N. 16 - gennaio 2015

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Rivista trimestrale

Gennaio 2015 - ANNO V

L’ACCADEMIA DEL FITNESS WELLNESS-ANTIAGING

N. 16

magazine


ANTIAGING ADVISOR CERTIFICATION

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Le teorie dell’invecchiamento La discordanza evolutiva Genetica ed Epigenetica La modulazione ormonale Gli integratori ormono-stimolanti La cronormorfodieta Gli integratori ormono-stimolanti Alimentazione ed integrazione antinfiammatoria, antiossidante e antiglicante Gli integratori alimentari Il fitness metabolico Il fitness muscolo-osteo-articolare Metodologie anti-stress Esercizi per la funzionalità sessuale Qi Gong La Medicina Funzionale Antiaging L’Antiaging nella scienza dermocosmetologica Tecniche di stimolazione del trofismo cutaneo e muscolare Cure cosmetiche preventive e cure cosmetiche correttive

DATE (2015): 7-8 febbraio / 21 marzo 11 aprile / 23 maggio / 6 giugno

INFORMAZIONI

PROGRAMMA

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50 ECM

ESAME: 20 giugno SEDE: PARMA QUOTA: € 560,00 + 40 (quota associativa) (nella quota non è compresa ‘IVA) • Le iscrizioni e il pagamento dovranno pervenire entro il 16.01.2015 • E’ necessario inviare richiesta di ammissione con curriculum entro il 09.01.2015 ECM: sono stati attribuiti N. 50 crediti per le figure professionali di: Medico Chirurgo, Biologo, Dietista, Farmacista Segreteria Organizzativa: AFFWA - Galleria Crocetta 9/A - 43126 Parma Tel. 0521.1682083 - Fax 0521.294971 accademia-affwa@libero.it www.affwa.it


numero 16 / 2015

ACCADEMIA DEL FITNESS Wellness - Antiaging Galleria Crocetta 9/A 43126 Parma Tel. 0521 1682083 Fax 0521 294971 www.accademiadelfitness.com accademia-magazine@libero.it

EDITORIALE

Direttore: Valerio Merola Direttore scientifico: Massimo Spattini Art director: Cinzia Ruggeri Capo redazione: Silvia Iorio In redazione: Claudia Bonini Cristiana Pedrazzini Andrea Angelozzi Comitato scientifico: Dott. Damiano Galimberti Prof. Fulvio Marzatico Dott. Filippo Ongaro Prof. Mario Passeri Hanno collaborato a questo numero: Massimo Agnoletti Antonella Dassenno Pasquale D’Autilia Silvia Iorio Giampaolo Lavagetto Giovanni Magnani Giovanni Occhionero Filippo Ongaro Pina Sabia Massimo Spattini Tommaso Villani In copertina: Laura Randon Foto di copertina: Luca Mion Editore: Profitness S.a.s. Galleria Crocetta 10/A 43126 Parma Tel. 0521.941319

L’educazione alimentare, così come l’educazione fisica e l’educazione civica, dovrebbe far parte della formazione di ogni individuo ma, purtroppo, la nostra struttura sociale, basata essenzialmente su interessi di tipo economico, non riesce ad assolvere questo compito. Le famiglie stesse non possiedono né le informazioni necessarie né il tempo da dedicare ai propri figli per indirizzarli verso una consapevolezza tramite la quale salvaguardare la propria salute e quella dei propri figli perciò i ragazzi si alimentano malamente, non praticano sufficiente attività sportiva e, spesso, non conoscono le regole minime della convivenza educata. Mancanza di movimento ed alimentazione errata sfociano inevitabilmente in disfunzionalità che compromettono la qualità di vita delle persone ed andranno a gravare ulteriormente sul sistema sanitario. L’informazione nei confronti dei giovani quindi è diventata un’emergenza alla quale mi sento in dovere di rispondere. Col passare degli anni gli obiettivi cambiano per chiunque e questo, ovviamente è accaduto anche a me: quando ero un atleta agonista il mio desiderio più ambito era vincere nelle competizioni ed essere riconosciuto come un Campione nella disciplina a cui mi sono da sempre votato con trasporto e passione. Dopo la laurea e dopo essermi ritirato dall’attività agonistica, ero comunque appagato dal fatto di essere conosciuto e riconosciuto come una sorta di “guru” nell’ambito della cultura fisica perciò mi sentivo gratificato quando, durante le gare alle quali comunque partecipavo per seguire i miei

atleti o in qualità di giudice, mi chiedevano un autografo, una foto o un consiglio. Ora ho scoperto che esiste una gratificazione maggiore di tutte, più matura e articolata che quasi prescinde da me come Massimo Spattini medico sportivo ma che è piuttosto legata ad una coscienza sociale e alla consapevolezza che le mie conoscenze possono essere utili a molti, non solo agli atleti o a chi ha velleità esclusivamente di tipo estetico. Da cosa nasce questa mia consapevolezza? Nasce da situazioni che si verificano con sempre maggior frequenza e che riguardano soprattutto i giovani, gli universitari, i neolaurati nelle discipline maggiormente correlate al mio settore. Vengo, spesse volte, contattato da laureandi che sono interessati a praticare il proprio tirocinio presso il mio studio medico, perché credono nel discorso che porto avanti e vogliono percorrere lo stesso cammino. Studenti che mi chiedono di partecipare a conferenze o di inviare piccole relazioni da inserire nella loro tesi di laurea. Mi rendo conto di avere una possibilità con un valore intrinseco incommensurabile: quello di contribuire a creare un modello culturale legato allo stile di vita più funzionale tramite i giovani. Questa è la “vittoria”che, pur essendo agli albori, ritengo vada davvero coltivata e la considero, senza dubbio, la più importante della mia carriera. Massimo Spattini Presidente AFFWA

Stampa e distribuzione: Toriazzi S.r.l. Strada del Pozzetto 16/a 43122 Parma Tel. 0521.645875 Registrazione n. 12/2004 Tribunale di Parma

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L’Accademia del Fitness

SOMMARIO EDITORIALE

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LAURA RANDON - BRAVISSIMA FITNESS 2014

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LA MODULAZIONE ESTROGENICA ANTI-AGING

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di Massimo Spattini

di Valerio Merola

di Massimo Spattini

LE SOSTANZE VEGETALI PER IL FISIOLOGICO CONTROLLO DELLA GLICEMIA

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UN PASS PER IL BENESSERE CELLFOOD: ossigeno per la vita disintossicazione e nutrizione cellulare ossigeno e idrogeno allo stato nascente

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TRX SUSPENSION TRAINING

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POWER POSTURAL TRAINING®

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LA STABILOMETRIA (ANALISI POSTUROGRAFICA)

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Il massaggio COM “Così come non esiste una dieta adatta a tutti non esiste nemmeno un massaggio adatto a tutti”

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di Giovanni Occhionero

a cura comitato scientifico EURODREAM

di Pina Sabia

di Pasquale D’Autilia

di Giovanni Magnani

di Antonella Dassenno e Silvia Iorio

ASPETTI PSICOLOGICI DELL'ESERCIZIO FISICO ATTRAVERSO LA FIGURA DEL PERSONAL TRAINER Riconoscimento del valore della motivazione nel consentire al cliente di raggiungere gli agognati traguardi 42 di Tommaso Villani

IL CONCETTO DI FITNESS PSICOLOGICA di Massimo Agnoletti

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1° Congresso Internazionale AFFWA di Medicina Funzionale & Antiaging NUTRITION-EXERCISE & MIND WHP: promozione della salute sul luogo di lavoro 52 di Giampaolo Lavagetto

ULTIME RICERCHE IN FITNESS, WELLNESS E MEDICINA ANTIAGING di Filippo Ongaro 4

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pescato in modo sostenibile

Dall’Alaska e dalle sue gelide acque

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LE INTERVISTE DEL DIRETTORE A cura di Valerio Merola

LAURA RANDON – BRAVISSIMA FITNESS 2014 Il primo talent show della televisione italiana “Bravissima” è tornato in Italia dopo 18 anni di permanenza nelle televisioni di Paesi esteri e di grande successo internazionale. Come ideatore del format e patron del concorso, alla luce della mia grande passione per il fitness & wellness, ho inserito tra le categorie in concorso anche il fitness, oltre alle tradizionali canto, ballo, moda, cinema/tv. Alla finale nazionale 2014, svoltasi al Teatro Magnolia di Abano Terme, ha vinto il titolo di “Bravissima Fitness” la signorina Laura Randon, che ho il piacere di intervistare. Laura prima di tutto complimenti, come è stata la tua esperienza a “Bravissima”

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Direi una esperienza positiva in tutto e per tutto, avevo partecipato ad alcuni concorsi di bellezza, non talent show, che mi hanno molto deluso, Bravissima è stato completamente diverso, si è distinto per professionalità ed organizzazione. Il tuo rapporto con il mondo del fitness? Mi definisco una professionista del fitness, sono laureata in fisioterapia all’Università di Padova, ho acquisito inoltre vari brevetti tra i quali quello di Personal Trainer. Penso mi sia stata utile la mia carriera agonistica nel pattinaggio artistico a rotelle, ho iniziato a pattinare quando avevo tre anni, tuttora gareggio all’estero con la Nazionale Italiana.


numero 16 / 2015

Quanto tempo dedichi all’allenamento? Alterno la preparazione in palestra con l’allenamento sui pattini. In periodo di gare mi alleno dalle quattro alle sei ore al giorno per il pattinaggio, alternando una sessione in palestra ogni due giorni, in periodo lontano dalle gare mi alleno in palestra tutti i giorni un’ora al giorno. Mi piace molto nuotare, cerco di andare in piscina minimo una volta a settimana. Devo dire che faccio veramente tanto per il mio benessere psico fisico ma sono convinta che solo lo sport può dare risultati in tal senso, questa mia convinzione cerco di trasmetterla ai miei allievi. Hai partecipato a gare di fitness? Mi sono cimentata nella categoria Bikini Model, conquistando un terzo posto al Grand Prix del Triveneto nel 2013, un secondo posto al Trofeo Linea e Sport sempre nel 2013, e nello stesso anno un primo posto al Campionato Italiano. Nel 2014 ho conquistato due primi posti alla selezione del Campionato Italiano nelle categorie Bikini Model e Fashion, un secondo posto al circuito europeo Muscle Mania, un primo posto al Grand Prix di Slovenia, infine in novembre un secondo posto al Grand Prix “The best natural in show”. Programmi di gare per il futuro? Non ho ancora deciso con quale federazione farò le gare l’anno prossimo, vorrei provare qualche circuito all’estero, in Italia punterei solo a vincere il Trofeo Due Torri 2015 Model Woman. Spero che il premio molto importante vinto a Bravissima, un anno di preparazione con il grande Dott Massimo Spattini, possa essere determinante per realizzare le mie aspirazioni.

Hai ambizioni artistiche oltre che sportive? Sinceramente ho sempre sognato di entrare nel mondo dello spettacolo, finora ho lavorato molto come fotomodella per shooting fotografici e come modella immagine per eventi, manifestazioni, ed altro. Mi piace anche recitare, non amo solo la moda. Sto seguendo dei corsi di recitazione, non voglio lasciare nulla di intentato anche per il cinema o le fiction tv. Ma tengo a dire che anche se riuscirò a farmi strada come modella o come attrice, non trascurerò mai lo sport e l’allenamento. Tre parole per definire il tuo fisico…. Sano perché in salute. Audace perché emana forza ed entusiasmo. Sinuoso perché tengo molto alla femminilità e all’ eleganza del mio corpo. Laura, allora in chiusura ti chiedo solo l’augurio più bello che vorresti ricevere. Di realizzare tutti i miei sogni, nessuno escluso, e di essere sempre fiera delle mie scelte. Il Direttore

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LA MODULAZIONE ESTROGENICA

ANTI-AGING

Gli estrogeni sono degli ormoni steroidei così chiamati in quanto derivano dal colesterolo. Insieme al progesterone sono i principali ormoni femminili e promuovono le caratteristiche sessuali secondarie della donna. In realtà sono presenti in concentrazione molto inferiore anche nell’uomo in quanto il percorso biochimico che porta alla sintesi degli estrogeni passa attraverso passaggi intermedi rappresentati da ormoni maschili quali l’androstenedione e il testosterone. Nella donna gli estrogeni sono prodotti nelle ovaie. Normalmente, quando si parla di estrogeni, si fa riferimento al beta-estradiolo, in realtà sono tre i principali estrogeni prodotti dalle donne: - Estradiolo; come 17 Beta-estradiolo rappresenta l’ormone più importante nelle donne in quanto sostiene lo sviluppo dei follicoli ovarici durante il periodo fertile e lo sviluppo dei caratteri secondari e degli organi riproduttivi durante la pubertà. Il suo precursore nella biosintesi è il testosterone. Il Betaestradiolo è dotato di attività proliferativa e può favorire la comparsa di tumori negli organi estrogeno dipendenti.

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- Estriolo; presente in quantità superiore al Beta-estradiolo è dotato di scarsa attività estrogenica e, per questo, è stato sempre ritenuto poco importante mentre, in realtà, è fondamentale, insieme al progesterone, per il mantenimento della gravidanza e sembra dotato di un effetto antitumorale. - Estrone; viene prodotto dalle ovaie a partire dall’androstenedione e rappresenta l’estrogeno presente in quantità maggiore dopo la menopausa ed ha invece un effetto pro cancerogeno. Nell’uomo gli estrogeni sono prodotti per il 10% dal testicolo, il resto principalmente dalla conversione del testosterone in estrogeni che avviene a livello soprattutto del fegato e del tessuto adiposo tramite la cosiddetta aromatizzazione. Nelle donne livelli elevati di estrogeni si possono verificare durante la pubertà e la gravidanza ma, intorno ai 40 anni, si può verificare la cosiddetta “predominanza estrogenica” che non corrisponde a valori alti di estrogeni in assoluto ma in realtà ad un aumentato rapporto estrogeni-progesterone, dovuto principalmente



L’Accademia del Fitness al calo del progesterone causato da una diminuita funzionalità surrenalica spesso legata allo stress. Inoltre lo stress “ruba” il progesterone che viene usato come precursore del cortisolo. Oggigiorno bisogna anche tener conto degli estrogeni presenti nei cibi, soprattutto prodotti caseari e manzo, ricchi, tra l’altro, di grassi saturi che, a loro volta, favoriscono la produzione di estrogeni. Importante è anche la funzionalità epatica dal momento che gli estrogeni vengono metabolizzati a livello epatico e quindi ogni fattore che ne può alterare la funzionalità (alcol, farmaci, carenze di vitamine e aminoacidi), può causare un innalzamento degli estrogeni. La prevalenza estrogenica, nella donna, può causare ritenzione idrica e aumento del tessuto adiposo, mestruazioni dolorose e flussi abbondanti. Nell’uomo l’iperestrogenismo è prevalentemente legato all’obesità in quanto il tessuto adiposo è la principale sede di aromatizzazione del testosterone ed è inoltre legato anche all’età in quanto con gli anni aumenta l’aromatasi. Il risultato è un livello più basso di testosterone con diminuzione della libido e delle capacità erettili e della produzione di spermatozoi. Il livello di estrogeni più elevato nell’uomo può portare anche all’aumento di grasso a livello mammario o, addirittura, alla ginecomastia e ad una generale femminilizzazione che comporta una differente distribuzione del grasso corporeo. Oltre alla terapia farmacologica che, nel caso della predominanza estrogenica nella donna comporta l’uso del progesterone e, nel caso dell’uomo, di inibitori dell’aromatasi e, in caso di ipogonadismo, associati al testosterone, si possono ottenere ottimi risultati con integratori prevalentemente di tipo erboristico, ovvero sostanze naturali presenti in prodotti vegetali in grado di modulare i metabolismi ormonali. Il melograno contiene la più grande varietà di fitoestrogeni rispetto ad ogni altro alimento. Circa l’80% dell’olio dei suoi semi contiene acido pucinico che ha proprietà lipolitiche e antiinfiammatorie. Inoltre gli acidi grassi coniugati presenti nel melograno possiedono proprietà antiestrogeniche infatti, comportandosi da blandi estrogeni, occupano i recettori per gli estrogeni evitando che i più potenti estrogeni possano esercitare il loro effetto. L’alto contenuto di polifenoli, tra i quali l’acido ellagico presente nella buccia, è inoltre un potente antiossidante dotato di attività antiaromatasica inibendo la conversione del testosterone in estrogeno. L’indolo 3 carbinolo è un flavone contenuto nei broccoli, cavolfiori, cavoletti di Bruxelles e nelle altre crucifere. Esso è coinvolto nel metabolismo degli estrogeni a livello epatico aumentando la loro disattivazione e, in maniera specifica, diminuisce la via metabolica che porta al 16-alfa-idrossiestrone favorendo la sintesi di metaboliti dotati di minore attività estrogenica come il 2oh.

Lo zinco è uno degli elementi traccia più importanti per il nostro organismo ed è coinvolto nella formazione di più di 300 enzimi. Fondamentale per il metabolismo dell’insulina, per la salute degli organi sessuali e per il sistema immunitario, è anche dotato di un’efficace attività antiaromatasica (antiaromatica) e può essere utile soprattutto nell’individuo maschio predisposto all’aromatizzazione. Il cardo mariano o Silybum Marianum contiene una quantità di fitoestrogeni chiamati flavolignani, appartenenti alla famiglia dei bioflavonoidi, fra i quali principalmente la silibina, la isosilibina e la deidrosilibina. Questi fitoestrogeni regolano la produzione ormonale femminile . Gli estratti purificati dei flavolignani dai frutti del cardo mariano contengono principalmente silimarina che è un composto isomerico della silibina dotato di notevole azione epato protettrice e favorente la disintossicazione degli estrogeni a livello epatico. Un uso corretto di questi integratori utilizzati nelle giuste dosi e proporzioni eserciterà un effetto sinergico senz’altro in grado di abbattere l’eventuale predominanza estrogenica ma è opportuno adottare anche alcuni accorgimenti ulteriori come stile di vita per potenziare il risultato, vediamo quali: - Consumare cibi contenenti deboli fitoestrogeni come melograno, semi di lino, mele, lamponi, soia fermentata, germe di grano. - Consumare yogurt e cibi ricchi di fibre per favorire il catabolismo e l’eliminazione degli estrogeni. - Consumare carne e latticini di origine biologica. - Aumentare il consumo di cibi disintossicanti come broccoli, cavolfiore, cavolo nero , mele, ginger, cipolle, carciofi, sedano. - Evitare l’alcol. - Evitare l’esposizione agli xenoestrogeni presenti nella plastica (bere acqua contenuta nelle bttiglie di vetro) e nei cosmetici ed evitare le pillole contraccettive. - Evitare i prodotti di soia non fermentati. - Usare la sauna ad infrarossi. - Fare costantemente un tipo di esercizio fisico che provochi una copiosa sudorazione. - Raggiungere e mantenere una giusta percentuale di grasso corporeo.

Il melograno contiene la più grande varietà di fitoestrogeni rispetto ad ogni altro alimento. Circa l’80% dell’olio dei suoi semi contiene acido pucinico che ha proprietà lipolitiche e antiinfiammatorie.

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Dottor Massimo Spattini Specializzazione in Medicina dello Sport Specializzazione in Scienza dell’Alimentazione Board Certificate in Anti-Aging & Regenerative Medicine (ABAARM-USA) Certificate AFMCP (Applying Functional Medicine in Clinical Practice) - (IFM-USA)


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LE SOSTANZE VEGETALI PER IL FISIOLOGICO CONTROLLO DELLA

GLICEMIA

Durante la giornata, i valori della glicemia in una persona normale si mantengono entro i 70-140 mg/dL. L’iperglicemia consiste in un aumento eccessivo del glucosio ematico e comporta valori superiori ai 200, 300 mg/dL arrivando a concentrazioni altissime di 400 - 600 mg/dL. Secondo l’OMS, ci si trova in una condizione di alterata glicemia a digiuno quando i livelli glicemici misurati su un campione ematico venoso, prelevato dopo un digiuno di almeno 8 ore, sono superiori o uguali ai 110 mg/dL (6.1 mmol/L), ma comunque inferiori ai 126 mg/dL (6.9 mmol/L, che sono patognomici del diabete). Tali valori, secondo l’ADA (American Diabetes Association) sono da considerarsi più restrittivi tra i 100 mg/dL (5.6 mmol/L) e i 126 mg/dL (6.9 mmol/L). L’iperglicemia è una condizione clinica caratterizzata da: poliuria, polidipsia e polifagia. Altri sintomi comuni in condizioni di iperglicemia sono la perdita di peso (quando la condizione cronicizza), l’annebbiamento della vista, la facile affaticabilità, la nausea ed il vomito, la sonnolenza, l’arrossamento e la disidratazione cutanea, la xero-stomia (scarsa ed alterata se crezione salivare), l’alito acetonemico (odore di frutta matura) e le infezioni da Candida. Nei casi estremi, l’iperglicemia può condurre al coma e addirittura alla morte. E’ da notare che i primi sintomi dell’iperglicemia tendono a manifestarsi in maniera chiara soltanto al di sopra dei 180/200 mg/dL anche se livelli glicemici cronicamente superiori a 125 mg/dl sono comunque in grado di provocare, nel lungo periodo, importanti danni d’organo e vascolari. La causa più conosciuta di iperglicemia è senza dubbio il diabete mellito. Oltre ad essa, però, molti altri ormoni intervengono

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nella regolazione dei livelli glicemici dell’organismo e, ancor più, numerose sono le condizioni potenzialmente in grado di provocare iperglicemia, sia acuta che cronica. Ne sono esempi il Cortisolo e le catecolamine nella Iperglicemia da Stress. A ciò si aggiunge l’assunzione di farmaci (cortisonici, beta bloccanti, diuretici tiazidici, niacina, ormone della crescita, inibitori della proteasi, pentamidina, asparaginasi ed alcuni antipsicotici). Non meno importante sono le condizioni di cosiddetta Iperglicemia comportamentale conseguente ad una condizione di presenza di Sindrome Metabolica associata ad una riduzione dell’attività fisica e ad un consumo di alimenti ad alto indice glicemico. Il trattamento di questa condizione, oltre a rimuovere ove possibile le cause di iperglicemia e avviare il paziente verso uno stile di vita più congruo, prevede l’assunzione di famaci antiperglicemici orali o la somministrazione vera e propria di insulina. La richiesta di approcci meno invasivi e la disponibilità in natura di estratti vegetali dalle spiccate proprietà modulanti la glicemia, ha spinto i ricercatori all’approfondimento e alla messa a punto di sinergie da impiegare in questa particolare condizione clinica. Tra le piante medicinali che si sono dmostrate maggiormente effeicaci possiamo annoverare il Makino, la Banaba, la Moringa Makino La Gynostemma pentaphyllum è una liana perenne, appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae, diffusa in Cina meridionale, Giappone, India e Corea. Dalla pianta sono stati estratti numerosi flavonoidi e composti steroidici. In particolare sono state


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Stop ai dismetabolismi


L’Accademia del Fitness identificate circa 90 diverse saponine triterpeniche, dette Gypenosidi, dalle spiccate proprietà adattogene. Infatti, le saponine sono molecole naturali in grado di modulare i processi coinvolti nel mantenimento della salute dell’apparato circolatorio come per esempio la riduzione dell’ossidazione dei lipidi circolanti, la normalizzazione della coagulazione, la riduzione del colesterolo e del glucosio ematico. Il Makino esercita quindi effetti benefici a livello del metabolismo glucidico e lipidico. Diversi trials clinici indicano come la sua somministrazione sia in grado di migliorare la tolleranza ed il metabolismo del glucosio (ciò grazie all’azione di una particolare molecola: il Phanoside), ma anche come l’estratto di Makino sia in grado di normalizzare i livelli ematici di trigliceridi e colesterolo. I ricercatori hanno messo in evidenza anche che l’utilizzo della Gynostemma pentaphyllum sia sicuro. In più, modelli preclinici, dimostrano che l’estratto di Gynostemma pentaphyllum sia in grado di esercitare una funzione gastroprotettiva, associata al mantenimento della sintesi di muco e di altre secrezioni in caso di stress o danno; antinfiammatoria ed epatoprotettiva. In quest’ultimo caso, il Makino è in grado di esercitare un effetto protettivo sugli epatociti, preservandoli dalla morte cellulare, dall’accumulo di lipidi e dallo stress ossidativo causato per esempio dal diabete. In ultima analisi, l’utilizzo della Gynostemma pentaphyllum risulta essere utile in pazienti affetti da diabete mellito e da steatosi epatica non alcolica.

effetti l’azione ipoglicemizzante dell’acido corosolico, già ampiamente utilizzata come rimedio tradizionale nei paesi asiatici, ha trovato giustificazioni sperimentali nella moderna ricerca scientifica. Il fitocomplesso presente nelle foglie di Lagerstroemia speciosa potrebbe pertanto risultare di grande aiuto per i soggetti predisposti allo sviluppo della resistenza insulinica (cosiddetta “ tipica della Sindrome Metabolica”). Ad oggi alcuna sperimentazione ha evidenziato effetti tossici conseguenti all’assunzione orale di estratti di Banaba. Nel corso delle ricerche cliniche eseguite fino ad ora, gli estratti ricavati dalle foglie di Lagerstroemia speciosa non sono stati collegati ad alcun effetto tossico.

La causa più conosciuta di iperglicemia è senza dubbio il diabete mellito. Oltre ad essa, però, molti altri ormoni intervengono nella regolazione dei livelli glicemici dell’organismo.

Banaba La Banaba è una pianta appartenente alla famiglia delle Lythraceae che cresce spontaneamente nel Sudest asiatico (Filippine, Malesia, Indonesia, Tailandia, Taiwan), ma è molto diffusa anche in Australia e sulle coste del Pacifico. La moderna ricerca scientifica ha permesso di confermare, sperimentalmente la valenza ipoglicemizzante di alcuni composti identificati nelle foglie di questa pianta, l’acido corosolico ed alcuni derivati dell’acido ellagico (lagerstroemin, flosin B e reginin A). In particolare, queste sostanze, al quale viene attribuita la principale responsabilità dell’azione insulino-simile, associata alla somministrazione di preparati a base di foglie di Banaba. In particolare, l’acido corosolico è in sono in grado di promuovere stimolare il trasporto del glucosio all’interno delle cellule degli adipociti. Da uno studio condotto su ratti, sembra che anche altri tannini presenti nel fitocompesso, in particolare modo quelli derivati dall’acido ellagico (lagerstroemin, flosin B e reginin A), possano funzionare da attivatori del trasporto del glucosio all’interno degli adipociti. Le prime evidenze scientifiche emerse a supporto dell’utilizzo tradizionale delle foglie di Lagerstroemia speciosa come droga ipoglicemizzante, sono da attribuirsi a gruppi di ricerca giapponesi. Oggi è acclarato che la somministrazione degli estratti derivati dalle foglie di Banaba, può rappresentare un valido aiuto nella regolazione del metabolismo glucidico. In

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Moringa semi La Moringa, nota anche come “albero miracoloso”, è una pianta appartenente alla famiglia delle Moringaceae, ampiamente diffusa nelle zone tropicali ed equatoriali del pianeta. Proprio le sue foglie, per via del loro elevato contenuto di sostanze nutritive salutari, hanno permesso a questa pianta, di guadagnarsi la fama di potente rimedio naturale per la tutela della salute. In realtà tutta la pianta risulta essere commestibile, ma sono soprattutto le sue foglie ed i suoi semi ad essere impiegati per l’alimentazione umana. Le foglie di Moringa sono infatti ricche di vitamine, proteine e sali minerali. La Moringa contiene infatti quali: Potassio, Vitamina A, Vitamina E, Vitamina K e vitamine del gruppo B. Il contenuto proteico della Moringa è caratteristico invece dei suoi semi; da essi viene estratto un olio pregiatissimo. Dopo l’estrazione dell’olio, dai semi si ottiene una pasta residua dall’elevato contenuto proteico, che risulta ad alto valore biologico: presenta cioè tutti gli aminoacidi necessari al nostro organismo per il proprio corretto funzionamento. La Moringa contiene 18 aminoacidi e 9 aminoacidi essenziali. La Moringa è ricca di sostanze antiossidanti e antinfiammatorie (quercitina e acido caffeilchinico) che la rendono efficace nel proteggere il sistema immunitario; favorisce la corretta circolazione sanguigna e la digestione, riequilibra e velocizza il metabolismo nonché, regola i livelli ormonali. La quercetina, la zetain, gli omega-3, gli acidi grassi e le vitamine sono in grado di proteggere le cellule del corpo e di prevenire molte delle condizioni associate all’invecchiamento. Alcuni studi hanno messo in evidenza un’altra importantissima proprietà della Moringa ovvero, quella di normalizzare i livelli ematici di glucosio e di contrastare tutte quelle manifestazioni cliniche tipiche della sindrome metabolica. In particolare gli estratti di Moringa, oltre a migliorare il quadro glicemico, aiutano a normalizzare i valori della Pressione Arteriosa e costituiscono un valido strumento di prevenzione delle lesioni tipiche della Aterosclerosi. In effetti i fitocomplessi contenuti specialmente nei semi di questa pianta, sono in grado di contrastare l’enzima COX-2, inibire la perossidazione lipidica



L’Accademia del Fitness ed, infine, stimolare il rilascio di insulina dalle cellule β delle Isole di Langerhans. Ad oggi, tutti gli studi condotti riguardo gli aspeti tossicologici della Moringa oleifera suggeriscono che l’assunzione di questa pianta sia sicura. Pimpinella spinosa (Sarcopoterium spinosum L.) corteccia delle radici principali Arbusto perenne, molto ramificato e spinoso, cresce nelle zone aride del Mediterraneo orientale. I principali costituenti della pianta sono: tannini catechici ed ellagici, eptaidrossiflavani polimerizzati, glucosidi triterpenici (tormentillina e tormentoside), acido tormentino, tracce di cromo. La parte utilizzata è rappresentata dalla corteccia della radice principale. Il decotto della radice è sempre stato usato tra le popolazioni beduine come antidiabetico. La sua azione principale infatti, dovuta alla Berberina, è proprio quella ipoglicemizzante. Trova impiego, pertanto, nel trattamento del diabete, soprattutto di tipo II. La pianta non risulta altrettanto efficace nel diabete insulino-dipendente. Riguardo ai suoi meccanismi d’azione, gli studi hanno dimostrato che i fitocomplessi di questa pianta sono innanzi tutto in grado di inibire l’azione della �-amilasi e della �-glucosidasi nella digestione degli amidi. L’anattivazione di tali enzimi comporta quindi una riduzione della capacità digestiva degli amidi con conseguente minor assorbimento intestinale e contrasto degli stati iperglicemici. In più le catechine e le epicatechine della Pimpinella spinosa, sono in grado di indurre un incremento della secrezione di insulina da parte del pancreas, stimola ulteriormente la produzione di glicogeno, blocca la lipolisi nonché aumenta la capacità di cattura del glucosio da parte delle cellule dell’organismo. La Pimpinella è in grado, inoltre, di contrastare e prevenire alcune delle complicazioni microangiopatiche grazie all’azione antiipertensiva, vasodilatatoria coronaria ed antiaritmica dei flavonoidi polimerizzati e degli eptaidrossiflavani. Gymnema (Gymnema sylvestre Schult.) foglie È un arbusto rampicante che cresce spontaneo nei paesi tropicali dell’Asia e dell’Africa. La parte della pianta che viene comunemente impiegata è rappresentata dalle foglie. I suoi principi attivi sono: polifenoli, glicosidi triterpenici. È conosciuta nella medicina orientale con il nome di Gur-Mar “distruttore di zuccheri” per le sue proprietà ipoglicemizzanti. Grazie alla presenza degli acidi gimnenici viene bloccato in modo reversibile il recettore per il glucosio a livello delle papille gustative e a livello intestinale inducendo, così, una modificazione della percezione del gusto dolce e una riduzione dell’assorbimento intestinale degli zuccheri. In particolare, l’acido Gimnemico (una saponina triterpenoide) è in grado di bloccare il trasportatore sodio dipendente 1 del Glucosio (SGLT1). Questi trasportatori, localizzati a livello dell’epitelio dell’intestino tenue e del tubulo renale prossimale, manifestano una forte affinità per il glucosio e per il galattosio, e costiruiscono un target farmacologico molto accattivante nella terapia del paziente diabetico. Secondo altre sperimentazioni sembrerebbe che gli estratti di Gymnema siano anche in grado di stimolare il rilascio di Insulina da parte

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del Pancreas. È stato dimostrato che la pianta è in grado di ridurre il tasso di glicemia basale, post-prandiale, glicosuria e di proteine glicosilate responsabili dei danni vascolari, renali ed oculari che sopraggiungono in caso di diabete. Infine anche questa pianta grazie ai fitocomplessi in essa contenuti, è in grado di esercitare un’azione epatoprotettiva e normalizzante l’assetto lipidico ematico (riduzione del Colesterolo totale, LDL e trigliceridi; incremento delle HDL). Momordica (Momordica charantia L.) frutti È una pianta erbacea rampicante coltivata in India, Malesia, Cina, Africa, America e Filippine. I suoi principali costituenti sono: glicosidi, pectine solubili, saponine, alcaloidi, zuccheri, resine, costituenti fenolici, oli fissi, acidi liberi e minerali. Il suo impiego quale antidiabetico è ben conosciuto nella medicina Ayurvedica. La Momordica, trova impiego nel trattamento del diabete innanzi tutto per le sue attività ipoglicemizzanti svolte da alcuni estratti acquosi in grado di stimolare il rilascio di insulina da parte delle cellule pancreatiche. Contemporaneamente, una specifica azione epatica stimolata dai principi attivi di questa pianta induce una maggior utilizzazione epatica del glucosio, riduce la gluconeogenesi attraverzo l’inibizione di due enzimi (glucoso-6-fosfatasi e fruttosio-1.6difosfatasi) e migliora l’ossidazione del glucosio attraverso attravero l’attivazione della glucosio-6-fosfodeidrogenasi. Inoltre i fitocomplessi di Momordica, sono in grado di esaltare l’ingresso del glucosio all’interno delle cellule, promuovere il rilascio di insulina e migliorarne l’azione biologica ed inoltre, ed incrementare il numero di cellule b del pancreas. Oltre ciò diverse sperimentazioni suggeriscono che gli estratti dei frutti di Momordica (essenzialmente la componente in saponine in grado di inibire l’azione della lipasi pancreatica e, conseguentemente, ridurre l’assorbimento intestinale di lipidi)) sono anche in grado di normalizzare il quadro lipidico inducendo una riduzione del colesterolo totale, dei valori ematici di trigliceridi e LDL, nonché di incrementare la quantità delle lipoproteine HDL. Dr. Giovanni Occhionero Chimico farmaceutico esperto di integrazione naturale nello sport e fitoterapia antiaging Docente Simeb (Società Italiana Medicina Biointegrata)


IO gio n a m SITIVO PO


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UN PASS PER IL BENESSERE

CELLFOOD: OSSIGENO PER LA VITA DISINTOSSICAZIONE E NUTRIZIONE CELLULARE OSSIGENO E IDROGENO ALLO STATO NASCENTE Uno degli obiettivi di una corretta integrazione e terapia dovrebbe essere quello di contrastare il continuo processo di ossidazione che interessa l’intero sistema biologico. Addirittura ideale sarebbe prevenire questo processo. L’ossidazione è un fenomeno di usura di una struttura, non solo biologica, esposta continuamente agli insulti microclimatici. Tra queste condizioni l’ossigeno, ed in particolare i suoi prodotti del metabolismo, gioca un ruolo importante. I prodotti del metabolismo dell’ossigeno si chiamano radicali liberi e si producono quotidianamente sia in maniera spontanea, sia a seguito di stimoli esterni. Sino sostante dalla vita estremamente rapida, che vanno immediatamente alla ricerca di un equilibrio, cioè di qualcosa cui aggrapparsi per tornare ad uno stato di stabilità biochimica. Il guaio è che spesso questo “punto d’appoggio” è rappresentato dalla membrana cellulare, con conseguente danneggiamento della stessa e dell’intera funzione della cellula. Fortuna - o evoluzione della specie - vuole che il corpo umano è fornito di altre sostanze, denominate “spazzini”, prontamente disponibili che, al momento della formazione di un radicale libero sono già lì, pronte a legarlo, imbrigliarlo, in modo da impedire che faccia dei danni. Ora, queste sostanze rappresentano la chiave del problema. Infatti non solo devono essere introdotte nel corpo con una dieta corretta, ma non devono essere inutilmente conservate, in modo da mantenere alto il livello di protezione. Un esempio: il fumo di una sigaretta provoca una produzione di radicali liberi a livello polmonare. Immediatamente queste sostanze sono bloccate, nel loro effetto dannoso, dalla presenza di alcune vitamine, gli spazzini, appunto, che evitano guai maggiori, almeno nell’acuto. Ma ciò significa che invece che avere queste sostanze per proteggerci da una giornata di normale stress, le sacrifichiamo per bloccare i danni di una sigaretta. È chiaro che, nel tempo, il consumo di questi spazzini diventa importante. Ma purtroppo è altrettanto chiaro che la nostra alimentazione non è quasi mai in grado di assicurare il rifornimento di sostanze utili a questo processo, in particolare vitamine, sali minerali, oligoelementi. Ecco dunque nascere l’esigenza di integrare la quotidiana alimentazione con prodotti che realmente assicurino il rifornimento di queste sostanze indispensabili, e che, allo stesso tempo, arrestino o rallentino il processo di ossidazione cellulare. Il CELLFOOD® deve il suo grande successo proprio a questo tipo di azione, sinergica, completa e indispensabile.

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EDUCATORE

PROGRAMMA

ALIMENTARE ■ ANTROPOMETRIA: misurazioni - plicometria ed impedenziometria ■ Biochimica ed endocrinologia dell’alimentazione ■ Alimentazione nell’attività fisica ■ Diete del Fitness: Gruppi sanguigni - Mediterranea Metabolica - Paleodieta - Warrior Diet - Dieta Zona ■ DietaCOM® e dimagrimento localizzato ■ Integrazione alimentare ■ Intolleranze ed allergie alimentari - I Prebiotici ■ Le teorie dell’invecchiamento ■ La discordanza evolutiva ■ Genetica ed epigenetica ■ Alimentazione Antiaging : alimentazione ed integrazione antinfiammatoria, antiossidante e antiglicante ■ Programmazione neurolinguistica : l’aspetto motivazionale

SEDE: PARMA DATE: 17 gen / 14 feb / 21 mar/18 aprile 30-31 maggio (ROMA) ESAME (con e senza frequenza): 6 giugno - Parma Accademia Funzionale del Fitness - Wellness - Antiaging Tel. 0521.1682083 - Fax 0521.294971 accademia-affwa@libero.it

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L’Accademia del Fitness Vediamo nel dettaglio il meccanismo d’azione di questo prodotto. CELLFOOD® è un integratore alimentare colloidale che contiene 78 oligoelementi in tracce, 34 enzimi, 17 aminoacidi e ossigeno disciolto e nascente, sospeso in soluzione acquosa di solfato di Deuterio. È composto da sostanze naturali, pure ed atossiche che vengono estratte, non chimicamente, ma criogenicamente, (freddo estremo). Ma come funziona? CELLFOOD® ha due principi di funzionamento. Il primo è quello di rendere disponibili, in maniera sinergica, tutte le sostanze che contiene. La sua formulazione colloidale, infatti, ha proprio la caratteristica di mettere a disposizione del corpo le sostanze che contiene. Questo è un dato importante: mettere a disposizione vuol dire non obbligare il corpo a disporre di quelle sostanze e quindi eliminarle se non servono. In poche parole non obbliga il corpo a lavorare su un metallo anche se non è necessario. Ecco dunque che lo stesso organismo preleverà dalla soluzione CELLFOOD® solo quello di cui effettivamente ha bisogno. Stessa cosa vale per gli enzimi e gli aminoacidi. Questi ultimi compensano carenze dietetiche, mentre gli enzimi restano uno strumento indispensabile per lo svolgimento delle principali reazioni chimiche nei tempi corretti. Il secondo principio di funzionamento è rappresentato dal Solfato di Deuterio. Questa soluzione, mantenuta stabile all’interno della boccetta del prodotto, è in grado di reagire con l’acqua presente nell’organismo, allentare i legami tra gli atomi di idrogeno e di ossigeno che la compongono fino a renderli disponibili per il metabolismo cellulare. L’idrogeno liberato, sotto forma i ioni positivi, viene immediatamente utilizzato per il processo di riduzione dell’acidosi, quindi di purificazione del sistema. L’ossigeno, sotto forma di ione negativo, va, invece, a legarsi con un radicale libero dell’ossigeno, (di segno positivo perché gli manca un elettrone), producendo ossigeno molecolare. Ecco il segreto! Non solo CELLFOOD® ha eliminato un radicale libero, non solo ci ha fatto risparmiare una sostanza spazzina, ma il risultato di questa reazione ha portato alla produzione di una molecola di ossigeno nascente, cioè la giusta benzina per il motore del metabolismo cellulare. La cellula dunque potrà eseguire il proprio lavoro in un momento in cui, tra l’altro, ha a disposizione tutte le altre sostanze che ha portato CELLFOOD®.

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Detossifica il corpo Incrementa la respirazione cellulare Equilibra il metabolismo del corpo Trasporta i nutrimenti in una forma ionica vitale Aumenta la biodisponibilità di altri nutrienti

Per lo SPORT: Risultati ottenuti da uno studio su 45 atleti etereogenei in doppio cieco e controllo con placebo: • Aumento significativo dei valori di ferritina, emoglobina, globoli rossi • Aumento della velocità massima di corsa e diminuzione dello sforzo misurato. • Diminuzione della produzione di acido lattico misurato. Chi dovrebbe utilizzare questo prodotto? Se rimaniamo ai principi esposti più sopra dobbiamo dire che tutti noi siamo esposti ad un più rapido consumo di sostanze spazzine, ad una maggior produzione di sostanze ossidanti e ad una minore introduzione con la dieta dei principi indispensabili per il processo antiossidante. Per questi motivi tutti hanno bisogno di una integrazione alimentare. Certo, le persone che stanno affrontando una malattia o una fase di convalescenza, o solo un periodo di difficoltà psicofisica sono le prime a vedere i benefici di CELLFOOD®, ma anche gli sportivi, sia professionisti che dilettanti, si rendono ben presto conto che le loro prestazioni migliorano, così come la gestione della fatica ed i tempi di recupero. Ma se vogliamo fare prevenzione, oltre che terapia, tutti dovrebbero utilizzare il prodotto, ai dosaggi standard. Non vanno certo dimenticati tutti i prodotti della linea CELLFOOD: integratori nutrizionali e cosmetici come il CELLFOOD OXYGEN GEL un prodotto ricco e nutriente che può essere applicato su qualsiasi parte del corpo per equilibrare, ristrutturare, ringiovanire e proteggere la pelle. È un GEL particolarmente indicato in caso di rughe, segni di espressione, smagliature, acne, macchie della pelle, lividi, pelle ruvida, ferite, cicatrici, scottature, abrasioni cutanee. L’applicazione mattutina sul viso pulito impedisce alla pelle di seccarsi, formando una meravigliosa barriera protettiva e costituendo un nutriente ideale. Negli uomini ripristina il pH della pelle e risana la pelle danneggiata dalla rasatura e/o irritazioni. L’applicazione serale di CELLFOOD OXYGEN GEL, invece, sempre sul viso perfettamente struccato e pulito, in particolare sul collo ed attorno agli occhi, consente un risanamento della pelle durante la notte.

Non solo CELLFOOD® ha eliminato un radicale libero, non solo ci ha fatto risparmiare una sostanza spazzina, ma il risultato di questa reazione ha portato alla produzione di una molecola di ossigeno nascente, cioè la giusta benzina per il motore del metabolismo cellulare.

Quali funzioni supporta CELLFOOD®? 1) Ossigena le cellule del corpo 2) Aumenta l’energia 3) Potenzia il sistema immunitario

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A cura comitato scientifico EURODREAM La Spezia - www.eurodream.net


LA DISBIOSI INTESTINALE, UN PROBLEMA MOLTO COMUNE MA POCO CONSIDERATO DYSBIO CHECK L’intestino è un organo caratterizzato da complesse funzionalità: digestione ed assorbimento di nutrienti, produzione di anticorpi per difendere l’organismo, produzione di ormoni e neurotrasmettitori che regolano il senso di fame e sazietà e il ritmo della peristalsi. Il benessere dell’intestino si traduce in benessere generale. La buona funzionalità intestinale dipende da numerosi fattori tra cui l’equilibrio della flora batterica. Quando la flora batterica non è in equilibrio si parla di DISBIOSI, ovvero una diminuzione dei “batteri amici” che vivono in simbiosi con l’uomo, secernendo vitamine, collaborando alla digestione, regolando la permeabilità della barriera intestinale, aiutando a difenderci dalle infezioni. Il DYSBIO CHECK è il test utile per la valutazione della DISBIOSI INTESTINALE e prevede la quantificazione nelle urine di due metaboliti del triptofano: INDICANO e SCATOLO. Valori elevati di INDICANO urinario sono indice di disbiosi a livello dell’intestino tenue. Valori elevati di SCATOLO urinario sono

indice di una disbiosi a livello del colon. CAUSE DI DISBIOSI: ritmi di vita frenetici e stile di vita stressante, alimentazione poco varia, ricca di cibi raffinati e povera di fibre, Intolleranze alimentari, terapia antibiotica, utilizzo di inibitori di pompa protonica, abuso di lassativi. Infiammazione intestinale e malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD). Colon irritabile (IBS). Infezioni intestinali batteriche e virali. Intossicazione da metalli pesanti in primis il mercurio. Il test è utile a chi soffre di: • Intolleranze alimentari; • Irregolarità intestinale; diarrea e stispi; gonfiori addominali, tensioni e crampi addominali; flatulenza e aerofagia; malassorbimento; difficoltà digestive; alitosi; Colon irritabile (IBS), malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD); malattie del fegato e delle vie biliari; • Infezioni genitali ricorrenti (candidosi e cistite); • Acne; dermatiti. Natrix Lab: il laboratorio certificato (UNI-ENI-ISO 9001 : 2000) di riferimento per le tue analisi personalizzate: • FOOD INTOLERANCE TEST: valutazione delle intolleranze alimentari IgG-mediate, metodo ELISA.

• CELIAC TEST: Valutazione immunitaria della positività al morbo celiaco. • GLUTEN SENSITIVITY TEST: Valutazione della Sensibilità al Glutine non Celiaca. • CELLULAR AGING FACTORS: valutazione dell’invecchiamento cellulare (ossidazione, metilazione, glicazione, infiammazione). • LIPIDOMIC PROFILE: valutazione del profilo lipidomico plas-matico e di membrana (acidi grassi). • CARDIO WELLNESS TEST: analisi globale del benessere cardiovascolare, integrato con l’indice di rischio di contrarre patologie a carico del sistema cardiovascolare. • IN FLORA SCAN: il pannello più approfondito di valutazione del benessere intestinale. • HORMONAL PROFILES: dimagrimento, stress, sport, buona notte, donna fertile, donna menopausa, uomo. • MINERAL EVO: valutazione approfondita di minerali nutrizionali e metalli pesanti su capello. Tutte queste analisi sono eseguibili anche tramite un semplicissimo prelievo capillare o salivare.


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TRX

SUSPENSION TRAINING

Nei pontili sopra i magazzini, nei rifugi all’interno di case ed all’interno di sottomarini, Randy Hetrick ed i suoi compagni di squadra della Navy Seals avevano bisogno di un modo per rimanere in condizioni fisiche ottimali ed immediatamente pronti ad essere operativi per una missione, con uno spazio limitato senza avere accesso ad attrezzature per il fitness. Utilizzando paracaduti e vecchie cinghie di Karate Randy ideò la prima incarnazione dell’attuale TRX Suspension Trainer, creando l’inizio di un movimento per la preparazione fisica. Dopo aver lasciato i Seals per ottenere il suo MBA Randy raffinò il TRX trasformandolo in uno strumento di formazione a livello professionale e sviluppò un efficace sistema di formazione di centinaia di esercizi che possono essere modificati per qualsiasi obiettivo di fitness e per qualsiasi livello di utente. Oggi atleti professionisti (squadre di baseball, lottatori, nuotatori, ciclisti, corridori a livello olimpico), militari delle quattro forze armate degli USA, top clubs, personal trainers e appassionati di tutto il mondo hanno scelto TRX . Questo allenamento in sospensione si effettua attraverso una molteplice serie di esercizi in cui il corpo è fortemente sbilanciato allo scopo di migliorare la forza,

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l’equilibrio e la resistenza. Soprattutto per il sistema muscolare fondamentale per la postura costituito dalla zona lombare e dall’articolazione coxofemorale, definite centro del corpo, dagli anglosassoni denominato “Core”. L’utilizzo della gravità e del movimento mette in moto risposte neuromuscolari a mutamenti delle posizioni con indubbio vantaggio meccanico. Adattando la posizione del corpo si è in grado di ridurre od aumentare la resistenza, rendendo modulabile la difficoltà. Una volta padroni di un movimento di base è possibile aumentare il livello di difficoltà dando al corpo un’angolazione maggiore aggiungendo così resistenza o riducendo la base d’appoggio e diminuendo in questo caso la stabilità. I metodi principali per aumentare la difficoltà del TRX sono: - cambiare l’angolazione del corpo che inclinandosi maggiormente aumenterà la resistenza applicata all’esercizio. - il principio del pendolo. Il TRX pende naturalmente verso il basso sotto il punto di ancoraggio. Quando ci si allontana dalla posizione iniziale la gravità fa ondeggiare il TRX in direzione del pro-



L’Accademia del Fitness prio movimento;questo semplifica l’esercizio poichè si incontra minore resistenza. Al contrario se si supera la posizione neutra la gravità avrà forza contraria rendendolo più difficile. Il Trx è un attrezzo che permette di allenarsi sfruttando il peso del proprio corpo con il risultato di sviluppare equilibrio, forza, flessibilità, coordinazione e stabilità simultaneamente. È indicato per i singoli ma anche per piccoli gruppi ed offre risultati importanti visibili anche piuttosto in fretta! Non senza fatica, ad onore del vero, ma in effetti è molto spesso più una questione di ricerca di equilibrio e stabilità che di sforzo vero e proprio. È un modo per riappropriarsi della propria libertà di movimento per poter affrontare nel modo migliore tutte le attività quotidiane oltre che per avere un aspetto estetico che soddisfi completamente. Il tipo di allenamento viene definito “multiplanare”: gli esercizi vengono svolti sul piano sagittale, frontale e trasverso senza dimenticare di rimanere in sospensione. È un attrezzo di grande versatilità, può essere utilizzato ovunque: in palestra, nei parchi, in hotel ed anche a casa propria. Si possono strutturare diversi protocolli di allenamento: forza, ipertrofia, resistenza, allenamenti in circuito brucia grassi. Adatto sia a principianti che atleti che vogliono migliorare le proprie performance. Sviluppa maggiore coordinazione e propriocezione, sovraccarica meno le articolazioni muscolo-scheletriche. Migliora la postura e rafforza i muscoli posturali. Pina Sabia Personal trainer, consulente fitness, educatore alimentare cell. 340 6973879- mail: info@pinasabia.com sito: www.pinasabia.com - fan page : Pina Sabia Personal Trainer.

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SCHEDA PER SOGGETTO PRINCIPIANTE. Esempio di allenamento funzionale con TRX in modalità PHA per donna. CARDIO 10 MIN. BALANCE LOUNGE 1X15 PER GAMBA TRX PLANK 30 SEC. BACK ROW 1X15 CARDIO 4 MIN. RIPETERE 2/3 VOLTE NO STOP. SLIDE LUNGE 1X12 HIP DROP 1X15 PER LATO CHEST PRESS 1X15 CARDIO 4 MIN. RIPETERE 2/3 VOLTE NO STOP. HAMSTRING CURL 1X12 BACK FLY (APERTURA BRACCIA A “T”) 1X12 BICEPS CURL1X12 CARDIO 10 MIN. SCHEDA PER SOGGETTO ALLENATO. Esempio di allenamento funzionale con TRX avanzato uomo/donna in modalità circuit training a tempo. CARDIO 10 MIN. PISTOL SQUAT 45 SEC PER GAMBA SQUAT SU UNA GAMBA CON SALTELLO 45 SEC PER GAMBA REMATORE (TRAZIONE BASSA CON TRX) 1 MIN APERTURA A “ I” PER DELTOIDI 1MIN. CRUNCH (SULLE MANI) CON TRX 1 MIN PENDOLO CON TRX 1 MIN ATOMIC PUSH UP CON TRX 40 SEC. CARDIO 10 MIN



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POWER POSTURAL

TRAINING®

Nel panorama delle attività di allenamento funzionale, il Power Postural Training dr. D’Autilia ® rappresenta, per molti aspetti, un’attività innovativa e molto particolare. La peculiarità del metodo nasce dal fatto di essere stato ideato da un Medico, il Dr. Pasquale D’Autilia, medico chirurgo specialista in medicina del lavoro, che ha unito le conoscenze derivate dallo studio della medicina ufficiale a quelle acquisite attraverso la partecipazione a numerosi master e corsi di formazione: dalla posturologia, allo shiatsu, alla medicina manipolativa. Di fondamentale importanza è stato anche lo studio delle arti marziali, che, a tutt’oggi, il Dr. D’Autilia pratica ed insegna, avendo raggiunto la qualifica di Maestro IV° dan di Karate. Questa varietà di esperienze, ha portato il Dr. D’Autilia a sviluppare una metodica di allenamento funzionale unica nel suo genere: in essa si fondono, infatti, tecniche derivate dalle arti marziali (per il potenziamento la coordinazione e la bilateralità degli esercizi), dal Qi Gong (per l’equilibrio tra sviluppo della muscolatura superficiale e profonda), dallo Yoga (per le tecniche di respirazione), dal Pilates e la ginnastica calistenica (per l’equilibrio tra tono muscolare e flessibilità articolare). Tutti gli esercizi vengono svolti con carico naturale, caratteristi-

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ca che li rende al tempo stesso intensi, ma modulabili in base alle varie condizioni di allenamento e allo stato di salute dei partecipanti alle lezioni; Il Power Postural Training ® è un’esperienza a 360°, che parte dal corpo per arrivare a coinvolgere la mente: sviluppa la consapevolezza del movimento nello spazio, del respiro (attraverso la respirazione diaframmatica), sollecita e migliora equilibrio, coordinazione e postura; di conseguenza, si avranno una maggiore capacità di concentrazione e di rilassamento. L’allenamento, inoltre, non si concentra sui singoli gruppi muscolari, ma sul riequilibrio funzionale delle catene cinetiche, che sono alla base dei movimenti nella vita di tutti i giorni: questo si traduce in una maggiore energia e resistenza nello svolgimento delle attività quotidiane: quante volte veniamo limitati dal mal di schiena, da dolori articolari o muscolari dovuti, spesso, ad uno scorretto intervento del sistema neuromuscolare? La caratteristica che rende unico il Power Postural Training ® è quella di unire lo sviluppo della forza statica a quella dinamica ed esplosiva, aumentando la potenza, ma anche l’elasticità muscolare: sollecita infatti i muscoli normalmente deputati al movimento, ma pone particolare attenzione anche a quelli sta-



L’Accademia del Fitness bilizzatori, indispensabili per dare sostegno ed economia d’azione ai muscoli scheletrici. Si pratica scalzi: il piede, disabituato al contatto diretto con il suolo, può così ritrovare la completa libertà di movimento, e i benefìci, hanno riflessi positivi sull’intero corpo. Con il tempo, ® si riacquista la mobilizzazione e le piene capacità articolari. Oltre a tutte la caratteristiche fin qui citate, il Power Postural Training ® è un’attività varia e divertente; nel corso di una lezione vengono sollecitati tutti i distretti corporei, con esercizi a corpo libero o con l’ausilio di piccoli attrezzi, tra cui uno appositamente ideato e registrato dal Dr. D’Autilia: il Memè slide-gym-pad ® Il Memè ® è un piccolo e leggerissimo attrezzo, facilmente trasportabile e stoccabile, che utilizzando il principio dello scivolamento e della resistenza elastica, permette di eseguire un’ampia varietà di esercizi, sia di coordinazione motoria in sliding stretching, sia in controresistenza adattativa, abbinato all'uso di particolari bande elastiche, a resistenza modulabile. Il Power Postural Training ® si presta sia a corsi di gruppo, sia ad attività di personal training, oltre che all'home fitness.

Questa estrema adattabilità, rende il Power Postural Training ® un metodo trasversale, ovvero può essere praticato come una disciplina di allenamento a sé stante, per il benessere psico fisico della persona per combattere i più comuni disturbi a carico dell'apparato muscolo scheletrico, o utilizzato a complemento della preparazione tecnica/atletica per tutti i tipi di sport ( corsa, bici, nuoto, arti marziali, calcio etc) regalando all'atleta, attraverso un fine lavoro sui diversi tipi di muscolatura, una migliore condizione fisica, per una miglior resa nell'attività sportiva praticata. Attraverso la frequenza costante del Power Postural Training ®, ogni partecipante ha l’occasione di mettere alla prova le proprie abilità motorie e di acquisirne sempre di nuove: il risultato finale è un corpo tonico, flessibile, posturalmente ben allineato e, grazie alla sollecitazione del sistema cardiocircolatorio, più resistente dal punto di vista della capacità aerobica.

Il Power Postural Training è un’attività varia e divertente; nel corso di una lezione vengono sollecitati tutti i distretti corporei, con esercizi a corpo libero o con l’ausilio di piccoli attrezzi

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Per info e approfondimenti consultare il sito: www.powerposturaltraining.it o la pagina Facebook: Power Postural Training dr. D’Autilia



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LA STABILOMETRIA

(ANALISI POSTUROGRAFICA) La Stabilometria (analisi posturografica) è un esame che permette di valutare e misurare il controllo fine della postura. Il soggetto esaminato sale su una pedana computerizzata, rimane lì immobile, in stazione eretta, per un tempo predefinito, mentre la pedana registra. Cosa registra? Il soggetto apparentemente è fermo, ma in realtà mantenere una posizione assolutamente ferma è impossibile: ognuno di noi, “fermo” in piedi, effettua piccole oscillazioni, assai poco percepibili visivamente, che una pedana stabilometrica può registrare nei minimi dettagli. Queste piccole oscillazioni sono indispensabili: sono i continui fini aggiustamenti che il cervello fa per mantenere il corpo in equilibrio. Il corpo umano, che è un insieme di segmenti articolati fra loro, è del tutto instabile se privo del controllo neuromuscolare, e senza di esso collabirebbe sotto la forza di gravità (ciò che accade quando si sviene). Sulla pedana stabilometrica si può vedere che se il soggetto esaminato oscilla in avanti, le sue reazioni posturali lo riportano indietro, se oscilla a destra lo riportano a sinistra, e così via. Il cervello contiene un sofisticato sistema di controllo dell’apparato locomotore che mantiene l’equilibrio opponendosi alla forza di gravità. Cos’è l’equilibrio? La forza di gravità agisce sul corpo Umano applicando la sua risultante. Al centro di massa (baricentro), che si trova subito al

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davanti dell’osso sacro. Se la verticale diretta in basso (linea di gravità) si proietta all’interno della base di appoggio il corpo è in equilibrio. Se si proietta all’esterno il corpo perde l’equilibrio e cade. La stabilometria evidenzia chiaramente come il cervello mantenga costantemente la proiezione del baricentro all’incirca al centro della base di appoggio.

La PEDANA STABILOMETRICA è una piattaforma in grado di registrare le forze verticali che si esercitano su di essa: nella fattispecie la forza peso del corpo umano. La lamina della piattaforma, su cui appoggia il soggetto in esame, contiene al suo interno rilevatori di pressione in grado di registrare i movimenti del suo centro


Relatori Dr. MASSIMO SPATTINI

■ La teoria neuro-endocrina dell’invecchiamento ■ Alimentazione neuro-endocrina ■ L’allenamento come stimolo ormonale ■ Integratori alimentari per la modulazione dei valori ormonali ■ La terapia sostitutiva ormonale con ormoni bioidentici per contrastare il decadimento psico-fisico: applicazioni ed indicazioni terapeutiche, effetti benefici ed effetti indesiderati

Specialista in : - Scienza dell’Alimentazione - Medicina dello Sport Certified in Anti-aging & Regenerative Medicine (ABAARM - USA) Certified AFMCP (Applying Functional Medicine in Clinical Practice) - IFM (USA) - Corso di Alta formazione: Metodologie "Antiaging e Antistress" Università Sapienza - Roma

Dr. GIOVANNI MONTAGNA - Dietista - Bio Age Advisor - Corso di formazione: "Benessere e Stili di Vita" Università Sapienza - Roma ECM : sono stati richiesti i Crediti per le figure professionali di: Medico Chirurgo, Biologo, Dietista, Farmacista

Segreteria organizzativa AFFWA Galleria Crocetta 9/A - 43126 PARMA Tel. 0521.1682083 - Fax 0521.294971 accademia-affwa@libero.it www.affwa.it


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di pressione (COP: Center Of Pressure), il quale proietta verticalmente sulla base di appoggio seguendo la direzione verticale della linea di gravità. In tal modo è possibile registrare dalla pedana i micromovimenti del baricentro corporeo e le continue correzioni effettuate dal sistema di controllo posturale per tenerlo in equilibrio. Le oscillazioni del corpo umano in stazione eretta sono simili a quelle di un pendolo inverso il cui punto fisso è sulle caviglie. La forza di gravità produce continuamente sollecitazioni che sbilanciano il corpo in varie direzioni. Il sistema di controllo posturale le percepisce (attraverso i canali sensoriali) ed effettua le necessarie correzioni attivando muscoli necessari al mantenimento della posizione. Nell’illustrazione vengono riportati due tracciati stabilometrici in cui le oscillazioni del Centro di Pressione (COP) ad occhi aperti sono illustrate nel tracciato in rosso, quelle ad occhi chiusi nel tracciato in blu. Al centro della immagine con l’impronta dei due piedi si può osservare la dimensione reale (attorno al cm) del gomitolo di oscillazioni effettuate da un corpo apparentemente fermo. Si può osservare che, sottraendo il canale di informazione sensoriale visiva (occhi chiusi) le oscillazioni aumentano nettamente di ampiezza. Dalla distribuzione dei carichi e delle oscillazioni all’interno dell’ellisse si possono ricavare informazioni sulla personale strategia posturale del soggetto in esame.

f) statokinesigramma (rappresentazione al suolo delle oscillazioni) g) stabilogramma (grafico dello spostamento nel tempo del COP) Esistono due tipi di stabilometria: statica e dinamica. Nella stabilometria statica il soggetto in esame rimane fermo per un certo tempo sulla pedana, con gli occhi aperti o chiusi. Nella stabilometria dinamica la postura spontanea viene perturbata da stimoli esterni imprevisti, allo scopo di valutare il contributo apportato dai canali visivo, vestibolare e somatosensoriale al recupero della postura iniziale. Salvo particolari protocolli sperimentali, comunemente si utilizza soprattutto la stabilometria statica. La stabilometria serve a valutare il controllo fine della postura e la normalità delle “entrate posturali”. Cosa sono le entrate posturali? Il controllo della postura si basa su informazioni multisensoriali periferiche: visive, vestibolari e somatosensoriali. In altre parole, nell’occhio, nei vestiboli dell’orecchio interno e nel sistema muscolo-scheletrico, vi sono recettori che contribuiscono a definire la posizione del corpo nello spazio. Questi recettori inviano informazioni al Sistema di Controllo Posturale, situato centralmente nel troncoencefalo, che le elabora e dà origine ad attività muscolari di aggiustamento posturale che mantengono il corpo nella posizione desiderata. Il sistema può essere “stressato” sopprimendo o disturbando una delle entrate posturali, ad esempio con il TEST DI ROMBERG (occhi aperti-occhi chiusi). Un’altra prova comunemente impiegata è il TEST OCCLUSO-POSTURALE, in cui un semplice svincolo della mandibola modifica le importanti informazioni a partenza dal sistema cranio-mandibolo-cervicale.

POSTURA è la posizione che assumiamo spontaneamente in stazione eretta e si riferisce quindi alla stazione del corpo umano e al suo orientamento nello spazio

In verità esistono parametri di valutazione dei tracciati accettati internazionalmente, che qui vengono solo citati per completezza, essendo squisitamente di natura tecnica: a) coordinate XY del COP nel piano orizzontale, b) lunghezza delle oscillazioni (distanza percorsa dal COP) c) velocita media (VM)degli spostamenti d) superficie dell’ellisse (dispersione delle oscillazioni) e) spettrogramma (frequenza delle oscillazioni (sagittale e frontale)

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L’importanza di testare con la stabilometria il sistema craniomandibolo-cervicale deriva dal ruolo fondamentale che esso ha nei movimenti del corpo. I rapporti anatomici, biomeccanici e neurofisiologici tra Sistema Stomatognatico e colonna cervicale superiore sono strettissimi. Già oltre un secolo fa Magnus e Sherrington avevano evidenziato la “preminenza del distretto occipitoatlo-assiale nel controllo dei riflessi posturali di tutto il corpo”, e oggi sappiamo che i disordini cranio-mandibolari (malocclusioni,


CONOSCERE CIO’ CHE MANGI

TI RENDE LIBERO FOOD INTOLERANCE TEST Le intolleranze alle proteine alimentari, dette allergie ritardate, sono reazioni conseguenti l’introduzione di alimenti di consumo comune. Queste reazioni sono causate da un’iperproduzione di immunoglobuline di classe G (IgG). Emicrania, disturbi gastro-intestinali e respiratori, stanchezza cronica, dermatiti, irritabilità, sovrappeso, sono solo alcuni dei sintomi ricorrenti nei soggetti affetti da allergia ritardata. Il FOOD INTOLERANCE TEST (F.I.T.) di Natrix permette di verificare la reazione dell’organismo nei confronti di 46, 92 o 184 alimenti. Ciò che ha reso il F.I.T. affidabile è la metodica analitica ELISA,

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L’Accademia del Fitness sindromi delle articolazioni temporo-mandibolari) interferiscono con questo tratto di colonna cervicale e alterano la postura. Il tratto cervicale superiore è la regione a più alta concentrazione di propriocettori (recettori per il senso di posizione) del corpo umano e non a caso tutte le azioni naturali del nostro corpo iniziano con un movimento del tratto cervicale alto: collo, tronco, cingoli e arti seguono questo “start movement” grazie alle reazioni posturali, il cui scopo è mantenere o ripristinare la verticalità della testa, l’orizzontalità dello sguardo, la simmetria del corpo.

Nelle valutazioni anti-age è importante verificare il buon funzionamento del controllo posturale: valutare, al fine di ottimizzarli, i meccanismi di questo controllo in soggetti che si presuppongono sani, in particolare privi di patologie e sintomi che alterano l’equilibrio (in caso di patologie dell’equilibrio il problema diviene strettamente medico). Il soggetto, senza scarpe, esaminato in un ambiente tranquillo e senza il disturbo di stimoli visivi o acustici, deve mantenere la posizione di Romberg con le braccia lungo il corpo e le punte dei piedi ad una distanza prestabilita (circa 30mm). Il test di base viene eseguito con il soggetto ad occhi aperti, rilassato, con le braccia lungo il corpo, la testa ben dritta, immobile e senza parlare. Anche l’esaminatore, che rimane vicino al soggetto per dargli sicurezza, non deve inviare nessun messaggio per tutta la durata del test (30-60 secondi). Successivamente viene effettuato un secondo test ad occhi chiusi.

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La stabilometria statica non ha range di normalità ben definiti (come la pressione arteriosa o la colesterolemia): ogni soggetto ha un suo comportamento posturale diverso dagli altri, influenzato da tantissime variabili individuali (età, peso, altezza, struttura fisica, stato psico-emotivo, stato psicologico, professione, ecc.). Naturalmente, la strategia posturale individuale di ciascun soggetto normale può essere influenzata anche dalle condizioni dell’apparato locomotore e della colonna vertebrale, dall’appoggio dei piedi, dall’acuità visiva e anche da disordini delle articolazioni temporomandibolari (presenti nel 70% della popolazione). Della postura sono state date molte definizioni, e quella più accettata è molto generica: POSTURA è la posizione che assumiamo spontaneamente in stazione eretta e si riferisce quindi alla stazione del corpo umano e al suo orientamento nello spazio. Sebbene la postura ideale e la postura normale siano state descritte in letteratura, i criteri di una postura ideale rimangono ipotetici: in realtà ogni soggetto ha la sua postura ideale e si accetta il criterio che “postura ideale sia quella che richiede il minimo supporto muscolare e che minimizza carichi e stress su articolazioni, legamenti e muscoli”. Ciò significa, in altre parole, efficienza e benessere. La semplice presenza di dolori o disturbi indicativi di un sistema muscoloscheletrico in sovraccarico o sotto stress può già escludere che la postura di quel soggetto sia ideale. Dottor Giovanni Magnani Laureato in Medicina e Chirurgia, Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione, Specialista in Neurologia, con Master in Chiroterapia e Osteopatia



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Il massaggio COM

“Così come non esiste una dieta adatta a tutti non esiste nemmeno un massaggio adatto a tutti” La comunicazione tattile, che nella nostra realtà occidentale non è sufficientemente coltivata e generalmente viene meno con l’avanzare degli anni, è in realtà una forma di comunicazione immediata, emotivamente coinvolgente, adatta a qualsiasi persona e a qualsiasi età. Attraverso il tocco, anche solo sfioramenti, si possono attivare capacità propriocettive che consentono di togliere tensioni a livello emozionale e, di conseguenza, neuromuscolare. Gli adulti, a differenza dei bambini che entrano molto più frequentemente in stretto contatto fisico con altri essere umani ( per ovvi motivi quali la dipendenza totale dalla mamma e l’amore che gli adulti vogliono comunicare attraverso l’abbraccio e la carezza), mancano di questo scambio tattile le cui funzioni emozionali e identificative dovrebbero invece essere conosciute e sviluppate. L’anziano, ad esempio, che generalmente soffre della mancanza di contatto, trova nell’empatia che si genera durante lo scambio tattile del massaggio, una nuova sicurezza dovuta alla sensazione di essere accettato e benvoluto. Il massaggiatore COM si prefigge di instaurare, con il soggetto massaggiato, una profonda empatia fisica e mentale in modo che la persona massaggiata non si debba sentire costretta a dover verbalizzare i propri disagi (di cui spesso non è nemmeno del tutto consapevole) e si possa invece accomodare piacevolmente in una sorta di “rifugio”. Per il massaggio COM si utilizzeranno una serie di manovre personalizzate tenute sapientemente in-

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sieme dalle importantissime conoscenze relative ai tipi morfologici e dalle non meno preziose capacità intuitive dell’operatore. Il massaggio COM si basa quindi sia sui tratti morfologici costituzionali del soggetto massaggiato che su quelli acquisiti con i differenti stili di vita. Gli eventuali difetti posturali dovuti ad errate abitudini o a piccoli e grandi traumi, il tipo di alimentazione che si sta seguendo in quel momento, le caratteristiche psicologiche generiche del morfotipo cui si appartiene e il particolare momento psicoenergetico che la persona sta vivendo, sono alcuni dei punti sui quali l’operatore COM baserà le proprie scelte per creare il massaggio personalizzato adatto all’individuo che starà per trattare. L’esperienza gli avrà inoltre insegnato che, in aggiunta all’individualità del soggetto, è fondamentale anche saperne valutare con attenzione le esigenze in relazione all’età anagrafica, infatti, se a vent’anni occorre depurare, a cinquanta occorrerà emozionare. Tutto ciò che una persona fa entra nelle memorie cellulari quindi comportamenti e abitudini determinano, insieme alle caratteristiche dettate dalla genetica, gli elementi su cui l’operatore dovrà lavorare. I requisiti principali richiesti all’operatore COM sono la profonda conoscenza dei morfotipi, l’attenzione e l’intuito. Massaggio per il morfotipo iperlipogenetico Sono individui che accumulano tossine, grassi e ormoni e spesso hanno problemi di pressione alta, cortisolo alto e un surplus


17,6 ECM e il DIMAGRIMENTO LOCALIZZATO

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DietaCOM ADVISOR RELATORI Giovanni Montagna - Massimo Spattini CERTIFICAZIONE Alla fine del Workshop verrà rilasciata la Certificazione di “DietaCOM ADVISOR” previo superamento del test scritto finale ECM Sono stati richiesti al Ministero della Salute i crediti ECM per le figure professionali di: Medico Chirurgo, Biologo, Dietista, Farmacista RESPONSABILE SCIENTIFICO Massimo Spattini SEGRETERIA Scientifica e Organizzativa AFFWA - Galleria Crocetta 9/A - 43126 PARMA Tel. 0521 1682083 - Fax 0521 294971 accademia-affwa@libero.it www.affwa.it

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PROGRAMMA

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ROMA - 30/31 maggio

Endocrinologia generale Valutazione della composizione corporea Ritmi circadiani Dismetabolismi implicati nel sovrappeso Basi fisiologiche del dimagrimento Influenze ormonali sul deposito localizzato di grasso Attività fisica e dimagrimento localizzato Impostazioni pratiche di programmi di allenamento Impostazioni pratiche di valutazione della composizione corporea Prove pratiche di formulazione Diete Integratori alimentari e dimagrimento Prove pratiche di integrazione alimentare


L’Accademia del Fitness di energia, soprattutto nella parte alta, che li rende agitati sia fisicamente che mentalmente. Questi soggetti hanno, in generale, bisogno di una continua depurazione perché tendono ad auto intossicarsi. Solitamente i soggetti appartenenti a questo biotipo soffrono di pressione alta, tendono ad avere caldo, sudano molto, sono agitati e stressati ma è necessario tener presente che, fra loro, esiste una percentuale minore che, pur appartenendo alla stessa morfologia, soffre molto il freddo, ha mani e piedi sudati e freddi e, spesso, soffre di ansia e panico. Una volta stabilito a quale dei due soggetti il cliente iperlipogenetico appartiene bisognerà porre attenzione a come preparare il massaggio, tenendo ad esempio a disposizione coperte riscaldate per quelli che hanno freddo. L’olio essenziale di lavanda è, in linea generica, adatto a questo morfotipo perché contiene note altamente riequilibranti e disintossicanti oltre ad essere un olio essenziale che raccoglie tante vibrazioni che lo rendono adatto ad entrambi i soggetti, ovvero sia a quello accaldato che a quello infreddolito. Tuttavia il soggetto iperlipogenetico accaldato e con pressione alta, dal punto di vista puramente olfattivo, potrebbe non gra-

dire l’aroma di lavanda perciò in alternativa si utilizzerà l’olio essenziale di limone veicolato in un olio da massaggio perché depura e toglie l’eccesso di calore (dovuto ad un ingorgo degli organi emuntori) o il mandarino perché rilassa. È da sottolineare che il massaggio deve essere iniziato con sfioramenti per poi procedere verso un massaggio più profondo. I soggetti con pressione alta fanno fatica a rilassarsi, sarà così necessario iniziare il massaggio come fosse una tecnica di rilassamento perché se si entrasse direttamente nel profondo, si rischierebbe di incontrare tali resistenze, sia muscolari che psicoenergetiche, da non fare percepire al soggetto massaggiato i benefici del massaggio stesso. Sarà necessario quindi dapprima procedere sul corpo con leggerezza e molta delicatezza, così da riuscire a farsi strada nello “scudo” psicofisico derivante da un eccesso di energia e cortisolo. Si inizierà il massaggio con tecniche di sfioramento e di dondolamento per poi procedere al vero e proprio massaggio profondo con musica in crescendo per poi finire nuovamente in un ritrovato rilassamento. Occorre utilizzare un tipo di musica molto soft, è indicata, ad esempio, la musica New Age, adatta ad un rilassamento profondo.

Tutto ciò che una persona fa entra nelle memorie cellulari quindi i comportamenti determinano, insieme alle caratteristiche dettate dalla genetica, gli elementi su cui l’operatore COM dovrà lavorare.

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L’Accademia del Fitness L’iperlipogenetico è un soggetto che va “incantato” con manovre lunghe, il massaggio può essere iniziato indifferentemente dalla testa come dai piedi ma sarebbe bene concentrarsi maggiormente nel rilassare la parte superiore del corpo per poi concludere soffermandosi a massaggiare in modo particolare le mani ed infine i piedi. Massaggio per il soggetto ipolipolitico È un soggetto che tende ad accumulare liquidi e grassi nella parte inferiore del corpo quindi la prima cosa da fare è eseguire un drenaggio linfatico di questo distretto. Occorre quindi iniziare dalle gambe lavorandole moltissimo con oli essenziali drenanti come la betulla, la lavanda o il rosmarino oppure con creme che contengano principi attivi naturali antiedemigeni. Il soggetto ipolipolitico, solitamente, ha un metabolismo basale basso e difese immunitarie scarse ed è un individuo le cui energie vanno profondamente e sapientemente stimolate. È molto importante anche agire con l’aromaterapia utilizzando oli essenziali piccanti e penetranti come zenzero, chiodi di garofano, menta e rosmarino che penetrano nel sistema limbico e stimolano il rilascio di ormoni ed endorfine. La pressione del massaggio dovrà essere media ma allo stesso tempo eseguita con tocco energico, non sicuramente fatta di sfioramenti. Gli arti inferiori vanno lavorati a lungo e delicatamente con impastamenti e svuotamento dei gangli linfatici. Questi soggetti si sentono come “divisi in due” e sarà necessario liberare la parte inferiore del corpo dall’eccesso di tossine e dai liquidi, in modo da far ricircolare e così riequilibrare l’energia. In questo morfotipo è sconsigliabile iniziare il massaggio dalla testa perché il rilassamento si ottiene molto più facilmente dopo aver liberato la parte inferiore dalla pesantezza dovuta all’eccesso di edema, riconnettendo così il basso con l’alto. Una volta drenata e massaggiata a lungo la parte inferiore si passerà al massaggio della parte superiore che andrà stimolata con una sorta di massaggio “allegro”, a tocchi e pizzichi. Il soggetto ipolipolitico avrà necessità di una musica non eccessivamente rilassante ma con note anche molto energizzanti perché questa tipologia ha sicuramente bisogno della stimolazione auditiva essendo particolarmente sensibile al suono. Massaggio per il soggetto ipermisto Nel soggetto ipermisto è importante differenziare l’azione a seconda che si abbia a che fare con un uomo o con una donna. Se la persona da trattare è una donna occorre usare oli essenziali con note molto femminili, come l’essenza di rosa damascena e ylang ylang, per l’uomo si utilizzeranno invece note speziate e profonde come il pepe, il sandalo, i chiodi di garofano e l’incenso. Si tratta di un soggetto nel quale vanno riequilibrate, in modo particolare, l’energia maschile e quella femminile. Si tratta di un morfotipo le cui caratteristiche genetiche lo definiscono come “normale”, è il tipico individuo che, aumentando di peso, lo fa in modo omogeneo senza accumuli in aree particolari, quindi ciò che va ricercato nel massaggio è di lavorare tenendo conto soprattutto delle esigenze del tempo presente, rimuovendo eventuali sofferenze, eccessi, accumuli o carenze relative

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a quel particolare momento, sia dal punto di vista fisico che emotivo. Questo soggetto solitamente andrà sia stimolato che rilassato, di conseguenza il massaggio dovrà essere misto e dovrà soprattutto risultare estremamente piacevole ed emozionalmente profondo, con manovre avvolgenti che non causino mai alcun tipo di fastidio o dolore. Siccome si tratta di un soggetto che adora “il bello”, il massaggio si dovrà svolgere in un luogo curato nei particolari e dovrà nondimeno essere un massaggio di tipo estetico ponendo specifica attenzione al viso che andrà massaggiato con oli essenziali e creme antiage per idratare e levigare l’epidermide. Per questo morfotipo la musica ideale durante il massaggio è quella classica con note rilassanti. Massaggio per il soggetto ipomisto È un soggetto “dimesso” la cui energia tende a ristagnare perciò le manovre del massaggio devono innanzitutto essere rivolte a stimolare la circolazione dell’energia con movimenti che rimettano appunto in circolo l’energia tendenzialmente bloccata, in modo da consentire una maggior produzione di endorfine e ormoni al fine di sollecitare la scarsa produzione ormonale e riequilibrare così l’asse ipofisiaria. In questo soggetto il massaggio inizierà sempre al centro del corpo per poi proseguire facendo circolare l’energia negli altri distretti. Gli oli essenziali da utilizzare devono essere stimolanti con note agrumate e con colori accesi, come l’arancio e il limone. Uno dei massaggi più indicati per questo biotipo è quello eseguito con pietre calde (stone massage) che prevede moltissime manovre circolari, altamente riequilibrante ma allo stesso tempo energizzante. È un soggetto in stasi di ossigeno e, in linea generale, presenta cute asfittica perciò sarebbe opportuno utilizzare, per veicolare gli oli essenziali, creme ad alto tenore idratante. La musica, senza naturalmente essere aggressiva, dovrebbe essere calda, con note allegre. Perfetta sarebbe musica etnica e orientale che contenga queste caratteristiche. Antonella Dassenno Naturopata Silvia Iorio Esperta in tecniche di massaggio Corso di formazione "Benessere e stili di vita" Università Sapienza - Roma


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14-15 febbraio / 28 febbraio 1 marzo /14 marzo ESAME: 15 marzo

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9-10 maggio / 16-17 maggio 30 maggio / 13 giugno ESAME: 14 giugno AFFWA Accademia Funzionale del Fitness - Wellness - Antiaging Tel. 0521.1682083 - Fax 0521.294971 accademia-affwa@libero.it - www.affwa.it


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ASPETTI PSICOLOGICI DELL'ESERCIZIO FISICO ATTRAVERSO LA FIGURA DEL PERSONAL TRAINER

Riconoscimento del valore della motivazione nel consentire al cliente di raggiungere gli agognati traguardi E’ un dato collaudato da numerosi studi e pubblicazioni su riviste scientifiche che lo svolgimento di attività fisica determina significativi benefici sulla salute mentale delle persone e non solo sugli aspetti più propriamente di natura fisiologica. Dal testo della Carta Europea dello Sport di Rodi del 1992 viene data una definizione di sport quanto mai valida e che esalta il concetto presentato pocanzi:“Si intende per “sport” qualsiasi forma di attività fisica che, attraverso una partecipazione organizzata o non, abbia per obiettivo l’espressione o il miglioramento della condizione fisica e psichica, lo sviluppo delle relazioni sociali o l’ottenimento di risultati in competizione di tutti i livelli.” Mi preme sottolineare che lo svolgimento dell’attività fisica determina sia risposte in acuto che adattamenti a lungo termine sugli aspetti psichici dei soggetti che la praticano con costanza, in altre parole garantisce una riduzione dei livelli di ansia e depressione, una riduzione della reattività dello stress e un miglioramento della capacità cognitiva intesa come migliora-

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mento della memoria e della abilità di solving problem. Questa premessa ci permette di fare comprendere il ruolo del Personal Trainer (pt) dal punto di vista di educatore e motivatore all’esecuzione delle attività motorie a considerazione del fatto che nonostante i benefici precedentemente evidenziati apportati dall’esercizio fisico, stime recenti, effettuate dal National Center for Health Statistics, indicano che negli Usa, circa il 40% della popolazione è sedentaria nel tempo libero; inoltre, meno del 50% di coloro che iniziano un programma di attività fisica regolare continuerà a seguirlo a distanza di sei mesi. Il Personal Trainer ha quindi una funzione chiave per aiutare le persone a riconoscere l’importanza di uno stile di vita caratterizzato dal movimento fisico. E’ colui che pianifica gli obiettivi, convincenti e raggiungibili, dei propri clienti e favorisce la loro partecipazione ai programmi di esercizio. Deve stimolare la sensazione di riuscita a raggiungere l’obiettivo impostato nei tempi stabiliti, coinvolgendo nel giusto modo e con competenza il cliente. Il



L’Accademia del Fitness colloquio diretto tra pt e cliente è essenziale per identificare obiettivi, misurabili e compatibili tra loro. Piuttosto che ottenere informazioni da una valutazione e imporre obiettivi al cliente, è importante identificare i suoi reali desideri e le sue reali necessità. Gli obiettivi inoltre verranno impostati in un ottica temporale a breve, medio e lungo termine. L’obiettivo a breve termine, una volta raggiunto, ci avvicina al nostro standard di raggiungimento finale ossia all’obiettivo a lungo termine. Un programma vincente di pianificazione degli obiettivi dovrebbe includere la combinazione variegata di tutti e tre gli obiettivi di cui sopra. Ricordiamoci sempre che un obiettivo difficile ma non insuperabile è efficace se ha il 50% di probabilità di riuscita. Il Personal Trainer in questa ottica non solo sceglie le azioni che il cliente dovrà compiere per raggiungere la meta agognata, ma rafforzerà in lui un atteggiamento mentale per la riuscita e la fiducia in sè stesso. Solo se si possiede sufficiente fiducia in sé stessi si può lavorare sulla volontà che spinge al miglioramento continuo e non distoglie dalla meta. Un cliente intrinsecamente motivato è talmente appassionato all’esercizio fisico che non può farne a meno e lo inserisce tra le attività compiute quotidianamente come quelle fondamentali del nutrirsi e riposarsi. Non è facile far cambiare uno stile di vita, ecco il ruolo primario del Trainer Personale. Quest’ultimo deve con competenza tecnica, empatia, motivazione psicologica e comunicazione efficace, accrescere nel cliente la percezione di piacere fisico allo svolgimento dell’attività fisica in qualunque forma possibile, che sia un lavoro aerobico,

anaerobico lattacido o alattacido, che sia a corpo libero o con attrezzi funzionali tipo barbell, manubri, bande elastiche, macchine isotoniche, kettlebell, e chi più ne ha più ne metta. Se possibile deve diventare una figura di riferimento nella vita del cliente, al quale sa dare consigli sulla corretta nutrizione e suggerisce come gestire i momenti di stress quotidiano. Ricordiamoci che aiutare una persona nel raggiungere uno stato di salute fisica comporta a cascata effetti positivi di natura estetica e psichica e mette in atto una trasformazione di autorealizzazione. Il Personal Trainer progetta e fa eseguire programmi di esercizio fisico promuovendo cambiamento di stile di vita, senza per questo formulare diagnosi o prescrivere cure ai propri clienti, né tanto meno accettare o allenare clienti che presentano condizioni cliniche particolari in quanto esulano dal loro campo di azione e conoscenza. In questi casi riconosciuto il problema medico a cui sono inseriti vengono dal PT indirizzati a figure professionali più appropriate, ad esempio a un dietologo per la terapia medica nutrizionale nel caso di un diabetico o di un obeso, in grado di occuparsi della loro salute. Costruire il successo ha un impatto maggiore di qualsiasi altro fenomeno nell’aumentare l’auto efficienza di un cliente. La scelta del Personal Trainer può essere determinante nel raggiungere il successo che ognuno desidera per sé.

Non è facile far cambiare uno stile di vita, ecco il ruolo primario del Trainer Personale. Quest’ultimo deve agire con competenza tecnica, empatia, motivazione psicologica e comunicazione efficace.

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Dott. Tommaso Villani Istruttore Fitness, Educatore Posturale, Personal Trainer, Preparatore Atletico, Massaggiatore Sportivo, Istruttore Kettlebell Avanzato e Functional Trainer


numero 16 / 2015

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IL CONCETTO DI FITNESS

PSICOLOGICA

Il concetto di fitness, anche se generalmente riferito allo stato di salute fisica, è un concetto complesso che abbraccia indirettamente lo stato mentale visto che una vasta letteratura scientifica indica sempre più chiaramente un legame molto stretto ed indissolubile tra ciò che definiamo più mentale e ciò che ci appare come più fisico/biologico. Anche gli antichi coglievano questa stretta relazione sintetizzandola in frasi come “mens sana in corpore sano”, oggigiorno però la scienza aggiunge un tassello fondamentale al quadro generale portando evidenze anche della direzione opposta a quella descritta dalla frase latina nel senso che anche la qualità del mentale influenza le proprietà fisiologiche del nostro corpo. Il premio Nobel per la medicina Elizabeth Blackburn insieme ad altri colleghi hanno dimostrato che non sapere gestire efficacemente lo stress accelera il processo d’invecchiamento cellulare genetico predisponendo a molte malattie cardiocircolatorie, immunitarie ed oncologiche. Al contrario, a coloro i quali venivano insegnate tecniche antistress accadeva che il processo di invecchiamento cellulare rallentava modificando l’espressione genetica. A mio avviso questo studio ha segnato una svolta nella storia della biologia e della psicologia perché per la prima volta si è dimostrata scientificamente la connessione tra il livello psicologico, dove percepiamo lo stress, e il livello biologico per antonomasia ossia quello relativo il materiale genetico contenuto in tutte le cellule del nostro corpo. Allo stesso tempo questo particolare studio evidenzia l’importanza dei meccanismi epigenetici della nostro funzionamento cellulare, l’importanza cioè delle comunicazioni interne al nostro organismo (dal piano psicologico e quello cellulare) che regolano cosa deve essere espresso o meno dalla nostra memoria genetica in risposta a questa comunicazione. La complessità psicobiologica che ci caratterizza non può non essere considerata dal concetto di fitness ne nella sua accezione più tradizionale limitata agli aspetti più fisiologici ne tantomeno in quella più articolata e moderna che include anche l’aspetto mentale. Se ci pensiamo bene, il valore della performance espressa da un atleta ad esempio è sempre il riflesso della sua dedizione, della motivazione e la sua disciplina nell’allenarsi tenendo fede ai suoi obiettivi e proprio per questo motivo è così significativa del suo valore. Ammiriamo gli atleti come Jury Chechi, Federica Pellegrini o Valentina Vezzali perché sappiamo più o meno coscientemente quanta determinazione, impegno e dedizione ci sia dietro alle loro performance.

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L’Accademia del Fitness Non è un caso che ad un certo livello di performance si parla di “mental training” vista l’importanza che ha sul risultato finale. I recenti sviluppi delle neuroscienze hanno dimostrato che caratteristiche quali un attitudine positiva, la resilienza (cioè la capacità di affrontare in maniera propositiva le difficoltà), l’efficacia nella gestione dello stress sono dimensioni che si possono migliorare notevolmente “allenandole” al fine di migliorare la qualità della nostra vita oltre a permetterci performance (sia muscolari che cognitive) migliori. Come risulta evidente il concetto moderno di fitness quale “idoneità” ad esprimere il nostro potenziale attraverso la coltivazione delle nostre capacità racchiude elementi psico-fisici inestricabili. Nel settore psicologico un concetto che ben coglie la complessità del termine fitness è l’Esperienza Ottimale (chiamato anche Flow nel mondo anglosassone) ossia quella particolare tipologia di esperienze che ci danno molta soddisfazione e che, se coltivate nel tempo, rendono le nostre vite più significative e gratificanti. La teoria dell’Esperienza Ottimale è stata sviluppata dal prof. Mihalyi Csikszentmihalyi (si legge “cich-sent-mihai”) che, analizzando sistematicamente le descrizioni fatte da molte persone, identificò la medesima configurazione psicologica positiva a prescindere dalla tipologia specifica di attività svolta. Più precisamente quando le persone decidono intenzionalmente di compiere una certa attività per il gusto stesso di farla (dagli sportivi agli amanti degli scacchi, da chi trova stimolante imparare a suona-

re uno strumento musicale a coloro che si immergono nel loro hobby preferito, ecc.) emergono le medesime caratteristiche esperienziali: • il totale coinvolgimento nell’attività stessa; • un bilanciamento tra il grado di difficoltà dell’attività e le competenze percepite; • una motivazione intrinseca (cioè si compie l’attività per il gusto stesso di farla); • una percezione distorta del tempo; • lo scopo dell’attività è chiaro; • il feedback nello svolgimento dell’attività è chiaro e immediato (si capisce facilmente e subito se si sta conducendo correttamente o meno l’attività); • la concentrazione è totalmente focalizzata sul presente (non vi è la possibilità che la mente sia nella sua modalità rivolta al passato o al futuro); • si ha un alto senso del controllo della situazione; • si perde il senso di autoconsapevolezza (sono assenti cioè pensieri relativi il peso del giudizio altrui).

Vivere più esperienze ottimali oltre a rendere le nostre vite più significative migliorerebbe quindi anche la nostra fitness dal punto di vista più direttamente fisiologico riducendo l’impatto negativo

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Nel corso di quasi 40 anni la teoria dell’Esperienza Ottimale è stata largamente confermata anche transculturalmente attraverso decine di migliaia di questionari dimostrando che esiste uno specifico meccanismo psicologico umano alla base di queste esperienze che tendiamo a replicare per il valore positivo che ci inducono. Parlando di fitness mi sembra particolarmente interessante esplorare la caratteristica del Flow relativa il bilanciamento sfide/capacità cioè il rapporto tra il livello


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di difficoltà/complessità delle attività ingaggiate e quello delle capacità percepite dal soggetto coinvolto nell’attività stessa.

Dal grafico riportato è possibile comprendere che per replicare l’Esperienza Ottimale è necessario un equilibrio tra le sfide intraprese e le capacità che ci attribuiamo perché se siamo coinvolti in un’attività che rappresenta per noi delle difficoltà superiori rispetto le capacità che pensiamo di possedere saremo soggetti all’ansia (dis-stress dovuto alla mancanza di controllo e/o di prevedibilità degli eventi) mentre se al contrario stiamo svolgendo un’attività dove il grado di difficoltà è percepito come inferiore a quello delle nostre capacità la nostra esperienza sarà noiosa perché percepita come sotto il nostro controllo ma poco stimolante. Naturalmente la configurazione che conduce al Flow si modifica nel tempo dato che mano a mano che viviamo esperienze ottimali incorporiamo nuove capacità. Dal punto di vista pratico ciò significa che la stessa attività dovrà aumentare di complessità/ difficoltà per innescare la medesima configurazione esperienziale positiva.

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Come rappresentato nel grafico, uno sciatore alle prime armi vivrà l’esperienza ottimale percorrendo la pista bianca ma dopo un certo numero di discese troverà la stessa pista noiosa per le nuove capacità acquisite quindi sarà spinto a cimentarsi in una pista più complessa (la pista blu) per ritrovare l’esperienza piacevole e positiva del Flow. Se si trovasse ad affrontare subito la pista nera proverebbe ansia mentre se continuasse indefinitamente a percorrere la pista bianca vivrebbe una sensazione di noia. Il concetto di Esperienza Ottimale è molto connesso con quello di fitness perché richiede un continuo investimento psicofisico finalizzato al raggiungimento di un equilibrio dinamico potenzialmente minacciato da caratteristiche individuali e/o ambientali che possono alterare lo stato di benessere soggettivo (l’ansia o la noia). Nel 2005 elaborai una tesi di dottorato con la supervisione del prof. Csikszentmihaliy, la tesi indagava il significato evoluzionistico delle Esperienze Ottimali ipotizzando che, a parità di altre condizioni, troviamo più attraenti dei potenziali partner che esprimono una frequenza maggiore di tali esperienze positive. In un campione italiano di 118 persone la tesi è stata confermata non solo perché sembra che siamo più attratti da coloro che vivono più frequentemente queste esperienze ma perché il grado di attrazione è direttamente proporzionale alla frequenza di queste esperienze vissute dal nostro potenziale partner (come dire… “più esperienze ottimali vivi più mi piaci”). Attualmente la stessa ricerca sta per essere replicata transculturalmente da una collega iraniana nel suo paese d’origine. La fitness psicologica ha molto a che fare con il vivere esperienze impegnative ma non troppo stressogene dove percepiamo comunque una sensazione di controllo questa combinazione nel tempo produce un aumento delle nostre capacità che a loro volta generano il senso di soddisfazione e significato delle vite che stiamo conducendo. Nel 2013 durante un convegno internazionale di psico-neuroendocrino-immunologia ho ipotizzato, (grazie soprattutto ad alcuni recenti studi sul Flow delle neuroscienze) che chi ha frequenti esperienze ottimali ha maggiori benefici a livello del suo asse ipotalamo-ipofisi-surreni perché le esperienze ottimali attivano selettivamente anche una parte del cervello (corteccia prefrontale) che inibisce, cioè tiene a “freno” l’attivazione dell’amigdala. Da tempo si sa infatti che l’amigdala è il centro neurale che innesca il comando d’ “accensione” dell’asse ipotalamo-ipofisisurreni facendo produrre il cortisolo in eccesso fonte di molteplici problemi psico-fisici legati allo stress cronico. Vivere più esperienze ottimali oltre a rendere le nostre vite più significative migliorerebbe quindi anche la nostra fitness dal punto di vista più direttamente fisiologico riducendo l’impatto negativo che l’iperstimolazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surreni produce se protratta nel tempo. Dr. Massimo Agnoletti, Ph.D formatore, esperto di Stress/Ansia, Psicologia Positiva, Nuove Tecnologie Comunicative.


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L’Accademia del Fitness 1° CONGRESSO INTERNAZIONALE AFFWA DI MEDICINA FUNZIONALE & ANTIAGING

NUTRITION-EXERCISE & MIND

WHP: promozione della salute sul luogo di lavoro L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nella Carta di Ottawa, sottolinea che “la Promozione della Salute è il processo che permette agli individui di esercitare un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla”; l’esperienza dimostra che gli investimenti indirizzati a consentire ai lavoratori di esercitare azioni efficaci sugli impedimenti alla loro salute e benessere conducono ad una riduzione delle malattie e dei tassi di mortalità. La Promozione della Salute è un mezzo efficace per migliorare la salute dei lavoratori e in tal modo la salute di un paese. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, relativamente agli anni di vita in buona salute persi (DALYs), ai rischi occupazionali è attribuibile circa l’1,5%, mentre altri fattori legati a comportamenti individuali (e quindi almeno in parte prevenibili), come il fumo di tabacco, l’alcol, l’eccesso ponderale, la sedentarietà, l’alimentazione, i comportamenti alla guida, sarebbero responsabili di circa il 30%. Nel 2010, solo negli Stati Uniti le assenze da lavoro e la riduzione di produttività sono state di 8.500 miliardi di dollari a causa di cattiva salute mentale e di 8.300 miliardi dollari a causa di malattie cardiovascolari, stimando per il 2030 un raddoppio di tali cifre.

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Secondo una revisione di 72 studi realizzata nel 2001, il ROI (return on investment) di programmi di WHP va da 3:1 a valori superiori a 10:1. In particolare (ma va precisato che tutti gli studi sono realizzati in contesti statunitensi) ogni dollaro investito in programmi di “promozione della salute” ha generato un risparmio medio di 3,48 dollari di cure per la salute e una riduzione dei costi dovuti ad assenza per malattia di 5,82 dollari. Il World Economy Forum, l’istituzione internazionale impegnata a migliorare lo stato del mondo attraverso la cooperazione pubblico-privato, nel 2009 ha lanciato la costituzione della Workplace Wellness Alliance con l’obiettivo di migliorare a livello mondiale la salute e la produttività nei luoghi di lavoro. Nel 2012 questo sforzo ha coperto quasi 2 milioni di dipendenti nel mondo. Dal gennaio 2013, la WWA si è appoggiata all’Institute for Healt and Productivity Management, un istituto no-profit che elabora a livello mondiale programmi di ricerca per la salute e del benessere nei luoghi di lavoro. Recentemente la WEF ha elaborato un’applicazione con cui le aziende possono calcolare sia l’impatto che le diverse patologie croniche possono avere sui costi sanitari e sulla riduzione di


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MIQO TREVISO Dopo essere stati scelti come area test ed aver toccato con mano i vantaggi di un progetto scientifico, abbiamo continuato ad utilizzarlo con successo, incrementando il fatturato e la fidelizzazione. Proprio ciò che serviva al nostro club !!!!!

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Innanzitutto funziona! Ho deciso di sottopormi al metodo nonostante mi stessi già allenando in maniera tradizionale. Perdere quasi 7 cm in circonferenza addominale in sole 4 settimane mi ha lasciato veramente a bocca aperta.

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L’allenamento è stato efficace in quanto mi ha fatto perdere centimetri e allo stesso tempo migliorare il tono muscolare. Perdere 7 cm sui fianchi in sole 4 settimane è semplicemente fantastico!!


L’Accademia del Fitness produttività, sia i risparmi che azioni di prevenzione su tali errati stili di vita possono produrre alla azienda medesima. In Europa, nel 1996 nasce l’ENWHP (European Network for Workplace Health Promotion) o Network europeo per la promozione della salute nei luoghi di lavoro, come rete informale di istituti nazionali attivi nel campo della salute e sicurezza sul lavoro (SSL) e di enti e istituzioni preposti alla sanità pubblica, alla promozione della salute e alle assicurazioni sociali. Essa è quindi impegnata a sviluppare e a promuovere pratiche di buona salute nei luoghi di lavoro che, a loro volta, contribuiscono allo sviluppo economico e sociale in Europa. In questi anni la Comunità Europa, ha sensibilizzato in modo costante i Paesi membri ad adottare programmi di WHP. La dichiarazione di Lussemburgo per la promozione della Salute nei Luoghi di lavoro nell’Unione Europea del Gennaio 2007, che sostituisce e rettifica la versione del 1997 afferma che La promozione della salute nei luoghi di lavoro (WHP) è lo sforzo congiunto dei Datori di lavoro, lavoratori e società per migliorare la salute e il benessere dei lavoratori. Nonostante l’Italia, attraverso l’INAIL, sia membro dell’ENWHP, nel nostro Paese è ancora molto poco incentivata la promozione della salute sul luogo di lavoro.

Una forte novità è rappresentata dal decreto di Regione Lombardia N° 11861 dell’11/12/2012 “PROMOZIONE DEGLI STILI DI VITA FAVOREVOLI ALLA SALUTE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO. INDICAZIONI ALLE ASL PER LO SVILUPPO DI PROGRAMMI EFFICACI E SOSTENIBILI”. Ad oggi sono 200 le aziende coinvolte in tale percorso per un totale di circa 90 mila dipendenti. In tale logica il nostro gruppo ha analizzato tale importante iniziativa evidenziando gli aspetti positivi e i possibili ambiti di miglioramento. Infatti, se il percorso proposto dal Manuale dell’esperienza lombarda introduce nell’azienda una cultura alla salute, attraverso la sensibilizzazione dei dipendenti ad un comportamento sano, al miglioramento clima aziendale e quindi anche al miglioramento dell’immagine aziendale, soffre dei limiti a cui vanno incontro I programmi basati esclusivamente sull’educazione al comportamento generalizzata. Presso la Fondazione Ospedaliera Aragona in S.Giovanni in Croce di Cremona, abbiamo quindi avviato un percorso di WHP che accanto al programma di educazione comportamentale proposto dalla regione Lombardia, affianca un percorso di prevenzione personalizzato che prevede il seguente check up: • Valutazione medica internistica dei fattori di rischio e parametri vitali • Valutazione ecografica: T.S.A., area splancnica, circolo venoso arti inferiori. • Valutazione impedenziometrica composizione corporea • Programma bio-nutrizionale e motorio personalizzato.

Nonostante l’Italia, attraverso l’INAIL, sia membro dell’ENWHP, nel nostro Paese è ancora molto poco incentivata la promozione della salute sul luogo di lavoro.

Alcuni giorni fa, abbiamo attivato un percorso simile presso la cooperativa Multiservice di Parma: il progetto prevede una fase pilota sugli oltre 250 dipendenti della provincia di Parma da estendere successivamente agli oltre 1.800 dipendenti dislocati nelle 5 regioni italiane in cui l’azienda opera. CONCLUSIONI L’azione di promozione alla salute nel luogo di lavoro vede ormai attive le principali organizzazioni mondiali ed europee al fine di elaborare le migliori pratiche di intervento. In Italia si registra una azione insufficiente delle competenti autorità sia in termini di azioni dirette che indirette, quali ad esempio l’incentivazione concreta in termini di fiscalità per le aziende che intendano investire in tale settore. Dott. Giampaolo Lavagetto Specialista in Medicina Interna Associato Federazione Medici Sportivi Italiana Responsabile scientifico Spa & Medicine Lifestyle Responsabile progetto WHP Fondazione Aragona Responsabile progetto WHP Multiservice coop

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“Dieta COM” è un servizio ideato dal Dott. Massimo Spattini Specialista in: Scienza dell’Alimentazione Medicina dello Sport

Per informazioni: Tel 0521.982545 - Mail: consulenze.online@massimospattini.it


L’Accademia del Fitness

ULTIME RICERCHE IN FITNESS, WELLNESS E MEDICINA ANTIAGING A cura del Dr. Filippo Ongaro Vice Presidente AFFWA www.filippo-ongaro.it La combinazione di dieta corretta, attività fisica regolare e tecniche di rilassamento sono i pilastri fondamentali di un percorso di salute e prevenzione. Sebbene molti dati confermino questo, si stenta ancora a vedere un profondo cambiamento dello stile di vita delle persone anche perché si continua ad investire troppo poco in prevenzione e educazione alla salute. Secondo dati OCSE del 2014 l’Italia in particolare è l’ultima nella classifica europea per investimento in prevenzione con un esiguo 0.5% della spesa sanitaria. Facciamo meno prevenzione non solo di paesi come la Finlandia, in testa alla classifica con il 5.4%, ma anche della Slovacchia (5.3%), dell’Ungheria (4.5%), della Slovenia (3.8%) e della Repubblica Ceca (2.5%). Anche negli Stati Uniti, non ostante gli sforzi fatti negli ultimi anni per contrastare le cattive abitudini di vita, l’incidenza di malattie legate a sedentarietà, alimentazione errata e stress

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continua ad aumentare. Un recente rapporto del Center for Disease Control and Prevention (CDC) indica per esempio come i diabetici siano oggi 29.1 milioni con un aumento di 3.3 milioni dal 2011. Inoltre altri 86 milioni sono in una condizione di prediabete (National Diabetes Statistic Report June 10, 2014). Forse anche per questo l’American Medical Association (AMA) ha deciso di classificare l’obesità come una vera e propria malattia e non come semplice fattore di rischio. Questa scelta potrà facilitare alcuni passi avanti in ottica preventiva. In primo luogo i medici non potranno più dare seguito alla loro tradizionale abitudine di trattare solo patologie in atto e non condizioni pre-patologiche. In secondo luogo non esistendo un efficace trattamento farmacologico per l’obesità, i medici dovranno insistere sulla prescrizione di alimentazione e attività fisica, aspetti spesso trascurati o considerati secondari (Current Sports Medicine Reports 13:205-206, 2014).



L’Accademia del Fitness Rimanendo nel tema della regolazione del peso, un nuovo studio conferma che le diete a basso contenuto di carboidrati aiutano la perdita di peso e in molti casi lo fanno in modo più efficace delle diete a ridotto contenuto di grassi. Tuttavia, visto che i carboidrati sono essenziali per la prestazione fisica e per il ripristino delle scorte di glicogeno utilizzato durante l’esercizio, questo approccio può essere indicato più per le persone sedentarie che per quelle che fanno sport (Nutrition, 30: 748-754, 2014). Sempre più attenzione viene dedicata al grasso bruno, tessuto che aiuta ad adattarsi al freddo usando energia per produrre calore invece di depositarla come grasso. Dormire in una stanza a temperatura ridotta fino a circa 18 gradi contribuisce ad aumentare significativamente l’attività del grasso bruno e ad aumentare il dispendio energetico. Sarà un motivo in più per cui un tempo meno persone ingrassavano ed è un modo piuttosto facile e non faticoso di tenere a bada l’accumulo di grasso (Diabetes, Published Online June 22, 2014). Infine sul numero di giugno della rivista Annals of Internal Medicine è stato pubblicato un editoriale dal titolo “Adesso basta: smettiamola di buttare soldi in integratori di vitamine e minerali” (Ann Int Med 2014 Jun 3). A questo articolo hanno risposto gli scienziati Bruce N Ames, e Jeffrey Blumberg autori di

numerosi studi sull’effetto delle vitamine. Essi sostengono che sia pura ingenuità fare finta di non sapere che la maggior parte delle persone assume quantitativi inadeguati di micronutrienti e che è del tutto sbagliato condannare l’utilizzo di integratori che possono colmare queste carenze in modo sicuro ed economico. Secondo Ames e Blumberg esistono evidenze forti che un multivitaminico contribuisce ad ottimizzare la funzionalità dell’organismo, a migliorare la salute complessiva e, in alcuni casi, perfino a ridurre il rischio di malattie croniche. Secondo Ames, professore emerito dell’Università di Berkley, l’ateneo pubblico più prestigioso al mondo, è irresponsabile ignorare decadi di ricerca nutrizionale e dire alle persone che non necessitano di alcun integratore. Ovviamente non tutti sono d’accordo. Chissà cosa diranno gli esperti di casa nostra? Dr. Filippo Ongaro Medico Chirurgo Direttore Scientifico Istituto di Medicina Rigenerativa e Anti-Aging s.r.l. (Ismerian) Vice-Presidente Associazione Medici Italiani Antiaging (AMIA) Vice-Presidente Accademia Funzionale del Fitness-Wellness-Antiaging (AFFWA)

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