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3.4 Analisi Generale del Degrado pag
3.4 Analisi Generale del Degrado
Dato lo stato in cui versa il manufatto, è stato possibile individuare diversi fenomeni di degrado a cui la struttura esaminata ed i suoi materiali sono soggetti. Per eseguire una corretta descrizione di questi, verranno utilizzate le definizionI della NORMAL 1/88, seguita da alcuni rilievi fotografici che aiuteranno nella comprensione di tali problematicità. È comunque necessario chiarire che, erede della sua storia ed avversità, la Chiesa in esame presenta questi fenomeni al limite del loro stato, ovvero che essendo prossima se non già completamente catalogabile come rudere, il degrado non è più limitato ad alcune aree, bensì ognuna delle diciture che seguiranno, sono presenti diffusamente nella quasi totalità della costruzione. In linea generale si riscontra il crollo totale della copertura, seguito probabilmente ad un incendio, e crolli parziali della parte sommitale delle murature ed in particolare del timpano del prospetto principale. La quasi totalità degli intonaci è mancante.
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L’analisi effettuata prende ad esame sia le superfici interne che esterne, analizzando il degrado rilevato e quei fenomeni che appartengono al Manufatto:
- Presenza di vegetazione: Locuzione impiegata quando vi sono licheni, muschi e piante. Nello stato in cui versa la Chiesa, questo è al momento il fenomeno più importante in quanto essa è quasi completamente velata ed avvolta da tale vegetazione che in seguitò verrà analizzata.
- Scagliatura: Degradazione che si manifesta col distacco totale o parziale di parti (scaglie) spesso in corrispondenza di soluzioni di continuità del materiale originario. Le scaglie, costituite generalmente da materiale in apparenza inalterato, hanno forma irregolare e spessore consistente e disomogeneo. Al di sotto possono essere presenti efflorescenze o patine biologiche.
- Polverizzazione: Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea del materiale sotto forma di polvere o granuli.
- Mancanza: Caduta e perdita di parti. Il termine, generico, si usa quando tale forma di degradazione non è descrivibile con altri voci del lessico.
- Lacuna: caduta e perdita di un dipinto murale, con messa in luce degli strati di intonaco più interni o del supporto.
- Esfoliazione: Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro (sfoglie).
- Distacco: Soluzione di continuità tra strati superficiali del materiale, sia tra loro che rispetto al substrato; prelude in genere alla caduta degli strati stessi.
Il termine si usa in particolare per gli intonaci e i mosaici.
- Alveolizzazione: (pietre angolari) Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme.
- Deposito superficiale: Accumulo di materiali estranei di varia natura, quali, ad esempio, polvere, terriccio, guano, ecc. Ha spessore variabile e, generalmente, scarsa coerenza e aderenza al materiale sottostante. (terriccio e letame sui prospetti in basso)
Cardine di una finestra in facciata

Cardine del portale d’ingresso

Conglomerato roccioso


Alveolizzazione su pietra di tufo Piccola bucatura sul paramento murario sud
Resti bruciati delle travi lignee Dettaglio con il legno bruciato
Pietre di riuso tra il Prospetto Est e Sud Pietra di riuso tra i due blocchi della Chiesa






Rottura di uno dei ciottoli nella muratura Scagliatura nel portale d’ingresso


Licheni tra i Prospetti Nord ed Ovest Licheni tra i Prospetti Nord ed Est


Finestra tamponata in facciata, vista interna Resti del portale d’ingresso


Deposito superficiale sul Prospetto Sud Pietra in angolo tra i Prospetti Sud e Ovest


Segni dell’incendio sul paramento interno Dettaglio della texture muraria


Materiale prelevato dalla Chiesa per altri usi Architrave di una delle finestre, vista interna


Dettaglio del portale d’ingresso Congiunzione tra una colonna e semicolonna


L’arco in laterizio che divide la Chiesa Resti dell’arco in laterizio absidale