I birrifici artigianali in Veneto | GustoSano #47 - ottobre 2018

Page 1


20

Assaggi

I BIRRIFICI ARTIGIANALI IN VENETO Oltre al vino, un’altra importante realtà tutta da scoprire TERZA PER NUMERO DI MICROBIRRIFICI ARTIGIANALI, DOPO LA LOMBARDIA CON 134 REALTÀ E IL PIEMONTE CON 80 (REPORT ASSOBIRRA 2017), IL VENETO, NONOSTANTE LA TRADIZIONE VITIVINICOLA COMUNE A GRAN PARTE DELLE REGIONI ITALIANE, È STATA LA PRIMA A INCENTIVARE LA PRODUZIONE DI BIRRA ARTIGIANALE. A febbraio del 2018 il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la legge 133 che, oltre a istituire il Registro dei Birrifici artigianali e un disciplinare per mastri birrai e produttori di orzo e luppolo, ha consentito lo stanziamento di 250mila euro per sostenere il settore. Inoltre, si è istituito un piano di promozione per le iniziative di formazione e valorizzazione della birra artigianale, tra cui una fiera annuale da tenersi nei territori destinati alla produzione. Un riconoscimento importante per i 79 birrifici presenti in Veneto e gestiti per lo più da giovani mastri e agricoltori.

20 21 birra gs47.indd 20

Il primo a tentare la via brassicola è stato Stefano Sauza nel 1997 con l’apertura del brewpub Vecchio Birraio di Marsango (provincia di Padova). L’idea è nata dalla volontà di portare in Italia la formula del pub con produzione propria e mescita in loco, esperito durante un viaggio a Norimberga. La gamma vantava inizialmente tre birre, poi diventate sedici con l’alternarsi di diversi mastri birrai e quindi, anche, di “filosofie” produttive. Il passo successivo è stato quello di abbinare il buon bere alla tradizione culinaria locale. A seguire, nel 1999, un altro brewpub che porta il cognome dei titolari Andrea, Luca e Alessandro: il Sancolodi di Mussolente (VI), nato come locale prima e come birrificio poi, con la volontà di servire pinte artigianali da accompagnare alle pietanze. Anche qui, diverse le influenze internazionali con un occhio di riguardo alla tradizione tedesca. Il XXI secolo porta con sé spirito di cambiamento e intraprendenza anche in questo settore.

27/09/18 11:19


LA BIRRA ARTIGIANALE

Assaggi

21

Eccellenze italiane

ALTALUNA BIRRIFICIO MASTINO Volume: 5,6% alc. Altaluna è una birra chiara dal carattere forte. Al naso gradevolmente fruttata e speziata, al palato dolce e persistente. La chiusura leggermente luppolata la rende molto beverina. Altaluna della Scala era la splendida figlia di Mastino II. Una ragazza bellissima, dal fascino etereo e misterioso a cui questa Blanche è dedicata. www.birramastino.it

DR. RUDI BIRRIFICIO BAV Volume: 3,5% alc. Session Pale Ale fresca e leggera. Chiara, secca e profumata, presenta note di citronella e lemongrass al naso, tipiche dei luppoli, tra cui il neozelandese Dr. Rudi spicca. Al palato, sentori di cereali, fieno e agrumi. Sul finale, chiude una sfumatura d’amaro. www.bavsrl.it

Nascono il Bierstube Alleghe, brewpub di tradizione familiare con influenze chiaramente tedesche, suggerite già nella scelta del nome; nel 2006 lo storico 32 via dei Birrai, uno dei cardini del movimento veneto per la visione imprenditoriale dei tre soci Fabiano Toffoli, Loreno Michielin e Alessandro Zili, che esplorano gli stili belga, britannico e statunitense; nel 2007 il birrificio Scaligero Mastino II, grazie ai fratelli Salaorni, che dall’azienda agricola di famiglia passano all’amore per malto e luppolo (successivamente il birrificio viene spostato, ampliato e del nome resta un più immediato Birra Mastino). Il 2008 è la volta di BirrOne di Simone Cortivo, eletto Birraio dell’Anno nel 2014. Con il suo estro trasforma la tradizione tedesca in qualcosa di originale, ma metodico, qualcosa di cui non poter più fare a meno. Nel 2010 nasce BAV (Birrificio Artigianale Veneziano), il primo in provincia di Venezia. La sua crescita comincia nel 2012 grazie all’intervento determinante dell’attuale gruppo di soci. Le influenze sono

20 21 birra gs47.indd 21

quelle belghe, tedesche, statunitensi e britanniche, mentre la passione e la voglia di fare qualcosa di grande sono quelle di giovani coraggiosi, innamorati delle tradizioni. In seguito, i fondatori del gruppo Interbrau (storico distributore di birre nato negli Anni ‘80), Sandro e Michele Vecchiato, cominciano l’avventura con il Birrificio Antoniano; nel 2013 arriva il Birrificio del Doge dei fratelli Alessandro e Federico Giuman e del mastro birraio Federico Casarin. In quegli anni nasce anche il Birrificio Olmo, beerfirm fino al 2015, quando l’acquisto di un impianto e il cambio di nome in CR/AK (Creative Revolution/ Alternative Knowledge) ne rimescolano le sorti, tanto da diventare Birrificio dell’anno nel febbraio del 2018. I soci Anthony Pravato e Marco Ruffa non nascondono la passione per il luppolo, pur sperimentandolo con equilibrio e sapienza. Certo è che la rivoluzione l’hanno fatta anche nel formato: sono tra i primi in Italia a proporre le loro birre in lattine da 0,4 l.

OPPALE 32 VIA DEI BIRRAI Volume: 5,5% alc. Birra chiara molto luppolata, con schiuma bianca, compatta, sottile e persistente; colore chiaro e riflessi ramati; perlage fine. Al naso spiccano le note di caramello e toffee con sentori erbacei e fruttati di ananas maturo. L’assaggio è equilibrato tra il gusto di caramello e l’amaro pronunciato. Birra corposa. www.32viadeibirrai.it

27/09/18 11:19


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.