VicenzaPiù n.93, 1 marzo 2008

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Direttore editoriale Giovanni Coviello

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Berlusconi il moralista di Francesco di Bartolo

Meno male che domenica c’è la Lega Nord a Vicenza! In mancanza di grandi mostre, la città verrà vivacizzata dal grande evento della seduta del Parlamento padano. Pare che verranno cantate alcune delle canzoni che quel garantista di Pippo Baudo ha escluso dal festival di Sanremo in nome della marmellata buonista. Questi alcuni titoli, tra parentesi i nomi degli autori: Io non mi sento italiano (U. Bossi - M. Borghezio), Vedi Napoli e poi muori (R. Calderoli - R. Maroni), Non si può morire dentro (B. Provenzano - U. Bossi), Fin che la barca va (M. Dal Lago - S. Stefani), Come si cambia (U. Bossi - R. Maroni), Piange il telefono (A. Saccà - S. Berlusconi), Aggiungi un posto a tavola (C. Mastella - L. Dini), Bingo Bongo (R. Calderoli - U. Borghezio).

Anno 3 - Numero 93 - Sabato 1 marzo 2008

Dopo 13 anni di assenza da Palazzo Trissino corre per la poltrona di sindaco Achille Variati, capogruppo del Pd in Regione e uomo-simbolo degli ex-democristiani che guardano a sinistra (soprattutto sul Dal Molin) Le primarie con Giuliari e la sfida (quasi) impossibile con il centrodestra da pagina 5

(continua a pagina 3)

Conto alla rovescia di Giovanni Coviello

Il 13 aprile sapremo chi sarà il nuovo sindaco di Vicenza, oppure chi avrà raccolto più voti per andare al ballottaggio.

Oggi, invece, mentre scriviamo, ancora non conosciamo chi saranno i candidati alla prima carica cittadina, Claudio Cicero a parte (e per correttezza anche Giometto e i grillini, sia pure con i problemi che hanno a far convalidare la loro lista guidata da Davide Marchiani). (continua a pagina 12)

Piani Marotti e Barcaro, villaggio Usa n°2?

Comunali, l’analisi: la vittoria del PdL? Scontata, ma non troppo

di Artini Roberto & C. s.a.s.

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a pagina 4

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Primarie centrosinistra, Giuliari lo sfidante “contiguo”

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1 MARZO 2008

opinioni

L’intervento. Dal comitato referendario Più Democrazia una critica alla base programmatica delle primarie.

E un’accusa per come è stato “svuotato” il referendum del 10 settembre 2006

Caro centrosinistra, non perdere un’occasione

L’esperienza di ImmaginateVi è iniziata con lo scopo di costruire un programma elettorale che partisse dal basso ascoltando i cittadini direttamente e attraverso movimenti, istituti e associazioni. Pertanto gli incontri dell’8 febbraio con le circoscrizioni si sono svolti, quasi dappertutto, con il metodo “La parola ai cittadini” i quali hanno votato e molto apprezzato, tanto da chiedere di organizzarli più spesso in futuro. Il giorno seguente, tra le varie richieste dei cosiddetti “Stati generali”, il comitato PiùDemocrazia ha esplicitamente richiesto l‘introduzione nello statuto del comune delle regole che permettano la realizzazioni dei referendum abrogativo, propositivi e abrogativo/propositivo e altre forme di democrazia diretta.

Il documento di sintesi “Il progetto di città” elaborato conseguentemente da Vicenza Capoluogo con PD, Sinistra Arcobaleno, SDI, IdV e che farà da riferimento per i candidati alle primarie, prevede molti spunti condivisibili che cercano soluzioni a problemi che oggi interessano i vicentini, problemi tanto importanti che senz’altro saranno previsti anche in altre liste, però della richiesta primaria di una democrazia più credibile vi è solo una

labile traccia, delegata solamente alle circoscrizioni (che se però non ci saranno non ci sarà neppure quella) e da farsi solamente una tantum per la nuova base.

Manca allora quella che, secondo il mio parere, è la volontà o la capacità di rendere credibile il programma elettorale: quali garanzie danno costoro, come chiunque altro candidato, che una volta eletti dimostreranno capacità, interesse, fedeltà nel mantenere il patto che si verrà a creare con gli elettori?

Non dimentichiamo che qualche anno fa sotto la spinta di un’assemblea popolare fatta al Canneti “La parola ai cittadini” il consiglio comunale approvò all’unanimità l’installazione di una webcam da far funzionare durante le sedute del consiglio per renderle così visibili via internet ai cittadini: qualcuno l’ha forse vista? Il 10 settembre 2006 attraverso il comitato Più Democrazia si è tenuto il primo referendum consultivo nella storia di Vicenza con il quale i vicentini hanno chiesto di modificare lo statuto del comune introducendovi i referendum abrogativi e propositivi, in questi giorni (due anni e mezzo dopo) la commissione affari istituzionali, i cui componenti sono di FI, AN, Lega, Vicenza Capoluogo,

Fatti, personaggi e vita vicentina www.vicenzapiu.com info@vicenzapiu.com Direttore Editoriale GIOVANNI COVIELLO direttore@vicenzapiu.com Direttore Responsabile GIAMPAOLO ZORZO Editori PIÙ MEDIA SRL Corso Padova, 12 – Vicenza amministrazione@piu-media.com & EDIZIONI LOCALI SRL via Nizza, 8 – Verona Redazione di Vicenza Corso Padova, 12 Vicenza tel. 0444 923362 - 922766 Fax 0444 926780 redazione@vicenzapiu.com Redazione LUCA MATTEAZZI l.matteazzi@vicenzapiu.com ALESSIO MANNINO a.mannino@vicenzapiu.com ILARIO TONIELLO i.toniello@vicenzapiu.com Redazione sportiva TOMMASO QUAGGIO t.quaggio@vicenzapiu.com PAOLO MUTTERLE p.mutterle@vicenzapiu.com

Verdi, Sinistra Democratica, ha concluso i lavori che dovrebbero portare la proposta in discussione al consiglio comunale, ammettendo i referendum oggetto della richiesta ma ponendo così forti limitazioni di indizione e di quorum da renderne praticaIl comitato di Più Democrazia mente impossibisime premesse di credibilità demole la realizzazione, prendendo così cratica che, fino a questo momento in giro i vicentini. almeno, offrono i prossimi canditaE la nuova base? Ci è stata impoti ad amministrare Vicenza ma che sta improvvisamente dall’alto, dai devono rimuovere con programmi nostri rappresentanti, senza che e comportamenti, non solo elettoquesti si siano preoccupati di ascolrali, conseguenti. tare preventivamente la base, cioè Quali migliori garanzie allora posnoi cittadini, tanto che ora per imsono offrire i candidati ai loro citpedirne la realizzazione ci stiamo tadini elettori, se non farsi carico mobilitando in ogni modo civile ma dell’evidente disagio di mancanza dispendioso con sacrifici personali, di democrazia dei cittadini, preseninascoltati nelle nostre richieste di tandosi sì con le più buone intenzioreferendum e sempre circondati ni e propositi di amministrazione dalle forze dell’ordine come se fosdella città ma nel contempo dire ai simo dei malfattori, mentre siamo cittadini che se non ce la faranno gli stessi cittadini di prima che disono disposti ad essere messi in difendono però il loro territorio. scussione, in qualsiasi momento del Queste sono solo alcune delle pes-

Opinionisti: FRANCESCO DI BARTOLO MATTEO RINALDI Redazione di Verona Via Nizza, 8 Pubblicità Strada Marosticana, 3 Vicenza tel. 0444 923362 - 922766 Fax 0444 926780 vendite@vicenzapiu.com Stampa Stampato da Pentagraph Srl via Tavagnacco, 61 33100 Udine Autorizzazione Tribunale di Treviso n. 1132 supplemento di Treviso Sette del 1 marzo 2008

Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Iscrizione al Registro Nazionale della stampa n.8857 del 15-12-2000

Eugenio Berti Comitato Più Democrazia e Partecipazione

Politica, coerenza e moralità segue dalla prima

Collaborano: ANDREA ALBA ANDREA BASSO DANIELE BINAGHI MARTA CARDINI FRANCESCO CAVALLARO FEDERICA CEOLATO GIULIANO CORÀ STEFANO FERRIO GIOVANNI MAGALOTTI

loro mandato, evitando in tal modo possibili futuri danni alla città per la cui riparazione occorrerebbero molti più sacrifici e risorse di quelle che li hanno procurati.

Una soluzione molto semplice consiste nel modificare lo statuto del comune inserendovi gli strumenti della democrazia diretta che sono, tra gli altri, i referendum abrogativi e propositivi e rendere le assemblee popolari del tipo “la parola ai cittadini” una pratica istituzionale di uso comune.

Ma soprattutto pare che ci sarà come ospite Silvio Berlusconi. Sì, proprio lui, quello di cui l’Umberto Bossi di alcuni anni fa diceva: “Silvio Berlusconi era il portaborse di Bettino Craxi.

E’ una costola del vecchio regime. E’ un povero pirla, un traditore del Nord. Il suo Polo e’ morto e sepolto, la Lega non va con i morti.”

Non solo, ma diceva anche: “Berlusconi è l’uomo della mafia. E’ un palermitano che parla meneghino, un palermitano nato nella terra sbagliata e mandato su apposta per fregare il Nord. La Fininvest è nata da Cosa Nostra. Ci risponda: da dove vengono i suoi soldi? Dalle finanziarie della mafia? A me personalmente Berlusconi ha detto

che i soldi gli erano venuti dalla Banca Rasini. In quella stessa banca lavorava anche il padre di Silvio e c’erano i conti di numerosi esponenti di Cosa Nostra.

Bisognerebbe conoscere le sue radici, la sua storia.

Gelli fece il progetto in Italia e c’era il buon Berlusconi nella P2. Poi nacquero le holding. In Forza Italia ci sono oblique collusioni fra politica e omertà criminale e fenomeni di riciclaggio.

L’uomo di Cosa Nostra, con la Fininvest, ha qualcosa come 38 holding, di cui 16 occulte. Io con Berlusconi sarò il guardiano del baro”.

Parole, parole. Solo qualche buontempone va ancora in giro dicendo che il politico deve essere “coerente”.

Sbagliato: un vero politico cambia idea al momento giusto! E sono sicuro che il

Cavaliere farà un bel discorso e parlerà del programma.

Udite, udite: parlerà anche di moralità! E sì perché è uno dei punti del programma del PdL: «Per noi - ha solennemente dichiarato l’uomo di Arcore - moralità in politica è mantenere gli impegni assunti con i cittadini». E pensare che solo fino a qualche mese fa in casa di Forza Italia moralità era sinonimo di un insulto.

Come parlare di corda in casa degli impiccati. Non solo, ma appena sentivano solo la parola, mettevano mano alla fondina. La cosa preoccupa un poco. Anche Mussolini a un certo punto cominciò a parlare di moralità. E subito nacque la morale fascista. Mi vengono i brividi.

Francesco Di Bartolo

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fatti&notizie

RISTORANTE PIZZERIA

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I piani Marotti e Barcaro-Zaccaria aggraveranno la già pesante situazione viabilistica di Vicenza est. E c’è il sospetto che l’affare guardi alla Ederle 2

Lottizzazione a Ca’ Balbi futuro residence Usa?

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DI ALESSIO MANNINO

Una colata di cemento da più di 100 mila metri quadrati a Vicenza Est, zona già congestionata per la presenza della caserma Ederle, dei centri commerciali, di quartieri densamente popolati come Settecà, Ca’ Balbi e il villaggio americano, e interessata da altri piani come il “Lodi”.

Evidentemente non bastavano al consiglio comunale che in una delle sue ultime sedute, con una maggioranza trasversale da Fi al Pd, ha approvato i piani Marotti e Barcaro-Zaccaria. Due progetti immobiliari vecchi di venticinque anni. Roba del vecchio piano regolatore del 1983 (Prg), per intenderci.

Più di trenta proprietari in tutto, che sommando le due proposte faranno sorgere sul delicato nodo attorno alla sopraelevata di Ca’ Balbi un intero nuovo complesso residenziale che si estenderà da una parte su via Aldo Moro (Marotti) e dall’altra in zona Stanga, tra via Brocchi e via Camisano (Barcaro-Zaccaria).

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costruzione (privata), un quarto ai servizi (pubblici, ma pagati dal privato in cambio dell’autorizzazione). Invece qui, nel Marotti, si barattano gli standard con un parchetto di pochi ettari. Quanto al Barcaro, senz’altro meno invasivo quanto a impatto, i problemi sono che i palazzi sono troppo vicini al vicino viadotto (meno di 20 metri) e che le altezze sono eccessive (27 metri).

L’incrocio di Ca’ Balbi visto dal satellite. Nuove case in arrivo

I progetti Il Marotti, situato nell’area fra via Moro e strada Ca’ Balbi, prevede una serie di lotti in stragrande maggioranza abitativi (per 1200 nuovi residenti), più superfici dedicate al direzionale e ai negozi di vicinato. Due le strutture pubbliche: una palestra e una scuola materna-asilo nido (costo totale: 3 milioni di euro circa). Gli standard

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si concentreranno in un parco di 9500 metri quadrati e di una piazza centrale. L’ex area industriale Barcaro-Zaccaria, invece, è dall’altra parte, al di qua dell’incrocio sul quale si erge il cavalcavia di Ca’ Balbi. Consiste in 5 edifici a carattere residenziale-direzionale, con una piazza e un’area verde (in tutto, 14 mila metri quadrati). A proporre il piano sono le ditte Bidue e Torrealta.

Descritte così, sembrano due innocue e legittime aspirazioni speculative dei proprietari. Legittime, senz’altro. Ma non innocue. Perché riempire di costruzioni quella zona, schiacciata fra Bertesinella, Settecà, viale della Pace e Marola, significa saturarla fino a farla scoppiare.

I problemi che si genereranno in seguito alla maxilottizzazione chiamano in causa una variabile troppo spesso dimenticata dai progettisti: la vivibilità.

Intasamento Che fa rima, anzitutto, con viabilità. Viale Aldo Moro e l’intrico stradale che da Vicenza porta all’ingresso dell’autostrada e a Torri di Quartesolo-Marola ha già

Inquilini americani Ma a dirla tutta, il grosso punto di domanda – che riguarda soprattutto il Marotti – è chi diavolo potrà mai andare a comprare o affittare tutte quelle abitazioni. A Vicenza ci sono all’incirca 2500 case sfitte. Il piano di assetto del territoun flusso di traffico sopra rio (Pat) prevede 9 mila vii limiti. Facendo insistere centini in più di qui al 2020, quello interno ai due nuovi che nessuno sa esattamencomplessi sul nodo di Ca’ te da dove salteranno fuoBalbi (è previsto un sistema ri. E a Vicenza est, proprio a due rotatorie, dietro alla Ederdove sfocerà una le e vicinissimo corsia parallela a Riempire di al villaggio Usa, via Moro), si ar- costruzioni apre i battenti riverà alla para- quella zona, un quartiere che lisi. Nel quartie- schiacciata fra potrebbe ospitare Marotti, poi, Bertesinella, re gran parte di le strade sono 2 mila parà Settecà, viale quei troppo piccole che troveranno per farci passa- della Pace posto nella nuore gli autobus, il e Marola, va base americache spingerà an- significa na al Dal Molin. cora più a usare saturarla fino a Chi pensa male, la propria auto. farla scoppiare di solito, ci azSenza percorsi zecca. E quinciclabili suffidi è plausibile cienti, i ciclisti avranno di pensare che lì ci finiranno che sudare, nel cercare di i soldati della Ederle 2 con non farsi investire dall’in- le loro famiglie. tasamento che ne deriverà. In definitiva, pare proprio Tanto più messi alle strette che sia stato varato un pase lo sfogo viario principa- sticcio che si ripercuotele sarà via Moro, dove loro rà innanzitutto su coloro non possono circolare. che andranno a popolare la nuova area Barcaro-MaPochi standard rotti. Un doppio piano che, Ma è soprattutto nell’ecces- pur aggiornato e modifiso di cubatura residenziale cato, risale a una mentarapportato alla mancanza lità e un tempo vecchi di di recupero degli standard vent’anni, pensato isolatapubblici (verde e parcheggi) mente e non nel contesto di che dovrebbe scattare l’al- una zona già compromessa larme. Il recupero dovreb- sotto il profilo viabilistico be essere del 25% rispetto e urbanistico. Un pasticcio all’edificato. Tre quarti alla alla vicentina.

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approfondimenti

Per la prima volta gli elettori della defunta (ma non a Vicenza) Unione scelgono direttamente il candidato. Gli scenari

Centrosinistra, primarie per il sindaco Sfida (all’italiana) tra Achille e John DI ALESSIO MANNINO

vesti per protesta. Variati invece – e qui lui è più ‘ammeregano’ – punta molto sulla Le primarie in salsa berica di questa do- propria figura di politico che pur essendo menica 1 marzo 2008 hanno ben altro arrivato in Regione e pronto sul trampoligusto rispetto alle originali, quelle ame- no per Roma, ha fatto la faticosa scelta di ricane. Negli Stati Uniti, i candidati in correre per il Comune. Dove è stato sinlizza per il posto di aspirante presidente daco nei difficili anni di Tangentopoli, e i si scannano a suon di attacchi, rivelazioni cui massimi ricordi che ha lasciato sono la e colpi bassi (ben sotto la cintola: Hillary redazione dello Statuto comunale, l’accoClinton voleva far passare Barack Obama glienza di Papa Woityla e l’adunata degli da filo-islamico, praticamente amico di alpini. Molto, molto meno di Enrico “CazBin Laden, solo sbandierando una foto di zuola” Hullweck, che pure, facendo molto, lui col turbante ad una visita in Kenya). molto ha sbagliato.

Da noi, gli sfidanti Achille Variati (Pd) e D’altro canto, i due ‘avversari’ si confronGiovanni John Giuliari (civica Vicenza tano avendo sotto braccio un documento Capoluogo) si differenziano suppergiù per programmatico comune, anzi identico: il le pause nei discorsi. E forse nemmeno “Progetto di città” uscito dalla due giorni in quelle, dato che entrambi hanno uno di ‘ascolto’ di cittadini e forze sociali che stile pacato, misurato, attento alle virgo- è stato sottoscritto da Pd, Italia dei Valori, Socialisti, ViCap e le e agli esclamativi. Una Sinistra Arcobaleno. Su gara a chi è più moderato, cosa si scontrano, allora, insomma. Del resto, così Giuliari si se hanno persino la stessa si fanno le primarie in è sbattuto idea di Vicenza in testa?

Italia: sapendo già il vin- davvero Molto probabilmente sul citore (Variati). per queste “differenziale”. Ovvero primarie, che su quanto lo stra-favorito Diversi de che?

Variati vincerà rispetto Distinzioni programmati- per lui sono che: non pervenute. Giu- un’occasione al minoritario Giuliari.

Che si è sbattuto davvero liari calca di più sulla “de- d’oro di per queste primarie, che mocrazia deliberativa”, visibilità per lui sono un’occasione ovvero su un generico, d’oro di visibilità. Se pormaggior coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni politiche. Fatto terà a casa una legittimazione più ampia sta che dell’introduzione del referendum del previsto, il ruolo della sua lista civica vincolante abrogativo-propositivo (per aumenterà all’interno della coalizione di cui votarono 10 mila vicentini nel settem- centrosinistra. bre 2006), ViCap si è occupata così come le altre forze del centrosinistra: cioè non Divisi ma anche uniti se n’è occupata. E al momento dell’an- Coalizione di centrosinistra che a Vicenza nacquamento della proposta referendaria si presenta unita sotto l’ormai anacronipassata in commissione affari istituzionali stica bandiera dell’Unione. Alle politiche poco tempo fa, non si è certo stracciata le il Pd (con IdV e Radicali) e la Sinistra

Arcobaleno (Verdi, Rifondazione, Comunisti Italiani, Sinistra Democratica) sono separati e in competizione. Qui no. E Variati è l’uomo giusto per fare da garante all’unione sacra anti-centrodestra. Un po’ perché è un fine tessitore e abile mediatore di vecchia scuola democristiana, un po’ perché ha saputo cucirsi addosso una cristallina credibilità di fervente contrario al Dal Molin Usa (ricordate il suo faccia a faccia con Casarini nel programma di Lucia Annunziata, dove minuettava col disobbediente, facendo orripilare molti nell’allora Margherita?). Sulla questione che ha messo in scacco il centrosinistra vicentino, leggendo l’intervista che trovate nell’altra pagina, Achille non espone il tallone: per lui la responsabilità va ributtata tutta in faccia all’amministrazione Hullweck. Noi però sogniamo l’incontro ufficiale fra Variati sindaco e il commissario governativo Paolo Costa: entrambi del Pd, ma su fronti opposti sulla base americana. Cosa si direbbero? Di margini ormai, al di là della comprensibile propaganda elettorale, ce ne sono pochi. Meno che meno se dovesse insediarsi a Palazzo Chigi un governo Berlusconi III. E ancora meno se al timone del Paese dovesse salire un Grande Inciucio, un governo di larghe intese Pd-PdL. Dovrà sfoderare tutte le sue arti dialettiche, il candidato sindaco Variati, per giustificare il fatto che Veltroni e qualcuno della Sinistra Arcobaleno verranno qui a comiziare per le politiche da competitori, dovendo allo stesso tempo benedire l’alleanza ecumenica locale. L’accorpamento di elezioni nazionali e amministrative sono un bel guaio per lui: l’effetto di fidelizzazione e mobilitazione del voto per il parlamento e il premier penalizzano duramente il centrosinistra, che vede Veltroni

Duello (finto) tra Achille Variati e Giovanni Giuliari

rincorrere Berlusconi. Gli elettori del centrodestra, di solito meno interessati alle consultazioni locali, andranno in massa a votare (e di ciò si sfrega le mani il candidato sindaco del centrodestra, specialmente se dovesse essere la misconosciuta Lia Sartori). Quelli del centrosinistra potrebbero non bastare.

La prima mossa Anche perché potrebbero inseguire le sirene di rivolta di una possibile lista del Presidio No Dal Molin, che rosicchierebbe qualcosa sul versante sinistro dell’armata Variati. O quelle della neonata lista “Vi-

cenza Comune a 5 Stelle” degli Amici di Beppe Grillo (e Movimento Zero). Assieme a quella messa in piedi dal cane sciolto Claudio Cicero, l’arcipelago delle civiche non allineate potrebbe sparigliare le carte andando a pescare nell’estesa fascia dell’astensionismo (cioè facendo lievitare il numero di votanti). Dando così un po’ di problemi a chi parte secondo, cioè Variati.

Un suggerimento ad Achille “Obama” Variati: fra i primi atti della sua eventuale giunta, cancelli il posto di portavoce del sindaco. Sono 80 mila euro l’anno spendibili molto, molto meglio.

publiredazionale

REGISTRI CARICO SCARICO: CHIARIMENTI DALLA REGIONE A fronte del parere del Ministero dell’Ambiente del 13 febbraio

ai Registri non attivi ma già vidimati dall’Agenzia delle entrate,

con pagamento di un unico diritto di segreteria) per tutte le im-

2008, in attesa che le CCIAA del Veneto si pronuncino pare cer-

va detto che questi registri NON si possono presentare alla Ca-

prese per le quali vengono tenuti. La vidimazione dovrà essere

to ritenere che, i registri già in uso e non vidimati non potranno

mera di commercio per la vidimazione, in quanto già vidimati

effettuata alla Camera di commercio della provincia in cui hanno

più essere utilizzati dal 13 febbraio 2008, data di entrata in vigo-

da altro ente. Si ritiene poi che, ma al riguardo si attende una

sede le associazioni di categoria o loro società di servizio pres-

re del D.Lgs. 16/01/2008, n. 4. In tal caso le imprese dovranno

nota nazionale di Unioncamere e/o del Ministero dell’ambiente,

so cui verrà tenuto il registro medesimo. Quanto alla Bollatura,

annullare (barrando) le pagine bianche rimanenti sul registro

a conferma di questa interpretazione, che detti possono essere

si precisa che l’indicazione di cui alla nota di Unioncamere del

non vidimato ed adottare un nuovo registro di carico e scarico e

ancora utilizzati fino al loro esaurimento. La Camera di commer-

29/01/2008, n. 1467, che prevede che le Camere di commercio

farlo vidimare. La barratura delle pagine non numerate dovreb-

cio competente per la vidimazione dei “nuovi” registri di carico

non devono bollare i registri va intesa come esenzione dall’im-

be valere anche per i registri rilegati che non si utilizzano con

e scarico è quella della provincia in cui ha sede legale l’impresa

posta di bollo, come anche recentemente chiarito dall’Agenzia

sistemi informatici. Quanto all’uso dei Registri già vidimati dal-

o quella della provincia in cui è situata l’unità locale presso la

delle Entrate con la Risoluzione n. 159 dell’ 11.11.2005.

l’Agenzia delle entrate occorre operare un distinguo. I Registri

quale viene tenuto il registro di carico e scarico. Infatti i Registri

già vidimati dall’Agenzia delle entrate e già in uso alla data di

tenuti dalle associazioni di categoria o loro società di servizio

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entrata in vigore del D.Lgs. n. 4/08 sono da considerarsi validi e

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approfondimenti

1 MARZO 2008

L’ex sindaco di nuovo in corsa per palazzo Trissino: “Possiamo vincere”. E sul Dal Molin: “Ci sono i margini per dire no. Anche senza barricate”

Variati e la sfida (im)possibile DI LUCA MATTEAZZI Le primarie contro John Giuliari non saranno una formalità.

Il primo ad esserne convinto e a ribadirlo è proprio lui, che ripete più volte: “Non mi considerate già un candidato sindaco: l’appuntamento di domenica è importante”. Però, a meno di clamorose sorprese, è difficile non pensare ad Achille Variati come a colui che guiderà il centrosinistra nella corsa verso Palazzo Trissino. Difficile, quindi, non chiedergli cosa farebbe se dovesse essere lui il successore di Enrico Hullweck.

A partire da quella che è stata una delle questioni chiavi degli Achille Variati ha presentato la sua (ri)candidatura a Sindaco durante un happening a Monte Berico ultimi due anni di politica vicentina, il Dal Molin. cosa doveva fare il governo? Io candidarmi o no, non per capiLei è sempre stato contracredo però che ci siano dei mar- re cosa fosse meglio per me, ma rio alla nuova base: nel caso gini, ma ci vuole credibilità di per capire se potevo ancora esfosse eletto, cosa pensa di fronte ai cittadini, credibilità sere utile alla città. Quando ho fare? che chi ha operato nell’ombra e capito che in tanti guardavano a “Quello che abbiamo scritto e nel silenzio per anni, come l’at- me con la speranza di aprire una concordato. E cioè per prima tuale amministrazione, non può stagione nuova per la politica cosa pretendere quelle informacerto avere”. cittadina, ho deciso”. zioni che il governo non ha mai Ma, realisticamente, quali Non è che in realtà a Roma fornito: sui patti internazionali, possono essere gli strumen- non ci fosse posto? sui limiti, sulle ragioni di questo ti per dire di no: scendere in “No, la proposta di candidatura insediamento. Se c’è una ragiostrada davanti alle ruspe? non è una favola. Letta stesso mi ne di stato, questa deve essere “No, siamo chiari. Se sarò eletto, aveva indicato come riferimento ben chiara. Come seconda cosa, non sarò il sindaco che si mette per il collegio del Veneto 1, e lui ribadire la assoluta negatività davanti alle ruspe. Ma userò tut- per primo ha fatto fatica a capinei confronti di quel progetto ti gli strumenti messi a disposi- re le ragioni del mio preferire dal punto di vista urbanistico, zione dalla normativa e il peso Vicenza, perché sono estranee perché quella è un’area straordella rappresentanza popolare al solito modo di ragionare della dinaria su cui la città può diseper seguire il parere della città. politica”. gnare futuro. Infine, sentire il Con trasparenza, perché in que- Non teme l’effetto minestra parere della città: qualcuno ha sta questione il metodo è fonda- riscaldata? parlato di referendum, io non so mentale”.

“Il rischio c’è. Poi però penso ha se sarà possibile usare l’istituto Sempre sul Dal quello che ho fatto nel mio prereferendario, ma ci Molin: è plausi- cedente mandato: ho dato priosono tante forme di “Ci vuole bile l’ipotesi di rità assoluta alla sistemazione di consultazione”. un apparenta- strade e marciapiedi, alla manucredibilità Ad esempio? mento con una tenzione e al riuso dell’edilizia “Penso a quello che di fronte ai eventuale lista popolare, alla creazione delle foha fatto Venezia sul cittadini, no Dal Molin? gnature, perché il Bacchiglione caso Marghera con “Vedo che tengono non poteva essere il principale credibilità che delle consultazioni molto alla loro in- canale di scolo della città. Sono guidate dal comune. chi ha operato dipendenza, e io la stato il sindaco che si occupava I modi per sentire il nell’ombra per rispetto. Del resto, delle feste nei quartieri, perparere reale della anni non può loro sanno qual è ché in città non ci sia solo quecittà ci sono. E questata la mia posizio- sto maledetto silenzio. Vicenza certo avere” sto è utile per avviane, e che sono sem- sembra una città condannata al re poi un tavolo di pre stato lineare su silenzio, che si sta chiudendo: consultazione con il questo argomento”. invece bisogna creare molte più governo”.

Darebbe un posto in giunta occasioni per stare insieme, per Al di là delle intenzioni, ria Cinzia Bottene? fare musica, per ballare”. tiene ci siano i margini per “Piano. Bisogna arrivare a vin- Rivedremo il Villazza al Vilbloccare il progetto? cere prima di pensare alla giun- laggio del Sole?

“Finché non è costruito sì”. ta”.

Ad esempio. Ma pensiamo anche Quali? Perché si fa fatica a Lei ha rinunciato ad una al teatro, che dovrebbe essere capire come si possa fare candidatura considerata si- sfruttato il più possibile, essere marcia indietro adesso, cura al parlamento, prefe- aperto a tutti, non solo dalle cindopo aver avviato la bonifirendo la battaglia dall’esito que in poi. Vogliamo tenere Vica, dopo che c’è stato il banmolto incerto per la città. cenza così, con i ricordi e i simudo di gara...

Perché? lacri, oppure vogliamo renderla “Sul Dal Molin pesa il peccato “Io penso che la politica sia pas- viva. Dove sono i ristoranti, originario di una amministraziosione e servizio, non fare i propri dove sono le passeggiate serali, ne cittadina che ha detto subito interessi. Ho pensato a lungo se dove sono i luoghi per fare musì: di fronte a questa situazione,

sica? Poi, certo, Molin. Vicenza non può contici sono anche i nuare a vivere con le lacerazioni grandi progetti: degli ultimi mesi”. all’epoca ave- Questo cosa vuol dire? Far vamo fatto il accettare la base anche a piano del traffi- chi non la vuole? co e importanti “Vuol dire prima di tutto ascolpiani urbanisti- tare la volontà dei cittadini. E se ci. Io credo che questa sarà chiara, come io cresiano tutti di- do, fare in modo che la base non scorsi che vada- si faccia lì”. no ripresi, con Gli altri punti? qualche bruttu- “L’urbanistica, che deve essera in più come il re rivisto per creare un respiro nuovo tribuna- armonioso. Abbiamo la forle. Se questa è tuna che ci sono ancora delle minestra riscal- aree verdi, del non costruito, data...” delle aree da recuperare, come Il centrosini- la zona tra viale Milano e viale stra è unito a Torino”. livello locale, Ecco, per fare un esempio diviso a livel- concreto, con l’ex piruea lo nazionale: Ftv cosa fareste? non teme che “Deve essere rivisto, con un questa con- orientamento all’interesse della t r a d d i z i o n e città e non alla speculazione per possa inde- gli interessi di pochi. È giusto bolire la sua che si facciano affari, ma dentro campagna? Sarà costretto un quadro disegnato da chi non ad evitare argomenti che di- ha interessi né diretti né indiretvidono, ad esempio la Tav? ti. Da questo punto di vista pos“No. Credo nell’intelligenza dei so garantire che se sarò io ad escittadini, che non si limitano più sere eletto, sarò un amministraalle contrapposizioni ideologi- tore libero: non sono mai stato che tra destra e sinistra, ma che e non sarà mai sul libro paga di considerano soprattutto le per- qualcuno. E non ho la preoccusone. Quanto alla Tav, la nostra pazione di non dover disturbare posizione è già scritta nell’ac- qualcuno, perché non corro per cordo di governo. E c’è l’impe- fare il sindaco con l’obiettivo di gno a risolvere il nodo Vicenza usarlo poi come trampolino per nel rispetto della città: di certo fare dell’altro”. non possiamo accettare dei via- Il terzo punto? dotti che passino a dieci metri “I servizi. Vicenza era una città dall’abbazia di Sant’Agostino”. ricchissima di servizi, e dobbiaA Vicenza il centrodestra mo recuperare quella ricchezza. viene dato per sicuro vin- Ad esempio, per la prima infancente: lei ha detto di non zia, perché non prendiamo ispiessere un folle, e di fare una razione dagli asili di condomibattaglia per vincere. Che nio che funzionano tanto bene elementi concreti nei paesi del nord: ha per essere ote cioè una signora timista? Ha qualopportuna“Il centrodestra che, che sondaggio in mente seguita e forè talmente tasca? mata, si occupa dei “Il centrodestra è convinto figli delle famiglie talmente convin- di vincere di uno stesso palazto di vincere che zo? Lo stesso dicasi che si sono si sono comportaper la rete di soliti come abbiamo comportati darietà per anziani, visto negli ultimi come abbiamo per chi vuole tenere mesi, considerando visto negli in casa i genitori i cittadini come dei anche nella non auvassalli, dei servi, a ultimi mesi” tosufficienza, e che cui imporre decisioha bisogno solo di ni prese al buio. È un piccolo aiuto la stessa sicurezza che aveva la che oggi manca del tutto”. democrazia cristiana, e sappia- Sì, ma per questi progetti il mo tutti come è finita. Quanto ai problema è sempre quello sondaggi, è uno strumento che delle risorse. abbiamo usato, e quello che ci “Trovare le risorse è un probledicono è che a Vicenza la partita ma di scelte. E poi risorse ce è aperta, e io intendo giocarme- ne sono: pensiamo ai fondi eula”. ropei. In questi anni a Vicenza Secondo lei, quale sono le non è arrivato nulla, ma queste tre questioni più urgenti da opportunità vanno sfruttate affrontare in città? E cosa molto di più. Il prossimo sinintende fare al riguardo, daco di Vicenza dovrà essere concretamente? molto più conosciuto, a Venezia “La prima è sicuramente la riap- come a Roma o a Bruxelles”. pacificazione sul tema del Dal

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approfondimenti

Lo sfidante di Variati si muove secondo logiche bipartisan. Con una linea ferma nei principi. Ma morbida nell’azione quotidiana

Giuliari il buono, un moderato quasi equidistante DI GIULIO TODESCAN C’è una canzone degli Skiantos che fa più o meno così: “Forse mi volevi più cattivo/ più deciso e più aggressivo/ ma oggi ho trovato il giusto tono / Sono Buono Sono Buono”. Ecco, l’aggettivo che meglio descrive Giovanni “John” Giuliari è proprio questo: buono.

Il dialogo, la collaborazione fra maggioranza e opposizione, la pace – Giuliari è stato obiettore di coscienza al servizio militare – sono i suoi cavalli di battaglia fin dal 2003, quando si presentò alle elezioni comunali a capo della lista civica Vicenza Capoluogo, la vera sorpresa di quella tornata elettorale. Prese 4700 voti, pari al 7,7 percento.

Le malelingue sostengono che i cattolico-moderati di ViCap siano una costola scissionista della Margherita, rea di non aver puntato su di lui come candidato sindaco del centrosinistra. In ogni caso, il suo bel gruzzoletto confluì sul prescelto Vincenzo Riboni, impietosamente affondato dall’Hüllweck II. Ora, dopo cinque anni, John è di nuovo in lizza: ironia della sorte, è riuscito ad ottenere le primarie - che non gli furono concesse nel 2003 - proprio nel momento in cui il Pd ha schierato un pezzo da novanta come Achille Variati. E nel momento in cui il partito veltroniano ha sposato in pieno la vena antiideologica e dialogante di cui

Dopo l’exploit del 2003, Giovanni Giuliari torna in pista

John è sostenitore da tempi non sospetti. Sana ricerca di visibilità per chi ci tiene a marcare una differenza “civica” coi partiti, a cui comunque non ha mai fatto mancare il proprio sostegno.

A chi fa osservare come l’incisività politica del gruppo di ViCap non sia stata proprio proprio quella di un bulldozer, il consigliere Stefano Soprana indica alcuni successi degli ultimi cinque anni: «Nostra è l’unica proposta di minoranza passata in consiglio, la delibera di indirizzo sulle soste, con i centrobus gratuiti». Delibera, però,

mai applicata. «Abbiamo a volte appoggiato alcune proposte sensate della maggioranza, cercando di migliorarle – prosegue Soprana – Come sugli Rsa 4, il cambio di destinazione d’uso delle aree agricole: il centrosinistra ha votato contro, mentre noi abbiamo fatto passare un emendamento che prevedeva almeno delle regole, ovvero quote di piste ciclabili e di verde pubblico nei nuovi insediamenti su quelle aree». Altro tema bipartisan, quello dell’aeroporto, dove ViCap propone da anni di insediare un centro della Protezione Civile, ben pri-

ma che si sapesse dei progetti tare l’equidistanza: «Non mi Setaf per una Ederle 2. sono finora per niente appas«Il momento più coinvolgente sionato alla vicenda Dal Modella passata legislatura – ri- lin perché non sono riuscito a corda Giuliari – è stato il con- sposare nessuna delle due parti siglio comunale sul Dal Molin». in polemica. Lasciar costruire Lui votò convintamente no. basi militari, senza avvertire Eppure continuava ad essere il peso di contribuire alla logibuono: «Speravo che qualche ca della deterrenza, mi sembra consigliere della maggioran- poco responsabile. Contrastare za scegliesse il bene della città una decisione altrui mettendo piuttosto che sottostare alla lo- assieme argomenti diversissigica partitocratica». Molti vi- mi e relativi a piani di lettura centini ricorderanno il 25 apri- diversi, manifestando assieme le del 2007, quando Giuliari fu a persone che sento del tutto dicosì buono da parlare dal palco verse da me, non mi attira». In di piazza dei Signori, a nome un documento del 2006 la lista di una maggioranza di cui non civica auspicava una politica faceva parte, e che militare comune quella data avrebdell’Europa, suborbe volentieri fatto a Non mi sono dinando la decisiomeno di celebrare. ne sul Dal Molin a per niente Quella volta salvò questa nuova polila faccia alla città: appassionato tica: «La comuniebbe il coraggio alla vicenda tà americana non di citare Don Mi- Dal Molin deve pertanto vivelani e Martin Lu- perché non re con disagio quether King, e di dire sono riuscito sta ampia volontà esplicitamente al dei vicentini di non a sposare governo di venire a volere la nuova Vicenza per ripen- nessuna delle base militare al Dal sare la costruzione due parti Molin. C’è bisogno della base ameridi una rinnovata cana. partnership euroIl no di Vicenza Capoluogo al americana fondata su valori Dal Molin è stato sempre netto condivisi, ma anche rispettosa (ma senza avere rapporti coi dei nostri diversi stili e modi comitati, col movimento, coi di fare politica estera». Non la cortei). In un recente editoriale cosa più facile da fare, quando sul principale quotidiano citta- nello studio ovale siede Bush Jr. dino Giuliari ha così riassunto E soprattutto quando a parlare la propria posizione, mettendo è un semplice consigliere comudei paletti così stretti da rasen- nale di minoranza di Vicenza.

Asproso: “Franzina poteva essere l’uomo giusto”. Rolando: “Occasione persa per bilanciare il Pd”

Sinistra Arcobaleno senza candidato: “Variati è ok” La Sinistra-L’Arcobaleno è l’alleanza elettorale di Rifondazione Comunista, Sinistra Democratica (Sd, gli ex ds più a sinistra), Verdi e Comunisti Italiani. Alle elezioni politiche corrono con Fausto Bertinotti come candidato premier.

A Vicenza, invece, il cartello che rimane a presidiare il territorio ideale e politico della sinistra ha proprio nelle sue frange comuniste la fronda interna. Rifondazione e Comunisti Italiani andranno alle urne col proprio simbolo. Non solo: ma non credendo minimamente nelle (invero poco sostanziali) forme di partecipazione diretta come le primarie, non saranno neppure presenti alle primarie di domenica 1 marzo. E fin qui non è neanche tanto strano. Le federazioni locali dei due partiti con la falce e martello sono notoriamente all’opposizione interna. Insomma non gradiscono neppure l’intruppamento con Verdi e ex diessini. “Spero che questo non si traduca in una separazione, con noi e Verdi da una parte e loro dal-

l’altra”, è l’augurio di Giovanni Rolando, capogruppo Sd in consiglio comunale. Il regolamento, infatti, dice che il simbolo unitario si può mantenere a patto che vi aderiscano localmente almeno 3 dei 4 soggetti fondatori. “Sulle primarie, in ogni caso, Prc e PdCi non ci hanno creato problemi: non rientrano nella loro concezione politica, essendo legati alla mediazione di partito”, sottolinea Ciro Asproso, segretario cittadino dei Verdi.

Quello che invece suona davvero strano è che alle primarie non ci sia un candidato di questi ultimi, che tra l’altro nel capoluogo hanno un peso politico non residuale.

O Rolando o Asproso : questa la coppia di nomi fra cui scegliere.

Entrambi rispediscono al mittente il sospetto di personalismi, e (anche se un po’ a fatica) spiegano il motivo della clamorosa assenza: ragioni di bandiera. “Per la prima volta, ripeto per la prima volta si vota il candidato sindaco

del centrosinistra unito. E’ un’occasione storica. E noi ci siamo battuti per favorire la maggior partecipazione possibile. Per noi è stata persa una grande chance: un candidato della sinistra che faccia da contrappeso al Pd”, si rammarica Rolando. Che è molto deluso: “Mi dispiace che la si sia persa per motivi di bandierine”.

Concorda Asproso: “Non si è trovata la sintesi fra Verdi e Sd”. Oddio, la sintesi. Cioè? “Banalmente, un partito non accettava che fosse l’altro a esprimere il candidato comune. Ci voleva una figura terza.

Mi è dispiaciuto, ad esempio, per Emilio Franzina. Aveva tutti i titoli. Ma l’essere uscito dal gruppo di Rifondazione lo ha privato dello sponsor”.

Alla fine, insomma, gran parte dei voti dell’ala sinistra dell’opposizione si convoglierà sul favorito Variati. Che, come dice Asproso, “sul no al Dal Molin certamente mi rappresenta di più di Giuliari,

perché si è esposto molto di più, venendo ai cortei e rischiando la rotta di collisione col suo partito.

Giuliari non dico che sia stato ambiguo, ma certamente meno esposto sì”. Rolando rimanda al nero su bianco: “Per me fanno fede quelle 10 righe sottoscritte da tutti nel progetto uscito da ImmaginateVi, in cui si ribadisce la netta contrarietà alla base Usa. E che impegna la futura maggioranza di centrosinistra a smentire con un voto in consiglio l’ordine del giorno favorevole risalente al 2006, e a favorire una consultazione popolare”. Che non necessariamente sarebbe un referendum, per il quale fanno da impedimento i paletti di legittimità posti dai saggi comunali. Magari un sondaggio pubblico con gazebo, dal grande valore simbolico ma dal nullo effetto istituzionale.

Entrambi d’accordo sulla “vera jattura per il centrosinistra in queste comunali”, come la chia-

ma Asproso: la concomitanza di politiche e amministrative. “La polarizzazione sul nazionale non fa emergere i temi locali, e questo oggettivamente non ci favorisce”, precisa Rolando. Meno timori, invece, per una lista No Dal Molin: “Ecco, qui invece l’election day ci premia: con le politiche si mobilitano gli zoccoli duri dell’elettorato dei partiti”, spiega Asproso. Sulla questione Dal Molin, comunque, Variati è una garanzia: “La sua posizione è sempre stata netta, chiara, definita. Questo ce lo fa apprezzare”, dice Rolando. Un democristiano doc come Variati alfiere della sinistra che ancora ha l’orgoglio di chiamarsi tale. Un appoggio che potrebbe anche rivelarsi un boomerang, nella ultramoderata Vicenza (che nel 1998 vide cadere la giunta Quaresimin, è bene ricordarlo, per la defezione dei suoi supporter più a sinistra).

A.M.

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speciale L’analisi. Dal 2001 ad oggi, in città l’elettorato di centrodestra dimostra una stabilità eccezionale. Ma la vittoria del Pdl non è del tutto scontata

Politiche e comunali a confronto cosa aspettarsi dal 13 aprile DI GIULIANO ZOSO Tutti pazzi per i sondaggi Infuriano i sondaggi. Sotto banco.

Ogni partito ha i suoi e li tiene religiosamente per sé. I sondaggisti fanno affari d’oro e i politici pensano di sapere come andranno le cose e si muovono di conseguenza.

Qualche volta le loro scelte e i loro atteggiamenti risultano incomprensibili: non allarmatevi, sono i sondaggi. E’ il loro effetto.

Ormai in politica non si fa nulla senza i sondaggi. Ai bei tempi il coniglio mannaro, alias Arnaldo Forlani, soleva dire che lui, per capire come sarebbero andate le cose, aveva un metodo infallibile: saliva da due vecchi sindaci di montagna delle sue Marche e quelli, come antiche Sibille, davano il responso. E la fine del voto e la proclamazione normalmente ci azzeccavano. Così dei risultati. quella volta, nel 1983, quando De Mita credeva di poter stravinceMeglio guardare le passate re, perché aveva convinto i poteri elezioni forti, i grandi giornali erano tutti Tutta questa premessa per arrivare con lui, persino Eugenio Scalfari a una conclusione. Io mi fido di più diceva bene della Dc, Forlani salì dei dati delle ultime elezioni omoe i due sindaci fecero una smorfia. genee e paragonabili, lette alla luce Prendemmo una legnata storica. dei fattori di novità. E questa volta Perdemmo più del 5% dei voti. E siamo davvero favoriti. si consolidò la fama: Scalfari porta Due anni fa abbiamo avuto le posfiga a chi sostiene. Alla larga!!! litiche. Ora c’è l’elecGli italiani sono uno tion-day. A Vicenza degli elettorati più staGli italiani città si vota lo stesso bili e consuetudinari sono uno degli giorno per le politiche d’Europa. Diventano e le amministrative. mobilissimi quando elettorati L’effetto di trascinasono intervistati dai più stabili e mento delle politiche sondaggisti. L’italiano consuetudisulle amministrative dichiara più volentieri nari d’Europa. è assicurato, anche quello che vorrebbe Diventano se turbato da due fatche votassero gli altri mobilissimi tori: il nome del sinche quello che lui ha daco che compare e davvero intenzione quando sono campeggia sulla schedi votare. E poi, gli invervistati da per le comunali, e italiani più le elezioni la possibilità di voto disgiunto. Uno sono lontane e più sono mobili, più può votare per il suo partito, metsono vicine e più tornano all’ovile. tendosi a posto con la coscienza, e Inoltre, dove la mettete la goduria scegliere il sindaco dell’altro schiedi prendere per i fondelli il malcaramento perché gli è più simpatico. pitato sondaggista? Che osa ficcare Senza rendersi conto che, alla fine, il naso nelle vostre intenzioni di a prevalere è il voto per il sindaco. voto? E infatti, gli italiani barano persino negli exit poll. Ne sa qualI candidati cosa Gianfranco Fini, che adesso Analizziamo ora la situazione cantituba e non si pronuncia neanche didati. Finora (mercoledì, quando di fronte ai dati ufficiali del Vimiscrivo) di certo ne abbiamo solo nale! Le uniche previsioni che reguno, Claudio Cicero, mister rotagono sono quelle che nascono da toria. L’idolo degli automobilisti, ben strutturate proiezioni di voto. un po’ anche dei ciclisti. I pedoni Ma hanno un difetto: sono operatendono a odiarlo, ma sono pochi e tive, ovviamente, solo dopo il voto, disorganizzati. e servono essenzialmente per le Cicero è un rompino, su questo trasmissioni televisive no-stop che non vi sono dubbi, ma è estroverdevono intrattenere il pubblico tra

no non sarà ancora maggiore?

Su Variati pesano alcuni fatti: il disastroso bilancio della sua precedente esperienza e la facile accusa di essere una minestra riscaldata. I suoi amici mi fanno notare: a sua discolpa, la circostanza di aver fatto il Sindaco nel bel mezzo delle turbolenze di Mani Pulite; a suo merito, il fatto che, durante la sua gestione, AIM non fu depredata dal Comune per far quadrare il bilancio, come avveniva prima e come avvenne vieppiù dopo, in sommo grado con le Amministrazioni Hüllweck.

Ammetto. Ma non posso dimenticare quel suo ritorno in macchina da Roma con i simpatici manigoldi da cui partì una delle più pure operazioni di trasformismo viste dalla nostra Città. Politica politicante e della peggiore specie.

Variati è un abile politico. Ha una rete di solidarietà vasta e diffusa. È un mago delle preferenze individuali. Ne sa qualcosa Claudio Rizzato che, tre anni fa, uscì stritolato dall’abbraccio mortale dell’”amico” Achille. In più conosce bene la città e i suoi problemi. Se fosse stato un po’ più prudente sul Dal Molin, avrebbe fatto un importante investimento.

Il centrodestra non ha ancora ufficializzato il suo candidato. E già la cosa comincia a puzzare. Si fa un gran parlare dell’europarlamentare Lia Sartori. Oltre a lei, il vuoto e il litigio. Un partito inesistente e un

sindaco narcisista non hanno fatto crescere alcun possibile candidato alternativo.

Pregi e difetti della Sartori. E’ una donna dalle indubbie qualità e di grande esperienza. Vicenza avrebbe finalmente un sindaco “politico”, ben ammanicato con le istanze sovraccomunali, regionali e statali.

Proveniente e organica a quello che sarà il maggior partito italiano. Il suo strettissimo legame con Galan, poi, il Governatore che tale resterà, potrà essere di grande utilità per risolvere i problemi della Città.

Queste le luci. Vediamo le ombre: non è vicentina. Il suo trasferimento in Città è recente ed è passato quasi inosservato. Il suo carattere introverso e scontroso le ha impedito di inserirsi e di farsi conoscere.

Inoltre, di primo acchito, non risulta simpatica. Il Giornale di Vicenza, poi, da mesi le costruisce intorno una nomea da “dark lady” con un’ ostinazione che non avrebbe avuto neanche un giornale di estrema sinistra. Arrivando persino a pubblicarne la foto, in un contesto denigratorio, senza neppure metterne il nome.

I candidati sono questi tre. Dei Giometto vari non val la pena di parlare. La signora Dal Lago, come a ogni elezioni che si profili, ha preparato liste, ha confezionato progetti, immaginato logo e slogan, ha illuso persone, si è fatta appoggiare da interessati sostenitori, finché,

so e fantasioso, per giunta gran lavoratore, presente per le strade.

Non gira rasente il muro, occhi bassi, nessun saluto, come faceva il sindaco muratore. E’ uno che va a salutare anche i turisti canadesi. Il tipo, insomma, che piace alla gente. Avesse alle spalle una coalizione forte, sarebbe da puntare su di lui.

E la città potrebbe risarcirlo di tutte le angherie e i soprusi di cui lo ha fatto segno Hüllweck, dopo averlo sfruttato per anni.

Ho un solo dubbio e un sospetto: chi gli finanzia la campagna elettorale. Non vorrei che fosse qualche guastatore scelto, deciso a demolire non avendo potuto costruire. E Elezioni politiche 2006 voti % non ho in mente Votanti 74.436 il calcestruzzo.

73.161 C’è poi Achille Voti validi Variati, sicuro vincitore delDifferenza in voti tra l’inutile rituale Destra 38.588 52,744 destra e sinistra 5.702 delle primarie, Sinistra 32.886 44,950 il nuovo gioco 1.687 2,306 di società cui il Altri Pd sembra par- Elezioni politiche 2001 ticolarmente 77.644 affezionato. Si è Votanti offerto alla città Voti validi 74.119 dal piazzale della Vittoria e la Differenza in voti tra cosa mi ha fatto 7.589 Destra 39.937 53,882 destra e sinistra un po’ ridere. Lo 32.348 43,643 ha fatto perché Sinistra lì si tolse la fa- Altri 1.822 2,458 scia di sindaco.

Elezioni comunali 2003 Lì, nello stesso 32.977 52,857 posto, ideal- Hüllweck più Stefani mente se l’è ri- Casa della Libertà 27.691 53,720 messa. Incauto.

La differenza di voti è dovuta al fatto che alle Comunali è ammesso il voto disgiunto e può essere E se poi non ci votato solo il candidato sindaco e non i partiti d’appoggio riesce? Lo scor-

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speciale

litiche che, pur essendo in qualche trovata la sua personalissima sodmodo collocate, hanno un elettodisfazione, ha, come ogni volta, rato meno schierato. piantato tutti in asso.

Devo dire che anche Sicché il suo magquesti partiti sono pogiordomo è ora in liticamente più vicini gramaglie e medita di Nel vicentino ritirarsi a vita privata. l’elettorato di al centrodestra che Mai troppo presto! centrodestra al centrosinistra, ma ha dimostrato la loro scarsa caratconsiglia I dati una stabilità terizzazione di non inquadrarli Vediamo ora i numeri. I vicentini amano assolutamente in uno schieramento preciso. cambiare partito, straordinaria Come si può notare, specie a destra, ma i voti e le percentuali schieramento no. Ascambiano di pochissisolutamente no. Vemo. L’elettorato è decisamente stadiamo la tabella. Ho messo in fila le bile. Allora ho voluto confrontare i due votazioni omogenee, politiche dati con le Comunali del 2003, avdel 2001 e politiche del 2006. Nelle venute due anni dopo le politiche, prime, a livello nazionale, ha vinto un anno prima delle Europee, due a man bassa Berlusconi; nelle seanni prima delle Regionali. I votanconde ha vinto, pur di strettissima ti sono molti di meno, perché non misura, Prodi. Ebbene, i Vicentini vi è il traino delle elezioni politiche non hanno fatto una piega. generali e della mobilitazione che Ho messo insieme tutti i partiti esse comportano, ma le percentuali collocabili a destra o percepiti dalnon cambiano. l’elettorato come espressioni politiHo preso in esame solo voti e perche sul versante del centro-destra e centuali del centrodestra, lo schiela stessa cosa ho fatto con i partiti ramento maggioritario. E’ assolutaa sinistra. Ho poi estratto forze pomente straordinaria la stabilità dell’elettorato.

Osserviamo adesso tutte e quattro le percentuali che riguardano il centrodestra. Esse, dal 2001 al 2006 passando per il 2003, voti ai candidati sindaci e ai partiti, oscillano da un massimo del 53,882 a un minimo del 52,720.

Un lasco irrisorio dell’1, 162. Incredibile!

Cosa concludere Cosa concludere? Che, sulla carta, la destra ha già vinto. In condizioni di normalità, con tutte le grandi forze del centrodestra alleate e un candidato accettabile,

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non c’è storia. Il centrodestra vince al primo turno.

Qui cominciano i distinguo. In primis c’è la candidatura Cicero, che porterà via sicuramente voti al centrodestra e in modo particolare ad Alleanza Nazionale, la quale, per altro, essendosi dileguata dentro il Partito delle Libertà, non subirà contraccolpi.

Il Pdl perderà voti: non si è mai vista l’unione di due partiti prendere più voti dei due partiti separati. Sarebbe la prima volta. Devo anche dire che, mentre il Pd appare ormai un partito e non più Con l’election day si farà sentire l’effetto traino delle politiche la sommatoria di Ds e sue azioni, stiano in quelle del suo di sicurezza è sugli 8.000) di quelli Margherita, l’inconsulto protagocompetitore. Sono le caratterististabili del centrosinistra, voti della nismo di Fini sottolinea ogni giorche e gli eventuali errori del candiVicenza moderata, voti essenzialno che siamo ancora culturalmente dato del centrodestra che possono mente di destra, voti che naturalassai lontani dall’auspicato partito lanciare Variati, assai più di quello mente vanno a finire sul candidato unico. che lui stesso deciderà e farà. di centrodestra. In questa impresa, La Lega intercetterà gran parte dei difficilissima, egli ha due vantaggi voti in uscita dal PdL e questo proE da ultimo e due svantaggi. E’ vicentino ed è curerà non pochi fastidi a BerluscoUn’ultima considerazione. C’era conosciuto. Gli svantaggi, però, ni e al Sindaco di Vicenza. chi, fino a poco tempo fa, propohanno valenza politica superiore.

Tornando a Cicero, quale che sia neva un accordo tra Lega e PartiE’ alleato con l’estrema sinistra e l’esito, esso dovrà per forza di cose to Democratico, mediato da una ha assunto sul Dal Molin posizioallearsi al secondo turno con la delista civica. Ebbene, ni esagerate, qualche stra, sempre che la destra non sia considerando la forvolta incomprensibildi suo così forte da poterne fare a za che avrà la Lega e mente estremistiche. meno. In ogni caso Cicero, se è una le difficoltà del PdL, Egli rifà a Vicenza Per vincere, seccatura al primo turno, può rivesono convinto che l’esperienza che è fallarsi provvidenziale al ballottaggio.

Variati deve tale progetto sarebbe lita a Roma. Si colloca Il candidato della destra, per altro, in una posizione che dar suoi 7mila stato vincente. a prescindere dagli umori romani, Per nostra fortuna il suo capo partito, voti in più di dovrà fare il possibile per imbarcaVeltroni, ha delibera- quelli raccolti e per il bene della re nell’alleanza quel che resta delCittà quel progetto tamente sconfessato. di solito dal l’Udc. E’ un prodiano nel- centrosinistra è naufragato. Qualche volta, occorre l’era veltroniana.

Nessuna possibilità riconoscerlo, anche Gli svantaggi annullaper Variati? gli egoismi personano pertanto i vantagNessuna possibilità, allora, per li possono essere utili a sventare gi. Mi pare quindi di poter dire che Variati? Variati deve far suoi da mali maggiori. le chance di Variati, più che nelle 5.000 a 7.000 voti in più (il livello

Fatti, personaggi e vita vicentina CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE PER LA PROPAGANDA ELETTORALE In ottemperanza alle disposizioni di attuazione previste nella Delibera n. 29/06/CSP relativa alle disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alla campagna per le ELEZIONI POLITICHE E AMMINISTRATIVE VENETO E FRIULI VENEZIA GIULIA 13/14 APRILE 2008, EDIZIONI LOCALI Srl per le proprie testate settimanali porta a conoscenza degli utenti il seguente Codice di Autoregolamentazione: 1) L’Editrice raccoglierà inserzioni elettorali da pubblicare sulle proprie testate settimanali secondo le regole tutte sottoindicate.

2) Tutte le iscrizioni dovranno recare la seguente dicitura “PROPAGANDA ELETTORALE” e l’indicazione del Soggetto Politico Committente.

3) Sono vietate forme di messaggio politico elettorale diverse da quelle elencate al comma 2 dell’articolo 7 della Legge del 22 febbraio 2000, n°28. In particolare, sono ammesse soltanto le seguenti forme di messaggio politico elettorale: a) annunci di dibattiti, tavole rotonde, conferenze e discorsi; b) pubblicazioni destinate alla presentazione di program-

mi, delle liste, dei gruppi di candidati e dei candidati; c) pubblicazioni di confronto fra candidati; Non saranno accettate inserzioni di propaganda elettorale pure e semplici e cioè le pubblicazioni di slogan positivi o negativi, di foto o disegni, di inviti al voto non accompagnati da adeguata, ancorché succinta, presentazione politica dei candidati e /o di linee ovvero da una critica motivata nei confronti dei competitori. Per tali inserzioni vi è un espresso divieto legislativo (art.2 legge 515/93, art.6 regolamento 26.1.94).

La richiesta di inserzione elettorale dovrà essere fatta presso i nostri uffici situati in via Nizza 8 - Verona (Tel. 0458015855 - Fax 0458041460 - E-mail simonato@ edizionilocali.it) presso i quali è disponibile un documento analitico consultabile su richiesta riportante i criteri di autoregolamentazione qui indicati.

4) Le inserzioni elettorali ed i relativi materiali dovranno pervenire almeno due giorni non festivi prima delle data di stampa utili sui nostri settimanali di seguito riportate: sabato 15 marzo 2008, sabato 22 marzo 2008, sabato 29 marzo 2008, sabato 05 aprile 2008, venerdì 11 aprile 2008.

5) Le tariffe dei formati previsti saranno le seguenti: (oltre IVA 4 %): 1 Pagina intera (260 X 380 mm) a COLORI Euro 750,00; 1 Pagina intera (260 X 380 mm) in B/N Euro 600,00; 1/2 pagina a COLORI (260 X 180 mm) Euro 450,00; 1/2 pagina in B/N (260 X 180 mm) Euro 350,00; 1/4 di pagina in B/N (154 X 180 mm) Euro 250,00 Sarà praticato uno sconto del 20% per un numero di almeno 2 uscite. Il pagamento dovrà essere effettuato in contanti e contestualmente alla prenotazione. Il mancato adempimento comporterà automaticamente la mancata accettazione di pubblicazione.

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Pubblicherà le domande pervenute secondo un rigoroso ordine temporale, nel senso che esaudirà le stesse secondo la data in cui sono state effettuate. Qualora le richieste fossero giunte in pari data provvederà alla pubblicazione dando priorità a quelle che saranno giunte cronologicamente prime.

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La fattura andrà emessa a : a) Segretari amministrativi o delegati responsabili della propaganda; b) Candidati o loro mandatari; c) Organizzazione/associazione di categoria ecc., per la fattispecie al precedente punto ripartendo spazi ed importo fattura fra tutti i candidati o partiti pubblicizzati; (come da art. 3, comma 3 e legge 10.12.1993 N°515).

L’Editore dovrà rifiutare richieste di propaganda elettorale da parte di Enti della Pubblica amministrazione (come da art. 54 legge 10.12.1993 N°515).

EDIZIONI LOCALI SRL

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1 MARZO 2008

fatti&notizie

La prostituzione torna nelle case. Aperte ai clienti che usano internet per contattare le escort

Squillo di strada? Un ricordo Ora il sesso si compra on line DI ALESSIO MANNINO

basti pensare alla statale da Ponte Alto a Montecchio Maggiore). Sesso a pagamento in comodi appartamenti: la senatrice (socialista, non democristiana) Merlin, dopo cinquant’anni di legge contro la “tolleranza”, ha perso.

Le case chiuse sono di nuovo aperte. Potenza di internet, che oltre a far circolare informazione e a far socializ- La nuova frontiera zare persone E’ il fenomeno, dilagante da un capo all’altro del glo- e sommerso, delle escort bo, facilita anche il mestie- (“accompagnatrici”). Se dire più antico del mondo. La gitate questa parola in un prostituzione, al contrario motore di ricerca, scopriredi ciò che comunemente te una serie interminabile di si crede, non è siti e pagine perreato (lo è sfrutsonali di donne, tarla, e semmai uomini e tranevadere il fisco La senatrice sessuali che pubper l’introito da Merlin, dopo blicizzano le procoito). Farlo nel- cinquant’anni prie ‘offerte’ con la propria abitagrande dovizia di di legge zione, o in alberparticolari, sengo, o in apposite contro la za lasciare nulla alcove, è ormai “tolleranza”, alla fantasia. La pratica diffusa. ha perso maggior parte di Che grazie alla loro compra degli rete web e ai suoi spazi in portali mille siti, tutti completi di elenrigorosamente alla luce del co per città, forum, chat, e sole, prospera alla faccia di persino recensioni. Oltre chi si straccia le vesti per la a un album fotografico più prostituzione che deturpa o meno ritoccato (in genechilometri e chilometri di re viene oscurato il viso), strade italiane (e vicentine: l’“accompagnatrice” si de-

Il mercato del sesso ha trovato nel web un nuovo, potentissimo strumento di diffusione

I siti di escort, cataloghi ammiccanti per i desideri di uomini (e pure donne)

scrive minuziosamente, spiega in dettaglio la quantità e la qualità del “servizio”, fornisce orari, indirizzo di posta elettronica, numero di cellulare, e precisa il tariffario. In più i clienti, registrandosi regolarmente ai siti e proteggendosi con un “nickname” (il nomignolo scelto per comparire sul web), possono “recensirla”, raccontando data, luogo e tutti i particolari dell’esperienza. Innescando un passaparola on line per segnalare le migliori e le peggiori, che nei forum si allarga anche a club privè e a tutti i possibili “incontri”. Tutto libero, tutto visibile e senza filtri, tutto comodamente a portata di click e di telefonino. Gli errabondi notturni che vagano sui cigli della strada o sono disinformati, o sono rimasti all’età della pietra.

Libero mercato Nei portali, come escortforum.it, c’è un vero e proprio mercato on line. C’è un menù a tendina dove si può cliccare su “Vicenza” e scoprire chi si offre nella città con più lap dance di tutta Italia. Sissy, Lucrezia, Nadia, Bernarda, Elena, Federica, Azzurra: munite di biografia (completa di peso, altezza, seno vita anca, se fuma o no, lingue parlate, persino la taglia del vestito) e di dettagli sui “servizi” proposti, si mostrano in lingerie o come mamma le ha fatte, dettando le condizioni dell’“affare” e specificando i giorni di lavoro e il prezzario a tempo o a prestazione.

Le auto-presentazioni vanno dalla telegrafica “sono bellissima, vieni a scoprirmi” alla classica “sensuale provocante di gran classe” all’ammiccante “complice

in ogni tuo desiderio”, fino a promesse non riproducibili ma sicuramente convincenti.

il tramonto. Mi piace rendere intenso e particolare ogni momento” (non avevamo dubbi). Rebeca invece fa i “massaggi alle essenze balinesi” (eh, se non ci sono le essenze balinesi…).

La lussuosa (e lussuriosa) Elena, evidentemente preferendo una clientela facoltosa, si domanda qual è “il sogno erotico in assoluto?”, e si risponde “passare momenti indimenticabili nella mia limousine”. Con o senza autista Ambrogio incorporato? E infine c’è chi, come Elenoire, ha persino una pagina Myspace, in cui si definisce “psicosessuologa” (sic).

Facciamoci una risata Spassosi al limite dell’incredibile sono i commenti dei clienti. A volte narratori puntigliosissimi e vanagloriosi, che si divertono a descrivere in ogni minima parte i rapporti consumati con le geishe del web come fossero gesta epiche o racconti di alta letteratura erotica. Senza omettere riflessioni e particolari di pura innocenza maschile, fra l’ingenuo, il comico e lo sporcaccione. Non possiamo qui pubblicare certune approfondite disamine con- Leggi inutili tenute nelle recensioni, ma Per contattarle basta telefovi basti sapere che gli affe- nare o, per alcune, inviare zionati di questo casalingo un’email. Con questo tipo giro della trasgressione si “elettronico” di prostituziosbilanciano in inappellabili ne può solo la polizia postasentenze come “Lei è la mi- le. Che non fa nulla, appunto gliore escort sperimentata perché, come già detto, venin vita dal vostro... . Sissy dere il proprio corpo non è non le allaccia nemmeno perseguibile. Quando la pole scarpe”, o in citazioni da lizia fa i blitz scovando deciCalifano come “La quadra- ne di squillo stipate in palaztura del cerchio. Tutto il zine insospettabili (come di resto è noia”, o recente capitato in sbrodolamenti a Vicenza in più da pagatori infa- Spassosi al d’una occasione), tuati come “Vo- limite dell’inè perché si tratglio dirti che per credibile sono ta di immigrate me sei la n° 1 in clandestine, mii commenti assoluto. E’ bello norenni o sfrute piacevole stare dei clienti, a tate. Ma nel cincon te anche solo volte narratori quantenario della a parlare” (sì, puntigliosislegge contro la come no). case di tolleranza simi e La maggior parte vanagloriosi firmata dalla sedelle/degli escort natrice socialista ha un sito persopadovana Lina nale. Dove parlano di sé con Merlin, l’interrogativo di toni da curriculum, a metà sempre resta lo stesso: non è fra un depliant turistico e che fino a quando esisteranun temino di scuola media. no clienti, la prostituzione Sentite Eva: “Sono avven- troverà sempre nuove forme turosa e mi piace scoprire che la faranno proliferare in nuovi paesi e culture, sono barba a leggi, ordinanze e romantica e adoro guardare facili moralismi?

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fatti&notizie

Miele, frutta, verdura, carne e formaggi: sono sempre di più i vicentini che scelgono di acquistare direttamente dal produttore Per risparmiare, e per ritrovare prodotti genuini

Quelli che la spesa la fanno in fattoria Le confezioni con la carne sono allineate sul bancone, a pochi passi dalla stalla in cui crescono vitelli e giumente. Fuori, i pascoli ancora mezzo innevati dell’Altopiano. A una ventina di chilometri di distanza, e mille metri più in basso, appena fuori Marano, stessa scena, o quasi, con i formaggi appena fatti esposti nello spaccio aziendale accanto alla zona in cui sgambettano i capretti.

E un po’ ovunque, in giro per la provincia, si moltiplicano le aziende agricole che scelgono di vendere direttamente i loro prodotti: dalla campagna alla tavola, dal contadino al consumatore, senza il filtro di grossisti, negozianti, supermercati.

In tempi di continui allarmi per il caro prezzi, la scelta dell’acquisto diretto sta guadagnando spazio. “È un mercato che si sta allargando – conferma Diego Meggiolaro, presidente provinciale della Coldiretti -. Si stanno inaugurando nuovi distributori automatici di latte, c’è chi vende carne dei propri allevamenti, e anche nel settore della frutta e della verdura si stanno consolidando esperimenti in questa direzione.

Per non parlare poi degli insaccati, delle marmellate, delle confezioni sott’olio, del vino”.

I dati nazionali parlando di una crescita a due cifre, e indicano che tre italiani su quattro hanno fatto, almeno una volta, un acquisto diretta-

mente dal produttore. In internet si moltiplicano siti e portali, e in alcune regioni, Toscana in testa, è ormai un vero e proprio boom: per il vino si va in cantina, per l’olio al frantoio, per la verdura al casale dietro la collina.

Da noi le dimensioni sono ancora contenute, ma il percorso è quello, e sui depliant delle associazioni di categoria i nomi delle aziende in cui è possibile fare shopping sono sempre di più, ben distribuiti in tutti i settori. “In generale la risposta del pubblico è buona”, continua Meggiolaro.

Il principio è semplice: rifornendosi direttamente all’origine si riducono i passaggi intermedi, e quindi i costi. Secondo alcune stime, la spesa diretta permette di risparmiare tra il 30 e il 40 per cento rispetto agli acquisti fatti in negozio. Ma il prezzo è solo uno degli elementi che entrano in gioco.

Spesso, anzi, più del risparmio conta la possibilità di avere un controllo maggiore sulla qualità di ciò che si mangia, di sapere da dove vengono le fettine di carne o i frutti che ci finiscono in tavola, di conoscere chi li ha coltivati, come e dove.

Più che di spendere meno, insomma, spesso si cerca di spendere meglio.

E i produttori si adeguano, aprendo le loro aziende anche al singolo consumatore. Anche perché spesso questa è l’unica strada per reggere la concorrenza dei colossi del setto-

re. Tra i primi ad averci provato c’è Flavio Sartore, dell’azienda agricola Aidi, a Marano Vicentino. Dal ’97 alleva capre e produce latte e formaggi caprini. “Ho sia la stalla che il caseificio che lo spaccio, dato che sono partito da subito con l’idea di fare la trasformazione e la vendita – spiega -. Io non posso certo competere con aziende di grosse dimensioni sulla quantità. Anche perché noi, rispetto al mercato internazionale, abbiamo costi di produzione molto più alti. Quindi ho deciso di puntare sul biologico e su un prodotto di nicchia, e in questo modo riesco a spuntare prezzi ragionevoli. Devo dire che sono soddisfatto: c’è una richiesta sempre maggiore di prodotti particolari, e il latte di capra è più digeribile anche da parte delle persone intolleranti. Ma da me vengono persone di tutti i tipi:”

Filosofia simile anche nell’allevamento di Dino Panozzo, sull’Altopiano. Qua si crescono mucche e vitelli, ma tutto viene fatto in casa. E da quando, in agosto, è stato aperto lo spaccio aziendale, il via vai di clienti è continuo. “Le cose sono andate bene, tanto che per l’estate prossima potrei avere il problema di non avere abbastanza bestie da macellare”, commenta Panozzo. “Noi vendevamo già prima la nostra carne su ordinazione – continua l’allevatore -, ma spesso non riuscivamo a piazzare tutto e a spuntare prezzi adeguati alla qualità del nostro prodotto. Così abbiamo deciso di attrezzarci anche per il confezionamento e la vendita al singolo: è un investimento importante, ma siamo soddisfatti”. Già, perché nello spaccio di Cesuna arriva gente da tutto il vicentino, spesso disposti anche a spendere qualcosa in

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più pur di avere un prodotto sicuro.

“Chi viene qui viene prima di tutto per la qualità, perché ci conoscono, sanno come lavoriamo e sanno che le nostre bistecche una volta messe sul fuoco non si rimpiccioliscono – aggiunge ancora Panozzo -. Del resto, se vogliamo essere competitivi con prodotti che arrivano a prezzi stracciati dall’estero questa è l’unica strada da seguire”.

Il prossimo passo potrebbe essere l’apertura di un farmer’s market, un mercato contadino in cui trovare i prodotti degli agricoltori della provincia. Dal punto di vista organizzativo, però, la cosa non è semplicissima, e anche se la Coldiretti ci sta pensando non è detto che l’iniziativa prenda il via in tempi brevi. Per il momento, non resta che organizzare una gita in campagna.

L. M.

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1 MARZO 2008

opinioni Editoriale. Variati, Giuliari e Cicero sono già scesi in campo Adesso tocca al centro-destra scegliere. In fretta

Comunali e candidati: il tempo delle scelte segue da pagina 1 L’assessore delle rotatorie e non solo, per non smentirsi come decisionista, da tempo ha lanciato il suo tranquillizzante e noto faccione su manifesti e striscioni che tappezzano la città con tecniche degne del lancio pubblicitario di un prodotto di largo consumo. Largo come il consenso che si aspetta per la sua lista civica, magari in apparentamento cittadino con l’Udc, orfana più o meno volontaria della ex Cdl, ora Partito del Popolo (di Berlusconi).

Manca meno di un mese e mezzo alle elezioni e i candidati, quindi, ancora non ci sono. O, meglio, a sinistra (se ha ancora senso, specialmente a Vicenza, questo termine) è venuto finalmente allo scoperto il già sindaco Achille Variati, che ha sciolto con coraggio (dicono i suoi amici o chi ragiona in base ai fatti) la riserva tra un seggio a Roma (ovviamente i suoi detrattori dicono che non era così certo!) e la corsa ad handicap per riconquistare una città da dieci anni spostata a destra (anche qui andrebbe posta la domanda su cosa sia la destra, visto il calderone che dà vita al Pdl e l’apparentamento con una Lega che ha connotazioni più geografiche che politiche).

Per avere l’imprimatur scenografico del suo popolo, Achille ha scelto la strada delle primarie con Giovanni Giuliari, salvo poi scoprire, almeno nel suo entourage, la preoccupazione per un eventuale e indesiderato finale a sorpresa. Perché potrebbe essere il civico Giuliari a spuntarla, magari grazie alla scarsa partecipazione per eccesso di sicurezza dei sostenitori di Achille. e grazie ai temuti voti di disturbo di “infiltrati” simpatizzanti del Pdl, che così toglierebbero al futuro candidato del centrodestra un avversario di peso come Variati. Che in città è forte anche

del consenso che otterrà dalla sinistra non Pd, qui schierata unitariamente, a differenza di quanto avviene nella competizione nazionale.

Quello che ancora non si sa, mentre scriviamo, è chi sarà il candidato del Pdl, dopo i mille teatrini tra le due donne forti inizialmente date come pronte a darsi battaglia per il primato cittadino: da un lato la “Serenissima” Manuela Dal Lago (con l’ora “segato” ex Ds Ubaldo Alifuoco a farle da sponda a sinistra, progetto fallito miseramente e logicamente grazie anche a Variati), adesso instradata sull’autostrada che porta a Roma; dall’altro l’eurodeputato Lia Sartori che un giorno è data come sottosegretario della pronosticata maggioranza berlusconiana, e il giorno dopo come la più accreditata aspirante alla fascia tricolore che fu di quell’Enrico Hüllweck. Hullweck che, tra l’altro, è stato appena “sculacciato” dallo sponsor principale di Lia, il Governatore del Veneto Giancarlo Galan, infastidito dalle insistenze di Enrico che premeva perché il Pdl rompesse gli indugi e indicasse la Sartori come candidata ufficiale, magari per essere più certo del suo seggio a Roma.

La thienese Sartori, comunque, i suoi dubbi non li ha solo per la prospettiva parlamentare, ma anche per un diffuso fastidio che percepisce in vari ambienti (tra cui Assindustria) e circoli, che pure dovrebbero sostenerla e che invece non le danno la certezza di poter vincere contro le truppe ora unite di Variati. In questo quadro ci potrebbe guadagnare Vicenza, con una reale competizione tra candidati veri.

Ma nel frattempo cresce il disagio di chi continua a non vedere scelte chiare per la città da parte di chi fa conti solo personali. Cicero e Variati, se la spunterà su Giuliari, almeno hanno già scelto.

Giovanni Coviello

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Inoltre dall’Italia

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T R Fatti, personaggi e sport vicentino SPO Direttore editoriale Giovanni Coviello

Volley A1 La Minetti Infoplus torna biancorossa pagina 14

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Anno 3 - Numero 51 - Sabato 1 marzo 2008 Supplemento al settimanale VicenzaPiù n°93

I biancorossi a caccia di punti per salire in classifica, i bassanesi in cerca della promozione diretta Vicenza – Bassano, il derby che nessuno vuole

C1, l’incubo e il sogno DI FRANCESCO CAVALLARO

Rugby I Rangers iniziano a reagire pagina 15

Hockey In Line Quattro diavoli in Nazionale pagina 16

Pallanuoto Settebello mattatore, i vicentini cercano il poker pagina 16

C’è chi ride e c’è chi piange. Il calcio vicentino propone due scenari completamente differenti. Da una parte il glorioso Vicenza che cerca disperatamente di non retrocedere in serie C1. Dall’altra il Bassano che tenta con tutte le sue forze di salire proprio in C1. Punti di vista, si direbbe. Per i biancorossi sarebbe come cadere nell’inferno sportivo, una macchia difficile da cancellare; basta guardarsi attorno per comprendere la portata della (possibile) disfatta. Il Padova, sceso in C1 dieci anni fa, deve ancora risalire in B, mentre il Verona rischia un clamoroso doppio passo all’indietro dopo la retrocessione dai cadetti di qualche mese fa. La squadra di Gregucci naviga ancora in zona play-out a 24 punti: dietro ci sono solo Avellino (22), Spezia (21), Cesena (20) e Ravenna (18).

Diventa dunque fondamentale vincere con il Grosseto, che di punti ne ha 28 e magari anche con Triestina e Treviso. Anche perché il calendario subito dopo propone tre partite in trasferta (a Trieste, Modena e La Spezia) su quattro.

Per salvarsi i biancorossi dovranno aggredire avversari e campo così come hanno fatto a Mantova; altre ricette non ce ne sono. Conta solo fare più punti possibile e dare continuità ai risultati. Purtroppo più di qualche giocatore è fuori forma (su tutti Schwoch) e qualcun altro è indisponibile per infortunio.

Non ce ne abbia a male Riccardo Zampagna, out per altre tre settimane: ma non era stato acquistato per fare gol? L’attaccante è arrivato alla corte di Gregucci che stava così così; e invece di migliorare è addirittura peggiorato. Solo sfortuna? Può anche darsi, ma il dubbio che ci sia qualcosa d’altro sotto rimane.

Se riuscirà nell’impresa la società dovrà fare un monumento a Gregucci. È lui, solo lui, che riesce a motivare i suoi ragazzi. Dopo la sconfitta casalinga patita contro il Bari è rimasto negli spogliatoi prima di presentarsi in sala stampa con il fumo che gli veniva su da tutte le parti. Gliene avrà dette quattro

Angelo Gregucci (a sinistra) e Ezio Glerean, due tecnici con desideri opposti

ai giocatori. Messo in discussione dalla società (a proposito: che gaffe il pranzo del presidente Polato con Walter Zenga, sbandierato ai quattro venti) è stato salvato proprio da quei giocatori che aveva strigliato tre giorni prima. Allora il problema non è l’allenatore, come qualche mala lingua vuole dare da intendere. Davvero, l’augurio è che l’anno prossimo non sia in programma il derby Vicenza-Bassano. All’ombra del Grappa dicono che non lo vorrebbero mai gioca-

re; però salire in serie C1, sarebbe il massimo della vita per i cugini giallorossi. I quali inseguono la capolista Reggiana (54 punti) ad una sola lunghezza. L’aggancio non è impossibile. Domenica prossima arriva al Mercante il Sansovino, ultimo a 16 punti. E la squadra di Glerean – l’allenatore che trasforma i sogni in realtà – ha un solo risultato utile disponibile. Gli emiliani sono un osso duro con cui confrontarsi. Tuttavia, i granata devono ancora risentire del calo

(fisiologico) che ogni squadra di questo pianeta accusa durante la stagione. Se i nostri calcoli sono giusti, ciò potrebbe accadere proprio a primavera, nel momento clou della stagione. In quella stagione le squadre allenate da Glerean hanno sempre dato il meglio.

E se proprio non dovesse essere promozione diretta vorrà dire che Pavesi e compagni saliranno con i play-off. Ma il derby in C1 non lo vuole nessuno. Bassano in C1 e Vicenza in B: il massimo, no?

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1 MARZO 2008

Volley A1. Tutto pronto per il ritorno della squadra a Vicenza, dove ritrova anche la sponsorizzazione del gruppo Sisa. Le B1 questa settimana a riposo

Una maglia per la città: Minetti Infoplus torna biancorossa DI PAOLO MUTTERLE

Nella settimana in cui il meglio della pallavolo maschile si è riunito a Bassano per la Final Eight di Coppa Italia, il volley rosa (anzi, biancorosso) prosegue la marcia per il ritorno a Vicenza sempre più definitivo della sua squadra simbolo. Nei prossimi giorni la Fipav stabilirà da quando la Minetti Infoplus potrà giocare le sue partite casalinghe nel rinnovato PalaRewatt - la speranza dei tifosi vicentini è di assistere alle ultime tre gare di regular season, e magari anche ai play-off - ma nel frattempo Paccagnella e compagne sono già tornate a schiacciare sul parquet di via Goldoni giovedì nel Trofeo Fidas Vicenza. Dove si sono riviste le storiche maglie biancorosse, che saranno quelle ufficiali anche in campionato non appena arriverà il beneplacito federale.

è bello rivedere le giocatrici di A1, i vecchi colori, gli storici marchi che affiancano e supportano quella squadra che per anni ha entusiasmato e ottenuto importanti successi in campo internazionale, come ricordato dal Presidente di La Novello Fidas ha messo a segno un’importante vittoria SISA Sergio Cassingena e dal Direttore Marketing L’altro segnale importante annunDanilo Preto. ciato nei giorni scorsi è l’accordo Intanto nel week-end le B1 biancodi sponsorizzazione firmato con il rosse (Palladiogroup.it e Novello gruppo Sisa, che dal 1999 investe Fidas) riposano in occasione della nella pallavolo targata Vicenza Volsosta dei campionati nazionali per ley. Tutto sembra insomma tornaVolley Land, la manifestazione orre verso quella che era diventata ganizzata anche quest’anno al Fola “normalità” per le centinaia di rum di Assago. Non si ferma invece appassionati che affollavano il pala Minetti Infoplus, pronta a scenlazzetto la domenica pomeriggio; dere nel difficile campo di Bergamo uno spettacolo che, dopo averne contro la Foppapedretti, terreno sofferto per dieci lunghi mesi l’asdove non mancano però i ricordi senza, i tifosi stanno riassaporando positivi come quello della scorsa un po’ alla volta, scoprendo quanto

Enrico 40enne personal trainer. Nella mia giornata lavorativa vedo molte ragazze, ma preferisco non mischiare il lavoro con la vita privata. Cerco una ragazza libera, non fumatrice, ottimista e responsabile.

Bancario 45enne, gentile nei modi, molto sensibile, libero. Moderno nello stile di vita, antico nei valori.

Paolo 37enne celibe, pieno di energia corretta. Cerco una ragazza semplice, curata, con sani valori.

Posso offrire molto ad una ragazza motivata, schietta, leale.

Giovanni 40enne bancario, celibe, ottimo aspetto, abbronzato. Ho girato il mondo, ma da solo non è così gratificante. Vorrei godere delle bellezze del mondo e dell’amore, con una ragazza dalla quale essere ricambiato con tanto affetto ed amore.

Ettore 45enne allenatore, 185, snello, intelligente, non conformista. Credo ancora che l’amore esista, perché ho vissuto in paradiso quando ho amato. Ora sono solo, ti cerco libera, con la mente ed il fisico protesi ad un sano sentimento.

Direttore commerciale in una Multinazionale. Separato ho uno spirito di indipendenza (nella mia villa faccio tutto da solo e non sicuramente x problemi finanziari !)e ne sono orgoglioso. Amo gli sport acquatici (sono anche istruttore di nuoto)la patente nautica per vela e motore. Cerco una donna giovanile, carina, intelligente, colta.

Imprenditore 50enne, conduco una vita agiata, amo attorniarmi di cose belle, ho il gusto ed il piacere per l’arte, vivo in modo sano, sono ottimista e solare.

Pittore 55enne divorziato da tempo. Ho una galleria d’arte ed economicamente sono molto agiato. Sono di animo sensibile e questo si vede anche nei miei quadri, cerco una donna che rispetti ed ami l’arte.

Ho 47anni, giramondo, bilaureato & manager aziendale. Adoro il “bello” ed i veri”valori essenziali” della “vita” come l’amicizia e gli affetti famigliari. In un rapporto con la mia LEI desidero principalmente sincerità, complicità, comunicazione, rispetto, allegria e “affinità elettive”, un giusto “mix”.

Vincenzo 49enne alto, elegante, bel fisico, curato, molto giovanile fuori, ma soprattutto dentro. La vivacità e la voglia di vivere sono il mio forte. Cerco una donna max 45enne, libera sentimentalmente. il resto si vedrà.

Stefano 51enne imprenditore, gratificato economicamente. Ho tutto quello che si può chiedere alla vita, compresa una buona dose di fortuna. Cerco l’amore, che mi è sfuggito di mano.

Valerio 55enne snello, brizzolato, Sono esigente, cerco una donna con un bel fisico, ma non fine a se stesso. Unisco la bellezza ad una sana intelligenza. E in amore non scendo a compromessi. Ti cerco, grintosa, snella, femminile.

stagione.

Domenica c’è anche la prima finale provinciale per le squadre giovanili.

Sarà il palasport di Longare ad ospitare la gara che vale il titolo Under 18 2007/2008, conteso dalle due rivali storiche Ottica Padrin Vicenza e Trivenete Pose Altavilla. Per la prima volta la finalissima sarà ripresa dalle telecamere di Zona Volley, che dal 6 marzo trasmetterà un ampio servizio sulla gara.

“Con Altavilla abbiamo già perso nel girone - commenta coach Michele Marchiaro - anche se eravamo abbastanza rimaneggiate. Al ritorno, con la squadra al completo, è finita tre a zero per noi. Loro comunque sono una bella squadra, ben organizzata, con una banda e un centrale forti. Hanno quasi tutte ragazze che giocano tra prima divisione e serie C, è una squadra che dobbiamo rispettare”. Comunque vada, le due finaliste vicentine hanno già il posto assicurato per le finali regionali, anticamera delle finali nazionali che rappresentano il vero obiettivo di Milocco e compagne.

Qui Novello Fidas È arrivata una bella vittoria per Astarita e compagne nel turno infrasettimanale giocato mercoledì.

Contro il Codognè le biancorosse hanno conquistato tre punti preziosi nell’ultima tappa di un ciclo terribile che ha messo sulla loro strada tutte le migliori formazioni del campionato (nelle restanti otto partite l’unica big da affrontare è il Loreto alla terzultima giornata).

“E’ una vittoria importante, perché Codognè non è una squadra di bassa classifica - gongola il timoniere sorrentino Peppe Nica - Ora abbiamo una serie di partite contro avversarie alla nostra portata, ma non ci sentiremo tranquille finché non raggiungeremo la quota salvezza, che sarà attorno ai 33 punti. Dopo la sosta ci tocca lo scontro diretto con San Donà; con i tre punti conquistati non siamo più con l’acqua alla gola e grazie alla pausa abbiamo tutto il tempo per preparare al meglio la sfida”.

SPAZIO VIGNETTA Mantenere proporzioni

Laura 32enne nubile, carina, capelli neri, lunghi, snella, cerca una persona con gli occhi chiari alto 180, comprensivo, sensibile, cultura media, non è importante il ceto sociale.

Maria 33enne piccola e graziosa, buona e altruista. La voglia di lavorare non mi manca, quello che non ho è l’amore, dopo una scottante delusione, voglio ricominciare. Vorrei conoscere un uomo anche non bello ma affidabile.

Luciana 35enne ottimista, bel sorriso.

Deciso e forte con i problemi della vita, ai quali sempre c’è una soluzione. Romantico e sensibile con i sentimenti.

Cerco una ragazza nubile per un futuro assieme.

Maura 36enne, alta magra, bel fisico, dolce, romantica, sensibile, incontrerebbe un uomo massimo 45enne, amante della natura e del mare. Bella presenza.

Anna: sono una donna abbastanza semplice, estroversa, leale, coccolona, disponibile. So essere generosa e comprensiva, più altruista, che ambiziosa.

Cerco un uomo che apprezzi di queste qualità e non ne approfitti.

Valentina 38enne ottimista, bel sorriso. Deciso e forte con i problemi della vita, ai quali sempre c’è una soluzione.

Romantico e sensibile con i sentimenti.

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Stefania 43enne, sono bionda mesciata, riservata per carattere, non fumatrice, libera da vincoli. Sensibile.

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Silvia sono una 45enne, gran bella donna, carismatica, sensibile e dolce, ama la moto. Tipo mediterraneo. Cerco un uomo gratificato, coerente, che non giochi d’azzardo.

Annalisa 46enne, 165. Amo il giardinaggio, l’antiquariato. Cerco un uomo libero, indipendente, che abbia raggiunto la sua maturità.

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1 MARZO 2008 La società. Creata nel ‘96 con un’unica formazione, quest’anno scende in campo con 12 squadre. E con interessanti progetti di collaborazione con le società dei paesi vicini

INFOPLUS s.r.l.

Via Cecchin 2 - 36063 Marostica VI Tel. 0424/470772 Fax.0424/471255 www.infoplus.gare.it E-mail: infoplus@appalti.org

Quando l’unione fa la forza, le sinergie della Castellana

DI ANNA MOLON

rosa altre quattro squadre: un’Under 13, un’Under 14, un’Under 16 e il mini volley D i n a m i c a , che conta 25 piccole proi n t r a p r e n - messe. dente e con Oltre al settore di mini e una spiccata giocovolley, il Castellana vocazione a versione azzurra schiera in creare profi- campo un’Under 13, un’Uncue sinergie der 14, un’Under 18, la serie con le socie- C e la serie D. “Quest’ultima tà limitrofe: è sotto la bandiera del Soquesta è la vizzo - precisa il presidente carta d’identità del Volley –; infatti, per motivi buroCastellana. cratici, dopo la promozione Nata nel 1996 con un’unica della prima divisione in seformazione, una 2^ divi- rie D, non potevamo avere sione maschile, quest’an- due categorie contigue a no sono ben 12 le squadre livello regionale. Scartata schierate in l’opzione di cecampo dalla sodere la C – procietà di Montec- “Selezionando segue - abbiamo chio Maggiore, le migliori trovato un accorguidata da tre giocatrici dalle do con i “cugini” anni da Flavio 3 squadre di del Sovizzo: loro Cavaliere. hanno acquisiUnder 16, Fiore all’occhiella serie D laabbiamo creato to lo del settore sciando a noi la femminile è la un’unica completa gestio2^ divisione, al- formazione, ne della stessa”. lenata da Andrea l’Union Volley È così che è nato Gennari, ex gio- Montecchio” il Volley Sovizzo catore di B1, che Castellana. ha conquistato la La prima squapromozione lo scorso anno dra, allenata da un tecnico e anche nel campionato in di levatura nazionale quale corso sta mantenendo le Marco Farina, occupa atpromesse occupando ono- tualmente il quinto posto revolmente la quarta piazza in classifica. “L’obiettivo del girone 2. iniziale era fare il salto di Ad arricchire il comparto categoria – afferma CavaUFFICIO STAMPA FIPAV

Marco Farina, teorico della Serie C

liere - ma il nostro girone si è rivelato piuttosto ostico e squadre come il Belluno, il Chioggia e l’Avanzi sono ossi duri che non si lasciano domare facilmente”. Da qui alla fine del campionato però i giochi sono ancora aperti, quindi la parola d’ordine per il sestetto di coach Farina è “non gettare la spugna!”

Per quanto riguarda il settore giovanile, c’è la forte volontà di incrementare il numero di atleti per assicurarsi un turnover soddi-

Rugby Serie C. Vittoria importante per i vicentini che si portano a sette lunghezze dalla zona salvezza

Un first XV con il coltello tra i denti Vittoria con il botto per i Rangers, che centrano la prima vittoria del 2008 superando in casa il Conegliano Rugby (risultato finale: 30 a 18). La situazione in classifica, però, rimane critica, anche se i biancorossi accorciano le distanze e si portano a sette lunghezze dalla zona salvezza, grazie alla concomitante disfatta del Rugby Alpago a opera del Monselice. Ma le rinnovate speranze di salvezza rendono ancora più indigesto il ricordo della recente sconfitta di misura contro il Montereale, contro cui ci si aspettava un successo che avrebbe regalato ai biancorossi almeno altri tre punti in classifica rispetto ai tredici ac-

cumulati finora.

Domenica 2 marzo i Seniores saranno impegnati in una difficile trasferta a Jesolo, contro una squadra che all’andata vinse sul campo dell’«Angelo Gobbato» con pochi punti di scarto (5-11), ma che nelle ultime settimane ha collezionato una ragguardevole serie di brillanti successi. I veneziani sono un osso duro, ma i Rangers non hanno più nulla da perdere e intendono dare battaglia fino in fondo. Domenica 2 marzo avranno la possibilità di riscattarsi, gli Under 19 in trasferta a Jesolo (come i Seniores) e gli Under 15 in casa contro il Mogliano (inizio ore 10:00). Sem-

pre domenica scorsa la Scuola di Minirugby ha continuato la preparazione in vista dei grandi tornei di primavera e ha giocato al gran completo sui campi del Benetton Treviso, nell’ambito di un quadrangolare a cui hanno partecipato anche i minirugbisti di Belluno e Venezia. Grande divertimento per tutti e primo stop stagionale per i terribili Under 7 vicentini, che dopo 15 vittorie consecutive hanno conosciuto per la prima volta il sapore amaro (ma salutare) di una sconfitta, una nuova esperienza che sicuramente li aiuterà a crescere.

F.B.

sfacente. Tasto dolente il reclutamento del maschile, che, come si registra in molte altre realtà locali, deve competere con vari sport, calcio in primis, che la fanno da padrone, relegando la pallavolo versione azzurra ad una “scelta di ripiego”.

Tanta promozione è stata fatta in questi anni all’interno delle scuole per avvicinare i giovani a questo sport. Ma la direzione intrapresa non ha dato i frutti sperati: “Non entra un numero sufficiente di ragaz-

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zi, e il rischio è di perdere qualche categoria intermedia”, spiega il presidente.

L’unica strada percorribile ad oggi per rimpinguare le fila del giovanile con nuova linfa è ricorrere al supporto di volontari che si mettano a disposizione con un furgone o un pulmino per realizzare una sorta di servizio “porta a porta”. In questo modo si toglierebbe l’incombenza ai familiari di dover accompagnare e riprendere ogni volta i propri figli in palestra.

Nel frattempo, nel femminile giovanile, ha dato ottimi risultati il progetto messo in campo dal Castellana assieme ad altre due società limitrofe, il Montecchio e il Sovizzo. “Selezionando le migliori giocatrici dalle 3 squadre di Under 16, abbiamo creato un’unica formazione, l’Union Volley Montecchio (gestita dal Montecchio) che vantando un tasso tecnico superiore, oggi è in testa al suo girone”. L’esempio lampante di come mettendo insieme le forze si raggiungano brillanti risultati. Un degno precedente che il Castellana tiene in considerazione per future sinergie estendibili anche a categorie superiori.

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1 MARZO 2008

Hockey in line. Un derby con Asiago da dimenticare alle spalle, la sfida con Torino all’orizzonte, per la Caoduro arriva la soddisfazione di quattro convocazioni in nazionale

Diavoli, poker in maglia azzurra DI SABRINA NICOLI

La Caoduro Diavoli Vicenza cerca riscatto a Torino contro i Draghi sabato primo marzo, dopo aver perso il derby contro Asiago Vipers per 5-9.

I Diavoli, la scorsa settimana, non sono riusciti a ribaltare il pronostico, anche se hanno cercato di limitare i danni combattendo fino all’ultimo secondo, come dimostra la quinta rete dei biancorossi messa a segno da capitan Stevanoni al 40esimo. “Non abbiamo giocato male – ha dichiarato a fine gara Alessandro Corso, coach dei Diavoli –; le statistiche ci danno ragione, ma i gol no. Abbiamo lavorato molto, ma abbiamo preso dei gol “del cavolo” e il risultato si basa sulle reti fatte. Niente da dire sull’impegno dei ragazzi, però qualche episodio in cui sono saltate le marcature, qualche tiro che non doveva entrare e qualche errore ci hanno penalizzato. Loro comunque sono forti individualmente e come squadra, niente da dire. Sanno sfruttare al meglio ogni situazione e quello che hanno a disposizione. A noi manca un po’ più di controllo, di possesso del disco e di gestione della partita”.

A Torino, quindi, i Diavoli dovranno conquistare i tre punti per difendere

I biancorossi a colloquio con Mister Corso

il quarto posto conteso da Empoli e Arezzo, senza sottovalutare la gara contro i Draghi, penultimi in classifica, ma agguerriti in casa e in lotta per la salvezza.

A sollevare l’umore dei biancorossi dopo il derby, è arrivata la convocazione in nazionale di quattro “diavoli”. Luca Roffo, Valentino Vellar, Giacomo Petrone e Fabio Rigoni, infatti, sono stati chiamati dal mister Angelo Roffo per il raduno in cui verranno selezionati i sedici atleti che difenderanno la maglia azzurra

al trofeo internazionale di Trieste, in programma dal 19 al 21 marzo.

Luca Roffo, giocatore di grande esperienza nonostante la giovane età, è arrivato a Vicenza da Padova per questa stagione ed è diventato subito una delle pedine importanti della formazione biancorossa; Valentino Vellar, ha fatto il suo esordio nell’hockey in line quest’anno a Vicenza, a 36 anni, dopo una vita sul ghiaccio, portando il suo valore tecnico e la sua grande esperienza e ottenendo quindi con la convocazione un grande ri-

La disciplina comprende un mix di sport per braccia ultra resistenti: Tennis Tavolo, Badminton, Squash e Tennis. Buona prova dei vicentini in Austria

conoscimento per la sua professionalità e la sua qualità; Petrone, già lo scorso novembre è stato chiamato in nazionale nella formazione under 23 che ha disputato il Campionato europeo a Rouen in Francia, e ,dopo l’ottima stagione dello scorso anno, si sta dimostrando giocatore maturo e instancabile su cui si può fare sicuro affidamento; Fabio Rigoni, attualmente è impegnato sul ghiaccio, ma appena possibile si unirà al gruppo biancorosso come supporto per la fase finale della regular season e per i play off, è un veterano sia sul ghiaccio che nell’in line, un difensore di peso ed esperienza.

Una grande soddisfazione, quindi, per la società berica, per gli atleti e per la squadra, che fino in questo momento ha alternato ottime prestazioni a gare meno positive, soprattutto dal punto di vista dei risultati, senza riuscire a raggiungere continuità di

rendimento e a fare il salto di qualità per essere considerata a tutti gli effetti fra le big del campionato.

Settore Giovanile A difendere i colori biancorossi, con ottimi risultati, ci pensano anche le formazioni del settore giovanile, che hanno da poco terminato la regular season con un bilancio molto soddisfacente.

In questo end inizia la fase dei play off per i giovani di casa Caoduro Diavoli Vicenza, che saranno impegnati contro le formazioni di pari categoria del Friuli Venezia Giulia. I giovani biancorossi hanno ottenuto fino a questo momento ottimi risultati, dando molte soddisfazioni anche agli allenatori Bogdan Iordachioiu, ex nazionale romeno di hockey su ghiaccio, Andrea Bellinaso, giocatore e assistant coach della prima squadra, Antonio Bellinaso, giovane promessa della prima squadra. “Quest’anno stiamo raccogliendo i frutti del lavoro svolto anche negli anni scorsi- spiega Andrea Bellinaso, uno dei responsabili del settore giovanile - Speriamo di far bene anche nei play off, ma soprattutto speriamo di aver creato dei buoni gruppi, di giovani motivati che lavorano insieme con passione”.

Pallanuoto Serie B. I ragazzi di Greco vogliono il bis a Milano. La Geoplast ancora a secco

Racketlon, gli Iron Man della racchetta Super settebello Una gara appassionante, per gli Iron Man della racchetta. Se tra le specialità olimpiche ci sono il Decathlon ed il Pentathlon (col nostro Daniele Masala che fu campione a Los Angeles) a mettere di fronte i polispecialisti, da pochi mesi è arrivato in Italia il Racketlon, con Vicenza tra le provincie più attive.

Difatti una rappresentativa azzurra formata da Diego Bertoldo, Riccardo Carlassarre, Antonio e Tommaso Simeone ha partecipato per la prima volta ad una prova del circuito mondiale di Racketlon a Vienna, in occasione dei Campionati Mondiali di doppio e di singolo disputati dal 23 al 25 novembre nella capitale austriaca. Oltre 300, gli atleti partecipanti, provenienti da 34 nazioni.

Il Racketlon è la disciplina che comprende appunto tutti i principali

sport con la racchetta: Tennis Tavolo, Badminton, Squash e Tennis e in cui ogni giocatore deve cimentarsi a seguire in ognuna di tali discipline in un set al 21. Vince chi guadagna il maggior numero di punti complessivi. Artefice dell’iniziativa è stato Diego Bertoldo, maestro federale di Piovene ed allenatore della nazionale italiana juniores di squash.

Con lui Antonio Simeone, uno dei principali esponenti del tennis tavolo a Vicenza con il figlio Tommaso impegnato nella categoria under 16 e lo squashista Riccardo Carlassarre impegnato nella categoria over 45. I risultati sono stati lusinghieri, trattandosi della prima esperienza internazionale. Sia Bertoldo che Simeone hanno superato il primo turno del tabellone C rispettivamente contro l’austriaco Bernhard Heng-

ster e contro il polacco Darul Grzegorz per poi cedere di misura rispettivamente alla testa di serie n.1 il tedesco Michael Holzinger e lo svizzero Christian Schafer. Nei recuperi ancora una vittoria per Bertoldo e Simeone su Peter Deak (Ung) e Sedy Florian (Aut). Bertoldo e Simeone erano impegnati anche nel doppio B dove hanno perso di misura con gli austriaci Fritz/Trost per poi imporsi sugli austriaci Bishofer/Uhly.

Sempre nel doppio Carlassarre/Simeone T. sono stati sconfitti dalla coppia estone Tiesel/Karjus e dagli austriaci Heigl/Schwarzenberger.

Nell’over 45 Riccardo Carlassarre (nella foto con Bertoldo) è stato sconfitto dal finlandese Pertii Vartianen, mentre nell’under 16 si è ben comportato Tommaso Simeone che, dopo le sconfitte con gli austriaci Hascha Stefan e Max Waz, ha colto la sua prima vittoria nel circuito internazionale contro l’austriaco Waler Zofl.

A.G.

A Milano gli uomini di Matteo Greco hanno conquistato la terza vittoria consecutiva andando a vincere nelle acque di un sempre ostico Milano. I vicentini senza temere l’avversario si sono subito portati sul 5 a 0 dando davvero l’impressione di travolgere in sol colpo i lombardi. Gli avversari però hanno approfittato del clamoroso quanto inspiegabile black out biancorosso. E così i milanesi si sono riavvicinati arrivando al pareggio di 10 a 10. A mente fredda però i ragazzi di Greco hanno riordinato le idee seppellendo le speranze di vittoria dei padroni di casa. Sabato 1 marzo alle 19:30 la Caoduro affronterà il ancora una formazione milanese il G.E.A.S.

La Geoplast invece resiste solo un tempo all’Osio perdendo così un’occasione per riscattare le partite precedenti. La formazione allenata dal portiere Nadia Scotton al termine del primo tempo era ferma sul risultato di uno a uno. Ma le assenze di ben tre perni della squadra - Barboni e Santinello infortunate, e di Ciocci che rientrerà solo nella prossima gara – hanno reso più complicato difendere il punteggio. Domenica 2 marzo altra partita in casa con il Brescia.

T.Q.

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1 MARZO 2008

fatti&notizie L’ape vicentina, una specie in via d’estinzione. La moria degli ultimi mesi sta mettendo in crisi il settore, e può avere gravi conseguenze anche sull’agricoltura. I colpevoli? Acari e acaricidi

Il misterioso killer delle api Agricoltura locale a rischio DI ANDREA ALBA

Una moria del genere non si era mai verificata. L’insetto più domestico e “amico dell’uomo” di tutti, l’ape, sta morendo in tutto il mondo. Nel 2007, infatti, la popolazione mondiale si è quasi dimezzata, tanto che secondo i dati forniti dalle associazioni di apicoltori si è perso tra il 30 e il 50 per cento delle api in Europa, mentre in alcune aree degli Stati Uniti si sono raggiunte punte del 60-70 per cento. Il Belpaese non fa eccezione: il danno è consistente, con 50 mila apicoltori, più di un milione di alveari e una produzione di miele di oltre 10 mila tonnellate. Nella provincia di Vicenza gli apicoltori locali segnalano un fenomeno a macchia di leopardo: in qualche arnia sono morte il 20 percento delle api, in altre la totalità. E il miele? I produttori non si sbilanciano. Ma prevedono un 2008 di crisi.

Caccia all’assassino Damiano Carollo, di Zugliano, è un esperto apicoltore di professione che da sempre gira per il Nord Italia con carichi di arnie inseguendo le “fioriture”. Gli alveari vengono spostati dal Piemonte al Friuli per produrre miele di acacia, tarassaco e castagno mano a mano che nelle varie zone le piante fioriscono. «Qualcuno ha perso un quinto delle api, qualcuno le ha perse tutte – commenta ama-

riescono più a tornare a casa».

Secondo Carollo gli agricoltori hanno iniziato ad usare in massa il prodotto nicotinoide l’anno scorso. «Esiste una ricerca sugli effetti dell’acaricida sugli insetti, ma è stata commissionata dai produttori della sostanza chimica e non possiamo presentarla al ministero delle Politiche Agricole, per chiedere contromisure».

Gli apicoltori di tutto il mondo sono alle prese con una misteriosa moria d’insetti

reggiato –: nel 2007 il fenomeno nel Vicentino si è manifestato a macchia di leopardo. Noi giriamo parecchio con le nostre arnie, e abbiamo potuto constatare che è così dappertutto». Un motivo preciso, e specifico, non c’è: a detta di Carollo non esiste un’unica causa scatenante, anche se la parte del leone spetta ad acari e acaricidi.

In particolare, l’ “assassino” sarebbe l’acaro della specie “Varroà”. «Il parassita ha avuto un “exploit” nel 2007 – osserva l’api-

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coltore –. Visto l’inverno caldo sono state prese delle contromisure, ma in ordine sparso: così è capitato che le api di alveari “disinfestati”, entrando in contatto con alveari ancora infetti dall’acaro, di proprietà di apicultori hobbysti in ferie proprio nel periodo in cui bisognava disinfestare tutti assieme, propagassero nuovamente l’infezione». Cosa provoca l’acaro lo spiega Tarcisio Sperotto, presidente degli apicoltori dell’associazione “Dall’Astico al Brenta”: «E’ un parassita che durante l’inverno va a depositarsi nella covata delle femmine d’ape riproducendosi nelle cellette. Durante l’anno cresce a spese delle ninfe e delle pupe d’ape, divorandole in parte, tanto che molte nascono menomate, senza ali o zampe, e muoiono. Con l’estate il numero di acari raddoppia ogni due mesi: nel 2007 è diventato una vera e propria calamità, nella nostra zona abbiamo perso dal 30 al 60 percento degli alveari».

Contro il Varroà vengono attuati trattamenti chimici o biomeccanici, il problema è il coordinamento degli apicoltori: per rendere la contromisura realmente efficace è necessario un’azione coordinata, ovvero eseguire i trattamenti nel medesimo periodo in tutti gli alveari. Tuttavia, il “sincronismo” tra apicoltori rimane un problema che rallenta la potenzialità della terapia d’urto.

Acaricidi sotto accusa «La goccia che ha fatto traboccare il vaso però non è stato l’acaro, ma l’acaricida» aggiunge Damiano Carollo. L’apicoltore punta il dito sulle coltivazioni di mais e girasoli. « Da tre anni è presente sul mercato un acaricida molto potente, un nicotinoide, che viene spruzzato già durante la semina e ha effetti devastanti sugli insetti impollinatori». In pratica, questo nuovo tipo di sterminatore di parassiti viene spruzzato sulle sementi di mais al momento della semina attraverso pompe ad aria compressa, con il risultato che «il veleno si diffonde per chilometri, inquinando anche pozze d’acqua e terreni lontani. Dopo essere stato sparso, l’acaricida rimane attivo nel terreno per tre anni».

La semina avviene da marzo ad aprile. Il nicotinoide ha un effetto devastante sulle api, perché distrugge il loro sistema nervoso: gli insetti perdono il senso d’orientamento, e non riescono più a tornare all’alveare. «Mi è capitato di vedere arnie piene di api che, dopo due settimane, erano completamente vuote – continua l’apicoltore vicentino –. Inoltre l’acaricida si manifesta nuovamente a luglio, con la fioritura: il polline nei fiori del mais è intriso del veleno, le api che vanno a impollinarli vengono contaminate nuovamente e non

Raccolti a rischio, miele a picco Nelle scorse settimane la Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, ha lanciato l’allarme per le colture. La moria degli insetti impollinatori, infatti, mette in crisi le produzioni di alcuni tipi di frutta e verdura: secondo Matteo Ansanelli, agronomo dell’associazione, il rischio è di perdere almeno un miliardo di euro, in tutta la nazione, causa la scarsità di api. In particolare sarebbero in pericolo meloni, cocomeri, melanzane, peperoni, mele, ciliegie e pesche. Un rischio molto concreto e misurabile: il ruolo delle api si può infatti determinare con precisione. Da alcuni studi, ad esempio, risulta che se un melo è a una distanza massima di 300 metri da un alveare produce 26 chili di mele all’anno, se è invece in un raggio di 1,5 chilometri dall’alveare produce solo 9 chili di mele all’anno. Meno api uguale meno frutta. E nel 2008 gli sciami d’api saranno sicuramente in versione ridotta, anche nella nostra provincia, con previsioni catastrofiche per la produzione di miele. «Bisognerà verificare se il numero di insetti sarà sufficiente per gli alveari che abbiamo, altrimenti dovremo raggruppare più sciami in singole arnie – chiude il presidente Sperotto –. Da questo ovviamente dipenderà anche il quantitativo di miele prodotto.

E’ facile prevedere che ce ne sarà meno dell’anno scorso. La risposta l’avremo entro pochi giorni, stiamo facendo una verifica sul numero di api». Sulla questione miele però gli apicoltori sono in generale pessimisti: «Già nel 2007 si sono avute situazioni disastrose. Cito un caso capitato a noi, in un gruppo di arnie sul Delta del Po: si pensava di raccogliere 5 tonnellate di miele, ne abbiamo effettivamente raccolti 600 chili». Il 12 percento.

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cultura ovestvicentino

10 NOVEMBRE 1 MARZO 2008 2007

Capelloni e in piazza a Vicenza, operai che occupano le fabbriche a Valdagno. Un libro ricostruisce i volti e le atmosfere del ‘68 vicentino Tra una stretta di mano a Jimi Hendrix e un assalto alla Marzotto

Goliardia e barricate le due facce del ‘68 DI STEFANO FERRIO

E’ il ’68 e “perfino” i vicentini, quelli della bianca provincia cattolica, scendono in piazza, fermano fabbriche e abbattono statue, oltre a suonare la chitarra giorno e notte in locali battezzati Taverna 7, Crazy Club, Pizzeria da Ottone. Capelli lunghi, minigonne, stivali al ginocchio e aria da bohemien mescolano in un’unica, scanzonata gioventù ragazzi e ragazze che oggi ritrovi ovunque, virtualmente al di qua e al di là delle barricate di allora: in cattedra come in banca, fra i quadri sindacali come al timone di premiate aziende dell’ex Nordest, nei salotti della cultura come lungo le strade dell’addiaccio. In mezzo a quel colorito calderone di tenere speranze e aspre ribellioni c’è anche chi si mette in viaggio e magari non torna, oppure torna dopo avere stretto la mano all’idolo della propria generazione, Jimi Hendrix, musicista maledetto che un’overdose si porterà via due anni dopo, non appena il vento del cambiamento cesserà di soffiare.

L’Election Day del prossimo 13 aprile, provocato dalla coincidenza fra voto

politico e amministrativo, rale, diffuso un po’ ovuncon relativa par condicio, que, sulla scia di quanto rischia di far passare sot- è già avvenuto da tempo to silenzio il quaranten- in America, piuttosto che nale di un anno, o meglio nella Francia dei moti padi un periodo, che anche rigini”. L’autorevole innel Vicentino si rivela cro- terpretazione è di Adolfo giolo di idee, motore di Toniato, in arte Dado, uno rivolgimenti sociali, pre- che il ’68, più che farlo, lo testo per nuove baruffe da vive con intensità difficilosteria. La data simbolica mente eguagliabile. attorno a cui ruota questo Impiegato comunale che terremoto epocale è il 19 a un certo punto lascia il aprile 1968, giorno in cui municipio per aprire in a Valdagno la protesta dei contra’ Pigafetta, la prilavoratori della Marzotto - ma jeanseria della città, contro il radicale piano di la mitologica San Franciristrutturazione messo in sco, Dado è proprio quelatto dall’azienda lo a cui Hendrix - culmina nel- La data stringe la mano, l ’ a b b a t t i m e n t o simbolica è una memorabile della statua del il 19 aprile notte di primacapostipite della a Bologna, 1968, giorno vera famiglia laniera, e se ha voluil conte Gaeta- in cui a to conoscerlo Valdagno no. dopo il concerto E’ solo l’inizio scoppia la tenuto al paladella lunga bat- protesta dei sport con i suoi taglia sindacale lavoratori Experience, è rievocata da Gioproprio perché della vanni Sbordone il meticcio dalla in “Il filo rosso, Marzotto favolosa mano breve storia delmancina, figlio la Cgil nel Veneto bianco”, di padre colored e di maappena pubblicato dal- dre dal sangue pellerosl’Istituto veneziano per la sa, arriva da quegli States storia della Resistenza e dove - complici la la saga della società contempo- dei Kennedy, la guerra ranea. “Anche se bisogna del Vietnam, i nuovi moprecisare che i ’68 vicenti- vimenti di massa unitisi ni sono due: uno politico, per i diritti civili – la vita che si svolge quasi tutto non è più la stessa. Sema Valdagno, e uno cultu- bra piuttosto cambiare, e addirittura in meglio. “Il ’68 di Vicenza – continua Dado – guarda soprattutto lì: ai moti dell’università di Berkeley, alla musica di Bob Dylan, ai poeti della Beat Generation, alla vita on the road, a una moda giovanile veramente di rottura. Cose in buona parte già avvenute, e riguardanti più il costume che la società”.

Ecco allora profilarsi una doppia ribalta. Nel capoluogo essa si dispiega in tutto un centro storico pittorescamente occupato dalle nuove generazioni di “capelloni” che in piazza Castello affollano il bar da Remo, in corso Palladio stazionano al “Chiodo” di via Cavour, e in piazza dei Signori riempiono la Taverna 7 sotto il caffé Garibaldi per sabati e domeni-

Jimi Hendrix, icona musicale (ma non solo) del ‘68

che da ballare al ritmo di to a Valdagno reca scritto band chiamate Apostoli, il nome Marzotto, a partire Delfini e Strangers. dalla statua del conte GaeA Valdagno tuona invece tano, un colosso di otto il tam tam della protesta metri di altezza scaravenpolitica. Lo fa risuonare tato sull’asfalto lavorando la lunga e strisciante crisi con scale e corde. originatasi all’interno del- Durerà un anno la lotta la Marzotto. E’ la stessa sindacale nella città laniegrande industria che, con ra, e troverà coronamento la città sociale costruita nell’occupazione degli stadurante il Ventennio fa- bilimenti avvenuta fra genscista attorno naio e febbraio alla fabbrica, è del ’69, seguita diventata mo- Durerà un dall’accordo che dello di un ca- anno la lotta segna una netta pitalismo pater- sindacale vittoria dei lanalista fautore voratori, a cui i nella città di pace sociale. conti Marzotto Trent’anni dopo laniera, concedono auil quadro è mu- e troverà menti salariali, tato in modo coronamento controllo sui caradicale.

As- nell’occuparichi di lavoro, sediata da una zione degli diritto di assemconcorrenza in fabbristabilimenti blea internazionale ca.

Conquiste che punta soche anticipano prattutto sul “sintetico”, in positivo i temi del sucl’azienda, che dà lavoro cessivo “autunno caldo”, a cinquemila dipendenti, sviluppatosi in tutta la tenta di imporre un piano grande industria italiana. di ristrutturazione fonda- Nel frattempo, a trenta to su tagli del personale, chilometri da Valdagno, automazione dei reparti, Vicenza continua a vivere e introduzione di un si- il suo ’68 molto più goliarstema di cottimo in base dico e disimpegnato. Tra a cui vincolare la retribu- una festa e l’altra iniziano zione alla produttività in- a circolare con frequenza i dividuale. Nonostante una primi spinelli, mentre nelfrattura iniziale fra Cgil le fabbriche si diffondono da una parte, e Cisl e Uil volantini che incitano a dall’altra, i tre sindacati si praticare una “lotta dura compattano nella procla- e senza paura”. Sono i fili mazione di uno sciopero di una trama intessuta di generale, fissato per il 19 droga e terrorismo che, aprile. E’ il giorno dei pic- nel decennio successivo, chetti per impedire l’in- nel Vicentino come ovungresso dei crumiri, degli que in Italia, trasformerà scontri con la polizia, e in- le due eccitanti ribalte del fine di una sommossa che ’68 nell’unico scenario deprende di mira tutto quan- gli Anni di Piombo.

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1 MARZO 2008

giovani Dal terrore che precede la presentazione della tesi, alla grande festa Ecco come si svolge il giorno in cui si diventa dottori

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Feste di laurea L’altalena delle emozioni

DI ANDREA BASSO

Sarà capitato a tutti di vederli, imbrattati di maionese e avvolti nel cellophane, agli angoli di piazza dei Signori o lungo le vie del centro. Le feste di laurea (nel senso che il neodottore viene conciato per le feste) sono infatti un rituale che ha preso piede da tempo anche a Vicenza. Ma come ci si riduce, in un giorno così carico di significati, a girovagare per il centro chiedendo l’elemosina con addosso solo una corona d’alloro e qualche straccio? Come si affronta l’altalena di emozioni che nel giro di pochi minuti fanno passare dallo smarrimento totale alla più indescrivibile delle gioie?

Per capirlo bisogna fare un passo indietro, e partire almeno dalla sera del giorno prima.

Notte prima degli esami Un’utopia pensare che nella notte che precede la discussione della tesi si possa chiudere occhio per più di un paio d’ore: l’ansia di non essere del tutto pronti va a braccetto con l’angoscia di trovarsi, una volta di fronte alla commissione, con la mente incapace di comporre frasi di senso compiuto.

Se si aggiunge poi il forte desiderio di mettere fine a tutta questa situazione (con il consueto “vada come deve andare, l’importante è che tutto finisca il più in fretta possibile”), voilà, il cocktail è servito: ad aspettare il povero studente c’è una notte caratterizzata da vani tentativi di prendere sonno, tra rigiramenti tra le lenzuola e puntatine in cucina alla ricerca di qualche spuntino scacciacrisi. A farsi beffa del laureando ci si mettono pure gli orologi: le lancette sembrano inchiodate, le ore non passano e il nervosismo, pian piano, inghiottisce il povero

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malcapitato.

Finalmente arriva la mattina. Le ragazze, una volta constatati i danni prodotti dall’insonnia, trovano nel proprio beauty una preziosissima ancora di salvezza.

Una ritoccatina di qua, un’aggiustatina di là e il gioco è fatto: salvato il sal- Gli scherzi goliardici post-laurea sono un rito a cui devono sottoporsi i neo-dottori vabile. Non è così semplice per i ragazzi no: ad attenderlo ci saranno date, insomma tutto ciò che che, non essendo muniti di calci, sberle, vestiti ridicoli e possa minare l’autostima del fard e ombretto, ripiegano generi alimentari scaduti e malcapitato, è riassunto in su una bella doccia ghiaccia- poco gustosi. Il rituale non un foglio gigante che verrà ta nella speranza di dare una permette differenziazioni: successivamente appeso nei svegliata agli ormai comato- nel senso che la donna sarà principali punti di ritrovo si neuroni. trattata come l’uomo e vi- del paese. ceversa (forse la violenza A tu per tu con il nemico dei colpi subiti dai maschi L’ultimo brindisi Ci si agghinda quindi di tut- è ‘leggermente’ superiore). Terminati i momenti di catto punto e, seguiti da una La cerimonia ha inizio con tiveria nei confronti del fefolla più o meno numerosa il cambio di abiti del laurea- steggiato, gli si concede una di parenti e amici, ci si ap- to: vestito solo di sacchetti, doccia prima di ritrovarsi presta ad affrontare il ne- obbligato ad indossare divi- tutti insieme per mangiare. mico: la commissione. Ci se di squadre odiate, abbi- E qui si può cominciare a risiamo, la discussione tanto gliato da cartone animato o lassarsi. Alla cena verranno sognata (anche se sarebbe da straccione, tutto dipende consegnati i regali, scattapiù corretto dire ‘incubata’) dalla scelta fatta te le rituali foto ha inizio: i minuti scorrono dai propri amici. di gruppo e così, veloci e dei discorsi privi di Una volta ridiallegramente, la filo logico neppure l’ombra. colizzato a suffi- Dopo la serata volgerà al E’ sereno, la tempesta è pas- cienza, gli si affi- faticaccia termine. Certo, sata e non ha lasciato traccia da una bottiglia per la laurea, il laureato verrà del suo transito. di vino o di birra il neo-dottore ancora sommerso Qualche minuto di disorien- e ha inizio la let- deve da fiumi di alcol e tamento in cui si è sommersi tura del papiro. affrontare arrivare al giorno da baci, abbracci e strette di Ad ogni minimo quella dei seguente in conmano. Giusto il tempo di im- errore, il dottore festeggiadizioni accettabili maginare il campanello della sarà obbligato a menti si rivelerà un’aufutura casa dove apparirà la bere grandi sorsi. tentica impresa, scritta Dott. prima del pro- Il problema è che, ma ormai la seraprio nome, e di passare in mentre il malcata volge al termirassegna i ricordi più belli: le pitato si appresta a legge- ne. Gli amici riaccompagnanotti in bianco per studiare, re, gli elementi di disturbo no il festeggiato a casa che, le rinunce, le gioie e i dolo- sono parecchi: piovono uova nonostante le spalle rosse, la ri. Il tempo per rimuginare, marce, cipolline e sardine. I testa che gira e tanta stanperò, non è moltissimo. Gli più audaci sfidano la puzza chezza accumulata, trova le amici concedono al laureato e la sporcizia creatasi attor- forze per sorridere soddigiusto qualche minuto per no all’amico pur di potergli sfatto: “Il peggio è passato, salutare e ringraziare i pa- stampare cinque dita sulla sono dottore”, pensa tra sé renti prima di rapirlo. schiena. Nel frattempo, a e sé. Dopo la faticaccia per fatica, il laureato procede preparare la laurea toccherà Uova, stracci e papiri nell’esercizio di lettura del- ora l’ultimo sforzo al neoDa quel momento in poi il la rivisitazione della propria laureato: superare nel mifesteggiato sarà considerato vita. Tutte le gaffe, tutte le gliore dei modi la sbronza alla stregua di un manichi- umiliazioni, tutte le goliar- post-festeggiamenti.

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DI MARCO ZACCARIA

Le statistiche parlano chiaro: nel marzo 2008 le borse potrebbero toccare un minimo che non verrà più sfiorato. E si può acquistare a prezzi di saldo

Marzo, tempo di ribassi: mano al portafogli

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IPERMERCATO

VIA LANZA

Andiamo ad analizzare caso per mercato che potrebbe protrarsi caso. Anno 1798: il mercato ha fino a giugno con una sorprenformato un bottom dente intensità.

Questa settima(minimo) che non A dirlo è la statistica. na torneremo è stato più toccato.

Assumendo come ri- Il mercato ad occuparferimento un ciclo a sembra vivere Anno 1828: il mercaci delle borse 30 anni, e partendo un’esperienza to ha formato un mimondiali dopo nimo che è stato tocdal 1798, è possibile ciclica che una pausa di cato solo 11 anni più costruire la seguenqualche settidura circa tardi. Anno 1858: il te sequenza: 1798, mana; una pautrent’anni. mercato ha formato 1828, 1858, 1888, sa giustificata un minimo che non 1918, 1948, 1978 e Il fenomeno dal fatto che sarebbe stato inutile è stato più toccato.

2008. Cosa hanno risale già descrivere una fase di continui Anno 1888: il merin comune tutti que- al 1798 ribassi difficile da “cavalcare” per cato ha formato un sti anni? Il fatto che il comune investitore. Ora però si minimo violato solo in ognuno di loro si intravede una luce al termine del 5 anni più tardi, ma solo per 1 è sempre formato un minimo del tunnel che stiamo ormai percoranno. Poi non è stato più toccato. mercato che poi non è stato viorendo da ottobre 2007, una luce Anno 1918: il mercato ha formalato per lunghi periodi, o addiritche potrebbe significare l’inizio to un bottom che è stato violato tura mai. di una nuova fase positiva di solo 11 anni più tardi durante la crisi del 1929. Anno 1948: il mer0,0% cato forma un minimo violato per 6000 una sola settimana nel giugno del 1949 e mai più toccato. Va notato che dopo il 1949 è iniziato un 23,6% mercato toro (rialzista) durato fino all’inizio degli anni settanta.

38,2% Anno 1978: il mercato forma un 4000 minimo violato per una sola set50,0% timana nel marzo del 1980 e mai più toccato. E dopo il 1980 è ini61,8% ziata una fase di rialzi durata fino al 2000.

I continui ribassi in borsa potrebbero presto essere gettati dietro le spalle Da questi dati capiamo l’impor2000 Pensando bene a quanto accaBisognerà quindi aspettare antanza dell’anno 2008 e che biduto fino ad oggi, si può arrivare cora qualche giorno ma poi, con sogna fare attenzione a quanto alla conclusione che i ribassi che ogni probabilità i mercati ricosta accadendo in questo primo 100,0% hanno colpito di recente i mercati minceranno a salire. trimestre.

Infatti, finanziari possono tradursi in una Non dobbiamo inattingendo alle sta2005 2006 2007 2008 buona opportunità di acquisto per fatti dimenticare che tistiche di mercato, I ribassi che Il valore delle borsa di Shangai: i ribassi dovrebbero essere finiti i risparmiatori, almeno per buona ultimamente i merla probabilità che il hanno colpito cati azionari sono parte dell’anno in corso; ciò che minimo dell’intero mi spinge ad una affermazione scesi molto anche in anno si vada a col- di recente simile è anche il fatto che a breve seguito ai numerolocare all’interno del possono saranno in pochi a poter vendere sissimi riscatti eserprimo trimestre è tradursi in ingenti quantitativi di azioni sul citati da parte dei assai significativa. In una buona forse nessuno. Gli aziorisparmiatori che particolare è sempre opportunità di hanno privato i fon- mercato, nisti di riferimento delle società accaduto in passato acquisto quotate stanno ricomprando fette di di investimento che i ritracciamenti sempre più consistenti delle loro di risorse investibidi valore si siano colimprese (Doris acli, fonlocati in un range di quista Mediolanum, di che dovendo reprezzo pari al 23,6% o al 38,2% Della Valle Tod’s, stituire il denaro ai del minimo-massimo del decenBerlusconi Mediapropri sottoscrittori Si intravede nio precedente. In questo caso il set), il numero di sono obbligati a ven- una luce livello di ritracciamento massimo Via Lanza, 41 - Vicenza Ovest operazioni di delidere ciò che deten- al termine del 38,2% è già stato raggiunto Prenotazione tavoli: 393.1365903 sting cresce (articolo gono in portafoglio del tunnel dalla borsa americana ma non da Infoline: 0444.560264 della settimana scorgenerando ulteriori quelle asiatiche che però si stanche stiamo Aperto da MARTEDÌ a SABATO sa) e i portafogli dei ribassi (le vendite no velocemente approssimando dalle 23,00 alle 4,00 percorrendo risparmiatori sono dei fondi hanno ina tale soglia.

Il grafi co che riporwww.plazalapdance.com serbatoi colmi di lidebolito i mercati da ottobre ta l’andamento dell’indice cinese quidità. Preparatevi perché essendoci più di Shangai evidenzia il probabile AUCHAN 2007 dunque ad aprire il investitori in vendipunto di approdo per il mercato portafogli: potrebbe ta che in acquisto si attuale, punto che ritengo essere MILANO VENEZIA essere conveniente spendere per contribuisce ad un fenomeno di valido per riposizionarsi e progetVICENZA OVEST una volta. ridimensionamento dei prezzi). tare acquisti.

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regione ovestvicentino

10 NOVEMBRE 1 MARZO 2008 2007

INIZIATIVE - Un prezioso volumetto che consente di avere informazioni aggiornate e puntuali sull’accesso alle strutture residenziali nel territorio regionale

Anziani non autosufficienti: nuova guida della Regione Per una confortevole permanenza degli anziani non autosufficienti nelle residenze assistenziali gestite dai centri di servizi autorizzati dalla Regione Veneto, l’assessorato alle politiche sociali della giunta regionale e i Pensionati CISL di Verona hanno dato alle stampe un prezioso volumetto che consente di avere informazioni aggiornate e puntuali sull’accesso alle strutture residenziali nel territorio regionale.

La guida, presentata stamani a Verona nella sede dell’Azienda ULSS n. 20 dall’assessore regionale del comparto, indica come scegliere il centro servizi più adatto, chiarisce la questione delle graduatorie delle liste di attesa, del percorso di valutazione della non autosufficienza, indica il valore orientativo della retta giornaliera

da pagare nel centro servizi e chi deve pagare la retta, ricorda le regole fissate dalla Regione per quanto riguarda i redditi, le pen-

sioni, l’assegno di accompagnamento e fornisce un chiaro faxsimile delle domande da inoltrare all’ULSS di appartenenza per l’ac-

cesso alla rete dei servizi socio sanitari territoriali.

Erano presenti all’incontro il direttore dei servizi sociali Angelo De Cristan, il segretario dei Pensionati CISL di Verona Sergio Soprani, il dirigente del settore non autosufficienza della giunta veneta Michele Maglio.

L’assessore alle politiche sociali della Regione Veneto ha ringraziato il sindacato veronese per aver realizzato, in positiva sinergia con l’istituzione regionale, un valido strumento informativo per i cittadini che sarà distribuito nelle farmacie, nei comuni, nelle sedi sindacali, nelle aziende ULSS. “Si tratta – ha sottolineato- di un vademecum aggiornatissimo rispetto alla rivoluzione attuata dalla Regione nel 2007 nel settore della residenzialità per i non auto-

sufficienti che ha cancellato le “ quote” adottando a loro posto le “impegnative di residenzialità” che consentono al cittadino la libera scelta della struttura residenziale alla quale rivolgersi”. Per quanto riguarda il settore della non autosufficienza, si è ricordato che in Italia ci sono 3 milioni di non autosufficienti di cui 2 milioni di anziani e 1 milione di incidentati, traumatizzati, malati cronici.

Per quanto riguarda il Veneto l’assessore ha ricordato che ci sono 24 mila non autosufficienti nelle strutture residenziali per i quali la Regione spenderà nel 2008 490 milioni di euro ; nel settore della domiciliarità, invece, ci sono circa 24 mila non autosufficienti assistiti a domicilio con una spesa regionale di 60 milioni di euro.

SPORT - La capitale d’inverno ha le carte in regola per ottenere la grande kermesse di sci alpino del 2013

Mondiali di sci: Giancarlo Galan incontra il comitato per Cortina Cortina d’Ampezzo ha le carte in regola per ottenere i Mondiali di sci alpino del 2013 e la Regione sostiene la sua candidatura.

Lo ha confermato il presidente della Regione Giancarlo Galan incontrando a Palazzo Balbi il sindaco Andrea Franceschi e il comitato promotore, presieduto da Enrico Valle.

Erano presenti anche l’assessore alle politiche per i trasporti a fune Oscar De Bona, il consigliere regionale Dario Bond, l’assessore allo sport del comune ampezzano Herbert Huber e il segretario del comitato Benito Ferronato.

Nel corso dell’incontro è stato ribadito che la località veneta non teme confronti sia per scenari naturali, sia per piste e servizi. Il presidente ha detto che se l’asse-

gnazione andrà in porto non potrà mancare il sostegno finanziario della Regione e, se non interverranno altri impegni istituzionali, Galan sarà presente il 29 maggio con la delegazione a Città del Capo per la proclamazione della sede in cui si svolgerà l’edizione 2013 della competizione sportiva mondiale.

Il presidente, oltre a assicurare che per quell’occasione farà quanto possibile per coinvolgere il prossimo governo, ha sostenuto anche l’importanza di giocare sul piano dell’immagine internazionale la carta dell’abbinamento tra Cortina e Venezia come prestigiosa porta di ingresso della manifestazione con il suo aeroporto.

Per i presenti all’incontro, i Mondiali 2013 vanno visti come una

vetrina per tutte le Dolomiti e opportunità di rilancio per l’economia generale della zona, oltre a contribuire al miglioramento delle infrastrutture e al potenzia-

mento dell’impiantistica e dei servizi. Nel corso dell’incontro è stato sottolineato che Cortina è dotata di piste per tutte le specialità agonistiche, comprese quelle

di riserva, di allenamento e per i test dei materiali. De Bona ha fatto presente che sarà pronta la nuova pista per discesa libera, superG e slalom gigante maschile, denominata “Vergine Bianca – Tofana 2013”, che sarà servita da un moderno impianto funiviario.

C’è poi la pista Olympia – Sta Tofana per libera, superG e gigante che negli anni è stata interamente adeguata ai dettati FIS. In quell’area sarà costruita la nuova strada a doppia corsia che porterà alla zona dei traguardi di Colfiere dove sorgerà il nuovo complesso ricettivo. Sulla pista “A” del Col Drusciè, per lo slalom maschile e femminile, è prevista l’installazione di un impianto di illuminazione per permettere anche le riprese televisive per le gare in notturna.

23 Carciofini sott’odio

Sbobba Dal Molin di Alessio Mannino Dal Molin: tiriamo le somme. A uscirne indenne, graziato dall’impossibilità di ricandidarsi per aver già accumulato due mandati da sindaco, è Hüllweck. Alla fine l’ha spuntata lui: con un abile balletto di responsabilità con l’ex premier Prodi, ha ributtato sul campo del centrosinistra la palla rovente di una base ben accolta da lui, dalla sua giunta e dal governo Berlusconi. Lui, dopotutto, è un maestro nello scaricabarile.

Il centrosinistra, in ordine di tempo, ha ora addosso in toto la croce di un insediamento militare che magari non farà partire i caccia da qui, ma che serve agli Americani per le loro guerre, che noi, come Italia, non condividiamo (oppure lo facciamo con la formula ipocrita della “missione di pace”). Ma quale centrosinistra? Il Pd, di cui è esponente quel Paolo Costa commissario ad hoc che monta la guardia al progetto come un corazziere, è senz’altro perché il caso si chiuda il più presto possibile, senza ostacolare i lavori. Ma del Pd fa parte anche il candidato sindaco Achille Variati, che – gli va dato atto – è sempre stato su posizione di netta contrarietà. E che oggi annuncia di voler “riappacificare la città”.

Cosa vuol dire? Chiudere il discorso, come da ordini superiori? Fare campagna elettorale sul No ben sapendo che poi, ammesso che vinca, non avrà alcun potere per far tornare indietro Roma? E la Sinistra Arcobaleno, che qui a Vicenza lo appoggia in pieno, rinnegherà il suo No senza se e senza ma?

Se i fautori del No, poi, e in particolare il Presidio di Rettorgole, dovessero mettere in piedi una propria lista civica magari apparentata col centrosinistra, non svilirebbero le motivazioni dell’intero movimento riducendo la lotta a una caccia di voti destinata a raggranellare percentuali a una cifra? E come farebbero a sostenere le forze dell’ex governo, dopo aver detto e ridetto che “non ci sono governi amici”?

Il Comitato del Sì: chi l’ha visto?

D’accordo che hanno praticamente vinto, i favorevoli alla Ederle 2, però il fatto che si sia sciolto come neve al sole la dice lunga sulla reale penetrazione dei pro-base nel tessuto politico cittadino. In altre parole, una volta che il portavoce Roberto Cattaneo è stato eletto consigliere in Provincia con le insegne di Forza Italia, del Sì si è avuta traccia solo quanto questi ha rinfacciato alla Bottene&Co di voler sfruttare la visibilità della lotta di questi due anni per motivi elettoralistici. Senti chi parla, verrebbe da dire.

Insomma, nobili ideali e sana contrapposizione civile e politica finiti in vacca. Ovvero in poltiglia elettorale, rimestata dalla logica dei partiti. Sempre la stessa, triste sbobba.

1 MARZO 2008

tempo libero

Popcorn. Sweeney Todd, con protagonista Johnny Depp, fa rivivere una storia vera nella Londra del primo Ottocento. Un musical “quasi” perfetto

La musica macabra dell’ultimo Burton DI GIULIANO CORÀ

Ricavato da un musical, a sua volta ispirato ad un fatto di cronaca realmente avvenuto nella Londra dei primi Ottocento, Sweeney Todd da poco uscito nelle sale è la storia di un barbiere sposato con una splendida fanciulla bionda e padre di una bambina. Un giudice lussurioso concupisce la donna, e per averla fa incarcerare il marito con una falsa accusa. Ma dopo quindici anni lui torna, e scopre che tutto è cambiato: la sua casa appartiene ad una venditrice di pasticci di carne, la moglie per la vergogna si è avvelenata, e il giudice tiene

prigioniera la figlia ormai adolescente, su cui pure comincia ad esercitare le sue turpi attenzioni. Il mondo appare a Barker come un unica cloaca perversa, dove tutti meritano di morire: in attesa della vendetta suprema, quella da consumare sul giudice.

Quest’ultima fatica del regista Tim Burton è una storia ‘gotica’ e cupa, intarsiata da lampi di macabra ironia ed eccezionalmente visionaria, a cominciare dagli splendidi titoli di testa. Il resto è un crescendo: dalla fotografia funebre e decolorata, che trasforma le persone in creature da oltretomba; alle prodigiose scenografie di Dante Ferretti, che mostrano una Londra nata dalle pagine di Oscar Wilde o di Charles Dickens.

Johnny Depp non ha più bisogno di commenti; Helena Bonham Carter offre uno dei suoi risultati migliori;

Sweeney, barbiere vendicativo nella Londra ricostruita dal novello premio Oscar Dante Ferretti

li accompagnano degli ottimi comprimari. E tuttavia qualcosa manca.

Forse è proprio questa perfezione a farne una magnifica lanterna magica che proietta immagini senz’anima.

Forse l’ossessione della tipizzazione trasforma i personaggi in stereotipi che fingono sentimenti e passioni che non hanno (ed anche quell’ultima pietà michelangiolesca lascia nonostante tutto indifferenti e distan-

ti). C’è poi il problema del musical, un genere che in Europa non ha mai raccolto grandi entusiasmi. Qui il livello delle canzoni è appena accettabile, ed anche le loro interpretazioni, a parte Depp e la Bonham Carter, sono modeste. Insomma: non si butta mai via niente, della Premiata Ditta Burton & Depp, ma abbiamo visto di meglio. E comunque, a due come loro si perdona tutto.

Sul comodino. Una bambina in bilico tra la vita e la morte, una madre angosciata, le passioni di Napoli.

Ecco gli ingredienti di un romanzo magistrale ma un po’ freddo

Quando nascere è un po’ morire DI GIOVANNI MAGALOTTI

Maria ha quarantadue anni, insegna italiano in una scuola serale di Napoli ed è al sesto mese di gravidanza. Una sera, di ritorno a casa, avverte un forte dolore e corre in ospedale, dove di lì a poco dà alla luce una bambina prematura. La piccola, di nome Irene, viene immediatamente sistemata in un’incubatrice e per Maria inizia una lunga, inquieta attesa per sapere se sua figlia sopravviverà o meno: “Il fatto è che mia figlia Irene

stava morendo, o stava nascendo, non ho capito bene: per quaranta giorni è stato come nominare la stessa condizione. […] Era che qualcuno aveva lanciato una monetina in aria, e quella prima o poi doveva cadere su una faccia. Per quaranta giorni sulla stessa moneta, morendonascendo” .

Dopo un paio di raccolte di racconti (“mosca più balena” e “Per grazia ricevuta”) accolte da un certo consenso di critica e pubblico, la giovane scrittrice napoletana Valeria Parrella (1974) si confronta con la misura narrativa del romanzo, seppur breve (poco più di 100 pagine). Al centro del libro sta l’at-

tesa di Maria, costantemente in bilico fra speranza e paura, raccontata con grande ricchezza di dettagli e sfumature. Ma anche la città di Napoli che, con i suoi slanci e le sue contraddizioni, sembra riflettere i conflitti interni alla protagonista.

Non interessa qui valutare l’eventuale rilievo autobiografico della vicenda narrata, né si mette in discussione la sincerità dell’autrice nel confrontarsi con un tema così impegnativo. Si deve però constatatare che, sia forse per la particolare scansione narrativa adottata, sia per le sapienti (fin troppo) ellissi, la costante impressione è che vi prevalga un esercizio di stile.

Valeria Parrella, giovane scrittrice partenopea

Il che potrebbe anche non essere un male, data la qualità della prosa. Ma in questo modo il lettore è tenuto emotivamente distante dalla vicenda. Visti l’argomento e l’intensità di alcuni passaggi, è davvero un peccato.

Lo spazio bianco Valeria Parrella Einaudi, 124 pp., € 14,80

HANNO DETTO OPERA PIA

CORDELLINA

VIC E NZA

…la sinistra all’improvviso si scopre totalmente berlusconiana. Nei modi, nei temi, negli slogan. Veltroni ha copiato come un cinese tutte le scelte del Cavaliere, dai colori del simbolo all’uso del tricolore all’inno d’Italia. Trasforma le sue uscite in reality show, punta sul suo volto, usa i temi fiscali e le grandi opere come punti di forza del programma, lancia donne giovani e si fa lanciare da personaggi famosi. La sinistra sta mettendo in atto come può tutto quello che per anni ha criticato del berlusconismo.

Mario Giordano Il Giornale 25 febbraio 2008

Bando di concorso

BORSE DI STUDIO “Andrea Palladio” Nell l’

Va bene, non andiamo a votare. E poi? I migliori cittadini, quelli che sono ancora capaci di indignarsi, non vanno a votare. Chi andrebbe a votare? … Se questa classe dirigente è marcia, … qualcuno pensa che si farebbe impressionare da un’astensione portata diciamo fino al 50 per cento?

Corrado Augias La Repubblica 24 febbraio 2008

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Comu na e c p roci oci l’aa gna gnazion on i 1 (mille milleccin inq que ueccen entto/ duatoria riservata a (C € 5 divid vidua uale a uenti sezioni: uen 1dio io 2 - La società i à vicent ca del Palladio; 3 - La lezione palla pallad sud ) la prim (Collet Collet e paritarie della p B) l conda (Indi d medesime scuole cia di Vicenza, p pe

Questa ossessiva lotta al fumo è grottesca e sta assumendo connotati sempre più liberticidi. E’ grottesca perché è come se uno bruciandogli la casa si occupasse del canile.

Ci sono sicuramente persone che si ammalano di cancro perché fumano, ma ce ne sono infinitamente di più che si ammalano perché costrette a respirare l’aria inquinata che è il risultato del nostro sistema produttivo. Ma mentre le prime hanno almeno soddisfatto un piacere, le seconde no. Poiché però il sistema produttivo non si tocca, Dio guardi, ci si accanisce allora sui fumatori.

Massimo Fini Il Giorno 19 febbraio 2008

mento scelto scelto, Breve saggio gg non on mente corredato d -A ur da e CD rom m di durata durat plicativa.