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La lunga crisi dell’editoria

La deriva senza fine, economica e culturale, ma non solo, dell'editoria italiana ha radici lontane, ma conseguenze ancora attuali. Sta infatti letteralmente morendo sotto i crediti del passato. Che sono diventati debiti. Insormontabili. In particolare la carta stampata è passata da decenni nei quali si pubblicava qualsiasi tipo di inserto e le copie omaggio non erano appannaggio solo dei salotti romani, dentro e fuori il Parlamento, ma anche di ipotetici lettori. Che non esistevano. A meno che l'Italia avesse 200 milioni di abitanti. Il sistema di finanziamento dell'editoria ha drogato un mercato che non è riuscito a smettere di farsi drogare. Lustri di contributi a piè di pagina che permettevano di concentrarsi su tutto tranne che sui bilanci hanno creato aziende con zavorre e privilegi che alla fine, come sempre, hanno pagato le nuove generazioni. La comunicazione anzi è stata uno dei settori più colpiti. Con il diminuire delle somme iniettate nel sistema editoriale un po' alla volta è stato chiaro che solo chi aveva un reale mercato pubblicitario, bilanci in ordine e professionisti sostenibili a bilancio per le loro competenze, poteva resistere. Anche i ritardi, un'altra deriva italica con lo Stato sempre più lento nel pagare, nel versare i finanziamenti pubblici agli editori ha messo in ginocchio moltissime piccole realtà. Fallimenti a go-go, licenziamenti e ridimensionamenti redazionali sono la triste realtà di un sistema comunicativo che era abituato a fare da cassa di risonanza della politica a ogni livello. Con una qualità che è scemata negli anni verso un asservimento generale verso i potenti di turno (e periodo, dato che durano quasi tutti poco) per il “tengo famiglia”. Debolezza che alla fine ha causato l'allontanamento anche di molti inserzionisti stanchi di essere molto meno importanti e visibili di chi non portava nulla al media, ma anzi lo usava. La pandemia ha insegnato quanto sia importante, ma anche pericoloso, pensare che comunicare e informare sia alla portata di tutti. La mancanza di autorevolezza è stata ed è palese in tantissime realtà. Schiacciate dalla necessità di fare cassa e non toccare gli interessi di chi tiene in piedi l'ultima fiammella aziendale, con il bisogno di mantenere e anzi acquisire lettori e spettatori. Nell'ultimo periodo da nord a sud ogni amministrazione, quasi sempre di livello regionale, ha di fatto immesso liquidità nel sistema, ma i bilanci pubblici non consentono, come per qualsiasi ristoro ai comuni mortali, di dare delle vere e proprie boccate d'ossigeno (anche se le chiamano così) per gli editori in crisi. Ma sono poco a tutti. Che sono troppi e che non possono più beneficiare dei mille speciali e servizi che la politica, anche di prossimità o quartiere, non può più chiedere per i vincoli che man mano lo Stato centrale ha normato per impedire alla fonte. Molti editori italiani, per non dire tutti, alla fine, resosi conto, in ritardo, che i vecchi mezzi di comunicazione potevano e anzi dovevano integrare e integrarsi con i nuovi, vi ci sono buttati a gamba tesa. Qualcuno realizzando progetti che avessero delle possibilità di mantenere old e new media, altri, la maggioranza, semplicemente vomitando sul web e nei social di tutto e di più, senza testa, raziocinio e competenze. Semplicemente cercando qualcuno che ne avesse al posto loro. Ma applicando le stesse regole e linee editoriali che usavano nel vecchio media. Finendo presto per cannibalizzarsi a vicenda e con l'unico risultato dell'inseguimento vorace e avido del clic. A qualsiasi costo e contenuto. Perdendo anche qui gli inserzionisti che invece nei nuovi mezzi di comunicazione vedo delle risorse. Pensare che il web si promuova sulla carta e tv e che passare dalla cronaca del paese e delle campane che suonano alla comunicazione web fosse semplice perché Facebook e WhatsApp lo usano tutti è stato l'inizio della fine. Che hanno pagato i lavoratori.

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UN CORO SENZA CANTI

Il Coro C.A.I. Sondrio racconta come ha fatto fronte al lockdown e al Covid-19

Una sospensione inattesa e drammatica Quando il Coro CAI Sondrio è salito sul palco del Teatro Sociale di Sondrio la sera dell’ 8 febbraio 2020, con altri tre cori della provincia, per il concerto introduttivo dell’ evento “Nove Cori per Sondrio” che avrebbe visto la conclusione (appena in tempo) il 22 febbraio 2020 nella Collegiata nessuno poteva immaginare che sarebbe stato per il nostro Coro l’ ultimo concerto prima di una brusca e drammatica interruzione causata dalla pandemia. Si è dovuto a malincuore rinunciare anche alla spedizione a Parigi di maggio già completamente organizzata e attesa da mesi, in accordo con il locale Istituto Italiano di Cultura, emanazione del Ministero degli Esteri italiano, che sarebbe culminata con alcuni concerti nella capitale francese. Da quel momento il Coro ha dovuto sospendere ogni attività pubblica per ben 19 mesi, fino a fine settembre 2021 eccettuate le prove che non senza esitazioni e difficoltà è riuscito ad effettuare nel periodo giugno-settembre 2020 e poi ha continuato nell’ anno successivo da maggio 2021 (salvo il mese di agosto) sino ad oggi potendo contare sulla disponibilità della Parrocchia dei SS. Gervasio e Protasio di Son-

drio che ha concesso in uso il salone esterno ma coperto dell’ Oratorio Sacro Cuore in via Aldo Moro: per questo ringraziamo di cuore l’ arciprete e don Alessandro Di Pascale perché altrimenti non avremmo avuto altre soluzioni altrettanto valide nel pieno rispetto delle norme anticovid.

Il segnale di una presenza: il video del Coro durante l’ estate 2020 Per reagire in qualche modo alla completa e lunga inattività e per farsi vivi con i propri ammiratori il Coro ha deciso di produrre un video dal titolo “L’ abbraccio dei nostri canti” uscito in piena estate e ancora visibile su youtube (Gli eroi del Covid Coro CAI Sondrio - il nostro omaggio)(v. link youtu.be/0C770nseaFA) in cui ha cercato di esprimere i propri sentimenti attraverso alcuni canti e con immagini desolanti della nostra valle deserta per effetto del lockdown ma anche con la speranza, nonostante tutto, in un futuro migliore con la rinascita di tutte le attività umane e sociali.

Il continuo lavoro del Centro Nazionale Coralità del C.A.I. Sono continuati comunque, pur nella difficile situazione, i contatti a livello nazionale con gli altri cori CAI italiani grazie al lavoro del Centro Nazionale Coralità (C.N.C.) del CAI nazionale costituito nel 2014 e da allora molto attivo nel promuovere la coralità popolare. I Cori aderenti al C.N.C. sono più di settanta. Fin dall’ inizio svolgono un ruolo attivo nel C.N.C. anche tre membri responsabili del Coro CAI Sondrio: fa parte del Consiglio Direttivo il presidente Aurelio Benetti così come il maestro Michele Franzina fa parte della Commissione Artistica e il segretario Agostino Scarinzi è stato nominato referente dell’ area lombarda. Dal sito internet del CAI nazionale si può accedere facilmente alla Sezione Operativa C.N.C. per conoscere tutto quanto viene proposto. Negli ultimi mesi sono stati realizzati un canale youtube e un canale facebook del C.N.C. con filmati utilissimi per la divulgazione del canto di ispirazione popolare sotto diversi punti di vista. Tutti possono facilmente accedere e ascoltare cori, musicisti e direttori di cori famosi che raccontano le loro esperienze. Nel 2022 è prevista la replica a Sondrio, con la partecipazione del Coro CAI locale e con il coinvolgimento del CAI Sezione Valtellinese che festeggia i 150 anni dalla sua fondazione (1872-2022) di uno spettacolo-concerto a cura del C.N.C. dal titolo “Walter Bonatti - Sognare ancora”, tenutosi per la prima volta a Torino al Conservatorio G.Verdi il 2 ottobre 2021 per ricordare il celebre alpinista nel decennale della morte avvenuta nel 2011.

Un periodo difficile ma nella speranza della ripresa Bisogna riconoscere che il Coro, che basa la sua attività concertistica sui rapporti interpersonali diretti fra il maestro Michele Franzina e i coristi e sulla continuità delle prove, ha vissuto con grande apprensione ed impotenza la nuova situazione dovuta al contagio, specialmente nel lockdown dal 6 marzo al primo di maggio 2020, e poi nel periodo seguente pure con qualche apertura fino all’ estate nella quale qualcuno si illuse che era passato tutto. Non vedersi mai, tranne che con un contatto settimanale a distanza tramite zoom, ci ha messo in grande difficoltà: non cantare più insieme, nemmeno per le prove, deludeva anche umanamente molti dei coristi oltre ad impedire la indispensabile preparazione. La ripresa delle prove all’ aperto in estate, sia pure in numero un po’ ridotto ed in condizioni ambientali non ideali, è stata comunque un grande aiuto e un iniziale incoraggiamento per tutti fino ai primi di ottobre. Poi la seconda ondata con l’inizio delle scuole costrette però subito alla DAD. per la ripresa violenta della pandemia. Si sono potute riprendere le prove all’ aperto solo a maggio 2021 che sono proseguite poi al chiuso in autunno, fino ad oggi, in un ampio e ventilato salone dell’ Oratorio Sacro Cuore nel rigoroso rispetto delle distanze, delle mascherine e del greenpass. La ripresa dei concerti Dopo molti mesi di interruzione dei concerti pubblici finalmente il Coro, il 25 settembre 2021 si è potuto esibire di nuovo alla Piastra, all’ aperto, per promuovere “La Nuova Piastra”, in occasione della rassegna musicale “Passeggiando fra le note”, organizzata da Comune di Sondrio, Coop. Sol.Co. Sondrio e Accademia Musicale Antonio Lamotta e subito dopo al Teatro Sociale con il Coro La Rupe di Quincinetto (TO) all’ interno di un grande evento corale, in più giorni, a livello provinciale ma con la partecipazione di numerosi e noti cori italiani, dal titolo “ConVivere, rassegne corali itineranti della provincia di Sondrio” organizzato dall’ USCI provinciale. La sera del 30 ottobre il Coro, dopo la sospensione del 2020, ha finalmente potuto riprendere anche la sua rassegna corale annuale, il 17° Memorial Siro Mauro, pochi giorni dopo la S.Messa cantata dal Coro proprio in memoria dello storico maestro nella Collegiata di Sondrio in occasione del ventesimo dalla morte (2001-2021). Un cordiale invito per il prossimo futuro: chiunque apprezza i canti di montagna e i canti popolari sarà sempre cordialmente accolto e, se ha voce e lo desidera, potrà seguire le prove e, dopo adeguata preparazione, cantare con il Coro CAI Sondrio. Finalmente possiamo dare anche l’annuncio di una imminente trasferta: il Coro è invitato ad esibirsi ad Arona (NO) il prossimo 4 dicembre alle ore 21,00 ad un concerto nella Collegiata di S. Maria Nascente. Infine una promessa per prossime festività: il 18 dicembre, nel salone dell’ Oratorio Sacro Cuore di Sondrio si svolgerà il tradizionale Concerto di Natale, a cui il Coro invita tutti, amici e ammiratori, per i tradizionali auguri e che concluderà un 2021 pieno di speranza e di voglia di cantare, nonostante le paure suscitate dal Covid-19. Auguriamoci anche che sia denso di spettacoli e di concerti per il Coro e di maggiore serenità per tutti.

Aurelio Benetti presidente Coro C.A.I. Sondrio

Valtellina eCantù

A fine agosto, a Cantù, presso il Parco del Bersagliere, si è tenuto un grande iniziativa “ La sagra della Valtellina fatta dai Valtellinesi”. L’evento organizzato dalle Associazione Paneliquido in collaborazione con Bertellina, Accademia del Pizzocchero, Butega Valtellina e Kanuf, aveva l’obbiettivo di promuovere le eccellenze Valtellinesi, a cominciare dai Pizzoccheri, salumi, formaggi, birre artigianali e prodotti ottenuti dalla canapa. L’Accademia, ha servito oltre duemila porzioni di Pizzoccheri, sapientemente preparati al momento e molto apprezzati dei partecipanti all’iniziativa. E’stato un momento importante per promuovere Teglio e più in generale il territorio Valtellinese.

Nuova Scoperta l'inedita Stele

di Bianzone

Recentemente il maestro Igino Ronchi, residente nel comune di Bianzone, mi richiese telefonicamente un parere archeologico. L’insegnante, infatti, si era imbattuto nella piazza centrale del paese in una pietra ben sagomata ancorché ricoperta di terra. Il masso faceva parte di un coacervo di materiale di risulta probabilmente proveniente dai magazzini seminterrati del palazzo comunale di Bianzone. Igino, ricercatore etnografico, trasportò la pietra nel suo giardino allo scopo di rimpiegarla come supporto. Il reperto, infatti, portava impresso un incavo probabilmente di specie molitoria. Una pioggia copiosa ripulì la faccia litica che disvelò alcune incisioni. Richiesto, quindi, dal Ronchi, di un parere non ebbi alcun dubbio di trovarmi in presenza di una stele dell’età del Rame, franta ma completa, istoriata in fasi diverse. Trovandosi in Valle la dottoressa Stefania Casini, direttore del museo archeologico di Bergamo, il prof. Angelo E. Fossati, docente presso l’università cattolica di Milano e il prof. Pierluigi Annibaldi, richiesi loro un autorevole parere: confermarono la mia opinione. Ad una prima osservazione superficiale si notano le seguenti immagini: un cerchio sommitale affiancato da cerchi laterali e linee, icona recentemente interpretata dalla dott.ssa Casini come abbigliamento femminile oppure come ornamento di costume rituale, un’ascia e una alabarda, un capride, due cinturoni di cui uno festonato, un fodero di pugnale, un pugnale e l’incavo di epoca storica. Accertata l’arcaicità e l’importanza del reperto ho, doverosamente, informato il dott. Alan Delle Coste, disponibile sindaco di Bianzone, che a sua volta ha tempestivamente informato la competente Soprintendenza.

INIZIATIVE INBOUND

per i giovani a Teglio

INBOUND è un'Associazione Sportiva Dilettantistica ed è nata per promuovere sul territorio lo Sport come importante strumento di educazione per ragazzi/bambini nonchè un ottimo strumento per favorire la crescita e garantire al corpo uno stato di salute. La scorsa estate, da venerdì 18 giugno a domenica 10 luglio, gli istruttori e i responsabili dell'associazione sono stati gli organizzatori e i promotori di tre settimane di camp sportivi ed inclusivi nella bellissima cornice delle montagne valtellinesi. Grazie all'ottima collaborazione con l'amministrazione comunale di Teglio, nella veste dell'Assessore Marcionni, e alla collaborazione con le realtà ricettive locali, "Hotel La Rosa" e "Hotel Combolo" su tutti, l'associazione è riuscita ad organizzare il primo camp "OVERLIMITS" di pallacanestro dedicato ai ragazzi con fragilità: una 3 giorni di sport e autonomia all'insegna dell'amicizia e dello sport. I camp sono proseguiti con "AllSports Summer Camp" un camp per bambini dai 5 ai 12 anni in cui tutti gli sport, nessuno escluso, la facevano da protagonisti in questa coloratissima e caldissima settimana estiva. Domenica 27 giugno si è continuato con la "storica" settimana di pallacanestro:100 ragazzini/e provenienti da tutta la regione si sono dati il classico appuntamento per vivere una settimana di basket con preparatissimi istruttori ed allenatori della Federazione Italiana Pallacanestro. Fra un fondamentale tecnico e l'altro, passeggiate in montagna ed un'ottima cucina valtellinese, una menzione particolare ai superlativi pizzoccheri tellini, il camp si è concluso sabato 3 luglio con le premiazioni all'aperto al parco "Prà de Resa" in presenza dello storico istruttore nazionale Jacopo Generoso, portavoce del progetto Slums Dunk Onlus, associazione che pun-

ta a migliorare le condizioni di vita di tanti ragazzi in tutto il mondo attraverso la pallacanestro. Nell'ultima settimana invece, dal 4 al 10 luglio, lo sport praticato nelle palestre di Teglio è stata la pallavolo: ragazze e ragazzi provenienti da tutto il nord d'Italia (Liguria ed Emilia Romagna su tutte) si sono dati appuntamento fra un bagher ed una schiacciata per vivere un' intensissima settimana di volley, amicizia e tantissimo divertimento. Anche per la prossima estate trasformeremo il comune di Teglio in una vera e propria "cittadella dello Sport" , di seguito elenchiamo le date dei nostri impegni estivi: - da venerdì 17 Giugno a domenica 19 Giugno: "OVERLIMITS Basketball Camp" camp dedicato a persone con fragilità; - da domenica 19 Giugno a sabato 2 Luglio: "INBOUND Baskeball Summer Camp" 2 settimane di pallacanestro; - da lunedì 20 Giugno a venerdì 24 Giugno: "ALLSPORTS Summer Camp" camp multisport; - da domenica 3 Luglio a sabato 13 Luglio: "ACE Volley Camp" 2 settimane di pallavolo per bambini/e e ragazzi/e. Puntiamo a rendere Teglio e i paesi vicini dei veri e propri riferimenti estivi per i nostri camp e per lo sport in generale: grazie alla collaborazione attenta del Comune e delle realtà ricettive locali , nonchè dell'Associazione Sportiva Astel, siamo sicuri che anche per la prossima estate i camp avranno un grande successo e possano essere un vero punto di aggregazione per i bambini/ragazzi di tutta Italia.

l'Accademia del Pizzocchero di Teglio augura a tutti Buone feste

il saluto di Stefania Bossi

che ha lasciato Palazzo Besta

Gentili tutti, con dispiacere vi comunico che mi hanno riassegnato alla sede di Milano, non rinnovando l’incarico per la direzione di Palazzo Besta. Avrei caldamente voluto proseguire per i prossimi tre anni i cantieri in corso, i progetti in essere ma soprattutto le collaborazioni con i musei, le scuole e le associazioni culturali. Nel passaggio di consegne sottolineerò l’importanza dell’esperienza di confronto, condivisione e collaborazione che abbiamo proficuamente intrapreso e che mi auguro riesca a proseguire e crescere nei prossimi anni. L’esperienza in Valtellina mi ha sicuramente arricchito professionalmente, facendomi approfondire la conoscenza di un territorio strepitoso con enormi potenzialità culturali. Ringrazio di questo ognuno di voi. Sono sicura che ci saranno occasioni in futuro per incontrarvi e collaborare, incrociando nuovamente la bellissima realtà territoriale nella quale avete la fortuna di operare. Stefania Bossi

Anche l’Accademia del Pizzocchero, come tutta la comunità di Teglio, non può che ringraziare Stefania, per la proficua collaborazione in questi anni passati assieme e per la sua determinazione nel portare avanti progetti e iniziative, che hanno, sempre più valorizzato il nostro splendido Palazzo. Grazie Stefania

PALAZZO Besta

Dimora rinascimentale costruita dalla nobile famiglia Besta su preesistenti edifici medievali a partire dalla metà del XV secolo per volere di Azzo I, seguendo il modello dei palazzi delle grandi signorie del tempo, e completata dal figlio di quest’ultimo, Azzo II. Nel XVIII secolo il complesso divenne proprietà della famiglia Morelli, che fece costruire due stue in legno, denominate sale d’inverno. Nel XIX secolo l’edificio fu smembrato tra diversi proprietari e utilizzato come abitazione di contadini e rimessaggio agricolo. Nel 1913-1914, dopo lunghi anni di abbandono, fu acquistato dallo Stato e sotto la guida dell’architetto Luigi Perrone cominciarono i lavori di restauro, che terminarono nel 1927.

Orari (fino al 15 ottobre 2019): martedì-sabato 10:00-13:00 14.00-17-00 domenica 8:00-14:00 Ingresso (visite guidate a cadenza oraria): intero 4 €, ridotto (18-25 anni) 2 €; gratuito: minori di 18 anni, studenti, docenti scolastici e ogni prima domenica del mese. Informazioni: Tel. +39 0342 781208 (9-12 / 14-17) pm-lom.palazzobesta@beniculturali.it www.polomuseale.lombardia.beniculturali.it

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