaia di internati civili, in prevalenza montenegrini e sloveni, che erano stati rinchiusi nei campi di concentramento e di lavoro in Umbria. L'appuntamento di San Giustino è stato preceduto nei giorni scorsi da tre incontri laboratoriali con circa 150 studenti della Scuola media “Leonardo Da Vinci” di Selci Lama, con la presidente dell'ANPI locale Mari Franceschini e con storici dell'Isuc. La celebrazione del Giorno della Memoria assumerà una dimensione regionale lunedì 27 gennaio a Terni, a Palazzo Gazzoli, sala blu, ore 9.30. L'iniziativa è organizzata dall'Isuc e dall'IIS Classica e Artistica della Città, sotto il patrocinio della Provincia e del Comune di Terni. Il titolo “Auschwitz, ricordare conoscere testimoniare” contiene le parole chiave dell'iniziativa, rivolta a tutti gli Istituti secondari. La Scuola media “F. Mari” di Nocera Umbra e l'Amministrazione comunale nocerina hanno negli anni passati affrontato la questione della continuità della memoria attraverso testimoni di nuova generazione all'interno del progetto “Giovani Memoria Luoghi” della Provincia di Perugia, curato dalla Sezione didattica dell'Isuc. La manifestazione: “Auschwitz, ricordare conoscere testimoniare”, nella formula ternana, verrà replicata martedì 28 gennaio alle ore 9.30 all'Auditorium comunale “Cottoni”. Protagonisti ex studenti della Scuola media che nel 2013 hanno partecipato ad un viaggio ad Auschwitz, condividendo l'esperienza con ragazzi più grandi del Liceo “Federico Frezzi” di Foligno. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria “PORTARE TEMPORANEAMENTE A CITTÀ DI CASTELLO IL DIPINTO ‘LO SPOSALIZIO DELLA VERGINE’ DI RAFFAELLO SANZIO PER UNA MOSTRA DEDICATA” - INTERROGAZIONE DI LIGNANI (FD'I) Riportare temporaneamente a Città di Castello lo “Sposalizio della Vergine” di Raffaello, cercando uno sponsor privato che possa sostenere i costi del trasferimento dalla Pinacoteca Brera di Milano e convincendo il Ministero dei Beni culturali, che ha dichiarato l'opera 'intrasportabile', della

validità di un'operazione che darebbe alla città tifernate la stessa soddisfazione riscontrata a Foligno per la mostra sulla Madonna, in svolgimento in questi giorni: lo chiede, in una interrogazione a risposta immediata, il consigliere Andrea Lignani Marchesani (Fd'I). Perugia, 23 gennaio 2014 – Il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Fd'I) interroga la Giunta regionale per “conoscere quali passi si intendano compiere per ricercare adeguate risorse economiche, anche e soprattutto di origine privata, che possano convincere il livello nazionale ad una revisione del decreto ministeriale che ha dichiarato intrasportabile il dipinto di Raffaello denominato 'Lo sposalizio della Vergine', permettendo di conseguenza l’allestimento a Città di Castello di una mostra dedicata a questo capolavoro, in analogia con quanto è stato fatto per la 'Madonna di Foligno'”. “Lo sposalizio della Vergine – ricorda Lignani - fu eseguito per la famiglia tifernate Albizzini e rimase a Città di Castello, presso la Chiesa di S. Francesco, fino al 1798, prima di essere trafugata dalle truppe napoleoniche. Nel corso degli anni, il dipinto fu restituito all’Italia ed attualmente è conservato presso la Pinacoteca di Brera a Milano. Nell’estate del 2011 fu in pericolo di gravi danneggiamenti a causa di infiltrazioni di acque piovane proveniente dal tetto dell’edificio, in quanto all’epoca posto in una sala non adeguata evidentemente a contenere un’opera così importante. Il sottoscritto in quel periodo aveva evidenziato la necessità di far tornare a Città di Castello il dipinto, in attesa che lo stesso fosse posto in un contesto adeguato per la sua sicurezza”. Lignani Marchesani fa notare che “un altro capolavoro di Raffaello, come la 'Madonna di Foligno' ha subito una storia analoga allo 'Sposalizio della Vergine', vale a dire portato in Francia e successivamente restituito all’Italia e conservato preso i Musei Vaticani a Roma: nonostante la delicatezza dell’opera, la 'Madonna di Foligno' è stata trasportata a Milano, a Palazzo Marino, per una mostra e che, prima di tornare ai Musei Vaticani, la stessa è attualmente esposta per alcuni giorni a Foligno, città in cui fu eseguita, grazie all’impegno di uno sponsor privato, che ha evidentemente garantito gli standard economici e di sicurezza perché ciò fosse reso possibile. Se è pur vero – continua - che un decreto del Ministro dei Beni Culturali ha dichiarato intrasportabile lo 'Sposalizio della Vergine', con un adeguato investimento economico si potrebbero invece creare le condizioni per perorare, presso lo stesso Ministero ed il Governo nazionale, una revisione del predetto decreto, affinché il capolavoro possa nuovamente essere trasportato a determinate condizioni e quindi poter tornare, come nell’altro caso rappresentato, per breve tempo nella sua città di origine”. Lignani Marchesani conclude la sua interrogazione (a risposta immediata) evidenziando che “solo grandi sponsor privati possono, in questa congiuntura economica, garantire le risorse economiche per poter allestire mo-

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stre di notevole rilevanza, ma tale possibilità deve essere perseguita, con l'impegno delle istituzioni”. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria ISUC: GIOVEDÌ 30 GENNAIO, ALLE 16,30 A TERNI, PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI CARLA ARCONTE “DAL FASCIMO ALL'AFFERMAZIONE DELLO STATO SOCIALE. L'OPERA NAZIONALE MATERNITÀ E INFANZIA A TERNI” Perugia, 28 gennaio 2014 - L'Isuc (Istituto per la storia dell'Umbria contemporanea), in collaborazione con l'Archivio di Stato di Terni, giovedì 30 gennaio, alle 16,30 a Terni nella Sala Gisa Giani (Archivio di Stato di Terni, Corso Cavour) presenta il volume “Dal fascismo all'affermazione dello stato sociale. L'opera Nazionale Maternità e Infanzia a Terni (1927– 1975) Narni”, ed. Crace 2013, realizzato da Carla Arconte. Oltre all'autrice saranno presenti il direttore dell'Archivio di Stato di Terni, Marilena Rossi Caponeri, Maurizio Bettini dell'Università degli Studi di Siena e Luciana Brunelli dell'Istituto per la Storia dell'Umbria Contemporanea. Coordina Mario Tosti, presidente dell'Isuc . L'Opera Nazionale Maternità e Infanzia – è spiegato in una nota del'Isuc - fu istituita in Italia nel 1925 trovando terreno fertile "nel riformismo sociale già avviato dallo Stato liberale prima della guerra e nelle nuove esigenze del fascismo", per cessare la propria attività negli anni '70 la sua fine "fu determinata, oltre che dalla crisi interna, dall'entrata in funzione delle Regioni e dal nuovo assetto socio-sanitario introdotto con la riforma del 1978" che porterà alla nascita del Servizio Sanitario Nazionale. A Terni la federazione provinciale dell'Omni fu costituita per iniziativa del presidente del Tribunale Riccardo Flores, il 9 giugno 1927, pochi mesi dopo l'istituzione della provincia di Terni (2 gennaio 1927). Lo studio del caso della provincia di Terni si è sviluppato in questa ottica di lungo periodo, dato che le fonti a disposizione ne davano la possibilità, per cogliere continuità, rotture, incrementi e adattamenti. L'azione dell'Opera Nazionale Maternità e Infanzia a Terni è stata ricostruita principalmente utilizzando il fondo 'Archivio ex Omni' versato dalla Provincia presso l'Archivio di Stato di Terni. I lanci dell'agenzia di informazione del Consiglio regionale su Facebook: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria

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COMMERCIO: “RIPRISTINARE LA CHIUSURA DEI NEGOZI NEI GIORNI FESTIVI E LA MEZZA GIORNATA DI CHIUSURA SETTIMANALE PER GLI ESERCIZI COMMERCIALI” STUFARA (PRC-FDS) CHIEDE REFERENDUM ABROGATIVO Il gruppo consiliare del Partito della Rifondazione comunista propone che il Consiglio regionale dell'Umbria chieda l'indizione di un referendum abrogativo di quella parte della legge nazionale “214/2011” che ha introdotto la deregulation sugli orari di apertura e di chiusura degli esercizi commerciali, abolito l'obbligo della chiusura domenicale e festiva, nonché quello della mezza giornata di chiusura infrasettimanale. Perugia, 7 gennaio 2014 – Il capogruppo di Rifondazione comunista a Palazzo Cesaroni, Damiano Stufara, ha presentato la richiesta di referendum abrogativo dell'articolo della legge nazionale “214/2011” che prevede la deregulation sul rispetto degli orari di apertura e di chiusura dei negozi, sull'obbligo della chiusura domenicale e festiva, nonché su quello della mezza giornata di chiusura infrasettimanale dell'esercizio. In sostanza, Stufara vuole che l'Assemblea legislativa dell'Umbria, come già deliberato all'unanimità da quella della Regione Abruzzo, chieda di ripristinare, attraverso referendum popolare su scala nazionale, la chiusura nei giorni festivi e la mezza giornata di chiusura infrasettimanale, ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione, che consente sia indetto un referendum per l'abrogazione parziale o totale di una legge quando sia richiesta da almeno cinque Consigli regionali (o 500mila elettori). “Questa deregulation – spiega Stufara - ha solo rafforzato la grande distribuzione organizzata (GDO) ai danni dei piccoli negozi di vicinato, che non possono competere sugli orari e sui giorni di apertura, e incide negativamente sui lavoratori e le lavoratrici del commercio e sulle loro famiglie. Inoltre, a distanza di quasi due anni dall’approvazione della legge che doveva rafforzare la concorrenza, nonché la competitività tra gli esercizi commerciali, non si riscontrano né la diminuzione dei prezzi, anzi, semmai una contrazione nella spesa delle famiglie, né un significativo aumento dei posti di lavoro o del prodotto interno lordo. Appare pertanto necessario intervenire sulla normativa nazionale al fine di ricondurre la competenza legislativa e la potestà di regolamentare nel settore del commercio alle Regioni e agli enti locali, ai quali spetta il compito della pianificazione della turnazione delle festività lavorative, in modo che non ricada pesantemente sui diritti dei lavoratori tutelando contemporaneamente i diritti dei consumatori. Le Regioni, gli enti locali, le organizzazioni di categoria del commercio, le organizzazioni sindacali e persino la Conferenza Episcopale Italiana hanno espresso il proprio dissenso rispetto a questa deregolamentazione selvaggia. Considerato che alla Camera dei Deputati sono state presentate – prosegue il capogruppo del

Prc - tre proposte di legge di iniziativa parlamentare, rispettivamente da deputati del Movimento 5 stelle, del Partito Democratico e del Popolo della Libertà, nonché una proposta di legge di iniziativa popolare. Al momento tali progetti sono stati riuniti e posti all’ordine del giorno della Commissione–Attività produttive”. Il consigliere regionale propone dunque che il Consiglio regionale dell'Umbria deliberi di presentare la richiesta di referendum abrogativo della normativa richiamata, affinché possano essere poi i cittadini italiani ad esprimersi tramite lo strumento referendario. VERTENZA MERLONI: “ISTITUZIONI PARTECIPINO ALLE INIZIATIVE DEI LAVORATORI. SERVONO CERTEZZE E NON PERDITE DI TEMPO” - SMACCHI (PD) SULLA MANIFESTAZIONE DI DOMANI DAVANTI AL TRIBUNALE DI ANCONA Il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) fa sapere che domani manifesterà, insieme a sindacati e lavoratori della ex Antonio Merloni, davanti al tribunale di Ancona in occasione della prima udienza in Corte d'Appello contro la sentenza che ha annullato la vendita dell'azienda alla J.P Industries. Nel rimarcare che le iniziative intraprese vanno “sostenute anche istituzionalmente”, per Smacchi, sul fronte della cassa integrazione, “occorre scongiurare la possibilità dell'arrivo dei pagamenti alla fine dell'iter dell'approvazione del decreto che potrebbero comportare tempi lunghi”. Perugia, 7 gennaio 2014 - “Le iniziative intraprese dai lavoratori della ex Antonio Merloni e dalle loro rappresentanze sindacali di Umbria e Marche, che domani manifesteranno davanti al tribunale di Ancona in occasione della prima udienza in Corte d'Appello contro la sentenza che ha annullato la vendita dell'azienda alla J.P Industries, vanno sostenute anche istituzionalmente”. Lo afferma il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) annunciando, “come già fatto in passato nei momenti più delicati della vertenza”, la sua “convinta partecipazione, a testimonianza dell'importanza che la vicenda Merloni riveste per il territorio di confine della fascia appenninica e più complessivamente per un comparto strategico dell'industria italiana come quello dell'elettrodomestico”. Per Smacchi, “i lavoratori, le loro famiglie e le tante piccole e medie imprese dell'indotto, hanno bisogno di certezze e non di ulteriori e dannose perdite di tempo. Sul fronte della cassa integrazione – spiega -, occorre scongiurare la possibilità dell'arrivo dei pagamenti alla fine dell'iter dell'approvazione del decreto che potrebbero comportare tempi lunghi. Sarà mia cura – conclude - verificare fin da subito la possibilità di un intervento (qualora fosse necessario) da parte della Regione al fine di anticipare, eventualmente, le somme dovute dall'Inps”. VERTENZA EX MERLONI: “IL TRIBUNALE DI

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ANCONA HA RIMANDATO TUTTO AL 19 FEBBRAIO. SAREMO ANCORA QUI CON I LAVORATORI A DIFESA DEL DIRITTO DI LAVORARE” - SMACCHI (PD) PRESENTE NEL CAPOLUOGO MARCHIGIANO Il consigliere regionale del Partito democratico Andrea Smacchi ha partecipato alla manifestazione dei lavoratori della ex Merloni svoltasi stamani davanti al tribunale di Ancona, che ha rinviato l'udienza al 19 febbraio. Smacchi annuncia che sarà presente anche in quella data, per garantire l'impegno delle istituzioni nella tutela dei lavoratori della ex Merloni e delle piccole imprese che erano attive nell'indotto. Perugia, 8 gennaio 2014 – “Noi non ci scoraggiamo e saremo ancora qui con i lavoratori per difendere il loro diritto al lavoro e la loro dignità”: lo ha detto il consigliere regionale del Partito democratico Andrea Smacchi, che stamani ha partecipato alla manifestazione dei lavoratori della ex Merloni davanti alla sede del Tribunale di Ancona, dopo la decisione di rinviare l'udienza prevista al 19 febbraio. Un rinvio di natura tecnica chiesto dal Mise che, dopo la costituzione di alcune banche creditrici, ha chiesto i termini per replicare alle osservazioni degli istituti di credito e questi, a loro volta, hanno chiesto di poter controreplicare. “Delle circa 700 vertenze affrontate, delle 62 risolte positivamente e dei circa 140 tavoli ancora aperti presso il ministero dello Sviluppo economico, questa della Merloni – afferma Smacchi - è sicuramente una delle vertenze più importanti a livello nazionale. Dobbiamo continuare a tenere alta l’attenzione delle istituzioni per tutelare sia i diritti dei nostri lavoratori ex Merloni sia dei lavoratori delle nostre piccole e piccolissime imprese che erano attive nell’indotto. È di oggi – continua - una ricerca che conferma come il settore dell’elettrodomestico sia quello maggiormente in crisi a livello nazionale ed è per questo che ogni sforzo del governo, del ministro Zanonato, che ha sempre garantito il suo massimo impegno, delle istituzioni locali deve essere finalizzato alla risoluzione di una vertenza che riguarda migliaia di lavoratori. Aspetteremo il 19 febbraio - conclude - ma saremo ancora qui, ancora più convinti che si possa dare una seria prospettiva ai nostri cittadini ed alle loro famiglie”. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria DAP 2014/2016: “UNA DISCONTINUITÀ INTELLIGENTE PER SOSTENERE INTERNAZIONALIZZAZIONE E INNOVAZIONE E SALVAGUARDARE IL TESSUTO SOCIALE” L'ASSESSORE BRACCO PRESENTA IL DOCUMENTO IN I COMMISSIONE L'assessore regionale alla Programmazione delle risorse finanziarie, Fabrizio Bracco, ha presentato

ai componenti della Prima commissione il Documento annuale di programmazione 2014-2016. Un Dap che, puntando sulla “discontinuità intelligente”, mira a sostenere l'uscita dalla crisi sfruttando il traino delle imprese più dinamiche, innovative e orientate all'internazionalizzazione. Il calendario dei lavori prevede una audizione pubblica per il 16 gennaio e la discussione delle proposte di risoluzione che accompagneranno il Dap in Aula per giovedì 23 gennaio. Perugia, 9 gennaio 2014 – Un documento incentrato sulla “discontinuità intelligente” con il passato, che punta a sostenere l'uscita dalla crisi (che dovrebbe concretizzarsi tra due o tre anni) investendo sulle 'punte di freccia', ossia sulle imprese che hanno fatto dell'innovazione e dell'internazionalizzazione la loro strategia. Una serie di azioni che verranno accompagnate da iniziative mirate a salvaguardare il tessuto sociale, con particolare attenzione all'emergenza abitativa e alla non autosufficienza. Così l'assessore regionale alla Programmazione ed organizzazione delle risorse finanziarie, Fabrizio Bracco, ha presentato ai componenti della Prima commissione, presieduta da Oliviero Dottorini, il Documento annuale di programmazione 2014-2016. Il calendario dei lavori prevede una audizione pubblica per il 16 gennaio e la discussione delle proposte di risoluzione che accompagneranno il Dap in Aula per giovedì 23 gennaio. Durante la seduta di questa mattina, Bracco ha evidenziato che il provvedimento predisposto dalla Giunta di Palazzo Donini si articola in tre parti, relative al contesto nazionale e internazionale, alle politiche di settore e alle indicazioni per la costruzione del prossimo bilancio: “La situazione economica dell'Umbria risente delle debolezze strutturali del sistema, anche se nel 2014 è prevista una lieve inversione di tendenza, che però non riuscirà a fermare la riduzione dell'occupazione, per incidere sulla quale serviranno strumenti nuovi e più efficaci. Una ripresa che toccherà prioritariamente le imprese innovative e con più forte propensione alla internazionalizzazione. In Umbria la crisi si è sovrapposta ed evidenzia segnali di dinamismo di alcuni settori produttivi, che però non hanno trainato tutto il sistema regionale. Le imprese innovative si caratterizzano dunque come 'punte di freccia' in grado trainare le aziende meno dinamiche verso la fine della crisi. Serviranno dunque politiche per la qualificazione delle risorse umane, l'innovazione e l'internazionalizzazione, per superare le criticità che possono ostacolare la ripresa. Tutto ciò senza dimenticare la salvaguardia del tessuto sociale, seriamente minacciata dalle ricadute della crisi economica. Gli interventi da attuare potranno essere sostenuti con le sole risorse comunitarie, quelle previste dal documento 'Verso il quadro strategico regionale' già approvato dall'Assemblea legislativa. Le risorse di cui la Giunta potrà disporre 'liberamente' ammontano a soli 14 milioni, contro i 45 dello scorso anno”. L'assessore regionale ha concluso evidenziando che “una tappa importan-

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te dell'azione di governo della Regione (che per la sua qualità viene classificata tra le prime in Italia) sarà il completamento della riforma amministrativa e della semplificazione, portando a termine il processo avviato con la legge 'n.8/2011' e con la riforma endoregionale. Un percorso che ha subito ritardi a causa delle incertezze nazionali sul destino delle Province, ma che ora può essere ripreso. Nel 2014 particolare attenzione sarà infine rivolta all'approvazione dei testi unici su agricoltura, urbanistica, sanità e servizi sociali”. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria LAVORO: “SALVAGUARDARE I LIVELLI OCCUPAZIONALI DELLA MARZIA DI TODI” BUCONI (PSI) SULL'IPOTESI DI TRASFERIMENTO DELLA SOCIETÀ A CITTÀ DI CASTELLO Perugia, 9 gennaio 2014 - “Nel merito della situazione della società Marzia di Todi, una storica azienda del settore delle macchine agricole e del paventato trasferimento delle sue attività nella sede principale del gruppo Nardi di Città di Castello, oltre ad esprimere la solidarietà a tutti i dipendenti, valuto opportuna l'iniziativa intrapresa dal sindaco di Todi, unitamente al competente assessorato regionale, di tenere un incontro lunedì prossimo con la proprietà e i rappresentanti dei lavoratori. Mi auguro che da questo incontro possano scaturire proposte ed iniziative idonee a scongiurare la cessazione dell'attività produttiva”. Lo afferma il capogruppo socialista a Palazzo Cesaroni, Massimo Buconi. Per Buconi, “proporre l'eventuale spostamento delle maestranze a Città di Castello rappresenta una riposta che solo teoricamente sembra salvaguardare l'occupazione. Pur nella consapevolezza della difficile situazione che gli imprenditori, anche umbri, si trovano a dover fronteggiare, è parimenti innegabile che è necessario cercare di evitare che siano i lavoratori a pagare tutto il prezzo di questa contingenza. Sono peraltro certo che la Regione Umbria, come di consueto, farà quanto nelle sue possibilità per agevolare la positiva soluzione della vicenda”. DAP 2014-2016: “DIECI PROPOSTE PER UN'UMBRIA PIÙ GIUSTA” - IL GRUPPO CONSILIARE PRC-FDS PUNTA SU: QUESTIONE AMBIENTALE, NUOVO WELFARE, LAVORO ED INFRASTRUTTURE Perugia, 13 gennaio 2014 - “Dieci proposte per un'Umbria più giusta, che vanno a toccare la questione ambientale, la messa a punto di un nuovo welfare, l'occupazione e le opere infrastrutturali da portare a termine, abbandonando il progetto della trasformazione della E45 in auto-

strada”. Ma il 'decalogo' con il quale gruppo consiliare Prc-Fds intende aprire la discussione sugli indirizzi programmatici che la Regione Umbria adotterà nell'immediato futuro, ricompresi nel Documento annuale di programmazione (Dap) 2014-2016, predisposto dalla Giunta, riguardano anche il “riconoscimento dello stato di crisi complessa per l'area Terni-Narni e la predisposizione urgente del nuovo Piano sanitario regionale”. È quanto emerso stamani nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Cesaroni, nel corso della quale il capogruppo Damiano Stufara ha voluto sottolineare i “gravi” effetti prodotti dalla attuale crisi internazionale sulla società regionale e sul suo apparato produttivo. Per Stufara ci troviamo di fronte a “difficoltà che non basta affrontare con le tradizionali ricette, per questo – ha detto abbiamo presentato dieci proposte per un'Umbria più giusta, per far sì che il Documento annuale di programmazione regionale possa contenere quegli elementi di svolta che la situazione richiede, a partire dalla difesa del polo produttivo, dei principali siti industriali, il riconoscimento di stato di crisi complessa per il 'Ternano-Narnese', così come il contrasto alle delocalizzazioni produttive”. In tema ambientale, per Stufara “è necessario abbandonare definitivamente l'opzione dell'incenerimento dei rifiuti e costruire sull'ambiente politiche ecologiche che abbiano l'obiettivo di creare nuova occupazione di qualità, rispondendo in questo modo anche alle crisi industriali. Scegliendo la collettività e non soltanto il sostegno a precisi interessi economici è possibile trovare risposte più efficaci anche sul tema del welfare. Bisogna fare in modo – ha aggiunto - che la tradizionale capacità dell'Umbria di dare risposte al disagio possa trovare nuove soluzioni, seppure in una fase nella quale in tutta Europa e in Italia in particolare, lo stato sociale viene smantellato. Serve una nuova idea di welfare che parte dalla risposta ai disagi, ma anche attraverso il riconoscimento dei diritti. A partire dalle famiglie più in difficoltà a causa della crisi economica, fino ad arrivare a coloro che non dispongono di un'abitazione. Trovare, ad esempio, quelle risposte che il sistema sanitario è stato in grado di dare. Ma anche su questo versante – ha detto Stufara occorre fare i passi successivi alla riforma recentemente approvata. Non è più procrastinabile il nuovo Piano sanitario regionale. Su questi temi – ha concluso - apriamo il confronto con la Giunta regionale e con il resto della maggioranza”. SINTESI DELLE PROPOSTE: ECONOMIA-LAVORO: riconoscimento dello stato di crisi complessa per l'area Terni-Narni, contrasto alle delocalizzazioni e dismissioni produttive, acquisizione diretta delle acciaierie da parte dello Stato per mezzo del Fondo Strategico Italiano. AGRICOLTURA: Stop alle alienazioni dei beni agro-forestali e salvaguardia delle esperienze agricole. Finalizzare l'uso del patrimonio pubblico alla promozione del reimpiego produttivo delle terre abbandonate e al reinsediamento occupazionale dei soggetti espulsi dalla crisi dal ciclo produttivo. AMBIENTE: ripristinare l'approvvigionamento su base locale

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delle centrali a biomasse. Adozione della strategia 'rifiuti zero'. Rinunciare in modo inequivocabile ad ogni forma di incenerimento, anche sotto forma di produzione di Css (combustibile solido secondario). TRASPORTI: introduzione del biglietto unico regionale. Garantire il mantenimento del carattere pubblico delle società erogatrici dei servizi. INFRASTRUTTURE: no alla trasformazione della E45 in autostrada. Le questioni del nodo di Perugia e della E 78 vanno ribadite quale autentica priorità regionale. SANITÀ: riqualificazione della spesa sanitaria, in particolare quella farmaceutica ed avviare urgentemente la discussione del nuovo Piano sanitario regionale. WELFARE: prevedere un extra-gettito per il finanziamento del welfare in favore delle famiglie colpite dalla crisi. Garantire a tutti i cittadini il bisogno primario rappresentato dall'accesso alla casa ed impedire la perdita dell'abitazione in caso di sfratto per morosità. FOTO ACS CONFERENZA STAMPA PRC-FDS: http://goo.gl/A3su6h I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria EX-MERLONI: “SUL PAGAMENTO DELLA CASSA INTEGRAZIONE SUBITO UNA VERIFICA SUI POSSIBILI INTERVENTI DELLA REGIONE” - SMACCHI (PD) “PER MOLTE FAMIGLIE UNICA FONTE DI REDDITO” Il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) auspica che la Regione Umbria accolga e traduca celermente in iniziative concrete l'appello lanciato dai delegati sindacali della ex Antonio Merloni, rispetto agli effetti che potrebbe produrre una dilazione nel tempo del pagamento della cassa integrazione. Nel sottolineare di aver dato personalmente seguito alla richiesta dei lavoratori e delle loro famiglie, chiedendo al presidente della Terza Commissione ed all'assessore regionale al Bilancio l'attivazione immediata di un veloce percorso di verifica sui possibili interventi che la Regione può mettere in campo, Smacchi auspica che questo impegno congiunto possa produrre, in brevissimo tempo, i risultati sperati. Perugia, 13 gennaio 2014 - “L'appello lanciato dai delegati sindacali della ex Antonio Merloni, rispetto agli effetti che potrebbe produrre una dilazione nel tempo del pagamento della cassa integrazione, va accolto e tradotto celermente in iniziative concrete”. Così il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) sottolineando che “tantissime famiglie infatti, molte delle quali hanno come unica fonte di reddito quella proveniente dalla cassa integrazione, rischiano seriamente di vedere compromessa, forse irrimediabilmente, la loro stessa sussistenza se, come sembra, i tempi per la liquidazione delle somme spettanti dovessero dilatarsi di qualche mese”. “In questo contesto – fa sapere Smacchi - ho dato subito seguito alla richiesta dei lavoratori e delle loro fami-

glie, chiedendo al presidente della Terza Commissione Massimo Buconi ed all'assessore regionale al Bilancio Fabrizio Bracco, nel corso della riunione odierna, l'attivazione immediata di un veloce percorso di verifica sui possibili interventi che la Regione può mettere in campo, verifica che avverrà pressoché in tempo reale, nella seduta odierna dell'Esecutivo. Auspico che questo impegno congiunto, che ho fortemente sollecitato – aggiunge Smacchi -, possa produrre, in brevissimo tempo, i risultati sperati, in modo da consentire a tante famiglie di poter contare su un minimo di risorse economiche in grado di garantirne la sussistenza. Nello specifico le ipotesi da verificare potrebbero essere di varia natura: attraverso un intervento diretto da parte della Regione oppure – conclude - con un coinvolgimento dei vari istituti di credito che potrebbero garantire, previo accordo con le istituzioni, la copertura della fase transitoria”. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria MUNICIPALIZZATE: “SANSEPOLCRO FUORI DA SOGEPU. SCONGIURARE L’INGRESSO DI GESENU NELLA GESTIONE RIFIUTI DELL’ALTA UMBRIA” - NOTA DI LIGNANI MARCHESANI (FD'I) Il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Fd'I) lancia l'allarme sulla situazione della municipalizzata Sogepu dopo l'uscita dei Comuni toscani “con conseguente decremento della società”. Lignani paventa il rischio dell'ingresso in Alto Tevere della Gesenu che comporterebbe un “sicuro e ulteriore” aggravio di tariffe a carico di famiglie e imprese. Perugia , 16 gennaio 2014 - “Dal 1° gennaio 2014 i Comuni toscani sono fuori da Sogepu, con conseguente decremento del fatturato della municipalizzata tifernate. A breve sarà indetta dunque una gara per la gestione dell’Ambito Integrato dell’Alta Umbria, ancora esistente nonostante le sbandierate riforme regionali ne avessero sancito l’estinzione, con la conseguente istituzione di un unico Ambito regionale”. Così il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Fd'I) secondo il quale il “rischio concreto è che per la salvaguardia degli equilibri 'geopolitici', le aziende di gestione attualmente operanti nel territorio possano fare una associazione temporanea di impresa per poi formulare un’offerta unica volta a mantenere lo statu quo”. Uno scenario questo che, a giudizio di Lignani Marchesani, “garantirebbe sì gli equilibri politici, ma a spese di famiglie ed imprese, che subirebbero un sicuro ulteriore aggravio a livello di tariffe, visto e considerato che determinerebbe l’espansione di Gesenu in Alta Umbria come primo passo verso la gestione unica regionale”. Quella che si profila è quindi una strada forse “quasi obbligata ma che

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Sogepu, a rischio di sopravvivenza dopo l’uscita dei Comuni toscani, deve scongiurare. Le terze e quarte rate Tares maggiorate in media del 60 per cento (30 per ogni rata), che a breve tifernati e sangiustinesi riceveranno, sarebbero ulteriormente appesantite nel futuro come già sanno gli abitanti di Umbertide già sottoposti alla gestione Gesenu”. Lignani Marchesani afferma infine che anche alla luce di motivi etici, “visti i recenti fatti – spiega - che hanno coinvolto in pesanti vicende giudiziarie soggetti più o meno direttamente coinvolti in Gesenu, è necessario bloccarne l’ingresso in Alta Umbria, eliminandola anche dai Comuni che frettolosamente si sono concessi alle sue avide braccia.È in questa concreta partita – conclude Lignani Marchesani - che si valuterà il grado di indipendenza dal potere regionale di molti amministratori altotiberini”. DAP 2014 -2016: A PALAZZO CESARONI AUDIZIONE DELLA PRIMA COMMISSIONE CON CATEGORIE SOCIALE ED ECONOMICHE Il documento annuale di programmazione 2014 – 2016, predisposto dalla Giunta regionale ed illustrato in Prima commissione dall'assessore Fabrizio Bracco, è stato al centro dell'audizione pubblica con le categorie sociali ed economiche svoltasi questa mattina nella sede del Consiglio regionale. Tra le principali questioni poste in evidenza: credito, sostegno alle imprese che innovano e internazionalizzano, sicurezza urbana, promozione turistica integrata, occupazione e diritto allo studio, riduzione dei danni causati dalla fauna selvatica, utilizzo dei terreni agricoli di proprietà pubblica, salvaguardia del territorio Ternano. E poi ancora ruolo dell'agricoltura, agevolazioni fiscali per la cooperazione sociale, rilancio del manifatturiero, coinvolgimento delle imprese locali nelle grandi opere, revisione della legge sui parchi e urgenza degli interventi di riassetto idrogeologico, legalità negli appalti, fondi per la non autosufficienza, salvaguardia del comparto della ceramica, semplificazione e snellimento della burocrazia. Perugia, 16 gennaio 2014 – Rappresentanti di categorie economiche e professionali, amministratori e sindacalisti sono intervenuti oggi, a Palazzo Cesaroni, all'audizione pubblica convocata dalla Prima commissione sul Documento annuale di programmazione 2014 – 2016 predisposto dalla Giunta di Palazzo Donini. Il Dap, che è stato già illustrato ai commissari dall'assessore Fabrizio Bracco, verrà ora discusso nell'organismo presieduto da Oliviero Dottorini e votato per poi essere trasmesso all'Aula entro il mese corrente. Prima dell'audizione la Commissione si è riunita per formalizzare l'ingresso di due ulteriori componenti: Raffaele Nevi (Forza Italia) e Manlio Mariotti (PD) e per rieleggere presidente e vicepresidente. Confermati Oliviero Dottorini (Idv) e Massimo Monni (Ncd) nei rispettivi incarichi. L'organismo di Palazzo Cesaroni passa quindi da

8 a 10 membri: Oliviero Dottorini (Idv) presidente e Massimo Monni (Ncd) vicepresidente; Luca Barberini, Fausto Galanello, Manlio Mariotti, Renato Locchi (PD); Andrea Lignani Marchesani (Fd'I); Raffaele Nevi (FI); Sandra Monacelli (Udc); Damiano Stufara (Prc-fds). Tra le principali questioni poste in evidenza dagli interventi sono emersi: problemi del credito, sostegno alle imprese che innovano e internazionalizzano, sicurezza urbana, promozione turistica integrata, occupazione e diritto allo studio, riduzione dei danni causati dalla fauna selvatica, utilizzo dei terreni agricoli di proprietà pubblica, salvaguardia del territorio Ternano, ruolo dell'agricoltura e semplificazione amministrativa, agevolazioni fiscali per la cooperazione sociale, rilancio del manifatturiero, coinvolgimento delle imprese locali nelle grandi opere, revisione della legge sui parchi e urgenza degli interventi di riassetto idrogeologico, legalità negli appalti, fondi per la non autosufficienza, salvaguardia del comparto della ceramica, semplificazione e snellimento della burocrazia. GLI INTERVENTI. RICCARDO ROSSINI (Confcommercio) ha rimarcato la necessità delle misure su credito, Confidi e attività di Sviluppumbria. Valutata positivamente la presenza di azioni per l'innovazione, l'agenda digitale e la partita delle smart cities. “Città che andrebbero riqualificate grazie al Puc 3, da utilizzare anche per i sistemi di sicurezza urbana. Apprezzamento anche per il progetto innovativo per lo sviluppo turistico, predisposto da Confcommercio e ripreso dalla Regione. Nel settore turistico, condivisa con la scelta di investire su nuovi mercati esteri, ma da scegliere però in una seconda fase e non preventivamente”. BRUNO TONIOLATTI (Confprofessioni) ha lamentato “l'assenza di precisi riferimenti al mondo delle professioni, escluse dalla cassa integrazione in deroga e da molti altri strumenti, compresi quelli per l'imprenditoria femminile. L'orientamento scolastico e l'attività degli istituti tecnici andrebbero sostenuti, insieme agli studi universitari dei giovani umbri. Importanti infine i bandi per l'occupazione degli 'over 29' e da tentare l'applicazione del contratto di ricollocazione anche in Umbria”. WALTER TRIVELLIZZI (Cia) ritiene necessario “accelerare su riforme endoregionali e Unioni dei Comuni, proseguendo l'opera di semplificazione, spingendo sulla green economy, superando l'approccio settoriale alle politiche di sviluppo, in particolar modo quelle turistiche. Necessario un piano straordinario di contenimento delle specie selvatiche mentre le terre pubbliche non dovrebbero essere vendute ma assegnate a giovani imprenditori, non certo con contratti annuali come avviene in alcuni casi oggi”. ZEFFERINO CERQUAGLIA (consigliere provinciale di Terni) ha illustrato un ampio documento approvato all'unanimità dal Consiglio provinciale di Terni, toccando un ampio ventaglio di argomenti e rimarcando la necessità di non escludere il territorio Ternano “che con l'abolizione della Provincia perderà un importante centro decisionale, mentre ancora non è stato deciso dove collocare

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la sede della Asl. La piattaforma logistica di Terni non esaurisce le necessità infrastrutturali, dato che servirebbero collegamenti migliori con l'alto Lazio e il porto di Civitavecchia. La fusione tra Comuni, come quella in corso nell'Orvietano, è positiva e andrebbe sostenuta. È grave la chiusura dell'Isrim per problemi di bilancio, che così danneggiano ricerca e innovazione nell'area. La struttura ospedaliera di Narni Amelia, quando verrà realizzata, non dovrà essere solo un luogo di cura ma anche di ricerca”. MARTA LUCARONI (Coldiretti): “l'agricoltura è un asset di sviluppo regionale, economico e turistico, che va coinvolto nella attuazione della legge di semplificazione, gestendo al meglio la nuova programmazione comunitaria. Positiva la digitalizzazione e l'unificazione delle banche dati ma occorre valorizzare i centri di assistenza agricola, velocizzando tempi e pratiche. La Regioni continui a tenere in considerazione il ruolo trainante dell'agricoltura e a mettere in campo interventi conseguenti”. ANDREA BERNARDONI (Legacoop e Confcooperative): “I dati Istat e le ricerche dell'Aur dimostrano che il settore della cooperazione sociale negli ultimi dieci anni è stato l'unico a garantire impresa e addetti, dando lavoro a una grande percentuale di donne e di persone con un alto livello di istruzione. Sarebbe dunque necessario rivedere la decisione presa nel 2009 e tornare all'esenzione Irap, una tassazione che si è rivelata dannosa e che in molte Regioni italiane è stata portata a zero”. LUCA ANGELINI (Confindustria): “Questo documento coniuga prospettiva di lungo periodo ed esigenze di realismo, anche se sarebbe necessario esplicitare la centralità dell'industria manifatturiera. Andrebbe potenziata l'internazionalizzazione, anche a beneficio di singole imprese e il fondo rotativo dovrebbe poter essere accessibile a tutte le aziende che creano occupazione. Molte grandi opere, soprattutto viarie, sono in stallo e non vedono coinvolte le imprese locali. Non condividiamo l'analisi sugli effetti del canone di affitto concordato e pensiamo che i fondi per l'edilizia sociale debbano andare ad un piano triennale e non a bandi isolati”. GIOVANNI NARDI (sindaco Scheggia e Pascelupo): “l'alluvione di novembre 2013 ha lasciato milioni di euro di danni nel territorio comunale, con strade e ponti interrotti. Questa situazione drammatica ci suggerisce di prevedere l'utilizzo di fondi comunitari per il ripristino idrogeologico e il risarcimento dei danni da maltempo. Positive le previsioni per affrontare la crisi legata alle vicende della ex Merloni ma la revisione dell'accordo di programma procede troppo lentamente. Il sistema dei parchi non funziona e va rivisto, dato che impone vincoli e non porta benefici per i territori”. LUCIA ROSSI (Cgil Umbria): “Positiva l'impostazione generale del documento, ma alcune valutazioni e dati non rispecchiano la realtà del tessuto produttivo, peggiorata per effetto della crisi. Necessaria maggiore selettività nell'uso dei fondi strutturali. Bisogna rilanciare l'edilizia che rappresenta il settore trainante dell'economia. Vanno predisposti Piani per le città ed i territori

che prevedano l'abbattimento delle barriere architettoniche ed interventi mirati sul tessuto urbano. Tra le priorità, quella di ridefinire e rafforzare il Tavolo dell'alleanza per l'Umbria e riformare il Tavolo delle crisi, dove Sviluppumbria e Gepafin devono avere un ruolo strategico in fatto di marketing e promozione del territorio. Va rifinanziato il Fondo integrativo per la non autosufficienza. Altra priorità deve essere rappresentata dal riordino istituzionale, perché non possono essere direttamente i Comuni a proporre percorsi di integrazione. Serve anche mettere a punto un protocollo sugli appalti che ridetermini la legalità in questo delicato settore”. ALVARO VERBENA (sindaco di Deruta): “Il Consiglio comunale insieme alle associazioni di categoria e soggetti interessati, ha dato vita ad un documento a salvaguardia della ceramica artistica. Un comparto che conta circa duemila dipendenti. L'artigianato artistico ha un ruolo importantissimo per lo sviluppo economico e sociale, per questo chiediamo che nel Dap possa essere previsto uno spazio dedicato. È necessario poi intervenire sulle difficoltà che le piccole e piccolissime imprese trovano nell'accesso al credito. Serve una politica di distretto, magari condotta direttamente da Sviluppumbria, dove un ruolo strategico può essere svolto da Gepafin. Vanno rivitalizzati i centri storici, come scelta strategica nell'ambito della cultura e del turismo. I Comuni sotto i diecimila abitanti, che in Umbria rappresentano il 70 per cento, non hanno potuto adeguare le proprie linee strategiche. Preoccupazione deriva anche dallo stato dell'edilizia scolastica, alla quale va data la giusta priorità. Deruta ha subito il sisma del dicembre 2009, ed ancora oggi circa 300 ragazzi della scuola media sono dislocati in un'altra struttura. Importante puntare sui Licei artistici, di Deruta, Gubbio, Gualdo Tadino e Spoleto perché grazie ad essi è possibile promuovere una fase importante per accompagnare gli oltre mille giovani che hanno scelto queste scuole, verso il mondo del lavoro. Per quanto riguarda il welfare, è necessario accelerare i tempi di pubblicazione dei bandi regionali, affinché i Comuni possano intervenire più celermente verso i bisogni delle molte famiglie vulnerabili”. STEFANO VIRGILI (assessore Comune di Deruta): “Importante sviluppare due settori importanti dell'agricoltura non previsti nel documento: la frutta a guscio, che sta avendo un forte sviluppo di mercato grazie all'industria dolciaria, usufruendo magari del supporto tecnico dell'Università, e quello dell'ortofrutta. Per quanto riguarda l'urbanistica, bene il Puc 3. L'auspicio è che il quadro strategico di valutazione non diventi un ulteriore lacciolo burocratico. Altro auspicio è che il Testo unico dell'urbanistica non sia una mera collezione di norme, ma rappresenti invece una semplificazione vera e concreta. Per salvare le imprese e far ripartire l'economia non è assolutamente procrastinabile il massimo snellimento della burocrazia”.

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EX -MERLONI: “SUL PAGAMENTO DELLA CASSA INTEGRAZIONE LUNEDÌ 20 GENNAIO INCONTRO TRA ABI E ASSESSORE REGIONALE RIOMMI” - SMACCHI (PD) “UN PRIMO RISULTATO CONCRETO” Il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) fa sapere che il prossimo lunedì 20 gennaio ci sarà l’incontro tra l’associazione bancaria (Abi) e l’assessore regionale alle Politiche industriali Vincenzo Riommi per verificare la possibilità di anticipare la copertura della cassa integrazione agli ex dipendenti della Merloni. Smacchi ritiene questo un “concreto risultato” e auspica che l’associazione degli istituti bancari sia altrettanto disponibile ad anticipare i fondi necessari così da rendere l’accordo completamente operativo. Perugia, 16 gennaio 2014 - “Lunedì 20 gennaio ci sarà l’incontro tra l’associazione bancaria (Abi) e l’assessore regionale alle Politiche industriali Vincenzo Riommi per verificare la possibilità di anticipare la copertura della cassa integrazione agli ex dipendenti della A. Merloni”. È quanto fa sapere il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) per il quale si tratta di “un primo risultato concreto che ha visto, oltre all’interessamento del sottoscritto, un proficuo pressing dei sindacati e la più ampia disponibilità dello stesso assessore Riommi”. Per Smacchi, ora, “l'auspicio è che l’associazione degli istituti bancari sia altrettanto disponibile ad anticipare i fondi necessari così da rendere l’accordo completamente operativo. L’obiettivo prioritario – continua - è dare una risposta immediata, concreta a quei lavoratori, non riassunti dalla J.P., che da qualche mese sopravvivono con 280 euro e successivamente prevedere tale modalità anche per quei lavoratori la cui cassa scadrà il prossimo 25 gennaio. Mi rendo conto – va avanti Smacchi -, che tale soluzione sia utile solo a tamponare temporaneamente una situazione che rischia di minare la già precaria condizione di queste famiglie, ma è, allo stesso tempo - conclude -, uno degli strumenti più efficaci a nostra disposizione in attesa che la procedura formale venga espletata”. ECONOMIA: “BENE LA COLLABORAZIONE E IL CONFRONTO CHE CONFINDUSTRIA TERNI CHIEDE ALLE ISTITUZIONI. DA NOI MASSIMA DISPONIBILITÀ” - NEVI (FI) “MAGGIORE COLLABORAZIONE TRA PUBBLICO E PRIVATO” Il capogruppo regionale di Forza Italia Raffaele Nevi esprime soddisfazione per alcune dichiarazioni, rilasciate alla stampa, dal presidente della sezione di Terni di Confindustria, Neri il quale chiede, sostanzialmente “collaborazione e confronto” con le istituzioni. Nell'offrire “la massima disponibilità” del suo Partito, Nevi rimarca come, in un momento come questo ci vuole una maggiore collaborazione tra pubblico e privato per far ripartire un Umbria che sta pericolosamente sci-

volando verso il basso della classifica delle regioni italiane”. Perugia, 17 gennaio 2014 - “Voglio pubblicamente offrire la massima disponibilità di Forza Italia al confronto e alla collaborazione con Confindustria se l'intento sarà quello annunciato dal presidente della sezione di Terni, Stefano Neri ( “...proposte da realizzare, non in contrapposizione, ma in collaborazione con le istituzioni”) e riportato oggi dalla stampa”. Così Raffaele Nevi (capogruppo FI) per il quale “in un momento come questo ci vuole una maggiore collaborazione tra pubblico e privato per far ripartire un Umbria che sta pericolosamente scivolando verso il basso della classifica delle regioni italiane”. Per Nevi, “è importante che Confindustria (spero non solo la sezione di Terni), cui noi riconosciamo assoluta autorevolezza, sottoponga alla nostra attenzione idee e progetti e pretenda una risposta delle istituzioni in tempi rapidi. Ferma restando – puntualizza il capogruppo di Forza Italia - l'autonomia reciproca, noi pensiamo che solo evitando di chiudersi ognuno nel proprio recinto si può guardare al futuro con ottimismo, rilanciando il nostro territorio che è pieno di risorse industriali e imprenditoriali di assoluta qualità. Ma – conclude Nevi - che sono sempre state tenute alla larga invece di essere coinvolte per dare una mano in un momento così drammatico della nostra comunità”. EX-MERLONI: “INTESA REGIONE–ABI SU ANTICIPO CASSA INTEGRAZIONE: ACCOLTA IN PIENO MIA SOLLECITAZIONE” - SMACCHI (PD) “ORA FORTE SINERGIA ISTITUZIONALE PER SVILUPPO FASCIA APPENNINICA” Perugia 20 gennaio 2014 - “La notizia della piena intesa raggiunta fra Regione e ABI sulla vicenda relativa all'anticipo della cassa integrazione per i lavoratori della ex Merloni e di 'J.P. Industries', conferma che la buona politica in Umbria è in grado di dare risposte concrete alle reali esigenze di tante famiglie”. Così il consigliere regionale Andrea Smacchi (PD). Smacchi ringrazia “in maniera particolare l'assessore Riommi, la sua struttura e la Giunta regionale nel suo complesso, che hanno saputo cogliere, praticamente in tempo reale, la sollecitazione sul tema che avevo portato all'attenzione della terza commissione meno di una settimana fa, a seguito dell'appello unitario delle rappresentanze sindacali. L'aver concordato l'applicazione della convenzione nazionale sottoscritta lo scorso 20 dicembre – aggiunge l'esponente del PD -, consentirà già dalle prossime ore di dare corpo a tutta l'operazione, per giungere in pochi giorni al recepimento delle richieste da parte dei lavoratori interessati. Un provvedimento fondamentale per quasi mille famiglie - conclude Smacchi -, che consentirà di guardare al futuro con un po' più di serenità, ora più che mai sarà necessaria una forte sinergia

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istituzionale in grado di dare risposte concrete ed il peso che merita all'intero territorio della fascia appenninica”. DAP 2014/2016: “DOCUMENTO AGILE CHE MIRA AD UNA DISCONTINUITÀ INTELLIGENTE” – L’ASSESSORE BRACCO HA PRESENTATO LA PARTE ECONOMICA DEL DOCUMENTO IN SECONDA COMMISSIONE L'assessore regionale alla Programmazione delle risorse finanziarie, Fabrizio Bracco, ha presentato ieri in Seconda Commissione la parte relativa alla sostenibilità del sistema economico contenuta nel Documento annuale di programmazione 20142016. Si tratta di un Dap, come ha puntualizzato l'assessore, che punta alla “discontinuità intelligente”, con l'obiettivo di mettere in campo politiche che sostengano l'uscita dalla crisi puntando sulle imprese che hanno deciso, con successo, di investire su innovazione e internazionalizzazione. La raccomandazione giunta da tutti i consiglieri presenti è quella di dire basta agli interventi a pioggia, destinando le risorse verso chi con serietà e programmazione sta mettendo in campo le giuste azioni per uscire dalla crisi. Perugia, 21 gennaio 2014 – “Un documento molto più agile rispetto al passato che tiene conto della crisi che sta vivendo il nostro sistema produttivo. La strategia scelta è quella di una discontinuità intelligente, puntando sulle imprese che hanno deciso di investire su innovazione e internazionalizzazione”. Così l'assessore regionale alla Programmazione delle risorse finanziarie, Fabrizio Bracco, in Seconda Commissione, presieduta da Gianfranco Chiacchieroni, dove ha presentato la parte dedicata all'economia del Documento annuale di programmazione 20142016. Un Dap quindi che, sostanzialmente mira a sostenere l'uscita dalla crisi sfruttando il traino delle imprese più dinamiche, innovative e orientate all'internazionalizzazione. Nel documento è descritta la situazione che sta vivendo l’Umbria. “La nostra regione – ha detto l'assessore - ha sentito la crisi più tardi rispetto a molte altre, ma in maniera più dura. Fatto 100 il pil italiano, quello pro capite dell’Umbria dal 2008 al 2011 ha perso 3 punti (dal 95,3 al 92,3 per cento). Ed il decremento è ancora maggiore se rapportato alle regioni del centro nord. Tra le emergenze quella dell’occupazione. Tuttavia – ha aggiunto Bracco , elementi positivi emergono da parametri in controtendenza legati al valore aggiunto di alcune imprese che stanno rispondendo alla crisi grazie alla loro strategia basata sull’innovazione e sulla internazionalizzazione. Il 2014 sarà un anno di timidissima ripresa per l’economia regionale che non riuscirà a fermare però la riduzione dell'occupazione, per incidere sulla quale serviranno strumenti nuovi e più efficaci”. Da qui la scelta di una prospettiva basata su “una discontinuità intelligente”. Vale a dire, come ha spiegato l'assessore, mettere mano su una riorganizza-

zione del sistema economico che passa dalla riforma del sistema Umbria, quindi dalla semplificazione, dal riassetto degli enti territoriali e delle agenzie, oltre che del sistema sanitario. La parola d'ordine è “puntare sulle eccellenze umbre” come il distretto del cachemire, della green economy (energia e chimica verde), della meccanica. Particolare attenzione viene rivolta al settore agri-food (prodotti enogastronomici da produzioni alimentari tipiche), ma anche all’industria culturale e creativa, sostanzialmente alla filiera Tac (turismo, ambiente e cultura). Si reputa necessaria anche una azione più incisiva di Sviluppumbria rendendo più efficaci gli strumenti di cui dispone. “Fondamentale – ha detto Bracco - è puntare sul capitale umano attraverso un’adeguata formazione”. Particolare attenzione viene anche riservata al sistema finanziario regionale e alle difficoltà del sistema produttivo dovute anche al comportamento bancario verso le piccole e medie imprese. “La Regione – ha assicurato l'assessore - intende fare da garante attraverso un fondo rotativo di 12 milioni di euro. Si tratta di importante un sostegno alle Pmi e quindi al sistema produttivo”. Nel documento assumono importanza anche il commercio, i centri storici, il turismo. Vengono previste politiche di sviluppo integrate quale strategia da mettere in campo. Per il settore delle costruzioni, particolarmente in crisi si pensa alla diffusione di opere a partire dal restauro dei beni culturali. Per quanto riguarda infine la previsione di un capitolo che preveda risorse per la ricostruzione post sisma del 2009 delle scuole di Marsciano e Deruta, come chiesto dai sindaci delle due città, ma anche dal presidente della Commissione, Chiacchieroni, Bracco ha risposto che “è necessario fare un punto della situazione con i tecnici dell’assessorato e capire in che modo, eventualmente si può intervenire. Sicuramente non con la prosecuzione dell’accisa sulla benzina perché servirebbe comunque una nuova legge”. Nel corso dell'incontro sono intervenuti alcuni consiglieri regionali. Manlio Mariotti (Pd): “Oggi di Dap si parla in modo nuovo rispetto al passato, una novità particolarmente positiva. Serve discontinuità, una diversificazione delle politiche da mettere in campo. In questo 2014 bisogna lavorare per aumentare la capacità e l’efficienza della spesa. Bisogna capire bene come intervenire su diseconomie strutturali del sistema; sull’equità e sull’efficienza nell’utilizzo delle risorse; indicare gli asset fondamentali sui quali indirizzare le risorse. Puntare poi su scuola e formazione attraverso la riprogettazione del sistema scolastico; riorganizzazione delle politiche attive del lavoro; riorganizzazione produttiva; intervenire con forza sulle politiche di attrazione di investimenti”. Paolo Brutti (Idv): “È chiaro che mancano risorse sufficienti per fare grandi interventi. Siamo succubi di una situazione oggettiva. Forse andava definita meglio la discontinuità intelligente. Serve migliorare le politiche legate alle risorse europee. Verificare cioè la bontà degli interventi. Bisogna dire basta a quelli fatti a pioggia e capire bene i

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risultati frutto delle risorse erogate. Serve più attenzione al prodotto e al risultato, puntando con decisione all’occupazione”. Raffaele Nevi (FI): “Nella parte del documento dedicata all’economia siamo ancora alle parole e quindi aspettiamo, prima di esprimere il nostro giudizio, che si passi ai fatti concreti. È importante lavorare sulla ridefinizione dei programmi comunitari affinché le risorse vengano spese in modo celere selezionando gli interventi, che non siano più a pioggia, ma mirati e di cui possano beneficiare quelle imprese vere, che stanno cioè realmente sul mercato, da protagonisti. Basta finanziare tutto ed il contrario di tutto”. Gianfranco Chiacchieroni (presidente Commissione): “Questo documento si basa su strategie utili ad affrontare questa tremenda crisi che anche l'Umbria sta vivendo. Anche se la nostra situazione economica è quanto mai critica e pesante, con questa programmazione si cerca di parlare lo stesso linguaggio delle imprese cercando di dare loro le giuste risposte per accompagnarle verso un nuovo percorso di sviluppo. Per quanto riguarda la ricostruzione post sisma del 2009 delle strutture scolastiche danneggiate, auspico che si possa prevedere un punto nella risoluzione finale che accompagnerà il voto dell’Aula”. Al termine del dibattito, la Commissione ha deciso, con voto unanime, di rimettersi al parere della Prima Commissione dove il Documento avrà l'approvazione definitiva prima di approdare in Aula. VICENDA MEDIOSYSTEM: “PREOCCUPAZIONE PER IL MANTENIMENTO DEI LIVELLI OCCUPAZIONALI DOPO LA CESSIONE DA PARTE DI IBM A PRESENT SPA” - IN SECONDA COMMISSIONE AUDIZIONE DEI RAPPRESENTANTI DEL PERSONALE Nella riunione di ieri della Seconda Commissione si è svolta anche un'audizione con alcuni rappresentanti del personale lavorativo della Mediosystem (servizi informatici) di Perugia, preoccupati dopo la cessione dell'azienda da parte di IBM a Present Spa che, secondo Pietro Orelli (Rsa Fiba/Cisl) “non mostra una solidità sufficiente a far sentire il personale tranquillo circa il mantenimento dei livelli occupazionali”. Attualmente, nella sede di Perugia di Mediosystem lavorano 80 persone. La Commissione si è impegnata ad informare di tutto ciò la Giunta regionale e ad organizzare a breve, insieme all'assessore competente (Riommi), un incontro ufficiale con l'attuale proprietà. Perugia, 21 gennaio 2014 – Si sono detti particolarmente preoccupati circa il mantenimento futuro dei livelli occupazionali gli 80 dipendenti della sede di Perugia di Mediosystem, società di servizi informatici nata nel 1994, con sede a Perugia, come consorzio di alcune Casse del Centro Italia e nel 2002 completamente integrata nei processi IBM per i servizi di Ousourcing. La preoccupazione, come ha spiegato Pietro Orelli (Rsa Fiba/Cisl)

nel corso di una audizione in Seconda Commissione, presieduta da Gianfranco Chiacchieroni, nasce dal fatto che “sulla spinta di una ristrutturazione globale di Ibm, ancora in atto, la stessa IBM ha deciso di cedere Mediosystem spa a Present Spa” che, secondo Orelli “non mostra una solidità sufficiente a far sentire il personale tranquillo circa l'operazione in atto”. Sostanzialmente, come Orelli ha evidenziato, “in questo momento di transizione la preoccupazione è legata alla copertura e alla durata del contratto di servizio e al mantenimento delle sedi attuali, in particolare quella di Perugia, dove Present, a differenza di Milano, Napoli e Roma, non ha alcuna sede. Abbiamo il timore – ha detto Orelli – che Present Spa, per massimizzare i profitti, in futuro possa spostare delle attività da nostro verso il loro personale che è a più basso costo, generando così esuberi che possono essere spinti alla fuoriuscita del personale anche tramite la chiusura della sede di Perugia. Ad oggi abbiamo garanzia di mantenimento degli attuali livelli occupazionali fino a dicembre 2015”. La richiesta rivolta quindi alla Commissione è stata quella di poter incontrare ufficialmente, interessando anche la Giunta regionale, la proprietà di Present Spa per verificare il loro piano industriale ed avere la garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali. L'impegno del presidente Chiacchieroni e degli altri commissari presenti all'incontro è stato quello di informare sulla vicenda l'assessore regionale competente (Vincenzo Riommi) insieme al quale programmare l'incontro auspicato. All'incontro hanno preso parte anche altri due dipendenti dell'azienda, fabio Alessandrelli e fabrizio Granocchia, oltre al segretario generale Fiba-Cisl Umbria, Sauro Piccioni che non ha nascosto la sua preoccupazione per il “rischio di mettere in discussione il futuro di 80 famiglie”. “ATTIVAZIONE CONSULENZE DELLA REGIONE A TRE DOCENTI DELL'UNIVERSITÀ IN PENSIONE” - A ROSI (NCD) LE RASSICURAZIONI DELL'ASSESSORE RIOMMI “VICENDA TOTALMENTE INVENTATA” Perugia, 21 gennaio 2014 – Il consigliere regionale Maria Rosi (Ncd) ha chiesto all'assessore regionale al Personale, Vincenzo Riommi notizie “ufficiali ed esaustive circa il conferimento, o l'intenzione, di conferire incarichi di consulenza da parte della Regione a tre ex docenti dell'Università degli Studi di Perugia di recente posti in quiescenza”. Rosi, nella presentazione della sua interrogazione di question time, ha sottolineato che eventuali incarichi di docenti in pensione dovrebbero essere “conferiti a titolo gratuito e che, comunque, siano da privilegiare per tali attività i giovani laureati”. Riommi ha immediatamente definito la vicenda “completamente inventata, una autentica 'bufala'”, spiegando anche che nelle procedure relative alle consulenze regionali “è espressamente previsto il requisito di non essere in quiescenza. Oltre a ciò – ha ag-

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giunto – nel sito internet della Regione vengono inserite in tempo reale le consulenze sottoscritte dall'Ente”. Nella replica, Maria Rosi si è detta “felice del fatto che la notizia non corrisponde al vero”, definendo in conclusione la sua interrogazione come un atto di “prevenzione politica”. ECONOMIA: “RICONOSCERE LO STATO DI 'CRISI INDUSTRIALE COMPLESSA' PER L'AREA DI TERNI E NARNI” - UNA MOZIONE DI STUFARA (PRC-FDS) Il capogruppo di Rifondazione comunista–Fds a Palazzo Cesaroni, Damiano Stufara, ha presentato una mozione con cui si chiede alla Giunta di “avviare tempestivamente le procedure per richiedere al ministero dello sviluppo economico il riconoscimento dello 'stato di crisi complessa' per l'area di Terni e Narni”. Per Stufara questo passaggio è indispensabile per attivare un organico intervento nazionale basato su una compiuta strategia di reindustrializzazione. Perugia, 22 gennaio 2014 - “La Giunta regionale avvii tempestivamente le procedure per richiedere al ministero dello sviluppo economico il riconoscimento dello stato di crisi complessa per l'area di Terni e Narni”. È questo l'obiettivo della mozione presentata da Damiano Stufara, capogruppo di Rifondazione comunista–Fds a Palazzo Cesaroni. Secondo il consigliere regionale sarebbe necessario attivare gli strumenti nazionali di intervento in ragione della “gravità della crisi economica nei comparti industriali dell'area di Terni e Narni, con particolare riferimento alle vertenze riguardanti il Polo chimico e la Sgl Carbon, alle incertezze relative al comparto siderurgico e manifatturiero, nonché ai dati sul ricorso alla cassa integrazione nel primo semestre del 2013, che rilevano l'impennata della straordinaria (+38 per cento) ed il crollo della deroga (87,73 per cento), diretta conseguenza della cessazione di numerose aziende, non è da considerarsi risolvibile con risorse e strumenti di competenza regionale, in base a quanto previsto dalla normativa statale ai fini del riconoscimento dello stato di crisi complessa”. Damiano Stufara mette in evidenza che “nell'area industriale di Terni e Narni, ad oggi priva di strumenti di rilevo nazionale per far fronte all'attuale stato di crisi, è necessario intervenire con una strategia di reindustrializzazione attraverso un organico intervento nazionale, oggi possibile solo in seguito al riconoscimento dello status di 'crisi industriale complessa' e risultante da una serie di indicatori, relativi alla recessione economica ed alla perdita occupazionale, a cui quell'area dell'Umbria purtroppo risponde pienamente”. Nella sua proposta, Stufara fa riferimento alla legge nazionale '99/2009' "Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia", che prevede “agevolazioni a favore della ricerca, dello sviluppo e dell'innovazione e altre forme di incentivi, al fine di assicurare

l'efficacia e la tempestività delle iniziative di reindustrializzazione nelle aree o distretti in situazione di crisi industriale, nei casi di situazioni complesse nonché con impatto significativo sulla politica industriale nazionale”. “Un recente decreto attuativo del ministero dello sviluppo economico sulle 'Misure urgenti per la crescita del Paese' – ricorda Stufara - definisce 'situazioni di crisi industriale complessa, quelle che, a seguito di istanza di riconoscimento della Regione interessata, riguardano specifici territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale derivante da una crisi di una o più imprese di grande o media dimensione con effetti sull'indotto, oppure da una grave crisi di uno specifico settore industriale con elevata specializzazione nel territorio'”. Quella norma, insieme ad altre precedenti, prevederebbe tra l'altro “l'applicazione delle agevolazioni previste dalla legge '181/1989', contemplando in particolare l'intervento attraverso l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa Spa (Invitalia) per la realizzazione di programmi di promozione industriale. Nel territorio di Terni ci sono stati, negli anni passati, strumenti di programmazione negoziata che hanno consentito l’utilizzo delle risorse nazionali previste dalla legge 181 e l'attuazione di programmi di promozione industriale per far fronte alla crisi dei settori industriali, in particolare quello siderurgico, a cui hanno fatto seguito il contratto d'area di Terni-Narni-Spoleto e il patto di territorio del 2005, di cui tuttavia non si è avuta completa realizzazione”. Stufara conclude evidenziando che “il riconoscimento dello stato di crisi complessa è stato ripetutamente richiesto da parte delle rappresentanze dei lavoratori, in ragione della rilevanza nazionale della crisi che investe il comparto industriale del territorio di Terni e Narni e della strategicità delle produzioni presenti”. LAVORO: “SERVE UN RILANCIO DELLA SANGEMINI ED INIZIATIVE COERENTI DA PARTE DELLA REGIONE UMBRIA” - NOTA DI NEVI (FI) Perugia, 23 gennaio 2014 - “In un momento come questo non possiamo perdere un'azienda come la Sangemini, che rappresenta anche il fiore all'occhiello della nostra Umbria. Occorre un rilancio forte del glorioso marchio e una apertura ai mercati esteri che deve essere accompagnata anche da coerenti iniziative della Regione Umbria”: lo dice il capogruppo di Forza Italia Raffaele Nevi che, come gli altri consiglieri regionali, ha ricevuto una lettera inviata dai dipendenti della fabbrica, dove si legge la loro preoccupazione per il futuro alla luce dell'annuncio fatto dal gruppo Norda e la richiesta di “non essere abbandonati” dalla Regione. “Ho già chiesto al presidente Chiacchieroni – ricorda Nevi - di convocare una riunione della Commissione industria del Consiglio regionale con la Giunta, i sindacati

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e le rappresentanze dei lavoratori e poi seguire la vicenda fino alla sua conclusione. Il presidente Chiacchieroni, con la consueta sensibilità, ha già dato il suo assenso ad avviare questo percorso in Commissione. È chiaro a tutti che la crisi della Sangemini non nasce oggi: si è acuita a causa della crisi economica e delle gestioni degli anni passati, che hanno indebolito l'azienda”. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria DAP 2014/2016: LA PRIMA COMMISSIONE APPROVA A MAGGIORANZA LA RISOLUZIONE CHE RECEPISCE E PORTA ALLA DISCUSSIONE D'AULA IL DOCUMENTO DELLA GIUNTA – VOTO CONTRARIO DELLE OPPOSIZIONI Con il voto favorevole dei gruppi di maggioranza e quello contrario delle opposizioni, la Prima commissione del Consiglio regionale ha approvato la risoluzione che condivide e recepisce i contenuti del Documento annuale di programmazione 2014 – 2016 predisposto dalla Giunta. Si apre così la strada al voto dell'Assemblea regionale, nell'ambito della quale verranno discusse le proposte di emendamento già annunciate da alcuni consiglieri. Perugia, 23 gennaio 2014 – “La Prima commissione del Consiglio regionale approva e condivide i contenuti del Documento annuale di programmazione 2014 – 2016, riservandosi la possibilità di apportare eventuali modifiche durante la discussione d'Aula”. Con questo dispositivo, contenuto in una risoluzione approvata a maggioranza (Pd, Idv, Prc – Fds, contrari FI, Fd'I, Ncd e Udc) l'organismo presieduto da Oliviero Dottorini ha dato oggi il via libera al documento predisposto dall'Esecutivo di Palazzo Donini. Prima del voto, i consiglieri regionali sono intervenuti per esprimere gli orientamenti dei diversi gruppi in merito ai contenuti del Dap ed annunciando proposte di integrazione e modifica. Gli interventi si sono conclusi con la replica dell'assessore regionale Fabrizio Bracco. * GLI ALTRI LANCI ACS SUL DAP 2014 - 2016: L'assessore Bracco presenta il documento in I commissione (http://goo.gl/ds8y0e), “Dieci proposte del Prc per un'Umbria più giusta" (http://goo.gl/e9kyym), Presentato in Terza commissione il Dap 2014-2016 (http://goo.gl/9prj7c), Audizione della Prima commissione con categorie sociale ed economiche (http://goo.gl/p0y7bp), Parere favorevole della Terza commissione al Dap 2014-2016 (http://goo.gl/xa0o0n), “Prevedere risorse per scuole comuni Marsciano e Deruta danneggiate dal sisma (http://goo.gl/6rjvki), L’assessore Bracco ha presentato la parte economica del documento in Seconda commissione (http://goo.gl/g0w1ed), Le misure contenute nel

Dap amplieranno le possibilità di assistenza (http://goo.gl/uFSFKI). IL DIBATTITO OLIVIERO DOTTORINI (Idv) ha illustrato la proposta di emendamento presentata dal suo gruppo, riprendendo quanto emerso durante l'audizione pubblica, che mira ad ottenere l'esenzione dal pagamento dell'Irap per le cooperative sociali di tipo A, reintrodotta dalla Regione nel 2009, con un gettito di 1 milione e 600mila euro. “In 10 Regioni italiane l'esenzione è in vigore, anche come riconoscimento dell'importanza di questa tipologia di impresa”. Dottorini inoltre nel suo intervento ha sollecitato anche interventi sulle questioni relative a cooperazione internazionale, commercio equo e solidale e ludopatia. DAMIANO STUFARA (Prc – Fds) ha ricordato che il suo gruppo ha depositato una proposta contenente 10 modifiche da apportare al nuovo Dap (in materia di economia, ambiente, agricoltura, trasporti, welfare e sanità”), punti su cui solleciterà dibattito e risposte durante la discussione in Assemblea. RENATO LOCCHI (Pd) ha criticato la presentazione di proposte di modifica “a mezzo conferenza stampa, una prassi che rende più difficile la stesura di un documento unitario” ed ha annunciato la presentazione di un emendamento relativo alle risorse da destinare alla ricostruzione post sisma nell'area di Spina (Marsciano). RAFFAELE NEVI (FI) ha criticato il documento della Giunta, valutandolo un “ripetersi di belle parole e impegni già assunti ma non portati a termine”. Mancherebbero interventi necessari e annunciati, come la legge sulle sagre, sulla riforma sanitaria, sulle infrastrutture. Non ci sarebbe infine quel “cambio di passo” annunciato dall'Esecutivo. Per ANDREA LIGNANI MARCHESANI (Fd'I) quello del Dap è sempre di più un “rito stanco e ripetitivo: “Sarebbe necessario discuterlo insieme al bilancio, tanto più che le risorse a libera destinazione sono ormai pochissime e non necessitano di un apposito documento politico. Il sistema dei fondi europei va rivisto, troppo macchinosi i bandi, sbagliata la tempistica e dubbia l'efficacia degli interventi sui principali parametri economici. Stranamente le aziende che vincono i bandi sono sempre le stesse”. SANDRA MONACELLI (Udc) ha messo in dubbio l'incisività delle azioni di programmazione e dell'attività svolta dal Centro estero. Servirebbero strutture in grado di svolgere interventi con un più elevato livello di concretezza. Ci sarebbe poi un “atteggiamento timido verso le crisi d'impresa e le aree che ne sono coinvolte”, per le quali ci si limiterebbe a sollecitare un intervento nazionale. In sanità mancherebbero approfondimenti su liste d'attesa e sede della Asl. Per MASSIMO MONNI (Ncd) “la maggioranza dovrebbe prima chiarirsi al suo interno, mettendo così da parte i distingui che creano intoppi al Dap e anche alla riforma della sanità. L'iter per i bandi dei fondi europei deve essere semplificato e solo le associazioni di categoria sembrano in grado di 'consentire' alle aziende di accedere ai fondi europei. Necessario un deciso salto di qualità”. LUCA BARBERINI (Pd) ha rimarcato che le Regioni

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hanno svolto un ruolo fondamentale nel risanamento dei conti pubblici degli ultimi anni. “L'Umbria è stata molto attiva in questo ambito, bloccando il carico fiscale per i cittadini. La riforma endoregionale va rivista alla luce dei nuovi assetti delle Province, ripensando le Unioni dei Comuni. Le crisi dell'economia regionale va affrontata con l'attrazione d'impresa, concentrando l'azione di Sviluppumbria su questo piuttosto che sulla internazionalizzazione. Il ruolo di Sviluppumbria e dell'Agenzia forestale andrà definito meglio, mentre in sanità il tema del trasporto e dei punti nascita dovrà essere affrontato. La mancanza di riferimenti alla strada 3 Valli fa pensare che si sia scelto di preferire il potenziamento della Flaminia”. MANLIO MARIOTTI (Pd) si è concentrato sulla necessità di “bloccare la meridionalizzazione dell'Umbria”, puntando “sulla piccola ripresa che dovrebbe caratterizzare il 2014, sul pieno utilizzo dei fondi comunitari del settennato che sta terminando, su poche priorità da perseguire con determinazione, come le politiche per il lavoro, le riforme endoregionali, gli strumenti per affrontare le crisi aziendali, la ricostruzione del Marscianese”. Importante sarebbe indirizzare i fondi europei verso la formazione, l'istruzione, la digitalizzazione e l'alfabetizzazione nelle lingue straniere. “La fase di riorganizzazione di Sviluppumbria va superata rapidamente, definendo chiaramente la sua missione e puntando sull'attrazione di investitori stranieri. Da non sottovalutare il discorso del riconoscimento dell'area di crisi complessa per il Ternano, un argomento da affrontare per non lasciare sole le istituzioni locali”. L'assessore FABRIZIO BRACCO ha replicato spiegando che “in passato il Dap era eccessivamente esteso, ora è stato ridotto nelle pagine e negli ambiti di intervento. Ad esempio la partita dei fondi europei verrà affrontata nel Quadro strategico, che il Consiglio potrà discutere nei prossimi mesi. Il Dap si limita a fare un quadro della situazione, individuare le linee politiche da attuare e le risorse necessarie. Abbiamo puntato a caratterizzarlo come un documento strategico focalizzato su alcuni ambiti specifici. I problemi strutturali del sistema umbro sono legati alle poche imprese che innovano e internazionalizzano. Molte piccole e micro imprese rischiano di sparire se non vengono aiutate. La complessità dei bandi europei viene rilevata anche dai nostri funzionari, le difficoltà sono anche nostre, e soprattutto dei Comuni che sono bloccati dal patto di stabilità. Vorremmo puntare sui bandi a sportello per superare la complessità della rendicontazione e dare risorse ai progetti immediatamente operativi. Le riforme endoregionali le abbiamo bloccate proprio in seguito alla definizione del nuovo quadro nazionale mentre le fusioni tra piccoli comuni sono positive ma devono essere decise dal basso. Peraltro ci sono Stati come la Francia che hanno mantenuto il numero dei Comuni affrontando la questione senza procedere alla loro chiusura. La riforma della sanità è stata rallentata da eventi indipendenti dalle nostre scelte, come la nomina del nuovo rettore e la conven-

zione da ratificare. La revisione del sistema ospedaliero e dei punti nascita è già prevista. La sovrapposizione tra alcune funzioni di Sviluppumbria e quelle del Centro estero richiederà un approfondimento. Le risorse su cui la Regione può decidere liberamente sono passato da circa 50 a 14 milioni di euro, di cui 10 già praticamente impegnati per il sociale. Se in fase di bilancio riusciremo a recuperare fondi aggiuntivi cercheremo di intervenire per l'esenzione, eventualmente totale o parziale, dell'Irap per le cooperative sociali. Ed anche per sostenere la ricostruzione delle scuole e delle aree terremotate di Deruta e del Marscianese”. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria CONSIGLIO REGIONALE (2) – ECONOMIA: “RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI CRISI INDUSTRIALE COMPLESSA PER L'AREA DI TERNI E NARNI” - NECESSARI ULTERIORI APPROFONDIMENTI SULLA MOZIONE DI STUFARA (PRC-FDS) La mozione presentata dal capogruppo di Rifondazione comunista Damiano Stufara, con la quale si chiede l'avvio “tempestivo” di tutte le procedure per richiedere al ministero dello sviluppo economico il riconoscimento dello “stato di crisi complessa per l'area di Terni e Narni” è stata discussa in Aula ma non finalizzata da una decisione. Sono stati ritenuti necessari ulteriori approfondimenti, da effettuare nel territorio interessato alla presenza di istituzioni e forze sociali e imprenditoriali, per individuare gli strumenti adatti a giungere ad una soluzione condivisa. Perugia, 28 gennaio 2014 – L'Aula di Palazzo Cesaroni ha discusso oggi la mozione presentata dal capogruppo di Rifondazione comunista Damiano Stufara che chiede l'avvio tempestivo di tutte le procedure per richiedere al ministero dello sviluppo economico il riconoscimento dello “stato di crisi complessa per l'area di Terni e Narni”. Su iniziativa del consigliere del Pd Manlio Mariotti, dopo l'intervento di Alfredo de Sio (Fd'I) che esprimeva “condivisione, insieme alla necessità di declinare con attenzione gli interventi”, e con il parere favorevole della Giunta espresso dall'assessore Vincenzo Riommi, è stato deciso di non assumere subito la decisione inerente la mozione per avere il tempo di approfondire in maniera esaustiva quali strumenti mettere in campo e capire perché nell'area interessata si è aperta una discussione sull'opportunità o meno di seguire il percorso della crisi industriale complessa. Per fare questo serviranno alcune settimane di tempo e l'impegno del Consiglio regionale direttamente sul territorio interessato, attraverso una seduta straordinaria a Terni oppure affidando il lavoro di approfondimento alla Seconda commissione consiliare. LA RELAZIONE DI

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DAMIANO STUFARA (PRC-FDS): “Necessario attivare gli strumenti nazionali di intervento in ragione della gravità della crisi economica nei comparti industriali dell'area di Terni e Narni, con particolare riferimento alle vertenze riguardanti il Polo chimico e la Sgl Carbon, alle incertezze relative al comparto siderurgico e manifatturiero, nonché ai dati sul ricorso alla cassa integrazione nel primo semestre del 2013, che rilevano l'impennata della straordinaria (+38 per cento) ed il crollo della deroga (-87,73 per cento), diretta conseguenza della cessazione di numerose aziende, non è da considerarsi risolvibile con risorse e strumenti di competenza regionale, in base a quanto previsto dalla normativa statale ai fini del riconoscimento dello stato di crisi complessa. Nell'area industriale di Terni e Narni, ad oggi priva di strumenti di rilevo nazionale per far fronte all'attuale stato di crisi, è necessario intervenire con una strategia di reindustrializzazione attraverso un organico intervento nazionale, oggi possibile solo in seguito al riconoscimento dello status di 'crisi industriale complessa' e risultante da una serie di indicatori, relativi alla recessione economica ed alla perdita occupazionale, a cui quell'area dell'Umbria purtroppo risponde pienamente”. Il capogruppo di Rifondazione fa riferimento alla legge nazionale '99/2009' "Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia", che prevede “agevolazioni a favore della ricerca, dello sviluppo e dell'innovazione e altre forme di incentivi, al fine di assicurare l'efficacia e la tempestività delle iniziative di reindustrializzazione nelle aree o distretti in situazione di crisi industriale, nei casi di situazioni complesse nonché con impatto significativo sulla politica industriale nazionale”. “Un recente decreto attuativo del ministero dello sviluppo economico sulle 'Misure urgenti per la crescita del Paese' – ha spiegato il consigliere - definisce 'situazioni di crisi industriale complessa, quelle che, a seguito di istanza di riconoscimento della Regione interessata, riguardano specifici territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale derivante da una crisi di una o più imprese di grande o media dimensione con effetti sull'indotto, oppure da una grave crisi di uno specifico settore industriale con elevata specializzazione nel territorio'”. Quella norma, insieme ad altre precedenti, prevederebbe tra l'altro “l'applicazione delle agevolazioni previste dalla legge '181/1989', contemplando in particolare l'intervento attraverso l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa Spa (Invitalia) per la realizzazione di programmi di promozione industriale. Nel territorio di Terni ci sono stati, negli anni passati, strumenti di programmazione negoziata che hanno consentito l’utilizzo delle risorse nazionali previste dalla legge 181 e l'attuazione di programmi di promozione industriale per far fronte alla crisi dei settori industriali, in particolare quello siderurgico, a cui hanno fatto seguito il contratto d'area di Terni-Narni-Spoleto e il patto

di territorio del 2005, di cui tuttavia non si è avuta completa realizzazione”. Stufara ha concluso evidenziando che “il riconoscimento dello stato di crisi complessa è stato ripetutamente richiesto da parte delle rappresentanze dei lavoratori, in ragione della rilevanza nazionale della crisi che investe il comparto industriale del territorio di Terni e Narni e della strategicità delle produzioni presenti”. Il capogruppo di Rifondazione comunista ha ricordato in Aula le meritorie azioni svolte dallo scomparso Alberto Provantini, commemorato dall'Aula ad inizio di seduta, per sostenere l'area industriale di Terni e Narni. INTERVENTI ALFREDO DE SIO (FD'I): “La mozione deve essere valutata attentamente. Sulla 'cornice' possiamo essere tutti d'accordo, stanti le necessità di sostenere l'area industriale di Terni e Narni, ma dobbiamo confrontarci su cosa mettere dentro il 'quadro'. Lo spirito della mozione è condivisibile, ma vediamo come declinare l'ordine degli interventi, quale sia lo strumento più adatto. Negli anni passati, di fronte ad una crisi già in atto, furono fatte scelte difficili: l'obiettivo 2 si rivelò essere una 'camicia di forza' perché legato ad un'area fortemente industriale ma anche a territori, come Orvieto, che poco avevano a che fare l'industria. Fu comunque una grande opportunità. I successivi Patti di territorio, gli accordi di programma furono elementi grazie ai quali furono messe in piedi politiche adeguate. Oggi, con la crisi e la presenza di multinazionali che mettono in seria discussione anche la programmazione regionale, dobbiamo pensare bene agli strumenti da utilizzare. E' una mozione da valutare attentamente”. MANLIO MARIOTTI (PD): “Dobbiamo riflettere attentamente sul come mettere in campo una nuova politica industriale. Anche nel Dap si evidenzia un processo di deindustrializzazione e di perdita di peso da parte del manufatturiero, tre punti sopra la media del Paese. Quindi, quale strumentazione mettere in campo? Mi appare chiaro che i criteri per definire l'area complessa, la stessa costruzione del documento che la Giunta dovrà redigere ci impongono approfondimenti. Il Governo deve avere segnali precisi sulla individuazione delle aree, no alla proliferazione indistinta con il pretesto della grossa crisi, no ad un ricorso eccessivo e non efficace, in ragione delle risorse. Infine, dobbiamo considerare che a Terni si è aperta una discussione sul tema e il Consiglio deve capire perché si discute sulla opportunità o meno di utilizzare questo strumento. Faccio quindi richiesta di darci un supplemento di istruttoria, magari utilizzando la commissione preposta, facendo audizioni con le forze imprenditoriali e con l'assessore per capire se c'è ancora la volontà di proseguire in questa direzione e poi tornare in Consiglio e riuscire meglio a decidere se intraprendere questa strada perché ritenuta la più opportuna”. DAMIANO STUFARA (replica) – “Dalle considerazioni sentite emerge la rilevanza strategica di questa decisione. Da parte nostra non c'è volontà di precipitare nella seduta odierna una decisione, qualunque sia. Importante la

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consapevolezza diffusa che va approfondita adeguatamente per poi arrivare a una decisione. Non sono contrario alla proposta di Mariotti di rinviare la trattazione della mozione dentro il percorso indicato, quello di farlo con la seconda commissione dopo avere sentito cosa diranno a Terni. Decidiamo però i termini della questione. Due o tre settimane, non credo si possa avere un rinvio che finisca per mettere la pratica sotto altre pur rilevanti questioni”. VINCENZO RIOMMI (assessore regionale): “Sembra anche alla Giunta un percorso serio, quindi impegniamoci verso un fattivo lavoro che intrecci in commissione il lavoro che sul tema si sta già portando avanti con il patrimonio di contatti e discussioni già avviate da tempo su un tema che sta in Umbria nella misura in cui è tema della grande politica industriale a livello nazionale. Il tema della riforma degli strumenti è aperto. Può andare bene anche una sessione straordinaria del Consiglio regionale, serve un atto politico forte con cui la Regione pone un problema di politiche industriali adeguate per dare sviluppo e prospettiva, un pezzo di politica industriale che chiediamo per tutta l'Umbria. EROS BREGA (presidente del Consiglio regionale) “a questo punto direi di sospendere l'atto per approfondire il tema nelle modalità che saranno definite dalla Conferenza dei capigruppo e quindi riportare il dibattito in Aula entro febbraio”. I lanci dell'agenzia di informazione del Consiglio regionale su Facebook: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria

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Informazione comunicazione IN ONDA “IL PUNTO”, SETTIMANALE DI APPROFONDIMENTO IN FORMATO WEB E TELEVISIVO – IN STUDIO I CONSIGLIERI MARIOTTI (PD) E MANTOVANI (NCD) Perugia, 10 gennaio 2014 – In onda la 195esima puntata de “Il Punto”, Settimanale televisivo di approfondimento curato dall’Ufficio stampa del Consiglio regionale dell’Umbria, in onda sulle televisioni locali e sulla rete internet. Riforme, legge elettorale, equilibri politici in Regione, testo unico urbanistica: su questi temi si sono confrontati i consiglieri regionali Manlio Mariotti (Pd) e Massimo Mantovani (Ncd). La trasmissione è stata condotta da Paolo Giovagnoni, giornalista dell'Ufficio stampa del Consiglio. “Il Punto” va in onda settimanalmente sulle seguenti emittenti televisive umbre: RtuAquesio, venerdì 10 gennaio ore 20, sabato 11 gennaio ore 21; TefChannel sabato 11 gennaio alle ore 19.35, lunedì 13 gennaio ore 12.00; Nuova TeleTerni, sabato 11 gennaio ore 20.00, martedì 14 gennaio ore 12.16; Rete Sole, lunedì 13 gennaio ore 19.55, giovedì 16 gennaio ore 24.00; TRG, lunedì 13 gennaio ore 14.30, mercoledì 15 gennaio ore 12.30; TeleGalileo, martedì 14 gennaio ore 13.30, mercoledì 15 gennaio ore 17.20; UmbriaTv, martedì 14 gennaio ore 14.10, mercoledì 15 gennaio ore 12.00; TevereTv, martedì 14 gennaio ore 18.00, venerdì 17 gennaio ore 17.30; Tele Umbria Viva, martedì 14 gennaio ore 19.50, mercoledì 15 gennaio ore 13.50. (La puntata è stata registrata giovedì 9 gennaio 2014). IL PUNTO on line: http://goo.gl/SG13KX ONLINE L'EDIZIONE DI DICEMBRE 2013 DEL MENSILE “ACS 30 GIORNI” - SU WW.CONSIGLIO.REGIONE.UMBRIA.IT DISPONIBILI I LANCI QUOTIDIANI, L'ARCHIVIO FOTOGRAFICO, LA RASSEGNA STAMPA E I SETTIMANALI TELEVISIVI Perugia, 13 gennaio 2014 – Tutta l'attività di informazione istituzionale prodotta nel mese di dicembre 2013 dall'Ufficio stampa dell'Assemblea regionale, attraverso l'Agenzia Acs, è disponibile nel mensile online “Acs 30 giorni”. La pubblicazione, in formato pdf, può essere scaricata e stampata oppure sfogliata direttamente sul sito web www.consiglio.regione.umbria.it, con la possibilità di effettuare ricerche e approfondimenti in modo semplice e immediato grazie al motore di ricerca e al sommario suddiviso per argomenti. Le 87 pagine dell'edizione di “Acs 30 giorni” dicembre 2013 sono disponibili sul sito del Consiglio regionale, alla pagina: http://goo.gl/kxvxgX. All'interno dello spazio “informazione e web tv” è inoltre possibile guardare le trasmissioni televisive realizzate dall'Ufficio stampa e dal Centro video del Consiglio regionale dell'Umbria: il settimanale di approfondimento “Il Punto” e il settimanale “Telecru”. Sfogliare la rassegna stampa quotidiana con gli articoli più importanti dei quotidiani umbri e le

notizie sulla Regione pubblicate dai quotidiani nazionali. Si può inoltre ascoltare il notiziario radiofonico quotidiano e navigare nell'archivio fotografico del Consiglio, dove vengono salvate le immagini relative agli eventi più rilevanti che si svolgono a Palazzo Cesaroni e all'attività dei consiglieri e dell'Ufficio di presidenza. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria IN ONDA “IL PUNTO”, SETTIMANALE DI APPROFONDIMENTO IN FORMATO WEB E TELEVISIVO – IN STUDIO I CONSIGLIERI NEVI (FORZA ITALIA) E LOCCHI (PD) Perugia, 15 gennaio 2014 – In onda la 196esima puntata de Il Punto, Settimanale televisivo di approfondimento curato dall’Ufficio stampa del Consiglio regionale dell’Umbria, in onda sulle televisioni locali e sulla rete internet. Costi della politica, riforme regionali, Dap 2014-2016: su questi temi si sono confrontati i consiglieri regionali Raffaele Nevi (FI) e Renato Locchi (PD). La trasmissione è stata condotta da Paolo Giovagnoni, giornalista dell'Ufficio stampa del Consiglio. “Il Punto” va in onda settimanalmente sulle seguenti emittenti televisive umbre: RtuAquesio, mercoledì 15 gennaio ore 19.30, giovedì 16 gennaio ore 17; Nuova Tele Terni, sabato 18 gennaio ore 20.20, martedì 21 gennaio ore 12.36; Rete Sole, mercoledì 16 gennaio ore 20.00, giovedì 17 gennaio ore 20.30; Tef Channel, mercoledì 16 gennaio ore 19.35, domenica 19 gennaio ore 18.30; Tele Galileo, giovedì 16 gennaio ore 13.30, venerdì 17 gennaio ore 17.20; Tele Radio Umbria Viva, giovedì 16 gennaio ore 20.30, venerdì 17 gennaio ore 16.30; Tevere Tv, mercoledì 15 gennaio ore 18.00, venerdì 17 gennaio ore 18.00; Umbria Tv, mercoledì 15 gennaio ore 22.00, venerdì 17 gennaio ore 14.00; Trg mercoledì 15 gennaio ore 21.45, venerdì 17 gennaio ore 12.15 (la trasmissione è stata registrata martedì 14 gennaio 2014). IL PUNTO on line: http://goo.gl/rSdGzB IN ONDA IL NUMERO 315 DI “TELECRU” NOTIZIARIO TELEVISIVO DEL CONSIGLIO REGIONALE DELL’UMBRIA Perugia, 17 gennaio 2014 – In onda TeleCru, il notiziario settimanale del Consiglio regionale dell'Umbria, ogni settimana sulle televisioni locali e in rete goo.gl/j0ga3 sul sito del Consiglio regionale, con le principali notizie dell’Assemblea legislativa. I servizi della puntata numero 315: Documento annuale di programmazione (Dap) 2014-2016; Edilizia residenziale sociale; Sicurezza stradale; Comitato monitoraggio e vigilanza. TeleCRU è un notiziario settimanale curato dall’Ufficio stampa, con la collaborazione del Centro video. Viene messo in onda dalle emitten-

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Informazione comunicazione ti televisive locali con i seguenti orari: RtuAquesio, venerdì 17 gennaio ore 20, sabato 18 gennaio ore 21; Tef-Channel sabato 18 gennaio alle ore 19.35, lunedì 20 gennaio ore 12.00; Nuova TeleTerni, sabato 18 gennaio ore 20.00, martedì 21 gennaio ore 12.16; Rete Sole, lunedì 20 gennaio ore 19.55, giovedì 23 gennaio ore 24.00; TRG, lunedì 20 gennaio ore 14.30, mercoledì 22 gennaio ore 12.30; TeleGalileo, martedì 21 gennaio ore 13.30, mercoledì 22 gennaio ore 17.20; UmbriaTv, martedì 21 gennaio ore 14.10, mercoledì 22 gennaio ore 12.00; TevereTv, martedì 21 gennaio ore 18.00, venerdì 24 gennaio ore 17.30; Tele Umbria Viva, martedì 21 gennaio ore 19.50, mercoledì 22 gennaio ore 13.50. IN ONDA SULLE TV LOCALI E ONLINE SUL SITO WEB DEL CONSIGLIO REGIONALE DELL'UMBRIA LA SEDUTA DI “QUESTION TIME” DI MARTEDÌ 21 GENNAIO Perugia, 22 gennaio 2014 - In onda sulle televisioni umbre e online sul sito web del Consiglio regionale dell'Umbria (www.consiglio.regione.umbria.it) la seduta di martedì 21 gennaio 2014 dedicata alla discussione delle seguenti interrogazioni a risposta immediata (question time). “Preoccupante progetto di recupero e riqualificazione delle logge dei tiratori nella città di Gubbio – necessità che il progetto medesimo venga bloccato o quantomeno modificato”, interrogazione dei consiglieri ORFEO GORACCI (Cu) e PAOLO BRUTTI (IdV), risposta dell'assessore FABIO PAPARELLI; “Tempi previsti per la redazione da parte della Giunta dell'atto di indirizzo relativo alla tipologia di struttura ricettiva denominata albergo diffuso”, interroga Sandra Monacelli (Udc), risponde l'assessore FABRIZIO BRACCO; “Nona edizione della serie televisiva 'Don Matteo'- entità delle risorse investite dalla Giunta regionale e strumenti di promozione dei territori e delle città umbre che la Giunta medesima intende mettere in atto”, interroga il consigliere ANDREA SMACCHI (Pd) - risponde l'assessore FERNANDA CECCHINI; “Intervenuto conferimento o intendimento di conferire da parte della Giunta di incarichi di consulenza a tre ex docenti dell'Università di Perugia di recente posti in quiescenza dall'Ateneo - oggetto, durata e costi degli incarichi conferiti o da conferire”, interroga Maria Rosi (Ncd), risponde l'assessore VINCENZO RIOMMI; “Intendimenti della Giunta affinché il corso di laurea in Scienze per l'investigazione e la sicurezza, istituito dall'Università degli Studi di Perugia a Narni, venga completato attraverso l'attivazione di un biennio specialistico”, interroga il consigliere MASSIMO BUCONI (Psi), risponde la presidente della Giunta CATIUSCIA MARINI; “Criteri di scelta alla base dell'affidamento di incarico di co.co.co. presso il Servizio programmazione socio-sanitaria dell'assistenza di base e ospedaliera della Giunta – risultati conseguiti dal titolare dell'incarico in occasione dei precedenti incarichi di consulenza affidatagli dal-

la Giunta medesima”, interroga il consigliere MASSIMO MONNI (Ncd), risponde la presidente della Giunta CATIUSCIA MARINI; “Istituto 'Prosperius Tiberino' di Umbertide- necessità di immediata verifica circa i requisiti gestionali della struttura con particolare riferimento al personale impiegato e circa la fornitura del servizio di assistenza dovuto ai pazienti ricoverati”, interroga FRANCO ZAFFINI (Fd'I) - risponde la presidente CATIUSCIA MARINI; “Gravi ritardi nella formalizzazione del bando per la realizzazione dell'ospedale unico di Narni-Amelia - iniziative che la Giunta intende adottare”, interroga Raffaele Nevi (FI) - risponde la presidente CATIUSCIA MARINI. RtuAquesio, mercoledì 22 gennaio ore 19.30, giovedì 23 gennaio ore 17; Nuova Tele Terni, sabato 25 gennaio ore 20.20, martedì 28 gennaio ore 12.36; Rete Sole, mercoledì 22 gennaio ore 20.00, giovedì 23 gennaio ore 20.30; Tef Channel, mercoledì 22 gennaio ore 19.35, domenica 26 gennaio ore 18.30; Tele Galileo, giovedì 23 gennaio ore 13.30, venerdì 24 gennaio ore 17.20; Tele Radio Umbria Viva, giovedì 23 gennaio ore 20.30, venerdì 24 gennaio ore 16.30; Tevere Tv, mercoledì 22 gennaio ore 18.00, venerdì 24 gennaio ore 18.00; Umbria Tv, mercoledì 22 gennaio ore 22.00, venerdì 24 gennaio ore 14.00; Trg mercoledì 22 gennaio ore 21.45, venerdì 24 gennaio ore 12.15 . I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria IN ONDA IL NUMERO 316 DI “TELECRU” NOTIZIARIO TELEVISIVO DEL CONSIGLIO REGIONALE DELL’UMBRIA Perugia, 24 gennaio 2014 – In onda TeleCru, il notiziario settimanale del Consiglio regionale dell'Umbria, ogni settimana sulle televisioni locali e in rete sul sito del Consiglio regionale, con le principali notizie dell’Assemblea legislativa. I servizi della puntata numero 316: Documento annuale di programmazione (Dap) 2014-2016; Mozione smaltimento rifiuti; Indennità dirigenti regionali; Relazione dati turismo in Umbria. TeleCRU è un notiziario settimanale curato dall’Ufficio stampa, con la collaborazione del Centro video. Viene messo in onda dalle emittenti televisive locali con i seguenti orari: RtuAquesio, venerdì 24 gennaio ore 20.00, sabato 25 gennaio ore 21.00; Tef-Channel sabato 25 gennaio alle ore 19.35, lunedì 27 gennaio ore 12.00; Nuova TeleTerni, sabato 25 gennaio ore 20.00, martedì 28 gennaio ore 12.16; Rete Sole, lunedì 27 gennaio ore 19.55, giovedì 30 gennaio ore 24.00; TRG, lunedì 27 gennaio ore 14.30, mercoledì 29 gennaio ore 12.30; TeleGalileo, martedì 28 gennaio ore 13.30, mercoledì 29 gennaio ore 17.20; UmbriaTv, martedì 28 gennaio ore 14.10, mercoledì 29 gennaio ore 12.00; TevereTv, martedì 28 gennaio ore 18.00, venerdì 31 gennaio ore 17.30; Tele Umbria Viva, martedì 28 gennaio

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Informazione comunicazione ore 19.50, mercoledì 29 gennaio ore 13.50. Link http://goo.gl/4TxxZV I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria CORECOM: “LA COMUNICAZIONE AL FEMMINILE. PER UNA COMUNICAZIONE ATTENTA AL GENERE” - PRESENTATO IL SECONDO VOLUME DELLA COLLANA “I QUADERNI” Presentato stamani a Palazzo Cesaroni il secondo volume della collana “I quaderni del Corecom”, intitolato “La comunicazione al femminile. Per una comunicazione attenta al genere”, contenente gli esiti di una ricerca promossa dal CorecomUmbria allo scopo di aiutare le amministrazioni a migliorare la propria comunicazione ed il complesso delle attività indirizzate in modo particolare alle donne. Perugia, 31 gennaio 2014 – Nella sala Partecipazione di Palazzo Cesaroni è stato presentato stamani il secondo volume della collana “I quaderni del Corecom”, intitolato “La comunicazione al femminile. Per una comunicazione attenta al genere”, contenente gli esiti della ricerca promossa dal Corecom-Umbria presieduto da Mario Capanna, e curata da Giuseppina Bonerba, Maria Giuseppina Pacilli, Marco Damiani, Piero Dominici, Paolo Mancini, Chiara Santilli. La ricerca ha lo scopo di aiutare le amministrazioni umbre a migliorare la propria comunicazione ed il complesso delle attività indirizzate in modo particolare alle donne. Per fare ciò sono stati raccolti ed esaminati, anche con l'ausilio di “focus group” composti da cittadini utenti e da funzionari impegnati nella comunicazione istituzionale, materiali di comunicazione prodotti da vari enti. Sono emerse delle criticità: una mancanza di centralizzazione della comunicazione, anche laddove sono presenti unità organizzative di comunicatori; la marcata autoreferenzialità di molte produzioni, dove la comunicazione avviene tramite un linguaggio consono alle amministrazioni pubbliche, ma non al cittadino con un livello culturale livello medio-basso. “L'istituzione – ha detto il professor Paolo Mancini dell'Università di Perugia – si parla addosso. Produce materiali indirizzati al pubblico di massa ma con un linguaggio e attraverso modalità proprie dell'ente, ma non dell'uomo della strada. E' necessario sciogliere il nodo che consiste nel capire a chi si sta parlando, parlare alle casalinghe con il linguaggio del destinatario, non delle istituzioni. Ciò non è degradante per le istituzioni, ma finora non lo hanno capito. E mancano unitarietà e coordinamento. Ogni assessorato si fa la propria campagna con il proprio comunicatore. Tanto per fare un esempio, il bando per le imprenditrici di Sviluppumbria non ha coinvolto l'associazione delle donne imprenditrici”. Anche Giuseppina Bonerba, curatrice della ricerca e docente dell'Università di Perugia, ha posto l'ac-

cento sul target della comunicazione: “Perché molte donne – ha fatto rilevare – non rispondono agli inviti delle Asl per fare la mammografia? E' importante capirne i motivi. Si rivolgono a studi privati o semplicemente sono lontane dai luoghi dove si trovano i consultori e dove vengono depositati quei volantini che dunque non raggiungono le destinatarie della comunicazione? Per una comunicazione attenta al genere bisogna studiare il modo di renderla efficace in base al target dei destinatari. Ad esempio, per il contrasto alla violenza sulle donne, in Toscana hanno aperto dei centri per uomini che sono autori di maltrattamenti, non solo per le donne vittime di violenza”. “Dalle indicazioni emerse in questa ricerca – ha spiegato Margherita Vagaggini del Corecom – abbiamo tratto delle linee guida per realizzare una buona comunicazione istituzionale al femminile (reperibili nel sito www.corecom.umbria.it). Gli obiettivi sono: superare l'uso strumentale o offensivo dell'immagine femminile (o maschile) legata a stereotipi sessuali che male interpretano o banalizzano l'identità di donne e uomini; dare visibilità alle diversità di genere; introdurre nel processo di comunicazione elementi che diano visibilità ai flussi migratori in corso e all'inserimento di donne non italiane; stimolare la partecipazione di associazioni, gruppi e reti al processo di comunicazione. Per chi opera in questo settore ci sono due check list: la prima dedicata al “processo”, cioè alla elaborazione di una strategia efficace per il target cui si rivolge; la seconda al “prodotto”, dedicata alla fase di redazione dei materiali usati per la comunicazione”. Alla presentazione, ed al dibattito che ne è seguito, coordinato dalla giornalista Annalia Sabelli Fioretti, sono intervenute anche la professoressa Elisabetta Ruspini dell'Università di Milano Bicocca e la consigliera di parità della Regione Umbria, Elena Tiracorrendo. FOTO: http://goo.gl/qwbt99 I lanci dell'agenzia di informazione del Consiglio regionale su Facebook:https://www.facebook.com/consigliore gionaleumbria

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VIABILITÀ: “ALTOTEVERE ABBANDONATO DA ANAS, REGIONE E PROVINCIA. CITTADINI COSTRETTI ALLO SLALOM TRA LE BUCHE NELL'INDIFFERENZA DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE” - NOTA DI CIRIGNONI (LEGA NORD) Il capogruppo leghista a Palazzo Cesaroni Gianluca Cirignoni interviene per sollecitare interventi delle amministrazioni pubbliche in favore della viabilità dell'Altotevere, che verserebbe in “condizioni disastrose”. Per Cirignoni critica è la situazione della E 45 così come quella delle strade statali, provinciali e comunali che attraversano il comprensorio: “piene di buche, in molti casi sottoposte a limiti assurdi, male illuminate e altrettanto mal segnalate”. Perugia, 3 gennaio 2014 - “Per la viabilità dell'Altotevere il 2014 inizia in condizioni disastrose, le stesse disastrose condizioni cui del resto i malcapitati cittadini sono, loro malgrado, abituati da decenni”. Lo afferma il capogruppo leghista a Palazzo Cesaroni Gianluca Cirignoni, rilevando che “nonostante i milioni di euro spesi ogni anno per la sua manutenzione, critica è la situazione della E 45 nel tratto che attraversa la vallata. E destano ulteriore sdegno e preoccupazione le condizioni delle strade statali, provinciali e comunali che attraversano il produttivo comprensorio: sono piene di buche, in molti casi sottoposte a limiti assurdi, male illuminate e altrettanto mal segnalate, considerato che la segnaletica orizzontale e verticale è spesso danneggiata o inesistente”. L'esponente del Carroccio aggiunge che “in molti tratti sarebbero necessari lavori di ammodernamento e messa in sicurezza di intersezioni e curve pericolose, che ogni anno sono teatro di incidenti con conseguenze anche mortali. Tra i tanti casi ricordiamo la Strada provinciale 105 nel comune di Città di Castello, in particolare nei pressi di Sansecondo, la S.p. 100 che attraversa i comuni di San Giustino, Città di Castello e Citerna, che in alcuni tratti è sottoposta al limite di 30 chilometri orari ed in un tratto è chiusa da mesi per l'ennesima frana, ripetutasi sullo stesso punto oggetto di recentissimi lavori di ripristino e consolidamento costati alle casse pubbliche oltre 80 mila euro. Ma esistono situazioni critiche anche nel comune di San Giustino, con pericolosissime intersezioni tra la viabilità statale e quella comunale, per le quali noi con interrogazioni e interpellanze e i cittadini con petizioni e sit-in, da anni chiediamo l'ammodernamento e la messa in sicurezza”. Per Cirignoni è urgente “un patto tra Regione, Provincia di Perugia e Comuni del comprensorio affinché siano stanziate risorse (ai sensi della legge regionale '46/1997') per ammodernare e mettere in sicurezza una viabilità comprensoriale indegna di un paese civile. Del resto, quando vuole, la Regione trova le risorse per le strade regionali, come accaduto per la S.r. 220 tra Capanne e Fontignano: per il suo ammodernamento sono attualmente impegnati nel bilancio regionale oltre 10 milioni di euro, di cui oltre 3,3

milioni già spesi”. “DIGHE, TRAFORI E POTABILIZZATORI NON ULTIMATI DIVENTANO 'FANTASMI' CON LA MANCATA PUBBLICAZIONE SUL REGISTRO REGIONALE DELLE OPERE PUBBLICHE INCOMPIUTE” - NOTA DI CIRIGNONI (LEGA NORD) Il consigliere regionale Gianluca Cirignoni (Lega nord) rileva che il registro delle opere pubbliche incompiute umbre predisposto dalla Regione risulterebbe incompleto, “con alcune opere pubbliche di rilevante importanza e costo, che di fatto così da incompiute sono assurte a opere fantasma”. Per Cirignoni mancherebbero dall'elenco la diga di Valfabbrica, la galleria della Guinza, il traforo del Cornello e il potabilizzatore di Citerna. Perugia, 11 gennaio 2014 - “Consultando il registro delle opere pubbliche incompiute umbre, predisposto dalla Regione e pubblicato dall’anno scorso sul suo sito internet istituzionale oltre che su quello del ministero delle infrastrutture, non possiamo fare a meno di notare come non vi siano elencate alcune opere pubbliche di rilevante importanza e costo, che di fatto così da incompiute sono assurte a opere fantasma”. Lo afferma il capogruppo leghista a Palazzo Cesaroni, Gianluca Cirignoni. Cirignoni evidenzia che “nel registro pubblicato da ministero e Regione non sono presenti la diga di Valfabbrica, costata centinaia di milioni di euro e i cui lavori sono stati rifinanziati recentemente con altri 40 milioni; la galleria abbandonata della Guinza, costata oltre 300 milioni di euro e la cui ultimazione sarebbe una alternativa economica e di minor impatto ambientale rispetto al completamento della E78; il traforo del Cornello tra Nocera Umbra e Fiuminata, milioni di euro gettati al vento, una vera e propria vergogna per l’Umbria che ne era la principale responsabile. Ma l’assenza che pone più interrogativi e dubbi su come sia stato predisposto il registro delle incompiute e sulla gestione dei soldi pubblici da parte degli enti locali umbri – aggiunge - è quella del potabilizzatore comprensoriale in costruzione a Citerna, un opera dal costo di oltre 3,5 milioni commissionata dagli Ati 1 e 2 che doveva essere terminata e consegnata nel 2010 e che invece giace incompiuta e dimenticata. Sulla motivazioni dei ritardi e della mancata consegna di un impianto che dovrebbe contribuire in modo determinante a ridurre drasticamente i livelli dei nitrati nelle acque potabili distribuite in Altotevere abbiamo presentato da quasi un anno un interrogazione all’assessore regionale Silvano Rometti, che come sua pessima e antidemocratica abitudine a tutt’oggi non ci ha fornito alcuna risposta”. Il consigliere regionale conclude annunciando di aver presentato una ulteriore interrogazione “proprio per capire i motivi dell’assenza di queste opere dal registro delle incompiute umbre, con

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particolare riferimento al potabilizzatore di Citerna, un opera commissionata da Comuni e Umbra Acque e finanziata con fondi del Cipe e della Regione, il cui progetto fu approvato con decreto della governatrice Lorenzetti”. E45 AUTOSTRADA: “PROGETTO INUTILE E FARAONICO CHE FAVORISCE SOLO INTERESSI PRIVATI DI POCHI A DISCAPITO DEGLI UMBRI” - CIRIGNONI (LEGA NORD) ANNUNCIA IL VOTO CONTRARIO NEL CONSIGLIO REGIONALE DI DOMANI Perugia, 20 gennaio 2014 - “Domani il Consiglio regionale si pronuncerà su uno dei temi più importanti per il futuro dell'Umbria: la trasformazione in autostrada della E45. Noi voteremo favorevolmente la mozione contraria a questa trasformazione, perché la E45 rappresenta la spina dorsale della viabilità regionale”. È quanto fa sapere il capogruppo regionale della lega Nord, Gianluca Cirignoni che definisce il progetto “inutile e faraonico, promosso esclusivamente per favorire gli interessi privati di pochi a discapito degli interessi degli umbri”. L'auspicio del capogruppo umbro del Carroccio è che “su un tema così importante le forze politiche difendano l'Umbria e gli umbri senza nascondersi dietro false e irrealizzabili promesse come quella di una autostrada gratuita. È di tutta evidenza – spiega -, che su una scelta di tale rilevanza per la nostra regione, nel caso la mozione venisse bocciata dalla maggioranza di cui fa parte la stessa forza politica del presentatore del documento (Oliviero Dottorini-capogruppo Idv) questi dovrebbero trarne le conseguenze politiche, abbandonando un'amministrazione regionale che tradisce gli umbri”. CONSIGLIO REGIONALE (1): CENTROSINISTRA E CENTRODESTRA APPROVANO MOZIONI IN FAVORE DELLA TRASFORMAZIONE DELLA E45 – CONTRARI IDV, PRC, CU E LEGA NORD L'Assemblea legislativa ha approvato a maggioranza con i 22 voti di Pd, Psi, Udc, FI, Fd'I e Ncd e i 5 no di Idv, Lega nord, Cu, Prc la mozione presentata da Locchi e Smacchi (Pd) sulla trasformazione in autostrada della E45. Voto positivo (23 sì e 5 no – Lega, Cu, Prc, Idv) anche sul documento, sullo stesso argomento, firmato dai capigruppo di FI, Ncd, Udc e Fd'I. I due documenti vedono con favore la nascita della autostrada sul tracciato esistente, mettendo però in evidenza la necessità di esentare i cittadini umbri dal pagamento del pedaggio. Respinta invece la mozione che chiedeva alla Giunta di schierarsi contro il progetto di trasformazione dell'asse viario, firmata da Dottorini (Idv): 22 no da Pd, Psi, Udc, FI, Fd'I e Ncd, 4 sì Idv, Cu, Prc e 1 astenuto, Lega nord. E quella presentata da Cirignoni (Lega nord): 24 no, 3 sì (Lega e Idv), 2

astenuti (Cu e Prc). Entrambi gli atti mettevano in evidenza la conseguenze negative della trasformazione in autostrada, chiedendo in alternativa interventi di manutenzione e messa in sicurezza della superstrada. Perugia, 28 gennaio 2014 – L'Assemblea legislativa ha approvato a maggioranza con i 22 voti di Pd, Psi, Udc, FI, Fd'I e Ncd e i 5 no di Idv, Lega nord, Cu, Prc la mozione presentata da Renato Locchi e Andrea Smacchi (Pd) sulla trasformazione in autostrada della E45. Voto positivo (23 sì e 5 no– Lega, Cu, Prc, Idv) anche sul documento, incentrato sullo stesso argomento, firmato dai capigruppo dell'opposizione Raffaele Nevi, Massimo Mantovani, Sandra Monacelli e Franco Zaffini (FI, Ncd, Udc e Fd'I). I due documenti vedono con favore la nascita della autostrada sul tracciato della superstrada esistente, mettendo però in evidenza la necessità di esentare i cittadini umbri dal pagamento del pedaggio. È stata invece respinta la mozione che chiedeva alla Giunta di schierarsi contro il progetto di trasformazione dell'asse viario, firmata da Oliviero Dottorini (Idv) - 22 no da Pd, Psi, Udc, FI, Fd'I e Ncd, 4 sì Idv, Cu, Prc e 1 astenuto, Lega nord. E quella presentata da Gianluca Cirignoni (Lega nord): 24 no, 3 sì (Lega e Idv), 2 astenuti (Cu e Prc). Entrambi gli atti mettevano in evidenza la conseguenze negative della trasformazione in autostrada, chiedendo in alternativa interventi di manutenzione e messa in sicurezza della superstrada. LE RELAZIONI ANDREA SMACCHI (Pd) ha illustrato in Aula la mozione, firmata insieme al capogruppo Renato Locchi, incentrata sulla “VERIFICA DELLE MODALITÀ E DEI TEMPI PREVISTI PER LA MESSA IN SICUREZZA E PER LA TRASFORMAZIONE IN AUTOSTRADA DELLA STRADA DI GRANDE COMUNICAZIONE E45”. L'atto chiede al “Consiglio di verificare le effettive modalità e le tempistiche con cui Anas e Governo intendono procedere all’adeguamento della E 45 e alla sua trasformazione in autostrada. Va esclusa fin da ora con le controparti pubbliche e private qualsiasi tipo di pedaggio ai residenti dell'Umbria e si deve tornare a considerare come priorità assoluta il completamento della Perugia-Ancona nonché il complessivo rifinanziamento del nodo di Perugia. L'assessore Rometti e la Giunta dovranno riferire all'Assemblea l’esito degli eventuali colloqui che si avranno in merito con il Governo”. Il consigliere regionale ha ricostruito le tappe storiche che hanno portato all'odierno percorso della superstrada che collega Ravenna a Orte: “Una carreggiata a quattro corsie il cui tracciato che in alcuni tratti ha sostituito integralmente quello storico della strada statale 3 bis Tiberina (che collegava Narni con Bagno di Romagna) inizia a Terni e si prolunga fino alla Romagna per complessivi 250 chilometri, qualificandosi come la superstrada più lunga d’Italia. Questa mozione – ha aggiunto Smacchi - prende spunto dalla decisione del Governo, che con delibera del comitato interministeriale per la programmazione economica CIPE dell’8 novembre 2013, ha deciso di

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potenziare la E 45 trasformandola in un nuovo tratto autostradale denominato Orte-Mestre. Entro l’8 febbraio, con la firma del presidente del Consiglio, inizierà l’eventuale iter esecutivo. La finalità di questo progetto è quella di rispondere ai nuovi standard di sicurezza stradale e alla realizzazione ex novo dell’itinerario denominato 'E 55 nuova Romea', si tratta di un investimento complessivo stimato in circa 8–9 miliardi di euro, gran parte dei quali provenienti da investimenti privati, attraverso project financing, da scontare con la concessione del pedaggio autostradale. Si prevede un periodo di costruzione che dovrebbe terminare intorno al 2021, con la trasformazione nel tratto umbro della E 45, in autostrada. È intenzione del Governo realizzare un adeguamento del collegamento con caratteristiche di strada di tipo A per 281 chilometri e di tipo B per 115 chilometri, nonché prevedere un collegamento a pedaggio con l’esazione senza interruzione del flusso veicolare, ossia privo di caselli. Dobbiamo considerare indispensabile una non rinviabile manutenzione immediata dell’attuale sede stradale della E 45. Per il 2013 l’Anas ha stanziato una somma insufficiente per questa manutenzione, ossia circa 5,5 milioni di euro che è pari a circa 40 mila euro per chilometro, una cifra risibile”. Smacchi ha infine ricordato che “il nodo di Perugia rappresenta un elemento cruciale per la viabilità della E 45, la quale proprio su quel punto incontra la più complessa strozzatura viaria del suo percorso” e che “rimangono ancora non ultimati, seppur con una copertura finanziaria certa, i lavori di completamento della Perugia Ancona, che hanno avuto inizio circa tre decenni fa, in particolare sono completamente fermi i lavori relativi al tratto Pianello Valfabbrica di competenza Quadrilatero e i lavori relativi al tratto Valfabbrica Casa Castalda, di competenza Anas, a causa della grave situazione in cui versano le due aziende, Impresa e Carena. Su questo chiamo all'assessore Rometti uno sforzo per evitare di trasformare la Perugia Ancona in una nuova Salerno – Reggio Calabria”. OLIVIERO DOTTORINI (Idv) ha presentato la mozione “CONTRARIETÀ DELLA REGIONE UMBRIA AL PROGETTO DI TRASFORMAZIONE IN AUTOSTRADA DELLA STRADA DI GRANDE COMUNICAZIONE E45”, mettendo in evidenza che “si torna a discutere di un progetto che in molti, e noi fra questi, speravamo potesse essersi perso nel novero degli annunci che riempiono le campagne elettorali oltre ai ricordi di ubriacature sviluppiste del tempo in cui si poteva gettare anche qualche miliardo dalla finestra. Si tratta di scelte politiche che sono in grado di attivare solo propaganda e infiltrazioni malavitose, con una visione dello sviluppo che appartiene ormai al passato. La verità è che rifugiarsi nella retorica delle grandi opere è un errore che l’Umbria non può permettersi di fare. Sarebbe doveroso poter valutare di ogni opera il rapporto costi /benefici e l’impatto economico, sociale, ambientale magari prendendo in esame anche le possibili alternative che come nel caso della trasformazione in auto-

strada Orte-Mestre esistono e hanno elementi di razionalità e di convenienza. Noi riteniamo che al di là della necessità di ammodernamento delle arterie esistenti e della messa in sicurezza della E 45, la nostra regione abbia bisogno di collegamenti su rotaia e di infrastrutture moderne, trasformare il Cuore verde d’Italia in un luogo di attraversamento per mezzi pesanti sarebbe un errore grossolano che pagheremmo molto caro. Il progetto di trasformazione in autostrada della E 45, promosso dalla cordata di privati, fa capo a Vito Bonsignore e non differisce molto da quello che discutemmo sette anni fa in un’analoga sessione del Consiglio regionale: allora, nel 2006, Forza Italia, Alleanza nazionale, Udc, insieme a Ds, Margherita e altri votarono compatti per la trasformazione in autostrada. Oggi il progetto sembra essere in una fase più avanzata e anche il fronte dei contrari fortunatamente si sta allargando. Si tratta di un’opera, 139 chilometri di ponti e viadotti 64 chilometri di gallerie, 20 cavalcavia, 83 svincoli, un cantiere ogni 18 chilometri, 2 milioni di metri cubi di nuovi scavi, il tutto per un costo totale di circa 10 miliardi di euro, finanziati per poco meno di 2 miliardi di euro grazie alla defiscalizzazione garantita dallo Stato, per il resto interamente messa a disposizione da soggetti priva. Ovviamente il privato, soprattutto questo tipo di privato, non è abituato a fare beneficenza e rientrerà del suo finanziamento attraverso il pedaggio. È possibile che non ci siano caselli, ma sempre di pedaggio si tratta. Dire 'viva l’autostrada ma senza pedaggio per i residenti' è un ossimoro, significa solo buttare fumo sugli occhi dei cittadini, facendo credere che a pagare quell’opera saranno solo gli automobilisti di altre regioni. Invece a pagarla saremo tutti noi, sicuramente i pendolari che ogni giorno sono costretti a recarsi al lavoro nel capoluogo regionale. Qualcuno ha coltivato l’illusione di far rientrare il progetto del nodo di Perugia, distruggiamo l’Umbria, almeno risolviamo il problema annoso della viabilità del capoluogo regionale, e invece no, neppure questo. Mentre invece il nodo di Perugia è stato ufficialmente escluso dal progetto di trasformazione in autostrada della Orte-Mestre. Nessuna reale necessità giustifica questo scellerato progetto: i dati ufficiali del ministero delle infrastrutture, dicono che oltre la metà delle merci che partono dall’Umbria non va oltre i nostri confini regionali, del restante 49,5 per cento il 10,5 per cento è diretto nel Lazio, il 10 per cento in Toscana, l’8,5 per cento nelle Marche e il 6 per cento in Emilia Romagna, dal che si evince che l’85 per cento delle merci che partono dall’Umbria non va oltre i confini della nostra regione o delle regioni a noi limitrofe. Solo l’1,12 per cento della movimentazione è diretta all’estero, in Veneto non va che il 2,3 per cento delle nostre produzioni materiali. E’ necessario che l’Umbria ritiri il proprio consenso a un’opera disastrosa che non aveva alcun senso dieci anni fa ma che oggi in questo contesto economico assume i connotati di un’assurdità colossale la devastazione ambientale e il pedaggio

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saranno l’unico risultato concreto di cui potranno godere gli umbri rimaniamo dell’idea che dare il via a un’opera faraonica che si protrarrebbe per decenni gioverà forse alla soddisfazione degli appetiti di qualche gruppo spregiudicato imprenditoriale, questo dobbiamo tentare di impedirlo con tutti gli strumenti democratici a nostra disposizione e ci auguriamo che questo Consiglio abbia un sussulto di buonsenso razionalità e libertà”. RAFFAELE NEVI (FI), a nome dei gruppi di Forza Italia, Fratelli d'Italia, Ncd, Udc e ha illustrato l'atto relativo alla “ADOZIONE DI INTERVENTI DA PARTE DELLA GIUNTA REGIONALE PERCHÉ VENGA SCONGIURATO CHE GLI UTENTI UMBRI DEBBANO PAGARE IL PEDAGGIO NEL TRATTO REGIONALE DELLA FUTURA AUTOSTRADA E45”. “La nostra mozione – ha spiegato – chiede alla Giunta regionale di stilare entro breve tempo una proposta di organizzazione delle uscite e delle entrate dall’autostrada, attraverso il famoso sistema a basso costo, multilane free flow, da sottoporre al ministero dei trasporti. Vorremmo scongiurare, proprio perché la pensiamo all’opposto rispetto al consigliere Dottorini, che vi siano interi territori che hanno difficoltà ad accedere all’autostrada e viceversa, proprio perché pensiamo che l’autostrada sia uno strumento che porta ricchezza, sviluppo, soprattutto turistico, nella nostra regione e nei territori straordinari della nostra regione. Pensiamo che la Giunta regionale debba operare per fare in modo che, com’è stato scritto nella delibera, non vi sia il pedaggio per gli umbri, o comunque che vi siano le più ampie agevolazioni possibili, specialmente per chi utilizzerà l’arteria per recarsi al lavoro. Vorremmo che fosse inserita questa questione dei caselli, delle entrate e delle uscite, perché penso che la Regione debba essere protagonista di una proposta da sottoporre al Ministero, magari anche attraverso qualche forma di cofinanziamento, anche attraverso il coinvolgimento delle fondazioni bancarie, degli enti locali, di imprenditori privati, affinché questa sia una grande opportunità non solo per alcuni territori, ma per tutta la nostra regione”. GIANLUCA CIRIGNONI (Lega Nord) ha presentato la mozione sulla “CONTRARIETÀ DELLA REGIONE UMBRIA ALLA TRASFORMAZIONE IN AUTOSTRADA DELLA STRADA DI GRANDE COMUNICAZIONE E45 E SULL'UTILIZZAZIONE DEL TRAFORO DELLA GUINZA IN ALTERNATIVA AL COMPLETAMENTO DEL TRATTO UMBRO DELLA STRADA DI GRANDE COMUNICAZIONE E78”. “La E 45, strada di grande comunicazioni Orte Ravenna è un patrimonio per l’Umbria – ha osservato Cirignoni - è la strada che ha aperto la porta verso il nord per la nostra regione, togliendola dal suo isolamento, anche verso il sud, verso Roma. E’ la spina dorsale della viabilità del nostro territorio. È un nostro patrimonio e credo che come tale debba essere difeso nella sua pubblicità e nella sua gratuità. Certo, questa infrastruttura ha sicuramente delle problematiche molto rilevanti. Nel corso di questa legislatura sono andato quattro volte alla Procura della Repubblica di Forli, Cese-

na e Perugia per denunciare il cattivo stato di manutenzione della strada. Ci sono stati interventi di sistemazione inefficaci: sul tratto che va a San Giustino fino a Pieve Santo Stefano, sono stati spesi 20 milioni di euro. Lavori consegnati a luglio e già a settembre su uno dei viadotti si era aperta una voragine. Evento che mi ha portato a fare una denuncia alla Procura della Repubblica proprio per attentato alla sicurezza dei trasporti. C'è evidentemente qualcosa di poco chiaro su questi appalti, tanto che come consigliere regionale ho fatto richiesta di accesso agli atti e mi è stata negata. A noi questo progetto di trasformazione in autostrada della E 45 sembra un regalo di qualche amico politico ai cementieri, che non va a vantaggio degli umbri. L'esenzione dal pagamento del pedaggio per gli umbri è solo una favola. Il cantiere avrà un impatto devastante e cantierizzeremmo l’Umbria per i prossimi due secoli. E anche se realizzassimo l'autostrada questo comporterebbe la sua perdita di funzione di spina dorsale per la viabilità regionale e un appesantimento delle strade secondarie, che sono inadeguate. Proponiamo di seguire l'esempio della Firenze-Pisa-Livorno, che negli anni duemila passò da Anas alla gestione della Regione Toscana e delle province di Firenze, Pisa e Livorno in consorzio, ora la strada è molto migliorata, la manutenzione funziona e i toscani possono percorrerla in sicurezza e gratuitamente. Invece, a proposito di incompiute, vorrei ricordare la E 78, un’opera faraonica che sono oltre trent’anni che giace nei cassetti. La galleria della Guinza, finita al novanta per cento e costata quasi 300 milioni di euro giace abbandonata da più di un decenni. Il presidente delle Marche, Spacca, propose di utilizzare le opere che sono state portate a termine e la galleria della Guinza potrebbe unire le strade statali 3 e 73 bis, trasformandosi con poca spesa un grandissimo volano di sviluppo l’entroterra pesarese e per l’Alto Tevere. La mozione della Lega chiede di: impegnare la Giunta a esprimere contrarietà alla realizzazione del progetto di trasformazione in autostrada della cosiddetta E 45, Orte-Ravenna, attivandosi per contrastare il pedaggiamento qualora la trasformazione andasse a termine. Ad attivarsi con ministero e Anas per risolvere i problemi legati alla manutenzione; a valutare, con le Regioni Emilia e Toscana, la presa in carico della superstrada Orte-Ravenna; ad attivare un tavolo tecnico per realizzare il collegamento con la viabilità statale ordinaria della galleria della Guinza”. IL DIBATTITO PAOLO BRUTTI (Idv): “MI RITROVO COMPLETAMENTE NELLA MOZIONE DI DOTTORINI. È CHIARO CHE SIAMO DI FRONTE AD UNA 'BUFALA' GIGANTESCA E PERICOLOSA. Si tratta di un incubo che pensavamo di aver chiuso per sempre in un cassetto, ma che invece è riemerso. Quest'Aula deve chiedersi se quest'opera è stata concepita in modo positivo o astruso. Il progetto risale ad una decina di anni fa che fu presto accantonato, fino a quando non lo tirò fuori di nuovo la ex presidente della Regione, Maria Rita Lorenzetti, che, puntando alla

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realizzazione del progetto della 'Quadrilatero', li mise entrambi sul tavolo, poi quando capì che quello della Quadrilatero stava andando in porto, puntò anche su questo della E45. All'epoca il costo di quello relativo alla E45 era di otto miliardi di euro, oggi arriva a 10. Quando nel 2005 si discuteva di project financing si prevedeva un intervento dello Stato del 50-55 per cento, coprendo l'altra metà con il pedaggiamento. Ma lo Stato allora non aveva le risorse necessarie e non se ne fece nulla. Quel progetto conteneva anche il Nodo di Perugia. Oggi il Gruppo Bonsignore si dice pronto a portare a compimento il progetto completo della trasformazione in autostrada della E45 chiedendo però allo Stato vantaggi fiscali e 50 anni di concessione per l'infrastruttura, oltre all'esenzione per 25 anni da determinate imposte. Facendo due calcoli, in questo modo lo Stato erogherebbe o non incasserebbe tasse pari a dieci miliardi di euro. Per raggiungere gli introiti preventivati dal pedaggiamento, se i mezzi leggeri, che rappresentano il 60 per cento, verranno sostanzialmente esentati, ci vorranno 50mila mezzi pesanti a fronte degli attuali 4mila 500. Come si può ben capire si potrebbe ottenere, con metà tempo, e sarebbe la cosa più logica, la messa in sicurezza dell'infrastruttura, realizzando la corsia di emergenza e mettendo mano su altre opere infrastrutturali non più rinviabili”. ORFEO GORACCI (Cu): “IL 'CUORE VERDE D'ITALIA' SPACCATO DA UNA CONTINUA PRESENZA DI MEZZI CHE ANDREBBERO A DISTRUGGERE IL CONCETTO DELLA QUALITÀ DELLA VITA. La E45 rappresenta la vera spina dorsale della viabilità regionale e nonostante tutte le sue problematicità, avendo comunque 4 corsie, viene invidiata da altri territori di questa regione a partire da quello eugubino. Non sono contrario alla trasformazione della E45 in autostrada soltanto per il pedaggiamento, ma perché in una regione come la nostra non è possibile ipotizzare 140 chilometri di percorso con il passaggio di 25-30 mila auto al giorno. Il 'Cuore verde d'Italia' verrebbe spaccato da una continua e costante presenza di mezzi che andrebbero a distruggere il concetto della qualità della vita. Alla fine ci guadagnerebbero soltanto alcuni imprenditori, senza alcun beneficio per i cittadini. Prendo tuttavia atto che, come avviene a livello nazionale, anche qui ci sono esponenti di centrodestra e centrosinistra che apparentemente litigano, ma poi si trovano con molta probabilità d'accordo su alcune scelte come questa o su l'altra relativa alla chiusura del ciclo dei rifiuti. Invito tutti a riflettere bene prima di prendere certe decisioni che necessitano di maggiori ed ulteriori approfondimenti. La Giunta regionale che solitamente è chiamata ad esprimere il proprio parere al Cipe e al Ministero dovrebbe maggiormente coinvolgere questa Assemblea, oltre alle realtà territoriali coinvolte. Il mio punto di vista è bene rappresentato dalla mozione del consigliere Dottorini”. ANDREA LIGNANI MARCHESANI (FD'I): “VOTO FAVOREVOLE ALLE MOZIONI CHE CONTEMPLANO L'UNICA STRADA

POSSIBILE, QUELLA DELLA TRASFORMAZIONE DELLA E 45 IN AUTOSTRADA. Nel Dap si parla di discontinuità intelligente, il che equivale a dire prendersi ciascuno le proprie responsabilità. Invece per alcuni la E45 è diventata una questione ideologica, che esprime un no preventivo senza voler ragionare su possibilità di sviluppo. Le grandi opere sono impossibili solo col denaro pubblico ed è evidente che il privato vuole un ritorno, ma questo c'è anche per altri. Le imprese umbre sono al limite del comatoso e la fame di infrastrutture è la prima richiesta che viene dalle associazioni di categoria. La manutenzione stradale è a livello di mulattiera e con la certezza di realizzazione dell'opera forse le imprese decideranno di non chiudere, cercando di andare avanti. Inoltre non credo che ci sarà un appesantimento e verrà meno la sostenibilità ambientale, perché col pedaggio molti sceglieranno di andare altrove. Sul pedaggio penso che un'Umbria che riparte potrà permettersi di pagarlo, purché non sia indiscriminato ma, ad esempio, con un bollino a basso costo. Ci vuole il coraggio di fare scelte poco popolari se si vuol vedere un risultato finale importante”. RENATO LOCCHI (PD): “La nostra è una mozione di 'messa a punto' di una situazione che si è originata dalle dichiarazioni del sottosegretario Girlanda quando, dopo le decisioni del Cipe che sbloccavano i lavori, ha usato l'aggettivo 'storico'. Esse sono successive alle scelte che quest'Aula ha già fatto nel 2009, che con la nostra mozione non saranno disattese. Riteniamo anche che gli umbri debbano essere esentati dal pedaggio e sollecitiamo la Giunta ad essere attenta sul quadro manutentivo, che va chiarito prima. Resta fondamentale la questione del Nodo di Perugia, che è connessa alla trasformazione della E 45. Se ne farà carico chi la costruisce oppure lo Stato. Non è pensabile arrivare viaggiando velocemente per andare ad incastrarsi fra Deruta e Lidarno”. MASSIMO MANTOVANI (Ncd): “MODELLO AUTOSRADA-AEROPORTO-ALTA VELOCITÀ STRUMENTO IMPRESCINDIBILE PER IL FUTURO DEL TERRITORIO REGIONALE. Nella passata legislatura regionale, quando l'Umbria aderì alla legge Obiettivo, si parlò di modello di sviluppo, allora come oggi, dobbiamo decidere quale modello di sviluppo scegliere. E oggi, con la crisi cambia in peggio l'impianto socioeconomico dobbiamo aderire con maggior forza di allora agli interventi di qualificazione infrastrutturale che vedono nel modello autostradaaeroporto-alta velocità ferroviaria, nonché quello diretto Foligno-Falconara, uno strumento imprescindibile per il futuro del territorio regionale. Anche alla qualità delle infrastrutture spetta il compito di 'aiutarci' ad uscire dalla crisi, perché senza buone vie di comunicazione non si attirano flussi turistici consistenti né investimenti. Il nostro voto favorevole andrà quindi alle mozioni che indicano questo obiettivo. Occorre poi un sano realismo: la E 45 esiste, ed è già frequentatissima dai camion per i costi minori derivanti al traffico commerciale dall'assenza di pedaggio. Se non si interviene, autostrada o no, si chiude;

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inoltre con la trasformazione in autostrada aumenterebbero forse le automobili, ma diminuirebbero di sicuro i camion. L'intervento sulla E 45-autostrada andrebbe inoltre a sanare altri errori o problemi irrisolti del passato: Nodo di Perugia, Minimetro. Per quanto riguarda la questione del pedaggio ricordo che, a suo tempo, il Ministero dell’epoca garantì che da questo punto di vista l’onere a carico dei cittadini umbri sarebbe stato estremamente molto limitato. E' una questione da riprendere in mano e da seguire con attenzione, perché è un argomento assolutamente di carattere principale. Infine ritengo che un rafforzamento e uno sviluppo del trasporto pubblico regionale potrebbe sicuramente attenuare questo problema”. SANDRA MONACELLI (UDC): “LA REGIONE UMBRIA CON LA CRISI ECONOMICA DI CUI SOFFRE NON PUÒ CONTINUARE A DIRE 'NO' A PROGETTI COME QUELLO RIGUARDANTE LA E 45, con posizioni radicali che adombrano sospetti e intrighi. Il progetto stima un investimento di 9 miliardi, e dire che ciò rappresenta il 'male' e che è meglio, magari, investire sulla ferrovia. Tutto ciò è una manifestazione di 'benaltrismo' e un sintomo di inadeguatezza a risolvere realmente i problemi. Le condizioni attuali della E45, per il dissesto pesante del manto stradale è inadeguata e inidonea, anche da un punto di vista della sicurezza, e l'apice dei problemi si raggiunge nel Nodo di Perugia che rende il Capoluogo di regione irraggiungibile in alcune ore del giorno. E questa situazione infrastrutturale, insieme ad esempio a quella della Perugia-Ancona, è da troppo tempo sulla tabella di marcia della Pubblica Amministrazione, in modo particolare di quella regionale, senza mai individuare la strada con la scritta 'fine'. L'Udc dice quindi sì ai progetti di investimento, ma 'no' a una delega in bianco, sia sulla qualità degli interventi, sia sui tempi che sulla gratuità del pedaggio per i residenti umbri, o sulla questione riguardante un'analisi precisa della valenza economica dell'intervento, come pure una chiara piattaforma delle entrate e delle uscite. Sì alla mozione di Smacchi e Locchi, oltre che su quella di cui sono cofirmataria”. ROCCO VALENTINO (Forza Italia): “SONO GRATO AI GOVERNI BERLUSCONI CHE IN QUESTI ANNI HANNO LANCIATO LA LEGGE OBIETTIVO, CON LA QUALE SONO INIZIATE GRANDI OPERE PER L’ITALIA, e mi riferisco in particolar modo alla Salerno-Reggio Calabria. Giusto questa mattina i giornali nazionali e il Giornale di Milano parlano di un’opera importante fatta per l’Italia, che non è costata un euro ai cittadini italiani, e mi riferisco alla autostrada BreBeMi, che collega Brescia a Milano. I lavori finiranno nel 2014, gli operai stanno asfaltando gli ultimi chilometri, quest’opera ha fatto lavorare tremila persone, è tutta privata, è costata 1 miliardo 300 milioni di euro e porterà un incremento di pil di 389 milioni all’anno, tutta finanziata da privati, quindi non vedo tutti questi imprenditori disonesti. Questa della trasformazione in autostrada è una opportunità per rilanciare le imprese umbre e l'intera economia um-

bra. L’Umbria è tagliata fuori da tutte le vie di comunicazione e l'economia italiana si basa sul trasporto su gomma, con gli autotreni che viaggiano dalla mattina alla sera creando un grosso traffico in tutta Italia, quindi la E 45 è importantissima per l’Umbria. Così come l'aeroporto, per il quale è arrivata l’ora di chiedersi che cosa vogliamo fare, e la stazione dell'alta velocità ferroviaria. È arrivato il momento buono di fare della E 45 un fiore all’occhiello per l’Umbria, per rilanciare l’economia, anche se ci sarà da pagare un pedaggio. È finito il momento di fare parole ed è ora di fare i fatti e questo è il momento essenziale per l’economia umbra per cercare di rilanciarsi”. SILVANO ROMETTI (assessore): “nel campo delle infrastrutture abbiamo cercato di far avanzare le opere finanziate ma bloccate e di produrre un avanzamento sul disegno strategico della nostra regione. A parte la questione PerugiaAncona (già finanziata e legata ai problemi delle imprese fallite), la Terni-Rieti è andata avanti, la Flaminia, la Mocaiana-Gubbio e la FolignoCivitanova vanno a vanti. La E45 è una spina dorsale a cui si agganciano le trasversali che portano verso es e ovest. Se non puntiamo su un progetto e lo sosteniamo rischiamo di perdere quei pochi fondi che ci sono. Il vero ritardo dell'Umbria è nella ferrovia, ferma a un secolo fa. Finalmente il Cipe si è occupato della E45. Ho anche io alcuni dubbi su una operazione complessa e costosa, a cui però dobbiamo guardare con favore. Il metodo della finanzia di progetto è l'unica che permette di realizzare opere pubbliche. Nella passata legislatura, in questa Assemblea, è stata già fatta una scelta con un solo voto contrario. La Regione ha poteri di controllo, anche ambientali, molto forti. La E 45 passerà per il 90 per cento sulla stessa sede attuale, con poche richieste di variante a Narni e Torgiano. La strada si allargherà di circa 3 metri, senza dunque un impatto rilevante sul territorio. Verrà sostanzialmente creata la terza corsia di cui si parla come misura di sicurezza per la superstrada. Alcuni svincoli verranno chiusi perché troppo vicini tra loro. Il Nodo di Perugia, almeno per il tratto Collestrada-Madonna del Piano, sta dentro la trasformazione in autostrada, ed è una priorità. La E45 non può essere vista solo come una strada umbra, dato che è una arteria di comunicazione per tutto il Paese. Dobbiamo mantenere aperta la scelta di inserire il secondo tratto del nodo dentro la E45, come abbiamo chiesto al Governo. Sul pedaggiamento, faremo di tutto per scongiurare il pagamento per gli umbri. Però solo lo Stato può decidere su questa materia: insieme alle altre Regioni chiederemo di prevedere delle esenzioni. Ma si tratta di questioni che verranno definite quando si passerà al progetto definitivo. Ci sarà una gara pubblica per scegliere il concessionario che gestirà l'autostrada. Il tratto umbro dell'autostrada costerà 2 miliardi su 10 complessivi. Sulla manutenzione: gli interventi che la Regione faceva con 26 milioni annui sono stati tagliati dallo Stato. Sulla E45 ci sono risorse insufficienti ma senza un vero intervento di ade-

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guamento non riusciremo mai ad avere una viabilità accettabile”. REPLICHE GIANLUCA CIRIGNONI (Lega): “La trasformazione di questa infrastruttura non porterà benefici per gli umbri. Si passerà da una struttura pubblica e gratuita ad una autostrada gestita da privati. Non si capisce a vantaggio di chi verranno spesi questi miliardi: le imprese umbre dovranno pagare il pedaggio, l'impatto ambientale ci sarà e per anni l'Umbria sarà interessata dai cantieri. Non abbiamo alcun bisogno di una nuova autostrada”. RAFFAELE NEVI (FI): “Si nota una generale condivisione di questo progetto. Siamo in una fase iniziale ed è opportuno che quest'Aula apra a questa possibilità, impegnando tuttavia la Giunta regionale a seguire attentamente le questioni relative al pedaggio e ai caselli. Purtroppo si è manifestato il solito no ideologico della sinistra. Grazie a questo progetto si potrà avere un traffico di maggiore qualità, con risvolti importanti anche per il turismo. Il progetto assume ancor più importanza nel momento in cui è ricompreso in esso il 'Nodo' di Perugia”. OLIVIERO DOTTORINI (Idv): “È chiaro che il centrodestra ed una parte del centrosinistra hanno una visione cementizia dello sviluppo. Non esiste una linea diretta tra la realizzazione di questa infrastruttura, sviluppo del territorio e crescita del pil. Oggi vi assumete la responsabilità di devastare il territorio, una scelta di cui risponderete alle future generazioni. Nel progetto non è ricompreso il 'Nodo' di Perugia. La previsione di pedaggio è potestà statale e non della Regione, quindi su questo state facendo millantato credito”. DICHIARAZIONI DI VOTO MASSIMO BUCONI (Psi): “voto favorevole alla mozione Locchi e Smacchi ed anche a quella firmata da Nevi e altri capogruppo. Sì allo sviluppo sostenibile e compatibile ma servono scelte credibili, senza aggravi di costo per i cittadini. Anche se in molti saranno costretti ad utilizzare la nuova autostrada dato che non ci sono alternative”. PAOLO BRUTTI (Idv): “questa autostrada, come altre grandi opere, non porterà benefici e lasceranno solo i pedaggi per i cittadini umbri. L'assessore ci ha comunicato che l'intero tracciato verrà pedaggiato col sistema free flow, che significherebbe che nessuno, in Umbria ed Emilia, dovrebbe pagare il pedaggio, cancellando gli introiti per il privato. La autostrada BreBeMi verrà ricomprata dallo Stato al termine dei 20 anni della concessione, si tratta solo di un trucco contabile e non di un miracolo dell'intervento privato”. GIANFRANCO CHIACCHIERONI (Pd): “manifesto un malessere sempre maggiore per il modo in cui si parla di imprese in questa Aula, come fossero esclusivamente un sistema di malaffare. La E45 ha una esigenza urgente di essere ammodernata e messa in sicurezza e non ci sono possibilità di farlo senza la trasformazione in autostrada. Anche il pagamento del pedaggio, visto in termini di sicurezza acquisita, può essere accettabile. Se diciamo di no a questa ipotesi perdiamo anche la possibilità di finanziare il nodo di Perugia”. FRANCO ZAFFINI (Fd'I): “Sì a mozione centro destra e a mozione

Pd. È naturale votare insieme su questioni condivise, come invece non siamo riusciti a fare nella scorsa seduta del Consiglio. In questa ultima fase della legislatura dovremmo cercare di dare risposte ai problemi dell'Umbria, con discussioni come quelle di questa mattina. Non si può mettere in discussione in deficit di infrastrutture dell'Umbria e l'impatto negativo di questo sullo sviluppo economico della regione. La parte mancante del Nodo di Perugia dovrà essere finanziato o cofinanziato dallo Stato, dato che per la cattura di valore il completamento avrebbe una importanza fondamentale. Discussione di oggi la più importante della legislatura”. GIANLUCA CIRIGNONI (Lega): “Oggi si è deciso di far pagare la E45 agli umbri, io non sono tra questi, dato che quella strada, oggi gratuita, è già stata pagata con le nostre tasse. Si forma oggi una nuova maggioranza di governo regionale, con il voto trasversale su questo provvedimento. L'Idv dovrebbe trarne le conseguenze politiche e abbandonare la Giunta”. E45: “MOZIONI APPROVATE PESSIMO RISULTATO DELLE LARGHE INTESE. PER RIPARARE LE BUCHE BASTAVA PEDAGGIARE IL VALICO” - BRUTTI RIBADISCE LA CONTRARIETÀ DELL'IDV ALLA TRASFORMAZIONE IN AUTOSTRADA Il consigliere regionale dell'Italia dei Valori, Paolo Brutti, rimarca la contrarietà al progetto di trasformazione della E45 in autostrada. Per Brutti “ci stiamo imbarcando in una versione locale della famigerata Salerno-Reggio Calabria”, quando invece sarebbe bastato mettere un pedaggio al valico del Verghereto per trovare le risorse necessarie alla manutenzione. Perugia, 28 gennaio 2014 - “La trasformazione della E45 in autostrada è il peggior regalo che potevamo fare alle future generazioni ed è anche la conferma dei pessimi effetti che produce l'accordo tra destra e sinistra”. Paolo Brutti, consigliere regionale dell'Italia dei Valori, esprime “un giudizio più che mai severo sull'esito del voto in aula a Palazzo Cesaroni”. Per Brutti si tratta di “un'opera dall'esorbitante costo di 10 miliardi, che dovrebbe realizzarsi attraverso interventi di defiscalizzazione e pedaggio. Per fare questo i veicoli in transito dovrebbero essere 60 mila quando oggi, senza pedaggio, ne passano appena 13 mila. Chi coprirà la parte restante? E' credibile promettere che i residenti umbri saranno esenti dal pedaggio? La verità – sostiene Paolo Brutti - è che ci stiamo imbarcando in una versione locale della famigerata Salerno-Reggio Calabria, con la differenza che stavolta i cittadini la pagheranno molto più cara. Per riparare e mettere in sicurezza la disastrata E45 sarebbe bastato mettere un solo pedaggio al valico del Verghereto. E invece siamo ai soliti accordi della solita politica che oggi promette, incassa consensi e alla fine lascia il conto da pagare”.

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E45: “UMBRIA PERDE ENNESIMA OCCASIONE PER SFILARSI DA UN PROGETTO ANACRONISTICO E DANNOSO” - DOTTORINI (IDV) SULLA BOCCIATURA DELLA PROPRIA MOZIONE CONTRO LA TRASFORMAZIONE IN AUTOSTRADA Il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Idv) valuta un “grave errore” la bocciatura della mozione da lui presentata per contrastare la trasformazione in autostrada della E45. Per Dottorini “destra e sinistra, unite da una visione cementizia dello sviluppo, avallano un'opera che lascerà all'Umbria solo devastazione ambientale e pedaggio per i cittadini”. Perugia, 28 gennaio 2014 - “Quello che è successo oggi in Consiglio regionale è l'ennesimo grave errore in tema di infrastrutture. Ancora una volta destra e sinistra, unite da una visione cementizia dello sviluppo, avallano un'opera che lascerà all'Umbria soltanto devastazione ambientale e pedaggio a carico dei cittadini. La nostra regione perde una straordinaria occasione per sfilarsi da un progetto che non aveva senso dieci anni fa, ma che oggi assume i connotati di un'assurdità colossale”. Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo Idv a Palazzo Cesaroni, commenta la bocciatura del Consiglio regionale (4 voti a favore, 22 contrari e un astenuto) della sua mozione contro la realizzazione della OrteMestre e contro la trasformazione in autostrada della E45. “L'Umbria – spiega Dottorini facendo riferimento anche al suo ruolo di presidente di Umbria Migliore - ha bisogno di mettere in sicurezza una E45 che ormai versa in condizioni pietose e di terminare le mille opere incompiute che divorano risorse pubbliche senza dare frutti. Occorre, questo sì, potenziare e modernizzare la nostra rete ferroviaria, rendendola degna di una regione e di un paese civile. Ma tutto questo non figura tra i progetti del governo che preferisce invece, con il colpevole avallo del nostro Consiglio regionale, mettere mano a un progetto faraonico e anacronistico mettendolo a carico dei contribuenti attraverso il pedaggio. A farne le spese saranno i tanti pendolari che ogni giorno sono costretti a spostarsi per andare al lavoro e in generale tutti coloro che hanno puntato sull'immagine del 'cuore verde d'Italia' per dare impulso alle proprie prospettive turistiche e imprenditoriali”. “Il fatto che oggi si sia riconfermata, con qualche positiva defezione, l'intesa trasversale di otto anni fa – aggiunge Dottorini - la dice lunga su quale sia la visione che cementa destra e sinistra in questa regione. Per parte nostra abbiamo cercato di portare sul tavolo della discussione dati ed argomenti che, al di fuori di questo palazzo, sono condivisi fra le persone che vivono e lavorano nei nostri territori. In contrapposizione abbiamo dovuto riscontrare posizioni basate su presupposti inesistenti. Come se per creare occupazione e far ripartire il Pil fosse

per forza necessario devastare il territorio e gravarlo di ulteriori problemi. Rimaniamo dell'idea – conclude - che dare il via a un'opera di queste dimensioni potrà giovare alla soddisfazione degli appetiti di qualche più o meno spregiudicato gruppo imprenditoriale, non certo dei contribuenti umbri e delle prerogative ambientali del cuore verde d'Italia. Noi dobbiamo lavorare a uno sviluppo duraturo, sostenibile, non imitabile e non inseguire il miraggio di mega-progetti che non avevano senso dieci anni fa e che oggi appaiono grotteschi”. E45: “TRASFORMAZIONE IN AUTOSTRADA: ORGANIZZARE AL MEGLIO USCITE ED ENTRATE LUNGO IL PERCORSO, EVITARE PEDAGGIO PER GLI UMBRI NEL TRATTO REGIONALE” - NOTA DI NEVI (FI) “Soddisfazione” di Raffaele Nevi (capogruppo-FI) per l’approvazione della mozione, da lui illustrata e firmata anche da Ncd, Udc e FdI, in merito al “pedaggio gratuito per gli umbri e ad un’ottimale organizzazione delle entrate/uscite autostradali della E45”. Nevi sottolinea come da una parte della maggioranza sia stato espresso, per le due mozioni poi approvate, “l’ennesimo 'no' di stampo ideologico”. Perugia, 28 gennaio 2014 - “Soddisfazione” di Raffaele Nevi (capogruppo-FI) per l’approvazione della mozione, da lui illustrata e firmata anche da Ncd, Udc e FdI, in merito al “pedaggio gratuito per gli umbri e ad un’ottimale organizzazione delle entrate/uscite autostradali della E45”. La questione è stata affrontata questa mattina dall'Assemblea legislativa dopo l'approvazione, lo scorso novembre, da parte del Cipe del progetto preliminare per il corridoio autostradale lungo la dorsale Civitavecchia- Orte-Mestre, opera definita da Nevi “di importanza strategica per il territorio e le aziende umbre interessate che collegherà Lazio, Toscana, Umbria, Emilia Romagna e Veneto”. “E’ necessario – sottolinea Nevi - organizzare al meglio le uscite/entrate dell'autostrada attraverso un sistema multi lane free-flow, da sottoporre all'attenzione del ministero delle Infrastrutture prima che venga definito il progetto definitivo. Ciò tenendo conto delle dimensioni ridotte della nostra regione e al fine di evitare enormi difficoltà di accesso di parti importanti del territorio all'arteria di nuova costruzione. Così facendo - continua il capogruppo di Forza Italia – l’opera potrà essere volàno per l’economia del nostro territorio. Il conseguimento di questo obiettivo è talmente strategico che se fosse necessario la Regione dovrebbe assicurare una partecipazione finanziaria anche attraverso il coinvolgimento dei privati, delle fondazioni bancarie e degli enti locali eventualmente interessati”. Nevi torna quindi a chiedere rassicurazioni affinché “gli umbri non debbano pagare il pedaggio nel tratto regionale della futura autostrada. Il centrodestra – ricorda il capogruppo di FI - ha

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anche votato la mozione in merito al pedaggio e ai tempi di trasformazione della E 45 (anche questa approvata) a firma di Locchi e Smacchi. Va sottolineato come da una parte della maggioranza sia stato espresso, per le due mozioni poi approvate, l’ennesimo 'no' di stampo ideologico”. I lanci dell'agenzia di informazione del Consiglio regionale su Facebook: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria E45: “GARANZIE SU NON PEDAGGIAMENTO, MANUTENZIONI E NODO DI PERUGIA” LOCCHI (PD) SULLE MOZIONI APPROVATE OGGI DALL'AULA Perugia, 28 gennaio 2014 - “Deve essere ben chiaro che prima del varo definitivo del progetto di trasformazione della E45 in autostrada, la Regione dovrà avere piene garanzie sia per quanto riguarda il pedaggiamento che per quel che concerne il programma manutentivo. A fronte di questo il 'Nodo di Perugia' rimane un tema di rilevanza nazionale a cui dare presto soluzione”. Così Renato Locchi, capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale, esprime “soddisfazione” per l'avvenuta approvazione, anche con i voti del centrodestra, della mozione a firma Locchi-Smacchi sulla futura trasformazione in autostrada della E45. A margine della discussione e della votazione in Aula, Locchi ribadisce “la necessità da parte della Regione Umbria di avere piene garanzie sul funzionamento futuro. Il programma manutentivo – sottolinea Renato Locchi – dovrà precedere ed accompagnare l'esecuzione dei lavori stessi. Così come le garanzie sul non pagamento del pedaggio per gli umbri dovrà essere chiarito prima del progetto definitivo. Di fondamentale importanza – conclude il capogruppo Pd – è altresì il 'Nodo di Perugia' che deve essere approntato in questo passaggio, stabilendo la parte che sarà in capo al soggetto attuatore e la parte che, laddove non ricompresa nel progetto, dovrà essere accollata allo Stato”. Rispetto alle critiche per il voto comune sulle mozioni da parte di centrosinistra e centrodestra, Locchi rileva come “valutazioni politiche circa inedite maggioranze siano del tutto strumentali e prive di fondamento: con tutti i problemi che ha l'Umbria, credo non appassionino nessuno”.

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Istruzione formazione ISTRUZIONE: L'ISUC PORTA GLI STUDENTI AL MUSEO DELLA MEMORIA DI ASSISI Gli studenti delle scuole secondarie dell'Umbria potranno visitare il Museo della Memoria di Assisi grazie ad un accordo con l'Isuc, l'Istituto per la storia dell'Umbria contemporanea. Perugia, 8 gennaio 2014 - L'Istituto per la storia dell'Umbria contemporanea e il Museo della Memoria di Assisi hanno stabilito un rapporto stretto di collaborazione che ha per obiettivo prioritario quello di offrire alle scuole dell'Umbria opportunità di conoscenza e di impegno civile in occasione del Giorno della Memoria. Nella sede dell'Isuc sono in corso i laboratori di storia che mettono a contatto studenti di scuola secondaria con documentazione relativa alla persecuzione degli ebrei in Italia; una strategia evidente per far uscire dalla dimensione esclusivamente celebrativa il 27 gennaio. La memoria dei Sommersi, di coloro cioè che subirono gli orrori della Shoah, trova un suo completamento d'informazione storiografica ed emotiva tramite la frequentazione di luoghi allestiti che ricordano e fanno conoscere l'impegno di tanti che si adoperarono per sottrarre gli ebrei alla persecuzione. L'Umbria vanta un suo primato nella presenza dei Giusti che operarono nella regione durante l'occupazione tedesca: il Dipartimento di studi dello Yad Vashem ha riconosciuto negli anni “Giusti tra le Nazioni” Trento e Luigi Brizi, don Aldo Brunacci, padre Rufino Nicacci, il vescovo Giuseppe Placido Nicolini, suor Giuseppina Biviglia e suor Ermella Brandi che operarono in Assisi; don Beniamino Schivo a Città di Castello; don Federico Vincenti a Perugia; don Ottavio Posta ad Isola Maggiore; i coniugi Aldo e Francesca Faina a San Venanzo. L'allestimento museale di Assisi costituisce pertanto luogo espositivo fortemente simbolico di conoscenza e di riflessione per tutti, in particolare per i più giovani, chiamati a ricordare non solo gli orrori della Shoah ma anche gli effetti di una tradizione di solidarietà e di spirito di accoglienza che ha caratterizzato la terra umbra. Ed è per questo che i laboratori dell'Isuc trovano un loro compimento nella visita al “Museo della Memoria”. Per prenotazioni telefonare al 339.6378067. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria MENSE SCOLASTICHE: “LA REGIONE NON PERDA L'OCCASIONE PER PROMUOVERE UN PERCORSO VIRTUOSO DI PARTECIPAZIONE SULLE LINEE GUIDA” – NOTA DI DOTTORINI (IDV) Il consigliere regionale Oliviero Dottorini (capogruppo Idv) ritiene necessario che sulle linee guida per la ristorazione scolastica, predisposte dagli assessorati regionali alla Sanità e alla Scuola e formazione, si svolga un incontro preliminare

con tutti i soggetti coinvolti. Secondo Dottorini prodotti biologici e a km zero, produzioni etiche ed eliminazione della plastica devono essere al centro di ogni intervento. Perugia, 14 gennaio 2014 - “Le linee guida per la ristorazione scolastica sono un atto fondamentale per la gestione delle mense ed uno strumento indispensabile per promuovere comportamenti alimentari corretti fin dalla prima infanzia. Il pasto a scuola è un momento fortemente socializzante ed educativo che vede coinvolti in maniera diretta una molteplicità di soggetti, a iniziare da insegnanti, genitori e bambini. Per questo motivo è necessario che le linee guida siano il frutto di un percorso collegiale e condiviso”. Il consigliere Oliviero Dottorini (Idv) torna sulla questione delle mense scolastiche, per sollecitare la Giunta regionale ad organizzare un incontro consultivo con associazioni di genitori, dietisti e nutrizionisti, pediatri, medici di famiglia, insegnanti e dirigenti scolastici, genitori, personale addetto alla preparazione, agricoltori e trasformatori in vista della presentazione ufficiale delle linee guida per la ristorazione scolastica predisposte dagli assessorati regionali alla Sanità e alla Scuola e formazione. Dottorini, che nella nota fa riferimento anche alla sua carica di presidente dell'associazione “Umbria migliore”, aggiunge che la ristorazione scolastica costituisce un “momento fondamentale di educazione a buone pratiche sostenibili e, in questo senso, sostituire le stoviglie in plastica con il coccio o materiali riciclabili significherebbe abituare i nostri bambini fin dall'infanzia a ridurre sprechi, a limitare la produzione di rifiuti ed al riuso. Prevedere nelle gare di appalto un canale prioritario per i prodotti biologici ed etici costituirebbe un'importante occasione per indirizzare le giovani generazioni verso un modello di vita e di sviluppo più sostenibile e solidale. E' necessario – sottolinea - che l'esigenza di un'alimentazione sana, biologica e a km zero sia posta al centro di qualsiasi intervento che punti a creare un'uniformità nelle linee di intervento regionali. Per non parlare di pratiche altamente diseducative, come stoviglie in plastica o usa e getta, che ancora la fanno da padrone in gran parte delle mense scolastiche”. Il consigliere Dottorini ritiene che uno degli obiettivi primari della ristorazione scolastica è proprio quello di “promuovere la salute ed educare ad una corretta alimentazione e ad un salutare stile di vita. Per arrivare a questi risultati è necessario che ci sia reale interazione fra tutti i soggetti coinvolti e in questo senso le linee guida costituiscono uno strumento gestionale-organizzativo di fondamentale importanza che deve necessariamente essere frutto di sensibilità e competenze più ampie possibili. Condividere tale atto con i soggetti interessati prima della presentazione ufficiale è un passaggio a nostro avviso obbligato ed auspichiamo che la Giunta regionale non perda un'occasione d'oro per promuovere un percorso virtuoso di partecipazione”. “Nel Decreto scuola conclude Dottorini - fra le azioni previste per la

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Istruzione formazione tutela della salute, si afferma esplicitamente che nelle gare d’appalto per l’affidamento e la gestione dei servizi di refezione scolastica si dovrà prevedere un’adeguata quota di prodotti agricoli ed agroalimentari provenienti da sistemi di filiera corta e biologica. Ci aspettiamo che le linee guida della Regione Umbria – conclude - facciano tesoro di queste raccomandazioni e individuino le modalità affinché nei pasti dei bambini ci siano quantità altissime di alimenti biologici, a chilometri zero e vengano eliminate stoviglie in plastica, di dubbia salubrità e non riciclabili". I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria “RIPRISTINARE LA LAUREA MAGISTRALE IN RICERCA SOCIALE PER LA SICUREZZA ESTERNA E INTERNA A NARNI” - BUCONI (PSI) INTERROGA MARINI CHE RISPONDE “DECISIONE DI UNIVERSITÀ E MINISTERO” Perugia, 21 gennaio 2014 - “La Giunta regionale spieghi quali iniziative intende adottare affinché a Narni venga continuato il corso di laurea magistrale in ricerca sociale per la sicurezza esterna e interna, il biennio che completa il corso di laurea per l’investigazione e sicurezza, la cui interruzione comporta notevoli disagi per tutti gli studenti che sono costretti a interrompere il loro ciclo di studi”. Lo ha chiesto, illustrando in Aula la propria interrogazione a risposta immediata e rimarcando che “il modello di decentramento universitario attivato a Narni è pressoché unico in Umbria, virtuoso e da tutelare”, il consigliere regionale socialista Massimo Buconi. Il capogruppo Psi ha evidenziato che “nella città di Narni, fin dall’anno accademico 2006 – 2007, è stato avviato il corso di laurea in scienze per l’investigazione, con risultato molto positivi che hanno ridato vigore a una città fortemente colpita dalla crisi industriale. Lo sviluppo del corso di laurea è stato favorito dalla messa a disposizione dell'università del prestigioso palazzo Sacripanti, completamente restaurato, degli alloggi dell’Ater, della biblioteca comunale ristrutturata a servizio dell’Università, dell’ex cinema, trasformato in una struttura all’avanguardia per laboratori e tecnologie. Un impegno che ha trasformato la città di Narni in una vera e propria città universitaria senza gravare sulle casse dell’Ateneo perugino e i riconoscimenti non sono tardati a arrivare”. La presidente Catiuscia Marini ha risposto spiegando che “si tratta di iniziative dell'Università, per un corso per il quale ripetutamente i sindaci e le Amministrazioni comunali di Narni, sia nel precedente mandato amministrativo sia in quello in carico, hanno chiesto una interlocuzione alla Regione e all’Università, per fare sì che accanto al corso di laurea fosse introdotto anche un corso di laurea magistrale in ricerca sociale per la sicurezza interna e esterna, nell’ambito della Facoltà di Scienze della formazione

dell’Università. Il corso di laurea magistrale è stato inserito nell'offerta formativa 2010 – 2011, quando il ministero ha provveduto a emanare un decreto che consentiva l’istituzione di nuovi corsi di laurea magistrale, ha posto due condizioni: il corso doveva avere la sede presso la sede legale o in un comune limitrofo alla sede legale dell’Università oppure doveva essere collegato con un centro di ricerca adeguato. La proposta dell’Università degli studi di Perugia non è stata accolta dal Miur, e il corso di laurea magistrale è stato comunque attivato ma presso la sede principale. Il numero degli iscritti al corso magistrale sono stati 71 nel 2010 – 2011 e nel 2013 – 2014 sono ad oggi 22, anche se le iscrizioni terminano nel mese di febbraio. Come Giunta abbiamo anche ripetutamente sollecitato di prendere in considerazione la richiesta del Comune di Narni al rettore, chiedendo di conoscere se ci sono indirizzi, azioni, per far sì che la laurea magistrale, accanto al corso di laurea triennale, possa tenersi presso la sede di Narni, ribadendo anche la disponibilità e il supporto già forniti”. Il consigliere Buconi si è detto “soddisfatto della risposta” ed ha espresso l'auspicio che “continui questa azione e che il problema possa risolversi perché quello di Narni è un modello virtuoso”. Foto per le redazioni: http://goo.gl/RRkpzZ

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“CON UN ATTO 'SECRETATO' L'ASSESSORE CECCHINI FA UN ALTRO REGALO AL SUO PAESINO DI 300 ANIME” - CIRIGNONI (LEGA) “ DOPO I 15MILA EURO DI DUE MESI FA, STRENNA NATALIZIA DI 7000 PER LA PROLOCO DI MORRA” Il capogruppo regionale della Lega Nord, Gianluca Cirignoni, polemizza con l'assessore regionale all'agricoltura Fernanda Cecchini criticandola per la concessione di un contributo di 7mila euro alla pro loco di Morra “suo paesino di nascita e residenza”. Cirignoni rileva che poco meno di due mesi fa l'assessore Cecchini aveva destinato 15mila euro sempre alla pro loco di Morra, contributo poi ritirato “in tutta fretta, dopo una mia interrogazione”. Perugia, 8 gennaio 2014 - “L'assessore regionale Cecchini ha fatto un regalo di Natale ai suoi compaesani di Morra - dove è nata e risiede destinando alla pro loco della ridente località di 300 anime, 7mila euro di contributo regionale”. Così il capogruppo regionale della Lega Nord, Gianluca Cirignoni che spiega di aver fatto questa “scoperta” nel corso della “periodica attività di controllo degli atti della giunta regionale” effettuata da lui stesso e dai suoi collaboratori. Spiega Cirignoni che l'atto dirigenziale (in gergo tecnico “determina”) con cui si dispone il contributo “è il numero 10570 del 30 dicembre 2013. Un atto pubblico – sottolinea - di fatto 'secretato' in quanto vi è specificato che non deve essere pubblicato nel sito web della Regione”. L'esponente umbro del Carroccio spiega quindi che i 7mila euro euro sono stati attribuiti alla pro loco del “paesino dell'assessore regionale all'agricoltura per la realizzazione di 'inziative promozionali del territorio regionale, delle produzioni agroalimentari e dell'offerta agrituristica'. Un contributo di tutto rispetto – rileva Cirignoni - se si tiene conto che con lo stesso atto la giunta ha assegnato complessivamente 39mila 500 euro, di cui 18mila in tutto divisi tra i Comuni di San Giustino, Norcia e Città della Pieve”. Il capogruppo della lega Nord ricorda inoltre che “poco meno di due mesi fa l'assessore Cecchini con determina 1092 del 7 ottobre aveva destinato 15mila euro sempre alla pro loco di Morra, per la 'promozione dell'Umbria durante la locale Sagra della Castagna'. In quell'occasione però dopo una nostra interrogazione urgente, con la quale chiedevamo le motivazioni per le quali la sagra locale era stata paragonata per importanza alla manifestazione Eurochocolate, i fondi già destinati dalla Regione furono ritirati in tutta fretta subito dopo il nostro intervento, accampando quella che appare come una debolissima scusa: difficoltà organizzative che fino a a pochi giorni prima non c'erano”. “Certo è – conclude Cirignoni - che se in proporzione il comparto agricolo e i comprensori umbri fossero destinatari delle stesse attenzioni che l'assessore regionale Cecchini riserva a Morra - 22mila euro in meno di due mesi - molti problemi sarebbero risolti. Purtroppo la realtà a

nostro avviso è che si sprechino risorse solo per garantirsi consensi sicuri e, magari, una statua nella piazza del paesello natìo”. Cirignoni ricorda che nel 2012 aveva presentato una mozione di censura nei confronti dell'assessore Cecchini avendo rilevato “un grave conflitto d'interessi determinato dal fatto che, mentre era in carica, un immobile di sua proprietà risultava in posizione utile per dei finanziamenti previsti nel piano di sviluppo rurale. L'assessore – spiega Cirignoni fu salvata dalla sua maggioranza, ma rinunciò poi al contributo”. "RITIRARE LA DELIBERA CHE AUMENTA I RIMBORSI CHILOMETRICI DEI CONSIGLIERI REGIONALI” - NEVI (FI): “ABBIAMO GIÀ UN INDENNIZZO DI TUTTO RISPETTO” Perugia, 10 gennaio 2014 – Il capogruppo Raffaele Nevi, “a nome dell'intero gruppo consiliare di Forza Italia”, chiede pubblicamente al presidente dell'Assemblea legislativa, Eros Brega di “ritirare la delibera dell'Ufficio di presidenza numero 408 del 31/12/2013 che ha inspiegabilmente aumentato i rimborsi chilometrici a noi consiglieri regionali con incrementi che vanno da 600 a 1200 euro netti all'anno, in base alle distanze, per ogni consigliere”. “In questo momento storico in cui le famiglie sono in difficoltà e ci sono migliaia di persone senza stipendio noi – afferma Nevi sentiamo l'esigenza di dire no ad un aumento di soldi per noi consiglieri regionali che, seppure tra i più virtuosi d'Italia, abbiamo un indennizzo di tutto rispetto, che non necessita certo di incrementi. Per questo riteniamo assolutamente inopportuna questa scelta, che peraltro abbiamo appreso dalla lettura della delibera, e chiediamo al presidente Brega e ai membri dell'Ufficio di presidenza di annullare immediatamente questa delibera. Non vorrei mai – conclude - che Forza Italia fosse corresponsabile di tale scelta”. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria PIANO NAZIONALE ANTIDROGA: “UN MERCATO NUOVO E UN DIBATTITO VECCHIO E INUTILE” - NOTA DI BRUTTI (IDV) Perugia, 10 gennaio 2014 - “I dati in nostro possesso sono ancora peggiori e consacrano un uso diffuso e consumistico degli stupefacenti”. Così Paolo Brutti, presidente Commissione di inchiesta su criminalità e tossicodipendenze, commenta i contenuti del Piano nazionale antidroga presentato stamani a Perugia. Secondo Brutti, quello rappresentato è un quadro che “rende anacronistico e superato il dibattito sulla liberalizzazione o la scarcerazione dei tossicodipendenti. Il problema droga – spiega - non è più riferibile a costoro o ad alcune sostanze specifiche, ma interessa tutta la popolazione giovanile e in parte

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adulta, alle prese con un mercato articolatissimo e in continua evoluzione, impossibili da monitorare per ogni singolo stupefacente. È cambiata l'offerta, è cambiato il consumo, - conclude Brutti - deve cambiare l'approccio per contrastare questo fenomeno”. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria INTERCETTAZIONI BPS: “INOPPORTUNA LA CENSURA DEL GIP DI SPOLETO ALLA TESTATA ON LINE TUTTOGGI” - BRUTTI (IDV) ANNUNCIA UN'INTERROGAZIONE IN REGIONE Perugia, 10 gennaio 2014 - “Come esponente del partito più vicino ai temi della legalità, l'Italia dei Valori, trovo assolutamente inopportuno il dispositivo del gip di Spoleto che ha oscurato i brani delle intercettazioni relative allo scandalo della locale Banca Popolare, pubblicati dalla testata on line Tuttoggi.info”: lo afferma il consigliere regionale Paolo Brutti (IdV), che ha annunciato un'interrogazione in Consiglio regionale sulla vicenda. “I cittadini e i correntisti della banca – spiega Brutti - hanno bisogno di tutto tranne che di oscuramenti alla verità e suona singolare che la magistratura spoletina, nel mare di silenzio che ha ammantato i lunghi anni di malagestione della Banca, si sia affrettata a reprimere chi, esercitando il diritto di cronaca, ha cercato di fare luce sulle reali vicende dello scandalo Bps”. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria RIMBORSI CONSIGLIERI: “INOPPORTUNA E QUINDI DA RITIRARE LA DELIBERA CHE NE DISPONE L'AUMENTO” - NOTA DI BUCONI (PSI) Perugia, 11 gennaio 2014 - “Il gruppo regionale del Psi chiede che sia revocata la delibera dell'Ufficio di Presidenza del 23 dicembre 2013 numero 408, con la quale si dispone l'aumento dell'importo della quota relativa alle spese per l'esercizio del mandato, attraverso la rimodulazione dei rimborsi chilometrici”. Così il capogruppo Psi a Palazzo Cesaroni Massimo Buconi che dice di aver appreso “in questi giorni” della delibera. “Era mia intenzione – spiega - esprimere su questo atto le nostre riserve e contrarietà in occasione della conferenza dei capigruppo convocata per mercoledì 15 gennaio prossimo e poi anticipata a lunedì 13. Ma oggi – conclude –, visto il rilievo che la vicenda sta assumendo dopo la presa di posizione del capogruppo Nevi, non ho alcuna remora ad anticipare quella che sarà la richiesta formale del nostro gruppo, e cioè il ritiro della delibera in questione, in quanto inoppor-

tuna”. DON MATTEO: “DANNO E BEFFA PER GUBBIO” - NOTA DI GORACCI (COMUNISTA UMBRO) “A Spoleto 'Don Matteo' e a Gubbio il Css, ovvero la mondezza”: è l'assunto di un intervento del consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro), il quale critica le scelte fatte dalla Regione e gli errori della passata amministrazione comunale eugubina. Goracci chiede alla Regione di aprire un tavolo di confronto con la produzione affinché “Gubbio sia un riferimento” per le prossime edizioni del serial televisivo. Perugia, 13 gennaio 2014 - “Oltre al danno anche la beffa per Gubbio”: lo dice il consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro) in riferimento al cambio di location per il popolare film tv “Don Matteo” da Gubbio a Spoleto, e anche riferendosi ad altre scelte fatte dalla Regione che, secondo il consigliere, hanno fortemente penalizzato la città eugubina. “La vicenda della Regione e Don Matteo – secondo Goracci - merita considerazioni purtroppo molto negative. Sul fatto che il consolidato successo del prete detective potesse continuare anche se con una location diversa, non c'erano dubbi. Troppi hanno taciuto sul perché se ne sono andati dalla città dei Ceri, dove il successo è nato e si è affermato. Allora l'incapacità di un sindaco ha portato la 'Luxe Vide' a scelte di interesse diverso. Adesso, oltre al danno, anche la beffa. La Regione impegna molti soldi con Luxe Vide per promuovere luoghi, tratti, caratteristiche, specificità del cuore verde. Presidenti e assessori ci diranno dell'utilità, dell'economicità commerciale delle operazioni dei 3 minuti prima degli episodi. Fino qui potrebbe essere tutto normale: altri meglio di me conoscono i parametri commerciali per uno spot di 3 minuti in prima serata, ma, c'è un gigantesco 'ma'. C'è di mezzo Gubbio. Nelle prime otto serie, è stata promossa comunque l'Umbria e la Regione non ha messo un centesimo. Verrà detto che il tutto è avvenuto dopo che avevano già scelto Spoleto e che su tale scelta la Regione nulla c'entra, che la colpa sarebbe di Gubbio che non ha saputo gestire il rapporto con la produzione. Probabilmente c'è tanta verità, ma è pur vero che a difendere l'incapacità amministrativa eugubina di quel periodo (2011-2013) la Regione, sia al Governo che in Consiglio, era sempre in prima fila. Io non voglio essere suscitatore di 'sospetti', sento quello che gli eugubini dicono nei bar, nelle piazze, allo stadio sulla vicenda Don Matteo e, dal 'sentire', viene fuori che Luxe Vide è stata ben trattata, soprattutto dalla Regione”. “La Regione – continua - ha dato un altro schiaffo alla città di Gubbio e io non ho difficoltà a dire che questa considerazione non è solo una 'vulgata' popolare. Il 19 dicembre in Consiglio Regionale, suscitando la "forte" reazione della Presidente, dissi nel mio intervento della scelle-

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ratezza sulla mancata attivazione dell'alberghiero al Gattapone e che ciò costituiva un brutto 'schiaffo' per Gubbio. Per essere chiari, va detto che cito solo fatti delle ultime settimane, ma l'elenco penalizzante per Gubbio è lunghissimo. Fin troppo. Magari qualcuno penserà o avrà pensato: niente istituto alberghiero, finanziamo la Luxe Vide, che ha portato Don Matteo a Spoleto, ma a Gubbio diamo il CSS, ovvero la mondezza!” “L'unica scelta saggia che la Regione può e deve fare dopo questo ulteriore sgarbo a Gubbio – conclude Goracci - è aprire un tavolo di confronto con la Luxe Vide (un qualche confronto ci sarà stato altrimenti gli spot di 3 minuti sono caduti dal cielo?) con il quale si stabilisce che Gubbio debba essere un riferimento per le prossime produzioni. Ricordo che, con chi scrive, quando aveva un qualche ruolo a Gubbio, la casa produttrice di Don Matteo, non solo ha fatto 7 serie (per la prima c'erano altri), ma ha girato interamente il film su S. Francesco e, addirittura, sono venuti a realizzare, sempre a Gubbio, scene del Caso Mattei. Se la Regione non si impegnerà a fare questo sarà sempre più evidente che, per una comunità come quella eugubina, la percezione dell'istituzione regionale che ha sede a Perugia, non potrà che essere quella di 'matrigna' e anche molto cattiva!”. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria CONSULENZE REGIONE: “SBAGLIA LA GIUNTA QUALORA INTENDA, COME SEMBRA, ATTIVARE CONSULENZE A TRE DOCENTI DELL'ATENEO PERUGINO IN PENSIONE” - INTERROGAZIONE DI ROSI (NCD) Il consigliere regionale Maria Rosi (Ncd) con una interrogazione chiede alla Giunta regionale che siano fornite informazioni “ufficiali ed esaustive” circa il conferimento, o l'intenzione, di conferire incarichi di consulenza da parte della Regione a tre ex docenti dell'Università degli Studi di Perugia di recente posti in quiescenza. Rosi ritiene che eventuali incarichi di docenti in pensione dovrebbero essere conferiti a titolo gratuito e che, comunque, siano da privilegiare per tali attività i giovani laureati. Perugia 14 gennaio 2014 - Il consigliere regionale Maria Rosi (Ncd) con una interrogazione chiede alla Giunta regionale che siano fornite “informazioni ufficiali ed esaustivamente documentate in ordine al conferimento, o all'intenzione, di conferire incarichi di consulenza da parte della Regione a tre ex docenti dell'Università degli Studi di Perugia di recente posti in quiescenza”. L'interrogante chiede inoltre di conoscere “gli eventuali oggetto, durata e costo per la Regione dell'incarico di consulenza, conferito o da conferire”. Rosi rimarca il principio che “qualora si attivino consulenze con docenti già in pensione co-

storo potrebbero mettere a disposizione della collettività regionale le loro elevate competenze, in cambio di compensi simbolici se non gratuiti. Occorre comunque – sottolinea - verificare e privilegiare l'ipotesi di assegnare tali incarichi a giovani laureati, che per il loro percorso di studi e di formazione siano in grado di svolgere le eventuali consulenze da attivare”. Rosi spiega di essere a conoscenza dell'intenzione da parte della Regione di conferire gli incarichi di consulenza ai tre ex docenti e che la stessa Università degli Studi di Perugia “ha recentemente negato l'accoglimento delle istanze di alcuni docenti dell'Ateneo volte ad ottenere la permanenza in servizio per altri due anni, anche dopo avere compiuto il settantesimo anno di età (ai sensi del comma 1, dell'art. 16 del D.Lgs. n. 503/1992, come modificato dall'art. 72 del D.L. n. 112/2008, convertito in legge, con modificazioni, n. 133/2008)”. L'esponente de Nuovo Centrodestra rileva poi che, “come riportato da alcuni mezzi di informazione risulta che per la stessa Università mantenere in servizio un docente ultrasettantenne comporta costi eccessivi, corrispondenti a quelli necessari per un professore e mezzo ordinario e che, ad oggi, l'Ateneo perugino ha la possibilità di spendere solo per 6 nuovi professori ordinari, a fronte di 38 pensionati”. L'esponente di Ncd richiama poi il “quadro normativa e di spending review vigente” cui la Regione deve conformarsi. In particolare Rosi ricorda che a decorrere dal 2011, “la spesa annua per studi ed incarichi di consulenza, compresi gli studi ed incarichi conferiti a pubblici dipendenti, non può essere superiore al 20 per cento di quella sostenuta nell'anno 2009. E che – aggiunge l'affidamento di incarichi in assenza dei presupposti di riduzione della spesa costituisce illecito disciplinare e determina responsabilità erariale”. A giudizio di Rosi va precisato inoltre che il Decreto legge “95/2012” ha “stabilito il divieto di attribuire incarichi di studio e di consulenza a soggetti, già appartenenti ai ruoli delle pubbliche amministrazioni e collocati in quiescenza, che abbiano svolto, nell’ultimo anno di servizio, funzioni e attività corrispondenti a quelle oggetto dello stesso incarico di studio e di consulenza, divieto che si applica anche alle regioni per le quali costituisce disposizione di coordinamento della finanza pubblica. L'interrogante ricorda infine che le consulenze possono essere attivate dalla pubblica amministrazione “solo in assenza, al suo interno, di figure professionali idonee allo svolgimento dell’incarico, ovvero per l'impossibilità di far fronte all’incarico stesso con il personale in servizio per indifferibilità di altri impegni di lavoro. Le eventuali consulenze – aggiunge Rosi - potrebbero non essere a costo “zero”, ma verosimilmente comporterebbero compensi adeguati allo status di professore universitario, e quindi troppo onerose anche per la Regione”. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria

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CITTÀ DI CASTELLO: “LA LEGGE DI STABILITÀ CONSENTE IL MANTENIMENTO DELLA SEZIONE DISTACCATA DEL TRIBUNALE” UNA INTERROGAZIONE DI LIGNANI MARCHESANI (FD'I) CHIEDE A SINDACO E GOVERNATRICE DI ATTIVARSI Perugia, 14 gennaio 2014 - “La legge di stabilità prevede di fatto la possibilità di reintrodurre, per lo svolgimento dei carichi di lavoro pendenti, le sezioni distaccate recentemente soppresse. È dunque oltremodo necessaria una forte mobilitazione istituzionale di tutti i livelli elettivi, a cominciare dal sindaco di Città di Castello, per superare da un lato resistenze geopolitiche e dall'altro pressioni corporative”. Così, con una interrogazione a risposta immediata (question time), il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Fd'I) chiede alla presidente della Giunta regionale “alla luce della possibilità offerta dalla 'Legge di stabilità 2014', di individuare le risorse economiche necessarie per riaprire le sedi distaccate del Tribunale di Perugia, ora soppresse”. Lignani Marchesani ricorda che “in effetti, molti dei fascicoli giudiziari non sono stati ancora trasferiti nella nuova sede provvisoria di Balanzano e risulta anche che alcuni locali della sezione distaccata di Città di Castello siano ancora sotto contratto di affitto oneroso, a cominciare dall'archivio, tuttora situato nei locali del seminario. Già alcuni sindaci, come quello di Foligno, si sono attivati con la presidente della Giunta per esplorare la possibilità di procedere alla convenzione prevista dalla 'legge di stabilità', così da poter vedere ancora aperte le sedi distaccate del Tribunale di Perugia presenti nel loro territorio comunale. Non può essere dunque Città di Castello – rimarca il consigliere regionale - la sola a pagare una riforma iniqua della geografia giudiziaria che si sta progressivamente smontando e che sta restituendo agli altri territori i servizi maltolti”. “VERIFICARE SE UN DIRIGENTE REGIONALE PUÒ OCCUPARSI DELLA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE DEL COMUNE DI PERUGIA” - UNA INTERROGAZIONE DI ZAFFINI (FD'I) Il consigliere regionale Franco Zaffini (Fd'I) ha presentato una interrogazione all'Esecutivo di Palazzo Donini per sapere “se sono state fatte le verifiche necessarie in merito alla compatibilità dell'incarico di supporto alla comunicazione istituzionale del Comune di Perugia, sia pure a titolo gratuito, da parte di un dirigente in organico alla Regione Umbria”. Per Zaffini questa decisione risulterebbe quantomeno inopportuna in un periodo elettorale. Perugia, 14 gennaio 2014 – Il capogruppo regionale Franco Zaffini (Fd'I) ha presentato una interrogazione alla Giunta per sapere “se sono

state fatte le verifiche necessarie in merito alla compatibilità dell'incarico di supporto alla comunicazione istituzionale del Comune di Perugia, sia pure a titolo gratuito, da parte di un dirigente in organico alla Regione Umbria”. Zaffini spiega che “avendo appreso dalla stampa locale dell'avvenuto accordo tra il Comune di Perugia e un dirigente della Regione Umbria affinché quest'ultimo svolga, sia pure a titolo gratuito, attività di supporto e collaborazione con il sindaco del capoluogo per curare la comunicazione istituzionale dell’Ente, chiedo di sapere se sono state effettuate tutte le verifiche necessarie riguardanti la compatibilità di un incarico così rilevante in seno al Comune di Perugia con le mansioni che deve svolgere un dirigente della Regione”. Franco Zaffini sottolinea che “sulla possibilità di svolgere più incarichi contemporaneamente esiste una disciplina molto articolata, dal Piano nazionale anticorruzione in giù, e appare quantomeno inopportuno che in periodo elettorale un dirigente della Regione vada ad occuparsi di comunicazione istituzionale per un altro importante ente pubblico quale il Comune di Perugia, senza contare che non si capisce a chi dovranno fare riferimento i dirigenti comunali che già si occupano di comunicazione”. Infine, il consigliere regionale di opposizione rileva che lo stesso dirigente della Regione, “già nel 2009 aveva accettato l'incarico di direzione della struttura organizzativa 'Gabinetto del sindaco' del Comune di Perugia, andando in aspettativa non retribuita, per poi rientrare in Giunta e subito dopo tornare nuovamente in Comune in posizione di comando tra il 2011 e il 2012, per poi rientrare in Regione a settembre 2013 giusto in tempo per la riorganizzazione dei dirigenti avvenuta nello scorso mese di dicembre. Quello stesso dirigente, ora, chiede ed ottiene di tornare, da dipendente della Giunta regionale, a dirigere la comunicazione istituzionale del Comune di Perugia. Una sorta di selfservice del lavoro gestito in piena e totale libertà dall’interessato, al punto che viene da chiedersi fino a quando il comparto del pubblico impiego potrà permettersi di mantenere questa malsana gestione”. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria DIRITTO DI VOTO: “CONSENTIRE AI SEDICENNI DI ESPRIMERSI NELLE ELEZIONI REGIONALI, PROVINCIALI E COMUNALI” UNA “PROPOSTA DI LEGGE ALLE CAMERE” DI BUCONI E CARPINELLI (PSI) I consiglieri regionali del Partito socialista Massimo Buconi e Roberto Carpinelli hanno presentato una proposta di legge nazionale, da approvare in Umbria e poi trasmettere a Roma, che modifica il testo unico 'n.223/1967' introducendo la possibilità per i sedicenni di votare in occasione delle elezioni regionali, provinciali, comunali e

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circoscrizionali. Perugia, 22 gennaio 2014 – Riconoscere ai cittadini che hanno compiuto il sedicesimo anno di età la possibilità di votare nelle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali. È questo il cardine della proposta di legge nazionale depositata dai consiglieri socialisti a Palazzo Cesaroni, Massimo Buconi e Roberto Carpinelli. Il testo, una volta approvata dall'Assemblea legislativa regionale, verrebbe trasmesso al Parlamento nazionale, che dovrà valutare l'opportunità di modificare il testo unico “223/'67”. Buconi e Carpinelli contestualizzano la proposta di abbassamento del limite per l'elettorato passivo (per essere eletti servirebbe comunque la maggiore età) rilevando che “in Italia si registra una crisi del principale strumento partecipativo: il voto. Molti giovani potrebbero partecipare attivamente alla vita politica anche al di sotto della soglia della maggiore età. In Europa, infatti, vi è un orientamento favorevole in merito. Il Parlamento austriaco, per esempio, ha approvato a larghissima maggioranza la legge che abbassa l’età per avere diritto al voto da 18 a 16 anni”. I consiglieri socialisti rilevano che “in Italia il dibattito su questi temi non è stato ancora intrapreso. Gli argomenti che si affrontano circa i giovani sono solo quelli del bullismo a scuola, del motorino truccato o dei ragazzi difficili. Ma oggi, rispetto a trent’anni fa, un ragazzo di sedici anni ha maggiori possibilità di essere informato, è più consapevole e partecipe dei problemi della vita ed è molto più propositivo”. I consiglieri regionali spiegano dunque che “il disegno di legge introduce l’abbassamento dell’età a sedici anni per le elezioni regionali e amministrative, quale strumento per avvicinare i giovani alla politica e responsabilizzarli attraverso la concessione del diritto di voto per l’elezione dei candidati a loro più vicini, anche in risposta alla generale disaffezione alla politica che è stata registrata negli ultimi anni”. “NELL'AULA DEL SENATO SQUARCIATA LA CAPPA DI SILENZIO IMBARAZZATO CHE IL PD HA STESO SULLA VICENDA GUASTICCHI” - CIRIGNONI (LEGA NORD) ELOGIA IL SENATORE CANDIANI E DENUNCIA UN “MURO DI OMERTÀ” Perugia, 25 gennaio 2014 – “Intervenendo nell'Aula del Senato prima della votazione del disegno di legge sul contrasto all'abusivismo edilizio, Stefano Candiani ha squarciato la cappa di silenzio imbarazzato che il Pd ha steso sulla vicenda Guasticchi, relativa, come riportato dal quotidiano Libero, all'abuso edilizio che sarebbe stato perpetrato in area paesaggistica protetta del comune di Umbertide”. Lo rileva il capogruppo leghista a Palazzo Cesaroni Gianluca Cirignoni, osservando che “i senatori del Pd, ed in particolare quelli umbri, stranamente imitati da quelli del Movimento 5 stelle, non hanno proferito pa-

rola. Sarebbe invece giusto che, in particolare il Pd umbro impegnato nel 'rinnovamento', si facesse un pubblico ed approfondito esame di coscienza sul muro di silenzio e omertà eretto intorno a questa vergognosa vicenda”. GIORNATA DELLA MEMORIA: “'RICORDARE, CONOSCERE, TESTIMONIARE': TUTT'ALTRO CHE UNA SEMPLICE COMMEMORAZIONE” IL PRESIDENTE DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA BREGA ALL'INCONTRO ORGANIZZATO DALL'ISUC Partecipando stamani, a Terni, in occasione della Giornata della Memoria, ad un incontro organizzato dall'Isuc, in collaborazione con l'I.I.S. Classico e Artistico di Terni dal titolo 'Auschwitz: ricordare, conoscere, testimoniare', il presidente dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, Eros Brega ha rimarcato che: “'Ricordare, conoscere, testimoniare', le tre parole chiave scelte come slogan dell'iniziativa, racchiudono il senso e l'attualità di una ricorrenza che non è sicuramente una semplice commemorazione”. Brega ha quindi ribadito che “il compito delle Istituzioni è quello di educare le nuove generazioni affinché dalla tragica e triste esperienza del passato si possa guardare a un futuro dove la libertà e il rispetto delle persone, nelle loro differenze culturali e religiose, siano principi intoccabili e imprescindibili”. Perugia, 27 gennaio 2014 - “'Ricordare, conoscere, testimoniare', le tre parole chiave che sono state scelte come slogan dell'iniziativa di oggi racchiudono il senso e l'attualità di una ricorrenza, la Giornata della Memoria, che non è una sicuramente una semplice commemorazione”. Lo ha detto il presidente dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, Eros Brega, intervenendo a Palazzo Gazzoli a Terni all'incontro organizzato dall'Isuc, Istituto per la storia dell'Umbria contemporanea in collaborazione con l'I.I.S. Classico e Artistico di Terni dal titolo 'Auschwitz: ricordare, conoscere, testimoniare'. Brega ha ricordato gli episodi oltraggiosi ai danni della comunità ebraica di Roma. “I fatti di questi giorni – ha detto il presidente - ci dimostrano che il rischio di antisemitismo è concreto ed è sempre in agguato. L'istigazione all'odio razziale mette sempre pericolosamente a rischio le conquiste democratiche di cui ci possiamo vantare oggi, conquiste raggiunte con il sacrificio di migliaia di persone”. Rivolgendosi poi ai ragazzi presenti in sala, Brega ha aggiunto che “non va abbassata mai la guardia ma, al contrario, va ricordato uno dei periodi più scuri della storia, per non dimenticare le responsabilità di quanti contribuirono a varare le leggi razziali del 1938 e dare a voi giovani la possibilità di conoscere meglio e quindi giudicare la storia e i comportamenti di chi condivise la follia nazista e lo sterminio degli ebrei”. Sempre rivolto ai ragazzi, Brega ha spiegato che: “Se comprendere è impossibile, come diceva Primo Levi, la cono-

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scenza della Shoah è fondamentale, specie per chi - come voi - è temporalmente molto lontano da quegli eventi, per capire la portata e il valore dei principi della non violenza e del rispetto dei popoli, delle culture e delle religioni. La condanna di quei fatti e la conoscenza devono rappresentare la spinta affinché voi, a vostra volta, diventiate i testimoni di quella barbarie e quindi promotori del rispetto dei diritti umani e della cultura della non violenza. In questa prospettiva – ha continuato il presidente dell'Assemblea regionale - si inseriscono le istituzioni, il cui compito è quello di educare le nuove generazioni affinché dalla tragica e triste esperienza del passato si possa guardare a un futuro dove la libertà e il rispetto delle persone nelle loro differenze culturali e religiose siano principi intoccabili e imprescindibili”. Brega ha quindi rimarcato che “questi valori sono stati assunti dalla Regione Umbria come valore della propria identità. Tanto che – ha spiegato - nel proprio Statuto, all'articolo 2, la Regione assume come suoi valori fondamentali la cultura della pace, della non violenza e il rispetto dei diritti umani; la cultura dell'accoglienza, della coesione sociale, delle differenze; la qualità del proprio ambiente; il patrimonio spirituale fondato sulla propria storia civile e religiosa. È con questo spirito – ha concluso Brega - che l'Assemblea legislativa ha collaborato, grazie all'impegno dell'Isuc, all'iniziativa di questa mattina che saprà offrire a voi studenti un importante momento di riflessione, di conoscenza e di crescita”. FOTO: http://goo.gl/t3dqJN I lanci dell'agenzia di informazione del Consiglio regionale su Facebook: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria GIORNATA DELLA MEMORIA: “IL POPOLO ISRAELIANO È TUTT'OGGI SOTTO MINACCIA. LA COMUNITÀ MONDIALE HA IL DOVERE DI PROTEGGERLO” - NOTA DI BRUTTI (IDV) Perugia, 27 gennaio 2014 - “La memoria va onorata con la verità. Nel giorno in cui ricordiamo le vittime dell'Olocausto dobbiamo riconoscere che il popolo israeliano è tutt'oggi sotto minaccia e che la comunità mondiale ha il dovere di proteggerlo. Solo questa consapevolezza può portare a un reale processo di pace che disarmi ogni forma di fondamentalismo e restituisca pace a Israele e a tutti i Paesi confinanti”. Così il consigliere dell'Italia dei Valori, Paolo Brutti. I lanci dell'agenzia di informazione del Consiglio regionale su Facebook: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria ASSEMBLEA LEGISLATIVA: “NO AD UN INCARICO ESTERNO PER IL RUOLO DI SEGRETARIO GENERALE. ADOTTARE IL CRITERIO DELLA ECONOMICITÀ” - NOTA DI CIRIGNONI (LEGA NORD) Perugia, 27 gennaio 2014 - “In merito all'impor-

tante ruolo del segretario generale dell'Assemblea legislativa regionale, in scadenza fra breve, riteniamo che per l'assegnazione della nuova carica si debba necessariamente adottare il criterio della economicità”: così il capogruppo regionale della Lega Nord, Gianluca Cirignoni che invita l'Ufficio di presidenza di Palazzo Cesaroni ad “utilizzare le risorse umane già dipendenti dell'Assemblea perché ciò consentirebbe di risparmiare oltre 150mila euro l'anno”. Cirignoni conclude ribadendo il suo “no ad un incarico esterno, utile solo a soddisfare gli appetiti di qualche politico, alla faccia degli umbri impelagati nella crisi economica”. “INCONCEPIBILE CHE IL COMUNE DI PERUGIA NON SI SIA COSTITUITO PARTE CIVILE NEL PROCESSO MEREDITH” - PER LIGNANI MARCHESANI (FD'I) “SUDDITANZA INQUALIFICABILE NEI CONFRONTI DEI POTERI FORTI” Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Andrea Lignani Marchesani commenta la sentenza di Firenze sul delitto Kercher criticando l'amministrazione comunale di Perugia per non essersi costituita parte civile. Per Lignani il sindaco Boccali dovrebbe chiedere il ritorno di Amanda Knox in Italia, “denunciando in caso contrario il gemellaggio con Seattle”. Perugia, 31 gennaio 2014 - “Colpevolezza riaffermata per Amanda e Raffaele. I prossimi interminabili gradi di giudizio diranno la parola fine su una vicenda che ha fortemente danneggiato l’immagine di Perugia, provocando ingenti danni anche di natura economica alla comunità umbra e alle sue Università. Resta un evidente errore per il Comune di Perugia non essersi costituito parte civile con la possibilità di poter destinare eventuali risorse a borse di studio e a studenti bisognosi”. Lo dichiara il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Andrea Lignani Marchesani, rilevando che “stride la celerità con cui i sindaci perugini si costituiscono con celere frequenza in altri processi (nel 2009 anche contro il sottoscritto con un clamoroso buco nell’acqua), talvolta con eccesso di zelo e in omaggio al politicamente corretto. Strano come un dirigente profumatamente pagato e legale del Comune non abbia suggerito una così elementare procedura, un atto quasi dovuto in un processo di rilevanza planetaria”. Lignani Marchesani evidenzia che “non si va certo lontano dal vero affermando che l’Amministrazione perugina non voleva inimicarsi poteri forti assolutamente collegati alla signorina Knox, non potendo sottrarsi ad un meccanismo che ha messo in discussione la nostra sovranità nazionale come ha ben ricordato nel primo processo di appello il PM Giuliano Mignini. Questa sentenza non ristorerà il dolore della famiglia Kercher né ridurrà il danno evidente per Perugia e l’Umbria. Emergono però responsabilità precise degli amministratori del 2007 nel sottovalutare

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politicamente la situazione. Riaffermiamo il fatto che il sindaco Boccali, in un sussulto di dignità, deve ufficialmente richiedere il ritorno di Amanda in Italia, denunciando in caso contrario il gemellaggio con Seattle, un’amicizia istituzionale di cui, visto anche il trattamento riservato a Perugia nella città americana non sentiremo la mancanza”. I lanci dell'agenzia di informazione del Consiglio regionale su Facebook: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria

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DROGA: “A PERUGIA ALTRO RECORD NEGATIVO PER LE DROGHE SINTETICHE. URGENTI INTERVENTI DI PREVENZIONE NELLE SCUOLE E POLITICHE DI CONTRASTO PIÙ MODERNE” - NOTA DI ROSI (NCD) Perugia, 11 gennaio 2014 - “L'Umbria deve adeguare le proprie politiche antidroga, ferme ai primi anni '70, puntando sulla prevenzione e su attività di contrasto da avviare fin dalle scuole inferiori, spiegando già agli studenti delle elementari i rischi e le conseguenze negative dell'uso delle sostanze stupefacenti”. Lo afferma il consigliere regionale Maria Rosi (Ncd), commentando quanto emerso nel corso dell'incontro organizzato a Perugia dal Dipartimento nazionale delle politiche antidroga per presentare il “Piano di azione nazionale di lotta alle nuove sostanze psicoattive”. Il consigliere regionale di opposizione, ricordando che una propria proposta di legge in materia di contrasto alla droga è “ancora ferma nelle Commissioni quando invece rappresenterebbe un segnale forte contro un fenomeno gravissimo”, evidenzia che le politiche antidroga adottate dalle strutture sanitarie regionali sono datate e risalgono all'inizio degli anni '70: “il meritorio lavoro svolto dai Sert non è più sufficiente ne adeguato alla realtà delle dipendenze giovanili, che richiedono un approccio incentrato più sulla prevenzione che sulla cura, con grande attenzione alla fase scolare”. Rosi rimarca che “è mancata la prevenzione nelle scuole. Con la scusa che i fondi a disposizione non sarebbero sufficienti non si è intrapreso alcun percorso per fare azioni chiare nei luoghi di istruzione. C'è stata la paura di affrontare il problema dello spaccio e del consumo tra i giovani, mentre invece bisogna parlare ai ragazzi con il loro linguaggio, fin già dalle scuole elementari e dalle medie, utilizzando approcci appropriati e parlando ai giovani in modo chiaro, semplice ed efficace. L'uso di droghe leggere porta a quello delle droghe pesanti, chimiche e sintetiche e questo circolo vizioso deve essere spezzato”. Il consigliere del Nuovo Centrodestra annuncia infine che, in occasione della visita del ministro Beatrice Lorenzin all'ospedale di Perugia, verrà ribadito all'esponente dell'Esecutivo nazionale che a Perugia e in Umbria non ci sono solo eccellenze sanitarie ma anche alcuni “bollini neri”, come appunto quello delle politiche antidroga. Rosi rivolge infine un elogio al precedente questore di Perugia, che “ha affrontato in modo frontale gli spacciatori, rimpatriandone molti. L'auspicio è che il nuovo questore possa fare ancora di più e ancora meglio in questa guerra contro la delinquenza, a cui va affiancata una attività di prevenzione incentrata anche sui danni che i giovani si producono assumendo droghe che poi li porteranno ad avere gravi patologie, che il sistema sanitario si troverà a curare, probabilmente impreparato, tra 5 o 10 anni”. “CHIARIMENTI URGENTI SULL’ASSISTENZA AI PAZIENTI RICOVERATI PRESSO L’ISTITUTO PROSPERIUS TIBERINO DI UM-

BERTIDE” - ZAFFINI (FD'I) INTERROGA LA GIUNTA REGIONALE Il consigliere regionale Franco Zaffini (capogruppo Fd'I) ha presentato una interrogazione alla Giunta regionale attraverso la quale chiede chiarimenti circa l'assistenza ai pazienti ricoverati presso l'Istituto Prosperius Tiberino di Umbertide. Nello specifico, l'esponente del centrodestra auspica una verifica immediata dei requisiti gestionali dell’Istituto, con particolare riferimento al personale impiegato, invitando i direttori delle ASL umbre ad effettuare, a loro volta, una immediata verifica circa la fornitura, presso l’Istituto stesso, del servizio di assistenza dovuto”. Perugia, 13 gennaio 2014 - “Verifica immediata dei requisiti gestionali dell’Istituto Prosperius Tiberino di Umbertide, con particolare riferimento al personale impiegato, invitando i direttori delle ASL umbre ad effettuare, a loro volta, una immediata verifica circa la fornitura, presso l’Istituto, del servizio di assistenza dovuto”. È quanto chiede, attraverso una interrogazione alla Giunta regionale, il consigliere regionale Franco Zaffini (capogruppo Fd'I). Nell'atto ispettivo, l'esponente del centrodestra ricorda che “l’Istituto Prosperius Tiberino di Umbertide ospita, in regime di ricovero, pazienti con gravissime disabilità e, nella maggior parte dei casi, non autosufficienti. Vista la tipologia dei pazienti – scrive l'interrogante -, l’Istituto ha l’obbligo di fornire tutta l’assistenza necessaria nell’arco delle 24 ore senza oneri a carico dei familiari, posto che l’Istituto, che opera da privato in regime di convenzionamento con il Sistema Sanitario, percepisce dalle ASL di competenza dei singoli pazienti, una retta che varia, a seconda dei casi, da 230 a 290 euro al giorno”. Nella sua interrogazione, Zaffini evidenzia come venga riferito che “il personale amministrativo e non, dell’Istituto, esercita forti pressioni sui familiari dei pazienti, affinché gli stessi si dotino, a proprie spese, di badanti che provvedano alle esigenze dei pazienti medesimi, poiché sembra che il numero degli operatori sanitari in forze presso la struttura non sia sufficiente a coprire le esigenze di fornitura del servizio di assistenza della stessa; addirittura sembrerebbe che talora le suddette pressioni sfocino in allusioni alla possibilità che la struttura riveda l’accettazione del paziente in caso di mancata attivazione da parte dei familiari di una assistenza a pagamento”. Per Zaffini, “simili pressioni, qualora accertate, sarebbero illegittimamente perpetrate in danno dei pazienti e dei loro familiari, oltreché inammissibili sotto il profilo etico”. Ed oltre a ciò, conclude, “episodi del genere, danneggerebbero in modo irrimediabile l’immagine di una struttura che viene considerata un fiore all’occhiello nel panorama nazionale degli Istituti di rabilitazione, e di conseguenza l’immagine della sanità regionale”. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK:

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www.facebook.com/consiglioregionaleumbria “RIORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA OSPEDALIERO E DEI SERVIZI SANITARI. CONTI IN ORDINE NESSUN AUMENTO DEI TICKET” - PRESENTATO IN TERZA COMMISSIONE IL DAP 2014-2016 L'assessore regionale Fabrizio Bracco e il direttore regionale della sanità umbra Emilio Duca hanno illustrato ai membri della Terza Commissione consiliare i punti salienti del Dap 2014-2016: con maggiori risorse rispetto al 2013 il conto delle aziende sanitarie torna ad essere positivo e non ci saranno aumenti di ticket. Nel 2014 entrerà a regime la riorganizzazione del sistema ospedaliero e dei servizi sanitari. Perugia, 14 gennaio 2014 – “Un atto di indirizzo della Giunta che contiene le dovute razionalizzazioni, conferma la difesa del sistema universalistico quale scelta di fondo e si basa sui principi della sostenibilità e dell'appropriatezza”: così l'assessore regionale Fabrizio Bracco, unitamente al direttore regionale Emilio Duca, ha illustrato ai membri della Terza Commissione consiliare i punti salienti del Dap 2014-2016 in riferimento alla sanità umbra. “Il 2014 è un anno decisivo – ha detto Bracco – perché va verso la piena attuazione il processo di riforma della sanità regionale. Il Dap contiene la novità dei dipartimenti interaziendali: entro il 2014 saranno attuati quello neurochirurgico e quello cardiochirurgico, tecnicamente Dipartimento di neuroscienze e di cardioscienze. Con la nomina del nuovo rettore si può procedere con la convenzione con l'Università. Il Dap conferma il sostegno alla medicina del territorio ed alla prevenzione, con una riorganizzazione complessiva del sistema: i centri salute si trasformano in case della salute, con un forte collegamento tra medicina di base e specialistica. Il sistema ospedaliero viene riorganizzato a partire dall'emergenza-urgenza. L'ospedale di NarniAmelia sarà costruito, a partire dal 2014. Ci sarà una riqualificazione del sistema ospedaliero del Trasimeno, con la specializzazione di Castiglion del Lago, Città della Pieve e Passignano (uno per la lungodegenza, uno per le acuzie e uno per la riabilitazione intensiva). Il sistema sanitario si riorganizza anche attraverso la centralizzazione del 118 e la razionalizzazione dei punti nascite, che saranno mantenuti solo nella rete dell'emergenza-urgenza”. Due punti nascita saranno chiusi. Nei dettagli è stato il direttore regionale della sanità umbra, Emilio Duca, a rispondere alle domande dei membri della commissione presieduta da Massimo Buconi: “Non ci saranno ticket aggiuntivi – ha spiegato Duca – perché lo Stato ha trovato 2 miliardi e grazie a ciò il conto delle Aziende torna ad essere positivo nel 2014, in equilibrio di gestione perché ci saranno più risorse rispetto al 2013, pur non raggiungendo i livelli degli anni precedenti. I dipartimenti interaziendali non comporteranno grandi risparmi ma un'efficientazione sì: saranno dipartimenti unici

aziendali, non più quello di Perugia distinto da Foligno e Città di Castello. Analogamente si farà per l'Ausl 2, con l'obiettivo di ridurre il numero”. Il consigliere Andrea Smacchi (Pd) ha chiesto di approfondire ulteriormente, in presenza dell'assessore al welfare Carla Casciari, i capitoli riguardanti le residenze sanitarie assistite (Rsa) e il piano regionale integrato per la non autosufficienza (Prina), “temi delicati in una regione che invecchia di più e ormai al limite per quanto riguarda i posti disponibili”. Il consigliere Franco Zaffini (Fd'I) ha chiesto al direttore Duca di chiarire una vicenda che è oggetto di due sue interrogazioni, quella dei requisiti gestionali dell’istituto Prosperius Tiberino di Umbertide, con particolare riferimento al personale impiegato, invitando ad “effettuare, una immediata verifica circa la fornitura del servizio di assistenza dovuto”. Secondo Zaffini il personale amministrativo e non dell’istituto, “esercita forti pressioni sui familiari dei pazienti, affinché gli stessi si dotino, a proprie spese, di badanti che provvedano alle esigenze dei pazienti medesimi, poiché sembra che il numero degli operatori sanitari in forze presso la struttura non sia sufficiente a coprire le esigenze di fornitura del servizio di assistenza della stessa”. Per Zaffini c'è anche da "sanare un'illegalità: un socio privato non può essere proprietario di una struttura pubblica o semipubblica". Duca ha annunciato sul caso una ricognizione entro fine mese. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria “CHIARIRE I TEMPI PER LA REALIZZAZIONE DELL'OSPEDALE UNICO NARNI-AMELIA” UNA INTERROGAZIONE DI NEVI (FI) Perugia, 14 gennaio 2014 – Il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Cesaroni, Raffaele Nevi, ha presentato una interrogazione urgente alla Giunta regionale per “capire bene i tempi di realizzazione dell'ospedale unico Narni-Amelia”. Nell'atto ispettivo Nevi ricorda che “l'accordo di programma sottoscritto nel 2012 tra Regione Umbria, Provincia di Terni, Comuni di Narni ed Amelia e Asl di Terni faceva sperare ad un inizio dei lavori previsto per il 2013. Ad oggi invece, come denunciato con grave preoccupazione sia dal sindaco di Narni che dall'opposizione, a causa del ritardo dell'assegnazione dei fondi ministeriali si sta determinando un ritardo nella presentazione del bando che dovrà avviare la realizzazione della nuova struttura. È importante – conclude - che la Regione, su questo tema, mantenga gli impegni presi, vista anche l'esigenza di coprire adeguatamente la domanda di salute del comprensorio”. “SUL SISTEMA SANITARIO UMBRO MINISTRO BEATRICE LORENZIN TROPPO BENEVOLA” - NOTA DI NEVI (FI)

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Il capogruppo regionale di Forza Italia, Raffaele Nevi, critica il ministro alla Sanità Lorenzin per i suoi giudizi positivi sulla sanità umbra e ricorda che se il sistema regionale funziona è “al 90 per cento” merito della professionalità e capacità degli operatori che riescono a fare un “ottimo lavoro”. Secondo Nevi chi governa la Regione è “invece intento più a mantenere clientele, equilibri e privilegi politici” che ad innalzare la qualità dei servizi. Perugia , 16 gennaio 2014 - “L’appartenenza ad un governo a guida Pd deve aver influenzato il ministro Lorenzin nel suo benevolo giudizio nei confronti della gestione della sanità umbra”. Così Raffaele Nevi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, in merito alla visita in Umbria del ministro della Salute. “È vero che la sanità qui da noi funziona bene – sottolinea Nevi – ma il merito, al 90 per cento, è certamente della professionalità e capacità dei suoi operatori che riescono a fare un ottimo lavoro nonostante chi governa la Regione sia intento più a mantenere clientele, equilibri e privilegi politici che ad innalzare la qualità dei servizi. Inchieste giudiziarie, sacche di sprechi, la continua costruzione di strutture semplici e complesse per accontentare i 'clienti' dei partiti di maggioranza – aggiunge l'esponente di Forza Italia -, lo hanno messo bene in evidenza, ma la Lorenzin forse non è stata bene informata”. Nevi spiega che un esempio “concreto” di tale pratica si ha proprio in questi giorni “con la definizione dei dipartimenti nella nuova Asl 2 dell'Umbria”. In merito a ciò Nevi annuncia una lettera al presidente della Terza Commissione, Massimo Buconi: “Chiederò di convocare il direttore generale – spiega – che ci dovrà spiegare perché quando le Asl erano due c’erano 20 dipartimenti, e dopo l’accorpamento in un’unica Asl se ne propongono 17, con evidenti doppioni e con lo scopo di avere più poltrone da utilizzare per aumentare il consenso elettorale che tra l'altro cala continuamente, come ha evidenziato la classifica pubblicata nei giorni scorsi dal Sole 24 Ore”. Il capogruppo di Forza Italia auspica, infine, che la “tanto attesa” riforma sanitaria prenda finalmente corpo: “Anche grazie al fondamentale lavoro del centrodestra – sottolinea Nevi - è stata approvata una riforma che però tarda ad essere attuata, nel tentativo da parte della Marini di non cambiare veramente”. “LA POLEMICA STERILE NON SERVE. IL MINISTRO LORENZIN HA DATO MERITO AD UNA REALTÀ BEN ORGANIZZATA” - ROSI (NCD) REPLICA A NEVI (FI) Maria Rosi (Ncd), replica ad una nota del capogruppo di Forza Italia, Raffaele Nevi che aveva definito il ministro Lorenzin, ieri in visita a Perugia, “troppo benevola” sul sistema sanitario umbro. Per Rosi, “le vecchie schermaglie e la polemica sterile non servono a nulla. Ed il ministro,

secondo l'esponente del centrodestra, “non ha fatto altro che constatare la buona organizzazione della struttura ospedaliera di Perugia e ricordare i dati oggettivi che fanno della sanità umbra una delle realtà migliori a livello nazionale”. Perugia, 16 gennaio 2014 - “Le vecchie schermaglie che fanno parte del teatrino della politica e la polemica sterile non servono a nulla. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin (ieri in visita nel capoluogo umbro), non ha fatto altro che constatare la buona organizzazione della struttura ospedaliera di Perugia e ricordare i dati oggettivi che fanno della sanità umbra una delle realtà migliori a livello nazionale. La gestione politica, condannabile per molti versi, è un'altra cosa sulla quale il ministro non ha assolutamente esternato alcun commento”. Così Maria Rosi (Ncd) replicando ad una nota del capogruppo regionale di Forza Italia, Raffaele Nevi che aveva definito il ministro Lorenzin “troppo benevola” sul sistema sanitario umbro. “Il ministro – aggiunge Rosi – non ha fatto altro che mettere a confronto l'ospedale di Perugia con molte altre strutture sparse per l'Italia, constatando che i dati oggettivi pubblicati recentemente dalla stampa hanno trovato perfettamente applicazione nella realtà, sia dal punto di vista organizzativo che per la spesa generale”. Per Rosi, tuttavia, ciò non toglie che “ci sono importanti criticità sulle quali il centrodestra deve puntare il dito. Innanzitutto – rimarca – bisogna dire basta alle nomine dei primari a livello politico. Per migliorare ancora di più la qualità è necessario puntare sulla meritocrazia e sulle migliori professionalità, come pure bisogna bisogna intervenire sulla razionalizzazione delle spese, a partire da quella farmaceutica, senza però, e questo deve rimanere un punto fermo, incidere sulla qualità dei servizi. È chiaro che nel nuovo Piano sanitario regionale si dovrà prevedere un maggiore spazio ai servizi sanitari territoriali che, oltre a rispondere meglio alle esigenze dei cittadini, incidono positivamente sulla spesa. Il presupposto sul quale tutti, indistintamente dal ruolo e dal colore politico, siamo chiamati ad intervenire è quello che vede al centro di ogni azione il malato e la sua famiglia. Oltre a mantenere lo status di eccellenza che la nostra sanità, per meriti oggettivi, si è costruita negli anni. Grazie soprattutto – conclude Rosi - a chi giornalmente ci lavora con dedizione e professionalità”. “SCADENTE FORNITURA DI PANNOLONI PER ANZIANI: LA GIUNTA RISOLVA CELERMENTE IL PROBLEMA” - GORACCI (COMUNISTA UMBRO) INTERROGA L'ESECUTIVO REGIONALE Il consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro), con una interrogazione urgente alla Giunta regionale, chiede di conoscere quali “immediati” provvedimenti si intendano adottare per risolvere il problema venutosi a determinare nel

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territorio eugubino con la fornitura al servizio sanitario pubblico di ausili igienici per anziani (pannoloni) di qualità scadente. Perugia, 16 gennaio 2014 - Il consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro) con una interrogazione urgente alla Giunta regionale chiede di conoscere quali “immediati” provvedimenti si intendano adottare per risolvere il problema venutosi a determinare nel territorio eugubino con la fornitura al servizio sanitario di ausili igienici per anziani (pannoloni) di qualità scadente. Goracci sollecita un intervento “urgente” teso ad eliminare una “incresciosa e umiliante” situazione. Nell'interrogazione Goracci spiega che in questi giorni, “decine e decine di eugubini, hanno sottoposto all'attenzione degli operatori sanitari, peraltro sempre puntuali e disponibili nelle attenzioni e nel dare risposte e spiegazioni, e dell'opinione pubblica, la grave situazione che si è venuta a creare per i loro congiunti bisognosi di 'pannoloni'. Il problema è venuto a crearsi con l'utilizzo della nuova fornitura degli stessi, rivelatisi assolutamente inadeguati. Dai familiari degli utenti – aggiunge - sono stati denunciati con precisione e dovizia di particolari i cambiamenti, a loro avviso molto negativi, intervenuti con la fornitura dei nuovi 'pannoloni'. Rispetto a quelli dell'anno 2013, infatti, la qualità dei nuovi, forniti dall'inizio del 2014, viene considerata assolutamente scadente e soprattutto non funzionale”. Il consigliere regionale Goracci conclude sottolineando che “per pazienti che vivono condizioni di disagio particolarmente pesanti e durature, e per i loro familiari, la funzionalità e l' adeguatezza dei servizi e delle risposte date sono sinonimo di civiltà e qualità di vita. E non consola certamente il fatto che è un po' tutta l' Umbria a vivere questa triste situazione”. TRASPORTO SANITARIO: “VICENDA MINISTRO DE GIROLAMO - TRA SOGGETTI COINVOLTI ANCHE IMPRESA CHE IN 'TRASFERTA' DA BENEVENTO SI E' AGGIUDICATA APPALTI IN UMBRIA?” - NOTA DI CIRIGNONI (LEGA NORD) Il capogruppo regionale della Lega Nord, Gianluca Cirignoni segnala che, nell'ambito della vicenda riguardante il ministro dell'agricoltura Nunzia De Girolamo, spunta il nome di una società cooperativa che si occupa di trasporto sanitario in emergenza/urgenza nella Asl campana, e che sembra essere la stessa che nel 2012 vinse “al rialzo” un appalto in Umbria nella Asl 1 e che in quell'anno gestiva lo stesso servizio per la Camera dei deputati. Cirignoni che ricorda come sull'appalto in questione nel periodo compreso tra giugno e settembre 2012 avesse fatto due interrogazioni alla Giunta regionale e due esposti: alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Perugia. Perugia, 17 gennaio 2014 - “Sulla vicenda ri-

guardante il ministro De Girolamo spunta il nome di una società cooperativa che si occupa di trasporto sanitario in emergenza/urgenza nella Asl campana, e che sembra essere la stessa che nel 2012 gestiva lo stesso servizio per la Camera dei deputati e che, 'in trasferta' da Benevento, vinse al rialzo un appalto in Umbria, nella Asl 1, le cui modalità di gestione e assegnazione da parte dell'azienda sanitaria furono tali da indurre il sottoscritto a chiedere chiarimenti”. Così il capogruppo egionale della Lega Nord Gianluca Cirignoni che ricorda come sull'appalto in questione nel periodo compreso tra giugno e settembre 2012 avesse fatto due interrogazioni alla Giunta regionale e due esposti: alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Perugia. Cirignoni nei suoi atti ispettivi sottolinea quelle che a lui appaiono come “rilevanti irregolarità”: in primo luogo l'esponente umbro del Carroccio chiedeva verifiche e controlli sulla procedura di appalto, stante la “abnorme differenza” tra l'offerta della Croce Rossa Italiana che aveva in gestione i servizi (“oltre 12 milioni di euro), la base d'asta (“oltre 3,6 milioni di euro”) e l'offerta al rialzo della cooperativa campana aggiudicataria dell'appalto stesso (4,7 milioni di euro). Cirignoni segnala inoltre il “mancato rispetto delle procedure antimafia da parte della stazione appaltante (Asl1), che aveva stipulato il contratto con l'aggiudicatario “senza richiedere le informazioni alla Prefettura competente”.

“LUNGA LA LISTA DELLE COSE CHE NON VANNO: IL GIUDIZIO APPARTIENE AI CITTADINI E NON AI POLITICI” - LIGNANI MARCHESANI (FD'I) SULLA VISITA DEL MINISTRO LORENZIN Per il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Fd'I) le liste di attesa “troppo lunghe” e i ticket “sempre più esosi” rendono difficile per le classi vulnerabili l'accesso alle cure. Secondo Lignani “il giudizio sulla sanità umbra appartiene ai cittadini e non ai politici” e la percezione del sistema sanitario regionale “non è così positiva come quella espressa dal ministro Lorenzin nella sua visita a Perugia”. Perugia, 17 gennaio 2014 - “I cittadini umbri non hanno una percezione del loro sistema sanitario così positiva come quella del ministro Lorenzin, alla quale possiamo dare l'attenuante dell'inesperienza o della confusione di ruoli politici che è chiamata ad interpretare a Roma rispetto al territorio”: lo afferma il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Fd'I), secondo il quale “il giudizio sulla sanità umbra appartiene ai cittadini e non ai politici”. “Senza entrare nel merito di una lista lunghissima di criticità – spiega Lignani Marchesani - ci limitiamo ad affermare che i criteri di appropriatezza ed universalità, che sono alla base della proposta umbra in materia di sanità, sono ormai da tempo lungamente disattesi.

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Liste di attesa troppo lunghe e ticket sempre più esosi rendono infatti ancora più difficile per le classi medio-basse e vulnerabili l’accesso alle cure. Se esistono alte professionalità o sacche residuali di eccellenze, questo non giustifica un giudizio che è stato invece un pugno allo stomaco per i tanti che sono in attesa di risposte”. “Dal punto di vista politico, poi – prosegue - lascia quasi indifferenti la lista sempre più lunga di dichiarazioni ed atti al limite del dolo, che sfiorano l’autolesionismo, screditando l’operato dell’opposizione. Lista cominciata da Lunardi a proposito del Minimetrò e proseguita negli anni, in un crescendo rossiniano, culminato nella nomina della Lorenzetti ad 'Italfer' da parte di Berlusconi. Chi si vuole opporre a questo sistema – conclude - è meglio quindi che trovi alleanze nei livelli popolari piuttosto che far riferimento ai 'palazzi' romani”. “COSTANTE ARRETRAMENTO DELL'UMBRIA IN TUTTE LE PIÙ IMPORTANTI CLASSIFICHE” - NEVI (FI) SUI DATI DEI “LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA” Perugia, 18 gennaio 2014 - “Lo scivolamento della sanità umbra dalla terza alla sesta posizione nella classifica italiana dei livelli essenziali di assistenza dimostra ciò che affermavo nei giorni scorsi. E siccome sono dati ministeriali mi dispiace che il ministro Lorenzin abbia taciuto su questo aspetto e mi conferma nella convinzione che il ministro sia stata male informata, forse da qualche alto burocrate magari politicamente vicino alla nostra presidente”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Cesaroni, Raffaele Nevi, commentando quanto pubblicato oggi dal Corriere dell'Umbria (http://goo.gl/qFmvLl). “Chiaramente – evidenzia il consigliere regionale di opposizione - non siamo felici di questi dati che, dalla sanità all'economia, segnalano un arretramento costante della nostra regione su tutte le più importanti classifiche. L'unica classifica che ci piace è quella che vede calare il gradimento della Marini, evidentemente causata dalla mancata attuazione delle riforme annunciate o addirittura votate dal Consiglio regionale. Guarda caso il motivo di questa retrocessione dipende proprio dalla mancata attuazione della riforma sanitaria”. PARERE FAVOREVOLE DELLA TERZA COMMISSIONE AL DAP 2014-2016 – DATI NON AUTOSUFFICIENZA E RESIDENZE ASSISITITE ILLUSTRATI DAL DIRETTORE DUCA E DALL'ASSESSORE CASCIARI La Terza Commissione di Palazzo Cesaroni ha espresso parere favorevole a maggioranza (4 sì e i 2 no di Valentino e Cirignoni) sul Dap 20142016, dopo avere ascoltato l'esposizione dei dati relativi al Prina (Piano regionale integrato per la non autosufficienza) ed alle Rsa (residenze sanitarie assistite), materie di competenza dell'orga-

nismo presieduto da Massimo Buconi, forniti dall'assessore al Welfare, Carla Casciari, e dal direttore regionale della sanità Emilio Duca. Perugia, 20 gennaio 2013 – Per concedere il parere richiesto dalla Giunta sul Dap 2014-2016, la Terza Commissione di Palazzo Cesaroni aveva chiesto un approfondimento sulle tematiche relative al Prina (Piano regionale integrato per la non autosufficienza) ed alle Rsa (residenze sanitarie assistite). Stamani, il direttore regionale della Sanità umbra, Emilio Duca, e l'assessore al Welfare Carla Casciari ne hanno illustrato i dettagli. La Commissione presieduta da Massimo Buconi ha espresso parere favorevole a maggioranza: 4 sì e 2 no (Valentino-Forza Italia e Cirignoni-Lega Nord). L'assessore Casciari ha ricordato che il Prina, un atto di programmazione “a cavallo fra sanità e welfare”, viene finanziato con risorse nazionali e regionali. “Nel primo triennio conclusosi (2009-2011) si è puntato sulla presa in carico globale del paziente non autosufficiente, medici e componente sociale, i Comuni, assieme per sviluppare quanto più possibile l'assistenza domiciliare e la tutela dei minori non autosufficienti. I dati in nostro possesso – ha detto l'assessore – dicono che migliora la residenzialità ma sono stati spesi quasi tutti i fondi nel 2011, quindi è stata necessaria una razionalizzazione nelle economie dei fondi Asl per coprire il 2012. La riprogrammazione del 2013 conta sulla delibera di Giunta che assegna quasi 8 milioni di euro per la programmazione annuale, visto che non vi sono certezze sul fondo nazionale. Nel 2014 si può contare su 4 milioni e 750mila euro, quota umbra del fondo nazionale per la non autosufficienza, e ulteriori quote di riparto di altri fondi ministeriali. La programmazione triennale sarà ridefinita nel bilancio della Regione”. E' stato il direttore Duca a illustrare nei dettagli la situazione relativa ai posti letto: “Il tetto da raggiungere – ha detto – è 2.280 posti letto in tutta l'Umbria per la non autosufficienza in residenza protetta, 1103 per l'Ausl Umbria 1 e 1167 per l'Ausl Umbria 2 (ex Asl 3 e 4). Oggi, nell'area Umbria 1 sono stati autorizzati all'esercizio 846 posti tra pubblico e privato, 768 dei quali sono convenzionati. Altri 264 posti sono già autorizzati (in totale si arriva a 1110, 7 in più della previsione) ma le opere dovute non sono ancora state completate, quindi mancano di autorizzazione all'esercizio. Nell'area Umbria 2, i 1167 posti sono già tutti autorizzati all'esercizio, formalmente contrattualizzati sono 1033 ma la domanda nelle strutture dell'Ausl 2 è inferiore di almeno duecento unità: sono infatti circa 800 gli anziani per i quali è stata fatta richiesta di posti letto nelle strutture protette. Questo calo, riscontrabile anche nell'Umbria Nord, con tempi di attesa pressoché azzerati sia a Foligno che a Città di Castello – ha spiegato Duca – è probabilmente dovuto alla crisi socio-economica, con molte famiglie che preferiscono tenere gli anziani in casa e utilizzare la pensione come rendita familiare (il costo mensile della retta che dovrebbero pagare si aggira sui

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1300 euro al mese, ndr)”. Quanto alle residenze sanitarie assistite, che sono interamente a carico del sistema sanitario regionale, “la programmazione del Prina – ha spiegato Duca – prevede 400 posti letto Rsa in Umbria, quasi la metà sono attivi: 193. Fra il 2014 ed il 2015 saranno attivati tutti i 400 posti previsti. Attualmente ci sono 10 posti-letto Rsa per l'Alto Chiascio (a Gualdo Tadino), 90 nel Perugino, 20 a Marsciano, 8 a Pantalla e 12 nel Trasimeno (a Città della Pieve). In totale 140 posti letto attivi solo nell'Ausl Umbria 1, dove ne erano previsti 233, quindi ne devono essere realizzati altri 93. Di questi 18 saranno realizzati a Umbertide, 16 a Città di Castello, 14 a Branca, 15 ad Assisi e altri 8 sempre a Città della Pieve, per un totale di 81, piuttosto vicino agli obiettivi previsionali. Nell'Ausl Umbria 2 sono solo 53 (25 a Foligno, 18 a Spoleto e 10 a Cascia) sui 177 previsti, ma la situazione è in via di assestamento con i 75 posti letto che arriveranno per Terni dalla struttura pubblica 'Le Grazie', i 10 o 12 previsti ad Orvieto, i 20 posti che offrirà il nuovo ospedale di Narni-Amelia e i 18 posti nella struttura dell'ex ospedale di Foligno”. TRASPORTO SANITARIO: “PRENDO ATTO DELLA SMENTITA FATTA DALLA COOPERATIVA ITALY EMERGENZA DI CUI RESPINGO LE INTIMIDAZIONI” - CIRIGNONI (LEGA NORD) “IRREGOLARITÀ NELL'APPALTO DEL 2012” Perugia 21 gennaio 2014 - “Prendo atto della smentita fatta dalla cooperativa Italy Emergenza di non aver nulla a che fare con la vicenda che ha visto coinvolto il ministro De Girolamo. Evidentemente la cooperativa che viene menzionata dai mass media è soltanto una società omonima”. Così il capogruppo regionale della lega Nord Gianluca Cirignoni che aggiunge: “Respingo al mittente le intimidazioni nei miei confronti fatte a mezzo stampa da parte dei vertici della cooperativa con sede operativa a Benevento. Confermo poi – aggiunge - che sull'appalto per i servizi di trasporto sanitario vinto nel 2012 in Umbria dalla cooperativa ci sono state irregolarità da parte della stazione appaltante che lo ha aggiudicato al rialzo, e senza esperire con correttezza le procedure antimafia previste dalla legge. Su tali irregolarità – conclude Cirignoni - ricordo di aver presentato numerosi atti in Consiglio regionale e due esposti: il primo alla Corte dei Conti ed il secondo alla Procura della Repubblica di Perugia”. “SPIEGARE I MOTIVI DELL'INCARICO RIPETUTAMENTE CONFERITO IN AMBITO SANITARIO” - MONNI (NCD) INTERROGA MARINI CHE RISPONDE “COMPENSO MOLTO MINORE DI QUELLO INDICATO E FONDI DEL MINISTERO” Perugia, 21 gennaio 2014 - “In un momento di crisi economica così profonda vorremmo sapere

per quale motivo è stato nuovamente affidato questo incarico alla dottoressa Moccoli e cosa ha fatto in questi anni”. Lo ha chiesto, durante la seduta odierna del Consiglio regionale dedicata alle interrogazioni a risposta immediata, il consigliere regionale Massimo Monni (Ncd). L'esponente dell'opposizione ha evidenziato che “l'Esecutivo regionale ha ritenuto necessario affidare un incarico di collaborazione coordinata e continuativa alla dottoressa Stefania Moccoli, riconoscendole un compenso lordo di 91mila euro. La dottoressa ha un contratto di consulenze con la Regione dal 2005, svolge e ha svolto presso il Comune di Trevi prima l’incarico di assessore ai servizi sociali e ora di di vicesindaco. La Regione Umbria in questi quattro anni di consulenza ha sostenuto un costo di oltre 200mila euro per questo incarico e, vista la situazione economica del Paese, è evidente che sarebbe opportuno non attivare consulenze esterne, utilizzando invece le risorse interne della Regione”. La presidente Catiuscia Marini ha risposto spiegando che “la dottoressa è coinvolta nel 'Progetto sangue', frutto di un accordo che riguarda il 'Centro nazionale sangue' e gli adempimenti previsti dall’accordo tra Governo e Regioni relativamente alla strumentazione strutturale, organizzativa e tecnologica delle attività sanitarie dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta e sulle visite di verifica. Sono state fissate risorse nazionali con appositi fondi ministeriali per l’implementazione di questo programma. La struttura regionale ha proceduto a pubblicare due avvisi pubblici di valutazione comparativa per due incarichi, uno per il profilo giuridico-amministrativo e uno per il profilo economico-finanziario come previsto dai requisiti del programma nazionale. La cifra evidenziata non è il compenso, ma è il costo complessivo con gli oneri anche a carico dell’Ente Regione che sottoscrive il contratto: poi c’è il lordo che è circa la metà del costo complessivo. Un lordo che per le collaborazioni non comprende ferie e malattie, a differenza del personale dipendente dell’Ente. La Commissione tecnica ha svolto una comparazione dei curricula attraverso punteggi di valutazione, con la massima trasparenza, in base alle precedenti esperienze lavorative presso Enti pubblici o privati nelle materie oggetto dell’incarico: procedure di accreditamento dei centri trasfusionali, certificazione e partecipazione a corsi, conoscenza della lingua straniera inglese. È stata fatta la procedura comparativa, la dottoressa ha avuto un punteggio di 88 su 100. I precedenti incarichi ricoperti da questa Amministrazione sono essenzialmente tre, sempre su progetti ministeriali: uno risalente al periodo 2006 – 2007, uno nel 2008 – 2009 (buone pratiche nei disturbi alimentari) e un terzo programma sulla donazione degli organi, che ci ha permesso di essere la prima Regione italiana in questo progetto”. Monni ha replicato chiedendo se “con in tutto il personale della Regione, milletrecento dipendenti, davvero non c'era una persona in grado di ricoprire queste funzioni. Chi ottiene queste consulenze, per coincidenza, è

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anche un dirigente e un amministratore del centrosinistra. In questo momento drammatico forse era opportuno che questi soldi si risparmiassero. Se avete necessità di trovare una persona competente fate un bando pubblico e assumete a tempo indeterminato”. “ASSISTENZA ESTERNA QUASI IMPOSTA E ILLEGALITÀ DIFFUSA” - ZAFFINI (FD'I) INTERROGA SUL PROSPERIUS DI UMBERTIDE – MARINI: “MAI RICEVUTO SEGNALAZIONI, ISTITUTO MOLTO QUALIFICATO PER RIABILITAZIONE” Perugia, 21 gennaio 2014 - Franco Zaffini (capogruppo Fratelli d'Italia) nella interrogazione discussa nel question time di oggi chiede chiarimenti “urgenti” sull'assistenza ai pazienti ricoverati presso l'Istituto Prosperius Tiberino di Umbertide” parlando anche di situazione di “illegalità diffusa” determinata dalla forma societaria misto pubblico-privato in cui la maggioranza delle azioni è in mano a questo ultimo, “modalità vietata dalla legge (Dlgs 'n.229/99') rispetto alla quale aspetto ancora risposta ad una mia interrogazione”. Zaffini nello specifico chiedeva conto di quanto evidenziato da “numerose segnalazioni di cittadini i quali lamentano il fatto che da parte dell'amministrazione dell'Istituto si eserciterebbero pressioni sui pazienti, o i loro parenti, per integrare l'assistenza fornita con prestazioni di operatori privati, a pagamento. Una prassi consueta – ha spiegato - attuata con insistenza e con modalità tali da mettere addirittura in discussione la permanenza del malato presso il centro. Se accertati tali fatti sarebbero gravissimi considerando l’istituto Prosperius riceve dalla Regione delle rette in virtù delle particolari patologie che gestisce, che vanno dai 230 ai 290 euro al giorno”. La presidente Catiuscia Marini, ha risposto all'interrogazione invitando Zaffini ad una maggiore cautela nell’uso di “termini come illegalità diffusa o mancanza di legalità” in una delle strutture una delle strutture “più qualificate del sistema riabilitativo regionale, riguardante la riconversione di gran parte dell’ospedale di Umbertide”. L'istituto Prosperius, ha spiegato Marini, nasce dentro una sperimentazione prevista dalla cosiddetta “legge Bindi nel 99 e ha riguardato anche la riconversione di gran parte dell’ospedale di Umbertide e oggi rappresenta con Trevi, un centro di riabilitazione tra i più importanti, con i suoi 111 posti complessivi, con l'accreditamento istituzionale riconosciuto dalla Regione nel 2013. In virtù di ciò – ha spiegato - la struttura è sottoposta a rigorosi e stringenti controlli per il mantenimento e la verifica di tutti i requisiti. Attualmente l’istituto Prosperius ha 85 operatori, 19 os, 4 ausiliari, 26 infermieri 6 medici, 31 fisioterapisti, 4 massoterapisti, uno psicologo e un dietista per un totale complessivo di 85 operatori superiore a quello previsto dalla tabella ministeriale. Alla Regione come Ente e alla azienda Asl non sono mai venute formali richieste da parte di

cittadini e pazienti rispetto alla possibilità di avere assistenza autonoma, che è una scelta autonoma del paziente, e non è né sostitutiva né integrativa del personale obbligatorio”. Zaffini nella replica nel precisare che “ad essere messa in discussione non è la qualità dei servizi offerti dal Prosperius, di natura privata e pagate dalla Regione con rette talmente significative, 290 euro al giorno, tali da far evitare al numeroso personale di chiedere ai parenti di assistere i malati con operatori privati”. Zaffini ha ribattuto infine sulla l’obiezione sulla situazione di “illegalità” cui aveva fatto riferimento ricordando che “la sperimentazione prevista dalla legge Bindi va avanti dal '98, e quindi non può essere certo definita ancora come tale. Su questo punto aspetto ancora una risposta ad una mia ormai vecchia interrogazione”. “GRAVI RITARDI PER IL BANDO DELL'OSPEDALE UNICO DI NARNI-AMELIA” - NEVI (FI) INTERROGA MARINI CHE RISPONDE: “PROGRAMMA DI INVESTIMENTI DELLO STATO, ASPETTIAMO PARERE MINISTERO DELLA SALUTE” Perugia, 21 gennaio 2014 - Il capogruppo regionale di Forza Italia, Raffaele Nevi, ha illustrato oggi in Aula l'interrogazione - question time con cui sollecitava chiarimenti sui “gravi ritardi nella presentazione del bando per la realizzazione dell'ospedale unico di Narni-Amelia”. Nevi chiedeva anche quali misure la Regione intende adottare “per scongiurare i ritardi nella realizzazione dell’opera”, ritenuta “necessaria” per sgravare l’ospedale Santa Maria di Terni e farlo diventare sempre più l’ospedale dell’alta specialità, garantendo al tempo stesso ai cittadini di Narni di non essere scaraventati fuori dall’ospedale senza avere una struttura che possa accoglierli, quando la loro condizione non dovesse essere più idonea ad essere trattata in famiglia”. Nevi ha ricordato che nel marzo 2012 era stato sottoscritto un accordo di programma tra Regione, Provincia e Comuni “per la realizzazione di una struttura una che avrebbe dovuto vedere la luce nel 2015 e i lavori sarebbero dovuti iniziare nel 2013. Ad oggi c’è una impasse, dovuta sembrerebbe a fondi ministeriali che non arrivano, anche se – ha aggiunto Nevi - risulta ci fosse anche un impegno a anticipare per accelerare i tempi. E negli ultimi giorni finalmente anche il sindaco di Narni, oltre all’opposizione, in particolare i colleghi di Forza Italia, ha posto il problema”. La presidente Catiuscia Marini, nella sua risposta, ha ricordato che la costruzione dei nuovi ospedali e la ristrutturazione di quelli esistenti segue un programma di investimenti che viene finanziato con un apposito capitolo dello Stato, l’articolo 20 della legge 67 del 1988. “Nonostante la Regione Umbria abbia trasmesso dal 2008 una proposta di programma di riordino e di investimenti sulla rete sanitaria regionale – ha precisato – e in particolare per l’area del Trasimeno e di Narni Amelia,

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ma solo il 5 marzo 2013 sette Regioni italiane tra cui l’Umbria, hanno potuto sottoscrivere l’accordo di programma con il ministero della Salute, che indica risorse di 83 milioni di euro, di cui 53 a carico dello Stato e i restanti a carico del bilancio regionale. L’accordo di programma è stato sottoscritto solo il 5 marzo 2013 e per fortuna nel 2012 la Regione Umbria stipulò un protocollo d'intesa con i Comuni, un accordo che rivedeva il vecchio progetto dell’ospedale unico di Narni Amelia e lo riconvertiva, predisponendo una parte di posti letto per acuti e una parte, circa due terzi dell’ospedale, come centro di riabilitazione intensiva per la provincia di Terni. Proprio grazie anche a questa proposta che l’accordo di programma è stato sottoscritto dal ministero. L’investimento complessivo è di 49 milioni di euro circa: 19 milioni sono project financing, 16 milioni sono a carico del bilancio sanità della Regione e 18 milioni di euro vengono dallo Stato. Quindi due terzi delle risorse sono risorse del territorio e un terzo dello Stato. La Giunta ha trasmesso tutti gli interventi rimodulati e tutti gli atti al ministero già nel dicembre 2013. Ora serve che il ministero della Salute provveda a valutare le due proposte, quella dell’ospedale Narni Amelia e quello del riordino degli investimenti per gli ospedali dell’area del Trasimeno. Dovrà chiedere il parere al Nucleo di Valutazione degli investimenti pubblici in sanità, che è un organismo del Governo nazionale, volto a valutare la proposta e autorizzare definitivamente di entrare nelle procedure. Appena riceveremo il parere positivo, la Regione potrà adottare formalmente tutte le modifiche dell’accordo e trasmettere l’autorizzazione definitiva all’azienda sanitaria di Terni perché entri nella fase della progettazione e dell’appalto concorso per la progettazione definitiva e per la realizzazione. Auspichiamo che il ministero, nel mese di febbraiomarzo, possa adempiere a tutte le valutazioni di pertinenza ed autorizzare la parte di nostra competenza”. Il capogruppo Nevi ha replicato dicendo di attendere che “almeno questa volta alle parole seguano i fatti. Mi pare che ci siano tutte le condizioni affinché si possa portare a casa questo risultato”. “GRANDE ATTENZIONE DELLA REGIONE NEI CONFRONTI DEGLI ANZIANI E DEI NON AUTOSUFFICIENTI, LE MISURE CONTENUTE NEL DAP AMPLIERANNO LE POSSIBILITÀ DI ASSISTENZA” - NOTA DI SMACCHI (PD) Il consigliere regionale del Partito democratico Andrea Smacchi commenta i dati contenuti nel Dap 2014-2016 che fanno riferimento alla non autosufficienza ed alle residenze sanitarie assistite: previsto un forte incremento di posti letto e la valorizzazione di strutture e professionalità già presenti sul territorio regionale. Perugia, 22 gennaio 2014 - “Le linee di indirizzo contenute nel Dap costituiscono un segnale concreto di forte attenzione nei confronti degli an-

ziani e non autosufficienti, categorie e fasce di età in costante crescita anche in Umbria, nei confronti delle quali, anche in periodi di spending review, la nostra Regione vuole continuare a dare risposte puntuali e di qualità, valorizzando a pieno il grande patrimonio di strutture e professionalità ad oggi presenti su tutto il territorio”. Lo afferma il consigliere regionale del Partito democratico Andrea Smacchi, rilevando come la Regione abbia “confermato un impegno importante di risorse, pari a 4 milioni e 750 mila euro, come quota di ripartizione del fondo nazionale per la non autosufficienza e la programmazione triennale verrà ridefinita nel bilancio regionale”. “Nei dati emersi in Commissione Sanità e Servizi sociali durante l'ultima riunione, dedicata agli aspetti del Piano regionale integrato per la non autosufficienza ed alle residenze sanitarie assistite (Rsa) emerge – sottolinea Smacchi - una propensione marcata, soprattutto nell'ultimo periodo, a tenere gli anziani in casa ed utilizzare la pensione come rendita familiare, piuttosto che usufruire delle residenze protette (il tetto da raggiungere è di 2.280 posti letto in tutta l'Umbria in residenza protetta). Sul versante delle Rsa, che sono interamente a carico del sistema sanitario regionale, nel biennio 2014 – 2016 saranno attivati tutti i 400 posti previsti, rispetto ai 193 attivi ad oggi dei quali 10 all'Easp di Gualdo Tadino, 90 nel perugino, 20 a Marsciano, 8 a Pantalla e 12 nel Trasimeno. In totale 140 posti attivi solo nella Asl 1 dove ne erano previsti 233, pertanto ne dovranno essere realizzati altri 93 che saranno distribuiti secondo quanto previsto nel piano, 18 ad Umbertide, 16 a Città di Castello, 14 a Branca, 15 ad Assisi ed 8 nel Trasimeno per un totale di 81, cifra molto vicina agli obiettivi previsionali. Viene sostanzialmente confermato l'indirizzo ad una forte propensione dei servizi per la non autosufficienza su tutto il territorio regionale attraverso l'individuazione di un percorso per step che prevede un primo passaggio in Rsa in ospedale, propedeutico al trasferimento presso le strutture che operano già da tempo, tenuto conto che il periodo di permanenza non può superare i sessanta giorni”. “In questo contesto – conclude - può essere portata ad esempio struttura dell'Easp di Gualdo Tadino (struttura convenzionata) che da anni rappresenta un punto di riferimento di eccellenza per tutto il territorio dell'alto Chiascio e non solo, che dalla nuova programmazione del Prina dovrà vedere il proprio ruolo rafforzato anche in virtù delle prospettive di riutilizzo dell'ex ospedale Calai”. AUDIZIONE DEL DIRETTORE GENERALE DELLA ASL UMBRIA 2 SULL’ACCORPAMENTO DELLE ASL E SULLA “MINIMA DIMINUZIONE DEI DIPARTIMENTI” - RICHIESTA DI NEVI (FI) ALLA TERZA COMMISSIONE Perugia, 22 gennaio 2014 – Il capogruppo regionale di Forza Italia, Raffaele Nevi, ha chiesto ufficialmente al presidente della Commissione

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sanità, Massimo Buconi, di convocare in audizione il direttore generale della Asl Umbria 2, Sandro Fratini, “per comprendere quali criteri abbiano portato a fare scelte che appaiono poco razionali e che, di fatto, lasciano inalterato il numero dei dipartimenti presenti nelle due vecchie Asl di Terni e Foligno”. “Prima dell’accorpamento – spiega Nevi - erano presenti 20 dipartimenti. Dopo l’accorpamento in un’unica Asl se ne propongono 17. Ciò appare a molti in contrasto con i contenuti della riforma, che mirava proprio a razionalizzare e quindi diminuire le strutture complesse come i dipartimenti. Il sospetto - conclude Raffaele Nevi - è che si siano creati evidenti doppioni, che hanno come scopo ultimo quello di avere più poltrone da utilizzare per aumentare il consenso elettorale”. “OSPEDALE FOLIGNO: DISAGI PER MANCATA PRESA DI SERVIZIO NUOVO RESPONSABILE REPARTO OTORINOLARINGOIATRIA” INTERROGAZIONE DI MONACELLI (UDC) Il capogruppo regionale dell'Udc, Sandra Monacelli, con una interrogazione alla Giunta regionale, punta il dito sui “disagi” all'interno dell'ospedale San Giovanni Battista di Foligno derivanti dalla “mancata presa di servizio del nuovo responsabile del reparto di otorinolaringoiatria”. Monacelli sollecita l'Esecutivo a intervenire per risolvere una “gravissima e inconcepibile” situazione che procura danno a uno dei reparti “più qualificati del sistema sanitario umbro, e crea fortissimi disagi tra gli utenti”. Perugia, 23 gennaio 2014 - Il capogruppo regionale dell'Udc, Sandra Monacelli, con una interrogazione alla Giunta regionale, punta il dito sui “disagi” all'interno dell'ospedale San Giovanni Battista di Foligno derivanti dalla “mancata presa di servizio del nuovo responsabile del reparto di otorinolaringoiatria”. L'esponente dell'Udc chiede quindi come l'Esecutivo intenda intervenire per “risolvere rapidamente questa gravissima e inconcepibile situazione che procura danno a uno dei reparti più qualificati del sistema sanitario umbro, e crea fortissimi disagi tra gli utenti, molti dei quali in lista di attesa e altri addirittura che hanno superato i limiti dei tempi di attesa”. Monacelli spiega nell'interrogazione che “il reparto di otorinolaringoiatria dell'Ospedale San Giovanni Battista di Foligno, il cui esponsabile Pier Giorgio Giacomini ha cessato il servizio il 30 settembre 2013, è una eccellenza nel panorama sanitario regionale e un punto di riferimento per un ampio bacino di utenza. In attesa della nomina del nuovo responsabile – aggiunge il capogruppo Udc -, i dirigenti medici, pur non ricevendo alcuna comunicazione ufficiale da parte della direzione ospedaliera, hanno proseguito il proprio servizio senza interruzione di alcuna prestazione, ed hanno chiesto alla direzione ospedaliera, senza avere alcuna risposta, di conoscere chi sarebbe stato chiamato a coprire gli obblighi legali di responsa-

bile della struttura”. L'esponente dell'Udc spiega infine che nel mese di novembre 2013 è stato presentato ai primari il nuovo responsabile “Fabrizio Longari che ad oggi non ha ancora preso servizio. In questa situazione - conclude - le liste operatorie non sono state firmate e, in data 22 gennaio 2014, il direttore sanitario, su indicazione del direttore generale, ha sospeso l'attività chirurgica del reparto Otorinolaringoiatria, senza indicare alcuna data per la sua ripresa”. TERZA COMMISSIONE: ACCELERAZIONE PER LE PROPOSTE DI LEGGE SU ANIMALI DA AFFEZIONE E CANNABIS PER USO TERAPEUTICO Perugia, 27 gennaio 2014 – Nella riunione odierna, la Terza Commissione di Palazzo Cesaroni ha fatto il punto su due proposte di legge di iniziativa dei consiglieri Oliviero Dottorini (“Norme in materia di tutela degli animali da affezione e lotta al randagismo”) e Damiano Stufara (“Somministrazione ad uso terapeutico dei farmaci cannabinoidi”). Il presidente della Commissione Massimo Buconi ha ravvisato per entrambi gli atti, da tempo depositati e sottoposti ad istruttoria, la necessità che siano “portati a decisione”. Il testo della proposta di legge di Dottorini (IdV) è stato integrato con le osservazioni degli uffici della Giunta e dell'Assemblea legislativa. Alla luce di tali integrazioni, il presidente della Commissione, Massimo Buconi, ha deciso di convocare in tempi brevi, perché la nuova legge dovrebbe incastrarsi con il testo unico sulla sanità, un'audizione “più ampia e partecipata possibile”. La Giunta ha anche inviato in Commissione un testo contenente proposte legislative redatto dai responsabili dell'Enpa. Si terrà conto anche di questo parere propositivo. Accelerazione anche sulla proposta di legge di Stufara (Prc) inerente la somministrazione di farmaci cannabinoidi tramite il sistema sanitario regionale, presentata più di un anno fa e già sottoposta a partecipazione pubblica. In questo lasso di tempo, ha fatto rilevare Stufara, si sono moltiplicate le Regioni che hanno già legiferato in materia (Abruzzo, Toscana, Marche, Veneto, Puglia, Friuli), approvando “all'unanimità e senza contrapposizioni politiche” l'introduzione dei cannabinoidi nelle cure di patologie particolarmente afflittive, mentre analoghe iniziative legislative sono portate avanti anche a livello nazionale e in Parlamento. “Dobbiamo una risposta ai malati e a coloro che sono venuti a discuterne in audizione – ha detto il capogruppo di Rifondazione comunista – perché si tratta di una disciplina di civiltà rispetto a una gamma di patologie che possono essere sensibilmente alleviate”. Concludendo i lavori, il presidente Buconi ha detto che “è necessario portare a decisione l'atto che necessita comunque, riguardando il sistema sanitario regionale, di una precisa istruttoria della Giunta regionale, mentre gli uffici del Consiglio aggiorneranno la propria istruttoria, segnalando ai membri della

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Commissione l'evoluzione normativa occorsa nella altre regioni italiane, che sull'introduzione dei farmaci cannabinoidi hanno già legiferato”. “ASSEGNAZIONE ALL'OSPEDALE COMPRENSORIALE GUBBIO-GUALDO TADINO, ANZICHE' ALL'EASP, DI 14 POSTI LETTO RSA” – MONACELLI (UDC) INTERROGA LA GIUNTA SUL PIANO INTEGRATO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA Il capogruppo dell'Udc, Sandra Monacelli ha presentato una interrogazione alla Giunta regionale con la quale chiede chiarimenti circa le motivazioni che hanno portato ad assegnare all'ospedale comprensoriale Gubbio-Gualdo Tadino e non all'Easp (Ente di assistenza e servizi alla persona) 14 posti letto di Rsa”. E nel chiedere “quale ruolo avrà questo Ente nel prossimo futuro, alla luce anche dell'accordo di programma sottoscritto recentemente dalla Regione sulla riapertura dell'ex ospedale Calai”, Monacelli ricorda che “la programmazione del Prina (Piano regionale integrato per la non autosufficienza) 2014-2016 prevede la realizzazione di 400 posti letto in Rsa (Residenza sanitaria assistita) in Umbria, dei quali sono attualmente attivi circa la metà”. Perugia, 27 gennaio 2014 - “Quali motivazione hanno portato ad assegnare all'ospedale comprensoriale Gubbio-Gualdo Tadino e non all'Easp (Ente di assistenza e servizi alla persona) 14 posti letto di Rsa”, ed ancora, “quale ruolo dovrà avere questo Ente nel prossimo futuro, alla luce anche dell'accordo di programma sottoscritto recentemente dalla Regione sulla riapertura dell'ex ospedale Calai”. È quanto chiede, attraverso una interrogazione alla Giunta regionale, il capogruppo dell'Udc, Sandra Monacelli ricordando come “la programmazione del Prina (Piano regionale integrato per la non autosufficienza) 2014-2016 prevede la realizzazione di 400 posti letto in Rsa (Residenza sanitaria assistita) in Umbria, dei quali sono attualmente attivi circa la metà”. “La Giunta regionale – scrive nel suo atto ispettivo il capogruppo centrista - ha stabilito di attivare tutti i posti letto entro il 2015. Nell'Ausl Umbria 1 sono previsti 233 posti letto, dei quali risultano attivi 140 così ripartiti: 10 posti per l'Alto Chiascio (Gualdo Tadino), 90 nel Perugino, 20 a Marsciano, 8 a Pantalla e 12 per il Trasimeno (Città della Pieve). Dei restanti 93 posti letto ne saranno: 18 a Umbertide, 16 a Città di Castello, 14 a Branca, 15 ad Assisi e 8 a Città della Pieve”. Monacelli ricorda che, “nell'Alto Chiascio è presente da anni, a Gualdo Tadino, una struttura pubblica (Easp) ed il protocollo di intesa stilato tra Comune di Gualdo Tadino, Ausl 1 e Regione dell'Umbria sulla riapertura della struttura ex ospedale Calai prevede il trasferimento dell'Easp nei locali dell'ex nosocomio, con pagamento di una locazione da parte dell'Ente all'Ausl 1, della quale una copertura fondamentale è prevista dagli introiti provenienti dai posti di Rsa. Nonostante un accordo preesistente, l'Easp ha

visto non più finanziati i 12 posti letto della Comunità alloggio per disabili adulti”. Monacelli, nella sua interrogazione rileva quindi che “dei 10 posti assegnati di Rsa all'Easp, mediamente ne vengono coperti circa la metà. L'assegnazione di 14 posti letto di Rsa all'ospedale comprensoriale di Gubbio-Gualdo Tadino rischierebbe di limitare ulteriormente, se non azzerare, l'invio dei pazienti all'Easp, dato che attualmente non viene già rispettata la copertura dei dieci posti previsti, con ricadute negative sia sotto il profilo della qualità del servizio che delle entrate finanziarie necessarie all'ente per la sua sopravvivenza. In altre situazioni (Città della Pieve) – conclude - i posti di Rsa sono stati assegnati alla stessa struttura”. “PRESUNTA DIFFORMITÀ DEL CAMPIONE PRESENTATO IN SEDE DI GARA DA QUELLO FORNITO AGLI ANZIANI E ALLA STRUTTURE OSPEDALIERE” - UNA INTERROGAZIONE DI NEVI (FI) SUI PANNOLONI PER ANZIANI Perugia, 31 gennaio 2014 - “Dopo i casi e le segnalazioni evidenziate dal collega Orfeo Goracci circa la bassa qualità dei pannoloni per anziani forniti dalla Asl nell'Eugubino, anche a Terni sta emergendo l'inadeguatezza del prodotto fornito”. Lo rileva il capogruppo di Forza Italia all'Assemblea legislativa dell'Umbria, Raffaele Nevi. Il consigliere di opposizione annuncia di aver “presentato un'interrogazione urgente alla Giunta di Palazzo Donini per capire quali siano stati i criteri qualitativi per la concessione della fornitura dei pannoloni, fatta con gara regionale centralizzata. È bene fugare – conclude - i sospetti che si stanno diffondendo in questi giorni circa la presunta difformità del campione presentato in sede di gara da quello fornito agli anziani e alla strutture ospedaliere”.

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SICUREZZA: “SOSTENERE CHE QUELLA PERCEPITA È PIÙ IMPORTANTE DI QUELLA REALE È INTELLIGENTE PUNTO DI PARTENZA PER RIPRISTINO LEGALITÀ A PERUGIA” BRUTTI (PRESIDENTE COMMISSIONE ANTIMAFIA) PLAUDE AL NUOVO QUESTORE Perugia, 8 gennaio 2014 - “Sostenere, come ha detto il nuovo questore Gugliotta, che la sicurezza percepita è di fatto più importante di quella reale è un'intelligente punto di partenza per continuare nell'operazione di ripristino della legalità a Perugia”. Lo scrive, in una nota, Paolo Brutti, presidente della Commissione regionale antimafia e antidroga, cogliendo nell'affermazione “quasi paradossale rilasciata da Gugliotta, toni positivi”. “Significa – aggiunge Brutti - non accontentarsi delle statistiche o di cifre che rientrino nella media e cercare un contatto con i cittadini in modo attivo. Condivido anche il suo richiamo sul pericolo di infiltrazioni e spero che con il suo operato si possano compiere azioni incisive in un territorio esposto più che mai alle insidie di una terribile crisi economica che – conclude -, scatena i peggiori avvoltoi”. SICUREZZA STRADALE: “MONITORAGGIO, AZIONI E INVESTIMENTI CONTRO UN FENOMENO DAI RILEVANTI COSTI SOCIALI ED ECONOMICI” - L'ASSESSORE VINTI ILLUSTRA IL DISEGNO DI LEGGE DELLA GIUNTA IN II COMMISSIONE L'assessore regionale Stefano Vinti è intervenuto oggi ai lavori della Seconda Commissione per illustrare il disegno di legge della Giunta “Disposizioni per la sicurezza stradale”. Il provvedimento prevede sistemi di monitoraggio, azioni e investimenti per porre un freno agli incidenti stradali, che tra il 2001 e il 2012 hanno provocato in Umbria oltre mille morti e 58mila feriti, con un costo stimabile in 5 miliardi 831 milioni di euro. Nel 2012 ci sono stati 50 morti e 3400 feriti, con un costo complessivo stimato in 320 milioni di euro, circa 350 euro annui per ogni cittadino umbro. Perugia, 14 gennaio 2014 – “Quello degli incidenti stradali è un fenomeno negativo e tragico che è costato all'Umbria migliaia di morti e decine di migliaia di feriti, anche gravi. Una piaga che, oltre ai dolorosi risvolti umani, ha delle conseguenze economiche per l'intera comunità regionale, in termini di spese sanitarie e previdenziali, incidenza sul sistema produttivo e sui bilanci delle famiglie”. Così l'assessore regionale Stefano Vinti ha presentato questa mattina il disegno di legge dell'Esecutivo di Palazzo Donini intitolato “Disposizioni per la sicurezza stradale”. Intervenendo nella Commissione presieduta da Gianfranco Chiacchieroni, Vinti ha messo in evidenza che “dal 2001 al 2012 gli incidenti hanno provocato in Umbria oltre mille morti e 58mila feriti, 4300 gravi. Nel solo 2012 ci sono stati 50

morti e 3400 feriti. L'incidentalità e mortalità più alta si registra nel percorso casa – lavoro e durante gli spostamenti legati all'attività lavorativa. Si tratta dunque di un fenomeno rilevante, da affrontare anche in termini di costi sociali complessivi (sanitari, previdenziali, produttivi, familiari) per il sistema regionale. Al di là dell'evidente e drammatico aspetto umano, tutto questo ha un costo stimabile in 350 euro annui per ogni cittadino umbro”. L'assessore ha poi spiegato che la sicurezza stradale per molti versi prescinde dalla viabilità, “paradossalmente le strade dissestate spingono a ridurre la velocità”, e che gli investimenti necessari sono difficili da quantificare con esattezza: “si tratta dell'avvio di un percorso, saranno necessarie tecnologie e interventi che altrove sono già la norma, ma su cui invece in Italia si investe un quarto di quanto avviene negli altri Paesi. Gli interventi su questa materia sono finanziati dallo Stato e cofinanziati dalla Regione ma ad oggi manca uno strumento per pianificare politiche efficaci e in grado di aggredire le criticità più urgenti in termini di numero di automobilisti coinvolti. Per fare questo servono dati certi e aggiornati su strade e tasso di incidenti registrati”. Al termine dell'illustrazione il presidente Chiacchieroni ha fissato per lunedì 3 febbraio l'audizione con i soggetti interessati alla materia del disegno di legge presentato oggi. LA LEGGE Tra i punti caratterizzanti della legge ci sono: il Piano triennale della sicurezza stradale, articolato in azioni annuali, con interventi sulle infrastrutture esistenti e su quelle in progetto. L'attività di coordinamento dei soggetti istituzionali coinvolti, in modo particolare i Comuni, per rinforzare l'opera di creazione di una cultura della sicurezza stradale. La creazione del Centro regionale umbro per il monitoraggio della sicurezza stradale, per poter agire con efficacia anche in base ai nuovi modelli sociali e di mobilità. La Consulta regionale per la sicurezza stradale, per svolgere opera di stimolo culturale e istituzionale. La nascita di un fondo per le vittime degli incidenti, per il sostegno economico e psicologico. L'istituzione di una giornata regionale sul tema, per sostenere la cultura della sicurezza sulle strade. GLI INTERVENTI Alfredo De Sio (Fd'I) ha espresso perplessità sulla congruità strumento della legge per affrontare la questione: “Gli interventi previsti sono importanti ma sembrano ridondanti la consulta e il centro di monitoraggio. Sarebbe preferibile inserire queste misure in una normativa unica su infrastrutture e sicurezza, anche per proseguire nella semplificazione legislativa”. Massimo Mantovani (Ncd) ha chiesto di quantificare con precisione le risorse necessarie agli interventi previsti. Manlio Mariotti (Pd) ha auspicato una riflessione “sull'utilizzo eccessivo dello strumento legislativo e dei vari fondi creati, che spesso non vengono alimentati”, valutando però positivi gli obiettivi del disegno di legge e necessario un intervento mirato alla costituzione di una politica per la sicurezza stradale. Roberto Carpinelli (Psi) ha invece ritenuto lo strumento legislativo “adeguato ad una normati-

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va così complessa”, osservando che i dati segnalano una inversione di tendenza e un calo dei sinistri nel 2012. “UNA RICOMPENSA PER CHI AIUTA A TROVARE GLI AVVELENATORI DEI CANI DI CITERNA” - CIRIGNONI (LEGA NORD) ANNUNCIA L'INIZIATIVA E AUSPICA L'INTERVENTO DI PREFETTO E QUESTORE

poltrona a spese della collettività. A questo punto – conclude – siamo convinti che sia meglio l’eliminazione di questa figura, visto che la legge assegna ai consiglieri regionali la facoltà di svolgere la funzione di garanti della condizione carceraria”.

Perugia, 21 gennaio 2014 - “Nel comune di Citerna i cittadini già esasperati e preoccupati a causa delle ondate di furti nelle abitazioni portati a segno anche di giorno, adesso devono affrontare un altrettanto odioso crimine, quello dell'avvelenamento dei cani di famiglia perpetrato da ignoti delinquenti che in pochi giorni ha già portato alla morte tra atroci sofferenze di dieci dei nostri fedeli amici a quattro zampe”. Lo dichiara il capogruppo leghista a Palazzo Cesaroni, Gianluca Cirignoni che annuncia di offrire una ricompensa di 2mila euro a chiunque denuncerà ai Carabinieri “gli avvelenatori dei cani di Citerna”. Il consigliere regionale spiega che “i migliori amici dell'uomo sono stati ammazzati con bocconi avvelenati gettati nel recinto delle case cui erano soliti fare la guardia, con ogni probabilità da quegli stessi criminali che sono soliti svaligiarle. Come a Pistrino dove il cagnolino Spillo è stato avvelenato con un boccone di mortadella, dopo essere stato mesi fa selvaggiamente picchiato dai ladri mentre faceva la guardia alla villetta dei suoi padroni. I cittadini del comune – aggiunge ormai si sentono nudi di fronte a criminali senza scrupoli che adesso hanno alzato il tiro, minacciando i fedeli amici di grandi e piccini, veri e propri componenti del nucleo familiare. Nel comune di Citerna si è superato il limite ed è necessario che, visto che il sindaco non ne è capace, siano il prefetto ed il questore ad attivarsi per garantire la sicurezza. Anche per evitare che qualche cittadino esasperato cominci a pensare di farsi giustizia da sé”. GARANTE DETENUTI: “CAMBIATO IL QUORUM PER L’ELEZIONE, ENNESIMA DECISIONE CHE MIRA ALLA SPARTIZIONE DI UNA POLTRONA A SPESE DELLA COLLETTIVITÀ” - NOTA DI NEVI (FI) Perugia, 30 gennaio 2014 - “Anche l’elezione del Garante dei detenuti sarà l’ennesima occasione della maggioranza per spartirsi le poltrone”: è il commento di Raffaele Nevi, capogruppo di Forza Italia nell'Assemblea legislativa dell'Umbria, a margine della riunione odierna della Prima commissione consiliare in cui sono stati modificati i termini per l’elezione del Garante. “Questa maggioranza divisa su tutto – spiega Nevi – non era riuscita ad eleggere il Garante dei detenuti, così oggi, con l’ennesima, vergognosa, indecente decisione ha abbassato il quorum per l’elezione del Garante, al solo scopo di spartirsi un’altra

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TERZA COMMISSIONE: PARERE FAVOREVOLE SUL REGOLAMENTO ATTUATIVO PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE SOCIALE Parere favorevole, a maggioranza, della Terza commissione consiliare sulla proposta di regolamento attuativo per l'edilizia residenziale sociale, che consentirà di incrementare il patrimonio abitativo attraverso varie tipologie d'intervento, prima fra tutte la locazione a canone sociale o concordato, e di promuovere tutte le azioni possibili per garantire il diritto all'abitazione alle famiglie in condizioni di emergenza e a particolari categorie sociali. Perugia, 20 gennaio 2014 – La Terza commissione di Palazzo Cesaroni ha dato parere favorevole a maggioranza, con l'astensione dei consiglieri di opposizione Valentino (FI) e Cirignoni (Lega), il regolamento attuativo della legge “23/2003” che detta “Norme di riordino in materia di edilizia residenziale sociale”, che consentirà di incrementare il patrimonio abitativo attraverso varie tipologie d'intervento, prima fra tutte la locazione a canone sociale o concordato, e di promuovere tutte le azioni possibili per garantire il diritto all'abitazione alle famiglie in condizioni di emergenza e a particolari categorie sociali. Soddisfatto l'assessore regionale Stefano Vinti: “una legge attesa da almeno diecimila famiglie umbre interessate ad un alloggio pubblico e alle prese con varie difficoltà”. Ecco le novità salienti rispetto al corpo della legge “23/2003”, già modificata con legge regionale “15/2012”: introdotti i concetti di “alloggio sociale” e “servizio abitativo”, necessari per definire le caratteristiche e i requisiti del patrimonio di edilizia pubblica, al fine di esentarlo dall'obbligo di notifica degli aiuti di Stato (ai sensi degli articoli 87 e 88 del Trattato istitutivo della Comunità europea). Sarà possibile realizzare, in alternativa alla tradizionale programmazione pluriennale che spesso comporta tempi troppo lunghi tra lo stanziamento delle risorse e la loro effettiva spesa, singoli interventi, in modo da rispondere con rapidità alle necessità manifestate dalle categorie sociali che non trovano soluzioni alloggiative adeguate alle proprie condizioni economiche. Ridotta da 25 a 9 membri la composizione del Comitato permanente per l'edilizia residenziale, che ha il compito di formulare pareri e proposte per la programmazione regionale; istituito l'Osservatorio della condizione abitativa, per rilevare i fabbisogni e monitorare la situazione sul territorio. I bandi potranno essere emanati con cadenza biennale anche dall'Unione dei Comuni, qualora costituita, con possibili intese fra comuni limitrofi dove vi sono eccedenze di alloggi; modificati i tempi di approvazione delle graduatorie: 90 giorni per i Comuni che hanno meno di 500 domande e 120 giorni per chi ne ha di più. Ridisegnate le commissioni comunali di assegnazione con 5 membri, tra i quali 2 esperti in materie giuridico-amministrative esterni al Comune e un rappresentante delle organizzazioni sindacali degli inquilini. Nello specifico, il Rego-

lamento disciplina alcuni aspetti riguardanti la composizione del nucleo familiare aspirante all'assegnazione: 12mila euro il limite massimo di Isee per concorrere ai bandi (prima ci si basava solo sul reddito); i nuclei familiari non devono essere proprietari di alloggi idonei e il regolamento stabilisce i parametri di tale idoneità, sia come consistenza che come reddito da fabbricati. Per la formazione delle graduatorie di assegnazione particolare valenza viene attribuita a nuclei con presenza di minori, disabili e anziani, nonché alle coppie di nuova costituzione. Saranno prioritarie anche condizioni di emergenza abitativa quali sfratti e ordinanze di sgombero, nonché lo stato dell'immobile occupato (mediocre o scadente) oppure il sovraffollamento. “FONDI PER LA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA NELLA REGIONE UMBRIA . PANORAMICA NAZIONALE E RIFLESSI SUL TERRITORIO” - GORACCI (COMUNISTA UMBRO) INTERROGA LA GIUNTA REGIONALE Il consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro) ha presentato una interrogazione alla Giunta regionale per sapere se “da parte del Governo nazionale siano pervenuti chiarimenti e precisazioni di tipo normativo rispetto al destino dei fondi per la Cassa integrazione in deroga” e nel caso “quali contorni presentano le eventuali novità intervenute”. Tutto ciò, come spiega nel suo atto ispettivo, per avere chiarezza rispetto al futuro degli ammortizzatori sociali e alle modalità della loro erogazione. Goracci giudica positivamente l'esito dell'incontro che l'assessore Vincenzo Riommi ha avuto nei giorni scorsi con i rappresentanti delle banche. Perugia, 23 gennaio 2014 – Il consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro) ha presentato una interrogazione alla Giunta regionale per sapere se “da parte del Governo nazionale siano pervenuti chiarimenti e precisazioni di tipo normativo rispetto al destino dei fondi per la Cassa integrazione in deroga” e nel caso “quali contorni presentano le eventuali novità intervenute”. Goracci chiede tutto ciò, come specifica nel suo atto, “alla luce dell’esigenza di un quadro minimo di chiarezza rispetto al futuro degli ammortizzatori sociali e alle modalità della loro erogazione, giudicando inoltre positivamente l'esito dell'incontro che l'assessore Vincenzo Riommi ha avuto nei giorni scorsi con i rappresentanti delle banche”. In premessa del suo documento ispettivo, Goracci evidenzia come “la situazione sociale del Paese si connota per un’estrema, crescente pesantezza delle condizioni di vita dei lavoratori, colpiti più di ogni altro soggetto dalla desertificazione produttiva ( oltre 1milione 800 mila i posti di lavoro persi dall’inizio della crisi, secondo dati diffusi da Confindustria), dalla perdita di potere d’acquisto di salari e stipendi, dai tagli allo Stato sociale. In questo quadro – scrive -, l’incertezza colpisce anche la situazione degli ammortizzatori

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sociali, unico salvagente per vasti settori del mondo lavorativo violentemente scossi dalla recessione ( 515 mila i lavoratori in Cig a zero ore nel 2013, 1milione 75 mila di ore di Cig richieste e autorizzate l’anno scorso, secondo dati Inps elaborati dalla Cgil). Il panorama riscontrato e certificato a livello nazionale – aggiunge - non incontra certamente, nella Regione Umbria, segnali in controtendenza, anzi, per alcuni aspetti, la crisi pare mordere, nei nostri territori, in maniera più forte che in altri, aggiungendosi alle tradizionali debolezze strutturali dell’apparato produttivo”. Per Goracci, quindi, “in tale contesto, si nota l’aumento considerevole delle richieste di Cassa integrazione nella Regione Umbria (nel 2013 +11 per cento rispetto al 2012, secondo dati degli ultimi mesi del 2013 diffusi dall’Osservatorio nazionale sulla Cassa integrazione della Cgil ). Secondo quanto comunicato dalla Giunta poco prima delle festività natalizie – va avanti l'esponente della sinistra -, la Regione Umbria procederà, nei primi tre mesi del 2014, a garantire le stesse modalità operative vigenti nell’anno 2013 per quanto concerne la corresponsione degli assegni di Cassa integrazione in deroga, in attesa di nuove e più dettagliate normative a livello nazionale. Prendendo a riferimento i dati illustrati dalla Giunta regionale, a fine novembre 2013 – ricorda Goracci -, nella nostra regione, erano oltre 11 mila le domande di Cassa integrazione in deroga, coinvolgenti un tessuto di 3 mila 100 unità produttive e di poco più di 15 mila lavoratori, di cui quasi 7 mila donne, con circa 37 milioni di euro di risorse attivate, a fronte di richieste giacenti e bloccate per esaurimento dei fondi disponibili per un ammontare di circa 4 milioni di euro”. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria LUDOPATIA: “NON GIOCARTI LA VITA. PREVENZIONE E CONTRASTO ALLA DIPENDENZA DA GIOCO D’AZZARDO“ - SABATO 1 FEBBRAIO MONACELLI (UDC) AL CONVEGNO DI TODI Perugia, 30 gennaio 2014 - “Non giocarti la vita. Prevenzione e contrasto alla dipendenza da gioco d’azzardo“ è il titolo del convegno incentrato sul gioco patologico (ludopatia) a cui parteciperà il capogruppo Udc all'Assemblea legislativa dell'Umbria, Sandra Monacelli. Durante l'incontro che si svolgerà sabato 1 febbraio, alle ore 16,30, presso la sala del Consiglio comunale di Todi - le autorità presenti, insieme a rappresentati delle forze dell'ordine e delle scuole superiori del territorio, si confronteranno su come le amministrazioni pubbliche possano arginare un fenomeno tanto complesso quanto dilagante come il gioco d'azzardo patologico. Proprio sul contrasto alla ludopatia, il consigliere Sandra Monacelli ha presentato una proposta di legge, attualmente in discussione presso l'Assemblea di Palazzo Cesa-

roni, che prevede “la regolamentazione dell'accesso al gioco lecito, disciplinando, tra l'altro, il rispetto delle distanze delle sale giochi da determinati luoghi e vietando ogni forma di pubblicità e la partecipazione ai giochi dei minorenni”. Al convegno parteciperanno, oltre ai promotori, i consiglieri comunali Moreno Primieri e Floriano Pizzichini, fra i firmatari di un ordine del giorno presentato alla massima assise tuderte, il dirigente del Sert della Media Valle del Tevere, Mariano Pedetti e il presidente Adoc Umbria Angelo Garofalo. GARANTE DETENUTI: ABBASSARE IL QUORUM PER L'ELEZIONE DOPO LA TERZA VOTAZIONE – LA PRIMA COMMISSIONE APPROVA A MAGGIORANZA LA PROPOSTA DI MODIFICA DELLA LEGGE. IL DIBATTITO E GLI ALTRI EMENDAMENTI La Prima commissione dell'Assemblea legislativa ha approvato a maggioranza, con il voto contrario delle opposizioni, la proposta di modifica (primo firmatario Oliviero Dottorini - Idv) della legge regionale “n.13/2006 - Istituzione del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale”. La proposta di legge, sottoscritta anche da Damiano Stufara (Prc – Fds) e Renato Locchi (Pd), a partire dalla quarta votazione, abbassa il quorum necessario all'elezione, rendendo sufficiente la maggioranza assoluta dei consiglieri e non più quella dei due terzi. Sì anche all'emendamento Mariotti (Pd) che prevede una maggiore discrezionalità, solo in riduzione, del compenso previsto per il Garante. Perugia, 30 gennaio 2014 – La Prima commissione dell'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato a maggioranza la proposta di legge che, a partire dalla quarta votazione, abbassa il quorum necessario all'elezione del Garante dei detenuti, rendendo sufficiente la maggioranza assoluta dei consiglieri e non più quella dei due terzi. La modifica alla legge “n.13/2006” che istituisce la figura del “Garante delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale” è stata richiesta da Oliviero Dottorini (Idv), primo firmatario di un atto poi sottoscritto anche dai capigruppo di Rifondazione comunista, Damiano Stufara e Partito democratico, Renato Locchi. La proposta di legge (contro cui hanno votato Forza Italia, Nuovo Centrodestra, Fratelli d'Italia e Unione di centro) mira ad “evitare una situazione di stallo che provocherebbe l'inefficacia della legge stessa, con la presente proposta di legge regionale si intende prevedere che, nel caso dopo la terza votazione non si sia raggiunta la maggioranza dei 2/3 richiesta, la designazione possa avvenire anche con la maggioranza assoluta dei Consiglieri regionali assegnati, a partire dalla quarta votazione”. La maggioranza qualificata prevista dalla legge del 2006, infatti, “se da un lato garantisce la massima condivisione nel-

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l'individuazione del Garante, potrebbe comportare la difficoltà di pervenire alla designazione, nel caso risultasse impossibile addivenire ad un accordo”. Relativamente al trattamento economico del Garante, la Commissione ha respinto (5 no della maggioranza e 4 sì) la proposta di Andrea Lignani Marchesani (Fd'I) di ridurne sensibilmente l'indennità mensile (facendola diventare una indennità annuale), ora “pari al 20 per cento dell'indennità mensile lorda spettante ai consiglieri regionali”. È stato invece accolto (6 sì e 4 astensioni dell'opposizione) l'emendamento di Manlio Mariotti (Pd) che considera quel 20 per cento un tetto massimo e non una percentuale obbligatoria (spetterà alla Giunta stabilire l'entità precisa dell'indennità). I commissari hanno infine convenuto sull'opportunità di portare alla discussione d'Aula una ulteriore ipotesi di modifica che preveda, in via di prima applicazione della legge, una durata dell'incarico “fino a fine legislatura”. Rimandando dunque l'attribuzione dell'incarico di durata quinquennale alla nuova Assemblea legislativa che verrà eletta nella primavera del 2015. IL DIBATTITO Franco Zaffini (Fd'i) ha espresso parere negativo sulla proposta, reputando “sbagliato modificare a colpi di maggioranza una legge che invece chiedeva di arrivare ad un accordo ampio. Non appoggeremo la nomina di un garante di parte e fare decisa opposizione a questa modifica, in alternativa alla quale esistono molte formule tecniche che arrivare ad un nome condiviso. Dovremmo occuparci delle condizioni di lavoro degli agenti, che operano tra mille difficoltà e in condizioni drammatiche: una situazione che poi si ripercuote inevitabilmente anche sui detenuti. Nel Lazio, dove il garante opera da 10 anni, si è visto che non serve a niente ed anzi può fare danni se scelto in modo ideologico”. Damiano Stufara (Prc – Fds) ha rilevato che “in questi sette anni il quorum dei due terzi si è rivelato il principale ostacolo all'applicazione della legge. La scelta di un nome condiviso è stata resa impossibile da un potere di veto che ha di fatto impedito l'elezione del garante. Dobbiamo evitare che una 'dittatura della minoranza' impedisca l'attuazione della legge ed inoltre l'abbassamento del quorum dopo le prime votazioni è largamente previsto nella legislazione nazionale. Il principio della norma transitoria per la prima nomina, in vista della imminente nuova legislatura, andrebbe esteso anche ad altre figure di garanzia”. Andrea Lignani Marchesani (Fd'I) si è detto “contrario all'istituzione stessa del garante, che rappresenta una diminuzione dello status del consigliere regionale (a cui spetta già ora il potere di entrare nelle carceri e verificare la situazione dei detenuti) e un aggravio inutile per il bilancio della Regione. La nomina fatta in questo momento imporrà alla nuova Assemblea legislativa, per quasi 5 anni, una figura scelta ora da noi. L'indennità andrebbe quindi ridotta, rendendo quell'importo annuale e non mensile, e andrebbe prevista una norma transitoria che leghi l'elezione alla nuova legislatura”. Per Renato Locchi (Pd) “sono state verificate le difficoltà

esistenti ad eleggere un garante con il quorum dei due terzi. Se non si trova un accordo è quindi giusto procedere, dalla quarta votazione, con la maggioranza assoluta. Siamo chiamati a dare attuazione ad una legge rimasta inapplicata”. Sandra Monacelli (Udc) ha rimarcato che “questa proposta di modifica chiama l'Assemblea regionale ad una riflessione sui costi di alcune strutture, sulle prerogative dei consiglieri regionali e sui tempi di nomine legate alla durata della legislatura”. Per Raffaele Nevi (FI) “il vero garante dei detenuti è il consigliere regionale. Avevamo proposto di formare un gruppo di consiglieri che si occupasse prioritariamente proprio della condizione nelle carceri. Questa modifica punta a superare le divisioni della maggioranza e non certo l'ostruzionismo dell'opposizione, che era disponibile a valutare un nome condiviso, che però non ci è mai stato proposto”. Manlio Mariotti (Pd) ha parlato di un ruolo del garante “importante anche se non risolutivo della difficile situazione carceraria. La sua istituzione non svilisce la funzione del consigliere regionale e la modifica del quorum non mette in discussione la possibilità di individuare un nome condiviso. Gli atti dei garanti delle altre Regioni dimostrano che queste figure si occupano in modo serio anche delle condizioni di lavoro degli agenti”. Oliviero Dottorini (Idv) ha ricordato che “la procedura attivata per la scelta del garante non è avvenuta nel chiuso di qualche segreteria o in base alle logiche classiche di spartizione, ma anche grazie alla nostra proposta è stata pubblica e trasparente ed ora ci porta ad avere una lista di 10 nomi di persone competenti e impegnate sul campo tra cui scegliere per dare una risposta concreta a una vera e propria emergenza”.

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CONSIGLIO REGIONALE (1) – MOZIONE E 45: RINVIATA LA DISCUSSIONE DELLE MOZIONI PER L'ASSENZA DELL'ASSESSORE ROMETTI, CONVOCATO A ROMA DAL MINISTERO DEI TRASPORTI Perugia, 21 gennaio 2014 – Su proposta della presidente Catiuscia Marini, che ha chiesto di discutere in Aula le mozioni di Oliviero Dottorini (IdV) e Locchi-Smacchi (Pd) sulla E 45 alla presenza dell'assessore ai trasporti Silvano Rometti, oggi assente perché convocato a Roma dal Ministero dei trasporti, l'Assemblea legislativa dell'Umbria ha votato il rinvio della trattazione dei due atti, con 14 favorevoli, 4 contrari e 4 astenuti. Sarà compito della Conferenza dei capigruppo e dell'Ufficio di presidenza stabilire la nuova data. Hanno votato sì al rinvio i consiglieri Locchi, Galanello, Bottini, Smacchi, Cintioli, Mariotti , gli assessori Bracco e Cecchini e la presidente Marini (Pd), Buconi e Carpinelli (Psi), Valentino (FI), Zaffini (Fd'I) e Monacelli (Udc). Contrari al rinvio De Sio (Fd'I) , Brutti (IdV), Cirignoni (Lega) e Nevi (FI). Astenuti Dottorini (IdV), Lignani (Fd'I), Goracci (Cu) e Stufara (Prc). UMBRIA MOBILITÀ: “CHIARIMENTI DA PARTE DELLA GIUNTA REGIONALE SUI MANCATI PAGAMENTI PREVIDENZIALI E AI FORNITORI” - UNA INTERROGAZIONE DI MONNI (NCD) Perugia, 22 gennaio 2014 - “La Giunta regionale spieghi quali procedimenti intende adottare per ovviare alle gravi mancanze finanziarie che denotano ancora una volta il precario quadro generale economico in cui versa Umbria mobilità”. Lo chiede, con una interrogazione all'Esecutivo di Palazzo Donini, il consigliere Massimo Monni (nuovo Centrodestra). L'esponente dell'opposizione spiega che “Umbria mobilità, dal 31 marzo 2013, continua a non versare il 'Fondo Priamo' (Fondo nazionale degli auto ferro tranvieri) nonostante dalla busta paga dei dipendenti vengano trattenute le cifre destinate al Fondo stesso. Inoltre l'azienda non ha ancora versato il Tfr a coloro che sono andati in pensione negli ultimi due anni. Infine il fornitore Iveco, a cui Umbria mobilità si è sempre rivolta per i pezzi di ricambio degli autobus, non intende più soddisfare le richieste dell'azienda, visto il ripetersi di pagamenti non effettuati”. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria “INTENDIMENTI DELLA GIUNTA REGIONALE SUL GRAVE INCENDIO DIVAMPATO ALL'INTERNO DI UN AUTOBUS DI UMBRIA MOBILITÀ” - INTERROGAZIONE DI MONNI (NCD) Massimo Monni, consigliere regionale del Nuovo

centrodestra, interroga la Giunta per sapere “se non ritenga opportuno convocare in Commissione competente ed in tempi brevissimi tutta la dirigenza di Umbria Mobilità per chiarire la vicenda dell'autobus incendiatosi, capirne le cause e spiegare come intendono adoperarsi per risolvere tutte le molteplici problematiche all'interno dell'azienda. E, in seguito all'incidente che poteva veramente causare una strage, se non ritenga opportuno chiedere le dimissioni di tutta la dirigenza, considerata l'incapacità di gestione”. Monni annuncia anche un esposto alla Procura della Repubblica. Perugia, 30 gennaio 2014 – Il consigliere regionale Massimo Monni (Ncd) ha presentato una interrogazione alla Giunta di Palazzo Donini per sapere “se non ritenga opportuno convocare in Commissione competente ed in tempi brevissimi tutta la dirigenza di Umbria Mobilità, per chiarire la vicenda dell'autobus incendiatosi, capirne le cause e spiegare come intendono adoperarsi per risolvere tutte le molteplici problematiche all'interno dell'azienda. E, in seguito all'incidente che poteva veramente causare una strage, se non ritenga opportuno chiedere le dimissioni di tutta la dirigenza, considerata l'incapacità di gestione”. “Nonostante l'intervento di Trenitalia per salvare Umbria Mobilità, ad oggi il carrozzone umbro della mobilità non sembra – dice Monni - essere minimamente capace di reggersi ancora sulle proprie gambe. Al momento non si riescono a reperire nemmeno i soldi per pagare gli emolumenti ai dipendenti, che sembrano slittare di qualche settimana nonostante la Regione negli ultimi mesi sia intervenuta con un prestito ponte che chissà quando verrà restituito. Inoltre, l'azienda si trova in gravi difficoltà anche a mantenere i propri autobus in uno stato tale da garantire la sicurezza dei passeggeri e degli addetti ai lavori”. “I lavori di manutenzione ordinaria degli autobus – continua il consigliere del Nuovo Centrodestra - sembrano improponibili visto che Iveco non intende più fornire i pezzi di ricambio dei pullman, proprio a causa del continuo ripetersi di pagamenti non effettuati da parte di Umbria Mobilità. Per ovviare a tale mancanza, Umbria Mobilità sembra prenda i pezzi necessari da altri autobus per poi rimontarli dove occorre. Insomma una partita di giro che non si vede nemmeno nei paesi africani. Il grave incendio del bus pieno di passeggeri divampato solo due giorni fa, mettendo seriamente a repentaglio l'incolumità degli utenti, dell'autista e di tutti coloro che abitano o transitavano al momento in zona, è un segno tangibile di come l'azienda navighi a vista e in alto mare. Un fatto di gravissima entità. Sarà mia premura – conclude - coinvolgere con un esposto la Procura della Repubblica per verificare l'accaduto perché chi ha sbagliato deve pagare”. “ASSURDO IL COSTO DEL BIGLIETTO AUTOBUS DA GUBBIO A BRANCA” - GORACCI

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(CU) “FUORI LUOGO LA RISPOSTA DI ROMETTI ALLA MIA INTERROGAZIONE” Il consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro) contesta la risposta scritta avuta dall'assessore ai trasporti Silvano Rometti all'interrogazione sulla “assurdità” del costo del biglietto autobus da Gubbio a Branca, dove ha sede l'ospedale comprensoriale. Per Goracci si tratta di scelte politiche che non tutelano le fasce deboli, “scaricabarile” tra società e comune sull'aumento introdotto ed un “inutile tecnicismo” nei riferimenti a servizi intermodali che a Gubbio non esistono.

luoghi deputati allo scambio (stazioni ferroviarie, mobilità alternativa, e altro ancora) vorrei ricordare all'assessore che stiamo parlando di Gubbio dove queste cose non esistono. Anche in queste occasioni – conclude Goracci - c'è la dimostrazione della scarsa attenzione nei confronti di Gubbio e della scarsa conoscenza delle problematiche del suo territorio. La proiezione di questo film dovrà finire”.

Perugia, 30 gennaio 2014 – All'interrogazione del consigliere regionale Orfeo Goracci (gruppo consiliare Comunista Umbro) che chiedeva alla Giunta una risposta scritta “sull'assurdità del costo del biglietto autobus da Gubbio per recarsi all'ospedale comprensoriale Gubbio-Gualdo a Branca (5 euro per andata e ritorno, ndr)”, l'assessore ai trasporti Silvano Rometti ha replicato che “il sistema tariffario sul trasporto pubblico locale non costituisce prerogativa delle società esercenti i servizi di trasporto ma, al contrario, è di competenza degli enti titolari dei servizi, e l'aumento della tratta in questione è stato sicuramente influenzato dalla decisione del Comune di Gubbio (con delibera del Commissario prefettizio) con la quale, nell'approvare l'adeguamento tariffario proposto ha, contestualmente, revocato le agevolazioni della 'Comunità tariffaria' stabilite precedentemente”. “La Giunta regionale – scrive l'assessore nella risposta a Goracci – promuoverà, contestualmente alla redazione del Piano regionale trasporti, ogni azione che possa favorire gli utenti anche sul fronte tariffario”. Rometti spiega anche che “non può più essere procrastinata nel tempo l'offerta unica dei servizi pubblici, che colloquiano tra loro e costituiscono un effettivo servizio intermodale in cui siano privilegiate le coincidenze nei luoghi deputati allo scambio quali parcheggi, stazioni ferroviarie, stazioni autobus, mobilità alternativa e altro ancora”. “Nella risposta dell'assessore – rileva Goracci – si parla di impostazioni e scelte che deriveranno dal nuovo Piano dei trasporti, ma non una parola si dice sulla necessità di una scelta politica che privilegi e incrementi il trasposto pubblico; tale opzione va pensata anche, e soprattutto, per tutelare le fasce sociali più deboli come anziani, giovani, lavoratori precari, l'esatto contrario della scelta tariffaria fatta per Gubbio-Branca con lo scaricabarile tra società di gestione pubblica e comune. L'incremento tariffario – prosegue - è stato anche, e sicuramente, influenzato dalla decisione del Comune di Gubbio, con delibera commissariale, che ha revocato le agevolazioni della "comunità tariffaria" stabilite nel 2008 dal sottoscritto in qualità di sindaco, e comunque appare netta e chiara la diversa attenzione verso i soggetti più deboli. Infine, sulle generiche affermazioni in cui si parla di 'effettivo servizio intermodale', in cui siano privilegiate le coincidenze nei

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TESTO UNICO TURISMO: ILLUSTRATA IN SECONDA COMMISSIONE RELAZIONE 2012. I COMMISSARI APPROVANO ALL'UNANIMITÀ MA CHIEDONO ALLA GIUNTA REGIONALE MAGGIORI DELUCIDAZIONI SULL'EFFICACIA DELLA LEGGE La Seconda Commissione ha preso atto, all'unanimità, della relazione per il 2012 predisposta dalla Giunta regionale circa l'attuazione della legge '13/2013' (testo unico in materia di turismo) e quindi sui risultati legati alla valorizzazione delle risorse turistiche dell'Umbria ed alla qualificazione dell'offerta e dell'accoglienza. La Commissione chiederà comunque alla Giunta regionale, tramite la Presidenza del Consiglio regionale, una relazione più completa, nella quale siano approfonditi, in particolare, gli effetti prodotti dalle attuali normative regionali in vigore, mettendo magari in risalto, oltre ai dati assoluti prodotti dal settore, anche quelli relativi, confrontandoli cioè con quelli di altre regioni. Perugia, 8 gennaio 2014 – Nel 2012 arrivi e presenze in calo (-1,19 per cento e -2,78 per cento) rispetto al 2011. Complessivamente, i turisti italiani hanno fatto registrare un calo del -1,62 per cento negli arrivi e 5,29 nelle presenze; mentre è migliore l'andamento dei flussi dei turisti stranieri che hanno registrato una sostanziale stabilità negli arrivi (-0,09%) e un incremento nelle presenze del +1,93%. Si tratta di uno dei passaggi più importanti contenuti nella relazione per il 2012 predisposta dalla Giunta regionale circa l'attuazione della legge e quindi sui risultati legati alla valorizzazione delle risorse turistiche dell'Umbria ed alla qualificazione dell'offerta e dell'accoglienza. Il documento è stato illustrato in Seconda Commissione, presieduta dal vice presidente Massimo Mantovani, da Maria Rita Francesconi (responsabile Sezione Analisi documentale, Controllo e Valutazione), in adempimento alla clausola valutativa sulla legge n. '13/2013' (testo unico in materia di turismo). L'organismo di Palazzo Cesaroni dopo aver preso atto all'unanimità della relazione, ha deciso comunque di predisporre una lettera da inviare al presidente del Consiglio regionale Eros Brega al quale chiederà di farsi promotore verso la Giunta affinché metta a disposizione della Commissione una relazione più completa, approfondendo in particolare gli effetti prodotti dal Testo unico in materia di turismo, mettendo quindi in risalto sia i dati assoluti prodotti dal settore, ma anche quelli relativi, confrontandoli cioè con quelli di altre regioni. Relatore in Aula sarà il presidente della Commissione, Gianfranco Chiacchieroni. FINANZIAMENTI PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLA RICETTIVITÀ TURISTICA La legge prevede la concessione di provvidenze finanziarie da parte delle Province a favore dei titolari o gestori di imprese turistiche private singole o associate, che possono essere estese anche alle operazioni di rinegoziazione di mutui già contratti. Su questa forma di sostegno finanziario, la Provincia di

Terni, nel 2012, non ha ricevuto nuove istanze di contributo, mentre la Provincia di Perugia, con riferimento a domande pervenute ed istruite nel 2012, ha ammesso a finanziamento interventi per complessivi 500mila euro; l'importo complessivo del contributo a carico della Provincia ammonta a 85mila 68 euro. ATTIVITÀ DI VIGILANZA E CONTROLLO Svolta dalle Unioni speciali dei Comuni su: strutture ricettive, agenzie di viaggio e turismo, professioni turistiche. Dei 92 Comuni dell'Umbria è pervenuta risposta da 86 (93,48 per cento). Dai dati trasmessi emerge che nel 2012 sono stati effettuati 500 controlli: 490 su strutture ricettive; 8 su agenzie di viaggio, 2 su altre tipologie. I controlli effettuati dai Comuni hanno dato luogo a 46 provvedimenti (9,20 per cento di quelli effettuati) evidenziando 31 attività abusive. CONTRIBUTI EROGATI ALLE PRO-LOCO Per l'anno 2012 sono stati ripartiti tra le associazioni Pro-loco iscritte all'Albo regionale, che avevano fatto richiesta di contributo, contributi per 30mila euro complessivi. Complessivamente, le Pro-loco ammesse a contributo sono state 83, di cui 73 liquidate per un totale di 27mila 348 euro. ATTIVITÀ E INIZIATIVE PROMOZIONALI A seguito della sottoscrizione di un Protocollo d'intesa con il Sistema Camerale per la realizzazione di un piano di comunicazione turistica triennale condiviso, volto a valorizzare tutte le risorse culturali, ambientali, enogastronomiche, artigianali e rurali della regione, sono state realizzate numerose iniziative tra le quali il programma televisivo “Turisti per caso” ed il film “Una famiglia perfetta”. La Regione Umbria ha anche aderito a due progetti di Eccellenza denominati: “Innovazione del prodotto Umbria” e “Turismo verde”. Si è puntato ad una strategia unitaria di comunicazione e promozione, sullo sviluppo dell'economia verde, dando vita ad un nuovo modello di governance. Di fatto, la nuova strategia di marketing e comunicazione è caratterizzata da due elementi: evoluzione dell'offerta turistica regionale legata al raggiungimento delal qualità dell'accoglienza e della sostenibilità; divulgazione dell'immagine dell'Umbria come terra di sensazioni, esperienze e scoperte nell'arte di vivere, di qualità della vita e di sviluppo dell'economia verde. In quest'ottica è stato inserito il progetto “Sensational Umbria” che ha visto affidare al famoso fotografo Steve McCurry la realizzazione di scatti fotografici per raccontare l'Umbria. FLUSSI TURISTICI Nel 2012 si sono registrati 2.193.091 arrivi e 5.957.628 presenze con una variazione percentuale del 1,19% sugli arrivi e -2,78% sulle presenze rispetto al 2011 e una variazione percentuale del +6,4% negli arrivi e +4,6% nelle presenze rispetto al 2010. Complessivamente, i turisti italiani hanno fatto registrare un calo del -1,62% negli arrivi e 5,29% nelle presenze; mentre è migliore l'andamento dei flussi dei turisti stranieri che hanno registrato una sostanziale stabilità negli arrivi (-0,09%) e un incremento nelle presenze del +1,93%. Le principali correnti italiane si confermano Lazio (+2,13 arrivi e -0,92% presenze), Lombardia (-3,30 arrivi e -3,10% pre-

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senze) e Campania (-5,84% arrivi e -12,90% presenze) anche se in calo rispetto all'anno precedente; in aumento i flussi dall'Emilia Romagna (+4,59% arrivi e + 1,82% presenze), dalla Marche (+0,22% arrivi e +1,12% presenze) e dalla Calabria (+3,38% arrivi e +0,18% presenze; mentre aumentano solo negli arrivi i turisti dalla Toscana (+3,32% arrivi e -2,72% presenze) e dalla Basilicata (+0,58% arrivi e -4,43% presenze). Le principali correnti straniere si confermano Paesi Bassi (+2,28% arrivi e +9,40% presenze), Germania (+5,80% arrivi e +4,70% presenze) e USA (-3,46% arrivi e +0,18% presenze). In aumento i turisti dal Belgio (+8,58% arrivi e +11,37% presenze), dalla Cina (+17,20% arrivi e +19,24% presenze), dalla Svizzera (+4,87% arrivi e +0,05% presenze) e dalla Danimarca (+12,12% arrivi e +12,71% presenze). I flussi turistici registrati nel corso del 2011 evidenziano segnali di ripresa rispetto ai flussi del 2010, nel corso del quale si erano fatti sentire ancora gli effetti negativi della crisi internazionale. Gli arrivi complessivamente sono stati 2.219.654 (con un incremento del +7,70 % rispetto al 2010) ed hanno generato 6.127.855 presenze (con un incremento del +7,54 % rispetto al 2010). I turisti italiani sono complessivamente aumentati del +6,28% negli arrivi e +6,93% nelle presenze. Diminuzioni si registrano nelle presenze dei comprensori Amerino (-0,29%) e Ternano (2,39%). Le principali correnti italiane si confermano Lazio, Lombardia e Campania, le prime due in aumento rispetto al 2011, mentre la Campania fa registrare una flessione sia negli arrivi che nelle presenze (-1,95% e -0,36%). I turisti stranieri sono complessivamente aumentati del +11,45% negli arrivi e +8,70% nelle presenze. Unica percentuale negativa negli arrivi del comprensorio Eugubino (-0,99%). Le principali correnti straniere sono Paesi Bassi, Germania, Stati Uniti d'America, Belgio, Regno Unito e Francia, tutte in aumento rispetto all'anno precedente. Fra le prime venti correnti, da segnalare incrementi di un certo rilievo dei turisti dalla Polonia, Cina, Brasile, Russia, Altri Paesi dell'Asia. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: www.facebook.com/consiglioregionaleumbria ALBERGHI DIFFUSI: “QUANDO UN ATTO DI INDIRIZZO PER REGOLARE LA MATERIA?” MONACELLI (UDC) INTERROGA L'ASSESSORE BRACCO: “STIAMO DEFINENDO PROPOSTA LEGISLATIVA” Perugia, 21 gennaio 2014 – Il capogruppo regionale Udc, Sandra Monacelli, ha illustrato l'interrogazione a risposta immediata rivolta all'assessore al Turismo, Fabrizio Bracco, relativa ai tempi previsti per la redazione, da parte della Giunta, dell'atto di indirizzo sugli 'alberghi diffusi', una tipologia di ospitalità integrata che consente l'utilizzo di altri immobili esterni alla reception, diffusasi anche in Umbria e che sta scontando il

“grave ritardo nell'emanazione di linee guida non comprese nella legge '13/2013'”, che starebbe “danneggiando le attività conformi e presenti sul territorio” perché “altre strutture farebbero uso di tale denominazione”. L'assessore Bracco ha risposto che “la legge regionale 18 del 2006 e il testo unico approvato nel 2013 definiscono in modo preciso l'albergo diffuso e lo collocano nei centri storici minori, nei borghi storici. Non può essere ricondotto solo a borghi storici ma rivalorizza centri storici non solo minori. Per attenersi letteralmente al dettato – ha spiegato l'assessore – devo prima definire i minori e quindi autorizzare solo lì gli alberghi diffusi, in contraddizione con la politica di sviluppo del turismo. Serve una modifica legislativa, stiamo definendo una nuova proposta che sistema le dovute convergenze col Governo e tenta di ridefinire il tema dell'albergo diffuso, tema complesso perché con una struttura principale e strutture secondarie come case sparse comporta interventi su norme urbanistiche per stabilire quali case devono cambiare destinazione. Stiamo mettendo a punto una norma in tal senso”. “Non soddisfatta” Sandra Monacelli perché “non si dice una parola chiara sui tempi. Sono anni che queste strutture esistono sul nostro territorio e in tempi di grave crisi non possiamo palleggiarci responsabilità e rinvii. Se non ora, quando?”. CONSIGLIO REGIONALE (3) TESTO UNICO TURISMO: ILLUSTRATA IN AULA LA RELAZIONE 2012. PRESA D'ATTO DEL CONSIGLIO REGIONALE L'Aula di Palazzo Cesaroni ha preso atto della relazione per il 2012 predisposta dalla Giunta regionale circa l'attuazione della legge '13/2013' (testo unico in materia di turismo). È stato il presidente della Seconda Commissione, Gianfranco Chiacchieroni, a leggere i risultati legati alla valorizzazione delle risorse turistiche dell'Umbria ed alla qualificazione dell'offerta e dell'accoglienza. Tra le indicazioni maggiormente significative contenute nel documento il calo di arrivi e presenze nel 2012 (-1,19 per cento e 2,78 per cento) rispetto al 2011. Perugia, 21 gennaio 2014 – L'Aula di Palazzo Cesaroni ha preso atto della relazione per il 2012 predisposta dalla Giunta regionale circa l'attuazione della legge '13/2013' (testo unico in materia di turismo). È stato il presidente della Seconda Commissione, Gianfranco Chiacchieroni a leggere i risultati legati alla valorizzazione delle risorse turistiche dell'Umbria ed alla qualificazione dell'offerta e dell'accoglienza. Tra le indicazioni maggiormente significative contenute nel documento il calo di arrivi e presenze nel 2012 (1,19 per cento e -2,78 per cento) rispetto al 2011. Complessivamente, i turisti italiani hanno fatto registrare un calo del -1,62 per cento negli arrivi e 5,29 nelle presenze; mentre è migliore l'andamento dei flussi dei turisti stranieri che

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hanno registrato una sostanziale stabilità negli arrivi (-0,09%) e un incremento nelle presenze del +1,93%. FINANZIAMENTI PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLA RICETTIVITÀ TURISTICA La legge prevede la concessione di provvidenze finanziarie da parte delle Province a favore dei titolari o gestori di imprese turistiche private singole o associate, che possono essere estese anche alle operazioni di rinegoziazione di mutui già contratti. Su questa forma di sostegno finanziario, la Provincia di Terni, nel 2012, non ha ricevuto nuove istanze di contributo, mentre la Provincia di Perugia, con riferimento a domande pervenute ed istruite nel 2012, ha ammesso a finanziamento interventi per complessivi 500mila euro; l'importo complessivo del contributo a carico della Provincia ammonta a 85mila 68 euro. ATTIVITÀ DI VIGILANZA E CONTROLLO Svolta dalle Unioni speciali dei Comuni su: strutture ricettive, agenzie di viaggio e turismo, professioni turistiche. Dei 92 Comuni dell'Umbria è pervenuta risposta da 86 (93,48 per cento). Dai dati trasmessi emerge che nel 2012 sono stati effettuati 500 controlli: 490 su strutture ricettive; 8 su agenzie di viaggio, 2 su altre tipologie. I controlli effettuati dai Comuni hanno dato luogo a 46 provvedimenti (9,20 per cento di quelli effettuati) evidenziando 31 attività abusive. CONTRIBUTI EROGATI ALLE PRO-LOCO Per l'anno 2012 sono stati ripartiti tra le associazioni Pro-loco iscritte all'Albo regionale, che avevano fatto richiesta di contributo, contributi per 30mila euro complessivi. Complessivamente, le Pro-loco ammesse a contributo sono state 83, di cui 73 liquidate per un totale di 27mila 348 euro. ATTIVITÀ E INIZIATIVE PROMOZIONALI A seguito della sottoscrizione di un Protocollo d'intesa con il Sistema Camerale per la realizzazione di un piano di comunicazione turistica triennale condiviso, volto a valorizzare tutte le risorse culturali, ambientali, enogastronomiche, artigianali e rurali della regione, sono state realizzate numerose iniziative tra le quali il programma televisivo “Turisti per caso” ed il film “Una famiglia perfetta”. La Regione Umbria ha anche aderito a due progetti di eccellenza denominati: “Innovazione del prodotto Umbria” e “Turismo verde”. Si è puntato ad una strategia unitaria di comunicazione e promozione, sullo sviluppo dell'economia verde, dando vita ad un nuovo modello di governance. Di fatto, la nuova strategia di marketing e comunicazione è caratterizzata da due elementi: evoluzione dell'offerta turistica regionale legata al raggiungimento della qualità dell'accoglienza e della sostenibilità; divulgazione dell'immagine dell'Umbria come terra di sensazioni, esperienze e scoperte nell'arte di vivere, di qualità della vita e di sviluppo dell'economia verde. In quest'ottica è stato inserito il progetto “Sensational Umbria” che ha visto affidare al famoso fotografo Steve McCurry la realizzazione di scatti fotografici per raccontare l'Umbria. FLUSSI TURISTICI Nel 2012 si sono registrati 2.193.091 arrivi e 5.957.628 presenze con una variazione percentuale del 1,19% sugli arrivi e -2,78% sulle presenze ri-

spetto al 2011 e una variazione percentuale del +6,4% negli arrivi e +4,6% nelle presenze rispetto al 2010. Complessivamente, i turisti italiani hanno fatto registrare un calo del -1,62% negli arrivi e 5,29% nelle presenze; mentre è migliore l'andamento dei flussi dei turisti stranieri che hanno registrato una sostanziale stabilità negli arrivi (-0,09%) e un incremento nelle presenze del +1,93%. Le principali correnti italiane si confermano Lazio (+2,13 arrivi e -0,92% presenze), Lombardia (-3,30 arrivi e -3,10% presenze) e Campania (-5,84% arrivi e -12,90% presenze) anche se in calo rispetto all'anno precedente; in aumento i flussi dall'Emilia Romagna (+4,59% arrivi e + 1,82% presenze), dalla Marche (+0,22% arrivi e +1,12% presenze) e dalla Calabria (+3,38% arrivi e +0,18% presenze; mentre aumentano solo negli arrivi i turisti dalla Toscana (+3,32% arrivi e -2,72% presenze) e dalla Basilicata (+0,58% arrivi e -4,43% presenze). Le principali correnti straniere si confermano Paesi Bassi (+2,28% arrivi e +9,40% presenze), Germania (+5,80% arrivi e +4,70% presenze) e USA (-3,46% arrivi e +0,18% presenze). In aumento i turisti dal Belgio (+8,58% arrivi e +11,37% presenze), dalla Cina (+17,20% arrivi e +19,24% presenze), dalla Svizzera (+4,87% arrivi e +0,05% presenze) e dalla Danimarca (+12,12% arrivi e +12,71% presenze). I flussi turistici registrati nel corso del 2011 evidenziano segnali di ripresa rispetto ai flussi del 2010, nel corso del quale si erano fatti sentire ancora gli effetti negativi della crisi internazionale. Gli arrivi complessivamente sono stati 2.219.654 (con un incremento del +7,70 % rispetto al 2010) ed hanno generato 6.127.855 presenze (con un incremento del +7,54 % rispetto al 2010). I turisti italiani sono complessivamente aumentati del +6,28% negli arrivi e +6,93% nelle presenze. Diminuzioni si registrano nelle presenze dei comprensori Amerino (-0,29%) e Ternano (2,39%). Le principali correnti italiane si confermano Lazio, Lombardia e Campania, le prime due in aumento rispetto al 2011, mentre la Campania fa registrare una flessione sia negli arrivi che nelle presenze (-1,95% e -0,36%). I turisti stranieri sono complessivamente aumentati del +11,45% negli arrivi e +8,70% nelle presenze. Unica percentuale negativa negli arrivi del comprensorio Eugubino (-0,99%). Le principali correnti straniere sono Paesi Bassi, Germania, Stati Uniti d'America, Belgio, Regno Unito e Francia, tutte in aumento rispetto all'anno precedente. Fra le prime venti correnti, da segnalare incrementi di un certo rilievo dei turisti dalla Polonia, Cina, Brasile, Russia, Altri Paesi dell'Asia.

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TERREMOTO MARSCIANO: “IL 2014 DOVRÀ RAPPRESENTARE LA FASE CRUCIALE DELLA RICOSTRUZIONE PESANTE. NECESSARIO TROVARE RISORSE PER LE SCUOLE” - NOTA CONGIUNTA DI CHIACCHIERONI E MANTOVANI (II COMMISSIONE) I consiglieri regionali Gianfranco Chiacchieroni e Massimo Mantovani, rispettivamente presidente e vice della Seconda Commissione consiliare, auspicano che il 2014 possa rappresentare la fase cruciale della ricostruzione pesante nella media valle del Tevere, colpita dal sisma del novembre 2009. Nel sottolineare “la mancanza di risorse nazionali per i primi interventi sull'edilizia scolastica”, prendendo atto che “la Regione Umbria non ha riproposto per il 2014 l'accisa sui carburanti, e che quindi “a tutt'oggi siamo in assenza di ogni tipo di risorsa per scuole e beni culturali”, auspicano la creazione di un tavolo permanente con enti locali, Regione e parlamentari umbri che porti al completamento di tutte le azioni strutturali necessarie, soprattutto per quanto riguarda le strutture di interesse pubblico. Perugia, 2 gennaio 2014 – “L'augurio migliore che possiamo fare ai cittadini della media valle del Tevere che stanno tutt'ora vivendo i disagi procurati dal terremoto del dicembre 2009, è che il 2014 rappresenti finalmente la fase cruciale della ricostruzione delle loro abitazioni”. Così, in una nota congiunta i consiglieri Gianfranco Chiacchieroni e Massimo Mantovani, rispettivamente presidente e vice della Seconda Commissione consiliare, con cui sottolineano l'auspicio che si possano “individuare ulteriori risorse per far fronte agli interventi necessari per il ripristino di scuole, beni culturali ed edifici privati rimasti fuori dalla prima fase dei finanziamenti pubblici”. Chiacchieroni e Mantovani, dopo aver sottolineato che “a conclusione della ricostruzione leggera e della progettazione per quella pesante è necessario dotare cittadini e Comuni di concrete risorse finanziarie aggiuntive”, ricordano come “nei giorni scorsi il Governo ha ritirato il decreto 'Roma Capitale' che conteneva risorse utili proprio per i primi interventi sull'edilizia scolastica. Prendendo quindi atto che la Regione Umbria non ha riproposto per il 2014 l'accisa sui carburanti, a tutt'oggi siamo in assenza di ogni tipo di risorsa per scuole e beni culturali”. I due consiglieri regionali auspicano, a tale proposito, che “nella manovra di bilancio regionale per il 2014 si tengano presenti queste esigenze, compartecipando ad eventuali finanziamenti nazionali”. Chiacchieroni e Mantovani, sperando che in tempi brevi possa essere “sottoscritta una convenzione tra istituti bancari e istituzioni locali per aiutare quelle famiglie chiamate a sostenere la ricostruzione della propria casa attraverso il cofinanziamento pubblico”, definiscono “particolarmente utile” l'iniziativa dello scorso fine novembre, “messa in campo dal sindaco di Marsciano che ha fatto incontrare amministratori locali, presidente

della Regione e tutti i parlamentari umbri per affrontare concretamente ed in maniera definitiva la ricostruzione dei territori colpiti. Il nostro auspicio – concludono – è che da qui possa aver vita un tavolo permanente che accompagni al completamento di tutte le azioni strutturali necessarie, soprattutto per quanto riguarda le strutture di interesse pubblico”. TESTO UNICO URBANISTICA: ABROGATE 17 LEGGI, RIDOTTO DI UN TERZO IL COMPLESSO NORMATIVO – IL VIA IN SECONDA COMMISSIONE AL PROGETTO DELLA GIUNTA REGIONALE. IL 10 FEBBRAIO INCONTRO CONSULTIVO PUBBLICO Perugia, 8 gennaio 2013 – Con la programmazione della presentazione complessiva del testo da parte dell'assessore regionale e dai tecnici dell'assessorato (22 gennaio) e dell'incontro consultivo pubblico a Palazzo Cesaroni con tutti i soggetti interessati alla materia (10 febbraio), ha preso il via stamani in Seconda Commissione, presieduta dal vice presidente Massimo Mantovani, l'iter che porterà in Aula il Progetto di testo unico “Governo del territorio e materie collegate”, predisposto dalla Giunta regionale. Presente ai lavori il coordinatore regionale dell'Ambito 'territorio, infrastrutture e mobilità', Diego Zurli il quale, dopo aver rimarcato l'abrogazione di 17 leggi regionali e la riduzione di un terzo del complesso normativo in vigore, ha auspicato che dalla Commissione e quindi dall'Aula possa uscire comunque un testo ancor più snello ed efficace. TERZA COMMISSIONE: PRESENTATO IL REGOLAMENTO PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE SOCIALE L'assessore Stefano Vinti ha presentato stamani in Terza commissione la proposta di Regolamento attuativo in materia di edilizia residenziale sociale, per dare risposte sul problema della casa a famiglie in condizioni di emergenza e a particolari categorie sociali. Il presidente della Commissione, Massimo Buconi, ha avviato l'istruttoria sul testo al fine di concedere nella prossima seduta il richiesto parere obbligatorio. Perugia, 13 gennaio 2014 – L'assessore regionale Stefano Vinti ha illustrato stamani in Terza commissione la proposta di Regolamento riguardante la disciplina attuativa delle norme di riordino in materia di edilizia residenziale sociale, che consentirà di incrementare il patrimonio abitativo attraverso varie tipologie d'intervento, prima fra tutte la locazione a canone sociale o concordato, e di promuovere tutte le azioni possibili per garantire il diritto all'abitazione alle famiglie in condizioni di emergenza e a particolari categorie sociali. Il presidente della Commissione, Massimo Buconi, ha avviato l'istruttoria del testo che tornerà in discussione, per il parere

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obbligatorio che l'organismo deve dare, lunedì prossimo. “Questo regolamento – ha detto Vinti – era molto atteso. Ci sono almeno 10mila famiglie interessate all'alloggio pubblico e queste norme renderanno attuativa una legge molto importante. Il regolamento - ha spiegato l'assessore – è stato rivisto in alcuni punti con la collaborazione delle amministrazioni comunali, che sono i soggetti che emaneranno i bandi. E' stata prevista la possibilità di indire bandi biennali unitari per le Unioni dei Comuni, in modo che Comuni limitrofi possano dare dove serve la disponibilità di alloggi. Rivisitati i punteggi da assegnare a coloro che faranno richieste. Non ci si baserà più sul reddito ma sull'Isee (Indicatore di situazione economica equivalente), fino a un massimo di 12mila euro annui”. SCHEDA Ecco le novità più salienti rispetto al corpo della legge “23/2003”, già modificata con legge regionale “15/2012”: introdotti i concetti di “alloggio sociale” e “servizio abitativo”, necessari per definire le caratteristiche e i requisiti del patrimonio di edilizia pubblica, al fine di esentarlo dall'obbligo di notifica degli aiuti di Stato (ai sensi degli artt. 87 e 88 del Trattato istitutivo della Comunità europea). Sarà possibile realizzare, in alternativa alla tradizionale programmazione pluriennale, che spesso comporta tempi troppo lunghi tra lo stanziamento delle risorse e la loro effettiva spesa, singoli interventi, in modo da rispondere con rapidità alle necessità manifestate dalle categorie sociali che non trovano soluzioni alloggiative adeguate alle proprie condizioni economiche. Ridotta da 25 a 9 membri la composizione del Comitato permanente per l'edilizia residenziale, che ha il compito di formulare pareri e proposte per la programmazione regionale; istituito l'Osservatorio della condizione abitativa, per rilevare i fabbisogni e monitorare la situazione sul territorio. I bandi potranno essere emanati con cadenza biennale anche dall'Unione dei Comuni, qualora costituita, con possibili intese fra comuni limitrofi dove vi sono eccedenze di alloggi; modificati i tempi di approvazione delle graduatorie: 90 giorni per i Comuni che hanno meno di 500 domande e 120 giorni per chi ne ha di più. Ridisegnate le commissioni comunali di assegnazione con 5 membri, tra i quali 2 esperti in materie giuridico-amministrative esterni al Comune e un rappresentante delle organizzazioni sindacali degli inquilini. Nello specifico, il Regolamento disciplina alcuni aspetti riguardanti la composizione del nucleo familiare aspirante all'assegnazione: 12mila euro il limite massimo di Isee per concorrere ai bandi (prima ci si basava sul reddito); i nuclei familiari non devono essere proprietari di alloggi idonei e il regolamento stabilisce i parametri di tale idoneità, sia come consistenza che come reddito da fabbricati. Per la formazione delle graduatorie di assegnazione, particolare valenza viene attribuita a nuclei con presenza di minori, handicappati e anziani, nonché alle coppie di nuova costituzione. Saranno prioritarie anche condizioni di emergenza abitativa quali sfratti e ordinanze di sgombero, nonché lo stato

dell'immobile occupato (mediocre o scadente) oppure il sovraffollamento. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria DAP 2014-2016: “PREVEDERE RISORSE PER SCUOLE COMUNI MARSCIANO E DERUTA DANNEGGIATE DAL SISMA DEL 2009” - I SINDACI DELLE DUE CITTÀ IN SECONDA COMMISSIONE Perugia, 21 gennaio 2014 - “Prevedere nel Documento annuale di programmazione (Dap) risorse per interventi sulle scuole di Marsciano e Deruta danneggiate dal sisma del dicembre 2009 ed ancora inagibili”. È quanto chiedono i sindaci di Marsciano e Deruta, Alfio Todini e Alvaro Verbena alla Regione Umbria. Lo hanno fatto ieri in Seconda Commissione nel corso di un'audizione, propedeutica all'incontro successivo con l'assessore regionale alla Programmazione delle risorse finanziarie, Fabrizio Bracco, invitato dal presidente Gianfranco Chiacchieroni per illustrare le linee di programmazione economica contenute nel documento. Di fatto, nel finanziamento della ricostruzione pesante (prime abitazioni e Pir di Spina) non sono stati ricompresi gli interventi per l'edilizia pubblica, composta quasi esclusivamente da quella scolastica. Per quanto riguarda Marsciano, servirebbero circa 4 milioni di euro per intervenire sulla scuola elementare e media di Spina e su quella elementare di San Biagio della Valle. A Deruta invece l'unica scuola media statale, frequentata da quasi 300 ragazzi, da quattro anni è collocata provvisoriamente in un edificio che in passato ha ospitato la fabbrica ex maioliche di Deruta. Qui mancherebbero spazi adeguati alla didattica, soprattutto per lo svolgimento dell'educazione fisica. In questo caso, il sindaco Verbena chiede comunque che il finanziamento per la ricostruzione della vecchia scuola, quantificato in 3 milioni 456mila euro venga impiegato proprio nell'edificio ex maioliche Deruta, trasformandolo in polo scolastico, attraverso un adeguamento sismico e previsione degli spazi consoni alla attività scolastica. E per questo è stato già predisposto un progetto tecnico prevedendo interventi per stadi funzionali. Problemi, seppure di più ridotta entità riguardano anche la scuola di Collazzone. Il sindaco di Marsciano ha infine evidenziato anche le criticità strutturali nel cimitero di Spina, e quello di Deruta ha invitato a prevedere nel documento un apposito passaggio per una vera e propria eccellenza umbra qual è il settore della ceramica artistica. Nel corso dell'incontro è stato anche ricordato come la Regione stia già intervenendo sulla ricostruzione post sisma attraverso risorse regionali derivanti in larghissima parte dall'accisa sulla benzina che, applicata negli anni 2012 e 2013, ha permesso di destinare risorse per complessivi 12 milioni di euro (circa 7,5 nel 2012 e 4,5 milioni di euro nel

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2013).

L'ESITO DELLA PROCEDURA.

“IL PROGETTO DELLE LOGGE DEI TIRATORI DI GUBBIO RISPETTA IL PIANO ATTUATIVO” - L'ASSESSORE PAPARELLI RISPONDE A GORACCI (CU) E BRUTTI (IDV) – PER GORACCI: “ATTO DI GRAVITÀ ASSOLUTA”

Perugia, 21 gennaio 2014 – In merito al bando per l'assegnazione dei contributi destinati all'acquisto della prima casa da parte di 'nuclei familiari monoparentali', Massimo Monni (Ncd) ha presentato una interrogazione alla Giunta regionale per conoscere: il numero di domande pervenute entro i termini previsti e il numero di richieste accolte specificando l'eventuale impegno di spesa necessario a soddisfarle. Inoltre chiede di sapere quali ulteriori iniziative eventualmente sono state già assunte dall'Esecutivo per contrastare il disagio abitativo. Monni ricorda nel suo atto ispettivo che la Giunta regionale con apposita deliberazione (n. 301/2013) ha approvato i criteri e le procedure per i contributi destinati all'acquisto della prima casa da parte di 'nuclei familiari monoparentali', e che nel Supplemento Ordinario n. 2 del Bollettino Ufficiale n. 22 del 08/05/2013 è stato pubblicato il bando e il modello di domanda. L'esponente del Nuovo centrodestra sottolinea, in conclusione, come nel suddetto bando regionale era prevista una vigenza di giorni 75 dalla sua emanazione e pertanto le domande dovevano essere trasmesse entro il 22 luglio 2013.

Perugia, 21 gennaio 2014 - “Assurdo – secondo i consiglieri Orfeo Goracci (Cu) e Paolo Brutti (IdV) – il progetto di chiudere le logge dei tiratori di Gubbio, monumento secolare della città. Venendo incontro alla richiesta di un soggetto privato, la Fondazione cassa di risparmio, e in un momento in cui la città di Gubbio è senza governo, amministrata da un commissario. Una decisione importante non presa da un organismo popolare”. Per i due consiglieri regionali, che hanno firmato l'interrogazione a risposta immediata illustrata in Aula da Goracci, è abbastanza da chiedere alla Giunta di “bloccare o quantomeno modificare il progetto di riqualificazione approvato”. L'assessore Fabio Paparelli ha risposto che “il Servizio beni culturali della Regione ha chiesto una informativa sulla vicenda ed ha interloquito con la Sovrintendenza regionale su questo bene immobile, che non fa parte del patrimonio della Regione. Abbiamo scritto al Comune due volte – ha detto – e non ottenendo risposta abbiamo inviato una diffida ricevendo nota dell'amministrazione municipale eugubina che certifica la conformità con il piano attuativo del centro storico di Gubbio, che prevede il progetto di restauro e di riuso delle Logge. Durante il periodo di pubblicazione – ha aggiunto l'assessore – sono arrivati il parere favorevole della Provincia di Perugia sulla passerella pedonale sul torrente Camignano, il parere favorevole della Sovrintendenza con prescrizioni vincolate al parere della Direzione regionale competente per la finestra a piano terra. Anche il parere favorevole dell'Asl con prescrizione sull'impianto di ventilazione artificiale perché sia conforme alle norme UE. Per i beni paesaggistici si attende risposta dal ministero. Prendiamo atto che rispetta il Piano attuativo e ci impegniamo a seguire il progetto per assicurare la qualità dell'intervento e per le opportune verifiche”. Il consigliere Goracci si è dichiarato “totalmente insoddisfatto” della risposta, sottolineando che “non si dà risposta ai cittadini mentre si stravolgono secoli di storia di un monumento della città di Gubbio. Se una cosa del genere può essere fatta in una gestione commissariale, allora Regione e Governo vedono un altro film rispetto a me. La stessa latitanza nella risposta avrebbe dovuto indurre ad una riflessione. Se era tutto così normale e scontato non sarebbe andata in questo modo. E' un atto di una gravità assoluta”. Foto per le redazioni: http://goo.gl/U0HMUq PRIMA CASA: “BANDO PER ASSEGNAZIONE CONTRIBUTI DESTINATI AI 'NUCLEI FAMILIARI MONOPARENTALI'” - MONNI (NCD) INTERROGA LA GIUNTA REGIONALE SUL-

URBANISTICA: “VERSO UN EQUILIBRIO OTTIMALE TRA DELEGIFICAZIONE E SEMPLIFICAZIONE” - L'ASSESSORE PAPARELLI HA PRESENTATO IN SECONDA COMMISSIONE IL TESTO UNICO PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO Nella riunione odierna della Seconda Commissione l'assessore regionale all'Urbanistica, Fabio Paparelli ha illustrato le finalità e, quindi, le linee principali e caratterizzanti del Testo unico per il 'Governo del territorio e materie collegate'. Nel sottolineare come con questo atto si punti a raggiungere un equilibrio ottimale tra delegificazione e semplificazione, Paparelli ha spiegato che grazie al Testo unico sull'Urbanistica, che ricomprende l'intera disciplina legislativa regionale vigente in materia, verranno abrogate 19 leggi regionali. Il Documento, suddiviso in nove Titoli, conterrà 293 articoli a fronte dei circa 600 attuali. L'auspicio della Commissione, ma anche quello dell'Esecutivo è che si possa effettuare una potatura ancora maggiore dell'articolato. Intanto per il prossimo 10 febbraio è previsto, a Palazzo Cesaroni, un incontro aperto alla partecipazione di tutti i soggetti interessati alla materia. Perugia, 22 gennaio 2014 - “Dare ulteriore certezza ed efficacia ai procedimenti edilizi ed urbanistici, riducendo tempi e costi, favorendo anche l'applicazione di servizi telematici. L'obiettivo è quello di raggiungere un equilibrio ottimale tra delegificazione e semplificazione”. Così l'assessore regionale all'Urbanistica, Fabio Paparelli, in Seconda Commissione, presieduta da Gianfranco Chiacchieroni, dove ha illustrato le linee generali

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del Testo unico del 'Governo del territorio e materie collegate'. Di fatto, grazie a questo Progetto legislativo, che ricomprende l'intera disciplina regionale vigente in materia, verranno abrogate 19 leggi regionali. Il Documento, suddiviso in nove Titoli, conterrà 293 articoli a fronte dei circa 600 attuali. L'auspicio di tutti i componenti della Commissione e fatto proprio dallo stesso assessore è quello di riuscire, nell'iter dell'atto in Commissione, che prevede il primo appuntamento aperto alla partecipazione di tutti i soggetti interessati, per il prossimo 10 febbraio, ad effettuare una potatura ancora maggiore dell'articolato. Paparelli ha spiegato che “nel settore dell'attività edilizia verranno rafforzate le norme in materia di riqualificazione e rigenerazione urbana anche incentivando il sistema delle premialità. Nel settore della pianificazione vengono confermate la disciplina di tutela e valorizzazione del territorio regionale dando più efficacia ai contenuti e all'azione dei vari strumenti di pianificazione, finalizzando le scelte alla riduzione del consumo di territorio”. E sulla domanda giunta dal presidente della Commissione Chiacchieroni e da altri commissari, sul perché non sia stata ricompresa nel Progetto la normativa concernente le cave e, quindi, le attività estrattive, Paparelli ha risposto che “questa è una materia prettamente ambientale che potrebbe essere inserita in un 'Codice dell'ambiente' che possa affiancare il Testo unico dell'Urbanistica”. Scheda: Titolo I – Disposizioni generali Disposizioni generali - Tra le finalità viene evidenziata l'implementazione della disciplina in materia di applicazione dei servizi telematici, oltre alla riduzione di oneri e procedure amministrative a vantaggio di imprese e cittadini. Il Piano urbanistico strategico territoriale (PUST) non sarà più definito su tre livelli di programmazione, ma sarà ricondotto esclusivamente in un solo ambito strategico e programmatico. Ai Comuni verranno conferite funzioni in materia di autorizzazione delle reti di distribuzione di energia elettrica di tensione non superiore a 150 kV che interessano il territorio comunale. Titolo II – Programmazione e pianificazione Disciplina tutti gli strumenti generali di programmazione e pianificazione della Regione (Pst -Piano straordinario aree a rischio idrogeologico molto elevato e Ppr-Piano paesaggistico regionale), della Provincia (Ptcp–Piano territoriale di coordinamento provinciale) e del Comune (Prg–Piano regolatore generale). Viene accorpata tutta la disciplina in materia di perequazione, premialità e compensazione, comprese le premialità per gli interventi di riqualificazione nei centri storici apportando alcune semplificazioni, nonché le premialità per gli interventi di sostenibilità ambientale. La premialità viene estesa anche agli interventi di prevenzione sismica degli edifici che riguardano interi isolati edilizi. Titolo III – Prg e riqualificazione ambientale Disciplina tutti gli strumenti per l'attuazione del piano regolatore generale concernenti i piani attuativi, le norme per la riqualificazione dei centri storici, i programmi urbani complessi e quelli di riqualificazione urbana. Nel pro-

cedimento di approvazione dei piani attuativi viene rafforzata la certezza del rispetto dei tempi del procedimento. Per i centri storici prevista una più agevole disciplina per l'individuazione degli ambiti di rivitalizzazione prioritaria (Arp) e per la redazione di quadri strategici di valorizzazione (Qsv), finalizzata anche alla semplificazione delle premialità. Attraverso alcune semplificazioni normative si punta a favorire la riqualificazione architettonica ed ambientale degli edifici, uscendo definitivamente dalla straordinarietà del 'Piano casa'. Titolo IV – Tutela ed uso del territorio Ricomprende l'intera disciplina per la tutela e l'uso del territorio regionale. Vengono ridefinite le disposizioni concernenti criteri e normative per gli ambiti urbani e per gli insediamenti produttivi. L'intera disciplina che riguarda il territorio agricolo e le aree boscate viene accorpata nello 'spazio rurale', confermando la tutela delle aree di particolare interesse agricolo, delle aree boscate e degli oliveti. Titolo V – Attività edilizia e titoli abilitativi Contiene l'intera disciplina per l'attività edilizia ed i relativi titoli abilitativi comprese le norme relative all'agibilità, vigilanza, responsabilità, sanzioni e controlli. Viene rafforzata ed ampliata qualitativamente l'applicazione della Scia (Segnalazione certificata inizio attività), prevista per tutti gli interventi già definiti da piani attuativi approvati e convenzionati. Viene facilitata la gestione telematica delle istanze e dei relativi procedimenti edilizi. Vengono valorizzate le funzioni dello sportello unico e dei controlli a campione. Titolo VI – Interventi edilizi Ricomprende l'intera normativa tecnica per la realizzazione degli interventi edilizi. In particolare vengono ridefinite le norme per gli interventi di prevenzione sismica. Vengono semplificate le disposizioni per l'autorizzazione delle linee ed impianti elettrici fino a 150.000 kV. Viene accorpata tutta la disciplina tecnica in edilizia, sostenibilità ambientale, requisiti per la rete viaria ed escursionistica, inquinamento acustico e normativa sismica. Titolo VII – Autorizzazioni Riaccorpa le norme per l'autorizzazione delle opere pubbliche, estese anche all'autorizzazione delle infrastrutture elettriche fino a 150.000 kV. Vengono introdotte forme di semplificazione con particolare riferimento a quella attuativa, prevedendo di effettuare gli adempimenti di Vas (valutazione ambientale strategica) nell'ambito del procedimento di Via (Valutazione ambientale strategica) qualora sia obbligatoria. Titolo VIII – Applicazione del Testo unico Riaccorpa le norme contenute nelle varie leggi regionali. Viene introdotto un nuovo articolo (263) per disciplinare le modalità di semplificazione e digitalizzazione dell'azione amministrativa. Sono riportate tutte le normative che consentono il monitoraggio integrato degli interventi sul territorio ed il relativo osservatori. La compilazione da parte del responsabile del procedimento della banca dati dell'osservatorio regionale sull'abusivismo edilizio viene resa obbligatoria. Titolo IX – Norme finanziarie Contiene l'abrogazione delle normative regionali la cui disciplina è ricompresa nel Testo unico. Prevede le norme

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finanziarie da rielaborare nel corso dell'esame del testo. Leggi regionali che verranno abrogate: L.r. n. '31/1983' (“Norme in materia di opere concernenti linee ed impianti elettrici fino a 150.000 volt”) L.r. n. '9/1992' (“Norme per la programmazione, losviluppo e la disciplina della viabilità minore e della sentieristica in Umbria”) L'articolo 10 della L.r. n. '9/1995' (“Tutela dell'ambiente e nuove norme in materia di Aree naturali protette in adeguamento alla legge n. '394/1991' e n. '142/1990') L.r. n. '13/1997' (“Norme in materia di riqualificazione urbana”) L.r. n. '46/1997' (“Norme per la riqualificazione della rete di trasporto e viaria nel territorio regionale e procedure per l'attuazione dei relativi interventi”) L.r. n. '31/1997' (“Disciplina della pianificazione urbanistica comunale e norme di modificazione delle Leggi regionali n. '53/1974', n. '26/1989', n. '6/1991', n. '28/1995') La lettera 'a' del comma 1 dell'art. 70 della Legge regionale n. '3/1999' (“Riordino delle funzioni e dei compiti amministrativi del sistema regionale e locale delle autonomie dell'Umbria in attuazione della legge n. '59/1997' e del decreto legislativo n. '112/1998') L.r. n. '27/2000' (“Norme per la pianificazione urbanistica territoriale”) L.r. n. '8/2002' (“Disposizioni per il contenimento e la riduzione dell'inquinamento acustico”) L.r. n. '18/2002' (“Norme in materia di prevenzione sismica del patrimonio edilizio”) L.r. n. '1/2004' (“Norme per l'attività edilizia”) L.r. n. '21/2004' (“Norme sulla vigilanza, responsabilità, sanazioni e sanatoria in materia edilizia”) L.r. n. '11/2005' (“Norme in materia di governo del territorio: pianificazione urbanistica comunale”) L.r. n. '12/2008' (“Norme per i centri storici”) L.r. n. '17/2008' (“Norme in materia di sostenibilità ambientale degli interventi urbenistici ed edilizi”) L.r. n. '13/2009' (“Norme per il governo del territorio e la pianificazione e per il rilancio dell'economia attraverso la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente”) L.r. n. '5/2010' (“Disciplina delle modalità di vigilanza e controllo su opere e costruzioni in zone sismiche”) L.r. n. '7/2011' (“Disposizioni in materia di espropriazione per pubblica utilità”) L.r. n. '12/2013' (“Norme su perequazione, premialità e compensazione in materia di governo del territorio e modificazioni di leggi regionali”). CITTÀ DI CASTELLO: “POPOLAZIONE STABILE E GRANDI CUBATURE INUTILIZZATE, MA IL COMUNE PREVEDE ULTERIORE CONSUMO DI TERRITORIO” - DOTTORINI (IDV) SUL NUOVO PIANO REGOLATORE Il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Idv) interviene sul Piano regolatore di Città di Castello, rilevando che “il centro storico si svuota e le imprese chiudono i battenti, ma invece di qualificare l’esistente il nuovo Piano autorizza nuove aree edificabili e industriali”. Per Dottorini “il nuovo Prg appare incentrato sulla ricerca quasi spasmodica di nuove aree e terreni edificabili senza apparente motivo o necessità”.

Perugia, 30 gennaio 2014 - "Il clima di torpore sociale e amministrativo che si è creato attorno al nuovo Piano regolatore generale è quanto di più preoccupante si possa immaginare. Quando molti Comuni si stanno confrontando con l’opzione cemento-zero, puntando su recupero e valorizzazione dell’esistente, le linee guida approvate dalla compagine governativa tifernate danno vita ad un nuovo, gigantesco, consumo di territorio che fa immaginare un uso quanto meno discutibile della strumentazione urbanistica. Non vorremmo che fossero interessi di parte, e non una seria programmazione, a orientare i destini urbanistici di una città che sta vivendo una decadenza che sembra non avere mai fine”. Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo Idv all'Assemblea regionale dell'Umbria, interviene sul nuovo Piano regolatore che il Consiglio comunale di Città di Castello ha recentemente approvato. "Città di Castello - continua Dottorini, che nella nota fa riferimento anche alla sua carica di presidente di Umbria Migliore - muove da un Piano regolatore Cusmano ambizioso e che poneva attenzione al massimo riuso e ristrutturazione dell'esistente. Il nuovo Piano Nigro, di contro, appare incentrato sulla ricerca quasi spasmodica di nuove aree e terreni edificabili senza apparente motivo o necessità. La città infatti rimane stabile sui 40mila abitanti oramai da decenni, la sua capacità insediativa è nettamente sovradimensionata e caratterizzata da cubature inutilizzate e invendute di tutte le tipologie urbanistiche. Basti pensare ai negozi che quasi quotidianamente sono costretti a chiudere i battenti, alle imprese e agli artigiani che tentano di alienare i propri insediamenti produttivi, alle abitazioni anche di recente costruzione che restano vuote e prive di nuovi acquirenti. Per non parlare del centro storico, svuotato di funzioni e lasciato nel degrado, con decine e forse centinaia di appartamenti e locali commerciali sfitti o in vendita. Non si capisce quindi – aggiunge - in base a quale logica e attraverso quali indicatori economicosociali l'Amministrazione comunale abbia deciso che Città di Castello avesse bisogno di 20 nuovi insediamenti su aree attualmente agricole per un totale di 100 ettari di consumo di territorio, il 10 per cento in più di insediamenti residenziali rispetto al vecchio Piano Cusmano, il 10 per cento in più di insediamenti produttivi e 250mila metri quadri di nuove costruzioni”. “Il nostro è un territorio fragile che ha a disposizione circa 200 ettari di aree industriali in via di dismissione. Proprio queste dovrebbero essere oggetto di un serio piano di recupero, lungimirante e volto il più possibile alla tutela del paesaggio, vera ricchezza e volano dello sviluppo economico della nostra vallata. A fronte di una domanda inesistente, invece, l’Amministrazione comunale – conclude il consigliere regionale – prevede ulteriori espansioni urbanistiche, isolando la parte storica della città e lasciando interi quartieri al degrado, privi di quelle realtà storiche e commerciali che per anni hanno svolto un ruolo aggregatore e di in-

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tegrazione sociale e multiculturale. L’inerzia nel contrastare l’esodo di servizi comuni e primari fuori dal centro storico fa il paio con la pratica delle varianti tese a spostare esercizi commerciali e a favorire nuovi insediamenti senza tener contro dell’esistente. Adesso, anche grazie alla elasticità che il Piano operativo offre, vigileremo ancora più attentamente affinché il Comune di Città di Castello non si trasformi nel tempio della negoziazione tra gruppi di interesse e politici locali dalle ambizioni facili”.

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Vigilanza e controllo

VIGILANZA E CONTROLLO: IL BILANCIO DELLE ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2013 E GLI OBIETTIVI DEL 2014 – CONFERENZA STAMPA DEL COMITATO DI MONITORAGGIO Stamani a Palazzo Cesaroni la conferenza stampa sulle attività svolte nel 2013 dal Comitato per il monitoraggio e la vigilanza sull'amministrazione regionale. La presidente Maria Rosi ed i consiglieri Smacchi, Bottini e Buconi hanno anche presentato il programma per il 2014 che, sulla base degli elementi raccolti e delle numerose audizioni effettuate, prevede una seconda fase di proposte emendative e migliorative da sottoporre all'Assemblea legislativa dell'Umbria. Perugia, 9 gennaio 2014 – Il Comitato per il monitoraggio e la vigilanza sull'amministrazione regionale, presieduto da Maria Rosi (Ncd) e composto anche dai consiglieri Andrea Smacchi (Pd), Massimo Buconi (Psi), Gianluca Cirignoni (Lega) e Lamberto Bottini (Pd), ha esposto i risultati dell'attività svolta nel 2013 ed annunciato gli obiettivi per il 2014 in una conferenza stampa che si è tenuta stamani a Palazzo Cesaroni. “Il nostro compito – ha spiegato la presidente Rosi – è quello di vigilare sugli atti dell'amministrazione pubblica e sullo stato di attuazione delle leggi che l'Assemblea legislativa dell'Umbria promulga. Questo abbiamo fatto nel 2013, che ci ha visti impegnati ripetutamente anche su fronti emergenziali come la crisi dell'azienda unica del trasporto pubblico locale e la gestione dei rifiuti negli ambiti territoriali integrati e quindi sull'attuazione del Piano rifiuti regionale. Per quanto riguarda Umbria mobilità, dopo la cessione a Busitalia ci auguriamo che l'azienda riesca a rispondere alle esigenze di un territorio difficile come l'Umbria e che il trasporto rimanga comunque servizio pubblico, visto che finora è stata fatta impresa con i soldi pubblici, anche assecondando manie di grandezza e facendo scelte rivelatesi sbagliate. Nel 2014 vogliamo portare all'interno dell'Assemblea regionale una discussione che tenga conto del lavoro di controllo e di raccolta dati che abbiamo svolto. Inoltre il monitoraggio sarà esteso ad altre leggi, come quella per l'imprenditoria giovanile o quelle in materia di politiche socio-sanitarie, particolarmente per quanto attiene alla non autosufficienza ed al sostegno alle famiglie, per vedere i risultati che hanno prodotto”. “L'organo di controllo non ha potestà legislativa – ha ricordato Smacchi – ma può impegnarsi in proposte emendative e migliorative, mettendo a disposizione delle commissioni il proprio contributo”. Bottini ha rimarcato che “il controllo è un elemento di garanzia per i cittadini ed è fondamentale per evitare che una volta fatte le leggi se ne perda la cognizione e non sia verificata la loro efficacia”. Buconi ha sottolineato come il Comitato di monitoraggio non abbia “mai agito a maggioranza”, svolgendo un ruolo di controllo che “serve alle forze politiche di opposizione per esercitare le funzioni che gli competono, ma di cui ha bisogno anche la maggioranza”.

SCHEDA Per il 2013 l'attività del Comitato di monitoraggio è stata incentrata su tre direttive principali: la vigilanza sulla situazione di Umbria Mobilità, con audizioni dei vertici della società, dell'assessore regionale ai trasporti, dei revisori dei conti, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni dei consumatori. Il Comitato ha chiesto continuamente conto delle difficoltà economiche e della cessione del ramo aziendale anche per garantire la vicinanza delle istituzioni ai lavoratori alle prese con i ritardi nell'erogazione degli stipendi ed ai cittadini che scontano le problematiche del trasporto pubblico locale. Altro filone dell'attività di monitoraggio svolta nel 2013 ha riguardato la gestione dei rifiuti, con numerose audizioni: dei presidenti degli Ati, delle associazioni dei consumatori, dei gestori dei rifiuti e dei vertici dell'Arpa. Infine il monitoraggio sugli adempimenti riguardanti l'attuazione delle leggi 8 e 18 del 2011, riguardanti la semplificazione amministrativa e i processi di riforma endoregionale, con particolare attenzione alla fase di liquidazione delle Comunità montane e di attivazione delle Unioni speciali dei Comuni, processi complessi e tutt'ora in corso. Per il 2014 il Comitato prevede di passare ad una seconda fase, sulla scorta dei dati e degli elementi raccolti, che sia di proposta all'Assemblea legislativa e porti al centro del dibattito politico le problematiche emerse. Inoltre sono già programmati ulteriori approfondimenti: sulla convenzione RegioneUniversità, sul complesso delle aziende ed enti con partecipazione della Regione e su alcune leggi per cui si ritiene di doverne monitorare l'efficacia, a cominciare da quella relativa all'imprenditoria giovanile per proseguire con le leggi in materia di politiche socio-sanitarie, con particolare riferimento alla non autosufficienza ed al sostegno della famiglia. Foto Conferenza stampa: http://goo.gl/zgrUKq MONITORAGGIO E VIGILANZA: AUDIZIONE DEL PRESIDENTE DEL CENTRO STUDI GIURIDICI E STATO D'ATTUAZIONE DEL FONDO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA – I LAVORI DI IERI DEL COMITATO Audizione del Comitato di monitoraggio e vigilanza presieduto da Maria Rosi con il presidente del Centro Studi Giuridici e Politici, Marco Lucio Campiani che illustrato le attività della struttura: promozione culturale e di ricerca delle scienze giuridiche e politiche con l’intento di approfondire materie di interesse generale, attivando strumenti di analisi e soluzioni. Perugia, 14 gennaio 2014 – È stato il presidente del Centro Studi Giuridici e Politici, Marco Lucio Campiani ad aprire la riunione di ieri del Comitato per il monitoraggio e la vigilanza sull'amministrazione regionale, presieduto da Maria Rosi. Dopo aver ricordato l'istituzione del Centro, avvenuta nel 1975 con legge regionale (“38/'75”), come organo consultivo dell'attività consiliare,

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Campiani ha illustrato le attività della struttura: promozione culturale e di ricerca delle scienze giuridiche e politiche con l’intento di approfondire materie di interesse generale, attivando strumenti di analisi e soluzioni. In particolare si tratta dell’organizzazione di convegni, seminari, corsi ed altre manifestazioni di carattere scientifico e culturale, oltre alla pubblicazione e la diffusione di volumi e periodici. Il Centro sta attualmente intervenendo sulla riorganizzazione del proprio sito internet. Tra i lavori in atto, una ricerca sui reati ambientali che darà vita, a fine anno, ad una pubblicazione. Il direttivo è composto da nove membri (sei eletti dal Consiglio regionale, tre dall'assemblea dei soci) che svolgono la propria attività a titolo completamente gratuito. Il bilancio annuale del Centro è di 40mila euro. Tutte le risorse vengono destinate alle varie iniziative a cui il direttivo decide di lavorare. Il personale per la gestione del Centro è a carico del Consiglio regionale, è composto da tre persone in condivisione con la Biblioteca e l'Isuc. Il Comitato per il monitoraggio e la vigilanza, come ha rimarcato la presidente Rosi, darà ora corso ad un approfondimento e alla valutazione delle attività svolte ed in programma del Centro Studi Giuridici e Politici, impegnandosi ad elaborare una relazione dettagliata da consegnare all'Aula. All'ordine del giorno della riunione, anche lo stato d'attuazione della legge regionale n. '9/2008' (Fondo regionale per la non autosufficienza e modalità di accesso alle prestazioni). In questo caso, il Comitato, nel prendere atto della mancanza, ad oggi, della relazione della Giunta regionale in merito, auspicando che il documento arrivi a Palazzo Cesaroni in tempi brevissimi, ha deciso una valutazione congiunta dello stesso con la Terza Commissione consiliare. I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/consiglioregionaleum bria MONITORAGGIO E VIGILANZA: “INDENNITÀ DI POSIZIONE DEI DIRIGENTI GIÀ RIDOTTA, COSÌ COME IL LORO NUMERO. IMPEGNO PER DIVERSO SISTEMA DI DETERMINAZIONE DEGLI OBIETTIVI” - AUDIZIONE CON L'ASSESSORE RIOMMI Dinamiche e istituti contrattuali che portano alla definizione delle indennità percepite dai dirigenti regionali sono stati illustrati oggi dall'assessore Vincenzo Riommi durante l'audizione convocata dal Comitato per il monitoraggio e la vigilanza sull'amministrazione regionale. Nuove modalità di attribuzione degli obiettivi ed estensione delle misure di contenimento delle spesa anche alle “posizioni organizzative” sono gli obiettivi che Riommi propone di far seguire alle azioni già realizzate, che porteranno, a regime, un risparmio di 500mila euro annui. Perugia, 20 gennaio 2014 – L'assessore regionale Vincenzo Riommi è intervenuto oggi ai lavori

del Comitato per il monitoraggio e la vigilanza sull'amministrazione regionale per una audizione sulle indennità di posizione dei dirigenti regionali. Su invito del presidente Maria Rosi, l'assessore ha spiegato dinamiche e istituti contrattuali che portano alla definizione delle indennità percepite dai dirigenti, illustrando ai consiglieri regionali i dati relativi. Dal 2010 al 2013, secondo le stime, il fondo per le indennità dei dirigenti ha subito e subirà una riduzione di 500mila euro, passando da 3milioni 685mila a 3 milioni 150mila euro, che resteranno nel bilancio regionale e non andranno ad essere redistribuiti nella quota per il personale. Le indennità annuali lorde medie dei dirigenti passeranno dai 15mila 811 euro del 2011 ai 10mila 200 previsti per il 2014 (10.800 per il 2012 e 10.600 per il 2013). Le scelte politiche della Giunta, ha spiegato Riommi, hanno portato ad una forte riduzione del fondo e del numero dei dirigenti, a mantenere un riconoscimento del ruolo da loro svolto, prevedendo per il futuro nuove modalità di attribuzione degli obiettivi (“da rendere trasparenti e democratici”) e l'estensione delle misure di contenimento delle spesa anche alle “posizioni organizzative”, da ridurre di numero e da valorizzare. “Gli interventi attuati – ha tenuto a precisare l'assessore – non mettono in discussione il ruolo e il valore dei dirigenti, che consentono il funzionamento concreto e quotidiano dell'amministrazione regionale. Sarà opportuno precedere ad una revisione del sistema di valutazione esterno esistente ma soprattutto degli obiettivi assegnati: infatti, stanti i ritardi legati all'approvazione della legge di stabilità nazionale che stanzia i fondi relativi, è necessario passare ad un sistema trasparente e verificabile, che stabilisca nei primi mesi dell'anno quali sono i risultati da raggiungere. Nel 2011 le indennità di posizione sono state pagate in misura maggiore, dato che il numero dei dirigenti era stato ridotto e, solo per quell'anno, i fondi sono stati ripartiti tra i dirigenti rimasti in servizio. In seguito questa scelta è stata giustamente rimessa in discussione e, anche grazie al senso di responsabilità dei sindacati, è stato possibile procedere ad una riduzione del fondo di circa il 40 per cento. L'Umbria ha approvato una legge virtuosa, che ha consentito di ottenere questo risultato. Ma invece di andarne fieri alcuni hanno lanciato una campagna politica e mediatica a tutto danno del clima civile e sociale della regione. Andrebbe effettuato, anche a cura di questo Comitato, un monitoraggio sulle posizioni dirigenziali e organizzative di tutti gli enti regionali, dato che a parità di indennità esistono carichi di lavoro e responsabilità molto differenti. E sarebbe anche opportuno verificare se il Consiglio regionale abbia dato piena applicazione alla legge regionale che invece la Giunta ha applicato”. Al termine dell'audizione, i consiglieri regionali Andrea Smacchi (Pd) e Massimo Buconi (Psi) hanno espresso apprezzamento per i risparmi realizzati, per l'accordo raggiunto con i sindacati e per l'intenzione di estendere la stessa filosofia di azione anche alle “posizioni organizzative”. I consiglieri

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hanno sottolineato che “non esistono premi di risultato quanto piuttosto quote di retribuzione flessibili, previste da contratti di lavoro nazionali, che la Regione si limita ad applicare”. Inoltre l'Umbria, per le scelta fatte in materia, potrebbe essere “un modello nazionale per il pubblico impiego, in cui chi guadagna di più rinuncia a qualcosa a beneficio del personale del comparto”. MONITORAGGIO E VIGILANZA (2): “TRASPARENZA E MERITO COME PRINCIPI CARDINE DI UN SISTEMA SENZA PREMI A PIOGGIA E AL RIPARO DA STRUMENTALIZZAZIONI” - NOTA DEL PRESIDENTE ROSI SULLA SEDUTA ODIERNA Perugia, 20 gennaio 2014 - “Non si tratta di alimentare una caccia alle streghe ma di pretendere maggiore trasparenza nella programmazione degli incarichi e nell'attribuzione delle posizioni organizzative. Oggi è necessaria una più profonda consapevolezza e un diverso approccio rispetto a consuetudini che negli anni passati si sono consolidate e diventate prassi”. Lo dichiara il presidente del Comitato per il monitoraggio e la vigilanza sull'amministrazione regionale, Maria Rosi, commentando i lavori odierni dell'organismo. “Siamo di fronte ad un sistema che, nel rispetto della trasparenza – aggiunge Rosi - va superato, riconoscendo incarichi e indennità a chi davvero li merita. I premi devono essere riconosciuti ma motivati dal merito, prevedendo un percorso chiaro per poter percepire le indennità di risultato, da riconoscere a chi raggiunge obiettivi precisi: non più dunque premi a pioggia ma riconoscimenti a chi nel pubblico lavora bene, in modo serio e rigoroso. Servono anche un'informazione e una condivisione maggiore delle procedure, per evitare che certe questioni vengano strumentalizzate”.

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