VicenzaPiù n.86, 12 gennaio 2008

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Direttore editoriale Giovanni Coviello

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Buon 2008 a (quasi) tutti di Giovanni Coviello

Buon 2008 a tutti. E’ l’inizio più banale (ma anche più sincero) per il mio classico appuntamento con i lettori di un settimanale giunto al numero 86 e al suo terzo anno solare di vita, nato com’è il 25 febbraio 2006, e rivelatosi ben più di una meteora nel mondo dell’informazione vicentina, come testimonia anche la nuova sede di Corso Padova 12, simbolicamente più vicina al cuore della città.

Ma l’augurio, a dire il vero, è per quasi tutti.

Anno 3 - Numero 86 - Sabato 12 gennaio 2008

Medici in prima linea Le nomine dei direttori generali della sanità scatenano un braccio di ferro tra Forza Italia e Lega (ma non solo) per decidere gli equilibri in vista delle prossime comunali. I retroscena del primo grande scontro elettorale del 2008

da pagina 6

(continua a pagina 3)

Un amaro risveglio di Francesco Di Bartolo

“Aiutatemi a sognare una Vicenza serena, proiettata nel futuro, dove sia possibile aiutare la società aiutando la famiglia, favorendo la sicurezza della casa, la libertà e il diritto dei giovani all’istruzione e al lavoro, la tutela dell’anziano nel proprio ambiente e, cosa fondamentale che da sempre affermo, aiutando la donna”. L’invocazione a poter sognare era scritta in una lettera del novembre del 1998 che il candidato Enrico Hüllweck aveva inviato a tutte le famiglie vicentine. (continua a pagina 3)

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Da Zampagna alle elezioni, le sorprese dell’anno che verrà

Poteri forti ai ferri corti: Zonin vs Amenduni

a pagina 4

a pagina 5

Taglio delle circoscrizioni: cosa succede nelle altre città

Uno scrittore scomodo: intervista a Vitaliano Trevisan

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12 GENNAIO 2008

opinioni

L’opinione. Il sindaco si era presentato ai vicentini con un lungo elenco di sogni. La realtà ci riporta però ad una città malata, senza spazi e senza cultura urbanistica, dominata dalla dittatura del mattone selvaggio

Era Hüllweck, dieci anni di promesse mancate segue dalla prima

allora, che più di qualcuno ha fiutato l’affare: costruiamo nuovi alloggi, utilizziamo quegli spazi che sono Conquistato Palazzo Trissino, la ancora rimasti liberi. nuova casta guidata dal neo sindaEmerge in modo sconcertante come co diede l’assalto a tutti i privilegi l’attuale amministrazione Hüllweck lucrabili: raddoppio dei compensi difetti spaventosamente di cultura degli assessori, abuso di telefonini urbanistica. Una cultura cioè che (ricordate lo scandalo dei cellulari?), sia in grado di comprendere: una assunzione di nuovi dirigenti della pianificazione complessiva del termacchina comunale con stipendi ritorio secondo un’idea unificante stratosferici (uno dei quali a favore della città; i servizi per lo sviluppo della futura moglie del neo sindaco, delle attività economiche, sia dei Lorella Bressanello), occupazione piccoli operatori che della grande dei posti di sottogoverno con audistribuzione commerciale; la dimenti spropositati degli stipendi slocazione sul territorio dei servizi a (basti pensare a quanto denunciafavore degli anziani, giovani, coppie to dal dott. Zanguio a proposito di giovani, della scuola, della sanità, quelli di chi ha occupato l’AIM). degli immigrati; la tuIntanto, le rette degli tela e valorizzazione asili nido subivano dei beni culturali e del forti aumenti, la presMancano centro storico; la difesa sione fiscale dei trispazi per del suolo, delle risorse buti locali aumentava idriche; le modalità repesantemente, i costi giovani ed dei servizi (traspor- anziani. Non lative alla raccolta dei rifiuti e del loro smalti, luce, gas) pure. E’ c’è politica timento. facile prevedere che, su salute, Emerge, invece, un nella prossima camterza età, metodo di lavoro fatto pagna elettorale, i fan sport e di approcci per zona, invocheranno le granespressione della culdi opere realizzate dal abitanti tura del mattone e del borgomastro, fra tutte cemento, invasiva di il civico teatro e l’avtutte le aree disponibili: qua il nuovio del nuovo PAT, ovvero il nuovo vo stadio, là una cittadella per stupiano urbanistico. Diciamolo con denti, da una parte il tribunale, da chiarezza: Vicenza aumenterà gli tutt’altra parte gli uffici finanziari; abitanti grazie agli immigrati; ecco,

Fatti, personaggi e vita vicentina www.vicenzapiu.com info@vicenzapiu.com Direttore Editoriale GIOVANNI COVIELLO direttore@vicenzapiu.com Direttore Responsabile GIAMPAOLO ZORZO Editori PIÙ MEDIA SRL Strada Marosticana, 3 – Vicenza amministrazione@piu-media.com & EDIZIONI LOCALI SRL via Nizza, 8 – Verona Redazione di Vicenza Strada Marosticana, 3 Vicenza tel. 0444 923362 - 922766 Fax 0444 926780 redazione@vicenzapiu.com

centri commerciali sparsi dappertutto; gran parte del territorio militarizzato; il centro storico verrà svuotato anche degli uffici, visto che il tribunale e altri servizi stanno per essere realizzati in periferia o comunque fuori dal centro. La Vicenza del 2020 sarà (è già) una città fatta in massima parte di anziani, di bambini figli di immigrati, con una massiccia presenza di cittadini statunitensi.

Sfoggiando l’esperienza di medico, convinto che Vicenza fosse una città malata, Hüllweck si era presentato nel 1998 ai vicentini con lo slogan: “Vicenza può guarire. La mia ricetta: una città a misura di bambini, di giovani, di anziani, di donne e uomini, una città vivibile, una città felice”. In realtà Vicenza, stando agli indicatori di autorevoli Istituti e a specifiche indagini, non è la città vagheggiata dal sindaco. Mancano spazi per i giovani e attività per gli anziani. Non c’è stata una politica della salute, soprattutto per

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Redattori LUCA MATTEAZZI l.matteazzi@vicenzapiu.com ALESSIO MANNINO a.mannino@vicenzapiu.com ILARIO TONIELLO i.toniello@vicenzapiu.com

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Redazione sportiva TOMMASO QUAGGIO t.quaggio@vicenzapiu.com PAOLO MUTTERLE p.mutterle@vicenzapiu.com

Autorizzazione Tribunale di Treviso n. 1132 supplemento di Treviso Sette del 12 gennaio 2008

Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Iscrizione al Registro Nazionale della stampa n.8857 del 15-12-2000

sono state portate le auto fin sotto la Basilica Palladiana!

“Se - così scriveva Hüllweck nel 1998 - sarò eletto Sindaco, venga a trovarmi!

Con le sue critiche, le sue osservazioni, le sue proposte, Vicenza e io gliene saremo grati!”. Dopodiché il sindaco decise di chiudere la porta a chi osasse importunarlo. Tanto a lui interessava sognare una Vicenza serena e felice…

Adesso il sogno di Hüllweck potrà continuare anche dopo le elezioni della prossima primavera: infatti egli è il presidente del suo Teatro e perciò lo troveremo ancora alle prese con il palcoscenico, interesse a lui più congeniale: sublime spazio in cui si vivono i sogni, ma anche luogo della menzogna e della rappresentazione della finzione.

Paul Verlaine ha scritto che i sogni si realizzano dopo il risveglio. Si avvicinano le elezioni, i sogni hüllweckiani stanno per finire. Il risveglio ci fa già vedere la triste realtà. C’è tanto da fare, occorre rimboccarsi le maniche. I vicentini sanno trovare le risorse nei momenti giusti. Buon 2008!

Francesco Di Bartolo

Enrico Hüllweck, Sindaco di Vicenza

Nuove firme, stessa indipendenza segue dalla prima

Collaborano: ANDREA ALBA ANDREA BASSO MARTA CARDINI FRANCESCO CAVALLARO FEDERICA CEOLATO GIULIANO CORÀ STEFANO FERRIO GIOVANNI MAGALOTTI

quella della terza età, e neppure una politica dello sport per gli abitanti.

Nulla è stato fatto per abbattere l’inquinamento: il servizio di trasporto pubblico serve principalmente gli studenti, gli immigrati e i senza patente, non è stato sviluppato per essere alternativo all’uso dell’auto privata. Anzi, nella città dell’Unesco

Lo è per quelli che ci seguono per condivisione dell’unica grande idea ‘obbligatoria’ nella nostra redazione, la ricerca di un’informazione non asservita, nel rispetto delle idee di tutti. Lo è anche, e forse di più, per quelli che ci temono per il nostro approccio senza condizionamenti esterni all’interpretazione dei fatti, ma che ci rispettano proprio per quell’approccio, che non ci dà certo la patente di depositari della verità; caso mai quella, ambita, di ricercatori delle verità, sempre pronti a dare spazio alle verità altrui.

L’augurio di buon 2008 non è proprio per tutti perché per alcuni si trasforma in un augurio a

migliorarsi: per chi la verità la nasconde sistematicamente, o la trasforma a proprio uso e consumo, magari cambiandola con una frequenza pari alla sfrontatezza di chi oggi definisce bianco quello che domani vede nero e viceversa. Il tutto condito, specialmente nell’attuale (non) politica, dall’unica verità che molti accomuna: se mi dai un vantaggio sono con le tue idee e decisioni, se non ne ho un tornaconto anche la cosa più giusta diventa quella più da combattere. Da oggi a portare avanti questa linea di indipendenza (indipendenza, si badi bene, non di certezza delle nostre interpretazioni dei fatti) si aggiungono altre firme prestigiose nel panorama dell’informazione

cittadina: quelle di Francesco Di Bartolo e di Matteo Rinaldi. Firme prestigiose ma non monocordi come del resto lo sono già quelle di Giuliano Zoso e Stefano Ferrio - rispettose dello stile di VicenzaPiù, ma portatrici libere dei loro contributi. Come lo sono, soprattutto, le firme di chi questo giornale lo sta curando dall’inizio, i nostri redattori, giovani ma con sempre più esperienza al servizio, semplicemente, della città e dei lettori. Anche a costo di essere scomodi, certo, ma non per essere scomodi come i mercanti della politica che per silenziare le critiche aspettano solo e sempre i doni della Befana quotidiana.

Giovanni Coviello

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12 GENNAIO 2008

fatti&notizie

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Anticipiamo senza paura di smentite gli avvenimenti più importanti del 2008: dall’elezione del nuovo sindaco al crollo del vecchio Vicenza

2008, un anno da farsela sotto

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struire il teatro e per l’inaugurazione - ammetterà in lacrime -. Non ci è rimasta una sola lira per pagare gli attori!”

A salvare la situazione un colpo di genio dell’autore e regista Pieropan, che al posto dell’esoso protagonista farà recitare Dracula al presidente del Vicenza Polato. Successo clamoroso di pubblico e critica.

Questo è un pezzo poco serio. Meglio dirlo subito. Ma non è una scelta a caso. Vogliamo usare una chiave leggera per trattare argomenti pesanti, che farebbero scappare il lettore a gambe levate. Veri e propri casi da tragedia, come il Vicenza calcio, la politica cittadina, l’economia. Buona lettura.

La crisi del Vicenza Febbraio di fuoco anche per il calcio biancorosso. Dopo l’addio di Cassingena, anche il neo presidente Polato minaccerà di lasciare la carica. Alla base del gesto un problema di incomunicabilità coi i giocatori.

“Non riesco nemmeno a parlare alla squadra - spiegherà Polato - appena mi avvicino allo spogliatoio, allenatore e giocatori corrono via a gambe levate. Non capisco le ragioni di un simile atteggiamento”.

E dire che Polato andrà a portare buone notizie: “Sono riuscito a tranquillizzare gli ultras più scatenati. Ed è stato facilissimo: appena mi sono avvicinato a loro, nessuno

Gian Luigi Polato

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DI MATTEO RINALDI

Lo strappo della poltrona La notizia che aprirà l’annata, facendo esplodere lo sdegno della parte migliore della città, passerà alla storia come “Lo Strappo della Poltrona”. È questo il nome del gesto criminale firmato da un manifestante No Dal Molin che, penetrato nel nuovo teatro, strapperà in segno di protesta lo schienale in velluto della poltrona numero 114.

Decine di foto mostreranno l’ignobile taglio di ben cinque centimetri.

Un atto criminale perpetrato quand’ancora non si sarà spenta l’eco dell’orrenda scritta spray che ha lordato il muro esterno del teatro.

Una consolazione: l’autore verrà facilmente individuato e denunciato.

Si scoprirà infatti che sarà riuscito a entrare solo grazie a un orrendo sotterfugio: l’acquisto del biglietto.

Sdegnosa presa di distanza da parte delle centinaia di invitati ufficiali: “Nessuno di noi avrebbe mai fatto una cosa simile”.

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L’attaccante Riccardo Zampagna

ha più fiatato”. Si esclude che la causa di tutto questo possa essere l’aspetto del presidente, a metà tra tra Boris Karloff e il Mostro di Düsseldorf.

Il crollo del Vicenza Purtroppo le cose andranno peggio sul campo di gioco. Il neo acquisto Zampagna, dopo un mese di ambientamento, avrà raggiunto una perfetta intesa coi compagni e un grande peso specifico nell’economia del gioco. Ma anche, purtroppo, un grande peso reale: 174 chili!

Nonostante gli sforzi del mister e dei compagni, Zampagna non calerà di un solo etto in due mesi. Un impedimento che gli impedirà di farsi trovare puntuale in mezzo all’area di rigore, laddove pioveranno

montagne di cross dei valorosi compagni: circa uno a trimestre.

La rinascita del Vicenza In primavera i primi segni di ripresa del Vicenza. Zampagna calerà di 25 chili tornando in perfetta forma.

A trovare la cura sarà il vivandiere del Menti, Giacinto Scortegagna: “Non serviva togliere pane, pasta e merendine - dichiarerà -. È bastato aggiungere la foto del presidente proprio al centro della sala mensa.

Più nessuno riesce a mettere in bocca una sola fetta di pane”.

L’elezione del sindaco I vicentini torneranno ad entusiasmarsi anche per l’elezione del primo cittadino. Per il dopo Hüllweck, la lotta sarà tutta interna al centrodestra. La Lega presenterà la combattiva Manuela Dal Lago, che dovrà vedersela con due candidati proposti da Alleanza Nazionale e Forza Italia.

La guerra si preannuncerà durissima: la Lega darà battaglia, ma per nulla al mondo An rinuncerà al primo cittadino. Forza Italia preparerà in gran segreto 150 mila manifesti per il suo uomo: un terzo col marchio Forza Italia, un terzo con il logo Partito delle Libertà, un terzo con Viva la Gnocca, che tanto per gli elettori è esattamente lo stesso.

Il centrosinistra tenterà in tutti i modi di sfruttare a proprio vantaggio la situazione dei tre litiganti.

Non appena si accorgerà di avere qualche possibilità, proporrà Achille Variati.

Ma allora ditelo che volete perdere, imbecilli!

La lampadina fulminata All’”Hüllweck Theatre”, come simpaticamente verrà chiamato il teatro comunale, un’altra tragedia scuoterà l’operosa città: si scoprirà una lampadina del palcoscenico fulminata da mano ignota, proprio alla vigilia della rappresentazione clou dell’anno, la commedia futurista “Dracula contro l’Irpef” di Flaminio Pieropan. Gruppi di cittadini armati si sparpaglieranno per la città a caccia del colpevole e un clima da guerra civile farà temere il peggio per un breve periodo.

Fortunatamente la polizia scoprirà l’autore dello squallido gesto. Grande emozione quando verrà data notizia che si tratta dell’ex sindaco Hüllweck.

“Abbiamo finito tutti i soldi per co-

Il Teatro Comunale

L’autunno vicentino: uno stadio tutto nuovo A settembre ripartirà il campionato di calcio. Il Vicenza giocherà in serie C ma con una consolazione: una società tutta nuova all’orizzonte.

Polato, che per tenere lontano anche il più coraggioso compratore si barricherà davanti a una sua gigantografia, sarà costretto ad arrendersi di fronte a un irriducibile tifoso: Manuela Dal Lago. La sindachessa si presenta dal presidente in calzoncini corti e con la stessa maglia di Schwoch, ma con un paio di palle tre volte tanto. “Via, gentaglia - griderà -. Il vostro unico interesse non è il bene del Vicenza, ma la costruzione di un nuovo stadio da trentamila posti, che tra parentesi non servono a una mazza!”.

Al posto dei dimissionari, giungeranno quindi dei loschi figuri il cui principale interesse sarà la costruzione di un nuovo stadio da quarantamila posti, che tra parentesi non servono una mazza ma fanno guadagnare molto di più ai costruttori.

L’inverno vicentino: una città unica al mondo L’inverno 2008 si aprirà con una notizia fantastica per il centrosinistra: verrà trovato finalmente il candidato sindaco che mette d’accordo tutti e offre reali possibilità di successo.

Ci sarà grande festa tra i quadri, in attesa che qualcuno li avvisi che è finito tutto da mesi. Ma Vicenza non si scomporrà, avanzando verso il suo radioso futuro: una squadra di calcio in serie C, una cultura in serie Zeta, un traffico stradale da megalopoli e una vita sociale da villaggio afgano. Speriamo almeno che la Dal Lago non cominci togliendo le panchine.

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fatti&notizie Elezioni comunali, vertici Assindustria, presidenza Camera di Commercio: il 2008 inizia con uno scontro frontale fra i due maggiori potentati della città

Grandi Vecchi in guerra Amenduni contro Zonin DI ALESSIO MANNINO

Ne hanno parlato diffusamente testate nazionali (L’Espresso, Corriere Economia, inserto economico del Corsera). Sulla stampa locale, controllata chi dall’uno chi dagli altri, silenzio o quasi. Lo scontro “frontale” fra il banchiere vignaiolo Gianni Zonin e il patriarca della Acciaierie Valbruna Nicola Amenduni è il tema del momento. Una spaccatura che avrà le sue ripercussioni su tutti i nodi irrisolti che il 2008 farà venire al pettine: la successione a Massimo Calearo alla guida di Assindustria, l’elezione del nuovo presidente della Camera di Commercio, fino al nuovo sindaco di Vicenza.

Gianni Zonin

e gli sportelli di Intesa San Paolo (messi sul mercato dall’Antitrust) sfumate, la fusione con Veneto Natale di guerra Banca saltata per il mancato acSi sta avvicinando cordo su chi doveva Natale. Nicola Amencomandare, una redduni, 90 anni il prosditività bassa e una simo aprile, confeziomancanza di liquidità na un bel pacco-rega- Gli Amenduni che ha obbligato a far lo a Zonin: si dimette potrebbero sottoscrivere prestiti dalla presidenza del provare a in due tranches per collegio di probiviri un totale di 1 miliarscalzare Zonin della Banca Popolado e 200 milioni di re di Vicenza. Una sfruttando i suoi euro. Qualche colpo dichiarazione di osti- insuccessi degli l’ha messo a segno, il lità in piena regola, ultimi mesi conte di Gambellara: un’aperta sconfessiogli investimenti rine della gestione delspettivamente di 184 l’istituto di via Framilioni per il 12% di marin. Zonin ha un Cattolica assicurazioni e di 488 carnet di fallimenti che lo rende per 61 sportelli di Ubi Banca sono vulnerabile: Banco di Sicilia, Bnl stati indubbi successi. Che però e Popolare di Lodi prede mancate, ora, nonostante gli utili in crescita le acquisizioni di Popolare di Intra (14% in più nel 2007), gli hanno svuotato la cassa. Anche perché, secondo una voce risalente a fine ottobre, proprio la famiglia Amenduni ci avrebbe messo del suo, togliendo dalla Popolare vicentina una somma che si avvicinerebbe a quella sborsata per Ubi Banca.

La sede di Assindustria a Vicenza

Strade separate Un antefatto che trova ora conferma nella clamorosa rottura natalizia. Che tuttavia ha altre motivazioni e corollari. Il figlio di don Nicola, Maurizio, responsabile degli affari finanziari del gruppo che fra le sue partecipazioni ha

il 2% della BiPopVi, aveva chiesto a Zonin un posto nel consiglio di amministrazione della banca. Zonin ha risposto picche. E lo ha fatto perché gli Amenduni caldeggiavano la fusione con Veneto Banca, abortita per precisa scelta del conte. Che aveva fatto già uno sgarbo non da poco verso i pugliesi dell’acciaio, cacciando il direttore Colombini, uomo gradito agli Amenduni. Del resto le strade degli Amenduni e della Popolare si divaricano sempre più: i primi hanno il loro spazio in Mediobanca e in Generali (attraverso Ferax, con gli alleati Palladio Finanziaria e Veneto Banca), mentre di recente la seconda è stata esclusa, guarda caso, proprio dall’ingresso in Mediobanca da un’occhiuta Antitrust (in buona compagnia con Bankitalia, che negli ultimi tempi ha inviato a più riprese i suoi ispettori a Vicenza). Se ne vedranno delle belle, con tutta probabilità, alla prossima assemblea dei soci della banca, dove gli Amenduni potrebbero puntare a scalzare Zonin (con poche chances di successo, bisogna dire).

Presidenze nel mirino Questo per i grandi disegni della finanza. Venendo alle beghe domestiche, il duello si trasferisce sul campo della guerra di potere in corso nella città del Palladio. A maggio si dovrà eleggere il nuovo presidente degli industriali locali: Amenduni (che ha il figlio Michele alla vicepresidenza dell’associazione) tifa Adamo Dalla Fontana, Zonin ha nel cda della merchant bank della Popolare la candidata Susanna Magnabosco, mentre Roberto Zuccato è uomo di Calearo.

Quest’ultimo punta alla presidenza della Camera di Commercio, altra grana sotto le poltrone dei potenti vicentini. Secondo i beninformati, Calearo ha rotto i ponti con gli Amenduni anche perché ha potuto contare sull’appoggio di Zonin. E il suo salto di fronte ha prodotto le baruffe sul Dal Molin civile: con l’ex presidente della società aeroportuale Calearo che accusa di inettitudine e incompetenza il presidente Sbalchiero (Assoartigiani) e l’ente camerale presieduto da Menarin, quando le responsabilità ricadono invece su tutti. Una guerricciola che nascon-

de la guerra vera, e cioè il controllo della Camera di Commercio, punto nevralgico del sistema di potere locale.

Carollo fino al Pd. Così si farebbe terra bruciata intorno a Variati, che invece punta a un centrosinistra classico (l’Unione – di qui l’appoggio di esponenti di sinistra come il Cgil Oscar Mancini), e alla Sartori, acerrima nemica del gruppo di potere confindustriale.

Terra bruciata E poi c’è la grande disfida: le comunali (che cadono sempre a maggio). Nella politica cittadina a Rompicapo Sartori contare molto è un altro protagoUna Sartori che si sta rivelando un nista dei salotti e delle trame bebel mistero antropologico ancor riche, il costruttore Gaetano Ingui. prima che politico. Lei (e Galan Lui, che ha grande influenza sulla che ne è l’alter ego in Regione) è linea editoriale del Giornale di Visotto attacco da mesi, eppure tace. cenza, è un alleato di ferro degli Non una smentita, neppure una Amenduni (sia questi che Ingui lettera di protesta. Finora ha fatto sono azionisti e siedono nel board solo un’uscita pubblica, a dicemdella società che edita il quotidiabre, assieme al segretario provinno). L’organo confindustriale ha ciale del Carroccio Paolo Franco sferrato un destro micidiale all’au(un segnale alla Dal Lago?). Mantocandidato del Pd Achille Variati cano poche settimane all’inizio con un editoriale in prima pagina della stagione elettorale, e la sua del direttore Giulio Antonacci, e inazione, zavorrata da una fama sulle nomine dei direttori generali che in città è inesistente (lei è di Asl sta letteralmente massacranThiene, e sta all’europarlamento) do il governatore veneto Galan e se non pessima, farebbe pensare la sua spalla vicentina Lia Sartori, che non sarà lei l’asso su cui Forza che invece punta alla candidatura Italia punterà per il sindaco 2008. a sindaco per il centrodestra. Una Eppure, pare che non manovra a tappeto se ne dia per inteso. che ha come scopo Un bel rompicapo, far rifulgere l’astro di per chi credeva nelManuela Dal Lago, la La vera guerra l’intelligenza politileghista corrente Mariguarda ca di questa Grande roni, ex presidente Tessitrice. Attenzione della Provincia e oggi il controllo della a trarre conclusioni a capo dell’autostra- Camera affrettate, però: Forda Serenissima. E’ di Commercio za Italia controlla il lei, si ode negli amcuore dell’elettorato bienti che contano, e la grande sfida di centrodestra. L’inla prescelta del duo delle Comunali differenza apparenteAmenduni-Ingui. Un mente suicida di Lia duo che vuole essere potrebbe fondarsi su il sole attorno a cui una semplice certezza: una valantutta Vicenza ruota, e che non amga di voti. Qualche residuo potere mettono potentati indipendenti (si fa per dire, visto che le prefené tanto meno ostili. Così, in virenze sono argilla nelle mani dei sta delle elezioni comunali, stanpartiti) è pur rimasto, ai cittadini. no impallinando ogni rivale della Dal Lago di qualsivoglia schieramento. Il disegno (attribuibile all’area più filo-confindustriale del Partito Democratico), sarebbe andare al primo turno con un candidato di bandiera (leggi: di facciata) del solo Pd, senza la sinistra alternativa. E al secondo turno appoggiare una Dal Lago candidata della Lega in rotta con una CdL in mano alla Sartori. Per poi andare al governo della città con la stessa maggioranza “occulta” che oggi tiene in pugno il consiglio comunale, e che va dalla Lega a Vicenza Capoluogo al Ppe di Gli uffici della Camera di Commercio in città

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approfondimenti

Dietrolo scontro politico fra Galan e gli alleati della Cdl, l’ennesima puntata del duello fra la Sartori e la Dal Lago per il posto di Sindaco

Scandalo direttori Asl Tutto il potere alla Lia DI ALESSIO MANNINO

dalo gli alleati. Indignazione ipocrita: ora che sono stati proditoriamente esclusi, An Lega e Udc puntano il dito contro lo strapotere della Sartori. Ma quando le scelte di quest’ultima li premiava, tutto filava liscio.

Adesso, dopo aver chiesto la verifica di maggioranza, promettono ritorsioni sul bilancio. Ma c’è da scommettere che dopo aver fatto un po’ di baccano torneranno a più miti consigli. E per una ragione molto semplice: ci sono altri posti da lottizzare (a cominciare dai sottoposti dei direttori generali), e alla lunga la corda non possono spezzarla: un’alternativa all’alleanza col marchio Galan, oggi come oggi, non c’è.

E’ solo una questione di denaro.

Fiumi di denaro pubblico. Drenato attraverso gli stipendi dei prescelti e soprattutto con l’allettante business di nuove costruzioni ospedaliere, di cui i “fortunati” saranno responsabili.

Stiamo parlando del falso scandalo dei direttori generali delle Asl venete, casus belli di una faida all’ultimo sangue tutta interna al centrodestra regionale. Chi doveva nominarli, e cioè il governatore forzista Giancarlo Galan, lo ha Pd accomodante fatto facendo man bassa per il Ma cerchiamo di capire i veri suo partito e per l’entourage suo motivi del blitz galanian-sare dell’Eminenza Azzurra della toriano. E’ importante averli sanità veneta, l’euronorevole ben chiari, perché questi motivi vicentina Lia Sartori. E’ sempre portano a Vicenza. stata lei, in questi E tutti convergono anni, a incasellare in un minaccioso i nomi dei numeri 1 Gli alleati segnale dell’estaAsl spartendoli fra di Fi non blishment di Forza gli elenchi dei par- possono Italia verso il resto titi di maggioranza. spezzare la della CdL. La ditta Questa volta, però, corda: una Galan&Sartori ha lei e il Doge Azzurro inserito nella lista non hanno spartito alternativa dei nominati tre uopraticamente nul- all’alleanza mini ricollegabili al la: hanno preferito con Galan centrosinistra: Artuaccaparrarsi l’inte- oggi non c’è ro Orsini (quota Ds, ra torta (o quasi, e a Mirano), Daniela vedremo perché).

Carraro (quota Margherita, dalUn piatto che vale più del 60% l’Ovest vicentino a Legnago) e dell’intero bilancio della RegioPaolo Stocco (vicino alla sinistra ne, si badi. ma anche alla Sartori). Un picCosì, azzerando del tutto la rapcolo inciucio? Forse. Fatto sta presentanza di Alleanza Nazioche il Pd veneto s’è fatto sentire nale e riducendo ai minimi tercon un certo ritardo sul caso dg mini quella di Lega Nord e Udc, Asl, scongelando un piano di rihanno fatto gridare allo scan-

Nonostante scandali e lotte politiche. la sanità veneta resta una delle migliori

forma socio-sanitaria che prevede la corresponsabilità dei sindaci sulle nomine soltanto dopo che le voci di combine con Galan erano cominciate a circolare sulla stampa. Il capogruppo in consiglio regionale Achille Variati se n’è fatto promotore. Non senza un tornaconto personale: si è lanciato nella corsa alla candidatura a sindaco di Vicenza, e cominciare con un biglietto da visita filo-Sartori (sua probabile rivale per Palazzo Trissino) non sarebbe stato certo un esordio brillante.

L’attacco di Rizzato L’unico ad aver rotto il silenzio del centrosinistra è stato il responsabile per la sanità dei Ds oggi nel Pd Claudio Rizzato, vicentino anche lui. Il suo è stato il commento più lucido: “È stata la riscossa degli ex socialisti di Forza Italia. È solo un disegno politico funzionale a Galan e alla Sartori. Questi dg sono i loro centurioni. Sullo sfondo vedo grossi interessi, ospedali nuovi da costruire, un immenso patrimonio da ristrutturare. Nei prossimi cinque anni l’edilizia sanitaria muoverà un volume di affari incredibile. Si apre la più grande partita del Veneto” (Il Giornale di Vicenza, 6-1-2008).

Ma perché sparare ad alzo zero quando il proprio partito mantiene un profilo basso? Perché Rizzato ha vecchi conti in sospeso con Variati, ad esempio (il primo non ha uno scranno in Regione perché Achille gliel’ha soffiato). E anche e soprattutto perché qui si sta giocando una partita tutta vicentina, e sull’informazione controllata dagli industriali berici è aperta la gara a chi dà più addosso all’odiata Sartori.

La vera posta E siamo al vero, grande motivo che sta dietro al “gran casino sanità”. In gioco c’è la definizione degli equilibri interni al centrodestra in vista delle comunali di Vicenza di questa primavera, in cui la Sartori intende fare da candidata unitaria per la CdL. I suoi nemici sono la Confindustria locale, che le stanno scatenando contro una feroce campagna mediatica per screditarla; il Pd nella sua ala ex Ds, che con il gruppo con-

siliare in Sala Bernarda attua una politica filo-confindustriale; e in particolare la Lega, che pare avviata a candidare Manuela Dal Lago in contrapposizione alla Lia. E difatti il Carroccio ha fatto fuoco e fiamme perché gli hanno trombato Antonio Compostella, in pole per l’unità 5 e dato per vicinissimo alla Dal Lago (e all’industriale Mastrotto): parola del presidente del consiglio regionale Marino Finozzi. Il solito duello Dal Lago-Sartori: la scena di un film che si ripete ormai ad ogni angolo dell’asse politico Vicenza-Venezia.

Corruzione in corsia Se volete uno scandalo con tutti i crismi, non lo troverete tanto nella lottizzazione spinta che i partiti di centrodestra (ma quelli di centrosinistra farebbero lo stesso) fanno sulla salute dei cittadini veneti. O, per meglio dire, non nella spartizione in sé. E’ nella corruzione che essa genera e facilita. La sanità di San Marco è certamente una delle migliori d’Italia, ma con clientelismo e illegalità non ha dato un gran spettacolo di sé, negli ultimi anni. Due anni fa l’allora segretario della sanità regionale, Franco Toniolo, venne arrestato per corruzione, e per lo stesso reato è indagato l’ex assessore leghista Flavio Tosi, oggi sindaco di Verona.

Qui a Vicenza si ricorderanno

le manette a Giampaolo Soranzo, primario al San Bortolo, accusato di concussione, corruzione, truffa e mancato segreto d’ufficio. Ciliegina sulla torta, è utile un promemoria su Domenico Mantoan, considerato un fedelissimo della Sartori: bene, come dirigente dell’Asl veneziana è stato messo sotto inchiesta per falso in atto pubblico e favoreggiamento dalla Procura di Vicenza, con l’accusa di aver “truccato” le analisi degli scarichi di alcune concerie. E ovviamente Galan-Sartori lo vanno a mettere all’unità 4 Altovicentino, a presiedere al nuovo polo unico di Santorso fra le cui imprese appaltanti ci sono le solite Gemmo e Altieri, vicine al duo di Forza Italia.

In fin dei conti, ha ragione la Dal Lago: manca la trasparenza. Quella trasparenza che dovrebbe attuarsi con l’accesso via Internet a budget, appalti e politiche sanitarie, mettendo nero su bianco criteri di nomina rigorosamente tecnici e procedure di verifica indipendenti, introducendo nome anti-conflitto d’interessi e contro la presenza dei soliti noti nei bandi di gara, monitoraggi anti-corruzione e codici di condotta per dirigenti e dipendenti. Ma questa non è la trasparenza che hanno in mente le Dal Lago o le Sartori. A loro basta che traspaia qualche magagna dell’altra. Per pura lotta di potere.

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approfondimenti

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L’ex forzista arcinemico di Galan attacca anche il centrosinistra: “Colluso nella spartizione”

La denuncia di Grazia (Ppe) “Pesa il conflitto d’interessi” DI ALESSIO MANNINO

sanitari, amtalmente Galan, accusandoIl presidente del consiglio ministrativi e lo di non essere trasparenregionale, il leghista Marisociali. te, cioè in pratica di perseno Finozzi, ha tirato in ballo Raffaele Grazia è l’unico consiE’ solo un proguire interessi occulti? E’ la guerra (già vista sul caso gliere regionale del Movimento blema di posti. un’accusa pesante. autostrada Serenissima) fra Veneto per il Ppe, il partito neoPraticamente E io sono in accordo con MaGalan e Manuela Dal Lago. democristiano fondato dall’ex il polverone è nuela. Di trasparenza ce n’è Quest’ultima è la grande avcoordinatore veneto di Forza uscito perché veramente poca, a maggior raversaria della Sartori per la Italia Giorgio Carollo dopo la i partiti hanno gione dopo che Galan ha sfidato candidatura a sindaco del rottura con Galan e Berlusconi. visto che “non gli altri partiti del centrodestra centrodestra alle comunali Sebbene attualmente ancora nel c’è il mio”. Io a confrontare i curriculum dei di Vicenza di questa primacampo del centrodestra, l’espoinvece sollevo prescelti con quelli degli escluvera. Quanto c’entrano le nente centrista è un critico ferouna questione si. Lo sfido io a dirmi se a Este comunali vicentine? ce del dominio galaniano e del di trasparenza, Pavan ne aveva uno migliore di Quasi niente, se suo braccio vicene auspico una Palombo, che era un dirigente non proprio niente. tino, rappresentato maggiore autonazionale della sanità. O se a Secondo me non è dall’eurodeputata nomia dal preMontebelluna Mason era meglio collegabile. forzista Lia Sartori.

Siamo di sidente della di Gonella (prima a Cittadella, Finozzi e anche Regione. ndr). l’assessore leghiLei ha dichiara- fronte a E come? Alla An, Lega e Udc hanno fatto sta alla sanità, la to esplicitamen- una grande fine tutti vole- Raffaele Grazia il diavolo a quattro fino a Martini, hanno te quello che nei business, Che tuttavia, sui direttori te che il mecrichiedere la verifica. Galan citato il caso di corridoi della poforse anche generali ha tenuto un profilo canismo di nomina rimanga non pare preoccuparsene, Antonio Compolitica e della saelettorale basso, con l’unica eccezione politico, cioè lottizzatorio. della serie “can che abbaia stella, vicino alla nità veneta non dell’ex diessino Claudio RizSi dovrebbe procedere alle nonon morde”. E’ così?

Dal Lago e per è un mistero per zato, che ha attaccato Galan. mine su proposta dei sindaci, Mi spiace dare ragione a Galan, questo, sostennessuno, e cioè L’opposizione tace, tranne Rizche sono i responsabili della sama ha perfino ragione lui nel gono, trombato a che è la Sartori, zato, è vero. Non ho visto grandi lute pubblica sul territorio. Le non preoccuparsi. L’Udc ha già bella posta. e non da oggi, a decidere le sollecitazioni di quel progetto di conferenze dei sindaci di una fatto marcia indietro, e Alleanza Ma no, guardi, le nomine hanno nomine dei direttori genelegge in questa occasione, l’hanAsl dovrebbe proporre una rosa Nazionale farà lo stesso, visto privilegiato gli uomini di Forza rali delle Asl della Regione. no lasciata lì. Perché si sono di tre nominativi, e su quella che ha alzato la voce solo per Italia ma ad esempio a Vicenza Perché tutto questo potere spartiti la torta con Galan, che ha poi dovrebbe scegliere il presiavere qualche direttore sociale con Alessandri si è confermato in mano alla Sartori, che sempre gridato contro il centrodente della Regione. Questo è in più. un direttore generale richiesto non ha alcun ruolo nel sistesinistra e poi sottobanco si mette un progetto di legge depositato Già, ora si apre il capitolo anche dai potenti della città… ma sanitario? d’accordo concedendo loro qualin consiglio regionale dal cendei sottoposti dei direttoScusi, ma allora perché la Io non so perché ha tutto queche direttore generale. trosinistra. ri generali, cioè i direttori Dal Lago ha attaccato fronsto potere. In generale dico che non esiste un sistema di democrazia partitica che permetta un L’opinione. Invece di polemizzare si guardino i risultati eccellenti della sanità veneta. Comunali? Lavoriamo per l’unità del centrodestra raccordo fra partiti, istituzioni e ospedali per garantire trasparenza nelle nomine. E’ inaudito che scelte che spettano alla Regione siano prese fuori dalla Regione stessa. E’ una mancanza di rispetto delle forme istituzionali. voluto vedere uno scontro tra politici vicentini Mi si chiede un parere sulle recenti nomine diritto dei cittadini di avere direttori generali Non c’entrano precisi intein previsione della prossima scadenza elettoradei direttori generali delle USL venete da parte della massima capacità e competenza. ressi privati sugli appalti e le per l’elezione del nuovo sindaco della nostra del presidente Galan. Molti hanno gridato allo Le polemiche di questi giorni dimostrano che le costruzioni ospedaliere? città. scandalo non tanto per il potere monocratico oggi mancano evidentemente rigidi criteri di Certo, siamo di fronte a una Noi dei Circoli della Libertà di Vicenza puntiaesercitato dal Presidente, previsto dalle sue selezione che supportino la riconosciuta digrande business, forse anche mo su una politica che riconosca competenze, prerogative, quanto per aver egli chiesto ”conscrezionalità del presidente della Regione e elettorale. Ed è in tempi non capacità professionali, meriti in chi si occupa sigli” solo a qualcuno, e in particolare all’onmorendano trasparente il contestato metodo di sospetti che dicevo che si codella cosa pubblica. Di questo ci occupiamo e revole Lia Sartori. Si è contestato inoltre che consultazione. In ogni caso, nonostante queste struiscono ospedali con project non di altro. Vicenza ha bisogno di un sindaco siano stati penalizzati in queste nomine alcuni carenze, occorre guardare ai risultati raggiunti financing dove, guarda caso, che sia espressione vera della maggioranza dei dalla sanità veneta proprio grazie alle scelte pocandidati proposti dagli altri partiti della stessa sono sempre gli stessi a vincere suoi cittadini: gente onesta, laboriosa, nemica litiche effettuate in questi anni. maggioranza di governo regionale. le gare. del chiasso e degli intrallazzi partitici di vecchio Infatti il Veneto vanta una sanità di eccellenInnanzitutto voglio sottolineare che a rimetSi riferisce allo studio di arstampo. za, non solo in ambito italiano, ma, per alcune terci sono i manager esclusi, non tanto perché chitettura e ingegneria AlCrediamo ci sia bisogno di una forte unità dei specialità, anche a livello europeo. Merito sì non sono stati scelti, quanto perché sono stati tieri di Thiene, firma di molmoderati. I nostri Circoli di Vicenza lavorano dei bravissimi professionisti che vi lavorano, dichiaratamente considerati pedine politiche ti nuovi ospedali, legato alla perché il candidato del centro–destra sia unima anche chi ha guidato la sanità e le Usl nella di una spartizione partitica. Fossi un professioSartori? tario. nostra regione merita qualche riconoscimento. nista del settore non lo gradirei affatto.

Be’, lo sa il mondo. C’è un conMi pare che l’esempio dell’Usl di Vicenza, con Il punto di partenza è la legge che prevede la flitto d’interessi. La cosa grave è Alessandro Belluscio l’ottima guida del dottor Alessandri, ne sia la nomina dei direttori generali delle Usl da parche nessuno interviene.

Presidente Comitato Esecutivo dei Circoli delte del Governatore e quindi del potere politico. conferma.

E perché, secondo lei?

Nella gestione delle nomine, poi, molti hanno la Libertà della Provincia di Vicenza Ed è giusto che sia così, purché sia rispettato il Per rispetto delle istituzioni, non mi pronuncio.

Belluscio (Circoli Brambilla): “Poca trasparenza, ma i risultanti premiano Galan”

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approfondimenti

Alto Vicentino. Il direttore generale dell’Ulss di Thiene e Schio è stato “promosso” nella città scaligera Che fine farà il Polo Unico di Santorso? Tutti i retroscena.

Fine di un’era: Caffi va a Verona Ma il polo unico non si tocca DI ANDREA ALBA

Promozione?

Quella di Sandro Caffi a VeGennaio 2008, Giancarlo Ga- rona è sicuramente una prolan nomina i nuovi direttori mozione. L’azienda sanitaria generali delle aziende sani- veronese è una delle più imtarie venete. Ed è un coro di portanti, e passare da Thiene “no” e di proteste, di rimbrotti a un grande capoluogo non risentiti e di grida di allarme. può essere considerato un Dall’opposizione, stanca della declassamento. Ma molti in partitocrazia all’interno del realtà spingevano perché Caffi sistema sanitario? No. Le cri- rimanesse al vertice dell’Ulss tiche al Governatore vengono 4. Considerato abile politico dai suoi stessi alleati: il Parti- e buon amministratore - non to Democratico non apre boc- è un segreto che l’Ulss altovica, e se lo fa semcentina è fra le ecbra più una presa cellenze della Redi posizione “pro gione, da un punto forma”.

Perché, Passare da di vista finanziario, a quanto risulta, e che innovazioni Thiene a il presidente del come le Utap sotto consiglio regiona- un grande la reggenza Caffi le ha “neutralizza- capoluogo non abbiano trovato to” l’opposizione può essere terreno fertile e fadel centrosinistra considerato un vorevole - in quoattraverso contat- declassamento ta a Forza Italia e ti sotterranei tra (non è un mistero) Forza Italia e Pd. E in buoni rapporalla fine le sinistre ti con la corrente hanno ottenuto più direttori maggioritaria della thienese generali “in quota” di alcuni Lia Sartori, pare che Caffi fosgruppi parte della stessa mag- se infine gradito anche alle sigioranza: l’unica opposizione nistre. reale delle sinistre sembra essersi avuta nell’Alto Vicenti- Il Polo Unico, uno scoglio no. Perché la rivoluzione, vera superato o presunta che sia, è passata Questo “rispetto” sarebbe anche qui: e ha fatto volar via quindi sorto fra il dg e le siniil direttore generale Sandro stre nonostante il Polo Unico Caffi, il dg del polo unico di – la cui cordata realizzatrice Santorso, per poi farlo atter- ha assodati buoni rapporti con rare su a Verona. Nonostante la Sartori - che nel comune di tutto, secondo alcune dichia- Schio (guidato “a divinis” da razioni fatte alla stampa nei una maggioranza di centrosigiorni scorsi alla sinistra sem- nistra) avrà causato parecchi bra dispiaccia. Di seguito, tutti maldipancia (alcuni probabili retroscena del caso: secondo mente più di facciata che all’opinione dei “bene informa- tro), ma in definitiva ora semti”, che pretendono in cambio bra non dispiacere. Soprattutl’anonimato. to visto che l’ormai ex dg si è

Sandro Caffi (a destra nella foto) con il sindaco di Verona

detto favorevole a continuare ad utilizzare in forma sanitaria il policlinico De Lellis, soluzione gradita e forse sospirata dal Comune. Qualcosa a Venezia è però andato storto, o meglio qualcuno si è messo per traverso. Il Governatore aveva incaricato tre “saggi” di valutare uno ad uno i nomi “papabili” per le nomine a dg, e uno dei tre nella fattispecie ha fatto obiezioni sulla riconferma del direttore generale altovicentino. La motivazione ufficiale è stata la terza nomina: Caffi sarebbe stato al terzo mandato nella stessa azienda sanitaria, cosa non ammissibile. I veri motivi (questi sembrano poco credibili) non sono noti, così come non è chiaro

quale dei saggi abbia posto obiezioni.

Un altro ospedale?

Sembra proprio di sì. Nel senso che a questo punto il dg altovicentino, dopo la ferma presa di posizione sul Polo Unico altovicentino, progetto ideato e portato avanti a tempo di record (tanto che ora non è più seriamente pensabile che il piano possa essere bloccato da eventuali oppositori), probabilmente è stato un po’ classificato come “l’uomo degli ospedali”, un costruttore. E a Verona si sa che da anni ormai si parla di realizzare una nuova struttura. Sarà un caso? E’ possibile ipotizzare, lavorando un po’ di fantasia, che questa

non sia solo una coincidenza.

Si tratta naturalmente solo di un’ipotesi, ma collegando le due cose si potrebbe pensare che, quando a Venezia uno dei tre saggi si è messo di traverso, Sartori abbia colto la palla al balzo. Proponendo il dg altovicentino, persona amica, per Verona, città in cui serve un nuovo policlinico. Certo è che alla fine a Schio e Thiene la “musica” alla fine non è cambiata di molto: Domenico Mantoan, il nuovo direttore generale, ha fama di essere in quota a Forza Italia nonché “sartoriano” di ferro. Il Polo Unico di Santorso è quindi in buone mani, la costruzione procederà secondo i ritmi prestabiliti.

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fatti&notizie

L’intervento. Prima Variati, poi la Sartori. Dalle pagine del giornale di Vicenza partono attacchi ai probabili candidati sindaco. Il dietro le quinte dell’informazione cittadina

Candidati, in guardia!

Inizia il gioco al massacro Candidati! In pectore, in intenzione, in surplace, in attesa. Invocati, promossi, detestati, temuti o compiaciuti.

In guardia! E’ iniziato il massacro. Di tutti, salvo che di una. Pertanto, se ancora non è palese la vostra intenzione, se ancora non se ne sa in giro, silenzio! acqua in bocca!

Che non si sappia. Rinviare, procrastinare, differire. Più che si può. Più tardi il Piccolo Fratello si accorge di voi e meglio è.

Il solito esagerato, direte! Vediamo. Seguitemi. Prendiamo il Giornale di Vicenza (la nostra piccola Pravda, se Claudio Rizzato me lo consente), numero di lunedì 7 gennaio u.s., pagina 23. Un’intera paginata dedicata a un lungo documento di Pietro Veronese di Communitas sul nuovo

Lia Sartori

ospedale di Schio e di Thiene. tonacci. Non credo che gradiInteressante, non c’è che dire. rebbe, o no?

Una paginata così il Presiden- Certo, ho fatto un esempio di te della Provincia, per averla, fantasia. Lo sanno tutti che deve comprarsela. Al Verone- a Vicenza un clan del genere se è andata meglio. Tutto gra- proprio non esiste. E quindi tis. Diritto di cronaca.

Antonacci nulla ha da temeE fin qui non obietto. Nel te- re. sto sono citati due nomi: Ga- Buttate via, adesso, il giornalan e Tosi. E compaiono due le del lunedì e prendete quelfoto, senza didascalia (e già lo del giorno dopo. Andate a questo, giornalisticamente, pag. 8. Si riporta una lunga non si fa, proprio nota della Giunta non si fa). Ma soRegionale del Vepra, prima foto, neto in cui si risempre senza dibatte al documenDomanda dascalia, compare to del Veronese. l’Amalia Sartori. per gli Tutto normale, Mai citata nel te- industriali tutto prevedibile. sto. Ma cosa ci sta proprietari Diritto di replica. a fare lì? Ecco, a del giornale: Con un solo piccome pare un mes- vi va bene lo particolare. In saggio, e non nel un riquadro viecosì o vi è senso di un SMS. ne riportata una Sarebbe come se sfuggito di parte della pagiun giornale dedi- mano? nata del giorno casse una pagiprima, così, tanto nata a un signore per promemoria. che, con dovizia Metti che un letdi particolari, tore se ne sia didenunciasse che a Vicenza menticato. Una parte, dicevo, c’è un clan di pugliesi che si sufficiente perché compaia la occupa e si vuol occupare di foto della Sartori. Solo la sua. tutto, scatena guerre quando Galan e Tosi, questa volta, qualcuno osa alzare la testa, sono perdonati. pretende ossequio e devozio- Lo so che queste cose vengone eccetera eccetera eccetera. no così, spontanee. Non sono E nel bel mezzo della pagina- fatte ad arte. Scivolano da ta, mai citato nel testo, senza sole dal computer. Però un didascalia, comparisse il pa- dubbio … sciuto faccione di Giulio An- Ma sì, direte voi, sono mesi

che il Giornale di Vicenza ce l’ha su con la Sartori. Qual è la novità? Cosa c’entra la candidatura?

Fermi là! Un passo indietro.

Domenica 6 gennaio. Epifania di Nostro Signore. Una bella calza di carbone per Achille Variati, confezionata in prima pagina dal solito Giulio Antonacci, il quale, per l’occasione, rinuncia persino all’articolessa formato Eugenio Scalfari, con cui ultimamente ci rassicura sui suoi buoni sentimenti. Libro Cuore e dintorni. No, qui lo stile è persino stringato. Il pezzo è scorrevole, ciò che non accade spesso.

Eh no, signori! Variati proprio non può candidarsi a Sindaco di Vicenza. E neanche alle primarie. Anzi, se fosse serio, dovrebbe dimettersi dal Partito Democratico. Aggiungo e completo: passi pure con i Verdi, con Giovanni Rolando, faccia il candidato con loro, ma tolga il disturbo. Uno non può essere contro la Base americana al Dal Molin e fare, che dico, il sindaco? no, neanche il candidato sindaco!

Ben inteso, non sono osservazioni del tutto peregrine.

Ma quel che balza all’occhio è la forma, è la perentorietà, è l’enfasi. Un editoriale del signor Direttore, il giorno dell’Epifania.

Achille Variati

Voi due, Variati e Sartori, siete avvisati. Continuate a sognare di fare il Sindaco e sarete conciati a dovere.

E io non me la prendo con l’ineffabile Direttore. Me la prendo con gli Industriali di Vicenza, uno per uno, e più di tutti con il loro Presidente. Avete voluto comprare il giornale per farne quello che è diventato o vi è sfuggito di mano? Io spero che vi sia sfuggito di mano. Un Editore deve essere giudicato da quello che edita. Lascio a voi pensare come possiamo giudicarvi.

Se vi è sfuggito di mano, ebbene, riprendetevelo. Voi sapete fin troppo bene quel che dovete fare!

Giuliano Zoso

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fatti&notizie

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Fanno discutere i tagli al decentramento imposti dalla finanziaria. Ecco come si comportano le altre città di fronte alla riduzione dei parlamentini

Circoscrizioni da reinventare: cosa succede a Ferrara, Udine, Trento DI LUCA MATTEAZZI

che (perché toccare le circoscri- estense è oggi suddivisa in otto zioni vuol dire anche rimettere in circoscrizioni - due all’interno del Tagliare, ta- discussione rendite di posizione e centro storico, le altre sei ad abgliare, tagliare. piccoli feudi) dovrà adesso mar- bracciare un territorio vastissimo E dopo anni di ciare a tappe forzate. E subito si è – e dovrà scendere a quattro, con immobilismo, riaperto il dibattito tra chi, come una revisione che coinvolgerà sia alla fine qualco- il sindaco, ha accolto con favore la i confini territoriali che il regolasa si muove. C’è proposta di passare a tre centri ci- mento. Lì, però, la finanziaria ha voluto l’inter- vici e chi, come il presidente della dato il colpo di acceleratore ad un vento del gover- circoscrizione 1 Maurizio Finizio processo già avviato. “Ci ragionano per sblocca- ha esposto tutti i suoi dubbi verso vamo da tempo -conferma l’assesre una riforma una misura che va contro i prin- sore al decentramento Mariella del decentramento che a Vicenza cipi di federalismo Michelini -, e c’era ammuffiva da anni in fondo ai e decentramento di già l’idea di ridurre cassetti. Con l’obiettivo di ridurre cui tutti si riempiono Manuela il numero delle ciri tanto criticati costi della politi- la bocca; oppure chi, Dal Lago, coscrizioni a quattro ca, la nuova finanziaria ha infatti come la capogruppo ha osservato o a cinque, facendo messo nel mirino anche gli enti della Lega Manuela che, per procedere il tutto locali. Tra le misure previste (revi- Dal Lago, ha osser- come insieme ad una revisione delle comunità montane, ri- vato che, per come sione dei compiti. Fifunzionano duzione del numero di consiglieri funzionano oggi le nora le circoscrizioni e assessori comunali e provincia- circoscrizioni, tanto oggi le avevano l’obbligo di li), una di quelle che sta facendo varrebbe cancellarle circoscrizioni, fornire un gran numaggiormente discutere, almeno del tutto. In attesa di tanto mero di pareri, che in città, è la riduzione del nume- capire cosa deciderà varrebbe poi però non erano ro delle circoscrizioni. Stabilendo il consiglio comuna- cancellarle vincolanti. La nostra che solo le città con più di cento- le, come ridisegnerà idea è quella di sfoldel tutto mila abitanti (prima erano quelle i confini delle circotire questi passaggi, con più di 30mila) possono avere scrizioni e se coglierà per tenere le cose più dei parlamentini di zona, e che le l’occasione per rivedere anche il importanti, e soprattutto per cercircoscrizioni devono comunque capitolo deleghe e competenze, care di favorire di più la parteciavere un minimo di 30 mila abi- siamo andati a vedere come stan- pazione”. tanti, la cura dimagrante imposta no affrontando il problema altre C’è da dire che nella città del padall’esecutivo Prodi costringerà il città simili, per dimensioni e nu- lazzo dei Diamanti già oggi le cirComune a ridurre da sette a tre i mero di abitanti, a Vicenza. coscrizioni hanno una margine di propri centri civici. autonomia che molte loro “cugiUna riforma che era nei program- Ferrara, i parlamentini ne” si sognano. Pur non avendo un mi dell’amministrazione dalla dimezzati proprio ufficio tecnico, ogni zona prima elezione di Hullweck, e che Ferrara si trova praticamente della città ha infatti un budget di finora si era sempre infranta con- nelle stesse condizioni di Vicen- quasi 200 mila euro per lavori tro resistenze, proteste e polemi- za. Con 133 mila abitanti, la città di manutenzione su strade, spazi verdi, scuole, edifici pubblici, a cui si sommano altri 40 mila euro per l’attività cosiddetta ordinaria: iniziative culturali, informazione, sostegno alle associazioni. Ora tutti questo dovrà essere rivisto. Le resistenze non mancano (in molte circoscrizioni sono già stati votati Assistenza tecnica aziendale su: reti, server, workstation ordini del giorno contrari alla riAssistenza privati duzione), e nemmeno i problemi: “Una cosa che ci preoccupa – agAssemblaggio computer su misura giunge l’assessore -, è che a quanComputer, notebook, navigatori, digicamere, to pare i presidenti di circoscriTV, Elettrodomestici zione non potranno più prendere l’aspettativa sul lavoro. Questo è Compra ON-LINE un limite, perché con circoscriziosenza limiti di orario su ni più grandi è importante avere www.digitworld-mc.it e ritira direttamente un presidente a tempo pieno (per in negozio la cronaca, a Ferrara i presidenti prendono 1400 euro netti al mesi, Digit World 700 se sceglono il tempo parziale, di Casazza Marco ndr). In ogni caso la strada ormai Viale Riviera Berica, 187 36100 Vicenza è questa, e dobbiamo cercare di Tel. 0444240731 costruire un nuovo decentramenFax 0444247077 e-mail: digitworld@keycomm.it to senza perdere l’esperienza di sito: www.digitworld-mc.it questi anni”.

Per tremila abitanti, trentino appare diametralmente Udine perse le zone opposto. Lì, nessuno ha intenzioCon 96 mila abitanti le elezioni am- ne di andare a toccare i consigli di ministrative fissate a fine primave- circoscrizione, che sono ben dodici ra, Udine potrebbe presto dire ad- in una città di 112 mila abitanti (e dio alle proprie sette circoscrizioni. c’è anche una circoscrizione che ha La finanziaria, infatti, prevede che solo mille abitanti). “Non c’è nessusolo le città con oltre centomila na obbligatorietà”, spiega l’assesabitanti possano dotarsi di parla- sore al decentramento Salvatore mentini di zona, e il capoluogo di Panetta, motivando la propria poprovincia friulano dovrà quindi sizione con la legislazione speciale rivedere tutta l’organizzazione del del Trentino e con il ruolo di capodecentramento. “La norma sembra luogo della città. “Per noi le circomolto drastica – conferma l’asses- scrizioni sono fondamentali, sosore Rita Nassimbeni -, e non sono prattutto a livello di partecipazione previste norme transitorie. Ci sia- dei cittadini – continua -, e non è mo riuniti con i presidenti di circo- certo accorpandone una o due che scrizione proprio in questi giorni, si risolve il problema”. e abbiamo fatto presente che, al Insomma, i parlamentini di zona momento attuale, la prospettiva vanno difesi. “Delle nostre dodici è quella di chiudere. Allo stesso circoscrizioni, nove erano vecchi tempo, però, abbiamo immediata- comuni, e hanno ancora una promente chiesto un parere sia al mi- pria autonomia e una propria tipinistero, sia alla Regione, per capire cità – aggiunge ancora Panetta -. se, avendo noi uno statuto speciale, Per noi sono delle sentinelle, tanc’è la possibilità di legiferare diver- to più importanti in un momento samente”. come questo, in cui la partecipazioNell’attesa di capire se ci sarà qual- ne è in crisi e la distanza tra politica che deroga o qualche alternativa, e cittadini sempre maggiore. c’è un ad Udine stanno studiando come dibattito in città su quale deve esseportare avanti i progetti messi in re il loro ruolo, ma non certo parpiedi in questi anni anche senza tendo dal taglio. Anzi, dirò di più: circoscrizioni. Progetti che riguar- più le circoscrizioni sono piccole, dano soprattutto il più sono vicine alle mondo della cultura, esigenze della comudello sport, dell’as- Più le nità: se sono troppo sociazionismo, visto circoscrizioni grandi diventano un che, un po’ come a Vi- sono piccole, problema, perché chi cenza, le circoscrizio- più sono rappresentano?”. ni non hanno poteri vicine alle Partecipazione: è quediretti nel settore delsta la parola d’ordine. esigenze le manutenzioni e dei E tanto per dare l’idea lavori pubblici: “Con della di quanto questo conuna città delle nostre comunità: se cetto sia radicato, badimensioni, decen- sono troppo sti dire che a Trento i trare questo tipo di grandi consigli di circoscrifunzioni sarebbe di- diventano un zione sono ancora ventato un bagno di eletti con un proporproblema sangue dal punto di zionale puro, senza vista economico – nemmeno l’elezione spiega l’assessore Nassimbeni -. Le diretta del presidente, in modo da circoscrizioni hanno un altro ruolo, permettere a tutte le voci di avere e in questo ambito ci stiamo impe- una propria rappresentanza e un gnando per portare avanti i progetti proprio spazio. “Per noi è così che più importanti. Certo sarà difficile dovrebbe funzionare, in modo da che il Comune centrale possa or- distinguere i ruoli tra i consiglieri ganizzare certe attività piccole ma di circoscrizione e quelli comunali importanti e sentite, come la festa – commenta Panetta -. Al di là delle di Natale per i bambini di un quar- competenze concrete sulla manutiere. Ma al momento non abbiamo tenzione o su cose di questo tipo, possibilità di scelta”. A meno che l’importante è che ci sia un buon non intervenga la Regione. rapporto tra amministrazione e circoscrizioni. Da noi c’è un moTrento. Nessuno tocchi nitoraggio continuo, e le cose funle circoscrizioni zionano”. A ricordare le lamentele Pur essendo a statuto speciale come ricorrenti dei presidenti vicentini, Udine, la situazione nel capoluogo viene quasi da dire beati loro.

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fatti&notizie

Costo della vita. Stanchi di finire sotto accusa, i commercianti spiegano come funziona il loro settore E perché mele, insalate e zucchine hanno certi prezzi

Frutta e verdura alle stelle, cosa c’è dietro i “prezzi pazzi” DI LUCA MATTEAZZI

“Guardi qua, mi

sono capitate in mano proprio oggi queste fatture del 95: dodici anni fa le banane le pagavamo 2200 lire al chilo, adesso le compriamo a 1 euro e 20; i mandaranci erano a 3000 mila lire, adesso sono a 1 euro e 70. Sono passati quasi tredici anni, e non mi sembrano grandi aumenti. È ora di cominciare a dire le cose con un po’ di chiarezza”. A parlare è uno dei tanti fruttivendoli che ogni mattina, ancora prima dell’alba, sono a fare rifornimento ai mercati generali, e che poi restano in negozio fino a sera a servire gambe di insalata, zucchine, arance. E che non ne possono più di essere additati come i principali responsabili dell’ondata di aumenti dei prezzi che negli ultimi anni sembra aver messo in crisi il potere di acquisto di tanti italiani.

Il costo della vita è uno dei temi caldi di questo inizio 2008. Da più parti, associazioni dei consumatori in testa, piovono allarmi sulla valanga di rincari che sta per piombare sulle famiglie italiane, dalle bollette energetiche agli scontrini di pane e pasta, al prezzo di frutta e verdura. Per capirne di più, iniziamo questa settimana un viaggio tra i protagonisti della filiera produttiva, cominciando dall’anello finale, quello dei dettaglianti. Giovanni (il nome è di fantasia) gestisce un punto

vendita di ortofrutta all’interno di un compra una cassetta di insalata, che piccole supermercato dell’hinterland: contiene circa 2,5 chili di verdura, il preferisce mantenere l’anonimato ricarico è ancora più alto. (“Sa, io poi comunque devo lavoraUna volta confezionata, la frutta arrire con tutti”), ma accetta volentieri va poi ai posteggianti dei mercati gedi ricostruire passo per passo tutti i nerali. Altro passaggio, altri costi, dapassaggi che frutta e verdura attragli affitti dei box (i cosiddetti alveari) versano prima di arrivare sulle nostre alla tassa rifiuti, dalle spese di gestiotavole. “Perché è facile fare dei servizi ne dei mercati (sorveglianza, pulizia) in cui si dice che la verdura viene paal reddito delle aziende che operano gata ai contadini 50 centesimi, e poi la in questo campo, senza dimenticare si trova nei negozi a 3 euro – spiega -. ovviamente la voce trasporti. Ancora Ma in pochi sanno cosa c’è dietro”. prima di arrivare nel negozio del detDietro c’è una catena di passaggi più tagliante, quindi, pomodori e arance lunga di quanto si potrebbe immasono già passati di mano quattro volginare. Tutto parte, ovviamente dai te, ogni volta con un relativo rincaro. produttori, i contadini. “Quasi tutta la “Questa è detta la filiera corta – agfrutta e la verdura, però, confluisce poi giunge Giovanni -. Per i prodotti di nelle cooperative – precisa Giovanni importazione, ci sono dei passaggi in -, perché ormai il più”. singolo coltivatore Ad appesantire annon è in grado di cora la situazione, Sono le avere da solo gli contribuisce anche strumenti per tra- cooperative la deperibilità di sformare e distri- che lavorano, frutta e verdura. buire il prodotto.

Con prodotti che selezionano, Sono le cooperative nel giro di qualche che lavorano, sele- calibrano e giorno sono imzionano, calibrano confezionano presentabili in un e confezionano è difficile frutti e verdure in negozio, frutti e verdure in fare grandi volumi base alle norme di base alle norme di acquisti per cerlegge. E questo ha, di legge. E questo care economie di ovviamente, un coscala: se si esageha, ovviamente, sto”. Tanto per fare ra, la merce resta a un esempio bana- un costo marcire nelle casle, una cassetta di sette, e alla fine diplastica costa circa venta solo un costo 70 centesimi: così, il negoziante che ulteriore da aggiungere ad una lista acquista una cassetta di mandaranci già lunga. E non bisogna dimentica(peso, circa 7 chili) deve già aggiungere, infine, nemmeno gli imprevisti re 10 centesimi al chilo solo per il condel mestiere del negoziante: capita la tenitore. E se invece di mandaranci sorpresa sgradita, come una cassetta

Prezzi che spesso cambiano da un giorno all’altro al mercato

che ha prodotti di prima qualità in superficie e merce più scadente sotto (come esempio, Giovanni ci mostra una cassetta di arance che ha frutti che sembrano meloni in prima fila, e che poi rimpiccioliscono fino a diventare quasi dei mandarini); e capitano le giornate magre, in cui a sera c’è ancora molto sugli scaffali. E alla fine tutto deve essere ripagato con il costo di quello che si vende.

Ricapitolando, quindi, quando si guardano i cartellini dei prezzi di un fruttivendolo bisogna considerare che, dietro quelle cifre, ci sono i guadagni (e i costi) di chi ha coltivato e prodotto la merce, della cooperativa che l’ha confezionata, del trasportatore, di tutto il sistema dei mercati generali, e infine

del negoziante che ce la vende. Una complessità forse insospettata dietro un gesto quasi banale come comprare delle mele o delle carote, e che può aiutare a capire il perché di certi prezzi, senza per questo voler significare che i negozianti siano tutti dei santi e nessuno faccia il furbo. “Ma non sono molti – assicura il nostro fruttivendolo -. In media, i nostri ricarichi si aggirano sui 40, 50 centesimi al chilo; se compriamo a 2, vendiamo a 2,40, se compriamo a 3 vendiamo a 3,50. Non c’è nessuno che compra a 2 e vende a 5. Chi lo fa è un autolesionista che si emargina da solo”.

C’è da dire, poi, che il consumatore finale ha comunque uno spettro abbastanza ampio di offerte tra cui scegliere. “Anche nella frutta, come per le auto, ci sono le Cinquecento e ci sono le Mercedes – aggiunge ancora Giovanni -. C’è merce di prima qualità e ce n’è di seconda, di terza e anche di quarta. Ovviamente con le relative differenze di prezzo”. L’utente finale può quindi dirigersi sul fruttivendolo che propone prodotti un po’ più selezionati, e costosi, oppure orientarsi verso quello che punta tutto sui prezzi concorrenziali.

Ed è anche vero che, se lamentarsi dei prezzi è facile, spesso è altrettanto facile dimenticarsi le buone abitudini che una volta aiutavano a contenere i costi. “Si parla tanto di verdure di stagione, sono state fatte anche delle campagne di sensibilizzazione, ma la gente continua a volere i fagiolini e le zucchine in gennaio – conclude Giovanni -. E nessuno compra più chili di verze per fare la verdura cotta. Le abitudini sono cambiate, non c’è più tempo per cucinare, e molte persone cercano le verdure già pronte all’uso o addirittura già cotte. Dieci anni fa le insalatine lavate e scolate non le comprava nessuno. Adesso chiedono solo quelle, ed è normale che i costi sono diversi. Quando si parla di aumenti si vede il commerciante come unico responsabile, ma bisognerebbe cercare di ricomporre tutto il puzzle”.

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Emarginato per decenni, il broccolo di Creazzo è oggi al centro di una crescita impetuosa e imprevedibile. Merito di una comunicazione riuscita e di qualche felice intuizione

Marketing e sagre. Come creare un broccolo di successo

DI STEFANO FERRIO

Il terzo millennio è cominciato dal broccolo fiolaro.

Dalle pubbliche abbuffate, dalle preziose ricette e dalle nutrite comitive che stanno trasformando un paese dormitorio dell’hinterland vicentino in un centro conosciuto da tutti gli appassionati della buona tavola. Per quanto riguarda il mangiare, è come dire che il Duemila è ricominciato dall’inizio. Da un “frutto” della terra con cui i nostri progenitori si sono Il broccolo di Creazzo in tutto il suo splendore cibati per millenni. Niente ogm, globalizzazione presa Nulla di esagerato pensando a scarpate, alimentazione che broccoli del genere semtalmente sana da raccoman- bra crescano solo in terra darsi per prevenire tumori e “creatina”. alta pressione.

Fuori Creazzo Emarginato per quasi tutto va in decenni fra le vermalora. A Creazdure di una cucina Il marketing zo non è detto, e povera destinata, la nona edizione comincia già secondo i più, a della sagra del dal nome scomparire dalla fiolaro, dall’11 fiolaro faccia della Storia, al 20 gennaio, che sa di fiori, questo ortaggio è fatta apposta di cose belle. appartenente alla per dimostrarlo famiglia E un po’ sconte grande con il suo calendelle “crocifere” è dario distribuito stato al centro di fra due tendoni, un fenomeno di e reso fitto da rinascita così imcene, degustazioni, merca- prevedibile e impetuoso da tini, spettacoli, passeggiate, far riflettere varie categorie gare di orientamento, visite di addetti ai lavori. Non solo scolastiche e corsi di cucina. chef ed enogastronomi han-

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viene il nome “fiolaro”. Che poi non è solo carino, ma anche dolce e fragrante, saporito e nello stesso tempo adattabile alle ricette e alle versioni più disparate. Piace da morire il risotto, ma incantano pure i tortelli, la zuppa, le lasagne, le sfoglie, le cotolette, e gli impagabili assortimenti con quell’altro tesoro gastronomico berico che ha nome radicchio di Asigliano.

no infatti da interrogarsi su una produzione aumentata del 300% nel giro di pochi anni. E’ una crescita che possiede ogni motivo valido per coinvolgere anche storici, economisti, sociologi, esperti di comunicazione e costume.

“Il marketing è già nel nome – spiega Domenico Bolcato, presidente della pro loco – dove c’è questo aggettivo, ‘fiolaro’, che sa di fiori, di cose belle e un po’ ‘sconte’.

E poi c’è la stagione, il pieno inverno in cui, si pensa non ci sia niente da tirar su.

Fuori da Creazzo forse è così, mentre da noi sono secoli che, appena finite le feste di fine anno, sul colle della Rivella comincia la raccolta di un broccolo che piace a tutti, e si può preparare nei modi più vari. Quando questa tradizione ha cominciato a riprendere piede, noi della pro loco ci siamo detti che una sagra in gennaio non ce l’aveva nessuno, per cui dovevamo provarci”.

Se la ricordano bene, quella prima volta, messa su nell’anno Duemila. Una festa molto alla buona, arrangiata dentro un salone cortesemente fornito dalla parrocchia, ma resa memorabile dai primi assaggi che incontrano un sorprendente successo, richiamando avventori anche da fuori paese.

Tutti curiosi di mettere sotto i denti questo ortaggio che, quando spunta sui campi, colpisce per il verde vivace delle foglie, e la buffa grazia delle infiorescenze da cui

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ti e, al momento giusto, è arrivata la ‘brosema’, la ghiacciata necessaria per renderli croccanti. Infine, proprio prima della raccolta, è caduta la neve, che ne conserva tutte le proprietà in modo ottimale”. Non resta che assaggiarli, anche nella gettonata versione pizza, a suo tempo aggiunta dallo stesso Cortese al menù del suo locale, il Bellavista, dove sono attesi, per un brindisi a base di liquore “Broccoletto”, gli Zuccato di Chiappano. Gli stessi della nota fabbrica di conserve, pronta secondo indiscrezioni al lancio dei barattoli di fiolari, da affiancare a quelli degli storici crauti.

Quando poi si scopre che il broccolo di Creazzo, oltre a essere consigliato a chi soffre di ipertensione, previene il cancro grazie al corposo contenuto di sostanze antiossidanti, il boom diventa Intrecci di trainarrestabile. dizioni locaNemmeno un li che fanno decennio basta la gioia di chi per passare da crede nelle vir40mila cespi tù magiche del raccolti all’anbroccolo “creano ai 200mila tino”. “Io, ad attuali, con alesempio, sono largamento delnato 49 anni le produzioni sotto un brocUn cocktail a base di broccolo: una dellle ai vicini terri- mille ricette fiorite attorno all’ortaggio colo – scherza tori di Sovizzo, Angelo LorenGambugliano, zato, addetto Brendola, Altavilla. Inoltre comunale al verde pubblico fioccano le pubblicazioni, a – e ho sempre fatto tesoro di cominciare dall’indispensa- questa fortuna. Me ne ricorbile guida di Antonio Di Lo- do quando, più che racconrenzo edita da tare la storia Terra Ferma, e degli ortaginizia la corsa gi creatini ai al marchio Doc, bambini delle lanciata dai scuole, li coinnuovi coltivavolgo, ne factori affiancatisi cio degli amai due “pioniebasciatori del ri”, Meggiolaro nostro tesoro e Riva, resisticulinario”. ti sulla Rivella “Go West” si anche durante i diceva ai giolunghi anni delvani americani la crisi. dell’800, che Il presente è una partivano alla sagra che per la ricerca delsua nona edil’oro della cozione promette Un manoscritto del 1588 già documentava sta ovest. Oggi nuovi limiti da un vegetale simile al prodotto tipico vicentino “Va a Creazzo” superare. “Opeha lo stesso re d’arte i fiolari di quest’an- senso per i giovani vicentini, no – annuncia il coltivatore che hanno ogni ragione di Graziano Cortese -. Hanno scoprirsi attratti dai broccopreso i colpi di sole prescrit- li fiolari.

T R Fatti, personaggi e sport vicentino SPO Direttore editoriale Giovanni Coviello

Volley La Minetti torna a casa ma solo per un giorno a pagina 14

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Hockey in line. Nel 2007 i biancorossi sono arrivati ad un passo dal sogno scudetto.

La nuova stagione si è aperta con molte incertezze, ma la lotta è ancora aperta

Un anno da Diavoli DI SABRINA NICOLI

Calcio serie C2 Il “terzo tempo” alla bassanese a pagina 16

Basket A1 Il Famila prova a portare a casa il tris a pagina 17

Hockey pista L’infoplus vuole un 2008 di vittorie a pagina 18

Anno 3 - Numero 44- Sabato 12 gennaio 2008 Supplemento al settimanale VicenzaPiù n°86

problema che crea un gap nei confronti delle formazioni più forti.

Abbiamo collezionato, soprattutto fuori casa, troppe penalità, probabilmente perché non abbiamo un roster molto ampio e quando c’è la stanchezza si perde lucidità e poi perché spesso, soprattutto per i giovani, c’è troppa foga e voglia di fare bene che può portare a qualche intervento di troppo. Sono aspetti sui quali dobbiamo maturare, magari con l’aiuto dei più esperti e l’intervento del mister”.

Si chiude il 2007 e si apre un nuovo anno: quale bilancio e quali aspettative?

“Nel complesso bene – conclude Bellinaso –. Lo scorso anno abbiamo disputato un grande campionato. Ora cerchiamo di ripeterci, anche se questa stagione, con il girone unico a 12 squadre, è sicuramente più dura. Speravamo di chiudere l’anno con qualche punto in più, ma per il 2008 dobbiamo risolvere la questione trasferte per poter essere al livello delle più forti e raggiungere nuovi obiettivi”.

Il campionato torna sabato 12 gennaio, alle 18, con il primo impegno per i Diavoli targato 2008 in trasferta a Forlì per iniziare il nuovo anno con una svolta.

Il 2007 è stata indubbiamente un anno di grandi soddisfazioni per Caoduro Diavoli Vicenza, che ha raggiunto gli obiettivi posti per la scorsa stagione ed è riuscito a mantenere l’imbattibilità sulla pista di casa, dove non perde dai play off del 2006.

L’esultanza dei biancorossi dopo un gol Lo scorso campionato è stato positivo e si è concluso giovedì 3 no iniziato regolarmente la stagio- no e Kwins Polet Trieste, mentre maggio 2007 a Bassano, con gara ne. nuova Nelle otto giornate del hanno ottenuto un solo punto in campionato finora di- trasferta, contro Pirati Civitavec3 delle semifinali play sputate i Diavoli han- chia, e perso contro Edera Trieste, off scudetto di fronte no fatto vedere due Asiago Vipers e Milano 24. al “muro” dell’Asia- “Lo scorso volti diversi: quello Tenendo conto che nelle prime tre go Vipers, vincitore anno determinato, attento trasferte i Diavoli hanno incontradegli ultimi quattro abbiamo e vincente delle gare to le squadre più accreditate del scudetti e di altri nudisputato in casa e quello meno campionato, resta però il fatto che merosi trofei a livello convincente, a vol- lontano da casa la squadra non rienazionale ed inter- un grande te impreciso e meno sce ad esprimersi al meglio. nazionale. Vicenza, campionato. incisivo delle partite “Il nostro punto di forza è stato nelle semifinali, ha Ora fuori casa. I vicentini, ed è giocare in casa – spiega Andisputato una parti- cercheremo infatti, hanno vinto drea Bellinaso, capitano e coach ta perfetta in gara 1, di ripeterci” tutte le partite al pat- assistant dei Diavoli, esaminaninfliggendo l’unica tinodromo di Viale do l’anno che si sta chiudendo sconfitta della stagione ai campioni d’Italia, poi è usci- Ferrarin, nell’ordine contro Arez- – dobbiamo però migliorare fuori to sconfitto da gara 2 e da gara 3, zo, Milano 17 Rams, Draghi Tori- casa e riuscire a risolvere questo contro un avversario che ha potuto contare su un roster ricco di soluzioni, tutte di altissimo livello, e sulla grande esperienza di tutto il gruppo.

I Diavoli, quindi, nonostante un po’ di rammarico per essere arrivati vicini come non mai al sogno scudetto, hanno centrato gli obiettivi prefissati grazie anche alle ottime prestazioni di alcuni elementi, tra i quali il portiere Marco Pesavento, indicato quale miglior portiere del girone B nella scorsa stagione. Nel 2007 biancorosso però c’è stata ancentro medico che qualche ombra, in particolare alla vigilia di questa stagione con la vicenda della squalifica, fortunaPonte di Barbarano - Piazza degli Alpini tamente rientrata dopo il ricorso e tel. 0444 896882 il riconoscimento dell’estraneità ai mail: cmmmsrl@alice.it fatti della società berica che è stata però costretta a saltare la Coppa Italia e che è rimasta col fiato sospeso fino a pochi giorni prima delConvenzioni speciali con società sportive, abbattendo il costo delle terapie a zero l’avvio del campionato. Archiviata la brutta avventura, i Diavoli han-

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12 GENNAIO 2008 Pallavolo. La Minetti al Palarewatt per il Galà Infoplus contro il Chieri di Manuela Secolo Le biancorosse di Nica ospitano Bergamo. Palladiogroup.it in cerca di punti a Conselice

La A1 torna a Vicenza Ma solo per una sera DI PAOLO MUTTERLE

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Sarà difficile trattenere l’emozione.

Manù Benelli, Pacca, Moky, Ste e le altre ragazze della Minetti Infoplus nel loro “vecchio” palazzetto, il sapore della serie A1 con un avversario di spessore come il Famila Chieri di coach Fenoglio. Per una sera sembrerà di tornare indietro ai bei tempi, quando il volley ai massimi livelli era una piacevole e sana abitudine dalle parti di via Goldoni. L’occasione è data dal Galà Infoplus, un’amichevole di lusso che domenica 13 metterà di fronte la squadra ieri vicentina e oggi imolese a una compagine di vertice del campionato femminile e che farà da battesimo per il rinnovato palasport, da oggi PalaRewatt Città di Vicenza. In campo oltre alle vecchie e nuove minettine ci saranno due campionesse mondiali

La Minetti Infoplus

(Darina Mifkova, che torna sul parquet dove vinse la Coppa CEV nel 2001, e Manu Leggeri, che sta però rientrando da un infortunio) e una fresca campionessa europea come Manuela Secolo, che gioca a Chieri assieme alla ex biancorossa Bojana Radulovic. Fischio d’inizio alle 20.30. Sarà una grande festa per la pallavolo berica (sono state invitate tutte le società della provincia), con la partita di serie B1 femminile tra Novello Fidas Vicenza e Foppapedretti Valcamonica alle 17.30 a fare da preambolo.

Qui Novello Fidas Panettone indigesto per la Novello Fidas Vicenza, tornata al palasport dopo la pausa natalizia con l’intento di continuare l’avventura in Coppa Italia. Le circostanze sembravano tutte a favore delle biancorosse, che sabato 5 gennaio ospitavano il concentramento valido per l’accesso agli ottavi di finale con il vantaggio di poter giocare tra le mura di casa dopo un mese di dicembre concluso senza sconfitte. Dopo aver superato in mattinata le veronesi dell’Isuzu Cerea di B2, Astarita e compagne si sono fatte però stoppare dall’Omega Group S. Donà di Giannetti, rivali agevolmente battute in campionato. Un’uscita di scena che sa tanto di occasione sprecata, non perché la Coppa Italia rappresentasse un obiettivo realisticamente raggiungibile (sono rimaste in gioco le migliori formazioni di tutti i gironi della serie B), ma perchè anche il passo successivo contro Codognè sarebbe stato quantomeno alla portata delle ragazze di Peppe Nica. Ma soprattutto una sconfitta che brucia per il modo in cui è maturata; primo

set perso ai vantaggi con un fallo in palleggio e una ricezione sbagliata su battuta corta; secondo dominato lasciando le veneziane a quota 16; terzo perso ancora una volta al fotofinish con due errori biancorossi.

Nel quarto ti aspetti allora la reazione delle vicentine, che invece escono colpevolmente dalla partita, mentre San Donà continua a fare il compitino, sorretto da una buona difesa e da un gioco ordinato. Alla fine sono le ospiti a festeggiare e le novelline a recitare il mea culpa. “Al di là degli errori commessi nei momenti decisivi, abbiamo giocato sottotono per tutto l’incontro - puntualizza coach Nica -. Purtroppo anche la panchina non è stata di aiuto. Non voglio cercare alibi, ma alla ripresa degli allenamenti avevamo caricato tanto e le ragazze mi sono sembrate un po’ ferme sulle gambe. Peccato, perché ci tenevamo ad andare avanti in Coppa. Rispetto alle tre partite precedenti abbiamo sicuramente fatto un passo indietro, deve essere un campanello d’allarme. Speriamo che questa sconfitta ci possa servire per metterci sotto e ritrovare la stra-

da già da domenica con Bergamo, una partita fondamentale per uscire definitivamente dalle zone basse della classifica”.

Qui Palladiogroup.it Il 2008 della Palladiogroup.it Vicenza è iniziato con una vittoria che non risolve però i problemi. I biancorossi hanno dovuto faticare per aver ragione del Mestrino di B2, superato dopo il tie-break. Tra le note positive la buona prova di Trentin tornato in banda, un’opzione che potrebbe dare nuove soluzioni all’armata di Fangareggi ora che il libero Santarelli è recuperato.

Alle porte c’è la difficile trasferta di Conselice contro la Foris Index CM, matricola ravennate che finora ha veleggiato costantemente nelle zone alte della classifica stupendo un po’ tutti ad inizio campionato, ma che nelle ultime giornate ha iniziato a mostrare qualche segno di cedimento. Si gioca sabato 12 gennaio alle 17.30 al palazzetto di Conselice; la tappa successiva sarà in casa domenica 20 contro il Cles di mister Secolo Lorenzo Bernardi.

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12 GENNAIO 2008 La società. La società scaligera ha cominciato a giocare a metà degli anni ’80 nei campi dell’Oratorio “Don Bosco”. Oggi ha 130 atleti e un vivaio di grande qualità

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Tenacia all’ombra dei castelli Le sfide della Pv Marostica

DI ANNA MOLON

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Smaltita la maratona natalizia fatta di pranzi e cene ipercaloriche, è tempo di infilare le ginocchiere e affilare le “armi” sottorete: la Pallavolo Marostica è pronta a battezzare un nuovo anno che si preannuncia particolarmente impegnativo e sfidante. “Stiamo lottando a denti stretti – esordisce Danilo Scettro, per il terzo anno alla guida della società sportiva scaligera –: puntiamo alla salvezza, la convinzione non manca, ora dobbiamo tradurre l’impegno sul campo”. È positivo il presidente della Pallavolo Marostica, che ripone piena fiducia nelle capacità delle sue atlete della serie C, “la nostra formazione di punta allenata dal coach Ezio Boeche, artefice del passaggio dalla 1^ divisione alla serie D, fino all’ambito salto in C, avvenuto nella stagione 2005/2006”.

La serie C Pallavolo Clima Comfort

Tutti traguardi conquistati con le proprie forze, grazie alla tenacia e alle prestazioni tecniche delle atlete del vivaio del Marostica. “Siamo arrivati per tre anni alle finali provinciali con l’Under 17, l’Under 18 e l’Under 19 – ricorda il presidente –, con una formazione base che ci ha permesso di ottenere queste promozioni”.

Inizialmente, nel campionato in corso, il divario tra le squadre preparate per il passaggio in B2 e quelle proiettate in zona salvezza sembrava all’apparenza molto netto. “In realtà la competizione risulta appiattita – prosegue Scettro – si può per-

dere una partita e ritrovarsi in penultima posizione, così come vincerne una e risalire di colpo al quintultimo posto”. L’obiettivo fondamentale per la prima squadra, la Pallavolo Clima Comfort, è mantenere quindi la categoria, conquistando la salvezza il prima possibile: “una salvezza tranquilla – puntualizza Scettro -, senza arrivare all’ultima giornata con la tensione emotiva che ne consegue”.

Altre mire invece sembra nutrire la 2^ divisione, l’Ecoaria, allenata da Dario Lessio. che risulta essere in testa al suo girone, avendo perso a tutt’oggi un solo set.

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Le altre formazioni del settore società scaligera, che affonda giovanile del Marostica sono le sue origini a metà degli anni l’Under 16, sotto la guida di ’80, quando si giocava sui camEzio Boeche, che milita a metà petti all’aperto dell’Oratorio classifica e l’Under 14 allenata “Don Bosco”. Nel giro di qualda Chiara Attori, ex atleta, ora che anno la società, guidata da allievo-allenatore, che sta con- Antonio Patassini, si strutturò ducendo un campionato sod- su basi più professionali, fino disfacente. Senza dimenticare ad arrivare ai risultati imporl’Under 13, allenata sempre tanti di oggi. La Pallavolo Mada Chiara Attori con la colla- rostica annovera anche ben borazione di Milika Monico tre centri di minivolley per un che a breve si cimenterà nel totale di 40 bambini, per la campionato “Braccio di Ferro”. maggior parte femmine, pro“Per il settore giovanile – spie- venienti da Mason Vicentino, ga Danilo Scettro – l’obiettivo Molvena, Marchesane e Maroprimario che la Pallavolo Ma- stica. rostica si dà è quello di formare dei gruppi coesi e affiatati, senza particolari mire agonistiche”.

Alla promozione di un forte spirito di gruppo, si accompagna la volontà di far crescere le atlete di spicco per coltivare il vivaio della Serie C. Sono 130 in tutto gli iscritti alla La seconda divisione Ecoaria

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12 GENNAIO 2008 Calcio serie C2. Mentre negli stadi il nuovo cerimoniale a fine gara, i giallorossi vanno nelle scuole per promuovere lo sport pulito. “Sogniamo un Mercante pieno di bambini”

Terzo tempo giallorosso il Bassano fa scuola DI FRANCESCO CAVALLARO

Ricordate cos’è successo dopo Fiorentina –Inter dello scorso 2 dicembre?

I ventidue in campo si sono stretti la mano e hanno lasciato il terreno di gioco tra gli applausi. L’episodio ha avuto un enorme risalto sui mass media nazionali; tanto che la Federcalcio si è inventata di “consigliare” caldamente il nuovo cerimoniale di saluto alla fine di ogni gara di serie A e B. Le squadre che non dovessero rispettare il protocollo non rischieranno nessun tipo di sanzione. Certo è che faranno una brutta figura agli occhi degli spettatori.

Del terzo tempo, quello vero, del Bassano ne abbiamo già ampiamente scritto. Ora ritorniamo con

Il Bassano Calcio in una delle ultime partite

piacere sull’argomento perché la società giallorossa dal prossimo febbraio farà scuola. Nel vero senso della parola. Mister Ezio Glerean, insieme ad un giocatore e ad un dirigente, incontrerà a turno circa 700 ragazzi delle quarte e quinte elementari e delle medie di Bassano e dintorni (13 le scuole coinvolte) per illustrare un modo nuovo di fare calcio. Più pulito e senza violenza sugli spalti. Il progetto “Il calcio dei valori”, organizzato dalla società giallorosa, prevede dunque

un “face to face” con bambini e ragazzi durante l’ora di educazione fisica; in particolare, verrà spiegato loro come si crea un gruppo affiatato e verranno svelati tutti i segreti del terzo tempo targato Bassano. I ragazzi potranno intervenire ponendo domande agli illustri ospiti; e saranno invitati a disegnare la nuova mascotte giallorosa (un canguro) e a battezzarla con un nome originale. Gli alunni che si distingueranno per il disegno più simpatico avranno poi la possibilità di entrare gratis al “Mercante” e toccare con mano il terzo tempo spiegato sui banchi di scuola.

Andrea Genito, addetto stampa del Bassano e “deus ex machina” del progetto, racconta come è nata l’idea: “Personalmente ho avuto

modo di sperimentare questa iniziativa dieci anni fa con il Pescara: fu un successo. Siamo riusciti a portare allo stadio 600 bambini. Mi auguro di ripetere questi risultati anche a Bassano; è nostro grande desiderio riportare le famiglie allo stadio. Sogniamo un Mercante pieno di bambini, non certo di ultras violenti. Quelli fanno solo male al calcio. Chissà che con il passaparola gli spalti si possano finalmente riempire. Quando il Bassano gioca in casa registriamo 600, 700 spettatori; non tantissimi per una società che punta alla promozione diretta in serie C1”.

Genito ritorna quindi sull’ “obbligo” del terzo tempo stabilito dalla Figc.

“L’iniziativa di per sé è lodevole – commenta -; dispiace solo sottolineare che si tratta di una decisione calata dall’alto, quasi una forzatura.

Vedremo come verrà recepito dai giocatori questo momento finale”.

Nulla a che vedere con il terzo tempo del Bassano. Sui campi di A e di

B i giocatori si stringeranno la mano a fine partita (il minimo che possano fare). Tutto qua. “A Bassano invece i tifosi fedelissimi preparano sempre delle tavolate dove si trova di tutto e di più. E’ un momento conviviale, giusto per stare assieme fra tifosi giallorossi e ospiti. Fino a che il prefetto ci darà il suo benestare andremo avanti. Siamo riusciti ad organizzare il terzo tempo anche in trasferta. Spero che altre squadre seguano il nostro esempio”.

Per quanto riguarda il calcio mercato, da registrare l’arrivo del difensore Rudi Nicoletto, svincolato, l’anno scorso artefice della promozione in serie B del Ravenna. Prenderà il posto di Andrea Basso, alle prese con un grave infortunio che lo terrà fuori per alcuni mesi. Ultima provocazione finale: l’anno prossimo derby Bassano-Vicenza in C1? Genito risponde con astuzia: “Magari fra due anni Bassano e Vicenza si scontreranno in serie B”. Sarebbe il massimo, davvero.

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Andrea 30enne; sono una ragazzo responsabile, sincero, molto dolce, ma molto solo per scarse Elisa 30enne. Sono una studentessa di medicina, sempre sui libri. Sentimentalmente ho avuto molte amicizie. Il lavoro e lo sport sono al momento le uniche cose che mi tengono su il morale per non delusioni. Quello che cerco è un compagno di vita, un complice di cui fidarmi e a cui affidarmi. sentire il vuoto che c’è dentro me.

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Alberto 44enne, sono una persona seria e rispettosa che crede ancora nei valori in generale ma Susy 38enne; sono una donna solare, brillante, sincera, simpatica e dinamica. Voglio godermi la vita sopratutto nella famiglia. Ho un carattere aperto e cerco una donna che come me sia seria, simpafino in fondo e non lasciare nessuna occasione che mi appaghi o che mi realizzi. tica e semplice. Una donna con la quale il reciproco rispetto dia inizio a una sincera amicizia con Cerco un compagno di vita con i medesimi requisiti ed aspettative. Possibilmente bello, moro, bene- possibilità di sviluppi per un nuovo e felice futuro. stante, colto, libero professionista e libero sentimentalmente, che ami viaggiare e godersi le gioie Gianni 45enne, stanco di solitudine e solo non per scelta,vorrei una compagna cui voler bene e della vita. condividere ciò che di bello e piacevole può ancora riservare questa età.

Sabrina 39enne. Sinceramente sto cercando una persona che abbia voglia di evadere dalla vita Ilario 49enne alto, elegante, bel fisico, curato, molto giovanile fuori, ma soprattutto dentro. La vivacità quotidiana come ne ho voglia io! Lontano da falsità, incertezze, bugie, opportunismo! Cerco amicizie e la voglia di vivere sono il mio forte. Cerco una donna libera sentimentalmente... il resto si vedrà. disinteressate, intendo persone cui piaccia il senso dell’amicizia senza un secondo scopo! Persone Fabio 51enne imprenditore, gratificato economicamente. Ho tutto quello che si può chiedere alla vita, rare attualmente. compresa una buona dose di fortuna. Cerco l’amore, che mi è sfuggito di mano.

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Riccardo, Ingegnere, colto, ottimo aspetto, divorziato da anni. Curato, sensibile e gentleman. Ho 550enne non sono libera ma cerco una amicizia particolare. Sono bionda con dei bellissimi occhi tante qualità che sembra non siano più apprezzate. Ma spero ancora di trovare una donna che crede verdi. nei valori ed aspira ad un compagno leale e rassicurante.

FFrancesca 53enne vedova. Arrivo da una esperienza matrimoniale appagante e felice, sono serena e Luigi 57enne, bilaureato, bella presenza occhi verdi, cerca una lei per momenti di incontri e di credo ancora nell’amore. Mi piacerebbe trovare un compagno che ami la vita e le piccole cose, che amicizia finalizzati a futuro e serio rapporto. Non amo le persone banali. mi prenda per mano per assaporarle insieme.

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12 GENNAIO 2008

Basket A1. Dopo lo stop con Pomezia, le ragazze di Orlando battono Taranto e tengono il terzo posto in classifica

Campionato, Coppa Italia ed Eurocup. Il Famila cerca il tris DI FRANCESCO CAVALLARO

morale era sotto i tacchi. “E’ stato un incidente di percorso che non doveva capitare, commenta il geSandro Orlando neral manager Paolo De Angelis; era stato buon nonostante l’ottima prestazione profeta. Pareva casalinga contro il Taranto la ferita se lo sentisse il datata 3 gennaio brucia ancora. Eh, coach alla vigilia ma temevo eccome quella trasferta; della trasferta a a ridosso del Natale tutte le partite Pomezia. “Non diventano difficili. Personalmente ci sono gare fain quel periodo preferisco giocare cili in questo con le grandi, così almeno la concampionato - aveva sottolineato -; centrazione rimane alta. Con il Poanche questo incontro, facile sulla mezia non ci siamo proprio stati carta, nasconde le sue insidie. Roma con la testa. Eppure proverà a vincere tutte abbiamo preparato la le partite possibili da gara come al solito; qui in avanti”. Con il “Siamo in siamo arrivati in alFamila è accaduto: le corsa per tre bergo un giorno priarancioni sono uscicompetizioni ma della partita e le te sconfitte 62 a 61. importanti. ragazze si sono allenaSenza scuse, senza te bene. Alla fine della alibi. Fortuna che poi Cerchiamo gara hanno chiesto succede ciò che non ti di andare scusa alla società. La aspetti. Il giorno della più avanti quale, per bocca del Befana Moro e com- possibile” presidente Cestaro, le pagne si sono regalate, ha strigliate a dovere. senza strane allusioni, Difatti tre giorni dopo la figuraccia una bella vittoria contro il Taranto. le arancioni si sono rifatte contro il Ci voleva. Perché dopo l’inaspettata Taranto. Con il senno di poi dispiace battuta d’arresto in terra laziale il

solo che abbiamo letteralmente buttato via due punti; non penso che il Pomezia vincerà ancora con le altre grandi. Con noi ci sono riuscite, ma con compagini del calibro di Venezia e Taranto sarà praticamente impossibile. Peccato. Ora guardiamo in avanti”.

Meglio, va là. Da qui al termine della stagione il Famila ha l’opportunità di giocare su tre fronti: campionato, Coppa Italia e Eurocup. Quale traguardo sceglie De Angelis? “Siamo in corsa per tre competizioni importantissime. Cerchiamo di andare più avanti possibile su tutte e tre.

Sono felice per la qualificazione alla final four di Coppa Italia; sembra una passeggiata, ma ricordiamoci che – a differenza del maschile – nel basket femminile passano le prime quattro in classifica. Ce la giocheremo alla pari con tutte nelle diverse competizioni”. Sempre con la valigia in mano, in viaggio da un capo all’altro dell’Italia e dell’Europa. Ad esempio, questa settimana la squadra di Orlando dopo aver disputato il turno di Eurocup a Leon (Spagna) prenderà direttamente il volo per

Il 2008 si è aperto con molti alti e bassi, ora non si può sbagliare la Sicilia per la prima partita del girone di ritorno. Destinazione, domenica 13 gennaio, Ribera, vicino Agrigento. Non proprio a due passi da Schio. “L’abbiamo scelta noi questa vita - spiega il dirigente -; le ragazze lo sapevano fin dall’inizio che avremmo lottato su tutti i fronti. Abbiamo la fortuna di contare su una panchina lunga. E tutte le giocatrici sono potenzialmente titolari; tant’è vero che il coach le fa turnare spesso e volentieri”. Il 2008 si è aperto anche con un piccolo giallo.

Prima della delicata partita contro il Taranto le ragazze hanno svolto i loro allenamenti a porte chiuse.

Non era mai capitato. “E’ stato solo un modo per ritrovare la giusta concentrazione - conclude De Angelis -; ed ha portato bene. Ora gli allenamenti sono di nuovo aperti ai tifosi.

Non volevamo lanciare nessun tipo di messaggio negativo ai nostri sostenitori. Solamente fare quadrato e stare fra di noi”. Ne prendiamo atto.

Nella speranza che non serva più chiudere le porte del palazzetto.

il sogno diventa realtà

azzurro e serie A con

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Sono tante le ragazze che da Vicenza prima e ora anche da Imola sono state lanciate in A1 e hanno realizzato il loro sogno azzurro.

Tra queste Paola Paggi, Isabella Zilio, Valentina Fiorin e ora Mocky De Gennaro e Stefania Dall'Igna.

Il club da sempre investe nel vivaio, dalle squadre giovanili della Joy VolleySchool fino alla Uisp Volley di B2 femminile, alla Novello di B1 femminile, alla Palladiogroup.it di B1 maschile e alla Minetti Infoplus di A1 femminile. elle: promessa

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12 GENNAIO 2008 Hockey su pista. Inizia con il sorriso il 2008 della prima squadra, che incassa subito i punti del derby. Le ragazze alla ricerca di riscatto dopo due ko

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Il 2007 per il Bassano 54 è stato un anno complessivamente sufficiente: un secondo posto in Europa che vale come fosse il primo, insieme al primo posto del girone più difficile della Champion’s, la vittoria della Supercoppa Italiana lo scorso settembre, due acquisti straordinari come quello di Silva ed Antezza. Per contro un anno complesso, con il cambio di allenatore, Bresciani per Giudice, un’uscita prematura alle Semifinali con il Viareggio, e una mancanza di risultati costanti.

L’obiettivo del 2008 è senza dubbio vincere di più e trovare quella costanza nei risultati che l’anno scorso è mancata.

E l’anno non poteva iniziare meglio con una bella vittoria del derby contro il Breganze, 5 a 0. I bassanesi così confermano il terzo posto assoluto dietro la coppia Viareggio-Follonica. Un derby maschio che ha premiato la maggior solidità e fantasia del quintetto giallo-

L’Infoplus Metalba ha fame di vittorie

Sergio Silva e l’ex Pierluigi Bresciani in azione nell’ultimo derby

rosso contro un Breganze poco produttivo. Nessun mattatore tra le cinque reti, tutte e cinque segnate da giocatori diversi.

Sabato 12 gennaio si torna in campo alle 20.45 conto i pugliesi del Giovinazzo.

Per le ragazze neo-giallorosse invece si deve segnalare una sconfitte nelle prime due giornate del loro Campionato Pri-

mavera. L’allenatrice Chiara Marchesini esprime comunque soddisfazione vista la formazione molto giovane schierata in pista. Una rosa completamente ringiovanita, un progetto più forte per far crescere le ragazze esordienti: questi gli obiettivi ad inizio stagione, puntualmente rispettati nelle prime due partite del campio-

Volley A2. I giallorossi incassano la sconfitta più pesante della stagione Il ct: “Sono mancate le motivazioni, questo non dovrà più accadere”

Che batosta! Rientro nero per il Fiorese Brucia davvero l’ultima sconfitta per il Fiorese che si è arreso con un risultato tondo, 3-0, in poco più di un’ora, al cospetto di una Framasil Pineto che si conferma squadra che merita tutto tranne che la penultima posizione di classifica: gli abruzzesi di Babini, allenatore cui evidentemente porta bene affrontare i colori giallorossi, hanno giocato la classica partita perfetta aggredendo sin dall’inizio gli spaesati uomini di mister Dalla Fina, i quali dal canto loro non sono praticamente mai entrati in partita fatta eccezione per il 2° set, l’unico parziale in cui il Fiorese è riuscito a tenere testa agli scatenati padroni di casa.

Dalla Libera e compagni, forse sorpresi dalla grande carica agonistica di una squadra che deve dare tutto per salvarsi, hanno sbagliato partita subendo quella che dati alla mano va in archivio come la sconfitta più pesante di tutta la stagione: sinora infatti i giallorossi si erano arresi col punteggio di 3-0 solamente alla capolista Verona, anche se con uno scarto decisamente meno

“Ronnie” al palleggio

pesante nei tre parziali, mentre i 19 e i 18 punti del 1° e del 3° set la dicono lunga sull’andamento del match.

I giallorossi sono ora attesi da un fine settimana importantissimo, quello che li porterà alla sfida di domenica 13 gennaio contro Spoleto, la quintultima in classifica.

Lo stesso Dalla Fina, nonostante la comprensibile delusione, ci

tiene a non fare drammi: “Siamo stati aggrediti da una squadra che ha creduto molto più di noi nella vittoria e alla fine l’ha meritatamente ottenuta: complimenti a loro per come hanno difeso, murato, e servito, e più in generale per l’approccio mentale con cui hanno affrontato la gara. Per quanto ci riguarda ho visto delle facce che non mi sono piaciute ed è la prima volta che accade quest’anno. La differenza l’hanno fatta le motivazioni e l’atteggiamento: noi abbiamo avuto quello più sbagliato perchè non ci abbiamo praticamente mai creduto e abbiamo mollato troppo presto. Questo ovviamente non dovrà più accadere, ma adesso non drammatizziamo, guardiamo avanti e mettiamoci alle spalle al più presto il ricordo di questa partita che, ne sono certo, sarà solo un brutto episodio: ci aspetta uno scontro determinante con Spoleto, dovremo essere carichi come delle molle”.

L’appuntamento quindi è per domenica 13 gennaio al PalaBassano alle 18 contro Spoleto.

T.Q.

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nato. Nella prima partita gio- to martedì 18 dicembre semcata il 16 dicembre le ragazze pre al PalaBassano, le ragazze di Chiara Marchesini sono sta- sono state fermate per 9-6 dal te sconfitte per 7-4. Un match Roller Bassano B. Un incontro deciso nel primo tempo, con equilibrato risolto solo a metà l’emozione che era evidente del secondo tempo. La squanelle file giallorosse. Parziale dra rosa ha tenuto botta molto di 4-0 per il Montecchio Pre- bene dimostrando buoni micalcino, mentre nella ripresa glioramenti. In porta per quasi Bassano ha ridotto il gap gio- tutto il match Stefania Menin cando meglio e più mentre la Zolin si è infortunata dopo sciolte con l’utilizi primi minuti. zo di tutte e dieci le Per le ragazze le reti per ragazze, compreso neo-giallorosse Quattro la “magnifique” il “nuovo” acquisto Francesca Bellè, una rosa nuova Chiara Marchesini, un gol per “biontesserata appe- e ringiovanita, dissima” Manuela na qualche giorno e un progetto Scremin e alta rete prima. Nei primi forte per per la “furetta” Ele25 minuti in porta crescere le na Toffanin. Un la matricola Stefaesordienti doppio scontro otnia Menin mentre nella ripresa tra i timo per rodare la pali l’esperta Paosquadra, anche se la Zolin. Reti bassanesi per la ora ci saranno ben 20 giorni di 17enne Elena Toffanin (dop- pausa dalle gare. Si ritorna in pietta) e del capitano Chiara pista domenica 12 gennaio.

Marcheisini (doppietta).

T.Q. Nel secondo incontro gioca-

Adriano Arzenton, della sezione Master di Av, conclude all’ottavo posto la Chott Marathon Estreme

Sfida al deserto

Adriano Arzenton se la ricorderà a lungo la quarta edizione della “Chott Marathon Estreme”. Una maratona unica al mondo, che si corre sul lago salato del Chott a sud della Tunisia. Un’esperienza davvero emozionante che ha portato l’atleta vicentino, tesserato tra le fila del settore Master dell’AV, a percorrere 30 chilometri in uno scenario ai limiti della realtà. Arzenton ha concluso la gara in 8ª posizione, con il tempo di poco oltre le 3 ore e 35minuti. Un tampone, come si dice in gergo, e un risultato eccezionale, soprattutto perché per

lui era la prima maratona.

L’atleta ha pure le idee molto chiare sul proprio futuro di corridore. Oltre ad altre maratone e ultramaratone (la prossima in Giordania da Amman al Mar Morto), Arzenton intende partecipare alle tappe di 160 chilometri ed oltre in Niger, Mali, Algeria, Mauritania, Capo Verde ed Oman.Da mettere in risalato anche i primi risultati della società berica ai Campionati di Società corsa campestre andata in scena a Settimo di Pescantina.

T.Q.

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altovicentino

L’unità cinofila della Valle Agno è una delle più preparate della Regione. Ecco come si allenano e come sono organizzati i cani salva vita

Protezione civile, angeli a quattro zampe DI FEDERICA CEOLATO

di addestramento di base e di obbedienza - spiega l’istruttore -. Successivamente si stimola l’interesse del cane nei confronti di un estraneo, in un primo momento sul figurante e poi su persone esterne al gruppo, per abituarlo a considerare situazioni fuori dal branco”. Al bando, quindi, collari a strangolo, scosse elettrica, o qualsiasi altra forma di punizione, il cui effetto è solamente quello di procurare sofferenze e mortificazioni inutili al cane.

“Bambina aggredita dal suo amico fedele a quattro zampe”.

Un titolo che purtroppo, ciclicamente, impesta le prime pagine di quotidiani e telegiornali, più a causa di comportamenti poco equilibrati ed incoerenti dei padroni che per colpa degli animali. I cani dimostrano sempre più spesso, invece, di essere i migliori amici dell’uomo, dalle terapie riabilitative nei casi di disturbi psico-fisici, la cosidLa squadra detta pet therapy, ai salvatagAttualmente la squadra cinofila gi in situazioni estreme, come della vallata può contare su sei terremoti o smarrimenti. E’ cani con brevetto Fedics e cinquest’ultimo il caso dell’Unità que in fase di addestramento.

Cinofila da Soccorso della Pro“Si tratta per lo tezione Civile più di Labrador, Valle Agno, che Golden Retriver da anni lavora L’animale, che e Pastori tedecon i cani. “Fac- sublima una schi, ma anche ciamo parte del- comunicazione meticci di ogni la Federazione non verbale, taglia e colore, Italiana Cani da percepisce dal dalle mille sodSoccorso (Fenostro tono di disfazioni – agdics), che si distingue per uti- voce, dai gesti e giunge Battilana -. Ci sono poi un lizzare – spiega dai nostri odori, figurante, un alNicola Battila- tensioni, gioie, lievo figurante e na, istruttore incertezze e un allievo istrutdella squadra stati d’animo. tore. I volontari, – metodi non che si allenano coercitivi nelal campo messo a disposizione l’addestramento”. dall’Amministrazione Comunale nella zona industriale di Un gioco da cuccioli Valdagno, risiedono principalL’addestramento dei cani da mente in zona, ma c’è anche chi soccorso prevede il coinvolgiarriva da Lonigo”. Per educare mento di diverse figure: il cane, ed allenare cani e padroni, l’imil suo conduttore, che ne è anpegno è settimanale, per circa che il proprietario, il figurante due anni, con cadenza variabie l’istruttore. “Si lavora inizialle di uscite extra nei fine settimente sulla relazione uomomana. “Abbiamo la fortuna di cane, sulla quale ruota il buon poterci allenare su uno dei due esito dei risultati, con lezioni

La squadra a Valdagno

campi-macerie riconosciuti a livello regionale, quello di Montecchio Maggiore – continua -. Il problema, invece, si pone quando usciamo dal campo per addestrare i cani alle ricerche in superficie perché è necessaria, per ogni volta, l’autorizzazione delle autorità competenti e di eventuali proprietari dell’area.

Sarebbe in tal senso opportuno avere la possibilità di usufruire di ampie aree, con autorizzazioni fisse, così da evitare formalità e burocrazie, con i tempi lunghi che, spesso, richiedono”.

Vent’anni di esperienza L’attività di soccorso, in situazioni di emergenza, è un impegno faticoso, denso di sacrifici, che richiede spirito di adattamento a tutte le condizioni psico-fisiche e meteorologiche, ma ricco soprattutto di soddisfazioni e ispirato da grande passione. “Il lavoro della squadra cinofila, partito circa vent’anni fa su iniziativa di un nostro volontario, Inereo Berlato prima e Massimo Ricatti poi, è di fondamentale importanza negli interventi di recupero di persone sepolte dalle macerie o disperse in zone boschive o montane, come per la maggior parte dei casi in vallata”, ricorda Stefano Bicego, responsabile del coordinamento provinciale delle associazioni di volontariato della Protezione Civile, che dal 1984 presiede il Comitato Valle Agno. “Le ultime uscite con la squadra un mese fa, alla ricerca di persone anziane, allontanatesi da casa, senza motivo e senza meta, che sono state poi ritrovate in stato confusionale.

Abbiamo collaborato anche alle attività di ricerca in Turchia, in seguito al terremoto del ’99 e a Sarno nel ’98, oltre ad operare costantemente con il soccorso alpino e di pronto intervento”.

Recentemente in Veneto, i gruppi cinofili della Protezione Civile si sono organizzati in modo da uniformare le loro metodologie di lavoro, nell’addestramento e negli interventi, e per la necessità di regolamentare un settore carente a livello normativo. “Da circa due anni – riprende Battilana - siamo impegnati con la Regione in un progetto di coordinamento degli interventi in Italia e all’estero, affinché ci sia una maggiore verifica e chiarezza delle direttive e ci sia effetti-

vamente omogeneità nelle competenze e nelle professionalità di tutte le unità cinofile del Veneto: dieci ad oggi le squadre volontarie. Proprio in questi giorni dovrebbe esserci l’iscrizione all’albo del Comitato di La relazione uomo-cane è alla base del buon esito dei risultati Coordinamenstri odori, tensioni, gioie, incerto Cinofilo Vetezze e stati d’animo. “Oggi non neto, il cui compito è appunto si lavora più a traccia, come una quello di esaminare e dare opevolta, ma a cono d’odore: duratività a tutte le squadre coinrante gli interventi di soccorso, volte, e coordinare gli intervenil cane capta tutti gli odori nelti, assicurando una disponibilil’area e cerca qualsiasi persona, tà costante, a rotazione. segnalandola, però, solo qualora questa si trovi in difficolIl cane salva-vita tà. Come nel caso dell’anziana Per ottenere un brevetto sono, valdagnese che, cinque anni fa quindi, necessari due anni di – ricorda l’istruttore – è stata intenso lavoro, non solo sul ritrovata dalla squadra cinofila, cane, ma su di sé, per chi effetda Tea, meticcia labrador, che tivamente decide di mettersi in ha segnalato la sua presenza in discussione, attraverso il rapuna zona coperta di rovi e sterporto con il cane. Spesso, inpaglie, e per questo difficilmenfatti, l’animale riflette le nostre te accessibile, anche allo sguartensioni e le nostre debolezze, do umano. E’ un’emozione inpoiché su di lui, senza rendercedescrivibile e una soddisfazione ne conto, trasferiamo il nostro enorme vedere e sapere che il modo di essere. E l’animale, che tuo cane e il tuo legame con lui sublima una comunicazione non può contribuire a salvare la vita verbale, percepisce dal nostro delle persone! tono di voce, dai gesti e dai no-

Luoghi comuni e cattive abitudini Quando si decide di portare a casa un cane, per insegnargli le regole di base, da rispettare in famiglia, siamo soliti affidarci ai luoghi comuni, spesso ignari dei danni permanenti sul comportamento dell’animale che tali modalità provocano.

Si pensi, per esempio, che si è ancora convinti di dover sbattere il muso del cucciolo nella sua pipì, se fatta dove non doveva, certi che così non ci sarà una prossima volta. E non c’è cosa più sbagliata e inutilmente mortificante per il cane, che non riesce ad associare quel gesto come punizione della pipì dentro casa, fatta magari qualche ora prima. Va bensì colto in flagranza di reato: o si riesce a bloccare l’azione del cane con un “no” deciso o la correzione va rimandata alla volta successiva. “Un altro problema con cui

spesso ci dobbiamo confrontare – spiega Battilana - è l’eccessiva umanizzazione del cane. Amare gli animali non significa renderli simili a noi, bensì rispettare il loro essere cani ed evitare così il rischio di snaturalizzarli. E’ da tener presente, inoltre, che nella nostra relazione con il cane l’incoerenza non è ammessa: dire una cosa e farne un’altra o far intendere il contrario con il nostro linguaggio non verbale, manda il cane in panne, che, confuso, non capisce cosa fare.

E ciò mette a rischio la sua fiducia nei nostri confronti, che dovremo nuovamente riconquistarla con fatica.

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12 GENNAIO 2008

economia

Prodotti agricoli e materie prime offrono buone prospettive per gli investimenti. Ma i consumatori troveranno prezzi sempre più alti

Commodities, un affare non per tutti DI MARCO ZACCARIA

In un articolo di qualche settimana fa, abbiamo parlato del forte rialzo dei prezzi di pane e pasta, rialzo dovuto principalmente all’aumento del prezzo del grano sui mercati finanziari internazionali. Quello che sta accadendo ora però, è un fenomeno che potrebbe abbracciare oltre al frumento anche altre commodities quali zucchero, succo d’arancia, mais, cotone, cacao e soia. Il mondo cresce a ritmi sostenuti, specie ad oriente. E le distese coltivate rimangono sostanzialmente invariate. Facile intuire quindi che un progressivo aumento dei prezzi delle derrate agricole sia più che probabile nei mesi (e negli anni) a venire.

Per i coltivatori questo è un fenomeno molto positivo (specie per chi coltiva prodotti finalizzati anche all’ottenimento di combustibili alternativi come zucchero e mais). Chi ne soffrirà, ancora una volta, sono i consumatori che incontreranno prezzi sempre più elevati per i beni alimentari, beni che è difficile (o impossibile) sostituire con altri.

Da quando Cina e India hanno iniziato il loro travolgente sviluppo molte cose sono cambiate nei mercati finanziari: e una di queste è proprio la crescita dei prezzi delle commodities, anche di quelle alimentari. Queste due

Grafico che mostra l’andamento del prezzo del succo d’arancia degli ultimi mesi, commodity che negli ultimi tempi ha subito una contrazione di valore

nuove super potenze economiche assorbono una quantità di materie prime impressionante, generando aumenti che hanno assunto caratteri non di breve, ma di lungo periodo. Un vero cambiamento epocale ha investito questo inizio di millennio, portando purtroppo più danni che benefici alle economie occidentali che hanno subito una decisa battuta d’arresto nei loro tassi di crescita, proprio anche a causa dell’incremento dei prezzi delle materie prime che hanno causato incrementi molto consistenti dei costi a fronte di una concorrenza che ha imposto prezzi al consumatore a dir poco competitivi come mai.

icio “VERZA f i m u ” S al

Molti analisti finanziari, tra cui il famoso Mark Faber, sostengono che la futura e ormai imminente crescita dei prezzi delle derrate agricole sarà l’elemento caratterizzante dell’anno appena iniziato.

Da un certo punto di vista, coloro che investono oggi (anche per mezzo di nuovi certificati ed etf acquistabili su Borsa Italiana) hanno la possibilità di puntare su assetts che con ogni probabilità avranno un futuro brillante; tuttavia i consumatori è meglio che inizino ad accettare che le probabilità di acquistare beni alimentari a prezzi più bassi degli attuali si assottiglieranno giorno dopo giorno.

Commodity, chi era costei Il termine inglese commodity deriva dal francese “commodité” e indica quei beni che possono essere ottenuti facilmente, comodamente. In particolare, viene usato per le materie prime o per altri prodotti standardizzati che possono finire sui mercati senza troppi passaggi produttivi e che possono essere conservati per lungo tempo.

Proprio l’elevata standardizzazione ne facilita lo scambio sui

mercati finanziari, e fanno delle commodities un ingrediente ricorrente in molti strumenti derivati, a partire dai future. Nelle commodities rientrano molti prodotti agricoli, come avena, mais, frumento, soia, caffé, cotone, zucchero, cotone, ma anche metalli come l’oro, l’argento, l’alluminio, il rame o lo zinco, e prodotti energetici come il petrolio, la benzina o la nafta.

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1012 NOVEMBRE GENNAIO 2008 2007

giovani ovestvicentino

Sceneggiate da oscar, ultime sigarette e bisognini improvvisi. Ecco come si difendono i giovani dallo “spauracchio palloncino”

Alcol, feste e autopattuglie spopola la “palloncinofobia” DI ANDREA BASSO

Rischiare o non rischiare? Questo è il problema a cui si trovano di fronte tantissimi ragazzi dopo una serata di feste e divertimenti, feste di solito accompagnate da birre, drink e, perché no, qualche bottiglia di vino. Tutte cose che mal si conciliano con la necessità di guidare. Gli effetti negativi dell’alcol sulla guida sono ben noti: esso agisce su diverse funzioni cerebrali (percezione, attenzione, elaborazione, valutazione), con effetti diversi e strettamente correlati alla quantità di alcol presente nel sangue, cioè al tasso alcolemico che, per la cronaca, si misura in grammi di alcol per litro di sangue.

Il limite massimo è stato fissato a 0,5 g/l, oltre il quale si va incontro a sanzioni sempre più severe, dalle multe salatissime alla sospensione o alla revoca della patente, per arrivare, in casi estremi, all’arresto (sanzione che può però essere barattata con lo svolgimento di attività socialmente utili).

Misure tanto restrittive sono state giustificate con le statistiche che ci dicono che l’italiano medio comincia a bere a dodici anni e che ogni anno un migliaio di ragazzi perdono la vita per colpa di incidenti stradali, incidenti causati soprattutto dall’abuso di alcol. Gli ultimi dati Istat, poi, sono davvero allarmanti: si parla di oltre 5

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mila morti e più di 300 mila feriti l’anno, 15 morti e più di 800 feriti al giorno. Sulla strada avvengono meno dell’1,5% dei decessi che si registrano in Italia, ma tra i 15 e i 24 anni questa proporzione sale oltre il 40%, costituendo in assoluto la prima causa di morte in questa fascia d’età. Finora, però, l’inasprimento delle pene e l’aumento di controlli sembra essere servito a poco, dato che l’Italia figura solamente al quattordicesimo posto per la riduzione di numero di vittime.

Serate a rischio Nonostante tutto, dunque, in tanti scelgono ancora di rischiare, convinti, non si sa bene perché, che tra la miriade di auto che vagano di notte per le strade sia praticamente impossibile vedersi sventolare in faccia la paletta rossa che impone di accostare. Così in tanti si comportano come degli autentici incoscienti, scolandosi quantità di alcol spesso di gran lunga superiori al limite consentito e affidandosi poi alla teoria del “tanto non toccherà mai a me”. Peccato che le smentite siano all’ordine del giorno.

Ne sa qualcosa Gianluigi, universitario 23enne di Montecchio Maggiore. Qualche mese fa, dopo aver partecipato ad una festa in centro a Vicenza, si è messo al volante nonostante i quattro drink e la birra bevuti nel corso della serata. “A pochi metri da casa – racconta mi sono accorto di essere inseguito da un lampeggiante; ho subito accostato e, i carabinieri, sono ini-

zialmente stati molto scortesi con me perché, mi hanno spiegato, mi stavano tallonando da qualche centinaio di metri senza che io mi fermassi. Quindi mi hanno portato alla stazione centrale dove ho sostenuto il test dell’etilometro risultando fuori dai limiti massimi consentiti. Dopo un secondo tentativo i valori erano ancora troppo alti; ho dovuto consegnare la patente all’istante e telefonare ai miei genitori nel bel mezzo della notte affinché venissero a prelevarmi in caserma”.

Un’esperienza terribile, continua Gianluigi : “Un mese senza patente, perdita di 10 punti e 500 euro circa di multa; davvero una tragedia niente male per una serata che doveva essere di festa. Ora, quando devo uscire, non mi riesce difficile controllarmi. Quello che mi è capitato mi è servito da lezione, e quando so che c’è la possibilità di bere, lascio a casa l’auto e mi affido a qualche amico di cui posso fidarmi”.

Trucchi e trucchetti (inutili) Di fronte ai carabinieri Gianluigi è rimasto tranquillo e rispettoso, ma non sempre è così: davanti ai volti severi delle forze dell’ordine, non di rado vengono improvvisati spettacoli degni della miglior compagnia teatrale. C’è il conducente che ordina al passeggero di inventare un malore nella speranza di impietosire gli agenti, chi si rifiuta di sottoporsi alla prova del palloncino asserendo di non fidarsi della attendibilità del metodo. Ci sono poi scene divertenti in cui chi è alla guida chiede

die e il gioco è fatto. Dalla patente di potersi assentare per espletare ci si vede sottrarre numerosi punti i propri bisogni fisiologici, proba(soprattutto se si è neo-patentati) bilmente senza sapere che l’alcol e dal portafoglio si è costretti ad ingerito si trova nel sangue e non estrarre una somma non certo irnelle urine. risoria”.

Di norma gli agenti sono molto “Nella compagnia – interviene pazienti e consentono allo chaufFrancesco e Franco, altri due rafeur quello che si può definire gazzi della stessa compagnia - abl’”ultimo desiderio” prima di sotbiamo preso una decisione: stop toporlo alla sentenza dell’etiloall’alcol quando si è fuori casa. metro.

Certo, qualche birra ogni tanto ce Per tentare un ultimo disperato la beviamo, ma senza esagerare. salvataggio in corner, molte perPer compensare, organizziamo fesone si affidano alla celeberrima ste private non appena si libera la ultima sigaretta. I più originali, casa di qualcuno. In queste occainvece, si riempiono la bocca di sioni l’alcol scorre a fiumi, lo stop chewing-gum e danno il via a cinalla distribuzione delle bevande que minuti di frenetica masticata non è di certo fissato nella speranza che alle 2 e, cosa più imil buon sapore delportante, le macchil’alito corrisponda Davanti ai ne restano in garaad un buono stato volti severi ge almeno fino alla del proprio sangue. delle forze mattina successiva Anche questi stra- dell’ordine, poiché ci si ferma a tagemmi risultano non di rado dormire”. vani: risulta presvengono “Al risveglio –spiesoché impossibile gano Tommaso e ingannare i precisi improvvisati Giacomo - si riordistrumenti in dota- spettacoli na e, una volta sistezione alle forze del- degni della mato tutto, ognuno l’ordine. miglior può tornare alla compagnia propria abitazione Alcol a norma teatrale con un bel sorriso, di legge i propri 20 punti C’è poi chi ha decisulla patente e con il portafoglio so di rispettare la legge e non riintatto. Non siamo certo degli anschiare la vita. E sono sempre più geli, anche a noi piace sorseggiare numerosi i gruppi di amici che si una buona birra in compagnia, e organizzano di conseguenza. “A anche a noi è capitato più di qualnoi come a molte altre persone che volta di essere sbronzi. Ciò che - attacca Mattia - piace bere qualnon potrà mai succederci, però, è cosa nei giorni in cui si può farlo; di rischiare la vita poiché privi di le leggi varate da qualche anno a una persona sana alla quale affidaquesta parte, però, non consentore le chiavi della macchina”. no il minimo sgarro: due birre me-

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12 GENNAIO 2008

cultura

Conversazione con l’autore-attore sul 2007 e 2008. “Le cose vanno bene, ma a Vicenza non c’è spazio per me”

L’essere-non essere di Vitaliano Trevisan DI GIANFRANCO GALANTI

Incontro Vitaliano Trevisan in un pub tedesco al civico numero 7a di Piazza delle Erbe. Il legno scuro di tavoli e bancone, le luci basse, la mia birra e la sua coca cola (coca cola? “Si – dice lui – sono astemio da sempre”) rendono la conversazione amabile, informale ma seria, fluida. Due mosche da bar che davanti ad un bicchiere parlano di tutto e di niente. Vitaliano ha lo sguardo penetrante e deciso ma che non mette in soggezione. Come qualcuno che ha qualcosa da dire, parole sicure, misurate, non ovvie ma nemmeno troppo ricercate. “Ognuno ha il suo bar – conviene lui – è il posto dove puoi parlare ma anche no, dove puoi essere o tranquillamente non essere”. Fioccano i paradossi ma dovevo aspettarmelo. Comincio a registrare.

Per esempio il mercatino di Trastevere (quartiere a ridosso della chiesa di S. pietro) rimane un appuntamento per tutta la produzione artigianale della zona…Saltiamo di palo in frasca: Il Natale 2007 come è andato?

E’ una malattia dalla quale sono guarito da tempo…comunque si affronta quella settimana, poi un tubo di Supradyn e ci rimettiamo in forze Fra un po’ ci saranno le elezioni qua a Vicenza…

Ah si? Io non voto da dieci anni… …e il sindaco dovrà cambiare Ah si? per forza.

Dopo 23 anni tra i lavori più diversi Questa è una cosa positiva…anho realizzato che bisogna lavorare che se al peggio non c’è mai fine… quanto basta. Lavorare di più, lavoquando stai raschiando il fondo rare troppo è immorale. c’è sempre un gradino più basso Vicenza 2007? così come quando le cose vanno Ci sono stato il meno possibile bene c’è sempre un gradino più Sai che a due passi da casa tua alto…sono inganni prospettici stanno costruendo una nuova Il 2008 come si annuncia? base militare?

Bene, ho alcuni testi su Mi trasferirò molto presto…Cambio commissione,uno per Einaudi e spesso abitazione. qualcosa a teatro.

Dove vivi adesso è un po’ un Qui a Vicenza? meltin’ pot. Ci sono minoranze Noo…non c’è nulla di tutti i tipi. Non per me…salvo male come cosa “Dopo 23 anni qui qualcosina a Febper la provinciale tra i lavori braio, un ridotto Vicenza… proprio nel nuovo E’ nato come quartiere più diversi teatro, poi basta. operaio (San Bortolo, ho realizzato ndr), ed ha mantenuto che bisogna A volte sintetico, a quella caratteristica… lavorare prolisso, mai Ci sono filippini, quanto basta. volte banale, sarcastico. cingalesi, slavi di ogni tipo e poi Lavorare di più Più o meno è questa l’idea che mi sono quelli che sul cam- è immorale” fatto di Vitaliano panello si identifiTrevisan. L’ultima domanda è un cano Afrikan… po’ stile “Le Iene”.

Ma è tutta gente che lavora, tutti Come pensi sia andata la contranquilli. Tu sei siciliano, no? Io versazione? vengo da Cavazzale, che è a sei chiBah, bene. lometri da Vicenza…C’è il centro che in realtà è un’altra cosa. Fino a E mentre cerchiamo una chiusuqualche tempo fa c’erano un sacco ra all’altezza, l’uomo del ghiacdi attività artigianali, ora è cambiato cio si avvicina e solenne ci apoperché ci sono studi di avvocati, nostrofa: tai, commercialisti. Anche se alcuni “Bon, anca mi go finio”. tratti caratteristici sono rimasti… vicentina con riconoscimenti sia a livello nazionale e più, non goda di credito davanti a molte delle autorità cittadine, la conversazione si interrompe perché entra l’uomo del ghiaccio, cioè colui che ripara il fabbricatore. Evidentemente riconosce Vitaliano perché alla mia provocazione “Ma quanto ci costa questo ghiaccio?”, lui mi guarda e replica:”lù, xè uno che guadagna ben…dosento euri l’ora”, riferendosi all’autore. Vitaliano impassibile risponde: “Forse anche di più..”

Vitaliano Trevisan

di Vicenza, di un libro sulla sanità vicentina. C’erano personaggi pubblici come Zonin, presidente della Banca Popolare, titolare della famosa azienda…

Lui è presidente di molte cose…

Già…c’era il sindaco, i primari con le mogli e un po’ di pubblico. Ognuno ha fatto un intervento e poi hanno chiesto anche a me di dire qualcosa.

L’idea era quella Quando ho cominciadi introdurre il “Quando ho to a parlare il sindaco personaggio Vita- cominciato si è alzato, è uscito ed liano Trevisan ma a parlare il è rientrato quando ho anche la persona. sindaco s’è finito.(ride di gusto) C’è differenza?

Non lo so, dimme- alzato, è uscito E’ andata proprio ed è rientrato così? lo tu…

Non so come mi per- solo quando ho Il nostro rapporto è questo…però ci sono cepiscono gli altri. finito” anche delle istituzioCi sono delle reazioni cittadine, come ni alla mia presenza l’Asl con i dirigenti, che mi inviche definiscono il modo in cui mi tano o come Dino Menarin (Presi vede. Per esempio, qualche temsidente dell’ente Fiera di Vicenza po fa sono stato invitato alla pree commissario della Camera di sentazione, organizzata dalla Asl

di Artini Roberto & C. s.a.s.

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Commercio, ndr) che l’anno scorso mi ha premiato per alcuni lavori. Quindi c’è chi mi da dei ruoli e chi invece chi mi ignora. E’ difficile allora definire un ruolo, se poi ne esiste effettivamente uno pubblico.

E’ schizofrenico, ma interessante.

Questa cosa del sindaco…se vogliamo potremmo dire che non ti ignora, nel senso che sa chi sei, cosa fai…e poi lui ha la delega come assessore alla cultura. (ride ancora)se l’è fatta da sé… comunque è già qualcosa…

Il 2007 di Vitaliano?

Nel segno dell’assenza…è anche difficile essere presenti ed assenti al tempo stesso, ma in fondo, è così la mia esistenza.

Dal punto di vista del lavoro?

Bene, a febbraio è uscito un nuovo libro, edito anche in Francia, tutto rapportato al peso specifico del libro e alla nicchia di pubblico cui mi rivolgo. Anche con il teatro è andato bene.

Per le messe in scena ti muovi a Vicenza?

No…siamo stati a Roma con una piéce che avevo scritto per Harlizka (Solo RH,ndr) e devo dire che è andata bene. Poi l’ho ripresa io a Milano sostituendo Herlizka, ed è stata una cosa sconcertante, ma anche lì siamo stati soddisfatti. E’ ancora viva, sta girando, anche se è difficile entrare in certi circuiti.

Teatro, quindi tocchiamo il capitolo nuovo Teatro di Vicenza. Abbiamo visto e rivisto la prima, un grande evento e via dicendo. Anche lì il sindaco non potevamo non notarlo.

Deve essere un periodo felice per lui…Il teatro nuovo l’ho visto perché andando in stazione non si può non vedere. Ci farò un lavoro a febbraio, per il resto…

Mentre pondero sul perché una personalità di spicco della cultura

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12 GENNAIO 2008

edicola

Ogni settimana, tratto dalla stampa locale o nazionale, un articolo che fa riflettere, discutere o arrabbiare. O anche divertire

All’indomani del caso Forleo: inciucio massimo Il distacco tra la gente e il ceto politico di maggioranza ed opposizione é reale e si é accentuato in questi ultimi tempi; esso é dovuto a ragioni serie e non ai capricci o alla immaturità dei cittadini.

L’antipolitica é il frutto della malapolitica della classe dirigente di maggioranza ed opposizione, che imperversa nel nostro paese da due decenni senza ricambi e senza prospettive di rinnovamento.

Sono falliti alcuni degli obiettivi principali del Governo Prodi, decisivi per la difesa della democrazia: la legge sul conflitto di interessi e la modifica della legge elettorale con l’introduzione del voto di preferenza. Così come é fallito l’obiettivo di moralizzare la politica riducendone il costo ed eliminando i privilegi di una casta immarcescibile che grava molto sul bilancio dello stato, troppo per un paese in crisi come l’Italia, con diseguaglianze e ingiustizie sociali aumentate, a dispetto delle promesse ripetute e mai onorate.

La nuova irruzione di Berlusconi sulla scena politica, con il partito del popolo delle libertà, mette in crisi il progetto veltroniano di realizzare il primo partito del paese e di vincere le elezioni in vista dell’inevitabile referendum che, fallite le riforme, premierebbe il partito di maggioranza relativa. Se, come é prevedibile, il nuovo partito dovesse superare il PD, la conseguenza sarebbe disastrosa: l’avvento di Silvio Berlusconi alla guida del paese per un tempo indefinito, favorito da un controllo monopolistico dell’informazione che non ha pari in nessun paese del mondo democratico.

Il regime trasversale Tutto questo accade per i patti scellerati sottobanco tra Forza Italia e Democratici di Sinistra. La legge finanziaria appena approvata ha concesso una proroga di altri quattro anni a Rete 4. Questo significa due cose: la prima é che Berlusconi disporrà ancora una volta, per la campagna elettorale che già é iniziata, di tre reti private e di gran parte delle tv pubbliche che si stanno riposizionando in vista dell’avvento del Cavaliere. La seconda é che il Governo Prodi ha definitivamente rinunciato alla legge sul conflitto di interessi, essenziale per la difesa della democrazia. Ed é questo il punto chiave della nostra riflessione, che nasce da alcuni episodi risalenti nel tempo. I quali crearono le premesse di una democrazia anomala, o, meglio, di un vero e proprio regime trasversale, in cui due oligarchie immarcescibili, facenti capo a Silvio Berlusconi e a Massimo D’Alema, hanno

Proteste durante una seduta alla Camera malgovernato il paese per due decenni, senza mai prendere atto delle loro rispettive sconfitte: una falsa democrazia dell’alternanza, con due personaggi di cui l’Italia non riesce a liberarsi.

F urbetti ante litteram L’inizio del declino della democrazia italiana si verificò con l’elezione al parlamento italiano di Silvio Berlusconi. Fu l’uso insipiente di una furbizia gravemente censurabile del centrosinistra a compiere il primo di una serie di errori che hanno portato il paese sull’orlo del baratro, oltre il quale sta la fine della nostra democrazia. La furbizia consistette nel volere ignorare, a dispetto dei richiami di talune delle coscienze più sensibilicome Paolo Sylos Labini, Giorgio Bocca e Vito Laterza - l’esistenza di un decreto presidenziale (quello del 30 marzo 1957 numero 361) che all’articolo 10 contempla esattamente il caso Berlusconi: «Non sono eleggibili coloro che in proprio o in qualità di rappresentanti legali di società o di imprese private, risultino vincolati con lo Stato per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica...».

Quando Berlusconi fu eletto la giunta delle elezioni, dovendo decidere sulla sua eleggibilità, concluse - errando - in senso positivo, in base ad un’assurda interpretazione della legge. Giovanni Sartori ammonì: «io mi rifiuto di giocare a scacchi contro qualcuno che ha due regine, perché così lui vince sempre ed io perdo sempre». E questo é vero: si tratta di un non risolto problema di fondo

della nostra democrazia, perché democrazia vuol dire competizione alla pari tra i partecipanti alla contesa elettorale, come stabilisce l’articolo 51 della Costituzione. Se questa regola cardine non é rispettata, si prospetta una minaccia per la nostra democrazia. Questa “furbizia” suicida fu il risultato di una serie di accordi basati sul compromesso illusorio della Bicamerale. L’allora presidente del Consiglio Massimo D’Alema, bisognoso del sostegno parlamentare anche dell’opposizione, disse che Mediaset non si toccava perché era un patrimonio nazionale. Il problema non era toccare Mediaset, ma applicare la legge. Invece il governo di centro sinistra si pronunciò per l’eleggibilità di Berlusconi solo per una cieca ambizione di D’Alema, che si illuse di avere i voti di Berlusconi per stravolgere la Costituzione.

Accordi occulti Oggi la storia si ripete: la crisi della nostra democrazia e della politica del Governo é il risultato di una serie di intese occulte tra maggioranza e opposizione su questioni fondamentali venute alla ribalta della cronaca in questi ultimi tempi. Proviamo ad enumerarle. Nelle vergognosa vicenda delle scalate, sulla quale é calato un silenzio plumbeo, l’opinione pubblica ha ben compreso tre cose. La prima é che nelle tre grandi scalate alla Bnl, alla Banca Antonveneta e a Rcs-Corriere della Sera gli stessi finanzieri, poi incriminati per bancarotta, aggiotaggio ed insider trading in danno di milioni di ignari risparmiatori ridotti sul lastrico, facevano affari sporchi ora con la sinistra e ora con la destra, e spesso contemporaneamente con la partecipazione incrociata e concordata delle due parti politiche antagoniste del quadro politico nazionale.

La seconda é che i due maggiori partiti delle due alleanze in competizione, mentre fingono di affrontarsi duramente in pubblico, continuano ad accordarsi sottobanco perdonandosi le loro rispettive colpe e i loro comportamenti delittuosi e facendo sporchi affari in privato.

Il terzo punto é che la politica italiana é ispirata da un machiavellismo deteriore, anziché da una intransigenza morale contro ogni compromesso. Quando tutti si attendevano - ma non chi scrive - l’autorizzazione della Camera all’uso delle intercettazioni telefoniche con i politici dei due poli coinvolti nelle telefonate con gli scalatori, e quando gli stessi interessati fingevano di volere chiarezza su quelle conversazioni, ecco che la Camera dei deputati affermava la sua non competenza, e la competenza del parlamento europeo, a decidere sull’uso giudiziario delle intercettazioni di D’Alema sul caso Unipol, sul presupposto che il ministro degli esteri era parlamentare europeo.

Su questa decisione si é lanciato come un fulmine l’avvocato Guido Calvi denunciando la gravità del comportamento

del gip Clementina Forleo e sostenendo di non avere eccepito la incompetenza per rispetto della magistratura; rispetto che, dopo la serie di denunzie di inesistenti abnormità nelle ordinanze della Forleo, non sembra esserci stato. La decisione sulla competenza di Strasburgo é stata presa con il voto favorevole di Forza Italia in sintonia con i Ds. Ma, a ben riflettere, le cose non stanno nel senso deciso dai seguaci di Berlusconi e di D’Alema. Secondo il presidente emerito della Consulta Piero Alberto Capotosti, sul ministro degli esteri ci sarebbe stata «una decisione sbagliata: la legge Boato non riguarda il Parlamento UE».

Infatti, secondo l’illustre costituzionalista, «la competenza a decidere sull’autorizzazione all’uso delle intercettazioni nel caso Bnl-Unipol nei confronti di D’Alema spetta alla Giunta delle autorizzazioni a procedere e alla Camera dei Deputati del Parlamento italiano». Il professor Capotosti conclude sostenendo che «alla base di questa decisione ci sia un grosso equivoco: la legge Boato parla chiaro, riguarda solo ed esclusivamente i parlamentari italiani, non si applica dunque ad altre assemblee che a quella di Montecitorio e di Palazzo Madama. Del resto, non potrebbe essere altrimenti, visto che l’articolo 68, cui fa riferimento la legge Boato, é un articolo della Costituzione italiana». In realtà non si tratta di un equivoco, ma di un accordo scellerato in violazione della Costituzione e della legge Boato che anche Boato finge di non capire. Perfino il senatore Boemi, della Rosa nel Pugno, ha compreso che la legge Boato, quando parla della “Camera di appartenenza”, si riferisce a quella attuale, cioé alla Camera dei Deputati. Dello stesso parere é il leghista Matteo Brigandì, difensore di Bossi; Brigandì ha spiegato che i magistrati, per i parlamentari UE, possono andare avanti anche senza l’autorizzazione, come é avvenuto per Bossi in ben due casi.

Dello stesso avviso é anche il parlamentare Elias Vacca (Pdci), per il quale «l’uso delle telefonate tra D’Alema e Consorte non richiede alcuna autorizzazione». In realtà tutti hanno compreso che vi é stato un accordo alla base di questa decisione sbagliata, l’ennesimo segnale di un inciucio tra il vice premier e il Cavaliere che risale a molti anni fa e che sta mettendo a repentaglio la democrazia italiana.

Rai chiama Mediaset Avevo appena inviato il pezzo, quando una clamorosa conferma sull’esistenza di un regime trasversale é venuta dallo scandalo Rai Mediaset: i due monopolisti dell’informazione tv avevano raggiunto un accordo, alla vigilia delle elezioni, per «aggiustare notizie e programmazione al fine di favorire Silvio Berlusconi». In verità non c’era bisogno delle intercettazioni telefoniche per venire a capo dell’imbroglio bipartisan, tanto é vero che l’avevamo già scritto a proposito delle collusioni di D’Alema e Prodi negli anni passati.

Sullo scandalo Rai é calato un imbarazzante ed eloquente silenzio del centro sinistra, dopo un generico atto di accusa del segretario del PD. L’unico a dire qualcosa di critico sulla vicenda é stato Gianfranco Fini, che vuole vederci chiaro: ridicolo! Più chiaro di così si muore. Walter Veltroni, preso dal delirio delle riforme istituzionali, per non urtare la suscettibilità del Cavaliere, incontrato dopo lo scandalo - e questo é uno scandalo nello scandalo - tace e pensa alla legge elettorale tedesco-spagnola; mentre D’Alema gira inutilmente il mondo e finge di non essersi accorto di nulla. Egli é forte della omertà dei media sullo scandalo delle scalate.

E degli osanna su Repubblica di Giuseppe D’Avanzo, che trova il modo di dire, dopo avere consigliato a D’Alema di chiedere chiarezza sulle scalate (ma tacendo sulla decisione sbagliata della Giunta sull’invio a Strasburgo), che il vicepremier é un leader “necessario”: ma necessario a chi? Forse a lui; certamente non agli italiani.

Allarmante é la presa di posizione del Presidente Giorgio Napolitano sulla necessità della segretezza delle intercettazioni Rai Mediaset, che fa il paio con il richiamo alla Forleo, “colpevole” di avere depositato le telefonate come per legge. Non é così: vogliamo e dobbiamo sapere la verità! E continueremo a invocarla con ogni mezzo. L’appello alla segretezza da parte del capo dello Stato ha dato fiato alle trombe di Berlusconi che, dalla difensiva, é passato all’offensiva, parlando di “sciacallaggio” e di “macchinazione vergognosa”.

Mentre appare patetica l’iniziativa di Claudio Petruccioli, promotore di un’inutile inchiesta interna alla Rai, che sarà condotta da coloro che hanno voluto o tollerato lo scandalo. Avrei visto volentieri un richiamo del presidente Napolitano al rispetto di alcuni principi fondamentali della nostra Costituzione come quello della libertà di stampa e del pluralismo della informazione, oltre che al varo di una legge seria sul conflitto di interessi, che non può essere la legge Gentiloni, vale a dire quella del ministro che assieme a Prodi, D’Alema, Mussi e soci ha votato la proroga di Rete 4. La ciliegina sulla torta di questo scandalo é venuta dal Guardasigilli Clemente Mastella che, non essendo interessato a nessuna intercettazione compromettente, ha solidarizzato con Berlusconi.

Ed é grottesco sostenere che Prodi sarebbe il solo avversario di Berlusconi, come fa il Corriere della Sera, poiché é stato proprio lui che ha varato nella finanziaria la legge a favore di Rete 4.

La verità é che bisogna riconoscere che il Cavaliere ha saputo corrompere politicamente tutti i suoi avversari più pericolosi, come sta facendo oggi con Veltroni.

Ferdinando Imposimato da la Voce della Campania del 12 dicembre 2007

Allarme per la presa di posizione di Napolitano sulla Gargani salvatutti L’obiettivo di salvare segretezza D’Alema verrà facilmente raggiunto grazie alla delle disponibilità di Giuseppe intercettazioni.

Gargani di Forza Italia, presidente della Com- Ma gli italiani missione affari giuridici dell’Europarlamento; vogliono sapere

sarà Gargani a gestire il dossier su D’Alema. L’ex delfino di Ciriaco De Mita vive la vicenda come una nemesi storica. E anticipa già il finale: «si salverà, si salverà».

(Corriere della Sera, 20 settembre). La verità é che la corruzione in Italia ha dimensioni epidemiche e che non esiste una maggioranza che governa con una opposizione che controlla e critica. Purtroppo appare in tutta la sua attualità l’ammonimento di Gaetano Salvemini: «l’ufficio della minoranza non é quello di partecipare al governo, ma quello di sorvegliare l’opera della maggioranza che governa». Oggi c’é una maggioranza che governa in sintonia con la minoranza, ed entrambe sono proiettate non a risolvere i problemi del paese ma a conquistare il potere per le loro private ambizioni. E se il paese non si ridesta dal sonno, ci sarà un futuro denso di incognite.

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• presenza del nome dell’azienda e dei suoi recapiti all’interno di un totem presente all’interno degli impianti delle società sportive delle aderenti al progetto • presenza nome dell’azienda con indicazione del settore merceologico e del telefono sui siti www.vicenzapiu.com e www.vicenzavolley.it e nello spazio dedicato al programma • 2 inviti per le partite delle squadre sportive delle società ed associazioni aderenti al progetto L’elenco completo delle iniziative e maggiori informazioni su www.vicenzapiu.com info@piu-media.com

Apparecchi da intrattenimento Gap Games via Div. Folgore 29, Vicenza tel. 0444 926492 Apparecchiature Industriali RIELS Instruments via Marconi 157, Ponte S. Nicolò (Pd) tel. 049 8961771

Carrozzerie Carrozzeria Nichele Giancarlo via Meucci 40, Costabissara (Vi) tel. 0444 557373 Computer Digit World di Marco Casazza viale Riviera Berica 187, Vicenza tel. 0444 240731 Computer Discount viale Grappa 22, Vicenza tel. 0444 923909 Computer - Internet Netstop strada Padana Superiore 25 Vicenza tel. 0444 521129 Concessionarie Auto Auto Berica (Mitsubishi Motors) via Olmo 35, Altavilla Vicentina (Vi) tel. 0444 522787 Costruzioni Isola Portoni Industriali Via Pasubio 81, Isola Vicentina (Vi) tel. 0444 976425

Ristorante Albergo Villa Bonin di Maria Rosa Barindi via Villa Porto 1, S. Gottardo Zovencedo (Vi) tel. 0444 893035

Pizzerie Ai Sette Santi Pizzeria Ristorante piazzale Monte Berico, Vicenza tel. 0444 235470

Imballaggi Vicenza Imballaggi via L. Da Vinci 2/4 (Z.I.) Arcugnano (Vi) tel. 0444 964472

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Imprese di pulizie Diamante, impresa di pulizie via Casermette 103, Vicenza tel. 0444 306016 Industrie dolciarie Dolciaria A. Loison, ss Pasubio 6, Costabissara tel. 0444 557844 Internet cafè Cyber Cafè Sirena via Btg. Val Leogra 46, Vicenza tel. 0444 561000 Internet provider Goldnet via della Meccanica1/A, Vicenza tel. 0444 965600

Arredamenti Mobili Zambonato di Graffigni F.lli via Zamenhof 448, Vicenza tel. 0444 239333

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Arredamenti pavimentazione Sinergie Abitative Srl viale Trieste 153, Vicenza tel. 0444 512014

Estetica Estetica Sandra di Sandra Miccoli via Maggio 24, Lonigo (Vi) tel. 0444 830086

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Assicurazioni Agenzia Assicurazioni Provisa Srl viale Trento 352, Vicenza tel. 0444 562685 Bar Bar Roxy D&M Sas di Gennaro Maurizio via Prati 6, Vicenza tel. 393 9014355 Bar Il Borsa Snc piazza dei Signori 26, Vicenza tel. 0444 546636 Biciclette&Accessori Bike & More via Ca’ Balbi 133, Vicenza tel. 0444 912958 Birrerie & Pub “Il Calesse” birreria, pizzeria, trattoria via Stradella Donà Motta di Costabissara (Vi) tel. 0444 970465 Birreria Numero Uno ss Pasubio 498, Vicenza tel. 0444 980676 Murphy’s The Celtic Stone corso Porta Padova 58, Vicenza tel. 0444 300426

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12 GENNAIO 2008

regione

CONTRIBUTI – Nei giorni scorsi la Giunta regionale ha assegnato ad alcuni Comuni veneti ben 4 milioni 320 mila euro

Nuovi interventi per migliorare la viabilità e la sicurezza stradale La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle politiche della mobilità Renato Chisso, ha assegnato ad alcuni Comuni veneti altri 4 milioni 320 mila euro come contributo per la realizzazione di interventi finalizzati a migliorare la mobilità e la sicurezza sulle strade. “Si tratta della quota che il bilancio 2007 aveva destinato a queste finalità e non ancora impegnata con le precedenti delibere – ha ricordato Chisso – con le quali sono già stati destinati alle amministrazioni comunali 14 milioni 800 mila euro.

Della somma rimasta, circa 496 mila euro sono stati ripartiti sulla base della graduatoria a suo tempo predisposta sulla base delle richieste presentate dai Comuni, assentita anche dalla Commissione consiliare competente, mentre circa 3 milioni 824 mila euro rappresentano la quota che la legge mette a disposizione della Giunta per interventi urgenti e indifferibili”.Contestualmente all’assegnazione del finanziamento è stato anche approvato lo schema dell’accordo di programma che sarà sottoscritto tra Regione e ciascuna amministrazione comunale interessata, finalizzato all’erogazione del contributo.

I finanziamenti per i Comuni in graduatoria utile sono stati così destinati: al Comune veronese di Pressana andranno 43.173,80 euro, a completamento del contributo regionale assegnato per un intervento del costo complessivo di 502.948 euro; al comune di Albaredo d’Adige, pure in provincia di Verona, andranno 220 mila euro per finanziare interventi sulla viabi-

lità comunale del costo complessivo di 550 mila euro; al Comune di Ariano nel Polesine, infine, sono stati assegnati 233.134,87 euro come contributo per la realizzazione di iniziative del costo complessivo di 560 mila euro.

Questi gli interventi finanziati con la quota a disposizione della Giunta per iniziative urgenti e indifferibili.In provincia di Belluno, al Comune di Chies d’Alpago andranno 262 mila euro come contributo sulla spesa complessiva di 350 mila euro per il completamento della messa in sicurezza del tratto stradale Funes – Irrighe; 150 mila euro andranno a Lentiai per l’al-

largamento di un tratto di via Brusaferro (costo complessivo di 210 mila euro).

In provincia di Padova, Al Comune di Arquà Petrarca andrà un contributo di 350.077,17 euro sulla spesa complessiva di 1.633.800 euro per l’adeguamento e la messa in sicurezza della sede viaria di via Fonteghe e il completamento della viabilità alternativa al centro storico; Campodoro potrà provvedere all’ammodernamento e messa in sicurezza di alcune strade comunali (via Crosara, via Rezzonico, via Molini, via Limella, costo complessivo 310 mila euro, contributo regionale 217 mila euro); Tombolo realizzerà interventi a favore della mobilità e della sicurezza stradale con moderazione del traffico (costo complessivo 470 mila euro, contributo 188 mila euro).

In Polesine, il Comune di Costa Rovigo provvederà alla messa in sicurezza di via Verdi (costo 150 mila euro, contributo regionale 98 mila euro).In provincia di Treviso, il Comune di Altivole provvederà alla sistemazione delle intersezioni stradali pericolose della propria viabilità (costo complessivo 904.500 euro, contributo regionale 350 mila euro).

In provincia di Venezia, il Comune di Teglio Veneto potrà mettere in sicurezza la viabilità del centro abitato del capoluo-

go (costo complessivo 600 mila euro, contributo regionale 109 mila euro).In provincia di Verona, il Comune di Castagnaro realizzerà la rotatoria all’incrocio tra via Cimitero e via Pioppa e collegamenti vari (costo complessivo 395 mila euro, contributo regionale 276 mila euro); Lavagno provvederà a interventi di riorganizzazione della mobilità e moderazione del traffico nel centro di S. Pietro – via Roma (costo 583.670 euro, contributo 233 mila euro); Roverè metterà in sicurezza di alcuni tratti di strade comunali al servizio delle contrade (costo 279.783 euro, contributo 195 mila euro); Terrazzo realizzerà interventi finalizzati alla sicurezza stradale per un costo complessivo di 555.950 euro (contributo di 350 mila euro).In provincia di Vicenza, il Comune di Albettone potrà provvedere all’allargamento della sede stradale, costruzione di marciapiede e impianto di illuminazione di via S. Lucia e di un tratto di via Roma (costo complessivo 700 mila euro, contributo regionale 350 mila euro); Monticello Conte Otto realizzerà l’allargamento e la sistemazione di via Morosana – 2° stralcio (costo un milione 250 mila euro, contributo 150 mila euro); Roana attuerà interventi a favore della mobilità e della sicurezza stradale con miglioramento della viabilità comunale (spesa complessiva 498 mila euro, contributo 250 mila euro); Zugliano costruirà una rotatoria e una bretella di collegamento con via Brenta a Grumolo Pedemonte (costo complessivo 740 mila euro, contributo 296 mila euro).

INIZIATIVE - La Regione del Veneto finanzierà una modifica funzionale ad alcune carrozze ferroviarie di Trenitalia

Migliorano i servizi per i disabili sui treni che transitano in Veneto La Regione del Veneto finanzierà una modifica funzionale ad alcune carrozze ferroviarie di Trenitalia per aumentare la fruibilità del servizio da parte delle persone disabili.

“Per queste finalità – ha fatto presente l’assessore alle politiche della mobilità Renato Chisso, promotore dell’iniziativa – abbiamo messo a disposizione della società ferroviaria 50 mila euro.

A favore delle persone con limitazioni della capacità motoria – ha aggiunto – abbiamo peraltro già

inserito l’obbligo di particolari parametri qualitativi per la fruibilità del servizio nel contratto stipulato tramite gara europea e valido fino al 2011.

Vogliamo tuttavia migliorare ulteriormente questa possibilità, anche al di sopra degli standard di contratto: nel corso di una serie di incontri che abbiamo promosso con Trenitalia S.p.A. ed esponenti dell’Associazione per i diritti dei disabili residenti nel territorio regionale, è emersa infatti l’esigenza di aumentare la disponibilità di car-

rozze idonee al trasporto dei soggetti disabili”.

Trenitalia ha individuato all’interno del parco rotabile la tipologia di vetture “Aln 668” come possibile oggetto di adattamenti, mediante la modifica della larghezza della porta di comunicazione tra bagagliaio e vano viaggiatori in maniera sufficiente da permettere l’ingresso delle carrozzine e l’allestimento di apposita area nel comparto viaggiatori in cui sia possibile effettuare l’ancoraggio di una sedia a rotelle.

“Abbiamo quindi accolto la disponibilità della società ferroviaria – ha concluso Chisso – mettendo a disposizione i fondi necessari e incaricando la nostra Direzione Mobilità degli adempimenti conseguenti. Contiamo di potenziare questo servizio a partire dalla linea Bassano – Mestre”.

26 Carciofini sott’odio

I bar di Caracas di Alessio Mannino Pensierini di un bambino cresciuto sull’anno nuovo.

Vorrei che a Vicenza succedesse qualcosa per cui non si dica più che i vicentini pensano solo a lavorare e far schei. Per esempio, una colletta di soldi in piazza. Per bruciarli.

Vorrei che a Vicenza si organizzasse un festival in cui non c’entrino niente i preti. Magari uno sull’heavy metal.

Vorrei che i giornali che si leggono a Vicenza non fossero schierati a priori con degli interessi economici e politici. (Fatemi sperare nell’impossibile).

Vorrei, quando sarà il momento, capire qualcosa della politica cittadina. Invece certi organi di informazione sono studiati apposta per confondere le acque e sviare dai veri problemi.

Vorrei che ci siano sempre più vicentini che invece di bisbigliare e cloroformizzare le proprie opinioni dicano forte e chiaro quello che pensano. Purtroppo, dice mio padre, il pensiero libero è questione di attributi. “E ho detto tutto”, aggiunge sempre riferendosi alla gente di Vicenza.

Vorrei che il prossimo sindaco sia peggiore dell’ultimo. Così molti vicentini emigreranno in massa e si farà posto a immigrati che un giorno eleggeranno un primo cittadino del loro colore. Che sarà sempre meglio di quello pallido, esangue, viscido e ipocrita di un sindaco vicentino, specchio della città.

Vorrei che qualcuno risvegliasse Vicenza con un gesto come quello, geniale, della Fontana di Trevi inondata di rosso. Che so: una Basilica a lutto, e una statua del Palladio ricoperta dall’effigie di una ballerina di lap-dance – il vero totem della Vicenza del 2000.

Vorrei un servizio di trasporto notturno per i giovani vicentini ubriachi (cioè quasi tutti, il fine settimana).

Vorrei vedere un centro storico che di sera si popola di umani, come nella vicina e più viva Bassano. Invece ci gira solo qualche fantasma.

Vorrei abolire qualsiasi traccia del baccalà alla vicentina, questo pesce straniero la cui ricetta locale è sopravvalutata e di cui, francamente, non se ne può più.

Vorrei raggruppare i più potenti personaggi di Vicenza e farli lavorare alla nettezza urbana.

Vorrei che al posto dei militari americani si trasferissero qui ballerine del carnevale brasiliano. E che il Dal Molin diventi una quartiere a luci rosse. Fate l’amore, non fate la guerra - dice quell’hippie di mio zio.

Vorrei che Vicenza non fosse più Vicenza. Amsterdam andrebbe benissimo. O, in alternativa, Caracas. Meglio i peggiori bar di Caracas che le migliori bèttole di questo buco di paese.

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tempo libero

L’angolo dell’oste. È uno dei primi cereali ad esser stato coltivato. Oggi riscoperto dalla ristorazione biologica e di qualità

Profeti, romani e salutisti Tutti pazzi per il farro antico Nella Bibbia lo si trova sulle mense dei profeti. Per i romani era un piatto abituale, ma lo consumavano anche nei matrimoni più solenni o come offerta agli dei. E per tutto il Medioevo è stato un ingrediente fisso sulle tavole di tutta Italia, in particolare nelle zone più sperdute, grazie alla sua resistenza e alla capacità di crescere bene anche su terreni poveri e al freddo.

Oggi, dopo un lungo periodo di abbandono in favore di grano duro, mais e riso, il farro sta tornando a fare capolino in ricette e menù.

E in effetti i motivi per scegliere questo antico cereale sono tanti: la già ricordata resistenza delle sue spighe, che rendono quasi sempre superfluo l’impiego di concimi e diserbanti chimici; l’alto contenuto in fibre, che gli danno un alto

valore nutritivo senza però conferirgli quel retrogusto di crusca che spesso appesantisce gli altri alimenti integrali; il grande valore saziante, che lo rendono perfetto per chi non vuole rinunciare ad un piatto di pasta senza perdere d’occhio bilancia e calorie; la digeribilità, che lo fanno consigliare a chi soffre di intolleranze o allergie al glutine del grano.

Insomma, il farro si sta ritagliando una nicchia sempre più spaziosa nel mondo dell’alimentazione biologica e naturale, e non solo. Per chi volesse provarlo, la cosa più semplice è procurarsi una confezione di pasta al farro (le aziende che la producono sono sempre più numerose), oppure cercare in qualche fornaio del pane al farro (anche questo sempre più diffuso).

Oppure comprarlo sciolto, possibilmente nella forma decorticata (è quella integrale, in chi i chicchi sono ancora avvolti dalla pellicola esterna che contiene la maggior parte delle fibre) e lessarlo per poi usarlo in zuppe, minestre, insalate e altre Farro decorticato (integrale) è la forma migliore per assimilare tutte le sue proprietà preparazioni. e carciofi per credere) , ma anche Si sposa alla con pesce e con molti formaggi. perfezione con verdure e legumi E, cosa che non guasta mai, con la (provare un’insalata di farro e pemaggior parte dei vini rossi. peroni, oppure una zuppa di farro

Appuntamenti. L’attrice apre la stagione del Comunale. Teatro protagonista in provincia. Spazio ai prodotti tipici

L’assolo della Melato lancia il nuovo teatro Teatro numerosi corteggiatori (inizio La stagione del nuovo teatro coalle 21, biglietti a 7,50 e 6 euro). munale entra nel vivo e propone E classico è pure l’appuntamento subito un grande appuntamento. in programma alla sala della coSabato 12 alle 21 e domenica 13 munità di Vò di Brendola, dove alle 16 Mariangela Melato inl’Accademia artistica Bottega terpreta “Sola me ne vo’”, one teatrale di Pappamondo mette in – woman show scritto dalla stesscena “Molto rumore per nulsa attrice in compagnia con Vinla”, di Shakespeare (inizio alle cenzo Cerami, Giampiero Solari e 21). Domenica 13, infine, al teatro Riccardo Cassini: con monologhi, San Giuseppe di via del Mercato canti e balli, la Melato racconta le Nuovo a Vicenza, la compagnia atmosfere e le emozioni della fanFilodrammatica partenopea di tastica Milano degli anni ’60.

Verona inaugura la nuova edizioGrandi nomi anche a Lonigo, ne di TeatroSei con la commedia dove sabato 12 Ivana Monti e di De Filippo “Napoli MilionaGianfranco D’Angelo sono i proria”. Si comincia alle 16, biglietti tagonisti di “Indovina chi viene a 6 e 4 euro. a cena”, lavoro che è stato reso celebre dal film con Sidney PoiEnogastronomia tiers, Katharine Hepburn e SpenI Picai del Recioto, la tradizioder Tracy e che affronta il sempre nale festa del recioto di Gambellaattuale tema dei matrimoni misti ra, quest’anno fanno tappa a Villa raccontando la storia di due giovani, lei bianca e lui nero, che vogliono sposarsi nonostante i pregiudizi e l’ostilità dei genitori. Inizio alle 21, ingresso con biglietto. Sempre sabato sera, al teatro Remondini di Bassano andrà invece in scena una inedita ed esilarante versione dei Promessi Sposi, proposti nella versione del regista belga Benoit Roland. (Inizio alle 21, biglietti a 10 e 8 euro).

Ancora in ambito teatrale, a Vicenza, al teatro Zuccato di Polegge, per la rassegna Parcoscenico aperto, la compagnia Teatro dei Pazzi di San Donà di Piave presenta un classico goldoniano come “La vedova scaltra”, commedia che ruota attorno ai test amorosi ideati dalla bella vedova Rosaura per scegliere il Mariangela Melato più affidabile tra i suoi

Da Porto Barbaran di Montorso.

Domenica 13, la mattinata sarà dedicata a convegni e incontri tra esperti del settore, mentre il pomeriggio largo alla classica pigiatura dei grappoli di uva passita in un vecchio torchio, cerimonia che avrà come madrina d’eccezione Miss Italia 2006 Claudia Andreatti. A contorno, degustazioni e vendita di recioto e di altri prodotti tipici.

All’insegna della tradizione anche la Festa del broccolo fiolaro che si apre questo fine settimana a Creazzo. Dall’11 al 20 gennaio sarà possibile visitare i luoghi di produzione, oppure gustare i piatti a base di broccolo preparati dai ristoratori della zona.

Escursioni Per gli amanti della natura è tempo di ciaspolade. Adesso che la neve è caduta abbondante, si moltiplicano le escursioni con le racchette da neve: sabato 12 uscita notturna sull’Altopiano con partenza dal parcheggio Baita Azzurra (Prenotazione obbligatoria: 348/2904409); sempre sabato, ma nel pomeriggio, passeggiata tra i boschi dell’Alpe di Campogrosso fino al tramonto, mentre la mattina di domenica 13, si va spasso attraverso i boschi delle Montagnole, sempre sopra Recoaro. (per informazioni, rivolgersi alla guida naturalistica Sebastiano Sandri 368/7176118).

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tempo libero

Popcorn. Tragedia senza fine nell’ultimo film di Cronenberg. Il regista di Videodrome continua la ricerca sulla malvagità umana

La promessa dell’assassino: un mondo di violenza DI GIULIANO CORÀ

In una Londra spersonalizzata, quasi irriconoscibile – e quindi non luogo storicogeografico definito, ma luogo qualunque del pianeta globalizzato – una ragazza entra in una farmacia a chiedere aiuto.

E’ giovanissima, sporca, piena di lividi e punture di eroina, e sta per partorire. Morirà durante il parto, ma la bambina si salva.

E Anna, l’ostetrica che l’assiste, cercando su di lei l’indirizzo della famiglia, trova un diario. La sua lettura le aprirà le porte del-

l’orrore, mettendola in contatto con l’ambiente da cui la ragazza è fuggita: quello della mafia russa. Un ambiente feroce, costruito sul sangue e sulla violenza, che trae i propri profitti dal traffico di droga, armi e tecnologie; un ambiente disumano, in cui contano solo il potere e la forza, e le donne sono meno che prostitute, meno di niente.

Anna viene suo malgrado coinvolta in quel mondo, mettendo in pericolo la bambina, se stessa e la propria famiglia, ma sarà proprio lì che, paradossalmente, essa dovrà cercare un aiuto per salvarsi.

Con coerenza esemplare e geometrico rigore, Cronenberg

continua ed amplia il discorso sulla malvagità dell’animo umano iniziato con lo splendido History of violence (2005) giungendo ad esiti ancor più pessimistici e tragici.

Là la violenza, anche se proveniente dall’esterno, pareva in un certo qual modo circoscritta all’ambito della ‘famiglia’, ed in essa trovava, alla fine, una specie di consolazione. Qui è diventata la dimensione del mondo, in cui fa strage senza rispettare confini né patrie, e la famiglia, ancora una volta elemento centrale della narrazione, diventa al massimo un buco in cui rifugiarsi, sempre col timore che il male cacciato dalla porta

Viggo Mortensen e Naomi Watts: il cast del film è inarrivabile

stia spiando dietro i vetri della finestra. Il cast di attori è inarrivabile. Viggo Mortensen è trasfigurato, nella parte della macchina per uccidere senza sentimenti; e

poi Naomi Watts, Vincent Cassel (sempre bravissimo anche se forse un po’ troppo sopra le righe) ed un vecchio e grandioso Armin Mueller-Stahl.

Sul comodino. Come al solito, Lansdale usa la narrativa di genere per raccontare la società americana, ambigua e lacerata

Violenza, razzismo, guerra: in un thriller l’America allo specchio DI GIOVANNI MAGALOTTI

Tornato nel suo paese natale, dopo una traumatica esperienza in Iraq, l’ex militare Cason Statler lavora come giornalista presso un quotidiano locale. Ossessionato dai ricordi di guerra e ancora ferito nell’affetto dall’abbandono della fidanzata Gabby, Cason “fiuta” subito una pista importante: la

scomparsa della bellissima aspramente sull’opportunità Caroline Allison, su cui non di aprire una scuola che nesè mai stata fatta chiarezza. suno vuole davvero.

Dopo aver scoperto che nella Il più recente romanzo del misteriosa sparizione è pur- versatile scrittore texano Joe troppo coinvolto suo fratello R. Lansdale non possiede la e che qualcuno è disposto a compattezza delle sue opere ucciderlo purché l’inchiesta migliori, ma presenta ugualnon continui, Cason mente numerosi decide di rivolgersi motivi di interesse, a Booger, suo comche nascono in gran militone in Iraq, un parte dalla sua conuomo tanto spietato solidata abitudine a usare la narrativa quanto solidale. Nel “di genere” per rifrattempo, in paese, flettere sulla socieleader bianchi e di tà contemporanea e colore, tutti intesu alcune questioni gralisti, discutono Joe R. Lansdale

che la riguardano. Il razzismo, anzitutto, che si vorrebbe sconfitto dal progresso, ma che invece, in forme sempre più subdole, continua ad abitare la quotidianità di molti. Poi, la scelta, comunque perdente, della violenza, che genera altra violenza in una dolorosa spirale senza fine. Infine, la tragedia della guerra che marchia per sempre gli esseri umani, segnando non solo la perdita della loro innocenza, ma anche la loro

resa definitiva a una logica di crudeltà e sopraffazione.

Il tutto nella forma di un thriller moderno che appassiona fino all’ultima pagina: senza facili soluzioni moralistiche e con la capacità di restituire appieno l’ambiguità problematica di molte scelte.

Joe R. Lansdale, La ragazza dal cuore d’acciaio, Fanucci Editore, 432 pp., € 18

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HANNO DETTO

Gli faccio i migliori auguri, quando l’ho incontrato [Walter Veltroni] gli ho detto, testualmente: “io sono il tuo Messia perché posso liberarti dall’abbraccio mortale con la sinistra estrema”.

Silvio Berlusconi Corriere della Sera 9 gennaio 2008

Ho definito la legge 194 una conquista di civiltà che deve essere difesa e l’ho motivato così: “Si è dimostrata una legge contro l’aborto, visto che le interruzioni di gravidanza si sono ridotte del 44 per centro”… Ma non mi spaventa – ho ancora aggiunto – una discussione di merito, che tenga a rafforzare gli aspetti di prevenzione, “perché l’aborto non è un diritto assoluto, ma è sempre un dramma da contrastare” e da prevenire.

Walter Veltroni Il Foglio 9 gennaio 2008

Non sono in competizione, sono mesi che non la sento [Lia Sartori]. Ma non ho mai fatto nulla contro di lei. Sento dire invece che le nomine dei dg nascono dai suoi suggerimenti a Galan. Non è così che si fa politica: si fa con trasparenza.

Manuela Dal Lago Il Giornale di Vicenza 4 gennaio 2008