La Voce dell'Acqua

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2° trimestre 2016

www.lavocedellacqua.it

I reflui della depurazione in agricoltura

Regione Puglia Socio unico

simply

Periodico dell’Acquedotto Pugliese SpA Tribunale di Bari, Num. R.G. 1158/2011 del 21/04/2011 Direttore Responsabile: Vito Palumbo Invia commenti e proposte a: vocedellacqua@aqp.it

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indice 4

Con il “microtunnelling” niente più disagi a traffico e pedoni

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San Nicola è un’icona pop

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La regione approva il bilancio Aqp

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Porte aperte al mondo delle scuole

La depurazione obiettivo strategico

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Lo stato di salute dell’Acquedotto? Ce lo dicono le analisi

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Sostenibilità parola chiave

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Le fontane di Puglia? A portata di App

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In copertina, l’impianto di fitodepurazione di Melendugno

la colonnina “L’acqua è il principio di tutte le cose; le piante e gli animali non sono che acqua condensata e in acqua si risolveranno dopo la morte”. Per Talete l’acqua è l’archè, elemento primordiale e origine di tutte le cose. Tutto è fatto di acqua e tutto fa ritorno all’acqua. “Non sanno dunque i miscredenti che i cieli e la terra formavano una massa compatta? Poi li separammo e traemmo dall’acqua ogni essere vivente . Ancora non credono?” [Corano 21:30]. “Ed Allah ha generato ogni animale dall’ acqua.” [ Corano 24:45 ]. L’acqua come principio di vita. Ma non solo. Spesso l’acqua ricorre come elemento di purificazione e di rinascita. Del lontano oriente ricordiamo l’immersione nel Gange prescritta dall’Induismo. Nella civiltà cretese i “catini lustrali” di Cnosso. Gli stessi misteri Eleusini erano preceduti da bagni di purificazione. Nell’antico Messico vi erano i bagni notturni. Nel battesimo giudeo-cristiano, al valore puramente espiatorio dell’acqua, si aggiunge l’idea di una rigenerazione morale che lava l’uomo dal peccato e lo fa risorgere a vita nuova. Io stesso, quando ero piccino il bagno lo facevo di domenica, nel giorno dedicato al Signore (ma forse questa è un’altra storia…). Le abluzioni rituali ebraiche trascritte nel Talmud (una sorta di manuale del perfetto giudeo) e nella Mishnah, sono di due tipi: la tevilah, ovvero immersione completa del corpo nella mikveh; e la netilat yadayim, che è il lavaggio delle mani con una caraffa. Ma vi siete chiesti mai quale futuro per queste acque? Queste acque così pregne di peccato, di colpe espiate, di sporcizia interiore. Insomma: queste acque nere dell’anima, dove vanno a finire? Stranamente i libri sacri tacciono su questo argomento. Sarà forse per questo retaggio culturale che anche nella nostra civiltà, così laica, così libertaria, quando si parla di acque nere (dei liquami che provengono dalle nostre abitazioni, intendo) lo si fa ancora con una sorta di malcelato fastidio (quando non avversione). Sarà per spirito di pietà o anche solo per senso di gratitudine, ma almeno per una volta, noi acquedottisti vogliamo dedicare la prima pagina all’aqqua lord (come si diceva una volta), con l’impegno di “purificarla dai nostri peccati terreni” (non fosse altro per ricambiarle il favore…).


in primo piano

La depurazione obiettivo strategico Oltre 700 mln di euro per l’Acquedotto Pugliese, tra potenziamento e nuovi impianti a cura della redazione

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ltri 200 milioni di euro da investire, a fronte dei 520 già spesi dal 2013 a oggi, per realizzare nuovi impianti, adeguare quelli esistenti e risolvere criticità strutturali. E’ questa la strategia che la Regione Puglia ha messo in campo per il settore della depurazione, con l’obiettivo puntato sul riutilizzo in agricoltura delle acque reflue per limitare al massimo gli scarichi in zone sensibili. Una strategia che vede l’Acquedotto Pugliese proteso allo sviluppo delle attività progettuali e di cantiere, prima ancora che alla gestione degli impianti, con un impegno ormai consolidato che negli ultimi due anni ha portato evidenti miglioramenti. “Non solo non siamo all’anno zero - spiega l’assessore regionale ai La-

vori pubblici, Gianni Giannini - ma abbiamo fatto passi da gigante considerando che in Puglia ci sono ben 185 impianti di depurazione e che il territorio è privo di corsi d’acqua, con la necessità di trovare altre soluzioni per gli scarichi”. Anche per questo, oltre che per aumentare la copertura del servizio di depurazione (portandola al 91% della popolazione), la priorità è migliorare la qualità del trattamento dei reflui. Sono ben 101 gli interventi aperti sull’impiantistica: 25 in fase di progettazione, 20 in gara o in attesa di gara, 43 in fase esecutiva, 7 in via di collaudo e 3 già terminati. Nel 2015 (ultimo dato completo disponibile) sono stati depurati 271 milioni di metri cubi di reflui, prodotti da 4,7 milioni di abitanti equivalenti. Gli “abitanti equivalenti” danno la misura

L’assessore regionale ai Lavori pubblici - Gianni Giannini

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di tutti gli utilizzatori del sistema di depurazione, compresi i residenti stagionali e gli insediamenti industriali, che spesso sono fonte di reflui fuori norma e di impianti in tilt: per questo nel 2015 sono stati effettuati oltre 1.300 controlli, che hanno consentito di eliminare gli eccessi di cloruri in arrivo (Castro, Fasano), gli scarichi anomali (Specchia, Andria, Barletta, Trinitapoli) e di individuare le fonti degli inquinanti scaricati verso i depuratori di Gioia del Colle e Molfetta con segnalazione alla Procura della Repubblica. L’altra priorità è, appunto, il riutilizzo dei reflui grazie a un trattamento di depurazione che li rende adatti all’agricoltura. “Potranno soddisfare anche usi civili e impianti industriali - spiega Giannini - oltre che naturalmente l’agricoltura, producendo risparmi sensibili: l’acqua affinata costerà 18 centesimi al metro cubo contro i 70 centesimi medi della tariffa irrigua. Siamo in grado di mettere a disposizione immediatamente 14 milioni di metri cubi di acqua affinata, con un risparmio per gli agricoltori di circa 7 milioni l’anno”. “Anche per questo -prosegue l’assessore- abbiamo chiesto ai Comuni di presentare progetti per realizzare sistemi di irrigazione con i fondi europei. Abbiamo poi in corso una sperimentazione per valutare l’utilizzo dei reflui affinati anche negli allevamenti di bestiame, come in California e a Singapore”. La Puglia ha già in esercizio cinque impianti specifici di affinamento, tre dei quali (Corsano, Gallipoli e Ostuni) mettono a disposizione dell’agricoltura circa 350mila metri cubi di acqua trattata: gli altri due (San Pancrazio Salentino e Trinitapoli) attendono che i rispettivi consorzi di bonifica


completino il collegamento alle reti irrigue. Altri depuratori (San Severo, San Ferdinando di Puglia, Castellana Grotte, Acquaviva delle Fonti, Noci, Maruggio, Montemesola e Casarano) già lavorano in “tabella 4” e dovrebbero partire con l’affinamento a uso irriguo entro la fine della stagione estiva. Sul fronte impiantistico restano però delle criticità, a partire dai 6 depuratori (Casamassima, Cassano delle Murge, Carovigno, Uggiano la Chiesa, Manduria e Martina Franca) che ancora scaricano nel sottosuolo nonostante il divieto imposto dalle norme. Situazioni che in molti casi non sono state risolte per la forte opposizione registrata sul territorio rispetto alle soluzioni alternative, dalle condotte sottomarine alle trincee drenanti, nonostante progetti predisposti da tem-

po e finanziamenti disponibili, e che hanno contribuito all’apertura delle procedure di infrazione nei confronti dell’Italia per inadempienza rispetto alle direttive europee sulla tutela del suolo.

l’acqua affinata costerà 18 centesimi al metro cubo contro i 70 centesimi della tariffa irrigua

“Ma le 33 procedure d’infrazione relative alla Puglia -spiega Giannini- sono ben poca cosa rispetto alle 967 totali che riguardano tutta l’Italia. Parliamo di situazioni fisiologiche che, peraltro, non riguardano nemmeno tutte la depurazione ma si riferiscono anche alle

reti fognarie. Alcune emergenze sono già state risolte, per altre è in corso la predisposizione dei progetti”. Tra le principali emergenze del momento quella di Martina Franca, dove l’intervento della magistratura ha comportato il sequestro del depuratore, del suo scarico e di un pezzo della statale 172 oggi interrotta tra Martina e Locorotondo. Il progetto per realizzare il nuovo depuratore e le trincee drenanti era pronto addirittura dal 2004, ma i comitati dei cittadini si sono sempre opposti. Oggi, in emergenza, è stato predisposto un progetto per realizzare 5 nuove trincee drenanti e sta per essere presentato quello per il potenziamento del depuratore che -tra le varie ipotesi alternative alle trincee- prevede anche la possibilità di riuso in agricoltura.

L’impianto di depurazione di Noci

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Tecnici dell’Acquedotto Pugliese alle prese con la fresatrice sotterranea

Con il “microtunnelling” niente più disagi a traffico e pedoni L’Aqp utilizza la sofisticata tecnologia nel centro storico di Lecce di Mimmo Larovere

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na interessante novità nel panorama degli interventi per la posa in opera di condotte idriche urbane in Puglia. Una tecnologia all’avanguardia, che consente di ridurre sensibilmente l’area di cantiere e, quindi, di limitare i disagi al traffico e ai pedoni. Particolarmente adatta, dunque, ad interventi nei centri storici, dove non è possibile aprire cantieri tradizionali. Grazie al microtunneling, l’Acquedotto Pugliese ha realizzato lo scavo e il posi6

zionamento di condotte tra le vie Imperatore Adriano e Giusti, nel cuore di Lecce. Fulcro dell’innovativa metodologia d’intervento, una macchina fresatrice, in grado di perforare lo strato di roccia del sottosuolo e spingere, allo stesso tempo, la tubazione all’interno del foro prodotto. Il rispetto delle pendenze e della traiettoria viene garantito dal sistema di puntamento che, grazie a una telecamera e a un raggio laser, verifica la posizione della fresatrice, apportando eventuali correzioni lungo la perforazione.

Grazie all’intervento, eseguito alla profondità di oltre sette metri dal manto stradale, si è provveduto alla posa in opera di una condotta in Prfv (composta da fibre di vetro e resine poliesteri), del diametro di 800 mm e della lunghezza complessiva di circa 800 mtl, da via Imperatore Adriano passando per via Giusti e sino a via Leopardi, nell’ambito di un progetto più ampio, destinato a convogliare i reflui del centro storico sino al nuovo impianto di sollevamento e, successivamente, al depuratore.


Lo stato di salute dell’Acquedotto? Ce lo dicono le analisi

la parola ai tecnici

Il laboratorio chimico di Bari, tra apparecchiature all’avanguardia ed elevate professionalità di Mimmo Larovere Le analisi chimiche e microbiologiche sono fondamentali per l’attività dell’Acquedotto Pugliese. Sono necessarie a verificare il rispetto della normativa come pure ad intercettare eventuali problemi, che possano verificarsi sulla rete. Il laboratorio di Bari fa parte di un sistema di monitoraggio complessivo, che integra diverse tipologie di controlli. A dirigerne l’attività è la dott.ssa Patrizia Montemurro. Il laboratorio ha una tradizione pluridecennale. A quando risale l’ultimo, laborioso restyling? La nuova sede, presso la Mat di Bari, è stata inaugurata nell’ottobre 2008. Dispone di una gamma di apparecchiature di alto livello, per l’applicazione di tecniche spettroscopiche, spettrofotometriche, di cromatografia ionica. Questa attrezzatura ci consente di analizzare le acque e verificare l’assenza di pesticidi, solventi, metalli pesanti, idrocarburi e di tutte le sostanze che, per legge, devono essere contenute in limiti ben precisi. Quanti colleghi vi lavorano? E con quali competenze professionali? Siamo una trentina di persone, tra chimici, biologi, periti chimici e industriali, tecnici di laboratorio e amministrativi. Le complesse analisi sono, ovviamente, in linea con le certificazioni più rigorose… Tutti i laboratori di Acquedotto Pugliese, oltre a rispondere alle norme ISO9001, costituiscono un “multisito”, certificato Accredia, in conformità a quanto prescritto da UNI EN ISO/IEC 17025 : 2005 - requisiti generali per la competenza di laboratori di prova e taratura.

Il laboratorio di analisi di Bari

Quali sono i siti sottoposti a prelievi e analisi? In generale, tutte le diverse fonti di approvvigionamento di acqua ad uso potabile (sorgenti, impianti di potabilizzazione, pozzi), abitati (fontane, rubinetti unidirezionali, serbatoi), impianti depurativi e insediamenti industriali. In particolare, al laboratorio di Bari, giungono i campioni prelevati in tutti gli abitati e serbatoi delle province di Bari e BAT. Inoltre, il nostro laboratorio esegue controlli aggiuntivi sulle acque prodotte dagli impianti di potabilizza-

zione, integrando quelli effettuati presso gli stessi impianti. Quali sono, in sintesi, le procedure relative alle analisi svolte? Tutte quelle previste dalle norme ISO17025. Vengono costantemente valutate tecniche di analisi avanzate, che consentano di utilizzare quanto di meglio disponibile. Quanti controlli vengono effettuati in un anno? Nel 2015 solo per le acque potabili, nei laboratori sono stati analizzati 25.000 campioni per un totale di circa 445.000 parametri.

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innovazione e tecnologie

San Nicola è un’icona pop Un murales di Maupal sull’impianto di piazza Diaz di Mimmo Larovere

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i scrive Mauro Pallotta, si legge Maupal. È uno dei più acclamati street artist del momento, famoso per “Super Pope”, il murales di papa Francesco, realizzato nel 2014 a Borgo Pio. Al suo occhio sveglio e sapido non poteva sfuggire l’icona del vescovo di Myra, Nicola, da un millennio patrono di Bari. Così, in occasione delle feste patronali, armato di gessetti e pennelli, ma soprattutto di una personalissima propensione a disegnare il mondo con un graffio “dissacrante”, Maupal, col patrocinio del Comune di Bari e dell’Acquedotto Pugliese, ha riprodotto sulla parete intonsa di un impianto dell’Aqp, sul lungomare di Bari, la sagoma policroma del santo.

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“Allontanarsi dall’icona classica è stato un atto di coraggio. Ho rappresentato san Nicola -ha dichiarato Maupal- come un uomo qualunque che fa yoga, fa il saluto al sole, con i piedi sull’occidente e le mani sull’oriente”. L’opera, intitolata #eastwest e sponsorizzata dalla Work in Progress 10 APS, capofila della Nikolaosroute¸ trae ispirazione dalla Bibbia: “come dista l’oriente dall’occidente, così (Dio - alias l’amore) allontana da noi le nostre colpe” con una plausibile allusione alle gesta intercontinentali del santo e al cammino dei tanti migranti, che approdano sulle nostre spiagge per raggiungere l’Occidente. Una chiave di lettura del “mito” nicolaiano, quella di Maupal, al solito originale e stimolante, a cui l’Acquedotto Pugliese ha offerto utile sponda.


innovazione e tecnologie

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pianeta acqua

Sostenibilità parola chiave L’impegno di Acquedotto Pugliese per l’ambiente, i cittadini e i lavoratori a cura della redazione

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iamo consapevoli che la sostenibilità costituisca da sempre un elemento chiave dei valori e dei principi della Società, che svolge un ruolo fondamentale nella gestione di un bene prezioso e limitato come l’acqua, ruolo che è testimoniato dal costante impegno per la tutela del territorio, per l’efficienza energetica e la salvaguardia ambientale, dal dialogo costante con le comunità e i territori nei quali opera”. Sono le parole del presidente, Nicola De Sanctis, nella lettera agli stakeholder, in presentazione del Bilancio di Sostenibilità 2015, il secondo, dopo quello del 2014, redatto secondo le norme del Global Reporting Iniziative, e, in particolare, seguendo lo standard “G4 Sustainability Reporting Guidelines”. Ma vediamo, nel dettaglio, alcuni degli aspetti più significativi del documento da poco approvato dal consiglio di amministrazione dell’Acquedotto Pugliese. Il valore aggiunto distribuito al territorio Nell’esercizio 2015 il valore aggiunto globale lordo, generato a favore degli stakeholder, è stato di 242 milioni di euro. I benefici indiretti per la collettività Gli investimenti realizzati, oltre a consentire il raggiungimento degli obiettivi stabiliti, hanno determinato un beneficio indiretto per la collettività, quantificabile per il solo 2015, in oltre 1,7 miliardi di euro. Nel triennio ultimo, i benefici sono stati pari a 5,6 miliardi di euro. Fornitori e appalti Coerentemente con l’obiettivo, fissato lo scorso anno, di introdurre tra i requisiti di qualificazione e/o selezione dei fornitori, il possesso di certificazione dei sistemi di gestione ambientale e della sicurezza, è stato rivisto il regolamento 10

dell’albo fornitori. Sono state dimezzate, inoltre, le spese di iscrizione per le imprese, in possesso delle certificazioni ambientali e OHSAS 18001. Nel 2015 è stato registrato un incremento, rispetto all’anno precedente, del 55% degli importi a base d’asta delle gare bandite, per un ammontare di circa 510 mln di euro, e dell’85% del valore delle gare aggiudicate, per un ammontare di circa 246 mln di euro. Qualità dell’acqua In tema di qualità del servizio fornito e in particolare dell’acqua distribuita, nel corso del 2015 nei laboratori di AQP sono state effettuate sulle acque potabili 444.753 analisi su 25.619 campioni, ovvero circa 1.210 analisi parametriche al giorno su 66 campioni, prelevati e analizzati in media giornalmente. Alcuni principali indicatori di potabilità sono,

inoltre, controllati in tempo reale attraverso un sistema di telecontrollo. La purezza dell’acqua è, infine, garantita da ulteriori stazioni di disinfezione complementari, posizionate sui principali nodi della rete. Clienti Coerentemente con l’obiettivo di migliorare il servizio all’utenza, nel corso del 2015 sono stati sviluppati sistemi informativi innovativi per migliorare le relazioni con i clienti come AQPRisponde. Di particolare interesse risultano, inoltre, i progetti per la telelettura dei misuratori e il monitoraggio dei consumi delle utenze idriche, intestate al Comune di Bari, e per la telegestione multiservizio di misuratori di gas e acqua, su una parte delle utenze della città di Bari in partnership con Amgas SpA ed Enel Distribuzione.


La Regione approva il bilancio Aqp di Mimmo Larovere Personale Per la formazione sono state erogate oltre 82 mila ore, con il coinvolgimento del 91% dei dipendenti. Il miglioramento qualitativo del personale è punto di partenza imprescindibile e trasversale alla realizzazione della mission aziendale. In questa direzione, si colloca la seconda edizione del laboratorio culturale sul tema del lavoro delle donne in azienda, organizzato dall’Aqp Water Academy con l’intento di sviluppare un ascolto attivo tra persone che operano nella stessa collettività. Relazioni Esterne Nel corso del 2015, sono strati sottoscritti protocolli d’intesa con le principali società di gestione del servizio idrico integrato, che operano nel distretto idrografico dell’Appennino meridionale: Gori, Molise Acque, Alto Calore Servizi, Acquedotto Lucano. Sono state avviate, in parallelo, attività internazionali attraverso joint venture, partecipazioni a gare internazionali e accordi bilaterali. Le iniziative per una cultura dell’acqua bene comune Il 24 aprile 2015, centesimo anniversario dell’arrivo dell’acqua a Bari, nello scena-

rio suggestivo della monumentale fontana di piazza Umberto I, è stato allestito il “Water Village”, animato da eventi culturali e spettacolari. Dal 27 febbraio al 14 giugno 2015 il Palazzo dell’Acquedotto ha ospitato la mostra “Duilio Cambellotti. Le grazie e le virtù dell’acqua”, una rassegna delle più belle opere dell’artista romano, in maggior parte realizzate espressamente per la sede dell’AQP, dedicate al mondo dell’acqua. Protezione e valorizzazione dell’ambiente Per quanto riguarda i fanghi di depurazione (circa 216.000 tonnellate nel 2015) si segnala che una parte residuale (3% circa) è stata smaltita nelle discariche regionali mentre il 97% è stato riutilizzato in agricoltura (anche sotto forma di compost). Nel 2015, il consumo di energia elettrica è stato sostanzialmente in linea con quello dell’anno precedente, in quanto l’effetto positivo del decremento dei volumi idrici complessivamente immessi in rete ha solo parzialmente compensato il maggiore utilizzo di fonti energivore, come gli impianti di potabilizzazione del Sinni e del Locone, a causa del minore apporto delle sorgenti.

La ciclovia dell’Acquedotto nelle campagne di Cisternino

Approvato il bilancio 2015 dell’Acquedotto Pugliese spa. Il bilancio consolidato 2015 presenta un utile netto pari a 15 milioni di euro, ricavi per 519 milioni e Margine operativo lordo (Mol) per 175 milioni. Il valore della produzione, pari a 519 milioni, è cresciuto di oltre l’8% rispetto al 2014. Con riferimento ai ricavi, è opportuno ricordare che la tariffa del Servizio Idrico Integrato è definita, a livello locale, dall’ente di governo dell’ATO (in Puglia l’Autorità Idrica Pugliese) e, a livello nazionale, dall’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI). Nonostante i minori costi energetici, pari a 2,2 milioni, i maggiori costi di gestione derivano essenzialmente dall’incremento delle spese di smaltimento dei fanghi di depurazione e potabilizzazione per 7 milioni circa. In forza di quanto previsto dal vigente Statuto (Art. 32), l’utile è destinato per il 90% ad una maggiore patrimonializzazione della società, a sostegno della realizzazione di investimenti previsti nei programmi annuali e pluriennali, nonché al miglioramento della qualità del servizio. Gli investimenti realizzati nel 2015 dal gruppo, al lordo dei finanziamenti con fondi pubblici, ammontano a 150 milioni. Molteplici gli interventi nel comparto depurativo realizzati ed in via di realizzazione. Il gruppo nel corso del 2015 ha confermato l’efficacia del proprio Sistema di Gestione Integrato, mantenendo e consolidando le certificazioni di qualità.

Il CDA di Acquedotto Pugliese

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Le fontane di Puglia? A portata di App Si allunga la lista dei Comuni per i quali è disponibile l’originale servizio di Aqp di Caterina Quagliarella Con Grumo Appula, Palagianello e Melendugno si allunga la lista dei comuni pugliesi, per i quali è disponibile l’utile e innovativo servizio offerto da FontaninApp, l’applicazione che consente di individuare le fontane pubbliche dislocate sul territorio cittadino, fornire le indicazioni per raggiungerle, nel più breve tempo possibile, e gustare l’acqua salubre distribuita dall’Acquedotto Pugliese. L’originale progetto è stato realizzato dall’Acquedotto Pugliese, in collaborazione con il Servizio Biblioteca e Comunicazione Istituzionale del Consiglio Regionale della Puglia e con il patrocinio dell’Anci Puglia e dell’Ufficio Scolastico Regionale, che hanno promosso un concorso per la realizzazione di una mappa digitale e di un’APP per la geolocalizzazione delle fontane pubbliche, gestite dalle amministrazioni comunali. L’iniziativa ha coinvolto gli alunni delle classi IV e V delle scuole elementari di numerosi comuni pugliesi, che hanno inviato ad AQP l’elenco delle fontane pubbliche del proprio territorio comunale, con i relativi indirizzi e le coordinate geografiche, foto ed altro materiale di carattere storico. La realizzazione della mappa digitale e dell’APP per l’individuazione delle fontane è stata affidata ad un apposito gruppo di lavoro - composto da

alunni dell’Istituto tecnico industriale di Gioia del Colle, coordinati dal prof. Vito Lavolpe - selezionato attraverso un concorso, a cui sono stati invitati a partecipare gli studenti delle classi III, IV e V delle scuole secondarie di II grado. L’applicazione, presente sugli store Android e Apple, consente di ottenere indicazioni delle fontane dislocate nei comuni di Bari, Brindisi, Canosa, Gravina in Puglia, Martina Franca, Poggiardo, Rutigliano, San Nicandro Garganico, Surbo, Terlizzi, Torchiarolo, Triggiano, Valen-

zano, Zollino e, da oggi, anche Grumo Appula, Palagianello e Melendugno. L’applicazione è destinata ad accrescere i propri contenuti informativi, grazie al rinnovo del progetto-concorso e al contributo di singoli cittadini, che attraverso l’apposito form possono suggerire altri punti di approvvigionamento pubblico. Con l’APP saranno fornite, inoltre, molte utili informazioni su come gustare al meglio l’acqua pubblica e sulle caratteristiche chimico fisiche ed organolettiche dell’acqua distribuita dall’Acquedotto Pugliese.

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l’acqua nelle scuole

Porte aperte al mondo delle scuole I progetti di alternanza scuola-lavoro promossi da AQP Water Academy

di Maristella Marroccoli

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ono 54 i primi studenti baresi, coinvolti nei progetti di alternanza scuola-lavoro, sviluppati in collaborazione con l’Acquedotto Pugliese: trentaquattro del liceo scientifico “E. Fermi”, venti dell’istituto “A. Scacchi”. Servizio idrico integrato, risorse umane, laboratori di vigilanza igienica, sicurezza sul lavoro, amministrazione, commerciale sono gli ambiti esperienziali del tirocinio formativo, svolto tra la sede centrale di Aqp in via Cognetti, gli uffici di viale Orlando, il centro elaborazione dati di Modugno e l’impianto di potabilizzazione del Sinni a Laterza, in provincia di Taranto. Questa attività è stata successiva alla formazione già svolta dal personale Aqp presso le due scuole. L’Acquedotto Pugliese contribuisce da

anni all’orientamento degli studenti, collaborando attivamente con gli organismi istituzionali preposti alla pubblica istruzione, con progetti relativi alla cosiddetta “alternanza scuola-lavoro”. In realtà, anche gli studenti universitari, per le tesi di laurea, si avvalgono di stage e tutoraggi offerti da Aqp. Una mole d’impegno davvero notevole in capo alla società di via Cognetti e, in particolare, ad AQP Water Academy, il centro di eccellenza per la gestione del servizio idrico integrato dell’Acquedotto Pugliese, che promuove, attraverso la formazione professionale, lo sviluppo culturale e delle competenze non solo del personale interno ma anche degli studenti e di tutti i cittadini, in un’ottica di trasferimento delle esperienze lavorative e di scambio delle buone pratiche professionali.

La sessione di orientamento e formazione degli studenti dei licei scientifici “E. Fermi” e “A. Scacchi” è il frutto di un’apposita convenzione, stipulata tra l’Aqp e le due scuole. Al nastro di partenza, intanto, vi sono percorsi analoghi, di cui saranno fruitori gli altri istituti che, sempre più numerosi, hanno siglato accordi di collaborazione con la società di via Cognetti. “I progetti di alternanza scuola-lavoro rappresentano una grande opportunità non solo per gli studenti, a cui viene offerta la possibilità di confrontarsi con il mondo del lavoro, ma anche per la nostra azienda. È un’occasione -ha commentato il presidente, Nicola De Sanctis- per raccontare la complessità del nostro lavoro, l’impegno di tanti perché l’acqua sia patrimonio di tutti”.

Da destra, il direttore del personale Pietro Scrimieri e il presidente di Aqp, Nicola De Sanctis con gli studenti dei licei scientifici “E. Fermi” e “A. Scacchi” di Bari

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Goccetta e Goccino GOCCINO E IL TOPOLINO Dopo la pioggia il sole risplende un arcobaleno presto s’attende, mentre al cielo guarda il bambino in un rigo d’acqua si trova Goccino. Scivola lento dal marciapiede, cadendo in un buco che sotto si vede. Si tuffa nel fondo mentre l’osserva un occhietto tondo. E’ un topolino che lesto afferra, dal quel lungo fiume di sottoterra, avanzi di cibo da sgranocchiare per poi nella tana lesto scappare. Scorre quell’acqua verso il mare, Goccino da lì se ne vuole andare e corre, corre verso l’uscita… Uff, uff, uff! Quest’avventura è quasi finita, finita nell’acqua più azzurra che c’è, sotto la luna che splende nel ciel. Lucia Montinaro

Direttore Responsabile: Vito Palumbo Coordinatore: Mimmo Larovere Redazione: Caterina Quagliarella Maristella Marroccoli

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All’àcque, all’àcque di Michele D’Ingeo 2016 L’arrivo dell’acqua nell’agro di Ruvo, in località Scoparella, e successivamente, nel 1918, nel centro abitato, offre l’occasione a Michele D’Ingeo, cultore di cronaca cittadina, per una ricca e appassionata disamina di fonti, corrispondenze, resoconti giornalistici, atti e delibere, attraverso cui ricostruire la trama, quanto mai intricata, di una vicenda che s’inserisce a pieno titolo nella storia millenaria del comune murgiano. Ma c’è un aspetto di questo volume forse più meritorio di quello “istituzionale”; ciò che ci restituisce “l’anima” più autentica di queste pagine, come appare più chiaro a chi come noi dell’Acquedotto Pugliese ha fatto la propria casa: l’afflato, la passione, la familiarità, che a tratti “sconfina” in confidenza, con cui l’autore parla dell’acquedotto stesso, delle sue fontane, delle sue reti, delle ordinanze e delle disposizioni legate alla sua vita e alla sua missione. La “devozione” con cui D’Ingeo guarda ad un’opera che ha avuto l’impatto di una conquista spaziale per le nostre popolazioni un secolo fa, e che è entrata nella consapevolezza e nella consuetudine delle nostre vite, con la forza, l’autorevolezza ma anche la disponibilità e l’amabilità di un capofamiglia, a cui si deve rispetto e amore schietti e incondizionati. Il libro di Michele D’Ingeo, infarcito di puntuali lezioni storiche non meno che di gustosi bozzetti di vita quotidiana, ha il pregio di aggiungere una pennellata decisiva a quello straordinario affresco rappresentato dall’Acquedotto Pugliese, la cui storia è un tassello fondamentale di quel vasto movimento, che proprio a cominciare dalla conquista dell’acqua, portò al riscatto sociale ed economico delle genti di Puglia.

Caterina Quagliarella

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innovazione e tecnologie

Alcuni arredi realizzati da Duilio Cambellotti per il palazzo dell’Acquedotto Pugliese 16


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