VicenzaPiù n.72, 22 settembre 2007

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Direttore editoriale Giovanni Coviello

La sindaca

Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Verona

C’era una volta la ricca Vicenza di Giovanni Coviello

C’era una volta la ricca Vicenza. L’Aim e la Centrale del Latte comunali foraggiavano i bilanci delle Amministrazioni dei vari colori, coprendone gli errori o finanziandone le scelte illuminate.

Ora l’Aim è in profondo rosso, un rosso che si riverserà sull’unico socio pubblico, il Comune e quindi, di fatto, i cittadini tutti.

Peggio ancora, Aim è in preda a un’incertezza gestionale e strategica preoccupante che minaccia di trascinarsi fino alle prossime elezioni amministrative, con una maggioranza già spaccata per la ripartizione delle poltrone e che rimane tale solo per l’assenza di una reale opposizione.

La Centrale del Latte, poi, è stata venduta per finanziare la costruzione del Teatro Comunale, di cui intrigano gli stimoli alla crescita culturale della città ma preoccupano le perdite di gestione annunciate; perdite che, nonostante il lodevole impegno di alcune Istituzioni, Banca Popolare di Vicenza e Associazione Industriali in primis, cadrebbero per la maggior parte sulle già esangui casse comunali, e quindi sulle spalle del lavoratore di turno.

Anno 2 - Numero 72 - Sabato 22 settembre 2007

A pochi mesi dalla campagna elettorale voci sempre più diffuse danno l’europarlamentare Lia Sartori (Forza Italia) come candidata della CdL. Lia è sicura di vincere Chi sarà il candidato-kamikaze del centrosinistra? Ecco i papabili per il rinnovo di Palazzo Trissino

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Appalto Dal Molin, ai vicentini solo i subappalti

Camera di Commercio, Calearo spacca Assindustria

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Emergenza rifiuti, incubo nuove discariche

Cineforum S. Marco, fine di un mito

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Piscine di Vicenza: un mare di corsi.

Dal 10 settembre iniziano le nuove attività. Informazioni in segreteria. Tel 0444 924868 nido blu • acquacità • scuola nuoto • sincro • pallanuoto • acquagym • hydrogym • hydrobike • kiklos palestra La segreteria è aperta dal lunedì al venerdì dalle 09,00 alle 12,00 e dalle 16,00 alle 20,00. Sabato dalle 9,00 alle 12,00.

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22 SETTEMBRE 2007

opinioni

L’intervento. Per Erasmo Venosi, leader vicentino dei Verdi, i dati sull’emergenza clima impongono una revisione della politica energetica regionale

climalteranti e d’inquinanti vari, Nel mese di gennaio del corrente non è poi tanto dissimile da quello anno è stato presentato a Parigi da nazionale. Il mix d’offerta energeparte dell’Intergovernmental Panel tica veneta fortemente dipendente on Climate Change (IPCC) il quardalle importazioni to rapporto finale aggiornato sullo produce implicazioni stato delle conoscenze sul clima. che riguardano la siLe concentrazioni in atmosfera di curezza d’approvvigioanidride carbonica e degli altri namento, il costo delgas ad effetto serra sono le più l’energia e l’impatto alte mai verificatesi negli ultimi ambientale. In Veneto 650.000 anni. L’aumento dell’anile fonti fossili coprodride carbonica è causato da uno no più del 90% del squilibrio tra emissioni provenienti consumo, e la potenza da attività umane ed assorbimenelettrica netta installati globali da parte del suolo, degli ta è pari a circa 6991 oceani e degli ecosistemi terrestri e MW (migliaia di kw). Erasmo Venosi marini. Responsabile primario è la La richiesta d’energia combustione di petrolio, carnel 2005 è stata pari a bone, gas, e diventa urgente la 31,6 miliardi di chilowattora (Kwh) riconversione del sistema energetia fronte di una produco verso fonti a basso zione netta regionale o nullo contenuto di di 20,6. Le perdite carbonio. complessive lungo la Per l’Italia, assumenrete di trasmissione e do come riferimento In Veneto nei di distribuzione sono le valutazioni del- prossimi anni state pari a 1,2 mld di l’IPCC, sarebbero a la richiesta kwh che dimostrano rischio di inondadi energia che la rete è veczione ed erosiochia. ne, circa 1000 km aumenterà La provincia più enerquadrati di pianure e moltissimo givora è Venezia, coste del nord Italia, seguita da Vicenza. in particolare l’Alto Un’ora di luce di una Adriatico. Il problema lampadina in Veneto energetico in Veneè prodotta per i primi 23 minuti to, con le connesse emissioni di gas

Fatti, personaggi e vita vicentina www.vicenzapiu.com info@vicenzapiu.com Direttore Editoriale GIOVANNI COVIELLO direttore@vicenzapiu.com Direttore Responsabile GIAMPAOLO ZORZO

Editori PIÙ MEDIA SRL Strada Marosticana, 3 – Vicenza amministrazione@piu-media.com & EDIZIONI LOCALI SRL via Nizza, 8 – Verona Redazione di Vicenza Strada Marosticana, 3 Vicenza tel. 0444 923362 - 922766 Fax 0444 926780 redazione@vicenzapiu.com Redattori LUCA MATTEAZZI l.matteazzi@vicenzapiu.com ALESSIO MANNINO a.mannino@vicenzapiu.com ILARIO TONIELLO i.toniello@vicenzapiu.com

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Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Iscrizione al Registro Nazionale della stampa n.8857 del 15-12-2000

con olio policombustibile, i successivi 15 min con gas, poi 15 min con carbone, tutte combustioni che avvengono in centrali termoelettriche (con grandi generazioni di gas serra come l’anidride carbonica e il perossido d’azoto e inquinanti come il particolato totale sospeso e gli ossidi d’azoto e di zolfo), 6 da energia idroelettrica, 58 secondi da biomasse e rifiuti e 2 secondi da fotovoltaico! Le emissioni del Veneto sono pari a circa 60 milioni di tonnellate di CO2 equivalente (l’equivalente è riferito agli altri 5 gas serra espressi in potere d’assorbimento di CO2), e volendo rispettare il limite di Kyoto, il taglio ammonterebbe a circa 4 milioni di tonnellate o in alternativa acquistando crediti di CO2.

Dai risultati di una ricerca, il Veneto richiederà energia elettrica per 38 miliardi di kwh nel 2010, 46 nel 2020. Certamente il settore elettrico è uno dei settori dove è richiesta energia, ma è un indicatore fedele dei trend futuri di richiesta d’energia primaria e quindi diventa necessaria la predisposizione di una politica energetica regionale che va attuata variando il mix d’offerta energetica attuale. Puntare sull’aumento dell’efficienza energetica e sul risparmio, a parità di servizi finali resi nei 4 settori d’uso delle fonti fossili: i trasporti, la generazione elettrica, il riscaldamento e settore industriale.

Per l’efficienza energetica, il Veneto è sopra la media nazionale. Nel residenziale si potrebbero realizzare risparmi del 50% d’energia primaria, nel riscaldamento. Per limitare le perdite per trasmissione e distribuzione che comunque ammontano ad un 7-8 %, si potrebbe puntare sulla generazione distribuita, e, con cicli cogenerativi o con la trigenerazione, produrre caldo, freddo ed elettricità. Uso delle celle a combustibile per generare energia elettrica utilizzando reflui zootecnici, biomasse vegetali, fanghi di depurazione. Svolta radicale nei trasporti con investimenti massicci nel trasporto marittimo, fluviale, ferroviario locale e regionale. Nelle città piani comunali energetici che agiscano prioritariamente nel settore degli edifici pubblici con ristrutturazione energetica e certificazione.

Vicenza consuma metano per ri-

foto www.flickr.com/kalimistuk

Sprechi ed inquinamento: “A Vicenza manca un piano per l’energia”

Lo spreco è il più grande nemico della rete energetica vicentina

scaldamento e usi domestici per circa 76 milioni di metri cubi e poco meno di 6 miliardi di kwh. Pur essendo trascorsi 15 anni dalla legge 9/91, non ha ancora un piano energetico comunale.

Infine una rivisitazione degli stru-

menti di pianificazione territoriale per introdurre le misure d’adattamento agli effetti prodotti dai cambiamenti climatici.

Erasmo Venosi Segretario provinciale Verdi

Facciamo, non scappiamo! segue dalla prima Ma se il Pubblico piange, il Privato certo non sorride. Orafi e tessili in testa, i nostri imprenditori storici sono alle prese con una crisi che non è solo internazionale e nazionale, ma anche locale, per le scelte errate o, peggio, per le non scelte operate in termini di infrastrutture e servizi. Mancano nuove ed efficienti vie di comunicazione su strada, l’Alta Velocità è, a dir poco, in ritardo, l’aeroporto non è mai decollato. Per non parlare della Fiera, lei stessa in fase di impoverimento dopo aver perso alcuni treni a favore di Milano, Verona e delle aree espositive straniere, che la stanno svuotando anche nei settori in cui primeggiava.

E se gli imprenditori più meno classici sono in crisi - molti l’hanno superata vendendo le proprie aziende o delocalizzando la produzione, che vuol dire mantenere o incrementare, sia pur legittimamente, la ricchezza di pochi, i proprietari, a scapito del benessere di molti, i lavoratori vicentini - tutti gli altri settori non trovano la forza di generare alternative di sviluppo. Due esempi per tutti sono l’inesistenza di una politica turistica, che pure sta generando risorse in tante altre parti d’Italia anche meno ricche di attrazioni, e l’annullamento dell’attività sportiva di vertice, un settore, che, aldilà dei suoi enormi e spesso dimenticati valori sociali, nel nostro Belpaese pesa sul Pil dal 4 al 5% .

Non dovrei forse parlare di questo aspetto, essendo presidente del club che in città, nonostante il volley femminile di A1 sia stato costretto a emigrare in Romagna, rimane secondo, per numeri e qualità, forse solo al Vicenza Calcio. Ma, se non devo e non posso rimuovere con le mie po-

che righe sul piccolo VicenzaPiù la sostanziale censura mediatica sulla pallavolo, non solo su quella del mio gruppo, sento il dovere di denunciare in questo Amarcord della ricchezza smarrita di Vicenza la sparizione anche della pallamano maschile di B e del basket femminile storico di Vicenza, tristemente venduto a Padova lasciando qui 2 squadre di C, ultima categoria al femminile, con un percorso purtroppo molto simile a quello già seguito dal basket maschile.

Colpa di chi, questa crisi pubblica, privata, sportiva? Di tutti, verrebbe da dire ovviamente e anche qualunquisticamente. Ma allora un richiamo contro il qualunquismo delle responsabilità, che è anche ipocrisia per paura verso chi esercita i vari poteri, possiamo e dobbiamo lanciarlo in maniera forte almeno noi, che per dare una voce in più all’informazione abbiamo fondato questo settimanale fuori dagli schemi, e per lasciare in vita il nostro volley abbiamo investito su 2 squadre di B1. Le scelte comode in entrambi casi sarebbero state quelle di non fare. Ma noi amiamo Vicenza e perciò urliamo da qui il nostro invito a fare e non a scappare dalle responsabilità. Noi facciamo e faremo. Finchè non chiuderanno … la tipografia in cui stampiamo VicenzaPiù, dopo aver provato a chiudere l’impianto in cui giocano le nostre, e vostre, squadre. Ma come abbiamo trovato un altro palasport da cui alimentare l’amore per lo sport e per i giovani, così cercheremo e troveremo, anche in quel caso (non così virtuale come si potrebbe pensare), una tipografia per stamparvi il nostro credo sul pluralismo dell’informazione.

Per la vostra libertà. Ma, perdonateci, anche per la nostra.

Giovanni Coviello

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22 SETTEMBRE 2007

Nella gara per costruire la Ederle 2 la parte del leone la faranno le cordate nazionali e internazionali. Alle ditte locali i subappalti

Appalto Dal Molin, l’indotto si è ridotto Alle ditte vicentine meno di un terzo

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gli offerenti dovranno dimo- In realtà una fetta andrà anche strare di aver realizzato alme- ai nani vicentini. Nani perché Il 31 dicem- no 4 contratti di valore supe- non esiste alcuna azienda lobre, con l’An- riore ai 100 milioni di euro, cale sufficientemente grande no Nuovo, oltre ad aver firmato altri due per soddisfare i requisiti ames a l u t e r e m o progetti dello stesso importo. ricani. “Ai vicentini andranno i subappalti nelanche il fa- Inoltre, la coml’ordine di circa il moso ‘indotto’ missione aggiudi30% dell’ammonche la nuova catrice passerà al Gli l’intera Americani tare complessivo”, base ameri- setaccio cana prevista vita dell’azienda, hanno posto spiega Cicconi con sicurezza. “E queal posto dell’aeroporto Dal per valutarne le condizioni sto in base al CoMolin dovrebbe generare per credenziali di sedice degli Appalti l’economia vicentina. Lo sa- rietà e correttezza. molto in vigore dall’anno luteremo nel vero senso della Un modo per dire, limitative: forse, che esami- vogliono scorso che, pur soparola: “bye bye, indotto”.

Uno degli edifici progettati per il Dal Molin Usa neranno anche il stituendo la preceaziende passato di rapporti dente legge Mer- americane (come la Unisys, E le famose Coop rosse? Anche Condizioni-capestro loni, ne ha con- presente nel business delle la CMC di Ravenna, la CMR di Uno dei massimi esperti ita- politici e impren- “di fiducia” servato le norme basi Usa in Bulgaria).

Ferrara e la CCC di Bologna (da liani di opere pubbliche e ap- ditoriali. riguardanti la disciplina delle tempo fornitrici delle basi di palti, l’ingegner Ivan Cicconi attività del genio militare, or- Americans do it better Aviano, Livorno, Sigonella e del(già capo della segreteria tec- Cade la 5ª condizione? nica dell’ex ministro dei La- Le singole imprese o, com’è gano deputato a controllare Ma possibile che gli Ameri- la stessa Vicenza) sono in lizza. probabile, le cordate (in gergo: opere di questo tipo”. In pra- cani non concedano una fetta Non è da escludere, tuttavia, che vori Pubblici Ati, Associa- tica agli imprenditori berici alle multinazionali della ma- ragioni di opportunità politica Nerio Nesi) zioni Tem- andranno tubi e cavi (all’Aim, d r e p a t r i a ? dettate dallo conferma poranee di per l’esattezza), l’installazione Su tutte alegl’alto portino senza tanti I m p r e s e ) delle dotazioni tecnologiche e gia l’ombra la cooperative giri di paroche si acca- il consueto corredo di attività della Carlyle, rosse a fare un le: “L’indotto parreranno che già si svolgono all’interno colosso fipasso indietro. per Vicenza? la torta di della Ederle 2: pulizia, facchi- n a n z i a r i o Ma non c’è da Insignifi can320 milio- naggio, mensa, etc. industriale giurarci. te”. Entro il ni di euro che segue gli 15 ottobre si riducono Grandi aziende in campo interessi miL’impotenza le aziende così, per vo- Non le telecomunicazioni litari statudi Costa interessate lontà stessa (internet), su cui notoria- nitensi ovunL’esito della dovranno del commit- mente è già al lavoro la lon- que essi si partita econopresentare le tente Usa, dinese Interoute. Non, pro- manifestino. mica lo decideproprie offeral giro dei babilmente, gli impianti di Suoi sponsor rà anzi tutto la te, e da allosoliti noti. cogenerazione elettrica, per sono niente composizione ra fino a fine La sede milanese di Impregilo, altra grande Sconfessan- la quale è in pole position la meno che il azienda coinvolta nel progetto. Alle attività locali delle cordate: dicembre gli do così l’ul- tedesca Bilfinger-Berger, che padre dell’at- rimangono solo le briciole da un lato le Americani tima delle è già al lavoro per le tubazio- tuale presiimprese itavaglieranno cinque con- ni nel sito Pluto di Longare. dente degli Usa, George Bush liane citate sono legate fra loro le migliori. Il dizioni poste Non, soprattutto, le costru- senior, e in Italia il presiden- da un elevato numero di affari criterio però La sede della ditta Bilfinger-Berger in Germania, una delle grandi aziende internazionali nell’ordine zioni edili, lauto pasto per un te del gruppo L’Espresso-Re- e aggregazioni, perciò è plausinon sarà che lavoreranno al Dal Molin del giorno piccolo numero di nomi ec- pubblica, Carlo De Benedet- bile che si mettano d’accordo; esclusivamente economico, cioè quello votato nell’ottobre 2006 dal cellenti: Impregilo, Pizzarotti ti. La Carlyle ha una quota dall’altro non è impossibile che tradizionale del maggior ri- Comune di Vicenza (il ritorno (in affari con gli Americani in importante nella General Dy- soggetti europei e americani namics, altro con- si inseriscano, chiamati dagli basso. Questo anzi sarà preso economico per la città), atto Sicilia e a Quinto glomerato indu- stessi italiani. In secondo luoin considerazione solo in un su cui il governo Prodi ha poi Vicentino), forse striale al servizio go sarà decisivo, com’è logico, secondo momento. L’esercito fatto leva per il suo nulla osta – unica eccezione – la vicentina La fetta della rete militare l’ordine di precedenza stabilito Usa, infatti, punta a servirsi a Camp Ederle 2.

Maltauro. Ma ci più lucrosa americana.

C’è dagli Americani verso coloro che di imprese ‘di fiducia’: di qui potrebbe essere il dell’affare poi la Hallibur- ispireranno maggior ‘fiducia’. In la condizione-capestro per cui Subappalti berici cartello Ames (un Dal Molin ton, nome di pri- ogni caso ai vicentini non andrà folto gruppo di mo piano legato più di un terzo, e forse anche ditte costruttrici potrebbe al vicepresidente meno, visto che sia la tecnologia fra cui spiccano la andare a Usa Dick Cheney. sia l’edilizia dovrebbero andare Vianini di Caltagi- ditte Usa Questi gruppi o ad aziende di levatura quanto rone, la Astaldi, la altre aziende d’ol- meno nazionale. D’altronde, lo Icla, la Gondwatreoceano mire- ha già detto lo stesso commisna – quest’ultime ranno al ‘grasso’ sario governativo Paolo Costa al due attive in Irak). E soprat- dell’affare: le tecnologie (ser- fronte del No: “L’unica cosa su tutto potrebbero entrare a vizi elettronici e informatici, cui non si può fare nulla è l’ingamba tesa imprese europee, apparecchiature militari). dotto”. Proprio così. soprattutto tedesche, e anche Coop rosse in forse Un prospetto della nuova caserma in strada Sant’Antonino

DI ALESSIO MANNINO

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Castro e Menarin tentano di dare una svolta all’ente di via dell’Oreficeria Ma gli ostacoli sono tanti. A partire dai costi troppo elevati e dai servizi carenti

Lusso, moda e voluttà Il nuovo look della Fiera

DI STEFANO FERRIO

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Alla faccia di questo trend, bisogna dire che l’ente berico mostra confortanti segni di attivismo. La comparsa in scena di un nuovo direttore generale, il trevigiano Maurizio Castro, seguita alla trasformazione della stessa Fiera in società per azioni, sembra di buon auspicio lungo la strada che porta alle sfide cruente generate dalla globalizzazione di un mercato non più di nicchia come quello dei preziosi. L’aggressività di un Oriente dove si produce tanto e con esigui costi di manodopera squillava nel cartellone della Fiera di Istanbul troneggiante all’ingresso di VicenzaOro.

proprio denaro e il proprio tempo.

In tal senso, passeggiare all’interno e nei pressi degli stand dimostra la consistenza dei problemi che Menarin e Castro sono chiamati ad affrontare per mantenere indispensabile il valore non di uno, ma di tre viaggi all’anno a VicenzaOro. Mentre la città continua a presentarsi povera in termini di servizi - pochi ristoranti, mancanza di eventi spettacolari ad hoc, centro storico privo di richiami, evanescenti corse di autobus per via dell’Oreficeria - i padiglioni ancora non offrono della fiera quell’immagine compatta e lineare che ormai ci si aspetta. Brand sofisticati sì, ma anche tanto “catename” che forse non aiuta a marcare la differenza in termini di “luxury”. Terreno sul quale la concorrenza della ricchissima fiera di Basilea è a dir poco spietata.

La trattativa fra l’ente e le aziende è in corso, anche se non si prospetta facilissimo coinvolgere i marchi per una quarta volta sulla piazza vicentina, dove già devono impegnarsi per le tre edizioni annuali di VicenzaOro, distrbuite fra gennaio, giugno e settembre. In un calendario internazionale ormai congestionato di eventi, i costi di gestione degli stand fieristici costituiscono per le imprese una delle Ma un conto è lasciare agli svizzevoci di spesa più rilevanti, con la ri una posizione di dominio su ciò conseguente tendenza che sanno storicaa una selezione basata Si vuole mente fare meglio, su opportunità e pro- ancorare gli orologi. Tutt’altro spettive. paio di maniche è l’immagine cedere loro terreno dell’oro Il contemporaneo e insul fronte dei gioielvicentino controllabile sviluppo li, dove non vantano del mercato offerto da ad una piazza certo le tradizioni di internet sortisce così come Milano, Vicenza. Artigiane, l’effetto di impoverire capitale se non addirittura il significato di tanti della moda “artistiche”. Solo la viaggi d’affari. Sotcreatività - degli orafi e del design toposte alle sfide del che ancora ne hanno “virtuale”, le fiere sono - può esaltare il lusso obbligate a rendere convenienti gli di Vicenza. Senza confonderla con oneri di chi, per recarvisi, investe il un’imitazione di Las Vegas.

La fiera durante la manifestazione VicenzaOro

Vicentino, dove fra aziende chiuse o in crisi si fa un bell’’ospedale da campo.

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fetta del “look” a cui aspira. Un’immagine di esclusività e pregio che, per marcare una propria identità locale, non deve però prescindere dal luccichio dei gioielli. In tal senso l’idea sarebbe quella di sfoggiare una sgargiante sezione “oro” come quella del padiglione B1, dove coabitano brand affermati che vanno dai vicentini Chimento e Pianegonda ai valenzani Cammilli e Recarlo.

Meglio un giro in yacht o un bicchiere di vino novello? All’indomani della VicenzaOro di settembre se lo chiedono in tanti, ragionando sullo scambio di eventi concordato fra gli enti fieristici di Vicenza e Verona. Un accordo in base al quale il Salone del Novello del 5 novembre sarà l’ultimo a essere organizzato in via dell’Oreficeria, con trasferimento nel 2008 a Verona. Da qui, e si parla del prossimo mese di marzo, prenderà la via dei Berici “Luxury and Yacht”, expò dedicata a tutto quanto fa esagerazione in termini di immagine e prezzo.

Per molti balza agli occhi la logicità di questo scambio. Se a Verona prospera da tempo un Vinitaly di cui il Salone del Novello diventa ovvio corollario, Vicenza resta la capitale italiana dell’oro e dei gioielli, ovvero del lusso utilizzato come biglietto da visita. Ma è altrettanto evidente che se il mercato del vino gode di un presente positivo e può guardare al futuro in termini di sviluppo globale (vedi il boom in corso su tutti i mercati anglosassoni), per quanto riguarda l’oro è difficile provare lo stesso ottimismo. Anzi, incombono numeri terribili, come quelli ricordati dal politologo e ricercatore Paolo Feltrin in uno dei convegni di VicenzaOro: meno 46% di metallo lavorato in Italia dal 2000 a oggi, e meno 23% di occupazione solo nel

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In sintonia con il presidente Dino Menarin, Castro ha per altro fatto intendere in quale direzione intende muoversi, cercando di ancorare l’immagine dell’oro vicentino a una piazza come Milano, riconosciuta capitale italiana della moda e del design. Mentre all’ombra più “trendy” della Madonnina, in casa dei mondanissimi stilisti Dolce & Gabbana, è stata presentata quest’edizione di VicenzaOro, sempre il capoluogo lombardo è stato scelto come sede di un evento del prossimo mese di marzo, ancora imprecisato nei dettagli, ma con ogni probabilità da collegare al debutto di “Luxury and Yacht” in via dell’Oreficeria. Ovvio che su questa nuova expò la Fiera vicentina si giocherà una buona

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DI LUCA MATTEAZZI

Sarà anche presto, visto che mancano ancora otto - nove mesi, ma è inutile nascondersi che il pensiero di tutti, nel mondo politico vicentino, è già rivolto lì, alle prossime lezioni comunali. Nonostante il bilancio consuntivo da approvare, il caos in Aim e le beghe interne alla Camera di Commercio, a tenere banco sono le manovre per decidere chi sarà il prossimo sindaco.

Noi, nella speranza (quasi sicuramente vana) di vedere per una volta una campagna elettorale con dei candidati e dei programmi scelti per in anticipo e in modo trasparente, e non calati all’ultimo minuto dalle riunioni di partito, abbiamo provato ad anticipare quali potrebbero essere i possibili scenari. E a ipotizzare chi potrebbe sedersi all’ufficio al primo piano di palazzo Trissino dopo Enrico Hullweck.

Pole position Da qualsiasi parte la si guardi, su una cosa sembrano essere tutti d’accordo. Oggi come oggi, il nome più probabile (di gran lunga più probabile) come è quello dell’europarlamentare di Forza Italia Lia Lia Sartori Sartori. Per almeno tre buoni motivi. Primo, perché con i numeri attuali, a meno di clamorosi e al momento impen-

Enrico Hüllweck

A qualche mese dall’appuntamento con le comunali, non si vece chi possa sbarrare il cammino di Lia Sartori. Il nostro totosindaco e le possibili alternative

Dopo la Sartori, il nulla Cercasi candidati disperatamente sabili colpi di scena, delle elezioni regionail prossimo primo li della primavere del cittadino sarà ancora 2005, la possibilità di centrodestra: i voti di portare un proprio usciti dalle urne delle uomo a palazzo Trissiprovinciali non lano sembrava a portata sciano molti dubbi in di mano. Adesso il riproposito. Secondo, baltone pare un miragperché in base agli gio: la nascita tormenequilibri che tengono Achille Variati tata del Partito Demoin piedi la Casa delle cratico, la frattura con Libertà vicentina e regionale, la sinistra cosiddetta radicale, e quel posto spetta a Forza Italia, soprattutto lo sconquasso creato ed è difficile immaginare che il dal caso Dal Molin hanno eroso partito degli azzurri vi possa ri- voti e fiducia. Così, il problema nunciare: l’autocandidatura da è quello di trovare un candidato parte di Alleanza Nazionale, in disposto a correre una gara perquesto senso, va letta più come sa in partenza, o quasi. un diversivo per assicurarsi la Fino a questa primavera il nome presidenza Aim che come una sulla bocca di tutti era quello vera e propria rivendel consigliere regiodicazione. Terzo, innale della Margherita fine, perché è proprio Achille Variati. Lui Lia Sartori ad avere non ha mai conferin mano le redini del mato, ma molte sue partito, e non si veprese di posizione, in dono in giro nomi in particolare la fermezgrado di impensierirza sulla questione Dal la.

Molin, sembravano L’unico a poterci pro- Marco Zocca preludere proprio ad vare potrebbe essere una sua possibile canMarco Zocca. Che didatura. La pesante la prospettiva non gli dispaiccia débacle del centrosinistra alle non è un mistero per nessuno, e provinciali, però, ha cambiato c’è da dire che negli ultimi anni le carte in tavola, e l’ex sindaco l’assessore al bilancio e all’ur- pare ora guardare alle prossime bansitica ha raggiunto comunali con molto con tenacia gli obietti- meno interesse. vi che si era posto e ha L’altro nome che saputo destreggiarsi circola è quello di con due referati pe- Ubaldo Alifuoco. santi ma molto delica- Dalla sua il consiti (i suoi predecessori gliere diessino può Carla Ancora e Mauri- contare su un manzio Franzina ne sanno dato amministrativo qualcosa). In più, ha vissuto in prima linea Ciro Asproso saputo costruirsi una (è presidente della rete di contatti e appoggi im- commissione territorio, ha porportanti che potrebbe rivelarsi tato avanti le battaglie sul bilanpreziosa. Non è detto, però, che cio comunale e sui problemi di basti: tra i due non sembra es- Aim), e su buoni rapporti anche serci partita, e l’unica con esponenti dell’alincognita è caso mai tro lato dello schieralegata allo scenario mento e una parte dei nazionale. In caso di vertici delle categorie elezioni anticipate, la economiche (la sua Sartori potrebbe punamicizia con Manuela tare ad un posto in Dal Lago è nota, così parlamento, e questo come la buona consiriaprirebbe anche la derazione di cui gode, corsa a livello cittaad esempio, all’interUbaldo Alifuoco dino. no di Assindustria).

Contro di lui giocano, Mission impossible invece, alcune perplessità interNel centrosinistra i problemi ne al suo stesso partito e lo storisono di tutt’altro genere. Solo co fattore K, per cui da sempre, un paio di anni fa, all’indomani a Vicenza, il candidato sindaco

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è un uomo di area cattolica. In i cittadini in tempi rapidi”. Inrealtà, la possibile candidatura somma, un centrosinistra comdi Alifuoco è legata ad un’altra patto, con primarie da fare già operazione: la creaprima di Natale, per zione di una nuova alpoi lanciare una camleanza tra il nascituro pagna elettorale come Partito Democratico e si deve. “Altrimenti, l’ala “moderata” della se il partito democraLega. Il risultato potico ha in mento un trebbe essere una lista percorso neocentricivica capace di attista e un’alleanza con rare anche le forze di la Lega, che lo dica centro e magari espo- Emilio Franzina in tempi brevi – agnenti di spicco della giunge Rolando -. società civile e del Noi presenteremo un mondo delle categorie economi- nostro programma e un nostro che, qualcosa di molto simile al candidato”.

Governo dei migliori di cui si è parlato, a livello nazionale, nei Ed è proprio questa la strada che mesi scorsi. La fat- appare più probabile: che la sinitibilità, però, è tutta stra si presenti da sola al primo da verificare. Perché turno, per poi sostenere il canmai, ad esempio, a didato del centrosinistra ad un Lega dovrebbe lascia- eventuale secondo turno. Se le re un’alleanza vincen- cose andranno così i papali alla te con il centrodestra candidatura potrebbero essere per un percorso pieno Emilio Franzina, forte del 10 di incognite? per cento di consensi raccolto alle provinciali dell’anno scorso, Il terzo incomodo il verde Ciro Asproso, o anche C’è poi da capire come si com- lo stesso Rolando. Che però porterà quella parte di sinistra suggerisce: “Potrebbe anche che va dagli ex diessini di Sd a esserci un nome nuovo, uscito Rifondazione e che avrebbe le dalla cosiddetta società civile”. idee ben chiare su Già, perché l’ultimo come fare per tentare tassello da tenere in di strappare il sindaconsiderazione è il co al centrodestra: grande fermento che “Se volgiamo evitac’è al di fuori delre un’altra sconfitta la politica ufficiale, – commenta Giovanni andando dal moviRolando, capogruppo mento No Dal Molin della Sinistra Demoal fenomeno Grillo. cratica in consiglio Se ci dev’essere una comunale -, l’unico Giovanni Rolando sorpresa, un qualcumodo è presentarci no che posa sperare tutti uniti fin dal primo turno, di ripetere l’exploit della lista allargando le alleanze anche al Giuliari alle ultime comunali, di fuori dei partiti e selezionan- bisogna probabilmente cercarlo do programmi e candidati con in quella direzione.

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22 SETTEMBRE 2007

speciale

È scontro tra le categorie economiche per la presidenza dell’ente camerale Ma la vera battaglia è all’interno dei vertici di Assindustria. E sullo sfondo ci sono le mire di Galan

Camera di Commercio, duello a quattro Li abbiamo sentiti tante volte, sempre pronti a bacchettare i politici quando questi si perdevano in baruffe e schermaglie per un posto in un cda o per una poltrona in giunta. E adesso, alla prima occasione (alla seconda in realtà, perché un primo antipasto si era visto già al momento delle elezioni del nuovo presidente di Assindustria), ci cascano anche loro: il rinnovo della presidenza della Camera di Commercio ha dato il via ad uno scontro tra i rappresentanti delle principali categorie economiche che ha pochi precedenti in città, una battaglia con tutte le caratteristiche della più classica lotta, politica, per il potere.

una spaccatura all’interno della più importante tra le associazioni di categoria, ai vertici di Assindustria, in quel gruppo di potere che fino a poco tempo fa appariva solido e compatto e che vede come tra gli attori principali lo stesso Calearo e la famiglia Amenduni. All’origine della frattura ci sarebbe proprio la scelta di Calearo di puntare alla presidenza dell’ente camerale: una decisione che pare non essere stata concordata con gli alleati, e che ha suscitato malumori un po’ ovunque. E adesso i nodi vengono al pettine. Menarin, che si è sentito scaricato quando il suo nome non è stato reinserito nella lista di consiglieri della Camera di Commercio scelti da Assindustria, ha trovato il modo di rimettersi in corsa: ha trovato l’appoggio di Artigiani e Coltivatori, ma soprattutto può contare sul sostegno, più o meno diretto, di quella parte di Assindustria che non ha approvato la mossa di Calearo (Amenduni in testa), e su quello del governatore Galan, la cui rivalità con Calearo è stato uno dei leit motiv della primavera.

La situazione Cosa succede? Succede che il nuovo consiglio dell’ente camerale si trova spaccato, lacerato dalla contrapposizione tra i due aspiranti alla presidenza Dino Menarin e Massimo Calearo, che i dodici consiglieri pro Menarin (compreso lo stesso presidente uscente) hanno rassegnato le dimissioni, e che dietro l’angolo c’è la prospettiva molto concreta della nomina di un commissario da parte del presidente della Il capolinea regione Giancarlo Galan. Una Alla fine, chi rischia di più, in situazione di muro contro muro questa partita, potrebbe essere che vede contrapporsi da un proprio Calearo. Fino a qualche lato Assindustria, Apindustria, mese fa il numero uno di AssinAscom e sindacato, favorevo- dustria sembrava inamovibile li all’ipotesi Calearo, dall’altro alla guida della propria assoAssoartigiani, Cna, Coldiretti e ciazione, lanciato verso un fuConfcooperative che sostengo- turo importante anche a livello no Menarin e che, pur essendo nazionale (veniva dato per proin minoranza (12 contro 20), babile vicepresidente nel dopo tengono in scacco la situazione. Montezemolo), e il suo nome Con la stranezza di circolava pure in un Menarin che, vista di un possibidopo essere stato Lo scontro le impegno diretto direttore generale per la Camera nella politica locale, dell’Associazione livello cittadino o di Commercio aregionale.

Industriali e dopo Adesso le anticipa quello essere arrivato alla prospettive in chiapresidenza della Ca- che potrebbe ve Confidustriale mera di commercio succedere sembrano molto e della Fiera con il con Comune minori (la sparata sostegno di Assin- e Assindustria estiva sullo sciopedustria, adesso si ro fiscale potrebbe trova all’improvviso rivelarsi un boodall’altra parte della merang), l’ipotesi barricata. politica ha perso consistenza, e anche il sostegno di cui gode La spaccatura all’Assindustria vicentina, che In effetti la contrapposizione in maggio ne prorogava il mantra le categorie è solo uno degli dato con percentuali bulgare, aspetti da tenere in considera- non sembra più così compatto. zione, e forse nemmeno il prin- Se la corsa alla presidenza della cipale. Perché il dato davvero Camera di Commercio (primo nuovo che emerge dalla crisi passo per un’eventuale candidadella Camera di Commercio è tura all’Unioncamere nazionale)

dovesse fallire, Calearo rischia di trovarsi fra qualche mese con un pugno di mosche in mano e con una rete di alleanze logorata.

Il braccio di ferro Lo scenario è ancora difficile da decifrare. Dietro il braccio di ferro ufficiale, i contatti tra le parti sono frenetici e una svolta potrebbe arrivare in qualsiasi istante. Galan, per ora, ha preso tempo, invitando le categorie economiche a riformulare dei nomi per il consiglio. Ma l’ipotesi più probabile resta quella del commissariamento, con il Governatore azzurro che potrebbe togliersi la doppia soddisfazione di mettere in un angolo Calearo e di nominare una personalità a lui scomoda, magari proprio lo stesso Menarin.

In ogni caso, le grandi manovre attorno alla Camera di commercio sono solo l’anticipo di quello che accadrà da qui alle prossime

Massimo Calearo

elezioni comunali. E anche, e forse soprattutto, di quello che potrebbe accadere al momento della scelta del nuovo presidente di Assindustria: la proroga di Calearo scade in primavera, e attorno al nome del suo successore si giocano buona parte degli equilibri della città. Perché avere

in mano le redini di Assindustria vuol dire avere anche il controllo sui principali mezzi di informazione (Il giornale di Vicenza e Tva), e quindi avere la possibilità di influire in modo determinante sulle scelte della politica.

Chiunque sia il nuovo sindaco.

L.M.

Satira pre-elettorale. Candidati immaginari e molto scomodi Perché non ci stanno nelle poltrone

Dieci sindaci per me posson bastare Chi sarà il prossimo sindaco di Vicenza? Il qualunquista: “Chi se ne impipa, tanto non cambia mai niente”. Il centrodestro: “Basta che sia uno dei nostri”. Il centrosinistro: “L’importante è non perdere di brutto”. Il fan di Beppe Grillo: “Vaff…”. L’industriale: “Franza o Spagna, basta che se magna”. Il póro can: “Tanto mi non voto pì dal 1948”. E allora via con le illazioni e le ipotesi per il toto-sindaco più pazzo del mondo.

In testa alla classifica c’è Ciccio Corona, il cantante. Probabilmente in politica non è quello che si dice un’aquila, ma questo è la sicura garanzia che sarà meglio di tutti gli altri. Canta che ti passa!

Secondo classificato il cane di Hüllweck. Se solo gli avesse dato più ascolto, in questi anni…

Terza, la statua del Palladio in piazzetta Palladio. C’è chi dice che di notte si animi e mandi a quel paese i suoi concittadini.

Anche lui era al V-Day? Quarta, Silvia Toffanin, la fidanzata di Piersilvio figlio dell’Unto. Finalmente una bella gnocca.

Quinto, Gabriele Scotolati, il pittore famoso per i suoi mu-

rales satirici degli anni Ottanta.

Un genialoide stramboide alla guida del Comune, per battere le trovate demenziali della politichetta mediocre e dipingere i muri di Sala Bernarda di scritte da leggere contro la noia delle concioni consiliari. Specie dei soliti pallosi “moderati” alla berica. Cioè tutti.

Sesto, il candidato unitario dell’alleanza No global-neofascisti, Benito Casarini.

Programma con un solo punto: far credere alla gente che siamo alle elezioni del 1921. Solo nella seconda fase della campagna elettorale si divideranno e se le daranno di santa ragione per le strade.

Settimo, Giulio Andreotti. Va in giro con pulpito incorporato distillando fine ironia e intelligenza storica, la gente gli tocca la gobba perché porta fortuna, chi gli ricorda che sono stati accertati i suoi legami con la mafia “fino al 1980” (ma fino a quell’anno è scattata la prescrizione) viene sbattuto fuori dalle sue conferenze. Personificazione della democristianità allo stato puro, sarebbe l’eterno ritorno della democristianeria vicentina.

Peccato sia un po’ vecchiotto…

Ottavo, l’ambasciatore statunitense Ronald Spogli. Ex mago della finanza, è il candidato preferito dai salotti buoni della città. Nelle scuole della città vuole sostituire all’italiano l’americanenglish: “Bisogna che vi abituiate a parlare l’idioma del vostro futuro”. Sta anche progettando una supertangenziale che colleghi Vicenza con Wall Street: “una giusta contropartita al Dal Molin”. Fra le righe piccole del suo programma sta scritto: “comunisti fuori dalle balle (comunists out of my balls)”.

Nono, l’ex vescovo Pietro Nonis. Voci di corridoio, però, lo danno convergente sulla candidatura Spogli. Soprattutto per l’evidente sovrapposizione con l’ultimo punto, quello scritto fra le righe.

Decimo: Franceschiello di Borbone. No, non è la reincarnazione dell’ultimo reuccio di Napoli. E’ un mio amico vesuviano trapiantato da molti anni nel Vicentino, che però è sicuro della vittoria grazie all’imbattibile programma elettorale di queste sole tre parole: “Festa, Farina e Forca”.

Federico Nicce

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approfondimenti

Le voci danno l’assessore Abalti (An) in pole position per succedere a Zanguio. Seconda posizione per Assirelli

Sarà lui il nuovo presidente Aim? DI ALESSIO MANNINO

Sarà lui o non sarà lui? Le voci di corridoio danno come prossimo presidente di Aim l’attuale assessore comunale alla scuola Arrigo Abalti. Il suo partito, Alleanza Nazionale, vuole preservare a tutti i costi il posto che gli spetta secondo il manuale Cencelli della CdL vicentina: la seconda poltrona più importante della città, quella di presidente di San Biagio appunto. Il segretario Sergio Berlato è giunto alla richiesta di mettere il proprio marchio

sul candidato sindaco nel 2008 e di rompere l’alleanza, se non verrà rispettato il patto.

Ovviamente questo lui non l’hai mai detto, ma i bene informati interpretano la mossa come un gioco, per altro non nuovo, a minacciare sfracelli per ottenere la sedia che davvero interessa.

Anche perché An si è candidata – è sempre l’esegesi dei segnali lanciati pubblicamente a Berlato – a fare da portavoce agli interessi di Assindustria, in Arrigo Abalti rotta col partito maggiore in seno al centrodestra, Abalti, tra l’altro, è confluito ossia Forza Italia. già dal congresso aennista di

marzo nella maggioranza berlatiana: da Nuova Alleanza di Adolfo Urso e Altero Matteoli alla Destra Sociale di Gianni Alemanno, prendendo di fatto le distanze dalla precedente gestione Conte, capocorrente dell’ex presidente Aim Beppe Rossi. L’interessato si dice “lusingato” ma anche, comprensibilmente, “preoccupato” per la “non facile” tempesta giudiziaria in cui è finita l’ex municipalizzata. “Il mio obbiettivo personale”, chiarisce l’asses-

sore, “è tornare in amministrazione l’anno prossimo”.

Magari, appunto, da nuovo mister president di contrà San Biagio.

C’è un altro nome circolato in questi giorni. E’ quello dell’ex assessore della giunta provinciale Dal Lago, Tonino Assirelli. Memoria storica della destra vicentina, oggi è declassato a semplice consigliere provinciale. Magari una ricompensa per i lunghi servigi resi al partito, staranno pensando in An, ci starebbe. Certo che appare molto più probabile che fra i due a spuntarla sarà il giovane e rampante Abalti, uomo più avvezzo alla feroce lotta di potere su cui si baserà l’equilibrio futuro dell’ex municipalizzata.

Nonostante un odg di Sala Bernarda, i consigli d’amministrazione di molte società del gruppo non sono ancora decaduti

Controllate Aim, gli ultimi giapponesi: i consiglieri ancora sulla poltrona Sono ancora lì, i titolari di Carta, Alessandro Moscatelpoltrone e strapuntini nei li e Sandro Bordin, l’aenniconsigli d’amministrazione di sta Silvio Fortuna e i leghisti alcune società Aim. Non si sa Giuliano Tricarico e Renato bene perché, visto che si dove- Bertelle) sono di truffa, falso va fare chiarezza. E per veder- in bilancio e false comunicaci chiaro, come può insegnare zioni sociali. E infatti il cda una qualunque i massaia, bi- della casa madre è decaduto, sogna fare pulizia. sostituito dal vegliardo comPer ora sono venuti fuori i con- mercialista Mauro Zanguio, ti: 68 mila euro di disavanzo e amministratore pro-tempore un’esposizione finanziaria di (per quanto tempore, questo circa 100 milioni di euro. La rimane a tutt’oggi un punto magistratura di Vicenza e Ve- interrogativo). E con esso, aunezia sono al lavoro tomaticamente, si per fare luce su insono sciolti quelli trecci societari (39 di quattro controlin tutto le aziende Zanguio late al 100%: Aim controllate, colle- ha voluto Gas, Aim Energia, gate e partecipate), mantenere i Aim Trasporti, acquisti poco or- cda. Contro Aim Telecomunitodossi (l’esborso il parere del cazioni. fuori misura per il Consiglio Ma le altre? Vediasito di smaltimen- Comunale mo un po’. In Aim to rifiuti di MarBonifiche (rifiughera), conflitti ti) il presidente è d’interesse (quello Bordin, l’amminidell’ex presidente in quota An stratore delegato (ad) è Carta, e fido di Giorgio Conte, Beppe il vicepresidente è Bertelle, e Rossi, che era anche nel cda il consigliere semplice è tale della privata Stabila). Le ac- Eugenio Maggian (un nome cuse per i componenti dell’ex che ricorre spesso: vedi box). consiglio di amministrazione Praticamente mezzo cda di della holding (oltre a Ros- Aim Holding intatto, come se si, i forzisti sartoriani Bruno le indagini, nel ramo rifiuti

(proprio quello coinvolto nell’affare Marghera), non avessero alcun peso. Nota: Carta è dato anche come papabile per il ruolo di segretario cittadino di Forza Italia. In Berica Energia amministratore unico è Virginio Piva, responsabile settore edile dell’Assoartigiani (altro nome ricorrente, come vedremo). In Aim Vendite presidente è Tiziano Politi, ad Adriano Carraro, consigliere Renato Simonato. Valore Ambiente, che gestisce la discarica di Grumolo delle Abbadesse, è presieduta (eccolo!) da Zanguio, e ad è Dario Vianello, direttore dell’holding.

Ma Rossi continua a essere consigliere. In Generazione 4 amministratore unico è Gianfranco Sasso.

E veniamo alla Sit Spa, il gruppo della cui azienda-madre Aim possiede il 75%. Presidente indisturbato continua a essere Rossi, accompagnato come ad da Giampaolo Ganassin. Consiglieri Maggian, il forzista Alberto Filosofo, Piva e Anne Marie Gheno.

Soprassediamo nel fare l’elenco degli amministratori di tutte le altre società dell’impero

Aim. Il senso è chiaro, ed è quello contenuto nell’ordine del giorno approvato in data 16 giugno 2007 dal consiglio comunale di Vicenza, massimo organo politico della città verso il quale l’ex municipalizzata è responsabile: “rinnovare totalmente, contestualmente ed immediatamente i Consigli di Amministrazione di AIM Gruppo e di tutte le sue società Uno dei mezzi pubbliciti Aim collegate e parsarebbe quella di mantenere i tecipate”. Invece sono ancora cda fino all’approvazione dei tutti lì, salvo quelli delle quat- bilanci delle singole azientro sopra menzionate (Gas, de del gruppo. Ma delle due Energia, Trasporti, Teleco- l’una: o l’indirizzo stabilito municazioni, di cui, dettaglio dal consiglio comunale è carcurioso, la banca dati della ta straccia, oppure esso vale Camera di Commercio non ancora qualcosa per Aim. fornisce alcun dato). Vero è E allora si sarebbe dovuto che, da quanto trapelato in procedere all’azzeramento estate, la strategia di Zanguio totale.

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approfondimenti

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Sit Spa

Pres. Giuseppe Rossi Ad Gian Paolo Ganassin, Eugenio Maggian Cons. Alberto Filosofo, Virginio Piva, Anne Marie Gheno

Aim Vicenza Energia Spa Cda decaduto

Aim Vicenza Trasporti Spa Cda decaduto

Aim Vicenza Telecomunicazioni Spa Cda decaduto

Berica Energia Srl Amm. unico Virginio Piva

Aim Vendite Srl

Pres. Tiziano Politi Ad Adriano Carraro Cons. Renato Simonato

Aim Bonifiche Srl

Pres. Sandro Bordin Ad Bruno Carta Cons. Renato Bertelle, Eugenio Maggian

Generazione 4 Srl

Amm. unico Gianfranco Sasso

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Cda decaduto

96,85%

Aim Vicenza Gas Spa

98,98%

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L’eterno ritorno del Filosofo

Tecnoambiente Srl Pres. Virginio Piva Cons. Alberto Filosofo

Torretta Srl

Amm. unico Eugenio Maggian

Belluno Ambiente Scarl

Pres. Giuseppe Collaretta Cons. Gian Paolo Ganassin, Raffaele Zuccon

Altre controllate minori Sit Spa: (50%) Inus Srl (50%) Tre V Ambiente Srl Pres. Eugenio Maggian (49%) Legnaso Servizi Spa (49%) Gst Italia Srl (40%) Nuova Atev Srl (25%) Consorzio Cisat (22%) Ritec Srl (20%) Consorzio Agrilux Srl (12%) Trasporti Ecologici Srl (8%) Acovis Srl (5,54%) Consorzio Italiano Compostatori (3,45%) Cogesa Srl (1,85%) Vicenza Futura Spa (0,10%) Cassa rurale di Brendola

Due nomi destano curiosità. Uno è quello di Eugenio Maggian. E’ un po’ dappertutto: nel consiglio della Sit, di Aim Bonifiche, è amministratore unico di Torretta Srl (controllata al 96% da Sit), presidente di Tre V Ambiente (50% della Sit e 50% della Cometa Snc, di cui è socio sempre lui) e di Nuova Atev (50% della Sit), è consigliere di Acovis (26% dell’Aim). E soprattutto è amministratore di Edilrisorse: rifiuti speciali.

Business privato o pubblico – o tutti e due insieme?

L’altro è il geometra Alberto Filosofo, di Forza Italia. E’ un ex consigliere di Aim che tre anni fa fu tra i responsabili (con una lettera riservata che magicamente saltò fuori) della caduta di Carla Ancora dalla poltrona di assessore al bilancio. In questi giorni il suo nome è rimbalzato sui giornali perché destinatario di un avviso di garanzia in relazione all’indagine sul crac finanziario di Parco Città (l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta).

Filosofo, amministratore unico di una ditta di costruzioni, l’Azimut, è consigliere di Sit, di Tecnoambiente (controllata al 100% da Sit) e di Acovis (26% Aim). Un altro indagato da aggiungere alla lista.

Valore Ambiente Srl Pres. Mauro Zanguio Ad Dario Vianello Cons. Giuseppe Rossi

Altre controllate minori Aim: (50%) Centro Idrico Novoledo Srl (45%) Società Multiservizi Srl (37%) Assocogen Srl (36,47%) Sive Srl (33%) Elettrogas Srl (26%) Acovis Srl Vice pres. G. Rossi Cons. A. Filosofo, E. Maggian (25%) Vicentina Trasporti Srl (9,24%) Aeroporti Vicentini Spa (5%) Cte Mincio Srl

Gas, luce, acqua, elettricità, trasporti pubblici, rifiuti urbani, parcheggio: i servizi cittadini più importanti sono controllati da Aim

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fatti&notizie

Busin

Salumi dell’Alto Vicentino

via Trieste, 158 - Zané (Vi) Tel. 0445 314103 www.salumificiobusin.it DI A LESSIO M ANNINO

E’ uno dei gruppi numericamente più forti in Italia, il gruppo vicentino degli Amici di Beppe Grillo.

Il suo portavoce, Davide Marchiani, non si è ancora ripreso dalla soddisfazione per il trionfale V-Day dell’8 settembre, che già si trova alle prese col fuoco di fila giornalistico sulla “discesa in campo” dei fan di Grillo alle prossime elezioni amministrative.

Beppe il Ribelle sembra aver fatto centro: il VaffanculoDay ha mostrato come in Italia ci sia un malcontento represso verso la “casta” politica. Qual è, secondo lei, il segreto del suo successo?

Mi fa piacere che lei parli di ‘casta’, perchè ormai tutti i cittadini si sono resi conto che i politici si sono rinchiusi in una sorta di castello d’avorio e ragionano e si comportano in un modo che è lontano anni luce dalla società civile. A questo si aggiunge la grande dialettica di Beppe Grillo, che con un po’ di humour riesce ad informare e a far aprire gli occhi ai suoi spettatori, facendoci così uscire dall’incantesimo (di qui il nome del suo tour dell’anno scorso) in cui politici e media ci hanno calato.

Dopo il successo del V-Day (a Vicenza non sono bastati i moduli per le firme), il meetup locale respinge le critiche e rilancia: “I partiti sono finiti”

Busin

Salumi dell’Alto Vicentino

2008, Grillo-boys in campo? via Trieste, 158 - Zané (Vi) Tel. 0445 314103 “Ci stiamo pensando…” www.salumificiobusin.it Marco Travaglio che Massimo Fini hanno spiegato molto bene questo concetto). Qual è la sua opinione?

Perché, secondo lei c’è differenza tra destra e sinistra?

La manifestazione dell’8 settembre si è basata sulla rete territoriale dei “meetup”. Ci spieghi cosa sono?

Sono dei gruppi di gente ‘normale’ (mi perdoni il termine), nel senso di cittadini qualunque, senza tessere di partito, che agiscono nel territorio per dare concretezza alle battaglie iniziate da Beppe Grillo.

Gente che raccoglie firme, che organizza convegni, che si informa, che informa.

L’altra critica è la mancanza di una proposta più ampia rispetto a quella di legge popolare. In pratica: dopo aver “distrutto” i partiti (Grillo dixit), esiste un altro sistema possibile?

Avete un vostro blog, come Certo! Lo stesso Grillo auspica la meetup vicentino? formazione di liste civiche fatte di Non è un vero e proprio blog, come gente ‘normale’ che si ‘presta’ alla quello di Beppe Grilpolitica per un breve lo, ma un forum di arco della loro vita per discussione, dove il bene della colletti- L’annuncio poterci organizzavità, per poi ritornare del comico di re e confrontare su a compiere il lavoro appoggiare qualsiasi ‘discussion’ che facevano prima. (cioè argomento) che Insomma, ho detto di le liste locali chiunque può iniziagente che si “presta” ha sorpreso re. Tutto in tempo alla politica, non che anche gli si ‘vende’...

Amici vicentini: reale, comodamente da casa propria o dal“Non ce lo l’ufficio. Questa è la La gente che ha aspettavamo” ‘rete’ che intreccia la fatto la fila ai banvita di milioni di perchetti era politicasone, e di cui i politici mente trasversale? non ne hanno capito la potenza.

Assolutamente sì.

E’ interessante notare come l’intero establishment politico e giornalistico italiano, salvo pochissime eccezioni, si sia scagliato compatto contro l’iniziativa, bollandola di qualunquismo, populismo o addirittura “nazismo”. Perchè?

E’ la ricetta tipica dei politici.

Quando vengono criticati, la prima cosa che pensano di fare è quella di denigrare l’attore delle critiche. Una persona “normale” farebbe un’analisi di coscienza sulle critiche ricevute, per poter migliorare. I politici, no. Questo riprova che non rappresentano più nessuno.

Una grande accusa contro Grillo è quello di non fare differenze fra destra e sinistra (sul palco di Bologna sia

22 SETTEMBRE 2007

Davide Marchiani, portavoce degli Amici di Beppe Grillo di Vicenza

Il banco del V-Day (8 settembre), presso piazza Castello, è stato letteralmente preso d’assalto dai cittadini

Quello di Vicenza quante e che tipo di persone coinvolge, e su quali attività vi concentrate? Quali sono i temi locali che vi appassionano di più?

Le persone che frequentano il gruppo sono le più diverse ed eterogenee, per età, interessi, disponibilità. Si sono così formati autonomamente dei sotto-gruppi che si occupano di vari argomenti, come l’energia e il risparmio energetico, il caso Aim, la privatizzazione dell’acqua, il caso Dal Molin, e via dicendo. Chiunque dovesse iscriversi può creare e dare vita ad un nuovo sottogruppo, che poi, periodicamente, relaziona al gruppo intero.

c’è stato lo scontro temuto, ma un proficuo scambio di idee. Ora tutti i vicentini devono sapere e abbiamo pensato che per diffondere il virus della conoscenza dobbiamo replicare la serata, ma in grande stile con più spettatori possibili. Stiamo arrivando...

Grillo ha rotto gli indugi: “appoggerò con apposito bollino liste civiche locali”. Un invito a cominciare dal basso per “distruggere i partiti”. Vedremo scendere in campo una formazione “grillesca” alla comunali del 2008?

Guardi, sono caduto dalle nuvole, le dico sinceramente: non me l’aspettavo.

Anche se già da temVoi avete orgapo all’interno dei nizzato, forse meetup si parla di in un periodo creare liste civiche. non troppo fePerò sia chiaro che lice, cioè in pieBeppe non si prena estate, un disenterà alle elezioni: battito fra il Sì e “Io non mi candido, il No Dal Molin. ho un precedente Qual è la vostra penale, quello che opinione sul caso della base Il comico genovese. Molti vicentini hanno faccio è fare politirisposto al suo invito di partecipare in ca dall’esterno”, ha a m e r i c a n a ? prima persona alla politica sempre detto. OttiSul Dal Molin se ma l’idea del livello locale, come ne sentono di tutti i colori. Tra chi ottima è l’idea del bollino. Ma ci ha vede nella nuova base (smettiamo preso (quasi) tutti in contropiede, di chiamarlo ‘ampliamento’) una e la scelta di dare vita o no a una lirisorsa per la collettività, e chi vede sta per le amministrative dell’anno la morte della città. Beppe Grillo prossimo dev’essere ben ponderaci insegna che, prima di giudicare, ta. Grillo presenterà le sue propobisogna essere informati. E noi abste a cui ispirarsi, e d’altra parte a biamo voluto dare la possibilità ai noi non sarà sicuramente difficile vicentini di farsi un’idea di quello individuare i temi per Vicenza. che sta succedendo dalle parti di strada S. Antonino chiamando gli A quando Beppe Grillo a Viesponenti del SI e quelli del NO alla cenza? nuova base e abbiamo detto loro Quando lo saprò glielo dirò sudi confrontarsi su varie tematiche, bito. con la nostra supervisione. Non

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altovicentino

Famiglia Fontana

Via delle Mimose – Thiene Tel. 0445 365346 DI A NDREA A LBA

Il rinnovo della giunta provinciale e la creazione del nuovo Ato Rifiuti riaprono la questione dello smaltimento rifiuti. Si allargherà l’impianto di Ca’ Capretta?

L’invasione delle scoasse: braccio di ferro sull’impianto di Schio

nuovamente evidenziato l’opportunità di costruire nuove discariche solo a sud della linea che va da L’“allarme” sul possibile ampliaMontecchio a Dueville, per evitare mento del termovalorizzatore di rischi di inquinamento della falda Ca’ Capretta, a Schio, non è una acquifera. La reazione dei sindaci novità, e si ripropone periodicadel Basso Vicentino è stata immemente. A riproporre il tema è la diata, e compatta: il giorno succesconcomitanza di due fattori di nosivo in dieci si sono pronunciati vità: la costituzione del nuovo Ato assieme per scongiurare l’ipotesi e la presenza di una nuova Giunta di una discarica nel loro territorio. provinciale. Più possibilista. Già Nel frattempo è stato costituito il con la precedente Giunta si era più nuovo Ato provinciale con comvolte riproposto il problema dello petenze sui rifiuti. Cui vengono smaltimento dei rifiuti: la strutrimesse eventuali decisioni, come tura scledense, attivata nel 1983, spiega l’assessore ha un potenziale di Mondardo: «L’Ato ha smaltimento di 196 Il nuovo scadenze dettate dai tonnellate al giorno, tempi: entro due mesi in tre linee. Per ora la assessore dovrebbe venire nosituazione nell’intero provinciale minato il nuovo CdA, territorio vicentino non esclude poi verrà fatto il nuoè sotto controllo: «Il nessuna vo piano industriale e problema non c’è – possibilità. verranno affrontate spiega il nuovo assestali questioni». sore all’ambiente del- Nemmeno la Provincia, Antonio l’ampliamento scleMondardo – perché dell’inceneritore L’impianto dense per due anni ancora L’inceneritore Ca’ Canon ci saranno nepretta è di proprietà di AVA - Alto cessità particolari. Poi, all’interno Vicentino Ambiente srl, un condell’Ato, si vedrà come intervenisorzio di comuni che comprende re». Ma a differenza dell’assessore i bacini provinciali Vi2, Vi3 e Vi4, precedente, Walter Formenton, ovvero l’Alto Vicentino, l’altopiaMondardo non esclude nessuno di Asiago e l’Agno-Chiampo. Il na ipotesi a priori. Ampliamento termovalorizzatore scledense è un dell’inceneritore scledense o della impianto di incenerimento di rifiudiscarica di Grumolo delle Abbati urbani e di rifiuti sanitari con redesse compresi. cupero del calore e produzione di energia elettrica, sito nel comune Lo stato dell’arte di Schio. L’impianto è costituito da In provincia sono 4 le strutture tre linee parallele, alimentate da principali deputate alla raccolta di un’unica fossa, rifiuti: l’impiandotate di sisteto di compostagmi separati per gio di Arzignala depurazione no, il digestore dei fumi e di caldi Bassano, il daie per il recutermovalorizzapero del calore. tore di Schio e E’ un’intuizione la discarica del della fine degli “secco” di Gruanni ’70, partimolo delle Abta nel 1983. In badesse. Quequell’anno è enst’ultima entro trata in funzione due anni sarà la linea 1, che ha esaurita: entro una potenzialità quel termine di 36 ton/giorno come avvertiva di rifiuto a 3.500 nei giorni scorsi Molte le ipotesi ma nessuna certezza kcal/kg di poteil nuovo coordi- su come smaltire i rifiuti dell’Alto Vicentino re calorifico. La natore del gruplinea 2 è partita nel 1991, ha una po di lavoro che ha portato alla potenzialità di 60 ton/giorno di bozza di statuto dell’Ato, il sindaco rifiuto a 3.500 kcal/kg di potere castellano Maurizio Scalabrin – calorifico. La terza linea è entrata bisognerà trovare un’alternativa. in esercizio nel 2003, ha una poUna partita difficile: pochi giorni tenzialità di 100 ton/giorno di rifa uno studio del consorzio Ciat ha

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Famiglia Fontana

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fiuto a parità di potere calorifico. A Schio attualmente vengono conferiti quotidianamente i rifiuti della propria area, dell’asiaghese e del valdagnese: inutile sottolineare come, sicuramente, al giorno d’oggi la realizzazione di una struttura del genere incontrerebbe molte più difficoltà, per l’opposizione della popolazione.

Braccio di ferro in vista?

L’ipotesi di ampliamento della struttura, in modo che possa accogliere anche rifiuti provenienti da altre parti della provincia, incontra l’opposizione dell’amministrazione. E anche delle minoranze consiliari, in particolare di Lega e di Alleanza Nazionale con il consigliere Alberto Bressan che più volte ha richiamato l’attenzione sul tema. Il “no” all’ingrandimento è stato ribadito anche in settimana dall’assessore all’ambiente, Lorenzo Baiocchi: «Il comportamento dell’amministrazione comunale durante i lavori e i gruppi di lavoro per il nuovo ATO rifiuti di recente costituzione sono tutti stati improntati alla difesa del nostro impianto contro i tentativi e le ipotesi di ulteriori ampliamenti.

E a farne fede è lo statuto approvato». Se però con la precedente giunta provinciale il responsabile all’ambiente, l’ex assessore Walter Formenton, aveva più volte confermato l’intenzione di rispettare la volontà del comune, i nuovi amministratori non escludono nulla. Su domanda specifica, infatti, Mondardo delega la decisione all’Ato: «Ampliare l’inceneritore?

L’Ato valuterà se è la scelta più opportuna, l’ipotesi non è esclusa.

Eventualmente si parlerebbe di un potenziamento della prima linea, quella storica». Il che non vuol dire che l’inceneritore verrà ampliato: ma il problema dei rifiuti, in scadenza fra due anni a questa parte, si porrà di sicuro nel mandato di questa Giunta. E dovrà in qualche modo essere risolto: o con un braccio di ferro tra Schio e l’Ato per l’ingrandimento del termovalorizzatore, o con un’analoga prova di forza con Grumolo per l’ampliamento della discarica. Due le altre ipotesi possibili: un’intesa per la realizzazione di una nuova discarica, probabilmente nel Basso Vicentino, e il conferimento dei rifiuti fuori provincia. In quest’ultimo caso, ammesso che si trovi un sito disposto ad accoglierli, vi sa-

foto altovicentinoambiente.it

ORTE DEL BELO LA C

La linea 3 dell’inceneritore di Schio. Potenzialmente può incenerire 100 tonnellate di rifiuti al giorno

ogni richiesta – è il commento dell’assessore -; aspettiamo in autunno i dati dell’indagine sul suolo». Il Comune sarebbe in attesa di un’indagine dall’università di Milano: «All’impianto di Ca’ Capretta Le polemiche sulle emissioni vengono effettuati tutti i controlli Nel frattempo, a Schio si è di reprevisti dalla legge e anche in più cente rinnovata la polemica sulle – osserva Baiocchi -, siamo in atconseguenze dell’attività dell’intesa dei risultati dell’indagine reaceneritore. Nonostante fonti salizzata dal Politecnico nitarie garantiscano di Milano sulla conche il tasso di tumori centrazione dei mein zona è fra i più bas- Fonti sanitarie talli pesanti sul suolo. si della provincia, le garantiscono Ci hanno assicurato preoccupazioni della che il tasso di che saranno pronti gente non mancano. tumori è tra i per questo autunno.

E ogni tanto sul tema più bassi.

Una volta disponibili vengono presentate Ma la li renderemo pubblianche interrogazioni in consiglio comu- preoccupazione ci e li condivideremo con il Comitato, come nale. Proprio pochi degli abitanti abbiamo sempre fatgiorni fa il Comitato resta to con tempestività e di vigilanza e contrasparenza. Si tratta trollo sul termovalodi un’indagine importante, che rizzatore ha richiesto a gran voce, segue quella realizzata nel 2003 sulla stampa, la pubblicazione nella quale era stata ipotizzata dei dati sull’impatto ambientale una diminuzione degli inquinanti della struttura. La replica dell’asdi circa dieci volte dopo i recenti sessore Baiocchi è giunta qualche adeguamenti delle linee. I nuovi giorno dopo: «C’è sempre stata dati ci consentiranno di verificare una comunicazione trasparente queste ipotesi e tracciare un quacon il Comitato e abbiamo semdro aggiornato della situazione». pre risposto tempestivamente ad

rebbe naturalmente un’impennata delle spese. In definitiva, si saprà qualcosa di più dopo le nomine del CdA dell’Ato.

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bassano

La vecchia rivalità tra le donne forti del partito (Stevan e Bizzotto) all’origine delle tensioni del Carroccio E dietro il silenzio ufficiale, la tensione cresce

Pagelle, bocciature e colpi bassi La guerra fredda della Lega bassanese DI MASSIMO GRANDESSO

È un vero e proprio putiferio all’interno della Lega Nord, quello scatenato dai voti e dai giudizi che Maria Nives Stevan – all’epoca dei fatti segretario del Carroccio bassanese e oggi assessore provinciale - ha dato ai suoi colleghi di partito. Una gran bella grana per il nuovo segretario provinciale, il senatore Paolo Franco che si trova in mezzo ad una battaglia fatta di esposti, controesposti, dossier e pagelle; il tutto condito da attacchi personali che superano i labili confini del bon ton del popolo leghista abituato ad usare un linguaggio non proprio elegante.

Ad innescare la miccia è stata la richiesta di alcune migliaia di euro di rimborso elettorale fatta dalla Stevan al direttivo leghista bassanese, richiesta passata a maggioranza con il voto determinante della stessa Stevan.

Come risposta, al- Attilio Schneck

cuni iscritti hanno inviato un esposto al direttivo provinciale scatenando così la reazione della Stevan, arrivata con un dossier completo sulle attività dei militanti in cui si distribuiscono a tutti voti e giudizi spesso tagliati con l’accetta. Dossier che doveva rima- Paolo Franco nere riservato ma che, a riprova del clima incandescente, è stato fatto arrivare da mani ignote nelle varie sezioni del movimento.

Cosa c’è scritto nel dossier? Solo una ventina gli iscritti che, parole della Stevan, «hanno il diritto di vivere ed operare serenamente in sezione».

Uno per uno i firmatari dell’ “indegno esposto” vengono stroncati senza

mezzi termini, rei di quelli che per il popolo del Sole delle Alpi sono reati infamanti: «Non ha partecipato nemmeno alla giornata di Pontida», «Non partecipa alla vita di sezione ed è solo attivo in cucina, a Pontida», «Non presente alla visita in città dell’ex ministro Castelli», «Totalmente assente durante tutta la campagna elettorale, va pure in vacanza nel bel mezzo», «Nei gazebo ha partecipato una sola volta, restando seduto a leggere il giornale», annota l’assessore provinciale, dando da buona maestrina con la penna rossa una sfilza di zero per assenza o incapacità nella sua campagna elettorale. Una pagella padana dove sono tutti bravi quelli che non hanno firmato l’esposto, tutti cattivi gli altri.

La risposta dei dissidenti, in questa partita di tennis di cui la Stevan è maestra, è arrivata con una lettera recapitata, as-

sieme alle discusse pagelle padane, a Schio direttamente al lider maximo Umberto Bossi. A firmare la missiva sono 17 tra consiglieri ed assessori leghisti bassanesi capitanati dalla più alta in grado, la consigliere regionale Mara Bizzotto, lettera con la quale lamenta- Mara Bizzotto no la mancanza di un’adeguata rappresentatività del territorio ai piedi del Grappa in ambito provinciale. E affermano di aver visto disattese da parte del segretario provinciale e del presidente Schneck le richieste fatte, accusandoli apertamente di mancanza di trasparenza nelle nomine degli assessori ed in particolare del-

la Stevan, definita persona inadeguata nominata senza relazionarsi in alcun modo con la realtà territoriale.

Non mancano i colpi bassi verso il neo assessore che «al termine del mandato amministrativo provinciale la nostra giovane speranza avrà compiuto 75 anni» e che viene descritta come «una signora di 70 anni, arrivata ultima dei 6 consiglieri candidati nei 6 collegi di Bassano, senza esperienza amministrativa nemmeno nella pro loco». Insomma, la situazione è esplosa, e non saranno le bocche cucite delle parti in causa a stemperare gli animi.

Un partito preda dei personalismi La Lega Nord bassanese “divisa” tra due donne-leader.

Già nel 2005 le votazioni per il coordinatore di circoscrizione che raggruppa le 12 sezioni territoriali avevano visto prevalere Mara Bizzotto con 60 voti sui 117 disponibili, solo tre di più di un’altra candidata, Maria Nives Stevan.

La leadership rosa del carroccio bassanese già allora era motivo di contrasto e divisione quasi equanime dei delegati, e i fatti delle ultime settimane non sono altro che il risultato di tensioni interne vecchie di anni in una sezione tutt’altro che monolitica.

L’intellighenzia leghista bassanese rappresentata da 17 consiglieri ed assessori leghisti si dissocia dalla nomina della ex segretaria della sezione bassanese ad assessore, bollandola come persona inadeguata, evidenziandone senza mezzi termini la non più verde età e la inesistente esperienza amministrativa: questo dopo che lei per prima aveva giocato la carta delle

pagelle, distribuendo zeri a destra e a manca a chi aveva avuto l’ardire di contrastarla.

Quella che emerge dal panorama del carroccio bassanese è una politica ormai scaduta negli attacchi personali.

In un partito che voleva essere qualcosa di nuovo nell’allora grigio panorama italiano quello che manca oggi è proprio il dibattito politico. La discussione è limitata a notizie da cronaca rosa, accuse di “scarsa fede leghista” che rasentano il ridicolo dove la “fede” politica viene valutata in base al numero di pellegrinaggi a Pontida o alle invocazioni pagane al “dio Po”.

Secessione, federalismo, devolution e poi ancora federalismo, sciopero fiscale, Roma ladrona, slogan che un tempo erano coagulanti, ora sono parole vuote ripetute ossessivamente come mantra dai militanti rimasti dopo le numerose defezioni ed epurazioni degli anni 90.

M.G.

Direttore editoriale Giovanni Coviello

Volley.

La Palladiogroup.it ritrova la rotta giusta a pagina 14

Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiare di Verona

La vicentina Paola Cazzola ha conquistato con una gara di anticipo il suo terzo titolo italiano consecutivo nel campionato Superstock 1000

Laurea tricolore

Finita, in anticipo, la gara (per la cronaca, Paola Arioli L’11 settem- sta benissimo) per la motobre, mica una ciclista sono iniziati i festegdata qua- giamenti. Con i mass media lunque, era a fare la fila per un’intervin e l l ’ h o m e sta. Davvero ci aveva visto page di “li- giusto Paola qualche tempo bero”, il por- fa quando aveva commentatale internet to così le tante attenzioni nei più cliccato suoi confronti: “E’ strano, nell’immaginario d’Italia. Un successo nel almeno successo. Paola Cazzola, vi- collettivo, vedere una doncentina doc, oltre ad essere na che corre in moto. Forse una motociclista vincente è è anche per questo motivo che la stampa mi anche un’ottima sta dando pareccomunicatrice. C’è chi ha chio spazio. I più Tutti parlano del scritto Paolo al pensano che il suo ultimo trion- posto di Paola, motociclismo sia fo, il campionato uno sport ad uso Superstock 1000 dando per e consumo dei conquistato il 9 scontato che soli maschietti. settembre, addi- un vincitore Ma non è assolurittura con una Superstock tamente così; angara d’anticipo, 1000 poteva che noi riusciamo a l l ’ a u t o d r o m o essere solo a fare dei tempi romano di Valimportanti, basta lelunga. Nell’oc- maschio guardare le clascasione Paola ha ottenuto il secondo posto sifiche dei maschi e delle dietro la teutonica Nina donne negli stessi circuiti: Prinz; tanto è bastato per le differenze sono minime. laurearsi campionessa ita- Rispetto agli uomini pecliana per il terzo anno con- chiamo da un punto di vista secutivo. La gara è durata fisico; però noi donne siaappena otto giri a causa del- mo più riflessive durante la gara. Va bene la caduta di che l’istinto Paola Arioli e gioca un ruolo conseguendeterminante, te bandiera ma non bisorossa (che gna lasciarsi nel motocitrasportare clismo signidalle emoziofica fine anni”. Poi, fra i ticipata della giornalisti, c’è corsa). Sotto chi ha scritto il traguardo Paolo invece del settimo che Paola. Una giro era passvista?

Ansata prima che no, dato la Prinz (suo che alcuni fra anche il migli addetti ai glior giro), in lavori hantesta dall’inizio; dietro In pista la differenza tra uomini e donne è minima no dato per pacifico che alla tedesca la nostra Paola e Alessia Po- il vincitore del campionato lita che nel frattempo ave- Superstock 1000 non fosse vano ingaggiato un duello una donna, ma un maschio.

Capita. scintillante.

DI FRANCESCO CAVALLARO

Rugby, quando la meta si tinge di rosa a pagina 16

La pallamano lascia Vicenza, ed esplode in provincia a pagina 17

Tennis tavolo.

L’impresa di Valeria Zorzetto a pagina 19

Anno 2 - Numero 30- Sabato 22 settembre 2007 Supplemento al settimanale VicenzaPiù n°72

Paola, che il prossimo 29 settembre compirà 30 anni, è una ragazza tranquilla; sa di avere fatto qualcosa di importante, ma non per questo si è montata la testa. Andrà a tutto gas anche durante l’ultima gara del campionato, in programma il 21 ottobre a Misano. Si tratta di una competizione inutile ai fini della classifica; tuttavia, c’è da scommettere che Paola darà il massimo per legittimare il suo successo. Chi volesse un contatto “diretto” con La campionessa si concentra ai box Paola può visitare il suo può ricevere una cartolina sito personale www.paola- autografata dell’ormai facazzola.it. Che, tra l’altro, mosa motociclista. Anche presenta una particolare questo significa saper coiniziativa: il simpatizzante, municare bene. E non aveprevia richiesta via e-mail, re troppi grilli per la testa.

VICENZA Via Lanza, 40/44 Tel. 0444.291060 VICENZA Corso Padova, 35 Tel. 0444. 304137 ABANO TERME Via Previtali, 2 Tel. 049.667690

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22 SETTEMBRE 2007 Pallavolo B1. Dopo lo stop a Padova i biancorossi ritrovano la giusta condizione “Siamo consapevoli che dobbiamo ancora lavorare tanto e che la strada è lunga”

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La Palladiogroup.it ritrova la rotta grazie al timoniere Fangareggi

DI PAOLO MUTTERLE

Lo avevano pensato subito i più ottimisti, lo aveva fatto trapelare anche coach Fangareggi: lo stop a Mestrino di sabato scorso era stato solo un episodio, peraltro giustificato dall’intesa e dai nuovi equilibri ancora da trovare, dal palleggiatore “nuovo” in tutti i sensi e a tutti gli effetti, dai molti ragazzi interessanti ma non ancora abituati ad essere lanciati sul parquet dall’inizio in partite di alto livello.

L’esordio in terra padovana si era trasformato in un mezzo naufragio - anche se il 30-28 del terzo set aveva mostrato una squadra tutt’altro che remissiva - ma davanti al pubblico amico del PalaLaghetto la Palladiogroup.it Vicenza ha mostrato il suo volto migliore.

Ancora una volta molti giovani in campo (Nitti 19 anni, Spiga 20, Bertelle 21, Tirozzi 22, il “vecchio” Cerquetti 24) con tanta voglia di dimostrare a sé stessi prima che agli altri di essere con merito in una categoria nazionale. E non deve ingannare il risultato finale, un 3-2 risicato soltanto in apparenza, con tre set vinti di netto e due persi sul filo di lana. Ai punti i ragazzi di Fangareggi avrebbero surclassato i rivali 115-97, ma in un ring il Sarmeola sarebbe uscito per ko tecnico alla seconda ripresa. Inutile girarci intorno: la sconfitta al debutto contro una formazione di B2 bruciava tremendamente e il 15-6 del tie break di mercoledì è stato la medicina migliore per sanare la ferita.

“Indubbiamente abbiamo fatto un bel passo in avanti – ha commentato Mario Fangareggi al termine dell’incontro - Abbiamo giocato meglio rispetto a sabato, soprattutto a livello di squadra. Si sono visti degli

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Pallanuoto. La Cauduro dopo la mancata promozione in A2 scalda i motori per la prossima stagione

“Con le giuste mosse facciamo il grande salto!” Parola di mister Greco

La Palladiogroup.it al completo

sprazzi di buon gioco, momenti che dobbiamo aumentare nelle prossime partite, nelle quali dobbiamo cercare soprattutto di limitare gli errori e di essere più determinati nelle situazioni difficili. Siamo consapevoli che dobbiamo ancora lavorare tanto e che la strada è lunga, abbiamo tanti ragazzi giovani e quindi spesso si fatica a prendere il ritmo della partita, ma dobbiamo continuare su questa strada. Intanto abbiamo vinto questa gara, lo abbiamo fatto al tie break e questo dimostra che la squadra è capace di lottare”.

Una partita vinta anche con i cambi, dato che dopo un avvio non facile dalla panchina il tecnico biancorosso ha pescato Panizzon e Greggio, giocatori che con la loro esperienza hanno permesso di gestire meglio alcune situazioni di gioco. È arrivata così una vittoria, la prima - si spera - di una serie.

Perché oltre ad attacchi, muri e battute anche i successi sono un ottimo esercizio a cui è utile fare l’abitudine. E per iniziare la striscia l’occasione si presenta già domenica pomeriggio a La pomeriggio a Trebaseleghe, dove la Palladiogroup. it scenderà in campo contro la formazione locale per l’ultima partita del girone di andata della prima fase della Coppa Italia.

Da segnalare infine la presenza di un discreto numero di aficionados che non sono voluti mancare alla première casalinga del sestetto cittadino nell’impianto di via Lago di Pusiano; difficile però parlare di mura amiche, visto che per allenarsi la squadra continua a girovagare tra le varie palestre messe a disposizione in attesa della riapertura del palazzetto di via Goldoni. Che in teoria è annunciata per i primi di novembre, ma se questa scadenza non venisse rispettata ci sarebbe ancora una volta tanta amarezza e poca sorpresa.

Sono stati comunicati i numeri di maglia dei biancorossi di serie B1 maschile.

Palladiogroup.it Vicenza: 1 Santarelli (libero) 2 Tirozzi 4 Cerquetti 6 Bertelle 7 Rizzi 9 Panizzon 10 Cavaliere 12 Egidi 13 Greggio 14 Trentin 15 Spiga 16 Nitti All. Fangareggi

Moderato ma sicuro delle sue parole, giornalisticamente abbottonato ma non laconico. Sembra quasi giocare al risparmio Matteo Greco e da genovese doc non c’è da stupirsene. Con Sergio Peri (che lui definisce “un genio che si avvicina al mito”) sta dando un’impronta al settebello vicentino fatta di ambizione.

E di entusiasmo. Certo non è facile per chi segue e fa questi sport da “figli di un dio minore”, ma lui, il mister, è deciso: “Quando ti chiamano per dare sostegno ad un progetto il primo risultato cui ambisci è lasciare un’impronta, un segno.” Ai posteri Matteo Greco l’ardua sentenza, ma per quanto Un campionato che comincerà a cariguarda l’oggi, fatto di bracciate vallo tra la fine dell’anno vecchio e su bracciate, sicuro è che Greco l’inizio del nuovo. Come va la prepaqualcosa stia facendo muovere. I razione? “Abbiamo appena cominplay-off promozione dell’anno scorciato e quindi ci vorrà ancora un po’. so, poi sfumati, non sono stati un Questo è uno sport nel quale si enpunto d’arrivo, ma uno di partenza. tra in forma lentamente. Un torneo Cominciamo quindi dalla fine e cioè pre-campionato, fra un paio di mesi, da quel sentore di promozione svaper capire a che livello di preparanito in vasca: “Non sono sicuro che zione siamo e poi si comincia a fare quello dell’anno scorso - dice Greco sul serio”. Guanto lanciato ma sfida - sia stato il migliore risultato possinella sfida sarà quella di colmare il bile. La squadra ha indubbiamente vuoto lasciato da alcune partenze dato tutto, ma in certe occasione illustri. A partire da capitan Toniolo, bisogna arrivare al 110%”. Bene mianima e ‘core (“uno di quelli che fa ster, visto che facciamo analisi, che bonus” ammette Greco), passancos’è mancato alla squadra, anche do poi per Tomasella in prospettiva della che ritorna a Padova stagione prossima? e Spanziano. Tutta “Forse un po’ più di Puntiamo gente che la calottina qualità tecnica, forse la indossa da un po’ un po’ di convinzione a migliorare e in acqua gente così in più, o forse un mix i risultati serve sempre, come di cose. Durante tutto dell’anno l’ossigeno in apnea. il campionato i ragazzi scorso; “Ci stiamo muovenhanno messo a segno per farlo do, abbiamo qualche prestazioni importanti serve il 110% nome da spendere”. anche dopo un inizio Mister, ce li dice? “Andrammatico con tre tonio Trevisan, che sconfitte consecutive. l’anno scorso stava in Potevamo affondare, A2 a Roma e Filippo DeMaria dal invece abbiamo risalito la china. Sul Vallescrivia di Genova”. Certo qui piano del lavoro hanno risposto tutti non è semplice, siamo mica a Gealla grande”. Lo sa mister che poi i nova dove tra due piantine di basilitifosi si abituano e chiedono sempre co c’è una piscina. “È vero che qui il di più? Per quale obbiettivo devono contesto è diverso, ma noi abbiamo tifare quast’anno? “Lavoriamo in vaun Peri in più e una presidenza che sca per migliorarci e per migliorare i ci ha sempre messo nelle migliori nostri risultati. Certo è che non poscondizioni possibili per operare”. siamo fare meno dell’anno scorso”.

Sappia mister che noi saremo lì, fin Che tradotto vuol dire play-off e poi dalla prima sirena. “e noi saremo ci si giocherà il tutto per tutto. Concarichi, come sempre”. fermarsi rimane ancora la cosa più G. G difficile.

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22 SETTEMBRE 2007 La società. La squadra festeggia i 25 anni di attività e si prepara per la nuova stagione in serie D

Costabissara, la pallavolo di paese che punta alla promozione DI ANNA MOLON

vamente di Costabissara e Monteviale, con poche eccezioni di Vicenza Ovest e Castelnovo.

UFFICIO STAMPA FIPAV

Il ritorno dalle vacanze ha il dolce sapore della vittoria per l’U.S. Costabissara.

Il 2007, oltre a segnare il 25° anniversario della società, sarà ricordato anche per la meritata promozione in serie D. Dopo due anni in C e un rinnovo quasi totale dell’organico per sopraggiunti limiti di età, il Costabissara è ripartito dalla 3° Divisione Provinciale e nel giro di quattro anni e di ben tre promozioni consecutive, oggi è pronta a ripartire con un’altra avvicente stagione.

La formazione che sta disputando la Coppa Veneta

Una “pallavolo di paese”, la all’Under 16”, spiega Codefinisce con una punta di sta. Da supporter ad arbisana modestia il tro provinciale Segretario Luigi il passo è stato Costa, che può Il segreto per breve. E anche vantare ben 22 un gruppo oggi, nelle vesti anni di onorata affiatato di segretario geattività all’inter- è limitare nerale, continua no dell’unione ad apprezzare le spese sportiva bissaquesto ambiente, pazze non rese. “perché è genui“Ho scoperto negare mai la no e si tiene fuori la passione per possibilità di dalle logiche di questo sport se- giocare mercato”. guendo mia figlia, dai primi L’attività del Copalleggi al minivolley fino stabissara si rivolge al set-

tore femminile anche se una parentesi maschile si è aperta dal 1992 al 1997, esauritasi poi per mancanza di spazi. Oggi la società tessera mediamente ogni anno un’ottantina di atlete, dagli otto anni in su. Oltre alla serie D, quest’anno scenderanno in campo l’Under 14, l‘Under 16, l’Under 18 e probabilmente una 3^ divisione Under 20.

Una pallavolo, quella di Costabissara, che può vantare di “essersi fatta da sé”:

La filosofia di questo gruppo compatto e affiatato?

“Limitare al massimo il ricorso a “spese pazze” e soprattutto non dire mai “No, tu non puoi giocare” a nessuna ragazza, neanche ad una alta 1 metro e 25!”. Battuta a parte, questo la dice lunga sullo spirito che anima l’U. S. Costabissara, che si propone di far partecipare tutte le ragazze, di qualsiasi altezza e prestanza fisica. “Magari ci precludiamo risultati più ambiziosi, soprattutto nel giovanile – ammette il segretario –, ma preferiamo seguire questo indirizzo, e offrire un servizio sociale a Costabissara”.

“Tutti i risultati che abbiamo ottenuto in questi anni, dalla promozione in serie B nel 2000 alla vittoria Una Programmi per della scorsa stail futuro? “Intan“pallavolo gione – racconta to ci godiamo la Costa - sono da di paese” serie D, abbiamo attribuire allo che può un bel gruppo che sforzo di staff e vantare potrebbe permetatlete del paese”. ben 22 anni tersi di puntare Le ragazze che di onorata alla C, ma per ora compongono o non c’è alcun piaattività hanno fatto parno per salire di te dell’organico categoria”. Detto della società, inquesto, ben venfatti, sono quasi esclusi- ga un’altra promozione…

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22 SETTEMBRE 2007 Rugby femminile. Dopo i tornei estivi e il ritiro precampionato le rugbiste vicentine stanno continuando la preparazione in vista della stagione ‘07/’08

Grinta e determinazione il rugby si tinge di rosa DI FRANCESCO BIANCHI

Tre anni fa il movimento rugbistico vicentino ha ripreso a parlare di rugby femminile, dopo un silenzio durato quasi un decennio. Vicenza è stata tra i pionieri del rugby italiano in rosa, quando verso la metà degli anni Ottanta si sono disputati i primi incontri ufficiali per sole donne e il club biancorosso disponeva L’anno scorso le biancorosse sono riuscite a battere anche le campionesse d’Italia già di una propria squadra, com- centini, tant’è che i Giochi Sporti- Durante la stagione 2006/07 la in forza al Valsugana Padova, probabilmente in collaborazione posta per lo più da ragazze che vi Studenteschi riservano sempre squadra seniores del Rangers ha da poco ricevuto la sua prima con il Valsugana Padova. Coppa provenivano dall’atletica legge- un torneo alle numerose forma- Rugby Vicenza ha partecipato per convocazione con la Nazionale e campionato inizieranno il 28 ra. Quel gruppo ha fornito molte zioni femminili schierate da scuo- la prima volta alla Coppa Italia, italiana. ottobre, ma gli imgiocatrici alla Nazionale italiana le di tutta la provincia. Nel 2002 secondo la formula rugby seven Dopo i tornei estivi pegni agonistici sono e ha sfiorato lo scudetto contro il proprio una di queste squadre (cioè 7 giocatrici in campo anzi- e il ritiro precam- Da tre anni la già cominciati. DoBenetton Treviso, il rivale di sem- – proveniente della scuola media ché 15). Le giocatrici biancorosse pionato a Laghi di città è tornata menica 16 settembre pre. Dopo una decina d’anni di di Isola Vicentina – ha vinto la hanno rimediato più di qualche Posina, le rugbiste ad avere le atlete biancorosse battaglie il blackout. La squadra fase nazionale dei Giochi Sportivi batosta, soprattutto a causa del- vicentine stanno una squadra hanno affrontato la si è sciolta, le Studenteschi. la loro inesperienza, ma si sono continuando la pre- femminile. prima uscita starugbiste bianFinora si trat- prese la soddisfazione di battere parazione atletica in E arrivano gionale con un quacorosse sono ta del primo le campionesse d’Italia del Mira. vista della stagione le prime drangolare insieme a approdate ad e unico titolo Inoltre, una juniores (Marta Fa- 2007/08. La forma- soddisfazioni Formigine, Colorno e altri club o nazionale mai bris) è stata convocata per uno zione seniores si è Sesto Fiorentino. Sehanno seguito vinto da una stage nazionale riservato alle iscritta per la seconcondo posto, grazie a diverse impresquadra di trentacinque migliori giocatrici da volta alla Coppa Italia (sempre due vittorie su tre gare disputate, se agonistiche. rugby vicenti- italiane Under 16, mentre una con la formula del rugby seven), e appuntamento per domenica 7 Nel 2004, na! seniores di formazione vicentina mentre le Under 15 parteciperan- ottobre al Torneo Mirko Petterperò, il rugby Insomma, la (Eleonora Vaghi), anche se ora no al campionato di categoria, nella di Rovigo. femminile vipartecipaziocentino è rine delle rasorto con una gazze al rugby formazione ormai è un Under 15, a cui fenomeno si è aggiunta in continua nel 2006 una crescita, a disquadra semostrazione niores, per un che la grinta totale di venti Le rugbiste non hanno nulla da invidiare ai colleghi maschi e la determigiocatrici tesnazione non serate. I presupposti c’erano tutti. si declinano solo al maschile. Le La Scuola di Minirugby è frequen- regole non cambiano. Maschi e centro medico tata da diverse bambine, perché femmine seguono gli stessi prinfino all’Under 13 maschietti e cipi, lo stesso spirito di gioco, femminucce giocano insieme. perché il rugby è uno sport uniPonte di Barbarano - Piazza degli Alpini Anche a livello scolastico il rugby versale. E non è detto che durantel. 0444 877860 femminile vanta ampio seguito te gli allenamenti sui campi di via mail: cmmmsrl@alice.it e le ragazze costituiscono circa S. Antonino, quando si giocano la metà dei 5.000 contatti annui delle partitelle a squadre miste, IN COLLABORAZIONE CON Via IV Novembre, 47 stabiliti dai tecnici biancorossi siano sempre le ragazze ad avere 36021 Barbarano (VI) Tel/Fax 0444 776083 con gli studenti degli istituti vi- la peggio. www.palextra-center.it

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22 SETTEMBRE 2007 Pallamanando. La città ha perso la sua storica formazione di pallamano.

Ma il vicentino ha il maggior numero di squadre allievi di tutto il veneto

Vicenza senza spazi e senza squadra: la passione si trasferisce in provincia DI GIANFRANCO GALANTI

La scelta di un titolo dal duplice significato per questa puntata zero della nuova (ed unica) rubrica di news sullo sport della pallamano a Vicenza e provincia, non è casuale. Ci introduce, anzi, in quella che è la realtà sulla diffusione di questa disciplina che riscuote un così clamoroso successo nelle nazioni a noi limitrofe, tanto da riempire interi palazzetti e strappare sponsorship milionarie, mentre in tutto lo stivale, eccezion fatta per alcune isole felici, rimane una pratica popolare tanto quanto quella del pallone elastico. Un significato doppio, dunque, che fa da specchio in area berica ad una realtà in contraddizione perenne: una passione biblica, quella dell’unica squadra cittadina che non c’è più; una passione affettiva, testimone ne è il consenso costante ed anzi in crescendo numerico, nel resto della provincia.

La formazione Arcobaleno del Torri

introdurre ad avviare allo sport i più piccoli può garantire non solo continuità progettuale ma anche l’idea stessa di mettere radici e cominciare a spargere il seme. È così nei piccoli paesi della provincia dove spesso il palazzetto è luogo di ritrovo al posto di sale giochi e un allenamento vale molto più di ore Qui Vicenza. spese davanti a narcotizzanti È evaporata l’esperienza palvideo giochi. I pochi spazi conlamanisitca in città dopo che, cessi al Pattinodromo di Vicencon dura e sofferta decisione, za sono stati in realtà un palliala dirigenza dell’A.S. Pallamativo rispetto a ciò di cui si aveva no Vicentina ha deciso di chiunecessità. Pensiamo quindi a dere i battenti, ufficialmente come si siano sentiti i dirigenti per insormontabili della Pallamano Vidifficoltà legate alla centina davanti un gestione. La verità La dirigenza oceano da svuotare vera, posto che non biancorossa con un bicchiere escluda la versione è arrivata bucato. ufficiale, è che la di- stanca di Una città che perde rigenza biancorossa fronte alle una disciplina sporsi è ritrovata stanca tiva, di qualunque nuove sfi de: e demotivata, fiacca natura e genere, davanti alle nuove vivaio e rimane orfana di sfide che gli si pre- mancanza qualcosa. Fiducia sentavano davanti. di spazi verso l’amministraQuella più difficile zione in primis. e conditio sine qua non per un’idea di movimento In provincia. sportivo di lungo periodo è quelFuori dalle mura cittadine la la di coltivare un settore giovasituazione è ben diversa. In nile robusto che possa quanto contesti come Malo e Torri di prima diventare spina dorsale Quartesolo questo sport catadi una categoria maggiore. lizza ormai da anni la passione, Non un problema di risorse questa volta in senso stretto, di umane, visto e considerato che un pubblico fedele e di dirigenera Silvia Pegorin, tecnico di asze illuminate e lungimiranti. soluto Diffusione capillare nelle scuole spessore, a tirare le fila del viunita alla fruizione di notevoli vaio. La difficoltà più rilevante, spazi negli impianti, in verità un vero muro, è stata squadre maschili e femminili in quella legata agli spazi: semplicategorie medio-alte che fanno cemente non c’è n’è. Una squada traino per uno sport che non dra che ha una casa dove poter gode di visibilità alcuna. A parte

Le ragazze della A2

le già menzionate Torri e Malo, buone officine di pallamano ci sono anche a Camisano, Schio e Marostica. Saranno queste le grandi micro-realtà di cui si occuperà Pallamanando. Non solo risultati e partite ma un vero e proprio viaggio al loro interno per capire come si riesce a sopravvivere praticando questo sport semplice nelle regole ma ad alto indice di spettacolarità e coinvolgimento. Categorie superiori ma anche tanto settore giovanile, se è vero che la provincia di Vicenza esprime il maggior numero di squadre allievi di tutto il veneto. Saremo noi ad occuparcene dalle colonne di Vicenzapiù, a correzione di alcune macroscopiche miopie.

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22 SETTEMBRE 2007

Calcio Serie B. Abbonamenti in crescita per i biancorossi: una conferma dell’attaccamento dei tifosi alla squadra

5.367, che botto! Gli abbonati che non ti aspetti DI FRANCESCO CAVALLARO

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Quest’anno i tifosi del Vicenza hanno già manifestato un calore che sa di poesia; anche se i risultati tardano ad arrivare il pubblico del “Menti” sostiene con forza il progetto Vicenza firmato dalla triade Cassingena-Vignoni-Preto. Senza se e senza ma. Perché in fin dei conti al cuor del tifoso innamorato non si comanda. E poi ad ogni inizio campionato c’è sempre quella speranza che sì, andrà sicuramente meglio dell’anno scorso. Guarda caso, come ha dichiarato più volte il presidente Sergio Cassingena (“Stavolta desidero soffrire di meno” continua a ripetere da quando la squadra è stata in ritiro a Gallio).

5.376, un botto. Eppure la rosa, almeno sulla carta, non è stata fatta per salire in serie A o per centrare chissà quale obiettivo; il Vicenza targato 2007/08 è una buona for-

svolto un lavoro egregio. Tuttavia, di fondo c’è un attaccamento alla maglia che sa di calcio pulito e pura passione. Ecco perché non mi stupisco poi così tanto di questi numeri: i vicentini amano la loro squadra come pochi. Ora speriamo di ripagarli con i riIn questo avvio di campionato le occasioni per festeggiare sono state poche sultati”.

A proposito.

Mentre i tifosi riempiono il “Menmazione che deve ancora trovare ti” il Vicenza che fa? C’è o non c’è? la sua giusta dimensione. Allora “Intanto ringrazio i 5.376 appasperché questi numeri pirotecnici? sionati - precisa il presidente -; Cassingena spiega così l’expoit: “Il loro ci sono ed è un ottimo punto tifoso biancorosso doc non sottodi partenza per noi. Quest’estascrive l’abbonamento perché crete abbiamo cambiato i 7/11 della de che la sua squadra vincerà per formazione titolare, c’è bisogno forza tutte le partite; lo fa sopratdi tempo. Ai nostri tifosi dico di tutto per una questione di cuore. pazientare. Non è facile amalgaCerto, si tratta anche di un atto mare tanti giocatori provenienti di fiducia nei confronti della dirida realtà completamente diverse, genza che, a mio parere, fin qui ha

che questo accada al Vicenza. FacGregucci ha il suo bel da fare. Da ciamo il nostro campionato, cerparte nostra c’è comunque grande chiamo di migliorarci partita dopo fiducia nei suoi confronti. Qualche partita. I risultati arriveranno di mutamento in positivo l’ho notato conseguenza”. E con i 5.376 abbocon il Mantova; nell’occasione la nati come la mettiamo? Qualcuno squadra ha espresso un buon caldi loro comincia a mugugnare. “Io cio. Possiamo solo migliorarci”. non ho sentito nessun mugugno Ricordiamo al presidente che lui conclude il presidente -. L’ambienvorrebbe soffrire di meno rispetto te intorno a noi è tranquillo, non ci alla scorsa stagione; fino a questo sono proteste di sorta. Ribadisco il momento non è che la musica sia concetto: diamo il tempo a mister tanto cambiata: l’inizio è in saliGregucci per chiudeta, da tre anni a quere il cerchio è trovare sta parte il copione è i giusti equilibri. Poi sempre il medesimo. i biancorossi fileran“Io continuo a credere Il tifoso no a meraviglia. E che sarà diverso - sot- biancorosso l’inizio un po’ così tolinea Cassingena -; si abbona così sarà solo un rie non lo dico per farsoprattutto cordo”. Chissà che mi coraggio. E’ perché per una sia vero. Giusto posono convinto delle che settimane fa la potenzialità del Vi- questione squadra aveva fatto cenza. Personalmente di cuore un ottimo precampreferisco tenere un pionato e non è che profilo basso, non ho adesso possa aver mai fatto proclami, smarrito di colpo sé stessa. Forse pur se credo nella bontà di questa ha ragione il presidente: ci vuole rosa. Poi succede che se uno vola solo tempo. Come lui, aspettiamo alto e, ahimé, ha la sfortuna di cafiduciosi. dere si fa tanto male. E non voglio

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Tennis tavolo. A Terni Valeria Zorzetto ha conquistato i campionati assoluti di specialità in coppia con Michela Brunelli

Sotto rete, senza barriere, contro la diversità DI ANDREA GENITO PRESIDENTE PROVINCIALE CIP-FISD, COMITATO PARAOLIMPICO VICENZA

L’impresa colta dalla vicentina Valeria Zorzetto e dalla veronese Michela Brunelli, ai campionati assoluti di tennis tavolo di Terni, di per se ha dell’incredibile, ma in realtà serve solo a ribadire agli scettici i progressi fatti dagli sportivi disabili.

La forza di volontà e la capacità di concentrazione sono difatti andati ben al di là di oggettivi limiti fisici e dimostrano, come ha già confermato il velocista sudafricano Pistorius, che questi atleti sono fortemente motivati e che, in alcuni casi, possono confrontarsi alla pari coi normodotati. Sempre che sia loro consentito di farlo. “Una soddisfazione incredibile- ha sottolineato la Zorzetto, tesserata col GS TT Vicenza, già argento alla Paralim-

Michela Brunelli

piadi di Atene- però non c’è stato nulla di eccezionale nella mia prestazione. Io gioco spesso così”. Sarà, ma il netto 3/0 nella finale di doppio, contro la coppia azzurra emergente Savio-Costaloni è il segnale che la carrozzina non l’ha resa meno agile delle avversarie e gli applausi del pubblici di Terni sono stati tutti di ammirazione e non certo di commiserazione.

Bravissima anche la Brunelli che ha addirittura vinto il titolo individuale assoluto Fitet, travolgendo Ilaria Attanasiu e Amal Haijri, quest’ultima una sedicenne di origine tunisina già con esperienza a livello europeo. “Il fatto che molta gente mi guardi, magari solo con curiosità, mi mette stimoli incredibili addosso e mi ha fatto capire di aver realizzato qualcosa di importante - è stato il

suo commento sul podio -. Le mie colleghe normodotate una lezione avversarie erano in piedi, avevano di umiltà e tenacia”. Un successo più esperienza e doti promozionale che ha agonistiche della “Una legittimato l’esordio sottoscritta, ma in soddisfazione del tennis in carrozgara non ci ho dato incredibile zina agli ultimi Interpeso. Magari il nonazionali di Roma. però non è stro è un segnale per Per Valeria Zorzetto certi organizzatori, stata una si apre una vetrina che finora ci hanno prestazione nuova ed il suo esemtenuto in disparte o eccezionale” pio sicuramente agefatto giocare solo tra volerà il processo di noi disabili”. integrazione tra chi ha un minimo Rafforza il concetto il Presiden- comune denominatore: lo sport. te del Cip, Luca Pancalli (già commissario Federcalcio): “Ancora una volta media ed opinione pubblica sono rimasti a bocca aperta di fronte alle capacità dei disabili, di atleti che non si nascondono dietro alcun alibi. Hanno impartito alle loro Valeria Zorzetto

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Ciclismo Corse a Marano e sui Colli Alti Domenica 23 settembre, a MaranoVicentino, raduno concentramento: passaggio dalle 9,00 alle ore 11,30, organizza Asd Spumanti Follador Pedale Maranese.

Sempre domenica 23 settembre è in programma la S. Zeno Colli alti - S. Giovanni (vi), gara in salita con cui si chiude il trofeo nazionale stella alpina. Ritrovo ore 8,00 al centro giovanile S. Zeno, partenza ore 9,00, turistico fino a Romano d’Ezzelino; quindi via volante verso gli 11 km di salita. Organizza Asd S. Zeno gruppo Nico.

Basket serie C Vbg ultima settimana di attesa Dopo il passaggio del turno in Coppa Italia cresce l’attesa per la prima giornata di campionato per la formazione allenata da Cristian Fedrigo. L’esordio della nuova stagione avverrà domenica 30 settembre alle 18.00 contro il Basket Cordenons.

Hockey in line European Champions Cup Scaduto il termine è arrivata la conferma della la sede del girone di Champions League degli Asiago Vipers Tegola Canadese che sarà per il secondo anno consecutivo Vicenza.

Il “gironcino” di semifinale (19-20-21 Ottobre) comprende anche il Majorca, campione di Spagna e la cenerentola Salonicco, vincitrice della Coppa di Grecia. Insomma, per i Vipers ci sarà da decisamente da sudare per acciuffare un posto utile (due i pass per ogni girone) per la Final Eight in programma a Valladolid, in Spagna, dal 30 novembre al 2 dicembre.

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Domenica 23 settembre all’Acropark Roana si terrà la festa di fine estate. Madrine della giornata la nazionale modelle.

Il programma prevede alle ore 10.00 apertura parco, accesso ai percorsi fino alle 17.00; dalle 14.00 alle16.00 giochi a premi; dalle 16.00 alle 18.00 accompagnamento musicale con DJ; dalle 17:30 alle 18.00 premiazioni e ringraziamenti; alle 18.00 aperitivo offerto da Acropark.

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ovest vicentino

22 SETTEMBRE 2007

Chiuso il capitolo Montecchio, l’associazione “No alla centrale” fa il punto sui possibili nuovi impianti che potrebbero sorgere nell’Ovest vicentino. “Ci aspettano nuove battaglie”

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Un territorio già saturo di agenti inquinanti che adesso si trova a fare i conti con nuovi possibili progetti che, invece di risanare l’ambiente, potrebbero danneggiarlo ancora di più. E non solo. La centrale termoelettrica che doveva essere costruita a Montecchio Maggiore ed è stata da anni oggetto di dibattito, non verrà realizzata. Una sfida vinta per il comitato “No alla centrale”. Ma la somma di possibili nuovi impianti per la produzione di energia elettrica, nuove discariche e un ipotetico inceneritore potrebbe produrre un inquinamento pari a quello di una centrale. Ed ecco che l’associazione “No alla centra-

Centrali, discariche, inceneritori Nuove minacce sul fronte occidentale le” entra di nuovo in campo. Que- re la logica del risanamento. Ma sta volta per difendere l’ambiente invece del rispetto all’ambiente da e la qualità della vita dei cittadini, parte delle amministrazioni pubminacciati da nuovi bliche, apprendiamo possibili progetti per dell’intenzione di colo smaltimento ristruire, non si sa da I nuovi fiuti e la generazione chi, nuovi impianti di energia. Luciano impianti per la produzione Panato, presidente potrebbero di energia elettrica dell’associazione “No produrre un tramite biomasse, alla centrale”, spiega inquinamento nuove discariche e un ipotetico incenequali sono le nuove pari a quello minacce ambientali. ritore, che andrebbe di una costruito tra Verocentrale Com’è attualmenna e Vicenza. Sono ancora voci, non si te la situazione sa nulla di preciso. dell’ambiente nelMa la nostra associazione, se pril’Ovest vicentino?

“Il territorio è già saturo di agenti ma si è battuta a lungo contro la inquinanti e si dovrebbe persegui- centrale termoelettrica e ha vinto, ora si propone di salvaguardare l’ambiente, la salute e la qualità della vita dei cittadini dell’Ovest vicentino in generale. Ci aspettano quindi nuove battaglie”.

Il territorio “vanta” dieci discariche di rifiuti speciali e una di rifiuti solidi urbani in pochi chilometri quadrati

Quali “agenti inquinanti” sono già presenti nel territorio?

“Abbiamo 80 mila abitanti in un raggio di 10 Km, una massiccia presenza di industrie metalmeccaniche, chimiche, farmaceutiche e conciarie, la presenza di cinque depuratori (a Montecchio, Arzignano, Trissino, Montebello, Lonigo), dieci discariche di rifiuti speciali, una discarica di rifiuti solidi urbani, un impianto di trattamento dei rifiuti umidi, la confluenza di tre

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Una delle manifestazioni contro la centrale energetica nellOvest Vicentino

strade statali (la 246, la 11 e la nerazioni. Ma se si continua 500), il passaggio della ferrovia ad inquinare questo obiettivo e dell’autostrada, la non verrà persenuova 246, l’uscita guito”. della Pedemontana. È poi prevista la 80mila Cosa dovrebbecostruzione del Cis, abitanti, ro fare le ammicentro intermodale industrie, nistrazioni pubservizi, è in via di discariche bliche? programmazione uno e autostrade: “Notiamo la complanare Sud scarso coordinache collegherà Alte il territorio mento tra loro. a Torri di Quarte- è già Dovrebbero risolo ed infine c’è sovraccarico prendere in mano l’ipotesi della super il progetto Giada e tangenziale che dovalutare quali opevrebbe collegare le re effettivamente tangenziali urbane da Brescia a servano”.

Padova”.

Quali saranno le vostre Il territorio risulterebbe già prossime iniziative? altamente compromesso…

“Visti i continui proclami di “Sì, nelle sue componenti es- un’imminente emergenza risenziali per la vita: acqua, aria fiuti anche nel vicentino, abe suolo, come si vede in tutti i biamo organizzato per il prosdocumenti ufficiali delle ammi- simo 26 ottobre, nella Sala nistrazioni pubbliche che si oc- Civica del comune di Moncupano di ambiente e territorio. tecchio, un incontro pubblico Ci dovrebbero essere obiettivi di approfondimento con due condivisi con le amministrazio- relatori: Alessandro Iacuelli, ni pubbliche, a tutti i livelli, di fisico e autore del libro “Le vie salvaguardia, recupero e risana- infinite dei rifiuti. Il sistema mento ambientale. Invece qual- campano” e Marino Ruzzecosa ci fa temere il contrario. nenti, autore del libro “L’Italia Le intenzioni di costruire nuovi sotto i rifiuti” per comparare impianti, che inquineranno an- le altre situazioni italiane alla cor di più, ci fa pensare che dif- nostra. Da parte nostra contificilmente si potrà raggiungere nueremo inoltre con la nostra l’equilibrio rappresentato dal azione di informazione e senconcetto di sviluppo etico e so- sibilizzazione nei confronti stenibile”. dei cittadini, di approfondimento di temi e di contrasto di Cos’è lo “sviluppo soste- tutti quei progetti contrari alla nibile”? necessità di risanamento am“Quando si lascia un territo- bientale della zona e di tutela rio fruibile dalle future ge- della salute dei cittadini”.

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altopiano

Jean Claude Menozzi è il presidente della sezione dell’Altopiano del Club Alpino Italiano: “Preoccupati da uno sviluppo edilizio esagerato”

Altopiano tutto case e piste da sci? Il Cai: “Fermiamoci” DI LUCA MATTEAZZI

spazi che sarebbero destinati alla quiete e alla tranquillità, anche degli animali”.

Se dovesse indicare un aspetto positivo nella realtà dell’Altopiano, cosa sottolineerebbe?

“Direi che le iniziative culturali ad Asiago e sull’altopiano si sono sviluppate. Penso in particolare al Museo all’aperto della Grande Guerra, con il recupero di pezzi di trincee, del forte Interrotto, del Pozzo della Scala sull’Ortigara, tutte strutture che permettono di capire le condizioni in cui si è svolta la guerra. E penso a siti come il Bostel di Rotzo ed il Corgnon di Lusiana. Per migliorarle ancora, si potrebbe creare una rete tra i vari poli di interesse, cosa che ancora non è stata fatta”.

Negli ultimi anni le sembra cambiato il modo di frequentare la montagna?

E come?

“C’è più attenzione: anni fa era frequente sporcare e lasciare i rifiuti nei boschi.

Adesso, dopo la campagna di sensibilizzazione che è stata fatta, questi episodi sono molto più rari, anche se non bisogna mai abbassare la guardia. Un’altra cosa che è cambiata è che c’è

alta dell’Altopiano e della Provincia. E poi c’è la cima cara agli altopianesi, cioè il Portule, perché è una montagna impegnativa, e con panorami spettacolari”.

Quale potrebbe essere, invece, un percorso da riscoprire?

“Un itinerario molto bello da fare è tutta la cresta nord dell’altopiano, partendo dalla piana della Vezzene per arrivare a quella di Marcesina. L’unico inconveniente è che servono due giorni, e bisogna dormire fuori: c’è un bivacco alla busa delle Dodese, gestito dal Sat di Borgo Valsugna, basta prenotare”.

In estate gli incidenti in montagna sono all’ordine del giorno. Quanto c’è ancora da lavorare sulla sicurezza?

“In generale quella dell’Altopiano è una montagna dolce, adatta alle passeggiate, che solo nei suoi versanti a nord presenta dei percorsi attrezzati e più impegnativi. Dal punto di vista della sicurezza non ci sono particolari problemi, anche se servirebbe comunque maggiore attenzione C’è qualche aspetto che vi all’equipaggiamento: il respon- preoccupa in chiave futura? sabile del soccorso alpino mi ha “C’è da ragionare su uno sviraccontato qualche giorno fa che luppo sostenibile, sia estivo che la maggior parte degli interven- invernale. Per quanto riguarda ti effettuati sono stati causati da l’inverno, in particolare, la scelta gente che usciva con le scarpe da di potenziare lo sci alpino ci laginnastica. Però nel complesso scia perplessi. È un campo in cui la consapevolezza è buona, e ci difficilmente saremo competitivi, mentre possiamo sono anche molti essere molto comescursionisti attenti, petitivi per quanto pronti a segnalar- Lo sci di riguarda lo sci di ci disguidi piccoli e fondo e le il cui svilupgrandi notati lungo i piste ciclabili fondo, po ci sembra invece sentieri”. una scelta giusta.

Quali sono gli tra i paesi Ho sentito parlare itinerari più fre- sarebbero di progetti da 40 quentati nella buone idee milioni di euro per zona di vostra su cui la costruzione di competenza? investire nuovi impianti. Ma “Direi che sicuraio dico che se quei mente le zone stori40 milioni di euro che sono tra le più frequentate, in particolare gli fossero usati in altro modo, ad anelli attorno all’Ortigara e alla esempio per creare dei collegaCaldiera. Poi danno soddisfa- menti ciclo- pedonali tra i paesi, zioni i Castelloni di San Marco, si riuscirebbe già a dare un ‘di la Cima Dodici, che è la vetta più più’ importante al turista”.

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La sensibilità dei turisti è cambiata – ci sono più attenzione e più rispetto per la natura e l’ambiente – e anche gli amministratori stanno iniziando ad adottare politiche meno invasive nei confronti del territorio. Ma la preoccupazione per lo stato di salute dell’Altopiano di Asiago resta.

Soprattutto quando si vedono villette e case vacanze spuntare come funghi, o quasi. Jean Calude Menozzi è il presidente della sezione del Cai dell’Altopiano dei Sette Comuni, un osservatorio privilegiato per capire quello L’Altopiano. Sullo sfondo il monumento ai caduti che succede tra il Verena e l’Ortigara. Un osservatorio dal quale, un’altra strada, e anche Asiago si anche senza la volontà di crea- sta muovendo in una direzione re polemiche, non si può fare a diversa e proprio in questi giorni meno di trarre qualche conside- ha annullato un progetto per la realizzazione di una razione amara. “Noi lottizzazione da un esprimiamo una certa preoccupa- “Domandiamoci centinaio di appartamenti. È un sezione – conferma il che Altopiano gnale positivo, però presidente -, sopratvogliamo: ci sono altri comuni tutto per come viene che non esitano ingestita la montagna, quanto vale vece, a costruire”. con un consumo l’integrità eccessivo di territo- di boschi, Qual è, secondo rio”. pascoli voi, la situazioe vette” ne più critica da Cioè?

Troppe questo punto di case, troppe stravista? de, troppa gente?

“Fondamentalmente troppe co- “Direi in particolare il comune struzioni. Per quanto riguarda di Roana, anche se non abbiamo le strade, ultimamente non ne in mano dati precisi. In generasono state costruite di nuove; lo le noi vorremo sollecitare una sviluppo edilizio, invece, è stato riflessione su quanto vale l’inteeccessivo, direi anche esagerato. grità dei pascoli, dei boschi, delle Alcuni anni fa abbiamo fatto una vette: una volta perduta questo, mostra fotografica mettendo a cosa ci resta, confronto immagini di 30 – 40 se non un alanni fa con quelli attuali, per topiano strafar vedere come sono cambiati volto, pieno i paesi. Asiago e Gallio, per fare di case altrui un esempio, all’epoca erano pae- e vuoto di alsi ben distinti: adesso sono prati- topianesi?” camente uniti”.

ProliferaNon c’è stato un passo avan- zione editi nella consapevolezza con lizia a parcui viene affrontata la que- te, ci sono altri punti stione? da “La consapevolezza forse c’è, ma critici poi le cose vanno avanti come sottolineasono sempre andate. E in questo re? non si sa mai di chi sia la colpa: “Sì, negli ulsi ripete sempre che ci sono dei timi anni è piani regolatori già adottati e che d i v e n t a t o Il centro di Asiago ci si attiene a quelli. Noi ci augu- più frequenriamo che almeno i prossimi pon- te l’uso di veicoli a motore in gano un freno a questa tendenza. zone vietate: penso alle moto da Alcuni l’hanno gi fatto: Gallio, ad cross, ai quad, alle motoslitte, esempio, ha preso decisamente che sempre più spesso invadono

molto mordi e fuggi: si viene il sabato o la domenica, e poi si torna giù. Tutti gli operatori sono d’accordo su questo aspetto, le vacanze sono più corte”.

VENEZIA

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radici Gli artigiani che hanno lavorato al progetto raccontano i retroscena della ricostruzione dell’antico simbolo della città. Tra segreti “rubati” agli altari delle chiese e turni di dieci ore

Fatica, biciclette e divertimento Così abbiamo ricostruito la Rua DI LUCA MATTEAZZI

Si sono sporcati le mani con i colori, le vernici, la polvere.

Hanno girato la città, cercando di “rubare” negli angoli nascosti delle chiese o nelle sale dei musei i segreti di un disegno, di una modanatura, di un ritmo architettonico. Si sono alzati alle prime luci dell’alba perché anche gli ultimi dettagli fossero sistemati a regola d’arte. In pochi possono dire di conoscere la nuova versione della Rua meglio degli artisti e degli artigiani che ci hanno lavorato per mesi e mesi, con turni anche di dieci ore al giorno. A cominciare da Mauro Zocchetta, lo scenografo che ha coordinato il lavoro fin dall’inizio, fin da quando è il comitato scientifico (di cui fa parte) ha scelto di ricostruire la versione Muttoniana della Rua. “Era la versione più nitida – racconta -, e abbiamo seguito con grande attenzione il disegno, riportandolo al centimetro: l’idea di fondo era che la Rua era quella, e quella dovevamo far rinascere”. È stato lui a rielaborare i dise-

gni e, insieme ad un gruppo di lo studio e lavorandoci, ti renlavoro in cui spiccano i nomi di conto che è un vero e proprio dello storico Franco Barbieri, lessico: che ogni elemento, per dell’ingegner Massimo Dalle quanto possa sembrare piccolo Ave, dell’architetto Elena Albie- e trascurabile, è in realtà colro, a sforzarsi di trasformarli in legato agli altri e fa parte di un una struttura tridimensionale. ritmo, e che se togli qualcosa Superando ostacoli e difficoltà, la forma cade. Adesso sembra e colmando eventuali lacune. “Il tutto logico: tutto funziona, e disegno di partenza era di ottima ti rendi conto che non puoi tofattura, molto analitico, e aveva gliere nulla. Anche da questo si anche delle misure – continua -. capisce che dietro quel disegno Ma abbiamo dovuto creare noi c’è una grande mano”. un profilo, dare uno spessore a Accanto a Zocchetta ha lavoraquesta macchina, to anche un’equipe verificare se le midi artisti composta sure erano credibili, dal modellista sculcreare una struttu- Lo sforzo è tore Ivan Simonato ra che riuscisse a stato quello di e dalle pittrici Mitrovare un punto di chela Gioachin e ricreare la Rua equilibrio tra il riMiriam Pertegato. spetto del disegno e come se fosse Anche loro hanno appena uscita curato ogni dettala sicurezza”.

Un lavoro eseguito da un cantinere glio nei minimi parcon grande scru- Settecentesco ticolari. “Non abpolosità, sforzanbiamo lasciato nulla dosi di superare la al caso – sottolinea distanza culturale la Pertegato -. Anche ci separa da quel Settecento che gli elementi che si trovano a in cui è stata concepita questa venti metri di altezza sono stati versione della Rua: “Fare ades- studiati attentamente. Scherso una macchina settecentesca è zando, ci dicevamo che stavamo difficile – aggiunge ancora Zoc- lavorando per i piccioni”. chetta -. Non si riesce a capire a Una della parti forse più comcosa servano tutti quei riccioli, plicate è stata trovare i colori tutte quelle foglie, le modana- giusti. Che tinte poteva avere ture. In realtà, approfondendo una grande macchina da para-

Nove mesi di lavoro per un’opera da 200 mila euro I vicentini se la sono vista montare in piazza nel giro di pochi giorni. Ma dietro la rinascita della Rua allestita in occasione dell’8 settembre all’ombra della Torre Bissara c’è un lavoro lungo mesi.

La grande macchina - nata come simbolo del Collegio dei Notai alla metà del ‘400 e ben presto adottata da tutta la città - è stata infatti ricostruita da Amcps grazie ad un progetto scattato alla fine del 2006 per festeggiare il centenario dell’azienda. “Avevamo pensato anche a mostre, convegni, dibattiti – racconta il direttore Gianfranco Ledda -, ma alla fine il cda ha deciso di lasciare un segno alla città”. È stato così che si è arrivati alla scelta di riportare in vita la Rua, il cui originale andò distrutto durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Per sei mesi il comitato scientifico ha raccolto materiale storico e studiato i dettagli del progetto, per poi far scattare la fase operativa: altri tre mesi di lavoro a ritmo

serrato nei capannoni di Amcps, con una trentina di persone tra operai, artigiani e artisti che si sono dedicati solo a questo lavoro.

Il risultato è stata la grande “macchina” che dal’8 settembre è tornata in città.

Oltre venti metri di altezza, 20 tonnellate di peso, e quasi 200 mila euro di costo.

Le prime stime elaborate al momento del lancio del progetto ipotizzavano una spesa attorno ai 100 mila euro; alla fine il conto è stato più salato, ma l’azienda di Sant’Agostino ha speso di meno.

Come mai? Semplice: dei 195 mila euro necessari per ricreare la Rua, ben 150 mila sono arrivati da sponsor privati, un lungo elenco in cui sono presenti, tra gli altri, la Regione, l’Associazione Industriali, la Provincia e il collegio Notarile, oltre a molte aziende private. Ad Amcps è dunque rimasto un onere di circa 50 mila euro, a cui vanno aggiunti i costi per l’allestimento del “cubo” che affianca la Rua, e quelli per tutta la cam-

pagna di promozione dell’evento.

Tanti? Pochi? Difficile rispondere. A confrontarli con le cifre risicate con cui devono fare i conti certi settori del Comune, o con la cronica difficoltà a trovare fondi per le manutenzioni di strade e marciapiedi (solo per fare un esempio), potrebbero anche sembrare molti. Certo è che grazie a questa iniziativa la città ha recuperato un pezzo importante delle proprie tradizioni. E che d’ora in poi la Rua potrà tornare a fare la sua comparsa nelle ricorrenze più importanti. L’idea è quella di rimontarla ad ogni 8 settembre, e magari anche in qualche altra data. Sempre che ci siano la volontà e la disponibilità economica: ritirare fuori la Rua dai magazzini e riportarla in piazza richiede infatti tre giorni di lavoro da parte di una squadra specializzata.

“Non meno di 3500 euro”, quantifica Ledda. Chi pagherà?

L. M.

La Rua in piazza. Sullo sfondo il Cubo dell’Amcps

ta settecentesca? “Fin dall’inizio abbiamo avuto chiaro che il colore della struttura sarebbe stato il bianco, e che le statue avrebbero dovuto essere colorate – riprende lo scenografo -. il problema era come, e per capirlo siamo andati a vedere i quadri dell’epoca, gli altari, e a studiare un gruppo di statue policrome che si trova al museo diocesano.

Abbiamo cercato di ricostruire i colori tipici di quell’ambiente culturale. Forse oggi possono un po’ stupire, ma dobbiamo tenere presente che la Rua era un fatto retorico: doveva farsi vedere e colpire l’attenzione in una piazza affollata di gente”.

Certo, lavorare con i verdini, gli azzurrini, le tinte oro non è stato semplicissimo: “Sono abituata ad utilizzare tinte più moderne – conferma Miriam Pertegato -. ma in questo caso abbiamo fatto uno sforzo per adeguarci a quello che poteva essere il gusto popolare del settecento, e per ricreare la Rua come se fosse appena uscita da un laboratorio dell’epoca, anche se con gli oc-

chi di oggi può apparire un po’ kitsch”.

Il tutto in un’atmosfera da cantiere d’altri tempi, con i pittori al fianco dei fabbri e i falegnami che si incrociano con gli scultori. “Non avevo mai fatto parte di una squadra di artigiani, ed è stata un’esperienza fantastica – aggiunge la pittrice -. anche perché c’era davvero un bel clima: ho visto operai farsi turni da dieci ore al giorno senza mai perdere l’allegria. E infatti adesso mi manca quell’atmosfera”.

“Lavorare con le maestranze di Amcps è astata una sorpresa, in positivo – conferma Zocchetta -. ho conosciuto tantissima gente, e per seguire tutte le fasi del lavoro ho fatto un numero imprecisato di chilometri, tanto che ad un certo punto mi hanno dato una bici per spostarmi all’interno della sede. Ma devo dire che ho sempre trovato persone di grande manualità e grande competenza artigianale, carichi di entusiasmo, e in grado di realizzare anche cose di difficoltà estrema”.

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cultura

Parla il direttore Mario Calderale: “Non ci sono più soldi”. E sulla politica culturale: “Micragnosi al potere”

Cineforum di San Marco, il sogno infranto DI GIULIANO CORÀ

In passato ‘alloggiato’ presso il Cinema Odeon, e negli ultimi tempi trasferitosi al teatro San Marco, il Cineforum di Vicenza era un mito, per la nostra città: cinquantaquattro anni di attività ininterrotta impiegati a diffondere, quando non Con la chiusura della rassegna si riduce il panomara del cinema d’essai nel Vicentino ad insegnare, la cultura dell’immagine in movimento (il cinema, per gli amanti di un certo cinema ni ‘avvelenate’ dai videogiochi, appunto). La notizia della sua – quello d’essai - si prepara un disabituate a riflettere sulle imchiusura ha colpito come una pu- triste inverno. E se i blockbusters magini. gnalata tutti i cinefili di Vicenza. sappiamo tutti dove andarceli a Si poteva infatti, qualche volta, cercare, chi ci farà vedere, tanto Comune non condividere le scelte del suo per fare un esempio, Gli amo- ingrato direttore, Mario Calderale – cosa ri di Astrea e Céladon, l’ultimo Quali le cause, dunque, di questa questa, del resto, ovvia e norma- raffinatissimo film di Eric Roh- scelta? Calderale ne ha già parlissima, quando si fa cultura – ma mer? La perdita è tanto più forte lato ampiamente, e a noi lo ha rimaneva la certezza, entrando in in quanto non si trattava solo di confermato: “Il Cineforum di Visala, di vedere comunque un film ‘andare al cinema’ una sera alla cenza interrompe la sua attività ‘interessante’; sicuri che ci avreb- settimana. Tre erano le serate di per l’impossibilità di sostenere i be dato l’occasione di discutere programmazione del ciclo ‘nor- costi crescenti di gestione a fronte e di ragionare. E che male’ di proiezioni di una diminuzioanche, spesso, di “Per capire lo (il martedì, il mer- ne dei giorni in cui mettersi in contatto stato coledì e il giovedì), poter effettuare le per una o due ore con della cultura cui si aggiungeva, proiezioni. Spiace culture e cinematonel fine settimana, soprattutto pena Vicenza grafie diverse e lonla rassegna più ‘eli- sando ai consensi tane, che altrimenti basta guardare taria’ del Filmstu- raccolti e agli oltre con molta difficoltà, la bassa quota dio. Particolarmen- duemila soci che nella nostra povera di bilancio te ‘benemerita’ per anche nell’ultima Vicenza, avremmo che il Comune la cultura cittadina, stagione frequenpotuto incontrare. in particolare quel- tavano settimanalinveste in giovanile, era la mente la sala. Ma queste attività” la Rassegne rassegna mattutina la decisione, pur Mario Calderale preziose del Cinemascuola, sofferta e si spera Ecco quindi che, pur rimanendo così utile per insegnare a leggere non definitiva, andava presa”. Anattivo il cineforum dell’Odeon, l’alfabeto del cinema a generazio- cora una volta, dunque, una que-

ificio “VERZA m u l ” Sa

stione di soldi, di ‘scelte’ culturali ed economiche? Parrebbe di sì, e del resto anche del clima culturale generale della città Calderale ha una visione piuttosto pessimista: “Circa la cultura a Vicenza è presto detto, ed è sotto gli occhi di tutti. A livello istituzionale, basta considerare la quota minima che il bilancio comunale ha da sempre destinato alla cultura per trarre amarissime conclusioni. Mi chiedo se ora il nuovo teatro riuscirà a raddrizzare la tendenza micragnosa del Comune, ma preferisco non avanzare pronostici (se non altro per scaramanzia). Diverso è il discorso per le attività culturali – continua il direttore del Cineforum – quelle portate avanti dalle associazioni che si occupano di musica, teatro, cinema. Qui le cose vanno piuttosto bene, con un folto pubblico che segue con passione le tante proposte disseminate lungo l’arco stagionale. La sensibilità per la cultura in città dunque c’è, ma non si trova certo dalla parte dell’ente che dovrebbe rappresentare tutti i cittadini. Almeno fino ad ora”.

Una rivista che lascia il Segno Sopravvive al Cineforum, però, la rivista da esso pubblicata, Segnocinema, la cui pubblicazione continua regolarmente. Ma questa, come dice Calderale, “è una questione diversa. Si tratta infatti di

Il cinema San Marco

una pubblicazione specializzata, di settore, a diffusione nazionale e anche internazionale, che non è direttamente legata alla realtà locale. La rivista è nata nel 1981, prima come trimestrale e divenuta poi bimestrale. Sin dal primo numero si è caratterizzata quale rivista a largo respiro, realizzata sì a Vicenza ma con collaboratori di alto profilo sparsi in tutta Italia.

Nel corso degli anni si è imposta come una delle principali riviste europee di argomento cinematografico, conosciuta e apprezzata in ambito culturale tanto da essere presente in centinaia di biblioteche e centri culturali, diffusa tramite librerie specializzate in riviste e per abbonamento”. Segnocinema è viva – da pochi giorni è uscito il numero di settembre/ottobre 2007 – e lotta insieme a noi.

Ma per il Cineforum è proprio finita? Anche Calderale lo dice: “E’ una decisione, si spera, non definitiva”. E noi lo speriamo con lui: per il bene del cinema e della nostra città (forse un po’ ingrata).

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giovani

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Intervista ai membri di un gruppo emergente di giovani pazzi, squinternati e divertenti. E soprattutto “superfighi”

Sex, drugs and rock’n’roll: ecco i ‘Supercazzoduro’ DI ANDREA BASSO

passo sarebbe sicuramente quello di cambiarci il nome e questo a noi non sta bene, afferma decisamente. Ammetto: sarebbe bello suonare per lavoro ma è un’utopia pensare che tutto restasse invariato”, conclude.

Singolarmente si fanno chiamare Pucho, Gianna, Silva, Punch e Zio Baila. Tutti insieme formano Musica, i ‘Supercazla musa della passione zoduro’: comSuonare, al momento, resta una plesso musicale che, da qualche pura valvola di sfogo, così come mese a questa parte, ha iniziato avviene per una miriade di altre a riscuotere numerosi consensi band (il Veneto e il Nordest sono nel vicentino. Li si può riconouno dei posti migliori per chi scere facilmente: sono cinque ama la musica dal vivo, assicuragazzi che, quando si esibiscorano i componenti del gruppo). no, indossano la maglia della “Ai complessi vengono concessi nazionale di basket del Puerto molti spazi e altrettante possibiRico. Questa divisa va a sostilità di esibirsi. Situazione a mio tuire quella che fu la tenuta avviso molto positiva - sostiene degli esordi: canottiera bianca il batterista -. Spazi che una volsporcata all’inverosimile ma, ta erano occupati da gruppi con nonostante ciò, sempre tenuta molta originalità, e stile; ora da a debita distanza da qualsiasi persone meno spontanee e che lavatrice. cercano troppo l’emulazione di Il loro genere? D-Beat Ultra band famose e affermate. Questo Il gruppo in concerto. I costumi di scena hanno un’importanza fondamentale. Anche se sono solo stracci sporchi Speed Punk’n’roll: ricordare a noi non piace, ma è questione il nome è un’impresa. Molto di alcune nostre serate - inter- al pubblico il nome originale e della musica e del divertimento di gusti, conclude”. più semplice, invece, ricordare viene Baila -. Nei manifesti ci completo del nostro comples- allo stato puro. Più avanti chis- ‘Supercazzoduro’ è quindi una quello del gruppo: annunciavano come so”, conclude sorridendo. sà, potremmo anche bella realtà che bril“Un nome bizzarro, i ‘Superc….duro’. decidere di affronla di luce propria, goliardico - spiega Ridicolo: anche un Divertimento puro tare un’avventura Il gruppo ha e a quasi un anno Silva -. Nato dalla Il nostro bambino saprebbe ma anche professionalità all’estero. Quel che dalla fondazione conquistato volontà di manife- obiettivo è il riempire quei pun- Grazie alla spontaneità, alla sim- non vogliamo è che il bilancio è sicustare il nostro sco- divertimento tini di sospensione. patia e ovviamente alla loro ca- suonare diventi un i fan con la ramente positivo: po primario: diver- cioè belle Quando abbiamo pacità di regalare un’eccellente lavoro, il nostro de- presenza i giovani musicisti tirsi. Divertimento cantato all’oratorio qualità di musica (tutti i membri siderio è che resti per scenica vicentini regalano ragazze, che, per noi, è rapabbiamo compre- del gruppo sono ottimi musicisti sempre una grande dirompente bella musica e tanta presentato dalle feste so la volontà degli e con anni di carriera alle spal- passione nonché un e con testi festa ad un nutrito belle ragazze, dalle e musica organizzatori di le), i giovani vicentini hanno ben bel divertimento. gruppo di persone. molto espliciti feste e, ovviamente, non appendere sui presto conquistato un numeroso Diventasse un’ocDivertendo e diverdalla musica”. muri della chiesa il grappolo di fans. Simpatici e par- cupazione il gruppo tendosi, cosa imnome completo del- ticolari anche i loro testi, quasi dovrebbe sottostare portantissima, per Contro di loro la band; negli altri casi ci siamo tutti in lingua inglese. I temi più ad ordini dei superiori, il primo non dire fondamentale. la censura della Chiesa infastiditi e abbiamo ribattuto a ricorrenti sono - non c’è bisogno Un nome che è tutto un pro- modo nostro ovvero sfruttando di dirlo - sesso e divertimento: si gramma, dunque: accolto e pie- l’enorme potere che un palco parla di esperienze sessuali, di namente approvato nel mondo consegna alle persone che lo feste, di alcol e di droghe. Il tutto giovanile, censurato e criticato calcano. Se il nostro nome viene in modo più o meno esplicito. Il dai più bigotti. “In passato è ca- storpiato abbiamo quindi im- pubblico, comunque, gradisce, e pitato più di una volta di dover parato a reagire. Come? Usan- se la band può continuare a suodiscutere con gli organizzatori do ogni secondo per ricordare nare e divertire in buona parte è Assistenza tecnica aziendale su: reti, server, workstation anche merito dei supporters che Assistenza privati la seguono con entusiasmo e che la sostengono acquistando i cd Assemblaggio computer su misura autoprodotti.

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edicola

Ogni settimana, tratto dalla stampa locale o nazionale, un articolo che fa riflettere, discutere o arrabbiare. O anche divertire

Son ministro e volo a spese vostre Fossi un ragioniere, se un libello contro gli sprechi dei ragionieri avesse venduto un milione di copie e se un comico con la barba avesse radunato intorno a sé migliaia di persone additando al pubblico ludibrio la casta dei ragionieri, non sarei volato al Gran Premio d’Italia sull’aereo extralusso riservato per legge ai ragionieri. E non solo perché quell’aereo non esiste. Si tratta di una forma minima di prudenza, ancor prima che di decoro. Invece la decisione disinvolta del ministro Mastella di utilizzare l’aereo di Stato per andare a gustarsi dal vivo la Formula Uno testimonia come i politici abbiano completamente smarrito la percezione della rabbia che li circonda. Il notabile sannita ha spiegato che la sua presenza all’autodromo di Monza era richiesta dal cerimoniale, essendogli stato affidato il compito delicatissimo di premiare il terzo in classifica (a Montecarlo, almeno, se ne occupa la principessa Carolina).

fabbriche o alle università, nessuna scia di scioperi e cortei a paralizzare la vita quotidiana. E l’elettore, sedato dalla tv, si agita soltanto per il calcio e i pettegolezzi della cronaca nera. Abituata a misurare la febbre dell’indignazione con strumenti che appartengono alla sua giovinezza, la Casta al potere non sa come orientarsi fra le forme carsiche della nuova contestazione. Si stupisce quando il Grillo di turno riesce a trasformare una piazza virtuale in reale e intanto continua a inanellare prodezze volanti come questa, che consentono al Grillo medesimo di prolungare il suo show, in attesa che anche qui arrivi un Sarkò, o almeno un Veltrò, ad avvertire che il viaggio è finito: tutti giù per terra.

In attesa all’aeroporto

la mastellata e la rutellata, si debba più al buon senso dell’Aeronautica che alla vocazione al risparmio del ministro di Troppa Grazia. Ma il vero dramma è che a Ma neppure il cerinessuno degli intemoniale più pazzo ressati sia balenata del mondo avrebbe Due ministri nel cervello l’ipoosato richiedere la che utilizzano tesi che dal Sud presenza sul podio le strutture al Nord ci si può del figlio e del por- dello Stato per spostare a spese taborse di Mastella, nostre anche con una missione entrambi regolarun normale aereo mente a bordo del- ludica rivelano di linea, senza scol’aereo pagato da l’insensibilità modare i jet militanoi. E poco conta della Casta ri per un viaggetto che la brigata Cepdi rappresentanza paloni fosse stata costato al contriautorizzata a salirbuente italiano vi dal vicepresidente Rutelli in ventimila euro. persona, delegato a premiare il vincitore, come precisato in Qualcuno bollerà queste paroserata da un comunicato uffi- le di populismo. E considererà ciale di Palazzo populista anche Chigi. E’ l’idea il giovane gostessa che due vernatore della ministri utilizBanca d’Italia zino le strutture che si muove in più costose delIntercity, facenlo Stato per una do eroicamente missione ludica a meno di caroall’interno dei vane speciali e confini naziocodazzi di auto nali a rivelarci blu. Ma forse si come l’insensitratta semplicebilità della Casta mente di pronsia ormai giunta tezza di riflessi al livello terminell’adeguarsi nale. L’Espresal cambio di cliso sostiene che ma: quando il Mastella avesse Massimo Gramellini cittadino medio addirittura chieboccheggia, per sto un aereo tutto per sé e che non irritarlo il potente deve la fusione delle due comitive, compiere scelte fondate sulla

sobrietà. Invece il ceto politico non riconosce il pericolo di tsunami che incombe sulla sua

testa. In fondo, pensa, non c’è nessun Sessantotto alle viste, nessun celerino davanti alle

Massimo Gramellini da La Stampa 14 settembre 2007

di Artini Roberto & C. s.a.s.

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22 SETTEMBRE 2007

gusto

La cerimonia di premiazione sabato 29 settembre presso l’antica Pieve di San Giorgio di Valpolicella

XXVI^ Edizione del Peter Hayes, australiano, uno dei massimi esperti a livello internazionale di viticoltura nonché presidente dell’OIV (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin), la più grande associazione mondiale del settore vitivinicolo, è il vincitore del Premio Internazionale Masi 2007 per la Civiltà del Vino attribuito dalla Fondazione Masi e promosso da Masi Agricola, azienda veronese leader nella produzione di Amarone, giunto quest’anno alla sua XXVI^ edizione.

Con lui, si divideranno la botte di Amarone Masi, il tradizionale trofeo che contraddistingue questo premio, i tre insigniti del Premio Masi per la Civiltà Veneta: la scrittrice Antonia Arslan, Milo Manara, e un grande fotografo, Gianni Berengo Gardin, tre esponenti insigni di un Veneto aperto alle sollecitazioni e anche alle seduzioni di un mondo globalizzato, in cui trovano respiro e ampia valenza sia la tragedia del primo genocidio della storia moderna sia le espressioni più significative di una civiltà dell’immagine che sposa tradizione e innovazione.

Hans-Dietrich Genscher, statista tedesco di assoluto rilievo internazionale, è il vincitore del massimo riconoscimento che la Fondazione Masi attribuisce con il “Grosso d’Oro Veneziano”, riproduzione dell’antica moneta aurea della Serenissima che ebbe corso legale per molti secoli nella Mitteleuropa e nel Mediterraneo.

La cerimonia di premiazione si svolgerà sabato 29 settembre presso l’antica Pieve Longobarda di San Giorgio di Valpolicellapreceduta alle ore 10 dalla simbolica “firma della botte” da parte dei vincitori presso le Cantine Masi a Gargagnago di Valpolicella, Verona.

Con l’assegnazione del Premio Internazionale Masi Civiltà del Vino a Peter Hayes si vuole non solo premiare la più importante organizzazione di produttori vitivinicoli a livello intergovernativo, l’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin, ma per la prima volta rendere omaggio ad un pro-

Premio Masi

Il Premio Internazionale Masi per la Civiltà del Vino a Peter Hayes Il Premio Masi per la Civiltà Veneta a Antonia Arslan, Gianni Berengo Gardin e Milo Manara Il Premio “Grosso d’Oro Veneziano” a Hans-Dietrich Genscher

duttore australiano quale rappresentante del grande sviluppo vitivinicolo di un continente che, pur essendosi affacciato da poco sulla scena mondiale, è oggi in grado di competere a pari livello sui grandi mercati internazionali con paesi di lunga tradizione.

Non ultimo, il Premio intende essere un riconoscimento per il Veneto che, nella primavera del prossimo anno ospiterà a Verona, per la prima volta in Italia, il congresso dell’OIV, un

appuntamento di richiamo internazionale.

Peter Hayes si è dedicato alla viticoltura sin dagli esordi della propria attività, diventando in breve tempo responsabile a livello nazionale di enti governativi come il Grape and Wine Research Developement Corporation e il Departement of Agriculture per lo Stato del South Australia nel settore viticoltura. In seguito, responsabile di gruppi multinazionali come il Southcorp Wines.

Tra le sue esperienze chiave, la pianificazione strategica e il monitoraggio di nuovi impianti, la definizione dei criteri di selezione delle location dei vigneti, la ricerca, l’acquisizione e l’impianto di nuovi ceppi.

Antonia Arslan, Premio Masi Civiltà Veneta 2007, è l’autrice di “La Masseria delle Allodole”, una rievocazione in forma di romanzo, densa di ricordi familiari, del grande eccidio che nel 1915 distrusse la comunità armena in Turchia, defini-

to il primo genocidio dell’epoca moderna. Con lei viene premiato il fotografo Gianni Berengo Gardin, che in oltre mezzo secolo di professione, da quando a Venezia fu tra i primi soci del famoso circolo fotografico “La Gondola”, e attraverso più di 150 libri di reportage in tutto il mondo, fino a “Disperata allegria, vivere da zingari a Firenze” che ha vinto l’Oscar Barnack Award, uno dei massimi riconoscimenti delle fotografia mondiale.

Completa il terzetto dei Premi Masi Civiltà Veneta Milo Manara, disegnatore di fama internazionale, di cui è stata pubblicata recentemente l’intera opera da “Il Sole 24 Ore”, realizzatore con Federico Fellini delle tavole per “Il viaggio di G. Mastorna”, collaboratore di Hugo Pratt sulla rivista “Corto Maltese”, autore di fumetti per ragazzi e per adulti, e infine impegnato con Valentino Rossi in una impresa cinematografica in Dvd che racconta la storia del popolare campione motociclista.

Il Premio “Grosso d’oro Veneziano” viene assegnato ad una personalità illustre che abbia operato per la comprensione e la solidarietà tra i popoli, per il progresso civile e la pace e Hans-Dietrich Genscher è una delle personalità più eminenti a livello mondiale della politica europea.

E’ stato autorevole rappresentante del partito liberal-democratico tedesco che con lui scrisse alcune delle pagine più importanti della democrazia in Germania. Fu strenuo fautore della Ostpolitik ed è diventato successivamente, con i cancellierati di Helmut Schimdt e di Helmut Kohl, ministro degli esteri e vicecancelliere. Genscher fu autore del cambiamento di alleanza nella politica tedesca, diventando, anche per la sua origine nella Germania orientale, che lo aveva costretto nel 1952 a “saltare il muro” per rifugiarsi nella Germania Federale, il massimo e più attivo sostenitore della riunificazione tedesca.

Pagina di Loretta Simonato

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Veneto Strade

Chisso: opere pubbliche necessarie alla Comunità e al suo sviluppo, con il migliore inserimento nel territorio

Via al completamento della tangenziale di Montegrotto nali”.

Per la realizzazione dell’intervento, era stato sottoscritto nell’ottobre dello scorso anno uno specifico Protocollo d’intesa tra Regione, ANAS, Provincia di Padova, Comuni di Montegrotto Terme, Abano terme, Torreglia, Due Carrare e RFI, che ha individuato i contenuti del progetto relativo al primo stralcio funzionale, il

Sta per prendere il via il completamento della tangenziale di Montegrotto Terme. “L’ANAS ci ha infatti comunicato di aver provveduto alla pubblicazione del relativo bando di gara – ha sottolineato l’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso – che fissa al 6 settembre prossimo la prima seduta pubblica per l’apertura delle offerte”.

“Si tratta – ha ricordato Chisso – di un’opera strategica per quest’area termale, che fa parte del più grande comprensorio europeo ed è uno dei capisaldi di un’economia dai notevoli risvolti anche occupazio-

cui costo complessivo è stato calcolato in 18 milioni e mezzo di euro. “Di questi – ha precisato l’assessore – 7 milioni sono a carico del bilancio regionale, 5 a carico dell’ANAS, 2 milioni 600 mila a carico dell’Amministrazione provinciale padovana, 2 milioni 400 mila a carico del Comune di Montegrotto Terme e di RFI; un milione 200 mila euro a carico del Comune di Abano Terme, 200 mila euro saranno messi a disposizione dai Comune di Torreglia e altri 100 mila da quello di Due Carrare”. Con la pubblicazione del bando di gara, gli enti interessati devono provvede-

re all’erogazione all’ANAS del 20 per cento della quota del finanziamento a loro carico.

“In proposito la Regione provvederà ad impegnare un milione 400 mila euro. Anche questa iniziativa peraltro – ha concluso Chisso – conferma quella stagione del fare aperta dalla Giunta Galan, dove la realizzazione delle opere pubbliche necessarie alla Comunità e al suo sviluppo, con il migliore inserimento nel territorio – rappresentano una situazione normale in ogni parte del mondo, specie dopo oltre un ventennio di sostanziale blocco degli interventi”.

INFRASTRUTTURE - Chisso: La Regione è a fianco delle comunità locali

Emergenza infrastrutturale Valsugana: priorità del Piano Regionale Trasporti “La Regione è impegnata non da oggi per la soluzione dei problemi infrastrutturali di cui soffre la Valsugana ed è a fianco delle comunità locali per trovare le risposte che servono, sia sul versante stradale sia su quello ferroviario.

Puntiamo per questo a inserire l’ammodernamento della Statale n. 47 nella legge Obiettivo e stiamo studiano la possibilità di realizzare, per progressivi stralci funzionali, il raddoppio della linea ferroviaria Mestre – Bassano”.

Lo ha detto l’assessore alle politiche della mobilità del veneto Renato Chis-

so, che su tali questioni ha incontrato a Palazzo Balbi una delegazione di amministratori guidata dal presidente della Comunità Montana del Brenta Pierluigi Peruzzo, della quale facevano parte sindaci o assessori dei Comuni di Bassano, Campolongo, Cismon, Pove, San Nazario, Solagna e Valstagna.

L’impegno della Regione – ha ricordato Chisso – deriva anche dalla consapevolezza che “quest’area diventerà presto uno snodo fondamentale nel rapporto con l’Europa e nel contesto

delle relazioni Nord – Sud”.

Sul versante della mobilità su gomma, l’assessore ha sottolineato come l’asse della Valsugana è stato inserito tra le priorità del Piano Regionale dei Trasporti, che la Giunta regionale ha trasmesso al Consiglio per la definitiva approvazione. La nuova viabilità di tipo superstradale è in avanzata fase di progettazione preliminare, ma la vera difficoltà è quella del finanziamento: serviranno almeno 400 milioni di euro che al momento non ci sono nella programmazione quinquennale ANAS,

anche se l’opera è inserita nella programmazione decennale della società.

“La risposta può venire dall’inserimento dell’opera nella Legge Obiettivo: un percorso sul quale abbiamo constatato la piena consonanza di quasi tutte le forze politiche regionali.

Nel caso non venissero previsti finanziamenti specifici nella prossima finanziaria statale, costruiremo assieme un percorso di sollecitazione nei confronti di tutti i parlamentari veneti per giungere ad un risultato che è considerato unanimemente necessario”.

Veneto strade S.p.A.

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SEDE LEGALE e DIREZIONE CENTRALE: Via C.Baseggio, 5 30174 Mestre Venezia Tel. 041 290 77 11

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economia

22 SETTEMBRE 2007

Raccolta e riciclo del legno in continua crescita grazie al consorzio rilegno. in lombardia la raccolta cresce del 20% rispetto allo scorso anno

Rilegno: raccolta differenziata e riciclo proseguono a gonfie vele Raccolta e riciclo del legno a gonfie vele, anche in Lombardia.

La gestione di Rilegno - il consorzio nazionale che fa parte del Conai e coordina e gestisce la “filiera legno” - ha permesso di strappare alla discarica e recuperare nel 2006 in Italia un totale di 1.614.860 tonnellate di rifiuti in legno, con una crescita complessiva del 10% rispetto all’anno precedente, e del 17% sul totale dei rifiuti da imballaggi in legno (pallet, cassette ortofrutticole, imballaggi industriali).

Se il nostro punto di osservazione si restringe al solo Nord del Paese, una considerazione si impone.

Qui infatti la cultura della raccol-

ta del legno usato è viva ormai da tempo e sono presenti i principali impianti di riciclo del legno: per questo la raccolta di Rilegno è già attestata da tempo su livelli elevati. Eppure è cresciuta ancora, fino a superare 1.100.000 tonnellate di rifiuti di legno recuperati nel 2006 al Nord. E la Lombardia ha fatto la parte del leone: già prima classificata come quantitativo di rifiuti avviati al riciclo, nel 2006 ha toccato quota 510.000 tonnellate di rifiuti legnosi, compiendo un ulteriore balzo in avanti del 20% rispetto al 2005.

L’impegno della Lombardia ha permesso al consorzio Rilegno di garantire un flusso costante di

Quali sono gli IMBALLAGGI DI LEGNO Cassette ortofrutticole: di varie dimensioni, servono per confezionare, trasportare ed esporre frutta e verdura. Si vedono al mercato, nel supermercato vicino a casa e probabilmente anche in casa.

Pallet: detti anche bancali, o “pedane”, si usano per spostare altri imballaggi o confezioni.

I pallet consentono il sollevamento di grandi casse di merci sui camion, sul treno o sulle navi - le macchine trasportatrici non riuscirebbero a spostare le casse, senza i pallet.

Imballaggi industriali: grandi casse e gabbie di per il trasporto delle merci e dei macchinari, bobine per avvolgere e trasportare i cavi, scatole di legno come quelle per i formaggi, tappi di sughero.

materiale legnoso proveniente dai rifiuti, e ha dato così respiro al sistema industriale del mobile che utilizza tutto il legno proveniente dal riciclo. Il nostro paese infatti ha bisogno ogni anno di circa 4.500.000 tonnellate di legno per l’industria del mobile: un quantitativo che la produzione italiana di legno vergine non è in grado di fornire.

Dai pallet ai tappi: l’attività del consorzio Rilegno in tutta Italia Gli imballaggi in legno sono e rimangono un pilastro della logistica e della distribuzione italiana: la materia prima legno si conferma un materiale di primaria importanza per il comparto produttivo.

La quantità di imballaggi in legno prodotti in Italia e immessi al consumo è di oltre 2.730 milioni di tonnellate (stima 2006), suddivise tra pallet (65%), imballaggi industriali (18%), materiale per imballaggi (8%), Cassette ortofrutticole (7%) e altro (2%).

E oltre il 60% di questo quantitativo viene poi avviato al recupero.

Tutta questa enorme mole di imballaggi va seguita, per garantirne l’avvio al recupero e al riciclo: è questo il ruolo di Rilegno, il consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi e degli altri rifiuti di legno. Il sistema di raccolta messo in piedi da Rilegno si è ramificato dal 1997 ad oggi fino a coprire gran parte del territorio nazionale, per garantire raccolta e riciclo dei rifiuti di legno.

Oggi 34 milioni di abitanti (il 58% dell’intera popolazione italiana, pari a 3.791 Comuni) hanno la garanzia che i loro rifiuti di legno – imballaggi e altro – prendono la via del recupero, grazie al lavoro di Rilegno.

Nel 2006 infatti il numero di convenzioni strette con Enti pubblici, all’interno dell’accordo AnciConai, ha raggiunto quota 279 (+17% rispetto al 2005).

E sono cresciute anche le conven-

I PROSSIMI APPUNTAMENTI Rilegno è presente a Tocatì Festival Internazionale dei giochi di stradaVerona, centro storico, 22-23- 24 settembre www.tocati.it Cesenotte La notte bianca di Cesena in centro storico, 29 settembre 2007 Kuminda – fiera del cibo e del consumo sostenibile Parma, 13-16 ottobre www.kuminda.it Ecomondo – Rimini dal 7 al 10 novembre, www.ecomondo.it zioni con soggetti privati (297, ovvero 29 in più rispetto al 2005) e le piattaforme convenzionate per il conferimento di rifiuti in legno, che sono ora 332 (20 in più rispetto al 2005).

Il Consorzio “salva” il legno e lo avvia al riciclo, impedendo che ogni anno circa 1.500.000 tonnellate di rifiuti di legno finiscano in discarica: è così che il legno si trasforma da rifiuto in risorsa.

Rilegno firma convenzioni con Comuni, aziende, soggetti pubblici e privati per organizzare il recupero del legno in maniera capillare sul territorio nazionale.

I rifiuti legnosi vengono raccolti presso piattaforme convenziona-

te per il conferimento (oltre 300 in tutta Italia). Le aziende che utilizzano imballaggi in legno, i Comuni e le imprese che raccolgono rifiuti ingombranti di legno conferiscono i rifiuti presso le piattaforme, che a loro volta garantiscono l’avvio al riciclo grazie al coordinamento di Rilegno.

I rifiuti, ridotti di volume, vengono trasportati alle industrie del riciclo, dove il legno, pulito e ridotto in piccole schegge, diventa rinnovata materia prima per il circuito produttivo industriale (base per semilavorati dell’industria del mobile, pasta cellulosica per cartiere, blocchi di legno – cemento per il settore edile).

30 Carciofini sott’odio

Cazzotti intellettuali di Alessio Mannino Macho macho man… Abbiamo scoperto una nuova categoria stilistica: il macismo intellettuale. Ne sarebbe affetto chi esprime le proprie idee senza avvolgere in tre strati morbidezza ipocrita i propri pensieri.

Le beghine represse del bon ton tardoborghese, del pacifismo della domenica, della pretaglia di ogni colore guardano di traverso, sospettose e diffidenti, chi dice pane al pane e vino al vino. E’ la tipica gente che si concede al massimo un bicchiere di quello buono fingendo di gustarlo, che si attiene al sorriso a culo di gallina, che quando si scompone lo fa sempre e solo per le Giuste Cause, che quando ha tutte le ragioni per andare in bestia s’imbestialisce facendo il verso della pecora davanti al macello, che quando fa politica segue minuziosamente il Manuale delle Giovani Marmotte formaliste, evitando accuratamente ogni attrito col partito o la congrega di riferimento. Quelli che quando intavolano una discussione se la fanno addosso se devono emettere dei giudizi appena appena un po’ scomodi, quelli che non vanno mai al di là del loro naso raffreddato da pregiudizi adolescenziali, quelli che non hanno mai provato un momento di fantasia, di originalità, di uscita dagli schemini e dalle tabelline del cosiddetto “buon senso”, questa cosa indefinita che nessuno ha mai saputo che cavolo sia. Quelli che se devono dire “truffatori” dicono “interlocutori con cui è difficile avere un rapporto di fiducia”; che se devono dire “presa per il culo” dicono “modo irrispettoso dei diritti e bla bla bla”; che se devono dire “distruggere” dicono “cercare modalità di riforma che permetta di trovare nuove strade etc”. Quelli che (omaggio a Grillo) se devono dire “vaffanculo” a chi campa sui tuoi problemi facendoti schiavo e fesso, dicono “scusi, mi perdoni, posso gentilmente comunicarle la mia opposizione?”.

Se machismo intellettuale è invece dire le cose come stanno usando le parole che occorrono, non farsi complessi edipici nel complimentarsi o nel mandare a quel paese chi se lo merita, pensare come quando si ride a gola spiegata o ci si arrabbia di brutto – insomma se vuol dire essere intellettualmente onesti, autentici e senza pregiudizi, che il machismo batta il moderatismo. Bando alla ciance moderate, viva il cazzotto intellettuale!

22 SETTEMBRE 2007

tempo libero

L’angolo dell’oste. Sono un piatto tipico della Festa del Rosario. Ecco come farli seguendo la tradizione

Un rosario di consigli per i bigoli con l’arna “Anara lessa e bigolo tondo, a la sera contenta il mondo”. La saggezza popolare questa volta zoppica: i bigoli con l’arna sono sì un piatto in grado di accontentare il mondo, ma se si vuole dormire un sonno tranquillo forse è meglio evitare di mangiarli la sera. Meglio, piuttosto, servirli in tavola a pranzo. magari nella prima domenica di ottobre, in occasione della tradizionale festa del Rosario. E in effetti le due usanze, soprattutto nell’Alto vicentino, sono strettamente legate.

Per dei bigoli come tradizione comanda, bisogna però tenere presenti alcuni piccoli accorgimenti.

A partire dall’impasto che dovrebbe contenere, oltre alle uova e alla farina bianca, anche della semola di grano duro e un po’ di burro e di latte (servono a far sì che la pasta regga meglio la cottura e non si gonfi). Inutile dire che il tutto deve essere lavorato a mano, a freddo, e trafilato con un torchio artigianale.

Volendo dare un tocco particolare, si può aggiungere qualche uovo in più rispetto alle solite proporzioni; oppure, si può provare a sostituire le uova di gallina con delle uova d’anatra (o di quaglia, il risultato è lo stesso), che danno più colore e più sapore alla pasta.

Per quanto riguarda l’anatra, il consiglio è di usare un’anatra muta, che ha un gusto meno selvatico rispetto ai germani. La carne va fatta bollire in un brodo aromatizzato con sedano e chiodi di garofano: una parte della polpa sarà poi utilizzata per il ragù (rigorosamente in bianco, senza pomodoro), insieme alle interiora, mentre il resto potrebbe diventare un ottimo secondo, accompagnato da radicchio o patate. Per semplificare le cose, comunque, sono ormai in tanti quelli che, anche nelle cucine dei migliori ristoranti, usano come elemento portante del ragù del normale macinato d’anatra, oppure del petto spadellato. Nella

Il segreto di un ottimo sugo con l’arna è un pizzico di cannella

salsa, inoltre, si può aggiungere un pizzico di cannella, riprendendo un’abitudine che affonda la proprie origini nei banchetti dell’aristocrazia veneziana. Attenzione, infine, ad un ultimo importante

dettaglio: per dei veri bigoli con l’arna alla vicentina, la pasta andrebbe cotta nell’acqua del brodo in cui è stata cucinata l’anatra. La differenza si sente, e il risultato è garantito.

Appuntamenti. Il teatro Palladiano ospita un gala internazionale di danza. A Schio grande festa del tessitore

Parata di Etoiles sul cielo dell’Olimpico Danza

Teatro

Tradizione

Sarà la danza la grande protagonista del fine settimana. Sabato 22, al Teatro Olimpico, è infatti in programma un Gala internazionale di danza dedicato ad Andrea Palladio che vedrà esibirsi alcune delle più importanti etoiles italiane ed europee in uno spettacolo in cui si uniscono classicità e modernità. Tra i protagonisti, Eleonora Abbagnato accompagnata da Benjamin Pech, étoiles del Ballet de l’Opéra National de Paris; Silvia Azzoni e Alexandre Ryabko, étoiles dell’Hamburg Ballet; Mara Galeazzi, étoile del londinese Royal Ballet; Giuseppe Picone, étoile internazionale e Alexander Zaitsev étoile dello Stuttgart Ballet; Giovanni Di Palma e Tatiana Paunovic primi ballerini del Balletto dell’Opera di Lipsia, e i giovani del Junior Balletto di Toscana. Inizio alle ore 21.

Per gli appassionati di teatro nella serata di sabato 22 c’è solo l’imbarazzo della scelta. Al teatro Mattarello di Arzignano la compagnia Extravagario mette in scena la commedia brillante di Ray Cooney “Se devi dire una bugia dilla grossa”, in cui un’imprudente avventura extraconiugale dà il via ad una lunga serie di esilaranti equivoci (inizio ore 21). A Montegalda, invece, la compagnia Ensemble Vicenza Teatro presenta la commedia goldoniana “L’osteria della posta” (inizio alle 21). Divertimento assicurato anche alla scuola media di Tezze sul Brenta: la compagnia Teatroinsieme di Zugliano interpreta “Largaspugna uomo pubblico”, storia della carriera politica di Largaspugna, uomo di campagna improvvisamente arricchitosi con un’eredità. Infine, a villa Da Porto di Montorso la compagnia San Francesco di Vicenza presenta “Ma quanta fatica avere un figlio”. Si comincia, come in tutti gli altri casi, alle 21.

A Schio si festeggiano i 250 anni del Lanificio Conte, una delle manifatture più antiche dell’Alto Vicentino. Per l’occasione, all’interno dell’opificio appena restaurato, è stata allestita una mostra sulle origini della lavorazione della lana e sulla prima industrializzazione della zona. Inoltre, il 22 e il 23 settembre, la città celebra il proprio passato con la manifestazione “Schio del Tessitore”. Tra gli appuntamenti di spicco, la rievocazione storica con figuranti in costume, la

sfilata degli antichi mestieri, la mostra mercato del tessile e della lana, animazioni e giochi per bambini.

Sempre nel solco della riscoperta della tradizione, a Bassano ha appena aperto una nuova sezione del museo dedicata all’attività della storica famiglia di stampatori dei Remondini. Un’occasione per scoprire la produzione di quest’azienda che dalla metà del Seicento alla fine dell’Ottocento ha diffuso in tutta Europa libri, carte decorate, incisioni, santini, xilografie e molto altro.

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tempo libero

22 SETTEMBRE 2007

Popcorn. In Harsh Times l’esordiente Ayer ci regala il vivido ritratto di ex soldato americano senza speranza

Dannazione di un reduce Usa: la vita come una guerra DI GIULIANO CORÀ

Jim ha combattuto eroicamente nella Guerra del Golfo come uno di quelli incaricati di azioni di macelleria, del tipo ‘non facciamo prigionieri’. E’ stato congedato con onore, ma ora, tornato a Los Angeles, è in cerca della sua strada. Ha cercato di entrare in polizia, ma non ha superato i test psicologici. La sua aspirazione non è dettata da desiderio di ordine e giustizia, ma dal bisogno di sfogare il fondo cupo

che ha portato con sé: lampi di follia in cui realtà, ricordi e paure gli si confondono nella mente. Non è cattivo, Jim. Lo ama una povera ragazza messicana che vorrebbe sposare, e che gli dice: “Ti amo non per quello che fai, ma per quello che sei”. Mike, l’amico fraterno, disoccupato, che invece di cercare lavoro vive a spese della fidanzata Silvia, gli vuole bene, facendogli da compagno tra droga, puttane e violenza gratuita, entrambi in un gorgo di infantile machismo.

Però è malato. Se ne rendono conto tutti. Se ne rendo conto Silvia, che gli dice: “Il mio peggior incu-

bo sei tu con un cazzo di distintivo addosso”. Mike stesso, soggiogato ma insieme terrorizzato dalla sua personalità. Anche lo spettatore, che spera in una sua impossibile redenzione, conscio invece che il suo cammino verso l’autodistruzione è irreversibile.

Esordiente come regista ma autore della sceneggiatura del bellissimo Training day (Antoine Fuqua, 2001), David Ayer ci regala un film dolente e vero, come ‘vero’ è il personaggio, un ‘reduce’ la cui ‘innocenza’ è stata distrutta senza speranza. Quanti ne abbiamo visti, nel cinema ame-

ricano, a partire dal commovente Un cappello pieno di pioggia (Fred Zinneman, 1957), quanti ancora ne vedremo, in un Paese che troppo spesso fa della guerra il suo unico strumento di comunicazione Lo spettatore segue il protagonista sperando in un’improbabile redenzione con ‘gli altri’.

Un reduce e, in questo Harsh Times: con immagifondo, una vittima, contro la quale ni sporche e schizzate, con le vere per tutto il film non si prova odio, strade di Los Angeles a fare da ma compassione. Un magnifico sfondo. Una ‘opera prima’ da vero film e magnificamente fotografato, Maestro.

Sul comodino. La riscoperta di Augusto De Angelis, autore moderno e mai banale. Nonostante il controllo del Regime

Il primo giallista italiano? Fascista, ma non troppo DI GIOVANNI MAGALOTTI

Da qualche anno, l’editore Sellerio sta meritoriamente pubblicando i “gialli” di un misconosciuto autore italiano, Augusto De Angelis.

Durante il Ventennio fascista, De Angelis scrisse una serie di romanzi con protagonista un commissario della Squadra Mobile di Milano, De Vincenzi.

Si tratta di testi che rappresen- e vivere in ambienti bizzarri e tano, per certi versi, l’atto di inusuali; e l’autore non poteva battesimo del “giallo italiano”, prescindere dal lieto fine, con il ridotto fino ad allora alla fiacca ritorno all’ordine precostituito. imitazione dei modelli ame- Nei suoi libri, De Angelis obbericani, e si rivelano di curioso disce rispettosamente a queste interesse storico, regole, ma non riperché illuminano il nuncia a suggerire, fra le righe, la sua rapporto che esistedistanza da esse. Di va tra il fascismo e la narrativa popolare. questa riserva antifascista è prova il Il Regime, infatti, esercitava un confatto che De Vincentrollo piuttosto rigozi, uomo di grande vigore morale, poeroso su queste opere: ta e filosofo oltre i protagonisti negativi dovevano porche commissario, Il Commissario De Vicenzi tare nomi stranieri nell’omonima fiction della Rai rispecchia, nel suo

dolente pessimismo, la malinconia dell’autore, accettato a stento dai retrogradi esponenti del Ministero della Cultura Popolare, convinti che letteratura gialla fosse pericolosa per i costumi del Paese e non possedesse dignità letteraria.

“L’impronta del gatto”, in cui un misterioso felino “suggerisce” a De Vincenzi la pista giusta per scoprire il colpevole di un delitto, conferma allora l’importanza storica, e al tempo stesso la modernità, di De Angelis. Sullo

sfondo di una Milano nebbiosa, autunnale, che in alcuni scorci anticipa quella “nera” di Scerbanenco, si snoda una vicenda nella cui efficace tessitura narrativa, la sentinella del dubbio e la logica del ripensamento sembrano a tratti contare più della risoluzione dell’enigma.

Augusto De Angelis, L’impronta del gatto, Sellerio, 250 pp., € 11

HANNO DETTO

*nati fino al 1988

“La Brambilla secondo me è una grande invenzione. Almeno voglio sperare sia così, dopo non lo so, anche perché ‘sta roba non mi interessa granchè. La Brambilla è la grande dimostrazione che Berlusconi ha dato a tutti quelli che pensavano di poter controllare il partito, di fare le loro correnti, di creare la loro componente; così lui ha spiegato «Guardate che io se volete mi invento un partito domani mattina»”.

Giancarlo Galan Il Gazzettino 19 settembre 2007

AAA ASPIRANTI CAMPIONI CERCANSI Il Vicenza Volley invita tutti i ragazzi* appassionati di pallavolo ad un provino per far parte del vivaio della Palladiogroup.it di serie B1, allenata da Mario Fangareggi (azzurro dell’Italia di Velasco) e l’unica in un campionato nazionale a Vicenza Per informazioni: tel. 0444 922766 email: volley@volleyvicenza.it

“Umberto Veronesi è senz’altro un uomo che ha fatto molto per le tette. Di questo, quindi, dobbiamo tutti (donne, ma anche uomini) essergli molto grati.

Dobbiamo anche essergli grati da un punto di vista estetico: elegante, griffato, glamour, è più facile che sbagli una diagnosi che un abbinamento giacca-cravatta.

Detto questo, resta da chiedersi perché questo oncologo si atteggi a guru”.

Luigi Amicone Tempi 13 settembre 2007

• info@piu-media.com • Tel 0444 923362

nella foto: Umberto Veronesi

“E’ ora che smettiamo di dire che non vogliamo rifare la Dc”.

Gianni Prandini Corriere della Sera 15 settembre 2007

Fangareggi, dall’Italia di Velasco a Vicenza

Palladiogroup.it, la B1 della passione

Mario Fangareggi ha debuttato con la Nazionale di Velasco a L’Havana e ha giocato con i più grandi campioni degli ultimi anni. Con Il Messaggero Ravenna di Kiraly, Timmons e Vullo ha vinto uno scudetto e tre Coppe dei Campioni.

Ora Fangareggi, anche lui giovane (34 anni) ma coach di spessore anche per Mario Fangareggi: aver avuto grandi allenatori (oltre a l’esperienza della Nazionale per allenare il Vicenza Velasco, Bebeto, Prandi, Pupo Dall’Olio, Menarini, Polidori e Bonitta), ha scelto Vicenza per allenare la Palladiogroup.it di B1, la squadra maschile di punta della società, e per coordinare il suo vivaio affidato a Maurizio Baraldo, tecnico vicentino, e a Claudio Michetti, toscano, già forgiato nelle giovanili femminili con Peppe Nica.

Espressione al maschile della filosofia della Minetti Infoplus di A1 femminile, la Palladiogroup.it ha riportato Vicenza città in una serie nazionale (nel 2003-2004 in B2, l’anno successivo in B1). Oggi, oltre alla squadra, di B1, il Vicenza Volley al maschile conta su una serie D di giovani e su una prima divisione di giovanissimi e punta con voi tutti ad avere tutte le squadre under 18, 16 e 14. Con professionalità e passione.

Il Vicenza Volley crede da sempre nei giovani, con professionalità e passione.

La stessa che hai tu.

informazioni: volley@volleyvicenza.it • www.vicenzavolley.it • tel. 0444 922766 • fax 0444 926780