VicenzaPiù n.74, 6 ottobre 2007

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Direttore editoriale Giovanni Coviello

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La tagliata

L’opposizione che non c’è di Giovanni Coviello

Erano tanti, i consiglieri di maggioranza, all’inizio del secondo mandato di Hüllweck. Sono rimasti in 21 sui 40 “eletti” dal popolo vicentino a gestire la Cosa pubblica. E questo vuol dire che ben 19 (1 solo in meno del pareggio in aula, 2 solo in meno di quelli necessari per una nuova maggioranza), sono quelli che cercano (o dovrebbero cercare) di opporsi a quelle scelte dell’attuale Governo cittadino che fossero da loro considerate sbagliate. La democrazia consiste proprio nell’esercizio dei diritti dell’opposizione e nel suo diuturno lavoro di critica e controllo. Critica e controllo non aprioristici, se l’opposizione è illuminata ed equilibrata, ma attivi e costanti. E qui sta il vero male oscuro di Vicenza, più ancora che nel Sindaco o nel politico potente e interessato di turno da mandare a casa, come chiederebbe (o magari urlerebbe) una vera opposizione di fronte ai tanti malaffari attuali.

Anno 2 - Numero 74 - Sabato 6 ottobre 2007

Fra un mese il decreto Lanzillotta sulle società pubbliche farà cadere qualche testa nei cda lottizzati.

Ma il vero problema è un altro: la liberalizzazione dei servizi (acqua, luce, energia) spalanca le porte ai privati. E le bollette rischiano di aumentare

da pagina 6

(continua a pagina 3)

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Forza Italia a congresso, Zocca sconfitto

Le Acli: “Politica morta.

Adesso ve la insegniamo noi”

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a pagina 8

Amianto al palasport, allarme rientrato

Recoaro, un ponte per la cava.

Battaglia fra i Comuni

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6 OTTOBRE 2007

opinioni

La lettera. Lo sfogo di un residente che abita a due passi dal giardino pubblico. “Protestiamo da anni, ma nessuno fa nulla”

Campo di Nane, cittadini esasperati: “Istituzioni inerti di fronte allo scempio” Dopo aver bussato a tutte le porte, con scarsi risultati, Rodolfo Scomazzon ha deciso di alzare la voce. Ha scritto una lettera aperta alle istituzioni, lettera che vorrebbe stampare in una serie di manifesti da appendere lungo le strade della città. Obiettivo, denunciare la situazione invivibile creatasi attorno ai giardini pubblici di Campo de Nane, lungo viale Margherita, a poca distanza dallo stadio. Giardini che, secondo Scomazzon, si sono ormai trasformati in un bivacco per sbandati, senzatetto ed extracomunitari che usano i monumenti come stendibiancheria e le siepi come latrine.

Sotto gli occhi di tutti, come confermano le foto che lo stesso Scomazzon ha scattato e che accompagnano il testo della lettera.

Io, Rodolfo Scomazzon, accuso le istituzioni di non fare niente per impedire il massimo degrado della città. Questa lettera è stata scritta al prefetto, al sindaco, al questore e al Giornale di Vicenza.

Lettera rimasta muta.

Senzatetto nel parco, un problema che si aggrava

Egr. Prof. Mattei Dr. Piero, Le invio, in allegato, alcune foto che mostrano chiaramente a cosa servono oggi i monumenti situati nel giardino o parco “campo di Nane” vicino allo stadio fra viale Margherita e via Arzignano. Le esprimono la mia indignazione, perché non sopporto che questi monumenti siano il “cagatolo” e il “pisciatoio” di extracomunitari liberi di fare ciò che vogliono ma non di lavorare come fanno le persone civili.

Da quindici mesi e forse più,

Fatti, personaggi e vita vicentina www.vicenzapiu.com info@vicenzapiu.com Direttore Editoriale GIOVANNI COVIELLO direttore@vicenzapiu.com Direttore Responsabile GIAMPAOLO ZORZO

Editori PIÙ MEDIA SRL Strada Marosticana, 3 – Vicenza amministrazione@piu-media.com & EDIZIONI LOCALI SRL via Nizza, 8 – Verona Redazione di Vicenza Strada Marosticana, 3 Vicenza tel. 0444 923362 - 922766 Fax 0444 926780 redazione@vicenzapiu.com Redattori LUCA MATTEAZZI l.matteazzi@vicenzapiu.com ALESSIO MANNINO a.mannino@vicenzapiu.com ILARIO TONIELLO i.toniello@vicenzapiu.com

Redazione sportiva TOMMASO QUAGGIO t.quaggio@vicenzapiu.com PAOLO MUTTERLE p.mutterle@vicenzapiu.com Collaborano: ANDREA ALBA ANDREA BASSO FRANCESCO CAVALLARO GIULIANO CORÀ GIOVANNI MAGALOTTI Redazione di Verona Via Nizza, 8 telefono 045 8015855; Fax 0458041460 Pubblicit Strada Marosticana, 3 Vicenza tel. 0444 923362 - 922766 Fax 0444 926780 vendite@vicenzapiu.com Stampa Stampato da Pentagraph Srl via Tavagnacco, 61 33100 Udine Autorizzazione Tribunale di Treviso n. 1132 supplemento di Treviso Sette del 6 ottobre 2007

Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Iscrizione al Registro Nazionale della stampa n.8857 del 15-12-2000

mi sono rivolto ai vigili urbani, il cui comandante è stato documentato con 60 fotografie del tipo allegato. Nessun risultato se non quello di dare fastidio a questi nobili attuatori della legge. Le stesse 60 fotografie sono state consegnate al sindaco Dr. Enrico Hüllweck ottenendo come risposta la “sparizione” dello stesso.

Incontrato in centro e invitato ad interessarsi della cosa, è caduto dalle nuvole. Ricordandogli le foto ha fatto un piagnisteo sull’impossibilità di fare. Invitato da mia moglie a chiudere la fontanella del giardino, dove il “luridume extracomunitario” si fa il bagno alla luce del sole, si è allontanato dicendo che avrebbe visto cosa fare.

Per inciso io e mia moglie siamo intervenuti presso l’ufficio sanitario in via San Rocco, il quale ha provveduto sollecitamente in merito, per il resto nebbia.

Passando i mesi, senza aver risolto pressoché niente, mi sono rivolto di nuovo ai vigili urbani e questi mi hanno dirottato all’ufficio immigrazione.

All’ufficio immigrazione mi hanno dirottato al capo delle volanti Dr. Cecchetto che ringrazio pubblicamente per la tempestività dell’intervento.

Chiedo al questore Dr. Dario Rotondi di mantenere una certa continuità nel procedere in questi interventi magari in collaborazione con Carabinieri e Vigili urbani. Non vorrei che l’intervento delle volanti, fosse un palliativo per tenerci buoni.

Chiedo a lei Sig. Prefetto di farsi interprete presso il Ministero degli Interni, inoltrando al ministero le foto allegate affinché

in quel Ministero finisca la ven- e se sarò indotto a farlo, quetata di precoce demenza senile sta lettera sarà un atto d’accue prevalga alla fine il buon sen- sa verso tutte le istituzioni e la so se non quello del pudore. consegnerò al magistrato. La La invito a considerare, se le mia è una richiesta d’aiuto alle leggi italiane non dovessero ba- “istituzioni” al fine di ottenere stare, l’applicazione delle leggi ordine e giustizia. europee che nessuno sembra Per curiosità le chiedo, cortesemente, di spieconoscere tanto garmi, perché pago meno la magistratura.

60 fotografie un milione di lire al Le sarò grato se mi che mese di tasse, cifra vorrà informare dei non grandiosa se documentano rapportata agli stiprovvedimenti che pendi correnti dei prenderà affinché il degrado capi delle istituzioquesto sconcio fi- sono state nisca se non altro consegnate ni, ma non poco per per rispetto ai mo- alle autorità. la mia pensione. numenti (sono tre) Senza risultati Se per caso ci fossero i soliti ipocrisituati in questo ti che parlano di luogo. buonismo, siano Non sarò sorpreso se mi farà arrestare, ma le assi- corretti con se stessi, e portino curo che se lo farà, sarà un in- a casa loro questa “roba”. centivo per andare avanti.

Dopo più di quindici mesi sono Cordialmente, pervaso da un desiderio malRodolfo Scomazzon sano di farmi giustizia da solo

La maggioranza impazza grazie all’opposizione. Felice di non esistere segue dalla prima L’opposizione a Vicenza non esiste, atavicamente e praticamente. Dico atavicamente, ma mi verrebbe da dire cristianamente, perché la rassegnazione, cristiana appunto, sembra una caratteristica genetica di questa terra, tanto operosa quanto silenziosa di fronte alle angherie dei più forti. Praticamente perché l’opposizione, quando non è puramente ideologica, e quindi poco fruttuosa se non inutile, è spesso sottomessa agli stessi poteri forti che oggi controllano la politica, invece che esserne guidati e indirizzati. Direte che l’opposizione non c’è anche perché i mezzi di informazione la silenziano. Ma allora perché farsi utilizzare da quegli stessi mezzi, addirittura scrivendoci, solo quando fa comodo a loro e a chi ne decide le linee?

Nell’attesa di una risposta ovvia, godiamoci la rimozione della delega per soste e parcheggi a Claudio Cicero, assessore alla mobilità sempre più immobilizzato dall’ex amico sindaco. Delega che, in attesa delle spinosissime nomine Aim, Hüllweck ha messo nelle mani di chi si occupa da tempo e per cultura di giovani e istruzione, Arrigo Abalti, suo incolpevole

compagno (senza offesa) di partito. L’avesse presa Beppe Grillo, la decisione sarebbe sembrata un’altra sua trovata comica, perché, se le deleghe dovessero corrispondere a un criterio di competenza, quella di Abalti si sposerebbe a soste e parcheggi per triste contrappasso, visto che la scuola, sua delega principale, rischia di essere sempre più un parcheggio per giovani disoccupati. Ma la decisione è del sindaco e allora ricompaiono i fantasmi delle liti violente di Cicero nei corridoi comunali con la signora Hüllweck e delle sue ultime prese di posizione, in particolare su aeroporto e base Usa, poco gradite dai poteri forti (attuali). Insomma, la maggioranza, che pure non c’è, continua a litigare ma a comandare, seppur a corrente alterna.

Mentre sull’opposizione abbiamo una certezza, è semplicemente desaparecida. Con nostra somma rabbia, perché nel caso la maggioranza non fosse gradita potremmo berlusconianamente urlare ogni giorno “vada a casa!”; ma come si fa a svegliare chi non dorme, ma semplicemente non c’è?! Vince la lotteria chi saprà rispondere entro le prossime amministrative.

Giovanni Coviello

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DI ALESSIO MANNINO

Perché è importante seguire le beghe interne ai partiti? Perché in Italia chi viene messo a capo di enti, organi istituzionali o società da cui dipende una parte non trascurabile della vita quotidiana dei cittadini discende da conte, lotte intestine, rivalità personali e disegni di potere.

Triste, ma è così.

A Vicenza il partito elettoralmente più forte è Forza Italia, ed è il partito che esprimerà il prossimo sindaco. Con tutta probabilità, l’euronorevole Lia Sartori, vicina al governatore Galan e “cassazione” interna fra gli azzurri vicentini. Il congresso che si tiene oggi, sabato 6 ottobre, è già preparato a tavolino: Lucio Zopello, direttore dell’Ater (case popolari) e presidente della circoscrizione 3, sarà il nuovo segretario cittadino. Investito dall’alto dalla Marco Zocca stessa Sartori, con buona pace di chi parla di “democrazia interna” nel movimento berlusconiano.

E’ un’accusa che ritorna sempre, data l’incapacità dei forzisti di superare la natura piramidale ed elettoralistica impressa dal fondatore Silvio Berlusconi nell’ormai lontano 1994 (il “partito delle conventions”). E’ il motivo principale per cui l’ex coordinatore regionale Giorgio Carollo ruppe con Silvio e due anni fa fondò il suo Movimento Veneto per il Ppe (benché quello sostanziale fu semplicemente che non gli venne rinnovato l’incarico: prima di allora non si era mai lamentato del “verticismo”). Ed è l’accusa mossa da Piero Costa, un berlusconiano della prima ora da tre anni nella segreteria della città, contro l’elezione a tavolino di Zoppello. Decisa dopo la “bruciatura” di Mariano Magnabosco, vicepresidente della zona 7, candidato dall’ala che fa

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Le ambizioni come candidato sindaco del giovane assessore avevano lanciato Magnabosco. Ma neo-segretario sarà Zoppello. Per investitura dall’alto

Forza Italia, congresso a tavolino Lia Sartori impone, Zocca deluso capo all’assessore all’urbanistica Marco Zocca.

Secondo quanto si dice negli ambienti forzisti, era stato quest’ultimo a manovrare per far eleggere Magnabosco. Con l’intento di poter contare su un segretario “amico” per le ambizioni del giovane assessore alla candidatura a sindaco. Zocca ci spera. E ci ha provato. Ma gli è andata male, e non tanto perché lo sfidante avrebbe dovuto essere Bruno Carta, ex consigliere di Aim holding. Sartoriano di ferro, Carta non ha avuto troppo sostegno dalla stessa Sartori che, animale politico qual è, evidentemente non voleva issare sulla più alta carica del partito un uomo certamente fedele e capace ma nel pieno della burrasca di San Biagio. La manovra è fallita perché Sua Eminenza Azzurra, sicura candidata sindaco e perciò oggi molto più addentro ai litigi di cortile nel capoluogo, non ha nessuna intenzione di dare spazio alle ambizioni del giovane Zocca.

Ora, titolare di grande influenza numerica e politica in città è Nereo Galvanin, assessore provinciale alla scuola. Galvanin all’inizio avrebbe puntato su Magnabosco, dopo essere stato avvicinato da Zocca. Ma dopo il diktat della Sartori su Zoppello, sarebbe tornato sull’attenti. Perché chi ha l’ultima parola è sempre e solo la Lia. Che ha optato per Zoppello perché accontenta un po’ tutti, non covando disegni politici che vadano al di là dei suoi. Come dire che non va dietro alle sirene di Zocca e si metterà a testa bassa a far campagna per lei. La Sartori vuole gente che si impegna, non solo yesmen: il segretario in decadenza, Gabriele Galla, pur essendo anche lui un sartoriano doc, non ha reso grandi servigi alla causa. E così non ha ottenuto la candidatura alle provinciali in cui sperava.

Ora la parola d’ordine, per Forza Italia, è categorica per tutti: lavorare per fare delle elezioni comunali di primavera 2008 un trionfo azzurro.

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Flash della settimana. Il forzista Carta appoggia Berlato su Aim. Cicero le spara grosse (ma con…onestà). Qualarsa fulminata dal Galan pro-Sartori

Quegli advisor Aim dietro l’affare gas: uscire allo scoperto, please Carta e i poteri forti. Bruno consulenze per conto di San Carta, ex consigliere d’ammini- Biagio? Sono Gianni Giglioli, strazione del gruppo Aim (ma Diego Xausa e Maurizio Borra. ancora nel cda di Aim Bonifi- Tuttora lì a rigirarsi i pollici, che), ha rilasciato una lunga ed vogliamo immaginare. Quanto esplosiva intervista sul Corrie- percepiscono? E soprattutto: re del Veneto di domenica 30 perché l’unico aiuto dato ad settembre. In cui più o meno Aim uscito dall’anonimato deldice questo: lui, le dimissioni le segrete stanze, guarda caso, richieste dal consiglio comuna- consiste nella vendita del gas le a luglio, le ha date, ma è stato a una newco a maggioranza l’amministratore temporaneo privata? Quali interessi hanno Zanguio e il sindaco Hüllweck a perseguito, gli advisors avvolti voler tenere lui e gli altri indaga- nel mistero? Perché non parlati al loro posto fino all’approva- no? Advisateci, per favore. Siazione dei bilanci; la piattaforma mo curiosi. di smaltimento rifiuti di Marghera, acquistata da Carlo Val- Cicero battutista onesto. le, non è stato un affaraccio in Claudio Cicero, l’assessore alla odore di clientelismo; e, soprat- rotatorie che pure ci è simpatitutto, il presidente di An Sergio co per la schiettezza e la faccia Berlato ha ragione da vendere tosta con cui porta avanti le sue nel puntare il dito contro le mire battaglie, incurante dell’isolaprivate sul ramo gas, pomo del- mento a cui spesso e volentieri la discordia per colpa del quale si condanna con le sue mani, la situazione della multiservizi questa volta l’ha fatta davvero di San Biagio è precipitata nello grossa. Ha teorizzato lo spostascandalo. Carta parla di poteri mento dell’aeroporto civile dal in decadenza. Non fa nomi, ma Dal Molin americanizzato alla noi crediamo si riferisca a quel pista di Thiene. Il sindaco Hülgruppo di imprese vicentine lweck è andato su tutte le furie, al timone di Assindustria che e giustamente, dal suo punto di osteggiano l’ascesa vista: una delle gaal potere della sua ranzie poste dalla Lia Sartori, “sinmaggioranza deldaca” 2008. Di qui Carta ha la CdL per dare il il riferimento alla parere positivo del lanciato un “decadenza”. Un Comune alla base segnale lanciato segnale ad Usa era proprio alla lobby avver- Assindustria: il fatto che non si saria: attenti, non Forza Italia toccasse lo scalo abbiamo alcuna berico. E invece Cinon molla intenzione di molcero, che in passato lare, anzi siamo siha sempre rigettato curi che alla fine, a questa possibilità, spuntarla, saremo se n’è uscito con noi. Carta dixit. una boutade che il sindaco leghista thienese, Maria Rita BuAdvisor segreti. Carta ha an- setti, qualifica come “impossibiche fatto un riferimento preciso le” senza pensarci due volte. E e denso di significati: ha detto così si è visto togliere la delega ai che il piano sul gas, presentato parcheggi. Ma giriamo le cose da dall’ex presidente Aim Beppe un altro lato. Se è vero – come Rossi, era stato preparato da sembra vero – che il Dal Molin uno degli advisors. Ve li ricor- civile è spacciato, Cicero almeno date, i tre moschettieri chia- è stato più onesto: “cerchiamo mati a redigere imperscrutabili un’altra collocazione”, ha detto.

Claudio Cicero

Il sindaco invece insegue ancora il sogno di vedere atterrare voli di linea accanto a un’installazione militare del Pentagono.

Chi è che le spara più grosse?

Qualarsa contro Sartori.

Oggi, sabato 6 ottobre, si conclude il “Festival della Villa Veneta” a Piazzola sul Brenta.

Organizzatore, l’Istituto Ville Venete presieduto dall’ex consigliere regionale vicentina di Forza Italia Nadia Qualarsa. Un giorno prima della data inaugurale, cioè venerdì scorso 28 settembre, il presidente della Regione Giancarlo Galan lancia un bengala contro la compagna di partito Qualarsa: alla Regione, di questa manifestazione, non interessa un bel niente.

Perché? Galan si è appassionato d’un botto alle kermesse architettonico-culturali? Macchè.

Pare che la Qualarsa covi più di un pensierino alla poltrona di sindaco di Vicenza nel 2008.

Posto stra-prenotato dall’azzurra e ultragalaniana Lia Sartori.

Galan ha fatto sapere semplicemente questo: che lui – cioè la struttura storica del partito: ex socialisti e manager Publitalia tifa Sartori. La Qualarsa si metta il cuore in pace, insomma.

Pensi alle ville, perché per lei la vacanza dalle sedie più in vista continua. Parola di Galan.

A.M.

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fatti&notizie

RISTORANTE PIZZERIA

Il fronte anti-base è lacerato da rivalità e “sindrome dell’orticello” L’appello per un’assemblea unitaria

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L’ex difensore civico Buso: “No Dal Molin, basta divisioni”

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E Buso bussò.

Ma pochi lo stanno davvero a sentire. Buso è l’avvocato Francesco ex difensore civico di Vicenza, animatore di un’associazione, “Vicenzattiva” (www.vicenzattiva.com), che ha un progetto che definire ambizioso forse è poco: riunire le anime da un pezzo divise del movimento No Dal Molin.

Fronte poco unitario La situazione del fronte contrario alla Ederle 2 ha seguito la parabola di ogni protesta: inizialmente unita sotto l’urgere degli eventi – l’escalation condita di mezze decisioni che ha portato il Comune di centrodestra e il governo di centrosinistra a concedere concordemente l’aeroporto ai parà Usa – si è poi frantumato irrigidendosi in identità di bottega (più o meno partitica o ideologica). E’ di fine settembre uno scontro via comunicati stampa fra il Presidio di Caldogno e il Comitato di Vicenza Est in cui si fa a gara a chi rappresenta meglio la ribellione anti-Usa. Gli uni prendono le distanze dalle iniziative degli altri. Ed è ormai di molti mesi quella che separa l’ala più movimentista, raccolta attorno ai presidianti (Bottene, Jackson, Pavin), e quella più moderata e “legalitaria” del Coordinamento dei Comitati (Albera). Attorno ma indipendenti, la barrica-

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DI ALESSIO MANNINO

Manifestazione contro la nuova base Usa

diera Cgil (ultimamente un po’ a riposo sulla questione, per la verità) e i partiti dell’ultrasinistra.

Istanza nel cassetto Buso spera di mettere un punto e a capo alla decomposizione.

Con un’assemblea-seminario che si svolgerà a metà ottobre e a cui sono stati invitati tutti i nemici dello sbarco Usa. “La mia associazione nasce col preciso scopo di far cooperare le aree del movimento”, spiega, “a partire dalla delusione che personalmente ho avuto quando, nel 2006, ho preparato l’istanza di valutazione d’impatto ambientale firmata da tutti i rappresentanti della protesta”.

Perché delusione? “Perché è rimasta lettera morta. Se la sono dimenticata. Quando l’anno scorso sono andati a parlare dal sottosegretario Enrico Letta e questi diceva loro che non

avevano nessuna carta in mano per poter procedere contro l’insediamento, nemmeno l’hanno citata. Eppure si fonda sull’articolo 118 della Costituzione, che parla di diritto all’iniziativa autonoma dei cittadini”.

Poi, quando il premier Romano Prodi diede il suo nulla osta dalla Romania (gennaio 2007), la richiesta di valutazione ambientale si arenò definitivamente. Ma non le speranze di Buso. “Tutte le iniziative che si vogliono prendere ora presuppongono la compartecipazione dei vari gruppi No Dal Molin.

Questo non solo per un comprensibile motivo politico, ma anche di metodo”.

Coesione necessaria E qui il discorso dell’avvocato no-base vola alto: “Cooperare significa sviluppare capacità di ascolto, far circolare fiducia reciproca e soprattutto significa

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recuperare coesione sociale. E maggioranza) del Comune videcisiva è la qualità della coe- centino. “La responsabilità è del sione, che si acquisisce con la governo che non ha mai avuto pratica”. Ecco, non c’è un po’ un’idea coerente del problema, troppa teoria e poca pratica ma è anche del Comune e del in tutto ciò, considerando che sindaco Hullweck, il cui diniego dietro ogni componente della a una consultazione popolare, costellazione No Dal Molin c’è che pure era richiesta da Roma, un gruppo di opinione o di po- è stata una precisa scelta. Poco tere con una ‘ragione sociale’ da prima del sì di Prodi avevo inpuntellare? “Al contrario. Io in- viato una seconda istanza al dico una via fatta di sindaco, e la rispoprassi, cioè il fatto sta è il nulla”. concreto di scam“Le diverse biare opinioni, conDifensore civico frontarsi e unirsi. identità non No Dal Molin?

Sembrerà scontato dovrebbero A sottoscrivere dirlo, ma l’unione essere l’appello per l’asfa la forza”. Il pro- semplici semblea unitaria blema è proprio contenitori finora sono stati questo: in politica, Lilliput, Gocma unirsi sui Rete anche quella meno ce di Giustizia e Faistituzionalizzata, contenuti” miglie per la Pace contano i rapporti (cattolici), il comidi forza. Buso non tato referendario ha sue divisioni corazzate da Più Democrazia e Partecipaziopiazzare sul campo, l’unica sua ne, il Movimento Consumatori, forza è quella di un’idea. “Sì, la Vicenza Europea, Movimento mia forza è quella di un prin- Zero e (ma col freno a mano, cipio. Ma mi chiedo: la forza fa capire l’ex difensore civico) dei numeri dovrebbe avere dei il Coordinamento dei Comitati. contenuti, non solo presidiare “C’è grande difficoltà, sopratidentità come fossero conteni- tutto fra i soggetti più grossi, tori più o meno vuoti. Il guaio ad accettare la necessità della del movimento, oggi, è che è coesione. Il Presidio, ad esemincapace di prendere decisioni pio, non si decide. Temono di comuni perché ricalca in pieno perderci, invece di guadagnaril grande limite della politica: ci”. In fondo al tunnel di questi la diffidenza reciproca, ognuno ragionamenti sta un’esigenza coltiva il suo orticello di con- che si rifà al ruolo già coperto senso”. da Buso: “Per garantire la fiducia occorre un ente terzo”. Buso Responsabilità da spartire difensore civico dei No Dal MoForse, suggeriamo, una parte lin? “Non direi così, però vordi responsabilità nel dividere il rei essere utilizzato per la mia fronte del No ce l’ha il governo, esperienza di difensore, sì”. Ce che ha basato il suo assenso sul- la farà? Fra una settimana l’asla volontà favorevole (a stretta semblea darà la risposta.

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speciale

Sta per entrare in vigore la norma che impone di ridurre i cda delle società degli enti pubblici. Chi rischia, chi è già a posto, e chi potrebbe accendere la battaglia politica

Il decreto taglia-poltrone: tutti gli interessati DI LUCA MATTEAZZI

L’hanno presentata come una piccola rivoluzione, ma gli effetti reali sono ancora tutti da valutare. Ad un mese esatto dell’entrata in vigore del cosiddetto decreto Lanzillotta, il comma della legge finanziaria che prevede la riduzione dei consigli di amministrazione delle società controllate o partecipate dagli enti pubblici, c’è ancora molta confusione su quali potranno essere le ricadute effettive sul Con le nuove norme poltrone “meno comode” territorio vicentino. Il provvedimento stabilisce che, a partire dal 7 novembre, bisogne- muni e province) oppure no. Galla nel Cis. rà dare una sforbiciata ai cda, Se la risposta sarà sì, dovranno A conti fatti, le modifiche siriducendo a 3 il numero mas- essere rivisti il consiglio di am- cure riguardano l’Autostrada simo di consiglieri di nomina ministrazione della Fiera (oggi Brescia Padova, dove ci sono pubblica per le società con un sono in sette, due indicati dalla quindici consiglieri (i vicentini capitale inferiore ai due milio- Camera di Commercio, due dal sono Manuela Dal Lago, che è ni di euro, consiComune, due dal- la presidente, e il sindaco Englieri che potranno la provincia e uno rico Hullweck), e il futuro cda essere 5 per le sodalle categorie eco- di Aim, che non potrà più escietà con un capita- I cda nomiche: in totale sere composto da sette persole superiore. Basta quindi sei di no- ne ma dovrà tornare a cinque. coinvolti alla distribuzione mina “pubblica”) Il punto sarà riuscire a trovare allegra di poltro- sono quelli e dell’Immobiliare i giusti equilibri. Politici, nel ne e incarichi per del Bs-Pd, Fiera (8 consiglie- caso di Aim, dove un posto nelaccontentare fede- Aim ri di nomina pub- la stanza dei bottoni vale quasi lissimi e amici dei e (forse) blica, tra Comune, come un incarico di assessore partiti, insomma, della Fiera Provincia e Came- e dove i partiti di maggioranza in linea con la venra di Commercio). sgomitano per avere spazio, e tata di austerity che E si tratta di due tra soci pubblici e soci privati sta attraversando il cda molto pesan- nel caso della Brescia Padova, mondo politico. ti, dal punto di vista politico, dove una riduzione del numela cui modifica difficilmente ro dei consiglieri di nomina A livello nazionale c’è chi ha risulterebbe indolore. In se- pubblica rischierebbe infatti ipotizzato un taglio di qualco- condo luogo, va detto che un di consegnare il controllo della sa come cinquemila incarichi buon numero di società rien- società ai soci privati. In ogni (Sergio Rizzo sul Corriere del- trano già nei paletti fissati dalla caso, dunque, sarà una partita la Sera del 22 settembre). Solo nuova normativa, tutta da giocare, e la Provincia di Milano pare si come Vi.abilità, le che potrebbe instia preparando a tagliare 140 Ftv, il Cis (Centro fiammare il conposti nei consigli di ammini- Intermodale ser- Tagliare le fronto politico dei strazione delle varie società a vizi di Montebel- poltrone prossimi mesi. cui partecipa, e anche Walter lo) o Vi.energia. vuol dire Veltroni sembra pronto a fare in questi casi l’ef- rimettere in Sempre che, sia lo stesso al Comune di Roma. fetto del decreto chiaro, non arrivi discussione A Vicenza, dove sia il Comune Lanzillotta è stato qualche proroga sia la Provincia sono a capo di quello di conge- i fragili o qualche scappauna rete di società e partecipa- lare le indennità equilibri toia. Come è facizioni molto complicata (vedi di quei consiglieri della politica le immaginare, le box) le cose potrebbero andare che ricoprono anproteste contro la in modo diverso. Primo perché che altri incarichi mannaia tagliac’è una serie di questioni anco- pubblici: il sindaco di Thiene poltrone sono arrivate da più ra poco chiare: c’è da stabilire, Maria Rita Busetti e l’assesso- parti. E nei trenta giorni che ci ad esempio, se la Camera di re asiaghese Roberto Rigoni in separano dal 7 novembre qualcommercio va considerata ente Ftv, ad esempio, o il consigliere cosa potrebbe ancora cambiapubblico territoriale (come co- comunale di Vicenza Gabriele re. All’italiana, come sempre.

Riduzione dei cda, le società sotto esame

Autostrada Brescia-Padova spa Presidente: Manuela Dal Lago (Lega) Vicepresidente vicario: Paolo Corsini vicepresidente: Vittorio Casarin vicepresidente: Alberto Cavalli Consiglio di amministrazione: Massimo Albonetti Valerio Bettoni Claudio Calcati Mario Rino Gambari Enrico Hullweck Salvatore Lo Giudice Elio Mosele Filippo Penati Paolo Tonsi Zanonato Flavio Flavio Zanonato Paolo Zanotto

Aeroporti Vicentini Presidente: Giuseppe Sbalchiero Consiglio di amministrazione: Carla Ancora Egidio Dal Cortivo Fiorenzo Marcato Silvio Fortuna Daniela Franceschetti Spiller Silvano

Vi.abilità Presidente: Carlo Fongaro Consiglio di amministrazione: Mario Bellesia Giuseppe Barbieri Claudio Gerolimetto Serafino Zilio Silvano Vernizzi

Vi.energia Presidente: Franco Miranda Consiglio di amministrazione: Franco Miranda Augusto Peruz Sergio Vellar Cis – Centro Interscambio Merci e Servizi Presidente: Galdino Zanchetta Consiglieri di amministrazione: Brentegani Alberto Gaetano Bettenzoli Gabriele Galla Franco Tonato

Ente Fiera spa Presidente: Dino Menarin Vicepresidenti Michele Amenduni Sergio Rebecca Consiglio di amministrazione Attilio Schenck Enrico Hullweck Valentino Ziche Diego Meggiolaro Immobiliare Fiera spa Presidente Andrea Pellizzari Vicepresidenti Renzo Marangon Gildo Vescovi Consiglieri di amministrazione: Paolo Chiarello Gastone Contin Giovanni Lasagna Massimo Rebeschin Fernando Zanini Renato Rossi Magazzini Generali Merci e Derrate Presidente: Gaetano Bettenzoli Consiglieri di amministrazione: Giorgio Paggin Giandomenico Albanese Raffaella Mazzocco Paolo Sartori Eugenio Gonzato Mario Cavalli Giovanni Mazzotta

Ftv spa Presidente: Valter Baruchello Consiglio di amministrazione Maria Rita Busetti Claudio De Paoli Giuseppe Peserico Roberto Rigoni

Vicenza Logistic City Center Presidente: Maurizio Franzina Consiglieri di amministrazione: Silvano Scandian Claudio Cicero Luca Dal Grande Claudio Zapparoni Giandomenico Albanese Giovanni Bettanin

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6 OTTOBRE 2007

speciale

“La pulizia non cambierà l’intreccio occulto fra politica ed economia”. Aim vittima delle mire di potentati industriali

Di Bartolo (ex IdV): “Il problema sono gli appetiti privati” DI ALESSIO MANNINO

vogliono solo le privatizzazioni.

Anche lui, un ex segretario di partito, è un deluso dalla politica. Anzi, lo è a maggior ragione: perché l’ha vissuta dal di dentro.

L’avvocato Francesco Di Bartolo era a capo dell’Italia dei Valori fino a pochi mesi fa. Esattamente fino a dopo le elezioni provinciali, quando l’alleanza col fronte centrista riunitosi attorno al Veneto Ppe dell’ex azzurro Giorgio Carollo ha spinto definitivamente la cellula vicentina di Di Pietro al commissariamento, per la sfiducia e il senso di impotenza acFrancesco Di Bartolo è stato fino a pochi mesi fa il cordinatore dell’Italia dei Valori cumulatisi nel corso dell’ultimo anno. Dal Molin e infrastrutture zillotta la parte più importante le cause dello sfibramento inter- riguarda le liberalizzazioni dei Vicenza come si inserisce no: “Non si può dire di essere, servizi locali: acqua, luce, gas, in questo quadro? come campeggia nei manife- etc. C’è un precedente nelle pri- Questa provincia, da un punto sti del partito, ‘dalla parte dei me liberalizzazioni partite nel di vista industriale, ha delocacittadini’, e poi un bel giorno 1994, quelle con cui si vendet- lizzato, i capannoni sono vuoti. sentire Di Pietro che giustifica tero grandi società pubbliche L’unica grande fonte di ricchezil sì di Prodi alla base america- come la Telecom. Il motivo era za ancora da sfruttare sono le tana con un ‘decide il governo e finanziario: fare cassa per abbat- sche dei cittadini. Ecco perché, basta’”, spiega Di Bartolo. “48 tere il debito pubblico. Ora, non su Aim, si sono scatenate le faide su 50 iscritti in città erano con- solo la situazione è simile, ma per il controllo dell’energia: pertrari. Così come abbiamo dovu- il debito è aumentato, con l’ag- ché i privati vogliono mettere le to assistere a un Di Pietro che, gravante che bisogna finanziare mani sui beni pubblici, sui soldi diventato ministro ‘del fare’, gli enti locali investiti dei pote- dei cittadini. La politica è esautosull’allungamento dell’auto- ri di quel federalismo inserito rata, le decisioni vengono prese strada Valdastico si nell’articolo quinto non pubblicamente, ma altrove. rimangia il no prodella Costituzio- Non è contemplabile, però, che nunciato nel 2001”. ne. Ora mi chiedo: si decida al di fuori della politica: Certo che anche avranno veramente questa non è democrazia. Vedrà: voi, alleandovi con i La Sartori tariffe più basse, i il candidato sindaco del centroneo-democristiani, cittadini, quando destra l’anno prossimo – perché sindaco? ci avete messo del le multiservizi ver- solo il centrodestra ha i numeri vostro. Che c’azzec- Se il governo ranno privatizzate? per vincere – sarà il garante della cavate con loro? La cade mirerà Abbiamo forse visto spartizione di Aim fra i potentati faccia di Di Bartolo più in alto abbassare per gli economici. E non sarà certo Lia dice inequivocabilutenti il costo del Sartori, perché lei rappresenta mente: niente. “Ma telefono, delle ban- alcuni dei potentati in guerra. il nostro è un elettoche, delle assicura- Tra l’altro, io penso, col governo rato moderato, Ds zioni? No. Ad arric- che molto probabilmente cadrà, e Margherita volevano andare chirsi sono state solo le grandi la Sartori mirerà più in alto, alle da soli a tutti i costi, con la sini- famiglie e i grandi signori della elezioni politiche. Non darei per stra radicale non era possibile, e finanza, da Tronchetti Provera a scontato che sarà lei il prossimo così…”.

Colaninno. Sulle bollette, quin- sindaco. di, avremo il sovrapprezzo degli Parliamo dei tentativi del affari che vorranno ricavarci i La vicenda Aim come si governo di andare incon- privati e le tasse per finanziare il concluderà? tro alla marea di ribellione federalismo. In questo quadro, Finirà che An dovrà accordarsi anti-partitica e “grillesca” la politica locale sarà insignifi- con gli altri partiti. La pretesa di questa stagione. Il de- cante. Che senso ha un’ammi- di avere la presidenza discende creto Lanzillotta taglierà i nistrazione comunale quando i dal risultato elettorale del ’98, posti nei cda delle società servizi sono gestiti dai privati? A quando An era il primo partito pubbliche, e i maggiorenti questo punto ci vorrebbe un’au- in città, e Forza Italia solo terdel centrosinistra si sforza- torithy super partes, un city ma- za. Conte, così, potè pretendere no di lanciare segnali di rin- nager. Il taglio delle poltrone la presidenza Aim e il ruolo di novamento e lotta a sprechi fa ridere. Serve a tamponare la vicesindaco per sé. Ma ora An e privilegi. Basterà? degenerazione a cui è arrivata la non ha più quei numeri. Alle caPer rispondere alla sua doman- partitocrazia. E attenzione: oggi tegorie economiche verso cui si da bisogna fare un ragionamen- il cittadino è più informato di era reso disponibile Berlato non to a monte. Nel decreto Lan- quindici anni fa. Ha internet. interessa il patrocinio di An, loro

E l’opposizione di centrosinistra, di cui lei faceva parte?

L’opposizione a Vicenza? E’ un’invenzione mediatica. L’opposizione non fa opposizione. La verità è che la politica fa il gioco dei privati. E fra gli esponenti locali del Pd c’è chi vive di incarichi ottenuti attraverso il placet del centrodestra, della Provincia, della Camera di Commercio, degli enti turistici o dei potentati economici.

Lei sembra andare oltre l’ultimo Grillo, che si scaglia contro i partiti. Mentre, secondo lei, a imbrigliare la democrazia sono gli attori dell’economia. Dovrebbero essere questi, i veri bersagli del comico?

Grillo ha offerto alla gente una possibilità di protesta che la gente non vedeva da tempo. Ma bisogna andare oltre l’attacco alla politica e ai partiti: oggi è come sparare sulla Croce Rossa.

I partiti oggi sono solo comitati elettorali. Bisogna spostare l’attenzione sul rapporto fra politica ed economia, fra politica nazionale e internazionale. In questo l’informazione è fondamentale.

E oggi, come dicevo, i cittadini fanno da sé. Prenda il Dal Molin: non si sono rivolti ai partiti, hanno costituito comitati. I partiti sono odiati perché strumenti di conservazione delle posizioni di rendita. Ci sarà pure una ragione perché un libro come la Casta vende un milione di copie, in un Paese come l’Italia che non legge!

Il grillismo potrà avere una chance, alle prossime comunali?

Potrà anche avere una certa visibilità e magari mandare qualcuno in consiglio comunale. A Vicenza c’è uno spazio del 10% che fluttua di qua e di là e che non si riconosce nei partiti tradizionali. Ma qui non saranno in Un autobus Aim grado di influire

nel gioco dei partiti. Sa, io ero nel listino del candidato del centrosinistra Carraro alle ultime regionali, e quando andavamo in giro a raccogliere voti molte persone ci dicevano: “be’, in fin dei conti, perché cambiare Galan?”. Ecco, il vicentino da una parte ha il desiderio di crescere, avere un ruolo e partecipare, ma questo resta un desiderio. Scatta la rassegnazione, il quieto vivere, che sono la base del conservatorismo di queste parti.

Anche sul Dal Molin, dove pure gli interessi economici locali non sembra faranno un gran bottino?

Il sì del governo è stata una scelta gravissima, orrenda. E io non ce l’ho con gli Americani per principio. Il grande errore dei No Dal Molin è stata cadere nella trappola del referendum, che automaticamente spaccava la città in due. Io avevo proposto una raccolta firme: 100 mila firme prese in città e nei Comuni limitrofi avrebbero messo Prodi di fronte alle sue responsabilità. Invece sono cascati nel tranello della visibilità mediatica. Basta pensare a quello scandaloso referendum telefonico del Giornale di Vicenza. Tanto per dire: io quel giorno feci 9 telefonate da nove telefoni diversi…

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6 OTTOBRE 2007

fatti&notizie

RISTORANTE PIZZERIA

SPECIALITÀ PESCE

GIADA MONTE BERICO s.r.l.

Piazzale della Vittoria, 7 – Vicenza

Tel 0444 235470

L’invito del presidente provinciale Luzi: “C’è un malessere profondo verso un modo di governare arrogante e lontano dai cittadini. È ora di tornare alla politica attiva”

Le Acli: “Cattolici, tornate alla Politica.

Contro questa politica vecchia e morente”

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Il primo parlamento italiano. Bisognerebbe tornare al fervore di allora

re “un terzo dei consiglieri comunali di tutta la provincia e decine e decine di sindaci”.

Il punto di partenza è la constatazione della “profonda frattura che separa il paese reale dalla classe politica”. “Al di là delle coalizioni – aggiunge -, oggi non c’è un’idea di società: quella che vediamo è una politica senz’anima. Manca una speranza per il futuro. Faccio solo un esempio, guardando a quanto è avvenuto con il superamento dello scalone sulle pensioni. La politica ha scelto di favorire chi è già tutelato, scaricando sui giovani costi insostenibili: ma io

Il convegno di Tonezza Si svolge questo fine settimana a Tonezza il secondo convegno residenziale di studi organizzato dalle Acli per stimolare il dibattito all’interno del mondo cattolico. Il tema è “Cristiani e impegno politico: testimoni di speranza nella società del rischio”, e sul tavolo dei relatori si alterneranno studiosi, sacerdoti e politici. Nella giornata di sabato, spiccano la tavola rotonda che vedrà confrontarsi monsignor Giuseppe Dal Ferro e il presidente del consiglio islamico di Vicenza Kamel Layachi e l’intervento di don Dario Vivian sulla questione Dal Molin. Domenica, invece, il piatto forte è la

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DI LUCA MATTEAZZI

Tremate, tremate, i cattolici son tornati. E non stiamo parlando di uno dei tanti progetti per ricostruire il grande centro o dei tentativi, più o meno espliciti, di far rinascere la Democrazia Cristiana.

No, a rivendicare il diritto e la voglia di tornare ad avere un ruolo attivo nella vita politica della città e della provincia sono le Acli, l’Associazione dei lavoratori cristiani, che questo fine settimana si riuniranno a Tonezza per l’annuale convegno di studi e che rappresentano una piccola potenza nel mondo dell’associazionismo: i loro numeri parlano di 22 sedi operative in provincia, 94 recapiti, 20 mila soci e una rete di contatti che coinvolge ogni anno qualcosa come 100mila persone, potendo contare sul primo patronato, sul terzo caaf e sul primo ente di formazione professionale (l’Enaip) del vicentino.

Sono loro, per voce del presidente provinciale Andrea Luzi, a rilanciare l’idea di un “ritorno attivo alla politica attiva”, sulla scia della grande scuola di formazione che nel passato arrivava a sforna-

RISTORANTE PIZZERIA

Una veduta di Tonezza

tavola rotonda a cui parteciperanno monsignor Renzo Beghini (direttore della pastorale sociale e del lavoro del Triveneto), il senatore della Margherita Luigi Bobba, l’onorevole dell’Udc Luigi D’Agrò e il consigliere regionale della Margherita Andrea Causin.

mi chiedo se il bene comune siano 30 euro in più ai pensionati o dei giovani con lavori sempre più precari. Come può esserci politica se la politica è in mano alla gerontocrazia: che visione del futuro può avere un settantenne? Questo sistema vuol dire che oggi le fasce più deboli non sono rappresentate, e le fasce più deboli per noi sono i giovani. C’è il rischio di una frattura della coesione sociale”.

Ma quello dei giovani è solo un esempio, anche se uno dei più emblematici. La crisi della rappresentanza politica è generalizzata, tanto che Luzi parla di vera e propria emergenza democratica.

“La nostra non è una democrazia compiuta – spiega -. Mi rendo conto che può sembrare un’affermazione forte, ma se io non posso scegliere i miei rappresentanti perché la casta li ha scelti per me, è evidente che poi c’è l’esplosione dell’antipolitica. Ma chi fa antipolitica oggi è la politica stessa, che è un esempio di degrado morale e di mancanza di progettazione: il politico ormai rappresenta solo se stesso, non ha più alcun legame con il territorio, e questa è la morte della politica”.

Casta, antipolitica, politici che ormai non rappresentano più nessuno: nel presidente Acli non è difficile trovare riferimenti al superbestseller di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella sui privilegi dei politici oppure alle battaglie di Beppe Grillo. “Grillo è la spia di una sensibilità ormai molto diffusa – precisa Luzi -. Grillo è un Savonarola, è una coscienza critica che evidenzia un malessere che attraversa molte fasce della popo-

lazione. Io non ne condivido certi raccogliere voti al momento delle aspetti, e non mi piace la protesta elezioni”. E la responsabilità è, in che non diventa proposta, ma parte, anche dei cattolici stessi. guai a demonizzarlo. Grillo usa “Il cristiano non può essere un toni forti, ma non pavido, non può dice cose così cercare sempre strane. Invece la il giusto mezzo classe politica è – riprende Luzi corsa a fare qua-. Deve accettadrato attorno a re il rischio di se stessa. E quanessere scomodo. ta arroganza c’è Anche a livello nella classe povicentino, bisolitica di oggi? Se gna darsi una si continua così svegliata: vedo non si andrà più un livellamento nemmeno a votaverso il basso, re, ma questo fa mi sembra che parte di una straci si accontenti tegia. E noi non delle buone praci stiamo” tiche, delle buoNasce da questa ne azioni, ma analisi molto criin politica poi si tica la decisione Andrea Luzi stia a guardare di rimettersi in perché magari è gioco in prima persona. Parten- più comodo o più redditizio. Ma do dalla formazione (“sappiamo noi abbiamo bisogno di comunità benissimo che non dà risultati a vive, che si confrontino anche in breve termine, ma bisogna cam- modo aspro”. biare la cultura dominante”) e Gli argomenti non mancherebbedai valori. Senza schierarsi con ro. C’è il Dal Molin, ovviamente, una coalizione piuttosto che con che nell’ultimo anno ha riacceun’altra, ma lavorando per for- so il dibattito a livello di società mare una classe politica diversa, civile (e la Acli sono state tra le che lavori (o almeno prime, nel fronte ci provi) nell’interescattolico, a schierarse della comunità e si in modo netto per non in base al proil No), ma i temi che prio tornaconto per- Grillo è un andrebbero riporsonale o partitico. E Savonarola. tati al centro della che sappia sviluppa- Non condivido discussione pubblire un pensiero e delca sono tanti: “C’è il tutto ma le proposte politiche caso Aim – aggiunge guai a in modo autonomo. il presidente -, c’è “Non vogliamo dare demonizzarlo una città che è stauna formazione conta cementificata fin fessionale – sottolisopra i capelli, c’è nea -, e non vogliamo la questione degli ricreare l’unità politica dei catto- spazi verdi,o quella degli spazi lici, anche perché non c’è più il sociali per i giovani. Oppure ci si contesto adeguato. Noi vogliamo preoccupa delle badanti in Camessere una sentinella, un pungo- po Marzo, ma non ci si preocculo, senza nessuna sudditanza ver- pa del fatto che hanno bisogno di so le formazioni politiche. Oggi una rete di relazioni”. E l’elenco non c’è nessuna formazione che potrebbe continuare. meriti appoggio a priori, o che L’obiettivo, insomma, è chiaro. possa sperare di trovare in noi un Dare una scossa all’indole un po’ facile consenso politico: i galloni sonnacchiosa dei tanti cattolici bisogna conquistarseli”. vicentini, convincerli a riprenIl tutto per uscire da una situa- dersi la responsabilità di un imzione che oggi, paradossalmente, pegno diretto nella costruzione vede i cattolici in una posizione della politica cittadina, spronarli marginale. “Mi spiego. I cattoli- a non aver paura di prese di posici sono presenti in tutte e due le zione nette e decise. Una missiocoalizioni, spesso anche con ruoli ne impossibile? “L’opinione pubdi rilievo, ma di fatto non conta- blica si sta svegliando – conclude no niente: sono un contentino per Luzi -, io sono fiducioso”.

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fatti&notizie In centro storico le zone riservate solo ai pedoni sono molto poche: le proteste della circoscrizione 1, le ragioni dei ciclisti, gli esempi di Padova e Verona

Corso e piazze a passo d’uomo La disfida della aree pedonali DI TOMMASO QUAGGIO

Sarà difficile vederla davvero.

Ma le ragioni per organizzare una “rivoluzione dei pedoni” non mancherebbero, visto che chi si avventura nelle cosiddette “zone pedonali” cittadine deve fare i conti con innumerevoli pericoli che in queste aree proprio non ci dovrebbero essere. Basta prendere ad esempio le città più vicine a noi, Padova e Verona, e fin da subito balzano agli occhi le grandi differenze con Vicenza: per prima cosa la dimensione stessa delle aree riservate ai pedoni - molto più estese attorno alla Basilica del Santo e all’Arena che non nei dintorni della Basilica Palladiana - e in seconda battuta il passaggio delle biciclette.

Proprio così, il mezzo a due ruote più diffuso e tanto amato, nelle altre città non può assolutamente circolare nelle zone pedonali, con tanto di personale addetto pronto a usare il fischietto contro chi non rispetta il divieto. Non certo come fatto discriminatorio, ma per il semplice motivo che in una zona dove mamme, papà, bambini e anziani possono tranquillamente passeggiare questi mezzi rappresentano un vero e proprio pericolo.

A Vicenza non è così, ed ecco allora che tra Corso Palladio e Piazza dei Signori una tranquilla camminata,

L’inizio dell’area pedonale. Dopo le proteste dei ciclisti anche le due ruote sono state ammesse

soprattutto nel fine settimana, può trasformarsi in una vera e propria gara per schivare le bici che sfrecciano lungo il Corso e nelle Piazze. E che dire poi dei turisti che in gruppo si raccolgono attorno alla guida che spiega loro le meraviglie del Palladio, e che si trovano a tu per tu con il traffico a due ruote?

Così mentre le altre città venete allargano la propria area pedonale, Vicenza deve ancora iniziare una vera e propria rete dedicata. “Sono anni che ci battiamo affinché il centro abbia una vera e propria zona pedonale — spiega Maurizio Finizio, presidente della circoscrizione uno —: mi verrebbe da dire che ormai abbiamo perso le speranza di vedere almeno Corso Palladio e Piazza dei Signori davvero dedicate alle famiglie e a chi vuole passeggiare tranquillamente

&

in une delle zone più belle della città. Il problema maggiore per queste zone è rappresentato dal passaggio delle biciclette che, mischiate al pacifico traffico pedonale, creano un vero e proprio costante pericolo. E dire che basterebbe così poco. La sede della nostra circoscrizione è a palazzo Trissino, da dove ho una bellissima vista sul centro della città. Beh, quando mi affaccio la prima cosa che noto è questo via vai incessante di biciclette che si muovano a zig zag tra la gente. Insomma, quello che chiediamo da anni è che la zona del centro venga restituita ai pedoni in tutta sicurezza. Ma fino ad ora le nostre richieste sono state inascoltate ed è un vero peccato perché è dalle circoscrizioni che si percepiscono i veri bisogni dei residenti. A Padova la zona pedonale cresce sempre

Il Corso, campo di battaglia tra bici e pedoni? Non secondo Cicero: “È questione di civiltà”

di più, a Verona i residenti devono rispettare degli orari prestabiliti per circolare con la macchina nelle aree riservate; qui da noi invece tutto rimane immobile”.

E vero anche che per attraversare la città in bicicletta percorrere il Corso diventa davvero inevitabile visto che l’alternativa è allungare il percorso tra le viuzze del centro oppure buttarsi nel traffico della circonvallazione interna rischiando “la pelle”.

La soluzione quindi potrebbe essere quella di creare dei percorsi ad hoc per gli aficionados delle due ruote cercando di bypassare Corso Palladio o Piazza dei Signori e lasciare ai pedoni quelle “libertà di movimento” tanto desiderate.

Oppure, come suggerisce l’assessore alla mobilità Claudio Cicero, per una volta nei panni di difensore del-

le biciclette, è solo una questione di “convivenza pacifica”. “Come esiste il partito di chi non vuole l’auto in centro, così ci sono quelli che non vorrebbero le biciclette — commenta Cicero —. Questo per colpa dei soliti indisciplinati che in queste zone corrono e di conseguenza fanno correre dei pericoli ai pedoni. Se tutti pedalassero tranquillamente non ci sarebbe nessun problema.

Insomma basterebbe un po’ di educazione e un po’ di attenzione. In verità noi qualche tempo fa avevamo interdetto alla biciclette il passaggio in queste zone, ma poi ci sono state delle proteste proprio da chi utilizzava le due ruote. Ci sono delle ragioni da tutte e due le parti, e noi dobbiamo cercare una connivenza senza essere talebani, né da un lato né dall’altro”.

L’esempio di Padova: “Così restituiamo le strade a negozianti e cittadini” In linea d’aria la città di Padova dista poco più di trenta chilometri. Ma tra i due capoluoghi di provincia le differenze sul tema delle aree pedonali sono davvero abissali. La città del Santo ha ampliato recentemente le zone dedicate esclusivamente ai pedoni- già comprendenti buona parte del centro storico - con due nuove zone, quelle corrispondenti a via Zabarella e via Altinate. Una soluzione che di fatto ridona ai cittadini due strade ricche di negozi, uffici e soprattutto di residenti. “Quest’ultima soluzione — spiega l’assessore alla Mobilità Ivo Rossi —, è avvenuta di concerto con i commercianti; qualche residente ha

storto il naso, il tema caldo è soprattutto quello del parcheggio, ma alla fine si tratta di un progetto ben riuscito. Soprattutto queste ultime due zone contano un gran numero di residenti, e per venire incontro a queste esigenze abbiamo istallato dei piccoli cancelli automatici che danno la possibilità a chi abita lì di accedere senza problemi grazie a dei telecomandi e a chiavi elettroniche. Pedonalizzare queste zone è anche una conseguenza dell’introduzione della ZTL con le telecamere, che ci permette di avere un maggior controllo e di sviluppare dei progetti. La nostra intenzione è quella di allargare le aree pedonali magari

Il centro di Padova

seguendo il percorso del metrotram, o anche in alcune piazze, così da restituirle ai cittadini”.

T. Q.

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fatti&notizie Durante i lavori di sistemazione il pericoloso materiale è stato ritrovato nei pavimenti degli spogliatoi

Amianto al cantiere del palazzetto Ma l’allarme dura poco Per un momento si è temuto il peggio. E per peggio si intende un blocco dei lavori di ristrutturazione del Palazzetto che avrebbe potuto far slittare la consegna dell’impianto di via Goldoni a tempi indefiniti, con conseguenze pesanti per le squadre di B1 della Palladiogroup.it e della Novello Vicenza che sarebbero state costrette a stringere i denti.

Invece tutto sembra essere sembra essere filato liscio, anche se la preoccupazione dei tecnici che stanno provvedendo ai lavori di sistemazione

Un recuperatore di aminato: per fortuna la situazione al palazzetto non è così grave

dell’impianto deve essere sta- di 739mila euro, prevede degli ta davvero tanta quando, nel interventi per ottenere il certipavimento degli spogliatoi, è ficato di prevenzione incendi: stato rivenuto dell’amianto. La si sta lavorando sull’allargavoce ha cominciamento dei passi to a circolare nei carrai, sulle nuove primi giorni delscale di emergenla settimana con za, sulla rimozione Si teme un toni decisamente dei lucernai e delle pavimentazioni e preoccupati: si blocco dei parlava di lavori lavori, sull’ampliamento fermi e di cantie- ma al dell’uscita di via re bloccato. Poi momento la Rosmini. In più si l’allarme sembra è messo mano al situazione è nuovo impianto essere rientrato: il responsabile degli sotto controllo elettrico, al completamento deloperai al lavoro nella struttura di l’impianto idranti, via Goldoni ci ha al completamento detto che sono state prese tutte dei servizi igienici, la modifile misure di sicurezza del caso, ca della rampa disabili e del che i pezzi “incriminati” sono ripostiglio del bar. Tutti lavori già stati rimossi e che il proble- necessari affinché l’impianto ma è risolto. ritorni in regola con le norme Al palazzetto, va ricordato, sono sulla sicurezza, e si ponga così in dirittura d’arrivo i lavori per fine ad una vicenda iniziata anil completamento dell’interven- cora nel 2004, quando emerse to di ristrutturazione (la ricon- che il Palasport rischiava di segna è prevista per i primi di essere chiuso al pubblico dato novembre). Si tratta dell’ultimo che tutto era fuori norma, dalstralcio del progetto originario l’impianto di riscaldamento alle che, per un costo complessivo vie di fuga per gli spettatori.

L’interno dei PalaCia. I lavori sono in corso da giugno

In questo contesto è stato ritrovato l’amianto. E non c’è troppo da stupirsi, visto che la costruzione del palazzetto risale ad un periodo in cui il materiale era abbondantemente sfruttato in edilizia. La resistenza al calore e la sua struttura fibrosa lo rendono infatti adatto come isolante e materiale a prova di fuoco, ma la sua nocività per la salute ha portato a vietarne l’uso in Italia con la legge 257/1992: le fibre di amianto

sono sottilissime e, se respirate, possono provocare malattie e tumori. Naturale, quindi, che la scoperta di amianto all’interno della struttura del vecchio palasport abbia fatto scattare i campanelli di allarme. Tutto, comunque, sembrerebbe essere sotto controllo. Il condizionale, comunque, fino a quando non arriverà una conferma ufficiale, è d’obbligo.

L.M. & T.Q.

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6 OTTOBRE 2007

altovicentino

Famiglia Fontana

Via delle Mimose – Thiene Tel. 0445 365346 DI ANDREA ALBA

L’ultimo baratto: un Ponte per la cava Torna l’incognita Civillina comuni della vallata: Castelgomberto, Brogliano, Trissino e soprattutto Valdagno. Il sindaco Alberto Neri sin da subito si dice nettamente contrario e lo è tutt’ora: «Si pensi a 200 camion di ghiaia al giorno che percorrono la provinciale, al depauperamento delle risorse naturali e idriche della zona, alle difficoltà che la cava creerebbe alla popolazione: tutti motivi che ci spingono a ribadire il “no” al progetto».

Anni ‘80, i primi scavi In verità una cava sul monte Civillina esisteva già, ed era stata chiusa ben prima dell’elezione a sindaco di Franco Viero. Era molto più piccola: venne autorizzata dalla Regione nel 1980, poi si smise di scavare nel corso degli anni ’80 e un primo riutilizzo venne pensato già nel 1992. Nel 1998, sotto l’amministrazione di centrosinistra di Armido Besco, l’idea di riprendere gli scavi per rimpinguare le casse comunali aveva fatto capolino di nuovo.

«Ma il progetto di scavo era molto più piccolo, una cava locale – osserva Santagiuliana –: anche all’epoca la popolazione era contraria, il sindaco Besco fece fare una ricerca di fattibilità allo Studio Ghezzi che si sbilanciò molto a sfavore di eventuali scavi in quella zona. E il piano venne saggiamente abbandonato».

Nel 2002, inoltre, fu bocciato dalla Regione per il mancato ri-

www.flickr.com/bonnyweb

La storia Il progetto della cava sul monte Civillina è stato presentato dall’amministrazione comunale di Recoaro più di due anni fa. Il sindaco recoarese, Franco Viero, lo ha infatti illustrato in Consiglio comunale il 13 aprile 2005: un piano di sfruttamento di 24 ettari arrampicati sul monte a partire da quel che resta della vecchia cava Volpe in contrada Retassene e in un’area per due terzi del Comune e per il resto di proprietà di privati, che si pensa di utilizzare per asportare pietrisco. Sette milioni di metri cubi in un arco di tempo di vent’anni. Il cavatore, nell’idea dell’amministrazione, pagherebbe i diritti per lo sfruttamento al Comune, finanziando così il rilancio turistico dell’area montana la cui economia è da molto tempo in netto declino.

Immediata l’opposizione da parte dei residenti della zona, ai confini tra Recoaro e Valdagno: «Coi dati ministeriali in mano, la cava da sola sarebbe stata pari a tutte le altre cave di pietrisco presenti in provincia. Senza contare che nei 24 ettari ci sono 7 sorgenti d’acqua» spiega Diego Santagiuliana, del comitato cittadino sorto all’epoca contro il progetto.

Comitato che ad oggi ha raccolto 4 mila adesioni. Oltre all’opposizione dei cittadini, il progetto incontra anche quella degli altri

Si riaccende la discussione su una delle cave più grandi della provincia Il Comune di Recoaro la vuole, tutti gli altri no. Decideranno le prossime elezioni?

www.flickr.com/uncommon

ORTE DEL BELO LA C

Una veduta di Recoaro

Cava a cielo aperto, sogno o incubo di molti abitanti della Conca di smeraldo

spetto dei vincoli urbanistici. E’ curioso notare come all’epoca, in consiglio comunale, l’attuale sindaco allora all’opposizione si fosse dichiarato contrario al progetto primitivo di scavo, che pure aveva dimensioni più ridotte.

Il sito scelto, il monte Civillina, secondo il comitato è oggetto anche di vincoli ambientali: «Infatti – aggiunge ancora Santagiuliana - il sindaco Viero ha chiesto che la definizione “Sic”, sito d’interesse comunitario, assegnata a buona parte del territorio recoarese, venga spostata a minimo 700 metri d’altitudine. In ogni caso, nell’estate del 2005 il Comune apre un bando per trovare aziende interessate ad avere la concessione degli scavi. Non si presenta nessuno, forse per la particolare stagione. «Una sola azienda – affermano quelli del comitato - scrisse in Comune dicendosi interessata, ma declinando l’offerta in quanto le spese che avrebbe comportato l’appalto, cioè tutte le opere accessorie, sarebbero toccate al vincitore. Cioè l’azienda avrebbe dovuto costruire tutto, e poi pagare ulteriori diritti al Comune». Dopo quell’estate non vennero più aperti bandi sulla questione.

Referendum e modifiche al Prg Sulla questione della cava venne anche proposto un referendum popolare, per sentire cosa ne

ORTE DEL BELO LA C

Famiglia Fontana

Via delle Mimose – Thiene Tel. 0445 365346 rebbe necessario e la differenza di quota» tra le due contrade, su sponde opposte «devono essere studiate con maggiore dettaglio, con idonea verifica della compatibilità paesaggistico-ambientale delle opere». Inoltre a Venezia non riuscivano a capire quale fosse la modifica che il Comune intendeva fare, perché di proposte ne erano state presentate due : una a firma del sindaco, il 22 giugno 2005, e una a firma del progettista il 23 novembre 2005. Il documento quindi spiega che «non risulta chiaro quale delle due» sia quella sostenuta dall’amministrazione. Il Comune controdeduce, e invia nuovamente la richiesta in Regione ribadendo l’importanza della modifica richiesta: il viadotto è «indispensabile per creare un’alternativa alla provinciale 246 in caso smottamenti». E la Regione questa volta approva: nel luglio 2007 per la circonvallazione dei Cappellazzi arriva il via libera regionale, con l’obbligo del Comune però di fornire tutti i pareri tecnici previsti dalla legge.

pensassero i cittadini. La mozione la presentò in consiglio Rifondazione Comunista, nel febbraio 2006. Ma - e il Dal Molin insegna – è destino che in terra vicentina i referendum cittadini su questioni di primaria importanza per la Il futuro è nelle urne città non vengano nemmeno pre- Quindi, quale sarà il prossimo si in considerazione dalle ammi- passo dell’amministrazione? Il nistrazioni. «Quando i recoaresi primo cittadino recoarese, Franci hanno votato sapevano le no- co Viero, pur interpellato preferistre linee programmatiche e di sce non fare commenti sull’intera governo» commenvicenda della cava tarono all’epoca dai né esprimere le probanchi della mag- Il nuovo ponte prie intenzioni. Gli gioranza a Recoaro, azzardaserve per dare oppositori dopo aver bocciato no lo stesso qualche la richiesta. Salvo un’alternativa previsione: «Siamo che, a ben guardare, alla statale. abbastanza fiduciosi l’ipotesi di una cava Ma il timore che la cava alla fine sul monte Civillina è che vanga non venga fatta, per nel programma della usato solo più motivi – conclucoalizione che aveva de Santagiuliana –: per gli scavi vinto le elezioni non la richiesta di realizc’era. zarla di fatto non è E nel frattempo, in ancora stata presenmarzo 2006, il Comune pensa a tata in Regione. Anche se il ponte modificare il Prg: chiedendo alla dei Cappellazzi ovviamente serve Regione una modifica al piano a quello. Però fra un anno e mezregolatore comunale, in partico- zo a Recoaro si vota… non credo lare volta a realizzare un viadotto riusciranno a fare in tempo». tra contrà Bonomini alle porte «”Sperèmo” - commenta il sindadel paese e la sponda opposta co di Valdagno, Alberto Neri –; i dell’Agno, contrà Cappellazzi. comitati ovviamente si riferiscoProprio accanto all’area in cui do- no al fatto che Viero è al secondo vrebbe sorgere la cava. La Regio- mandato». Senza contare che la ne però non accetta la modifica. sua coalizione potrebbe non otSi legge nel documento regionale tenere di nuovo la maggioranza: che la proposta risulta «non ac- in tal caso, forse, di cave giganti coglibile in quanto la complessità nella valle dell’Agno non se ne dell’innesto viario che si rende- parlerà più.

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6 OTTOBRE 2007

bassano

Si accende la discussione attorno ai nuovi progetti che interessano il corso d’acqua La preoccupazione degli ambientalisti: “Con varie scuse si continua a scavare”

Nomi nuovi per pericoli vecchi Brenta, fiume a rischio DI MASSIMO GRANDESSO

Ma almeno in pianura la situazione è migliorata rispetto a anni addietro.

«In pianura succedono le cose più straordinarie! Per esempio la bretella ovest di Rosà come hanno pensato di farla? Per non ridurre l’impatto ambientale sarà in trincea. Non è altro che una immensa cava con un fronte di 5 Km, una profondità di 17 metri per un sedime di 20 metri che si estenderà da Travettore a Tezze sul Brenta, passando per il Parco Rurale di Rosà.»

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Il Brenta, o meglio “La Brenta” come la chiama chi è nato e vissuto lungo le sue sponde, è un sistema idrogeologico complesso e delicato che è sempre stato a rischio. Dopo gli anni dell’inquinamento industriale delle concerie, delle cromature e delle galvaniche che avevano trovato nei comuni rivieraschi sede ottimale per le loro attività, cosa minaccia ora l’equilibrio del bacino?

Ultimamente nel lessico dei comuni rivieraschi, oltre alla ben nota escavazione, si sono inseriti altri due termini che per molti hanno ancora un significato misterioso: laminazione e captazione. «È stato accertato che a partire dagli anni ’60 le riserve idriche del sistema stanno lentamente ma progressivaLa Brenta a Bassano mente diminuendo - si legge nella documentazione ufficiale dell’Ato cipazione di docenti universitari di Brenta, l’autorità che ha il compi- Padova e della Facoltà di Pianificato di regolazione, pianificazione zione Territoriale di Venezia. e controllo del bacino del fiume «Il problema principale è che per Brenta che si estende su una super- il Brenta non è mai stato definito ficie di 167.922 nell’alta pianura al- il minimo deflusso vitale, cioè la luvionale veneta -. L’impoverimen- portata d’acqua minima che perto delle falde trova chiari riscontri metta la sopravvivenza dell’intenell’abbassamento della superficie ro ecosistema Brenta - dice Sessi freatica nell’area di ricarica, nella –. Basti pensare che solo nella Valscomparsa di molti fontanili, nella brenta ci sono almeno 18 “dighe” drastica diminuzione della portata tra idroelettriche ed irrigue. Solo totale dei fontanili stessi, nella sen- il consorzio ha una autorizzazione sibile depressurizzazione delle fal- di derivazione per 19 metri cubi al secondo quando de artesiane. Le cauil Brenta, in base ai se del preoccupante dati forniti dall’Ato, fenomeno sono state ha una portata meindividuate analizLa portata dia annua calcolata zando il comportadel fiume è in 35 mc/s il che simento nel tempo dei notevolmente gnifica che nei pevari fattori del bilandiminuita, riodi di magra è di cio idrogeologico. in certi periodi gran lunga inferiore Sono state rilevate sembra all’autorizzazione di cause sia naturali che un canale derivazione concesartificiali» di scolo sa. Quelli dell’autoL’Ato per favorire la rizzazione sono voluricarica delle falde mi calcolati parecchi propone «la realizzaanni or sono quando zione di traverse fluviali per compensare il negativo ef- il fiume aveva portate ben diverse, fetto dell’abbassamento dell’alveo la portata d’acqua del fiume negli e per rimettere in gioco le golene anni è notevolmente diminuita, se non 50% poco ci manca e in certi per la laminazione delle piene».

Ne parliamo con Roberto Sessi periodi dell’anno rende il Brenta presidente di “2004 coordina- paragonabile ad un canale scolanmento ambiente onlus” gruppo di te». coordinamento delle varie associazioni ambientaliste del territorio Che ci dice della “laminaziobassanese e promotore di “2007, ne” del corso d’acqua di cui si Odissea in Valbrenta – quale futu- sente parlare? ro” un convegno che si terrà sabato «Riguarda la zona di Marchesa13 ottobre presso la sala convegni ne, Nove e Cartigliano, la zona a delle Grotte di Oliero con la parte- sud di Bassano. È una cosa che ho

lutazione di Impatto Ambientale, per cui basta allungare la durata di una cava da 10 a 20 anni per superare anche questo problema».

già visto in altre realtà. Si tratta di creare delle barriere lungo il corso d’acqua per formare delle “morte” che facilitino l’irrorazione del terreno circostante e attraverso la permeabilità del terreno favorire la ricarica delle falde».

Può essere una soluzione al problema ?

«Se non si interviene su tutta l’asta del brenta con un progetto generale è più che altro un palliativo.

L’urbanizzazione spinta ha prodotto una sensibile diminuzione della superficie di infiltrazione diretta delle piogge e lo scavo delle ghiaie in alveo ha aumentato l’effetto drenante del letto fluviale a valle delle risorgive, l’abbassamento dell’alveo del Brenta di anche 7-8 m. Nella zona tra Carmignano di Brenta, Fontaniva e Cittadella le cave sono a livello della falda».

Escavazioni, un termine già noto agli abitanti dei comuni rivieraschi ed un annoso problema. Ma non esistono limitazioni molto strette a questo tipo di attività?

«Certamente, le escavazioni legittime sono strettamente regolamentate in pianura. Il PAT, Piano di Assetto del Territorio, provinciale ha definito delle regole strette e ben precise. È la Valbrenta che con la scusa della messa in sicurezza è diventata zona di escavazione.

L’area è stata definita a rischio 4 e la cosiddetta messa in sicurezza consente l’escavazione dei conoidi anche in zona SIC, Sito di Interesse

Comunitario, come la zona dei terrazzamenti della Valbrenta. Queste strutture alluvionali utilizzate poi dall’uomo per le coltivazioni fanno da filtro delle acque, attutiscono le piene e contribuiscono alla frenata massi. Con le escavazioni si mette a rischio l’intera valle perché non si fermano più le ondate di piena. È da aggiungere che i comuni della Valbrenta sono comuni poveri, con pochi abitanti e pochissime attività e vedono in questo tipo di attività una fonte di reddito. Pian piano stanno vendendo la valle. Se si scavano meno di 250.000 mc/anno non è nemmeno necessaria la Va-

E riguardo la “captazione” ? «È un progetto di “Veneto Acque” di prelevare l’acqua di falda a sud di Bassano per portare l’acqua a Rovigo. Naturalmente questo andrebbe ad aumentare il prelievo in falda la cui progressiva diminuzione evidenzia che già ora i prelievi sono superiori alle possibilità di ricarica» Quindi la “laminazione” potrebbe essere direttamente collegata alla “captazione”.

«Non mi sento di escluderlo, con la laminazione si aumentano le possibilità di ricarica della falda garantendo così una maggiore possibilità di prelievo e a minor profondità»

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Direttore editoriale Giovanni Coviello

Volley.

Minetti al debutto contro Novara

Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiare di Verona

Con due medaglie ai tricolori per società, Matteo Galvan lascia l’AV per il professionismo In futuro potrebbe puntare ai 400 metri

a pagina 14

DI TOMMASO QUAGGIO

Pallanuoto.

Il setterosa di Nadia Scotton a pagina 16

Pallamano.

Il Thema Torri a caccia dell’A2 a pagina 17

Calcio.

Quattri sberle e il Bassano torna sulla terra

Anno 2 - Numero 32- Sabato 6 ottobre 2007 Supplemento al settimanale VicenzaPiù n°74

“Grazie AV”

quella straordinaria accelerazione e che il tecnico Umberto Pegoraro Dopo le perfor- comincia a prendersi cura di quel mance di Ma- giovane. Arriva la prima uscita ufrano di Napoli, ficiale ad Arzignano nei campionaMatteo Galvan ti veneti. Occhi sbarrati quando si sveste i panni scopre che il vincitore della battedell’Atletica Vi- ria era uscito dei cosiddetti “broccentina ed ap- chi”. Nel 2005, Galvan fa imporproda, appena tanti passi avanti dal punto di vista ventenne, nel cronometrico, arrivando a 10,7 nei professionismo con i colori della 100 e avvicinando il muro dei 21” Guardia di Finanza. Nel suo ulti- sui 200. Poi l’annata magica del mo podio con la casacca vicentina 2006, quando a Rieti, agli italiaha ricambiato l’affetto e la stima ni juniores, Galvan mette a segno del team e dei suoi tifosi sfilandosi una doppietta d’oro con il tempo la maglietta per scoprirne una con di 20”87, sui 200 metri e di 10”54 la scritta “Grazie AV”. Un gesto sui 100 metri. Nello stesso anno che sicuramente ha portato con centra la finale mondiale a Pechisé qualche lacrima, e che Mat- no. Agli assoluti di Torino, sempre teo avrebbe voluto nei 200, giunge quaraccompagnare con to . un doppio successo: L’avventura Quest’anno ha codopo la vittoria nei minciato con un sedi Galvan 400 metri della pricondo posto nei 60m ma giornata dei tri- inizia nel 2004 agli italiani indoor, colori societari, però, con le gare campionati ai quali è il giovane velocista ha studentesche giunto senza prepadovuto cedere sulla In tre anni razione. La stagione distanza preferita dei l’arrivo al 2007 all’aperto inizia 200 metri, titolo antardi per un infortuprofessionismo dato all’africano Jonio muscolare; il riseph Obinna Metu al torno in pista c’è sufotofinish per due soli bito dopo i mondiali centesimi. Ora si apre una nuova di Osaka: il vicentino coglie l’arstrada che siamo sicuri darà a Gal- gento negli assoluti sui 200 metri van, originario di Bolzano Vicenti- alle spalle di Andrew Howe e poi no, tutti i successi che merita nel sfodera esibizioni di grande valore professionismo. sul giro di pista in cui ha portato il Per questo giovane geometra, di- proprio personale a 47”10. plomatosi quest’anno al Canova, Insomma Galvan di sicuro manl’avventura inizia nel 2004 con le cherà alla società vicentina che gare studentesche ma lui, calciato- però può consolarsi con i risultati re del Bolzano Vicentino, rischiava ottenuti dagli altri ragazzi ai tricodi non essere preso sul serio. Fu lori di società. Tra gli uomini della allora però che Mario Guerra nota squadra sponsorizzata da Noaro

Momenti di gioia per l’ultimo giorno con la maglia dell’AV

Costruzioni brillano in particolare l’oro di Sergio Mottin nel peso con 15m e 11, e le medagli di bronzo di Andrea Zordan nei 1500 m e di un ritrovato Luca Comparin con m.

6,80 nel salto in lungo. Nella formazione femminile dell’AV Banco Desio Veneto Giovanna Demo ha

vinto la gara dell’alto, mentre buoni piazzamenti sono arrivati, tra le altre, dalla capitana Aida Valente, quarta negli 800m in 2’13”, e dalla giovanissima Sara Galvan (primo anno junior) che ha guadagnato il medesimo risultato nel giavellotto con la misura di 37,62m.

a pagina 19

Il gruppo di atleti in trasferta a Napoli

VICENZA Via Lanza, 40/44 Tel. 0444.291060 VICENZA Corso Padova, 35 Tel. 0444. 304137 ABANO TERME Via Previtali, 2 Tel. 049.667690

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6 OTTOBRE 2007 Volley A1. Domenica al via il campionato di pallavolo per le rossoblù. Monica De Gennaro premiata con l’”Arnaldo Eynard” come miglior Under 20 della A1

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Campionato ai blocchi di partenza La Minetti sfida la corazzata Novara

Oramai ci siamo. Inizierà inper me. Sono un po’ delusa per fatti domenica 7 ottobre 18.00 non aver trovato più spazio con contro Asystel Volley Novara la la nazionale, è vero che le altre nuova avventura nel campionadue centrali sono forti, ma speto 2007/2008 di serie A1 per la ravo mi fosse data qualche opMinetti Infoplus Imola lontana portunità in più. Giovanni mi dalla sua terra natia, Vicenza. Il ha parlato del club, mi ha detto roster della formazione rossoche ha una lunga tradizione in blù si è completato con l’arrivo serie A e mi ha dato delle ottiin Italia di Kathy Radzuweit, me referenze. E poi c’è Manueche ha raggiunto la Leggeri, che mi le compagne dopo ricordo molto bene aver concluso al avendoci giocato sesto posto i Cam- Il roster della contro nel 2002 ai pionati Europei in formazione Mondiali; mi piace Belgio e Lussem- rossoblu si è molto il suo modo burgo che hanno completato di giocare e sono assegnato all’Italia contenta che ci sia con l’arrivo in la prima vittoria lei in squadra”. continentale. Con Italia di Kathy Nelle settimane l’arrivo del “muro Radzuweit scorse nel frattemtedesco” salgono a po sono stati asdodici le giocatrici segnati dalla Lega a disposizione di Pallavolo Serie A Manù Benelli, che nel reparto Femminile, tramite un referencentrale avrà ora la possibilità dum che ha visto la partecipadi scegliere, dato che fino ad zione di tutte le società, i premi oggi non c’erano alternative in per la stagione 2006-2007, che posto tre a Manuela Leggeri e a saranno consegnati a Milano Stefania Paccagnella. Questa la in occasione della presentazioprima dichiarazione dell’ultimo ne del 63° Campionato di Searrivo della Minetti Infoplus rie A- Findomestic Volley Cup Imola: “Un po’ di timore c’è, per 2007/2008. Alla rossoblu della me qui è tutto nuovo, a partire Minetti Infoplus Imola Monica dalla lingua, che dovrò imparaDe Gennaro è andato il premio re. Sono molto felice di essere “Arnaldo Eynard” come mia Imola, la nazionale ormai è glior Under 20 per la serie A1, un pensiero che ho lasciato alle mentre per la A2 la più votata spalle; sicuramente resta ancoè risultata la sassolese Sandra ra un obiettivo futuro, ma per il Vitez. Moky ha inoltre primegmomento sono totalmente congiato nella classifica di rendicentrata sul mio impegno con la mento come migliore ricezione Minetti Infoplus. Per il poco che del campionato e riceverà l’atho visto finora l’allenamento mi testato sul campo in occasione ricorda un po’ quelli di Giovandella prima gara. Mercoledì 10 ni Guidetti, quindi penso che ottobre invece ci sarà l’incontro non sarà proprio tutto nuovo con contro la Scavolini Pesaro

La Minetti Infoplus si trova di fronta ad una dura prova

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Hockey in line. Colpo di mercato dei biancorossi: arriva l’ingaggio del difensore goleador con un passato importante sul ghiaccio

Nuovo acquisto per i Diavoli: torna Massimo Stevanoni Colpaccio per Caoduro Diavoli Vicenza che, in preparazione del roster per il prossimo campionato, si è aggiudicato l’ingaggio a “tempo pieno“ di Massimo Stevanoni per tutta la stagione. Il forte atleta di Bosco Chiesanuova, difensore e anche attaccante, grazie alle sue doti di realizzatore, che dal 2004 è entrato a far parte dei biancorossi per dare un supporto nella fase finale del campionato e nei play off, quest’anno, chiuso con l’hockey ghiaccio da professionista, ha deciso di dedicarsi solo all’hockey in line. Una scelta difficile, dettata Massimo Stevanoni aveva già dato un aiuto ai biancorossi nel 2004 anche da motivi personali e di lavoro, visto il raggiungimento della laurea in Economia e geultimi anni ho vissuto un po’ to a pattinare a sei anni e può stione aziendale e la delusione con ansia il fatto di dover girare vantare una carriera da veteradel mancato accordo con la sospesso, di cambiare ogni anno no. All’hockey in line si avvicina cietà di hockey ghiaccio Fassa, città e squadra, anche perché dieci anni fa, giocando nel pecon cui ha giocato la scorsa questo non mi ha permesso di riodo estivo, a cavallo tra una stagione. coniugare attività sportiva e lastagione di hockey su ghiaccio “Quest’anno ho deciso di abvoro e di crearmi dei contatti”. e l’altra, prima con Bolzano nel bandonare l’hockey ghiaccio, Cambiamento personale, ma ’98, poi con Vicenza nel ’99, anche se è stata una scelta anche delusione per il comporquindi col Milano 24, i Draghi sofferta – spiega Stevanoni tamento del Fassa. “Speravo di Torino e dal 2004 nuovamente –. L’idea è nata anche per un poter giocare un altro anno, ma con Caoduro Diavoli Vicenza. cambio a livello personale, dal col Fassa, anche se ero dispo“A Vicenza conosco tutti, mi tromomento che ho raggiunto la sto a restare pur non avendo un vo bene e quindi è una buona laurea, ma speravo lavoro, c’è stato uno scelta, tra l’altro anche comoda di poter combinascontro perché non a casa. E poi giocando con i re almeno per un hanno mantenuto Diavoli posso mantenere la mia altro anno hockey La squadra ha gli accordi – propassione per l’hockey, quindi e lavoro, ma non buone basi, segue Stevanoni sono contento di essere qui da è stato possibile si punta a –. Sembrava non ci inizio stagione e affronto l’espee così ho definiti- migliorare fossero problemi, io rienza con il massimo impegno vamente deciso di e la società ero disposto a ree lo stesso entusiasmo di semdedicarmi solo all’in stare con loro, ma pre”. vuole fare line. Adesso che è due giorni prima di Come sarà la stagione iniziata la stagione passi avanti firmare hanno tirato 2007/2008? “La squadra ha questa scelta pesa in ballo delle quebuone basi si punta a miglioe sto soffrendo, stioni sul contratto rare e la società vuole fare un però se ci penso ho e quindi ho deciso ulteriore passo avanti rispetto preso la decisione giusta. D’aldi chiudere con loro. E’ stata ai risultati positivi dello scorso tronde sono una persona raziouna delusione a livello persoanno. La stagione sarà lunga e nale nelle scelte e quindi penso nale, ho perso le motivazioni impegnativa, non si potrà aspetdi aver fatto la cosa migliore. e quindi ho deciso di smettere tare la parte finale del campioAltrimenti sarei ancora in giro a con l’hockey ghiaccio”. nato perché le partite saranno giocare, col pensiero che devo Sul ghiaccio Stevanoni è cretutte decisive fin da subito”. “mettermi a lavorare” e non mi sciuto. Nato a Bosco Chiesasentirei bene comunque. Negli nuova nel 1980, ha cominciaS.N.

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6 OTTOBRE 2007 La società. Il Volley Rosà è stato premiato dalla Federazione per l’attività giovanile. E guida un progetto che coinvolge quattro società vicentine

Rosà e l’Accademia dei talenti una squadra a qualità garantita DI ANNA MOLON

UFFICIO STAMPA FIPAV

Nasce nel 1994, e già da subito dimostra di avere grande determinazione e obiettivi ambiziosi. La storia dell’AS Volley Rosà ha inizio con la separazione del settore maschile dalla Polisportiva Rosà, scelta motivata dall’esigenza di dare un maggiore spessore tecnico e organizzativo alla pallavolo locale. L’intraprendenza della nuova società trova presto un altro stimolo importante nel suo percorso: la possibilità di partecipare attivamente alla La festa del volley a Rosà ha riscosso un grande successo realizzazione di una nuova struttura sportiva. Negli anni Dalla fine degli anni ’90 la pri- giugno, in occasione della Fe1995-1998 il Volley Rosà ot- ma squadra maschile ha mi- sta finale del Minivolley vicentenne l’assegnazione della co- litato a stagioni alterne tra la tino, una giornata da record. struzione del nuovo Palazzetto serie D e C, mentre la pallavolo 102 squadre, 700 bambini e dello Sport, confemminile, attiva 25 campi da gioco: questi i nutrasse il mutuo con dal 1995 e attual- meri di un incontro all’insegna il Credito Sportivo mente in rilancio, del “coraggio di crescere” come e progettò e co- Dai giovanili ha toccato una sola recitava il titolo della festa, alstruì il Palarosà, del Rosà volta la categoria lestita sul tema del Re Leone. in collaborazione sono usciti regionale.

A riprova dell’indole dinamica e con il finanziaOggi il Volley Rosà e ricettiva che la caratterizza dei talenti mento del Comuconta 2 squadre fin dalle origini, la società rone di Rosà. Matto- che ora maschili, un Under satese, diretta dal Presidente ne dopo mattone giocano 16 e la serie C e 5 Federico Mazzoleni, ha raccoll’associazione ha in serie A femminili, un Un- to una nuova avvincente sfida. dato vita all’attuader 13, 14 ,16, 18 e “Da quest’anno parte il “Volle impianto di via una 2° divisione, ley Young Academy” – spiega Bonaventura, che più una cinquanti- Erica Bizzotto, segretaria del ancora oggi gestisce tramite na di bambini che partecipano Volley Rosà –, un progetto di una convenzione con l’ammi- al minivolley. Proprio il “setto- collaborazione che unisce i nistrazione. re baby” ha regalato lo scorso 3 settori giovanili maschili del

Bassano Volley, USD Altair Vicenza, Volley Povolaro e Volley Rosà”. L’obiettivo comune di questa sinergia sportiva azzurra, unica nel suo genere, è di creare un centro di eccellenza e selezione di giovani talenti della pallavolo maschile.

Fedeli al motto “L’unione fa la forza”, sotto la direzione di Claudio Bellani, in veste di Direttore Sportivo del progetto, le società hanno dato vita a 4 squadre.

A Rosà, guidata da un tecnico di levatura nazionale come Delio Rossetto, si è formata una serie C che vede leve molto giovani (‘87-‘89) accanto a giocatori di grande esperienza a livello regionale. A Povolaro giocherà una serie C allenata da Vincenzo Scalzotto, mentre a Bassano e a Vicenza le due scommesse su cui si punta sono una selezione di Under18 e di Under16, guidate rispetti-

La squadra di serie C della società

vamente da Fabio Baldin e Lucio Santamaria.

L’”accademia dei talenti”, oltre a puntare alla crescita tecnica degli atleti e ad evitare che i giovani si disperdano e abbandonino il territorio, mira anche a incrementare la formazione di allenatori e dirigenti.

Il Volley Rosà intanto continua a raccogliere soddisfazioni. Oltre a sfornare atleti di livello nazionale, come Riccardo Bizzotto e Michele Bossato che hanno giocato in A2 con il Bassano, la società rosatese ha conquistato l’anno scorso l’ennesima conferma del suo indiscusso valore sportivo: un “Marchio di Qualità per l’attività giovanile”, assegnatole per la stagione agonistica 2006-2007 dalla Federazione italiana Pallavolo. Come dire, più certificata di così non si può.

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6 OTTOBRE 2007 Pallanuoto serie B. La nuova stagione vista dal neo tecnico della Geoplast Nadia Scotton, che sostituirà a il genovese Sergio Peri

Un portiere a bordo vasca per il setterosa berico DI GIANFRANCO GALANTI

Quando dici una forza che viene dal basso….Ne sa qualcosa Nadia Scotton, che nel prossimo campionato guiderà le calottine rosa della Geoplast alla riconferma in serie B, visto che da più di qualche stagione segue le giovani promesse fin dalle prime bracciate in acqua. Un obbiettivo che diventa facilmente una missione, quando si sente che qualcosa comincia a muoversi e si sta laNadia Scotton sciando la propria impronta in un progetto. lungimirante. Un curriculum Afferma limpidamente coa- lungo una vasca per Scotton ch Scotton: “A Vicenza il che vanta esperienze in acqua movimento della pallanuoto, a Brescia, Verona e Padova. partendo proprio dal vivaio E una lunga militanza a Vied in particolare da quello cenza. Non c’è una gran difmaschile, sta crescendo. Ho ferenza d’età tra l’allenatrice il compito – dice l’ex portie- e le giocatrici. Questo giova re – di gestire questo patri- nei rapporti? “Io rappresenmonio e di incrementarlo. In to la guida tecnica, non sono particolare il settore femmi- un’amica. In vasca almeno. nile.”

Devo dire che il gruppo ha afÈ diretta e lucida frontato sfide con il coach e quindi formazioni sicufacciamo doman- L’anno ramente più forti de da coach. Dun- scorso ed ha sempre reaque, a che stagione abbiamo gito molto bene.” stiamo andando fatto bene, In acqua Nadia incontro?

“AbScotton copriva il per il biamo fatto bene ruolo di portiere, l’anno scorso, per prossimo il baluardo della il prossimo cam- campionato porta. Non è sempionato è ancora aspettiamo plice con tutte le presto, aspettia- che escano compagne che ti mo che escano i i gironi danno le spalle. gironi. Per adesso Ma il portiere è siamo nella fase già un allenatore di preparazione.” in campo? “In parPer quanto riguarda la rosa? te si. Tiene alta la tensione in Ci sono novità? “ In prepara- difesa, incita in attacco. E’ un zione ci sono le 3 senior ri- ruolo diverso dagli altri”. maste e 7 junior prometten- Water polo una passione in ti. Magari arriverà qualche crescendo, ci certifica il coarinforzo, ma noi puntiamo ch della Geoplast: “Qualcosa molto sul vivaio.” Ottimista e si muove, nelle ultime partite dello scorso campionato le gradinate della piscina erano piene di gente. Che soddisfazione.

La pallanuoto comincia ad essere sulla bocca di molti, c’è una viva curiosità nei nostri confronti”.

La nuova allenatrice ha un passato come portiere

Hockey su pista. Tre vicentine in pista nel girone A di semifinale

Si gioca per la Coppa Italia

Sono stati comunicati ufficialmente dalla Lega Nazionale Hockey i calendari dei due decisivi gironi di Semifinale di Coppa Italia. Il girone dove giocherà l’Infoplus/Metalba Bassano 54, denominato con la lettera A, si giocherà a Breganze, mentre il Girone B sarà giocato al PalaCastellotti di Lodi, cambiando così la sede di gioco, visto che lo svolgimento era inizialmente previsto a Valdagno.

Il “girone di ferro” con Bassano 54, Breganze, Follonica e Roller Bassano si giocherà al sabato ed alla domenica al PalaHockey di Via Ferrarin a Breganze. La sfida inaugurale sarà quella tra Bregan-

ze e Roller Bassano alle ore 20.15 di sabato ed in serata alle 21.30 si terrà subito la sfida delle sfide tra Infoplus/ Metalba Bassano Hockey 54 e Follonica. Domenica si ritorna in pista alle 10.30 tra Breganze e Follonica, mentre alle 12.00 i giallorossi ritorneranno in campo per il primo derby stagionale contro il Roller Bassano. In serata le ultime due partite decisive con la sifda alle 19.00 tra Roller Bassano e Follonica e il derby tra Breganze ed Infoplus/Metalba alle ore 21.00.

L’organizzazione sarà curata da tutte e tre le società vicentine.

Questo il programma completo: Sabato 6 Ottobre: 20.15 Breganze - Roller Bassano Sabato 6 Ottobre: 21.30 Infoplus/Metalba Bassano 54 Follonica Domenica 7 Ottobre: 10.30 Breganze - Follonica Domenica 7 Ottobre: 12.00 Infoplus/Metalba Bassano 54 Roller Bassano Domenica 7 Ottobre: 19.00 Roller Bassano - Follonica Domenica 7 Ottobre: 21.00 Breganze

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6 OTTOBRE 2007 Pallamanando. A tu per tu con il tecnico Diego Menin pronto a ributtarsi nella mischia della prima giornata di campionato

Thema Torri alla ricerca della conferma in A2 DI GIANFRANCO GALANTI

Rispetto a quanto fatto vedere nella passata stagione, che annata si aspetta dalla squadra?

Quali sono gli obiettivi minimi e quali quelli, secondo lei, massimali?

“Nella passata stagione la squadra era stata costruita per centrare subito la promozione, basandosi su un nucleo di 5-6 giocatrici, che avevano già calcato le scene della A 2 femminile. In questa stagione il nostro obiettivo minimo è la salvezza, ovvero concludere il campionato nei primi 8 posti. Come neopromossa, la speranza è quella di mantenersi sopra la zona a rischio, centrando risultati positivi negli scontri diretti. Non abbiamo fissato obiettivi massimali, in quanto la permanenza in serie A2 al momento appare un risultato di indubbio valore, mai centrato nella storia trentennale dell’Us Torri. Tutto quello che riusciremo ad ottenere oltre a questo, lo vedremo come soddisfazione personale”.

Quando comincia il campionato e come sta andando la preparazione?

“Il campionato inizierà sabato 20 ottobre con la trasferta di Mestrino contro il quotatissimo Rubano (si giocherà a Mestrino con inizio alle ore 16.00, per l’indisponibilità della palestra di Rubano). La conclusione del torneo è prevista per inizio maggio. Il calendario ci riserva subito una partenza dura (Rubano e Mezzocorona), seguita da una serie di scontri diretti (Bozen, Besenello, Ferrara, Bancole) inframezzati dalla durissima trasferta a Cassano. La stagione si concluderà poi con altre due gare in apparenza fuori dalla nostra portata (Schenna, Brixen). Pertanto dovremo essere al top della condizione nei mesi di novembre e dicembre, che ci diranno molto sulle nostre ambizioni di salvezza. Per

re aggiunto della squadra sarà la coesione del gruppo e la definitiva affermazione del talento di Giorgia Rossato. A nostro sfavore c’è la bassa età media e la poca esperienza in campionati di alto livello. Dovremo migliorare aspetti tecnicotattici della squadra, per fronteggiare avversarie con esperienza certamente superiore”.

Ci sarà anche quest’anno la doppia conduzione in panchina?

“La nostra federazione non consente il doppio tesseramento in qualità di tecnico e di atleta (Diego Menin è un’ala in piena attività, ndr). Pertanto, come già avvenuto l’anno scorso, non potrò seguire in panchina le ragazze, ma dovrò farlo dalla tribuna. Quest’anno avremo la collaborazione tecnica di Giulio Dogo, che seguirà la squadra a bordo campo”.

Le ragazze dell’A2 del Torri

prepararci al meglio alla nuova stagione abbiamo cominciato la preparazione a fine agosto, portando le ragazze in ritiro sui colli Berici.

Quindi abbiamo programmato una intensa attività di amichevoli e tornei che ci impegnerà fino ad inizio campionato. Dopo una convincente affermazione in amichevole contro le under 18 del Mestrino, la settimana scorsa abbiamo centrato il secondo posto (alle spalle del Cassano) nel torneo del Mugello dove Monica Marinello è stata premiata come miglior atleta. La prossima settimana saremo a Ferrara, quindi domenica 7 ottobre ospiteremo un quadrangolare (con Rubano, Ferrara e Bancole) al PalaCeroni di Torri di Quartesolo.

Nelle due settimane che seguiranno fisseremo un’altra amichevole per rifinire gli ultimi dettagli prima dell’esordio in serie A2”.

Per quanto riguarda la rosa, partenze e arrivi di quest’anno?

“Rispetto all’anno scorso abbiamo confermato l’ossatura del-

la squadra, rinunciando a due giovani atlete: il portiere Giorgia Gobbo (per impegni lavorativi) e il terzino Jetmira Zheli (che non potremo schierare in quanto in possesso di nazionalità extracomunitaria). A rinforzare la squadra sono arrivati tre terzini: Erica Losco proveniente dal Malo, la rumena Elena Iurciuc, e la padovana Sara Marchionni. Tre ragazze che possono far bene e che aumentano altezza e peso specifico della squadra”.

Quale può essere il valore aggiunto di eventuali nuove arrivate o in generale del team.

Quali sono gli aspetti su cui si dovrà lavorare di più?

“Come detto i nuovi arrivi hanno accresciuto l’altezza media della squadra, cosa che nel precedente campionato ci aveva limitato il gioco contro le difese schierate. Tuttavia non snatureremo il nostro gioco veloce che ci ha dato tante soddisfazioni. Il valo-

Under 14, che quest’anno disputeranno il campionato Under 16F. Contiamo di integrare il gruppo con nuovi arrivi, sempre grazie al lavoro presso le scuole. La diffusione della pallamano in Italia si limita come detto a piccole realtà locali. Purtroppo la nostra disciplina necessita di un campo di dimensioni notevoli che non sempre è reperibile con facilità.

Inoltre la mancanza di risultati di rilievo a livello internazionale (leggi partecipazione alle Olimpiadi) lascia spazio quasi nullo sugli organi di informazione”.

Infine la concorrenza fra le varie discipline nell’accaparrarsi i giovani atleti, non permette di avere grossi numeri di tesserati e quindi di innalzare velocemente il livello della pallamano italiana.

“Le piccole isoL’unione sportiva torri è una le felici, in cui si riesce a piccola fucina di talenti, e un costruire un settore giovanile di pò di merito le va riconosciuto. un certo rilievo, faticano poi a Come è possibile reperire i fondi che la pallamano per dare continuiattecchisca, almetà negli anni all’atno qui in Veneto, Il campionato tività, vedendo i solo nei piccoli propri talenti scapinizierà paesi? pare verso altri lidi.

“L’unione sportiva sabato 20 A Torri si cerca di Torri, come altre realconciliare questi con la tà nel Veneto, lavora due aspetti dell’atintensamente presso trasferta tività da trent’anle scuole per avvicinani. Speriamo che re quanti più atleti alla contro il i risultati ottenostra disciplina. I ta- temutissimo nuti dalle ragazlenti si costruiscono laze possano essere vorandoinpalestraogni Rubano il trampolino di giorno grazie all’entulancio per un magsiasmo dei ragazzi e alle giore afflusso di competenzedegliottimi atleti. Ringrazio la allenatori dello staff tecnico sovostra testata per avermi ospicietario. Da tre anni, il Torri ha tato e invito voi e a tutti i nostri aperto le porte della pallamano antifosi a sostenerci nel difficile che al settore femminile, che pian cammino dell’A2, riempiendo piano sta crescendo le giovani il PalaCeroni nelle gare casalinghe leve. Dopo il campionato Under 17 della domenica pomeriggio (ore del 2005, l’anno scorso è iniziato un 15.30)”. progetto con un gruppo di ragazze

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Calcio serie B. Tornelli, check point, gradinate: ecco i livelli da affrontare per godersi finalmente la partita. Il tifo violento cambia le regole

Entrare allo stadio diventa un videogioco DI FRANCESCO CAVALLARO

Quando si andava allo stadio ed era una festa.

Una volta, neanche tanti anni fa. Ora qualcosa è cambiato.

Dopo i fatti di Catania (la morte dell’agente Filippo Raciti causata da una grossa pietra scagliata da alcuni “tifosi”) uno ci pensa due volte prima di comprare il biglietto. I tornelli, ad esempio.

Sono ormai diventati una parola di uso comune: un anno fa chi ne sapeva niente? Al di là dell’utilità o meno di queste nuove barriere – da quest’anno presenti anche al “Menti” – a Vicenza il tifoso medio deve fare una sorta di corsa ad ostacoli per raggiungere il suo posto in tribuna o in gradinata.

Almeno duecento metri prima dell’ingresso sono posizionati alcuni steward che controllano la validità del biglietto. Passa solo chi ha il tagliando per quella gara. La verifica

La curva sud al Menti

dura un istante. Tuttavia, quando gli stessi steward hanno a che fare con personaggi particolari, tipo i giornalisti accreditati o i parenti dei giocatori, comincia l’odissea.

Li vedi sudare sette camicie mentre cercano il nominativo nelle liste in loro possesso. Se il malcapitato è inserito nell’elenco gli si spalancano le porte, altrimenti se ne deve stare fuori. E non esistono eccezioni. O ci sei o niente.

Superato il primo livello (quasi un videogioco) il tifoso medio raggiunge finalmente l’ingresso del suo settore. È bene che questi arrivi molto prima dell’inizio della partita (anche più di un’ora), pena un’attesa infinita. Perché attraverso i tornelli ci passa solo una persona alla volta; e ora che inserisci il biglietto dalla parte giusta e spingi la barriera in ferro trascorrono circa trenta secondi. Bene, moltiplicateli per qualche migliaio di spettatori. Contestualmente a questo passaggio gli steward, in teoria, dovrebbero controllare l’identità della persona che sta entrando (con le nuove regole il biglietto è diventato nominale).

Mettiamoci già il cuore in pace, a Vicenza non avviene praticamente

simo lo stesso incitamento diventa mai. Ma è chiaro il motivo: sennò sempre più forte. Stranezze del calle operazioni durerebbero molto di cio. Al gol dei biancorossi la curva più di trenta secondi a persona. Già si scatena. Gli ultras festeggiano ora all’ingresso si formano code spintonandosi e abbracciandosi. di decine di tifosi; figurarsi se gli Davvero, sembra che venga giù il steward dovessero stare lì a con“Menti”. Anche i tifosi “borghesi” si trollarli uno per uno. scompongono per un attimo. ScatSaltato anche il secondo livello, il tano in piedi con le mani alzate in nostro tifoso medio arriva a sedersi segno di vittoria per rimettersi susul suo posto. E da quel momento bito composti un secondo più tardi. comincia il vero divertimento. BaEsultano tutti. Meno che gli ospiti sta dare uno sguardo a cosa succede e la tribuna stampa. nella curva biancorosLoro no, i giornalisti sa: cori e canti di inci- anche se di parte tamento si sprecano.

– all’apparenza manCome il famosissimo: Attraverso i tengono sempre un “Lanerossi è la mia certo contegno. Se è squadra / e Vicenza tornelli passa andata bene, finita la la città / Sono nato una persona partita il Vicenza va qua / vivo qua / vo- alla volta. E a salutare i suoi supglio essere un ultrà”; le code sono portes sotto la curva. o l’altrettanto classico: inevitabili Accennano ad un “Siamo qui a cantar saluto anche con un con il cuore / dai forza pareggio. Ma quanVicenza alè”. Quando do va male tutti sotto Schwoch e compagni la doccia. E quasi nessuno in sala convincono anche gli appassionati stampa. Si spengono le luci, i tifosi più esigenti, dalla tribuna si alza si danno appuntamento per due saun timido: “Vicenza / Vicenza!”; se bati dopo. Anche questo è calcio. poi la squadra sta giocando benis-

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Calcio serie C2. Il ds Alberto Briaschi dopo la prima sconfitta in campionato: “Ci siamo resi conto che anche noi non siamo invincibili, nessun dramma”

Quattro sberle inaspettate: il brusco risveglio del Bassano DI FRANCESCO CAVALLARO

Prima o poi doveva accadere.

Solo che è successo quando nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Giallorossi sconfitti sonoramente in casa (4-2) contro la Carrarese e addio primo posto. Ora la capolista Reggiana, a quota 16, dista tre lunghezze.

Niente di preoccupante, sia ben chiaro; però Pavesi e compagni si sono trasformati tutto d’un tratto da lepre a cacciatore. La partita, se si esclude il primo quarto d’ora allorché la squadra ha fatto vedere un buon calcio (uno a zero e almeno due gol sfiorati), non ha avuto storia.

Molto meglio la Carrarese: manovre più sciolte e meno pressioni. Tutto il contrario il Bassano; i giocatori sono scesi in campo con l’atteggiamento che “tanto abbiamo già in tasca la vittoria

giocatori hanno capito dove hanno sbagliato e ora sono pronti per rimettersi in carreggiata”.

Il Bassono Virtus sta vivendo una prova difficile

solo perché siamo primi in classifica”. Ma, come sottolinea il direttore sportivo Alberto Briaschi, “non hanno tenuto neanche conto che le gare si possono anche perdere. E di brutto”. Si tratta di una lezione che servirà allora?

“Certamente - ribatte Braschi -; è una sconfitta salutare. Nell’occasione abbiamo commesso degli errori a livello di singoli e di gruppo. Può capitare nell’arco di

un intero campionato. Tuttavia, questa sconfitta ci deve far riflettere. Non bisogna pensare solo alla fase offensiva, è bene anche difendere nei novanta minuti.

Ecco, mi sembra che sia mancata questa giusta mentalità. Non vogliamo fare nessun allarmismo, lungi da noi. Martedì scorso, durante la consueta chiacchierata alla ripresa degli allenamenti, ne abbiamo parlato serenamente; i

Nonostante tutto il ds è tranquillo. “La squadra è matura e consapevole delle enormi potenzialità che la caratterizzano. I giocatori devono solamente riflettere su alcuni errori commessi; sono sicuro che ci riprenderemo già dalla prossima giornata in trasferta contro il Poggibonsi. Il problema, se così vogliamo chiamarlo, è che nelle prime cinque gare abbiamo vinto con tanti gol, dominando quasi sempre. Contro la Carrarese ci siamo resi conto che anche noi non siamo invincibili. E non mi sembra niente di male. E’ vero che adesso dobbiamo inseguire la Reggiana; ma gli emiliani distano tre lunghezze, mica un’eternità.

Basta una vittoria nostra e una sconfitta da parte loro che le cose si rimettono a posto. Ribadisco, a costo di risultare noioso: ci sta una sconfitta, guai a noi se diventa un dramma”. Dunque facciamo finta che non sia successo niente?

“Prendiamo atto della sconfitta - commenta il ds -, e andiamo avanti per la nostra strada. Ricordiamoci che siamo sempre secondi in classifica”. I risultati, appunto. Dopo sei giornate è già tempo di stilare un primo bilancio; fino a questo momento il Bassano ha centrato in pieno l’obiettivo (“Vogliamo conquistare i play-off”, ha dichiarato più volte mister Ezio Glerean). Briaschi, quale invece la squadra-sorpresa del campionato? “Ad esclusione della Reggiana, partita per salire in serie C1, mi ha fatto una buona impressione il Bellaria, che sono andato a vedere personalmente, e la stessa Carrarese. Noto che rispetto agli altri gironi, nel nostro si gioca un calcio di maggiore qualità. Gli altri sono più atletici; da noi ci sono dei ragazzi, nella Reggiana ad esempio, che potrebbero benissimo giocare in serie B”. Davvero i granata saranno la formazione da battere. Ma il Bassano visto nelle prime cinque giornate potrà avere voce in capitolo nel discorso promozione.

il sogno diventa realtà

azzurro e serie a con

Sono tante le biancorosse di Vicenza che sono state lanciate in A1 e hanno realizzato il loro sogno azzurro. Tra queste Paola Paggi, Isabella Zilio, Valentina Fiorin e ora De Gennaro e Stefania Dall’Igna.

Il club biancorosso da sempre investe nel vivaio, dalle squadre giovanili della Joy VolleySchool fino alla Novello di B1 femminile, alla Palladiogroup.it di B1 maschile e alla Minetti Infoplus di A1 femminile

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Metodo Infoplus Vicenza: le principesse della pallavolo CAMPIONI D’ITALIA UND ER 18 2005-06

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ssione in N

azionale

appuntamenti sportivi Domenica 7 ottobre (inizio ore 17:00) prima gara della nova stagione, con i ragazzi guidati dal tecnico Pietro Bovo che ospiteranno sul terreno di via S. Antonino il Villadose, formazione rodigina molto competitiva e appena retrocessa dalla Serie B. Sabato 6 ottobre, esordirà in campionato anche la formazioni maschile Under 19, impegnata in casa contro il Lido Venezia (inizio ore 16:30). L’Under 19 è reduce da un test-match internazionale, giocato a Vicenza la settimana scorsa contro il team della Tiffin School (Kingston upon Thames) e conclusosi con la vittoria degli ospiti inglesi. 34 a 25 il risultato finale di una gara molto combattuta ed equilibrata, con quattro mete per parte. Sempre sabato 6 ottobre l’Under 17 maschile comincerà la fase di qualificazione per il campionato di categoria a Thiene, dove sfiderà i cugini del Rugby Alto Vicentino (inizio ore 16:30).

AAA ASPIRANTI CAMPIONI CERCANSI *nati fino al 1988

Rugby Rangers al via

Basket Secondo turno per il Vbg

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Dopo la vittoria della settimana scorsa tornano in campo i ragazzi di Cristian Fedrigo domenica alle ore 18.00 al Palalaghetto i biancorossi affronteranno Virtus Basket Padova.

Volley A2 Bassano fuori casa

Domenica 7 ottobre a S. Agostino si terrà la via dei Berici M.T.B.. Il ritrovo è fissato dalle ore 7.00 alle ore 8.00 nel piazzale della pizzeria 33. Partenza percorso corto ore 8.45, partenza percorso lungo e marathon ore 9.00. Organizza Asd ciclistico s.

Agostino www.bericamtb.it.

• info@piu-media.com • Tel 0444 923362

Secondo turno di campionato per il Fiorese Spa Bassano dopo la vittoria per 3 a 1 contro il Framasil Cucine Pineto. I bassanesi affronteranno fuori casa il Monini Marconi Spoleto domenica 7 ottobre alle 18.00.

Mountain bike 14° via dei Berici M.T.B.

Il Vicenza Volley invita tutti i ragazzi* appassionati di pallavolo ad un provino per far parte del vivaio della Palladiogroup.it di serie B1, allenata da Mario Fangareggi (azzurro dell’Italia di Velasco) e l’unica in un campionato nazionale a Vicenza

Fangareggi, dall’Italia di Velasco a Vicenza

Palladiogroup.it, la B1 della passione

Mario Fangareggi ha debuttato con la Nazionale di Velasco a L’Havana e ha giocato con i più grandi campioni degli ultimi anni. Con Il Messaggero Ravenna di Kiraly, Timmons e Vullo ha vinto uno scudetto e tre Coppe dei Campioni.

Ora Fangareggi, anche lui giovane (34 anni) ma coach di spessore anche per Mario Fangareggi: aver avuto grandi allenatori (oltre a l’esperienza della Nazionale per allenare il Vicenza Velasco, Bebeto, Prandi, Pupo Dall’Olio, Menarini, Polidori e Bonitta), ha scelto Vicenza per allenare la Palladiogroup.it di B1, la squadra maschile di punta della società, e per coordinare il suo vivaio affidato a Maurizio Baraldo, tecnico vicentino, e a Claudio Michetti, toscano, già forgiato nelle giovanili femminili con Peppe Nica.

Espressione al maschile della filosofia della Minetti Infoplus di A1 femminile, la Palladiogroup.it ha riportato Vicenza città in una serie nazionale (nel 2003-2004 in B2, l’anno successivo in B1). Oggi, oltre alla squadra, di B1, il Vicenza Volley al maschile conta su una serie D di giovani e su una prima divisione di giovanissimi e punta con voi tutti ad avere tutte le squadre under 18, 16 e 14. Con professionalità e passione.

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6 OTTOBRE 2007

storie Il presidente dell’Associazione “Amici del Ghana” fotografa la realtà di un’etnia ormai ben integrata. Ma con mille problemi

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Ghanesi tutti casa, scuola e lavoro messi in crisi dalla crisi

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Dal 1995, prima come gruppo, poi “Mia figlia ha 24 anni e studia come associazione di promozio- Scienze Infermieristiche all’Unine sociale, è presente a Valdagno, versità di Verona – spiega una presso la cittadella sociale, la se- dei 150 iscritti -, e nonostante zione di zona della “Ghana Veneto sia per noi molto faticoso ecoAssociation”, meglio conosciuta in nomicamente sostenere i suoi città come “Gli Amici del Ghana”, studi sono convinta che sia fonche ha lo scopo di organizzare at- damentale per lei e per il suo futività per i propri connazionali, turo avere un titolo di studio che volte a migliorarne l’inserimento poi le permetta di trovare un lanel luogo e nella società ospitante, voro, e un lavoro dignitoso. Non oltre ad offrire consulenza per tro- come me, che da tre anni sono in vare lavoro e un’abitazione per la cerca di occupazione, dopo aver famiglia. lavorato sei anni in un’azienda “Il problema – spiega il presidente di Castelgomberto, da cui devo John Aziaka - è che non c’è né la- ancora ricevere il trattamento voro né casa, in questo momento di fine rapporto. Sono iscritta particolarmente difficile, oggi più al Centro per l’impiego, ma le di ieri. In città siamo la seconda offerte di lavoro proposte sono etnia, arrivata ancora troppo vincolanti, molti anni fa. Io sono dall’età al titolo di qui dal 1989 e tante studio: viene richieIl lavoro e la cose sono cambiate, sta, spesso, un’età al purtroppo in peggio; casa sono di sotto dei 30 anni, infatti, molti conna- in cima alle un diploma di stuzionali non trovano preoccupazioni. dio e, a volte, anche lavoro, altri sono sta- Arrivare a fine esperienza nel setti licenziati o messi in mese con 900 tore. Caratteristiche mobilità. Quei pochi che tagliano fuori euro è dura che hanno un’occuuna fetta importante pazione raggiungodi donne che, come no il posto di lavoro me, hanno certadopo aver percorso mente esperienza, tanti chilometri, a volte con i mez- ma non specifica, non possiedozi pubblici, prima in autobus e poi no un titolo di studio superiore in treno, Vicenza, Bassano fino a e, se mamme, difficilmente al Cittadella e oltre. I più fortunati di sotto dei 30 anni. Eppure, io lavorano nelle concerie in zona Ar- non sono alla ricerca di un lavozignano, Montecchio e Chiampo. ro altamente qualificato, ma di

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DI FEDERICA CEOLATO

Immigrati ghanesi festeggiano la vittoria della nazionale contro gli Usa

un’occupazione, qualsiasi purché dignitosa, che mi dia una, seppur minima, sicurezza economica per la famiglia.

Con un unico stipendio di 900 euro, quello di mio marito, uno dei pochi ghanesi, forse l’unico, che ha trovato lavoro a Valdagno, è difficile arrivare a fine mese!”

Razzismo no, discriminazione sì In cima alle preoccupazioni degli immigrati c’è dunque la questione lavoro. “È il problema che più ci preoccupa, soprattutto per le difficoltà che incontrano le donne – spiega il Presidente -. A parità di condizioni, come preparazione, competenza, professionalità e disponibilità, le donne ghanesi, come quasi tutte le donne di colore in generale, trovano difficilmente lavoro come infermiere, o assistenti agli anziani o come badanti, rispetto alle donne dell’est europeo, che sono quasi automaticamente identificate e assunte in quel ruolo”.

La situazione si complica ancora di più se si considera il problema casa. “E’ già problematico mantenere la famiglia senza un lavoro, figuriamoci una casa, con tutte le bollette da pagare, ma soprattutto con gli affitti che sono alle stelle – continua Aziaka -. Abbiamo chiesto al Comune, negli anni passati, la possibilità di alloggiare nelle abitazioni po-

polari, e alcune nostre famiglie hanno avuto questa fortuna, ma sono troppo poche rispetto alle necessità. Sono consapevole che questi appartamenti debbano essere ripartiti tra tutti coloro che sono in difficoltà economiche, ma la comunità ghanese di Valdagno riunisce circa 450 persone, di cui solo una quindicina di nuclei familiari ha la possibilità di pagare affitti ridotti e accessibili. Per il momento, cerchiamo di aiutarci in maniera reciproca, ospitando temporaneamente l’amico o il parente, ma è una situazione che non può, chiaramente, continuare a lungo termine per le difficoltà, i disagi e i rischi che comporta”.

trasporto scolastico. Per i libri di mia figlia, che ha iniziato quest’anno il Liceo Linguistico a Valdagno, abbiamo già speso 300 euro, a cui andranno aggiunti quelli dei libri in arrivo in questi giorni. Quasi il mio intero stipendio di dipendente in mobilità da tre anni…”

Possibilità, non assistenza Integrati, inseriti, i ghanesi della valle dell’Agno si trovano così a condividere buona parte dei problemi che affliggono gli italiani.

E non chiedono trattamenti di favore: “Non si chiede assistenza, ma possibilità di lavorare, di guadagnarci da vivere dignitosamente – conclude il presidente -, senza doverci arenare sulla spiaggia della L ’ i n t e g r a z i o n e Non si chiede disperazione, della costa assistenza delinquenza e dei Qualche agevolama la furti, senza essere zione, comunque costretti a lasciare i c’è. Nella scuola, possibilità nostri figli e le noad esempio. “I no- di lavorare stre mogli in strada. stri ragazzi sono e di vivere ben integrati in una dignitosamente Non è certamente uno dei momenti scuola che è oggi migliori, si sa, a tutmultietnica e multi i livelli, e vivere ticulturale e dà la possibilità ai giovani di crescere “costa” sempre di più, in termini con la ricchezza della diversità, di denaro e in termini di valori. come esperienza importante di E in questo, è fondamentale un vita e non come limite. Fortu- incontro e un dialogo con le conatamente, spesso riusciamo munità locali, le realtà imprenad usufruire di contributi dalle ditoriali e le istituzioni pubbliistituzioni pubbliche che copro- che, per una collaborazione cono parte delle spese sostenute struttiva reciproca, a beneficio per l’acquisto dei libri e per il dell’intera collettività.

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donne

Ovest vicentino. Le possibilità di trovare un impiego ci sono, ma mancano contatti e conoscenza reciproca

Lavoro a tinte rosa, un problema di conoscenza DI MARTA CARDINI

Il telelavoro, una possibilità che concilia lavoro e famiglia ma poco sfruttata in Italia

un’azienda ha pochi dipendenti. Quando una persona rimane a casa in maternità, si deve assumerne un’altra a tempo determinato e questo può creare un po’ di scompiglio. Ma devo anche aggiungere che, in particolare nel settore artigiano, c’è poca conoscenza del mondo lavorativo da parte delle donne. Si è abituati a pensare che l’artigiano sia un uomo nero,

Una telefonista. Il mondo femminile è costretto a rivolgersi a lavori flessibili ma precari

sporco, scuro, che si alza la mattina presto e va a letto alla sera tardi. Invece ci sarebbero parecchie piccole aziende all’avanguardia che assumerebbero donne. Il mondo artigiano è l’80-90% dell’industria italiana ed è composto di piccole e medie imprese”.

Quali sono le prospettive di lavoro per le donne nei diversi settori produttivi della zona?

“Il mandamento di Arzignano comprende otto Comuni: Montecchio, Arzignano, Montorso, Nogarole, Chiampo, San Pietro Mussolino, Altissimo e Crespadoro. In questa zona c’è spazio per le donne in quasi tutti i settori produttivi, anche nelle concerie. Anche se ultimamente ad Arzignano c’è crisi nel settore concia, che è l’industria principale del territorio”.

Nel territorio, quali sono le figure professionali femminili più importanti richieste dalle imprese?

“Le imprese locali richiedono principalmente due professionalità al femminile: il lavoro impiegatizio, perché la donna è più portata per il lavoro d’ufficio, e la manovalanza. Nella manovalanza però sono richiesti più uomini nella meccanica di precisione, perché più specializzati. Mentre le donne sono richieste come operaie generiche. Ecco perché, per in-

E se si volesse avviare un’attività in proprio?

Quali sono i passi necessari per cominciare?

“Chi lavora in proprio attualmente è considerato un evasore, un ladro, uno che fa i soldi a scapito dei dipendenti. Ci sono 27 operazioni da fare per aprire un’attività in Italia. Come tempistica, si va da un minimo di un mese a un massimo di otto mesi, quando in Estonia si apre un’azienda in due ore… In Italia ci sono controlli incrociati vergognosi, non si sa mai a chi rivolgersi e chiunque può entrare e dire che qualcosa non va. Per non parlare di tasse e contributi: non si sa mai se si è a posto. Se per un uomo centivare la manodopera fem- aprire un’azienda è complicaminile, stiamo promuovendo to, la donna ha ancora maggiostage, borse di sturi difficoltà, spedio per qualificare Si pensa che cialmente se deve e far vedere il monazienda l’artigianato conciliare do del lavoro”. e famiglia”.

sia un

Cosa manca, lavoro solo Come accede quindi, alle da uomini. una donna al donne? E alle Invece ci primo impiego? aziende? sono aziende “Gli uffici di collo“Manca la conocamento sono predisposte ad scenza reciproca. disposti per queLe donne non co- assumere sto. Ma nel mondo noscono le azien- donne dell’industria e, in de e viceversa. Nel particolar modo in caso delle donne straniere la quello artigiano conta ancora conoscenza reciproca è anco- il passaparola”.

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Quali sono le maggiori difficoltà che incontra una donna nell’inserirsi nel mondo del lavoro?

“Una donna deve fare i conti con la maternità. E questo può diventare un problema se

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Un nuovo progetto dedicato alle donne e al loro difficile rapporto con il mondo del lavoro.

L’iniziativa ha preso il via ad Arzignano, è rivolta alle donne alla ricerca di un lavoro e si snoda attraverso un ciclo gratuito di incontri in municipio.

“Scopo degli incontri - spiega Lorella Peretti, assessore ai servizi sociali del Comune - è di fornire alle donne, sia italiane che straniere, un panorama conoscitivo della realtà e delle problematiche che ineriscono il mondo del lavoro con aiuti concreti e operativi, considerando che sono proprio le donne i soggetti più deboli all’interno del mercato occupazionale”. Gli appuntamenti sono frutto della collaborazione tra l’assessorato, l’amministrazione provinciale di Vicenza e la Confartigianato-Associazione artigiani della provincia di Vicenza.

Abbiamo fatto il punto della situazione proprio con Guerrino Mazzocco, presidente del mandamento artigiani di Arzignano e relatore di uno degli incontri.

ra più difficile. L’imprenditore è più restio ad assumere laureate o diplomate straniere.

Gli incontri che svolgiamo in municipio hanno lo scopo di stabilire una conoscenza reciproca”.

VENEZIA

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aziende A cinque anni dalla cessione, la Centrale del Latte ha fatturati e numeri in crescita. E diversifica sempre più le produzioni

Prendi il latte, trovi yogurt e pasta: la rivoluzione della Centrale DI LUCA MATTEAZZI

to, negli ultimi anni i fatturati dell’azienda, nata nel 1929 per Sono passati or- volere del Comune di Vicenza, mai sette anni e rimasta sotto il controllo pubda quando il blico fino ai primi anni del 2000, Comune decise sono stati in crescita costante, e di vendere la la quota di mercato ha continuato Centrale del lat- ad allargarsi. “L’acquisto è stato te, e cinque da un importante tassello all’interquando la ces- no della politica di espansione sione alla sorel- della Centrale del Latte di Torino la maggiore di Torino si è concre- – aggiunge Pozzoli -, perché gli tizzata per una cifra di oltre venti ha permesso di raggiungere il timilioni di euro. A distanza di un tolo di terzo polo del latte fresco lustro dall’operazione, mentre in Italia, subito dopo Granarolo e Palazzo Trissino si avvia ad inau- Parmalat. Inoltre sono state acgurare il nuovo teatro realizza- quisite professionalità di alto lito proprio grazie al ricavato di vello, che hanno arricchito il paquella vendita, trimonio umano la Centrale del del gruppo”.

Latte di Torino Per raggiungere può cominciare questi risultati la a trarre un prinuova proprietà mo bilancio su ha dovuto riveun investimento dere la politica che l’ha fatta didi sviluppo delventare il terzo la Centrale, segruppo italiano guendo due linee del settore e che d’azione. Da un sta dando risullato l’attenzione tati lusinghieri ai produttori loanche dal punto cali, soprattutto di vista del biper i prodotti di lancio. “L’impe- Il presidente Riccardo Pozzoli maggior qualità gno della sessan(sono ottenutina di dipendenti che lavorano ti con latte veneto il latte di alta all’interno della centrale, sia qualità e lo yogurt, ad esempio, nella produzione che nelle diver- non il latte parzialmente scremase fasi di distribuzione, commer- to): “Le stalle da cui ci riforniamo cializzazione e sponsorizzazione si trovano per lo più nel vicentidei prodotti, ha permesso di rag- no: garanzia, questa, specificata giungere, nel 2006, un fatturato anche nelle etichette delle confesuperiore a 24 zioni. ogni giormilioni di euro, no ci permettoun 3,2% in più no di lavorare rispetto all’anlatte crudo di no precedente buona qualità – conferma il già in partenza”. presidente delDall’altro una la Centrale del politica commerLatte di Vicenza ciale molto più e vicepresidente aggressiva, con del gruppo Cenla ricerca di protrale del Latte di dotti alternativi Torino Riccardo e il tentativo di Pozzoli -. Un rientrare anche in sultato assolutamercati diversi mente positivo Il latte resta il prodotto principale rispetto a quelli e soddisfacente, tradizionali. dato il momento di contrazione Lo sforzo sta riuscendo. I prodotti dei consumi e di difficoltà di tut- più venduti sono sempre il latte to il comparto alimentare”.

– sia quello fresco che esce dallo Per il gruppo torinese, dunque, stabilimento di Vicenza sia quello lo shopping in via Medici si è a lunga conservazione prodotto a rivelato un acquisto azzeccato. Valdagno – e lo yogurt, che, “da Dopo un periodo di assestamen- soli, costituiscono l’80% del no-

stro fatturato”, sottolinea Pozzoli. Ma negli ultimi anni l’offerta si è allargata notevolmente, “La Centrale del Latte da sempre si propone come un’azienda specializzata nel fresco – prosegue il presidente -. Ogni giorno mette sul mercato prodotti che rientrano nella catena del freddo e che la rispettano. E di questi fanno parte anche le insalate e la pasta fresca.

Per noi è molto importante poter rispondere a tutte le esigenze dei clienti per cui la nostra mission consiste nell’offrire prodotti freschi e freschissimi che sposino la qualità con un’ampia gamma di scelta”.

Via libera, dunque, anche a formaggi, uova, pasta fresca e verdure. Anche se non sempre legati al territorio vicentino (una delle ultime proposte è la mozzarella di bufala campana). “Scegliere di mantenere a Vicenza le linee di produzione più importanti costruendo un nuovo stabilimento in grado di migliorare il nostro lavoro, per noi costituisce la massima espressione di vicentinità”, replica Pozzoli. Che ricorda anche la lunga serie di iniziative e collaborazioni che la Centrale del Latte ha attivato con enti, società e associazioni proprio per rafforzare i legami con il contesto sociale in cui lavora: tra le tante, spiccano la

Dalla latteria un prodotto che non ti aspetti: la pasta

partnership con il Vicenza Calcio, il progetto “Scuola & Sport”, l’iniziativa con gli istituti scolastici della città “Alimentazione sana: la Centrale fa scuola”, la collaborazione con l’ULSS di Vicenza ed i contributi ad un gran numero di manifestazioni, soprattutto nell’ambito dello sport giovanile.

Insomma, la proprietà si è trasferita in riva al Po, ma il cuore dell’azienda continua a battere lungo il Bacchiglione. Anche il nuovo stabilimento resterà in città, come stabilito del resto al momento dell’acquisto. I lavori sono

in corso a Vicenza Est, poco distante da casello dell’autostrada: “Tra breve s’inizieranno i collaudi dei nuovi impianti – conclude il presidente -. L’inaugurazione ufficiale è prevista per l’inizio dell’anno prossimo. Disporre di uno stabilimento più grande e rinnovato significherà migliorare i rapporti con i produttori di latte locali, così da garantire standard qualitativi in continua crescita, e permetterà alla clientela di trovare un partner ancora più efficiente e flessibile nell’offrire servizi personalizzati”.

E l’università promuove lo yogurt probiotico È uno dei nuovi prodotti di cui la Centrale va più fiera. E adesso, per lo yogurt probiotico da bere Flora Plus, arriva anche il riscontro di una equipe scientifica. Un’indagine condotta dalla Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università di Padova dimostra che il consumo quotidiano di questo yogurt aiuta a superare problemi come il gonfiore, i crampi e dolori addominali, a tutti vantaggio del benessere fisico. Il tutto grazie alla presenza di fermenti probiotici che resistono più a lungo all’interno dell’intestino svolgendo un’azione regolatrice.

«Il test scientifico

realizzato sul nostro yogurt probiotico – sottolinea Emiliano Feller, responsabile scientifico della Centrale del Latte – rende merito all’impegno costante che l’azienda si è assunta per garantire ai propri consumatori un’offerta di prodotti che migliorino sensibilmente il benessere fisico, senza trascurarne l’apprezzamento in termini di aroma e consistenza.

A dimostrazione di questo,

ben 25 soggetti su 27, dopo la prova mensile, hanno dichiarato di voler continuare la “cura” con Flora Plus».

I risultati erano tangibili ma ora c’è anche la prova scientifica: il probiotico fa bene

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giovani

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A Santa Lucia uno dei negozi più chic di Vicenza: vende abbigliamento anni ‘60 a clienti da tutta Italia. E non solo

Claudio De Rossi, il vintage nel DNA buzzino al mercato prestigioa dir poco soddisfacenti”.

Camicie, abiti ed accessori. so di Camden Town dal 2004 L’ingegno dell’artista vene- al 2006. Una bella esperienza Una passione destinata a finire: to si adopera per che divenla vita nella città regalare allo stile ta lavoro, un inglese è costovintage una venhobby che sissima, e fare la tata di novità:” consente di spola è troppo Sono un autodiguadagnare massacrante. Ho datta – racconta -. divertendosi: una famiglia che Ho una profonda ecco cos’ha rappresenta la conoscenza degli trovato Claumia priorità assoanni ’60 che nadio De Rossi comprando il luta, per questo ho sce dall’amore che Dna, negozio vintage situato ceduto lo stanzino ho sempre nutrito in Contrà Porta Santa Lucia. e sono tornato a verso gli usi e i coDopo aver girato il mondo vivere stabilmente stumi di quei temfino a 18 anni per seguire il in Italia”. pi”. È dunque una padre, Claudio ha trovato I contatti con sola grande pasdimora definitiva nel vicentil’estero, comunsione la musa che no, dove questo amante degli que, non latitano lo guida alla riceranni ’60 è riuscito a realizzare di certo: ora Clauca di nuove idee da due sogni: metter su famiglia dio fornisce negozi trasformare in capi (ha una compagna e due fivintage di tutto il di abbigliamento. glie) e creare una linea di abCon classe e originalità che mondo. Dalla Cina all’Inghilbigliamento personalizzata e non passano certo inosserva- terra, dalla Spagna ai Paesi originale. del nord. Molti afte: la linea ideata e La carriera di Claudio nel fari vengono duncreata da Claudio mondo vintage ha inizio nel que conclusi con interessa e attira marzo del 1996 quando rileva clienti stranieri, una massa semil negozio Dna, già noto nelil tutto senza mai pre più nutrita di la zona del centro di Vicenza dimenticarsi dei clienti.

Gli affari Vespa e stile impeccabile: a Vicenza la via del Mod è Santa Lucia per gli abiti stravaganti di cui fedelissimi italiaprocedono bene e, dispone. All’inizio il nuovo ni. Ogni settimanel 2001, De Rossi gestore decide di non sna- dedicarsi invece all’elegante e via alla personale carriera di decide di tuffarsi na, a far visita a turare la politica del locale; al classico, abbigliamento che disegnatore di abiti. Non pas- in un’altra avvenClaudio, diversi continua quindi a mettere in da sempre lo ha incuriosito e sa un anno ed ecco sul merca- tura: la vendita on amici di Arezzo, vendita oggetti usati cercan- affascinato. Tre anni di asse- to le prime opere firmate Dna line dei completi Cesena, Torino, do però di dare un’impronta stamento prima di prendere Groove, marchio di fabbrica da lui ideati. Una Pordenone, Milapersonale al locale: rinuncia coraggio e lanciarsi in una delle opere targate De Rossi. no e di molte altre mossa che consenquasi definitivamente a ven- nuova avventura: nel ’99 que- “Per lanciarmi nel mercato te al Dna di divencittà italiane. Tutti dere materiale sportivo per sto vicentino d’adozione dà il dell’abbigliamento ho segui- tare il primo nerigorosamente into le abitudini che avevo fin gozio italiano che namorati dei suoi da bambino; allora non mi distribuisce abiti capi. I disegni di SALUMI VALLIGIANI DELL’ALTO ASTICO E POSINA piaceva vestirmi come gli al- in rete.

Claudio hanno riSPECIALITÀ: SALAMI • SOPPRESSE • VALLIGIANE tri, ho sempre avuto uno sti- L’effetto chiamato l’atteninter- De Rossi si improvvisa modello le particolare - confida -. Per net è immediato e per presentarci alcuni dei suoi capi zione di persone sentirmi a mio agio affidavo positivo: sempre di culture e nazioio c i f i ad artigiani del tessuto delle più persone vengono a co- nalità diverse. Il suo sogno? m u l Sa bozze di capi di vestiario. Panoscenza delle “Vorrei riuscire a lanciare la gando una cifra creazioni firma- mia linea in Giappone dove il irrisoria riuscivo te dal vicenti- made in Italy è molto apprezad avere il mio no. Le richieste zato e ricercato. Il progetto è abito originale aumentano e già ben avviato, fornisco due Dalla Cina e conforme alle il marchio Dna negozi nel Paese del Sol Leall’Inghilterra, mie aspettative.

Groove spopo- vante, ora non mi resta che su internet Tuttora, dunque, la raccogliendo impegnarmi per offrire al seguo la stes- il negozio consensi dentro mercato orientale prodotti è uno dei più sa procedura: e fuori dai confi- sempre migliori”. Un sogno consegno i miei cliccati ni italiani. “Ven- molto ambizioso, quasi improgetti a mani do moltissimo possibile per una persona esperte di ditte Azienda certificata Salumificio VERZA di Toniolo Andrea in Gran Breta- normale; faccende di normaUNI EN ISO 36010 Cogollo del Cengio (VI) manifatturiere gna – conferma le amministrazione per chi, 9001: 2000 Via delle Calcare, 1 (Zona A) locali; i prezzi CERT. n. 3134 Tel./Fax 0445 320512 -. A Londra sono da sempre, ha il vintage nel CSQA Email salumificioverza@libero.it sono abbordabili e i risultati stato proprietario di uno sga- Dna. DI ANDREA BASSO

“VERZA ”

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6 OTTOBRE 2007

edicola

Ogni settimana, tratto dalla stampa locale o nazionale, un articolo che fa riflettere, discutere o arrabbiare. O anche divertire

I preti? Ci costano quanto i politici

www.flickr.com/ewn

“Quando sono arrivato alla Cei, nel 1986, si trovavano a malapena i soldi per pagare gli stipendi di quattro impiegati”. Camillo Ruini non esagera. A metà anni Ottanta le finanze vaticane sono una scatola vuota e nera. Un anno dopo l’arrivo di Ruini alla Cei, soltanto il passaporto vaticano salva il presidente dello Ior, monsignor Paul Marcinkus, dall’arresto per il crack del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi. La crisi economica è la ragione per cui Giovanni Paolo II chiama a Roma il giovane vescovo di Reggio Emilia, allora noto alle cronache solo per aver celebrato il A passeggio in piazza San Pietro (Roma) matrimonio di Flavia Franzoni e Romano Prodi, ma dotato di taStato”. L’elenco è immenso, naziolento manageriale. Poche scelte si nale e locale. Sempre con prudenza riveleranno più azzeccate. Nel “vensi può valutare in una forbice fra tennio Ruini”, segretario dall’86 400 ai 700 milioni il mancato ine presidente dal ‘91, la Cei si è tracasso per l’Ici (stime “non di mersformata in una potenza economicato” dell’associazione dei Comuni), ca, quindi mediatica e politica. (…) in 500 milioni le esenzioni da Irap, Le ragioni dell’ascesa di Ruini sono Ires e altre imposte, in altri 600 milegate all’intelligenza, alla ferrea volioni l’elusione fiscale legalizzata lontà e alle straordinarie qualità di del mondo del turismo cattolico, organizzatore del personaggio. Ma che gestisce ogni anno da e per l’Itaun’altra chiave per leggerne la paralia un flusso di quaranta milioni di bola si chiama “otto per mille”. Un visitatori e pellegrini. (…) fiume di soldi che comincia a fluire La Chiesa cattolica, non eletta dal nelle casse della Cei dalla primavera popolo e non sottoposta a vincoli del 1990, quando entra a regime il democratici, costa agli italiani come prelievo diretto sull’Irpef, e sfocia il sistema politico. Soltanto agli itaormai nel mare di un miliardo di liani, almeno in queste dimensioni. euro all’anno. Ruini ne è il dominus (…) Il meccanismo dell’otto per incontrastato. mille sull’Irpef, studiato a metà (…) si può stabilire che la Chiesa anni Ottanta da un fiscalista all’epocattolica costa in ogni caso ai conca “di sinistra” come Giulio Tremontribuenti italiani almeno quanto il ti, consulente del governo Craxi, ceto politico. Oltre quattro miassegna alla Chiesa cattolica anche liardi di euro all’anno, tra finanle donazioni non espresse, su base ziamenti diretti dello Stato e degli percentuale. Il 60 per enti locali e mancato cento dei contribuenti gettito fiscale. La prilascia in bianco la voce ma voce comprende “La Chiesa “otto per mille” ma il miliardo di euro delsta grazie al 35 per cenl’otto per mille, i 650 diventando to che indica “Chiesa milioni per gli stipendi cattolica” fra le sceldei 22 mila insegnanti l’ostacolo te ammesse (le altre dell’ora di religione principale sono Stato, Valdesi, (“Un vecchio relitto alla fede Avventisti, Assemblee concordatario che Per di Dio, Ebrei e Luterasarebbe da abolire”, l’ambizione ni), la Cei si accaparra nell’opinione dello al potere” quasi il 90 per cento scrittore cattolico Vitdel totale. Una motorio Messori), altri struosità giuridica la 700 milioni versati da definì già nell’84 sul Sole 24 Ore lo Stato ed enti locali per le convenstorico Piero Bellini. (…) zioni su scuola e sanità. Poi c’è la Fare i conti in tasca al Vaticano è voce variabile dei finanziamenti ai impresa disperata. Ma per capire Grandi Eventi, dal Giubileo (3500 dove finiscono i soldi degli italiani miliardi di lire) all’ultimo raduno di sarà pur lecito citare come fonte inLoreto (2,5 milioni di euro), per una sospettabile la stessa Cei e il suo bimedia annua, nell’ultimo decennio, lancio annuo sull’otto per mille. Su di 250 milioni. A questi due miliardi cinque euro versati dai contribuenti, 600 milioni di contributi diretti alla la conferenza dei vescovi dichiara di Chiesa occorre aggiungere il cumuspenderne uno per interventi di calo di vantaggi fiscali concessi al Varità in Italia e all’estero (rispettivaticano, oggi al centro di un’inchiesta mente 12 e 8 per cento del totale). dell’Unione Europea per “aiuti di

Gli altri quattro euro servono all’autofinanziamento. Prelevato il 35 per cento del totale per pagare gli stipendi ai circa 39 mila sacerdoti italiani, rimane ogni anno mezzo miliardo di euro che il vertice Cei distribuisce all’interno della Chiesa a suo insindacabile parere e senza alcun serio controllo, sotto voci generiche come “esigenze di culto”, “spese di catechesi”, attività finanziarie e immobiliari. Senza contare l’altro paradosso: se al “voto” dell’otto per mille fosse applicato il quorum della metà, la Chiesa non vedrebbe mai un euro. (…) Una delle testimonianze migliori è il pamphlet “Chiesa padrona” di Roberto Beretta, scrittore e giornalista dell’Avvenire, il quotidiano dei vescovi. Al capitolo “L’altra faccia dell’otto per mille”, Beretta osserva: “Chi gestisce i danari dell’otto per mille ha conquistato un enorme potere, che pure ha importantissimi risvolti ecclesiali e teologici”. Continua: “Quale vescovo per esempio - sapendo che poi dovrà ricorrere alla Cei per i soldi necessari a sistemare un seminario o a riparare la cattedrale - alzerà mai la mano in assemblea generale per contestare le posizioni della presidenza?”. (…) Il già citato Vittorio Messori ha lamentato più volte “il dirigismo”, “il centralismo” e “lo strapotere raggiunto dalla burocrazia nella Chiesa”. Alfredo Carlo Moro, giurista e fratello di Aldo, in uno degli ultimi interventi pubblici ha lanciato una sofferta accusa: “Assistiamo ormai a una carenza gravissima di discussione nella Chiesa, a un impressionante e clamoroso silenzio; delle riunioni della Cei si sa solo ciò che dichiara in principio il presidente; i teologi parlano solo quando sono perfettamente in linea, altrimenti tacciono”.

La Chiesa di vent’anni fa, quella in cui Camillo Ruini comincia la sua scalata, non ha i soldi per pagare gli impiegati della Cei, con le finanze scosse dagli scandali e svuotate dal

sostegno a Solidarnosc. La cultura cattolica si sente derisa dall’egemonia di sinistra, ignorata dai giornali laici, espulsa dall’universo edonista delle tv commerciali, perfino ridotta in minoranza nella Rai riformata. Eppure è una Chiesa ancora viva, anzi vitalissima. Tanto pluralista da ospitare nel suo seno mille voci, dai teologi della liberazione agli ultra tradizionalisti seguaci di monsignor Lefebvre. Capace di riconoscere movimenti di massa, come Comunione e Liberazione, e di “scoprire” l’antimafia, con le omelie del cardinale Pappalardo, il lavoro di don Puglisi a Brancaccio, l’impegno di don Italo Calabrò contro la ‘ndrangheta. Dopo vent’anni di “cura Ruini” la Chiesa all’apparenza scoppia di salute. È assai più ricca e potente e ascoltata a Palazzo, governa l’agenda dei media e influisce sull’intero quadro politico, da An a Rifondazione, non più soltanto su uno. Nelle apparizioni televisive il clero è secondo soltanto al ceto politico. Si vantano folle oceaniche ai raduni cattolici, la moltiplicazione dei santi e dei santuari, i record

di audience delle fiction di tema religioso. Le voci di dissenso sono sparite. Eppure le chiese e le sagrestie si svuotano, la crisi di vocazioni ha ridotto in vent’anni i preti da 60 a 39 mila, i sacramenti religiosi come il matrimonio e il battesimo sono in diminuzione. Il clero è vittima dell’illusoria equazione mediatica “visibilità uguale consenso”, come il suo gemello separato, il ceto politico. Nella vita reale rischia d’inverarsi la terribile profezia lanciata trent’anni fa da un teologo progressista: “La Chiesa sta divenendo per molti l’ostacolo principale alla fede. Non riescono più a vedere in essa altro che l’ambizione umana del potere, il piccolo teatro di uomini che, con la loro pretesa di amministrare il cristianesimo ufficiale, sembrano per lo più ostacolare il vero spirito del cristianesimo”.

Quel teologo si chiamava Joseph Ratzinger.

Curzio Maltese La Repubblica 28 settembre 2007

di Artini Roberto & C. s.a.s.

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6 OTTOBRE 2007

gusto

Prix Italia, il più prestigioso concorso internazionale per programmi radio, tv e web

Un Soave da...

Il Soave è il vino ufficiale di Prix Italia, il più antico e prestigioso concorso internazionale per programmi radio, tv e web, fondato dalla RAI nel 1948, che per l’edizione 2007 ha luogo a Verona, all’interno del Palazzo della Gran Guardia in Piazza Bra. La scelta del vino Soave, insieme al Formaggio Asiago, altra eccellenza veneta, non è stata casuale da parte dell’organizzazione di Prix Italia: il Consorzio Tutela Vini di Soave e il Consorzio Tutela Formaggio Asiago sono gli unici due comprensori veneti ad aver investito massicciamente in comunicazione con un importante piano promozionale che comprende, per entrambe le realtà, anche la realizzazione e la messa in onda di spot pubblicitari sulle reti nazionali. <<La presenza a Prix Italia –

Prix Italia

sottolinea Arturo Stocchetti, Presidente del Consorzio del Soave – sottolinea come ormai il Soave, oltre ad essere un vino d’eccellenza, sia diventato anche un marchio che rimanda immediatamente ad un preciso territorio. Lo spot pubblicitario che abbiamo appena realizzato sottolinea ulteriormente questo legame, legando il vino Soave alla vicenda di Romeo e Giulietta e quindi a Verona>>.

Nel corso della manifestazione - 90 Enti Radiotelevisivi pubblici e privati, in rappresentanza di 40 paesi dei cinque continenti – gli spot sul Soave e sul Formaggio Asiago sono mandati in onda su appositi schermi al plasma situati vicino ai tavoli dove sono in degustazione i cru del Soave e l’Asiago.

"A tavola con i nobili sapori della tipicità della Valle di Ledro"

Trentino “il gusto per la tradizione” Indimenticabile serata organizzata da ASTRID – Associazione per la salvaguardia e la tutela delle ricette tipiche e delle identità enogastronomiche d’Italia E' oramai mezzanotte inoltrata, quando viene servito un gelato al "vino moscato" de Tarczal, opera della grande creatività e professionalità del "mastro gelataio" Corrado Sanelli di Salsomaggiore (Parma). E' il dessert che sancisce la fine della serata enogastronomica "A tavola con i nobili sapori della tipicità della Valle di Ledro" organizzata dallo chef Claudio Pregl presso l'azienda de Tarczal.

Convince a tavola, nella convivialità tipica trentina, "il gusto per la tradizione", proposto da questo giovane chef locale, cresciuto nella cucina del ristorante di famiglia (il ristorante Santa Lucia da "Fritz" di Bezzecca), attento "interprete" delle ricette tipiche della regione. Una tradizione, che ha portato nei piatti dei commensali presenti, un classico primo piatto: i canerderli al radicchio su una fonduta di formaggio di malga, accompagnati nel bicchiere da quel vino autoctono dal colore rosso rubino, di "casa"

che risponde al nome di Marzemino Superiore Trentino Doc. Un abbinamento ideale, che si è "sposato idealmente" anche con i funghi porcini e finferli con salsa di porcini.

Poi un crescendo di portate (carpaccio di carne salada e salumi tipici, carne salada tradizionale, capriolo in salmì fino ad arrivare ad una tortina di farina gialla di Storo con crema allo zabaione) e abbinamenti di

Corrado Sanelli nella sua preparazione del gelato in sala

impatto scenografico è stata la presentazione del gelato al gorgonzola e alla polenta, che ha riscosso un grande successo per il gusto. Del resto Sanelli, riesce sempre a catturare l'attenzione dei commensali, proprio per le sue doti professionali.

Attesissimo il nuovo Claudio Pregl, Massimo Moroni e Corrado Sanelli appuntamento a Milano, presso il Ristoranvino scelti con cura, nella cantina te Don Lisander, a due passi dal de Tarczal: Pinot Bianco, Pragiara, Teatro La Scala. Gli chef Massimo Cabernet Franc, Moscato Giallo, Moroni e Costantino celebrano Grappa di Marzemino, ecc. domenica 7 ottobre 2007 alle ore 20 In cucina ad affiancare Claudio - il "fungo e la castagna" in una cena Pregl, anche Massimo Moroni chef tradizionale con degustazione di in carica al Ristorante Don Lisan- vini italiani, che valorizza questi der di Milano, tra l'altro nominato due ingredienti. recentemente il "miglior cuoco della Lombardia" e con un carnet di Pagina di riconoscimenti di tutto rispetto a Loretta Simonato livello internazionale. Di grande

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regione

6 OTTOBRE 2007

INTERVENTI - Tutti hanno il dovere di operare per ridurre gli incidenti e i morti sulle strade

Chisso : “Coordinare meglio le iniziative per la sicurezza” to Renato Chisso, a generalizzare le responsabilità di un insuccesso.

“Tutti abbiamo il dovere di operare per ridurre l’incidentalità e soprattutto la mortalità sulle nostre strade e molto è stato fatto, da Regione, Province e Comuni, sia sotto il profilo delle infrastrutture sia sotto il profilo delle campagne di prevenzione.

Trotta lo sa bene, come lo sanno bene tutti coloro che compongono l’Osservatorio Regionale per la sicurezza stradale.

Forse però, limitarsi a chiedere soldi anziché un coinvolgi-

“La sicurezza stradale è una cosa seria e il coinvolgimento delle istituzioni, certamente sentito e di sicuro doveroso, va costruito in maniera coordinata ed efficace.

Da amministratore pubblico mi chiedo perché solo 9 enti locali hanno aderito alla campagna “Misura la Misura”, ma la risposta non è, né può essere, il disinteresse dei Comuni, che non possono essere messi sotto accusa: se 790 amministrazioni su 800 non hanno risposto il motivo va cercato altrove”.

Non ci sta, l’assessore alle politiche della mobilità del Vene-

mento diretto nell’offrire test gratuiti antialcol non è la strada migliore, e magari neanche la più efficace.

Una maggiore e comune promozione di una simile iniziativa, con la partecipazione diretta e capillare della polizia municipale, delle forze dell’ordine, delle stesse autorità locali – conclude Chisso – avrebbe probabilmente prodotto maggiori effetti e anche un numero maggiore di uscite.

Io almeno la penso così, così come ritengo che si debba certamente andare avanti e non abbandonarsi allo scoramento, ma tutti assieme è meglio”.

Emigranti in Usa Zaia: prodotti veneti tornano in Veneto da campioni del mondo Una ventina di emigrati, provenienti dagli USA (Chicago e Los Angeles), ha partecipato ad un soggiorno nel Veneto organizzato dall’Associazione Nazionale Emigrati ed ex Emigrati in Australia e Americhe (A.N.E.A.) di Rubano (Padova). Al termine di questa esperienza, il gruppo è stato ricevuto a Palazzo Balbi.

Si tratta di emigrati che sono partiti per gli USA nel dopoguerra e nella maggioranza dei casi non sono più tornati nella terra di origine, che hanno rivisto con grande emozione.

Portando il saluto del presidente Giancarlo Galan e dell’assessore ai flussi migratori Oscar De Bona, il dirigente Egidio Pistore ha ricordato che la Regione, pur nei limiti consentiti dalle risorse di bilancio, ha consolidato l’impegno a sostenere i progetti rivolti da un lato ai giovani oriundi (corsi di formazione e scambi culturali) e

dall’altro agli anziani.

“Queste iniziative – ha detto – rappresentano un gesto doveroso nei confronti di chi ha passato buona parte della sua vita all’estero e tanto ha fatto per l’Italia che per molto tempo si è dimenticata dei suoi emigrati.

I rapporti della Regione con le comunità venete all’estero sono andati progressivamente crescendo, così come è cresciuta l’attenzione nei confronti dell’emigrazione da parte di tutto il mondo delle istituzioni e dell’economia”.

A nome del gruppo, Maria Varlotta (Los Angeles) ed Attilio Scolaro (Chicago) hanno sottolineato l’importanza di “tenere vivo il Veneto anche in Nord America”.

All’incontro ha partecipato anche Guglielmo Faccioli, presidente della Federazione delle Associazioni Civili Veneti nel Mondo del Venezuela, in visita con la moglie a Venezia.

“Dietro al successo di Paolo Bettini e Marta Bastianelli, con i quali mi congratulo per il titolo esemplarmente conquistato a Stoccarda, ci sono grande preparazione e un piccolo “segreto”: la qualità della loro alimentazione.

La dieta di questi campioni è infatti composta dai nostri prodotti veneti, che sono essi stessi da campioni del mondo”.

Lo sottolinea il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto, Luca Zaia, ricordando i primati delle produzioni agroalimentari venete: “alimenti sani, sicuri, buoni, naturali, di qualità da primato mondiale, appunto – ribadisce Zaia – che costituiscono un ottimo “carburante” per Bastianelli, Bettini e per ogni campione, come si è dimostrato in questi giorni.

Colgo l’occasione, infatti, per ricordare che, dal 31 agosto scorso e per un intero anno, il Veneto è partner della federazione ciclistica italiana e, per questo motivo, gli atleti presenti a Stoccarda si sono potuti alimentare

con prodotti del nostro territorio forniti dai consorzi di tutela del Veneto.

La partnership con le squadre nazionali dei ciclisti italiani sarà per la nostra Regione un veicolo importante di promozione del territorio e dell’enogastronomia giacché seguiremo, con i nostri sani alimenti, gli atleti in tutti i loro prossimi appuntamenti ago-

nistici.

E se il buongiorno si vede dal mattino, mi sembra che l’inizio sia davvero promettente e benaugurale”.

“Sempre in Germania, del resto – aggiunge Zaia – il Veneto e solo lui, con i suoi prodotti agricoli e la sua cucina è stato presente per mesi a Berlino, dove la nostra nazionale di calcio è diventata anch’essa campione del mondo”.

“Il made in Veneto dei sapori – conclude il Vicepresidente della Giunta regionale – ha radici profonde nella nostra terra ed è frutto di una antica tradizione, fatta di pazienza, dedizione, saggezza e lavoro. Ne fanno parte vini di 24 DOC e 3 DOCG, oltre a numerose IGT, 366 prodotti tradizionali, 12 prodotti DOP e 10 IGP, due marchi collettivi per la carne bovina, un marchio certificato per il coniglio”.

Pagina di Stefano Albrigi

30 Carciofini sott’odio

Censura preventiva di Alessio Mannino C’è aria di censura a Vicenza. Ci sono media che ignorano bellamente fatti e gruppi perché non corrispondono all’immagine precotta nella testa di chi paga i direttori e i capiredattori.

Il Dalai Lama tiene una conferenza sulla pace: sbertucciato perché sembra la controfigura di padre Alex Zanotelli, ridimensionato a bonzo del pacifismo “oltranzista”, si merita un articolo fra le pagine di cultura e due righe sui suoi riferimenti al Dal Molin. Lo psicologo Crepet incazzato perché quel giorno doveva corroborare i genitori vicentini con le sue ben phonate banalità.

Sergio Romano, monumento al liberalismo benpensante del Corriere della Sera, viene a spiegare il suo no alle servitù militari americane nel nostro Paese. Viene fatto passare per alleato dei comunisti.

Motivo: porta una giacca rossa.

Le tanto strombazzate garanzie poste dal consiglio comunale per il parere positivo alla base sono smentite dai fatti una dopo l’altra, dall’indotto al mantenimento dell’aeroporto. Il commissario Costa (che ha poteri zero) viene santificato a deus ex machina, e viene dato credito all’idea di Thiene nuovo scalo vicentino. Questo non ce lo siamo inventato.

I black bloc sono alle porte. Parlamentari vicentini chiedono che intorno alla città venga scavato un fosso con alligatore e venga eretta una palizzata. I primi facinorosi in nero vengono avvistati e arrestati.

Ma sono solo preti No Dal Molin che per una volta s’erano messi la tonaca.

Circolano fumetti sovversivi di Sturmtruppen in cui i tedeschi sono americani in guerra per “esportare la democrazia”. Il fido alleato Galeazzo Musolesi ha le fattezze del ministro della Difesa Arturo Parisi (che come un buon alleato italiano che si rispetti, militarmente ha le pezze al culo). Parisi arriva in incognito a Vicenza travestito da partigiano anti-base, e i fieri alleati dell’Asse RomaWashington stanno per accopparlo. “Morirò eroicamente per colpa del fuoco amico”, dice Parisi. Ma poi si strappa la finta uniforme e mostra le stellette di Camerata Atlantico. Diafolo d’un Musolesi!

Si fa il referendum comunale sul sì o no alla Ederle 2. Vincono i no.

Titolone sui media di regime: “Dal Molin, non vince il sì”. Sommario: “Sospetti di brogli. Comunisti infiltrati fra gli scrutatori. Il commento di Veltroni: «C’è malcontento. Ma è anche giusto tenere fede all’alleanza con gli amici americani.

Non tutto il male vien per nuocere.

Meglio un uovo oggi che una gallina domani. Sotto la panca la capra campa, sopra la panca la capra crepa. E l’importante è la crescita di questo Paese»”.

6 OTTOBRE 2007

tempo libero

L’angolo dell’oste. La seconda giovinezza dei marroni, per secoli considerati la “farina dei poveri”

Non solo caldarroste I mille usi delle castagne Le più famose sono quelle di Durlo, di Mortisa e di Valrovina, ma in realtà è tutta la zona pedemontana ad essere un terreno propizio per uno dei più tipici frutti dell’autunno. E, a voler essere pignoli, tutta la media montagna veneta, dalle pendici veronesi dei Lessini alle prealpi trevigiane che salgono verso il Nevegal e il Cansiglio. Qui la castagna ha trovato, da secoli, un habitat ideale. Presente fin dalla preistoria, furono i romani a diffonderne la coltivazione e a farne un elemento prezioso nell’alimentazione di pastori e contadini: ricca di carboidrati, sali minerali (soprattutto potassio) e vitamine (in particolare del gruppo B), in passato la castagna ha aiutato più di qualche famiglia a superare i momenti difficili, in cui la fame era davvero nera.

Negli ultimi decenni, la cura dei castagni era stata lasciata un po’ in disparte, accantonata a favore

di attività più redditizie, tanto che gli ettari occupati da questo albero imponente erano drasticamente calati. Adesso la tendenza sta cambiando, e sulla spinta della valorizzazione dei prodotti tradizionali anche il castagno sta lentamente uscendo dall’oblio, sia come forma di tutela del paesaggio sia come fonte di reddito. In effetti, dai suoi fiori si ricava uno dei mieli più ricercati, e la pianta produce un legno di grande qualità. E poi ci sono ovviamente, le castagne e i marroni (cioè le castagne più grandi e di migliore qualità): coltivati ancora oggi senza l’uso di sostanze chimiche (è una delle poche piante a non averne bisogno), raccolti a mano, i frutti del castagno sono un frutto genuino ed estremamente versatile. Possono essere utilizzate secche in insalate invernali (provate con radicchio, melograno e asiago) oppure cotte al forno o lesse per accompagnare vari arro-

Risotto a base di castagne

sti o bolliti; o ancora trasformate in farina per creare primi piatti e dolci dal sapore tradizionale (come il famoso castagnaccio). A noi piacciono soprattutto arrostite

sulle braci, avvolte in un cartoccio e sgranocchiate calde calde in una fredda serata d’autunno. Magari con un bicchiere di vino novello.

Appuntamenti. Si conclude la rassegna distillerie aperte. All’Olimpico continuano gli Spettacoli Classici

Il colori del Rinascimento invadono Thiene Manifestazioni Torna a vivere, a Thiene, l’atmosfera affascinante e pittoresca di una grande fiera d’altri tempi. Sabato e domenica le vie e le piazze del centro si popoleranno con le bancarelle e i personaggi in costume del “Mercato rinascimentale”, la manifestazione che ricorda la concessione, avvenuta nel 1492 da parte della Repubblica di Venezia, del mercato libero da dazi. Un’occasione per riscoprire la storia e le tradizioni della città, e rivedere all’opera le attività e i mestieri che hanno fatto di Thiene la capitale delle Pedemontana, dalla lavorazione del ferro a quella della lana, dall’arte del legno alla tessitura della seta. Il mercato si apre alle 9,30 di sabato, e continuerà per

tutto il fine settimana.

Sempre all’insegna della riscoperta delle attività tradizionali anche la manifestazione Distillerie aperte. In sei distillerie della provincia gli appassionati potranno scoprire, accompagnati dai produttori, le tecniche e i segreti della preparazione della grappa e degli altri liquori di uva e di frutta, e degustare il meglio della produzione locale.

Le aziende che partecipano all’iniziativa sono la distilleria Dal Toso di Ponte di Barbarano, la distilleria F.lli Brunello di Montegalda, la distilleria Li.dia di Villaga, Poli Distillerie di Schiavon, la distilleria Schiavo di Costabissara e la distilleria Cavazza di Alonte (orario di apertura, nella giornata di domenica, dalle 10 alle 18).

Teatro All’Olimpico continua la stagione degli Spettacoli Classici. Dopo il Filottete di Sofocle, questo fine settimana è la volta di una rappresentazione in lingua originale inglese: Stefan Berkoff presenta infatti il recital “One Man”, in cui rielabora il racconto di Edagr Allan Poe “Il cuore rivelatore” (sabato 6 ottobre, inizio ore 21). Di tutt’altro genere gli appuntamenti in programma, sempre sabato 6 ottobre, sui palcoscenici di Bertesina e Camisano. Nel primo caso la compagnia Astichello presenta la com-

media “Vicentini Magnagati”, ambientata nel difficile periodo del dopoguerra (inizio ore 21); nel secondo la compagnia Il Covolo di Longare mette in scena Tericorditoti, spettacolo costruito attorno ad uno scambio epistolare tra un soldato al fronte e la famiglia, e che offre lo spunto per ritrovare personaggi, melodie e sensazioni della campagna vicentina degli inizi del ‘900 (al teatro Lux di Camisano). Al teatro San Marco, infine, la commedia di Goldoni Il Ventaglio inaugura la rassegna di teatro amatoriale Fitainsieme (sabato ore 21 e domenica alle 16).

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Annunciate a tutta la città una felice nascita, il vostro matrimonio, il compleanno di una persona cara o il conseguimento della laurea chiamando lo 0444 923362 o inviando una e-mail a redazione@vicenzapiu.com Una cena rinascimentale. A Thiene un’occasione per scoprire la storia della città

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6 OTTOBRE 2007

tempo libero

Popcorn. Nelle sale Il buio nell’anima, ritratto tremendamente veritiero di una donna fragile e violenta

Jodie Foster reduce da una guerra. Con se stessa DI GIULIANO CORÀ

Il Buio entra in Erica dopo che lei e il fidanzato vengono picchiati da tre teppisti.

Lei precipita nell’oscurità del coma. Quando si risveglia, scopre che lui è morto. Erica torna a casa, ed ora a tormentarla è la paura: del portone d’ingresso, o di un passante che cammina dietro di lei sul marciapiede, e quando l’inquietudine è troppa, sceglie l’unica strada che le appare percorribile: compra

una pistola, e comincia a uccidere i ‘cattivi’. Non lo fa ‘apposta’: le occasioni par che le si presentino naturalmente. E nemmeno lo fa con piacere: ogni volta si strappa i vestiti e li butta via, quasi a volersi ripulire da quell’atto. Il punto è che – ed è questo il leit motiv del film, ripetuto incessantemente dalla voce narrante – lei non è più quella che era prima del pestaggio. ‘Dopo non sei più la stessa persona, sei quell’estraneo che ora abita dentro di te’. Una strana amicizia la lega a Sean, un detective che indaga su quei delitti,

e sarà con lui – e con se stessa - che alla fine dovrà fare i conti, in un finale spiazzante ma amarissimo.

Nulla di più sbagliato che aver etichettato Il Buio nell’anima come un remake del Giustiziere della notte (Michael Winner, USA, 1974): questa è la storia della distruzione di un’anima, e delle macerie che ne sono rimaste. Alcuni ‘inserti ‘politici’ – “Ma non ci ha insegnato nulla la guerra in Irak?” – sono lì apposta per essere negati: non c’è nulla di ‘politico’ in questo film, se non un’intelligente ed acuta indagine sulla devastazio-

ne dei valori che il contatto con la violenza può indurre in noi.

O forse sì, qualcosa di politico c’è, e tutto sommato Erica non è molto diversa dai reduci dall’Iraq, che tornano e violentano e uccidono. Finale spiazzante e amarissimo per una sceneggiatura senza difetto Assolutamente pedale dell’umanità e della bontà. brava Jodie Foster nel disegnare Ottima la sceneggiatura, limpida e il ritratto di una donna spezzata e tesa, che scorre via senza un difetto resa fragile; un po’ meno Terrence e senza un intoppo.

Howard, che forse preme troppo il

Sul comodino. L’elogio della lettura di Corrado Augias: “Leggere non cambia il mondo, ma avvicina alla complessità della vita”

Da Foscolo a Chandler, un libro ti cambia la vita. In meglio DI GIOVANNI MAGALOTTI

Il sottotitolo del nuovo, agile volumetto di Corrado Augias, “Leggere”, recita così: “Perchè i libri ci rendono migliori, più allegri e più liberi”. Si tratta di un pensiero che riassume in modo esemplare il contenuto del volume, che si presenta come un elogio incondizionato della lettura.

L’autore parte dalla propria

esperienza autobiografica e racconta come la lettura dei “Sepolcri” di Foscolo abbia acceso la scintilla del gusto della lettura, come grandi autori classici del calibro di Tolstoj e Hugo l’abbiano rafforzato, ma anche come la letteratura di genere (Conan Doyle, Wallace, Chandler) abbia sempre suscitato un piacere che non faceva posto a presunte distinzioni di merito.

Sottolinea come le sue prime esperienze del “proibito” sia- Corrado Augias

no proprio passate attraverso la lettura (“L’amante di Lady Chatterley” è il libro scandalo citato) e come l’antico (Dante, Petrarca) e il moderno (Joseph Roth, Ray Bradbury) da sempre si mescolino nella stessa passione.

Ora, si può certamente discutere sulle preferenze personali dell’autore, anche perchè il piacere della lettura segue strade imprevedibili e del tutto soggettive. Ma al di là di questo, quando,

nella parte finale del volume, Augias passa “dal particolare all’universale”, ed enuncia le sue riflessioni sul senso della letteratura e della lettura, è tutto da condividere: “Ci si è posti tante volte la domanda se l’arte, la letteratura in particolare, sia in grado di cambiare il mondo. Mi pare che la risposta debba essere necessariamente negativa. La letteratura non ha messaggi nè valori morali da proporre, e quando ne ha, si tratta in genere di cattiva letteratura. Il suo solo

compito è di rappresentare la contraddittoria esperienza del tutto e del nulla della vita, del suo valore e della sua assurdità”.

La lettura si può definire allora come un tentativo di illuminare la vita: può non bastare a capirla (molto spesso non basta), ma senz’altro avvicina l’uomo alla complessità del mondo e ai suoi misteri.

Corrado Augias, Leggere, Mondadori, 124 pp., € 12

HANNO DETTO

Pallavolo a

Vicenza

IN ATTESA DELL’APERTURA DEL PALASPORT

Il Vicenza Volley diventa Joy Volley Vicenza con due squadre di B1 a caccia della nuova serie A • info@piu-media.com • Tel 0444 923362

“[A Vicenza]… vedo che l’amministrazione comunale ha… costruito il primo teatro da sessant’anni. Mentre tutte le strutture che dipendono dallo Stato, dalla questura al nodo dell’aeroporto Dal Molin, sono ferme agli anni 60. Quando eravamo una provincia agricola. Peccato che nel frattempo siamo diventati un polo industriale”.

Massimo Calearo Corriere Economia 1 ottobre 2007

Mille attività, un solo abbonamento

novello

Alle ragazze della Novello la B2 stava stretta. Sostenete la loro avventura ad un passo dalla serie A

“Se per la manifestazione dell’anno scorso eravamo preoccupati, quest’anno siamo terrorizzati, anche perché all’evento si vuole dare un’eco nazionale. … Ma se loro hanno il diritto di protestare, noi abbiamo il diritto di lavorare e il cittadino di acquistare”.

Anna Iannò Presidente “Vetrine del centro storico” sul corteo No Dal Molin a dicembre Il Gazzettino 2 ottobre 2007

“Alla classica domanda «cosa avete fatto per il vostro Paese», Berlusconi potrebbe rispondere: niente, salvo che liberarlo da Prodi. E viceversa. Cioè Prodi potrà dire: niente, salvo che liberarlo da Berlusconi. Tante grazie”.

Giovanni Sartori Corriere della Sera 2 ottobre 2007

palladiogroup.it

Tornano i ragazzi della Palladiogroup.it con tutta la loro grinta per un campionato sempre più ricco

Abbonamento speciale per chi segue entrambe le squadre Per una squadra 60 euro (solo 20 euro per ragazzi 15-18anni, over 60 e tesserati Fipav) Per entrambe le squadre 80 euro (solo 30 euro per ragazzi 15-18anni, over 60 e tesserati Fipav) Tifosi del cuore. Uno sconto supplementare del 20% è riservato a tutti gli appassionati che convertiranno l’abbonamento triennale alla Minetti Infoplus di A1 costretta ad emmigrare a Imola. Maggiori informazioni sul sito www.vicenzavolley.it o telefonando allo 0444 922766 Il meglio in tivù. Quaranta minuti che riassumono i punti salienti delle partite con interviste esclusive e curiosità del volley vicentino.

Le sintesi delle partite di serie B1 saranno trasmesse ogni martedì alle 18,05 e in replica mercoledì all’1,00 su TvA Vicenza.

Aperte le iscrizioni a Joy VolleySchool

Un premio a tutti i tifosi delle serie giovanili

Joy Volley Vicenza organizza anche quest’anno i corsi di Minivolley con la sua Joy VolleySchool: per chi vuole fare i primi passi nel volley, come hanno fatto in giovane età le campionesse della Minetti Infoplus, i talenti della Novello e gli atleti della Palladiogroup.it, e per chi vuole semplicemente iniziare a giocare a pallavolo per la gioia di farlo.

Agli spettatori delle partite delle nostre altre squadre (Serie D, Seconda Divisione, Under18, Under16, Under14, Under 13), sarà dato un biglietto in omaggio per una nostra partita delle di serie B1 in casa (Novello Vicenza oppure Palladiogroup.it Vicenza).

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2a Div U18 U16 U14 U13

Serie D Mas. Serie D Fem. 2a divisione Mosele Elettronica Joy Volley Vicenza femminile

Under18 femminile

Under16 femminile

Under14 femminile

Under13 femminile

informazioni: volley@volleyvicenza.it • www.vicenzavolley.it • tel. 0444 922766 • fax 0444 926780