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Il pacifismo sta nel compiere azioni di pace nell’aiuto alla popolazione ucraina

→ ERRI DE LUCA Il pacifismo sta nel compiere azioni di pace nell’aiuto alla popolazione ucraina

Premetto che non sono pacifista, perché credo al diritto e al dovere di battersi contro un’invasione e contro una tirannia.

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Il pacifismo è neutralista e anche in questo non posso concordare. Il peggiore evento bellico dopo la fine della seconda guerra mondiale coinvolge l’Europa e una sua grande nazione.

La prima reazione del Continente è stata unanime e spontanea: l’apertura dei confini per il passaggio e l’accoglienza dei profughi. Poi la fissazione di sanzioni economiche per la prima volta efficienti perché su vasta scala. Queste sanzioni sono efficaci perché danneggiano anche le nostre economie, accettando di pagarne il prezzo pur di compromettere l’economia dell’invasore.

Non condivido il ragionamento per il quale l’invio di armi all’Ucraina prolunga la guerra e le perdite. Perché la rapida sconfitta militare dell’Ucraina non fermerà la resistenza

di quel popolo che sta dimostrando la volontà di battersi fino all’estremo sacrificio. Proseguirà con la lotta clandestina, rifornita da aiuti occidentali, con rappresaglie dell’occupante, coinvolgendo ugualmente la popolazione.

Il pacifismo sta nel compiere azioni di pace, nell’aiuto alla popolazione ucraina in fuga e a quella in patria. Il pacifismo fa la sua grande parte nel dimostrare che l’Europa esiste e ha un unico sentimento di solidarietà. Esiste un eroico pacifismo russo che va nominato e che smentisce la propaganda di guerra.

La mossa di porgere l’altra guancia alla percossa rivoluziona i rapporti tra l’aggressore e l’aggredito, ma non si applica ai popoli e agli Stati. Siamo coinvolti in una guerra in Europa e non avremo pace finché non l’avrà ottenuta l’Ucraina.

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