Friuli, regione protesa verso il nuovo
Archivio PromoTurismoFVG - Fabrice Gallina
REALTÀ REGIONALE
Per l’assessore Sergio Emidio Bini occorre sostenere innovazione, anche nel comparto turistico all’aria aperta
I
l Friuli Venezia Giulia ha delineato nel 2014 un piano strategico per il turismo regionale che puntava a fare del territorio un sistema turistico integrato secondo un modello basato sui concetti di competitività, attrattività e sostenibilità con l’obiettivo di fare della regione una destinazione “slow”, capace di offrire turismi tematici ad alto valore aggiunto stimolando l'interesse dei turisti. Secondo Sergio Emidio Bini, l’assessore al turismo della Regione Friuli Venezia Giulia, «il turista oggi è cambiato, nei bisogni, nelle motivazioni che spingono alla scelta della destinazione, come nelle modalità di fruizione della vacanza, un mutamento ancora più complesso se si tiene in considerazione le diverse provenienze geografiche di chi arriva sul territorio», pertanto ad avere successo sono le destinazioni che attraverso la segmentazione anagrafica, comportamentale ed esperienziale, sono
in grado di offrire prodotti adatti alle diverse età dei viaggiatori, dei comportamenti e che offrano esperienze. «E oggi le tendenze», prosegue l’assessore, «ci dicono che la parola innovazione, anche e soprattutto per il turismo, viaggia assieme ad ecosostenibilità, al green e a una maggiore attenzione alle esperienze. Noi puntiamo a mantenere e valorizzare i nostri prodotti migliori come mare, città d’arte e montagna invernale, affiancando però anche nuove “mete”, come la montagna estiva, destinazione oggi sempre più richiesta e in continua crescita». Cambiano dunque i comportamenti, i prodotti e le modalità di fruizione anche delle strutture ricettive; secondo Bini quindi i campeggi sostengono l’offerta turistica regionale e la strategia che la Regione ha adottato è di differenziare l’offerta, con sempre più imprenditori impegnati nel migliorare e nel creare nuove e più funzionali strutture di accoglienza.
Quindi, assessore Bini, quale ruolo ha il turismo open air nella strategia turistica regionale? «L’open air ha sempre ricoperto per la nostra regione un ruolo importante, sia per quanto riguarda l’offerta di esperienze turistiche all’aria aperta, sia relativamente all’ambito ricettivo, ma è in prospettiva e nella visione dei prossimi anni che questo segmento vivrà ulteriore impulso in termini di organizzazione delle strutture ricettive con la messa in rete di aree di sosta per i camper, villaggi e glamping. Inoltre avremo la valorizzazione e costruzione di un’offerta turistica specifica attenta all’evoluzione del green e del turismo sostenibile. Stiamo infatti assistendo ad un incremento degli investimenti da parte di imprenditori privati, che vedono nel turismo all’aria aperta una nuova frontiera per lo sviluppo delle proprie strutture ricettive, in grado di implementare la capacità di accoglienza 13