La Voce dell'Acqua

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4° trimestre 2016

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La nuova etichetta dell’acqua di rubinetto

Regione Puglia Socio unico

simply

Periodico dell’Acquedotto dell’A ’ cquedotto Pugliese SpA ’A Tribunale di Bari, Num. R.G. 1158/2011 del 21/04/2011 Direttore Responsabile: Vito Palumbo Invia commenti e proposte a: vocedellacqua@aqp.it

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indice 4 In prima linea per l’emergenza gelo

8 Gli sportelli commerciali a servizio del territorio

11 La pista ciclabile fa un passo avanti

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L’’idea vincente dei giovani artisti

la colonnina 7 Alle fonti del Calore

10 Le Regioni del Sud “unite” nel nome dell’acqua

13 Il mondo d elle fontane pubbliche in mostra a Lecce

In copertina, una bottiglia con la nuova etichetta dell’acqua pubblica, realizzata dagli studenti delle Accademie di Belle Arti

Tra le dolci montagne dell’appennino lucano, dalle parti del comune di Atella, insiste un’opera alquanto singolare dell’Acquedotto Pugliese. Un ponte canale: il (!) Ponte Canale. L’opera in altezza più signi�icativa che l’uomo abbia immaginato prima, realizzato poi, per consentire il passaggio dell’acqua addomesticata a Caposele e Cassano Irpino tra le terre disconnesse e sincopate del potentino. Tra le opere sospese, la più altera e ricca di signi�icati. Sì perché i ponti, si sa, vengono costruiti per trasportare oggetti o per condurre persone, più spesso entrambe le cose assieme, da un punto dell’essere ad un punto del divenire. Nel destino di questo ponte non vi sono persone, ma solo acqua. Delle persone, semmai, solo (si fa per dire) il loro diritto alla prosperità. Nel destino di questa opera vi è acqua (del Sele-Calore) che supera acqua (del �iume Bradano). Acqua che si sovrappone ad acqua. Singolare, no? Roba che anche un ingegnere si commuoverebbe a pensarci, se solo ne avesse il tempo. Pensate un po’: acqua sotto, acqua sopra. Ma le curiosità non �iniscono qui. Acqua diversa, però. Acqua libera di sotto, apparentemente libera, acqua imprigionata di sopra, platealmente imprigionata. Acqua che viaggia, sempre e comunque, alla stessa velocità, a quattro chilometri l’ora, tanto quella di sopra, quanto quella di sotto. Acqua che, vista dall’alto, si fa croce di vita, che spacca in quattro i quadranti dell’esistenza. Acqua che squadra il mondo sensibile e lo rende intellegibile. Acqua che sta sotto i ponti, come dovrebbe, ma anche acqua che scorre sui ponti, come non dovrebbe, se non ci fosse la mano di qualcuno, un uomo, presumibilmente, ad aiutarla a salire �in lì. Acqua axis mundi di una storia sospesa a metà tra un passato di speranza e un futuro di benessere. Roba da scriverci un libro. Chissà...


in primo piano

L’idea vincente dei giovani artisti Gli studenti delle Accademie di Belle Arti protagonisti del concorso “Acqua di rubinetto: disegna la tua etichetta”

U

di Mimmo Larovere na goccia panciuta con, all’interno, una casa. L’“acqua” e il “focolare domestico” insieme: un connubio perfetto piuttosto che un fantasioso ossimoro. È l’immagine scelta da Anna Maria di Lecce, allieva del corso di decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Bari, per l’etichetta destinata alle bottiglie d’acqua di rubinetto; l’acqua salubre che da

più di cent’anni l’Acquedotto Pugliese dispensa, con la sua fitta e ampia rete di canali, a oltre quattro milioni di cittadini. La giovane allieva dell’accademia barese si è aggiudicata il primo premio del concorso “Acqua di rubinetto: disegna la tua etichetta”, rivolto dalla società idrica agli studenti delle accademie pugliesi con l’intento di promuovere l’utilizzo dell’acqua pubblica,

1ª Classificata

autentico elisir di “lunga vita” col suo sapore particolarmente delicato e la sua indiscussa qualità biologica. A premiare Anna Maria, il presidente di Aqp, ing. Nicola De Sanctis, nel corso di una festosa cerimonia, nella sala convegni dello storico Palazzo dell’Acqua in via Cognetti a Bari. Sul podio dei vincitori, anche Carmela Ester Delle Noci, del corso di decorazione, moda e design della stessa acca-

Annamaria Di Lecce

2ª Classificata

3ª Classificato

Carmela Ester Delle Noci

Andrea Caputo

ACQUA DI RUBINETTO. DISEGNA LA TUA ETICHETTA

con unico azionista

Mostra dei progetti grafici di etichette per bottiglie elaborati dagli studenti delle Accademie di Belle Arti di Puglia.

REGIONE PUGLIA

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Intervengono: Dott. Mario Loizzo

Presidente del Consiglio Regionale di Puglia

On. Antonio Decaro Sindaco di Bari

Palazzo dell’Acquedotto Pugliese Bari, Via Cognetti, 36 Lunedì 21 novembre 2016 ore 17:00


Da sin. gli studenti premiati Carmela Ester Delle Noci, Annamaria Di Lecce, vincitrice del concorso, e Andrea Caputo insieme all’avv. Francesca Pace, componente del cda di Aqp, e alla dr.ssa Emanuela Angiuli

demia barese, e Andrea Caputo, studente di grafica editoriale a Lecce. Ai tre giovani artisti sono stati assegnati premi in denaro del valore, rispettivamente, di 500, 300 e 200 euro. L’idea di un’apposita etichetta per l’acqua pubblica risale al 2008, quando l’Acquedotto Pugliese realizzò la ben nota targhetta “La fontanina, acqua di casa tua”, in cui campeggiava l’antica immagine di una bimba, intenta ad attingere da una fontanina. Il concorso, di cui a fine novembre si è tenuta la premiazione, è nato dall’idea di un restyling dell’originaria etichetta, affidato alla fantasia e alle capacità dei giovani talenti pugliesi, ognuno dei quali ha presentato due proposte grafiche, una per l’acqua liscia naturale l’altra per l’acqua effervescente. Il risultato è stata un’imponente mole di lavori, eseguiti dagli allievi delle accademie, che con grande slancio ed entusiasmo hanno accettato la “sfida”, l’invito a ridisegnare l’immagine stessa dell’azienda idrica pugliese, cogliendone gli aspetti più autentici e caratteristici e chiarendone, graficamente, il legame profondo e indiscusso con le popolazioni e i territori serviti. Le opere, selezionate da un’apposita commissione, composta dall’avv. Francesca Pace, membro del consiglio

d’amministrazione dell’Acquedotto Pugliese, dalla dott.ssa Emanuela Angiuli, antropologa e storica dell’arte, e dalla dott.ssa Daniela Daloiso, referente della comunicazione istituzionale del consiglio regionale, sono state raccolte in una bella mostra, allestita presso il Palazzo dell’Acquedotto. Alla cerimonia di premiazione hanno portato il loro saluto il presidente del consiglio regionale, Mario Loizzo, il direttore dell’Autorità idrica pugliese, Vito Colucci, insieme ai direttori delle Accademie di Bari, dott. Sylos Labini, di Foggia, Piero Di Terlizzi, e di Lecce, Claudio Delli Santi. A fare gli onori di

casa, il presidente di Aqp, Nicola De Sanctis, e il vicepresidente Lorenzo De Santis. Originale cornice della mostra, una galleria di immagini e alcune apparecchiature storiche dell’Aqp (tra cui gli attrezzi di un laboratorio chimico degli anni trenta), insieme alle teche con bottiglie, etichette e opuscoli delle più importanti aziende di gestione dell’acqua pubblica italiane e straniere: Acea, Lario Reti Holding, Publiacqua, Brianzacque, Acqua Veritas, Gaia, Gori, Acquedotto Lucano, Cap Holding, MM, Eaux de Vienne Siveer, Eaux de la ville de Mulhouse, Eau de Grenoble Alpes, Eau de Strasbourg, Eau de Geneve, Eau de Paris, Hydrobru, Vivaqua, la Bisontine, Aqua Wal, Eau du Bas-Rhin, Scottisch Water. Una sezione, quest’ultima, organizzata in collaborazione con Utilitalia e Ape (Acqua Pubblica Europea, l’associazione che raggruppa i principali gestori pubblici d’Europa). Un’iniziativa rivolta a rinsaldare il legame fecondo e singolare che unisce l’acquedotto alla sua terra e coronata da successo grazie all’espressione creativa dei nostri giovani talenti, che con l’uso sapiente e originale dei propri particolari strumenti di lavoro e comunicazione, ognuno con una propria, spiccata, particolarissima sensibilità progettuale e realizzativa, sono riusciti a tratteggiare un profilo assolutamente fresco, originale e vivido della nostra azienda e del ruolo che essa riveste come custode e “garante” del bene più prezioso: l’acqua che beviamo.

Un particolare della mostra di antiche apparecchiature in dotazione al laboratorio chimico di Aqp

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Gli angeli custodi dell’acqua buona di Maristella Marroccoli La qualità dell’acqua erogata dall’Acquedotto Pugliese è ottima. Già buona alle fonti, è sottoposta più volte al giorno, nel suo ciclo, a severi controlli, effettuati in ogni punto del territorio. Il personale dei laboratori, prelevando campioni dalle sorgenti, dai potabilizzatori, dai pozzi e dalle fontane pubbliche, determina ogni giorno i parametri chimico-fisici, microbiologici, organolettici che garantiscano costantemente la perfetta e completa salubrità dell’acqua. Un ulteriore controllo viene svolto, in tempo reale, grazie ad un innovativo e sofisticato sistema di telecontrollo, che consente il monitoraggio di alcuni parametri fondamentali per la salubrità dell’acqua attraverso migliaia di sensori dislocati lungo tutta la rete adduttrice. Allo stesso modo e con la stessa accuratezza, personale altamente specializzato svolge attività di analisi e controllo sulle acque reflue, al fine di intercettare preventivamente tracce di sostanze nocive o inquinanti immesse in fognatura. Quale sia l’importanza da attribuire alla qualità dell’acqua, i pugliesi lo verificarono già nel lontano 1822, quando il progetto di utilizzare le acque sorgentizie, presenti sul litorale nella zona a confine con Barletta, per rifornire la città di Trani venne abbandonato, a causa di infiltrazioni di acqua salmastra. Nel corso dei secoli le epidemie di colera e tifo, dovute proprio alla scarsa qualità dell’acqua raccolta in cisterne e contenitori d’ogni tipo, si susseguono suscitando nelle popolazioni locali un misto di orrore e rassegnazione.

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L’Acquedotto Pugliese nasce, quindi, dalla necessità di garantire alla popolazione acqua di ottima qualità ed esente dal rischio di trasformarsi in un pericoloso veicolo di malattie. Nel 1921 il “Regolamento generale per il funzionamento dell’Ente Autonomo per l’Acquedotto Pugliese” stabilisce che l’Ente deve “esercitare la vigilanza igienica su tutte le opere”. Stabilisce, inoltre, che “l’acquedotto sarà sottoposto a speciale vigilanza igienica, che si esplicherà mediante regolari ispezioni igieniche, avvalorate da tutte le indagini di laboratorio ritenute necessarie per assicurarsi della costante purezza dell’acqua. Saranno istituiti laboratori di vigilanza igienica, con sezioni chimica e batteriologica”.

Acquedotto Pugliese è, così, tra i primi gestori della risorsa idrica a dotarsi di propri laboratori che, in un primo momento, vengono sistemati presso la Camera di Commercio di Bari per poi trasferirsi, sempre a Bari, all’ultimo piano del palazzo di via Cognetti ed, infine, nella seconda metà degli anni Cinquanta, nel plesso adiacente alla Fiera del Levante (San Cataldo). Oggi Acquedotto Pugliese dispone di una rete di laboratori, dislocati lungo il territorio servito e presso gli impianti di produzione dell’acqua potabile. Presìdi dotati delle più moderne tecnologie e operatori altamente specializzati che contribuiscono, ogni giorno, al ripetersi di questo “semplice” miracolo: l’acqua buona da bere al rubinetto di casa.

Un tecnico dell’AQP al lavoro nel laboratorio centrale di Bari


In prima linea per l’emergenza gelo L’impegno straordinario di Acquedotto Pugliese per limitare i disagi ai cittadini di Mimmo Larovere

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n grande, straordinario impegno per fronteggiare l’emergenza gelo in tutto il territorio servito. Una nuova prova di disponibilità da parte degli operatori dell’Acquedotto Pugliese, servita a garantire la continuità del servizio e a riportare rapidamente alla normalità la situazione relativa all’approvvigionamento idrico. Centinaia di interventi, decine di autobotti, migliaia di contatori sostituiti: un bilancio davvero positivo che testimonia, ancora una volta, le grandi potenzialità di questa azienda e la capacità di rispondere alle richieste dei cittadini anche in situazioni di emergenza, come quelle che hanno caratterizzato i primi giorni dell’anno in corso. Le abbondanti nevicate e le temperature eccezionali hanno messo a dura prova il sistema idrico potabile. Il congelamento dell’acqua nei tubi con il triste corollario di centinaia di condutture saltate e di migliaia di contatori danneggiati hanno creato disagi alle popolazioni, in tanti centri del territorio servito. Un quadro decisamente complesso che AQP ha affrontato mettendo in campo, sin dalle prime ore e nonostante le numerose difficoltà logistiche e di mobilità, una serie di attività straordinarie, i cui risultati si sono potuti apprezzare sin da subito e quindi, gradualmente, in tutta la loro portata, a mano a mano che il gelo, col passare del tempo, ha mollato le sue possenti tenaglie. L’intervento più significativo è stato rivolto a sostituire, già nei primi giorni dell’emergenza, il 60 % dei contatori danneggiati dal gelo. Iniziativa a cui sì è accompagnato l’incremento della produzione di acqua

Un contatore rotto dal ghiaccio

potabile, portando al massimo delle potenzialità gli impianti di potabilizzazione e ricorrendo al prelievo di acqua da falda. Nel contempo, per riequilibrare il flusso, a beneficio di tutti i comuni serviti, Acquedotto Pugliese ha provveduto a ridurre la pressione in rete, nell’intero sistema di approvvigionamento. Efficaci e opportune anche le iniziative sul piano della comunicazione, con il potenziamento del contact center per le segnalazioni dei guasti e l’attivazione di un’apposita email, destinata alle segnalazioni dei contatori guasti: emergenzagelo@aqp.it. Solo nel volgere della prima settimana dall’inizio del brusco abbassamento della colonnina di mercurio, le richieste di intervento da parte di utenti sono state superiori a quelle pervenute complessivamente nel corso dell’ultimo trimestre. Per quanto attiene alle situazioni più delicate, AQP ha provveduto ad integrare il

fabbisogno di acqua potabile con l’invio di autobotti e sacche d’acqua da 5 litri. È stato il caso di diversi comuni del subapennino dauno, particolarmente colpiti dalle avversità del tempo, come Monte Sant’Angelo, Rignano Garganico, Orsara e Borgo Celano, nel comune di Monte San Michele, ma anche di comuni del barese come Santeramo e Locorotondo e del tarantino come Ginosa. Uno sforzo eccezionale che si è potuto realizzare grazie all’impegno congiunto di Aquedotto Pugliese con Protezione Civile, Regione Puglia, Prefetture, Città Metropolitana di Bari, Province, Comuni, Esercito, Aeronautica, Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, forze dell’ordine, Vigili del Fuoco, ARIF e tutti i volontari ed operatori a vario titolo coinvolti. Davvero un’appassionante storia di lavoro e solidarietà, che illumina di una luce diversa una delle pagine più difficili della nostra storia recente. 7


Luca Sardella rende omaggio all’Acquedotto Pugliese

Alle fonti del Calore di Mimmo Larovere

“P

arola di Pollice Verde” è la trasmissione cult di Rete 4 dedicata all’ambiente e Luca Sardella ne è il suo famoso e indiscusso “sacerdote”. Nei giorni scorsi, Sardella ha visitato le sorgenti del Calore, storico approvvigionamento dell’Acquedotto Pugliese, per realizzare l’ennesima puntata del fortunato programma televisivo. Così, sotto le luci dei riflettori sono finiti i purissimi fiotti che zampillano sotto la scenografica cupola di Cassano Irpino. Sorgenti che l’Acquedotto Pugliese, più di mezzo secolo fa, riuscì ad imbrigliare, grazie ad una delle sue più portentose opere d’ingegneria idraulica, convogliandone le acque, con

Il popolare conduttore di “Parola di Pollice Verde”, Luca Sardella, alle sorgenti di Cassano Irpino insieme a due operatori di Aqp

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una serie ininterrotta di canali, sino alla siccitosa Puglia. Ad accompagnare Sardella in questo tour alla scoperta dell’acqua pura di fonte, i tecnici dell’Acquedotto Pugliese, moderne vestali del “sacro” fiume del Calore. Sacro non in omaggio a qualche fantasioso mito, legato alla purezza della razza, ma perché dal Calore, come pure dall’altro grande adduttore, il fiume Sele, dipende la fortuna della nostra terra, delle genti di Puglia, che senza quell’oro liquido non avrebbero potuto, da oltre un secolo, ambire allo sviluppo civile e sociale di cui si sono resi protagonisti. Un meritato momento di celebrità, dunque, per questi nostri colleghi, che con diligenza e sacrificio contribuiscono a fare grande la nostra azienda.

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la parola ai tecnici

Gli sportelli commerciali a servizio del territorio Acquedotto Pugliese riorganizza la propria presenza nelle aree servite di Caterina Quagliarella

Un’operatrice del call center

In conformità a quanto disposto dall’Autorità Idrica Pugliese, l’Acquedotto Pugliese ha provveduto a riorganizzare la propria presenza sul territorio. Sono 13 gli sportelli commerciali attivi (Alberobello, Altamura, Bari, Brindisi, Foggia, Gallipoli, Lecce, Manduria, San Nicandro Garganico, Taranto, Trani, Tricase e Calitri), che si affiancano ai molteplici strumenti di contatto, grazie a cui i cittadini possono effettuare tutte le procedure comodamente da casa, senza necessità di spostamenti. L’Autorità Nazionale per l’Energia Elettrica, il Gas e il Servizio Idrico (AEEGSI) ha disposto, in tema di qualità contrattuale, la presenza sul territorio di almeno uno sportello commerciale per provincia. Acquedotto Pugliese ha, quindi, intrapreso un confronto con l’Autorità Idrica Pugliese (AIP), l’Autorità per l’Alto 10

Calore Irpino e le Associazioni dei Consumatori al fine di contemperare il rispetto della normativa con l’esigenza di un servizio quanto più efficace possibile, evitando, peraltro, maggiori costi in tariffa. Da un’approfondita analisi della materia, è scaturita la proposta delle due Autorità, condivisa da tutti i soggetti coinvolti, di portare il numero degli uffici a complessivi 13. La decisione tiene conto del bacino di utenza effettivamente afferente al singolo sportello, della distanza tra gli stessi, della conformazione geografica del territorio e, soprattutto, dell’utilizzo sempre minore degli sportelli, a vantaggio di altri canali di contatto, quali i servizi web e il numero verde. A questi 13 sportelli (di numero doppio rispetto al minimo previsto dall’AEEGSI) si aggiungono i 30 comunali, negli abitati sprovvisti di uffici commerciali, presso i quali, con

la collaborazione delle amministrazioni comunali che ne hanno fatto richiesta, sono attive postazioni telematiche in grado di dialogare con i sistemi informativi di AQP. I 13 sportelli saranno aperti, dal lunedì al venerdì, dalle 8,30 alle 13,00 e dalle 14,00 alle 17,30. L’AIP e l’Autorità per l’Alto Calore Irpino hanno stabilito, di concerto con le Associazioni dei Consumatori, di non prevedere l’apertura di sabato, al fine di contenere i costi, inviando all’AEEGSI istanza motivata di deroga alla normativa. Giova sottolineare, in chiusura, che gli sportelli disattivati sono da tempo solo parzialmente operativi, con giorni ed orari di apertura ridotti rispetto al passato, e scarsamente utilizzati dalla popolazione, per il diffondersi dell’uso dei canali alternativi messi a disposizione dell’utenza da Acquedotto Pugliese.


Le Regioni del Sud “unite” nel nome dell’acqua Due convegni di Aqp nel corso dell’assemblea barese dell’Anci a cura della redazione

I

nuovi scenari della gestione del servizio idrico integrato in Puglia e le esperienze nelle regioni del Mezzogiorno, alla luce del nuovo piano regolatorio, sono gli argomenti trattati nei convegni che Acquedotto Pugliese ha organizzato a Bari in occasione dell’assemblea nazionale dell’Anci (l’associazione che raggruppa i sindaci d’Italia). Due appuntamenti che hanno visto la partecipazione, oltre che dei vertici della Regione Puglia, anche dei rappresentanti di quasi tutte le Regioni del Sud e della presidenza del Consiglio dei ministri (con Laura Cavallo, capo della segreteria tecnica del sottosegretario alla presidenza) per tracciare un bilancio di quanto avvenuto in questi anni e per parlare del futuro. E infatti, proprio dalla presidenza del Consiglio è arrivato il via libera all’idea di creare una società per la gestione unitaria dell’adduzione primaria del bacino meridionale, con la partecipazione delle Regioni e di Palazzo Chigi. Un progetto ambizioso che vede, in queste settimane, il confronto continuo tra i governatori in-

Antonio Decaro, sindaco della città metropolitana e presidente dell’Anci, all’incontro sul tema “Il Servizio Idrico Integrato in Puglia”.

teressati e il ministro per il Mezzogiorno e la Coesione territoriale, Carlo De Vincenti. L’argomento interessa soprattutto Puglia e Basilicata, impegnate a superare l’esperienza dell’Ente irrigazione ormai destinato alla liquidazione definitiva. Il presidente di Aqp, Nicola De Sanctis, ha sfruttato l’occasione del confronto nella “casa barese” dei sindaci italiani per fare il punto di quanto accade nel bacino idrico meridionale, composto da sette Regioni. “La mappa della gestione del sistema idrico integrato è molto frammentata - ha detto - con 40 gestori e molti affidamen-

L’intervento del presidente di Aqp, ing. Nicola De Sanctis, al convegno su “La Gestione dei Servizi Idrici e l’Esperienza del Sud”. Tra i relatori, il presidente della Regione, Michele Emiliano.

ti non conformi alla normativa. Questa frammentazione non aiuta il piano degli investimenti. Ci sono accordi bilaterali come quelli tra Puglia e Basilicata, e tra Campania e Lazio, ma manca l’accordo unico di distretto più volte auspicato negli anni, che consentirebbe a tutti di diventare più forti”.

Nomina per Lorenzo De Santis, vicepresidente di Aqp

Alla guida della Commissione Mezzogiorno di Utilitalia Lorenzo De Santis, vicepresidente di Acquedotto Pugliese, è stato chiamato a guidare la Commissione Mezzogiorno di Utilitalia, la federazione nazionale delle imprese idriche, energetiche e ambientali. Si tratta di un’ulteriore conferma dell’impegno di Utilitalia - che riunisce oltre 500 imprese di servizi pubblici locali – per promuovere condizioni di crescita e sviluppo nel Meridione, rafforzando le politiche locali sulle infrastrutture, in particolare quelle idriche. 11


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La pista ciclabile fa un passo in avanti

pianeta acqua

AQP apre un nuovo cantiere nel territorio della Valle d’Itria di Mimmo Larovere

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l progetto di rete ciclabile regionale, lungo il canale principale dell’Acquedotto Pugliese, compie un ulteriore passo in avanti. Nei giorni scorsi, infatti, è partito “Cyronmed”, il nuovo cantiere di Aqp, destinato ad estendere l’attuale percorso, compreso tra Cisternino e Ceglie Messapica, nel territorio della Valle d’Itria, di altri 4,6 km, portando la lunghezza complessiva della pista a circa quindici chilometri. I lavori per il nuovo tratto, nella zona di Pineta Ulmo (nel comune di Ceglie Messapica), prevedono oltre alla pavimentazione, la realizzazione di staccionate e l’installazione di un’apposita segnaletica stradale. La pavimentazione, che occupa l’intera sede della strada di servizio dell’Acquedotto, sarà costituita, con l’eccezione di alcuni brevi tratti asfaltati, di materiale inerte stabilizzato. Un’efficace segnaletica direzionale e turistica consentirà agli utenti di conoscere le località che si attraversano oltre che percorrere la pista in assoluta sicurezza. Gli accessi alla struttura posti ai lati dei cancelli, che delimitano, all’inizio e alla fine, la proprietà dell’Aqp, saranno dotati di un “sistema conta biciclette”, costituito da una coppia di fotocellule, alimentate da un pannello fotovoltaico e consultabile via internet. I costi dell’opera, interamente sostenuti dalla Regione Puglia, sono pari a 432.000 euro. La fine dei lavori è prevista entro l’anno in corso. Il tracciato della ciclovia, che si snoda lungo lo storico canale principale dell’Acquedotto - il “fiume nascosto” della Puglia che trasporta le acque pure delle sorgenti di Sanità a Caposele e di Cassano Irpino fino alla penisola salentina - attraversa paesaggi tra i più suggestivi dell’intero territorio nazionale, caratterizzati da macchia mediterranea e dalle tipiche costruzioni coniche della zona, i trulli. Secondo percorso ciclabile europeo su

acquedotto, l’opera è parte integrante dell’itinerario nazionale n.11 (la Ciclovia degli Appennini) della rete Bicitalia. Nel 2014 ha ricevuto la menzione speciale nell’ambito del premio nazionale “Go Slow”. La ciclovia dell’Acquedotto Pugliese ri-

entra tra i progetti a priorità nazionale e gode di finanziamenti inseriti nell’attuale legge di stabilità. Nella sua definitiva realizzazione, si svilupperà per una lunghezza di ben 450 km, dalle sorgenti di Caposele alla cascata monumentale di Santa Maria di Leuca.

Il manifesto della Cicloesplorazione 2016, organizzata dal coordinamento dal basso per la ciclovia dell’Acquedotto Pugliese

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Il mondo delle fontane pubbliche in mostra a Lecce Nella rassegna fotografica numerosi scatti originali, provenienti dall’archivio storico di Aqp a cura della redazione

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a più di un secolo è il simbolo dell’acqua in Puglia. Fino a pochi anni fa la “cape de firr” è stata un pezzo del paesaggio, nelle città e nei piccoli paesi. La fontanina in ghisa dell’Acquedotto, con il suo tipico “cappello di ferro”, ha fatto la storia ed è ora oggetto di un grande progetto di conservazione della memoria, che vede impegnato anche Aqp. Per questo a Lecce è stata organizzata una mostra fotografica sulla storia delle fontanine pubbliche. In esposizione vari documenti originali, comprese le stampe storiche originali provenienti dall’archivio

La mostra presso l’ex convento dei Teatini a Lecce

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dell’Acquedotto Pugliese. Fin dal 1902, la “cape de firr” è infatti legata indissolubilmente alla storia dell’acquedotto del Sele, la prima grande opera idraulica del Mezzogiorno e tuttora una delle più importanti del mondo. La mostra, dall’idea di Stefano D’Aprile, raccoglie anche gli scatti inviati da tutto il mondo attraverso la pagina Facebook “Le vecchie fontanelle”, cui partecipano oltre 4mila utenti. In occasione dell’inaugurazione della rassegna è stato anche presentato “La Terra delle fontane”, il libro di Vito Palumbo che narra di un pezzo della storia pugliese attraverso questo originale punto di vista.

Operazione Chèp de firr di Caterina Quagliarella “Operazione Chèp de fi rr” è l’originale progetto promosso da Pro Loco, Progetto Popolare e Slow Food Trulli e Grotte di Martina Franca, rivolto al recupero e alla valorizzazione delle fontanine dell’Acquedotto Pugliese, dislocate nel territorio della cittadina in provincia di Taranto. L’iniziativa, che si avvale dei patrocini del Comune di Martina e dell’Acquedotto Pugliese, prevede una serie di manifestazioni, per tutto l’anno in corso: tra le altre, un incontro sul tema “Acqua è vita”, in occasione della Giornata internazionale dell’acqua, il 22 marzo 2017, una mostra fotografi ca dal titolo “La fontana si racconta” e il concorso fotografi co dal nome “Sorella acqua” oltre all’attività di pulizia e valorizzazione delle fontanine, affidate in custodia ad associazioni e privati cittadini. “Operazione Chèp de fi rr” vuol essere, inoltre, l’occasione per diffondere la conoscenza sulla risorsa acqua e incentivare l’uso dell’acqua di rubinetto, la cui qualità è testata dai controlli effettuati ogni giorno dai laboratori dell’Acquedotto Pugliese.


Goccetta e Goccino FILASTROCCA DELL’ACQUA Fontanella d’acqua ricciuta, dico a tutti che t’ho bevuta: ho bevuta quest’acqua matta, cielo caduto, neve disfatta, questa luce limpida e pronta che un po’ canta e un po’ racconta. Renzo Pezzani Renzo Pezzani (1898 – 1951) è nato a Parma ed stato un maestro di scuola elementare. Nella sua vita ha scritto anche per il Corriere dei Piccoli ed oggi molte scuole portano il suo nome.

ARTE E ACQUA Anziché buttare il feltro dei tuoi pennarelli a spirito scarichi immergilo in un barattolo pieno d’acqua: dopo due o tre giorni avrai ottenuto degli acquerelli per i tuoi disegni. Provare per credere!

Direttore Responsabile: Vito Palumbo Coordinatore: Mimmo Larovere Redazione: Caterina Quagliarella Maristella Marroccoli

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IL LIBRO BLU DELLO SPRECO IN ITALIA: L’ACQUA a cura di Andrea Segrè e Luca Falasconi Edizioni Ambiente Tascabili dell’Ambiente Pagg. 208 - Giugno 2012 Ogni giorno utilizziamo grandi quantità di acqua per bere, cucinare e lavare, ma quella che impieghiamo, in modo indiretto, per produrre il cibo di cui ci nutriamo è molta di più. Dietro ai pasti che consumiamo quotidianamente ci sono enormi quantità di acqua: circa 3.600 litri per un’alimentazione a base di carne e 2.300 litri per una dieta vegetariana. Fino a quando il cibo che produciamo serve per sfamarci, tutto – o quasi – può trovare una giustifi cazione, ma possiamo dire la stessa cosa quando utilizziamo acqua per produrre cibo che, per mere ragioni commerciali, non raggiungerà mai la nostra tavola? Buttare via 200 grammi di carne rossa equivale a sprecare 3.000 litri di acqua che sono stati impiegati principalmente per nutrire l’animale; gettare una tazzina di caffè è come buttare in pattumiera 140 litri di acqua. Un vero spreco nello spreco. “Il libro blu dello spreco in Italia: l’acqua”, rapporto a cura di Last Minute Market realizzato nell’ambito della campagna “Un anno contro lo spreco”, propone un’analisi documentata, dettagliata e aggiornata per fare chiarezza e spronarci a cambiare i nostri stili di vita e di consumo.

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innovazione e tecnologie

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L’artistica fontana davanti al Palazzo dell’Acquedotto Pugliese di Foggia.


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