VicenzaPiù n.82, 1 dicembre 2007

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Direttore editoriale Giovanni Coviello

Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Verona

Anno 2 - Numero 82 - Sabato 1 dicembre 2007

In picchiata

Ora o mai più di Giovanni Coviello

Per l’ottantaduesimo editoriale di VicenzaPiù, una mia creatura a cui dedico tanto amore e poco tempo, visto che la mia redazione ha nel suo Dna l’amore per l’informazione ancora più di me, dovrei continuare a parlare di Serenissima, di Aim, di elezioni amministrative, di scontri fra avversari e, ovvio, tra pseudo amici. Ma stavolta passo. Per noia o per ottimismo? Scelgo il secondo motivo, visto che mentre scrivo dall’esilio (pallavolistico) di Imola splende un bel sole, freddo ma al tempo stesso caldo. Quindi non penso a quello (tanto) che Vicenza ha perso o sta perdendo (oltre alla mia “povera” squadra di A1, l’aeroporto, la fiera, la Centrale del latte, il primato economico, l’occupazione, …), ma a quello che c’è.

Il fallimento dell’aeroporto è il nuovo terreno di scontro della politica cittadina Mentre Calearo, Menarin e Sbalchiero si accusano a vicenda, lo scalo si avvia alla chiusura. Analisi di una vicenda con tanti colpevoli

(continua a pagina 9)

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Viale Milano, il “ghetto” si rifà il look

Citylights, personaggi e costi del mensile del Comune

a pagina 5

a pagina 4

Romano (Panel Data): “Dal Lago, candidato forte”

Recoaro, il rilancio delle terme si complica

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da pagina 6

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opinioni

Il commento sui fatti più controversi della settimana. Per guardare dietro le apparenze

Scorrettissimo: beghe aeree, scacchi autostradali e ovetti Kinder

Ira a oroloprimo, reo di sperare ancora nel geria. L’aerorilancio: “in confronto a lui, Don porto civile a Chisciotte era un maestro di reaVicenza è semlismo”. Sbalchiero infatti punpre stata una terebbe a una ricapitalizzazione bufala. Lo pendi 3 milioni di euro, in parte già savamo già, lo attuata (sono stati erogati 600 avevamo scritmila euro). Solo che oggi, dopo to, e oggi siamo lieti che a con- la decisione definitiva del goverfermarcelo siano, loro malgra- no e degli Americani di utilizzado, i diretti responsabili. Giu- re la pista per la base, c’è il fuggi seppe Sbalchiero (presidente fuggi generale. Menarin vuole della società aeroportuale e mettere in stato di liquidazione rappresentante di Assoartigia- la società, e Sbalchiero, quando ni), Dino Menarin (a capo della parla di “danno zero”, chiede Camera di Commercio, socio che siano ripianati i debiti (1 miforte del Dal Molin) lione 600 mila euro e Massimo Calearo con le banche e 1 Ciman (presidente milione coi fornitoin proroga di As- Addio ri) dal pubblico, cioè sindustria) litigano dallo Stato. Ora, aeroporto: come cani feroci che i due abbiano le sulla stampa sulla Menarin e loro colpe per una perdita dello scalo Sbalchiero gestione lunga ben a causa dello spo- colpevoli. sette anni, è fuor di stamento a ovest Ma Calearo dubbio. Il Dal Molin della base ameri- dov’era? civile è stato lasciato cana Ederle 2, che morire, né più né decreta senz’ombra meno. Ma Calearo, di dubbio la fine in questi anni, dodi un decollo mai v’era? Dov’erano le avvenuto perché schiacciato “categorie economiche”, cioè gli dai debiti. Calearo invita senza imprenditori vicentini? Il suo tanti complimenti Sbalchiero e attacco, in realtà, corrisponde Menarin a dimettersi visto il fal- a un’altra pagina del feuilleton limento della pista berica. Asse- di palazzo sulla conquiste delle stando una pugnalata mirata al poltrone di Camera di Commer-

Fatti, personaggi e vita vicentina www.vicenzapiu.com info@vicenzapiu.com Direttore Editoriale GIOVANNI COVIELLO direttore@vicenzapiu.com Direttore Responsabile GIAMPAOLO ZORZO Editori PIÙ MEDIA SRL Strada Marosticana, 3 – Vicenza amministrazione@piu-media.com & EDIZIONI LOCALI SRL via Nizza, 8 – Verona Redazione di Vicenza Strada Marosticana, 3 Vicenza tel. 0444 923362 - 922766 Fax 0444 926780 redazione@vicenzapiu.com

Collaborano: ANDREA ALBA ANDREA BASSO MARTA CARDINI FRANCESCO CAVALLARO FEDERICA CEOLATO GIULIANO CORÀ STEFANO FERRIO GIOVANNI MAGALOTTI Redazione di Verona Via Nizza, 8 telefono 045 8015855; Fax 0458041460 Pubblicità Strada Marosticana, 3 Vicenza tel. 0444 923362 - 922766 Fax 0444 926780 vendite@vicenzapiu.com

Redattori LUCA MATTEAZZI l.matteazzi@vicenzapiu.com ALESSIO MANNINO a.mannino@vicenzapiu.com ILARIO TONIELLO i.toniello@vicenzapiu.com

Stampa Stampato da Pentagraph Srl via Tavagnacco, 61 33100 Udine

Redazione sportiva TOMMASO QUAGGIO t.quaggio@vicenzapiu.com PAOLO MUTTERLE p.mutterle@vicenzapiu.com

Autorizzazione Tribunale di Treviso n. 1132 supplemento di Treviso Sette del 1 settembre 2007

Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Iscrizione al Registro Nazionale della stampa n.8857 del 15-12-2000

cio e Assindustria, con il duello Calearo versus Menarin. Al quale pare si sia ultimamente avvicinato anche Sbalchiero. Di qui l’indignazione a tempo di Calearo Ciman.

di Forza Italia candidata dal partito per succedere a Hullweck, oggi sabato 1 dicembre farà la sua prima uscita pubblica in quel di Vicenza. Precisamente a Vicenza.com cafè in piazza delle Erbe alle 18, in un incontro intitolato modestamente “Idee per una Vicenza di eccellenza”, promosso dallo studio Koinè e dal Circolo Impegno per Vicenza (quello del presidente della Bertoliana Mario Giulianati e degli altri forzisti di marca socialista craxiana - come la Sartori). Ma il dato curioso – e significativo – è che ad affiancarla ci sarà il senatore leghista Paolo Franco, segretario provinciale del Carroccio. Franco, nella geografia interna della Lega, è più vicino alla Dal Lago che non a Stefani, ma ha il compito primario di tener unito il partito. Saremo maliziosi, ma a noi viene da interpretare l’evento come un segnale della Lega vicentina proprio alla Dal Lago: occhio che la Sartori va, o potrebbe andare bene anche a noi.

Gioco di scacchi. Manuela Dal Lago detta la Serenissima ha superato le forche caudine del decreto Lanzillotta ed è stata riconfermata presidente dell’autostrada Brescia-Padova.

Il suo grande nemico, il governatore veneto Giancarlo Galan, si è detto contrariato: aveva fatto tanto per scalzarla di lì, e ora se la ritrova ben salda nelal cabina di comando (altro che il rivale, il forzista veronese Bazzoni, che ha non ha preso neppure un voto in cda). Ma noi non siamo tanto sicuri che la rabbia di Galan sia tutta sincera. Anzitutto, come consigliere delegato, avrà un ruolo di primo piano Rino Mario Gambari, il privato che si è portato nel cda il suo Ovetto Kinsocio Alberto Rigotti, forzista e der.

Alleanproprietario di EPolis, la catena za Nazionale di quotidiani free press entrata ha proposto il nell’orbita di Marcello Dell’Utri nome di Mau(che ne è il responsabile per la rizio Castro, raccolta pubblicitaria: cioè tiene attuale direttoi cordoni della borsa). Secondo, re della Fiera, a noi sembra proprio che una come presidente di Aim. BerDal Lago “Serenissima” possa lato ha giurato sulla mamma di fare meno danni sul cammino non voler politici nel cda della della protetta di multiservizi di San Galan, Lia Sartori, Biagio. Solo tecnici. per la candidatura a Presidenza Un tecnico Castro? sindaco di Vicenza.

Facciamo un proAim. Manuela, vecchia memoria. 52 anni, volpe, interrogata Castro un nato in provincia sulla possibilità di tecnico? di Pordenone, oltre entrare nel toto-sin- È stato alla direzione delle daco per le comu- candidato risorse umane nella nali 2008, ha nic- in An ed è Elettrolux Zanussi chiato. Cioè non ha e quella nazionale vicino ad escluso l’ipotesi. La dell’Inail, Castro è partita per lei rima- Alemanno stato consulente di ne aperta, ma è cerMarco Biagi, e può to che avrà qualche vantare di aver predifficoltà in più a giocarla in pri- sieduto la Fondazione Nuova ma linea dalla poltrona di presi- Italia dell’ex-ministro Gianni dente dell’autostrada. Muoverà Alemanno. Inoltre, è stato il prile sue pedine a distanza? mo dei non eletti in Veneto 2 alle politiche 2006 per An. La conLega filoclusione la affidiamo al senatoSartori? La re di Forza Italia - molto vicino attendevamo al alla Sartori - Pierantonio Zanetvarco, e finaltin: “Castro è proprio l’esempio mente si matelampante di una persona che rializzerà. Lia sposa l’appartenenza politica Sartori, eurodead un validissimo ed indiscusso putata thienese curriculum” (Il Gazzettino, 27

novembre 2007). Tuttavia non si capisce, allora, perché non dovrebbe andar bene ai forzisti, visto che lo stesso Zanettin tratteggia così il profilo dei futuri consiglieri di amministrazione Aim: “persone in possesso di specifiche competenze professionali e tecniche e che siano anche espressione dei partiti”.

Forse Castro non va loro a genio, semplicemente, perché è di An. Meglio uno di Fi. O forse perché quella di Castro potrebbe essere una candidatura-ovetto Kinder: la scarti ed esce fuori un altro. Magari l’assessore (di An) Arrigo Abalti.

Bando alle differenze. Poi si dice che uno diventa qualunquista.

A Cittadella il sindaco leghista Massimo Bitonci vara un’ordinanza “anti-sbandati” che vieta la residenza nel suo Comune agli immigrati dell’Unione Europea senza lavoro con un reddito non inferiore a 400 euro al mese. In soldoni: o ti trovi un lavoro, o fora dae bae. Tutto nel rispetto di una normativa europea sottoscritta dal governo in carica. Bitonci ora è indagato per usurpazione della funzione pubblica: come sindaco, non può cacciare via nessuno.

Giusta o sbagliata che sia l’iniziativa – a noi pare banalmente demagogica, e perfettamente in linea con l’ideologia bipartisan dell’immigrato come merce da lavoro – quello che ci ha colpito è la totale quiescenza, anzi la completa identità di vedute del centrosinistra moderato.

Il sottosegretario all’Interno, Ettore Rosato (Pd), ha dichiarato testualmente: “Pazienza, ai sindaci dico di pazientare. A breve convertiremo in legge il pacchetto sulla sicurezza. Con quel provvedimento, si potrà espellere chi vive in assenza di reddito” (Il Corriere del Veneto, 27 novembre 2007). Capito? A marcare una minima differenza fra destra e sinistra è rimasto solo il ministro valdese-comunista Ferrero (buono anche lui, che ciancia di razzismo a ogni piè sospinto). Inciucio, si dice.

Quale inciucio? Ormai pari sunt. Anzi, non c’è più differenza.

A.M.

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fatti&notizie

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Questo mese Informacittà cambia direttore. Costi, soci e segreti del mensile d’appuntamenti del Comune distribuito in oltre 13mila copie

Trendy e giovanilistico: new deal per Citylights

DI ALESSIO MANNINO

Tramontate un’era geologica fa le fanzines musicali (i giornaletti auto-prodotti da recensori in erba), sempre Alcuni numeri del mensile in vita i fogli studenteschi – 4/5 circa – il calendario degli (con tentativi di immetterli nel appuntamenti annota una precircuito free press), con nessu- ponderanza di occasioni di svano spazio sociale autogestito (e go più culturale e settoriale (dai neppure eterogestito), i giovani cicli di filosofia a quelli di cucina, di Vicenza hanno a disposizio- per capirci), che non “giovaniline un mensile di 52 stico” nel senso più pagine di proprietà trendy della parola. del Comune per informarsi su concerPiù fighi, meno ti, convegni, corsi, intellettuali mostre e quant’alE infatti questo – il tro serva per farsi trendy giovanilistico, un’idea della vita cioè “figo” – sarà la culturale in città. Si cifra che col nuovo può dare un’occhiacorso in partenza da ta alle luci della città gennaio 2008 assu Citylights, ovvero sumerà il magazine l’Informacittà gestito comunale. Abbandallo sportello Infordonata la frivolezza magiovani a Leva’ mediamente banale degli Angeli. degli albori, con la Oddio, prima bisogestione editoriale gnerebbe intendersi di Jacopo Bulgarini sulla parola “giod’Elci degli ultimi vani”. Negli ultimi due anni si era nodue anni – per non tevolmente alzato il parlare di prima – i livello dei testi (che lettori più affezionati coprono 12 pagine). che agguantano le 13 Forse anche troppo. mila copie sfornate Bulgarini d’Elci, oggi ogni mese sono stati titolare dell’agenzia i ragazzi (bambocdi comunicazione cioni, direbbe Padoa Alias con invidiabile Schioppa) dai 25 ai sede su Piazza dei 35 anni e oltre. Gli Signori e un passaimberbi, per sapere to alla Medialab di dove andare a cucFilippo Nani, aveva care nel weekend, La sede di Informacittà dato un’impronta si fanno le loro belle nettamente intelletnavigate su internet (siti di con- tuale ai contenuti: una messe di certi, Myspace, o semplicemen- rubriche di cinema, arte, musica te Google). Tanto più che nella e d’opinione e perfino di buone parte più corposa del giornale maniere e tecnologia, dal taglio

meno autoreferenziale. E sarà aperto a quella sessantina di persone che ci avevano chiesto di poter scrivere, fra cui anche qualche firma illustre”. Che in realtà non era mancata neanche nell’epoca d’Elci: all’inizio ci scriveva anche Vitaliano Trevisan, lo scrittore oggi su posizioni No Dal Molin – certamente non gradito al sindaco.

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che il Comune non sborsa un quattrino direttamente, si può dire che un numero all’anno viene pagato con soldi dell’indebitata Aim, di cui il Comune è azionista unico. L’appalto triennale a Interart scade questo fine anno ma è stato rinnovato per un altro triennio. I collaboratori vengono pagati a pezzo (qualcuno ha scritto anche gratis), mentre il direttore riceve un rimborso spese inferiore ai 400 euro mensili.

elevato e dal target di nicchia (i giovani colti e letterofili). Niente Finanziatori politica, e si capisce: la respon- (c’è anche Aim) sabilità finale se l’accolla il Co- Al Comune il mensile non comune, cioè l’assessta nulla. L’appalto Il neo-direttore sore ai giovani Arprevede un bud- A firmare Citylights già da dirigo Abalti (An) e il get annuale di 130 cembre sarà Alberto Belloni.

Il responsabile sindaco Hullweck; mila euro coper- 56 anni, laurea in Economia e e poi si vive meglio Informagiovani: to per 75-80 mila Commercio a Verona, insegna senza pestare i pie- “Sarà più euro da “partner economia aziendale all’Isiss di a nessuno. Ma accattivante, istituzionali” e per (istituto tecnico geometri per con una buona dose oggi sembra il restante da inser- sordi) di Padova. Giornalista, di provocatorietà e il Foglio zioni raccolte dalla attualmente collabora con “Il un pizzico di politiRasotto Pubblicità Vicenza” per la pagina di caldi Giuliano camente scorretto, (con inserzionisti cio e ha una trasmissione quoil tutto con un tono Ferrara” fissi come Jacolino tidiana su Radio Vicenza. Ha sofisticato e, se voe Mooda, abbiglia- diretto View Magazine, una gliamo, un tantino mento). La Rasotto rivista di architettura, e con intellettualistico. è una piccola agenzia che cura l’agenzia di comunicazione Bulgarini già da questo mese la Voce dei Berici (il settima- Archimedia (di cui è contitodi dicembre passa la mano da nale della diocesi di Vicenza) e lare) ha pubblicato “Vicencoordinatore del gruppo di firme le testate locali della Confcom- za proibita” (1996), “I Cento (molte delle quali pseudonimi, mercio, dell’Assoartigiani, del- anni” (2002) e “Giro di nera” una pratica di autodifesa della li- l’Assistal (Confindustria), di (2004), mentre per la Probertà di penna), così come lascia Vienergia (Provincia) e dell’or- spettiva editrice ha dato alle il posto di direttore responsabile gano della scuola di saldatura stampe l’anno scorso il ropro-forma – più che altro, su- di Cresole (Welding Control manzo “Amori con le ruote”. pervisore di bozze – la responsa- School). I partner sono l’Ulss 6 Alla cui presentazione c’era bile stampa del Comune, Paola (20 mila euro, 4 facciate di pa- tutto il giro di Citylights (BulSperotto. Pare che gina fisse), la Banca garini, Livio Pacella, Serafin) e Bulgarini – che ha Popolare di Vicen- l’assessore Abalti. curato la comunicaza (20 mila euro), il Di Abalti “sono amico, lo cozione del candidato Il Comune Centro di Produtti- nosco bene e lo stimo”, dice di centrosinistra ufficialmente vità Veneto (Came- Belloni. Che precisa: “Sono Piero Collareda alle non sborsa ra di Commercio, stato contattato da Informaelezioni provinciali 15 mila euro), la giovani, non da lui”, anche se un euro ma - non sia più in rapFondazione Uni- ovviamente la scelta è stata porti idilliaci con lo finanza versitaria (15 mila gradita dalla giunta. “Questo l’assessore Abalti e indirettamente euro) e l’Aim (10- numero di dicembre l’ho solo con Alberto Serafin con l’Aim 12 mila euro). I nu- letto in bozza, me lo sono trodi Interart, l’assomeri sono 11 in un vato ‘preconfezionato’, ma ciazione no-profit anno, il che signi- farò presto una riunione di reche ha in appalto fica che ogni uscita dazione. Il mio intento, io che l’Informagiovani e perciò anche costa quasi 12 mila euro (una non ho mai fatto giornali per Citylights. E con Bulgarini se ne cifra sicuramente alta, contan- i giovani, sarà aprire spazi ai andrà gran parte dei collabo- do che i costi redazionali sono giovani talenti”. Largo ai gioratori, che lui aveva raccolto in minimi). In pratica, se è vero vani. buon numero nella sua cerchia di conoscenze. “L’obbiettivo è abbassare il target dei lettori - ci dice Serafin, -anzitutto rendendo più accattivante la grafica: oggi sembra il Foglio di Giuliano Ferrara” (giornale d’élite non a caso molto amato da Bulgarini).

“Sarà più giovanile, più trendy, Lo spazio in Levà degli Angeli, ristrutturato di recente

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fatti&notizie Meno call center, più arte contemporanea e architetture d’avanguardia: ecco come il “ghetto” di Vicenza potrebbe cambiare faccia

Viale Milano come Baeubourg: la fine di un Bronx DI LUCA MATTEAZZI

Installazioni di arte contemporanea al posto dei call center, riunioni di artisti invece che bivacchi di sbandati, eventi di respiro internazionale al posto delle risse e della paura di uscire di casa. Viale Milano sta cambiando faccia. Lentamente, in modo forse inavvertito, quello che era spesso additato come il ghetto di Vicenza sembra aver finalmente invertito la rotta. Le prime avvisaglie della svolta arrivano da Cristiano Segnafreddo, il creatore di Fuoribiennale, Moderno, vicino al centro, spazioso: ecco perché Fuoribiennale ha scelto viale Milano un’associazione diventata negli anni un punto di riferimento per ragionevoli. Ma soprattutto per- talità immobiliarista e con col’arte contemporanea. ché convinto che viale Milano sia struzioni di bassa qualità: viale È stato lui uno dei primi a crede- in realtà “l’unico pezzo di città in Milano non è così, ha una qualità re che viale Milano potesse avere una non città”. costruttiva diversa e inaspettata, un destino diverso “Su quella zona c’era frutto di un momento in cui c’era da quello delle paun forte pregiudizio maggior attenzione per questi gine di cronaca nera culturale – conti- aspetti, e in cui l’edilizia non era dei quotidiani, e ad “Viale Milano nua -. Ed è strano, ancora dominata dagli squali dei aprire lì, poco più di è l’unico angolo per un’area che era facili guadagni”. un mese fa, la nuova di città in una privilegiata, visto Un angolo di metropoli nella picsede della propria non-città, che era una delle cola e provinciale Vicenza, dunagenzia e un nuovo l’unico posto più gettonate dalla que. L’ideale per chi ha relazioni spazio espositivo di vicentina, con artisti provenienti da tutto il in cui scoprire borghesia 400 metri quadrati e che ancora oggi è mondo, abituati agli spazi e alle dedicato, ça va sans qualcosa di molto ben abitata, atmosfere di città come Milano, dire, all’arte con- nuovo” almeno ai piani alti. Parigi o New York. E infatti tra temporanea.

Una Per noi, invece, in i palazzoni di viale Milano la scelta controcorrenuna città che soffre nuova sede di Fuoribiennale si te ma in qualche modo obbliga- di una mortale carenza di diver- è trovata subito a proprio agio. ta, spiega lui. Un po’ per ragioni sità, viale Milano è l’unico luogo “Sta andando tutto benissimo”, economiche, nel senso che nelle in cui si può scoprire qualcosa di conferma Seganfreddo, che ha zone centrali di Vicenza è pra- nuovo, sia come opportunità, sia già in mente nuovi progetti per ticamente impossibile trovare come spazi. Nel suo svilupparsi, la zona. Sul tetto dello stabile spazi di certe dimensioni a prezzi Vicenza si è mossa con una men- in cui ha creato il nuovo centro espositivo, c’è una costruzione che si presterebbe a diventare un alloggio in cui ospitare artisti, designer ed architetti coinvolti nelle iniziative di Fuoribiennale.

E il vicino condominio dell’Everest, in cui pare abbiamo trovato casa molti giovani architetti, potrebbe prestarsi ad ospitare mostre ed esposizioni innovative: “L’idea che avevo in mente era di creare degli eventi di una notte, con esposizioni allestite nelle case di questi architetti. Il punto è fidelizzare le persone, che oggi passano per viale Milano ma non si fermano mai. Invece io vorrei farne un laboratorio progettuale per la città, un luogo in cui cercaL’interno di Monotono, il nuovo spazio espositivo dedicato al contemporaneo re le energie più fresche”.

Un progetto ambizioso, ma Se- alberi rotti, cestini e cassonetti ganfreddo non è l’unico a pen- in condizioni pietose – racconta sarla così. Anche Flavio Alba- Florio Cappon, da anni alla guinese, architetto noto ben oltre i da del battagliero comitato dei confini della città, potrebbe tra- residenti della zona -; e poi, ansferire presto il proprio studio a cora, biciclette abbandonate un due passi dalla stapo’ ovunque, anche zione. Se a questo si perchè le rastrellieaggiunge l’apertura re che avevano prodel nuovo teatro, I residenti: messo non sono mai per il quale viale “situazione arrivate. E una serie Milano è una via di lampioni spenti: migliorata d’accesso privileil campanile della ma c’è giata, si capisce che basilica di San Felice le cose potrebbero ancora è al buio da mesi, e molto davvero cambiare. anche l’illuminazioChe qualcosa sia da fare” ne della chiesetta di cambiato se ne sono San Valentino è fuoresi conto anche i ri uso, e sì che basta residenti anche se, cambiare una lamdal loro punto di vista, prima padina. Ecco, su questi aspetti di parlare di riqualificazione in l’amministrazione dovrebbe fare corso, ce n’è di strada da fare. di più”.

Di sicuro, intanto, i call center La richiesta dei residenti è di non sono più quel problema che avere almeno un vigile che pianerano fino ad un paio di anni fa: toni in modo stabile la zona, male nuove norme emanate dalla gari all’incrocio tra viale Mazzini regione, che impongono a chi e viale Milano: “come una volta, vuole aprire un centro di telefo- che il vigile aveva addirittura una nia di avere certi spazi e i servizi cabina a disposizione”. La speessenziali, hanno fatto chiudere ranza, invece, è che l’interesse i call center più problematici e per la riqualificazione dell’area regolamentato gli altri. Resta il di viale Milano si allarghi semproblema di via Firenze, di qual- pre più: “Finché non vedo non che bar che attira sfaccendati a credo, ma è vero che con il teatro tutte le ore del giorno, e soprat- questo è un passaggio obbligato tutto di un degrado generale e diventa il biglietto da visita deldell’ambiente urbano. “Ci sono la città”, conclude Cappon.

Morto un ghetto, se ne fa un altro La spalla ovest della città è da tempo una delle più problematiche. E se in viale Milano si intravedono segnali di miglioramento, ci sono altre vie che continuano a convivere con piccole storie di ordinaria microcriminalità. È il caso degli abitanti di via Donizetti, una piccola laterale di viale Verona. Una via tranquilla, raccontano i residenti, fino a qualche anno fa. Poi è arrivato il traffico, incentivato dalla costruzione di una grande palazzo di uffici che ha intasato la strada di auto in cerca di parcheggio.

E, cosa peggiore, sono arrivati anche altri frequentatori, decisamente meno graditi ai residenti.

La notte la zona, e il vicino distributore della esso, si popola di prostitute e “accompagnatori”.

“La strada è utilizzata come uno spogliatoio” commenta Lauro Romor, che si è appena trasferito dopo aver vissuto in via Donizetti per decenni. “È una situazione inquietante”, si lascia scappare un’anziana signora che vive lì. Il peggio è che adesso cominciano a ripetersi anche piccoli furti e danneggiamenti. L’ultimo, una decina di giorni fa, quando tre auto sono state trovate con i vetri infranti, forse per il tentativo di qualche sbandato di rubare le autoradio. “Basterebbe che la polizia venisse ogni tanto a fare un giro – chiedono i residenti -, e queste scene non si vedrebbero più. Ma qui le volanti non si vedono quasi mai”.

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approfondimenti

È polemica sul futuro dell’aeroporto e sulle responsabilità della sua gestione. Analisi di un piano industriale con poche certezze e tante incognite

Dal Molin civile, storia di un rilancio (quasi) impossibile DI LUCA MATTEAZZI

oggi sulla pista di via Sant’Antonino aleggia una preoccupante aria da de profundis. Colpa della base americana, è la linea di difesa dei vertici della società, e soprattutto colpa del suo spostamento verso ovest, che comporterà per quattro anni il blocco totale della pista, e che stoppa qualsiasi piano di sviluppo. “Impossibile lavorare in queste condizioni, chiederemo i danni al governo”, ha detto nei giorni scorsi il commissario della Camera di Commercio Dino Menarin, puntando l’indice verso il blocco di accordi commerciali, in primis con il Catullo.

2007 sono infatti arrivate le autorizzazioni per il volo strumentale notturno e diurno, e adesso il Dal Molin si può usare con 600 metri di visibilità per il decollo e 1500 per l’atterraggio. Dal 23 febbraio 2007, inoltre, la torre di controllo è operativa fino alle 20 e, su richiesta, anche durante la notte. Restano, però, degli ostacoli pesanti, a cominciare proprio dalla gestione della torre di controllo: nonostante tutti gli impegni e gli annunci di dismissione, la zona è ancora sotto l’autorità dell’Aeronautica militare, e questo rappresenta un’incognita per qualsiasi progetto di rilancio e di uso civile dello scalo.

“L’aeroporto civile non ha futuro, e non certo per colpa della base Usa”.

In un intervento sul Corriere del Veneto il presidente degli industriali vicentini Massimo Calearo dice a chiare lettere quello che pensano in molti, tra quelli che negli ultimi tempi hanno seguito da vicino le vicende del Dal Molin. Se Vicenza perderà definitivamente la possibilità di avere un aeroporto L’analisi della situazione civile funzionante, la responsabiUn piano (poco) industriale La questione, però, è più compleslità non sarà del nuovo insediaDetto questo, il piano delinea tre sa, come si può capire mento americano. O, possibili scenari. Il primo è quello andando ad analizzaquanto meno, lo sarà in cui si ipotizza lo sviluppo dello solo per una piccola Nonostante tutti re il piano industriale scalo civile grazie all’attivazione di presentato da Aeroparte. Il grosso, in- gli annunci la voli di linea per il trasporto pasporti Vicentini per il vece, va addebitato zona è ancora seggeri. Il tutto in base ai contatti triennio 2008 – 2010. ad una gestione del- sotto l’autorità con una serie di compagnie aeree la società Aeroporti dell’Aeronautica, Un documento di sei che potrebbero essere interessate facciate (alle quali Vicentini che negli e questo a lavorare su Vicenza. vanno aggiunte una anni ha inanellato In cima alla lista c’è Alitalia, con manciata di tabelle una lunga serie di rappresenta cui ci sarebbero stati contatti allegate) che cominperdite, senza riusci- un’incognita con la sede regionale, il direttocia con l’analisi della re a trovare i fondi per qualsiasi re marketing del Triveneto e la situazione attuale del necessari per mettere progetto civile dirigenza nazionale per valutare Dal Molin. È probal’aeroporto nelle conl’idea di collegare Vicenza con gli bilmente la parte più concreta e dizioni di decollare davvero. Quelhub internazionali di Fiumicino e precisa di tutto il piano. Negli ultilo che Calearo non dice, casi mai, Milano, magari grazie alla collami due anni, effettivamente, gli inè che anche la sua Associazione borazione di un’altra compagnia vestimenti effettuati dalla società Industriali, almeno fino a due anni (Alitalia non è disposta ad utilizAeroporti hanno messo lo scalo di fa, ha appoggiato quella gestione; zare i propri aerei per il servizio). via Sant’Antonino nelle condizioe che è tutto il sistema politico istiPoi c’è FoxAir, ditta che già lavora ni teoriche di poter funzionare in tuzionale vicentino ad aver fatto con voli privati su Vicenza e che modo efficiente. Rispetto al 2005, poco, probabilmente troppo poco, continuerebbe a farlo, visto che quando bastava un filo di nebper il Dal Molin. Ma questo non “l’eventuale salto di livello con aebia per far dirottare il volo verso deve far passare in secondo piano romobili di maggiori dimensioni Treviso o Verona (serviva una viil nocciolo delle critiche. sibilità di 5 mila La situazione, in effetti, è sotto metri per poter gli occhi di tutti. Mentre un po’ usare l’aeroporin tutta Italia i piccoli aeroporto) e quando ti trovano nicchie interessanti di dopo il tramonto mercato, mentre scali come quella pista era off lilo di Ampugnano, vicino Siena, mits (come dire scovano finanziamenti per decine che d’inverno di milioni di euro, il Dal Molin si poteva volare langue. Gli ultimi bilanci si sono solo fino alle 4 chiusi regolarmente in rosso (gli di pomeriggio), ultimi due con perdite di poco più la situazione di 800 mila euro), i soci della soè cambiata in cietà hanno dovuto sborsare, commodo radicale: plessivamente, qualche milione tra il 2006 e il Il progetto americano per la base militare al posto dello scalo civile di euro per ripianare le perdite, e

L’area dell’aeroporto vista dal satellite

non si è rivelato possibile”. Segue Eurotravel, un tour operator che potrebbe far partire dal Dal Molin dei voli charter per destinazioni turistiche come la Sardegna o il Mar Rosso. Nell’elenco sono poi inserite la Albatros Airways, compagnia di base in Albania, la rumena Carpatair e la svizzera Darwin Airline, con cui sarebbero in corso dei contatti. Completano il quadro la Dedalo, operatore che ha già lavorato a Vicenza all’epoca del tentativo di Voli Regionali, Club Air, compagnia che opera da Verona e che ha rischiato di fallire agli inizi del 2007 e un riferimento ad altre possibilità di organizzare voli per società sportive e gruppi religiosi, magari solo nei fine settimana.

Il risultato di questi accordi, in base alle tabelle allegate al piano, dovrebbe essere un bilancio in perdita di circa 380 mila euro nel 2008, di 106 mila nel 2009 e in utile di 52 mila euro nel 2010. Quel-

lo che balza agli occhi anche del non addetto ai lavori, però, è la mancanza di progetti e impegni precisi. In un piano industriale si presume ci siano stime e progetti accurati, tempi, date, valutazioni delle rotte e dei volumi di traffico necessari a raggiungere la sostenibilità economica (cose tipo: con 40 passeggeri al giorno che vanno e tornano da Roma possiamo pareggiare i costi, solo per fare un esempio). Invece ci si trova di fronte a tanti condizionali, a riferimenti a “contatti in corso” e a “colloqui per verifica del reciproco interesse”, e solo ad un paio di progetti pronti a partire “in tempi ristretti”. E l’impressione è che il piano di sviluppo sia un elenco di buone intenzioni ancora tutto da verificare.

E Verona?

All’interno del piano industriale, in realtà, il grosso delle possibilità di rilancio del Dal Molin, appare legato ad una collaborazione più stretta con l’aeroporto Catullo di Verona. Sia per l’eventuale trasferimento a Vicenza di alcune linee oggi presenti nella città scaligera, sia per l’inserimento di Vicenza all’interno del sistema aeroportuale

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informazione pubblicitaria

Troppo tardi Ad un esame più accurato, quindi, il piano di rilancio del Dal Molin appare offrire pochi punti fermi.

Troppo pochi, probabilmente, per convincere i soci che vale la pena sottoscrivere un nuovo importante aumento di capitale. Ci sono delle buone idee, come l’ipotesi di agganciare Vicenza al Catullo e come l’apertura a compagnie medio pic-

Le compagnie interessate

foto Luigi De Frenza

del Garda con Verona e Montichiari. “In questa ipotesi verrebbe attribuita a Vicenza la specifica di aeroporto executive, mentre Verona aumenterà la potenzialità di aeroporto internazionale per traffico passeggeri e Brescia per le merci e postali”. “Ulteriore ipotesi di sviluppo – si continua qualche riga più sotto -, sempre collegata all’aeroporto Catullo di Verona, è la realizzazione nell’aeroporto di Vicenza di una Fly Accademy, ovvero di una scuola di volo per piloti”. Vicenza, insomma, dovrebbe ritagliarsi il suo spazio nell’orbita del Catullo, che ha ormai problemi di spazi e di intasamento: un progetto che ha una logica e che darebbe al Dal Molin le chances di assicurarsi una nicchia sicura.

Il punto critico però, è rappresentato dalle reali intenzioni della società che gestisce il Catullo: l’aeroporto veronese è infatti tra i soci di Aeroporti Vicentini, e finora non ha mai dimostrato l’interesse ad aumentare la propria quota di capitale o i propri investimenti in terra berica. Perché dovrebbe farlo proprio ora? Anche su questo il piano industriale non dà certezze.

1 DICEMBRE 2007

approfondimenti

Le proteste contro la base Usa

cole che potrebbero offrire tratte ancora scoperte nel sistema aereo veneto. Ma ci sono anche tanti punti ancora tutti da verificare. E se è vero che il Dal Molin non è mai stato cosi attrezzato come ora, in termini di apparecchiature e autorizzazioni, la sensazione che si sia letteralmente buttata al vento una grossa possibilità si fa ancora più forte. Tanto più che adesso la discussione sul futuro dell’aeroporto sta sfociando nella polemica politica. Mentre Calearo e Sbalchiero fanno si rinfacciano accuse e frecciate velenose (Sbalchiero ha replicato al presidente degli industriali sottolineando come la sua gestione sia stata meno deficitaria rispetto a quella dei suoi predecessori, tra cui lo stesso Calearo), bisognerebbe invece domandarsi come mai nessuno è stato in grado di realizzare a Vicenza quello che tante altre città italiane hanno fat-

to senza troppe difficoltà. E come mai la città si sia fatta trovare impreparata dalla proposta americana.

Vicenza addio?

Quel che appare sempre più probabile, comunque, è che a questo punto l’ipotesi più realistica è la terza cui si fa riferimento nel piano industriale (la seconda prevedeva il mantenimento dello status quo attuale): la chiusura dello scalo al 31 dicembre 2007. Con tanti saluti ai soldi investiti in questi anni da enti pubblici e associazioni di categoria. “L’operazione – sta scritto nell’ultima pagina del piano di rilancio – comporta la recessione dell’affidamento con Enac (l’Ente nazionale per l’aviazione civile) e quindi anche la perdita senza possibilità di recupero di tutti gli investimenti profusi nel tempo”.

Firmato, Aeroporti Vicentini.

Chi sono le compagnie aere citate nel piano industriale degli Aeroporti Vicentini? Se Alitalia non ha bisogno di presentazioni, le altre sono probabilmente poco note a chi non si occupa per lavoro del settore aereo.

La FoxAir è una compagnia che effettua servizi aerotaxi e che può disporre su 4 bimotori piaggio in grado di trasportare 6 o 7 passeggeri ad una velocità di crociera di circa 700 chilometri l’ora e con un’autonomia di 3200 chilometri. Gli aerei hanno un allestimento lussuoso, e due di questi sono anche “targati” Ferrari, e utilizzati a volte dai big della casa di Maranello. I prezzi per un volo sono di 2500 euro l’ora, tasse escluse: andare da Milano a Parigi, ad esempio, viene circa 2300 euro. Non sono pochi, ma se si divide la cifra per i sei passeggeri che possono salire sul Piaggio, si ottiene una cifra in linea con quella di tanti voli di linea in business class.

La ClubAir è invece una compagnia di dimensioni medio piccole che offre voli da una decina di scali nazionali (tra cui Verona, Ancona, Orio al Serio, Roma, Milano, Torino) e una manciata di aeroporti esteri, soprattutto

con l’est europeo. Messa in crisi da pesanti difficoltà finanziarie, nel dicembre del 2006 Club Air si era trovata con la licenza sospesa dall’Enac. Da quest’estate ha però ripreso i voli.

Albatros Airways è una compagnia con sede a Tirana, in Albania, che attualmente offre voli Verona, Rimini, Pisa, Orio al Serio, Bari e Pescara, mentre Carpatair ha sede ha Timisoara, in Romania, e da lì vola a Bergamo, Torino, Verona, Bologna, Ancora, Firenze, Roma e Bari, oltre che in un’altra quindicina di aeroporti europei (quasi tutti nell’Est, ad eccezione di Monaco, Stoccarda, Francoforte e Dusseldorf).

Darwin Airlines, infine, è una compagnia svizzera nata durante la crisi di Swissair per evitare che l’aeroporto di Lugano rimanesse privo di collegamenti. Oggi ha tratte verso Berna, Ginevra, Roma e Londra, oltre a collegamenti stagionali con la Sardegna, la Croazia e la Spagna, e a una serie di voli charter.

Un Piaggio C180 della lussuosa compagnia aerea FoxAir

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fatti&notizie

L’analisi dello studioso Luca Romano (ex Ds-Margherita) sull’opinione pubblica vicentina. “La questione più sentita? La vivibilità”

Comunali: “Dal Lago davanti a tutti, centrosinistra forte se veltronizzato” DI ALESSIO MANNINO

2003 con una staffetta con Stefano Soprana, avendo nel frattempo assunto il ruolo di coordinatore cittadino della Margherita. “Ora, per il lavoro che faccio per enti e associazioni di categoria, sarei incompatibile con la politica attiva”, spiega.

Il lavoro più importante che ha firmato recentemente è un sondaggio per conto del Giornale di Vicenza su, fra le altre cose, le intenzioni di voto dei vicentini in questo autunno che precede il periodo elettorale 2008. Un sondaggio che il quotidiano di proprietà della Confindustria locale ha commissionato, con tutta evidenza, per capire cosa bolle in pentola e, soprattutto per quel 35% di consensi ascritti a una forza slegata dai due poli, lanciare un segnale preciso ai salotti politico-economici dove si stanno facendo le grandi manovre per le comunali di primavera.

Avrebbe potuto essere il candidato sindaco del centrosinistra alle comunali del 2003, invece del primario Vincenzo Riboni (preferito perché più vicino agli ambienti cattolici). Luca Romano oggi è fuori dalla partita, anche se non del tutto: fa l’analista economico e politico con uno studio con sede a Padova ma molto attivo a Vicenza, Panel Data, per conto di enti (ha lavorato per la Provincia, era Dal Lago), categorie economiche (come Assindustria) e Camera di Commercio. E ha un curriculum partitico di un certo rilievo: già segretario del Partito Comunista nella Che significato poseconda metà degli litico ha un sondaganni ’80, consigliere Hüllweck gio che promuove comunale Pci-Pds-Ds promosso l’amministrazione fino al 1995, assesso- sulle grandi Hullweck per le re con delega a muniopere grandi opere ma cipalizzate, Fiera, etc registra un forte con la seconda giunta ma bocciato malessere per la Variati (post-Tangen- sul rapporto qualità della vita? topoli), avversario con i cittadini Emerge chiaramente della candidatura a un bisogno di decisindaco di Quaresionismo sulle grandi simin, con Giorgio opere, e questo dato è certamente Sala contro Enrico Hullweck nel a favore di Hullweck: pensiamo al ’98 in una lista federalista colleganuovo teatro, al tribunale, all’unita all’imprenditore Mario Carraro versità (anche se qui c’entra più la (“Nordest”) affiliata alla MargheProvincia). Ma c’è un 60% di vicenrita, ha messo piede per l’ultima tini non contento dei rapporti della volta in Sala Bernarda dal 2000 al

politica con la città per quanto riguarda la sicurezza, l’inquinamento, la sporcizia. L’ex vicedirettore di Panorama, il vicentino Madron, l’altro giorno si lamentava dello stato di Campo Marzo. Ecco, i cittadini si chiedono: Hullweck dov’è?

C’è la sensazione che la sua amministrazione decennale non abbia fatto abbastanza sulla vivibilità.

E riguardo alla percezione della politica dei partiti, in questa fase di cosiddetta “antipolitica”?

La figura di nuovo sindaco richiesta dai vicentini deve avere qualità di onestà, trasparenza, rapporto più diretto coi cittadini. Questo, più che aprire cantieri. Dev’essere più presente quotidianamente.

Riguardo l’antipolitica, quel 35% che voterebbe per una lista civica fuori dai partiti è composto di persone di alto livello sociale, di età compresa tra i 25 e i 45 anni, prevalentemente di centrosinistra, molti dei quali non vanno più a votare.

Gli Amici di Beppe Grillo parteciperanno alle comunali: su quali armi dovranno puntare?

Sulla vivibilità, sulla moralizzazione e il taglio ai costi della politica, su un effetto di rottura. Anche se la cosa non è semplicissima: per esempio, se si vuole più partecipazione bisognerebbe salvaguardare le circoscrizioni, ma se si vogliono tagliare costi bisognerebbe abolirle.

In città il centrosinistra invece com’è messo? Secondo sondaggi “segreti” – che poi sono quelli che i politici commissionano e divorano di più – ha più chances del previsto.

Senz’altro va meglio che in provincia. Diciamo che la distanza col centrodestra non va oltre una forbice del 10%, quindi è fra il 40 e il 45%. Nel 2005, per le regionali, ha superato per un pugno di voti il centrodestra. Il problema è che non è forte abbastanza se si presenta come Unione, perché la sinistra radicale non fa presa su quel 10% di voti moderati che sono l’ago della bilancia.

La differenza potrebbero farla proprio quel bacino di astenuti inclini a scegliere una lista civica.

Diciamo che in una situazione di forte vicinanza numerica fra due schieramenti, vince chi motiva di

Luca Romano (a sinistra)

trodestra oggi succede di tutto e di più il proprio elettorato. Ma quel più, bisogna vedere come si evolche ci vuole per il centrosinistra è verà il quadro politico. E lei è più un’operazione di spregiudicatezza: avanti di tutti anche nel senso che recuperare sull’elettorato civico valuterà cosa fare in relazione al (quello di Vicenza Capoluogo, per contesto dei prossimi mesi. intenderci), l’area Grillo, e l’eterogeneo mondo dei Ma secondo lei è centristi: Udc, Udeur, plausibile che si Carollo (anche se questacchi dal censt’ultimo ha abbassato La Sartori trodestra magamolto il suo protagori per affiancarsi nismo ultimamente). sconta al Pd (opzione Insomma un’opera- la mancanza caldeggiata dai zione alla Veltroni: di visibilità consiglieri Alifuopuntare i piedi con la e legami forti co-Dalla Pozzasinistra radicale e procon la città Quaresimin, ma porre un programma osteggiata sopratcoraggioso. tutto dall’ex Margherita), oppure C’è un grave hanresterà comunque nel centrodicap: la mancanza di un candestra? didato forte all’orizzonte.

Su questo non ho elementi per Sì, il dato triste per il centrosiniesprimermi. stra è questo. Qui sono necessarie le primarie, che si possono fare o La Sartori invece quanto apristrette (al solo Pd), o larghe. Ed peal elettorale ha? è quest’ultima la strada da sceglieBe’, lei è legata a Thiene, non è adre. dentro agli ambienti della città, ed ha un percorso più ‘di potere’, olMa come dovrebbe essere, il tre a non avere granché in termini candidato sindaco del centrodi visibilità. sinistra?

Si dovrebbe seguire l’esempio del Per chiudere: ci sarà un effetprimo Illy a Trieste, anche se vedrei to Dal Molin, oppure di qui a meglio una personalità del mondo maggio assisteremo a un ridelle professioni, più che delle imflusso? prese.

La componente importante del no è legata all’immagine, all’evocaVeniamo al centrodestra, zione, alla vivibilità, al fatto che dove il nome che circola è Vicenza non sarà più nota come quello di Lia Sartori, la tescittà del Palladio ma come città sitrice locale di Forza Italia. piena di soldati americani. Quindi La leghista Manuela Dal Lago un effetto di questo tipo ci potrebpotrebbe concorrere alla canbe essere. Bisogna contare anche didatura a sindaco? che la strategia della riduzione del Premetto che in passato ho ladanno di Costa sta segnando punvorato con lei e a lei mi lega un ti, e l’atmosfera di continua mobirapporto di amicizia. La Dal Lago, litazione compatta degli ostili alla ora come ora, è più avanti di tutti base ma non ne allarga il consenin termini di notorietà. Ma dipenso. Comunque sì, il Dal Molin avrà derà molto da come si presenterà una sua presa sicuramente. all’elettorato. Voglio dire: nel cen-

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fatti&notizie A Camisano, Mauro Fabris a confronto con il proprio paese d’origine: pubblico schietto e dibattito frizzante. Tutto il contrario di quanto si vede in tv

Metti una serata con l’onorevole Il Porta a Porta fatto in casa DI GIANFRANCO GALANTI

La sala polifunzionale adiacente la chiesa di San Nicolò a Camisano sicuramente non è né il salottino di Vespa né lo studio radical-chic di Mentana. Inserita all’interno dell’università adulti/anziani, il locale si presta perfettamente ad aula magna per quello che i politici di ogni sorta e rango provano accuratamente ad evitare: il confronto. Un confronto schietto e senza filtri con quel soggetto eterogeneo, impreMauro Fabris vedibile, a tratti irriverente, talvolta apparentemente bito pone all’attenzione di Faassente: il popolo, o corpo bris e presenti il titolone del elettorale, come gli strate- quotidiano locale che illustra ghi sondaggisti amano defi- una petizione di sindaci del nire. Non una terza camera vicentino, compreso lo stesso di bianco vestita popolata di primo cittadino di Camisano, giornalisti compiacenti o fa- contro le politiche di Prodi a ziosi e polemici con dolo, ma loro dire strozza-comuni. La una sala che fa di risposta di Fabris, una genuina semche non si scomplicità la sua virtù pone nonostante Dal Molin, più evidente. le nove colonne In questo conte- tangenziale avverse, sta nelsto dipinto della nord, l’illustrare quello spontaneità tipiche è l’operato del aeroporto: ca del borgo, di governo in matesicuro interesse è la serata ria economica, con l’appuntamento, s’infiamma la Finanziaria che e ormai è un vero sui temi supera l’esame del e proprio rito che locali Senato con la stessi ripete da un desa ansia di un macennio, con il facturando alla procia a faccia tra cava orale davanti i misanesi e l’onorevole Mauro prof, snocciolando i numeri Fabris, peraltro camisanese e gli intenti che quei numeri doc. A metà tra dibattito e vorrebbero soddisfare. Provcomizio, l’occasione è ghiotta vedimenti come i contributi a molti dei partecipanti per per incapienti e pensionati a porre domande, esprimere contribuzione zero dovuta ai consenso o dissenso, portare bassi redditi, gli sgravi per all’attenzione del parlamen- affittuari e proprietari di case tare, capogruppo di quel- entro certi parametri, semplil’Udeur che periodicamente ficazione tributaria per le imtira la giacchettina strimin- prese con diminuzione di Ires zita del Governo, casi e si- e Irap, i risultati ottenuti dal tuazioni di disagio personali Governo in materia di evae della collettività. Una sala sione e riqualificazione della gremita che impone innanzi- spesa, la tutela dei rispartutto la considerazione che è miatori. Insomma, la prima un falso l’assunto secondo il ora del confronto è tutta ad quale i cittadini siano distan- appannaggio dell’esecutivo e ti dalla politica, semmai da della sua azione. “questa” politica. Un umile Presenti che sentono, forse impalpabile moderatore su- ascoltano, ma che comincia-

no a tendere le orecchie quando si entra nella stretta attualità locale. Questione Dal Molin: allargamento ad ovest della nuova Ederle, ad onor di cronaca la prima ipotesi presentata dallo stesso Fabris, l’aeroporto civile destinato all’oblio dopo anni di investimenti pubblici, la tangenziale nord come opera di compensazione che costa più della base stessa, la sicurezza.

Le mani alzate a chiedere la parola da parte dei partecipanti è segno che la soglia di attenzione è viva e non solo.

Un primo intervento, quello del signor Vittorio, è interessante: a quando un’unità politica europea che faccia da contrappeso all’egemonia politica e militare degli USA? Sono processi storici lunghi e la risposta di Fabris ruota attorno a questa tesi ma la replica arriva invece dal signor Otello che si dice stanco di sentire questi ragazzi di oggi “cresciuti nella bambagia” che non hanno rispetto per

chi, nel secolo scorso, liberò il paese da un destino infausto. Fabris segue, risponde con dati e documenti alla mano ma ormai l’happening è diventata un’assemblea pubblica, un’ecclesia in stile camisanense.

non veneti. E’ una storpiatura di questa legge elettorale (il porcellum di Calderoni, ndr). Non mi risulta però che altri parlamentari della provincia vengano a confrontarsi da queste parti”. E questo è un dato. Insomma, l’onorevole gioca in casa e si Il momento topico arriva con vede: quasi tutti gli danno il signor Matteo: “I cittadini del tu: “Ciò Mauro, nialtri ne hanno le tasche piene di xe conosemo da quando ti si questo governo”. Parole che puteo…”, non salta un intercertamente non brillano per vento, prende appunti, cita spessore ed originalità, ma articoli e documenti oppure che esprimono bene il ma- improvvisa. L’intervento più lessere dei contribuenti, sal- impegnato è quello del signor vo poi scoprire che lo stesso Paolo, camisanese d’adoziosignor Matteo è membro del ne, preoccupato per la pronuovo partito-gazebo in salsa gressiva cementificazione del berlusco-brambilpaese, irritato dai liana (è lui stesso soliti onnipresenti a rivelare di aver speculatori. L’as“ raccolto mille semblea si divide consensi domeni- C’è stato e si ricompatta ca scorsa in piaz- anche chi ha su questo o quel za”). Non batte lanciato la tema ma la serata ciglio il capogrup- sfida: “Perché è dinamica, viva, po alla Camera la prossima frizzante. Il modell’Udeur, che deratore, tacciavolta non si replica e rassicuto del più becero ra anche quando candida qui?” “vespismo”, è stulo stesso signor pito dalla risposta Matteo punzece dalla partecipachia “Mi risulta zione dei cittadini che Camisano non sia il suo di Camisano, un testimone collegio elettorale, onorevole di quella che è una sana diaFabris. Le lancio la sfida di lettica tra chi governa e chi candidarsi qui alle prossime è governato, tra chi aspetta elezioni”. Eletto nel colleggio delle risposte e chi è preposto Lombardia 1 Fabris ammette a darle. Abbiamo mai pensa“E’ vero, ma qui nel vicentino to ad un Porta a Porta senza hanno anche eletto deputati Vespa?

Ultima chiamata per il futuro della città segue dalla prima

A Vicenza, comunque, ora c’è un Teatro, pensavo prima di addormentarmi in uno dei miei letti da pendolare. A Vicenza sta crescendo un polo universitario. A Vicenza si sta erigendo il nuovo tribunale. A Vicenza rimangono il Teatro Olimpico e gli splendori del Palladio. A Vicenza si pensa al nuovo stadio dopo aver messo le toppe al vecchio palasport.

Merito di chi queste cose le ha volute, Sindaco e Amministrazione in primis. E per una volta non vado a scavare sugli

interessi collaterali, che pure non dimentico e che hanno privilegiato certe scelte rispetto ad altre.

Allora si riparta da quello che c’è; una volta per tutte ci si metta intorno a uno o più tavoli e si discuta. A lungo, con calore, rappresentando i vari interessi e le legittime lobbyes.

Ma si discuta e si progetti la ripartenza intorno a quello, e non è poco, che è rimasto in una provincia dell’Impero Veneto, che in passato non ha mai fatto valere il proprio peso, o lo ha fatto troppo poche volte,

e ora rischia di pagare la sua (attuale) debolezza. Ora o mai più. Altrimenti anche i figli degli imprenditori, come mi diceva martedì un mio amico industriale, non avranno più un futuro qui e dovranno emigrare. In Romania, Slovacchia, Polonia o in altri paesi una volta terzomondisti. Loro ci andranno da benestanti. I vicentini normali da camerieri delle loro pizzerie o da muratori delle loro nuove ville. O da presidenti di club di A1 in terre altrui?

Giovanni Coviello

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associazioni

La sezione vicentina è una delle più importanti d’Italia. Il presidente: “Senza di noi gli ospedali chiuderebbero. Manca la cultura della donazione”

Fidas, la carica dei 25 mila

1985. La festa per il 25mo della Fidas ha riempito piazza dei Signori

sono altrettanto numerosi i donagi del calibro del conte Tommaso di Sono tra i primi in Italia, ma non tori che interrompono l’attività, o Valmarana. Tanto per dare l’idea del possono assolutamente sedersi superché raggiungono il limite d’età clima in cui cominciò l’avventura, gli allori. Vicenza non è solo una dei 65 anni, o perché all’epoca la donazione delle prime potenze industriali scoprono qualche paera diretta, il paziente d’Italia. C’è un altro settore in cui il tologia che impedisce da operare in un letto, Donare è uno vicentino primeggia a livello assoluil donatore in quello a stile di vita che la donazione. “Alla to, quello delle donazioni di sangue: fine certi anni andiafianco. Anni duri, ma fa bene anche con 25 mila iscritti e 35 mila unità mo in pareggio, altre la tenacia di Giovanni di sangue raccolte ogni anno, la Fia se stessi: volte andiamo sotto Rossi e dei suoi colladas vicentina è infatti la prima fedenon si possono – spiega il presidente boratori riuscì ad unirazione di donatori di sangue della Giuseppe Munaretto re i gruppi già esisten- correre Regione, e una delle prime in Italia, -. L’ideale sarebbe che ti in città e, allargando certi rischi e soprattutto se si rapporta la quantile adesioni, a dar vita bisogna evitare tutti donassero un paio tà di sangue raccolto al numero di di volte all’anno: anall’A.Do.Sav, il primo gli eccessi abitanti (e i numeri sarebbero anche solo con questo, il nucleo di quella che cora più importanti se al conteggio quantitativo di sangue è oggi la Fidas. Nel si aggiungessero anche le donazioni raddoppierebbe. Invece, benché ci 1966 i gruppi aderenti all’associaraccolte dall’Avis, l’altra grande assiano persone che donano anche 12 zione erano già 22, con 1600 dosociazione del settore). volte all’anno, nel 2006 l’ospedale nazioni all’anno, e Un risultato impordi Vicenza è stato costretto a comda allora è stata una tante, per un’assoprare oltre mille sacche di sangue. crescita continua. ciazione partita tra E questo, oltre ad essere un costo Oggi gli iscritti sono mille difficoltà nel economico che ricade sulle spalle circa 25 mila (dati 1959, grazie al lavodi tutti, comporta il rischio di dover 2006), di cui circa ro di Giovanni Rossi, posticipare operazioni ed interventi 18 mila donano con un giovane medico chirurgici, con il pericolo di arrivare una certa regolarità. chirurgo che aveva il troppo tardi”.

I giovani sono tanti compito di organizNonostante i numeri da primato, (oltre 4mila donazare la raccolta sandunque, il lavoro da fare è ancora tori hanno meno di gue per l’ospedale e tanto. Ecco perché la Fidas punta 28 anni), così come che ebbe la determimoltissimo sulla sensibilizzazione: i nuovi iscritti (quasi nazione, e la fortuna, prepara opuscoli, distribuisce ma2000 nel solo 2006), di trovare la collaboteriale organizzativo (è in fase di ma è anche vero che razione di personag- Un donatore di sangue al San Bortolo realizzazione, ad esempio, un filmato ispirato molto liberamente al romanzo “Uno, nessuno, centomila”, per far capire con una storia concreta l’importanza della donazione), organizza incontri nelle scuole e con le società sportive, è presente con i suoi stand a feste, sagre di paese, Assistenza tecnica aziendale su: reti, server, workstation manifestazioni. Tutto per spiegare Assistenza privati cos’è e come funziona la donazione, per far superare paure che sono Assemblaggio computer su misura ancora dure a morire – la paura Computer, notebook, navigatori, digicamere, dell’ago (“e sì che adesso si usano TV, Elettrodomestici aghi particolari, che quasi non si sentono”, commenta Munaretto), Compra ON-LINE la paura della vista del sangue, la senza limiti di orario su paura dell’ambiente ospedaliero – e www.digitworld-mc.it e ritira direttamente soprattutto per far capire l’imporin negozio tanza e il valore anche di una sola donazione.

Digit World “Può bastare una sacca di sangue di Casazza Marco per salvare una vita – conferma Viale Riviera Berica, 187 36100 Vicenza Munaretto -. Soprattutto oggi che, Tel. 0444240731 purtroppo, tumori e leucemie sono Fax 0444247077 e-mail: digitworld@keycomm.it in aumento. In realtà, la difficoltà sito: www.digitworld-mc.it maggiore che incontriamo è proprio

legata al fatto che la maggior parte della gente dà per scontato che il sangue ci sia: se non ha una tradizione di famiglia che lo avvicina alla donazione, o se non è stato scottato dalla malattia di qualche parente o di qualche amico, è difficile che uno si renda conto che il sangue non si può costruire in laboratorio: quello che c’è lo si ottiene solo grazie alle donazioni. E se non ci fosse, bisognerebbe chiudere gli ospedali, che non potrebbero più operare, oppure fare trapianti. È questo che dobbiamo far capire”.

Donare il sangue, insomma, è un gesto facile, sicuro, indolore, ma dalle

conseguenze importantissime. E non solo per chi ha bisogno di una trasfusione. “Donare il sangue fa bene anche a noi – precisa Munaretto -. Ogni volta che vai a donare c’è un chek up completo, e questo permette di tenere sotto controllo lo stato di salute. È già capitato che proprio grazie agli esami fatti in occasione di una donazione qualcuno scoprisse di avere delle malattie che non avevano ancora cominciato a dare sintomi visibili e che, proprio grazie alla diagnosi tempestiva. sia riuscito a curarle, E poi fare il donatore è anche uno stile di vita: se vuoi donare il sangue non si possono assumere stupefacenti, non si possono avere rapporti sessuali a rischio, e bisogna evitare certi eccessi. Anche se, chiariamolo subito, non è che i donatori siano dei santi”. E infatti sono tanti i gruppi Fidas che, accanto alle iniziative di sensibilizzazione, hanno una vita sociale molto attiva, fatta di gite in compagnia, piccole squadre di sport amatoriale e cene con gli amici. “Essere donatori è anche un modo per stare insieme, sicuro”, conferma il presidente. Che poi conclude: “C’è sempre bisogno di nuovi donatori, e l’invito è sempre aperto”.

L.M.

Fidas e Vicenza Volley. L’associazione sponsorizza la B1 femminile. E come testimonial, Darina Mifkova

I donatori scendono in campo con il volley Un’opportunità così la Fidas la cercava da tempo. Alla fine, come spesso succede, l’occasione giusta è nata per caso. Sia come sia, la novità è che da quest’anno l’associazione dei donatori di sangue scenderà in campo Darina Mifkova con la squadra di B1 femminile del Vicenza Volley. Grazie ad un accordo di sponsorizzazione sottoscritto proprio in questi giorni, infatti, la Fidas aggiungerà il proprio nome, e il proprio logo sulla maglia, a quello della Novello Vicenza, che diventerà così Novello Fidas Vicenza. Non solo: la squadra avrà una testimonial d’eccezione anche in serie A1, con Darina Mifkova, già campionessa del mondo con la nazionale italiana nel 2002 e vincitrice della Coppa Cev e della Supercoppa Italiana con il Vicenza, che porterà il logo Fidas sulla sua maglia anche nelle partite del campionato maggiore.

A spingere i donatori di sangue verso questa decisione, l’immagi-

ne pulita di uno sport come la pallavolo femminile, che non è mai stato toccato da scandali e polemiche. “Era un po’ che cercavamo di abbinare il nostro nome a quello di uno sport – spiega il presidente Munaretto -. per essere in linea con i nostri valori e il nostro messaggio, volevamo uno sport pulito, il cui nome non fosse legato a problemi di violenza né, ad esempio, all’uso di sostanze dopanti”.

Senza contare che, in questo modo, la Fidas intercetta uno degli sport più popolari e diffusi, con un bacino di utenza che coinvolge migliaia di atleti solo nella nostra provincia. Un pubblico in gran parte femminile, e anche questo non è da sottovalutare: “Abbiamo pensato che, nell’immaginario, la donna è anche madre e simbolo di vita. Ed è un’immagine in pena sintonia con quello che facciamo noi, che donando il sangue doniamo la vita”.

L.M.

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altovicentino

1 DICEMBRE 2007

Recoaro. Il progetto per la creazione di un lussuoso centro benessere si rivela più complicato del previsto.

Colpa di alberghi fatiscenti e privi di documentazione tecnica. I promotori: “Si va avanti”

Terme ancora ferme: l’eterna incompiuta DI ANDREA ALBA

Chi ricorda il progetto del Centro Benessere alle Terme di Recoaro? Presentato in gran pompa nel giugno di quest’anno come chiave di volta per il rilancio della Conca di Smeraldo, amministratori comunali, “sponsor” regionali e investitori ritenevano che il cantiere potesse aprire già in settembre. E che per Natale del 2008 si potesse già entrare nelle piscine termali.

Con Natale 2007 ormai alle porte e nemmeno un badile, una cazzuola o un sacco di calce a segnalare l’avvio dei lavori, molti recoaresi si chiedono se il progetto sia ancora in piedi.

Un progetto a cinque stelle La risposta è affermativa. Con qualche ritardo, più imprevisti strutturali e il rischio che un albergo frani su sé stesso. Ma andiamo con ordine. Nel

Gli impianti a Recoaro Terme

giugno di quest’anno una buona notizia irrompe, repentina come un temporale estivo, nel piccolo borgo montano. Qualcuno ha deciso di comprare parte del complesso termale, da anni in vendita: per la precisione l’acquirente otterrà il pacchetto alberghiero hotel Dolomiti – hotel Giorgetti – villa Tonello, l’autorimessa e una fetta di parco del complesso termale, dove verrà realizzato ex-novo dall’acquirente un Centro Benessere che richiami finalmente clientela “dalle mani bucate”. Già, perché da anni ormai le Terme recoaresi non tirano più: i clienti ci sono, ma sono principalmente anziani convenzionati con le Ulss che portano ben pochi profitti. Tanto che il bilancio della società Terme di Recoaro Spa, a capitale regionale, è in perdita di circa 350mila euro l’anno.

Il rosso viene definito “strutturale” nella nota integrativa del bilancio dallo stesso presidente Francesco Casa, che spiega come per rilanciare la struttura e metterla al passo coi tempi ci voglia un Centro Benessere di stampo europeo.

Anche quest’anno il “buco” è stato saldato dalla Regione. Il 12 giugno, comunque, una buona notizia irrompe improvvisa-

sisteva nel fatto che mente a Recoaro: c’è un compratore la società era stata milanese che prenderà il pacchetto costituita il 4 giugno per 4 milioni di euro e realizzerà la 2007 e registrata 4 struttura a proprie spese. E’ la società giorni dopo. Altri 4 “R.E. Due Torri srl” di Milano, costigiorni e veniva fatta tuita qualche giorno prima con capil’offerta per le Terme: tale sociale di 10mila euro e coperta, in pratica una società come spiegherà successivamente l’as“ad hoc”, apposta per sessore regionale al Bilancio Isi Copl’affare. Poi, è interespola, dalla Bnl. L’accordo prevede l’afsante guardare anche fitto alla società acquirente dei locali il capitale sociale: del centro termale per trent’anni, per 10mila 200 euro, Le fonti dell’acqua minerale 50mila euro l’anno. Il progetto viene di cui versati almepresentato pochi giorni dopo a circa gionali nostrani, e il progetto è stato no inizialmente solo un terzo, 2mila 300 recoaresi in un pubblico convecomunque “benedetto” persino dal 500. E soprattutto dava da pensare il gno da un raggiante presidente Casa governatore Giancarlo Galan con un fatto che i requisiti tecnici-economici– che peraltro nell’occasione attacca “blitz” a sorpresa a Recoaro il 4 luglio professionali, molto severi, previsti duramente il mondo dell’informazioscorso. Il cantiere comunque doveva nei due bandi europei ne – dal sindaco Franpartire a settembre, al massimo inizio tentati e andati deserti co Viero (che in questo Una serie autunno: ad oggi, invece, alle Terme precedentemente per frangente si è commsso di imprevisti non si sono visti operai. la vendita del Centro fino alle lacrime), dalBenessere non fossero l’assessore Coppola e ha fatto Nonostante tutto, si va avanti più necessari, ora che dalla presidente della slittare l’avvio «Ci sono stati degli imprevisti» spiesi parlava di trattativa Due Torri, la professiodei lavori. ga il presidente della società Due privata. Tutto secondo nista milanese Laura Non si Torri Laura Pesce, che gentilmente la legge, ma il dubbio Pesce. comincerà accetta di rispondere a un’intervista - considerato che pritelefonica. «Il progetto di realizzama serviva una specie Una società ad hoc prima zione del Centro Benessere è ormai di mostro dell’edilizia, La Due Torri diventa di gennaio pronto, è stato leggermente ritoccacon una competenza subito un caso. I marto rispetto all’originale. Vi sarà più tecnica di livello ingheritini Giuseppe luce e alcune piscine in più rispetto ternazionale per acquistare Terme, Berlato Sella e Achille Variati venuti a quanto preventivato, all’interno. annessi e connessi; ora bastava una a conoscenza della situazione immeIl problema sono i due alberghi: il società neocostituita – era legittimo. diatamente presentano un’interrogaDolomiti è letteralmente sventrato, Non risulta sia stata data risposta alzione urgente al Consiglio Regionale all’interno è tutto un cantiere. Del l’interpellanza dei due consiglieri resull’intera operazione. Il dubbio conGiorgetti ci siamo accorti che non c’erano neppure i disegni tecnici, con le misure, quindi abbiamo dovuto farli rifare. E la struttura è più che fatiscente, è pericolante e abbiamo grosse perplessità sulla sua stabilità. Anche per Villa Tonello abbiamo problemi simili». Inaspettatamente quindi, il pacchetto alberghiero era a dir poco fatiscente. «Poi abbiamo dovuto cercare un gestore del futuro complesso alberghiero». Un recoarese? «No, non abbiamo contattato nessun albergatore recoarese: ne abbiamo sentiti di esterni, anche perché lì verrà realizzato un complesso alberghiero a 4 stelle super, o cinque. Inoltre in questo arco di tempo abbiamo contattato più impresari edili, fino a trovare un costruttore, una grossa impresa non vicentina con 450 dipendenti, che ci ha garantito la costruzione entro un anno e mezzo. Si partirà a gennaio, neve permettendo. Se ci fosse neve i lavori dovranno essere spostati». Pesce comunque ribadisce che «si va avanti».

La speranza, naturalmente, è che questa sia la volta buona: il progetto, pur affidato a un costruttore esterno, pur gestito da un albergatore non “nostrano”, potrebbe realmente dare fiato all’asfittica economia recoarese.

Purché si parta coi lavori.

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DI MARTA CARDINI

Con strade attraversate ogni giorno da migliaia di persone, una realtà produttiva che pullula di fabbriche grandi e piccole, una forte presenza di immigrati, Montecchio Maggiore è uno dei nodi più frequentati e importanti della provincia. Anche per quanto riguarda la questione sicurezza, un problema che nell’ovest vicentino sembra diventare sempre più cruciale. Una parziale dimostrazione arriverebbe dalla serie di episodi avvenuta recentemente proprio nel capoluogo castellano.

Il 19 novembre scorso è stata effettuata un’ispezione in Viale Europa, dove da tempo si ripete l’abbandono indifferenziato di rifiuti in prossimità della strada. L’ispezione del contenuto dei sacchetti ha consentito alle forze dell’ordine di risalire agli autori dell’abbandono, ai quali è stata comminata la contravvenzione. Venerdì 16 novembre, invece, nell’ambito di un controllo anti-prostituzione sulla Strada regionale 11 è stato

Merce contraffatta a Montecchio Maggiore

Montecchio Maggiore. Tanti immigrati, ma nessun allarme criminalità La polizia municipale: “La vera difficoltà è conciliare le diverse culture”

La sicurezza a Montecchio Un problema di stile (di vita) stranieri tendono a soggiornare abusivamente negli appartamenti, specialmente nella zona di Alte, in cui si segnala un soprannumero di immigrati. C’è quindi un sovraffollamento degli appartamenti. Ma la situazione non è così estrema. Carabinieri e questura stanno comunque eseguendo controlli sistematici.

Altri problemi che si riscontrano sono le guide con patenti false e la presenza di documenti falsificati”.

Che tipo di cambiamenti ci sono stati negli ultimi Intervento in viale Europa contro l’abbandono dei rifiuti anni? È aumentato denunciato a piede libero un citta- Dopo questi fatti di cronaca con- il numero dei reati dino di origine albanese, residente tinua a Montecchio Maggiore o è diminuito? a Montecchio Maggiore dal 2002, l’azione di controllo e repressio- “Il numero delle deperché in possesso di patente fal- ne delle situazioni di irregolarità nunce è aumentato, sa. Sabato 17 novembre, infine, la presenti sul territorio da parte ma sono aumentati polizia locale di Montecchio Mag- della Polizia Locale. Abbiamo anche i controlli. L’at- Chiara Crestani giore, davanti al supermercato chiesto a Chiara Crestani, diri- tenzione della polizia Tosano di Alte, ha sequestrato ad gente della polizia locale e a Ser- locale si è intensificata. un cittadino straniero di origini gio Angriman, vice-comandante Abbiamo assistito a un perfeziosenegalesi una quarantina di pezzi di illustrarci la situazione della namento della figura del vigile, di merce contraffatta. zona. Una situazione che, alla che ora ha anche molti compiti luce dei fatti, non ririguardanti la sicusulta poi così grave. rezza. L’aumento dei Anzi: i problemi più Disturbi nei reati è stato relativo. rilevanti sembrano condomini, Alcune persone exessere l’abbandono rifiuti tracomunitarie non dei rifiuti e alcuni abbandonati: hanno i documenti disagi nei condomiin regola e non sanno per i nuovi ni. gestire bene le regoarrivati stranieri le”.

Com’è la situazio- si rimedia con ne in zona Mon- l’educazione C’è davvero un tecchio?

Quali civica allarme sicurezsono i problemi, za? Quanto conta i fenomeni più la percezione da preoccupanti? parte dei cittadini?

“A Montecchio la situazione “La sicurezza è da sempre un pronon è grave come in altre città, blema, ma non deve diventare una i problemi sono molto inferio- fobia. È vero che c’è un soprannuri rispetto ad altri ambiti. Gli mero di immigrati, ma la maggior

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parte degli stranieri è in regola. I tempi sono così”.

Quali sono le proteste e le segnalazioni che arrivano dai cittadini?

“Le segnalazioni più frequenti riguardano i disturbi nei condomini, soprattutto per quel che riguarda l’immondizia e le norme di comportamento. Si tratta di cercare di conciliare gli stili di vita. Il problema più grave a Montecchio è l’abbandono dei rifiuti. Problema che stiamo cercando di risolvere al meglio con il Gec, gruppo di educazione civica”.

E per quanto riguarda quella famosa ordinanza anti- prostitute?

Funziona o ha soltanto spostato il problema?

“Sembra funzionare. Il problema ovviamente esiste ancora, ma c’è stata una riduzione del numero dei clienti. Noi continuiamo a girare, ci vedono e la nostra presenza è importante”.

Il sindaco Maurizio Scalabrin, da parte sua, ha espresso soddisfazione per l’esito delle operazioni di controllo effettuate finora sul territorio da parte della Polizia Locale: “Con la riorganizzazione del servizio data dal nuovo dirigente Chiara Crestani il corpo di polizia locale lavora bene e con rinnovato impegno: gli agenti hanno infatti ritrovato lo spirito di corpo e stanno lavorando con grande motivazione, e con una conseguente maggiore e rinnovata efficacia degli interventi”.

T R O Fatti, personaggi e sport vicentino SP Direttore editoriale Giovanni Coviello

Volley Voglia di riscatto per le biancorosse a pagina 14

Bassano calcio Troppe X, i giallorossi cercano i tre punti a pagina 17

Famila Basket Elisabetta Moro, la stratega del centrocampo a pagina 18

Rugby Ranger a caccia di vittorie a pagina 19

Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiare di Verona

Anno 2 - Numero 40- Sabato 1 dicembre 2007 Supplemento al settimanale VicenzaPiù n°82

Hockey. Il presidente del Bassano Eros Merlo acquisisce in blocco il team di Breganze La città del Grappa avrà così la sua prima formazione dedicata alle sole donne. Allenatrice, la star Chiara Marchesini

Pattini rosa

Le “pentacampionesse” del Breganze sbarcano a Bassano. E così per la prima volta nella storia della società giallorossa, ci sarà anche un settore femminile dell’hockey pista. La formazione Campione d’Italia in carica è passata infatti in blocco alla società bassanese, dopo aver solcato le piste della provincia, e precisamente a Breganze (3 scudetti) e con il Roller Bassano (2 titoli nazionali). Un passaggio voluto dal presidente Eros Merlo, che ha presentato nei giorni scorsi le 12 ragazze che parteciperanno a due campionati a loro riservati.

“L’Hockey Breganze non riusciva più a sostenere il settore femminile — spiega Merlo —. Il rischio era quello di vedere una formazione così interessante scomparire, e così le abbiamo accolte a braccia aperte. È un chiaro segno di quale sia il nostro punto di vista su questo sport, e soprattutto un chiaro gesto verso il mondo rosa, che non sta passando certo un bel momento. Siamo Chiara Marchesini felicissimi di poterle vestire con i nostri colori giallorossi, perchè oltre ad essere delle affermate campionesse, è un gruppo affiatato e molto giovane. Il nostro scopo principale è farle giocare più possibile e richiamare anche le ragazzine a praticare questo bellissimo sport, ricreando un vero e proprio movimento in rosa. Per ora le ragazze si allenano a Sandrigo ed al Centro Giovanile, e nei prossimi mesi sicuramente avranno posto anche sulle nostre piste”.

E per rilanciare questo movimento la società ha già in serbo qualche partita dimostrativa prima degli impegni importanti della prima squadra maschile, per attirare le attenzioni del pubblico verso un settore troppo spesso confinato in un angolo. Una squadra che è già balzata agli onori delle cronache non solo per l’ennesimo titolo conquistato, ma anche per l’interessamento, davvero clamoroso, del Ministro dello Sport Giovanna Melandri, dopo le sollecitazioni di una delle atlete più carismatiche, Manuela Scremin. Un incontro che è avvenuto a luglio, dove è stato pro-

messo un chiaro sostegno di aiuto all’hockey femminile.

A sedere sulla panchina della nuova formazione femminile ci sarà una donna, Chiara Marchesini, la miglior giocatrice di hockey femminile di sempre, che ha scelto la doppia conduzione per seguire e far crescere tutte le ragazze giovani che presenta la squadra, dalle atlete appena 14enni alle 20enni. “Ringraziamo sentitamente il Bassano Hockey 54 che ci ospita. L’Hockey femminile non sta certamente passando un bel momento qui in Italia, siamo solo tre squadre fino ad oggi (Bassano, SPV Viareggio ed Eboli) ma spero veramente che anche altre squadre si iscrivano al prossimo Campionato. Dobbiamo rilanciare il movimento: ci proviamo inserendo alcune nuove giovani ragazze e sicuramente giocando di più. Difatti ci siamo iscritte anche al Campionato Primavera per iniziare un determinato progetto.

Non pretendiamo di vincere, lo scopo è far crescere le ragazze più giovani con la mia e nostra esperienza. Sarebbe bello che il pubblico bassanese si avvici-

Le simpatiche ragazze del Bassano Hockey 54 (S.Z.)

nasse a questo settore che in altri paesi, vedi Cile e Germania, attuali campioni del mondo e d’Europa in carica, richiamano migliaia di persone.”

Chiara Marchesini, considerata un simbolo dell’hockey in rosa, è un’atleta che ha partecipato a 7 europei ed a 4 mondiali con la maglia azzurra, e che ha conquistato 8 scudetti, giocando a Milano, a Cagliari, passando per Breganze e al Roller Bassano.

La squadra Femminile del Bassano Hockey già da parecchio si allena nelle piste di Sandrigo e del Centro Giovanile, giocando anche alcune

amichevoli. Le giallorosse inizieranno l’attività ufficiale il 16 dicembre con il Campionato Interregionale Categoria Primavera (under 15) con la seconda giornata (la prima riposa) al PalaBassano alle 9.30 contro il Montecchio Precalcino. Un antipasto per l’attività femminile nazionale che si giocherà nella primavera del 2008 probabilmente con la possibilità di dividersi in due squadre per far giocare tutte le ragazze. Aggiornamenti più concreti li avremo con l’arrivo del nuovo anno.

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1 DICEMBRE 2007 Pallavolo. Continua la fase buia per i ragazzi di Fangareggi, la Mosele è pronta a rialzarsi Il Joy Volley continua a crescere, le ragazze di Nica tornano al Palazzetto

Palladiogroup.it si rimette in gioco Novello cerca il suo equilibrio DI GIANFRANCO GALANTI

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Qui Palladiogroup.It. Domenica scorsa, nell’esordio al Palazzetto dello Sport, la Palladiogroup.it Vicenza ha incassato la settima sconfitta in altrettante gare di campionato, riuscendo a togliendosi solamente lo sfizio di riuscire a portare ai vantaggi la seconda della classe, il Pastificio Avesani di Valeggio sul Mincio. La vera nota positiva, però, è stato il rientro di Daniele Santarelli, il libero biancorosso non metteva piede in campo dal 14 ottobre dopo la lussazione della spalla nel corso della prima giornata di campionato.

A metà del girone d’andata la classifica non sorride di certo ai ragazzi della Palladiogroup.it, che si trovano a sei lunghezze dalla zona salvezza, posizio-

Ai biancorossi serve prendere coraggio

ne attualmente occupata dal San Donà, ma Daniele non si dà per vinto, anzi: “Tornare in campo è stato emozionante, è stato come se si trattasse di un esordio.

Quello che ho provato lo può capire solo chi ci è passato, perché l’ultimo mese e mezzo non l’ho trascorso semplicemente a guardare i miei compagni giocare dalle tribune o dalla panchina… Ho lavorato tanto per recuperare dall’infortunio e l’essere tornato in campo significa che ce l’ho fatta di mio, che ho vinto la sfida

con la spalla. Possiamo recuperare benissimo, l’ottimismo e la voglia di riscatto non mancano certamente. Abbiamo avuto diversi problemi, che man mano si stanno risolvendo; ora non abbiamo più nessun alibi e magari dalla prossima partita…”.

E allora sotto i prossimi avversari, i romagnoli della Dolciaria Rovelli Morciano, da affrontare in trasferta sabato 1 dicembre.

Qui Novello: La Novello Vicenza non riesce a confermare la recente vittoria con San Donà e a Udine trova la quinta sconfitta esterna consecutiva. Alla vigilia l’Atomat Volley faceva paura soprattutto per il suo gioco fatto di pochi rischi e pochi errori; purtroppo le previsioni si sono rivelate azzeccate, dato che le friulane hanno sbagliato pochissimo, forzando i colpi quando possibile e accontentandosi di mettere la palla dall’altra parte della rete quando necessario; l’errore delle

biancorosse è stato quello di adattarsi al gioco avversario e di non imporre il proprio, tranne che nel terzo set nel quale è mancata però la cattiveria per mettere a terra i punti decisivi che avrebbero costretto Udine perlomeno al quarto set. La classifica della Novello rimane quindi poco confortante; prima che l’acqua arrivi alla gola, Astarita e compagne sono chiamate a una netta inversione di rotta, in particolare per quanto riguarda il rendimento esterno. Domenica 2 dicembre la Novello Vicenza tornerà tra le mura amiche del palazzetto dello sport di via Goldoni per un incontro sulla carta non agevole; ospite delle biancorosse l’Addamiano Hobby&Work di Cologno Monzese (MI), formazione di medioalta classifica.

Qui Joy Volley: Seconda vittoria consecutiva per il Joy Volley Vicenza, che si impone fuori casa sulle patavine dell’Incap Dba anche se al tie break.

Una partita ben giocata dalle ragazze di Carboniero, nonostante qualche fallo di

troppo anche per via di un arbitraggio particolarmente fiscale; alla fine sono arrivati due punti che vanno un po’ stretti, ma che comunque permettono di salire nella parte alta della classifica e di prepararsi con fiducia al match di sabato 1 dicembre prossimo contro il Limana, ancora senza vittorie.

Qui Mosele: La Mosele Elettronica Vicenza illude di poter chiudere in tre set la partita contro il Montorio, secondo in classifica, ma, vinti abbastanza agevolmente i primi due parziali, non riesce a completare l’opera. Gli ospiti hanno lasciato da parte gli errori dei primi set e contemporaneamente il muro vicentino ha perso in efficienza, cambiando così l’esito dell’incontro. Greggio e compagni conquistano così un solo punto, forse insperato alla vigilia, ma che, visto come era iniziata la gara, lascia un po’ l’amaro in bocca. La Mosele Elettronica Vicenza tornerà in campo sabato prossimo, 1 dicembre, all’Arsenale di Venezia per la gara contro il Cus Venezia Casinò.

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1 DICEMBRE 2007

Da Oasi e Cisalpina Tours proposte per itinerari fuori porta e oltre confine. Dagli scenari della Prima Guerra Mondiale alle ville palladiane

Una provincia “verde” da riscoprire passeggiando Viaggiare è di sicuro uno dei sport hanno a disposizione pimodi più belli per impiegare le ste per il fondo e per la discesa, proprie vacanze. Si può sceglie- oltre ad uno stadio del ghiaccio, re di andare oltre i confini nazio- aperto 11 mesi. Le possibilità di nali oppure anche di riscoprire divertimento in estate sono alil proprio territorio avendo il trettanto numerose e chi ama la modo di vistare tutto quello che storia, armato di energia, potrà molte volte ci sta vicino ma non avventurarsi lungo i sentieri che consociamo. Per tutti gli amanti conducono a fortilizi, trincee e dell’attività motoria o delle pas- mulattiere, teatri di battaglie seggiate ecologiche immerse in della Prima Guerra. Un forte fapercorsi naturalistici Oasi pro- cilmente raggiungibile è l’Interpone una serie di attività nel- rotto, a Camporovere, mentre la zona della sul monte VeProvincia di rena, vi sono i Vicenza che resti del forte si caratterizza dal quale fu per un terrisparata la pritorio molto ma cannonata vario, fatto italiana. Infidi montagne, ne, a sud della colline e piacittà troviamo nura su cui si i Colli Berici, intersecano alle cui pendifiumi, torrenti ci, fra Lonigo e pure qualche e Barbarano, lago, dando si trovano alvita ad un quacune tra le più dro incanterinomate ville le ville della campagna vicentina a piedi vole, quasi un Tra costruite seo in bicicletta per unire cultura e natura piccolo mondo condo lo stile in miniatura. palladiano.

A nord la zona montuosa del- Per chi volesse spingersi oltre ci le Prealpi, a ovest troviamo le sono invece le proposte di CiPiccole Dolomiti con le vette salpina Tours. Nata a Torino del Pasubio e del Carega. A est nel 1970, l’Azienda si è sviluppa il Monte Grappa, luogo strate- negli anni nell’intero territorio gicamente importante durante nazionale, diventando uno dei la Prima guerra, oggi riscoperto più grandi operatori italiani per la bellezza del suo paesaggio nel traffico d’affari e nella diCi si può quindi immergere in stribuzione di prodotti turistici. quella verde distesa di boschi e Oggi Cisalpina può contare su prati che è l’altopiano di Asiago uno staff di 800 persone, olo dei Sette Comuni, abitato die- tre 625 milioni di euro di fattuci secoli fa da genti germaniche, rato (anno 2006), 3800 clienti i Cimbri, e oggi luogo ideale sia aziende per il business travel e per il turismo invernale che per 400 mila clienti per il turismo. periodi di villeggiatura estiva: L’indice di fedeltà è altissimo. in inverno gli appassionati di La rete distributiva è formata da 320 Agenzie di viaggi a marchio Cisalpina Tours, Vivere & Viaggiare e da World On Line (Call Center). I centri Cisalpina Tours sono le Agenzie “Generaliste” che propongono all’utenza tutti i prodotti trattati dalle agenzie di viaggio classiche, con tanto di biglietterie aeree, FS e traghetti, prenotazione di hotels ed autonoleggi, vendita di pacchetti turistici.

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1 DICEMBRE 2007

Londra, Madrid, Rio, Tokyo e New York: qualche consiglio per festeggiare la notte di San Silvestro in modo diverso dal solito

Capodanno in giro per il mondo Se in Italia le tradizioni di San Silvestro sono lenticchie e zampone, il vischio sotto la porta, i fuochi d’artificio, e un capo di intimo rosso, come si festeggerà questa festa nel resto del mondo?

La Grande Mela ospita l’evento per eccellenza. Una tradizione che risale al 1907 vuole che una sfera di cristallo illuminata da centinaia di lampadine colorate (New Year’s Eve Ball) venga fatta calare dalla Times Tower nel centro di Times Square allo scoccare della mezzanotte. Uno degli spettacoli più ricchi di luci, suoni ed effetti speciali, divenuto un rito universalmente riconosciuto per accogliere favorevolmente l’anno che sta arrivando e che richiama ogni anno migliaia di persone da tutto il modo.

A Rio de Janeiro musica e balli senza fine. I brasiliani, si sa, sanno bene come fare festa e il capodanno a Rio è uno dei più grandi eventi dell’anno. Le feste principali si svolgono sulla spiaggia di Copacabana, in un eclettico mix di fuochi d’artificio, concerti ed esibizioni di balli scatenati delle più famose scuole di samba. Il tutto si svolge dalle 7 della sera fino all’esaurimento di tutte le energie.

Capodanno a Times Square (New York)

Sempre il ballo, benché di altro genere, è il filo conduttore del capodanno viennese. La sera del 31 dicembre il centro storico della città si trasforma nella sala da ballo più grande del mondo. Lungo il “Sentiero di San Silvestro”, che va dalla piazza del Municipio alla ruota panoramica, si aspetta il nuovo anno assaggiando punch, Strudel, stuzzichini caldi e altre specialità offerte nei diversi chioschi allestiti lungo le strade. Il programma della serata prevede numerosi concerti di valzer, rock e di musica folkloristica

oltre a spettacoli di operetta. Per chi lo desidera si può addirittura imparare qualche passo di valzer con i mastri ballo a disposizione di tutti.

La mattina del nuovo anno è consuetudine ritrovarsi sulla piazza del Municipio per una colazione davvero sostanziosa (Katerfruhstuck) da consumarsi davanti allo schermo gigante che trasmette in diretta il concerto di capodanno dei Wiener Philarmoniker.

A Madrid si fa il pieno di fortuna.

Incantatrice e cosmopolita, in questi giorni Madrid si trasforma in uno spettacolo di luci, fuochi artificiali e manifestazioni musicali. Una tradizione popolare, fortemente sentita dagli spagnoli,vuole che nei dodici secondi che precedono la mezzanotte vengano mangiati dodici chicchi di uva, uno per ogni mese del nuovo anno: l’appuntamento per tutti è davanti all’orologio di Puerta

del Sol, l’anima della città. Ma se volete davvero essere sicuri che il prossimo sarà un anno propizio dovete riporre un oggetto d’oro nei calici con cui brinderete e per trattenere la fortuna, prima di andare a letto (se ci andrete), dovete lasciare fuori casa un bicchiere contenente acqua e qualche moneta, se nei giorni seguenti l’acqua ghiaccerà, la buona sorte sarà al vostro fianco per tutto l’anno.

Londra, come moltissime altre capitali europee, offre scenari davvero suggestivi a partire dall’enorme albero di Natale che tradizionalmente viene allestito a Trafalgar Square, fino alle luci della ruota panoramica London Eye. La mezzanotte, manco dirlo, si aspetta davanti al Big Ben e dopo i 12 rintocchi si assiste allo straordinario spettacolo pirotecnico che illumina il Tamigi. Da non perdere la grande Parata del Nuovo Anno, una manifestazione che porta in città migliaia di artisti e spettatori. Ballerini, acrobati e musicisti da 20 paesi del mondo si danno appuntamento alle 12.00 in punto del 1° Gennaio nella piazza del Parlamento per dar vita ad un coloratissimo corteo che

si muove fino a Piccadilly Circus.

Carri e allegorici e splendide mongolfiere fanno da cornice alla festa.

Per finire parliamo di uno dei popoli che per primo festeggia l’arrivo del nuovo anno: il Giappone. Qui il capodanno è una festività molto importante, non indica solo l’inizio di un nuovo anno ma di una nuova vita, nuove speranze, e la possibilità di ricominciare di nuovo qualcosa; indica una divisione molto netta con l’anno passato. L’arrivo del nuovo anno è scandito la notte del 31 dicembre dai rintocchi delle campane (suonate con un grande tocco di legno come se fossero dei gong) dei templi buddhisti: i 108 solenni rintocchi di fine anno. Il numero non è casuale: 108 sono i grani del rosario buddhista (jizu) e 108 sono i peccati e desideri dei comuni mortali. Con l’ultimo dei 108 rintocchi della campana dei templi a mezzanotte, tutto il male dell’anno appena passato è come dissolto, e ci si appresta ad una nuova vita con più felicità.

Testo in collaborazione con l’agenzia viaggi Departures consulentiperviaggiare.it.

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1 DICEMBRE 2007

Calcio serie C2. Giallorossi in prima posizione nonostante i 5 pareggi consecutivi. Glerean: “Va bene così; abbiamo guadagnato punti importanti”

Stranezze del calcio, ma il Bassano non molla la presa DI FRANCESCO CAVALLARO

Dopo cinque pareggi consecutivi il Bassano è ancora saldamente in testa alla classifica con 27 punti. Nell’ultimo mese i giallorossi hanno rallentato la loro iniziale marcia trionfale; lo stesso è capitato alle dirette inseguitrici.

Mister Ezio Glerean continua a dire che “Va bene così; potevano essere cinque sconfitte e invece abbiamo guadagnato cinque punti”. E se lo dice lui c’è da credergli. Oltre il primato solitario, un’altra nota positiva di questo scorcio di stagione è il pieno recupero di Mario La Canna; il giocatore è rientrato in rosa dopo il grave infortunio che lo ha tenuto lontano dal terreno di gioco per diversi mesi. L’attaccante giallorosso non ha ancora trovato il primo gol (anche se lo sta cercando insistentemente), ma in

Il Bassano vuol tornare ad esultare più di qualche occasione ha sfoderato delle prestazioni eccellenti. Segno che è sulla strada buona. Per il momento il giocatore è contento già così. “L’importante è il bene della squadra – commenta -; poco importa se non ho siglato nemmeno una rete. Sono felice perché il Bassano sta portando avanti una grande stagione. Il gol? Arriverà quando meno

me l’aspetto. Non ne faccio un dramma.

In questo momento conta di più la prestazione, il mio apporto alla causa. Sono stato fermo un anno a causa dell’infortunio, ora gioco per trovare la forma migliore”. Il lungo stop lo ha temprato.

La Canna è un giocatore con un entusiasmo grande così. Ci racconta i mesi fuori dal giro: “I tifosi e la società mi hanno manifestato tanto affetto; in particolare, la dirigenza mi ha aspettato fino al mio pieno recupero: per me è stato un bel segno di fiducia. Ringrazio di cuore tutti coloro che in qualche modo mi sono stati vicini nei mesi passati; la loro costante presenza mi ha dato una mano per ributtarmi nella mischia con tanta voglia di fare. Ora sono pronto a dare il mio contributo

con un uomo in più. per centrare l’obiettivo Pazienza, ci rifaremo che tutti sogniamo, la nelle prossime giornaserie C1. Sono arrivate. Tanto più che siato che il Bassano era mo ancora in testa alla penultimo; all’epoca il classifica”. La Canna e mio unico pensiero era il terzo tempo. In quetirare fuori la squadra sti giorni l’happening da quella brutta situache si tiene alla fine di zione. Ci siamo riusciti Ezio Glerean ogni partita casalinga alla grande. E nel fratsta spopolando: tutto tempo siamo cresciuti: l’ambiente ne parla. Dopo Bassaè venuto il momento di fare il no-Portogruaro c’erano addiritsalto di qualità; in fondo abbiatura due giornalisti giapponesi mo tutte le carte in regola per che prendevano nota (e intanto giocarci la promozione”. si deliziavano con il musetto).

Cinque pareggi nelle ultime “Sono orgoglioso dei miei tifosi cinque partite. Forse qualcosa - conclude l’attaccante -; stansi è inceppato nella macchinano lanciando un bel messaggio: Bassano? “Credo proprio di no in campo si scende da avversari.

- risponde La Canna -; teniamo Poi, finita la partita, è giusto ripresente che abbiamo incontratrovarsi all’insegna dell’amicizia. to Spal, Reggiana e PortogruaMagari accadesse questo anche ro, le nostre dirette avversarie. negli altri campi d’Italia. Spero Giulianova e Bellaria sono in che molte altre tifoserie seguano piena lotta per non retrocedere: l’esempio dei nostri fedelissimi. con noi hanno dato il massimo e Dobbiamo riportare il calcio nelci hanno fermato sul pareggio. la sua giusta dimensione: è uno Delle cinque, mi spiace solo per sport che deve aggregare, non l’occasione buttata via contro la dividere”.

Spal: ci siamo fatti raggiungere

il sogno diventa realtà

azzurro e serie A con

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Sono tante le ragazze che da Vicenza prima e ora anche da Imola sono state lanciate in A1 e hanno realizzato il loro sogno azzurro.

Tra queste Paola Paggi, Isabella Zilio, Valentina Fiorin e ora Mocky De Gennaro e Stefania Dall'Igna.

Il club da sempre investe nel vivaio, dalle squadre giovanili della Joy VolleySchool fino alla Uisp Volley di B2 femminile, alla Novello di B1 femminile, alla Palladiogroup.it di B1 maschile e alla Minetti Infoplus di A1 femminile. elle: promessa

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1 DICEMBRE 2007 Basket A1 femminile. La capitana del Famila e della nazionale suona la carica: “Ci stiamo riprendendo e stiamo prendendo quel ritmo che ci mancava”

INFOPLUS s.r.l.

Via Cecchin 2 - 36063 Marostica VI Tel. 0424/470772 Fax.0424/471255 www.infoplus.gare.it E-mail: infoplus@appalti.org DI FRANCESCO CAVALLARO

Capitano, mio capitano. Elisabetta Moro, 32 anni (è nata a Rovigo il 15 maggio 1975), è la stella polare del Famila Basket e della Nazionale Italiana. Durante la partita tutti gli occhi delle sue compagne sono puntati su di lei; è dalla maglia numero cinque che partono le azioni d’attacco. Un’occhiata, il passaggio giusto e scatta il contropiede delle arancioni. Con buoni effetti dati i risultati degli ultimi tempi, vero Elisabetta? “Ci stiamo riprendendo dopo le prime due sconfitte in campionato - commenta la giocatrice -; ci fa bene disputare partite ogni tre giorni. Alla domenica c’è il turno di campionato e il mercoledì quello di Eurocup. Sembra un paradosso, ma a noi va benissimo così. Stiamo prendendo quel ritmo che ci mancava. Mi preme comunque sottolineare che non abbiamo fatto niente di che fino ad ora: continuiamo a vincere, è vero. Però siamo il Famila, è nostro dovere puntare sempre al successo. Poi ci sta anche la sconfitta, come nel caso di Napoli e Venezia; fa parte del gioco. Da parte nostra c’è la massima volontà di fare bene”.

Coach Sandro Orlando sta approfittando della panchina lunga; dispone di undici giocatrici di al-

Elisabetta Moro, la stella polare delle arancioni tissimo livello.

E il bello è che prima o poi le fa giocare tutte. “Il basket impone dei ritmi forsennati - spiega Elisabetta -; lo vediamo anche nel maschile: i primi cambi si effettuano dopo cinque, sei minuti di gara. È normale, in campo diamo tutto e spendiamo molte energie.

Il nostro alle- Elisabetta Moro natore ci coinvolge tutte; nessuna di noi può dirsi esclusa dai suoi schemi; questo è un merito che gli va riconosciuto”.

Elisabetta, cosa significa essere il capitano del Famila? “È una grande e bella responsabilità – risponde -. Stiamo formando un gruppo compatto, stiamo benone assieme. Sono qui dal 2003; in quattro anni non ho mai avuto nessun tipo di problema. La società, pur avendo obiettivi ambiziosi, è ancora una piccola-grande famiglia.

E poi il presidente Marcello Cestaro è unico. Lui dà anima e corpo alla causa; ed è raro al giorno d’oggi trovare delle persone con un cuore come il suo. Desideriamo vincere qualcosa di importan-

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Volley A2 maschile. I bassanesi si ritrovano e inanellano tre successi di fila. Agguantato l’ottavo posto

Fiorese, un filotto da incorniciare

te anche per lui”. A 32 anni Elisabetta è un’atleta affermata. Da tre anni è entrata nel giro della Nazionale diventandone una pedina indispensabile. Betta, se guardi indietro senti di aver sacrificato qualcosa per la pallacanestro?

“Non ho avuto una vita cosiddetta normale - precisa la numero cinque -; però sono consapevole di essere una privilegiata. Lo sport è il mio lavoro, per me è il massimo. Certo, non è stato facile andare via da casa a quindici anni. Col senno di poi dico che ne è valsa la pena. Non capisco i calciatori quando si lamentano della loro vita; affermano di essere assillati dai tifosi. Ma come? Fanno un lavoro bellissimo, vivono di sport.

Chissà quanta gente vorrebbe essere al posto nostro. Dopo tanti anni mi emoziono ancora prima del fischio d’inizio, soprattutto quando giochiamo in casa. Il nostro palazzetto è unico, trasmette un calore incredibile”. E cosa consiglieresti ad una bimba che desidera provare a giocare a basket?

“Che venga a vederci! Troverà un ambiente sano, dove conta solo giocare e divertirsi. Poi, se proprio le piace, le direi di fare una capatina per iniziare qualche allenamento con il Famila. Il nostro settore giovanile è uno dei più curati e organizzati d’Italia. Sarebbe il massimo per una bimba iniziare con i colori arancioni. Così come per me è il massimo essere qui in questo momento”. Nota a margine: la via che porta allo scudetto è lunga, ma fattibile. Elisabetta, la stella polare, saprà indicare la strada buona.

Il Fiorese Bassano trascinato da uno Shittu a tratti incontenibile fa suo il match con Taviano centrando così un trittico di vittorie che rilancia le ambizioni dei giallorossi in una classifica che si fa decisamente più bella da guardare: con gli ultimi 3 punti conquistati, in totale fanno 9 nelle ultime tre partite, è stato infilato un filotto che consente Un attacco di Stephen Shittu agli uomini di Dalla Fina di per tutti questi motivi, voglio fare raggiungere l’ottavo posto a i complimenti anche e soprattutto quota 15 punti in piena zona play ai miei ragazzi che proprio vincenoff e che lascia definitivamente alle do contro questo Taviano hanno spalle il momento buio di inizio dimostrato di essere una squadra campionato. Le tre vittorie consevera, in tutti i sensi. La conferma cutive hanno rilanciato le ambipiù importante per me non è stata zioni del Fiorese che nel prossimo tanto la vittoria quanto vedere che turno sarà atteso da una partita difancora una volta non ci siamo mai ficilissima e ricca di insidie: potrebdisuniti e abbiamo sempre lottato, be essere una prova di maturità per mettendo palla a terra nei momenti i giallorossi, ma comunque vada a decisivi: abbiamo cioè dimostrato finire, non rovinerà certo quanto di aver acquisito, penso ormai defidi buono fatto vedere da Dalla Linitivamente, quelle caratteristiche bera e compagni nell’ultimo mese che nella prima fase del campionadi campionato. Tuttavia mancano to più ci sono mancate. Per il resto ancora sette giorni all’attesissimo abbiamo un grande palleggiatore e big match della decima giornata, con lui il cambio palla, se la ricezioper cui mister Dalla Fina prefene gira, è quasi automatico. E poi risce godersi il momento d’oro dei abbiamo un bel parco attaccanti suoi ragazzi e prepararsi con calma che ci consente di poter scegliere alla sfida con i siciliani. Resta l’imsempre tra un maggior numero pressione di una squadra rinata e di soluzioni offensive. Per quanuna gran parte del merito, inutile to riguarda la partita di Catania, negarlo, va proprio al tecnico che devo dire che non la considero una una volta sedutosi sulla panchina prova di maturità ma solo un altro giallorossa come primo allenatore, passo, si spera in avanti, per conha impresso una svolta decisa, anzi fermare quanto di buono stiamo decisiva. facendo. Sarà un test importante e Dalla Fina torna con la mente alla probabilmente anche molto sentipartita di domenica sera: “Taviano to, ma è un campionato talmente è stata un osso duro e devo amequilibrato che ogni sfida fa storia mettere che non ci aspettavamo a sé e noi dobbiamo solo pensare a una squadra così tosta con quelle giocare come abbiamo fatto nelle assenze pesanti” dichiara il tecnico ultime tre partite”. Prossimo turno vicentino: “ci sono sempre stati a in casa del Catania dei grandi ex ruota e quando erano sotto hanno Moro e Desiderio (Quiroga è ansempre recuperato, punto su puncora in nazionale): si gioca nel poto, difendendo tutto, attaccando sticipo di martedì 4 dicembre e per con grande precisione, mettendoci la squadra di Dalla Fina si tratterà spesso in difficoltà: devo davvero di una specie di esame di maturità fare i complimenti a loro, perchè contro una della grandi protagonimi sono sembrati la squadra più ste di questo inizio di stagione. organizzata e quadrata tra tutte T.Q. quelle sin qui incontrate. Proprio

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1 DICEMBRE 2007 La società. Nata negli anni ’80 la G.S. Pallavolo San Nazario raccoglie le ragazze di Campolongo sul Brenta, Cismon del Grappa, Valstagna ed Enego

Volley, piscina e tiro con l’arco Il San Nazario punta sul gruppo DI ANNA MOLON

UFFICIO STAMPA FIPAV

Il G.S Pallavolo San Nazario è nata nel 1980, per venire incontro al desiderio delle ragazze del posto di praticare questo sport.

Oggi come allora la piccola società valligiana accoglie nella palestra di Valstagna, a 5 chilometri da San Nazario, le ragazze della vallata.

La società, guidata da più di vent’anni dallo stesso presidente, Adriano Sguario, conta all’appello una 2^ divisione, la massima categoria raggiunta fino ad ora, un Under16, un Under13 e il settore del minivolley, per un totale di una cinquanti-

La seconda divisione del San Nazario

na di atlete tesserate. A far da collante a tutte queste squadre ci pensa Simone Mocellin. Entrato in punta di piedi 14 anni fa come segnapunti, Mocellin ha iniziato prima ad allenare il minivolley, poi si è iscritto ai corsi per allenatori, ha cominciato man mano a sostituire gli altri tecnici fino a diventare oggi l’unico coach di tutte le formazioni che fanno parte del

La società è un importante polo d’aggregazione per le giovani della vallata

&

G.S. Pallavolo San Nazario. “Cerco di far giocare il più possibile tutte le ragazze, per promuovere aggregazione e spirito di gruppo”. Parole che trovano riscontro e concretezza anche al di fuori dalla palestra. “Questo è il nono anno che organizziamo tornei e centri estivi di una settimana a Bibione – spiega Mocellin – per far sì che le ragazze, durante questo “ritiro”, abbiano modo di conoscersi meglio”.

Il programma, che unisce l’utile al dilettevole, prevede al mattino partite di pallavolo in palestra e nel pomeriggio beach volley, piscina, tiro con l’arco per mettere alla prova la propria precisione e un tuffo rigenerante nelle acque termali per fare un pieno di benessere . Dalle spiagge di Bibione in estate, alle piste di pattinaggio di Feltre in inverno. “Da una decina d’anni – racconta l’allenatore - portiamo le nostre ragazze a pattinare sul ghiaccio durante il periodo natalizio”. La piccola società di San Nazario organizza anche dei tornei a livello paesano a cui partecipano sia le atlete che i ragazzi dei paesi limitrofi. Mentre a fine stagione è diventato un appuntamento fisso la partita che vede schierati in campo i genitori delle atlete contro le ragazze dell’Under 14 e Under 16.

Per coach Mocellin l’obiettivo più ambizioso è fare il salto di categoria e conquistare la 1^ divisione facendo giocare solo le ragazze del posto. Un traguardo rinviato ancora di qualche anno.

“Per ora puntiamo alla salvezza –dichiara infatti l’allenatore - perché la squadra è stata ringiovanita con elementi dell’Under16 e ha bisogno di maturare per migliorarsi tecnicamente”.

Il GS Pallavolo San Nazario, intanto, per promuovere il volley nella zona, ha iniziato a coinvolgere anche l’Amministrazione Comunale che, dal canto suo, ha offerto uno zainetto a tutte le atlete, come primo segno di riconoscimento per l’attività svolta in questi anni dal gruppo sportivo locale.

Rugby serie C. Ancora a secco di mete il First XV biancorosso.

L’Under 9 guadagna il primo posto in un torneo a Rovigo

Rangers in serie nera, fortuna che c’è il minirugby

I rangers alla carica

DI FRANCESCO BIANCHI

La serie nera dei Rangers pare non finire e nell’ultima partita di campionato la prima squadra maschile ha rimediato un’altra sconfitta, ancorché prevedibile, questa volta sul campo del Monselice, dove la formazione locale si è imposta senza difficoltà. I padovani, appena retrocessi dalla Serie B, hanno tutta l’intenzione di tornare subito fra i cadetti e contro il Vicenza ne hanno dato ampia dimostrazione. A questo punto i biancorossi retrocedono al penultimo posto in classifica, superati anche dall’Alpago, vittorioso contro il Montereale. In testa al girone, invece, il Rugby Belluno conquista il vertice, scavalcando l’ex capolista Casale.

Contro il Monselice i vicentini hanno subito le percussioni degli avversari per tutto il primo tempo, subendo ben quattro marcature e rimediando solo tre punti, grazie a un calcio piazzato in mez-

zo ai pali. Anche l’Under 19 è scivolata in trasferta, nel recupero della partita contro il Rugby Badia, che ha vinto con il risultato di 24 a 5.

Fortunatamente la scuola di Minirugby continua a regalare grosse soddisfazioni alla società biancorossa guadagnandosi il primo posto nella categoria Under 9 durante un triangolare giocato a Rovigo.

Domenica 2 dicembre i Seniores torneranno a giocare tra le mura dell’«Angelo Gobbato», dove ospiteranno il Rugby Oderzo (inizio ore 14.30), preceduti dall’Under 19, che invece sfiderà il Montebelluna (inizio ore 12.30).

L’Under 15, invece, sarà impegnata a Trento, mentre l’Under 17 disputerà sabato 1 dicembre la prima gara della seconda fase di campionato a Mirano.

Questa la classifica di serie c, girone elite Triveneto: Rugby Belluno 28 punti; Rugby Casale 27; Monselice Rugby 25; Rugby Lemene 20; Montebelluna Rugby 19; Rugby Oderzo 18; Jesolo Rugby 17; Rugby Villadose 16; Rugby Conegliano 11; Rugby Alpago 7; Rangers Rugby Vicenza 6; Montereale Rugby 4.

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economia

Banche e settore immobiliare trascinano i listini verso il ribasso. Ma le buone opportunità non mancano

Le borse prendono fiato. Prima dello scatto DI MARCO ZACCARIA

Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad una discesa piuttosto marcata degli indici di borsa americani ed europei. L’Italia, fanalino di coda in quanto a performance espressa negli ultimi mesi, ha sofferto particolarmente questa pressione ribassista in quanto molte delle imprese ad elevata capitalizzazione del nostro listino, sono banche. E, proprio a causa della crescente percentuale di insolvenze che gli istituti di credito del globo stanno registrando (vicenda mutui subprime di cui ho già parlato in un articolo precedente) le stime di redditività attesa per gli esercizi 2007 e 2008 sono state abbassate dagli analisti in misura più o meno rilevante andando così a deprimere la valutazione dei titoli di borsa.

Essendo quindi il settore bancario per motivi macroeconomici il più debole ed essendo contemporaneamente un settore molto “pesante” di Borsa Italiana ecco spiegata la deludente performance del nostro indice in termini relativi.

Tuttavia queste massicce vendite concentrate soprattutto sul settore finanziario e assicurativo hanno fornito terreno fertile per operatori ribassisti di medio termine e per attenti traders rialzisti di breve e brevissimo termine.

I media hanno trasmesso per giorni e giorni interviste ad eminenti gestori di fondi che

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affermavano non ci sarebbe Ma non è stato il settore fistata la possibilità, almeno nanziario l’unico penalizzanel breve, per una ripresa dei to negli ultimi mesi. Anche corsi di titoli bancari come quello immobiliare ha conoUnicredit ed altri colossi del sciuto una brusca riduzione credito italiano. Ma come di valore. Come sappiamo, il spesso accade avevano torto. settore immobiliare, specie Inoltre anche dall’altra parte negli USA, è da qualche temdell’oceano, dove po in serie diffila crisi subprime è coltà. La numeromolto più marca- L’immobiliare sità di nuove case ta rispetto all’Eu- ha subito vendute è in coropa dove il fe- un brusco stante riduzione nomeno è ad oggi se sembra raffreddamento (anche contenuto, solo che la picchiata pochi, pochissimi facendo sia conclusa). gestori hanno sa- precipitare Persino in Italia puto cogliere l’oc- il valore il settore immobicasione offerta da delle società liare, non avendo questa sequenza del settore però sostanzialdi settimane di mente mai conopassione per i tisciuto una crisi toli finanziari. Per nominar- profonda e duratura ma solo ne uno a caso, Warren Buf- brevi battute d’arresto della fett ha iniziato ad acquistare crescita, è stato pesantemeningenti quantitativi di azioni te colpito dalle vendite. La bancarie. Il fondo di Buffett, maggior società italiana del il Berkshire Hathaway, è uno ramo quotata in Borsa Italiadei più performanti del mon- na è Pirelli Real Estate che ha do (non a caso Buffett è da visto ridurre il proprio valomolti anni uno dei tre uomi- re di oltre il 50% per arrivare ni più facoltosi al mondo, il oggi a capitalizzare poco più primo tra i finanzieri). di un miliardo di euro, una cifra ridicola paragonata agli assets immobiliari di proprietà della società. Infatti, differentemente dagli altri settori, quello immobiliare dovrebbe essere valutato col metodo patrimoniale e non con quello della DCF analisys. Mi spiego più chiaramente: mentre una normale impresa industriale o commerciale viene valutata attraverso l’attualizzazione dei flussi di cassa attesi futuri, le società detentrici di immobili e le holding finanziare (che in questo caso però non ci riguardano) dovrebbero essere quotate in base ai beni che detengono. Ecco La London Stock Exchange, una delle principali piazze europee che mi sembra estremamen-

te improbabile che il maggior gruppo immobiliare italiano possegga immobili (per lo più collocati nel centro di Milano e Roma) per un valore di mercato complessivo di un miliardo di euro quando oggi vengono richiesti più di 2000 euro al mq. per una bilocale fuori Cavazzale (VI).

Una tale riduzione di valore sarebbe giustificata se a monte vi fosse una reale riduzione dei valori immobiliari riscontrabile sul mercato. Ma come sa bene chi ha appena acquistato un’unità abitativa o chi è in cerca di un appartamento da comprare, in Italia il mercato immobiliare ha tutt’altro che invertito il trend dei prezzi.

Guardando quindi con occhio critico quanto accaduto negli ultimi tempi nelle borse mondiali (il cui trend rialzista di fondo è peraltro pienamente integro) possiamo supporre che i valori di numerose società finanziarie ed immobiliari in parti- La Borsa di Milano colare scontino già scenari macroeconomici di gravità ben superiore a quella attuale che è, per il momento, un fisiologico

VENEZIA

riassorbimento dei valori di mercato che hanno attraversato un lustro di grande crescita. Inoltre non dobbiamo dimenticare che prima dello scoppio della bolla speculativa del 2000 concentratasi in particolare sui titoli tecnologici il rapporto P/E (price/earnigs) medio dei listini era enormemente superiore rispetto a quello attuale che indica perciò una valutazione media particolarmente conveniente, senza contare che la politica futura della Fed sarà sicuramente espansiva, avendo stabilito che la ripresa del mercato immobiliare e così dell’economia Usa, peraltro già ben più florida rispetto a quella italiana, è un obiettivo gerarchicamente superiore al contenimento dell’inflazione giudicata sotto controllo (parliamo di inflazione core, al netto cioè di carburanti e cibo).

Anzi, proprio grazie a queste giornate ribassiste, assimilabili ad una ripresa di fiato dopo una lunga corsa, un ulteriore scatto al rialzo potrebbe essere più probabile ed incisivo.

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storie

La Ricicleria Ovest festeggia dieci anni di attività. Solo nel 2006, 23 mila utenti e oltre 13mila tonnellate di “raccolto”. Con qualche sorpresa

A quel rifiuto non dico no: il gran circo del riciclo DI STEFANO FERRIO

“Che fine ha fatto il ministro Ronchi?” è un bel compitino di educazione civica da assegnare ai vicentini il 2 dicembre, giorno in cui si festeggiano i primi dieci anni della Ricicleria Ovest, aperta da Aim in viale delle Fornaci, e affidata alla cooperativa sociale Insieme.

A livello di quiz la risposta è molto semplice, dato che Edo Ronchi risulta deputato tuttora in carica, eletto fra i Ds nel 2006. Molto più complessa si rivelerebbe invece un’interpretazione “politica” della sua scomparsa dalla stanza dei bottoni. Al cui interno, in quel febbraio del 1997, firmava una fra le poche leggi passate alla storia negli anni della cosiddetta Seconda Repubblica.

Un’opera d’arte fatta con i rifiuti. Anche per molti vicentini “riciclare è bello”

altro ricordano i cartelloni espoIn attesa che qualcuno ci illumini sti in viale delle Fornaci durante sulle intricate vicende dei Verdi il mercatino, le degustazioni di Arcobaleno di rutelliana memoria, cioccolata calda e i giochi di strala storia della Ricicleda che il 2 dicembre ria Ovest, costituita verranno proposti per dare attuazione a Con i rifiuti (dalle 14 alle 17.30) quel testo legislativo, raccolti in per spegnere nel dimostra con la paca- dieci anni modo più comunitata ma solenne forza rio possibile le dieci sarebbe dei numeri che, in ci candeline di una tema di rifiuti e riu- materiale struttura destinata a so, il Decreto Ronchi per costruire sostituire, nei cuore ha segnato un punto 5 basiliche dei cittadini, la cara, di non ritorno, una palladiane vecchia e “dismessa” rivoluzione sociale e Centrale del Latte. culturale sotto gli ocUno dei numeri più chi di tutti. esaurienti risulta il 5. Tante sono Una media di oltre ventimila infatti le basiliche palladiane che, utenti all’anno, e 3mila613 tonfra il 1997 e oggi, potevano essere nellate di materiale affluito nel costruite utilizzando i materiali solo 2006, compresi “beni dureconferiti in ricicleria. Nemmeno voli” (soprattutto elettrodomestiil riferimento al massimo artista ci) dalle dimensioni paragonabili della città risulta casuale, consia tre campi da basket. Questo e derando le illimitate potenzialità

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espressive di quanto si riversa nei container dell’impianto. Solo in minima parte esse vengono evocate dalla suggestiva composizione “Fantascienza”, realizzata dagli operatori della cooperativa, e installata al centro del percorso espositivo sul decennale. Più si osserva questo intricato collage di forma circolare, e più si coglie la presenza al suo interno di materiali fra loro difformi: pneumatici, schede elettroniche, fili telefonici, neon, vasetti di varie dimensioni.

“E’ un’opera che fotografa con molta fedeltà il nostro passato, presente e futuro” commenta Davide Arìu, uno dei responsabili del gruppo di lavoro coordinato dal socio marocchino El Kouri.

“Innanzitutto ci consente di fare la storia della ricicleria - continua Arìu - distinguendo fra i primi materiali conferiti, e quelli che via via si sono aggiunti. Abbiamo cominciato con sette tipi di cassoni differenziati, usati per legno, metalli, carta, plastica, inerti, verde e materiale riutilizzabile. Oggi siamo arrivati a venticinque, con aree sempre più specifiche, destinate a rifiuti come gli smalti, le vernici, il polistirolo, le batterie, i toner delle stampanti”.

“Ma questo aumento di materiali non è certo finito - conclude l’operatore della cooperativa Insieme. - Anzi, ci apre gli occhi su un domani in cui ogni cittadino dovrà dedicare sempre più tempo e risorse al riciclaggio di ciò che usa. Ne va infatti della nostra sopravvivenza, visti i livelli di inquinamento con cui stiamo facendo i conti”.

La vicenda della Ricicleria vicentina rammenta che, una volta buttata nel cestino un’idea di Progresso lineare e incontrovertibile cara ai nostri avi di destra

e sinistra, resta in piedi quella Kouri, della cooperativa Insieme di fenomeni “progressivi”, con - ma questo può valere anche per cui cercare di tenere testa a tutoggetti di arredamento, ceramite le manifestazioni di regresso che, soprammobili. Tutto materia- sociale, ambientale e culturale le che, una volta visionato, viene - allegate al fluire della Storia. E’ trasferito e messo in vendita nella proprio questa virtuosa valenza a nostra sede di via Della Scola”. Le fare della struttura di viale delle oscillazioni di questo settore sono Fornaci uno dei nuovi “luoghi” forse da mettere in relazione a della città, da aprire per quanto quelle di una crisi economica che possibile al contatto, anche feinduce i consumatori al maggior stoso, di chi in questa città abita. risparmio possibile. Aumenti di Sotto tale luce va considerata la qua e cali di là da qualche anno proposta di visite guidate che la mantengono attorno a quota cooperativa Insieme ha formulato 23mila gli utenti che ogni anno si per le scuole, sfruttando il volano servono della struttura. Facendo del decennale. In realtà l’investila media, ognuno di questi confemento nelle nuove generazioni è risce 129 chili di materiale. quasi richiesto dalle stesse. Lo si coglie riflettendo su quanto negli Tutti numeri e segni che rimandaultimi lustri è cresciuta la “base” no a un rapporto consolidato fra la di una coscienza ecologica di cittadinanza e la Ricicleria, per la massa. Per quanto sia ancora imsoddisfazione di chi nel 1979 dava menso il percorso da compiere, i vita a una cooperativa Insieme cotempi in cui si fumava ovunque, stituita anche per il reinserimento e si gettava qualsiasi “scoassa” in di soggetti transitati in aree del qualsiasi spazzatura, disagio sociale come sono ormai preistoil carcere e le dipenria. Anche in questo I tempi in cui denze. L’altra faccia senso tornano buoni si gettava della medaglia è data i numeri della rici- qualsiasi da quanti cercano cleria vicentina. Che, di usare l’impianto “scoassa” solo per i rifiuti inerper “scaricare” cose ti, come la ghiaia e i in qualsiasi improprie, o di acmateriali edili, è pas- spazzatura cedervi senza pagare sata dai 300mila chi- sono ormai le imposte nei casi in li del 1997 al milio- preistoria cui sono previste (ad ne e passa odierno. esempio per le Tv).

Quantità che rientra Controindicazioni senza problemi nel 95% di matefinora tollerabili, “a parte quella riale che oggi si riesce a riciclare, volta - ricorda Davide Arìu - in a fronte del 75 di dieci anni fa, con cui qualcuno ci lasciò un pacco riuso che va dalle repliche senza perfettamente confezionato con limiti del vetro a quelle circoscritdentro una bomba inesplosa della te della carta.

Grande Guerra. Dovemmo chiamare carabinieri e artificieri per Considerazioni a parte meritano farla brillare”. i beni durevoli: 1.500 Tv e 900 A dieci anni dalla sua nascita, frigoriferi solo nel 2006. “A volte l’unico “botto” della Ricicleria si tratta di elettrodomestici perOvest è quella del suo successo, fettamente funzionanti - spiega El ispirato dal ministro Ronchi.

La ricicleria ovest

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1 DICEMBRE 2007

edicola

Ogni settimana, tratto dalla stampa locale o nazionale, un articolo che fa riflettere, discutere o arrabbiare. O anche divertire

La notizia più censurata dell’anno è in realtà molto pubblicizzata.

Ogni correntista italiano dal mese di giugno in avanti dovrebbe aver ricevuto una “Informativa alla clientela” nella quale la banca di riferimento gli comunica che quasi tutte le sue operazioni bancarie sono spiate da agenzie degli Stati Uniti d’America. Questo accade perché in nome della “guerra al terrore” la Casa Bianca ha costretto il consorzio Swift (il consorzio interbancario che gestisce le transazioni elettroniche) a dare l’accesso ai dati in suo possesso alle numerose agenzie americane (alcune segrete) che si occupano di sicurezza.

Gli amanti delle ricerche d’archivio tuttavia non troveranno traccia di polemica sulla stampa italiana. (…)

Eppure la nostre banche ne sono testimoni: “Il tema è ampiamente dibattuto in Europa presso varie istituzioni in relazione a quanto prevede la normativa europea in tema di protezione dei dati”. Questa frase è nella comunicazione che ogni correntista italiano dovrebbe ormai aver ricevuto, ma cercando sui nostri giornali si vede che solo il Corriere della Sera si è in qualche modo occupato della vicenda, un anno fa. Se ne è occupato male, visto che l’ha raccontata come un problema di privacy degli americani, ma se ne è occupato; molti altri non hanno fatto nemmeno lo sforzo. (…)

In Svizzera si è gridato alla morte del segreto bancario, in Belgio si è aperta un’inchiesta poi chiusa nel nulla, nel resto d’Europa si sono levate feroci proteste. In Italia zero, meno di zero; l’unico ad esprimersi è stato l’inadeguato Frattini, che lo ha fatto cercando

www.flickr.com/pandiyan

Gli Usa ci spiano. E l’Europa non vede e non sente di spionaggio “Echelon” per favorire le proprie aziende ai danni di quelle europee, ma questo è solo uno dei possibili usi illegittimi di quei dati.

La lettera ai correntisti è una clamorosa dichiarazione dell’impotenza europea; vi si legge che poiché “allo stato, le banche non potrebbero effettuare le suddette operazioni richieste dalla clientela senza utilizzare questa Stati Uniti sempre più “spioni” nel nome della sicurezza internazionale rete interbancaria e senza comunicare ad essa i di non attirare l’attenzione e ci è dati sopra indicati…” il cliente deve riuscito. Nonostante la latitanza sapere che i dati delle sue transadei nostri politici e dei nostri mezioni finiscono dritti sui computer dia, la questione ha avuto un triste delle autorità americane. Ridicola epilogo. Gli americani non hanla chiosa della lettera: “Le ricordiano rinunciato a spiare quei dati mo anche che l’interessato consere l’Europa si è dovuta adeguare. va i Suoi diritti previsti dall’art. 7 Diciamo subito che questo tipo del Codice in materia di protezione di spionaggio non serve alla lotta dei dati personali.” Chissà cosa sicontro il terrorismo, visto che lo gnifica quel “conserva”, se i diritti stesso Dipartimento di Stato afalla protezione dei propri dati sono fermava già nel 2003 che al Qaecosì platealmente infranti come si da & soci non si servivano più da dice poche righe sopra.. tempo dei canali di transazione Non meno pietosa l’Europa, la ufficiali che gli americani avevano quale il 28 giugno 2007 ha rilaannunciato di controllare. In quelsciato una nota di stampa dal titola mole di dati ci sono i movimenti lo: “Gli Usa si adeguano alle norme bancari di governi, leader e partiti Ue di protezione dei dati personali politici, industrie e corporation di ricevuti da Swift”. La nota porta la tutti i paesi; un valore immenso, firma di Frattini nella sua veste di un potere enorme. Già in passato commissario responsabile del porgli Stati Uniti erano finiti sotto actafoglio Giustizia, libertà e sicurezcusa per aver utilizzato il sistema

dice: “Gli impegni rappresentano za: “L’Unione europea dispone ora uno dei tre elementi fondamentali della garanzia che il Tesoro ameper risolvere il problema della vioricano elaborerà i dati ricevuti dal lazione della legge europea sulla server mirror di Swift negli Stati protezione dei dati dovuta al traUniti compatibilmente con i prinsferimento di dati Swift negli Stati cipi UE di protezione dei dati”.

Uniti”.

Sciocchezze. Nel dettaglio si capisce La legge Europea sulla protezione che Stati Uniti ed Europa si sono dei dati è stata e continuerà quindi accordati per lasciare tutto com’è ad essere violata dal governo ameora; l’Europa ha ottenuto solo che: ricano e nessuno ci può fare nula) Il Tesoro americano si impegna la. Impotenti sono i singoli spiati, ad usare i dati Swift esclusivamenimpotenti le banche, impotente te per la lotta contro il terrorismo. l’Unione Europea. Non è restato b) Il Tesoro Usa si impegna ad quindi che coprirsi le spalle senza analizzare le informazioni Swift fare troppo rumore, “avvertendo” con continuità per individuare e i clienti dell’incresciosa situazione cancellare i dati non necessari nelsenza dare troppo risalto allo scanla lotta contro il terrorismo. c) Gli dalo. Hai visto mai che un cittadino impegni impongono obblighi rigidi pianti una causa alle banche. (…) per la conservazione dei dati: i dati Non c’è da aver timore, l’informadormienti (cioè quelli richiesti dal tiva dice i Vostri diritti sono fatti Tesoro americano ma non riconosalvi, anche se la banca vi dice che sciuti necessari per la lotta contro non ci può proprio fare niente (foril terrorismo) non possono essere za maggiore?) visto conservati per più di che di consorzi che cinque anni dalla data In Asia molti facciano concorrendi ricevimento o, nel paesi stanno za a Swift non ce ne caso dei dati ricevuti progettando sono. In realtà qualprima della pubblicosa si potrebbe fare, cazione delle “repre- una Swift cominciando dal sotsentations”, per più di alternativa, trarre la rete Swift al cinque anni da quella l’Europa controllo degli Usa, data. sembra visto che la sede leIl che vuol dire che gli incapace di gale e metà delle Stati Uniti continueribellarsi al macchine con tutti ranno ad avere libero i dati(Server) è in accesso a tutti i dati sopruso Belgio. In Asia moldel consorzio Swift e ti paesi stanno progettando una che “si impegnano” a gestirli oneSwift asiatica, l’Europa sembra instamente; dall’altro lato la UE ha vece incapace persino di concepire un “potere di controllo” assolula ribellione ad un sopruso del getamente pleonastico sulla cancelnere. Tanto per cambiare. lazione, dopo 5 anni, di dati che potrebbero già essere stati copiati, Fabrizio Casari usati e distribuiti. Che la faccenda da www.altrenotizie.org sia intimamente molto illegale lo 24 novembre 2007 testimonia lo stesso Frattini, ove

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• info@piu-media.com • Tel 0444 923362

• presenza del nome dell’azienda e dei suoi recapiti all’interno di un totem presente all’interno degli impianti delle società sportive delle aderenti al progetto • presenza nome dell’azienda con indicazione del settore merceologico e del telefono sui siti www.vicenzapiu.com e www.vicenzavolley.it e nello spazio dedicato al programma • 2 inviti per le partite delle squadre sportive delle società ed associazioni aderenti al progetto L’elenco completo delle iniziative e maggiori informazioni su www.vicenzapiu.com info@piu-media.com

Apparecchi da intrattenimento Gap Games via Div. Folgore 29, Vicenza tel. 0444 926492 Apparecchiature Industriali RIELS Instruments via Marconi 157, Ponte S. Nicolò (Pd) tel. 049 8961771 Arredamenti Mobili Zambonato di Graffigni F.lli via Zamenhof 448, Vicenza tel. 0444 239333

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regione

1 DICEMBRE 2007

TURISMO – Uno specifico Piano di promozione e valorizzazione, che mette a disposizione risorse per un milione 614 mila euro complessivi

Zaia: il nostro impegno per la montagna veneta “Il Veneto crede nelle potenzialità turistiche delle sue montagne, per la promozione e valorizzazione delle quali la Giunta regionale ha approvato uno specifico Piano di promozione e valorizzazione, che mette a disposizione risorse per un milione 614 mila euro complessivi”.

Lo ha annunciato il vicepresidente Luca Zaia. “La montagna veneta è una meta dalle caratteristiche straordinarie per il turismo estivo ed invernale – ha ricordato Zaia – basti pensare che nel territorio regionale si trova la gran parte delle Dolomiti, accanto alle quali ci sono altre bellissime montagne, con attrezzature e circuiti di prim’ordine per gli sport invernali, ambienti suggestivi e unici, e anche oasi di pace. Tutto questo rappresenta un importante biglietto da visita per l’economia turistica di tutta la regione”.“Vogliamo fare di questo Piano – ha aggiunto il vicepresidente – un modello di concertazione operativa, organizzativa e funzionale fra operatori del settore, strumento di pianificazione delle attività delle aree turistiche anche in una logica di sviluppo delle azioni per specifici segmenti di offerta. In questa direzione finanzieremo azioni di carattere strutturale per diversificare e qualificare le attività turistiche, con riferimento allo sviluppo turistico dell’area dell’Alpago, al Pro-

getto Cadore e Comelico Sappada e al progetto “Percorso dei borghi antichi” della Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane.

Nell’Alpago verrà finanziata una serie di iniziative di valorizzazione turistica dei comuni di Tambre e Chies d’Alpago, collocate nell’ambito del programma interregionale Monte Cavallo, per un totale di 406 mila euro. E’ di 308 mila euro il finanziamento regionale per il progetto Cadore e Comelico Sappada destinato a creare nuove prospettive per una

concreta valorizzazione e fruizione sostenibile del patrimonio naturalistico e ambientale di grandissimo pregio. Con 420 milioni infine sarà finanziato il Percorso dei Borghi antichi – ha detto ancora Zaia – che punta a valorizzare il patrimonio di natura e di memoria presente nell’ampia fascia prealpina del trevigiano”.“Accanto a queste azioni – ha proseguito Zaia – ci saranno iniziative specifiche di comunicazione e promozione turistica della montagna veneta, quali la parte-

cipazione congiunta ed unitaria alla manifestazione “Skipass” di Modena, punto di riferimento delle più importanti attività turistiche della montagna invernale, nonché l’organizzazione e gestione di una serie di iniziative di informazione ai turisti sulle attività sciistiche del territorio veneto: condizioni degli impianti, le attività ed eventi più importanti, bollettini meteo, informazioni sulla neve e lo stato del manto nevoso, webcam e così via. Sarà infine realizzata una campagna di promozione delle località turistiche della montagna veneta rivolta in particolare al mercato nazionale.

Per questo insieme di iniziative promozionali abbiamo messo a disposizione 480 mila euro; la Regione svolgerà funzioni di indirizzo e di coordinamento, mentre la parte operativa sarà affidata alla struttura associata “Belle Dolomiti”, con il coinvolgimento delle altre strutture associate”.“Il turismo della montagna veneta – ha ricordato Zaia – ha registrato un incremento medio della domanda del 2 per cento nel triennio 2002 – 2004, alimentato principalmente dalla clientela nazionale (+1,9 per cento) ma con una numerosa e crescente clientela straniera (+2,5 per cento). I turisti tedeschi si sono confermati anche lo scorso anno i clienti esteri più affezionati, con circa 177

mila pernottamenti generati da 51 mila arrivi. “Il dato più significativo – ha sottolineato Zaia – è che al secondo posto si sono collocati gli ospiti provenienti dal Regno Unito, che hanno fatto registrare 85 mila giornate di presenza generate da 18 mila arrivi: una clientela che dunque resta mediamente una settimana e che è in continuo aumento da almeno un quinquennio.

Questo ci ribadisce che la qualità dell’offerta è al massimo livello, ma che soprattutto il turismo oggi ha bisogno di modalità nuove per collegare le località di provenienza con le mete di arrivo: non è un caso che questa crescita vada di pari passo con l’incremento dei voli Low Cost soprattutto con l’aeroporto di Treviso. Al terzo posto troviamo gli austriaci, con 12 mila presenze e 34 mila pernottamenti, mentre è sempre più interessante e con incrementi a due cifre la crescita dei turisti provenienti dai Paesi dell’Est e dalla Russia. La clientela italiana – ha concluso il vicepresidente del veneto – è costituita principalmente dagli stessi veneti, che sono aumentati del 3,6 per cento e costituiscono quasi la metà, del flusso totale dei turisti, seguiti dai lombardi con 613 mila presenze e 95 mila arrivi, dagli emiliano – romagnoli (480 mila presenze e 80 mila arrivi) e dai laziali (400 mila presenze per 58 mila arrivi)”.

Coppola: un discorso nuovo sulla pesca “Partire da Chioggia, città a cui è dovuto il riconoscimento di un ruolo che si sta riprendendo in questo settore strategico, per un discorso nuovo sulla pesca”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Pesca Isi Coppola intervenendo oggi pomeriggio a Chioggia alla tavola rotonda “Dove andiamo a pescare…oggi?.

La pesca vista da vicino: sfide e prospettive”, promossa dalla Fai-Cisl. Ai lavori è intervenuto anche il sindaco Romano Tiozzo che ha sottolineato come la pesca sia a tutti gli effetti la prima realtà produttiva della città. L’assessore Coppola ha fatto rilevare il titolo “provocatorio” della tavola rotonda, che apre una riflessione sul domani della pesca a cominciare da un tema delicato come quello della dimensio-

ne finita delle risorse. “Va fatto un passo dopo l’altro, con serenità – ha detto l’assessore – attraverso un approccio dal passo che gli stessi operatori del settore pongono come metodo di lavoro. Ed è questo l’unico modo perché pubblico e privato dialoghino”. L’assessore ha fatto presente che questa metodologia è fondamentale anche in una prospettiva europea, ora che il FEP (Fondo Europeo per la Pesca) sembra sia finalmente alle porte.

Parte integrante di questa riflessione dovrà essere fatta anche sui “famigerati” piani di gestione coofinanziati dallo stesso FEP perché – ha detto l’assessore Coppola – “dovremo affrontarli e non subirli, come è spesso avvenuto per altri tipi di condizioni poste dall’U-

nione Europea che non conosce l’Alto Adriatico e le sue pesche tradizionali”. I piani di gestione – ha aggiunto l’assessore – sono quelli che ci occuperanno di più proprio per avere la forza di tutelare le nostre produzioni ittiche che dobbiamo far diventare un marchio.

Solo se i nostri prodotti sono tutelati nella qualità possiamo affrontare il confronto con i mercati internazionali.

Lo spunto che ci viene oggi da Chioggia – ha concluso l’assessore – ci dice che siamo di fronte ad una sfida che non possiamo permetterci di perdere. Facciamo squadra tra pubblico e privato perché credo che questa sia l’unica chiave di lettura che per la pesca ci consente di guardare al domani.

25 Carciofini sott’odio

Sapere non è rivoluzionario di Alessio Mannino Si sapeva, si sapeva. O si sa benissimo che andrà come andrà.

Si sapeva che quando uno Stato invia il proprio esercito in un Paese occupato (che per metà è ancora in mano ai precedenti titolari), prima o poi ci scappa sempre il morto. Onore al militare Daniele Paladini per il suo sacrificio, ancor più onorevole perché è un sacrificio inutile: l’Italia è in Afghanistan per tenere bordone alla politica imperiale degli Usa, e i tanto vituperati Talebani non hanno mai fatto niente contro di noi. Ma ci sono cose che si fingono di non sapere.

Si sapeva che Rai e Mediaset sono stati (e sono ancora) un’azienda di fatto unica, coi dirigenti che fanno i piccoli Moggi dell’etere e i direttori di tiggì concorrenti che fanno squadra. La cosiddetta sinistra non ha mai risolto il conflitto d’interessi di Berlusconi? E allora che Repubblica del finanziere De Benedetti faccia meno la verginella per accorgersi – giusto in tempo per affossare l’inciucio Veltroni-Berlusconi – che esiste e opera un inciucio a rete unificate, con la ex assistente personale di Silvio messa al marketing strategico della Rai. Si sapeva che Berlusconi – il cui cerone ritrova luce smagliante solo quando può riflettersi nella modalità campagna elettorale, e non nei giochi romani di palazzo – non sarebbe stato con le mani in mano.

Una Forza Italia pingue di voti, un centrodestra che va in ordine sparso, un Pd in ascesa mediatica, lo scontento anti-sistema che avanza: l’ideale per Silvio, che da 15 anni recita la parte del “nuovo” e dell’antipolitico di professione, e che oggi si inventa un ennesimo motivo per l’ennesima discesa in campo.

Si sapeva che la tangenziale nord sarebbe stata l’unica, magra consolazione della cessione dell’aeroporto civile Dal Molin all’esercito Usa. E si sa benissimo che lo spaventoso costo di 500 milioni non potrà essere pagato in toto dallo Stato, che per il territorio vicentino non ha mai sborsato per un progetto solo una cifra simile. Vorremmo non sapere che alla fine pagheranno i vicentini.

Si sa che la base Ederle 2 si farà.

Così come si sa che tutto cambia perché nulla cambi: la Sartori o un sartoriano sarà sindaco, il Pd schiferà la sinistra alternativa e perderà, An prima e la Lega poi faranno un po’ di caciara per poi rimettersi in fila dietro i berluscones, e la città rimarrà in mano a industrialotti miopi, cementificatori incalliti e maneggioni politici. Perché, si sa, i primi carnefici di Vicenza sono i vicentini.

1 DICEMBRE 2007

tempo libero

L’angolo dell’oste. Nati nelle vallate alpine, i casunziei sono oggi sempre più ricercati. Grazie alla loro versatilità

Verdi, rossi e casunziei I fratelli di montagna dei ravioli Nella tradizione sono uno dei piatti tipici di Natale, oppure di una qualsiasi delle altre grandi feste dell’anno, una su tutte la Pasqua. Come dire che ogni occasione è buona per portare in tavola i Casunziei, un primo piatto che potrebbe finire nei manuali per esemplificare come una pietanza nata povera, quando in cucina ci si arrangiava con quel che c’era, sia diventata oggi sempre più ricercata da chef e buongustai. Originari delle vallate di montagna, in particolare del Comelico, ma diffusi un po’ in tutte le zone alpine (anche nel vicentino), i casunziei sono in pratica una

variante dei classici ravioli: la base è una sfoglia di pasta con uova, semola e farina di grano tenero impastata a mano, all’interno della quale possono trovare posto i ripieni più diversi. Nella versione dei casunziei rossi, la ricetta prevede barbabietole rosse, patate, rape gialle ed eventualmente semi di papavero, mentre nella versione “verde”, più adatta ai pranzi primaverili, i casunziei vanno farciti con spinaci, ricotta, burro, formaggio ed erba cipollina.

Quasi sempre le piccole e saporite tricotte affumicate che si producono in montagna sono un ingrediente fondamentale, ma in real-

tà il cuco ha ampi margini di inventiva e personalizzazione. Altre possibilità, tutte e due molto legate ai prodotti di stagione, sono quelle dei casunziei Per il ripieno di questa pasta tradizionale non c’è limite alla fantasia con la zucca oppure con il radicchio, in abbinamento con burro e particolare con il radicchio salvia. Oppure, una salsa rosso, molto diffuso in tut- di radicchio, soprattutto to il basso vicentino. Per il se il ripieno è fatto con lo condimento si può sceglie- stesso ortaggio. In ogni re una mistura di semi di caso, aggiungente una belpapavero e miele, come si la spolverata di grana o usa nelle vallate dell’agor- parmigiano, e il risultato è dino, o un semplicissimo garantito.

Appuntamenti. Entra nel vivo la stagione dei regali. Grande teatro a Thiene, Vicenza e Bassano

Mercatini aperti, ed è subito Natale Manifestazioni natalizie Dopo aver aperto i battenti a Bassano ed Asiago, da questa settimana i mercatini di Natale entrano nel vivo anche a Vicenza.

Dal 30 novembre, e fino alla sera del 24 dicembre, nella ventina di casette in stile tirolese allestite ai giardini Salvi sarà possibile acquistare prodotti tipici (dalle classiche tovaglie tirolesi alle decorazioni natalizie, dai salumi affumicati ai liquori) e molto altro ancora: berretti, sciarpe, guanti, presepi, quadri, peluche e marionette per i più piccoli. Per questo weekend di apertura della stagione natalizia, comunque, sarà tutto il centro a trasformarsi in un mercatino: tra piazza Duomo, piazza Castello e piazza Garbialdi, infatti, troveranno posto gli espositori dei “Dolci sapori di Natale”, mentre in piazza dei Signori e piazza Biade si svolgerà la nuova edizione della manifestazione Campagna amica, con i prodotti alimentari tipici e certificati di tutta la provincia.

Teatro

Serata di grande teatro quella di sabato 1 dicembre un po’ in tutta la provincia.

Al teatro Astra di Bassano, Leo Gullotta interpreta L’uomo, la bestia, la virtù, uno dei testi più noti di Pirandello. Con la regia di Fabio Grossi, va in scena una satira graffiante delle ipocrisie borghesi, in cui riflessione sulla pochezza umana e battute al fulmicotone si mescolano con un ritmo travolgente (inizio alle ore 21) A Thiene, al Comunale, si apre la quindicesima rassegna di Cabaret al Teatro. Sul palco salirà Simonetta Guarino, che dopo la casalinga malata di shopping presentata a Zelig dà vita ad un altro personaggio strampalato: Leonarda, un’ambientalista sui generis. Lo spettacolo è Leonarda, the beginning, e si inizia alle 21 (abbonamenti a 27 euro, biglietti a 9 e 7,50 euro).

Spettacolo a scopo benefico al teatro Astra di Vicenza, in occasione della giornata mondiale per la lotta all’Aids. Sul palco di contrà Barche verrà infatti presentato “Il sole splende per te”, tratto liberamente dall’Ulisse di Joyce.

Alla serata, organizzata da C.a.s.a. Marcoaldi, parteciperà anche Thierry Parmentier, che ballerà su musiche Mercatini di Natale a Bassano, Asiago e Vicenza di Matteo Giorgioni.

Tutto il ricavato sarà devoluto alla casa san José del Guatemala che ospita bambini malati di Aids (inizio alle 21, ingresso a offerta libera, ma si consiglia un minimo di 7 euro).

Al teatro San Marco, infine, continua la rassegna autunnale della Fita, e, ancora una volta, va in scena un omaggio a Goldoni. Questo fine settimana tocca alla Bottega del caffé, classica commedia ambientata attorno agli intrighi e agli equivoci che prendono vita attorno ad uno spaccio della Venezia

del Settecento (spettacoli sabato alle 21 e domenica alle 16)

Musica Musica Gospel, sabato sera, nella sala Palladio della fiera: dalle 20,45 si esibiscono infatti i Bassano Bluespiritual Band, uno dei gruppi più numerosi a livello nazionale, con oltre una settantina di elementi. Il biglietto costa 12 euro, ma il ricavato sarà devoluto a favore dell’associazione Satyagraha, impegnata nella costruzione di una casa famiglia per le bambine vittime di abusi in India.

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1 DICEMBRE 2007

tempo libero

Popcorn. Once were warriors: dipinto agghiacciante del degrado morale e culturale dei Maori, vittime dell’Occidente

Un tempo eravamo felici (e guerrieri) DI GIULIANO CORÀ

Dopo lunga assenza, ricompare a noleggio Once were warriors, splendido film del 1994 con cui Lee Tamahori, regista dalla filmografia non certo eccelsa, ha firmato il suo capolavoro. La storia si svolge ad Auckland, in Nuova Zelanda, ma le location non sono quelle, stupende, che Peter Jackson ci ha mostrato nel Signore degli Anelli. Qui – attenzione all’inquadratura iniziale, spiazzante e beffarda – siamo nella periferia più degradata della città: alcol,

spazzatura e disoccupazione.

‘Spazzatura’ sono anche quelli che ci vivono: alcolizzati che consumano inutilmente le loro esistenze in violenze assurde. Tutto ‘normale’, verrebbe da dire, abituati come siamo a considerare normale il degrado delle megalopoli occidentali, se non fosse che quelli che abitano lì sono Maori. Sì, proprio i celebri Maori, un tempo temutissimi guerrieri, poi divenuti una delle tante vittime della Civiltà e del Progresso dell’uomo bianco. Sedentarizzati ed inurbati a forza, privati di storia, lingua, tradizioni e cultura, moltissimi di loro sono finiti così, a soffocare nell’immondizia un passato

glorioso ed eroico. A poche centinaia di chilometri di distanza, lo stesso destino toccava, e in gran parte tocca ancora, agli indigeni australiani.

Se negli ultimi anni qualcosa è cambiato, e i Maori hanno cominciato a riappropriarsi di sé, questo film è una testimonianza drammatica dei misfatti antropologici dell’Occidente, spesso anche più criminali di quelli economici ed ecologici. L’eroina del film è una madre che tenta di tenere unita la famiglia, contro un marito alcolizzato e due figli che sfogano la propria disperazione nelle bande giovanili. Unico elemento positivo di quell’esistenza è la figlia tredicenne, ma

Il film è una testimonianza drammatica dei misfatti antropologici dell’occidente

quando anch’essa viene distrutta dalla barbarie, allora l’amore si trasforma in vendetta. Storia potente e forte come una tragedia greca, OWW ci lascia con l’ani-

mo turbato e l’amarezza di contemplare, ancora una volta, cosa spesso abbia voluto significare, per l’Occidente, la ‘esportazione’ della propria civiltà.

Sul comodino. Valerio Massimo Manfredi rievoca le vicende dell’Anabasi di Senofonte. Con un inedito tocco femminile

Le donne, l’armi, gli amori: la lunga ritirata dei Greci di Ciro DI GIOVANNI MAGALOTTI

Nel 401 a. C. diecimila mercenari greci vennero ingaggiati dal principe Ciro, deciso a rovesciare il dominio del fratello Artaserse per sostituirsi a lui sul trono dell’Impero Persiano.

Dopo una travolgente vittoria sul nemico, in una pianura desertica sulle rive dell’Eufrate, a causa della morte di Ciro, i Greci furono però costretti a

che nei suoi libri si è spesso ritirarsi. Il racconto della loro mosso in sottile equilibrio tra fuga per seimila chilometri atfedele ricostruzione storica e traverso le montagne del Kurverosimile invenzione romandistan e poi sull’altopiano delzesca, recupera le suggestioni l’Armenia, costituisce il fulcro dell’opera di Senofonte, approdi una delle opere letterarie più fondendo aspetti che l’autore celebri dell’antichità: l’Anabasi greco aveva lasciato in ombra. di Senofonte.

Il risultato finale è un Nella sua ultima proromanzo che certava narrativa, Valerio mente si avvicina ai Massimo Manfredi, migliori di Manfredi. archeologo, speciaAl di là del rigore stolista in topografia rico, nel libro prevale del mondo antico e come sempre l’aspetscrittore di successo to “emotivo”: lo scrit(“Alexandros”, “L’ultore si sofferma sotima legione”, “L’imprattutto sull’eroismo pero dei draghi”), Valerio Massimo Manfredi

dei Greci, costretti, nel tentativo di un pressoché impossibile ritorno a casa, a scontri furiosi con nemici terribili e a prove sovrumane di resistenza ambientale.

Ma un’autentica novità è rappresentata dal punto di vista adottato: l’intera vicenda è narrata da Abira, una giovane fanciulla che abbandona il proprio villaggio in Medio Oriente per seguire Xeno, il guerriero greco

che, entrato improvvisamente nella sua vita, l’ha conquistata con promesse d’amore e d’avventura. La furia degli eventi e l’incalzare dei colpi di scena sono così filtrati attraverso una sensibilità femminile che, se non attenua le crudezze del racconto, dona alla vicenda un piglio originale e inedito non solo nell’autore, ma anche in tutta le letteratura di questo tipo.

Valerio Massimo Manfredi, L’armata perduta, Mondadori, 420 pp., € 19,00

Da 12 anni Amicizie, Incontri, Convivenze, Matrimoni

“La vita è quello che scegli”

Info incontri 340 9425847 Valeria, responsabile Club Di Più

Per lui

Per lei

Maria31enne. Sono una persona sincera e fedele che ama la famiglia non ho particolari vizi, mi piace il fai da te in casa, con la persona che amo sono dolce ed equilibrata e la cosa deve essere reciproca.

Lucy 39enne.Hon ripreso gli studi che avevo lasciato. Vorrei incontrare un uomo motivato ad avere un rapporto stabile. Lo cerco espansivo, soddisfatto del suo lavoro, ottimista; e se non lo è lo posso convertire all’entusiasmo.

Lilli. Mi lascerò trascinare dal vento, ascoltando la dolce melodia dei gabbiani, diventerò leggera come una piuma e navigando tra oceani di nuvole ti ricorderò. Sfiorando leggermente le nostre labbra, ci guarderemo ancora una volta, ed esalando il nostro ultimo respiro, ci baceremo all’infinito.

Silvia 40enne. Ho un carattere estroverso, amo la compagnia e odio la volgarità. Sono sensibile agli altrui problemi e quasi sempre mi attivo per dare conforto e una buona parola.

Sono un pò gelosa, amo la lealtà e la sincerità del cuore. Mi piacerebbe conoscere un uomo desideroso di essere amato.

Debora 34enne. Amo la natura, gli animali, sono buona, affettuosa, gentile, generosa. Amo le rose blu, sono appassionata di dolci, gelati, pizze. Mi piace passeggiare lungo la riva del mare, anche al tramonto.

Cerco un’uomo dolce, affettuoso, simpatico, con gli stessi interessi e gusti, amante della tranquillità, e soprattutto che sappia regalare alla persona che gli sta accanto la dolcezza e l’amore.

Patrizia 35enne. Sono una ragazza decisa e cerco un uomo che sappia quello che vuole, disposto a condividere progetti seri per il futuro. Ti cerco sicuro, di bell’aspetto.

Sono sincera la bellezza fisica non mi lascia indifferente. Sono carina e mi piace anche scherzare.

Paola 37enne. A volte si è convinti di avere la propria vita in mano e di poterla controllare in ogni momento, ma bastano un paio di episodi non previsti per perdere il controllo su tutto e renderti conto della pochezza umana. Sto cercando quello che la vita mi ha tolto: la felicità di poter avere a fianco una persona con cui condividere ogni momento della vita.

Mara 42enne. Mi ritengo una donna sensibile, stanca di conoscere persone che hanno paura di impegnarsi affettivamente, cerco un uomo disposto a condividere i momenti belli e quelli difficili.

Un uomo semplice, vero.

Miriam 44enne. Cerco una persona libera che desideri come me intraprendere un percorso di conoscenza reciproca e amicizia. Mi interessa condividere del tempo insieme per un cinema, passeggiate, visite a mostre, esposizioni, concerti ecc...se poi il tutto dovesse canalizzarsi verso un rapporto più intimo e importante meglio...ma senza l’assillo di questo obiettivo.

Laura 47enne. Amo il mare d’inverno, il suono della pioggia, e il profumo dell’erba appena tagliata.

Mi ritengo una delle ultime romantiche, ho sempre il sorriso sulle labbra. Non sono stata fortunata in amore eppure ho voglia di innamorarmi ancora, perchè ho tanto da dare. Amo le cose semplici della vita. Ho sofferto troppo e vorrei incontrare un uomo che mi faccia star bene e mi regali un sorriso.

nza enza Vicenza Vic Vi an Pietro, 34 San n Sa ntrà Con /8028197 7/80 Tel. 347/8

VIP

Franco 34enne libero. Non riesco ad esprimermi molto ...in poche parole riesco a dire che: non cerco avventure, non cerco sesso, cerco una ragazza per avere una relazione seria; sono una persona che in amore tende a dare il massimo di sé e reputa la fedeltà al primo posto.

Maurizio35enne. Tendo ad essere impulsivo però ci sto lavorando, amo la crescita personale. Nelle difficoltà della vita cerco sempre di essere positivo e penso anche di essere spiritoso, mi piace quando le persone ridono.

Cerco una donna intelligente e carina che mi sappia amare per quello che sono e sopratutto con sincerità.

Patrik 38enne single, di aspetto giovanile e credo piacente, ho un appartamento mio. Di carattere sono tendezialmente riservato e riflessivo, ma so essere deciso e risoluto all’occorrenza. Non pongo limiti alla provvidenza, ti cerco così come sei.

Mirco 41enne vero single (mai sposato, senza figli)dolce, frizzante cerca una lei 28/34anni preferibilmente italiana magra o formosa .Dolce, allegra ma affidabile per un rapporto importante e duraturo. Amo la natura, viaggiare e tengo molto alla sincerità.

Paolo 42enne. Sono uscito da una storia importante di 7 anni ma per mille ragioni anche esterne quest’anno e’ andato tutto male, ora voglio ricominciare un’altra vita. Cerco una donna normale, libera, semplice.

Riccardo 43enne. Mi vedono come un tipo interessante, di sicuro sono molto paziente, in amore sono schietto: solo se è amore altrimenti non mi interessa.

Mi piace la casa ma anche uscire con gli amici, fare qualche bel viaggio in giro per il mondo perché sono curioso. Ho imparato l’auto-ironia, altrimenti la vita è un po’ duretta….

Laureata al conservatorio, concertista in Italia e in Europa, amo la casa e vestirmi con gusto, seguire la moda, adoro i fiori e sono golosa di cioccolata, professionalmente affermata, sola sentimentalmente.

Moira. Mi piacciono le belle cose, la lealtà, le persone che mi fanno ridere, la compagnia. So dare tutto l’amore quando una persona lo merita. Apprezzo le belle cose della vita, la semplicità della natura. Ogni tanto l’uomo dovrebbe imparare dalla natura invece di complicare le cose.

Amo i ristoranti e le uscite in compagnia con le moto. Di più, le serate con amici in casa oppure con una persona speciale accanto ad un caminetto... Mi piace dipingere, fare giardinaggio, lavorare nel gesso, cucinare e inventare nuove ricette( non uccido nessuno però).Altro ancora da scoprire...

Marco 39enne. Sono un leone stanco ma non vinto, un uomo che vorrebbe ancora vedere sorgere il sole, godersi le piccole e grandi cose della vita, con la persona giusta accanto.

Sono un 44enne timido, credo in certi valori (che vanno perdendosi)come la famiglia, il rispetto, stima, sincerità, fedeltà, e amore per la propria donna. In due si può migliorarsi a vicenda, perdonare i difetti e assaporare i pregi del proprio patner.

E’ abbastanza difficile definirmi con degli aggettivi, sono a metà tra un poeta maledetto e Dylan Dog, perennemente in bilico tra un edonistico autocompiacimento ed il baratro della follia, so per questo di essere una persona molto originale, nel senso che con me non ci si può annoiare, può sempre succedere di tutto.

Luca 40enne. Mi piace la tranquillità e stare all’aria aperta. Credo nella fedeltà e nel rispetto reciproco. Cerco una compagna ( massimo 38 ) semplice e fisicamente carina, con cui costruire qualcosa di concreto e stabile. Non mi entusiasmano seni abbondanti e tatuaggi.

Luciano 45enne. Sono un uomo che crede nella famiglia, e in quei valori che legano. Nel contesto attuale, sembra regnare la fretta e la superficialità tra i rapporti umani. Ma altrettanto più unica che rara è la storia che voglio, e la donna che cerco. In conclusione, credo di essere un tipo fuori moda!!

Sono un artista nel campo della grande musica, diplomato in violino, poi cantante lirico; Amo la musica come la donna e tutto ciò che è femminile. Cerco massima serietà nel rispetto della persona, tutto il resto non è altro che un contorno che fa da cornice al proprio destino!

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HANNO DETTO

“Luca Cordero di Montezemolo politicamente non è forte, questo è poco ma sicuro, potrebbe essere uno dei tanti che fanno una formazione dell’1 per cento. Il Corriere della Sera? Non condiziona affatto la gente. Berlusconi lo sfoglia tranquillamente e non gliene frega niente. Il giudizio di secondo grado per concorso esterno in associazione mafiosa? Se arriverà una condanna, andrò in galera”.

Marcello Dell’Utri In mezz’ora, Rai Tre 25 novembre 2007

“… scandalo non è che i direttori si telefonino, ma quel che si dicono. (…) Ora, dalle intercettazioni, risulta che dirigenti Rai infiltrati da Berlusconi concordavano con Mediaset e lo staff del premier come occultare, edulcorare, mascherare, ritardare, falsificare le notizie, a maggior gloria del Capo. Tant’è che i suddetti dirigenti Rai sono tutti ex assistenti, segretari, visagisti, deputati dello stesso Silvio, non giornalisti interessati a servire i cittadini”.

Marco Travaglio L’Unità 24 novembre 2007

Le quote di questa settimana “L’opposizione finge di essere opposizione; qualsiasi proposta riguarda esclusivamente le forme elettorali, senza che sia mai accennato ai veri, gravissimi problemi che incombono su di noi. Questi problemi impellenti sono due. Il primo: approvare una norma che preveda un modo reale, fattibile, con il quale cittadini possano contestare i governi. Che significa la raccolta di firme che sta attuando Berlusconi in questi giorni, dopo averci preso in giro per mesi facendoci credere che avrebbe fatto cadere il governo da un giorno all’altro? (…) Il secondo problema riguarda l’unione europea. Nessun partito ne parla mai. Ma l’approvazione della nuova costituzione è ormai questione di giorni. I cittadini non ne conoscono neppure una parola; vengono impegnati a doveri e diritti di cui non sanno nulla”.

Ida Magli www.italianiliberi.it 16 novembre 2007

VOLLEY World Cup Testa a testa risultato N

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Giappone - Usa

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Corea Del Sud - Polonia

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VICENZA Via Lanza, 40/44 Tel. 0444.291060 VICENZA Corso Padova, 35 Tel. 0444. 304137 ABANO TERME Via Previtali, 2 Tel. 049.667690