Il Protocollo d’Intesa “Pisa città che mangia sano”

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PISA CHE MANGIA SANO Protocollo d’intesa tra Regione Toscana, Comune di Pisa, Università di Pisa, Azienda OspedalieroUniversitaria Pisana, Azienda USL 5 di Pisa

Il Comune di Pisa ha da tempo individuato i nessi che intercorrono tra la salute dei cittadini e il modello di sviluppo delle città, ponendo al centro delle proprie politiche tutte quelle azioni di programmazione, di formazione e di informazione, idonee a promuovere corretti stili di vita, a favorire il benessere dei cittadini e a prevenire patologie di rilevante impatto sociale che con gli stili di vita, appunto, hanno una stretta correlazione. Muovendo dalla considerazione che l’obbiettivo di estendere corrette abitudini alimentari rivesta, in questo contesto, carattere centrale , insieme al Pof. Piero Marchetti, professore di Endocrinologia e Presidente del Corso di Laurea in Dietistica, è stata elaborata una proposta di interventi che ha prontamente trovato il favore della Regione Toscana, dell’Università di Pisa, dell’AOUP e dell’ASL 5. Da questa elaborazione è scaturito un protocollo di intesa sottoscritto da Regione Toscana, Comune di Pisa, Università di Pisa, Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, Azienda USL 5 e denominato Pisa città che mangia sano. Il protocollo intende perseguire azioni dirette a prevenire l’insorgenza di patologie croniche attraverso la promozione di una sana alimentazione e la prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare. I firmatari del protocollo si impegnano: a realizzare azioni dirette a diffondere la cultura della sana alimentazione, con particolare riferimento alla dieta mediterranea a filiera corta, attraverso incontri con la popolazione, interventi con le scuole e nei setting extra scolastici, coinvolgendo i mezzi di comunicazione di massa e gli organismi di partecipazione dei cittadini a promuovere iniziative di prevenzione dei disturbi alimentari in particolare presso gli adolescenti con interventi scientificamente validati. Ciascuno dei firmatari mette a disposizione le proprie competenze, combinando gli interventi previsti, che sono ben descritti e dettagliati negli artt. 2, 3, 4, 5 del protocollo, in maniera coordinata e collaborativa. Proprio questa collaborazione di vari livelli di competenza costituisce uno dei punti di forza del Protocollo e la sua portata è evidenziata dai numeri dei decessi per patologie che hanno relazione con la corretta alimentazione, dalla rilevante diffusione tra i giovani di comportamenti alimentari dannosi come la propensione al consumo di alcool. Né manca, nel protocollo un riferimento alle culture delle popolazioni migranti, come aspetto rilevante e da tenere in considerazione. La novità strategica degli interventi proposti è il lavoro su gruppi di popolazione selezionati allo scopo di valutare l’efficacia delle azioni effettuate sui comportamenti alimentari e il risultato di tali cambiamenti sulla salute dei cittadini. Tutti gli interventi, le azioni educative, le campagne di formazione e informazione, fanno riferimento a protocolli scientifici approvati dalle società scientifiche di riferimento e si raccordano con campagne, protocolli e indicazioni già approvate a livello Ministeriale e Regionale.


Il Protocollo d’Intesa “Pisa città che mangia sano” Il Protocollo d’Intesa “Pisa città che mangia sano”, intende porre in essere un intervento interistituzionale per favorire sani stili di vita, soprattutto in ambito di alimentazione, prevenire i disturbi del comportamento alimentare e contrastare la diffusione dell’obesità, fenomeno che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito come una «epidemia» e come «una delle maggiori sfide per la salute pubblica nel XXI secolo». Le istituzioni coinvolte si impegnano in una collaborazione reciproca per la realizzazione integrata delle azioni. La Regione Toscana, in particolare, si impegna a mettere a disposizione le competenze scientifiche nell’ambito delle sorveglianze epidemiologiche sugli stili di vita, in materia di valutazione degli interventi sulla base dell’Evidence Based Prevention e fornirà il supporto dei referenti scientifici regionali e di area vasta per i Disturbi del Comportamento Alimentare. Oltre a ciò favorirà la collaborazione con i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta e metterà a disposizione gli strumenti educativi realizzati nell'ambito del programma “Guadagnare salute”. Si auspica che questo tipo di raccordo possa rappresentare per il territorio pisano un modello di governance per la tutela della salute e del benessere del cittadino.

Assessorato Diritto alla Salute Regione Toscana


PROTOCOLLO D’ INTESA tra Regione Toscana Comune di Pisa Azienda Ospedaliera Universitaria di Pisa Azienda USL di Pisa Università di Pisa

PREMESSO CHE

l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’Unione Europea riconoscono la salute come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale; Il Ministero della Salute, nel DPCM del 4/05/2007, che approva il programma “Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari”, indica le strategie per contrastare i quattro principali fattori di rischio per la salute: scorretta alimentazione, abitudine al fumo, abuso di alcol e inattività fisica; nel documento della prima Conferenza ministeriale europea sulla nutrizione e le malattie non trasmissibili, svoltasi a Vienna il 4 e il 5 luglio 2013, nel contesto della strategia Health 2020, l'OMS invita a rafforzare l'empowerment, costituire reti di stakeholders, ridurre le diseguaglianze e in particolare a: 1. utilizzare i dati dei sistemi di sorveglianza nazionali e locali per investire le risorse necessarie nella ricerca, nella realizzazione dei programmi di prevenzione e promozione della salute e nella loro valutazione; 2. promuovere una sana alimentazione e incoraggiare l’attività fisica in tutte le fasce di età (life-course approach); 3. cooperare tra settori (salute, istruzione, agricoltura, industria alimentare, ristorazione e distribuzione alimentare) e facilitare ambienti di vita (scuola, lavoro, comunità) che favoriscano la scelta di mangiare sano e fare attività fisica quotidiana; 4. rendere facile per le famiglie l’acquisto e il consumo di frutta e verdura e altri alimenti che proteggono dalle malattie croniche; 5. riconoscere e sostenere le alleanze e le reti attivate con gli attori della comunità locale impegnati in azioni di prevenzione e di promozione della salute rivolte alle famiglie, ai bambini e agli anziani.

CONSIDERATO CHE

La Regione Toscana:


− nel proprio Statuto individua il Diritto alla Salute come una delle principali finalità della propria azione di governo, in attuazione del principio costituzionalmente riconosciuto ai singoli e alla collettività; − nel Piano Regionale di sviluppo 2011-2015 prevede il consolidamento delle caratteristiche di un sistema socio sanitario “proattivo”, orientato alla prevenzione, al potenziamento della sanità d’iniziativa e alla gestione della cronicità, attraverso l’individuazione e l’implementazione di corretti stili di vita […]; − nel Documento di Programmazione Economico Finanziaria (DPEF 2014), approvato dal Consiglio regionale con Risoluzione n. 219 del 18 dicembre 2013, prevede al punto 1.5 “Promozione dei percorsi di autonomia dei giovani” la linea di intervento 7 – Strategia regionale integrata “Toscana da Ragazzi”; − nel Piano Sanitario Regionale 2008-2010, approvato con deliberazione del Consiglio regionale del 16 luglio 2008, n. 53: • evidenzia l’importanza della prevenzione in tema di salute psichica, in particolare per ciò che riguarda i disturbi del comportamento alimentare; • prevede la promozione della salute mentale nell'infanzia e nell'adolescenza, come priorità nell'ambito della salute mentale poiché i bambini , gli adolescenti ed i giovani si collocano fra le aree di popolazione particolarmente a rischio di sviluppare disturbi; • prevede che l'azione di promozione della salute mentale nell'infanzia e nell'adolescenza sia svolta anche attraverso la prevenzione e l'individuazione precoce dei disturbi psichici nell'età adolescenziale; • sottolinea la rilevanza della promozione di corretti stili di vita e del contrasto all’obesità, soprattutto infantile; • sviluppa l'Azione “Alimentazione e salute”, prevista nel precedente Piano sanitario regionale, ribadendo l'importanza degli interventi di sorveglianza nutrizionale, di promozione di abitudini alimentari e stili di vita corretti (attraverso l'aumento del consumo di frutta e verdura, del consumo di prodotti alimentari biologici e della filiera corta) e di prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare; • pone al centro il “Piano Integrato di Salute” quale strumento di programmazione condivisa e integrata, in cui gli attori - ovvero il sistema sanitario locale, i comuni, la scuola, le associazioni dei cittadini, il volontariato, il terzo settore ecc.- sono chiamati a convergere su obiettivi prioritari che incidono sul comportamento volto al mantenimento dello stato di salute e benessere”. − nel Piano Regionale della Prevenzione 2010 – 2012, approvato con delibera di Giunta regionale n. 1176 del 28/12/2010, prorogato fino al 31/12/2013, ribadisce che l’offerta dei servizi per la prevenzione per un’attiva promozione della salute dei cittadini, si fonda anche sui seguenti principi fondamentali:


◦ censimento e selezione dei bisogni di salute espressi e inespressi per identificare le priorità, partendo dall’analisi dei dati epidemiologici, ambientali e socioeconomici; ◦ definizione delle iniziative che devono essere condivise e partecipate il più possibile con i cittadini e le istituzioni rappresentanti interessi collettivi; ◦ ricerca dell’appropriatezza degli interventi con una continua verifica della loro efficacia attraverso gli strumenti della Evidence Based Prevention (EBP); − nel programma “Guadagnare Salute in Toscana: rendere facili le scelte salutari” (di cui alla DGR n.800/2008), articolazione del programma nazionale “Guadagnare Salute: rendere facili le scelte salutari” DPCM 4 maggio 2007, individua una strategia integrata di contrasto alla diffusione delle malattie croniche e non trasmissibili, basata su quattro pilastri fondamentali: facilitare l’attività fisica e la corretta alimentazione e contrastare il tabagismo e l’abuso di alcol; − nella Deliberazione della Giunta Regionale n. 279 del 18/4/2006 “Linee di indirizzo per la realizzazione di una rete integrata di servizi per la prevenzione e cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare”, definisce la strategia complessiva regionale in materia di disturbi del comportamento alimentari ed evidenzia l'importanza di promuovere programmi diretti a prevenire l’insorgenza di tali disturbi, privilegiando azioni di “prevenzione aspecifica” incentrate prevalentemente sullo sviluppo di competenze ed abilità di vita personali e sociali; − nella Deliberazione della Giunta Regionale n. 657 del 17/9/2007, definisce gli indirizzi in tema di a) sorveglianza nutrizionale, b) prevenzione e promozione di sani stili di vita, c) percorso assistenziale del soggetto obeso, e valorizza una strategia complessiva diretta a favorire sani stili di vita fondata sull'integrazione e la partecipazione di soggetti sanitari ed extrasanitari; − nella Deliberazione della Giunta Regionale n. 1127 28/12/2010 “Approvazione linee di indirizzo regionali per la ristorazione scolastica" evidenzia come una corretta gestione della ristorazione scolastica può favorire scelte alimentari nutrizionalmente corrette, tramite interventi di valutazione dell’adeguatezza dei menù e la promozione di alcuni piatti/ricette, contribuendo all’educazione alimentare di bambini, famiglie, docenti; − nella Deliberazione della Giunta Regionale n. 1119 del 12/12/2011 “Indirizzi per la programmazione regionale in ambito nutrizionale 2012-2013” prevede l'implementazione del programma “Guadagnare salute” nell'ambito delle prestazioni dei servizi dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende USL che si occupano di nutrizione, anche attraverso soluzioni organizzative coerenti; − nella Deliberazione della Giunta Regionale n. 38 del 21 gennaio 2013 “Indirizzi per la realizzazione di azioni per il benessere dei giovani in ambito


scolastico” sono fornite le indicazioni metodologiche per la realizzazione degli interventi di promozione della salute nel setting scolastico in conformità a quanto raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ; − nel Piano regionale per la promozione della cultura e della pratica delle attività motorie, ricreative e sportive 2012 – 2015 di cui alla Deliberazione del Consiglio regionale n. 18: del 21 febbraio 2012, individua come obiettivo centrale l'identificazione dell’attività sportiva e motorio-ricreativa come diritto inalienabile di ogni cittadino toscano, attribuendo a tutti gli attori coinvolti una responsabilità sociale condivisa volta all’attuazione di tale diritto; − nella Carta Etica dello Sport, approvata con Delibera Regionale n. 729 del 29/08/2011, sottolinea che lo sport contribuisce alla conservazione e al miglioramento della salute di chi lo pratica, anche attraverso l'adozione di stili id vita salutari; − nel progetto “Pisa città che cammina”, di cui al protocollo d'intesa tra Regione Toscana e Comune di Pisa, approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 136 del 27/02/2012, intende favorire l'attività fisica della popolazione attraverso la promozione della partecipazione ad attività motorie e la realizzazione di aree attrezzate e infrastrutture che possano facilitare la mobilità a piedi ed in bicicletta.

Il Comune di Pisa: − ha contestualizzato i nessi che intercorrono tra le modalità di sviluppo della città e la promozione del benessere dei cittadini; − ritiene, come scritto nel programma di governo, che le città oggi sono la frontiera del cambiamento sociale e che in particolare Pisa ambisce ad avere un suo nuovo progetto di futuro, ad essere europea e aperta, a caratterizzarsi come Città della qualità urbana e dei quartieri vissuti e vivibili; − ritiene che leve centrali per la promozione della salute dei cittadini e per la prevenzione di determinate patologie sono le azioni che favoriscono corretti stili di vita, come percorsi ciclabili, percorsi e aree pedonali, aree fitness in ogni quartiere, campagne informative, gruppi di cammino, sperimentazione di nuovi “standard” urbanistici, come è esemplificato anche dal progetto “Pisa città che cammina”; − intende, in particolare, nel quadro della diffusione di una corretta informazione e un corretto approccio ai problemi dell’alimentazione, promuovere la “filiera corta” nella città e nel bacino territoriale dell’Area Pisana, accogliere iniziative di valorizzazione dei cibi tipici e del gusto e consolidare i fattori più avanzati nel servizio di refezione con progressivo uso di prodotti a “chilometro zero”, favorendo iniziative di educazione alla corretta alimentazione; Il Comune di Pisa, l'Università di Pisa, l'Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, l'Azienda USL 5 hanno elaborato un progetto denominato “Pisa Città che mangia sano”, finalizzato all'implementazione di sane e corrette abitudini alimentari nella popolazione;


DATO ATTO CHE

i soggetti firmatari del presente protocollo intendono collaborare, in modo coordinato ed in sinergia con le altre iniziative presenti sul territorio, per l’attuazione di azioni dirette a − diffondere e promuovere comportamenti salutari al fine di prevenire l’obesità e le malattie cronico degenerative legate a scorretti stili di vita, − prevenire i disturbi alimentari e i comportamenti a rischio, anche in riferimento al consumo di alcol.

RITENUTO

necessario prevedere, attraverso un apposito protocollo d’intesa fra Regione Toscana, Comune di Pisa, Università di Pisa, Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana e Azienda USL 5, lo sviluppo ed il consolidamento di azioni dirette al conseguimento degli obiettivi di cui sopra, in coerenza con gli atti di programmazione socio-sanitaria della Regione Toscana;

VISTA

La Deliberazione di Giunta Regionale n. protocollo d’intesa,

del

.che approva il presente

TUTTO CIO’ PREMESSO SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE Art. 1

Oggetto e impegni

La Regione Toscana, il Comune di Pisa, l'Università di Pisa, l'Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, l'Azienda USL 5 si impegnano a perseguire, nel rispetto dei reciproci ambiti, le azioni dirette a prevenire l'insorgenza di patologie croniche e promuovere stili di vita salutari - in particolare la sana alimentazione- e prevenire i disturbi del comportamento alimentare, attivando forme di collaborazione reciproca. In particolare si impegnano a realizzare: - azioni dirette a diffondere la cultura della sana alimentazione, con particolare riferimento alla dieta mediterranea a filiera corta, attraverso incontri con la popolazione, interventi con le scuole e nei setting extra-scolastici, coinvolgendo anche i mezzi di comunicazione di massa e i Comitati Territoriali di Partecipazione;


- iniziative di prevenzione dei disturbi alimentari, sulla base di quanto disposto dalla DGR 279/2006, e di comportamenti a rischio, attraverso l’empowerment di life skills negli adolescenti; Gli interventi di prevenzione e promozione di stili di vita salutari dovranno integrarsi con • gli indirizzi e i progetti regionali, con particolare riferimento alla medicina di iniziativa e alla strategia “Guadagnare salute in Toscana- rendere facili le scelte salutari” di cui alla DGR 800/2008; • la programmazione e le iniziative in atto nell'Azienda USL 5 di Pisa; • l'attività dei Medici di Medicina Generale e i Pediatri di libera scelta, nell'ambito della programmazione del sistema sanitario regionale; Gli interventi dovranno tener conto altresì delle culture delle popolazioni migranti. Tali azioni potranno essere realizzate anche con il ricorso ad appositi co-finanziamenti da parte di Regione Toscana e degli altri soggetti firmatari nell'ambito delle procedure previste dai rispettivi strumenti normativi e di programmazione, nei limiti delle risorse disponibili ed in coerenza con i vincoli del atto di stabilità interna;

Art. 2 Impegni della Regione Toscana la Regione Toscana si impegna a: - mettere a disposizione le competenze scientifiche impegnate nella realizzazione delle sorveglianze epidemiologiche sugli stili di vita e in materia di valutazione in ambito di Evidence Based Prevention, anche con il supporto dell’Osservatorio sugli Stili di vita, realizzato in collaborazione con l’Agenzia Regionale di Sanità e l’Università degli Studi di Siena; - favorire la collaborazione con i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta; - mettere a disposizione le competenze scientifiche, con il supporto dei referenti scientifici regionali e di area vasta per i Disturbi del Comportamento Alimentare, di cui ai Decreti dirigenziali n.1078/2008 e n. 1038/2012, per le iniziative di prevenzione dei disturbi alimentali cui all’art. 3; - mettere a disposizione gli strumenti educativi realizzati nell'ambito del programma “Guadagnare salute”.

Art. 3 Impegni della Azienda Ospedaliero-Universitaria e dell’Azienda USL l’Azienda Ospedaliera Universitaria e l’Azienda USL, anche attraverso le competenze del Dipartimento di Prevenzione e dei Referenti aziendali di Guadagnare Salute, si impegnano a realizzare le seguenti azioni:


A) Azioni dirette alla popolazione: 1. interventi educativi rivolti a campioni significativi della popolazione adulta del comune di Pisa stratificati per età, genere ed estrazione sociale. Tale azione sarà realizzata mediante incontri finalizzati a promuovere la sana alimentazione, con indicazioni volte a promuovere la piramide alimentare toscana, a favorire l'uso di alimenti a filiera corta e a diffondere e implementare l’iniziativa regionale “Pranzo sano fuori casa”, con il coinvolgimento dei medici di medicina generale, di produttori e fornitori. B) Azioni dirette al setting scuola: da realizzare in collaborazione con l'Ufficio scolastico della Toscana – Ambito territoriale di Pisa: 1. interventi strutturati di informazione-formazione diretti ai docenti della scuola primaria, coinvolgendo anche le scuole che partecipano all'indagine “Okkio alla salute” 2014; 2.

interventi con adolescenti delle scuole medie superiori mediante attività di gruppo, condotti con la metodologia strutturata, scientificamente validata, della dissonanza cognitiva. Gli interventi saranno volti alla riduzione dei fattori di rischio per i DA (comportamenti dietetici non salutari e insoddisfazione corporea); nella programmazione delle azioni saranno coinvolti i referenti scientifici regionali e dell’Area vasta nord ovest sui disturbi del comportamento alimentare;

3. interventi con adolescenti (reclutati in scuole medie superiori) mediante attività di gruppo, condotte con la metodologia strutturata, scientificamente validata, del colloquio motivazionale. L’intervento è volto all’emporwerment di scelte consapevoli (con riferimento all’uso di alcolici,- compreso il binge drinking, in raccordo con il Progetto “Divertirsi Guadagnando Salute” - e di junk food); L'Azienda Ospedaliera Universitaria e l’Azienda USL si impegnano inoltre a favorire la valorizzazione del progetto nell'ambito delle attività collegate a Expo 2015 “Nutrire il pianeta . Energia per la vita”; L'Azienda USL si impegna a garantire la collaborazione dei Medici di Medicina generale e dei Pediatri di libera scelta e il supporto delle competenze del Dipartimento di Prevenzione e dei Referenti aziendali di Guadagnare Salute.

Art. 4 Impegni dell’Università di Pisa L’Università di Pisa si impegna a coadiuvare l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pisa e l’Azienda USL 5 nella realizzazione delle azioni di cui all’Art. 3 contribuendo, anche con la partecipazione del Corso di Laurea in Dietistica: − all’individuazione dei campioni significativi della popolazione scolastica cui rivolgere gli interventi, alla proposizione e somministrazione di questionari validati e alla valutazione e analisi, prima e dopo l’intervento, delle abitudini


alimentari, dei principali dati antropometrici e di alcuni parametri di laboratorio della popolazione in questione; − all’analisi dei risultati degli interventi nella scuola primaria e di quelli rivolti agli adolescenti, in raccordo con le sorveglianze regionali sugli stili di vita, − alla verifica, prima e dopo gli interventi stessi, del consumo di frutta e verdura, dell'abitudine alla prima colazione, della tipologia degli snack consumati e alla rilevazione, mediante testistica validata, degli outcome prima e dopo lo svolgimento delle attività.

Art. 5 Impegni del Comune di Pisa Il Comune di Pisa si impegna a: - coordinare l’iniziativa riferita al presente Protocollo d’Intesa in coerenza con le linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del mandato; - fornire, nei limiti e nel quadro di riferimento fissati dalla legge e dalle norme vigenti, i dati di cui esso dispone, tra i quali: • dati che si rendessero necessari ai fini di indagini statistiche, realizzazione di campioni e misurazioni e ogni altra iniziativa o ricerca correlata agli obiettivi fissati dal protocollo stesso; • informazioni sulla disponibilità di impianti e strutture atti a favorire il raggiungimento delle finalità individuate dal presente protocollo; • informazioni su iniziative – siano esse di diretta emanazione comunale o di cui il comune abbia esperienza o conoscenza – atte a favorire il raggiungimento delle finalità individuate dal presente Protocollo; - farsi promotore, entro le proprie competenze, di incontri con altri soggetti Istituzionali, associativi, partecipativi, al fine di diffondere le finalità del presente Protocollo e di attivare tutte quelle iniziative utili alla diffusione delle buone pratiche evidenziate – direttamente o indirettamente – nel Protocollo stesso, in raccordo anche con le azioni previste nell'ambito del Protocollo “Pisa città che cammina”; - contribuire, attraverso i propri strumenti di comunicazione, a diffondere la conoscenza del protocollo presso i cittadini; - favorire la diffusione dei principi della sana alimentazione, della filiera corta e dei dei prodotti tipici toscani nell'ambito della ristorazione scolastica e collettiva, anche attraverso attività dirette a valorizzare i progetti • “Pranzo sano fuori casa” • “Vetrina Toscana” • “Piramide alimentare Toscana”; - favorire il raccordo con le associazioni di categoria rappresentative degli esercenti della ristorazione presenti sul territorio ai fini dell'implementazione del progetto “Pranzo sano fuori casa”e dell’incremento delle adesioni alla rete dei ristoratori;


Art. 6 Partecipazione e adesioni successive I firmatari del protocollo intendono promuovere la più ampia partecipazione al progetto Pisa, città che mangia sano dei soggetti istituzionali, del mondo economico, sociale, culturale e associativo locale per la migliore realizzazione degli interventi di cui agli art. 2-5 del Protocollo. I firmatari si impegnano ad individuare un tavolo tecnico finalizzato alla definizione del percorso attuativo del progetto e al coordinamento del progetto stesso con altre iniziative che presentino finalità coincidenti. Art.7 Il presente Protocollo di Intesa ha validità di due anni dalla data di sottoscrizione. Qualora vi sia la necessità di apportarvi delle modifiche, anche su richiesta di uno o più soggetti firmatari, queste sono adottate con le stesse modalità previste per la stipula del Protocollo di Intesa.

Per la Regione Toscana Valtere Giovannini - Direttore Generale della Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale ___________________________

Per il Comune di Pisa Marco Filippeschi - Sindaco ___________________________

Per l’Università di Pisa Massimo Mario Augello - Rettore ___________________________

Per l’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana Carlo Rinaldo Tomassini -Direttore Generale ___________________________

Per l’Azienda USL 5 Rocco Damone - Direttore Generale ___________________________


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