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La lampadina – Maria Tonetti – III A

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TECNOLOGIA/SCIENZE Che cos'è la lampadina? Apparecchiatura elettrica specificamente progettata per produrre luce artificiale Come funziona la lampadina? 1.1 meccanismo (lampadina)  a incandescenza

1.2 circuito elettrico  generatore elettrico  circuito elettrico  utilizzatori (lampadine, elettrodomestici)

Come si produce energia elettrica? 2.1 l'energia  Cos'è l'energia  Vantaggi dell'energia elettrica

2.2 tipi di centrali elettriche    

Termoelettrica (chimica/termica/meccanica/elettrica) Idroelettrica (potenziale/meccanica/elettrica) Pale eoliche (meccanica/elettrica) Fotovoltaica (sole/elettrica)

Che cos'è la lampadina? Cos'è la lampadina

E’ un’apparecchiatura elettrica specificamente progettata per produrre luce. Per funzionare la lampadina deve essere inserita in un circuito elettrico.

Cos'è il circuito elettrico

Il circuito elettrico è un circuito chiuso in cui fluisce la corrente. Per funzionare deve essere composto da: - generatore di corrente che serve a tenere la tensione costante nel tempo - conduttore in cui circola la corrente - interruttore che, aprendo il circuito, interrompe il flusso - utilizzatori inseriti nel circuito

Com’è fatta la lampadina

La lampadina è costituita da: - bulbo in vetro in cui è stato fatto il vuoto o inserito gas argon - filamento interno di tungsteno avvolto a spirale - aste di sostegno del filamento - contatto con il circuito elettrico - attacco a vite per collegarla al portalampadina La lampadina viene avvitata al porta lampadina perché il filamento sia collegato al circuito e percorso da corrente elettrica. Quando il circuito è chiuso, il filamento si riscalda fino ad alta temperatura (superiore a 2000°C.), diventando incandescente. Il vuoto del bulbo evita il contatto del filamento con al l’ossigeno che lo farebbe bruciare.

Energia elettrica

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Come funziona la lampadina? La resistenza Energia termica

La lampadina è un particolare tipo di utilizzatore del circuito elettrico; è una resistenza, cioè l’interposizione nel circuito di un materiale più isolante del conduttore, che si oppone al passaggio della corrente e non la lascia fluire. Ciò ha come effetto il surriscaldamento della resistenza (effetto joule [giaul]). Esempi di elettrodomestici che funzionano come resistenze nel circuito, oltre la lampadina, sono anche la stufa elettrica e il ferro da stiro, il forno elettrico o il sistema di riscaldamento dell’acqua di lavatrice e lavastoviglie. La resistenza è tanto maggiore (raggiunge temperature più elevate) quanto più: - il materiale della resistenza è isolante - la resistenza è lunga - la resistenza ha sezione sottile Il filamento nella lampadina è una particolare resistenza, di dimensioni ridotte, che si riscalda fino a diventare incandescente.

Energia radiante

Il filamento nella lampadina è una particolare resistenza, di dimensioni ridotte, che si riscalda fino a diventare incandescente. Il filamento diventa una sorgente luminosa che emette onde elettromagnetiche (fotoni) nel campo del visibile (in grado di essere viste dai nostri occhi) simili a quelle emesse dai raggi solari. Il filamento è in grado cioè di Illuminare i corpi che, illuminati, riflettono le onde della sorgente luminosa.

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Cos’è l‘energia? L ’energia

La capacità della materia di trasformarsi si chiama energia (in fisica è: la capacità di produrre lavoro). L'energia è fondamentale per lo svolgimento di qualsiasi attività: - lo sviluppo e il mantenimento della vita sulla Terra richiedono energia che proviene dal Sole (la fotosintesi clorofilliana si sviluppa grazie all’energia solare, alimentarsi vuol dire introdurre energia data dal cibo) - l'insieme di tutte le attività che gli uomini svolgono quotidianamente richiede un'enorme quantità di energia (spostare un sasso, correre) - il funzionamento delle macchine (più o meno complesse, che hanno permesso di sostituire l’uomo nelle attività più faticose) hanno segnato il progresso del genere umano. Legato a disponibilità di fonti di energia e alle capacità di riconoscerle e saperle utilizzare. Il progresso delle conoscenze e il conseguente utilizzo delle macchine ha aumentato enormemente il consumo di energia. Oggi la produzione e il consumo di energia costituiscono un problema nel rapporto con l'ambiente.

Tipi di energia

Si può capire se c'è energia nella materia se è in atto un movimento (moto) di un certo tipo. Ci possono essere forme diverse di energia: - l'energia cinetica è il moto ordinato dei corpi che si muovono uno rispetto all’altro - l'energia elettrica è il moto ordinato degli elettroni all'interno di un conduttore - l'energia termica è il moto disordinato degli atomi e delle molecole che costituiscono ogni corpo: maggiore è il loro movimento, maggiore è la temperatura del corpo - l'energia radiante è il moto delle onde elettromagnetiche che riempiono tutto lo spazio tra i corpi e lo percorrono alla velocità della luce Alcune forme di energia, di movimenti, possono essere custoditi, messi da parte e si sprigionano in determinate situazioni, anche in tempi successivi: - l’energia chimica è custodita in alcuni tipi di molecole (ad esempio quelle della legna, del petrolio, del glucosio, dell’idrogeno); - l’energia nucleare è custodita nei nuclei di alcuni tipi di atomi (come l'uranio ed il plutonio); l’energia potenziale è custodita nei corpi che vengono sollevati in alto, cioè vengono allontanati dal centro della Terra che attrae tutti i corpi

L 'elettricità

L’energia elettrica è il moto ordinato degli elettroni all'interno di un conduttore. Esiste in natura ed è una caratteristica dei materiali. In particolare dipende dalla composizione degli atomi che costituiscono i materiali. Schematicamente l’atomo, che è la più piccola parte della materia, è

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costituito da un nucleo che contiene: protoni (cariche positive +) e neutroni (senza carica). Gli elettroni (cariche negative -) ruotano attorno al nucleo. Tutti gli atomi di un materiale hanno in ugual numero protoni ed elettroni. Mentre il nucleo dell’atomo è stabile, fisso, gli elettroni sono volatili, possono muoversi dentro e fuori il materiale. Quindi, gli atomi possono perdere o acquistare elettroni. Un atomo che ha perso elettroni è caricato + e un atomo con più elettroni è caricato - . Se ad una certa distanza avvicino a un materiale caricato + un altro materiale carico - si attraggono, invece quelli caricati allo stesso modo si respingono. Questo spostamento (attrazione o respingimento) dei materiali (energia elettrica) è dato dallo spostamento degli elettroni. La quantità di cariche che si possono spostare dipende - dalla distanza (l'area d'effetto che è detta campo elettrico) dei corpi - dal materiale: nei conduttori si spostano tante cariche, negli isolanti si spostano poche cariche. Per poter utilizzare, l’energia elettrica è necessario far fluire gli elettroni all’interno di un circuito elettrico chiuso. La corrente elettrica è il flusso di particelle cariche (elettroni) che all’interno di un circuito chiuso si muovono da un polo - a un polo + in modo ordinato per un tempo prolungato e costante, attraverso un conduttore. Il flusso è generato dalla differenza di potenziale (quantità di forza con cui gli elettroni vengono spinti) che determina la tensione elettrica (volt).

Come si produce energia elettrica? Da dove viene l’energia Per produrre una qualsiasi forma di energia è necessario partire da una

fonte energetica presente in natura, detta fonte primaria; legna,carbone, petrolio, gas metano, i serbatoi sotterranei di acque calde geotermiche. Se questa fonte è presente in natura in quantità illimitata è detta fonte rinnovabile (il sole, la forza del vento, e dell’acqua), invece se la fonte è limitata è detta fonte non rinnovabile (i combustibili fossili - carbone, petrolio, e gas metano - provenienti da giacimenti sotterranei prodotti dalla decomposizione di sostanze organiche che hanno subito un processo di fossilizzazione). Dalla fonte si può produrre energia utilizzabile direttamente come ad esempio l’energia termica. Oppure è necessario attuare trasformazioni per ottenere una forma di

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energia utilizzabile - da una forma all’altra, con processi naturali (come la fotosintesi) o artificiali (come un motore elettrico) - da un luogo all'altro, con processi naturali come le radiazioni elettromagnetiche (quali i raggi del Sole) o artificiali (reti elettriche, gli oleodotti, i canali idraulici) L 'energia nella trasformazione conserva la quantità, ma cambia la sua qualità. E’possibile produrre energia elettrica, cioè differenza di potenziale, in modi diversi a partire da fonti energetiche diverse. I luoghi in cui si produce una differenza di potenziale si chiamano centrali elettriche. Due esempi di centrale sono: Centrale termoelettrica

La centrale termoelettrica produce corrente elettrica a partire da una fonte primaria non rinnovabile. È dotata di: - caldaia dove bruciando il combustibile (in genere gas metano) viene trasforma energia chimica in energia termica - scambiatori di calore, trasferita all'acqua che surriscaldatosi, in vapore che produce energia cinetica (di movimento) - turbina che la trasforma in energia meccanica - generatore che la trasforma in energia elettrica - condensatore in torri di raffreddamento dove il vapore si raffredda e si ritrasforma in acqua e può essere utilizzata per un nuovo ciclo

Centrale idroelettrica

Nella centrale idroelettrica è generata corrente elettrica a partire da una fonte primaria rinnovabile. La centrale idroelettrica è dotata di: - diga che chiude il bacino artificiale di raccolta dell'acqua per sfruttare l'energia potenziale dell'acqua (forza di gravità) - condotte forzate dove precipitando, diventa energia cinetica - turbina che la trasforma in energia meccanica - generatore che la trasforma in energia elettrica L’energia elettrica così prodotta è distribuita in una rete di distribuzione. I trasformatori elevatori, posti dopo i generatori, portano la tensione di rete a 380.000 volt, per consentire il trasporto della corrente sulle lunghe distanze. Prima di essere utilizzata dagli utilizzatori i trasformatori riduttori (o cabine elettriche) abbassano la tensione di rete a 230 volt. Per poter utilizzare la corrente elettrica dagli utenti deve essere realizzato un impianto elettrico domestico e allacciato alla rete in corrispondenza di un contatore. Gli elettrodomestici possono essere allacciati all’impianto attraverso delle prese di corrente. Al loro interno trasformano l’energia elettrica in energia termica (stufe, ferri da stiro) in energia meccanica (lavatrice, frullatori) o energia radiante (lampadina)

Vantaggi dell’energia

I vantaggi dell’energia elettrica rispetto alle altre forme di energia per 5


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elettrica

quanto riguarda la possibilità del suo utilizzo sono notevoli: 1. è versatile (possibilità di essere trasformata in altri tipi di energia) - si può generare direttamente da una fonte primaria  fotovoltaico - o a partire da una fonte primaria e trasformandola nelle  centrali termoelettriche  centrali idroelettriche  centrali (pale) eoliche - si può generare utilizzando fonti energetiche diverse  fonti rinnovabili sole, acqua, vento  fonti non rinnovabili combustibili fossili (carbone, petrolio, metano) - si può trasformare, con alto rendimento, per utilizzarla in  energia meccanica  energia termica  energia luminosa 2. è di agevole trasporto sulle lunghe distanze - all’interno di cavidotti, che contengono il conduttore in cui fluisce la corrente elettrica. - dai generatori alle utenze mediante una rete di distribuzione, facilmente installabile e senza perdite apprezzabili 3. è di facile utilizzo - può alimentare un altissimo numero di apparecchi elettrici ed elettronici e di sistemi di illuminazione - è controllabile istantaneamente nel punto di utilizzo - per accendere o spegnere un dispositivo elettrico è sufficiente lo scatto di un interruttore. I vantaggi oggi hanno reso l'energia elettrica fondamentale per - il mantenimento del tenore di vita nelle società altamente industrializzate ed - i paesi in via di sviluppo è indispensabile

Svantaggi dell’energia elettrica

il consumo elevato di energia elettrica ha determinato oggi i problemi: 1. dell' esaurimento dei combustibili fossili e nucleari. Abbiamo scorte di - gas naturale e petrolio per 40-60 anni - carbone fossile per 200 anni 2. dell’ inquinamento ambientale problema più urgente - bruciando carbon fossile, gas naturale e derivati del petrolio, si producono anche sottoprodotti inquinanti - si produce anche anidride carbonica, il gas che più contribuisce all'effetto serra, che è la maggior causa dell’aumento della temperatura sulla superficie terrestre (riscaldamento globale).

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GEOGRAFIA Da dove arrivano le fonti energetiche oggi in Italia? 3.1 il gas metano  Dalla Russia

L’energia elettrica mondiale è prodotta con le fonti combustibili fossili: - petrolio 7,5% - carbone 38,5% - gas metano 18,2% con energia nucleare - uranio 17,0% con fonti rinnovabili - acqua 17,0% - biomasse 0,9% - energia geotermica in Italia per produrre energia elettrica viene utilizzato il gas metano che viene trasportato nei metanodotti nelle centrali termoelettriche proveniente da - Italia (pianura padana e nell’Adriatico) - Europa (Paesi Bassi) - Algeria (regione degli Erg) - Russia (Bassopiano siberiano occidentale) mappa

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Le esportazioni di gas russo passano oggi soprattutto da Ucraina e Bielorussia (in arancione). Mosca sta sviluppando altre due strade, una a nord attraverso il Baltico per raggiungere la Germania e il nord Europa, e una a sud attraverso il Mar Nero per l'Italia e l'Europa centro-meridionale, evitando l'Ucraina (vedi le recenti crisi del gas tra Mosca e Kiev). Carta realizzata per la trasmissione Limes Mappe del 7 ottobre 2009 su Repubblica Tv http://temi.repubblica.it/limes/gas-la-tenaglia-russa/6895

mappa

Mappa dei progetti possibili di gasdotto verso il Mediterraneo: Gasdotto ucraino esistente South stream in progetto (Russo) Nabucco in progetto (Unione Europea) White strem in progetto (Iran, Irak. Turkmenistan)

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STORIA Quando è stata utilizzata la lampadina? 4.1 storia della luce artificiale    

Il fuoco, la torcia La candela, la lucerna L’illuminazione a gas, le lampade a petrolio La lampadina elettrica

Quando è stata utilizzata l’energia elettrica? 4.2 storia dell’utilizzo delle energie    

La preistoria La rivoluzione neolitica La prima rivoluzione industriale La seconda rivoluzione industriale

Chi ha inventato l’energia elettrica e la lampadina? 4.3 storia dell’elettricità – le scoperte    

Il fenomeno elettrico Il generatore elettrico Il circuito elettrico L’energia elettrica per illuminare - Sir Joseph Swan - Thomas Alva Edison 5.1 - Alessandro Cruto  La corrente alternata

La storia della lampadina fa riferimento ad almeno tre tipi di storie che, partendo separatamente, si congiungono alla fine del XIX sec. nel momento della sua invenzione. Queste storie riguardano: - le fonti luminose (le attrezzature per fare luce artificiale) - le scoperte tecniche (collegate ai cambiamenti di utilizzo delle energie) e le rivoluzioni economiche, sociali e culturali che ne sono derivate - le scoperte in campo elettrico 1.

Passaggi importanti nella storia dell’utilizzo delle sorgenti luminose Nella storia si sono sempre utilizzate fonti luminose a partire da una fonte di energia termica. Nel tempo si è cambiato il combustibile utilizzato e il modo di organizzare la fonte luminosa.

Fuoco, torcia Periodo storico

Dalla preistoria fino al medioevo

Sistema di irraggiamento

Combustione

Combustibile

Legno

Sorgente luminosa

fiamma

Struttura di supporto

Torcia, fascina 9


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Sorgente luminosa

Il fuoco, prima sorgente luminosa, unisce in sé le funzioni di: proteggere, scaldare, illuminare, cuocere e ristorare. Diventa nel tempo il simbolo del riposo contemplativo e centro della vita: il “focolare domestico”.

Sorgente mobile

La torcia, la fiaccola: prima un fascio di rami resinosi, poi un ceppo di legno impregnato di resina o di pece, per rendere più intensa la fiamma.

Candela, lucerna Periodo storico

dal medioevo fino al XVIII sec

Sistema di irraggiamento

Combustione

Combustibile

Olio vegetale, cera d'api o grassi animali

Sorgente luminosa

Stoppino

Struttura di supporto

Candelieri, candelabri, …

aspetti tecnici

L ’invenzione dello stoppino - fatto di cotone o di lino sfilacciato, torto o intrecciato - permette di separare fiamma e combustibile. La fiamma è tranquilla, disciplinata, e lo stoppino acceso non si consuma, alimentato dall'olio (pregiato quello d'oliva o altro vegetale o di animale) della lucerna o dalla cera della candela. La lucerna è probabilmente una delle prime produzioni in serie dell'antichità.

aspetti della sorgente, aspetti simbolici

Luce fioca, incostante, vicino alla sorgente, inventa la penombra, il chiaroscuro. I colori degli oggetti risultavano rossastri o arancione. Assume un valore simbolico positivo; l'espressione "Lux perpetua" indica l'immortalità.

Illuminare ambienti grandi

Nel XVIII sec., vengono moltiplicate candele e lucerne (per illuminare i giardini di Versailles si giunge ad accendere 24.000 lumi), poste innanzi a specchi e ad altezze diverse mediante colonne, candelieri, candelabri (ossia candelieri a più luci) o appese al soffitto con lampadari che vengono abbassati con sistemi di carrucole, corde o catene, in modo da poterli accendere.

Illuminazione pubblica

Fino alla fine del XVIII sec., l'illuminazione stradale delle città, è affidata alle insegne di botteghe ed osterie, ed alle lampade votive davanti alle immagini sacre e tabernacoli. La notte è pericolosa: al tramonto la gente si ritira nelle case, le porte delle mura vengono chiuse. Con l’oscurità vige il coprifuoco. La ronda notturna perlustra le strade munita d’armi e di fiaccole, per illuminare la via, ed essere riconosciuta come forza d’ordine pubblico. I privati

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cittadini in strada di notte, devono avere un lume per non rendersi sospetti. Agli inizi del XIX sec., nelle più grandi città europee, i servizi di illuminazione pubblica sono modesti. Dal 1787, Milano si dota di un servizio di illuminazione pubblica con lampioni ad olio, gestito da un corpo di operai accenditori, i lampedée. Con una scala sulle spalle attraversano la città per accendere e spegnere i fanali, curavano il rifornimento e la pulizia. Le lampade ad olio, raggiungono rapidamente le migliaia e rimangono in funzione fin oltre la metà del secolo, gradualmente soppiantate dai lampioni a gas. L’impianto, deciso dall'imperatore austriaco Giuseppe II, è finanziato coi proventi del gioco del lotto e le imposte sui fabbricati. Illuminazione domestica

A metà XIX sec., la produzione industriale delle candele di stearina rende l’illuminazione più economica.

Illuminazione a gas, lampade a petrolio Periodo storico

dal XVIII sec fino al XIX sec

Sistema di irraggiamento

Combustione

Combustibile

Gas di carbone, olio minerale

Sorgente luminosa

Beccuccio di uscita del gas

Struttura di supporto

Paralume, lampada

Illuminare ambienti grandi (lavoro)

Le botteghe artigiane, nelle ore mattutine e serali dell'inverno, sono illuminate da una candela o una lucerna.

aspetti tecnici

All’inizio del XIX sec., gli stabilimenti industriali, per l’alto costo delle candele, non possono essere illuminate moltiplicando le fonti luminose. Viene studiata e utilizzata negli stabilimenti industriali un tipo di illuminazione a gas. I primi impianti sono realizzati in una fonderia di Soho (USA), nel 1802, e in una filanda di cotone di Manchester (GB), nel 1805. Bruciando un gas derivato dalla distillazione del carbone (cioè bruciando senza ossigeno), per produrre il carbone coke (carbone spugnoso quasi privo di impurità) si ottiene come sottoprodotto un gas infiammabile. Il gas viene trattenuto e inviato - mediante tubi - in grandi contenitori, detti gasometri. Tramite un sistema di tubature il

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gas è distribuito alla fabbrica da illuminare. Il gas esce da beccucci e viene bruciato producendo la fiamma. La luce a gas si può regolare a distanza con un rubinetto del gas, antenato dell'interruttore elettrico. E’ la prima luce centralizzata che non viene più prodotta ma solo usata, allacciandosi ad una rete di distribuzione del gas. illuminazione pubblica

All’inizio del XIX le società del gas, in concorrenza tra loro, posano le loro condutture di gas illuminante nelle grandi città. Questo tipo di illuminazione è utilizzata soprattutto per illuminare gli spazi pubblici: le strade e le piazze e i grandi spazi come i teatri.

svantaggi

La combustione del gas provoca il surriscaldamento dell'aria e enorme consumo di ossigeno. Ciò rende necessaria la ventilazione, o la separazione dell'ambiente di combustione della fiamma dall’ambiente illuminato. Il pubblico teatrale soffre di emicranie, e lo zolfo e l'ammoniaca che si formano durante la combustione del gas rovinano irrimediabilmente gli arredi. La gestione centralizzata delle lampade è un’assoluta novità rispetto ai precedenti sistemi d’illuminazione, crea diffidenza nelle persone. La luce nel XIX sec. è ancora un fatto personale (la candela, la lampada a olio) privato. L’illuminazione a gas toglie autonomia agli individui. è vista con sospetto: è l'intrusione della società nella vita privata.

aspetti della sorgente, aspetti simbolici

Luce intensa, dura, con una lucentezza abbagliante. Colore giallastro. Luce che crea contrasti troppo intensi con le ombre. Non è contemplabile, come quella della candela. Si comincia a soffrire per l'eccesso di luce. La luce a gas deve essere filtrata, attenuata, da paralumi di vetro opalino o di tessuti leggeri. La fonte si rende invisibile, astratta: il vero corpo luminoso diventava il paralume.

Illuminazione domestica

L 'illuminazione a gas per uso domestico s'impose lentamente. Le candele continuano ad essere utilizzate per uso personale. Vengono ideati stoppini migliori

aspetti tecnici

La paraffina - un combustibile sintetico – è come il gas illuminante un sottoprodotto della distillazione del carbone - che fa una luce più chiara e più pura e costa meno della cera, del sego e della stearina. La lampada a petrolio (1860) sostituisce l'olio organico con olio minerale raffinato, ottenendo la stessa intensità della luce a gas. Subentra con successo alla lampada a olio e, sebbene richieda parecchia manutenzione (pulizia del cilindro di vetro, rifilatura o sostituzione dello stoppino, riempimento del serbatoio), fa a lungo 12


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concorrenza alla luce a gas e a quella elettrica. La lampada a kerosene (1850) funziona bruciando un prodotto ricavato da catrame di carbone e olio di scisto. sottoprodotto molto economiche, contribuisce in modo decisivo al superamento della disparità tra le notti delle classi indigenti e delle classi agiate: cucire, leggere e scrivere di notte e nei bui giorni d'inverno è attività accessibili a tutti. Lampadina elettrica Periodo storico

fine del XIX sec

Sistema di irraggiamento

Corrente elettrica

Combustibile

-

Sorgente luminosa

filamento surriscaldato della lampadina

Struttura di supporto

Paralume, lampada

Illuminazione pubblica

A metà XIX sec., per illuminare strade ed edifici all’esterno, quando c’è bisogno di una fonte luminosa molto intensa - illuminazione monumentale e proiettori cinematografici e di uso militare - si può usare la lampada ad arco.

Aspetti tecnici

La lampada ad arco (1841) prima lampada che sfrutta la corrente elettrica. Una scarica elettrica prodotta da una pila tra due elettrodi di carbone che li rende incandescenti e lentamente si consumano. Nel 1876, un ingegnere russo la perfeziona ma non è possibile né distribuirla né regolarne l'intensità, la luce è troppo intensa e brillante, abbagliante, inadatta all'illuminazione domestica.

Illuminazione domestica

Alla fine del XIX si rende necessaria la ricerca di un tipo di illuminazione domestica per le città che, possa essere distribuita come l’illuminazione a gas ma che superi gli svantaggi sopra descritti. Gli studi sulla corrente elettrica del periodo facevano pensare fosse possibile immaginare una lampada che sfruttasse le caratteristiche della corrente elettrica.

aspetti tecnici

Intorno al 1879, Joseph Swan e Thomas Edison sviluppano in modo indipendente - combinando e perfezionando elementi già esistenti (dovuti alle ricerche di Davy, De Moleyn e Göbel) - la lampadina elettrica a filamento incandescente. L’individuazione del materiale adatto per il filamento è di difficile soluzione. Alle alte temperature il platino si scioglie e il carbonio si spezza. Il filamento viene inserito in un bulbo di vetro sotto vuoto per evitare che si incendi. Alessandro Cruto è il primo a scoprire un filamento in grado di resistere per lungo tempo senza infiammarsi. Quando il filamento al tungsteno viene inventato nel 1904,

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l'illuminazione elettrica prende decisamente il sopravvento.

2.

Vantaggi

Assenza di fiamma e di combustione, che scongiurava ogni pericolo d'intossicazione, di esplosione o d'incendio.

Aspetti tecnici

Per dissimulare l'intensa luce elettrica, si ricorre a paralumi (i più celebri quelli Tiffany, di vetri colorati). All’inizio del XX sec. nacque l'illuminotecnica che insegna a usare l'illuminazione elettrica, mescolando luce diretta e indiretta, diffusa e orientata, generale e puntuale e a regolarne l'intensità.

aspetti della sorgente, aspetti simbolici

Luce intensa come quella del gas, ma più costante e uniforme, più cruda. Colore bianco-bluastra. Cambia la percezione dei colori. Luce invadente, immerse completamente nella luce, le cose tendono ad appiattirsi, togliendo loro volume, rilievo, profondità. Luce astratta, incorporea: con la definitiva scomparsa della fiamma, si perdeva del tutto il rapporto originario tra fuoco e luce.

Illuminazione pubblica

L’illuminazione elettrica, soprattutto a Parigi - ridefinita con le demolizioni del centro storico e la creazione di abitazioni sui boulevards (viali alberati) -, cambia il rapporto con la notte. Si sviluppa la vita notturna nei cafè chantant, dove si balla il can-can, si suona, si beve assenzio. Gli artisti si ritrovano. La borghesia europea è attirata dall’ambiente parigino moderno che diventa centro culturale europeo. L’applicazione della luce a nuove invenzioni come il cinematografo, la fotografia, fanno diventare lo spettacolo un’attività industriale.

Passaggi importanti nella storia dell'utilizzo delle energie Durante la storia si sono susseguite - da prima in maniera molto lenta e poi sempre più rapida – le innovazioni tecniche, e scoperte scientifiche collegate all’utilizzo di energie diverse. Il loro utilizzo ha avuto come conseguenza cambiamenti nei modi di vita (per la possibilità di utilizzare le innovazioni nella produzione di beni, nella vita di tutti i giorni, o per migliorare le condizioni di trasporto) che ha influenzato la cultura (modo di pensare la vita) e le espressioni artistiche. Nella storia questi cambiamenti “a catena” sono chiamati Rivoluzioni per evidenziare come le trasformazioni siano state profonde e radicati. Così l’invenzione e l’utilizzo della lampadina e della corrente elettrica hanno portato cambiamenti di vita, sociali e culturali storicamente individuati come Seconda Rivoluzione Industriale che viene dopo passaggi storici che esprimono il percorso tecnico che l’uomo ha fatto, le energie che ha saputo utilizzare e la cultura che ha saputo sviluppare.

Preistoria Periodo storico

Paleolitico

Fonti energetiche

Sole, attività umana

Energie utilizzate

meccanica e termica

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Organizzazione sociale

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Nomade

Per le piccole comunità di cacciatori-raccoglitori la sola fonte di energia è il sole per vedere al buio e per non morire di freddo, e l'alimentazione selvatica (animale e vegetale) per poter vivere. Rivoluzione agricola Periodo storico

Parte dal neolitico fino al XVI sec.

Fonte energetica

Legno, acqua, attività umana e animale

Energie utilizzate

meccanica e termica

Organizzazione sociale

Agricola

Le persone si trasformano gradualmente in contadini e allevatori. Sono costruiti i primi villaggi. Trasformazione molto lenta che si sviluppa in modo diverso e in alcune parti del mondo non si realizza. Viene sfruttata l'energia del sole (corsi d'acqua, vento, legna). La legna è materiale da costruzione, e combustibile. I materiali come il ferro la cui produzione richiede forte consumo energetico, costosa, viene utilizzata solo in ambiti particolari. Le fonti energetiche (legna, vento, acqua) richiedono un utilizzo delle energie (mulini e forni principalmente) vicino alla fonte. Il trasporto di combustibile e delle merci non è conveniente, tranne che la legna facendola galleggiare sulle vie d'acqua, per gli alti costi del trasporto. L'energia meccanica è fornita dal lavoro umano e animale. Dipende dal foraggio e dalle derrate alimentari (biomasse)prodotte nel villaggio. La ruota idraulica è l'unica fonte costante di energia meccanica. La necessità del lavoro manuale fa si che le società si organizzino in caste. Cioè gruppi più privilegiati non fanno lavori pesanti e gruppi – gli schiavi - destinati esclusivamente ad essi. Sono destinati alle attività manuali i carcerati e i prigionieri di guerra. Con la scoperta dell’America i popoli neri indigeni vengono utilizzati nei lavori delle piantagioni di cotone. Gruppi di schiavi sono imbarcati sulle navi per quando non c’è il vento per far funzionare le vele. Conseguenze sociali e culturali

L’agricoltura rende le persone stanziali (si fermano a vivere in un posto): prima il villaggio, poi la città. Le persone vivono in gruppo. Nascono le prime società. Le persone hanno bisogno di comunicare, di ricordare. Nasce la scrittura. Nasce l’arte per rendere accoglienti, i posti in cui vivere. Prima rivoluzione industriale 15


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Periodo storico

A partire dal XVIII al XIX sec.

Fonte energetica

Carbone fossile

Energie utilizzate

meccanica e termica

Organizzazione sociale

Inurbamento (le persone si spostano dalle campagne alle città) Le invenzioni e le scoperte tecnico-scientifico, realizzate a partire dal Rinascimento e nei secoli successivi, vengono gradualmente utilizzate per sviluppare attività economiche. Le botteghe artigiane si ingrandiscono e si specializzano. Cresce la domanda di energia per azionare le macchine. La ruota ad acqua si perfeziona, si moltiplica, fornisce abbondante energia meccanica. L 'invenzione della macchina a vapore, per produrre energia meccanica, richiede molta energia termica. La produzione dell’energia termica bruciando legna - utilizzato in modo massiccio, come combustibile e come materiale da costruzione e carbone vegetale, porta il sistema sull'orlo della crisi.

L'impiego di carbone fossile prima e l'invenzione del "coke" poi (nel 1600)per il maggior rendimento calorico a parità di peso risolvono in parte il problema. La macchina a vapore viene applicata ad utilizzi diversi. Per far funzionare i telai di tessitura del cotone. Per estrarre una maggior quantità di carbone dal sottosuolo. Per far funzionare il treno, e permettere il trasporto del carbone. Le attività industriali possono essere collocate più liberamente dove servono. L'Inghilterra, grazie ai suoi grandi giacimenti e alla facilità di trasporto, consolida la posizione di avanguardia delle sue industrie. Vende carbone ai paesi Europei che non lo possiedono. La macchina a vapore e le scoperte tecnico-scientifiche applicate all’agricoltura permettono la realizzazione di attrezzature che riducono l’utilizzo della manodopera agricola. 16


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Masse di popolazione che non hanno più lavoro in agricoltura si concentrano nelle città vicino alle nuove industrie per cercare nuovo lavoro. Il treno permette gli spostamento di grandi masse di popolazione. Lo spostamento di merci prodotte dall’industria. Fa incontrare, accorcia le distanze, tra le persone. Seconda rivoluzione industriale Periodo storico

XX sec

Fonte energetica

Prodotti petroliferi (petrolio e gas naturale), forza idrica

Energie utilizzate

Meccanica, termica, ed elettrica

Organizzazione sociale

Urbana, viaggi Le città ingrandite hanno bisogno di servizi ed attrezzature per gestire meglio le condizioni di vita. Sistemi di distribuzione dei servizi (acqua, allontanamento dei liquami, luce,calore), che rendano la vita della città più agevole, sana e sicura. Ad esempio: la distribuzione dell’acqua alle abitazioni all’interno di tubi, la raccolta dei liquami con la rete fognaria. L’illuminazione a gas. Ha però degli inconvenienti: infiammabilità, esplosività e tossicità.

L’utilizzo dell'energia elettrica

Alla fine del XIX sec. alcune scoperte applicate all'energia elettrica migliorano le possibilità di produrre corrente elettrica all’interno di un circuito: - la dinamo, trasforma l'energia meccanica (il movimento di un corpo rotante) in energia elettrica (uno statore o parte fissa). - il trasformatore per passare della corrente continua a quella alternata che consente il trasporto dell'elettricità su lunghe distanze. - la lampadina come fonte luminosa che utilizza la corrente elettrica L'energia elettrica viene utilizzata per fornire l’illuminazione degli stabilimenti, pubblica e privata. La distribuzione è attuata dalle Aziende elettriche. Nel 1900 è tecnicamente possibile allacciare alla rete elettrica delle case delle maggiori città d’Europa. Il combustibile principale per industrie e abitazioni rimase il carbone, da cui dipendono anche le officine del gas. La possibilità o meno di approvvigionarsi o utilizzare carbone determina situazioni disuguali in Europa. Le nazioni come l'Italia povere di combustibili fossili rallentano il loro sviluppo industriale. Ciò è aggravato dalla prima guerra mondiale che blocca, limita i trasporti. Tra le due guerre mondiali, i governi dei Paesi con poche fonti energetiche, per evitare la dipendenza da altri Paesi ricchi di carbone, sottopongono il consumo di combustibili e carburanti a misure drastiche di

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Razionamento. L’invenzione del motore elettrico permette l'utilizzo dell'elettricità per produrre anche energia meccanica. L 'elettrificazione delle Ferrovie, rientra in tale processo. La ricerca tecnico-scientifica sviluppa l’industria chimica, elettrotecnica e meccanica. Aumenta la richiesta di energia per produrre composti organici, ferro, acciaio: materiali ad alta intensità energetica. Si scopre che è possibile ricavare energia elettrica dall’ energia idraulica per caduta dell’acqua. Edison crea la prima centrale idroelettrica trasformando in elettricità l'energia creata dalle cascate del Niagara. Vengono costruite le prime dighe di sbarramento sulle Alpi. Questo accelera il processo di Elettrificazione di Paesi poveri di carbone. L'Illuminazione elettrica divenne di uso comune. Con la centrale elettrica, un solo impianto di produzione può servire un grande numero di utenti distribuiti su aree molto estese. E può essere collocato in maniera indipendente dalle fonti energetiche. La produzione industriale è attuata all’interno di stabilimenti che diventano sempre più grandi. Che occupano sempre più persone che si concentrano in città. Le scoperte tecnico-scientifiche portano nella vita delle persone, soprattutto quelle della borghesia europea, benefici sempre più visibili: l'energia elettrica, i servizi igienici, la minore paura di affrontare le malattie e l'ignoto. In Europa, le guerre, se c'erano, erano lontane: in Cina, in Africa, sulle pendici dell'Himalaya. Tra le potenze europee ogni accordo sembra possibile, pur di conservare un benessere tanto evidente. In Europa l’economica e non solo, sono in espansione. La fede nel progresso, determina un profondo ottimismo sulle possibilità dell'uomo. Il mondo occidentale guarda con fiducia e ottimismo al futuro, sicuro che, progresso, benessere e pace sia un processo continuo verso conquiste sempre più nuove. In Francia questo periodo viene ricordato pol nome di Belle Époque. La borghesia celebrava i risultati raggiunti in pochi decenni di egemonia con Esposizioni universali: si esibiscono le ultime strabilianti meraviglie della tecnica; con conferenze di esploratori, missionari, ufficiali, che raccontavano le grandezze e le miserie di mondi lontani, il cui contrasto con l'Occidente inorgoglisce gli ascoltatori e li conferma nella loro certezza di appartenere a un mondo superiore.

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L’illuminazione notturna delle città fa scoprire agli abitanti il piacere di uscire di sera, chiacchierare nei caffè e assistere a spettacoli teatrali. Le vie e le strade cittadine sono piene di colori: manifesti pubblicitari, vetrine con merci di ogni tipo, eleganti magazzini. Il cabaret, il cancan, il cinema, cambiano la scena culturale. L'arte, attratta dalle novità del modo di vita, sperimenta nuovi stili e nuove tecniche, prende nuove forme con l'impressionismo e l'art nouveau. Nessuno pensava più ci possano essere contrasti tra le Nazioni, o si possano risolvere con accordi diplomatici; nel 1896 hanno luogo le prime Olimpiadi Moderne, che da allora si svolgono ogni 4 anni.

3.

Passaggi importanti nella storia delle scoperte scientifiche legate all’elettricità Il fenomeno dell’elettricità dei materiali è una scoperta antica ma è recente il suo utilizzo per produrre un flusso di corrente elettrica per far funzionare attrezzature e macchine.

Il fenomeno dell'elettricità Antica Grecia VI° a.C.

Talètè di Milèto scopre che l'ambra, in greco èlektron, se strofinata con un panno di lana acquista la caratteristica e capacità di attrarre corpi leggeri quali ad esempio piccoli pezzi di paglia.

Roma VIII° d.C.

Nella seconda metà VIII° secolo d.C. si verifica sperimentalmente che due corpi dello stesso materiale carichi elettricamente si respingono e che, materiali di tipo differente, vetro ed ambra, si attraggono.

Inghilterra 1540

William Gilbert scienziato inglese alla corte della Regina Elisabetta, grazie al suo sostentamento, fa i primi studi sul magnetismo. Benjamin Franklin inventa il parafulmine e compie studi sulle scariche atmosferiche.

1745

In Italia Alessandro Volta inizia la sua attività di ricercatore e sperimentatore seguendo le ricerche dell’italiano Luigi Galvani.

Il generatore elettrico 1799

Volta costruisce la Pila. Costituita da una serie di dischi in zinco e rame impilati uno sull'altro, interposti a dischi di feltro imbevuti di sostanza acida; primo generatore statico di energia elettrica.

1830

L 'inglese Michael Faraday scopre che la corrente elettrica può essere generata da variazioni di un campo magnetico, studia e scopre il fenomeno dell'elettromagnetismo. Inventa la "gabbia di Faraday" efficace parafulmine. Georg Simon Ohm studia i rapporti tra resistenza, tensione, corrente 19


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elettrica. 1826

Nasce Nea Liegi Zénobe Theophilé Gramme, fisico, studia l'energia elettrostatica. Nel campo dell'elettromagnetismo perfeziona la dinamo e costruisce il primo alternatore (generatire di corrente) per usi industriali.

Il circuito elettrico I primi studi importanti per l'invenzione del campo magnetico rotante sono dell'italiano Antonio Pacinotti, che costruisce la dinamo prima macchina che trasforma l'energia meccanica in energia elettrica continua. 1847

Nasce a Livorno Piemonte un fisico italiano Galileo Ferraris. I suoi studi si concentrarono sul campo magnetico rotante e sulla teoria del motore asincrono, culminano con la costruzione dei primi modelli di motore elettrico asincrono.

1850

Nasce il francese Lucien Gaulard che inventa il trasformatore che risolve il problema del trasporto a grandi distanze dell'energia elettrica elevando la tensione.

L’energia elettrica per illuminare Un grande sfida era utilizzare l'energia elettrica come sorgente luminosa e sistema innovativo di illuminazione. Alcuni ricercatori alla fine del XIX sec. si contendono l'invenzione della lampadina elettrica. Joseph Wilson Swan

Nel 1828 nasce in Inghilterra, fisico, chimico ed elettrotecnico. Esegue i primi esperimenti dal 1845 sulla lampada elettrica a incandescenza, ma per la difficoltà di realizzare il vuoto nel bulbo di vetro sufficiente a non far bruciare il filamento, non funziona fino al 1878 con un filamento di cartone carbonizzato. In seguito si associa con Edison; studia l'attacco con innesto a baionetta. Si interessa di fotografia, inventa la carta carbone (1862).

Thomas Alva Edison

Nel 1847 nasce a Milan - Ohio - USA e lascia al mondo, durante la sua attività più di mille brevetti, in tutto il mondo (più di cento prima dei trent'anni), riguardanti invenzioni e perfezionamenti di congegni alla base della vita moderna. Dotato di straordinario senso pratico ed economico, impersonifica la figura dello scienziato - industriale. Per primo sa inserire i principi della produzione di massa nel processo dell'invenzione. A 7 anni - dopo tre mesi di scarsi risultati dati da una lieve sordità abbandona gli studi. La madre gli insegna a leggere ed a scrivere. Studia da solo le materie preferite: storia, filosofia e scienze.

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1657

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A 10 anni impianta il primo laboratorio in casa, dove costruisce pile elettriche e studia il telegrafo. Per poter arricchire il laboratorio ed acquistare libri di scienza vende giornali sul treno fra Port-Huron e Detroit. Si dedica allo studio della telegrafia, diventa telegrafista in varie città fino al 1868. Stampa e distribuisce il The Weekly Herald: il primo periodico composto e stampato su un treno. Prende il primo brevetto per un registratore elettrico di voti (a 21 anni), perfeziona la macchina da scrivere e il telegrafo duplex e quadruplex.

. Si trasferisce a Menlo-Park in un nuovo laboratorio di ricerca in cui lavora coi suoi collaboratori col preciso scopo di produrre innovazioni tecnologiche e migliorarle. Egli, nella maggior parte dei casi, si limitava a soprintendere le operazioni. Inoltre acquista da altri inventori, scoperte e/o modifiche a invenzioni che poi, perfeziona o modifica coi suoi collaboratori, e brevetta a suo nome. Si dimostra abile nel battere i suoi concorrenti e attuare una migliore presentazione sul mercato anche quando la qualità delle invenzioni non è straordinaria. 1878

Perfeziona il telefono, col microfono a granuli di carbone; inventa il fonografo e porta a buon punto gli esperimenti sull'illuminazione elettrica della lampadina a filamento di carbone. Nel 1879, supportato da enormi (300mila dollari) finanziamenti, brevetta il suo prototipo di lampadina, si tratta solo di un gingillo che produce poca luce rossastra. Riprende i lavori già attuati ed indirizza i suoi dipendenti verso l'obiettivo di realizzare una lampadina che potesse essere commercializzabile e di lunga durata. Studia anche un sistema di distribuzione delle lampadine in parallelo e non in serie.

1882

Crea la prima centrale idroelettrica trasformando in elettricità l'energia creata dalle cascate del Niagara.

Dal 1880 al 1882

Fonda a New York la Edison Electric Light Co. Nel 1887 perfeziona il 21


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fonografo e due anni dopo brevetta il cinetoscopio, apparecchio per la visione degli oggetti in movimento in cui, per la prima volta utilizza pellicola fotografica, tappa decisiva per la cinematografia. 1883

Entra in servizio il primo sistema d'illuminazione elettrica standardizzato che trasporta l'energia con linee aeree entrò in servizio a Roselle nel New Jersey.

1914

Inventa e produce il fenolo sintetico e nel periodo della prima guerra mondiale brevetta circa 40 invenzioni di carattere bellico. Compie poi una serie di esperimenti chimici sulla produzione della gomma sintetica, problema da lui ritenuto della massima importanza per l'avvenire economico del suo paese. Tre lauree ad honorem: nel 1878 in filosofia, nel 1915 in scienza ed infine nel 1916 in lettere.

Alessandro Cruto

Nel 1847 a Piossasco Torino Italia nasce nello stesso anno di Edison. Spirito geniale di ricercatore, malgrado i modesti mezzi e la non grande cultura. Lavora di giorno e studia di notte. È povero e ha la quinta elementare, studia da solo fisica e chimica, e si costruisce strumenti sperimentali.

1879

Mentre si dedica allo studio per risolvere il problema della cristallizzazione del carbonio. Assiste a conferenze tenute da Galileo Ferraris e viene a conoscenza del problema dei ricercatori che stanno studiando la lampadina nello stesso periodo: i filamenti al platino fondono, quelli al carbone si spezzano. Cruto studia il problema.

1880

Produce un filamento di carbonio sintetico che aumenta la resistenza all'aumentare della temperatura, capace di brillare, con una potente luce bianca, senza bruciare in pochi minuti. Impianta ad Alpignano una fabbrica di lampadine, e ne tiene la direzione fino al 1889.

1882 - 1884

Le lampadine Cruto sono all’esposizione di Monaco del 1882, dove tutti gli specialisti le giudicano migliori di quelle di Edison. Illuminano i "dodici ambienti contenuti nella galleria delle camere elettriche"; della Mostra d'elettricità, attrattiva tra le "più notevoli e interessanti" dell'Esposizione Nazionale di Torino del 1884. Si fabbricano su vasta scala lampade a sistema Cruto dalla Casa Mildé di Parigi, concessionaria del brevetto per la Francia. Anche dalla lontana America, a Cuba a New York le lampade Cruto sono favorevolmente conosciute e apprezzate, e la Società ricevette da questi paesi offerte per i brevetti".

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1889

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A causa di problemi di finanziamento e dissidi coi soci l'industria di Alpignano viene assorbita dalla Philips. Cruto torna a fare il ricercatore. La corrente elettrica alternata

1857

Nasce ad Amburgo lo scienziato e ricercatore Heinrich Rudolph Hertz, lo scopritore delle onde elettromagnetiche. Fisico statunitense di origine Jugoslava, nasce a Smiljan [Croazia] nel 1857 Nikola Tesla. sono molto importanti i suoi studi, sulle correnti alternate ad altissima frequenza, "Correnti di Tesla". Realizza il primo motore elettrico a induzione a corrente alternata, che contribuisce ad un utilizzo dell'energia elettrica come trazione sempre piĂš importante nell'industria.

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ARTE Com’è stata rappresentata la luce, la lampadina? 6.2 rappresentazione della luce elettrica nella pubblicità  Manifesto pubblicitario di Jules Cherèt

Autore titolo

Jules Chèret (Parigi 1836 – Nizza 1932)

data tecnica dimensioni Collocazione

1897 Litografia: tecnica di stampa a colori Collezione privata

Notizie sull’autore

Pubblicitario e pittore francese. Figlio di un tipografo, all’età di 13 inizia a lavorare col padre. Studia i capolavori del Louvres nel tempo libero. Frequenta il mondo dello spettacolo parigino e realizza affiches per il circo, il cabaret. I suoi lavori vengono notati da un farmacista che gli commissiona le illustrazioni per la biografia di Eugene Rimmel famoso profumiere. Apre la sua stamperia a Parigi nel 1866. Si dedica alla pittura diventando decoratore. Affresca le sale del Museo delle Cere e del Municipio di Parigi e della Prefettura di Nizza e numerose ville private.

Stile

Il mondo di Chéret è quasi sempre ebrezza, incanto, gioia di vivere, sogno, emozione, bellezza, sensualità, erotismo, almeno in apparenza. E’ il mondo della réclame. Ma anche come pittore non ama i soggetti drammatici, preferisce rappresentare "il lato bello della vita". E’ padre del manifesto moderno perché lo considera: - un mezzo di comunicazione in grado di rappresentare lo spirito del suo tempo. Unisce in sé valori estetici, sperimentazione tecnica ed efficacia pubblicitaria. - l'immagine è più importante del testo, ben visibile, sedurre al primo sguardo. Doveva essere appeso in luoghi di passaggio e aveva quindi, di solito, pochissimo tempo a disposizione per essere letto; essere in grado di catturare l'attenzione e di far decidere; avere la capacità di comunicare in un attimo ad un passante di fretta. - usa la tecnica della litografia e la porta da un livello artigianale ad uno artistico, sperimenta la cromolitografia, stampa a colori - le figure femminili protagoniste, le Chérettes (caratteristiche di Cherét), le antenate delle modelle della pubblicità

Electricine – Eclairage de luxe

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tecnica

Riesce ad ottenere effetti pittorici considerati impraticabili con la tecnica della cromolitografia (litografia a colori). Studia un procedimento per migliorare la resa pittorica. Nelle fasi di: - realizzazione di un bozzetto su carta, con disegno dai contorni definiti, toni piatti e uso di colori primari (rosso, giallo, blu); - realizzazione del disegno su pietra: una pietra per ciascuno dei colori primari con l'aggiunta di una pietra per i colori trasparenti, per un totale di quattro; - stampa su carta a partire dalle quattro pietre. Interviene eliminando neri, sbavature, macchie e creando più livelli di colore in modo da dar vita a piani diversi. Spruzza sulla pietra di stampa particelle finissime di colori e li miscela creando una densità cromatica digradante. Questo ammorbidisce i profili e riduce l’effetto finale di appiattimento "meccanico" che la stampa normalmente dà al lavoro finito.

descrizione

Ritratto femminile a figura quasi intera girata sul profilo sinistro rappresentata con le braccia tese mentre sta ponendo una lampada su uno scrittoio in stile francese. Lo sfondo è scuro e la giovane donna, dal sorriso cordiale, è vestita di bianco fasciata in un abito alla moda (vita stretta e maniche a sbuffo) che fa risaltare la figura e la classe sociale (borghesia). Ha capelli biondi raccolti con lo stile che la moda del tempo richiede. La lampada ha basamento in ottone decorato con motivi ornamentali e piedini d’appoggio. Il paralume è in stoffa leggera plissettata è di un vivace color rosso. Sotto e sopra la figura le scritte pubblicitarie che danno il titolo alla litografia.

Linguaggio visivo

Linea: decisa, rigorosa, sottile Forma: irregolare, asimmetriche Colore: uso dei colori primari. Freddi per sfondo e figura, caldi per i particolari della lampada. Luce: zone di luce intensa sulla parte di figura esposta alla luce della lampada. Ha la capacità di scolpire le forme. Spazio: tridimensionale. Punto di vista all’altezza della scritta superiore, cioè un po’più alta dell’occhio della figura. Composizione: la scena della posa della lampada è posta in primo piano rispetto allo sfondo lasciato più impreciso nei contorni. Tecnica: cromolitografia che con la tecnica a stampa a più livelli di colore da l’effetto di una realizzazione a veloci pennellate cariche di colore.

Motivo della scelta

Il manifesto pubblicizza una lampada che è uno dei prodotti della modernità di fine XIX sec. Il soggetto del manifesto riproduce il nuovo effetto della luce proveniente dalle prime lampade elettriche. Una luce cruda, bianco-bluastra. La luce, dissimulata dal paralume, diventa incorporea. Ha la forma del paralume. Il manifesto rappresenta il gusto figurativo della Belle Epoque.

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MUSICA La musica nel periodo dell’invenzione della lampadina? 7.1 le invenzioni nella musica Maurice Ravel

Musicista collocazione storica vita

Opere orchestrali

Maurice Ravel Francia - fine XIX secolo e inizio XX sec Nato a Coborne (Pirenei, regione Basca francese, ai confini della Spagna) nel 1875 - muore a Parigi nel 1937 Fin da giovanissimo, la famiglia si stabilisce a Parigi, studia pianoforte e composizione. Ultima gli studi al Conservatorio di Parigi nel 1905, specializzandosi in pianoforte. Durante il periodo del Conservatorio frequenta numerosi compositori giovani, e innovativi. È attratto dalla musica moderna. Inizia la carriera di pianista e compositore. Nel 1909 fonda la Società Musicale Indipendente insieme ad alcuni amici per aiutare i giovani musicisti che si interessano di forme musicali moderne. Nel 1914 si arruola volontario nell’esercito francese. Dice di voler essere presente alla Grande Guerra perché convinto che nulla, dopo, sarebbe stato uguale. Non poté essere arruolato per la sua età e la salute debole: diventò un autista di ambulanza. Nel 1926 la ballerina Ida Rubinstein, dopo un lungo corteggiamento, ottiene dal maestro un nuovo balletto: Bolero. Nel 1928 visitò gli Stati Uniti e il Canada con il treno, eseguendo concerti pianistici nelle principali sale da concerto di venticinque città. Ad Oxford gli fu conferita la Laurea ad honorem. Nel 1933, in seguito ad un incidente d'auto, contrae una rara malattia che paralizzerà progressivamente il suo fisico. Farà cure ovunque senza avere alcun beneficio, morì nel 1937 a seguito di un'operazione al cervello nel tentativo di risolvere la sua malattia.    

Opere per pianoforte

Pavane pour une infante défunte ("Pavana per una bambina defunta") (pianoforte 1899, orchestra 1910) Quadri di un esposizione – 1922 – trascrizione dal brano pianistico di Mussorgskij Bolero - balletto – 1928 Concerto per pianoforte per mano sinistra - in Re maggiore (1929-1930), dedicato al pianista Paul Wittgenstein mutilato in guerra.

Habanera Sonatina Miroirs Le Tombeau de Couperin ("La Tomba di Couperin") (pianoforte 1914-1917, orchestra 1919) 26


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Stile

Rapporti con la musica popolare

Conoscitore degli strumenti

Scelta per la tesina

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Coglie il cambiamento nel clima culturale dell'epoca. Pochi come lui sanno integrare un discorso musicale ottocentesco, con innovazioni moderne. Il suo mondo sonoro ha le basi nella musica accademica ottocentesca – si considera un neoclassico. La sua musica coniuga le violente innovazioni del compositore russo Stravinskij con la grazia del gusto decadente di Debussy. Utilizza tecniche e strutture compositive tipicamente tradizionali e diatoniche, con perfetta precisione matematica proponendo armonie nuove ed innovative, senza sconfinare nell'atonalità. E’ attratto dagli stili musicali di diverse parti del mondo: jazz americano, musica asiatica e canzoni popolari tradizionali di tutta Europa. Dice dei compositori americani che hanno paura: "di trovare in se stessi strani impulsi al distacco dalle regole accademiche - e assumere jazz e blues come stile di musica nazionale -: da buoni borghesi, compongono secondo le regole classiche dettate dalla tradizione europea". Quando il compositore americano George Gershwin gli espresse il desiderio di studiare con lui gli rispose: "Perché dovresti essere un Ravel di secondo livello quando puoi essere un Gershwin di primo livello?" Nelle sue opere si nota l’influenza della musica tradizionale basca nell’utilizzo di temi e ritmi. Fu profondo conoscitore dell'orchestra. Le orchestrazioni di Ravel sono da apprezzare in modo particolare per l'utilizzo delle diverse sonorità e per la complessa strumentazione. Studiò con grande perizia e meticolosità le possibilità espressive dei singoli strumenti, per poterne determinare gli effetti: fu questa la caratteristica che permise il successo delle sue trascrizioni per orchestra, sia delle sue composizioni per pianoforte sia di quelle degli altri compositori. Questa complessità nello scrivere non traspare all'ascolto tant'è che la sua musica è di facile comprensione al grande pubblico. Egli curò con estrema meticolosità la scrittura dei suoi manoscritti: Stravinskij lo definì l'"orologiaio svizzero", per la complessità e precisione dei suoi lavori. Ravel rappresenta l’artista impressionista che nell’ambiente cittadino vede degli stimoli al proprio sviluppo culturale. La città in cui vive, Parigi, non gli fa paura. la cultura positivista ha insegnato ad aver fiducia nelle innovazioni: sono esse che portano lo sviluppo culturale. Il nuovo è meglio della tradizione. La città si ingrandisce diventa una metropoli, si rinnova nei boulevards – viali alberati, dove vive la borghesia parigina. Si sviluppa la vita notturna nei cafè chantant, dove si balla il can-can, si suona, si beve assenzio. Gli artisti si ritrovano al di fuori dell’ambiente accademico. Lo spettacolo diventa industria. Ravel che si è preparato tecnicamente nell’ambiente accademico del Conservatorio, vive pienamente nel suo tempo, va alla ricerca di nuove espressioni. Approfondisce la conoscenza degli strumenti per poterne ampliarne gli effetti espressivi. Viaggia, conosce nuove culture, ne è attratto, va alla ricerca di nuovi spunti espressivi. Ricerca anche nella cultura popolare. gli artisti si aprono al mondo, alla scoperta delle altre culture anche nelle esposizioni internazionali. 27


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ITALIANO 4.1 la luce artificiale prima dell' elettricità prima della lampadina 1 Libro: Mondo dei vinti 2 Film: L'albero degli zoccoli 4.2 l' arrivo della lampadina 3 Racconto: L’arrivo sul Nautilus 4 Film: Una giornata particolare 5 Intervista: alla nonna Angela 4.3 l’inventore e la lampadina che si accende come metafora di invenzione, "lampo di genio", idea!! 6 Personaggi di fumetti: Archimede Pitagorico ed Edi 4.4 spegnere le lampadine per responsabilizzare sul risparmio energetico 7 Campagna sociale: “M’illumino di meno” 4.1 la luce artificiale prima dell' elettricità prima della lampadina Scheda

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tipo di documento

LIBRO

autore

Nuto Revelli

Titolo

Il mondo dei vinti. Testimonianze di vita contadina. La pianura, la collina, la montagna, le Langhe.

genere

Insieme di Interviste a contadini raccolte ed elaborate dall’autore.

personaggi

Contadini delle provincie di Cuneo ed Asti.

Trama

Le interviste sono state raccolte dall’autore negli anni ’70. I contadini, persone anziane, parlano della loro vita durante la loro giovinezza. Racconti, quindi che risalgono ai primi del ‘900 fino al periodo della seconda guerra mondiale. Raccontano di episodi vissuti in prima persona o sentiti da altri. Mettono in evidenza la fame, il lavoro infantile, l’emigrazione, le guerre insensate, la convivenza tra partigiani e nazifascisti. I commenti delle persone mettono in evidenza i cambiamenti che si sono verificati dopo la guerra nella vita di tutti i giorni: il fatto che prima si viveva con poco ma tutti insieme e poi l’incapacità di approfondire la cultura contadina ha determinato gli sprechi e l’abbandono delle campagne e soprattutto delle montagne da parte dei contadini.

Scelta del film

Questo libro mi fa capire, nei racconti dei contadini, come poteva essere la vita in una casa in cui le energie erano solo quelle dei muscoli delle persone e degli animali e l’illuminazione quella di una candela nella stalla per il

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lavoro serale. La corrente elettrica che all’inizio serviva solo per illuminare gli ambienti ha fatto fatica ad entrare delle case dei contadini perché loro, che davano più importanza alle attività lavorative avevano più bisogno di una luce da spostare come la lampada a petrolio che aveva una luce forte come quella della lampadina elettrica.

Scheda

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tipo di documento

FILM

Titolo

L 'albero degli zoccoli

Produzione

Italiana

Regia

Ermanno Olmi

interpreti

Contadini della Bassa bergamasca

Luogo

Cascina nella pianura di Bergamo

tempo

Dall' autunno del 1897 all' estate del 1898

Circostanza storica

La vita quotidiana delle famiglie contadine della fine dell' 800 nella pianura padana

protagonista

Quattro famiglie di diversa composizione che vivono all' interno della cascina a corte chiusa in cui si svolgono le vicende del film

Tema

Attraverso il racconto delle attività quotidiane mettere in evidenza i valori della loro esistenza:rispetto per le persone, aiuto reciproco, rapporto con la religione, con Dio, rapporto con le stagioni.

Trama

Il film più che descrivere una storia specifica è un documentario sui vari aspetti della vita delle famiglie organizzato in scene che si susseguono, ognuna con dei protagonisti specifici. Ogni scena racconta un avvenimento che può essere triste o allegro , ecc… che descrive una situazione del loro modo di vita, le speranze ma soprattutto le privazioni e le umiliazioni. Ad esempio è descritta la vita in cortile: i giochi dei bambini, la raccolta del granoturco, la macellazione del maiale o dell'oca, la concimazione dell' orto si mischiano con le preoccupazioni per la mucca che si è ammalata o le emozioni della nascita di un bambino o le liti in famiglia. Il titolo del film fa riferimento ad uno di questi episodi. Il padre del bambino lo vide tornare a casa da scuola con uno zoccolo rotto. Decise di tagliare un piccolo albero del padrone della cascina, dato che lui non aveva i soldi per comprare degli zoccoli nuovi. Quando il padrone se ne accorse cacciò tutta la famiglia dalla cascina.

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Scelta del film

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Ho scelto anche questo documento perché mi fa vedere come poteva essere la vita in una casa in cui le energie erano solo quelle dei muscoli delle persone e degli animali e l’illuminazione quella di una candela nella stalla per il lavoro serale.

4.2 l' arrivo della lampadina Scheda

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tipo di documento

RACCONTO TRATTO DA LIBRO

autore

Jules Verne

Titolo

Il capitano Nemo. Dal libro Ventimila leghe sotto i mari.

genere

Avventura

personaggi

Capitano Nemo Nedland Conseil Cameriere del Nautilus

Trama

La vicenda si svolge in mare. Nedland e Conseil hanno fatto naufragio e sono stati raccolti dal Capitano Nemo sul Nautilus. Entrano nel Nautilus al buio e si trovano in una stanza che di colpo di illumina. Nedland vede una sfera luminosa appesa al soffitto e non riesce a capire cos’è. Poi entra il cameriere col cibo e loro non sapendo le sue intenzioni cercano di aggredirlo. Nel frattempo entra il capitano Nemo che spiega che non vuole far loro del male ma che li deve trattenere a bordo perché non vuole far sapere al Mondo della sua presenza con il sottomarino Nautilun.

Scelta del film

Il racconto si svolge a metà ‘800, quando la lampadina ad incandescenza non è ancora stata inventata. Viene immaginata dall’autore per far dar l’idea di modernità del Nautilus: luogo estremamente fuori dal comune e inconsueto per il tempo. Per descrive la lampadina viene fatta una descrizione che mette in evidenza la luminosità eccezionale: “la nostra prigione si illuminò, cioè si riempì di una materia luminosa così splendente che all’inizio non riuscii a sopportare lo sfolgorio”

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Scheda

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tipo di documento

FILM

Titolo

Una giornata particolare

Produzione

Italiana

Regia

Ettore Scola

interpreti

Sophia Loren, Marcello Mastroianni

Luogo

Roma

tempo

6 maggio 1938

Circostanza storica

Roma fascista è in festa per l’arrivo di Hitler in visita dal Duce

protagonista

Una casalinga - moglie e madre di sei figli – e un uomo tra di loro sconosciuti

Tema

L’incontro tra due persone che rappresentano la condizione di due gruppi sociali messi ai margini dal regime fascista. La casalinga che viene “convinta” a far figli ma che la società lasca da sola ad allevarli e che viene trattata dal marito e dai figli come una serva. L’uomo, omosessuale, a cui viene tolto il lavoro e mandato al confino perché sovverte le regole della centralità della famiglia del regime fascista.

Trama

La Roma fascista è in festa. In un angolo di Roma più lontano dai fasti, in un edificio popolare,

Scelta del film

Le vicende si svolgono all’interno degli appartamenti di un enorme caseggiato popolare romano, dove i due protagonisti abitano. E’ possibile notare gli arredi e le attrezzature che hanno a disposizione per vivere, per mangiare. In particolare si può vedere quali sono i primi elettrodomestici: le lampade (il “saliscendi” in cucina con il lampadario di vetro ondulato e il contrappeso) e il ferro da stiro. Il frigo non c’è ancora. In una scena del film l’uomo cucina un uovo fritto prendendolo da un armadio - dispensa che sull’anta ha un oblò grigliato per ventilare l’interno.

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Scheda

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tipo di documento

INTERVISTA

Titolo

Intervista alla nonna Angela

Premessa

Sto facendo una ricerca sull'energia elettrica nelle case, com'è variata dall'inizio del XX secolo ad oggi. Ho studiato che gli impianti elettrici sono stati inventati tra la fine del XIX sec. e inizio del XX sec. prima per l'illuminazione nelle industrie, poi delle strade delle città, e nelle case.

D

Tu che sei nata nel 1931, ti ricordi come facevate a illuminarvi e scaldarvi nella vostra casa quando eri piccola. Però prima di dirmi questo spiegami com'era fatta la tua casa?

R

Sono nata a Santa Maria del Tempio, vicino a Frassineto, e ho abitato nella stessa casa fino al 1940, quando è iniziata la guerra, cioè fino a quando avevo 10 anni. Abitavamo in una cascina col cortile, io, la mamma e il papà, una sorella e i miei due fratelli. Eravamo una famiglia contadina: mio papà coltivava dei terreni che aveva in affitto e mia mamma lo aiutava nei lavori nei campi. Veramente anche noi bambini avevamo i nostri compiti, sia in casa che nei campi.

D

Proviamo a fare il disegno di come era fatta la casa?

R

Va bene: anche se non so se mi ricordo tutto, è passato tanto tempo… Si entrava da un cancello nel cortile e la casa era sulla sinistra. Nello stesso edificio c'era: un portico, la stalla e il fienile e infine, nel lato opposto al cancello la nostra casa. Era fatta come le cascine che si vedono ancora adesso andando in giro in campagna. La nostra abitazione era composta da una stanza al piano terreno, la cucina. C'era una scala interna che portava a due stanze al piano superiore.

D

Come erano utilizzate le stanze?

R

Quelle al piano superiore erano le camere da letto: nella prima dalla scala dormivamo io mia sorella e mio fratellino piccolo in un letto a due piazze. L'altra era la camera di mia mamma e mio papà. Mio fratello grande dormiva al piano terreno: aveva il letto in un angolo della cucina.

D

E nella cucina cosa c'era?

R

Mi ricordo che c'era il camino entrando nella parete a destra vicino alla scala, che serviva per scaldare la stanza. Nell'angolo c'era la stufa per cucinare. Il sottoscala faceva da armadio e deposito degli attrezzi per la cucina. In mezzo alla stanza c'era il tavolo dove mangiavamo. E basta…

D

Come!? Non c'era nient'altro in cucina? E l'acqua dove la prendevate, il lavandino non c'era?

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La lampadina – Maria Tonetti – III A

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R

No, non c'era. Mi ricordo che, entrando nella cucina, vicino alla porta c'era un gancio sul muro, con un secchiello di ferro zincato: serviva per portare l'acqua in casa. Fuori nel cortile, di fronte alla cucina c'era una pompa per "tirare" l'acqua. Quindi quando ci serviva, portavamo fuori il secchiello e lo riempivamo alla pompa. Per far uscire l'acqua non c'era un rubinetto come adesso ma una leva da far andare avanti e indietro … anche abbastanza faticosa da spingere per noi bambini. La pompa spingeva l'acqua dal pozzo. Vicino alla pompa c'era il "trö" cioè un recipiente di pietra che serviva per raccogliere l'acqua dal pozzo. Lì andavamo a lavarci e lavare i piatti d'estate. Invece d'inverno, che faceva freddo, portavamo l'acqua in cucina e lavavamo i piatti nelle bacinelle.

D

E d'inverno dove vi lavavate?

R

Sempre in cucina, che era l'unica camera riscaldata della casa. Usavamo delle bacinelle grandi, con l'acqua scaldata sulla stufa.

D

Allora nelle camere da letto non c'era il riscaldamento?

R

No, non c'era.

D

Ma non avevate freddo?

R

Certo che faceva freddo! Però eravamo in tre in un letto matrimoniale e questo ci serviva a scaldarci e poi avevamo un attrezzo che serviva per scaldare il letto. Era fatto così: in un recipiente di terracotta col manico "sciufetta" - veniva versata della brace incandescente della stufa. Si metteva nel letto prima di andare a dormire, dentro a una struttura in legno - il "previ" - che serviva per tenere sollevato il lenzuolo superiore perchè non si bruciasse. Poi, prima di andare a dormire, si toglieva e le lenzuola rimanevano calde.

D

Quindi la luce elettrica non c’era?

R

No non c’era

D

Cosa avevate per illuminare le stanze?

R

Avevamo le candele e la lampada a petrolio che era appesa in cucina e che utilizzava il nonno per andare nella stalla o nel cortile. Noi per andare in camera usavamo la candela che era infilata in un piattino di metallo che serviva per raccogliere la cera che colava e un manico per tenerla. Mentre camminavi dovevi con una mano riparare la fiamma se no si spegneva.

D

E’ vero che le lampade a petrolio puzzavano?

R

Si è vero, puzzavano e la fiamma faceva un fumo che andava sui vetri e li faceva diventare opachi. Andava anche sul vetro della lampada che ogni tanto bisognava pulire. Però faceva una luce abbastanza forte, più forte di una candela e la fiamma se ti muovevi non si spegneva come la candela.

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La lampadina – Maria Tonetti – III A

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D

Quando hai avuto in casa la corrente elettrica per la prima volta?

R

Quando siamo venuti ad abitare ad Occimiano, nel 1943. La casa in affitto, dove siamo venuti ad abitare, aveva la corrente elettrica.

D

Com’era fatto l’impianto? Quante lampade, quante prese c’erano? E’ vero che c’era una presa nella lampada?

R

C’era una lampada per ogni stanza e una presa in cucina che serviva per stirare. Ma non era sulla lampada perché era pericoloso perché si poteva surriscaldare.

D

Che effetto ti faceva?

R

Era bello perché prima dovevi spostarti con la candela in mano e invece con la corrente elettrica bastava girare un interruttore. Gli interruttori erano diversi da quelli di oggi bisognava girarli e non schiacciarli. C’era una manopola tipo quella dei fornelli a gas fatta di porcellana.

D

Quali sono stati i primi elettrodomestici che hai avuto?

R

Allora nel 1943 avevamo solo il ferro da stiro. Ho avuto la radio quando mi sono sposata nel 1954. Il frigo qualche anno dopo nella cucina dove mangiavamo con le famiglie dei fratelli del nonno Marco che abitavano nella cascina San Paolo a Langosco, insieme a noi. La zia Esigide, quando è arrivato il frigo si è fatta fare una foto davanti al frigo aperto.

4.3 l’inventore e la lampadina che si accende come metafora di invenzione, "lampo di genio", idea!! scheda tipo di documento

6 PERSONAGGI DEI FUMETTI

L’inventore Archimede Pitagorico e l’aiutante Edi

Produzione

Walt Disney Corporation

nome originale

Gyro Gearloose

Autore del personaggio

Carl Barks (27/03/1901-25/08/2000), autore di fumetti statunitense rivoluzionò la narrativa a fumetti. Inventò la città di Paperopoli e la maggior parte dei suoi abitanti, oltre a Archimede Pitagorico , Paperon de Paperoni, nonna Amelia, la banda Bassotti, Ciccio, le Giovani Marmotte.

Personaggio

Nato in America nel 1952 con il nome di Gyro Gearloose ("Gearloose" vuol 34


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dire "svitato"). Fu chiamato così in Italia da Guido Martina per rendere omaggio al matematico greco Pitagora e allo scienziato Archimede (Siracusa 287 a.C. – 212 a.C.). "Datemi una leva e vi solleverò il mondo" pare fosse il suo motto. Inventore, matematico, astronomo, filosofo, Archimede rappresenta il mito dell'inventore eccentrico, versatile, geniale ma un po' "svitato", capace di inventare qualsiasi cosa, ma anche di appassionarsi a dispositivi improbabili. Anche le invenzioni di Archimede Pitagorico, assurde, a volte inutili, a volte avveniristiche, non sempre portano a conclusioni soddisfacenti. Anzi, alcune hanno una piccola pecca che coinvolge la vita degli abitanti della città. Scatole pensanti, razzi spaziali, nasi elettronici per cercare tesori, dischi volanti personali: queste sono alcune invenzioni che realizza nel suo laboratorio. Copersonaggio

Edi è l'aiutante di Archimede. Anche in questo caso il nome italiano rievoca un altro grande scienziato: Thomas Alva Edison. Edi è un robottino inventato da Archimede che gli fa da aiutante. La sua testa è una lampadina, non parla il nostro linguaggio ma emette strani suoni che solo Archimede è in grado di decifrare. Archimede vive nella sua casa-laboratorio, vive per la ricerca e le scoperte scientifiche. Le sue invenzioni sono molto ricercate a Paperopoli soprattutto da Paperon de Paperoni. Per la creatività e la paziente disponibilità, è l’idolo di Qui, Quo, Qua, che lo tempestano di richieste di soluzioni ai loro problemi. Archimede è l'artefice dei marchingegni di Paperinik, versione dinamica e un po’“007” di Paperino. Archimede pitagorico è nipote di Cacciavite Pitagorico, e figlio di Fulton

Scelta del personaggio Il fumetto è un codice misto: utilizza parole e immagini per descrivere una

storia. Utilizza delle metafore: cioè immagini per rappresentare concetti astratti. - lampadina che “brilla” (che si accende) è un’idea che viene improvvisamente “il lampo di genio” e della metafora

?

è il dubbio, meraviglia, è il dolore fisico “vedere le stelle”

Edi è l’impersonificazione della metafora del “lampo di genio” cioè l’idea improvvisa intuitiva che dà la soluzione a lungo cercata e che un mucchio di ragionamenti non sono stati capaci di trovare. E’ lui infatti che riesce sempre a scoprire l'errore di montaggio o di calcolo, che fa Archimede Pitagorico nei suoi lunghi ragionamenti per costruire l’invenzione. Edison, Cruto e Archimede Pitagorico, come tutti gli inventori hanno avuto una vita un po’ avventurosa. Archimede Pitagorico rappresenta nei fumetti la figura dell'inventore "un po’ svitato ", sempre intento nelle sue ricerche. Questo è quello che a noi italiani fa venire in mente la parola inventore e che ci portiamo dalla tradizione della nostra storia.

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4.4 spegnere le lampadine per responsabilizzare sul risparmio energetico Scheda

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Tipo di documento

CAMPAGNA PUBBLICITARIA DI SENSIBILIZZAZIONE PUBBLICA

Ente promotore

Radio Rai 2 - programma “Caterpillar”

slogan

M’illumino di meno Si chiama “pubblicità progresso” quella che, utilizzando le regole e strategie della pubblicità commerciale, non serve per vendere un prodotto ma per diffondere un messaggio educativo. Il programma radiofonico di Radio Rai 2 “Caterpillar” per sensibilizzare gli italiani sugli sprechi di energia e indirizzarli verso il risparmio energetico, lancia tutti gli anni questa campagna alla quale anche il Comune di Occimiano partecipa. Nella giornata del 12 febbraio le persone, le amministrazioni Comunali, le associazioni, sono invitate a spegnere le lampadine nelle loro case e di alcuni spazi pubblici comunali importanti, per un ora.

Messaggio

La campagna utilizza uno slogan: “M’illumino di meno” che è un gioco di parole ironico della poesia ermetica di Giuseppe Ungaretti Il Mattino che recita M’illumino d’immenso. Scritta da Ungaretti nelle trincee della prima guerra mondiale. L’alba è descritta come metafora di una speranza che va al di là delle cose brutte della guerra. Il collegamento allo slogan pubblicitario, oltre al messaggio di illuminare di meno, è nel voler interpretare l’alba – l’inizio di una nuova consapevolezza energetica.

Scelta della lampadina come simbolo

Spegnere la lampadina per simboleggiare che il risparmio di energia parte dai piccoli gesti quotidiani, che tutti possono fare, come quello di spegnere le luci che non stiamo utilizzando.

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