VicenzaPiù n.63, 16 giugno 2007

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Direttore editoriale Giovanni Coviello

Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiare di Verona

Poltronissime

Il controcanto di Giovanni Coviello

Giuliano Zoso, prestigioso vicentino doc, per 5 mandati parlamentare della Repubblica, ‘vecchio’ democristiano, editorialista de La Domenica di Vicenza - il settimanale dello stesso gruppo editoriale a cui fa capo anche la proprietà de Il Giornale di Vicenza e a cui risponde il suo direttore Giulio Antonacci - è stato ‘licenziato in tronco’. Se finora erano stati permessi (tollerati?), da sabato 2 giugno i suoi frizzanti, liberi e spesso irriverenti commenti sulle Cose vicentine non compaiono più sul settimanale diretto da Luca Ancetti. Cancellati, dopo 7 anni di presenza ininterrotta per stimolare riflessioni e discussioni da parte di un grande, vecchio saggio, che proprio per questo si poteva permettere (o pensava di potersi permettere) di dire semplicemente quello che pensava, anche contro i potenti di turno.

Anno 2 - Numero 63 - Sabato 16 giugno 2007

Si è riacceso lo scontro tra il governatore Galan e i vertici di Assindustria per il controllo della città L’esito dipenderà da come gli Industriali gestiranno le poltrone eccellenti: la presidenza dell’Associazione, la Camera di Commercio, il candidato sindaco, gli organi di informazione. E soprattutto dalle ambizioni di Calearo

a pagina 4 e 11

(continua a pagina 7)

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Sprechi e privilegi, i politici vicentini si confessano

Una città ad ostacoli: una giornata da disabili

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Solidale è bello: spopolano i gruppi di acquisto

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16 GIUGNO 2007

opinioni

Il presidente della Territorio interviene sul caso villa Rossi. “L’assessore non ha il coraggio di portare la delibera in consiglio”

Alifuoco replica a Bisazza: “In commissione nessun ritardo” Nella complessa vicenda urbanistica di Villa Rossi, la villa ai piedi di Monte Berico che Pino Bisazza ha trasformato nella sede della Trend, il ruolo della commissione territorio del Comune è stato uno dei più discussi. L’assessore all’edilizia privata Michele Dalla Negra, dalle pagine del Giornale di Vicenza, l’ha definita un “tribunale del popolo”. E lo stesso Bisazza, nell’intervista che ci ha rilasciato due settimane fa, ha attribuito alla commissione una buona fetta di responsabilità per il ritardo nella concessione del cambio di destinazione d’uso (la villa, ricordiamo, ha una destinazione d’uso residenziale, ma l’azienda ne ha fatto la propria sede direzionale prima che arrivassero le necessarie autorizzazioni).

“La nostra richiesta è bloccata da un anno e mezzo in commissione territorio, chieda a loro come mai”, ha detto l’ex presidente dell’Associazione Industriali.

deva al segretario generale Macchia la restituzione della pratica per un riesame da parte degli uffici”.

Ubaldo Alifuoco

La commissione, dunque, non ha in alcun modo rallentato l’iter del provvedimento. “In sostanza – aggiunge Alifuoco -, Pasini, subito dopo che la Giunta ha varato il provvedimento, si riprende la delibera. E quindi la commissione non ha mai riavuto il documento. Motivo per cui non ha assolutamente fermo l’oggetto, come dice Bisazza nella sua intervista”.

hanno chiesto come mai veniva porLa prova, se ancora ce ne fosse bisotata una delibera per un cambio di gno, è in un articolo del regolamento destinazione d’uso da residenziale a del consiglio comunale. “L’articolo 15 direzionale sapendo che l’attività dicomma 3 – prosegue la denuncia dei rezionale era già in atto commissari -, consenda tempo. Poiché sul te alla Giunta e quindi punto non venivano all’assessore Dalla NeDalla Negra risposte chiare e rasgra di poter mettere sicuranti, il dirigente ha le mani una delibera all’ordine ritirava la delibera per legate? del giorno del Consieffettuare una serie di Non è glio Comunale anche Parole che non hanno fatto piacere ai passaggi con l’ufficio vero, come senza il parere della membri della commissione territorio. legale”. commissione territorio dimostra il Che, per voce del presidente Ubaldo siano trascorsi regolamento quando Alifuoco, difendono con vigore il loro “Da quella data – conventi giorni senza che operato. “La commissione territorio tinua la lettera - la del consiglio la commissione abbia del 21 settembre 2005 (presenti l’incommissione territorio comunale espresso un parere. E’ gegner Pasini, dirigente del settore non ha mai ricevuto i quindi totalmente priedilizia privata, e assente l’assessore chiarimenti richiesti va di fondamento l’afDalla Negra) ha discusso per la prima e l’assessore non ha mai riproposto fermazione di Dalla Negra secondo la volta l’oggetto riguardante - scrivono l’esame della deliberazione; addiritquale la commissione territorio non i commissari in una lettera indirizzatura, a conferma della mancanza di consentirebbe al consiglio comunale ta al presidente del consiglio comuchiarezza giuridica sull’oggetto, il 29 di poter esaminare l’oggetto in modo nale e al sindaco -. Alcuni consiglieri marzo 2006 il dirigente Pasini chieche ciascuno si prenda le proprie responsabilità”.

Riassumendo, quindi, la commissione territorio non ha più in mano la delibera riguardante la villa di BiFatti, personaggi e vita vicentina sazza da oltre un anno, e l’assessore www.vicenzapiu.com potrebbe portare il provvedimento in info@vicenzapiu.com consiglio in qualsiasi momento anDirettore Editoriale Redazione sportiva che senza ripassare dalla Territorio.

GIOVANNI COVIELLO TOMMASO QUAGGIO Conclusione: “Bisazza non è infordirettore@vicenzapiu.com t.quaggio@vicenzapiu.com PAOLO MUTTERLE mato bene o ha informatori che gli Direttore Responsabile p.mutterle@vicenzapiu.com raccontano versioni inventate al fine ROBERTO BERTOLDI Collaborano: di giustificarsi – sottolinea Alifuoco ANDREA ALBA -. In sostanza Dalla Negra vuole apFRANCESCO CAVALLARO Editori GIULIANO CORÀ parire come quello che ce l’ha messa PIÙ MEDIA SRL GIOVANNI MAGALOTTI tutta ma poi è la commissione territoStrada Marosticana, 3 – Vicenza amministrazione@piu-media.com Redazione di Verona rio che blocca. Balle. Dalla Negra può & Via Nizza, 8 portare la delibera in commissione o EDIZIONI LOCALI SRL telefono 045 8015855; Fax 0458041460 via Nizza, 8 – Verona può anche prescinderne perché sono Pubblicità trascorsi i venti giorni. Ma non ha il Redazione di Vicenza Strada Marosticana, 3 Vicenza Strada Marosticana, 3 Vicenza tel. 0444 923362 - 922766 coraggio di farlo perché pensa che tel. 0444 923362 - 922766 Fax 0444 926780 verrà bocciata anche dai suoi. SottoliFax 0444 926780 vendite@vicenzapiu.com redazione@vicenzapiu.com neo che un assessore che si comporta Stampa così è scorretto verso il cittadino, che Redattori Stampato dalla Pentagraph S.r.l.

LUCA MATTEAZZI via Tavagnacco, 61 33100 Udine attende risposta al suo problema, e l.matteazzi@vicenzapiu.com anche verso i suoi colleghi in commisALESSIO MANNINO Autorizz.Tribunale C.P. di Verona a.mannino@vicenzapiu.com nr. 736/03 del 29/09/2003 sione. Per quanto riguarda Bisazza, se ILARIO TONIELLO Supplemento della Cronaca di Trento ha altri dubbi può venire in commisi.toniello@vicenzapiu.com del 3 febbraio 2007 sione e il confronto con i commissari gli confermerà come stanno le cose.

Sempre che voglia la verità e non solAssociato all’USPI levare polemiche verso chi ha fatto Unione Stampa Periodica Italiana Iscrizione al Registro Nazionale puntualmente il proprio dovere”. della stampa n.8857 del 15-12-2000 L.M.

Cronologia essenziale (ricostruita da Ubaldo Alifuoco)

2005 06 luglio. Decisione di Giunta 263 in cui si approva la relazione del settore edilizia privata del 23.06.2005. In pratica il settore edilizia privata propone alla Giunta di accettare la richiesta della Immobiliare alle Scalette di P. Biscazza volta a cambiare la destinazione d’uso da residenziale a direzionale.

Michele Dalla Negra

2006 21 settembre. Riunione della Commissione Territorio. Vari consiglieri hanno richiesto chiarimenti per capire cosa stavano votando. Tra l’altro si faceva notare che la richiesta di cambio di destinazione non aveva senso visto che l’attività direzionale era già in corso da tempo ed addirittura la sede Trend era stata ufficialmente inaugurata.

29 settembre. Sopralluogo del settore edilizia privata dal quale risulta che vi sono difformità e che l’attività direzionale è già in atto 5 ottobre. Il dirigente Pasini avvia il procedimento amministrativo ai sensi dell’art. 7 e segg. della Legge 2412/90 comunicando all’Immobiliare alle Scalette sas i rilievi mossi a seguito del sopralluogo tecnico 10 ottobre. Lo Studio Veller (architetto) scrive al Sindaco di Vicenza in merito al sopralluogo effettuato dai tecnici comunali con lo scopo di giustificare le difformità. Nel merito, Veller spiega le seguenti questioni: - “è stata presentata una variante in corso d’opera con la richiesta di cambio di destinazione d’uso in data 11 ottobre 2004 che non è arrivata a buon fine a tutt’oggi” - i lavori procedevano speditamente e si è creata l’impossibilità di conciliare i tempi della burocrazia con le esigenze del cantiere. In pratica “i lavori di restauro sono finiti prima che arrivasse il permesso relativo alla variante per il cambio di d.u.”

12 dicembre. l’Assessore Dalla Negra chiede parere all’avvocatura comunale circa la competenza del Consiglio Comunale sulla pratica in questione

11 gennaio. l’Avvocatura comunale risponde con un parere secondo il quale l’atto dirigenziale non è emanabile se prima non vi è un pronunciamento del Consiglio comunale.

25 gennaio l’arch.

Veller per conto della Immobiliare Alle Scalette sas sollecita all’Assessore Dalla Negra la conclusione dell’istruttoria e l’invio dell’oggetto al C.C. 22 marzo. Decisione di Giunta, con delibera adottata e firmata da Soave e Pasini, con cui si prende atto del provvedimento per il cambio di destinazione d’uso da residenziale a direzionale di Villa Rossi, e si invia al presidente del Consiglio comunale per l’iscrizione previo parere della Commissione Territorio 29 marzo. Lettera dell’ing. Pasini al Segretario Generale Macchia con cui si invita a restituire la pratica per un riesame da parte degli uffici.

13 luglio. Commissione Territorio con la presenza dell’assessore Dalla Negra. L’assessore spiega l’operazione e sostiene l’assoluta regolarità della procedura.

Intervengono poi l’ing. Pasini e il dott. Soave. Soave chiarisce che si tratta di un cambio d’uso con opere e che la deliberazione è “in sanatoria”. Egli spiega che ci sono abusi sostanziali e abusi formali. In pratica si tratta di un abuso formale per assenza di titolo e conformità alle norme. Egli chiarisce che questo abuso può essere sanato dal dirigente. A questo punto la Dal Lago e altri consiglieri dicono che se la cosa può essere risolta per via dirigenziale non si capisce il motivo per cui l’oggetto è stato portato in Commissione Territorio.

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Il governatore sferra un attacco preventivo ad Assindustria, sempre più incline alla “spallata”

L’ira del Galan Grande e il duello con Calearo

Di Alessio Mannino

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proroghe sul trono di Assindustria? Ce lo immaginiamo, GaMa perché lan, che nell’incertezza di avere Giancarlo Gauna risposta a questa domanda lan, il Galan decide così di partire all’offensiGrande, l’onniva con un fuoco di sbarramento potente Goverche metta da subito in chiaro natore al terzo che chi voglia impadronirsi dei mandato, si palazzi della politica deve pagaaccapiglia con re pedaggio al partito azzurro. fare così acriIn questo risiko dall’esito immonioso contro chi comanda prevedibile s’è infilata Alleanza a Vicenza? Una provincia dove Nazionale, sempre più vicina il centrodestra - di cui lui in alla lobby industriale. Non è Veneto è il pontefice massimo un caso che si sia fatta avanti – sbanca regolarmente ogni tornel rivendicare la candidatura a nata elettorale e incorona il suo sindaco per l’anno prossimo. E’ partito, Forza Italia, in un intutto da vedere, tuttavia, quanto discutibile primo posto. Ce l’ha lungo è il fiato di questa pericocoi vicentini, il Doge Azzurro? losa posizione che mette Berlato e le due doppiette aenniste in Il governatore della Regione Giancarlo Galan (a sinistra) e il presidente di Assindustria Vicenza Massimo Calearo Il caso Vicenza oggettiva rotta di collisione con Non esattamente. Il duello rusti- prima pagina alla leadership za in Italia per fatturato dei suoi nin esterno e non belligerante) l’alleato forzista. Dalla loro, Gacano tra il partito berlusconiano forzista, e da ultimo impegna- iscritti e il suo peso all’interno anziché i partiti, o meglio, il lan e la Sartori hanno i numeri: di osservanza galaniana (che ha ta in un’inchiesta a puntate di Confindustria è notevole. suo partito, Forza Italia. E’ una l’elettorato di centrodestra ha il suo dominus locale nell’euro- sul project financing della Pe- Tanto è vero che Calearo è di- storia vecchia come il cucco: i il suo baricentro in Forza Itaonorevole Lia Sartori) e i vertici demontana veneta, tacciato di ventato presidente nazionale di politici e i capitani d’impresa lia, punto. Ma se i poteri forti di Assindustria (la coppia di fer- prendere la sospetta strada dei Federmeccanica, una delle più giocano una perenne partita a locali riusciranno a piegare gli ro Calearo-Amenduni) lo abbia- soliti privati legati a filo doppio delicate sezioni dell’industria scacchi su quale dei due gruppi strepiti galaniani, i due domo a lungo sviscerato nelle ul- con la politica (come, guarda italiana. Aprire una breccia nel debba prevalere sull’altro. Ora, vranno scendere a patti. Molto time settimane: la tormentata e caso, lo studio Altieri di Thiene, regno di Sua Maestà Cordero di non è che Calearo amoreggi col dipenderà dall’evoluzione del discussa proroga straordinaria il cui titolare era il compagno Montezemolo facendovi infil- centrosinistra, benché il suo quadro politico nazionale: se il all’inquilino di Palazzo Bonin della Sartori). Una guerra di po- trare truppe fresche dai labari nume tutelare, Montezemolo, governo Prodi non dovesse farLongare, il ricorso giudiziario sizione che va avanti da anni per azzurri sarebbe un colpaccio da da bravo erede di casa Agnelli cela a superare il secondo anno, dell’outsider Zampieri e soprat- mettere le mani sul tesoro poli- servire agghindato di polenta sia governativo a prescindere il rimescolamento di carte che tutto quello in arrivo di Elio tico di proprietà Assindustria: e cortesia veneta al Gran Capo dal colore del governo. E’ che ne seguirebbe potrebbe aprire Marioni (considerato vicino alla il monopolio di fatto dell’infor- Silvio. la classe imprenditoriale, oggi, varchi all’intraprendenza degli Sartori), la guerriglia quotidia- mazione vicentina. E fin qui è la aspira e traffica per soverchiare industriali. Quel che è certo è na ingaggiata con il Giornale di posta in gioco tutta locale. Ma La “cupola” quella politica, e il j’accuse dalla che anche qui a Vicenza il maVicenza, gazzetta assindustriale non c’è solo questo: l’associa- Per tutte queste ragioni Ga- curiosa tempistica di fine man- tch elettorale vedrà sempre cenche non ha lesinato attacchi in zione di piazza Castello è la ter- lan l’ha giurata a Calearo e ai dato del regale Cordero contro trodestra e centrosinistra l’un suoi – in primis al direttore del la casta sprecona contro l’altro armaGiornale di Vicenza, Giulio An- e corrotta è stato il to. La differenza la tonacci – arrivando a parlare di segnale che ha fatto Una guerra faranno il ruolo e una “cupola” che terrebbe sotto drizzare le orecchie le scelte di Palazzo di posizione scacco la città del Palladio. Me- a chi, delle esigenBonin Longare: un narin, neo-presidente della Fie- ze e dei lamenti per il tesoro esponente degli imra entrata nell’orbita degli indu- del ceto padronale, politico di prenditori candidastriali e loro uomo di fiducia, l’ha intende conservare Assindustria: to sindaco (magari accusato di essere un “razzista”, la rappresentan- il monopolio lo stesso Calearo, se un intollerante prevaricatore za di riferimento. della non si sarà già inche non accetta che non gli si Cioè appunto Forza in qualche informazione stallato obbedisca. Galan non s’è sve- Italia. Ecco il peraltra poltrona, vedi gliato un buon mattino con la ché dell’accelerata vicentina pagina 11)? Il salto luna storta contro Vicenza. Ga- furiosa di Galan: il del fosso e la belan conduce una battaglia di po- timore che la prenedizione assindutere uguale e contraria a quella miata ditta Confindustria si striale di un cartello Ulivo-Cadella cordata che fa riferimento metta in proprio e scavalchi, rollo-Udc (come, fatte le debite a Calearo e che come portavoce magari scendendo direttamen- differenze, avvenne nel 1998, ha Antonacci e Menarin. E que- te ‘in campo’, la ragione sociale quando il Giornale di Vicenza via Cornelia Lovato, 8 sto perché non si fa una ragione del Cavaliere e dei sui vassalli e tifava per il centrosinistra con36071 ARZIGNANO (VI) del fatto che in un’enclave oc- dogi. tro Hullweck)? Oppure – forse Tel. 0444 455245 cupata dal centrodestra debba la previsione più probabile – un Fax. 0444 674251 fare il bello e il cattivo tempo L’incognita Calearo compromesso fra nemici, tra posta@zanconatoviaggi.it un’alleanza di imprenditori (il Che farà Calearo l’anno pros- Sartori-Galan e il potente QuaQuadrilatero Calearo-Amen- simo, quando non potrà più drilatero? Ne vedremo delle www.zanconatoviaggi.it duni-Ingui-Mezzalira, con Zo- accampare diritti e ulteriori belle.

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La Buon Costume della politica corrotta ha imperversato per settimane e settimane contro la casta dei privilegiati eletti (più dai partiti che non dai cittadini, a dirla tutta). Dal fortunatissimo ‘libro nero’ degli sprechi pubblici di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo fino all’intemerata traboccante di indignazione del presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, è stato tutto un ‘dàlli all’untore’, un’orchestra di accuse al Palazzo che ricorda molto la corale rabbia levatasi nel biennio fatale di Tangentopoli, nel 1992-93.

Solo che allora montava uno scandalo di proporzioni gigantesche che investiva l’intero sistema partitocratrico dalla fondamenta, e non a caso ne spazzò via buona parte.

Oggi dobbiamo ‘accontentarci’ delle

Onorevoli e consiglieri vicentini spiegano con dovizia di particolari prebende e sprechi. Perché l’indignazione del 2007 non è quella del ‘92

Campagna anti-sprechi. La politica gioca a moralizzare se stessa intercettazioni di Fassino e D’Alema con Ricucci e Consorte sulle scalate Unipol-Rcs e, nonostante i paragoni che si sentono da più parti, non si vede proprio da quale inchiesta giudiziaria potrebbe dare uno scossone simile a quello di quindici anni fa.

Abbiamo chiesto ai consiglieri regionali, ai deputati e agli europarlamentari vicentini quanto guadagnano e cosa ne pensano della campagna lanciata contro i “costi della politica”, gli sprechi, i privilegi degli eletti. Non tutti ci hanno risposto, ma tra chi lo ha fatto c’è stato chi non si è nascosto dietro frasi di circostanza e formule consunte. E ha snocciolato dati e cifre precise. Ecco cosa ci hanno detto.

A.M.

Le domande

1 2

Quali sono, secondo lei, i veri sprechi della politica?

Elenchi stipendio, benefit e agevolazioni di qualsiasi tipo derivanti dalla sua condizione di rappresentante eletto.

3

Come mai, secondo lei, è venuta fuori proprio ora la campagna moralizzatrice contro i privilegi dei politici?

4

Quanto conta l’elemento di potere “informale” e privato - conoscenze, amicizie, parentele, proprietà o interessi personali dovuti alla propria attività professionale ed economica - nella carriera di un politico?

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Più che di crisi della politica, non si dovrebbe parlare di crisi di rappresentanza, cioè della democrazia?

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Achille Variati Capogruppo Ulivo in consiglio regionale 1. Inefficienza, scarsa qualità, impreparazione e un sistema troppo complesso di strutture che accompagna gli eletti nelle istituzioni. Un apparato che ha costi elevati, non giustificabili per i modesti risultati che tali strutture producono. Sono costi impropri per la Pubblica Amministrazione, tutti a carico del cittadino contribuente (commissioni e sottocommissioni inutili, portaborse…).

2. Ritengo opportuno fare chiarezza, perché non ho nulla da nascondere. Ecco quanto compare nel cedolino del mese di maggio 2007: il mio stipendio lordo è di 7.607,37 euro, sul quale vi è una trattenuta di circa il 40%. Ciò produce un netto di 4.564,42 euro. Su questo netto vi è un’ulteriore trattenuta mensile di 1.616,12 euro, destinata al futuro assegno vitalizio (che, per quanto mi riguarda, mi darà dei benefici dopo aver recuperato quanto versato nei 15 anni in Consiglio Regionale solo dopo i 75 anni di età), che verrà ricevuto a partire dal sessantesimo o dal sessantacinquesimo anno di età, a seconda delle legislature svolte dal consigliere regionale. Vanno ancora tolti circa 600 euro al mese di trattenuta obbligatoria Inps, per la mia aspettativa non retribuita, relativa alla mia attività professionale (dirigente di banca). Dal mio compenso se ne vanno anche 1.200 euro al mese di contributo volontario al mio partito (La Margherita). Restano alla fine 1.148 euro, ai quali si aggiungono i rimborsi per le spese di trasporto Vicenza-Venezia (pari alla tabella Aci) di euro 1.338. è questa però una semplice partita di giro,

perché tanto incassato equivale a tanto speso per benzina, tagliandi e per la completa usura dell’auto (valore circa 30.000 euro) che in 5 anni, con oltre 270.000 km, va rottamata. Si aggiunge poi una indennità di circa 4.700 euro di diaria e missioni per le spese di vitto e alloggio a Venezia (spese assai elevate se uno non mangia solo panini): spese vive per riunioni, incontri e quant’altro. Su questa cifra il consigliere fa risparmi, anche se vanno ammortizzate le spese reali di campagna elettorale, quasi mai inferiori ai 50.000 euro. Conclusione: resta uno stipendio reale di circa 4.000/4.500 euro, per dodici mensilità, inferiore a quello che io avrei avuto facendo il dirigente di banca, con molti meno problemi.

Ma questa è una scelta mia. Altri benefit per un consigliere regionale sono: un motoscafo-navetta a disposizione di consiglieri e dipendenti regionali per il trasporto, a orari fissi, da piazzale Roma a San Marco; un posto auto pagato dalla Regione nel garage comunale di piazzale Roma; il pedaggio autostradale Vicenza-Venezia. Ovviamente, riceve gli stessi soldi e gli stessi benefit sia chi è impegnato a tempo pieno come me e frequenta con rigore – giornalmente - le sedi veneziane, sia chi mantiene in contemporanea un altro lavoro retribuito, sia chi è già in pensione, sia chi fa il lavativo.

3. Perché si votava sperando che, dopo il polverone, tutto rimanesse come prima. Io invece ritengo che questa volta la richiesta di sobrietà e rigore da parte dei cittadini debba produrre risultati concreti, ridu-

cendo le spese della politica, pur lasciando uno stipendio dignitoso per un lavoro assai delicato qual è quello di fare leggi per l’intera comunità. Bisogna anche aggiungere che chi chiede aspettativa dalla propria azienda per fare il consigliere regionale e se ne allontana per 5 o 10 anni, spesso viene estromesso in via definitiva dalla carriera aziendale, negandogli i legittimi avanzamenti che avrebbe avuto se fosse rimasto al lavoro. Anche se questo, ovvio, fa parte della libera scelta di ciascuno.

4. Per me assolutamente nulla.

5. Certo. Quando la critica verso i rappresentanti delle istituzioni diventa così forte da divenire delegittimazione, nasce un problema serio di democrazia. Ricordo che dalla debolezza della democrazia e dal populismo – la storia insegna – sono nate grandi tragedie per l’umanità.

Sergio Berlato Parlamentare europeo Alleanza Nazionale 1. Ritengo che qualsiasi utilizzo di risorse pubbliche non finalizzato a fornire risposte concrete alle esigenze dei cittadini sia da considerarsi uno spreco inaccettabile.

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il buon gelato artigiano

2. Tutti i deputati italiani al Parlamento Europeo percepiscono un compenso erogato mensilmente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che si aggira tra i 6.847 euro e i 7.096 euro. Tutti i deputati al Parlamento europeo beneficiano inoltre del rimborso delle spese effettivamente sostenute per lo volgimento del loro mandato.

3. Ben venga ogni tipo di iniziativa mirante a richiamare, chiunque operi nelle istituzioni, al rispetto dei principi della moralità, dell’onestà, della correttezza e del rispetto delle leggi. Mi auguro che questo non riguardi solo i cittadini eletti nelle istituzioni ma an-

che coloro che fanno parte dell’apparato burocratico operante in ogni settore delle stesse.

4. Tutte le conoscenze di una persona che decide di fare politica possono essere strumenti aggiuntivi che elevano la qualità e la quantità di risposte da fornire ai cittadini. Se poi qualcuno fa di queste conoscenze un uso improprio o illegittimo, questo fa parte della responsabilità individuale del singolo soggetto. Né più e né meno di quanto avviene nello svolgimento di qualsiasi altra attività.

5. Chi fa politica è espressione diretta di chi esprime il proprio consenso politico. Essere maggiormente informati sull’operato di coloro che abbiamo votato e continuiamo a votare,ci permetterebbe di scegliere meglio coloro che vengono mandati a rappresentarci nelle istituzioni. Del resto

non possiamo continuare a votare le stesse persone e lamentarci del fatto che sono le stesse persone a rappresentarci.

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Giuseppe Berlato Sella

Lalla Trupia

consigliere regionale Margherita

deputata Sinistra Democratica 1. Gli sprechi della politica richiedono riforme serie di carattere costituzionale e istituzionale. Le più importanti sono: - la riduzione drastica del numero dei parlamentari, il ridimensionamento degli eletti nelle istituzioni locali e nazionali, la rinuncia al bicameralismo perfetto e la trasformazione del Senato in Camera delle Regioni. Un primo atto, come abbiamo proposto noi di Sinistra Democratica al Governo Prodi, sarebbe quello di portare a 15 i Ministri e di dimezzare il numero scandaloso dei sottosegretari, che ha raggiunto con questo governo il record storico di 102; - una semplificazione istituzionale, dal numero delle Circoscrizioni, in rapporto agli abitanti, all’eliminazione delle Comunità montane fasulle o delle Province risultanti inutili e costose. Poi: - risparmiare sulle spese esorbitanti, nelle istituzioni e negli enti pubblici, per consulenze, privilegiando l’utilizzo delle persone e delle strutture preposte a questo compito; naturalmente va posta la parola fine ai compensi d’oro di manager pubblici, spesso pagati profumatamente per risultati tutt’altro che eccellenti; - lavorare davvero a una riforma seria dei costi della politica, separando quelli che sono i costi necessari dagli sprechi che servono fondamentalmente a mantenere le macchine di potere dei politici e dei partiti. Tra questi ultimi, il finanziamento di giornali che non hanno un mercato autonomo, i privilegi che gridano vendetta a Dio e fanno arrabbiare i cittadini, rendendo i costi della politica TRASPARENTI e dunque controllabili.

2. Il trattamento economico dei deputati è composto da tre voci: • l’indennità, che è pari a 5486,58 euro al netto delle ritenute previdenziali (€ 784,14) e assistenziali (€ 526,66), della quota contributiva per l’assegno vitalizio (€ 1.006,51) e della ritenuta fiscale (€ 3899,75); • la diaria, pari a € 4003,11 mensili, con una riduzione di € 206,58 per ogni giorno di assenza del deputato per il 70% delle votazioni; • i rimborsi forfettari per le spe-

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approfondimenti

gi e renda tutto più trasparente. Ho per questo sottoscritto il progetto di legge, prima firmataria on. Gloria Buffo, che vanno in questo senso.

se inerenti al rapporto tra eletto ed elettori, pari a una somma mensile di 4.190 euro erogata tramite il gruppo parlamentare di appartenenza; rientra in questa voce la spesa per il/gli assistenti parlamentari; I parlamentari non sono rimborsati per le spese postali, ma godono di alcuni privilegi: tessera autostradale, ferroviaria, marittima, aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale e rimborso trimestrale (€ 3323,70) per gli spostamenti dall’aeroporto, un rimborso annuo (€ 3.098) per le spese telefoniche e non per il cellulare; un rimborso annuo (€ 3.100) per viaggi all’estero.

Un ragionamento a parte merita il vitalizio: se ne ha diritto a partire dal 65° anno di età e questo limite diminuisce fino al 60° anno in relazione agli anni di mandato parlamentare svolti. Viene sospeso nel caso di elezione in Parlamento nazionale, europeo o Consiglio regionale.

L’importo dell’assegno varia da un minimo del 25% a un massimo dell’80% dell’indennità parlamentare, a seconda degli anni di mandato. Nel mio caso, io verso volontariamente da sempre una quota pari a 2.500 euro mensile al mio partito nazionale (i DS prima, Sinistra Democratica oggi), sono tra i 54 deputati che hanno regolarmente assunto un assistente parlamentare sul territorio e, insieme ad altri colleghi, una segretaria per i lavori di Commissione a Roma (circa 2.000 euro); davo e do un contributo all’attività politica sul mio territorio, spendo 1.500 euro mensili per un piccolo bilocale a Roma, etc. Sono favorevole a una riforma che tolga i privile-

3. Per due ragioni. Perché il tenore di vita di tanti cittadini è troppo basso, la fatica di arrivare alla fine del mese riguarda moltissime famiglie italiane e i privilegi dei politici appaiono uno schiaffo alle difficoltà dei più e sono percepiti come ingiustizie insopportabili. Perché mentre cresce la distanza tra la politica e i cittadini in carne ed ossa diminuisce l’autorevolezza e la rappresentatività dei politici e dei partiti. La debolezza della politica scatena insieme alla giusta indignazione anche qualunquismo e antipolitica.

4. Troppo. La crisi della politica consiste anche nel fatto che alcuni politici più che al servizio degli elettori e delle elettrici, siano al servizio di se stessi. La prima riforma da fare è quella di abbattere i costi della politica, mettendo un tetto alle spese elettorali, e cambiando la legge elettorale, per consentire ai cittadini di scegliere chi li rappresenta meglio.

5. La democrazia non è una sfera separata dalla politica.

E la crisi dei partiti e della rappresentanza che alle ultime elezioni ha portato a livelli altissimi l’astensione dal voto (Vicenza è uno di questi casi), se non viene affrontata con riforme radicali rischia di coincidere con una crisi del sistema politico-istituzionale e della democrazia. La questione morale di antica memoria, intesa come l’aveva intesa allora Enrico Berlinguer (partiti ridotti a macchine di potere, assenza di ricambio delle classi dirigenti, debolezza dei valori di riferimento, distacco tra etica e politica) è ancora oggi di straordinaria attualità. Quello che chiedo al Governo Prodi è avere il coraggio di fare finalmente una svolta nei metodi e nei contenuti della politica. E’ quello che chiedo al Governo Prodi di fare. A questo deve comunque servire una nuova sinistra.

1. Il sistema democratico (elettivo) ha dei costi. Ci sono sprechi (dai consigli di circoscrizione, dai comuni, dai consorzi dei comuni, dalle comunità contane, dalla province, dalle regioni, dal parlamento, dal governo) tutte le volte che non si hanno risultati definiti, concreti, rispetto ai costi sostenuti. I costi, quindi, sono elevati non in assoluto, ma rispetto ai modesti risultati che si hanno. Gli sprechi più ingenti si verificano nelle istituzioni in cui il contatto/controllo dei cittadini è lontano dagli eletti.

Quindi in proporzione, progressivamente maggiori in quelle più distanti e le cui funzioni sono poco conosciute dai cittadini: province, regioni, parlamento.

2. Come consigliere regionale percepisco: - una indennità di carica lorda pari al 65% dell’indennità spettante ai componenti il parlamento. Ai consiglieri che non partecipano almeno al 20% delle votazioni si applica la riduzione del 40% dell’importo giornaliero dell’indennità di carica; - una diaria a titolo di rimborso spese pari al 65% della omologa indennità spettante ai componenti il parlamento; - un rimborso spese di trasporto, che dipende dalla distanza da Venezia della residenza del consigliere, secondo la tabella Aci. Vi sono riduzioni di 1/20 sulla diaria e sulle spese di trasporto in caso di assenza dalle sedute degli organi cui un consigliere appartiene (ad esempio, le rispettive commissioni).

3. La fiducia nelle istituzioni è diminuita. Sono aumentati gli organismi in cui si è articolato lo Stato, con un notevole numero di eletti coinvolti e beneficiati. Solo da pochi anni si sono introdotte delle indennità di carica, in or-

ganismi e livelli istituzionali, per incarichi che, fino a qualche anno fa, non prevedevano compensi di sorta oppure contemplavano solo gettoni di presenza di importo modestissimo.

4. Dipende dalla storia e dalle caratteristiche di ciascun partito.

Per quelli consolidati da tempo (non per quelli che sono solo “cartelli elettorali”) che hanno organismi rinnovati periodicamente con sistemi elettivi, il potere “informale” e privato è molto relativo.

5. Mancano agenzie di formazione di pre-politica, non si insegna più nelle scuole l’educazione civica, si stanno smarrendo alcuni concetti-chiave come quello del “bene comune”. Quando va bene troviamo alcuni cittadini che si rendono disponibili a ricoprire cariche amministrative e politiche in assoluta buona fede, ma quasi sempre hanno pochissima esperienza e non conoscono i pilastri indispensabili della gestione della cosa pubblica: la leggibilità, la trasparenza, l’obiettività, la coerenza.

Alberto Filippi deputato Lega Nord 1. Come avviene in un’azienda, spesso non è il costo del management che incide sul conto economico quanto le scelte dello stesso.

Purtroppo i veri sprechi si contano nelle scelte amministrative e gestionali non corrette: anche per questo ritengo che il nostro paese debba rinnovare la propria classe politica scegliendola tra chi, più che ben parlare, dimostra di sapere fare qualcosa.

2. È tutto molto trasparente, vi invito ad andare a vedere sul sito www. camera.it. Ritengo comunque che tra i costi della politica da rivedere ci siano anche gli stipendi dei politici: da imprenditore vedrei bene un sistema ad incentivi che possa premiare i risultati.

3. Questo non è vero, se ne è parlato molto anche in campagna elettorale. Purtroppo però il primo provvedimento che questo governo ha approvato è passato sotto il nome di spacchettamento ed ha creato un governo con 102 esponenti, un record assoluto, superando il livello raggiunto da uno degli ultimi governi Andreotti. Alla faccia della coerenza, ci sono molti che predicano bene e razzolano male.

4. In politica contano i numeri, e molte sono le variabili che portano ad accumularli. Da parte mia posso solo sottolineare quanto sia difficile fare il politico essendo un imprenditore di dimensioni medie: altre categorie sono decisamente avvantaggiate.

5. Mi sembra una sottigliezza. Comunque noi della Lega siamo per cambiare e rinnovare questo sistema, che non ci piace. Se questo è condiviso, ci aspettiamo di ottenere un sempre maggior consenso, come del resto è successo anche nelle ultime elezioni.

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Raffaele Grazia Consigliere regionale Veneto per il Ppe 1. Dopo la crisi di tangentopoli si era posto il problema anche degli innumerevoli enti inutili. Risultato: negli anni della cosiddetta seconda Repubblica quegli enti sono clamorosamente aumentati: agenzie, società pubbliche ognuna delle quali con consigli di amministrazione, amministratori, direttori e così via.

Se poi pensiamo ai pubblici dipendenti cito solo alcuni numeri che ci fanno capire come questo Paese necessiti di un severo cambiamento: la Regione Veneto ha circa 2.900 dipendenti, la Regione Sicilia ne ha 15.000 e la Regione Campania circa 9.000.

2. Lo stipendio complessivo mensile è di 10.000 Euro, comprensivi di indennità di carica, di funzione, rimborso spese di trasporto e diaria.

Come benefit usufruisco di un telefono cellulare per le chiamate istituzionali e del telepass ovviamente solo per i trasferimenti autostradali interni alla Regione. Tutti parlano degli stipendi, dei benefit e delle agevolazioni, vorrei anche ricordare che un rappresentante regionale ha costi elevati. Cito degli esempi: la necessità di avere un ufficio segreteria nella propria Provincia dotato di telefono, fotocopiatore, fax tutte spese che l’eletto effettua personalmente, il sottoscritto percorre con la propria auto in media 60.000 Km all’anno per svolgere il suo mandato (inutile ricordare che le spese di acquisto, di gestione e manutenzione dell’auto sono totalmente a carico del rappresentante). Aggiungo inoltre i costi di una

campagna elettorale che come si sa sono piuttosto elevati. Se poi dovessi dividere ciò che rimane per le ore di effettivo lavoro settimanale (sabati e domeniche comprese) forse lo stipendio potrebbe essere parametrato a quello di un semplice impiegato.

3. Io credo che questa campagna sia emersa perchè la politica non sta dando le risposte che i cittadini si aspettano, nel caso specifico anche per oscurare le malefatte di un Governo che esiste esclusivamente sulla carta e non più in rappresentanza del Paese reale. C’è bisogno inoltre di un forte cambiamento anche generazionale, questo Paese si è fermato a più di dieci anni fa.

Prodi e Berlusconi, Berlusconi e Prodi. Nelle altre democrazie europee Tony Blair lascia la politica a 54 anni, Zapatero fa il Primo Ministro a poco più di 40 anni, in Francia Sarkozy diviene Presidente della Repubblica a 50 anni, Angela Merkel in Germania ne ha pochi di più.

Il ricambio è necessario per esprimere nuove progettualità ed una visione dei problemi più aperta e corrispondente alla realtà attuale.

4. La rete di relazioni personali è assai importante, oserei dire fondamentale, ma questa rete si costruisce negli anni con la fatica ed il lavoro, con la possibilità di esprimere competenze e professionalità che certamente non si possono improvvisare. Così come nelle aziende anche nella politica c’è un grande bisogno di “formazione” ma quali

sono le forze politiche italiane che dedicano tempo a questi aspetti? A far avvicinare i giovani alla politica come elemento di impegno civile e sociale?

5. Certamente sì. Quando i cittadini non sono più chiamati ad esprimersi sulle persone ma su simboli che non rappresentano nè una identità specifica, nè dei valori ma dei momentanei stati d’animo allora la democrazia entra in crisi. E’ ciò che sta succendendo al nostro Paese, è ciò che è successo anche alle ultime elezioni amministrative. Se pensiamo al nostro Veneto, alla nostra Provincia di Vicenza e alla rappresentanza parlamentare, uscita dalle elezioni politiche del 2006, scopriamo come quasi il 30% dei “nostri rappresentanti” non sono neppure veneti, ancorchè eletti con il nostro consenso.

Senatore Lega Nord

2. Sul sito www.senato.it, pagina dei Senatori, alla voce trattamento economico, si trova tutto quanto. Aggiungo che, per i Senatori della Lega Nord, vi sono queste condizioni: di versare al Gruppo Parlamentare tutta la parte riguardante il “il rimborso per spese inerenti i supporti per lo svolgimento del mandato parlamentare” più un ulteriore e personale contributo (tutto regolare s’intende) di 2500 euro mensili. Il primo (rimborso per i famosi “portaborse”) serve per gestire una segreteria parlamentare comune, il secondo per sostenere l’attività e la gestione organizzativo-territoriale del Partito.

3. Semplice: è la ricetta buona per tutti i mali e, soprattutto, per sviare l’attenzione pubblica. Premetto che da leghista e federalista abolirei il Senato così com’è, dimezzerei il numero dei Deputati e affiderei alla Camera nazionale alcuni semplici poteri (politica estera, difesa, una modesta funzione di perequazione tra diversi territori) e le risorse fiscali esclusivamente necessarie a questi compiti.

Detto questo non posso che vedere dietro questa recrudescenza moralizzatrice la voglia di nascondere i veri problemi di questa maggioranza di governo: primo fra tutti le contraddizioni nel suo interno (record di ministri e sottosegretari) e poi l’incapacità di cambiare lo stato delle cose intervenendo sulla spesa pubblica e non sulle entrate, come ha invece fatto il caro Viceministro Visco.

4. Nella Lega Nord non conta. A casa degli altri non so. Ricordo però che in Senato seggono le signore Bassolino e Fassino e alla Camera, anche con incarico Ministeriale, la signora Bassanini (il ministro Linda Lanzillotta, ndr).

5. Questo Paese non sa mollare le ancore da due antiche rive: la Costituzione di sessant’anni fa che, pur con tutti i suoi meriti, non è più aderente (esclusa la parte dei principi generali) alla realtà odierna, nazionale e internazionale; e il socialismo reale (di matrice ottocentesca) perseguito oramai solo in Italia, dopo le esperienze che hanno devastato altri Paesi. Partiti della Rifondazione comunista o dei Comunisti Italiani, rappresentano l’adesione ad ideologie

Il licenziamento di Giuliano Zoso E della libertà di stampa Segue dalla prima

Paolo Franco 1. Il primo enorme delitto fu compiuto tra il 1980 e il 1992, dove la politica decuplicò il debito pubblico.

Oggi ne paghiamo altissime conseguenze che quantifico in 70/75 miliardi di euro di interessi passivi all’anno. Per sostenersi la politica ha usato, ed usa, il consenso che deriva dalla gestione delle entrate fiscali e delle conseguenti spese.

Troppi parlamentari, strutture sovradimensionate (quanti dipendenti ci sono fra Presidenza della Repubblica e del Consiglio, e in tutti i Ministeri?), imprese pubbliche decotte e costosissime (Alitalia, ad esempio, o le ferrovie dello stato che hanno sei miliardi di euro di debito). Voglio ricordare, per quanto riguarda il numero dei parlamentari, che su input della Lega Nord la scorsa legislatura ne era stato ridotto considerevolmente il numero, ma il successivo referendum ha bocciato la riforma costituzionale che avevamo approvato nelle Camere.

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approfondimenti

Ma dopo aver scritto a VicenzaPiù una lettera, pubblicata sul n. 61 di sabato 26 maggio, lettera in cui era fortemente critico verso la direzione de Il Giornale di Vicenza, a cui pure contrapponeva la direzione più equilibrata de La Domenica di Vicenza per sostenere la tesi (speranza?) che la comune proprietà dei 2 mezzi, Assindustria Vicenza, non poteva essere il ‘mandante’ di 2 linee di comportamento tanto diverse, il ‘vecchio saggio’ è stato silenziato.

O almeno così molti ‘vanno dicendo’, se volessimo utilizzare lo stile antonacciano, che con queste parole (ri)attacca domenica 10 giugno uno dei suoi nemici dichiarati, l’assessore all’edilizia privata Michele Dalla Negra. Cosa imputa all’assessore, in quella Santa Domenica, l’ex direttore della Voce dei Berici, oltre alle sue presunte malefatte a favore di Bisazza (guarda caso past president di Assindustria, e guarda caso non più amato da chi governa ora quella associazione, e il suo giornale, in regime di prorogatio con ben il 92% dei voti del … 30% degli aventi diritto)? Lo accusa di far parte di quei lettori che

“vanno dicendo che ho pestato i piedi all’eurodeputato Amalia Sartori e che questa me la farà pagare”. Se è chiaro il monito ai lettori ‘dissidenti’ dal partito Forza Antonacci, sembrerebbe altrettanto chiaro che, dopo la scomparsa di Giuliano Zoso dalle pagine de La Domenica di Vicenza, neanche chi scrive può dissentire dai metodi voluti dall’attuale proprietà dell’informazione vicentina. Metodi che si traducono nel suo totale appiattimento, se non asservimento, nei confronti del nascente (vanno dicendo: non solo a Vicenza) Partito degli Industriali.

A meno che il ‘licenziamento’ dell’ex deputato Zoso non sia dovuto ai pettegolezzi dei ‘si dice’, ma alla battaglia per ridurre i costi della politica. Soprattutto i costi per il potere attuale delle denunce di un politico di lungo corso che non rincorre più cariche e incarichi ma solo, questo ce l’ha detto lui, il sogno di una Vicenza che abbia nell’informazione maggiore pluralità, voci diverse e non monolitiche. VicenzaPiù, ci ha detto Zoso, è il Controcanto. Finché non chiuderanno la tipografia in cui stampiamo?

Giovanni Coviello

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folli e micidiali, eppure condizionano considerevolmente la vita politica del nostro Paese. Le conseguenze sono le più diverse: dalla lottizzazione della Tv di stato, alla imprescindibile tutela dei diritti di alcuni, abbandonando quelli di altri. In particolar modo mi riferisco alle giovani generazioni, condannate a pagare i debiti dei loro padri; ma anche ai privilegi territoriali di regioni a statuto speciale contrapposti ai pesantissimi oneri che quelle ordinarie devono sostenere; infine penso alla sicurezza: un mare di reati viene commesso da extracomunitari sbandati e delinquenti, le nostre città sono invase da chi poco ha a che fare con la nostra cultura e le nostre regole (vedi la manifestazione cinese di Milano) ma pochi pagano. Per non parlare allora dell’indulto…Queste sono le vere emergenze democratiche: una politica che non le comprende è in crisi di rappresentanza.

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fatti&notizie

16 GIUGNO 2007

Qualche passo avanti verso l’eliminazione delle barriere architettoniche Ma la strada è ancora lunga e ricca di incertezze. Ecco perché

A tentoni per la città: una vita all’insegna del pericolo. Cieco Di Tommaso Quaggio commissione, aper“Qui a Vicenza le cose sono iniziate ta alle associazioni, a migliorare negli ultimi quattro funziona a regime anni — commenta il vice presidenpieno da almeno te dell’associazione non vedenti sei anni, e negli ulNicola Ferrando —. Da quando si è timi anni c’è stata iniziato a parlare del percorso che un’accelerazione va dalla nostra sede alla stazione, importante che ha che però è partito da una nostra fatto partire alcuni sollecitazione, e poi in generale Nelle stazioni ferroviarie c’è ancora molto da fare progetti che garancon il posizionamento dei semafori tirebbero la sicurezacustici”. differente difficoltà: senza degli za dei non vedenti.

I temi urbanistici da affrontare appositi segnalatori infatti, o senza “Siamo riusciti a sarebbero molti, ma quelle che semafori acustici posizionati nei fare finalmente sembrano essere le richieste più paraggi, diventa difficile trovare il la voce grossa e a importanti sono gli attraversamengiusto spazio per muoversi liberasfondare una porta ti su Viale Roma e via Venezia, nelle mente per attraversare la strada, grazie alla fattiva vicinanze delle stazioni dei treni e con il rischio, non indifferente, di collaborazione del degli autobus. Per quanto riguarda essere investiti. difensore civico Viale Roma i lavori dovrebbero “Quello che chiediamo — conclude Massimo Pecori partire e interesseranno le segnalaMaurizio Devini —, è di essere asche è riuscito a rezioni a terra per indicare gli attracoltati e che le cose vengano fatte perire alcuni finanversamenti pedonali. pian piano ma fatte ziamenti — spiega “Una delle idee che bene, e non eseguite Devini, erano state proposte Viale Roma e solo per la visibilità Una tipica “barriera sospesa”. Per un non vedente la craniata è assicurata Maurizio fisioterapista e — aggiunge Maurizio viale Venezia del politico di turno. versi da solo, visto il traffico pratimembro della commissione Peba Devini —, era quella tra le strade La nostra associcamente assente: poi con il boom —. Siamo quindi riusciti a far pardi realizzare un sotto più difficili azione deve e vuole economico degli anni ’60 le cose si tite il piano comunale triennale che passaggio o un sovra Anche i lavori rimanere sempre sono complicate notevolmente. Sul prevedrà la realizzazione di lavori passaggio in via apolitica. Nella nosin corso sono finire degli anni ‘80 si è iniziato ad a stralci di semafori acustici e la Venezia, con annesso tra esperienza abbiaaffrontare il problema. segnalazione tattile a terra, e gli anche un ascensore pericolosi: mo dovuto fare i conti Nella città del Palladio questo tipo scivoli per i disabili motori. Al moper i disabili, poi però eliminano con quelli che hanno di realtà si è mossa con qualche inmento è stato realizzato il primo la sovrintendenza ha i punti di cercato di usarci per certezza negli ultimi venticinque\ stralcio, abbiamo stilato una lista detto no”. I prob- riferimento fini che non conostrent’anni. Sul finire degli anni ’80 dove abbiamo indicato le priorità. lemi in questa zona ciamo e non vogliafu istituita anche qui a Vicenza la Ora abbiamo ricevuto una lettera, riguardano anche i recenti lavori mo conoscere. Il nostro muoversi commissione del Peba (Piano elimma solo dopo la nostra richiesta, di sistemazione del piazzale della liberamente dipende da tante cose, inazione barriere architettoniche), da Amcps che riporta una lista dei stazione. “I lavori sono stati fatti quindi anche dalla collaborazione un organismo comunale preposto lavori effettuati e di quelli che ver— racconta Riccardo Melchiorre con le amministrazioni locali che all’individuazione e alla risoluziranno fatti”. Comunicazione im— ed io che dal ’93 prendo il treno deve crescere sempre di più, ma one di questi impedimenti. Questa portantissima visto che in alcuni per spostarmi sono finito di recenanche attraverso la sensibilità delcasi sono stati effettuati i lavori e te per ben due volte in mezzo alla la gente che deve anche comprennon è stata data alcuna informazirotatoria che sta davanti alla stazidere le nostre difficoltà: alle volte one all’associazione, come ci racone. Questo perché se esco dalla una macchina posteggiata sopra in conta Riccardo Melchiorre, instazione non ho più nessuno punto marciapiede per noi rappresenta segnante di di riferiun pericolo. Per fare le cose grandi diritto e ecomento, risservono tanti soldi. Per noi è molto nomia: “Parpetto al paspiù utile una guida naturale, una tiamo con sato. Una muretto, un’aiuola che non forse un esempio volta c’era una guida tattile. Sulle scale bastavissuto perun marno mettere le bande nere, in modo sonalmente: ciapiede che che si possano distinguere”. il semaforo separava il La sezione vicentina dell’Unione all’incrocio parcheggio italiana ciechi e ipovedenti lantra via dalla strada, cia però anche un allarme: Quadri e Corper cui se l’associazione rischia anche di chiso Padova. uno camudere. Per sostenere l’attività della Una mattina Pavimentazione uniforme e alberi non recintati. minava nello Uic vicentina si possono eseguire Anche una piazza tranquilla nasconde le sue insidie sono arrivato spiazzo antiversamenti in vari modi, tutti dee non ho più trovato il palo con la stante la stazione aveva un punto ducibili con la denuncia dei redditi. chiamata per l’attraversamento, di riferimento. Ora invece hanno Nella sede in Viale Mazzini, 9/a Vipoi alla fine l’ho trovato ma sulla messo l’aiuola, ma per noi non ci cenza (tel. 0444-543419); a mezzo linea che separa il marciapiede sono più riferimenti”. vaglia postale allo stesso indirizzo alla strada, e la domanda è: e se E qui spunta un altro tema molto o versando il contributo Unicredit VICENZA Via Lanza, 40/44 Tel. 0444.291060 avessi mancato il palo? Mi sarei caro ai vicentini ovvero le rotatorie.

Banca, via C. Battisti di Vicenza VICENZA Corso Padova, 35 Tel. 0444. 304137 trovato d’improvviso in mezzo alla Per i non vedenti questi attraversac/c 000000811898 Abi 2008 Cab ABANO TERME Via Previtali, 2 Tel. 049.667690 strada”. menti rappresentano una non in11820 Cin t Ccp 12685319.

Avete mai provato la sensazione che se per un attimo facessimo a meno della vista in un qualunque punto della città ci troveremmo persi ed in balia di qualsiasi pericolo? Molti forse questa domanda non se la sono mai posta, ma ci sono persone che con questa condizione convivono da sempre e che hanno imparato grazie all’istinto e all’aiuto di qualche corso a muoversi liberamente tra le mura della città anche senza vedere. Stiamo parlano dei non vedenti che anche qui a Vicenza come in molte città italiane, nonostante la loro determinazione nel superare qualunque ostacolo, sono ancora costretti a far sentire la propria voce per lottare contro quelli che sono gli ostacoli maggiori alla loro mobilità: le barriere architettoniche e la maleducazione.

Dobbiamo però fare un preambolo importante. Oggigiorno la sensibilità delle persone e delle amministrazioni locali è sicuramente aumentata rispetto al passato, e un aiuto in questo senso è arrivato anche grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie e di nuovi materiali impegnati nella costruzioni di marciapiedi o abitazioni.

Cinquant’anni fa per un non vedente era di sicuro più facile muo-

9 Una città ad ostacoli Per mostrarvi da vicino cosa vuol dire avere quotidianamente a che fare con barriere ed ostacoli di ogni tipo abbiamo chiesto a Nicola e Riccardo di accompagnarci lungo il percorso che, fin da bambini, hanno seguito per arrivare nel centro della città:

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fatti&notizie da viale della Pace a corso Palladio. Un tragitto che negli anni ha visto molti cambiamenti, soprattutto nel tratto iniziale che porta dal sottopassaggio di Viale della Pace a Porta Padova. Come potete vedere dalle foto qui accanto, lungo questa fetta d’asfalto i pericoli sono davvero molti: dai cassonetti che invadono il marciapie-

de ai cartelli stradali collocati in modo da essere difficilmente individuabili, dagli attraversamenti pedonali non segnalati alle rotatorie. Lungo il percorso è difficile non imbattersi in qualcosa di pericoloso e, barriere architettoniche a parte, quello che spesso crea le maggiori difficoltà sono le auto parcheggiate sul marciapie-

de in divieto di sosta, che impediscono il passaggio o quanto meno lo riducono drasticamente. A noi è bastato fare una sola volta questo tragitto in compagnia dei nostri amici per imbatterci negli ostacoli più incredibili: tra questi anche un macchina della Polizia Municipale posteggiata sul marciapiede.

Prime difficoltà già fuori dal portone di casa. Ostacoli ovunque

Ostruzione del maciapiede. Pure le forze dell’ordine portano disordine

Anche da una piccola strada laterale possono sbucare auto a tutta velocità

Un cassonetto che sporge. Col bastone si “sente” di poter passare. Invece...

Un palo inclinato. Semplice incuria per molti, un vero pericolo per chi non può vederlo Ponte degli angeli. A metà strada non ci si può ancora rilassare

Più ci si avvicina al centro più aumenta il pargheggio selvaggio

Con le rotatorie sempre più auto sfrecciano veloci vicino agli incoroci

Dove finisce l’area pedonale e dove comincia la strada? Una vera roulette russa

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fatti&notizie

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Il tracollo ulivista alle ultime amministrative spinge il centrosinistra verso il Centro e le tematiche leghiste

Partito Democratico del Nord: “O si fa o si muore” di Alessio Mannino

La profezia di Bossi si è avverata: dalle ceneri del sempre più consunto binomio destra-dinistra stanno nascendo due Leghe. Una di ‘destra’, quella originale sotto le bandiere del Carroccio; e una di ‘sinistra’, il Partito Democratico, parto in gestazione frutto del matrimonio DsMargherita. Un’esagerazione giornalistica? Sì, ma poi non così lontana dalla piega ‘federalista’, ‘nordista’ e ‘anti-statalista’ che il centrosinistra moderato sta prendendo in ‘Padania’, e in Veneto soprattutto.

Hanno cominciato gli amministratori ulivisti, a sparare a palle incatenate contro il ‘centralismo romano’ e l’indifferenza del governo Prodi ai bisogni profondi del Nord Italia: “Non sta scritto da nessuna parte che nelle nostre regioni si debbano seguire sempre e comunque gli schemi romani, le coalizioni si formano sulla base delle cose da fare”, hanno detto in coro il sindaco di Venezia Massimo Cacciari,

Massimo Cacciari

quello di Torino Sergio Chiamparino e il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati a inizio giugno.

Cacciari si è spinto ancora in più in là: “Il Partito democratico dovrà cercare un nuovo posizionamento politico al Nord. E’ tempo di un Pd Veneto federale, libero di allearsi, già ai prossimi ballottaggi, anche con la Lega”.

La batosta incassata alle ultime elezioni locali ha messo il turbo a una strategia di avvicinamento al centro moderato e alle istanze del ceto medio tradizionalmente leghista (o comunque fedele alla CdL) che ad esempio qui a Vicenza era stata avviata da mesi con lo strappo nei confronti della sinistra radicale messo in atto fin dal dicembre scorso. Pragmatismo,

Ma la Lega non ci sta: “Dilettanti allo sbaraglio” E la Lega Nord vicentina, che ne pensa delle avances dei capi padani del nascituro Pd? Il commissario (ormai in scadenza) Gian Paolo Dozzo è tranchant: “Che a sinistra dopo tanti anni di sonno ci si svegli solo ora sulle esigenze del Nord, è tutto dire. Questo innamoramento improvviso è solo una bandiera da agitare date le loro note difficoltà ad agganciare il Nord.

Siamo e restiamo noi il partito di riferimento di questo territorio, se lo mettano in testa. Il Partito Democratico del Nord è una bufala, sono dilettanti allo sbaraglio. Detto questo, più siamo a pensarla in un certo modo, meglio è. E per eventuali alleanze, valuteremo nei prossimi mesi, anche se riguardo alle comunali di Vicenza la vedo molto difficile. Anzi, scriva

pure impossibile”. Non c’è speranza nemmeno nei piccoli Comuni, dove le divisioni dell’arco politico sovente sfumano e vengono accantonate?

“Mentre per temi come il federalismo si possono trovare terreni comuni, la dicotomia di visioni resta, per esempio sull’immigrazione. E anche nelle piccole realtà, pur caratterizzate da liste civiche, il confronto si sta radicalizzando”. Com’è avvenuto a Thiene, dove la Lega da sola ha stravinto. “Noi vogliamo essere ovunque col nostro simbolo - conclude Dozzo -. Che poi ci riconoscano una raggiunta maturità nella classe dirigente, questo è l’ennesimo esempio della loro boria: partono sempre dal presupposto che loro sono i migliori”. Sottinteso: gli elettori non la pensano così.

deideologizzazione, moderatismo: la costruendo un partito rinnovato, linea è fare terra bruciata del patrile idee devono essere trasversali, la monio ideale e politico della vecchia gente nuova, ci dev’essere pluralismo sinistra Dc e della sinistra tout court, e non ideologia. Un’opera utile, come sostituito da una (per ora generica) la Valdastico sud o la Tav, non è di sensibilità egualitaria che faccia da destra né di sinistra”. Tuttavia la correttivo ai toni duri e senza sconti Sbrollini è contraria “a un partito della destra leghista e forzista. Stessi del Nord”. Il Pd dovrà restare temi, ma declinati in modo diverso. nazionale, ma lo scarto lo darà la E’ quanto ci dice il segretario provindiversa scaletta di priorità a seconda ciale della Margherita Bepi Doppio: del territorio: “Qui da noi si tratta di “Il nostro compito dev’essere portare mettere in cima il federalismo fiscale, Daniela Sbrollini avanti una politica alta. I problemi e poi la grandi opere, la sicurezza e la sono quelli: sicurezza, immigrazione, riforma del welfare e della pubblica radicale out: “Non hanno le nostre infrastrutture, federalismo. Ma non amministrazione. La Lega li ha sempre idee”. “Sono conservatori e basta”, vanno elaborati con cavalcati ma nei cinque taglia corto Doppio. Che sul nodo gli stessi schemi della anni in cui è stata primarie (“quelle dell’ottobre 2005 Lega”. Tradotto per Bepi Doppio al governo non li ha sono state il momento più alto per i comuni mortali: (Margherita): risolti, e ora stravince l’Ulivo”) e sulla ‘regionalizzazione’ “L’esempio viene da patti con la solo perché li sa usare dell’agenda politica è altrettanto Padova, da quanto in chiave antipolitica”.

“Se non si fa seriamente qualLega possibili, La Sbrollini imma- secco: sta facendo il sindaco cosa di nuovo stavolta, a Roma si diessino Zanonato: lì le alleanze sulle gina già il percorso scordino di avere un centrosinistra c’è una politica giusta amministrative da seguire: “subito al Nord”. Conferma la Sbrollini: “Se da seguire, anche se i si fanno con le dopo l’estate primarie all’assemblea costituente del prossimedia lo fanno passare persone, non vere, non come quelle mo autunno non si segue lo schema per una politica di des- con i partiti fatte per le provinciali ‘una testa, un voto’ e non si dà voce tra, parlando solo del (mea culpa? ndr), e già alle diversità locali, sarò la prima a muro e della cacciata con queste ci incamdire che il Pd non m’interessa più”. degli immigrati in via Anelli. Nessuno miniamo sulla strada del recupero Arrivederci a Roma il 16 ottobre, dice che al contempo Zanonato per dell’astensionismo, che stavolta è giorno di fondazione del Partito ospitarli in condizioni di sicurezza ha stato tutto di centrosinistra”. Sinistra Democratico. costruito nuovi fabbricati in un’altra zona”.

Sull’ipotesi di patti con la Lega, Doppio è possibilista: “Le alleanze alle amministrative si fanno sulle persone e sui programmi. Non escludo a priori l’idea, anche perché fra i leghisti orProdi sul sì berlusconiaCentrosinistra ultramodemai c’è gente più preparata. Bisogna vedere caso per caso”. E il caso delle rato, nuova Dc in salsa no al Dal Molin americano. prossime comunali a Vicenza? “No, progressista, addirittura Bene: ecco cosa ci dice a qui no. Ma in piccoli Comuni secondo ‘destra dal volto umano’. riguardo la diessina Sbrolme è possibile, non mi straccerei di Sono tanti gli epiteti fatti lini sull’ultima iniziativa del certo le vesti. Ma la sfida è arrivare circolare in terra veneta governo sul caso Ederle ad idee alternative al centrodestra dai detrattori del Pd ‘nordi2: “La nomina dell’ex sinsui temi più sentiti dal Nord, come le liberalizzazioni. Senza più seguire sta’. “Prodi, facci sognare, daco di Venezia Paolo le sirene conservatrici della sinistra di’ qualcosa di nordista!”, Costa come commissario radicale”. In pratica, Doppio pensa è l’invito che il ad hoc per la a un’alleanza “col centro di Carollo e Sbrollini: la segretario requestione della magari anche con l’Udc, che stando gionale della nomina di base l’abbiamo di là ha preso i pochi voti che sappiPaolo Costa Margherita Dieappresa dalla amo”. Lo schema è segnato: occupare progressivamente lo spazio politico go Bottacin ha appresa dalla stampa. Rilevo degli avversari venendo incontro alle rivolto al gover- stampa. ancora una volta domande sociali del territorio, così da no, subissato di Si conferma lo con dispiacere rendere più facili alleanze locali con la scollamento critiche dai suoi il totale scollaLega e a maggior ragione coi centristi, proconsoli ve- tra governo mento fra i verdando l’addio ai rosso-verdi che fanno centrale e neti infuriati per tici nazionali e perdere i voti dei moderati.

Già, l’elettorato moderato. E’ lì il il menefreghi- locale il centrosinistra grande serbatoio da cui attingere smo della Roma locale. Stiamo per neutralizzare l’abbandono ulivista. I primi segnali, aspettando che si apra un dell’estrema sinistra e far diventare tavolo di confronto vero però, non sono incoragil Partito Democratico il centro di gianti. Uno dei principali con categorie economiche gravità con cui soppiantare la coppia motivi che hanno fatto rie sociali per vedere almeLega-Forza Italia nel cuore dei ceti produttivi. Un partito ecumenico, manere a casa gli elettori no di sfruttare al massimo inglobante, senza altri confini che non vicentini di Quercia e Dl le opportunità date dalla quelli del sì o del no alle “cose da fare”. è stato l’appiattimento di base Usa”. Auguri.

E’ l’obiettivo della segretaria vicentina dei Ds Daniela Sbrollini: “Se stiamo

Commissario per il Dal Molin: ennesima gaffe di Prodi

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fatti&notizie

Dopo la proroga della presidenza Calearo, sarebbero in arrivo nuovi ricorsi. E si parla di un clamoroso giro di poltrone

Palazzo Bonin Longare, la quiete prima della tempesta di Luca Matteazzi

Sull’orizzonte di palazzo Bonin Longare sembrano addensarsi nuvole cariche di tempesta. A circa un mese di distanza dall’assemblea che il 21 maggio scorso ha dato il via libera alla proroga del mandato del presidente Massimo Calearo, in casa dell’Associazione Industriali vicentina le acque sono tutt’altro che tranquille. Il primo sasso nello stagno è stato gettato da Massimo Zampieri, uno dei candidati alla successione di Calearo, bocciato dalla commissione dei saggi perché il suo nome non avrebbe raccolto quel 15 per cento dei consensi tra gli iscritti previsto dal regolamento.

Per nulla convinto da questa decisione, Zampieri ha presentato un ricorso alla magistratura, chiedendo di capire

La sede di Confindustria in Piazza Castello

Nuovi ricorsi in arrivo?

Negli ultimi giorni, infatti, si rincorrono le voci che parlano di possibili nuovi ricorsi in arrivo.

Da parte di imprenditori che non avrebbero ricevuto in tempo la convocazione per l’assemblea del 21 maggio (da regolamento dovrebbe arrivare almeno dieci giorni prima), ma soprattutto da parte dell’altro candidato alla poltrona di palazzo Bonin Longare, il presidente della Askoll Elio Marioni. In molti, in questi giorni, davano già per cosa fatta il suo ricorso: in realtà, Marioni conElio Marioni, l’altro candidato alla poltrona “scalzato” da Calearo ferma solo che sta lavorando ad come fossero state effettua- un esposto, ma puntualizza che te le consultazioni e in che ancora non è stato depositato modo fosse stato calcolato nulla di ufficiale. La situazione quel 15 per cento: “In teoria però potrebbe cambiare a breavrebbero dovuto consulta- ve e non è difficile ipotizzare re tutti gli iscritti, ma non che, nel momento in cui fosse sono riuscito a capire se lo ufficializzato, un ricorso dell’ex abbiano fatto oppure no”, ci presidente del Cuoa potrebbe raccontava qualche settima- davvero cambiare le carte in na fa. Adesso il suo ricorso, il tavola. Perché andrebbe ad agprimo di questo genere nella giungersi a quello di Zampieri, storia di Assindustria Vicen- dando una forza maggiore a za, è arrivato davanti ad un tutto il fronte degli “scontengiudice, con la prima udienza ti”. E perché metterebbe quasi tenutasi il 5 giugno. Nulla di sicuramente sotto accusa tutta deciso, per ora, in attesa del- la procedura seguita dai vertile nuove udienze previste per ci di Assindustria per arrivare fine mese. Ma intanto la pra- alla riconferma di Calearo, con tica va avanti e potrebbe fare conseguenze difficilmente imda apripista ad altri esposti. maginabili.

Tre ipotesi per il futuro Gli scenari ipotizzabili, a questo punto sono almeno tre. Il primo: la magistratura potrebbe considerare infondati i ricorsi e riconoscere la correttezza e la legittimità dell’operato dell’Associazione. Calearo terrebbe le redini per un altro anno e la protesta verrebbe declassata al ruolo di una manifestazione di scontento tutto sommato marginale. Il secondo: il giudice potrebbe invece accogliere, in tutto o in parte, i rilievi fatti dagli “esclusi”;

secondo alcuni si potrebbe za e la giunta di Assindustria anche arrivare all’annulla- potrebbero anche tentare di mento dell’assemblea del 21 giocare d’anticipo, nel tentamaggio e alla convocazione tivo di spuntare le armi dei di una nuova riunione in cui propri avversari. La strategia potrebbero misurarsi Ma- sarebbe questa: a Calearo porioni, Zampieri, e magari un trebbe essere offerta la carica terzo candidato vicino all’at- di presidente della Camera di tuale dirigenza Commercio, appedi Assindustria. na lasciata libera In questo casto il neopresidente Dopo Zampieri dal nome sulla bocca della fiera Dino di tutti è quello di anche Marioni Menarin, mentre Michele Amendu- potrebbe il suo posto alni, delle acciaie- fare ricorso. l’interno di Assinrie Valbruna, già Mettendo in dustria verrebbe indicato nei mesi discussione il preso da Michele scorsi come proDetpercorso che Amenduni. babile successore ta così sembra ha portato al di Calearo. fantapolitica. SaIl terzo scenario, Calearo-bis ranno le prossiinfine, è quello me settimane a apparentemente chiarire il quadro più azzardato, non fosse che degli eventi e a dire quanto alcune indiscrezioni che fil- di vero c’è nelle chiacchiere trano dai corridoi di palazzo di queste ore. Su un punto, Bonin Longare lo danno per però, sembrano essere tutti molto concreto: preoccupati d’accordo. La battaglia è solo per le possibili decisioni del- all’inizio, e i fuochi d’artificio la magistratura, la presiden- stanno per scoppiare.

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altovicentino

Che fine ha fatto l’emergenza nomadi? Il clamore suscitato dall’iniziativa scledense è solo un ricordo. Ma ci sono novità in arrivo

Nomadi: dopo il fossato, il silenzio. O quasi di Andrea Alba

Nomadi e Altovicentino. Sono passati ormai mesi dall’episodio del fossato, che ha proiettato il più popoloso Comune altovicentino nella stampa e nelle tv nazionali.

Schio, che su questa tematica viene anzi da più parti additato come eccessivamente solidale, si è ritrovato ad un tratto ad essere tacciato di xenofobia. Sulla scia della polemica l’amministrazione scledense, per dimostrare che era tutto un equivoco e chiudere una volta per tutte una questione ormai cronica, spinge con forza presso le Giunte degli altri centri vicini (Piovene, Santorso, Malo, San Vito e Torrebelvicino), e porta avanti una trattativa mediata dal prefetto per arrivare a un compromesso comune per affrontare insieme il problema.

Perché di problema si tratta, e ormai decennale: nei sei citati comuni altovicentini (andrebbe aggiunto anche Marano, per la verità), da 15 o 20 anni ci sono 5 o 6 famiglie allargate di nomadi, in tutto 40 o 50 persone che da tutto questo tempo continuano a fare micro-spostamenti in camper e caravan ma sempre nella stessa macro-area. Sono di etnia sinta, tutti con nazionalità e carta d’identità italiana, e a dire dei mediatori culturali (gli unici italiani che di fatto facciano almeno il tentativo di avere reali rapporti con questa gente) tutti con una gran voglia di diventare stanziali e di non muoversi più da qua.

Problemi tanti, proposte stoppate Ovviamente i problemi sono notevoli, e i Comuni ne sono consapevoli: non si sa bene di cosa vivano, e le proteste degli imprenditori delle varie zone industriali ormai non fanno più notizia. A ciò si aggiunga il fatto che tra questi concittadini (perché tali ormai sono) vi è un enorme problema di analfabetismo.

Ragazzini di quattordici anni incapaci di leggere una riga: incredibile, nell’Italia del 2007. I mediatori culturali, in merito, hanno un quaderno intero di proposte per arrivare a una soluzione che faccia contenti tutti: chiedono un censimento (mai fatto: non si sa quanti siano), un percorso di collaborazione tra sinti e italiani per l’inserimento lavorativo e l’istruzione dei bambini, e una serie di piazzole di sosta concordate tra i Comuni dell’area perché le famiglie sinte suddette possano stabilirvisi e diventare stanziali pur non andando a vivere in appartamenti, a loro in genere invisi. Sul tavolo prefettizio si sono discussi proprio questi temi. E i sindaci hanno risposto in

ordine sparso. Maurizio Colman, di Piovene, se n’è andato sbattendo la porta: di piazzole di sosta non ne vuol proprio sentir parlare. Anche perchè lui, i fossati, nei campi di Piovene da tempo li aveva scavati sul serio e senza fraintendimenti possibili: i suoi erano proprio per i nomadi. Gli altri 5 “sopravvissuti” di riunioni con il prefetto ne hanno fatte ancora, fino a fine 2006, concordando su una bozza d’intesa per un progetto per il quale ogni Comune avrebbe fatto la propria parte, a seconda delle dimensioni: chi avrebbe cercato il lavoro, chi accolto i bimbi a scuola, chi messo la piazzola, chi l’appartamento. Poi però gli incontri a casa del prefetto si sono improvvisamente interrotti.

Che è accaduto in questi mesi?

Una pausa elettorale La sensazione è che, passato il momento dell’emergenza, i 5 Comuni abbiano silenziosamente optato per “non decidere”, cioè per aspettare tempi migliori per avviare il progetto. Anche in vista delle Provinciali, scoglio politico non indifferente: la problematica dei nomadi è notoriamente molto poco popolare, a maggior ragione poco prima delle

Un’area per le carovane zingare: un problema politico più che sociale

elezioni. “A nostro avviso in questi mesi si è cominciata a vedere una certa tolleranza, verso le famiglie che sono qui intorno da decenni – commenta positivamente di Fabio Dalla Vecchia, mediatore culturale della Sucar Drom –: lo “stato dell’arte” è che ci sono circa 4 o 5 famiglie, allargate, quindi in tutto una cinquantina di persone nel territorio altovicentino: una a Malo, da qualche mese; tre piccoli gruppi famigliari a Schio, esclusi gli Helt e le carovane di passaggio; la famiglia che risiedeva a Piovene, prima dell’ordinanza municipale, e che ora è costretta a risiedere a Schio”.

Scene di vita in un campo nomade

Piovene mormorò: non passa il nomade A Piovene il sindaco, come promesso in campagna elettorale, oltre ai fossati, appena eletto ha emesso un’ordinanza con la quale si impedisce sosta e passaggio di carovane nel territorio del Comune, e anche la sosta in terreni di proprietà se non attrezzati ad uso abitativo.

Una famiglia sinta, proprietaria di un campo a Piovene, è dovuta “sloggiare” a Schio. Il caso interessa anche la magistratura: Maurizio Colman per questa ordinanza è stato denunciato dai mediatori culturali Sucar Drom. E la situazione cambia molto a seconda dei confini comunali. A Schio, ad esempio, oltre ai gruppi semi stanziali di cui si è detto c’è anche il caso di una famiglia con cui il tentativo di integrazione è stato avviato da molti anni: per il nucleo famigliare degli Helt il Comune ha a suo tempo costruito e mantiene una piccola area attrezzata ai confini della zona industriale. Il progetto è in realtà aspramente criticato e tacciato di assistenzialismo, da più direzioni politiche. C’è da dire che, in effetti, non è mai stato reso noto quanti dei componenti della specifica famiglia allargata abbiano un’occupazione: da quel che si sa, porta ancora avanti tutto l’ormai anziana madre, che lavora.

La faccenda in genere è invisa agli scledensi: gli attivisti di estrema destra di Azione Sociale, che in dicembre hanno raccolto contro gli Helt le firme con un banchetto in piazza, sono rimasti sorpresi nel vedere fermarsi a firmare tre volte più gente del solito. Se non altro, però, i figli degli Helt vanno a scuola.

lavorare e paga l’affitto, i figli, a seconda dell’età, vanno a scuola. Il più grande l’anno prossimo verrà a scuola a Santorso. Abbiamo avuto un percorso di accoglienza positivo, e finora nessuno è mai venuto a lamentarsi di questa famiglia in municipio”.

Per la verità in aprile c’è stato un consiglio comunale molto affollato sul tema, e la Lega Nord è passata all’attacco raccogliendo anche le firme. “Sì, ma non sono mai venuti a portarmele in municipio: si vede che non hanno trovato abbastanza gente che firmi – replica Menegozzo –. Nel nostro caso si trattava di un singolo nucleo famigliare, non di un gruppo allargato, e le cose sono state più facili. E’ una famiglia già semi integrata: la madre è andata a scuola, e parlano L’integrazione possibile: dialetto. Comunque, nella prossima il caso Santorso riunione con il prefetto presenterò Un’altra realtà ancora, confinante questa mia esperienza di amminiscon Piovene, è Santorso, l’unico tratore, e porteremo avanti il progetto municipio che in questi sei mesi delle piazzole unifamiliari: noi a Sansembri aver dato concretamente torso – annuncia con decisione - ne una svolta. Non priva costruiremo una per di critiche: in aprile una singola famiglia”. l’amministrazione ha Passata Il passo è notevole, ed assegnato un allog- l’emergenza è prevedibile che verrà gio comunale a una i 5 Comuni seguito da polemiche. famiglia di sinti. Padre, hanno optato E, proprio a testimomadre, tre bimbi dai per non niare che lo scoglio 2 agli 8 anni. Come politico per le riunioni decidere e sono andati i primi tre col Prefetto erano le mesi? “Non se ne parla spostare più Provinciali, ecco che si molto, per fortuna, avanti nel materializza un nuovo perché finora è andato tempo una incontro degli, ormai, tutto bene – commenta soluzione 5 Comuni col Prefetto: contento Pietro Meneè previsto entro una gozzo, primo cittadino settimana, ma il tutto orsiano – e quel che va bene non fa viene tenuto un po’ in sordina. Tra notizia. A parte le battute, secondo le righe, sembra anche che i Comuni me il progetto sta andando avanti siano in trattativa con il Ministero positivamente: si comportano come degli Affari Sociali per ottenere fondi una famiglia normale. Il padre va a specifici. Se ne vedranno delle belle?

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Direttore editoriale Giovanni Coviello

Hockey, per i Diavoli un 2007 pieno di novità

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Anno 2 - Numero 21 - Sabato 16 giugno 2007 Supplemento al settimanale VicenzaPiù n°63

Pallanuoto. Il settebello maschile ha conquistato uno storico risultato: con il secondo posto in serie B arriva anche l’accesso ai playoff

Sognando l’A2

a pagina 14 Di Tommaso Quaggio

Dorina Mifkova si riveste di biancorosso a pagina 15

Famila Schio, il riscatto parte da Orlando a pagina 17

Salvezza in extremis Vicenza ringrazia Paonessa a pagina 19

L’obiettivo di inizio stagione era quello della salvezza. Sotto sotto però Matteo Greco forse sapeva che il potenziane che aveva per le mani avrebbe potuto arrivare in alto, magari nella posizione giusta per accedere ai playoff. Il campionato di quest’anno ha messo il batticuore a tutti la tifoseria vicentina e alla fine si è dovuto attendere l’ultima giornata di campionato per capire chi avesse seguito sulla strada verso la promozione il tornado chiamato Torino ’81.

quarta frazione eravamo sotto di una rete. Ora però viene il bello!”.

La mente è già al prossimo incontro che vedrà impegnata la Caoduro in gara 1 a Genova contro S.S. Nicola Mameli nella piscina di Genova Voltri sabato 16 giugno 18.00; gara 2 invece è programmata per sabato 23 giugno negli impianti di viale Ferrarin, l’eventuale spareggio sarà ancora a Genova mercoledì 27 giugno.

Classifica finale. Torino ’81 punti 46; Caoduro Vicenza 37; Brescia duro —. Noi siamo apparsi 36; Geas 35; Trieste 31; Canottieri Milano 26; Cus tesi, forse con la Milano 17; Sport mente già proietManagement 16; Vitata ai playoff, ma Dopo gevano 14; Parma 4. con davanti una una gara Milano tutt’altro equilibrata (Torino ’81 e Caoche arrendevo- la rete decisiva duro disputano i le. Siamo andati è arrivata playoff). Per l’acbene come al socesso ai play out si lito in difesa ma a sei secondi attende la decisione non riuscivano a dalla fine della caf per Vigevaconcretizzare no- per mano di nostante il secon- Andrea Melison no – Sport Management e del procurado miglior attacco tore federale per Cus del campionato e fino ai primi minuti della Milano – Sport Management.

Sotto di un gol al quarto tempo, i vicentini hanno trovato la forza di recuperare a 3 minuti dalla fine

mentre il Brescia è andato a vincere in casa dello Sport Management Verona che a causa del tesseramento di un giocatore straniero forse non valido potrebbe essere penalizzato.

Questo il preambolo necessario per spiegare quello che da Durante la partita i vicentini molti è considerato il più im- si sono trovati sotto di un gol portante traguardo della sto- all’inizio del quarto tempo; il ria della Caoduro pallanuoto settebello però ha trovato la Vicenza, raggiunto dopo un forza di rimontare e portarsi match tiratissimo contro la in vantaggio con Spaziano, Canottieri Milano superata in a poco più di 3 minuti dalla casa davanti ad un folto pub- fine. Il gol del pareggio milablico per cinque reti a quat- nese porta la firma di Martitro. A regalare ai biancorossi notti ed arriva ad un minuto e il grido mezzo dalpiù intenla sirena, so della una vera stagione, e propria che libed o c c i a ra la tenfredda per sione di la compaun mese gine bedi partirica.

La te ad alta Caoduro tensioperò non ne, è sì il si è persa collettivo La Cauduro si classifica seconda dopo il Torino ‘81 d’animo e in acqua, nei 90 sema soprattutto Andrea Meli- condi finali si è gettata all’arson autore di una bellissima rembaggio, trovando in Melirete a 6 secondi dal fischio son la carta vincente che vale finale. Un gol importantissi- una stagione. “Non devono mo che paga i grandi sacrifici trarre in inganno i 9 punti di una stagione durissima in di vantaggio del Torino che un campionato molto equi- forse sono arrivati anche gralibrato. Nelle altre partite il zie ad un calendario migliore Torino ’81 ha perso in casa di quello nostro — spiega il propria con il Geas Milano; tecnico genovese della Cao-

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16 GIUGNO 2007

14 Hockey in line. Con un girone unico a 12 squadre la prossima stagione si annuncia più dura. Cambia anche la Coppa Italia

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Hockey, tutte le novità del prossimo campionato

di Sabrina Nicoli

La Lega Nazionale Hockey si è recentemente riunita con le società impegnate nella massima serie per presentare la nuova stagione.

La principale novità riguarda l’introduzione nel campionato di serie A1 di un unico girone, con dodici formazioni ai nastri di partenza: Asiago Vipers Tegola Canadese, campioni d’Italia, Edera Trieste, Caoduro Diavoli Vicenza, Lions Arezzo, Milano 24, Polet Trieste, Draghi Torino, Empoli, Milano 17 Rams, Forlì e le due neopromosse Modena e Pirati Civitavecchia. La regular season scatterà il 3 novembre 2007 e terminerà il 19 aprile 2008, mentre i playoff, ai quali accederanno le prime otto squadre classifica, inizieranno una settimana dopo, il 26 aprile 2008, e si chiuderanno al massimo al 21 giugno. Le semifinali, che restano al meglio delle tre partite, inizieranno il 10 maggio 2008 e la finale, al meglio delle cinque gare, inizierà il 24 maggio, anche se le date dei play off potranno subire dei cambiamenti per esigenze televisive, dal momento che l’accordo con Rai Sport Satellite è stato rinnovato.

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Gli Asiago Vipers organizzeranno la fase finale del campionato femminile

“Final Six”, girone di ferro per le Pink

Andrea Bellinaso, capitano dei Diavoli

Sarà quindi un campionato più luglio, termine per l’iscrizione al lungo, più difficile e più impegnacampionato, tutte le società di A1 tivo, rispetto ai precedenti con confermeranno la loro presenza”. due gironi. “Il campionato a giroIl primo appuntamento della nuone unico sarà molto più competiva stagione per Caoduro Diavoli tivo, ma anche più inVicenza sarà la Copteressante – dichiara pa Italia, che presenAndrea Bellinaso, caterà una nuova forpitano della Caoduro Un sistema mula: non più prima Diavoli Vicenza –. più lungo fase a gironi, ma parPenso che sarà dura, e più tita ad eliminazione ma la mia opinione competitivo. diretta fin dai turni sulle novità introdotpreliminari. Il priMa anche te è positiva. Ci sarà turno, a sortegemozionante mo bisogno di una rosa gio con gare di sola più ampia per affron- e molto più andata in casa della tare un maggior nu- spettacolare prima sorteggiata, si mero di gare e molte giocherà il 21 ottobre formazioni di buon lie le vincenti dovranvello. La società si sta no vedersela poi con già muovendo in questa direzione le finaliste della scorsa stagione: e poi bisognerà vedere se al 31 Asiago Vipers Tegola Canadese, Edera Trieste, Draghi Torino ed Empoli.

I Diavoli saranno impegnati al primo turno in trasferta contro Lions Arezzo, capolista nel girone B davanti ai biancorossi nel campionato appena concluso e formazioni ostica, contro la quale i vicentini hanno perso nel girone di andata (7-6 dopo aver chiuso il A) Polet Trieste – Modena primo tempo 6-1 per i biancorossi) B) Milano 24 – Forlì e vinto in quello di ritorno in casa C) Lions Arezzo – Diavoli Biancorossi Vicenza (6-5). “Inizieremo subito con una D) Civitavecchia – Milano 17 Rams trasferta lunga e difficile – aggiunge capitan Bellinaso – però siamo Quarti di finale. fiduciosi e speriamo vada tutto bene, dopo la brutta esperienza E) Asiago Vipers Tegola Canadese – vincente “A” dello scorso anno (squalifica dei F) Empoli – vincente “B” vicentini dopo la conquista della G) Draghi Torino – vincente “C” Final Four). Se passeremo il turno H) Edera Trieste – vincente “D” troveremo il Torino, altra nostra conoscenza, ma l’importante è Final Four - semifinali. iniziare bene”.

Il programma della Coppa Italia Vincente “E” – Vincente “F” prevede poi i quarti di finale con Vincente “G” – Vincente “H” gare di andata e ritorno nelle date del 28 ottobre e 1 novembre 2007 e la Final Four il 5 e 6 gennaio 2008.

Il tabellone della Coppa Italia 2007:

La Federazione ha disposto che, in seguito alle offerte ricevute, la “Final Six” del campionato italiano femminile sarà organizzata dagli Asiago Vipers Tegola Canadese presso il palasport di Sandrigo questo fine settimana, sabato 16 e domenica 17 giugno.

Alla “Final Six”, oltre alle Asiago Pink Vipers, parteciperanno le formazioni di Torino, vincitore degli scudetti 2003 e 2004, Monleale, Massa, Spinea e Milazzo, quest’ultima qualificatasi dopo aver vinto nettamente la fase preliminare con Barcellona Pozzo di Gotto e Catania.

Abbinamento decisamente sfortunato per le rosanero asiaghesi, inserite nel girone “A”, un gruppo di ferro, con Draghi Torino e Islanders Spinea, candidate a contendersi lo scudetto.

L’esordio delle “Pink”, sabato 16 giugno (ore 10.30), coinciderà con la prima partita ufficiale della “Final Six”; in serata (ore 20.30) la sfida alle campionesse d’Italia delle prime due edizioni del campionato.

Nel girone “B” si affronteranno Massa, Monleale e Milazzo.

Le finali si disputeranno nella giornata di domenica 17 giugno.

Le ragazze di Asiago ospiteranno le altre squadre

Il calendario della manifestazione SABATO 16 GIUGNO Ore 10.30 Asiago Pink Vipers – Islanders Spinea Ore 12.00 Massa – Monleale Ore 16.30 Draghi Torino – Islanders Spinea Ore 18.00 Milazzo – Monleale Ore 20.30 Asiago Pink Vipers – Draghi Torino Ore 22.00 Massa – Milazzo DOMENICA 17 GIUGNO Ore 12.00 Finale 5° posto Ore 14.00 Finale 3° posto Ore 16.00 Finale 1° posto

16 GIUGNO 2007

15 La campionessa del mondo con Vicenza ha vinto Supercoppa e Coppa Cev. Manù Benelli: “È la Shin italiana”. Con 15 centimetri in più

Clamoroso ritorno alla Minetti Mifkova di nuovo biancorossa di Paolo Mutterle

Grande colpo della Minetti Infoplus, che anticipa tutti e si assicura Darina Mifkova per la prossima stagione. La giocatrice nata a Praga ma di nazionalità italiana (è una delle dodici azzurre campionesse del mondo nel 2002) torna nel club nel quale ha militato per due anni, dal 2000 al 2002.

Dopo le cinque conferme - Paccagnella, Ikic, De Gennaro, Dall’Igna e Petrauskaite - la società biancorossa guadagna un altro tassello di valore per il campionato 2007/08; un acquisto doppiamente importante, dato che per la prima volta una giocatrice di grandissimo livello fa il suo ritorno nel club, mentre più di frequente in passato avveniva il contrario, cioè che Vicenza scoprisse e lanciasse giovani talenti verso piazze prestigiose. Un’inversione di tendenza rivelatrice delle ambizioni societarie, quelle cioè di tornare a lottare nella prima fascia, visto e considerato che il prossimo campionato pare destinato a scendere di livello a causa delle partenze di molte campionesse italiane e straniere verso le sempre più attraenti leghe spagnole e russe. Un Darina Mifkova è nata a Praga ingaggio, lascia trapelare il presinicamente, ma rispetto a Shin può dente Coviello, che sarà utile ananche essere efficace sugli attacchi che per convincere altre giocatrici di palla alta”. a vestire la maglia biancorossa.

Figlia d’arte (la madre Anna è staLa ciliegina sulla torta potrebbe ta una delle prime giocatrici straora essere un altro martello forte, niere ad arrivare nel campionato un braccio pesante con doti spiccaitaliano), Mifkova è nata a Praga tamente offensive. I tifosi storici rinel 1974 ma è cresciuta a Bergamo, corderanno infatti che Darina non tanto che lo sponsor è quell’attaccante Piero Minetti la conschiacciasassi dotata sidera praticamente di enorme potenza: Darina è una sua compaesana. le sue caratteristiche figlia d’arte: Interminabile il suo peculiari sono anzi curriculum, che dopo ricezione e difesa; la mamma gli esordi giovanima dall’alto della sua Anna è li l’ha vista militare esperienza (e del suo stata una i n i nt e rrot t ame nt e metro e ottantotto) nella massima serie la schiacciatrice di delle prime per sedici stagioni. giocatrici origine cecoslovacRicchissimo anche il ca non si fa prega- straniere nel suo palmarès, che olre quando bisogna campionato tre ai campionati del mettere giù palloni italiano mondo può contare 4 che scottano. Forte scudetti, 3 Coppe Itain battuta grazie alla lia, 2 Coppe dei Camsua precisione, in pioni, una Coppa delle Coppe; con fase di ricezione è una vera e proVicenza ha vinto inoltre nel 2001 pria garanzia, una di quelle giocauna Coppa Cev e una Supercoppa trici dalla tecnica straordinaria in Italiana, l’ultima delle sue cinque. grado di dare tranquillità ed equi“Con Darina andiamo sul sicuro – è librio alla squadra. Un aspetto mai il commento del patron biancorostrascurato da coach Manù Benelli, so Coviello – l’ho conosciuta perparticolarmente felice di averla a sonalmente avendola qui per due disposizione: “E’ una giocatrice anni e so che è una grande profesche ricorda molto Takahashi in sionista, oltre che una giocatrice di quanto completa e fortissima tec-

Lo schiacciatore valdagnese Andrea Battilotti giocherà nel massimo campionato con il Cuneo di Silvano Prandi

Vicenza in A1? Con Batti si può

primissima fascia per tasso tecnico ed esperienza. È un’atleta esperta ma non vecchia, che ha grande voglia di giocare dopo l’infortunio alla spalla; per noi sarà anche un riferimento all’interno dello spogliatoio assieme a Paccagnella”.

Un pezzo di Vicenza sale nel massimo campionato maschile: Andrea Battilotti, schiacciatore valdagnese classe 1978, è stato ingaggiato dalla Bre Banca Lannutti Cuneo. Batti, o Batman (come lo chiamavano i tifosi del Raffaele Lamezia qualche stagione fa), arriva nel volley che più conta dopo una lunga gavetta tra A2 e B1, che spesso lo ha portato a giocare nei palazzetti del Sud, come appunto Lamezia Terme, Nicosia e Squinzano. Nel suo curriculum non mancano esperienze vicino a casa con Samia Montecchio e Schio Sport, società nella quale è cresciuto dopo gli esordi nelle giovanili del Valdagno. Ma quella pallavolistica è solo una delle sue carriere; l’altra, parallela, è nel settore della moda, dove l’atleta di S. Quirico si è tolto più di qualche soddisfazione partecipando a sfilate, concorsi e diventando anche testimonial di un noto deodorante in uno spot televisivo trasmesso sulle reti nazionali. A 29 anni il neo-acquisto della squadra di Silvano Prandi non ha però dubbi su quale sia il suo futuro: “Scelgo la pallavolo, mi dà più sicurezza. Le sfilate le faccio per divertimento, ma ormai sono vecchio!”.

Sorpreso di questa chiamata in serie A1?

Non proprio, c’erano state richieste anche in anni passati, ma finora la voglia di giocare aveva sempre prevalso. Di fronte alla possibilità di disputare la Champions League, però, non potevo rifiutare, e infatti ho accettato quasi subito.

Le guide riportano che eri già in A1 a 16 anni…

Credo di aver fatto una presenza in panchina con la Wuber Schio, ma niente di più. Poi 12 anni da titolare tra B1 e A2, quello è il mio livello; a Cuneo so che partirò da quarto schiacciatore

oltre che da secondo libero, viste che le mie caratteristiche sono più di difesa che di attacco. Del resto davanti a me ho giocatori come Wijsmans e Abbadi. Ma spero di riuscire a trovare spazio in Champions League, in particolare nei primi turni dove le partite sono meno impegnative.

Arrivi da una retrocessione in A2 con l’Abasan Bari, come è andata? È stato un anno difficile, ho iniziato a Loreto ma non mi trovavo e ho deciso di cambiare e di andare a Bari. Lì ho trovato davvero un bell’ambiente e persone fantastiche; purtroppo la nostra situazione di classifica si è complicata a causa di alcuni gravi infortuni. Mi auguro che la squadra riesca a risalire prontamente in A2.

L’anno prossimo sarete due vicentini in A1, tu e Francesco Fortunato…

Sì, e tra l’altro fino alla settimana scorsa sembrava che anche lui fosse destinato a Cuneo. Sarebbe bello ritrovarsi lì, da giovani avevamo giocato insieme a Schio.

Continui a seguire la pallavolo vicentina?

Quando posso sì, in A2 Bassano ha fatto un bel campionato e so che mi avevano cercato. Quest’anno abbiamo finito presto e quando sono tornato a casa sono andato a vedere la partita della Minetti contro Jesi.

Cosa ne pensi del probabile trasferimento della squadra a Imola?

Davvero? Ah, non lo sapevo… Spero di no, sarebbe un peccato.

Come ti stai preparando all’esordio nella massima serie?

Adesso sono in vacanza in Sicilia, poi andrò un po’ via in barca con alcuni amici. Sfilate? Vediamo, se mi chiamano. Ma il raduno a Cuneo sarà molto presto, già a inizio agosto.

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16 GIUGNO 2007

16 La società. La società di Gambellara ha molte più squadre maschili che femminili. “Continueremo a puntare sui giovani”

Il Volley San Marco alla ricerca della sua rosa di Anna Molon (Ufficio stampa Fipav)

Chi pensa a Gambellara non può non associarla subito al Recioto, fiore all’occhiello della produzione locale dei vini di raffinato gusto e antichissima tradizione.

Oltre a quella del buon vino, Gambellara ha una tradizione sportiva DOC, ben conservata dal Volley San Marco, piccola società di pallavolo sorta negli anni ’80, formata come spesso accade da un gruppo di giovani amici che prima militavano nelle squadre del San Bonifacio e del Lonigo. Il Volley San Marco, nel corso di questi anni, ha accolto nel complesso molte più squadre maschili che femminili. Come ci spiega Andrea Satto, segretario della società, “non siamo mai riusciti a sviluppare il settore giovanile femminile”.

Storicamente, infatti, le squadre si sono sempre “spente”

proprio nella cosiddetta fascia d’età adolescenziale. Ma questa moria si è sempre tinta soltanto di rosa. “Gambellara si trova in una zona decentrata sul piano logistico – spiega – per questo motivo le ragazze quando arrivano ad avere 14-15 anni sono costrette a spostarsi nei centri maggiori per frequentare gli istituti superiori, e lì molto spesso costruiscono amicizie e contatti che le portano a frequentare gruppi sportivi del posto”.

Questo spiega la rinuncia da parte delle atlete a proseguire il percorso iniziato nelle fila del San Marco. “Lo stesso però non accade con i maschi – puntualizza Satto – perché, pur incontrando il medesimo problema, tendono a non abbandonare la squadra”.

Dopo l’esperienza infelice del campionato appena concluso, “quando l’Under 16 femminile era formata da 8 ragazze e

bastavano un paio d’influenze perchè scendessero in campo in 6 contate”, la società ha deciso per il prossimo anno di trovare un’altra sistemazione per le ragazze “superstiti” nelle squadre dei paesi limitrofi, con un occhio di riguardo sia al Montorso che al campionato veronese.

Una brillante novità che ha contraddistinto questo campionato 2006-2007 è stato l’avvio del settore “mini”, un campo finora inesplorato dal Volley San Marco. “Siamo

In questa pagina alcuni scatti del Minivolley del San Marco durante l’allenamento

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partiti con il primo volley, il saldo anche del campionato baby e il minivolley – raccon- 2007/2008. Infatti, come ci ta Andrea Satto – e possiamo conferma Andrea Satto, “quedirci entusiasti del grande sto “embrione di società” si è seguito che hanno rivelato un espeincontrato!”. Ad rimento positiaprile il bel clima Il piccolo vo, che dovrebbe emerso nel corso paese ha una gettare basi profidel campionato, per innalzare tradizione di cue ha trovato un deil livello tecnico buon vino gno epilogo nella delle squadre che Festa del Mini- Ma anche gareggiano nei volley organizza- di buoni campionati di dita a Gambellara giocatori, visione”. Nessun e curata dal pre- formati scoramento quinsidente Luciano sin da di per la società Battocchio con la giovanissimi di Gambellara preziosa collaboche quest’anno ha razione dello staff visto la sua 2^ disocietario e dei genitori dei visione maschile retrocedere piccoli atleti che hanno con- di categoria. “Continueremo tribuito alla buona riuscita a puntare sui giovani, e sul della festa portando viveri, clima positivo che ci ha sembevande e musica. Il mini- pre contraddistinto”. volley sarà quindi un capo-

Cantiere Palasport, lavori fantasma. Per ora Alla faccia della corsa contro il tempo. Secondo le previsioni i lavori di ristrutturazione del PalaCia sarebbero dovuti iniziare il 4 di giugno. Ad oggi (14 giugno ndr), però, il cantiere è ancora senza operai, anche se secondo i responsabili tutto dovrebbe iniziare a breve, forse già lunedì 18 giugno. Un ritardo dovuto a “tempi tecnici” che sposta in ogni caso le lancette del countdown per la giusta conclusione dei lavori a -136 giorni, al posto dei fatidici 5 mesi previsti dal Comune.

Gli interventi affidati alla ditta milanese Elves Italia secondo le stime e le garanzie dell’assessore allo Sport Gianfranco Morsoletto dovrebbero concludersi a fine ottobre, comunque troppo tardi per il rientro a Vicenza della squadra di A1 femminile di volley, visto che l’inizio del campionato è

fissato per i primi di ottobre, che rimane per ora “esiliata” a Imola.

I lavori di restilyng, per un costo complessivo di 739mila euro, prevedono degli interventi per ottenere il certificato di prevenzione incendi, e riguarderanno i corrimani delle scale, l’allargamento dei passi carrai, la nuova scala di emergenza, la rimozione dei lucernai e delle pavimentazioni, l’ampliamento dell’uscita di via Rosmini, il nuovo impianto elettrico, il completamento dell’impianto idranti, il completamento dei servizi igienici, la modifica della rampa disabili e del ripostiglio del bar. Rimane forte il dubbio però che se il passo seguito per la realizzazione di tutti gli interventi sarà ritardato ancora di qualche settimana le promesse di riaprire il palasport di via Goldoni per ottobre saranno disattese.

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17 Basket A1. Il Famila punta tutto su Sandro Orlando. La sua missione è chiara: riportare al vertice della classifica le arancioni scledensi

Coach Orlando pesaci tu Schio rivuole lo scudetto di F rancesco C avallaro

Signore e signori, ecco a voi il nuovo allenatore del Famila Wuber Schio. Sandro Orlando - 47 anni, ex Maddaloni - è il tecnico del riscatto. A lui il compito di riportare le arancioni in cima alla classifica. “Ma non in seconda posizione - precisa il nuovo allenatore -; un risultato del genere non conterebbe niente. Schio deve puntare a vincere il campionato. Punto e basta”.

Sembra avere le idee molto chiare Orlando, già assistente di Giovanni Lucchesi nella stagione 2002/2003.

Sarà stato lo stesso presidente Marcello Cestaro a fargli le raccomandazioni.

Ci immaginiamo il loro primo colloquio telefonico:

Per le ragazze del Famila una stagione sottotono: alla fine è arrivato solo un settimo posto

va. Rispetto all’anno scorso avremo una panchina più lunga, con almeno 9 titolari.

Non possiamo permetterci di arrivare con l’acqua alla gola nel momento topico della stagione.

Le ragazze dovranno essere brave ad accettare anche la panchina; in questo senso tutte sono chiamate a fare un passo indietro e a mettere da parte Sando Orlando: “Dobbiamo puntare a vincere il campionato” la smania di primeg“Signor Orlando, non me ne giare. Su questo punto non faccio niente della seconda transigerò: le giocatrici depiazza, gli fa Cestaro; solo il vono capire che la squadra primo posto è un successo”. viene prima di tutto. Ognuno Orlando ci ha pensato su un dovrà recitare la sua parte, attimo, anche Venezia si era nel pieno rispetto dei ruoli. fatta avanti, e poi ha deciso: Solo così potremmo tornare vada per il Famila. di nuovo a vincere”. Orlando torna poi sulla scelta di “Farò di tutto e di più per Schio. “Società come Napocentrare l’obiettivo - sottoli- li, Parma, Venezia, Taranto nea il coach -; è da fine mag- e Schio sono il massimo per gio che stiamo lavorando per ogni allenatore; quest’anno formare una rosa competiti- ho anche avuto la possibilità

di decidere: per me è stato un motivo di grossa soddisfazione personale. Il presidente Cestaro mi ha fatto intendere che questa deve essere la stagione del riscatto: bene, sono pronto. Logico che non sarà facile, in campo ci saranno anche le avversarie. Ma sono molto fiducioso e carico. Sono convinto che faremo un campionato di altissimo livello; da parte mia c’è grande voglia di iniziare a lavorare”.

Mentre Orlando getta le basi per la prossima stagione, l’ex Fabio Fossati si lascia andare a dichiarazioni al vetriolo. Al tecnico non è andato proprio giù l’esonero, a suo parere un fulmine a ciel sereno.

“Non me lo aspettavo – si legge sul

sito www.familafans.net -.

Come mi sento ora? Provate voi ad immaginare come può stare una persona che dopo aver fatto quello che ho fatto, e con un contratto in mano per un altro anno, si sente dire che non serve più. È stata una vera mazzata: tanti discorsi, tanti progetti e poi con un colpo di spugna viene cancellato tutto. Mi sembra di aver capito che qualcuno doveva pagare, e il conto l’hanno presentato me. Forse c’era qualcun altro che doveva passare alla cassa”. Fossati continua così il suo amarissimo sfogo: “A Schio si potevano fare ancora grandi cose; evidentemente qualcuno non credeva nel progetto. Mi spiace molto, soprattutto le persone con le quali avevo instaurato un buon rapporto.

Non voglio fare polemica; tuttaMentre via, credo che se Orlando una stagione non organizza è stata eccellente le colpe non siala nuova no solo dell’allestagione natore. Tutti abl’ex Fossati biamo commesso rilascia errori. Purdichiarazioni degli troppo, come al vetriolo spesso accade, a rimetterci è sempre il tecnico”.

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Atletica. Pochi acuti, ma tanti piazzamenti di rilievo. E La società vicentina si conferma tra le migliori dodici formazioni italiane

Atletica Vicentina, allievi promossi all’esame Tricolore L’Atletica Vicentina chiude col sorriso in bocca l’esperienza dei Campionati Italiani Allievi ed Allieve di Società riservati alle migliori dodici formazioni italiane dopo le qualificazioni svoltesi in sede regionale a maggio. Solamente dodici i punti di distacco dall’Atletica Bergamo che si è cucita lo scudetto 2007 sul petto, dieci quelli dalle Fiamme Gialle, 8,5 da Palermo e l’inezia di 1,5 punti dall’Atletica Cento Torri di Pavia. Il valore della performance dei giovanissimi berici si evince anche dall’ottavo posto colto nell’edizione 2006 dei campionati e dal fatto di aver lasciato alle proprie spalle la storica corazzata della Cariri di Rieti. Per le ragazze, targate Banco Desio Veneto presentatesi seste in graduatoria, una settima piazza su un centro classifica che ha visto tre formazioni raggruppate in due punti. Di assoluto valore il risultato complessivo delle due formazioni che si trovano quest’anno più vicine rispetto al passato alle realtà di Bergamo e Rieti che sole con Vicenza si fregiano di avere entrambe le squadre costantemente inserite nella massima finale tricolore under 18.

Ai vicentini è mancato l’acuto ma sul podio sono finiti in molti, a cominciare dai secondi posti col-

La squadra che ha partecipato alle nazionali ti da Tommaso Renso, da Marta Volpato e da Davide Garoldini.

Renso, già molto bravo nella gara dei 1500, ha colto l’argento grazie ad un’altra caparbia prestazione negli 800 metri con il tempo di 1’58”87 ed un acume tattico degno di un veterano di questa specialità. La Volpato torna da Busto Arsizio fresca di primato personale di 32,79m migliorandosi di oltre 1,5 metri dal precedente limite stabilito a Modena la scorsa setti-

mana. Altra prestazione da incorniciare con nuovo primato personale anche per il saltatore in alto Davide Garoldini che con 1,91m si è arreso solo a Nesti del Cus Pisa capace di valicare quota 1,94m. I bronzi nella seconda giornata portano la firma di Michael Tumi e di Franscesa Marangoni entrambi nella velocità (200 metri). Il crono di notevole spessore tecnico di 22”08 non ha consentito a Tumi di battere il ghanese Mensah, oro

in 21”92, e Rosicchini che l’ha prePersonale anche per Mirco Borceduto di appena due centesimi, din che sui 3mila metri ha chiuso replicando di fatto il risultando in 9’32”34 al settimo posto. Erica dei 100 corsi sabato. Per appena Marzari nel lungo ha chiuso con cinque centesimi non è scesa sotto 4,87m al nono posto. Negli 800 i 26” la Marangoni che ha portato metri Linda Padovan ha termidieci punto d’oro per la squadra. nato le proprie fatiche in 2’27”48 Quarti posti per Giulio Toffanello al nono posto. Nei 3mila metri nel lungo con 6,35m, per un esuMarta Cunico, dopo la prova del berante Eugenio Incerti che porta giorno precedente sui 2mila siepi, il suo limite a 57”37 nei 400 ostaè giunta settima con un crono di coli, per Vittoria Giudicelli nel12’00. l’asta con 2,50m e per le staffette Molta soddisfazione in casa AV è 4x400 grazie a Gaspari, Incerti, stata espressa dallo staff tecnico e Tumi e Renso - valido il crono di da quello dirigenziale che da oltre 3’28”38 – e alle atlete Dal Sasso, un anno hanno lavorato per preTurra, Lago e Masentarsi al meglio a rangoni che hanno questo appuntamenchiuso con un buon to di riferimento per 4’07”66. Molto valil’atletica giovanile. da la prestazione di Sul podio Un plauso ai tecnici Paolo Pellanda che presenti coordinati supera di 36 cm la sono finiti da Sergio Cestonaro soglia dei 50 metri in molti a che hanno assistito stabilendo il suo nuogli atleti nei momenvo limite. Nei 400hs cominciare ti cruciali delle gare: femminili brava Eri- da Renso, Ampelio Pillan, Loca Lago giunta sesta Volpato, renzo Toccante, Ancon 1’08”56. Caterigelo Pellanda e una na Marchioretti è ri- Garoldini dinamica Silvia Dalla sultata sesta nel giaPiana che smesse le vellotto con 29,14m. vesti dell’atleta di alto Applausi anche per livello sta da tempo Andrea Cracco che lavorando su un’intenel peso conclude al settimo posto ressante gruppo di atleti nella sua con il nuovo primato di 12,83m.

Piovene Rocchette.

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Vicenza calcio. Nell’ultima sfida contro il Crotone il ragazzo terribile segna e regala ai biancorossi la salvezza

Per fortuna che a Vicenza c’è il “baby” Paonessa di Francesco Cavallaro

Chissà se da bambino Gabriele Paonessa sognava di fare un gol decisivo per la sua squadra.

A 20 anni c’è riuscito. Nell’ultima sfida in casa del Crotone, quella che valeva un’intera stagione, il baby trequartista ha lasciato un’impronta indelebile: rete a otto minuti dalla fine e salvezza matematica per il Vicenza. Ora Paonessa si sta godendo le meritate vacanze nella “sua” Calabria, a Soverato, insieme alla sua ragazza.

Raggiunto telefonicamente il giocatore ha una voglia matta di parlare e raccontare tutte le sue emozioni. “Me lo sentivo che avrei segnato contro il Crotone; alla vigilia della partita stavo benissimo, sia fisicamente che mentalmente.

Durante la partita ho sofferto tanto in panchina, ero nervo-

so; poi, al quarto d’ora della Il baby biancorosso spiega ripresa mister Gregucci mi il calo registrato nelle partiha mandato in campo. Vole- te prima di Crotone:“Certo, vo dare tutto me stesso. Alla potevamo benissimo chiufine ho anche segnato la rete dere un mese fa il discorso decisiva, più di così non pote- salvezza; purtroppo siamo vo chiedere”. C’erano amici e arrivati scarichi a quattro parenti di Paonessa allo stadio giornate dal termine del “Ezio Scida”. “Ho procurato campionato. Abbiamo speso loro quindici biglietti, sono molto nella parte centrale stati felicissimi per il mio gol. per recuperare lo svantaggio Al termine dell’incontro tutta iniziale. La serie B è così: Chiaravalle Centrale, il paese un percorso lungo, difficile; natale di mio padre, ha festeg- è normale che ci siano dei giato l’evento. E’ cali di rendimenstata un’emozione to. A conti fatti grandissima. Quanabbiamo centrado abbiamo avuto Dopo il gol to tutti i nostri la conferma della decisivo obiettivi: 50 punsalvezza mi è scesa la giovane ti e undicesimi in tutta la tensione di classifica. Tutto promessa botto; sentivamo grazie alla vittopensa al futuro: ria con il Crotone. oltremodo la partita, non potevamo “Vorrei rimanere E’ proprio strano sbagliarla. Altro che a Vicenza” il calcio, se avespasseggiata, il Crosimo pareggiato tone ci ha dato del saremmo andati filo da torcere. C’è ai play-out. Ma voluta tutta la nostra determi- noi ci abbiamo sempre crenazione per conquistare i tan- duto alla salvezza senza il to sospirati tre punti”. rischioso epilogo”.

Paonessa e il suo futuro.

“La mia volontà è di rimanere a Vicenza – sottolinea -; tutto dipende dalle due società, Bologna e Vicenza dovranno trovare un accordo. Con mister Gregucci mi sono trovato benissimo: mi ha fatto maturare. Vedremo. Ora desidero solo staccare la spina per due, tre settimane. In questo periodo resterò in contatto con il mio procuratore. Sono tranquillo, penso solo a riposarmi”.

E l’anno prossimo che serie B sarà? “Senza Juventus, Genoa e Napoli il Gabriele Paonessa livello si abbasserà di un bel po’. Buon per il Vicenza che guro che vinca lo Spezia. E’ una potrò fare ancora meglio. Fra i ca- squadra rognosa, che sa quello detti il segreto è avere una solida che vuole. Quando ci abbiamo società alle spalle, organizzata, e giocato contro mi ha fatto un’ottanta voglia di fare. Qualità che tima impressione”. Fortuna che certo non mancano al Vicenza”. non c’è di mezzo il Vicenza. Loro, Scampato il pericolo play-out, i biancorossi, si sono garantiti un agli spareggi per non retrocede- altro anno di serie B. Con un po’ re in serie C sono finite Verona e di affanno, certo. Ma così la gioia Spezia. Un pronostico? “Mi au- è ancora più grande.

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MONICA DE GENNARO libero della Minetti Infoplus e della Nazionale Italiana

appuntamenti sportivi Danziamo l’estate 2007 Danza del ventre hip-hop, jazzercise

Baseball Campionato Italiano di Serie C1 Domenica alle 15.30 terza giornata di ritorno del campionato di baseball di serie C1. I biancorossi saranno impegnati in trasferta contro l’A.S.D. Staranzano Ducks B.C.

Orienteering Highlands Open 2007 L’ottava edizione della Manifestazione Internazionale di Corsa Orientamento in programma da venerdì 29 giugno a domenica 1 luglio 2007 si svolgerà anche quest’annno sull’altopiano di Asiago.

Bridge Torneo Città di Vicenza Ritorna il torneo di bridge Città di Vicenza organizzato dall’Associazione sportiva dilettantistica.

Vicenza Bridge e si terrà domenica 17 giugno alle 15,30 al Jolly Hotel Tiepolo di viale San Lazzaro.

Volley Finale provinciale di beach volley Il Comitato Provinciale Fipav Vicenza, l’Assessorato allo Sport del Comune di Vicenza ed il Coni Vicenza invitano tutti al 12° master finale del campionato provinciale di beach volley in programma venerdì 15, sabato 16 e domenica 17 giugno in Piazza Biade a Vicenza.

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viaggi

Busin

Salumi dell’Alto Vicentino

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OltreIlGiardino – 16. Attraverso Madrid e l’Italia ritorno al punto di partenza; il giro è completo ed il Mondo è davvero tondo

Un viaggio ha senso solo senza ritorno

Di Daniele Binaghi Ω, omega, è la fine. Così come la mia alfa era stato quel breve volo fino a Londra, ora c’è un volo che marca il ritorno.

Ho appena lasciato Caracas, sono all’interno dell’aereo più economico che ho trovato per attraversare l’Oceano Atlantico (pagando il biglietto in dollari, ci ho pure risparmiato ulteriormente grazie al cambio), eppure mi sembra di essere partito da mesi. È buffo tornare nel tuo Paese dopo due anni e mezzo che non lo vedi, che non hai perso i contatti ma che lo stesso ti senti più straniero in casa tua che in terra straniera. È strano anche il solo rimettere piede in Europa, dopo aver toccato tanti altri continenti senza mai baciare la terra ai tuoi piedi come amano fare i Papi ma calpestandola, sfiorandola, sentendola quella terra...

Atterriamo a Madrid, la mia coincidenza partirà tra qualche ora, ho 4 euri e mezzo in tasca e sono irrequieto, ho dormito poco e non sono neppure riuscito a vedere un film perché hanno risparmiato sui monitor mettendone uno qua ed uno là; prendo la metro, con lo zaino sempre in spalla perché non avrei i soldi per parcheggiarlo, e m’aggiro per la capitale spagnola, visitando cose che in altre occasioni mi erano sfuggite, come il Palazzo Reale dal cui cortile

Pure il neoPresidente Giorgio Napolitano s’affretta per venirmi a conoscere

guardo quella cattedrale che ho sempre visto chiusa, e facendo per un giorno il turista tra piazze e vicoli, mangiando un panino e bevendo l’acqua delle fontanelle. Che strana appare l’Europa, con i suoi prezzi alti alti e la relativa sicurezza delle sue strade, il tutto espresso in una lingua che è diventata una seconda pelle per te.

AirMadrid è una compagnia coprica, ci lasciano ad attendere per 3 ore in aeroporto a Barajas senza degnarsi di inviare qualcuno a spiegarci che si sono persi un aereo a Parigi: siamo noi passeggeri che dobbiamo avvisare quelli dell’aeroporto che il volo non è mai partito, e che forse sarebbe meglio aggiornare i tabelloni elettronici (spero che tutte le denunce fatte servano a qualcosa, e che li facciano chiudere o almeno gli

Spagna e Italia, le due nazioni cugine Dall’aeroporto di Madrid la metro vi scarica direttamente in centro alla capitale spagnola. Il Palazzo Reale è visitabile, mentre non pare esserlo mai la Cattedrale che gli sta di fronte; un buon posto per riposare è invece la Plaza Mayor, dove un tempo si tenevano le corride ed ora la gente si cuoce i posteriori sedendosi sulla pavimentazione che resta arroventata fino al tardo pomeriggio. Due visite immancabili per gli appassionati d’arte sono il Museo del Prado, una delle pinacoteche più importanti del mondo, ed il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, stracolmo d’opere d’arte moderna; nei pressi, il Parque del Retiro offre ombra e refrigerio, oltre ad altre cose ai limiti (ed oltre) della legalità.

A Roma un sacco di possibilità d’alloggio si trovano nei pressi della stazione Termini, anche se i prezzi non sono sempre ottimali. Per i Musei Vaticani è bene mettersi in coda all’alba, perché poi c’è da aspettare davvero molto (a meno di non andare con una visita guidata). Il biglietto

d’ingresso al Colosseo include anche il vicino Palatino, con resti di ville romane sparsi tra giardinetti e prati; l’accesso ai fori invece è gratuito, ma sono altamente raccomandate le visite guidate notturne (quando le fanno!).

A Firenze tutto chiude al lunedì, tranne le piazze e qualche chiesa; il tramonto visto da piazzale Michelangelo è delizioso, un po’ meno la salita a piedi; per gli Uffizi si può prenotare anche qualche giorno prima, cosa consigliabile per evitare le lunghissime code; a Ponte Vecchio spesso ci sono concertini notturni, nella bella stagione; in molti casi, si trovano ottime offerte alberghiere via internet, solitamente però per massimo 2 notti.

A Pisa, esiste un biglietto unificato per i vari monumenti della Piazza dei Miracoli, utile specie se si vuole salire in cima alla torre; da non perdere il cimitero Monumentale.

Nota finale: tutto il viaggio, con migliaia di foto e (pochi) filmati, li trovate all’indirizzo internet http://www. pecorElettriche.it

impediscano di far volare qualunque cosa diversa da un aeroplanino di carta).

Poi, eccola, con le sue cupole: Roma, caput mundi! Ci incontro Carolina, l’amica argentina conosciuta quando ero a Buenos Aires: sta facendo il giro dell’Europa, e ci siamo messi d’accordo che per l’Italia la accompagno io almeno fino a quando non andrà a visitare i suoi amici di Bassano del Grappa (a me la cosa servirà per una lenta decompressione, perché tutti mi hanno messo in guardia sulla “sindrome da ritorno”).

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si poteva) via internet; è lunedì, tutto è svuotare e classificare tutto quanto stachiuso, e quindi faccio da cicerone dal va nello zaino (la mia stanza sembra Duomo (con visita obbligatoria alla cuquasi più del solito una discarica pubpolona del Brunelleschi) alla Piazza delblica, in questi giorni), la mia nipotina la Signoria (e David - o, almeno, il suo che mi sorride e saluta senza il minimo sosia - è sempre lì), passando per Ponte timore (vedersi piovere in casa uno scoVecchio (dove alla notte ritorniamo e ci nosciuto che si proclama tuo zio non godiamo un bel concerto improvvisadev’essere facile per tutti, ma si vede che to da due menestrelli cantautori) fino io sono ancora affascinante e lei è intela Palazzo Pitti, gettando uno sguardo ligente e ha molto buon gusto). Non è sulla città da piazzale Michelangelo fino facile soprattutto perché so che ora non a salutare il cinghialetto portafortuna ho più scuse, e devo cominciare a dardel mercato; e, sotto una pioggerella, mi da fare: ho materiale da organizzaincontriamo pure re (magari in un una trattoria tipilibro?!), un lavoro ca che ci riempie come guida da inla pancia di buon ventare e proporre cibo (finalmente!) (vorrei accompasenza svuotarci le gnare la gente a vitasche (credo che sitare per davvero sia una delle ultime i luoghi lontani), Sono 4 giorni infernali, quelli di Roma: che rimangono). Il tante persone da il ponte della Festa della Repubblica giorno dopo è solo incontrare, tutti i ed una adunata organizzata dal Papa Uffizi, due ore di numeri arretrati di hanno riempito le strade e gli alberghi, coda e poi 4 ore e Rat-Man da leggee noi fatichiamo a trovare un alloggio e mezza dentro, ma re... e gli altri? facciamo i conti con enormi folle di turine vale la pena, sti. Con un po’ di organizzazione, però, Carol è estasiata ed Gli altri mi ricoDue centurioni romani di pattuglia al Colosseo riusciamo a visitare i Musei Vaticani, io riguardo meglio per impedire altri furti di lateritium nosceranno ancocolmi di gente che ignora la proibizione le splendide cose ra, “con la barba di scattare fotografie pur di portarsi via già viste in altre occasioni (e ci aggiunlunga ed il sapore di terre lontane che un ricordo dei tesori accumulati dalla giamo pure l’extra di una esposizione mi si è appiccicato addosso come una Chiesa, e i giardini del Quirinale, dove su Leonardo da Vinci ed i suoi segreti, seconda pelle”? O il loro sguardo si poincontriamo il nuovo Capo dello Stato Codice escluso). Poi, un treno diretto serà un attimo su questa mosca bianca (Giorgio!) che ascolta l’inno nazionale a Pisa ci scarica a Navacchio, dove gli e poi ritornerà ad osservare mille vite suonato dalla banda; vediamo San Pieamici Cristina e Marco ci accolgono diverse, che si snodano e si riannodano tro e Castel Sant’Angelo, il pantheon e le coccolandoci a colpi di borgo medievacome gomitoli giocati da gatti ubriachi? piazze con fontane, i Fori ed il Colosseo le, cena deliziosa, gelato ottimo e conChi avrà fatto il viaggio più lontano, io (che caro! 11 euri sono troppi per entraversazione saporita; si superano però il o loro? E chi saranno, questi altri? Chi re in un teatro parzialmente smontato giorno successivo, quando portandoci a ritroverò, e chi invece avrà preso altre e dove l’ultimo spettacolo è stato più di Pisa sfoderano due biglietti per visitare strade? Sono alcune delle tante doman1500 anni fa...), tutti i tesori della de che mi rimbalzano da una parete le strade ed i roPiazza dei Miraall’altra del cranio, anche adesso che mani (e i romani coli, ascesa della scrivo queste parole cercando qualche vedono Carolina, torre pendente buona idea per concludere questi race ce ‘pprovano compresa. Ma conti di un viaggio verso ed attraverso varie vorrte...). anche questo ralquello che c’è fuori, oltre il giardino.

La terrazza del lentamento della Mi dicono che dovrei scrivere qualcosa mini che conquimia corsa finisce, di profondo, che ci si aspettano da me stiamo per gli ule un intercity riflessioni finali. In realtà, io credo che timi due giorni è ci scarica a Patutto il viaggio sia stato una riflessiosuperba, la vista dova. Le nostre ne, e spero che i miei racconti abbiano non è granché strade lì si diviofferto qualche spunto anche a voi; e, ma la sensaziodono, Carolina sotto sotto, abbiano magari soffiato un ne di trovarsi sul va per Bassano pochettino su quelle braci di voglia di tetto del mondo ed io abbraccio uscire dalla porta almeno per una volta, con una buona i miei genitori senza lasciarsi troppo imbrigliare dalle cena cucinata in che son venuti a redini o dai famosi gomitoli di cui socasa ci fa par- Quando chiedi di guardare in macchina figurati se ti prendermi e mi pra. Spero che non finisca tutto qui, che zialmente di- ascoltano... neanche la torre... incammino per le amicizie che ho stretto non appassimenticare i nostri problemi di budget e Villaganzerla, dove mi aspettano il resto scano col sole dell’estate e che le cose godere del vento che spinge le nuvole (a della famiglia e, forse, una vita normale. che mi sono riportato indietro (tutte volte nella direzione errata: a San Pietro Ma sarà davvero così? dentro: credo che i miei souvenir persoci becchiamo una grandinata!). nali si possano contare sulle dita di una Non è facile, credetemi, riprendere un mano) mantengano viva la luce dentro Firenze, poi, e anche qui niente ospiritmo al quale non eri più abituato. Ci i miei occhi... almeno fino al prossimo talità gratuita, quindi prenotiamo due provo in piccole dosi: un paio di giorni viaggio. E spero lo stesso per voi. Grazie alberghetti (uno per notte, meglio non al mare con gli amici, gran lavori per per aver viaggiato con me!

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storie I Gruppi di Acquisto Solidale sono una realtà ormai consolidata.

All’insegna di tradizione, rispetto per l’ambiente e risparmio

Dalla frutta ai detersivi Acquisti a tutto Gas di Luca Matteazzi

La frutta viene da piccole fattorie dei colli Berici e delle campagne attorno a Vicenza, la pasta da una cooperativa sociale che lavora le terre sequestrate alla mafia, l’olio d’oliva da un’altra cooperativa collegata all’associazione Papa Giovanni, lo zucchero e il caffé dalla rete del commercio equo e solidale, mente i detersivi sono prodotti da azienAziende locali, prodotti biologici. Gas non significa spendere meno, ma spendere meglio de che utilizzano solo prodotti naturali. Tutto certificato, tutto garantito, tutto, o quasi, biologico. semplice. Gi organizzatori di un mo piano. “Con molti produttori, E soprattutto, tutto ottenuto nel Gas contattano una rete di pro- ormai, c’è un rapporto di amicizia rispetto dell’ambiente, delle per- duttori, da cui si riforniscono per – conferma Mabilia -, e anche tra sone e degli animali, come richie- la spesa collettiva di tutti i membri noi si è creata una rete di relaziode il regolamento base di ogni Gas del gruppo. Per i prodotti freschi, ni importanti. Già il fatto di dover che si rispetti. quelli da acquistare tutte le setti- programmare gli acquisti, andare Gas sta per Gruppo di acquisto mane – frutta, verdura, formaggi, a prendere i prodotti e poi distrisolidale, una realtà sempre più pane -, si cercano aziende locali, buire la spesa a tutte le famiglie è diffusa anche nel vicentino, dove possibilmente piccole, e che lavo- un motivo di incontro e di scamquesto modo di fare la spesa e ri- rino con metodi biologici e biodi- bio. Poi ci si ritrova anche per pasfornire la dispensa di casa ha co- namici. Per tutto ciò che non ha sare delle serate, per qualche festa, minciato a fare capolino una de- problemi di scadenza, invece, dalla per un’assemblea. Diciamo che c’è cina di anni fa. Adesso i Gas sono pasta al detersivo, dall’olio d’oliva un recupero di valori ce si erano una decina in tutta la provincia, alla passata di pomodoro, il circui- un po’ persi: non è un ritorno al coinvolgono qualche to si allarga anche a passato, che non avrebbe senso, centinaio di famiglie cooperative sociali e ma una riscoperta di un modo di – dai giovani single ai Una rete che aziende da fuori pro- vivere e di un modo di intendere trentenni che si sono promuove vincia o fuori regione. il rapporto con il territorio e con i appena sposati, alle anche “Noi, ad esempio, per suoi prodotti che fanno parte della coppie di mezza età alcuni prodotti ci ri- nostra tradizione”. serate con i figli già grandi volgiamo ad una coo- Il bello è che, alla fine, di solito culturali, -, sono collegati da perativa siciliana e ad si riesce anche a risparmiare. Su una rete di coordi- ncontri una di Rimini – spie- frutta e verdura il vantaggio è imnamento, promuovo- e feste ga Mabilia -. È vero mediato: rifornendosi direttamenno serate culturali, gastronomiche che in questo modo, te dal produttore e saltando tutti i incontri nelle scuomagari, il trasporto passaggi intermedi, si riescono ad le e manifestazioni su gomma e l’inqui- avere prodotti locali, biologici e enogastronomiche. E continuano namento hanno un peso maggiore, controllati – quasi visti crescere e a crescere: “Noi siamo partiti nel ma il tutto è compensato dal van- maturare - a prezzi assolutamente ’99 – racconta Massimo Mabilia, taggio di incoraggiare l’attività di concorrenziali. Con la pasta o i deuno degli organizzatori del gruppo aziende che lavorano con le perso- tersivi, invece, il discorso è leggerUnicomondo, uno dei più “anti- ne disagiate o che sono impegnate mente diverso, e magari il prezzo chi” della città -, per iniziativa di nella lotta contro la mafia”. del pacco di spaghetti acquistato alcune persone che erano già atti- In ogni caso, i principi generali dal Gas è più elevato rispetto a ve nel commercio equo e solidale. rimangono gli stessi: chi aderisce quello della grande marca in venAll’inizio eravamo in cinque: un ad un gas cerca di uscire dal cir- dita al supermercato o che si posingle, una coppia senza figli, una cuito, spesso troppo frenetico, del- trebbe scovare tra gli scaffali di un coppia con un figlio, un’altra con la grande distribuzione, dei centri hard discount. “Il risparmio vero, due e un’altra ancora con tre, per commerciali, delle multinazio- però, nasce nel momento in cui dire di come ci fossero un po’ tutte nali, del consumismo sempre più sono portato a rivedere tutti i miei le tipologie. Adesso, per alcuni tipi spinto. Per dare spazio, invece, ad consumi – precisa Mabilia -. E se di ordine, arriviamo a coinvolgere un’economia basata su valori di- quello che eventualmente spencinquanta famiglie, anche se dare versi, in cui si può andare a vedere do in più lo guadagno in qualità un numero preciso è difficile, per- il campo di grano da cui nasce il della vita, riduzione dello stress, ché c’è sempre qualcuno che viene, pane che ci si troverà in tavola o soddisfazione personale, nuove prova, poi lascia, per poi magari le mucche da cui derivano burro e amicizie e salute derivante da una tornare dopo qualche mese”. formaggio, e in cui anche i rappor- alimentazione più sana, beh, direi Il meccanismo è (relativamente) ti umani acquistano un peso di pri- che il risparmio c’è. Eccome”.

Il decalogo dell’acquisto solidale Un GAS nasce da un insieme di persone e famiglie che decidono di trovarsi per trascorre un po’ di tempo insieme, per parlare e scambiarsi informazioni sui propri Uno dei meccanismi dei Gas è acquistare direttamente dal produttore consumi e per fare degli acquisti insieme. L’agconsumi a favore di realtà produttive gettivo “solidale” si riferisce alla solipiù piccole, più a misura d’uomo e darietà fra i membri del gruppo ma controllabili; soprattutto verso i piccoli produttori, Locali – per avere un rapporto il disia locali che nel Sud del mondo. La retto con loro e le loro famiglie, per famiglia “gasista” nel quotidiano cerpoter scambiare “saperi” e per far ca di spendere meno per cose inutili viaggiare le merci il meno possibile, o non indispensabili, per acquistasoprattutto su gomma; re invece prodotti di alta qualità, Rispettosi dell’Ambiente – per compresa la qualità sociale, e cioè favorire coltivazioni biologiche e il rispetto per la dignità della persobiodinamiche, e favorire un consuna, per gli animali, per l’ambiente. mo consapevole e decrescente di RIDURRE i consumi in generale e risorse naturali; SPOSTARE i consumi verso piccoli Rispettosi della Persona e della produttori e realtà produttive sono dignità del Lavoro – per favorire il due obiettivi di ogni GAS. rispetto di condizioni di lavoro adeguate e la salute di lavoratori e conl nostro GAS, come tutti gli altri, si sumatori e per costruire un futuro ispira a semplici criteri generali, che in cui ogni persona possa in piena si traducono operativamente nel libertà esprimere tutte le sue potencercare un filo diretto con produttori zialità; e trasformatori che abbiano le seRispettosi degli Animali - per eliguenti caratteristiche: minare completamente qualunque Piccoli – per non concentrare ulsofferenza ingiustificata agli animali teriormente il potere economico e garantire loro rispetto e una vita nelle mani di grosse aziende o di dignitosa. multinazionali, cioè per “spostare” i (dal sito www.equistiamo .org)

I Gas del vicentino GasBas Bassano del Grappa G.A.S. Arcobaleno Cornedo Vicentino

GAS Tezze sul Brenta Cusinati di Belvedere di Tezze sul Brenta GAS Unicomondo Vicenza

GAS Bassano del Grappa Bassano del Grappa

GAS Vicenza Vicenza

GAS Schio Schio

La Terra di Nessuno Caltrano

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personaggi

Alessio Camuffo, della Pasticceria artigiana, da 47 anni sforna dolci e pastine. Seguendo le ricette di una volta. E la simpatia per il Carroccio di Bossi

Dalla Vitti al Senatùr, cinquant’anni di dolcezza Di Luca Matteazzi Dietro il bancone, accanto a bigné, cannoli e tortini alla frutta, spuntano dolci che in pochi ormai sono in grado di riconoscere: la pazientina, la bresciana, la palladiana e, quando è stagione, anche le zeppole, la putana e il castagnaccio. Torte come quelle che facevano le nonne, preparate con la stessa cura, la stessa passione, lo stesso sapere antico. Alessio Camuffo, in mezzo ai pasticcini e alle meringhe ci ha passato una vita e, come lui stesso sottolinea con una punta di orgoglio, può dire di averne viste davvero di tutti i colori da quando, poco più che tredicenne, lasciò una poverissima Chioggia per cercare fortuna nella Vicenza dell’epoca: che era sì povera, ma dove almeno si trovava un lavoro e qualcosa da mettere sotto i denti. “Ho cominciato a tredici anni, finite le medie, perché all’epoca per avere qualcosa da magnare funzionava così – racconta insieme alla moglie Maria Rosa Zanzerin, da sempre la sua prima collaboratrice –. Quindi sono 47 anni che faccio il pasticcere, da quando a Vicenza c’erano solo tre pasticcerie: io sono andato a bottega da Padovan e Fabris, in via Vescovado. Eravamo in dieci, dodici, a lavorare, lì, e servivamo tutta Vicenza”.

Alessio Camuffo con la moglie Maria Rosa

decide di tentare l’avventura di un laboratorio proprio. “Con una paura tremenda, perché non sapevo se ce l’avrei fatta – ricorda –. E senza l’incoraggiamento e il sostegno di mia moglie forse non mi sarei buttato. Poi abbiamo aperto, e nel primo giorno abbiamo guadagnato 140 mila lire. Da non credere”.

Invece era tutto vero, e da allora la gente ha continuato a fare la fila per le specialità della casa. Su tutte lo Zuccotto, un dolce senese la cui ricetta è stata portata a Vicenza niente popò di meno che da Monica Vitti. “Era qui per un film, credo Signore e Signori, e ha lasciato questa ricetta alla signora del bar Roma a piazza Castello, la quale l’ha data a me e al mio padrone. Ci abbiamo messo un bel po’ a capire come farlo, ma alla fine ci siamo riusciti. E ancora adesso lo faccio allo stesso modo. A dire il vero, però, le nostre sono tutte specialità: sceglierne una sarebbe fare un torto alle altre, perché le faccio tutte con la stessa cura”.

Anni di gavetta duri, a volte durissimi. “C’era da piangere, c’era un rapporto molto severo, a volte duro. Ma mi è servito, eccome”, ricorda. Anche perché non è che i maestri fossero poi così prodighi E con la stessa ardi consigli. “Anzi tigianalità, fatta – aggiunge –. di passione e di Erano gelosissirispetto della trami, nessuno ti indizione. Perché su segnava niente: una cosa Camuffo qualche volta ti non transige: nel spiegavano qual- La bottega in via Medici. Ora i clienti suo laboratorio cosa, ma il lavoro cercano soprattutto la qualità si lavora come si dovevano farlo faceva una volta loro. E noi dovevamo guardare e una volta. Certo, forni e tavoli di imparare, rubare il mestiere con lavoro sono moderni, tirati e lugli occhi. Io ho rubato, ho rubacido e splendenti (“Quando ho to tanto, e questo mi ha aiutato cominciato c’era una sporcizia che a maturare e a capire quanto è nemmeno vi immaginate” rievoca meraviglioso questo mondo”. ridendo), ma il resto non è cambiato: la crema si fa ancora a mano Sbircia i segreti della crema pasticnelle pentole di rame e non con le cera oggi, controlla il trucco per una macchine (“se non viene fuori una pasta frolla a regola d’arte domani, pappetta”), gli ingredienti sono dopo una decina d’anni Alessio tutti freschi (“niente preparati arti-

ficiali o robe industriali”), le paste sono ancora fatte in giornata (“niente abbattitori che conservano i dolci anche per una settimana”).

Solo così, spiega, si riesce a tenere il passo di un mercato che cambia a grande velocità. “Gli ultimi anni sono stati i più difficili – conferma –. Una volta si vendevano centinaia di paste al giorno, la domenica anche mille, millecinquecento: a volte non riuscivi proprio a stare dietro alle richieste. Adesso non è più così: mi sembra quasi che la pasticceria sia sottovalutata. Io sopravvivo con la professionalità, perché se mi accorgo che qualcosa non va più ne so fare altre cinquanta. Ma i giovani come fanno?”

Il suo è un grido di allarme: i pasgono in compagnia del sindaco ticceri che sanno cogliere tutte le Enrico Hüllweck, del presidente sfumature della lavorazione, i picdella circoscrizione 5 Marco coli dettagli che alla fine fanno la Bonafede, e di una lunga schiera differenza, stanno scomparendo. di esponenti del Carroccio, da Chi, al giorno d’oggi, è capace di Roberto Maroni a Roberto Casfare uno zuccotto come si deve, telli, dal giovane deputato Alberto con il giusto dosaggio di creme, Filippi al senatùr Umberto Bossi, la giusta miscela di cacao, e con che quando capita da queste parti quel tocco di mandarino così leguna capatina nel laboratorio di gero eppure così fondamentale? via Medici la fa spesso, e chiede “Ormai manca anche una certa immancabilmente delle torte professionalità, le scuole non decorate di verde. Le simpatie riescono più a insegnare ai ragapolitiche, insomma, non sono zzi la ricchezza e la complessità certo un mistero. Ma le soddisdel mestiere – sottolinea –. Così fazioni più forti, probabilmente, si rischia di finire ad utilizzare sono quelle che arrivano dalla la creme artificiali: ma questa gente comune. La vecchina ultranon è un’alimentazione sana. È centenaria che prenota sempre la un’alimentazione che poi paghi in torta di compleanno, la giovane farmacia. Per questo, coppia che manda se mi accetteranno, una foto della fiquando andrò in pendavanti al La pazientina, glioletta sione mi piacerebbe dolce del battesimo, andare ad insegnare. la palladiana, il militare italiano Per non perdere le le zeppole, in Iraq che spedisce tradizioni di una la putana, il una cartolina per volta, perché bisogna castagnaccio. ringraziare dei paandare avanti guar- Alla scoperta nettoni ricevuti per dando sempre un po’ Natale. E i giovani dei dolci indietro”. che ricominciano a dimenticati fare capolino tra la La pensione, però clientela: “I ragazzi è lontana. Il futuro tra i 30 e i 35 anni prossimo è fatto ancora di millesono i nuovi buongustai – conferfoglie, zaletti e panettoni che ma Camuffo –. Tornano a chiespesso finiscono in tavolate ildermi le torte di una volta, quelle lustri. Le fotografie appese alla che piacciono a me. Questa sì che parete della pasticceria lo ritragè una soddisfazione”.

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tradizioni

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A picco sulla Valdastico, la fortezza italiana è uno dei siti della Prima Guerra Mondiale meglio conservati di tutto l’Altopiano

Corbin, il forte che la guerra ha solo sfiorato Di Beppa Rigoni

da un ingegnoso tunnel coperto), polvere da sparo ovunque dissedimostrano quanto fosse anacroniminata. Anche all’interno della Lo si potrebbe definire: “il forstico l’utilizzo di strutture architetSanta Barbara (troppo distante dove non si è mai veramentoniche militari tradizionali, quali te dalla zona di tiro nell’ottica te combattuto”, anche se tutto castelli medioevali in cemento guerresca germanica, dove si attorno all’area, si possono riarmato e navi corazzate ancorate privilegiava la vicinanza ai canlevare crateri provocati da tiri alla roccia, ancora in auge all’inizio noni per una questione ergonodi mortaio nemico provenienti del secolo scorso. Il corpo princimica, in barba alla maggior sida Forte Kerle o dal Verle, del pale è composto da due livelli: al curezza per le truppe!), vennero calibro di 305 mm, in grado di piano terra le camerate, lanciare granate da 420 Kg. Le l’infermeria, la stanza del distruzioni che si rilevano (malmedico, i magazzini i degrado la certosina e ventennale positi di munizioni interopera di restauro tuttora in atto medi, il punto di arrivo Una veduta della costruzione, posta allo sbarramento della Valdastico da parte del proprietario del fordel carrello che portava te Severino Panozzo e della sua le munizioni dalla “Santa famiglia, che a questo scopo ha Sul fondo del pozzo delle torrette, Evacuato dagli italiani, il forte venBarbara”, collegato con dedicato la vita), sono state fatte tanto per dirne una, è stato pratine occupato dagli austriaci solo due elevatori meccaniad arte. In primis, ad opera del cato un foro che potrebbe suggeriper un mese, perché a seguito delci al piano superiore; al nostro esercito dopo il 15 magre un tunnel disegnato ad hoc dai lo sfondamento della linea russa, primo piano i corridoi e gio del 1916 (in seguito al crollo genieri, per ricupero bozzoli o resempre nel ’16, sarebbe stato imle scalette che portavano del ponte di Roana in linea d’aria sidui: no invece, è stato appositapossibile rifornirlo di truppe frealle sei cannoniere. Sei al vicinissimo al forte, durante la mente praticato proprio dai recusche e così ci fu da parte nemica la secondo piano infatti, le Strafexpeperanti, per scelta a propria volta, postazioni dition), con far passare i di abbandonarlo veloin cupola l’intento di pezzi di cacemente. Le vedette lenticolare non lascialotta smemitaliane in avansco- Costruito su da 149 mm., re in mano brati e troppo perta dopo la Strafex- uno spuntone più un osnemica un pesanti per spedition, ritornando di roccia, servatorio La Santa Barbara del Corbin. Il forte è stato costruito nel 1906 forte ancora esser sollevasul sito, ebbero la l’edificio è di bilanciautilizzabile. ti coi mezzi sorpresa di trovarlo mento del un’opera In secundis, inadeguati in vuoto e la decisione fu tiro; sei le scale corusate tutte le precauzioni, come di alta ad opera dei loro possesso. di riutilizzarlo succesrispondenti; sei porte l’uso di lampade ad olio per illurecuperanti a Se si pensa sivamente solo come tecnologia molto larghe, in linea, minare al posto dell’elettricità, guerra finita, che le calotte magazzino e caser- ingegneristica per far scendere veloo la scelta strutturale di costruiche son quaavevano lo ma, quindi niente più cemente i cannoni in re l’entrata in cemento armato, si riusciti a spessore di 16 combattimenti: ecco caso di guasto o cola forma di “esse” per diminuire smantellare mm e che la perché lo stato di conpo ricevuto ed essere al massimo il pericolo di deflala struttura forma schiacservazione delle strutture murarie, velocemente sostituito. A fianco grazione. Tanti accorgimenti per estrarre ciata, lenticoè così buono. di ogni scaletta una strana nicchia tecnici che assieme alla solidità tutte le parti I lunghi corridoi del corpo centrale. Ai nostri giorni lare (a saetta nel muro con un foro al centro, per della struttura e alla collocaziom e t a l l i c h e . sono suggestivi luoghi da visitare ridotta in Ma veniamo alla posizione in cui il far passare comunicazioni fra i tine strategica, avevano fatto del Ma si sa, gergo tecforte è stato costruito nel lontano ratori e i rifornitori, in modo del Corbin il punto di forza della ai tempi la fame era tanta ed il nico), aveva il diametro di 5 mt.: 1906. Posto strategicamente allo tutto simile alla posta pneumatica nostra linea difensiva. controllo zero! tante tonnellate tanto guadagno! sbarramento della Valdastico, alle (immaginiamo per un attimo cosa spalle di Piovene Rocchette e coldovesse accadere lì dentro durante Per noi che andiamo a visitarlo locato sopra un attacco: oggi e lo troviamo sostanzialuno sperone frastuono mente integro, è un bene che il roccioso a ininterrotsuo utilizzo sia rimasto incom1096 mt. di to, fumo, piuto, a differenza di quanto altitudine, concitazioaccaduto per altri forti italiani dà subito la ne, odore e austriaci, la cui descrizione sensazione di cordite, si può riassumere con le sole di un’opera polvere da parole: “insensato massacro e di ardita ed sparo ovunfolle distruzione!” E’ perciò un altissima tecque, terrore, luogo da vedere, non solo per la nologia ingerischio di sicurezza delle opere di ristrutnieristica. La combustioturazione effettuate che garancomplessità ne, di far tiscono in toto l’incolumità dei e la raffinapartire tutvisitatori, ma anche per l’ innetezza della to per una gabile fascino dettato dalla sua costruzione scintilla cagrandiosità e solidità. (che si rileduta su mavano tuttora teriale comPercorso: si parte dalla chiesa sia nel primo burente). di Treschè Conca e si proseUno degli innesti delle calotte dei cannonieri, edificio dove ancora in buono stato gue per circa sei Km, in parte al posto del Ecco il in sterrato, in parte in mezzo Tel. e fax 0444.550766 Quartier Generale durante il conmotivo per cui i serventi al pezal bosco, fino al parcheggio di flitto, c’è oggi un piccolo museo, zo utilizzavano scarpe con una fronte al cancello d’ingresso, e Via Legione Antonini, 157 sia nel corpo principale antistante particolare suola di corda, che si arriva direttamente…nel cuoVICENZA la piazza d’armi, ad esso collegato non provocavano attrito con la re della storia.

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edicola

Ogni settimana, tratto dalla stampa locale o nazionale, un articolo che fa riflettere, discutere o arrabbiare. O anche divertire

Il ribelle Fini: “La ‘democrazia’ ha ucciso ogni ideale” Vorrei essere un talebano, avere valori for tissimi che santificano il sacrificio della vita, propria e altrui. Vorrei essere, per lo stesMassimo Fini so motivo, in una caricatura un kamikaze islamico. Vorrei essere un afgano, un irakeno, un ceceno che si batte per la libertà del proprio paese dall’occupante, arrogante e stupido. Avrei voluto essere un bolscevico, un fascista, un nazista che credeva in quello che faceva. O un ebreo che, nel lager, lottava con tutte le sue forze interiori per rimanere un uomo. Vorrei far parte dei “boat-people” che vengono ad approdare e spesso morire sulle nostre coste. Perché sono spinti almeno da una speranza. Vorrei essere e vorrei essere stato tut-

to, tranne quello che sono e sono stato per sessant’anni e passa: un uomo che ha vissuto nella democrazia italiana. Senza la possibilità di emozioni collettive, di valori forti. Di un vero atto di coraggio, trascinando l’esistenza in mezzo alle viltà, agli opportunismi, ai trasformismi, alle meschinerie, ai cinismi, ai sofismi, in una società che ha perso ogni dignità, ogni codice di lealtà e onore, spietata e feroce senza essere virile, con gli occhi sempre pronti a riempirsi di lagrime ma

Immigrati, Lampedusa

che ha dimenticato cioè del mercante la misericordia. Si Vorrei essere che in tutte le cultuparla molto, di que- un afgano, un re e in tutti i tempi, sti tempi, di «crisi irakeno, un prima dell’avvento della politica». Ma della Modernità e ceceno. Che non è questo. Non è della Democrazia, questo. E’ la dispe- si battono per era posto all’ultirazione di vivere in la libertà del mo gradino della una società senza proprio paese scala sociale, sotto grandezza dove gli dall’occupante, quello degli schiavi, obiettivi sono cam- arrogante e perché gli uomini, biare l’automobile, finchè son rimasti stupido comprare l’ultimo tali, hanno sempre cellulare, tenere luconsiderato il mascida la casa, trovare la «propria simo del disonore scambiare regolarità» con per guadagno. Il tutto scandito “Activia” e dove le dal rumore di fondo, incessante, donne hanno per- inesorabile, della TV e delle sue so il loro fiore più voci: dei Buongiorno, dei Baufalso e più bello do, dei Bonolis, delle Ventura, che un tempo si dei Chiambretti, dei Costanzo, chiamava Pudore. dei Vespa, dei Santoro, dei FerUna mediocrità rara, dei Mentana, dei Gabibbo, quotidiana fatta dei buffoni, dei paraculi e delle di pin, di cin, di troie. Una società del fracasso carte di credito, che non conosce più i valori del di bancomat in cui silenzio e del controllo di sé e domina la figura applaude anche ai suoi morti. dell’imprenditore Quando avverto in me e fuori

Profughi, Darfur

di me, in un mondo ormai più virtuale che reale, questi vuoti abissali, sono colto da vertigine.

E vorrei essere essere un talebano, un kamikaze, un afgano, un “boat-people”, un affamato del Darfur, un ebreo torturato dai suoi aguzzini, un bolscevico, un fascista, un nazista. Perché più dell’orrore mi fa orrore il nulla.

Massimo Fini da Libero, 31 maggio 2007

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regione

Veneto Strade S.p.A.: bilancio 2006 all'insegna dell'efficienza Il Decreto legislativo n.

112/1998 ha conferito alle Regioni ed agli enti locali una serie di competenze amministrative prima riservate allo Stato.

Regione Veneto e Province hanno intuito che ciò poteva rappresentare un'occasione importante per il nostro territorio, creando quindi un nuovo soggetto che non solo prendesse in gestione l'ex rete viaria Anas, ma si ponesse come strumento operativo per la realizzazione di nuove infrastrutture viarie di interesse regionale.

Veneto Strade S.p.A. nasce dunque, per unanime volontà dei Soci, con l'obiettivo di massimizzare l'utilità sociale, da un lato attraverso la realizzazione di nuove opere e dall'altra provvedendo alla corretta manutenzione della rete viaria ereditata, utilizzando a tal fine tutte le risorse economiche e finanziarie a disposizione in un'ottica di equilibrio.

Gli obiettivi gestionali aziendali relativi all'esercizio 2006 sono così riassumibili:confermare i risultati conseguiti nell' esercizio 2003, 2004 e 2005, ovvero un sostanziale pareggio del bilancio, attraverso una politica che valorizzi gli aspetti legati agli investimenti sul territorio;massimizzare quindi l'utilità sociale attraverso un incremento degli interventi sulla rete viaria.

Il risultato di bilancio d'esercizio 2006, approvato nella seduta del Consiglio di Amministra-zione del 31 marzo 2007, centra gli obiettivi posti dai Soci, con un utile d'esercizio dopo le imposte pari a circa 75 mila euro in

rapporto ad un volume complessivo dei costi che supera i 45 milioni di euro.

Anche la successiva analisi delle destinazioni delle risorse testimonia lo sforzo profuso da Veneto Strade S.p.A. per rispondere al meglio alle finalità sociali, con ben il 61% dei costi 2006 desinati direttamente ad attività di manutenzione.Al fine di garantire il raggiungimento di tali risultati gestionali, sono stati adottati, fra l'altro, vari strumenti quali:la definizione di budget previsionali per ciascun centro di costo e di ricavo; la metodologia dell'analisi degli scostamenti fra budget previsionali e movimenti effettivi; l'attivazione, una volta individuati ed analizzati gli scostamenti, di immediate azioni correttive (attivazione di nuovi interventi già progettati caratterizzati da tempi e modalità di realizzazione contenuti).

"Per poter monitorare costantemente l'attività in corso di realizzazione e la perfetta corrispondenza fra costi e ricavi, parallelamente alla contabilità generale, è stata implementata una procedura analitica di monitoraggio che consente, sulla base dei budget annualmente assegnati, di procedere al monitoraggio dei costi all'atto di origine degli stessi, ovvero all'emissione dell'ordinativo che impegna la società verso l'esterno" precisa Giuseppe Franco, Direttore Generale di Veneto Strade S.p.A..

Ciò permette dunque di avere la massima visibilità non solo sui costi a definitiva concretizzazione degli stessi, ma anche di quelli in maturazione.

"In effetti" continua il Direttore Generale "con tale metodologia è possibile elaborare proiezioni circa la prevedibile chiusura di esercizio e, qualora ci siano ulteriori risorse disponibili, attivare subiro le gare per l'affidamento di specifici lavori di manutenzione stradale, sempre con l'obiettivo di equilibrio di bilancio".

Ulteriori strumenti che la società Veneto Strade S.p.A. adotta per la pianificazione aziendale sono il piano strategico ed i piani tattici operativi.

Il piano strategico è uno strumento programmatorio dove vengono indicate le linee guida dell'azione societaria e fissati, in coerenza con le indicazioni espresse dagli azionisti e dal Consiglio di Amministrazione, gli obiettivi prioritari di ciascuna Direzione aziendale.

Con i piani tattici operativi, in coerenza e sulla base del piano strategico, vengono definiti ed analizzati nel dettaglio gli obiettivi per ciascuna Direzione da parte dei dirigenti responsabili con l'indicazione delle modalità di realizzazione.

I piani tattici operativi devono inoltre evidenziare le proiezioni temporali relativamente alle fasi intermedie e la data di conclusione dello stesso. "Tale metodologia è adottata anche nell'ottica del miglioramento delle prestazioni manageriali" precisa il Direttore Generale "in quanto definisce preventivamente con ciascun dirigente i risultati chiave ed i livelli di rendimento da raggiungere in conformità con gli obiettivi dell'azienda".

Veneto strade S.p.A.

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regione

Forte incremento degli standard di percorribilità e sicurezza

Per quanto concerne la rete gestita per la quale Veneto Strade S.p.A. esplica il servizio di manutenzione e vigilanza, ad oggi essa ammonta a circa 1500 Km di cui 1007 di strade individuati di interesse regionale (quindi afferenti al demanio della regione), mentre la parte restante (di interesse provinciale) sono stati trasferiti in concessione da parte delle Province di Belluno, Padova e Treviso. Veneto Strade S.p.A. ha ereditato una rete viaria che ha subito evidenziato necessità di ingenti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, soprattutto al fine diincrementare gli standard di percorribilità e sicurezza. Già nel corso del 2003, primo anno di strutturazione della Società, Veneto Strade S.p.A. ha immediatamente operato in tale ottica con investimenti elevatissimi. Gli sforzi più cospicui hanno riguardato i rifacimenti del manto stradale e la messa in sicurezza. In relazione ai primi, Veneto Strade S.p.A. ha dovuto subito attivare estesi interventi di rifacimento del piano viabile. A tal fine sono da rammentare gli specifici contributi in conto esercizio ricevuti dalla Regione del Veneto che hanno permesso un investimento medio annuo per il triennio 2003 - 2005 di 8,3 milioni di euro. E per l'esercizio 2006 sono state confermate, anzi leggermente incrementate, le ingentissime risorse a tal fine destinate nel precedente triennio, con un sforzo economico complessivo nell'esercizio 2006 di 8,6 milioni di euro.

"Particolare attenzione è stata posta alla messa in sicurezza" precisa l'Amministratore Delegato della società Silvano Vernizzi.È di tutta evidenza che l'elevata estensione di strade ereditate ha determinato la necessità, nell'ottica di una mirata programmazione degli interventi di manutenzione ed incremento degli standard di sicurezza, di individuare le priorità in relazione alle risorse disponibili.

Le risorse medie annue per il triennio 2003 - 2005 destinate nella messa in sicurezza sono state pari a 5,6 milioni di euro. A detti interventi nel corso del 2006 sono stati destinati ben 8,2 milioni di euro, con un incremento di oltre il 45%.

Ma molteplici sono le attività poste in essere e tutte miranti alla manutenzione della rete che trovano realizzazione soprattutto nel

euro; a fronte di tali ricavi a destinazione vincolata, la società ha posto in essere, come già evidenziato, attività di manutenzione per ben 27,6 milioni di euro.Gli 11,2 milioni di euro aggiuntivi sono stati reperiti sia con risorse proprie relative ad introiti diversi ed economie interne di gestione, per un ammontare di circa 5,8 milioni di euro, sia tramite contri-

periodo primavera estate. Fra le voci più significative, vanno segnalate la segnaletica orizzontale e verticale, lo sfalcio erba - potatura e pulizia piano viabile, le attività antineve e prevenzione ghiaccio, oltre ai già citati interventi di rifacimento asfalto e messa in sicurezza.

Veneto Strade S.p.A. ha sottoscritto con le varie Amministrazioni Provinciali apposite convezioni ove vengono, fra l'altro, fissate le risorse economiche da trasferire per far fronte all'attività di manutenzione della rete in gestione, oltre che quelle connesse alla conduzione generale dell'azienda.

Tali risorse sono quelle appositamente trasferite dallo Stato alle Province stesse per far fronte alla gestione delle strade ex Anas. A titolo di risorse destinate alla manutenzione, Veneto Strade S.p.A. per il 2006 ha introitato dalle Province 16,4 milioni di

buto diretto della Regione del Veneto per un ammontare di 5,4 milioni di euro circa.

"Questo è un dato che ci rende particolarmente orgogliosi" fa presente il Direttore Generale Giuseppe Franco "e testimonia come, grazie al lavoro di tutte le strutture aziendali, si riesca ad innestare un processo virtuoso che porta in tempi rapidi e con snellezza operativa a realizzare gli interventi di cui la nostra viabilità ha bisogno". Quanto alle attività dirette all'utenza, particolarmente qualificanti in ragione dell'incremento qualitativo del servizio offerto, si sono rilevati:l'approntamento con cadenza annuale del Piano Neve che garantisce, nel periodo invernale, una capillare suddivisione delle tratte in sottozone a ciascuna delle quali è garantito sia il servizio preventivo antigelo che quello di sgombero neve attraverso appositi mezzi ed

attrezzature; l'attivazione del servizio Infomobilità che consente all'utenza, collegandosi al sito della società, di accertare la percorribilità di ciascuna tratta stradale, la presenza di cantieri e di ogni altra situazione che possa incidere sulla capacità di assorbimento del traffico;l'attivazione del servizio di pronto intervento mediante squadre di operatori della viabilità che intervengono in caso di segnalazione di eventuali emergenze attraverso un servizio attivo 24 ore al giorno, sia nei giorni feriali che festivi, per 365 giorni all'anno;l'avvenuta elaborazione della prima edizione della Carte dei Servizi che rappresenta nel dettaglio tutte le attività e le competenze della società ed i livelli minimi di servizio garantito all'utenza nell'ottica di un continuo miglioramento del servizio stesso.Come già evidenziato, la società è anche impegnata nella realizzazione di nuove opere viarie. In particolare, l'impiego principale in tale ambito è quello relativo alla realizzazione del Piano Triennale Regionale 2002-2004. Si tratta del primo Piano Regionale sulla rete stradale trasferita dallo Stato alla Regione e alle Province.

Con la recente approvazione del Piano Triennale Regionale 20062008 da parte della Regione del Veneto, Veneto Strade S.p.A. dispone quindi nuove risorse finanziarie da destinare alla realizzazione di ulteriori infrastrutture viarie.A tal fine la società ha provveduto ad intensificare l'attività di progettazione per essere nelle condizioni di appaltare le nuove opere individuate e/o finanziate nel nuovo Piano Triennale Regionale entro termini assai contenuti; oggi l'importo complessivo di interventi in via di affidamento nel periodo marzoluglio 2007 supera infatti i 172 milioni di euro, con la concreta prospettiva quindi di superare per il prossimo mese di luglio i 514 milioni di euro di monte

appaltato per nuove opere. Precisa l'Amministratore Delegato della società Silvano Vernizzi, "i valori progressivi di bilancio che esprimono le spese relative alla realizzazione di nuove opere sulla base degli stati avanzamenti lavori, risultano incrementati esponenzialmente con il susseguirsi dei vari esercizi. La stima di massa pagamento lavori nuove opere per il 2007, sempre esclusa la quota di manutenzione ordinaria della rete viaria, ammonta a 90 milioni di euro, proiettando quindi il prevedibile valore di bilancio 2007, relativamente a detta partita, ad oltre 211 milioni di euro".Davvero significativa la massa di opere che ha visto la conclusione nel corso del 2006, sia relative alla realizzazione del Piano Triennale Regionale 20022004 che afferenti alla manutenzione programmata.E se, relativamente alle nuove opere infrastrutturali, il 2005 aveva visto la conclusione dell'intervento n. 5 del Piano stesso 2002-2004 "Lavori di risanamento della Galleria Pedesalto" per oltre 7,7 milioni di euro, il 2006 ha visto la conclusione ed entrata in esercizio di ben ulteriori 10 interventi. Oltremodo significativa è stata altresì la realizzazione di altri interventi di recupero manutentivo appositamente finanziati dalla Regione del Veneto ed ultimati nel corso dell'esercizio 2006 necessari per consentire il ripristino delle condizioni di percorribilità e di sicurezza di specifici tratti di strade in gestione alla società, che hanno determinato un impegno economico di oltre 1,8 milioni di euro.

Anche l'attività di pronto intervento mediante l'effettuazione di interventi di urgenza, sempre grazie a specifici contributi da parte della Regione del Veneto, ha trovato realizzazioni importanti nel corso del 2006 considerato che sono stati ultimati 10 interventi per un totale complessivo di oltre 1,6 milioni di euro.

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MARZO 29/3-2/4 Vinitaly - Salone internazionale del vino e dei distillati 29/3-2/4 Enolitech - Salone internazionale delle tecniche per la viticoltura, l’enologia e delle tecnologie olivicole ed olearie 29/3-2/4 Sol - Salone internazionale dell’olio d’oliva extravergine di qualità 29/3-2/4 Anteprima Agrifood - Laboratorio per il salone internazionale dell’alimentare made in Italy

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MAGGIO 5-9 Siab - International techno-bake exhibition 10-12 Saldat - Mostra convegno della saldatura e taglio 16-17 Automotive Dealer Day - Informazione, strategie, strumenti per la commercializzazione automobilistica 25-27 Veronafil 1 - Manifestazione filatelica, numismatica, cartofila 25-27 Verona Mineral Show Geo Business

GIUGNO 5-8 Pulire - Mostra internazionale delle produzioni e delle tecnologie per le attività dell’igiene ambientale 14-16 Saloni della verniciatura 2007: Polveri, Cleantech, Ecocoating Mostre convegno sui prodotti, servizi e tecnologie di verniciatura e altri trattamenti superficiali

SETTEMBRE 20-24 Abitare il Tempo - Giornate internazionali dell’arredo

8-11 Fieracavalli - Fiera internazionale dei cavalli e salone delle attrezzature e delle attività ippiche 17-20 Agrifood - Salone internazionale dell’alimentare made in Italy 21-24 Bus & Bus Business - Salone internazionale del trasporto in autobus 22-24 Job & Orienta - Scuola, orientamento, formazione e lavoro 23-25 Big Buyer - Mostra convegno del settore cartoleria e cancelleria di prodotti ufficio/casa/scuola per grandi compratori italiani ed esteri 23-25 Cartoshow - Mostra di prodotti e servizi per il mondo della cartoleria

DICEMBRE *** Model Expo Italy - Fiera del modellismo *** Elettroexpo - Mostra mercato di elettronica, radiantismo, strumentazione, componentistica informatica *** Data da definire

MANIFESTAZIONI ALL’ESTERO 15 Vinitaly India - Mumbay - Salone dei migliori vini italiani Gennaio 17-18 Vinitaly India - New Delhi - Salone dei migliori vini italiani Gennaio 23-25 Marmomacc USA / Stonexpo East - Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie Marzo 17 Samoter Tour Polonia - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali Maggio dell’edilcantieristica Giugno Samoter Tour Russia - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali dell’edilcantieristica 4-5 Vinitaly Russia - Mosca - Salone dei migliori vini italiani Giugno 7 Vinitaly Russia - San Pietroburgo - Salone dei migliori vini italiani Giugno Settembre Fieragricola Eastern Europe Tour - Raid di 4.500 km con trattori e macchine agricole attraverso Italia, Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Italia Ottobre Vinitaly - US Tour - Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani Novembre Marmomacc USA / Stonexpo - Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie 8 Samoter Tour Romania - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali Novembre dell’edilcantieristica Novembre Vinitaly Japan - Salone dei migliori vini italiani Novembre Vinitaly China - Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani

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tempo libero

Carciofini sott’odio

L’angolo dell’oste. Spugnole, gambesecche, funghi di San Giorgio: poco conosciuti ma squisiti

A sangue caldo

A zonzo tra pascoli e boschi a caccia dei funghi di primavera

di Alessio Mannino

Lo abbiamo già incontrato più volte sulle nostre pagine, lo scrittore-giornalista-politico-spirito critico Pino Dato.

Siccome ce ne freghiamo del bilancino, qui vogliamo segnalare il suo ultimo libro, “Vicentinità” (Dedalus).

Ma non per recensirlo: ci penserà il nostro Magalotti, vedrete. Bensì per il merito di aver tolto dalla polvere degli anni un breve, preziosissimo passo di Goffredo Parise. Lo riportiamo per intero: “La vicentinità è la facoltà di tradurre in passioni intellettuali, astratte, le passioni reali. La costante tendenza, cioè, a frenare e forse a dissolvere prima del loro compiersi quei moti dell’animo, del pensiero e della carne che conducono ai fatti e, di conseguenza, alle conseguenze.

Cioè, ancora, una forma di prudenza, di diffidenza, di avarizia che potrebbe apparire anche soltanto borghese, o per meglio dire di amministrazione dei sentimenti che tende inesorabilmente alla staticità, alla immobilità, al monologo e non al dialogo, insomma alla fantasia, alla nevrastenia, talvolta alla narcisistica follia. Questo groviglio interiore che non si esprime mai, questo pasticcio di cose improbabili che diventano probabili per virtù di farnetico, tutto ciò, forse, è la vicentinità”. Erano gli anni Cinquanta. Cioè oggi. Vicenza ha un’anima? Sì. Un’animula sordida e prudente che per un malinteso senso della misura emargina col silenzio il coraggio e l’unicità, e nel silenzio dei finti innocenti cela vizi e piccolezze di una provincia arricchita e impasticcata di vanità. Una città-metafora, dove la retorica del tempo placido trascorso nella spola fra il dovere esibito e il piacere nascosto erge un teatrino noioso al trito e ritrito, al moderatismo vigliacco, all’encefalogramma piatto della volontà. Sangue gelido e marcio. Un cimitero delle passioni pubbliche al cui ingresso sta scritto: “Il lavoro rende liberi”, come nei lager nazisti. Come sarebbe bello se bombardassero Vicenza: con ordigni di adrenalina, sangue caldo e testosterone. Bombe di creatività e audacia. Grazie Goffredo.

L’estate è ormai alle porte, e i pascoli di montagna cominciano a regalare le prime soddisfazioni a chi sceglie di unire il gusto di una passeggiata in mezzo alla natura al piacere di portarsi a casa qualcosa di sfizioso. Parliamo di funghi, ovviamente, perché, per chi non si limita a finferli e porcini, la stagione è ormai entrata nel vivo.

La tarda primavera è infatti il periodo ideale per raccogliere uno dei funghi più particolari e saporiti: le morchelle, dette comunemente spugnole per il loro cappello triangolare dalla consistenza molto simile a quella di una spugna. Fungo strano, diffuso sia nei pascoli alpini sia nelle pinete costiere, difficilissimo da vedere (ma quando ne avvistate uno guardate bene intorno, di solito spuntano in compagnia), le morchelle vanno raccolte

e pulite con molta delicatezza, e sono ottime come condimento per pastasciutte, risotti e frittate.

Attenzione, però, a cuocerle per bene, perché crude potrebbero causare pericolose intossicazioni.

Meno noti, ma non meno saporiti, altri due funghi di primavera: il fungo di San Giorgio, chiamato così perché spunta per la prima volta attorno a San Giorgio (il 24 aprile), è un fungo biancastro, con un forte profumo di farina, che cresce a gruppi nei prati di montagna. È conosciuto anche come fungo delle saette, perché si credeva che spuntasse là dove i fulmini avevano bruciato l’erba.

Un po’ come fanno anche per le gambesecche, piccoli funghi dal color a metà tra il marroncino e il dorato e dall’intenso aroma di mandorle, che a giugno (e in realtà anche in au-

Le strane morchelle

Sopra i 1200 metri si possono trovarte le gambesecche, dall’intenso aroma di mandorle

tunno) compongono lunghe file nei pascoli sopra i 1200 metri.

Se le raccogliete, ricordatevi di utilizzare solo la testa, perchè il gambo, come suggerisce il nome, è duro e legnoso.

Sia le gambe secche che i funghi di san Giorgio sono condimenti ideali per primi piatti e frittate, e non hanno nulla da invidiare a

loro cugini più famosi e costosi.

Raccoglieteli, però, solo se siete assolutamente certi che si tratti del fungo giusto; in caso di dubbio chiedete consiglio a qualche esperto o lasciate perdere: non vale la pena di rischiare un ricovero in ospedale. Così come non vale la pena di rischiare una multa: mettetevi in regola con permessi e tesserini.

Appuntamenti. A Montecchio c’è Saltè, balè, putele. Parte la sesta edizione di Festambiente

Quattro salti a teatro, sotto le stelle Festival e manifestazioni La comicità in tutte le sue sfumature sarà la protagonista indiscussa del fine settimana scledense: alla Fabbrica Alta di Schio, infatti, è in programma “Schio Comedians”, festival ideato e diretto da natalino Balasso per aprire una finestra sul mondo di chi si dedica alla nobile arte della risata lontano dai circuiti televisivi. Il cartellone prevede nei pomeriggi cartoni e filmati d’animazione, mentre nelle serate si darà spazio alle esibizioni dell’attrice Giuliana Musso, dei Pendolari dell’Essere, di Vanni De Lucia, della Microband e del trio Perlamammadiado. Abbonamenti a 15 euro.

Da mercoledì 20 giugno parte la 6 edizione di Festambiente, uno dei più classici appuntamenti dell’estate vicentina. Per cinque giorni, al Parco Retrone nel quartiere dei Ferrovieri, si discuterà e ci si divertirà all’insegna di uno stile di vita sostenibile. In cartellone ci sono, tra le altre cose, mostre sulle energie alternative ed esperimenti per verificare se si è consumatori attenti, stand gastronomici con prodotti tipici, biologici, etnici e solidali, giochi per bambini, concerti, dibattiti e spettacoli teatrali e di cabaret. Il tutto continuerà fino a domenica 24.

Sarà Virgilio Scapin, lo scrittore recentemente scomparso, il grande

protagonista di “Saltè, balè, putele”, il festival della canzoni e delle tradizioni popolari venete giunto ormai alla quinta edizione. Tra sabato 16 e domenica 17, a villa Cordellina Lombardi di Montecchio, l’opera e la personalità dell’autore del “Bastone a calice” saranno al centro di rappresentazioni teatrali (i “Magnasoete” allestiti dal gruppo di Theama Teatro), proiezioni cinematografiche (“Signore e signori”), spettacoli di cabaret (con l’Anonima Magnagati) e concerti, oltre che di degustazioni di vini e prodotti tipici.

Musica A Pojana Maggiore arrivano i Nomadi: sabato 16 il celebre gruppo emiliano sarà alle 21 al campo sportivo comunale per presentare i loro pezzi più famosi. Al parco del donatore di Costabissara, invece, Bruno Conte e la sua band (con il reduce sanremese Patrizio Baù alle chitarrre) si esibiranno in una serata dedicata a Lucio Battisti e alla canzone d’autore italiana. Per la Musica classica, infine, la rassegna “il suono dell’Olimpico” è ormai arrivata al penultimo appuntamento: sabato 16, alle 20, l’Orchestra del Teatro Olimpico con Ilia Kim al piano suonerà musiche di Haydn (biglietti a 13 e 18 euro).

Natalino Balasso presenta Schio Comedians

Teatro Si apre la tradizionale rassegna estiva “Teatrosottolestelle”, organizzata dalla circoscrizione 6

in collaborazione con Regione e Fita. La serata d’apertura, sabato 16 nel parco di via Adenauer, sarà dedicata ad un classico della produzione di Goldoni come “I Rusteghi”, messi in scena dalla compagnia La Goldoniana di San Stino di Livenza.

La storia è quella di 4 borghesi gretti e prepotenti che alla fine devono arrendersi di fronte al buon senso delle loro mogli.

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tempo libero

Popcorn. In La voltapagine il dramma esistenziale di una donna ferita. Tutto comincia con un pianoforte…

Se voltare pagina apre la via dell’inferno di Giuliano Corà

Mélanie ha undici anni, studia pianoforte.

I suoi genitori apprezzano il suo talento, e Mélanie li ricompensa con un fortissimo senso del dovere. Ma arriva il concorso che dovrà decidere del suo futuro.

Nella giuria, una famosa pianista, il cui comportamento durante l’audizione sconvolge la piccola: superficiale e vanagloriosa, riesce ad impedirle di esprimersi al meglio. Mélanie esce dalla sala.

Potrebbe riprovare, ma qui non si tratta di un concerto andato male: quello che è stato infranto è il rispetto, il senso della sua dignità. Tornata a casa, chiude a chiave il piano: è la chiusura irrimediabile di quella fase della sua esistenza. La ritroviamo circa dieci anni dopo, a Parigi. E’ bella, fine, elegante. Non le è difficile introdursi nella cerchia più intima della pianista, nel frattempo divenuta una donna fragile ed insicura: ne carpirà i moti più intimi dell’animo, si insinuerà in lei, fino a distruggere totalmente la

sua vita. La voltapagine di Denis Dercourt è una di quelle perle che spesso il cinema francese ci regala: un’indagine introspettiva che arriva nel più profondo dell’animo umano. Misurato, quasi freddo nei movimenti e nelle situazioni, il film si snoda senza colpi di scena, ma allineando sequenze equilibrate e spesso, nella loro semplicità, intensissime: una per tutte, l’inquadratura finale di Mélanie che cammina sulla strada. Più che una banale storia di vendetta, è la storia di un cuore spezzato, dell’immensità del dolore che vi può albergare, e del-

la ferocia che può esprimere.

Una ferocia ‘a misura di Mélanie’: tanto era diligente e corretta da bambina, tanto metodica è ora nel suo percorso, che segue lucidamente fino in fondo. Deborah François prodigiosa nel ruolo di vendicatrice Ottima senz’altro Catherine Frot nella parte giustizia) in quella di Mélanie, cadella pianista, ma prodigiosa la pace di esprimere tutto un intero bella Deborah François (il misero universo interiore solo per gesti L’enfant, dei Fratelli Dardenne, minimi, per moti del volto appenel 2005, non le aveva certo reso na accennati.

Sul comodino. La vicenda di Billy Hayes nelle terribili carceri turche. Così simili a Guantanamo ed Abu Ghraib

Un americano in fuga. Dall’orrore del carcere di Giovanni Magalotti

È il 28 ottobre 1970, quando all’aeroporto di Istanbul, il giovane americano Billy Hayes, di ritorno da una vacanza, viene scoperto con due chili di hashish incollati al corpo, e portato di peso in carcere. I suoi genitori e il console statunitense si prodigano per lui, ma senza risultati apprezzabili.

Una prima sentenza lo condan-

na a quattro anni. A quarantatré giorni dall’estinzione della pena, il tribunale di Ankara converte la prima sentenza in ergastolo: la Turchia, tirata in ballo dal presidente americano Nixon per il traffico internazionale di droga, vuole mandare un segnale forte alla comunità internazionale. E al povero americano, costretto a subire William Hoffer

ogni giorno le angherie dei secondini, non rimane che la speranza di una fuga. L’evasione si materializza fortunosamente qualche anno dopo. Solo allora Billy Hayes può fare ritorno, da clandestino, negli Stati Uniti.

Questa sintesi ricorderà forse ad alcuni lettori la trama di un bel film di trent’anni fa: “Fuga di mezzanotte” del regista in-

glese Alan Parker. Ma probabilmente non tutti sanno che il film è tratto dal volume omonimo, best seller in America, che solo oggi arriva in Italia grazie a Newton & Compton. Scritto dall’autentico protagonista della vicenda, Billy Hayes, e dal giornalista William Hoffer, il romanzo è la lucida testimonianza un percorso di degrado fisico e morale che a tratti pare irreversibile.

Se alla fine degli anni ’70 il romanzo e il film denunciavano lo spaventoso stato di abiezione

umana all’interno delle galere turche, oggi, alla luce delle notizie e delle immagini di Abu Ghraib e Guantanamo, l’effetto è quantomeno straniante. Seppure a parti inverse, la storia si ripete: carnefici e vittime si sono solo scambiati di posto nel macabro balletto della crudeltà.

Billy Hayes, William Hoffer, Fuga di mezzanotte, Newton & Compton, 315 pp., € 8,90

HANNO DETTO

“Ricordo benissimo quel giorno - ha detto il ministro degli esteri - qualcuno mi disse, Massimo, c’è Consorte in linea, e io risposi subito.

Un galantuomo non fa aspettare la propria consorte”. A riprova di tutto ciò, Massimo D’Alema rende note lui stesso altre trascrizioni di telefonate con consorte: “Mi raccomando, prendi il latte”, e anche: “Ti avevo detto di lasciarmi le chiavi della macchina, ma dove hai la testa?”.

Secondo i vertici dei Ds, tutta la faccenda si risolverà in un polverone: “Dietro tutto questo c’è una mente raffinata, e questa è la prova migliore che Fassino non c’entra”.

Alessandro Robecchi www.alessandrorobecchi.it 12 giugno 2007

“…per far passare una riforma ci vuole una lobby. Per bloccare una riforma ci vuole una lobby. Noi cittadini, tra un’elezione e un’altra, non contiamo un tubo. E si capisce: siamo gli unici senza una lobby”.

Sebastiano Messina La Repubblica 11 giugno 2007

“…nelle regioni settentrionali il governo è impopolare perché è visto come il partito delle tasse, in quelle meridionali è impopolare perché - dopo le mirabolanti promesse della campagna elettorale - non si comporta a sufficienza come partito della spesa. (…) Dal voto non emerge affatto una chiara e univoca volontà popolare, ma semmai un Paese sempre più diviso. Metà vuole meno tasse, l’altra metà vuole più spese”.

Luca Ricolfi La Stampa 13 giugno 2007