VicenzaPiù n.62, 9 giugno 2007

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Direttore editoriale Giovanni Coviello

Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiare di Verona

Il tridente

La programmazione assente di Giovanni Coviello

Polemiche su interessi economici mascherate, poco, da dispute politiche; guerre fra clan, con vincitori, sicuramente forti, in preda a delirio di onnipotenza e vinti, poco deboli, pronti a vendicarsi: l’informazione cittadina in mano ai potenti del momento per gestire la pubblica opinione. Tutto questo e anche di più ha preceduto la tornata elettorale provinciale, trionfale per la Cdl e per il mega partito degli astenuti, un partito con più del 40% di aderenti, in parte stufi dei bla bla della politica, in parte travolti dal vuoto di valori che il mondo della comunicazione e del consumismo a tutti i costi ci propinano giorno per giorno. La comunicazione con la disinformazione, se non con l’informazione da plagio ricorrente (imperante non solo a Vicenza), e con reality che sono un insulto all’intelligenza e, peggio, un danno irreversibile al cervello. Il consumismo, alleato di quella comunicazione, con spot martellanti che mostrano massaie sempre felici di lavare i pavimenti e operai e impiegati che sembrano manager e imprenditori. (continua a pagina 5)

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Anno 2 - Numero 62 - Sabato 9 giugno 2007

Marchetti, Cestaro, Cassingena: si scaldano per il match finale i tre big del progetto “Vicenza Futura”, il nuovo quartiere dello sport e del tempo libero a Ca’ Balbi. In esclusiva tutti i loro piani da pagina 6

Zanguio, un tecnico “indolore” per Aim

Thiene, Fi e Lega ai ferri corti.

Ecco i perché

Apertura Piscina Comunale Scoperta Viale Forlanini, 13 – Vicenza dal 19 Maggio 2007 tel 0444-924758 fax 0444-924868

a pagina 8

a pagina 11

Apertura Acquapark Altavilla Vicentina Via Mazzini – Altavilla dal 26 Maggio 2007 tel/fax 0444-574868

Centro più povero, il barbiere Gianni va in pensione

Palazzetto, lavori al rallentatore Addio Minetti

a pagina 23

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Orari di apertura Dall’apertura al 10 giugno Dal lun al ven 12.00-19.30 Sab/Dom 9.00-19.30 Dall’11 giugno Dal lun al ven 9.00-19.30 Mer/Ven 9.00-21.00

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3-4-5-6-7 luglio ore 21.15 Compagnia Lavia Anagni MOLTO RUMORE PER NULLA di William Shakespeare regia Gabriele Lavia prima nazionale

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musica

18 giugno ore 21.00 ALEXANDER VON SCHLIPPENBACH plays Thelonius Monk

25 giugno ore 21.00 EAST BAY CALIFORNIA JAZZ ENSEMBLE 17 luglio ore 21.15 Laboratorio Teatrale dell'Università di Verona RAMM quattro intrecci di passione e potere da William Shakespeare regia Gloriana Ferlini 18-19 luglio ore 21.15 Fondazione Aida - Teatro Stabile di Innovazione Verona VILLA VERDI da Beni Montresor con Lorenzo Bassotto, Cristina Nadrah e Celeste Sartori regia Gaetano Miglioranzi 59° Festival shakespeariano 24 luglio ore 21.15 Compagnia Progetto Unità di Ricerca Teatrale TIMONE D'ATENE di William Shakespeare con Pino Quartullo regia Jurij Ferrini

19-20-21 luglio ore 21.15 Gabriele Lavia racconta AMLETO di William Shakespeare prima nazionale 1-2-3-4 agosto ore 21.00 SIOR TODERO BRONTOLON di Carlo Goldoni con Giulio Bosetti regia Giuseppe Emiliani

27-28 luglio ore 21.15 Teatro Scientifico - Teatro/Laboratorio UNA VEDOVA POCO SCALTRA di Paolo Puppa da Carlo Goldoni con Isabella Caserta regia Luca Caserta

12-13-14 luglio ore 21.15 BALLETTO DELL'ARENA DI VERONA Il sogno veneto di Shakespeare coreografia Maria Grazia Garofoli 25-26-27-28 luglio ore 21.15 BALLETTO NAZIONALE D'UCRAINA "VIRSKY" La danza folklorica più popolare e dai ritmi mozzafiato

31 agosto 1° settembre ore 21.00 Fondazione Aida - Teatro Stabile di Innovazione Verona PIPPI CALZELUNGHE da Astrid Lindgreen con Rossella Terragnoli, Sabrina Carletti, Cristina Nadrah regia Pino Costalunga e Marinella Rolfart spettacolo per bambini dai quattro ai dieci anni

9-10-11 agosto ore 21.00 BALLET BIARRITZ Les créatures coreografia Tierry Malandain musica Ludwig van Beethoven

6-7 luglio ore 21.15 Ersiliadanza NERO - Una poetica vendetta coreografia Laura Corradi

danza

danza

17 giugno ore 21.00 JIMMY LAROCCA ORIGINALE DIXIELAND JAZZ BAND ORIGINAL PERDIDO JAZZ BAND STORYVILLE JAZZ BAND

20 giugno ore 21.00 ANTONIO CIACCA TRIO SWEET ALPS ORCHESTRA

prosa

59° Festival shakespeariano

27-28 giugno ore 21.15 Berliner Ensemble RICCARDO II di William Shakespeare regia Claus Peymann in tedesco con sottotitoli in italiano prima nazionale

CORTE MERCATO VECCHIO

Verona Jezz

musica

21 giugno ore 21.00 ELLIOTT ZIGMUND con FRANCESCA SORTINO ORCHESTRA JAZZ DELLA SARDEGNA e PAOLO FRESU "Porgy and Bess" (G. Evans - G. Gershwin) 22 giugno ore 21.00 HAROLD LOPEZ - NUSSA TORRES PIANO SOLO NOA "Sings Jazz" concerti di Verona Jazz anche in Corte Mercato Vecchio

prosa

TEATRO ROMANO

19 giugno ore 21.00 NUOVO OTTETTO ITALIANO AL DI MEOLA MIDSUMMER NIGHT QUARTET

13-14-15-16-17-18-19 agosto ore 21.00 MOMIX Passion, uno spettacolo di Moses Pendleton musica Peter Gabriel 22-23-24-25 agosto ore 21.00 TANGO METROPOLIS idea originale Daniel Binelli, Pilar Alvarez, Claudio Hoffmann bandoneon Daniel Binelli teatro romano prosa e danza (esclusi i Momix) platea numerata gradinata gradinata ridotta Momix platea numerata gradinata gradinata ridotta Verona Jazz platea numerata

euro 26,00 euro 16,00 euro 13,00 euro 35,00 euro 25,00 euro 22,00 euro 18,00

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informazioni www.estateteatraleveronese.it spettacolo@comune.verona.it tel. 0458077500 (URP) e 0458077201 (ore 9.0013.00 e 16.00-19.00)

9 luglio ore 21.15 Spellbound Dance Company CARMINA BURANA coreografia Mauro Astolfi 11 luglio ore 21.15 Junior Balletto di Toscana STILI CON STILE coreografie Fabrizio Monteverde, Eugenio Scigliano, Eugenio Buratti, Arianna Benedetti

servizio biglietteria Palazzo Barbieri, angolo Via Leoncino n. 61, tel.

0458066485 e 0458066488 ore 10.30-13.00 e 16.00-19.00, dal lunedì al sabato e nei giorni festivi di spettacolo.

Per il balletto Il sogno veneto di Shakespeare biglietteria della Fondazione Arena tel.

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Biglietti per il Teatro Romano anche tramite circuito UNITICKET (numero verde sportelli Unicredit Banca abilitati 800323285), CALL

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Nelle serate di spettacolo vendita dei biglietti nei luoghi di rappresentazione.

In caso di necessità l'Estate Teatrale Veronese si riserva il diritto di modificare il programma del Teatro Romano e della Corte Mercato Vecchio.

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9 GIUGNO 2007

opinioni

L’intervento. Il nuovo gruppo Sinistra Democratica: “Ecco la nostra agenda per la città, a Vicenza vincere si può”

Subito primarie vere e referendum sul Dal Molin 1 giugno, Vicenza: nasce il gruppo autonomo Sinistra Democratica, con Giovanni Rolando, Valentina Dovigo e Gianni Cristofari.

La Sinistra Democratica, il movimento politico nuovo – vera denominazione “Sinistra Democratica, per il Socialismo europeo”- nato dalla scomparsa dei Ds, è un’autonoma forza democratica, laica, autenticamente riformatrice, ambientalista, parte integrante del Pse. Una forza di governo. La Sinistra democratica ha l’obiettivo storico di unire la sinistra per cambiare l’Italia. Movimento, non l’ennesimo partito. Consapevole della crisi dei partiti e della politica. E di come questi partiti siano molto spesso impotenti sulle scelte ma voraci sui posti e sulle nomine. Con sempre più alti costi della politica.

Noi della Sinistra democratica ci rivolgiamo in tutte le direzioni. In particolare ai giovani, dove la condizione fondamentale è la precarietà, ai lavoratori e pensionati, agli operai e lavoratori dipendenti che in provincia di Vicenza sono 285mila (non è sufficiente la mediazione sindacale ci vuole anche la rappresentanza politica del lavoro), alle donne. Su tutto

Giovanni Rolando si voterà a voto segreto su liste aperte.

Il voto provinciale ci consegna una situazione preoccupante per tutti.

Siamo consapevoli di come a Vicenza il candidato da noi indicato abbia ottenuto un buon risultato, ma non possiamo gioire. Al voto delle provinciali abbiamo offerto un orientamento per il voto a Franzina. Questo candidato alla presidenza ha ottenuto in città il doppio dei voti (11,2%) rispetto a quelli ottenuti in provincia (5,2%).

La mancanza di questi nostri voti ai candidati del Pd si può pensare che sia stata determinante per la non elezione di alcuni candidati del-

Fatti, personaggi e vita vicentina www.vicenzapiu.com info@vicenzapiu.com Direttore Editoriale GIOVANNI COVIELLO direttore@vicenzapiu.com Direttore Responsabile ROBERTO BERTOLDI

Editori PIÙ MEDIA SRL Strada Marosticana, 3 – Vicenza amministrazione@piu-media.com & EDIZIONI LOCALI SRL via Nizza, 8 – Verona Redazione di Vicenza Strada Marosticana, 3 Vicenza tel. 0444 923362 - 922766 Fax 0444 926780 redazione@vicenzapiu.com Redattori LUCA MATTEAZZI l.matteazzi@vicenzapiu.com ALESSIO MANNINO a.mannino@vicenzapiu.com ILARIO TONIELLO i.toniello@vicenzapiu.com

Redazione sportiva TOMMASO QUAGGIO t.quaggio@vicenzapiu.com PAOLO MUTTERLE p.mutterle@vicenzapiu.com Collaborano: ANDREA ALBA FRANCESCO CAVALLARO GIULIANO CORÀ GIOVANNI MAGALOTTI Redazione di Verona Via Nizza, 8 telefono 045 8015855; Fax 0458041460 Pubblicità Strada Marosticana, 3 Vicenza tel. 0444 923362 - 922766 Fax 0444 926780 vendite@vicenzapiu.com Stampa Stampato dalla Pentagraph S.r.l. via Tavagnacco, 61 33100 Udine Autorizz.Tribunale C.P. di Verona nr. 736/03 del 29/09/2003 Supplemento della Cronaca di Trento del 3 febbraio 2007

Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Iscrizione al Registro Nazionale della stampa n.8857 del 15-12-2000

l’Ulivo, fortemente volutosi caratterizzare come Partito Democratico. Un fallimento.

A Vicenza si passa dal 24,3% della somma DS e Margherita del 2002, al 15,4% del voto di domenica e lunedì 27-28 maggio. E’ certo un dato allarmante a livello generale ma c’è anche una specificità vicentina: passare da 11 consiglieri a 6 in consiglio provinciale e senza neppure un eletto in città vuol dire subire una frana paurosa che tutto trascina con sé. Ecco i frutti politici del Pd. Il movimento della Sinistra democratica serve per fare un altro centrosinistra s’è detto.

Come? Condizionando positivamente il governo e agendo sul territorio fra la gente, non solo nelle assemblee elettive.

sul mercato e nell’immagine. E’ in atto una lotta fra Ma anche per la valorizzazio- gruppi di potere interni ne del ruolo sociale di AIM. a Fi, il presidente Galan Noi siamo per la rapida fusio- e Assindustria di Caleane di AIM con FTV, ad esem- ro. Lotta nella quale vuole pio, nell’interesse della spa e inserirsi Lega e An. Ognuno al servizio dei cittadini, per di questi opera per disartitariffe equilibrate dei servizi colare il potere altrui: la poessenziali per la gente come sta in gioco appare essere il l’acqua, luce, energia, gas, comando sulla città, non un trasporti pubblici, rifiuti. E’ confronto di idee e propourgente perché si ste per la città. Si va a gara, se no vuole a mio avviso entro settembre Sinistra predeterminare le scadono i termi- Democratica condizioni per la ni. Per questo noi propone scelta del sindaco, come opposizione la rapida le scelte urbanistiavevamo votato a fusione di che future e quelfavore. le infrastrutturali, Ftv e Aim con un malcelato Così per l’acqua. nell’interesse tentativo di conLa società avreb- della spa e dizionamento debe già dovuto de- dei cittadini gli organi d’inforcollare (gestione mazione. in house); anche qui noi abbiamo votato a Quanto alle comunali Per dirne una: sul Dal favore. Alcuni comuni non dell’anno prossimo, ogni Molin diciamo chiara- sono d’accordo. Bene. Inter- partita fa storia a sé. Nel mente che il governo ha venga la politica a superare ’95 il centrosinistra vinse Cosbagliato. Hanno sbagliato per esempio i contrasti fra mune, Provincia e in altri 73 Berlusconi e Hüllweck in pri- Borsetti (ATO) e Magaddi- comuni vicentini. Fu possibimis. Ma anche Parisi e Prodi. no. Zanguio? Chiedevamo e le grazie ad un progetto fatto Il governo può e deve recu- chiediamo da tempo l’azze- di programma, alleanze (non perare, con scelte diverse, il ramento dei Cda con la no- solo fra le forze politiche) e consenso della popolazione. mina di un amministratore candidature. Oggi la selezioE svolgendo al più presto unico serio e capace, e l’azze- ne e la scelta delle candidatula Conferenza re a sindaco deve nazionale sulla avvenire con le pace. Riduzioprimarie aperte. ne del danno?

Al più presto.

Noi siamo per Entro settembre. il danno zero, Se no ecco riapovvero nessun parire il fallidanno, cioè nesmento delle prosuna nuova base vinciali. Vincere militare al Dal a Vicenza si può.

Molin. AppogPromuovendo la giando in pieno partecipazione il referendum dei cittadini, cepopolare da fare dendo loro quote al più presto effettive di soperchè siamo vranità. La gente convinti che su L’aeroporto Dal Molin vuole decidere. I una questione partiti la smettadi tale rilevanza sia il popolo ramento di tutti gli altri Cda no di imporre le loro scelte e sovrano ad esprimersi demo- delle controllate. Essendo la sappiano guardare in faccia craticamente. E i giochi non proprietà del Comune, cioè la realtà. sono ancora tutti fatti. dei cittadini, è il consiglio comunale che deve dettare La Sinistra Democratica di La vicenda AIM ha fatto gli indirizzi strategici nel- Vicenza s’è messa in camindignare tutti i vicentini l’ambito delle multiutility, mino per questi obiettivi. E ed ha indebitato l’azien- così importante per il futu- per l’immediato proponiamo da. La destra e la Lega han- ro. Definendone indirizzi, subito un incontro di tutte le no fatto di AIM un terreno programmi, controlli. Zan- forze dell’Unione al governo di scorribande di potere e guio essendo un tecnico non rappresentate in consiglio e moltiplicazione di poltrone può prendere decisioni che non per un’intesa su punti troppo ben remunerate, con spettano alla politica. Nes- programmatici prioritari e la compensi d’ora a beneficio suna aggregazione su sca- costruzione di un’agenda di delle oligarchie di partito la provincia è stata fin qui impegno.

(900 mila euro su base annua realizzata. Superare il piano per i vari Cda). SD è per la Interdonato e riportare tutto Giovanni Rolando definizione urgente del Piano all’interno della holding, ecconsigliere comunale industriale che rafforzi AIM cetto trasporti e acqua.

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Con una ventina di siti industriali “sotto osservazione”, Vicenza è la terza provincia del Veneto

Aziende pericolose La mappa del rischio

Di Luca Matteazzi

Vicenza terza nel Veneto Gli addetti ai laNel vicentino le azienvori le dividono de che rientrano nella tra “aziende arnormativa Seveso sono ticolo 8”, quelle una ventina (per la prepiù pericolose, e cisione sedici secondo i “aziende articodati del Ministero dello 6”, che in teol’Ambiente, diciannoria sono quelle ve in base all’elenco in meno rischiose. mano alla Provincia), Dietro la terminologia fredda e sparse a macchia d’olio Tra le aziende sotto osservazione molte sono galvanotecniche asettica ci sono infatti le aziende da Alonte a Bassano, classificate “a rischio di incidente da Carré a Montecchio rilevante”: le fabbriche e le imprese Da allora non è più successo nulMaggiore. Un numero che fa guadapotenzialmente più dannose, quella di tanto grave, almeno in Italia gnare alla nostra provincia la terza le che, se qualcosa non funzionas(In Francia, però, ancora nel 2001 piazza a livello regionale in questa se per il verso giusto, potrebbero un’esplosione in un’azienda di Topoco invidiabile classifica: davanti ci mettere seriamente in pericolo la losa ha provocato 28 morti e circa sono Venezia, che con gli stabilimenti salute (e la vita) delle persone che duemila di feriti). Merito, senza di Marghera arriva a 30 fabbriche ad vivono e lavorano nelle vicinanze, dubbio, di una normativa che si alto rischio, e Verona, con 21 imprese oppure danneggiare in modo grave è fatta via via più rigorosa, con sorvegliate speciali, mentre Padova si la qualità dell’ambiente circostancontrolli sempre più severi e un colloca subito dietro il vicentino e Belte. Non sistema luno, Rovigo e l’industrializzata Trevia caso la di preso seguono a distanza. disciplivenzione na che le sempre Gpl, chimica e metallurgia: riguarpiù orgatutti i rischi da viene nizzato.

L’elenco comprende quelle aziende indicata Ma le che lavorano quantità importanti di come Seaziende sostanze tossiche, esplosive o infiamveso ter, “perimabili: ci sono quindi i depositi di visto che colose” Gpl, le sedi di imprese che lavorano la legge, rimane stoccano prodotti chimici, e ditte arrivag o n o , galvaniche nelle quali i metalli sono ta oggi Le aziende chimiche elaboronano sostanze tossiche o esplosive eccome, trattati con acidi e altri preparati poalla sua anche se tenzialmente nocivi, cromo e cianuri terza versione, è stata approvata quasi nessuno ne parla e spesso ci su tutti. Ogni azienda è un caso a sé, e sulla scia del tragico incidente del si dimentica della loro presenza. ma i rischi derivanti da questo tipo di 1976, quando una nube di diossina Fino a quando un incidente, piccoattività si possono raggruppare in tre uscita da una fabbrica di sostanze lo o grande che sia, non torna a far grandi categorie di eventi: l’esplosione, chimiche intossicò mezza Brianza. scattare i campanelli d’allarme. che riguarda in particolare i depositi di Gpl e di altre sostanze infiammabili, l’incendio, che potrebbe interessare soprattutto le aziende chimiche, e il rilascio di sostanze tossiche, problema che interessa in particolare le galvaniche. “In caso di rottura delle vasche, potrebbero esserci infiltrazioni nel suolo e nelle falde acquifere – spiegano i tecnici della Provincia -. Oggi, però, questo è un rischio davvero minimo”.

E anche le altre eventualità sembrano essere sotto controllo, tanto è vero che a livello regionale gli incidenti seri, negli ultimi dieci anni, si contano sulle dita di una mano: le aziende sottoposte alla Seveso Ter, del resto, devono rispettare obblighi e prescrizioni ben precise, e sono continuamente monitorate da Vigili del Fuoco, Arpav, Provia Cornelia Lovato, 8 vincia, Comune, e Prefettura. “Quelle 36071 ARZIGNANO (VI) più pericolose sono anche sottoposte Tel. 0444 455245 ad una sorta di controllo preventivo da Fax. 0444 674251 parte di un comitato tecnico regionale posta@zanconatoviaggi.it nel caso volessero modificare impianti o metodi di lavorazione”, puntualizzawww.zanconatoviaggi.it no dalla Provincia.

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I pericoli incidente ambientale, ma le fiamme nascosti che l’hanno devastata hanno creato I rischi, però rimangono. Soprattutto una nube di fumo che ha messo in crisi se si allarga un po’ lo sguardo. I perila città. La storia si è ripetuta qualche coli maggiori, infatti, settimana dopo, quando potrebbero venire da un incendio in una “inquelle aziende, e sono nocua” ditta di imballagTante tante, che per poco non gi di Pescantina ha fatto ditte orafe rientrano nei parametri scattare l’allarme per le fissati dalla “Seveso”: utilizzano possibili sostanza rilaimprese che utilizzano, cianuri. sciate dalla combustione anche se in quantità mi- Quelle di di polistiroli e polietilene. nori, le stesse sostanze e plastica e L’ennesima dimostrale stesse lavorazioni delvernice sono zione di come il rischio le “sorvegliate speciali”, industriale sia diffuso, e a rischio ma con meno vincoli e di come spesso anche le meno controlli. I tanti incendio forze dell’ordine siano laboratori orafi in cui si costrette ad intervenire utilizzano cianuri sono alla cieca, senza sapere solo uno degli esempi possibili, così esattamente a cosa vanno incontro. come le tante aziende galvaniche che Trovare una soluzione non è certo semhanno studiato il loro ciclo produttivo plice. Un’idea, però, c’è: preparare dei appositamente per evitare di rientrare piani di emergenza a livello comunale, nei paper ogni ramenti singola della legge area inSeveso. E dustriale, poi ci sono con una le ditte che mappalavorano tura commaterie pleta delle plastiche, sostanze vernici e presenti altri matee delle lariali facilvorazioni mente in- Anche le acciaierie nel “club” delle fabbriche a rischio effettuate. fiammabili Uno strue che in caso di incendio potrebbero dar mento che potrebbe rivelarsi prezioso, luogo a reazioni difficilmente controllase non per ridurre gli incidenti, almeno bili. Il recente incidente alla De Longhi per assicurare interventi più efficaci al di Treviso insegna: l’azienda non era tra momento dell’emergenza. Peccato che quelle classificate a rischio di rilevante siano pochissimi ad averlo fatto.

Tutte le aziende sotto osservazione Altavilla vicentina Tobaldini (galvanotecnica) Caltrano Rivit (acciaierie e impianti metallurgici) Carré Clerprem (stabilimento chimico) Montecchio Maggiore Nuova Missilgas (deposito gas) Rosà Nichelatura Zanellato (galvanotecnica) Torri di Quartesolo Unichimica (deposito fitofarmaci) Vicenza Nuova cromoindustria Veneta (galvanotecnica) Alonte Loro (deposito Gpl)

Arzignano Unichimica (deposito di tossici) Bassano del Grappa Beyfin (deposito gas) Lonigo Zambon (stabilimento chimico) Montecchio Maggiore Fabbrica italiana sintetici (stabilimento chimico) Romano D’Ezzelino Cytec Italy (stabilimento chimico) Trissino Miteni (stabilimento chimico) Valdagno Cromaplast (galvanotecnica) Vicenza Acciaierie Valbruna (acciaierie) Fonte: Ministero dell’Ambiente

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Il progetto per la nuova cattedrale del calcio si inserisce in una zona critica La viabilità è il primo problema. Ma non l’unico

Traffico e casermoni Vicenza Est a rischio collasso

Di Luca Matteazzi Gli abitanti della zona ormai ci sono abituati: ogni volta che si discute di un’opera strategica per la città, da qualche cassetto spunta l’ipotesi Vicenza Est. È stato così per la Fiera, di cui si è parlato a lungo di un possibile trasferimento nelle campagne di San Pietro Intrigogna, per il raddoppio della Ederle, ipotizzato sul lato orientale di via Aldo Moro invece che al Dal Molin, e per molti altri progetti, dai nuovi uffici della camera di Commercio al villaggio americano che avrebbe dovuto trovare posto lungo la circonvallazione. Quella del nuovo Menti sembrava dunque la solita storia: tanti annunci, ma alla fine niente di concreto. Invece adesso l’ipotesi di trasferire lo stadio in una cittadella sportiva che dovrebbe prendere corpo tra Cà Balbi e Settecà è rispuntata con nuovo vigore, e sembra avere buone probabilità di andare in porto.

Il risultato sarebbe un grande centro sportivo e ricreativo che potrebbe trasformare completamente una zona in cui sono già concentrati il casello auto-

Tra Ca’ Balbi e Settecà, dove traffico e progetti architettonici si sprecano

stradale, la caserma Ederle, il e uno scambio di impressioni centro commerciale Emisfero con l’assessore – conferma -, e e una vasta zona c’è un aspetto che artigianale.

Una va considerato con zona in cui si è co- La viabilità particolare attenstruito già tanto, La viabilità, può sostenere zione. si costruirà ancoche al momento ra molto, e che da il traffico può essere suffianni combatte con- presente. ciente per le struttro un nemico ben Ma se si ture presenti, con preciso: il traffico. prevedono la previsione di un nuovi progetti insediamento di questo genere va Che la viabilità sia può saltare completamente riuno dei punti critutto vista e potenziata. tici di tutta l’operaMi riferisco a tutto zione ne è consapeil sistema che va vole, con i toni pacati e lontani da ogni polemica dal casello alla fine di via Aldo che gli sono abituali, anche il Moro: non si tratta solo di presidente della circoscrizione un problema locale, ma di un 3 Lucio Zoppello. “Abbiamo tratto fondamentale per tutta avuto dei colloqui informali la città, considerando che un nuovo stadio attirerebbe gente e pubblico anche da fuori. Accanto alle grandi strade, poi, servirebbero strutture di carattere locale e al servizio dei quartieri, come le piste ciclabili”.

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il buon gelato artigiano

Simile nella sostanza, ma con toni ben più critici, la posizione del consigliere di circoscrizione Luigi Volpiana della Margherita (eletto con la civica Viviamo Vicenza). “Spostare lo stadio è un progetto condivisibile, ma spero che prima di dire di sì vadano a vedere bene com’è la viabilità, altrimenti viene fuori un disastro”, sottolinea. I perché sono presto detti. Primo: in zona c’è il centro commerciale Palladio, che soprattutto nei fine settimana e nel mese di dicembre richiama volumi importanti di traffico, con code e incolonna-

menti. Secondo: le strade di Cà Balbi e di Bertesina sono già oberate dal traffico in arrivo dai comuni vicini, come Torri di Quartesolo o Quinto, e nei prossimi anni potrebbero anche dover supportare il carico del nuovo villaggio americano in programma a Quintarello.

Terzo: nel giro di poche centinaia di metri sono previsti tre importanti piani di lottizzazione, nell’area Barcaro Zaccaria, nell’area Marotti, e nell’area Lodi Cocco, che richiameranno centinaia di nuovi abitanti e scaricheranno nuovo traffico sulla viabilità esistente (“se non stiamo attenti, viene fuori un Bronx” commenta Volpiana).

A tutto questo, continua il consigliere, vanno aggiunti i problemi cronici della zona. La Stanga, ad esempio, che con la chiusura del passaggio a livello

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di via Pizzolati si sta ritrovando sempre più isolata; Bertesina e Bertesinella, che aspettano da anni la sistemazione della strada della Paglia, la realizzazione delle fognature e la costruzione di una pista ciclabile che le colleghi: Settecà, che vive in gran parte soffocata dal traffico delle statale 11. “Progetti non se ne vedono: pensi che sono anni che chiediamo un attraversamento pedonale a cà Balbi, vicino alla fermata del bus. Ma non hanno mai trovato il tempo per mandare fuori dei pittori a disegnare qualche striscia sulla strada”.

Insomma, lo stadio si può anche fare, la cittadella sportiva pure, ma con molta attenzione.

Per evitare di ripetere gli errori del passato, quando prima arrivarono i centri commerciali e poi, dopo anni di ingorghi, le strade.

Chi pensa al futuro della città Segue dalla prima

lo stanno impoverendo oltre ogni misura dopo le criVerrebbe da chiedere una si di quasi tutti i settori procosa, accantonando le po- duttivi? E c’è qualcuno che lemiche su fatti (e malaffa- pensi ad alternative alla ri) evidenti come l’affaire pura speculazione, mobiAssindustria con annesso liare e immobiliare? Qualcontrollo dell’incuno potrebbe formazione, il Tra le finalmente apriDal Molin mili- associazioni re e far aprire tarizzato, l’Aim degli gli occhi su un lottizzata, gli fatto incontroimprenditori appalti truccati, Ci si c’è qualcuno vertibile? l’evasione eretpuò azzannare, che sta ta a sistema: a torto o a raorganizzando ma c’è qualcuno gione, su come a Vicenza, tra un serio e dove costruire le associazioni progetto di per guadagnare sviluppo? degli imprendivendendo. Ma tori (la potente fra un po’ a chi Assindustria caleariana- si venderà se nessuno più immobiliarista, l’Api, se produrrà ricchezza? Mediancora esiste, l’Ascom, la tate politici, quelli appena Cna e così via) che stia eletti e quelli pronti a nuopensando a un serio e arti- ve guerre per le comunali colato progetto di sviluppo prossime venture! E se ci industriale che vada oltre siete battete un colpo. Alalla semplice delocalizza- meno uno. zione di attività che hanno reso ricco il territorio e ora Giovanni Coviello

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approfondimenti

9 GIUGNO 2007

Retroscena. Il patto fra Vicenza Calcio e Vicenza Futura. Il ruolo di Marchetti. L’ipotesi Cestaro socio di Cassingena

La Sportlandia dei desideri. Immobiliari di Alessio Mannino

I due privati interessati al nuovo megacomplesso sportivo-ricreativo a Vicenza est, Vicenza Calcio e Vicenza Futura, avranno certamente fior di planimetrie con gli impianti per ora soltanto annunciati dall’assessore all’urbanistica Marco Zocca: uno stadio da 20 mila persone al posto del Menti, un nuovo palazzetto dello sport per 5 mila (dove avranno spazio la pallavolo, la pallacanestro, il tennis e l’hockey, ma anche spettacoli e concerti), un centro benessere con piscine tropicali (sic), un parco divertimenti, strutture commerciali e di intrattenimento e il necessario contorno di parcheggi e nuove strade. La superficie a disposizione è enorme: 30 ettari, 300 mila mq.

Cassingena deus ex machina Cos’è cambiato rispetto al progetto originario, risalente al 1999? Oltre a modifiche progettuali (lo stadio era da 28 mila posti coperti, in più c’erano un hotel e un cinema I-Max), non compare più la contropartita costituita dall’area lasciata libera dal vecchio stadio Menti, sulla quale Vicenza Futura si proponeva di coronare il sogno hullweckiano del nuovo teatro: tu, Comune, ci fai costruire Sportlandia a Ca’ Balbi, io, privato, ti do il teatro chiavi in mano, con tanto di parcheggio interrato e attività commerciali attigue. Come si sa, è stato un altro scambio a vincere la partita teatro: quello con il gruppo dell’architetto Gaetano Ingui, che per la striscia di terra su viale Mazzini ha incassato – così almeno secondo una nostra ricostruzione, vedi Vicenza Più n° 61, 2 giugno 2007 - il piruea Pomari. La seconda e ben più importante differenza rispetto agli anni passati è che oggi il gruppo di azionisti riuniti in Vicenza Futura agisce di comune intesa col Vicenza Calcio, una controparte a cui è più difficile, per il Comune, dire no.

La società biancorossa di Sergio Cassingena rappresenta quell’«interesse pubblico» fatto di memoria e valori sportivi, invocato come principale argomento su cui far leva per il sì al piano, e porta soprattutto in dote la realtà del tifo, che significa migliaia di voti. I proprietari di Vicenza Futura, alleandosi con il Vicenza, questa volta contano di farcela. Hanno fatto gol.

Marchetti l’ambizioso Ma chi c’è dietro Vicenza Futura spa? Il motore primo degli attuali 33 azionisti (dati Infocamere) è sempre lui, il geometra Giandomenico Mar-

Nel progetto c’è un palazzetto da 5mila posti: seggiolini che però rischiano di rimanere vuoti

A chi serve il nuovo Palasport?

Il progetto di Vicenza Futura a Ca’ Balbi: stadio nuovo, campi sportivi e altre strutture commerciali

chetti, un passato come dipendente di Ingui, oggi titolare della Bilding di Creazzo. Marchetti è un tipo ambizioso. Ma, come dice la vox populi diffusa fra politici e imprenditori vicentini, finora ha pagato a caro prezzo la rivalità col suo ex capo, forte dei suoi buoni rapporti coi vertici di Assindustria cementati nel cda di Athesis (Giornale di Vicenza e TvA).

Le correnti contrapposte nel mercato del mattone berico vedrebbero Ingui e alleati da una parte, e Marchetti e sodali dall’altra. I più forti fra questi non per nulla sono i maggiori azionisti di Vicenza Futura: il gruppo Unicomm dei fratelli Cestaro (A&O, Famila, Emisfero), il gruppo Maltauro (costruzioni), la Caoduro Spa di Cavazzale (impianti di aerazione), la Diquigiovanni di Castelgomberto (serramenti in pvc). Sono questi i grandi investitori, quelli che ‘cacciano la grana’. Infatti li ritroviamo tutti nel consiglio di amministrazione presieduto da Marchetti: Mario Cestaro, Carlo Caoduro, Enrico Maltauro, Lino Diquigiovanni (quest’ultimo ex concorrente di Cassingena per rilevare la squadra biancorossa).

Cestaro al Vicenza Calcio?

Come sono i rapporti fra Cassingena, presidente (non proprietario) della catena di supermercati Sisa (fatturato 4 miliardi di euro, oltre 12 mila addetti) e i Cestaro, titolari dell’Unicomm e forti di 1 miliardo e 500 milioni di fatturato con 2500 dipendenti? Se i secondi, col loro 14% in Vicenza Futura, sono ancora in gioco, evidentemente è perché contano di collaborare con Cassingena nello spartirsi la torta del business commerciale della cittadella. Sarà interessante scoprire come. Lì accanto, ricordiamolo, c’è già l’Emisfero. Ma vicinanza non necessariamente significa concorrenza, anzi: l’Emisfero convive benissimo con le Piramidi, giusto per restare in zona. Gira una voce-bomba: che Cassingena (forte del “marchio” Vicenza Calcio, ma con le spalle economica-

mente meno coperte) passi la mano, anche in qualità di socio di minoranza, a Marcello Cestaro, stufo di buttare soldi nel Padova e in procinto di ottenere il via libera per il centro commerciale progettato nella Città del Santo.

Stadio elettorale In passato il composito fronte capitanato da Marchetti ha avuto appoggi in Alleanza Nazionale, all’epoca dell’ascesa di Giorgio Conte. Oggi, come abbiamo detto, la spalla a cui legare le sorti della maxi-operazione è Cassingena. La leva, il nuovo stadio. La garanzia per parare eventuali colpi della concorrenza, l’abbandono del progetto teatro e l’astensione da proposte per sfruttare la zona Menti. Il nemico immediato della cittadella dello sport e del tempo libero è il fattore tempo: l’iter di opere così vaste (non a caso verrà gestito dall’ufficio Grandi Opere, cioè dalla direttrice del Territorio Lorella Bressanello) è lungo e accidentato. Tanto più che la giunta intende inserirla nel Pat. Se tutto va bene, il nuovo piano regolatore non sarà approvato prima delle elezioni comunali della primavera 2008, e il sospetto che serpeggia in Sala Bernarda è appunto questo: che il piano Vicenza Futura si trovi in buona compagnia col Bid (il bando degli interessi diffusi) e altre iniziative urbanistiche per finire dentro il ‘pacco-regali’ della campagna elettorale del centrodestra. Ecco spiegato il motivo per cui l’accoppiata Cassingena-Marchetti, con la lettera inviata agli uffici di Zocca e Bressanello a febbraio in cui prefiguravano per filo e per segno il cammino deliberativo da dare all’affare, pongono come prioritario l’aggiramento del Pat e il ricorso a una normale variante all’attuale Prg (vedi pagina a fianco). Accorciare i tempi per scampare il pericolo di vedere inghiottito il nuovo stadio&C nelle sabbie mobili del Pat: ecco cosa vogliono fare gli aspiranti re dell’indotto sportivo di Vicenza est.

Immaginatevi la scena: un nuovissimo ve un rettangolo da 50 metri per 25. Al palazzetto dello sport, finiture modermomento devo dire che al pattinodrone, parquet lucido e brillante, impianto mo di viale Ferrarin non stiamo affatto stereo dei più moderni e, udite udite, male, dopo i lavori di ristrutturazione cinque mila posti a sedere tutti riserl’impianto è praticamente nuovo. Certo vati agli spettatori. Insomma, qualunun impianto da 5mila posti ci metterebque tifoso vicentino appassionato di be un po’ in difficoltà con il pubblico. Di un qualsiasi sport al coperto - basket, norma, vista la capienza del pattinopallavolo, hockey, pallamano e quandormo di 256 posti, solo negli incontri t’altro - non può non farsi scendere una clou di campionato riusciamo a riemlacrima di gioia da tanta grazia. Anche pirlo tutto. Se proprio volessimo un imperché al momento l’unico impianto pianto nuovo ci basterebbe un campo capace di ospitare un pubblico sporticon i nuovi standard con una capienza vo importante al coperto è il PalaCia, da 500 posti. Che figura ci faremmo ora in via di ristrutturazione, con una in un palasport praticamente vuoto di capienza di 2mila posti. pubblico?”.

L’ipotesi di progetto del Dori solleva poi un’altra nuovo stadio di Vicenza questione, quella delpresentato la settimana Le società l’onere economico da scorsa dal sindaco En- vicentine sostenere per giocare rico Hüllweck e dall’asun campionato in un sono sessore all’urbanistica struttura così grande.

Marco Zocca ha tocca- attività di “Un’eccezione però to il nervo scoperto degli pregio ma — conclude Dori — ci impianti comunali, e sul sarebbe se volessimo piatto è stato messo an- riservate a un organizzare dei camche un nuovo palazzet- pubblico di pionati di pattinaggio to da 5mila posti dedica- nicchia artistico, un evento però to proprio a quegli sport che potrebbe succedeche oggi, a singhiozzo, 5mila posti re una volta all’anno”. si alternano nelle pa- sono troppi Sul versante pallamano lestre del territorio e, le difficoltà economiche in prospettiva anche a per la formazione locaspettacoli e concerti. Quello che però le dell’Us Pallamano Vicenza si stanno manca alla città sono formazioni di alto facendo davvero pesanti, e la società livello in grado, quantomeno, di riempipotrebbe anche chiudere i battenti, nore un palasport con una tale capienza. nostante gli sforzi dei responsabili per Di fatto in città, con la partenza della salvare almeno il preziosissimo settore squadra di serie A1 della Minetti Infogiovanile. Positivo, invece, il commenplus, non ci sono altre società che posto del presidente del Vbg Elio Peloso, sano arrivare a riempire almeno per che vede con favore l’opera per riunire metà un impianto di questa portata. anche tutti quegli sport che finora sono dispersi nel territorio. “Sono anni che Il basket vicentino maschile ha ottenuse ne parla di questo progetto, mi semto quasi all’ultimo la salvezza in serie bra un’ottima cosa che vale la pena di C, la pallacanestro femminile dell’As considerare. Attualmente oltre al PalaVicenza è scesa di categoria, in serie B Laghetto ci sono altre sei palestre nelle eccellenza, mentre ai nastri di partenquali svolgiamo la nostra attività di palza nella prossima stagione ci saranno lacanestro. Certo dal lato economico ci altre due formazioni di basket femmisarebbero altre spese, ma dobbiamo nile, ma che partiranno dalla serie C. considerare quanto può essere frazioSul versate volley invece ci saranno nato il costo in base a chi usufruisce due formazioni di serie B1, maschile della nuova struttura”. e femminile. Gli altri sport di nicchia come l’hockey, la pallamano, il calcio a Per quanto riguarda il volley invece cinque, godono di ottimo prestigio, ma il PalaCia al termine dei lavori per la nell’attesa che la loro pratica esploda messa a norma ritornerà alla capienza rimangono legati ad un pubblico medi 2mila spettatori, una quantità giusta dio. Quindi quali esigenze spingono per questo sport a Vicenza, e quindi ora alla necessità di un impianto così giocare in un impianto più grande e più grande, senza contare che a pochi costoso non è certo una cosa semplichilometri da Vicenza c’è Bassano ce da farsi. È anche vero però che al che già possiede un impianto da circa momento il palasport di via Goldoni 4mial posti e ne sta realizzando un serimane l’unica punta di diamante sul condo più piccolo? versate impiantistica sportiva. Sempre che nel grande disegno che prevede La domanda l’abbiamo girata agli inla realizzazione nella zona di Ca’ Balbi teressati, ovvero ai presidenti delle del nuovo stadio con annesso Palasocietà che dovrebbero usufruire del sport compreso di centro benessere, nuovo impianto. Roberto Dori, presiparcheggi, parco divertimento e, dulcis dente della Cauduro Diavoli Vicenza di in fundo, piscine tropicali, a qualcuno Hockey in line non ha dubbi: “Di certo non venga in mente di rispolverare la — spiega il presidente biancorosso vecchia idea che prevedeva l’abbat— il campo prima di tutto dovrebbe timento del PalaCia per un piano di essere omologato per le nostre partite, lottizzazione dell’intera area. e quindi secondo i nuovi standard serTommaso Quaggio

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approfondimenti

Esclusivo: in un carteggio col Comune è già previsto tutto. Cassingena in uscita dal Vicenza Calcio?

Nuovo stadio, ecco il piano: una variante al vecchio Prg di Alessio Mannino

Mancherebbero solo due anni per spegnere le candeline. Soltanto due anni per celebrare il triste decimo compleanno del progetto “Vicenza Futura”, nato morto nel 1999. Così si chiama la società per azioni sorta per dare alla luce una cittadella dello sport e dei divertimenti nuova di zecca a Vicenza est, fra Ca’ Balbi e Settecà. Invece, in questo scorcio di metà 2007, ecco arrivare improvvisa l’accelerata: il polo sportivo con nuovo stadio incorporato è, sorpresa!, all’ordine del giorno per il Pat, il piano regolatore in dirittura d’arrivo per la fine di quest’anno. Infilato nel pacchetto urbanistico che l’assessore azzurro Marco Zocca ha rispolverato nelle ultime settimane (Fiera ristrutturata, nuovo tribunale, ammodernamento Basilica, aree dismesse, Bando Interessi Diffusi), il piano da 300 mila metri quadri in un’area attualmente agricola e in disuso è però ancora, a tutt’oggi, un’intenzione, un’idea, una proposta. Non è neppure sulla carta: all’ufficio Grandi Opere che ha in mano la pratica (responsabile: Lorella Bressanello, moglie del sindaco) non c’è una bozza né un carteggio. Siamo, ancora una volta, agli annunci.

Per la verità, spulciando le carte protocollate del Comune, qualcosa è saltato fuori. Si tratta di due lettere: una di Sergio Cassingena, il patron del Vicenza Calcio, che in data 17 gennaio di quest’anno avanzava a

Zocca la proposta («concordata» con Vicenza Futura) di riprendere il filo interrotto del progetto; l’altra, dell’1 febbraio, in cui i legali della società sportiva fanno riferimento a una riunione avvenuta il 23 gennaio in cui si era giunti a un’intesa sull’iter da seguire, di cui un protocollo allegato specificava i termini (vedi sotto). Stando agli atti ufficiali, dunque,

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non è il Comune ad aver chiamato i privati, cioè il Vicenza Calcio e Vicenza Futura spa, per togliere dalla muffa il piano. Sono state le due società a fare pressione sui palazzi della politica berica per dissotterrare il cadavere delle loro aspirazioni. E in più, tramite lo studio d’avvocati guidati da Sergio Dal Prà, si sono prese la briga di mettere in bella copia tutti i passi che, a loro parere, sarebbero necessari per mandare in porto l’operazione. Passi che – scrive il Vicenza Calcio alla ‘mente’ del Pat, il prof. Crocioni, nonché a Zocca, alla Bressanello e all’architetto di Vicenza Futura, Paolo Costa – si riassumono in due “iniziative”. Primo, accogliere la proposta dei privati come «accordo» di «interesse pubblico» (art. 6, legge regionale 11 del 2004), preceduto da una delibera di giunta in cui si dichiari di «condividerne i contenuti» e si inviti a presentarne di altre. Ovviamente, «seguirebbe… un’ulteriore delibera di Giunta con la quale viene scelta la proposta più idonea (sottinteso: la loro, ndr) e quindi la delibera di Consiglio con la quale si decide di addivenire all’accordo ex art. 6». Secondo: considerata l’esigenza del Vicenza Calcio di avere tempi certi e rapidi per concludere l’affare, si “suggerisce” di optare per una variante al Prg (il vecchio piano regolatore). Variante che riguardan-

do opere e impianti di “interesse pub- altri partner (vedi pagina a fianco). blico”, dovrebbe imboccare la corsia Perché? Per concentrarsi sul suo privilegiata in Regione, e potrebbe business professionale, quello dei essere, sempre secondo i “consigli” supermercati: il presidente della della società sportiva, «contempora- catena Sisa vorrebbe far decollare la nea» alla delibera definitiva, quella cittadella sportiva per parcheggiarvi approvata dal consiglio comunale. intorno nuove strutture commerciaPer farla breve, il tandem Vicenza li. Ma c’è un interrogativo da porsi.

Calcio-Vicenza Futura, Basteranno i terreni di basandosi sugli accorSettecà per rientrare di verbali presi a fine dalle spese di costruSecondo gennaio, mette nero zione del nuovo stadio gli atti non su bianco la strategia (totalmente a carico procedurale che la gi- è stato il dei privati, come ha unta Hüllweck dovrà Comune a pubblicamente ribaseguire per dare una chiamare i dito Zocca)? Oppure spinta al progetto. E privati ma le si tornerà a quello l’amministrazione associetà a fare scambio lottizzatorio petta quattro mesi per 1999 fra Vicenza pressione sui del tirar fuori dal cassetto est e la pregiata area la proposta, giusto a politici liberata dallo stadio ridosso delle elezioni Menti una volta che provinciali (vedi La sia stato dismesso?

Domenica di Vicenza 26 maggio Secondo quanto si legge nelle let2007). Interessante notare come tere e poi ripreso da Zocca, i 35 mila Cassingena e i proprietari di Vicenza metri quadri occupati dal Menti Futura indichino di aggirare la in- dovrebbero restare al Comune, che certa tempistica del Pat modificando poi li convertirebbe in un campus il moribondo Prg. Il Pat, insomma, universitario (alloggi e servizi per sarebbe tagliato fuori. studenti). Ma la zona, incastonata Fin qui le certezze protocollate. Poi fra il centro storico, Monte Berico e c’è il capitolo voci. Una, filtrata da San Pio X, è troppo appetitosa per ambienti vicini a Cassingena, è che non indurre in tentazione costruttori questi voglia mollare la società bi- e grande distribuzione. Ovverosia ancorossa, o comunque alleviare il i protagonisti del rinato sogno “Visuo impegno economico cercando cenza Futura”.

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fatti&notizie

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Tutti i perché della nomina del tecnico che piace a tutti La sua mission: conti a posto. E basta

Zanguio, il Padoa Schioppa de noantri nel caos Aim Di Alessio Mannino

rimettere a posto le finanze e rivecentino, un democristiano di fede dere la luce degli utili. Ma attenzirumoriana, vicino ai vescovi e alla Perché l’ottuaone: fare pulizia nella contabilità Chiesa. Non per niente nel gennaio genario, imcon piglio padoaschioppesco non di quest’anno, dopo averne firmato marc e s c ibil e , significa essere manager o indusil piano industriale, è diventato commercialistriali nel senso pieno della parola. presidente di Telechiara, la rete tico Mauro ZanSalvare un’azienda dalla sua maltelevisiva ‘dei preti’. E’ un uomo guio al timone agestione interna non vuol dire che piace alla destra e alla sinistra, della barca Aim idearne il nuovo corso di affari, la perché moderato e sufficienteaffondata dai sostrategia d’impresa. A maggior ramente bipartisan da non allarmare spetti di truffa, gione se parliamo di Aim, in cui la l’opinione pubblica (a differenza falso in bilancio ‘ciccia’ da spolpare è rappresentata della prima scelta di Hullweck, e regali agli amici degli amici? E’ dai business del gas e dello smaltiquel Roberto Ruozi di Mediolauna domanda che ci siamo posti mento dei rifiuti, i quali attendono num troppo vicino a Forza Italia e mentre il silenzio è puntualmente che la guerra di potere scatenatasi contemporaneamente presidente Mauro Zanguio Il servizio del gas è tra i settori che fa gola ai ripiombato sulle indagini in Prosul loro assetto giunga a decretare nella Palladio, architrave vicentina molti interessi che girano attorno ad Aim cura e sulle faccende interne della un vincitore. Martedì 12 giugno ci della finanza targata Amendunimultiutility di San Biagio. il ritorno all’ordine economico-fisarà un summit fra i vertici delle Veneto Banca: vedi Vicenza Più n° si spostano le pedine sullo scacchinanziario. Insomma deve fare ciò multiutility venete, coordinatrice 57, 5 maggio 2007). Non si dimenere di Vicenza? Può Zanguio fare Conti in ordine che è: il commercialista. dei lavori: Irene Gemmo, mente fitichi che l’Ulivo, nel 1995, andò in ciò che sarebbe necessario, cioè Una prima risposta potrebbe esnanziaria di Galan a capo di Venedelegazione dal venerabile Zanguio usare l’accetta nella riorganizzazisere quella più banale: perché Pedigree eccellente to Sviluppo. All’ordine del giorno, per offrirgli la candidatura di sindone del gruppo Aim, disboscando non c’era nessun altro disponibile E Zanguio, come consulente il sogno galaniano di una Grande aco. Non accettò perché timoroso società e consigli di amministraa mettere le mani nel groviglio di aziendale nel ramo Holding dei multidi compromettere la credibilità di zione? partecipazioni, compravendite e bilanci&assetti, è Rumoriano servizi sotto l’egida personalità superpartes e anche, se scambi azionari in cui la gestione senz’altro al top. La sull’ottantina, della Regione e delle vogliamo, la faccia, dato che non Questioni dormienti dell’ex presidente Beppe Rossi ha seconda ragione, per- stimato da tutti banche presenti in c’era alcuna certezza di vincere Lo speriamo, ma non lo crediamo. impigliato l’azienda in questi anni. ciò, è semplice come Veneto Sviluppo. contro il centrodestra guidato da Non lo crediamo a maggior raperché non Una ragnatela di operazioni finanla prima: è bravo.

Zanguio dovrebbe Marino Breganze (cosa che invece gione nel constatare che i cda delle ziarie la cui trama d’interessi può Professionista di compromesso prendere posizione, accadde, e sindaco fu eletto un alcontrollate e collegate Aim non risultare pericolosa per chi si avgrande valore, come con nessuno, conscio che il distro Marino: Quaresimin). Un rusono stati azzerati (l’unico consiventura a districarla. Chi tocca Aim fanno fede i suoi bril- concentrato egno di marca galamoriano sull’ottantina, professionglio decaduto è quello della holdpuò farsi del male. Zanguio ha aclanti incarichi alla sui libri niana (e, ipso facto, almente abile ma politicamente ing, cioè quello dimissionario): cettato perché il suo mandato, nelGemmo, alla Cam- contabili e sul di Lia Sartori) Rossi è sempre a capo della la sostanza, prevede lo sfoltimento, pagnolo, e, per quanincontrerebbe Sit, Sandro Bordin e Bruno risvolto tecnico l ’ o p p o s i z i o n e o perlomeno il chiarimento, della to riguarda il settore Carta sono sempre rispetmatassa societaria che fa capo ad pubblico, alla presdell’altra lobby in tivamente presidente e amAim holding, così da fare ordine idenza dell’Ipai (ente assistenza incampo, quella di Assindustria, ministratore delegato di Aim nei conti e stendere un primo, gefanzia, oggi non più attivo) e della ai ferri corti con Galan e la Bonifiche, Silvio Fortuna è nerico piano di rilancio industriale.

Centrale del Latte. Tutti successi Sartori. La politica economica sempre lì ad amministrare Deve svolgere, cioè, quello in cui lui per Zanguio, che mise in campo della spa di San Biagio verrà i settori trasporti, energia, è bravo: il risanamento contabile, il suo stuolo di collaboratori per decisa dietro le quinte come gas e telecomunicazioni. sempre, e dipenderà da chi Delle consulenze dei famosi prevarrà nella faida che inchadvisors (Maurizio Borra, ioda la città.

Diego Xausa, Gianni GigliCerto, in Aim anche la sola oli, la Rotschild) non si sa missione di portare rigore nei più nulla: cosa hanno fatto, conti metterebbe paura al rae quanto sono stati pagati gioniere più blasonato. E infinora? Infine, Zanguio non fatti Zanguio, che ha il blasone ha ancora chiarito a suffiche abbiamo detto, pare si stia cienza i suoi passati rapporti mettendo le mani nei capelli, con Valle, l’imprenditore vinel tentativo di capirci qualcino ad An che ha rifilato il cosa – o meglio, nell’ingrato bidone Marghera all’Aim. compito di dover superare Finora ha ammesso che lo l’emergenza facendosi largo La raccolta dei rifiuti, servizio “da spolpare” per gli avvoltoi della multiutility studio di sua figlia ha svolto fra possibili reati e affari poco un lavoro di contabilità per profumati: lo scambio di Valle. Ma Emilio Franzina azioni Sit-Te, il legame con la prirefrattario a sporcarsi le mani, stiha depositato un’interrogazione in vata Stabila, l’acquisto della piatmato da tutti perché non comproconsiglio comunale in cui fa riferitaforma di Marghera dal geometra messo con nessuno, concentrato mento a quanto già detto in Sala Carlo Valle, l’abortito progetto di sui libri contabili e sul risvolto tecBernarda il 10 maggio scorso, e newco privatizzata del gas. nico: un uomo di establishment, di cioè che Zanguio negli anni ‘90 ha garanzia. Nel senso che garantisce fatto parte del consiglio di amminGaranzia rumoriana di non impicciarsi dei piani di conistrazione della Servizi Costieri, la VICENZA Via Lanza, 40/44 Tel. 0444.291060 La terza ragione è quella decisiva, e quista che le lobby cittadine stansocietà di Valle che ha venduto a VICENZA Corso Padova, 35 Tel. 0444. 304137 racchiude le prime due. Zanguio è no nel frattempo preparando. Può San Biagio l’impianto veneziano.

ABANO TERME Via Previtali, 2 Tel. 049.667690 una vecchia volpe del boschetto viuno così dar fastidio ai salotti dove Zanguio, se ci sei, batti un colpo.

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fatti&notizie Non vogliono farsi intervistare. Ecco cosa chiederemmo loro. Senza alcuna polemica

Hüllweck,DalLago,Calearo: le interviste impossibili Di Alessio Mannino A volte non rispondono. Non vogliono farsi intervistare, rinviando di continuo e lasciando così cadere la ripetuta richiesta del giornalista. Magari perché sono stati oggetto di cronache, analisi o ipotesi a loro sgradite, sempre vergate, però, con lo spirito di vederci chiaro e raccontare al lettore verità sottaciute o realtà scomode. Mai con l’animosità della penna faziosa.

Semmai con l’anima, questo sì, di un giornale che non ha amici particolari né padroni da ossequiare.

Scriviamo partendo da punti di vista che rivendichiamo senza problemi – ma è inevitabile sia così: impossibile ragionare sui fatti senza un metro di giudizio. E cerchiamo sempre di dare voce a tutti, secondo le regole dell’equilibrio e dell’onestà intellettuale, privilegiando coloro a cui dobbiamo una replica dopo articoli che li riguardavano. Ecco perché abbiamo chiesto un’intervista alla ex presidente della Provincia Manuela Dal Lago e al presidente dell’Associazione Industriali di Vicenza Massimo Calearo. Finora si

sono rifiutati di rilasciarcela. Come ha fatto, in modo leggermente diverso, anche il sindaco Enrico Hüllweck, che fin dai nostri primi numeri non ha mai voluto rilasciarci delle dichiarazioni. Così noi, qui sotto, gli facciamo sapere in anticipo la scaletta di domande che seguiremmo se li avessimo di fronte.

Massimo Calearo

referendum, come lei stesso aveva proposto per primo?

5. Dalla lista di imprese in gara per il maxi-appalto solo un terzo sono vicentine. L’ultima delle condizioni poste dal sì del consiglio comunale pare decadere. Non si dovrebbe tornare al voto in Sala Bernarda?

Enrico Hüllweck, sindaco di Vicenza

1. La proroga di un anno al suo mandato di presidente di Assindustria Vicenza è stata pilotata da lei stesso e dagli industriali suoi sostenitori come accusano l’ex vicepresidente dimissionario Franco Masello e il candidato bocciato Massimo Zampieri?

2. Qual è la concreta utilità per l’Associazione della sua permanenza sul posto di presidente? Perché non cercare comunque un ricambio al vertice?

3. Durante l’assemblea del 21 maggio . ha votato solo un terzo degli aventi diritto. Il suo 92% di sì equivale perciò a circa il 30% degli iscritti ad Assindustria. Crede che il confronto diretto con un altro candidato avrebbe confermato il suo risultato?

4. Lei pensa, com’è stato scritto, che l’altro aspirante, Elio Marioni dell’Askoll, sia politicamente vicino a Forza Italia, al governatore Galan e all’eurodeputata Lia Sartori?

5. Con Galan e la Sartori è guerra aperta. Forza Italia vuole impadronirsi di Assindustria per il controllo dell’informazione locale?

Massimo Calearo, presidente Assindustria vicentina

6. Cosa farà al termine del mandato, nel 2008? Senza più Cordero di Montezemolo al vertice di Confindustria, crede di avere chances di assumere altri

incarichi nazionali a Roma? Oppure entrerà nell’arena della politica locale, magari come candidato sindaco?

Enrico Hüllweck 1. Manca un anno esatto allo scadere del suo secondo e ultimo mandato, e lei confessa di essere triste per non avere prospettive in politica. Da chi si sente scaricato: da Forza Italia?

Da Lia Sartori, che probabilmente punta a succederle?

2. Il nuovo teatro è la Grande Opera forse più significativa dei suoi due mandati. Si vede nei panni di presidente della Fondazione che lo gestirà? E soprattutto: come si farà concretamente a riempirlo e supportarne i costi, con quale programmazione e con quali modalità gestionali?

3. Lei ha sempre dovuto fare i conti con donne forti: Carla Ancora, Lia Sartori, Manuela Dal Lago, sua moglie Lorella Bressanello. Beato o maledetto fra le donne?

4. Sul Dal Molin lei ha sempre sostenuto la totale incompetenza del Comune nel difendere od osteggiare la base americana. Posto che in ultima istanza è senz’altro una scelta di politica estera e militare che attiene al governo nazionale, una costruzione così invasiva non andava quantomeno sottoposta alla consultazione della popolazione locale? Come mai non ha proseguito sulla strada del

6. Lei di recente ha parlato di possibile rimpasto. Perché? E quali sarebbero gli assessori a esserne vittime: Dalla Negra per lo scontro sul caso della villa di Bisazza? Cicero per l’isolamento in cui si trova in An? 7. Negli ultimi anni in consiglio comunale lei si è trovato sempre stretto in una morsa: da una parte la Lega (cioè la Dal Lago), dall’altra Alleanza Nazionale, e in mezzo le baruffe forziste fra i sartoriani e i filocarolliani. Ha ripetuto molte volte, in queste occasioni, di volere dimettersi. Perché non l’ha mai fatto?

4. A differenza di altri, lei non si è mai tirata indietro nel prendere posizione, su qualsiasi cosa. Sul Dal Molin, per esempio, si è schierata per il sì ma con una collocazione diversa. Il motto leghista “padroni a casa nostra” è stato tradito? E come mai il neo-presidente Schneck non si è mai pronunciato sulla base? Forse perché il suo capocorrente, l’on. Stefani, si è detto di recednte contrario sulla Padania?

5. I suoi grandi nemici sono Lia Sartori e Giancarlo Galan. Hanno perfino tentato di stoppare la sua nomina a presidente della Serenissima appoggiando il socio privato Gambari. Cosa pensa di loro?

6. Il piruea Ftv, in cui la provincia ha la quota di terreno maggiore, aspetta la progettazione conclusiva

Manuela Dal Lago 1. In dieci anni di governo della Provincia lei ha all’attivo il varo di società pubblico-private come Viabilità e Vi.energia, del piano urbanistico (Ptcp), del progetto definitivo di bretella Ponte Alto-Isola (che però resta lungi dall’essere realizzata), del nuovo polo Manuela Dal Lago, ex presidente della Provincia universitario di Vicenza. E’ del Pat comunale di Vicenza. Quansufficiente per giustificare la fama di to pesa la presenza di imprenditori buongoverno attribuitale dalla sua potenti come Beltrame e Ingui? parte politica?

7. Lei non ha escluso una continu2. La creazione delle società miste azione della sua carriera politica ha suscitato molte polemiche per dopo la presidenza della Serenisla moltiplicazione dei consigli di sima. Se pensa alla candidatura a amministrazione e delle relative sindaco di Vicenza, dovrà vedersepoltrone. In cosa sono utili, in conla con la Sartori, che l’ha già rivencreto? dicata per Forza Italia. Smentisce questa ipotesi? E cosa ne pensa 3. La galleria stradale tra Schio e della guerra aperta fra gli azzurri Valdagno è in pesante deficit, c’è sartoriani e Assindustria, con la voluto il soccorso finanziario della bocciatura di Marioni e le mire di Provincia per salvarla. Pioggia di Sartori-Galan sui media in mano soldi pubblici per una struttura in agli industriali? perdita?

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fatti&notizie

Analisi delle provinciali nei 6 collegi del capoluogo. Centrosinistra inchiodato al 30%

Il voto zona per zona. Vicenza s’è destra di Alessio Mannino

coda col 4,5). La consigliera comunale ChiIl sindaco azzurara Garbin, espulsa ro Enrico Hülldal gruppo forzista in weck, a guardare Sala Bernarda perché il voto delle proentrata nel Veneto vinciali a Vicenza Ppe di Carollo, oggi città, si dice fidurappresenta un 8% di cioso per l’anno centristi: non tanto, prossimo, quanma sufficiente a condo si andrà alle cederle una certa forza urne per scegpolitica di cui prima liere il suo successore. Può ben dirlo: era sprovvista. I miil capoluogo si è barricato dentro la nori – Progetto NordCasa delle Libertà e lascia gli avverEst (Pne), Alternativa sari (Ulivo) e i guastatori (Grande Mussolini, Alternativa Il sindaco Hüllweck. La vittoria schiacciante del centrodestra renderà Centro di Carollo) con un pugno di Comunista, il trio Dc- più facile il governo del Comune negli ultimi mesi del suo mandato mosche in mano. Solo l’alleanza rosForza Nuova-Movimento Triveneto, Anche gli incavolati neri, gli antiso-verde sostenitrice del professor la Fiamma Tricolore, Lista Civica prodiani di centrosinistra, alla fine Emilio Franzina può gioire del risulSette Comuni – si sono attestati su scelgono sempre i partiti (radicali, tato del 27-28 maggio. La vicinanza percentuali da albumina, praticama di governo). numerica fra centrodestra e centromente inclassificabili. Da segnalare, sinistra che si è sempre riscontrata dato l’esordio senza mezzi né pubVicenza 1: il centro. E’ stato uno in città con queste amministrative si blicità, l’1,2% di Riscossa Demodei due collegi dove è stato eletto un è accorciata di molto: sommando le cratica, la formazione anti-sistema consigliere, in questo caso quella preferenze delle due coalizioni che dell’ex leghista Franca Equizi. Invecchia gloria della destra vicentina a Roma governano sotto il simbolo ossidabile Silvano Giometto, che che risponde al nome dell’uscente dell’Unione, si arriva con le sue tre liste ha assessore provinciale alla cultura appena a un rachitico raccolto il 2,6%, e lui Tonino Assirelli (666 voti, 14%).

1,2% 28,5% (Ulivo 20,2, personalmente il 3,1.

Zona nero-azzurra per eccellenza, a Riscossa Prc-Verdi-PdCI 8,3), Il paventato effetto No il centro storico ha dato alla CdL che sale al 30,5% se Democratica Dal Molin c’è stato, ma un 54% di preferenze, facendo coinvece consideriamo di Franca non si è riversato tanmunque superare la soglia dei 20 il voto diretto ai ris- Equizi (senza to sull’astensionismo, punti percentuali all’Ulivo (21%). pettivi candidati- pubblicità); sulle bianche Ne va dato merito al rampante Matpresidente, Collareda (appena 562) o teo Quero, l’astro nascente della no3,2% e Franzina (con uno sull’annullamento menclatura ulivista che ha raccolto i fedelissimi strabiliante 10,9%). La della scheda (la porun buon 20,2% (960 voti). Nella CdL è invece al 54%, di Silvano tavoce del Presidio lista civica di sostegno a Collareda con una Forza Italia Giometto Cinzia Bottene, dopo c’era Carla Urban, ex giornalista Rai che può a buon diritto la due giorni elettooggi trasferitasi nel Vicentino: per lei vantare il primato sul toto-sindaco rale, ha dichiarato che gli scontenti solo 26 voti. Record di Giometto, che col suo 26% (e si può fare un baffo avrebbero votato scrivendo No Dal ha la dimora e il quartier generale a delle polemiche elettoralistiche sul Molin al posto della crocetta: hanno Ponte degli Angeli: 3,4%. La battasuo verticismo interno, che c’è semfatto così solo in 1468, un quarto gliera consigliera Franca Equizi con pre stato), seguita dalla Lega Nord dei voti presi da Franzina, il vero Riscossa Democratica scala lo zero col 12% e da An con l’11% (Udc in beneficiario della Vicenza no-base). virgola e raggiunge l’1%.

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Vicenza 2, la Riviera Berica.

Ottimo risultato per la Lega, che con l’assessore alle finanze Linda Favretto è al 14%. Il capogruppo Ds in consiglio Luigi Poletto è al 19%, 2 punti in meno della sua coalizione. CdL al ‘solito’ 54%.

Vicenza 3, l’est. Qui il centrodestra sbaraglia tutti e conquista il 59% (un po’ meno le crocette sul neo-presidente Schneck, vittima del voto disgiunto: si ferma al 56%). Potenza del capogruppo azzurro a Palazzo Nievo Nereo Galvanin, che ha ben il 33%. Il presidente del consiglio comunale Sante Sarracco è solo al 9,6%, mentre l’ex sindaco Quaresimin (Ulivo) strappa un 17,1%, poco sotto al magro 17,9% andato a Collareda. In pista per Franzina i segretari provinciali di Prc (Ezio Lovato, 2,2%) e Giorgio langella (1,9%).

Vicenza 5, il quartiere Dal Molin. ‘Bassino’ (si fa per dire) il risultato per la CdL: 51%. Forse perché Forza Italia ha qualche punto in meno e rimane al 23%. Va forte l’assessore comunale all’istruzione Arrigo Abalti: 12%. L’Udc crolla al 2,7%, mentre il consigliere diessino Antonio Dalla Pozza si aggiudica un buon 19,3%. Nella zona interessata dalla nuova base Usa Franzina è al 12% (mentre l’ex consigliera provinciale dei Verdi Rosanna Rosato non si può lamentare, ottenendo un 5,4%). La Equizi, per ragioni simili a quelle di Franzina, ‘vola’ al 2,6% (173 voti).

Vicenza 6, due circoscrizioni in una. Il collegio 6 sostanzialmente accorpa le zone 6 e 7 del Comune. Anche qui la CdL ha la maggioranza assoluta (51%), confermando Forza Italia in testa (con l’assessore Maurizio Franzina, ex presidente della 6, che porta a casa il 24%) e una Lega nella media, con l’11% dato al giovane consigliere comunale Alessio Sandoli. Ulivo al 21%, Franzina sempre fortissimo col 12%.

Vicenza 4, il Nordest. A nulla è valsa la notorietà pro-americana al candidato di Forza Italia Roberto Cattaneo (portavoce del comitato del sì alla Ederle 2), che pur col suo 26% non ce la fa. Molto forte l’Udc con il 9%: il segretario cittadino Daniele Guarda è molto conosciuto in zona Saviabona.

Il catapultato Diego Bardelli (asiaghese) raggiunge per l’Ulivo il 18% di prammatica, mentre Giometto svetta addirittura a quasi il 4% Emilio Franzina. Quasi 11 vicentini su 100 l’hanno votato

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altovicentino

9 GIUGNO 2007

Il braccio di ferro tra Lega e Forza Italia ha portato ad un ballottaggio scomodo. Con il Carroccio che corre contro il resto del centrodestra

Thiene: i perché di una spaccatura che non conviene a nessuno di Andrea Alba

Samperi – Busetti, un ballottaggio scomodo. Domenica 10 e lunedì 11 due candidati della stessa area politica, centrodestra, si sfideranno a Thiene per la poltrona di primo cittadino. I due nomi usciti dalle urne al primo turno sono quelli del giovane ingegnere azzurro Alberto Samperi per la coalizione An-UdcForza Italia, e della professoressa leghista ed ex segretario della sezione padana thienese Maria Rita Busetti. Il primo, uscito col 35% dei voti, si presenta agli elettori con un programma ampio e focaMaria Rita Busetti (Lega) lizzato sulla solidarietà sociale. La È docente di ruolo di Italiano nella scuole seconda, uscita col 29,87% dei voti medie superiori. È schierata con la Lega Nord sin dal 1992 e una Lega Nord che si conferma primo partito cittadino (24,52%), ha un programma focalizzato su colore Lega, poi con una coalizione sicurezza e riduzione delle tasse.

Casa delle Libertà. Perché la rotEntrambi hanno in mano buone tura, dopo tanto cammino comucarte da giocare, ma l’impressione? Che cosa non ha funzionato in ne generale è che i due tronconi questi dieci anni? L’impressione del centrodestra arriveranno a un è che non ci sia proprio nulla che accordo più o meno occulto (nonon ha funzionato. O poco meno. nostante le mini-schermaglie lette Di scricchiolii nella maggioranza sulla stampa in quedi centrodestra ce ne sti giorni). Perché il sono stati pochi: il confronto è scomo- I candidati voto è sempre stato do, non era previsto hanno un compatto su grandi ed innervosisce i due orientamento piani, come il Podreccontendenti e i politila Cittadella delpolitico simile. ca, ci che stanno dietro. lo Sport, l’ospedale. È possibile Vediamo i motivi.

Qualche screzio interche si arrivi ad no lo si è avuto, paraun accordo L’era Schneck: dossalmente rispetto un decennio senza più o meno all’opinione comune, divisioni per il carattere tropocculto Il centrodestra a po “filoscledense” di Thiene ha piantato le Schneck. Che durante radici. L’era Schneck è durata per i suoi mandati ha veramente leben due amministrazioni di seguigato Thiene a doppio filo al resto to, dal 1997: prima con un monodell’Alto Vicentino: l’archivio del-

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mese or sono. Il problema è che forzisti avrebbero voluto un esame in quell’occasione Renato Corrà più approfondito del documenvenne di fatto sfiduciato con l’apto in Commissione, ma il sindaco provazione di Forza Italia (seppuha bruciato le tappe e ha voluto re mascherata da qualche mal di portarlo subito in consiglio. Una pancia formale): tant’è vero che, questione di metodo, insomma. dopo appena otto giorni, il partito Più probabilmente, considerando del Cavaliere aveva già quanti e quali inteestratto dal cilindro il ressi ci siano dienome di ricambio. “Uftro un documento Analizzando ficialmente – sussurche imposta tutto il la situazione rano i bene informati prossimo sviluppo – era stato il sindaco, la politica prima edilizio thienese, si verità è che erano tutti delle elezioni può ipotizzare che d’accordo”. I motivi ad- emerge che una parte (Lega) dotti sono molti, e non il divorzio tra fosse riuscita a si sa quale sia quello dare una risposta Lega e Fi ha Alberto Samperi (coalizione An-Udc-Fi) fondante: il vicesindaco ad alcuni di questi 35 anni. laureato in ingegneria meccanica. È origini lontane interessi, mentre avrebbe dovuto essere entrato in Forza Italia nel 1997, di cui è stato anche coordinatore comunale un candidato naturale nel tempo l’altra (Forza Italia) alla poltrona del dopo non fosse stata in l’anagrafe è stato unificato ed ora Schneck per tutto il grado di fare altretè a Schio; sono state avviate le gecentrodestra, ma Forza Italia non tanto con quelli a lei affiliati. Uno stioni “in comunione” con Schio di lo accettava come tale e ha preferiscricchiolio importante, quindi, acqua (Avs), gas (Pasubio Servizi), to scaricarlo; forse per il presunto che però (sempre secondo i bene informatica (Pasubio Tecnologie). (mai provato) interesse personale informati) resta tale e nulla più.

I rifiuti venivano già gestiti in conel piano Podrecca; forse perché lo mune, retaggio dell’era precedenconsiderava “inadatto a fare squaFine di un idillio: la rottura te, quella della Dc. dra”. che non conviene a nessuno Analizzando la situaI primi scricchiolii: zione politica thienese il caso Corrà di prima delle elezioni La propensione di vien da pensare che i Schneck ad avviare motivi della divisione di fatto l’integraziosiano altri. Forza Italia ne con Schio era così si considera il partito marcata da mettere, che per anni a Thiene in certi momenti, adha “tirato il carretto”, dirittura in difficoltà con un sindaco leghiil centrosinistra. Di sta. E si ritiene in disicuro ha messo in ritto di avere il primo difficoltà l’ex vicesincittadino: “Dopo dieci daco azzurro Renato anni tocca a noi”. ConCorrà, notoriamente temporaneamente, la contrario all’ingresso Lega Nord ha in Thiene di Thiene nella Fondal’unico sindaco della zione Festari di Valdaprovincia in un comune gno (comune con cui importante, superiore il thienese medio ha ai 15mila abitanti. E non contatti prossimi allo può permettersi di perzero assoluto): il vicederlo. Le due esigenze sindaco non avrebbe Il Municipio di Thiene erano, e sono, semplimai voluto mettere cemente inconciliabili. soldi di Thiene per sostenere la L’ultimo contrasto: il Pat E le due anime della Casa delle Fondazione, Schneck l’ha fatto con In definitiva, l’unico serio scricLibertà hanno deciso di risolverle decisione. Naturalmente è noto chiolio la maggioranza di centrogiocandosi il sindaco alle urne, uticome la rivalità con Schio sia poi destra lo ha vissuto nell’ultimo lizzando il primo turno come una riemersa per l’ospedale unico (ma consiglio comunale di quest’anno sorta di primarie. Si pensava che quella è un’altra storia). Un altro con la mancata approvazione del uno dei due candidati, il forzista screzio lo si è avuto con la presenPat, poche settimane fa. Ad “era o il leghista, l’avrebbe superato e tazione in consiglio comunale del Schneck” ormai conclusa. La redasarebbe andato a confrontarsi con Piano commerciale, preparato da zione del Pat è improrogabile per un candidato del centrosinistra al Corrà: il sindaco di fatto lo stravolThiene: il Prg risale a più di un deballottaggio: lì il centrodestra si se rispetto alla primitiva redazione cennio addietro. Nell’ultima sedusarebbe ricompattato. Ma è suc“azzurra”. Corrà in quell’occasione ta la Giunta lo ha presentato, ma i cesso l’imprevisto: il centrosinistra non venne in consiglio comunale. consiglieri forzisti si sono astenuti alle elezioni si è presentato diviso e Ma il piano, modificato, passò sene il voto negativo dell’opposizione non è riuscito a superare il primo za problemi. lo ha fatto saltare. Con strascico di turno. E per questo, in definitiva, Si potrebbe voler leggere come apre polemiche verbali tra primo che la situazione attuale viene visun preludio alla rottura tra le due cittadino e presidente del consisuta con nervosismo. E per questo anime del centrodestra l’episodio glio comunale, Riccardo D’Angequello tra Samperi e la Busetti è un della sfiducia a Corrà, di qualche lo. La versione ufficiale dice che i ballottaggio scomodo.

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altopiano

Abbigliamento, tecnica, alimentazione: i consigli per pedalare e divertirsi in mountain bike nei sentieri attorno ad Asiago

Altopiano, il paradiso delle ruote grasse di Beppa Rigoni

Per approcciare correttamente la Mtb è bene attenersi però ad alcune regole, partendo dall’abLa bicicletta, è quanto di più allebigliamento. Obbligatorio: casco nante, sano ed ecologico esista. In e occhiali fascianti; consigliato: primis, perché il motore sono le novestirsi a cipolla con materiali stre gambe e nulla di artificiale, se traspiranti; prudente: portare non la fatica, è ciò che ti fa andare una mantellina (K.Way); utile: avanti. Per pedalare in scioltezza, usare guanti interi, in caso di ci vuole una certa forma fisica e per caduta più protettivi; indispenottenere una certa forma fisica… bisabile: uno zainetto, meglio se sogna pedalare: non si scappa. Un Camel-back (dotato di sacca per territorio come quello dell’Altopialiquidi) e comunque da bere a no di Asiago, con la sua varietà di portata di mano. Nello zainetto dislivelli e percorsi, è il luogo ideale eventuali cambi, mantellina, aliper la Mountain Bike o bici da fuorimenti e una piccola dotazione di strada, un mezzo di trasporto sicuro primo soccorso; nel gruppo, uno e veloce anche su percorsi impegnadeve conoscere un po’ di meccativi e comunque adatto a tutti, prinnica. La Mtb, dev’essere dotata di cipianti o esperti. camere d’aria di scorta, bombola per gonfiaggio e pompa ed essere efficiente, quindi preventivo il controllo su gomme (pressione da 2,4 a 2,8 bar le normali e da 1,8 - 2,1 le tubeless, quelle piene), cambi, freni. Al rientro, dev’essere lavata con acqua dall’alto a poca pressioPer godersi l’avventura la sicurezza è d’obbligo: casco e occhiali ne e asciugato, in fasciati devono essere il kit base di ogni biker particolare dopo

un tragitto polveroso o fangoso.

(Le incrostazioni entrano nella catena e nelle corone usurando i denti e devono poi essere lubrificati, meglio se con poco teflon o cera. In gergo: “la catena deve morire di fame”). Scarpette agganciate solo per esperti, a principianti consigliate pedivelle piatte e scarpe con carroarmato.

Il fabbisogno energetico proviene dagli alimenti, spesi in metabolismo basale e metabolismo energetico. In previsione di uno sforzo di media intensità in Mtb, privilegiare i carboidrati (o zuccheri complessi, che vengono assimilati lentamente) mentre per sforzi brevi e intensi, zuccheri semplici (glucosio e fruttosio).

Fondamentale l’apporto proteico, (proteine animali e vegetali che servono per la costruzione dei muscoli), di oligoelementi (vitamine e sali minerali che vengono persi con la sudorazione) e di liquidi: sì alle bevande isotoniche (50 gr. zuccheri e 0,4/1,1 gr di sodio xLt.= succhi frutta diluiti in acqua minerale) e ipotoniche (thè o acqua ricca di sodio); no alle ipertoniche, quelle reperibili sul mercato, se non diluite in acqua, perché sottraggono liquidi al corpo e non tolgono la sensazione di sete.

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L’itinerario. Pascoli, cimiteri della Grande Guerra e rifugi tra i dolci pendii della zona sud dell’Altopiano

Il giro delle malghe (Canove/Bar Alpino/ Granezza/Asiago) Si prenda come punto di partenza, il Municipio di Canove. A 200 mt , si svolti per Cesuna.

Dopo 1.900 mt. in asfalto e in discesa, dopo il ponte si imbocchi il sentiero sullo spiazzo a sinistra, in direzione Boscon. Subito, il sottopassaggio e il sentiero sale l e g g e r m e n t e . Boscon Cemetery: i tracciati ciclabili presenti nei Sette Comuni Dopo 800 mt di passsano spesso vicino a luoghi di interesse storico o paesaggistico facile sterrato, si Calvene e Marostica, con un prenda a destra, dislivello di quasi 1.000 mt. La seguendo “Boscon Cemetery”. Il strada è priva di protezioni: si sfiora sentiero si fa più ripido e in 1 km lo strapiombo e ci vuole prudenza. porta al Cimitero inglese.

In basso a sinistra: Malga Serona, composta da 4 casare in pietra.

Con andamento altilenante per Incrocio: in salita verso Malga un 1 km, si arriva ad un incrocio: Cimaforte e proseguendo, rientro subito a destra si supera un bivio al Bar Alpino (già accennata la per Cesuna; il secondo sentiero a possibilità di prendere all’inizio destra è quello per il Bar Alpino: per Montecorno/Granezza). Il la tabella riporta km 4,8. Si lasci fondo sterrato è bello compatto sulla sinistra il Rifugio Boscon da e invoglia a mollare i freni fino cui parte una salita impegnativa, a ritrovare l’asfalto. Indicazione dal fondo sconnesso e sassoso: a destra per Malga Busafonte/ il sentiero è pieno di tornanti e si Tacabanda/Cavalletto British deve salire in rampichino. A destra, Cemetery. Prendere la direzione una tabella riporta: “Comunità per Montecorno/Mazze in Montana dall’Astico al Brenta”. Un falsopiano, fino a superare una leggero scollinamento propone ristrutturazione in pietra. Sopra un pezzo in piano, ma subito il la testa, Malga Mazze superiore, sentiero si inerpica e presenta un di fronte, il monumento ai caduti, tratto impegnativo: 1.300 metri di simile ad una rampa di lancio, a salita continua! Incrocio: a sinistra destra Rifugio Montecorno.

Montecorno, a destra Cesuna.

Si potrebbe anche prendere Si Prosegua sulla sinistra, per Montecorno/Granezza ma oltrepassando Baita Montecorno meglio oltrepassare il Bar Alpino. e il “Granezza British Cemetery”.

(Un segnale Mtb, indica km 9, (Altitudine: 1290 mt.). Sulla piana, 850). Si prospettano 2 tornanti in a sinistra stalle e discesa e a sinistra a destra. Malga la prima malga: Pian di Granezza.

Malga Carriola (che Con i suoi Appena più avanti il si supera lasciando Rifugio di Granezza a destra il sentiero dislivelli e il monumento ai che riporterebbe l’Altopiano Caduti. La strada a Cesuna).

Si è ideale per ora scende in pedala agilmente parte sterrata. Di in falsopiano, per i percorsi nuovo asfalto e un tratto asfaltato ciclistici lunga discesa, fino superando anche all’incrocio che Malga Paù e si Da quelli riporterebbe al prosegue per il amatoriali Boscon in salita.

“Giro delle Malghe” Si prosegua a dx. indicato dal a quelli più in piano, passando cartello. Il breve impegnativi in mezzo al bosco, percorso a destra. fino a incontrare un porta al limitare sentiero sulla sinistra a salire in dell’Altopiano, che in modo direzione “Ave” ma si prosegua spettacolare si affaccia sulla in statale per Bassano. In 2 Valdastico. Il biker prosegua Km. si arriva ad Asiago e da qui, sulla strada asfaltata in direzione passando davanti alla Stazione Busafonte Montecorno/Mazze. Si e allo Stadio del Ghiaccio, si inizia a salire in modo agevole, prenda l’ex-ferrovia, che porta poi spiana mentre si profilano fino al parcheggio del Municipio tornanti abbastanza impegnativi di Canove.

Bell’itinerario: per 400 mt, fino ad un varco fra lungo e vario, sia sotto il profilo due pareti rocciose. Subito a paesaggistico che tecnico e che sinistra l’indicazione: Pozza del richiede 2/3 ore, a seconda del Favaro e a destra Malga Sunio. livello di allenamento e della Finalmente in piano. In alto, Malga personale resistenza allo sforzo.

Foraoro. Questo tratto è il borderline meridionale dell’Altipiano B.R. prospiciente le colline di Fara,

Direttore editoriale Giovanni Coviello

Vbg, intervista a Fedrigo: bilancio di una salvezza a pagina 14

Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiare di Verona

Anno 2 - Numero 20 - Sabato 9 giugno 2007 Supplemento al settimanale VicenzaPiù n°62

Stagione archiviata per l’Arzignano. In bacheca finiscono “solo” una Supercoppa e un quarto posto in Coppa dei Campioni e in campionato

Grifo, lavori in corso Di Francesco Cavallaro

Volley, doppia serie B1 per Vicenza a pagina 15

Palasport: lavori in ritardo, campionato a rischio a pagina 17

che è terminato il campionato Ghiotto è impegnato in riunioni “L’obiettivo tecniche con il suo staff. In ballo della prossima c’è la programmazione relativa stagione? Vinalla prossima stagione. “Stiamo cere tutto ciò cercando un giocatore per ogni che si può vinreparto, sottolinea il presidente; cere”. Conciso e terremo i migliori e ci rafforzedeciso. Andrea remo. La settimana scorsa sono Ghiotto, presigià arrivati i vari Jonas e Furdente dell’Arzilam. Vedremo di concludere a gnano Grifo calcio a cinque, ha breve altri interessanti acquisti. le idee chiare: i biancorossi hanMa non mi faccia sbilanciare; no il dovere di tornare ai vertici siamo in una fase molto delicaa livello nazionale. Campioni ta, lasciamo spazio alle trattad’Italia nelle stagioni 2003/04 Per quest’anno “solo” una Supercoppa e il quarto posto in Coppa dei Campioni per i vicentini tive. Quando sarà il momento e 2005/2006, nell’attuale stacomunicheremo i nuovi arrivi. gione la squadra dell’ex mister e abbiamo raggiunto l’accordo. sulla Coppa dei Campioni. Poi Parlare adesso è prematuro, Fabian Sergio Lopez ha con- La società ripone la massima è andata a finire stiamo ancora sonquistato “solo” una Supercoppa fiducia nel nuovo allenatore: da come tutti sappia- Buona stagione dando il terreno”. e un quarto posto in Coppa dei lui ci aspettiamo grandi cose”. mo, ma questo è un Con l’Arzignano tecma la squadra Campioni e in campionato. Un Ghiotto ripercorre la stagione altro discorso. Per nicamente più forte bottino magro per i biancoros- appena passata. “Non è che ci quanto riguarda ci aveva abituati arriveranno anche si, abituati a mietere successi sia stato qualcosa che non ab- il campionato, va a risultati le vittorie? “Non è in giro per l’Italia. La prima bia funzionato. Purtroppo sono dato atto alla Lupa- straordinari detto - risponde novità per ritornare ai massi- venuti a mancare i giocatori de- rense di aver fatto Colpa della Ghiotto -. Il segreto mi livelli porta il nome di Luigi cisivi nel momento topico del qualcosa di straor- sfortuna e sarà mantenere alta Pagana, il nuovo mister; classe campionato. Siamo stati sfor- dinario. La formala concentrazione di una serie 1970, sposato con due figli, avrà tunati, abbiamo registrato nu- zione padovana ha dalla prima all’ulil compito di risollevare le sor- merosi infortuni: non ci voleva meritato di vincere, incredibile di tima giornata: non ti della squadra. Nonostante la proprio. In ogni caso non parle- sono stati in testa infortuni possiamo permetgiovane età Pagana ha già alle- rei di una stagione fallimentare. dall’inizio della staterci più nessuna nato il San Paolo Pisa dal 2001 Diciamo che non è stata eccezio- gione: onore al merito”. Ora distrazione in campo”. al 2004, riuscendo nell’impresa nale come quella dell’anno scordi conquistare la serie A1. Poi so; ma non possiamo dimentil’esperienza al Romagna Cese- care che abbiamo conquistato na, dove nel 2006 ha vinto una una supercoppa. E scusate se è Coppa Italia di poco”. serie A2. SemGhiotto entra pre nel 2006 nel merito: Pagana ha ri“Nel calcio a VENDESI - VICENZA cevuto dalla cinque, come Centro città Federazione il in tutti gli premio come altri sport, è Area artigianale di 8000 mq. con soprastanti migliore allesempre diffifabbricati in ottime condizioni, per un totale natore di calcile ripetere i cio a cinque successi degli di 7.750 mq. della Lega Naanni precePer informazioni telefonare 334 636.54.54 zionale Diletdenti.

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Vicenza calcio: ultimo treno per la salvezza a pagina 19

9 GIUGNO 2007

14 Basket C1. Il tecnico del Vicenza Basket Giovane traccia un bilancio della stagione: annata positiva, nonostante un inizio difficile

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Desiderio di serie B: il Vbg pensa già alla prossima stagione

di Tommaso Quaggio

“I ragazzi hanno raggiunto un risultato straordinario per una squadra giovane, la più giovane d’Italia, in una stagione difficile con cinque retrocessioni”. È soddisfatto Christian Fedrigo, il tecnico del Vicenza Basket Giovane, per la salvezza agguantata dalla sua squadra nello spareggio con Gallarate al termine di una stagione partita un po’ in sordina ma che nel girone di ritorno ha avuto una svolta.

Christian Fedrigo si confessa a VicenzaPiù facendo il punto della situazione

Che bilancio fa di questa stagione?

“Per tracciare un bilancio bisogna considerare tutto il biennio: ci eravamo prefissati degli obiettivi e li abbiamo ottenuti.

In questo sono stati fondamentali il comportamento e la lungimiranza della società. È

Per l’allenatore del Vbg il futuro ha basi solide: “Grande crescita quest’anno”

Le partite della prossima settimana Pallavolo Asiago - Polisportiva Jonathan 13/06/2007 - 21:00, Palestra comunale Via Cinque Asiago (VI) Pol. Fulgor Thiene - Pol. Carmignano 14/06/2007 - 21:15, Palestra Santa Maria Maddalena Thiene (VI) Basket S. Nazario - G.S. Isola 91 Basket 13/06/2007 - 21:00, Palestra Via Papa Giovanni Solagna (VI) Trissinooro - A.D.7 Mulini Basket 12/06/2007 - 21:15, Palestra Scuole Medie Via N. Sauro Trissino (VI) Gobbo Impresa Edile - Pol. Sovizzo 13/06/2007 - 21:15, Palasport Via S. Giovanni Lonigo (Vi) New Basket Povolaro - Albergo Giulieta Romeo 12/06/2007 - 21:15, Palazzetto Di Povolaro Via Del Redentore Povolaro di Dueville (VI)

difficile trovare dirigenti che abbiamo voglia di programmare, mentre con il direttore generale Enrico Marin e il direttore sportivo Paolo Palucci ci siamo seduti ed abbiamo fissato gli obiettivi, che erano di far crescere tecnicamente, ma anche come persone, giocatori che avessero potenzialità per giocare in B e, dal punto di vista della squadra, mantenere la categoria. E lo scopo, come dicevo, è stato raggiunto”.

Quindi si è chiuso un ciclo?

“Dal punto di vista tecnico sì.

Ora bisogna darsi altri obiettivi, ma è presto per dirli”.

Guardando indietro, alla luce degli ultimi risultati, resta qualche rimpianto per i punti persi all’andata?

“Siamo partiti in sordina perché alcuni ragazzi erano alla prima esperienza da protagonisti. Era quindi preventivabile un inizio di stagione di questo tipo, ma il fatto di giocare incontri anche importanti li ha fatti crescere, responsabilizzandoli.

Guardando la squadra di inizio anno la classifica è giusta. È chiaro che se a settembre avessimo avuto gli stessi giocatori con l’esperienza e la maturità di fine campionato sarebbe stato diverso”.

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per carattere e disponibilità. E no dimostrato di reggere un’altra sorpresa è stato Tom- la tensione. maso Milani, che ha iniziato con “Sì. Abbiamo raggiunto il giusto noi quest’anno e ha dimostrato livello di maturazione, c’è stata spirito di sacrificio e volontà una crescita tecnica e mentale. nell’allenarsi e nel voler diven- Abbiamo trovato la forza di non tare un giocatore. Non bisogna farci prendere dal panico, andimenticare che viene tutte le che nelle partite “vita o morte” sere da Castelfranco Veneto e questo te lo dà la consapevoper gli allenamenti lezza di aver lavosempre con disporato molto e di esnibilità, puntuali- “Tutto lo staff sere preparato. Nei tà ed entusiasmo. tecnico momenti emotivaInfine, ma questa mente più pesanti non è una sorpresa, ha lavorato non ho mai visto, devo ringraziare il con me. neanche in pancapitano Umberto I ragazzi sono china, una squadra Campiello, per la stati bravi isterica o impauridedizione, lo spirita. Abbiamo tenuto e l’esempio. Ha e hanno to”. dimostrato di esse- ottenuto re la bandiera della un risultato A metà campiosocietà”. aveva detto straordinario” nato che per salvarC’è qualcuno che si serviva una avrebbe potuto buona difesa ed fare di più? in effetti è stata il punto di “Dico Andrea Campiello, che forza. durante la stagione ha fatto “È stata fondamentale. In quequello che doveva, ma viste le ste partite c’è una componente sue potenzialità può dare molto emotiva fortissima e se infili di più”. una serata “no”, nella quale la palla non vuole entrare è finita. Una squadra che difende invece ha raramente serate in cui non difende e questa certezza ti permette di andare in attacco e poter anche sbagliare un canestro in più”.

Cos’ha detto ai ragazzi appena è finita la partita?

“Bravi. Avete ottenuto un risultato straordinario”.

Da chi sono venute le sorprese più piacevoli?

“La bella sorpresa in assoluto è stata Peter Acco, sia per la dispoC’è qualcuno che nibilità nei confronti di vuole ringraziare quello che gli chiedevaalla fine di questo mo, sia per la presenza anno? in squadra e nell’am“Tutto lo staff tecbiente. Ci ha sempre nico che ha lavorato garantito una presenza con me. Il mio vice importante e pur non Matteo Carli, l’assigiocando sempre si è stente Ighor Reghelsempre fatto trovare lin, il preparatore pronto quando c’era biatletico Massimo sogno di lui. Ha capito Monfardini, i fisioteil suo ruolo e l’ha interrapisti Matteo Calvi pretato al meglio al di là e Roberto Rinaldi, i del contributo tecnico. E medici Lorenzo Frunon è un caso che al terner e Paola Bove, gli mine di gara 1 con Schio Ai ragazzi ho detto: “Bravi, un risultato straordinario” allenatori dell’Under abbia segnato lui il ca13 Riccardo Guglielnestro della vittoria che mi e dell’Under 14 ha cambiato tutta la serie del Parlavamo della svolta di Stefano Dego che hanno semVbg. Il punto più importante è metà campionato. All’ini- pre partecipato agli allenamenstato realizzato da un giocatore zio c’era la costante di ti della prima squadra”. che ha sempre stretto i denti e quel terzo quarto “Vbg”, si è allenato nonostante i fasti- durante il quale gli avver- Il prossimo anno sulla pandi ad un ginocchio. È la figura sari rimontavano: nelle china biancorossa ci sarà a cui ci piacerebbe che i ragaz- ultime partite, pesantissi- sempre Fedrigo? zi delle giovanili guardassero me, invece i ragazzi han- “Lo spero. Mi piacerebbe restare”.

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15 Oltre alla B1 femminile, la società biancorossa ha quasi in tasca i titoli per la B1 maschile. Confermati i tecnici Nica e Fangareggi

Il volley nazionale rimane a Vicenza di Paolo Mutterle

decisione sia tecnica che Qui Palladiogroup.it societaria – spiega l’allena- Una stagione difficile, con un A Vicenza tore pluriscudettato a livello cambio in corsa e il terzultimo la pallavolo giovanile – che darà un’ulte- posto finale, non ha intaccato non lascia riore possibilità di crescita a la volontà del club di puntare ma… raddop- molte delle nostre ragazze. seriamente sul settore mapia. Manca Il salto dalla B2 alla B1 è no- schile. E per farlo la società solo l’uffi- tevole, si affrontano squadre di patron Coviello ha confercialità, ma ci di buon livello e non basta- mato Mario Fangareggi, l’alsono ottime no più una o due giocatrici lenatore che aveva sostituito p r o b a b i l i t à per fare la differenza; è an- Delio Rossetto nel corso del che l’anno prossimo ai pie- che molto più importante girone di ritorno. “Non è stato di dei Berici giochino due l’aspetto tattico. Sicuramen- un anno facile – esordisce l’ex formazioni di B1, una ma- te l’età media della squadra azzurro di Velasco – ma qualschile e una femminile. È si alzerà, ma resterà comun- cosa di positivo lo abbiamo altrettanto prevedibile che que bassa per la categoria. fatto e da parte mia c’era tutta la città perda la sua squa- Costruiremo infatti una l’intenzione di continuare. Il dra di punta, la Minetti già squadra con giocatrici gio- progetto che è nato con il precostretta all’esilio a Imola vani da far crescere; non po- sidente è ambizioso, puntein questo finale di stagio- trà essere confermato tutto remo sui giovani cercando al ne, ma la consolazione che il gruppo di quest’anno, ma contempo di darci una strutsi prospetta porterebbe ben non sarà neppure una squa- tura. Un programma interesdue compagini vicentine dra completasante e stimolante, nel terzo campionato na- mente nuova, sul quale ci siamo zionale, l’anticamera della diciamo che Il salto di trovati d’accordo. serie A. Per la Novello Vi- rimarrà il 50% categoria L’idea è di costruire cenza i diritti sono già stati delle ragazze. è notevole. una squadra con un acquisiti dal Pordenone e la Stiamo valutangiusto mix di gioL’età media B1 è pertanto cosa fatta; per do chi e quali, vani e vecchi, dato la Palladiogroup.it Vicenza, e lo faremo an- della squadra che è difficile troche all’ultima giornata ha che durante le crescerà vare molti juniores perso con beffa il quartul- fasi nazionali ma resterà di buon livello ed è timo posto che poteva va- dei campiona- comunque invece utile avere lere il ripescaggio, ci sono ti giovanili. Lo bassa qualche giocatore di trattative in fase avanzata staff invece do- per la B1 esperienza che facper mantenere la catego- vrebbe essere cia anche da punto ria. Quel che è certo è che confermato più di riferimento. Non entrambe ripartiranno con o meno al completo, poi se ci sarà uno stravolgimento uno staff confermato e con la serie A andrà a Imola bi- totale della rosa perché non nuovi ambiziosi progetti. sognerà pensare anche ad sarebbe utile; prima di tutto alcune nuove figure come si cercherà di riconfermare Qui Novello un preparatore atletico e un Sarà dunque B1 per le ra- fisioterapista. Questo trasfegazze di Peppe Nica, il con- rimento comporterebbe pro dottiero sore contro, il rentino che contatto ancora una diretto rivolta siederà marrebbe sulla panchinonostante na biancola distanrossa. Dopo za; sarà più un buon complicato campionato che le no(nonostante stre ragazze una partensi allenino za negativa) con la prima è arrivato il squadra, ma ritorno nella d’altro cancategoria in to avremo cui la formapiù spazio zione bianper i nostri corossa aveallenamenva militato ti. Obiettivi?

Mario Fangareggi confermato per il prossimo anno due stagioImpossibile ni or sono, definirli finquando era arrivata la re- ché non abbiamo costruito Specialisti in cure di bellezza trocessione. “È stata una la rosa”.

chi si ha in casa, come ad esempio Matteo e Michele Pranovi, che sono giovani, sono del posto e quest’anno hanno ben figurato. In questi giorni stiamo parlando con le persone e ci stiamo chiarendo le idee, poi è chiaro che le decisioni dipenderanno anche dalla serie in cui andremo. A prescindere invece dalla categoria ho chiesto la conferma di Maurizio Baraldo nel ruolo di secondo allenatore, che è stata una delle note lieti di questa mia prima esperienza vicentina e che mi ha aiutato tan- Matteo Pranovi durante un incontro tissimo in questi mesi. Sto cercando di visio- l’intento di lavorare sui gionare più giocatori possibile vani e strutturarsi bene alla seguendo le partite ancora in base, senza trascurare serie corso, play off e campionati D e prima divisione. Del resto giovanili in primis. L’anno abbiamo davanti un esempio prossimo ci saranno cinque da seguire che è quello del retrocessioni e questo com- settore femminile, un modelplica ancora di più le cose; il lo di riferimento in tutta Itanostro obiettivo sarà quello lia. Le idee non ci mancano, di ben figurare, senza pulsio- stiamo ripartendo con tanta ni troppo ambiziose ma con umiltà e voglia di fare”.

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16 La società. Nata solo 3 anni fa, la formazione si impone in 2a divisione

Giocatrici-dirigenti per un Brogliano da sogno di Anna Molon

(Ufficio stampa Fipav) È nato da una sfida, ed è riuscito a vincerla. Il CB Brogliano Volley ha solo tre anni di vita ed è stato messo in piedi da un gruppo di ragazze del posto tra i venti e i venticinque anni che fin da bambine avevano indossato le maglie del CB Volley, società che oltre al paese di Brogliano abbracciava anche il vicino comune di Castelgomberto. “Arrivate ad una certa età – racconta Debora Fin, attuale presidente della neonata società, nonché titolare della prima (e unica) squadra – abbiamo sentito l’esigenza di staccarci dalla società madre e di creare un nostro gruppo autonomo”. Alla scelta, come ci confessa Debora, sono state portate anche grazie agli stimoli di un loro ex allenatore, che le pungolava perché erano ormai “troppo vecchie” per giocare soltanto.

L’under 18 della neonata polisportiva del Comune di Roana centra il titolo al primo tentativo

Esordio col botto: Cesuna campione provinciale

La squadra del CB Brogliano Volley

per la ricerca di sponsor, per le iscrizioni e per altri aspetti contabili e logistici a cui una società sportiva deve far fronte”.

A caricare di pathos un campionato che Debora definisce “bellissimo e animato da un pubblico che ci ha scaldato per tutto l’anno”, è arrivato un megaderby per il primo posto in 2^ divisione, tra il Brogliano, con la sua squadra, la Yellow Volley, e il Castelgomberto. “Una partita emozionante – ricorda Debora – che, anche se noi abbiamo avuto Ecco quindi la decisione la meglio, ha accontentadi dar vita ad una nuova to entrambe le formaziosocietà, formata da un ni, dato che abgruppo di quatbiamo vinto un tordici atlete di Una set a testa”. A Brogliano, di presidente seguire questo cui 4 indossa- che si scontro al verno sia le maglie divide tra il tice da cardiodelle titolari che palmo c’era un campo e la le vesti delle difolto pubblico, rigenti, facendo scrivania, gli attirato nei giorsponsor e gli la spola tra il ni precedenti campo da gioco allenamenti da una capillae quello diret- “Scelta re operazione tivo. “Abbiamo difficile. Che di promozione potuto contare rifarei” messa in atto sulla disponidalle ragazze bilità di Ezio del Brogliano. “Abbiamo Sambugara, dirigente del fatto volantinaggio, preCastelgomberto, per gli parato inviti personali, e aspetti organizzativi e ge- ci siamo avvalse persino stionali – spiega Debora, di passaggi pubblicitari che pur ricoprendo il ruo- su Radio Stella FM – raclo di presidente, si sente conta Debora – e questo ancora “più giocatrice”. ha portato sulle gradinate “L’impegno è senz’altro più di 300 tifosi!”. Grazie aumentato – continua la ai 52 punti accumulati nel presidentessa – perché corso del campionato, la assieme alle mie compa- Yellow Volley è stata progne mi sono data da fare mossa in 1^ divisione. Il

futuro, per questa fresca e vivace società, sarà all’insegna del consolidamento. “Innanzitutto ci prefiggiamo di mantenere in vita questa squadra –conclude Debora –: siamo un gruppo ben collaudato, e per ora vogliamo concentrarci su questa unica formazione, senza pensare al settore giovanile, che tra l’altro è ben coperto dal Castelgomberto”. “Detto questo ben vengano per il futuro iniziative che coinvolgano anche i ragazzi, magari con la creazione di gruppi misti, che fino ad oggi non hanno mai preso piede a Brogliano, ma che in altri paesi della provincia hanno incontrato una buona partecipazione”.

Eccellente finale di stagione per la Pnp Under18 femminile della Società Pgs Pallavolo Cesuna, militante nel campionato provinciale Aics di categoria che l’ha vista primeggiare il 19 maggio nel confronto con il G.S. Antares L’U18 del Cesuna stupisce ancora di Vicenza. La loro valore, costringendo le rivali al squadra laureatasi “Campione tie-break. Nella successiva sfida Provinciale 2007”, gestita dall’alcasalinga, sostenute da un’impalenatrice Beatrice Pesavento, non reggiabile tifoseria, hanno conquisi è fatta intimorire dalle avversastato la bella, ancora al tie-break, rie nonostante il cambio di catenonostante il passivo iniziale di 0-2. goria che faceva preludere ad un La finalissima, sul campo neutro di primo anno di prova, necessario Novale-Valdagno, nonostante la per acquisire esperienza. Dopo distanza ha richiamato al seguito aver ottenuto la terza piazza nel una cinquantina di tifosi. L’Antacampionato regolare la compagires ha cercato di imporre subito il ne altopianese ha messo a frutto proprio ritmo vincendo il primo set l’esperienza acquisita fino a quel 25-22. Cesuna però non si è scomomento: la sfida con l’US Astiraggiata e dopo il pareggio 22-25 co di Lugo Vicentino, seconda in vince anche i successivi 23-25 e campionato e avversaria in semi21-25 con grande esultanza finafinale, l’ha vista vincente al termine le (sembra che addirittura le camdi tre tiratissimi match. Affrontare a pane di Cesuna abbiano suonato quel punto l’Antares, forte delle 12 senza sosta). vittorie con un solo set in passivo, Primo alloro e grande soddisfaziosi presentava comunque impresa ne quindi anche per i vertici della proibitiva. Le ragazze però non neonata Polisportiva Comune di hanno mollato e già al primo inconRoana che da quest’anno raggruptro in trasferta hanno fatto capire il pa le società sportive del Comune.

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17 Iniziano i lavori per sistemare il palazzetto: una “corsa” che sembra inutile per garantire il rientro in tempo della squadra di volley

Palasport, 150 giorni all’alba: troppi per evitare “l’esilio” di Tommaso Quaggio

Volley femminile, prevista per i primi di ottobre, e a quella della L’unico pa- consegna del palazzetto, ipotizlazzetto dello zata per i primi di novembre, in sport di Vicen- contrasto insanabile con le regoza con dimen- le di ammissione al campionato sioni adeguate stesso, ci saranno da tenere in ad alcuni dei ampia considerazione gli impremassimi cam- visti che si potranno trovare sul pionati degli percorso. Anzitutto il fatto che sport maggiori, questo stralcio è il più corposo il PalaCia, ha iniziato proprio in termini di interventi, quindi in questi giorni il suo secondo, c’è da considerare che nei 150 ma non ultimo, restilyng inter- giorni previsti c’è anche il vano. Nel dettaglio i lavori, il co- canziero mese di agosto. A quesiddetto quarto stralcio per un sto vanno aggiunte le difficoltà costo complessivo di 739 mila che normalmente si trovano in euro, prevedono degli interven- un cantiere (e per le quali ha già ti per ottenere il certificato di messo le mani avanti lo stesso prevenzione incendi, e riguar- Assessore) e, in ultimo, il fatto deranno i corrimani delle scale, che la società vicentina dovrebl’allargamento dei passi carrai, be risistemare daccapo il campo la nuova scala ricollocando di emergenza, il terreno di la rimozione gioco, il tadei lucernai raflex e tutta e delle pavil’attrezzatura mentazioni, che di solito l’ampliamenera collocato dell’uscita ta all’interno di via Rosmidella strutni, il nuovo tura e ora impianto elettrasferita a trico, il comImola.

Agpletamento giungiamoci dell’impianche statistito idranti, il camente nescompletasun cantiere mento dei serriesce mai a vizi igienici, la L’unica modifica dell’impianto al momento chiudere per visibile: un muro abbattuto modifica della tempo i lavori rampa disabili e del ripostiglio che ha iniziato e conti sono predel bar. Condizioni necessarie sto fatti: solo nella più ottimistiaffinché l’impianto ritorni in ca delle previsioni il palazzetto regola con le norme sulla sicu- sarà pronto per la fine di ottorezza, dopo che nel 2004 l’allora bre. E, dulcis in fundo m primo responsabile del settore manu- problema, chi dell’Amministratenzione prevenzione e sicurez- zione sarà disposto a firmare già za firmò una lettera che diceva oggi, nei termini previsti per la che nella situazione in cui si tro- domanda di ammissione al camvava allora il palazzetto andava pionato di A1, la documentaziochiuso al pubblico dato che tutto ne richiesta per la disponibilità e era fuori norma, dall’impianto l’agibilità dell’impianto e bypasdi riscaldamento alle vie di fuga sata lo scorso anno, davanti al per gli spettatori. rifiuto dell’Amministrazione, Ora i numeri parlano (quasi) dal Vicenza Volley stesso con chiaro: cinque mesi di cantie- una rischiosa “forzatura” delle re per un totale di 150 giorni di procedure, ora non più ripetibilavoro, da giugno agli inizi di le anche per l’inizio del campionovembre. L’incognita è presto nato in ottobre invece che a fine detta: la tempistica degli inter- novembre come lo scorso anno? venti infatti è un ulteriore ko Non solo. Lo “sfratto” della al rientro della squadra già ora squadra è scattato il primo mag“esiliata” a Imola, da prima di gio scorso, ma da allora i lavori quando iniziassero questi lavori. hanno riguardato “solo” la creaGià perché oltre alla data di ini- zione delle piazzole di sosta per zio del campionato di serie A1 di i portatori di handicap: concre-

tamente, la demolizione di una società. Come per l’anno scorso sembrerebbe infatti che l’abbatparete e il rinforzo di una trave. speriamo di essere pronti entro i timento del muro per creare le Interventi che secondo i diret- tempi prestabiliti della consegna piazzole di sosta per i disabili tori dei lavori erano (l’impianto fu in- abbia creato delle condizioni di incompatibili con il vece consegnato in luce sfavorevoli al gioco (come normale svolgimenritardo, n.d.r.). Con evidenzia la foto), mettendo in to dell’attività della 739mila euro la ditta ci siamo an- difficoltà chi si troverebbe a giosquadra, anche se stanziati per che chiariti sul fatto care in contro luce con pregiuresta il dubbio che uno stralcio che debbono avere dizio all’omologabilità stessa. I una soluzione di- di lavori un occhio di riguar- tentativi del Comune di arrivare versa, che permetdo e che per noi puntuale alla consegna del Palamolto più tesse di conciliare i arrivare nei tempi Cia al Vicenza Volley sono però corposo del primi interventi con giusti è una grande vanificati da un certezza: se il la conclusione della precedente necessità, abbiamo palazzetto non verrà restituito stagione della Micorso un po’ tutti e almeno per l’inizio della prossinetti nella sua casa speriamo di poterlo ma stagione, e quindi per metà naturale, fosse a riconsegnare per lo settembre, sarà praticamente portata di mano, solo la si fosse svolgimento dell’attività della impossibile che la squadra di A1 voluta visti anche i prevedibili e squadra”. torni a “casa”. Un’altra occasioconfermati ritardi dei nuovi la- Nel frattempo alcune perples- ne perduta dallo sport vicentivori. sità emergono proprio dagli ul- no? A conti fatti la risposta semInsomma per l’azienda che ha timi lavori effettuati da Amcps: bra essere una sola: sì. vinto l’appalto, la milanese Elves Italia, il tempo stringe anche perché gli stessi amministratori - l’assessore Gianfranco Morsoletto l’ing. Giovanni Fichera e l’ing. Cecilia Bassanello - hanno chiarito e promesso che i lavori dovranno terminare entro i tempi stabiliti. “Appena la ditta ha vinto l’appalto — ha aggiunto Morsoletto — ho fatto due chiacchiere con i rappresentati dicendo che qui a Vicenza abbiamo una situazione molto particolare a livello di impiantistica: è un settore in cui non brilliamo e siamo tirati per il collo. Noi vogliamo mantenere la parola data e capiamo le esigenze della L’apertura cambia drasticamente l’architettura dell’ingresso che diventa assimmetrica

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Pallanuoto. Ultima di campionato e ultima possibilità di arrivare a giocarsi la possibilità della promozione

La Caoduro ad un passo dai playoff di Tommaso Quaggio

Ancora una giornata di sole per il settebello vicentino.

Con ben dieci reti di scarto i biancorossi salutano gli avversari della Coop Ne che con questa sconfitta, anche se il distacco dalla penultima in classifica era già ampio, deve definitivamente dare l’addio alla serie B nazionale per la retrocessione in serie C. Con questa vittoria la Cauduro mantiene il secondo posto in classifica sempre alle spalle di quel Torino 81 che viaggia da inizio stagione al vertice del tabellone con un vantaggio di ben undici punti sulla diretta inseguitrice.

Nell’ultima partita i vicentini hanno inflitto agli avversari nella vasca di viale Ferrarin il più pesante passivo subito durante tutta la stagione del campionato. Un segno inequivocabile che mette ben in chiaro la di una volontà della

sabato 9 giugno, data che segna anche la fine della stagione regolare.

Insomma un ultimo weekend al cardiopalma sia in testa che in coda. I ragazzi di Michele Greco saranno impegnati fuori Michele Tomasella, 4 reti al Parma, non a caso casa contro è soprannominato “il Bomber” il Cn Milano squadra di chiudere la questione sesta forza del play off in modo netto. Invece, campionato che nell’ultima come previsto, la compagine partita è riuscita a imporsi con del Torino segna un solo punto di il passo contro differenza contro Brescia, mentre i “fratelli” del Cus il Geas spegne le Ben dieci Milano. velleità del Trieste reti di scarto di riacciuffare il permettono “La partita è stata secondo posto. ai vicentini davvero a senso Tutto questo mette di mantenere unico — commenta ancora più vivacità a il tecnico genovese saldo il questo campionato del settebello berico 2006\2007 che si secondo —. All’inizio la gara sta dimostrando posto ha visto gli ospiti uno dei più frizzanti in classifica portarsi subito degli ultimi anni, sul uno 1 a 0, ma con una lotta i ragazzi hanno serrata. La corsa spento ogni velleità per l’ambita piazza d’onore si degli avversari. Noi ad un certo deciderà questo fine settimana, punto siamo stati spietati e

abbiamo segnato a ripetizione in ogni circostanza chiudendo la gara già alla fine del primo tempo. Devo ammettere che tutta la squadra si è comportata bene, in particolare Roberto Boldrini come uomo da ultimo passaggio e Tomasella con all’attivo ben quattro reti. Nel quarto tempo c’è da segnalare l’ingresso in campo dei giovani Dall’Osto e Tarussio che non hanno sfigurato. Una nota particolare per il giovane portiere Repetto che ha ceduto solo su rigore opponendosi con

autorità ai tiri degli avversari”.

Per l’ultimo weekend di gara questi gli incontri degli avversari: Sport Management – Pn Brescia; Pn Trieste – Cus Milano; Coop Ne Parma – Vigevano; Cn Milano Caoduro Vi; Torino 81 - Geas.

Concluso invece il campionato della Geoplast che alla sua prima stagione in serie B agguanta la riconferma nella categoria. Le autrici di questo importante traguardo ora si stanno godendo un meritato riposo anche se la preparazione per la prossima stagione inizierà a breve.

Il primo punto è stato segnato dagli avversari. Ma poi il settebello ha recuperato

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Calcio. Scontro decisivo per il Vicenza. Preto: “C’era da aspettarsi un finale così. Siamo fiduciosi: il Crotone è alla nostra portata”

90 minuti di passione: un copione già visto di Francesco Cavallaro

Come successo l’anno scorso, gli ultimi novanta minuti saranno di pura sofferenza. Al Vicenza servirà una vittoria nella lontana Crotone per scacciare definitivamente i fantasmi della serie C. La partita vale un’intera stagione: Schwoch e compagni non si possono permettere la benché minima distrazione. Se i biancorossi non avessero mollato proprio nel momento topico della stagione poteva essere solo una scampagnata in terra calabra: la classica partita di fine campionato da relegare agli annali del calcio. Si vede che il destino ha pensato bene di regalare per il secondo anno consecutivo un surplus di emozioni ai tifosi vicentini. Alla vigilia del match clou il presidente Sergio Cassingena mantiene il suo silenzio stampa. “E’ solo ed esclusivamente per motivi scaramantici - precisa l’amministratore delegato Danilo Preto

-. Lui ci tiene molto a queste cose, ti lottano con il coltello fra i denti sente tantissimo le partite. Non è fino all’ultimo minuto dell’ultima nuovo a queste iniziative: speriamo giornata. Poi c’è da dire che il Viporti bene”. Giriamo la domanda a cenza ha rincorso per buona parte Preto: si poteva benissimo evitare del campionato, soprattutto nella sofferenza dell’ultimo minuto, la parte centrale: ci può stare un vero? L’ad prima ci gira intorno. Poi calo di ritmo e concentrazione. In risponde: “La società è tranquillisinverno abbiamo speso tanto per sima; siamo convinti che i giocatori recuperare i punti perduti all’inifaranno la loro parte. Sono caricati zio della stagione. C’era da aspetal massimo; e ci mancherebbe pure tarsi un finale così. Accettiamo di che non lo fossero. Abbiamo deciso buon grado questa situazione; in di partire un giorno prima per Crofondo non siamo mica condannatone per mantenere alto il livello ti alla serie C. Si tratta solo di fare della concentrazione. un ultimissimo sforzo Non sono ammesse diper tagliare il tanto strazioni, ci giochiamo Arriveremo sospirato traguardo l’intera stagione”. della permanenza in a Crotone il serie B. Sono fiduciogiorno prima Preto entra quindi nel per mantenere so, andrà tutto bene. merito della risposta E poi, diciamolo franalta la e analizza la flessione camente: il Crotone concentrazione è assolutamente alla del Vicenza: gli addetti ai lavori se l’aspettava- Non possiamo nostra portata: anno, ma non in questi permetterci diamo lì per vincere e termini. “Intanto co- errori festeggiare”. Sarà. Caminciamo col dire che pitolo stadio. In quein campo scendono sti ultimi giorni se ne anche le altre squadre, peraltro alfa un gran parlare, talvolta anche a trettanto motivate. In serie B non ci sproposito. Come ampiamente ansono le compagini materasso: tutticipato dal nostro giornale, il nuo-

Per i biancorossi una partita decisiva: la tensione è alta vo impianto sorgerà a Vicenza est.

Tempi e modi sono invece ancora da concordare con il comune. “Da parte nostra non c’è nessun tipo di problema ad emigrare appena fuori città. Mi preme sottolineare che a questo punto la palla è in mano al Comune e alla ditta che costruirà il centro sportivo. Se ci sono dei ritardi o delle inadempienze

non dipende da noi. Ribadisco la volontà della società di collaborare con il municipio”. Finalmente, dopo vari tentennamenti da una parte e dell’altra, si è arrivati all’accordo. La prossima mossa sarà individuare il progetto vincente.

Sperando di vedere presto giocare Milan e Inter nel nuovo stadio: nel calcio tutto è possibile.

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MONICA DE GENNARO libero della Minetti Infoplus e della Nazionale Italiana

appuntamenti sportivi Rugby Vicenza Rugby Festival

Csi Finali regionali calcio a 5 e 11, basket, volley Domenica 10 giugno la struttura della parrocchia della Stanga sarà il fulcro organizzativo nevralgico per le finali regionali del CSI di Vicenza di Pallavolo, Pallacanestro, Calcio a 5 e Calcio a 11.

Csi Calcio a 11: Finali allo stadio Menti Domenica 10 giungo in mattinata allo stadio Menti di Vicenza si svolgono le finali del campionato di calcio a 11 del CSI di Vicenza.

I negozi e le attività amiche di VicenzaPiù • info@piu-media.com • Tel 0444 923362

Ora che gli impegni agonistici sono terminati e i tornei scolastici in fase di conclusione, sui campi dell’impianto “A. Gobbato” fervono i preparativi per l’immancabile festa di fine anno: il Vicenza Rugby Festival, quest’anno giunto alla terza edizione. Il 9 e il 10 giugno il terreno di via S. Antonino ospiterà tornei per tutte le categorie maschili e femminili - dall’Under 7 fino agli Olds - con la partecipazione di formazioni provenienti da altri club. Tutte e tre le serate del Festival saranno allietate da musica e concerti, mentre un fornitissimo stand enogastronomico rimarrà in funzione dall’inizio alla fine della manifestazione.

Sabato 9 giugno sarà dedicato interamente, mattina e pomeriggio, al torneo di rugby seven dei seniores; alle 20:30 partirà la musica con dj Sciumi, Fulabsinth e dj SMS. Domenica 10 giugno si disputerà un torneo di minirugby in mattinata, mentre nel pomeriggio saranno di scena gli Olds e in serata si darà inizio alle danze (di tutti i tipi).

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viaggi

Busin

OltreIlGiardino – 15. Ultimi passi nel sud-continente, dalle ex-colonie guianesi fino ai mille pericoli del Venezuela

Salumi dell’Alto Vicentino

Piccole colonie d’oltremare via Trieste, 158 - Zané (Vi) Tel. 0445 314103 Grandi speranze rivoluzionarie www.salumificiobusin.it Di Daniele Binaghi Oltre il confine brasileiro, mi aspettano tre ex-colonie europee: nell’ordine, Guiana Francese, Suriname e Guyana. E non aspettano solo me: decine sono quelli che ogni giorno attraversano la frontiera, il più delle volte illegalmente, per cercare lavoro in Paesi che, teoricamente, hanno un’economia più ricca. Teoricamente, però, perché poi invece quello che vi trovi è molta povertà per le strade, in certi casi molta violenza (qualche giorno prima del mio arrivo era stato assassinato il ministro dell’agricoltura guianese), e per i viaggiatori come me serie difficoltà nel raggiungere le mete veramente interessanti, per le quali servirebbero molti molti soldi e molto molto tempo. Mi limito perciò a percorrerle, passando una settimana circa in ognuna di esse, cercando di trarne il più possibile.

Nella Guiana Francese i due punti salienti sono le visite alle Isole della Salute, dove Dreyfuss e, forse, Henri Charrière detto Papillon furono detenuti, e allo spazioporto di Kourou, da dove l’Ente Spaziale Europeo lancia i suoi razzi Ariane verso le stelle. Assai meno interessante risulta Cayenne, la capitale, un misto di case scrostate e strade dissestate rese ancor più tristi dalla pioggia e dalla totale chiusura per festività pasquali. In Suriname, terra di olandesi ed indonesiani, il mix di culture ha dato ottimi risultati a livello culinario, ed anche di tolleranza: a Paramaribo, il responsabile di una moschea costruita a lato di una sinagoga mi testimonia degli ottimi rapporti con i vicini ebrei. E’ un posto più tranquillo, e più economico, ma è

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Salumi dell’Alto Vicentino

via Trieste, 158 - Zané (Vi) Tel. 0445 314103 www.salumificiobusin.it

ra alare trascorrono le giornate per appetito dai viaggiatori, per le suduscirne solo all’imbrunire a cercare dette montagne ma soprattutto per i frutti di cui si nutrono, usando un essere centro di partenza per una sistema di ecolocalizzazione per non serie quasi infinita di attività. Io, con sbattere uno contro l’altro (o contro le altri compagni d’avventura, mi dedistalattiti, ben più dure). Il ritorno è la co ad una escursione attorno ai 4700 parte più difficile: a causa di sciopemetri del Pico Espejo, che raggiunri e festività varie devo prendere vari giamo con la linea teleferica più alta mezzi, l’ultimo dei quali mi lascia su e grande del mondo e dai quali poi diuna strada ad alcuni chilometri da scendiamo lentamente con le nostre Cumanà, la mia destinazione, e devo gambe, tranne un inetto canadese che aspettare altri 90 minuti mentre la è ben lungi dall’essere allenato e che notte si fa notte e la paura si fa, apviene spesso caricato in groppa da un punto, 90, prima che si fermi un taxi ex-legionario francese. Cerco e trovo condiviso disponibile. Credetemi, il poi il modo di arrivare a Catatumbo, Venezuela è in questo momento l’ulun luogo in cui, sulle acque dell’enortimo dei Paesi in cui vorrei trovarmi me lago Maracaibo, quasi quotidiaa passare la notte all’aperto. Cumanà namente si scatenano tempeste con rende giusto omaggio con un museo fulmini che rischiarano la notte tranal suo figlio prediletto, quel Josè Anquilla; parlando del mio interesse e tonio Sucre che fu compagno di lidella mia situazione finanziaria con berazione di Bolivar, ma per il resto Alan, guida molto famosa per la zona, è tutto chiuso, e pare che la Cultura questi mi offre uno sconto del 50% in Il tepuy Roraima, con tutti i suoi segreti, è laggiù in fondo, dietro quello schermo di nuvole se la siano dimenticata in un angocambio di assistenza con la logistica lo della Rivoluzione; i (cose come lavare piatpraticamente impossibile muovercisi della strada; non è proprio storia... miei problemi, però, Paramaribo: ti e preparare amache) senza mezzi propri: un giorno, dopo Ok, attraverso per un attimo il Brasono altri: Fineco mi e con la traduzione (vi tre ore di viaggio mi rimangono solo sile (Guyana e Venezuela non hanno ha bloccato la carta di il responsabile partecipa una coppia 59 minuti per visitare Jodensavanne, frontiere aperte causa diatriba decredito, dato che il mio di una altoatesina, che parla ex-insediamento giudaico, per non cennale), passando per Boa Vista, ed saldo è andato in legpoco lo spagnolo e l’inperdere l’unico mezzo di ritorno in entro nel regno bolivariano di Hugo moschea gero rosso, e così cerco glese), ed io ovviamentutto il giorno. La Guyana, infine, mi Chavez. dove cambiare i travel- costruita a te accetto: per 2 giorni, fa provare brividi lungo la schiena, Santa Elena è la classica cittadina da ler’s cheque che porto lato di una giriamo tra strade di anche e specie a causa dei continui far west americano, oasi di civiltà in con me, scoprendo tra montagna di cui Alan avvertimenti da parte della popolauna zona bellissima ma molto poco l’altro che il cambio in sinagoga mi conosce ogni pianta ed zione locale, che ti invita a non andare popolata; ci faccio base per alcuni nero è così favorevole testimonia animale fino al lago, in certi quartieri o per certe strade. giorni, organizzando per me ed altri che molti ci si pagano dove dalle lance vediaAnche qui, tra l’altro, mi attengo alla alcune escursioni a prezzi più onesti l’intera vacanza quando degli ottimi mo scimmie e delfini e strada tracciata, senza uscirne, perché di quelli proposti dalle decine di agenarrivano dall’Europa. rapporti con volatili di vario tipo e le davvero non saprei come permetterzie turistiche. Così, riusciamo ad anRisolto, almeno in parfarfalle di cui il nostro è mi i voli in elicottero per raggiungere i vicini ebrei dare per le grandi distese di Sabanas te, il problema, faccio un appassionato esperle cascate nella foresta o i siti di nidifiGrandes, con le loro tante cascate ed un salto dall’altra parte tissimo. Per quanto cazione delle tartarughe; e l’unico mio i panorami filmati anche da Spielberg della baia, alle saline di Araya, molto riguarda invece i fulmini, abbiamo tentativo di andare in una riserva nache vi ambientava il Mondo Perduto, più calde di quelle boliviane e senza poca fortuna: le due tempeste notturale viene frustrato dal cedimento a bordo di un fuoristrada ultralusso fenicotteri, e poi me ne vado per tre turne sono poco potenti ed io riesco di un ponte con conseguente chiusura guidato da un crucco nazionalizzato giorni al mare, a Santa Fè. Lì, reinad immortalarne uno solo, leggerino, che parla un divertente spagnolo teucontro gli amici austriaci conosciuti a con la macchina fotografica, mentonico; e pure sul monte Roraima, noSanta Elena, ed assieme ci gustiamo i tre gli altri dormono stanchi sotto il nostante le piogge che hanno portico della palafitta riempito i fiumi e reso fanche ci ospita. Altri due gosi i sentieri, con una guida giorni di spiaggia, e poi molto caparbia che ci permi rimane solo Caracas, mette di non perderci sulla la capitale meno amata sommità piatta e nebbiosa di questo sud-continenmolta attenzione; è pratidella montagna sacra, tra te americano: poco da camente impossibile tromucchi di cristalli di quarzo vedere, molto rischio vare cartoline, meglio diormai spezzati dai predatori ad andare in giro per le segnarsele. In Venezuela che poi li rivendono al merstrade, e l’onnipresenil cambio ufficiale di euro cato ai turisti. Siamo ospiti za di una Rivoluzione e dollari è molto basso in alcuni piccoli villaggi indiBolivariana che ha tra i rispetto a quello in nero, geni, dove la luce elettrica c’è suoi effetti anche quello ufficialmente vietato; nelsolo quando si accende il gedi mettere nei posti giula zona di Santa Elena, neratore e si mangia quel che sti gli uomini sbagliati. avendo tempo, ci si può passa la cucina, e l’andare Riesco però finalmenorganizzare un’escursioa letto con la sola luce delle te ad assistere ad un ne con altri viaggiatori candele a oscurare un po’ le discorso televisivo di stelle è così bello.

Chavez, che si dimostra senza affidarsi alle agenabile ed interessante zie e risparmiando molto; Finisce presto, raggiungo oratore, quantunque prima di andare al Salto Ciudad Bolivar sperando di leggerissimamente loAngel è meglio accertarsi proseguire per Canaima ed gorroico: ne ha per tutti, che vi sia acqua; Mériil famoso Salto Angel (così Bush in testa, cosciente da è un’ottima base per chiamato da tale Jimmy Anche vari Paesi del cenvisitare anche gli “llanos” gel, che vi si schiantò sulla tro e sud dell’America (la pampa venezuelana), ma sicucima con il suo aeroplanino), L’Ariane 5, pur con tutta la sua tecnologia, non riesce ad essere alla mia altezza guardano al Venezuela ramente più costosa; nella stessa ma qui invece pare che le come ad un faro, tenuto città, è imperdibile la gelateria con piogge si siano fatte desideacceso dal suo petrolio. più di 900 gusti (!), compreso quello rare e quindi “no acqua, no Angel!”; bei fondali del parco marino MochiPurtroppo non ho molto tempo per al tonno e alla pizza; la violenza è di restare in città non se ne parla, la ma, e la spiaggia pettinata ogni giorapprofondire ulteriormente, i miei più diffusa di quanto si possa immacriminalità costringe i residenti a no dal personale delle pensioncine. giorni qui sono terminati, e mentre ginare, e solo a Caracas si contano chiudere tutto e tapparsi in casa alle Anche qui, però, le sbarre alle finestre salgo la scaletta del mio volo Santaa centinaia i morti ogni mese; la co8 di sera, per strada non c’è un’anima la dicono lunga, e non credo siano lì Barbara guardo indietro a queste terviva, così me ne vado sulla costa. Prista ad est di Caracas è molto meno per filtrare il sole. re bellissime che sto per lasciare e rima, però, una deviazione per vedere la penso ai giorni, ai volti, alle situazioni popolata di quella ad ovest, e pare Cueva del Guàcharo, una grotta dove Dal mare alla montagna, ora: Mèrida che riporto in Europa assieme a quel che sia più bella. questi uccelli di un metro di apertuè, apparentemente, un luogo molto che resta del mio bagaglio...

Guiana Francese, Suriname, Guyana e Venezuela In Guiana Francese si parla francese e si paga in euro; la varietà di cibo normalmente si limita a criollo o cinese, quindi sappiatevi regolare; i co- Guyana sti sono molto alti rispetto al resto del continente, a volte non all’altezza dei servizi; per visitare gratuitamente il centro spaziale CSG dell’ESA è meglio Suriname prenotare via e-mail, se poi si vuole assistere ad un lancio la lista d’attesa è lunga ed è meglio organizzarsi per la permanenza a causa dei possibili Venezuela rinvii. I costi in Suriname sono inferiori, la varietà aumenta, ma è arduo muoversi senza mezzi propri; a Paramaribo esiste una zona in cui si fermano tutti i minibus, con pazienza si può attendere che il proprio parta (quando pieno, solitamente); per entrare nel Paese serve il visto, da richiedersi prima di arrivare alla frontiera. In Guyana si paga in dollari; né le strade né i trasporti sono sicuri, quindi fare

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intervista doppia Sudore, fatica e richieste impossibili: il mondo del fitness raccontato da chi vive tra manubri e corsi di aerobica

“Vorrei crescere di qualche cm...”

Tutti pazzi per la palestra Mauro Camurri, della palestra Sport Life

Matteo Andolfato, della palestra Icaro

Come ti sei avvicinato alla palestra e come sei riuscito a farla diventare la tua professione?

Io vengo dal mondo dello sport. Ho giocato a basket fin da piccolo, e poi continuato in tutte le serie negli anni d’oro del Vicenza. Tutta la mia carriera è basata sul basket. Poi mi sono diplomato all’Isef, e ho cominciato ad allenare nel minibasket e a seguire la preparazione atletica di alcune squadre. Ho fatto anche parecchie supplenze a scuola, fino a quando degli amici hanno aperto una palestra e mi hanno chiesto di lavorare con loro. Questo dodici anni fa.

Come ti sei avvicinato alla palestra e come sei riuscito a farla diventare la tua professione?

Mi sono avvicinato per caso, come spesso succede nella vita. Sono riuscito a farla diventare una professione perché sono sempre stato legato al mondo dello sport in generale, ed ho preso il “treno giusto” al momento giusto.

Chi sono i frequentatori più assidui delle palestre?

C’è un po’ di tutto, una clientela molto varia.

Al mattino ci sono soprattutto signore e ragazzi; poi c’è una fetta importante di persone che hanno sempre fatto palestra, e c’è chi viene per prepararsi ad altri sport, dal calcio alla bicicletta. E non va dimenticato chi viene per la riabilitazione, un settore che noi curiamo molto, per tenere sotto controllo alcuni problemi di salute, soprattutto il peso.

Perché, secondo te, tante persone si iscrivono ad una palestra?

Per molti c’è il desiderio di migliorare il proprio fisico, soprattutto per le ragazze e per i giovani tra i 20 e i 30 anni. Per la fascia di età superiore è più un discorso di mantenimento della salute; magari si vuole perdere qualche chilo, o smaltire qualche cena di troppo.

Quali sono le attività più richieste in questo momento?

Le macchine vanno sempre, anche se il body building è un po’ passato di moda. Oggi vanno molto le macchine cardio, come le bici, i tapis roulant e lo step. Per i corsi, invece, è molto richiesto il pilates, lo step, e arti marziali Step, soft come il Tai Chi.

Chi sono i frequentatori più assidui delle palestre?

C’è di tutto di più, nel senso che la “mia realtà” non crea target e non crea limiti all’utenza, e questo è un bene, ma anche un male…

Addio al palestrato anni ‘80: ora si ricerca l’armonia delle forme

Un nuovo iscritto si presenta così: vorrei un fisico scolpito, ma senza fare fatica. Cosa rispondi?

Che secondo me non è possibile: io mi alleno, e molto, da quando ho otto anni. Credo nel lavoro duro, non ci sono altre strade.

Tre consigli per superare la prova costume in vista dell’estate.

Intanto di cominciare per tempo. Poi di fare attività sportiva in modo costante, cioè almeno tre volte la settimana, perché la costanza è fondamentale. Infine di curare l’alimentazione, che è altrettanto importante e va di pari passo con l’esercizio sportivo.

Cosa ne pensi di chi si dopa per gonfiare i muscoli?

Sono contrario. Inoltre, in Italia è vietato e chi lo fa va contro la legge. E io penso alla persona prima che all’atleta: chi prende certe sostanze rischia di avere problemi alla salute.

Quali sono le sostanze dopanti più diffuse?

Non lo so, da noi non è mai girato niente. Forse bisognerebbe chiedere a qualcun altro.

arti marziali In palestra si rimorchia.

Come è cambiata, negli Leggenda metropolitana o soft, pilates, ultimi dieci anni, l’idea realtà? di body building? Avere i bici e tapis Realtà, lo confermo. Anche se muscoli gonfiati va ancora il nostro è un centro di medie roulant: di moda come negli anni dimensioni, mi è capitato più d’oro di Stallone e Schwar- è il trionfo volte di vedere nascere qualzenegger? dell’attività che relazione, e alcuni si sono Il troppo gonfio non va più di anche sposati. C’è da dire che aerobica moda, anche se ci sono ancora l’istruttore spesso può facilitare persone che praticano il culturila conoscenza tra due persone. smo. La tendenza, però, è quella di avere un fisico ben strutturaConsiglieresti la palestra ad un giovato, definito, scolpito, ma non gonfio. ne? Perché?

Direi di sì, naturalmente con le dovute atGag, fusion, spinning, total body: tenzioni alla struttura e all’età del ragazzo, se uno non parla inglese come fa ad soprattutto se non ha ancora terminato orientarsi tra tante proposte? lo sviluppo. Io sono dell’idea che ognuno Effettivamente sono parole un po’ difficili, ma debba provare più discipline: poi a volte gli ormai se ne sente parlare un po’ dappertutto sport di squadra sono più divertenti, ma e molte riviste spiegano cosa vogliono dire. anche la palestra è una buona soluzione per La cosa migliore da fare, comunque, è andare fare attività fisica e conoscere nuove personel centro, chiedere spiegazioni e chiedere la ne. possibilità di provare, così ci si rende conto di cosa vuol dire.

Un vicentino illustre che ti piacerebbe avere come cliente? Perché?

Racconta un aneddoto divertente, o Magari qualcuno del mondo della cultura, una situazione curiosa, a cui ti è capiche di solito sembrano così staccati dal tato di assistere. nostro mondo. Per quanto assurdo possa Un classico è la signora che arriva a luglio e sembrare, avere a che fare con una persochiede se si possono avere risultati con un na come Mario Rigoni Stern sarebbe una mese di allenamento, e facendo una sola ora soddisfazione grandissima. Anche solo per a settimana. Quando capita non resta che riconoscerlo. spondere che miracoli non ne facciamo.

Perché, secondo te, tante persone si iscrivono ad una palestra?

Per molteplici motivazioni: sicuramente per ricrearsi uno spazio sociale, ma non bisogna escludere le varie necessità fisiche come curare patologie, dimagrire e, perché no, mantenersi in forma.

Quali sono le attività più richieste in questo momento?

Le classiche secondo me vanno sempre di moda: aerobiche ed attività a corpo libero soprattutto per le ragazze, attività di mantenimento per i più maturi e la sala pesi per chi vuole più libertà d’orario restano sempre un Classico.

Come è cambiata, negli ultimi dieci anni, l’idea di body building? Avere i muscoli gonfiati va ancora di moda come negli anni d’oro di Stallone e Schwarzenegger?

Personalmente rispetto l’idea del “muscolato” ma la considero un’attività estrema, e come ogni forma di estremismo può risultare forzata. Oggi come oggi si preferisce un approccio armonico e legato prettamente al benessere psico-fisico: di tensioni né dobbiamo sopportare già abbastanza!!!

Il segreto è costanza nell’allenamento e buona alimentazione

Tre consigli per superare la prova costume in vista dell’estate.

Alimentazione sana, allenamenti muscolari mirati, attività aerobica costante. Si consumano così i grassi, si aumenta la massa muscolare e si introducono calorie nobili all’organismo! Facile da dire no?

Cosa ne pensi di chi si dopa per gonfiare i muscoli?

Penso sia troppo facile. Ho avuto esperienze con pseudo-atleti “dopati”, molto spesso arroganti, rabbiosi e fuori da ogni canone sportivo. Per me lo sport è una cosa pura nel senso stretto della parola, ora business, vantaggi economici e modelli falsi come quelli che ci propinano spesso i media sono del tutto fuori dalla mia logica: sono purtroppo un purista dello sport e il doping non fa parte di sport.

Quali sono le sostanze dopanti più diffuse?

Spesso sono sostanze sintetizzate come gli ormoni (testosteronere) o steroidi anabolizzanti, senza dimenticare i diuretici, utili nel definire e scolpire il corpo. Sostanze purtroppo sempre più facili da trovare in commercio. Il grande problema è che mentre un atleta professionista è seguito da medici compiacenti, un atleta da palestra Un invito Gag, fusion, spinning, total non è seguito da nessuno e non sa body: se uno non parla ingle- all’assessore minimamente a cosa va incontro. se come fa ad orientarsi tra Morsoletto, tante proposte?

In palestra si rimorchia. per capire Purtroppo siamo stati “globalizLeggenda metropolitana o zati” anche dalla terminologia an- che l’attività realtà? glofona; Credo che sia più comoeffettivamente il “mito” sportiva non è Esiste do, anche se a volte confonde un dell’istruttore, come lo è il bapo’ le idee alla clientela. Sarebbe solo calcio e gnino al mare o il PR in discobello però riuscire a comunicare teca, perché alla fine la palestra poco più nella nostra “antica” ed affasciè un ambiente dove socializzare nante lingua. risulta facile, e quindi il passo è breve…ma bisogna avere buone Racconta un aneddoto divercarte da giocare. Per il cliente non so, mai stato tente, o una situazione curiosa, a cui ti è cliente di una palestra! capitato di assistere.

Una volta ho ricevuto una telefonata da un’aspiConsiglieresti la palestra ad un giovane? rante vigilessa che non essendo alta abbastanza Perché? per passare l’esame fisico mi chiedeva un Assolutamente sì, basta che non sia troppo giovane esercizio per allungarsi di qualche centimetro: e poco sviluppato, e comunque un’attività mirata provate ad immaginare un po’ voi... in sala pesi è ottima per la postura e per la simmeUn nuovo iscritto si presenta così: vorrei tria, oltre che per combattere le ipotonie che col un fisico scolpito, ma senza fare fatica. tempo diventano difetti importanti.

Cosa rispondi?

Un vicentino illustre che ti piacerebbe aveHo sempre cercato di far capire che gli obiettivi re come cliente? Perché vanno raggiunti con calma e soprattutto guadaMi piacerebbe far capire all’Assessore allo Sport gnati faticando e sudando molto. Nella vita non il valore di “attività sportiva” a 360 gradi, senza esiste nulla di facile da guadagnare, soprattutto limitarsi nel calcio o negli interessi di pochi. Quindi muscoli e definizione. Comunque non insisto invito il Signor Morsoletto a praticare un po’ di molto, perché so per certo che quelli che si palestra per migliorare la propria resistenza nelle presentano in questo modo sono anche i primi sue camminate in montagna, magari così si potrà clienti a lasciare! aprire il mercato del fitness anche qui da noi.

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personaggi

Chiude una bottega storica della città: in 50 anni ha tagliato i capelli a nobili, politici, scrittori, imprenditori

L’addio di Gianni il barbiere: “Adesso faccio il nonno” Di Luca Matteazzi La data è già fissata sul calendario: a fine giugno riporrà per l’ultima volta nel cassetto forbici, pettine e rasoio e, con un filo di malinconia, abbasserà definitivamente la saracinesca della bottega di fronte al palladiano Palazzo Valmarana, a due passi dall’incrocio tra corso Fogazzaro e corso Palladio. Gianni Zambon, uno dei barbieri storici di Vicenza, uno di quelli che oggi non si trovano quasi più, tra un paio di settimane se ne andrà in pensione, dopo 49 anni di onorato servizio, come si dice in questi casi. Con lui se e va un pezzo di storia della città: una bottega che sembra uscire da una romanzo di Piovene o da una pagina di Scapin e in cui, in mezzo secolo abbondante di storia, è passata mezza Vicenza, per un ritocco ai capelli, per un’aggiustatina alla barba, o semplicemente per scambiare due battute sui fatti del giorno.

“Sono entrato qua dentro a 14 anni, come bocia di bottega – racconta mentre, pennello e schiuma in mano, sistema la barba ad un cliente -. La bottega ha aperto nel ’54,

Gianni Zambon nel suo negozio

io sono arrivato nel 58”. E subito dopo aggiunge; “All’epoca la stanza era diversa: c’erano quattro poltrone, un grande specchio – spiega indicando la parete di fondo -, un seggiolino per chi si faceva solo la barba e un tavolino nell’angolino di attesa. Eravamo in cinque a lavorare qua dentro, tre lavoranti e due garzoni, ma all’epoca in tutti i negozi c’erano almeno tre o quattro persone. E si lavorava con camice e camicia: camicia bianca, obbligatoria, neanche azzurra. E cravatta: io la cravatta la odio ancora adesso, mi sembra di soffocare. E sì che mi piacciono, quando le vedo in un negozio spesso ne compro, ma poi metterle....”.

Altri tempi, altra Vicenza. Il si-

gnore a cui sta facendo la barba si alza e se ne va. “Ormai quelli che vengono a farsi la barba regolarmente sono mosche bianche. Una volta dal barbiere ci si andava tre volte la settimana.

Adesso ci si va una volta al mese, una ogni quaranta giorni”. Inevitabile che anche il rapporto con i clienti fosse diverso: “C’è ancora una certa confidenzialità, ma una volta era diverso. Vedendosi così spesso veniva normale raccontarsi tutto: il barbiere era quasi un confessore. E mi ricordo che molti si alzavano e mi dicevano, mi raccomando, eh, silenzio”.

Raccomandazione superflua. La “vecchia” scuola insegnava subito la riservatezza e il rispetto per il segreto professionale: quello che si racconta sotto le forbici non esce dal salone. Una linea a cui Gianni si è sempre attenuto “Non mi piace raccontare episodi o aneddoti sui clienti, non mi sembra giusto, mi sembrerebbe di tradire una confidenza”. E sì che di cose da raccontare, a volerlo, ne avrebbe. Sulle

poltrone della sua bottega sono quella volta che in corso Fogazzaro passati un po’ tutti: nobili (“c’erasi fermò lo scrittore Guido Cerono i conti Valmarana, i Da Schio, i netti, che rimase talmente colpito Roi, e anche tanti nobili decaduti”), (per non dire terrorizzato) dalla politici (“è venuto anche Rumor”), tecnica usata per sistemargli le professionisti, imprenditori, oltre doppie punte da scrivere in un suo ovviamente a tanta gente comune. libro di quel barbiere di Vicenza “Alla fine ti affezioni a tutti – agche “faceva uscire dai miei poveri giunge -. Ovviamente a qualcuno di capelli torrenti di fiamme terrifipiù e a qualcun altro un po’ meno, canti”. “All’epoca le doppie punte come in tutte le cose. Ce ne sono alsi bruciavano – conferma Gianni -. cuni che vengono qui C’era una tecnica speda generazioni. Me ne cifica, era tutto sotto viene in mente uno, Un londinese controllo”. ad esempio, che è alla viene tre Ancora un paio di setterza generazione: ho volte all’anno timane e tutto questo tagliato i capelli a lui, approfittando sparirà, segreti del al figlio, e al nipote, e mestiere compredella fiera per poco non li tagliasi. “Nostalgia? Altro dell’oro. E vo anche a suo padre. che: ogni giorno che Oppure c’è una per- vuole farsi passa è una tristezsona che vive a Lon- tagliare za. Del resto, io ci ho dra: viene a Vicenza i capelli passato la mia vita tre volte all’anno, per solo da lui qua dentro. Se ho un le fiere dell’oro, e ogni rimpianto è quello volta viene a tagliarsi di non aver avuto un i capelli qui. Poi magari non vedo figlio a cui insegnare il mestiere, o le persone che abitano qua sopra, un allievo. Questo sì, mi dispiace”. ma ho clienti che vengono anche I programmi per il futuro, però, dalla provincia”. sono ben chiari. “Baby sitter con Soddisfazioni, ricordi da conserla nipotina. Farò il nonno a tempo vare nell’album di famiglia. Come pieno”.

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terza pagina

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Pensieri contro. Autoritratto della crisi ideale di un ex uomo di sinistra. Che oggi lotta contro il pensiero unico del Progresso

Perché non sono più di sinistra Confessioni di un “compagno” deluso Di Giuliano Corà Poche cose, nella vita, addolorano quanto l’accorgersi che tutto ciò in cui hai sempre creduto ti appare svuotato di contenuto e di emozioni, e che è frutto di un malessere che avvertivi da tempo, ma a cui non avevi saputo – e forse voluto – dar ascolto: perché l’ammetterlo ti avrebbe fatto troppo male.

Così è stato, in questi ultimi anni, del mio essere ‘a sinistra’. Non sto parlando solo di voti, anche se qualcosa vorranno pur dire delle elezioni politiche vinte per miracolo e delle amministrative – le ultime provinciali - che parlano il linguaggio della delusione, se non del rancore.

la rabbia e la generosità di decine di migliaia di giovani? Il tanfo di morte ideale che emana dal Partito Democratico è insopportabile già ora, ancor prima che muova i Tra gli anni ‘60 e ‘70 le grandi proteste da parte di studenti e lavoratori primi passi.

Una balena Ideali morti e sepolti torpida e fredda, una anodina Cosa si offre, oggi, nel pano- ‘macchina-per-fare-politica’. rama politico, a chi voglia mi- Al suo interno, un confuso litare a sinistra? Ovverosia: brusio di piatto qualunquiquali sono i partiti che vor- smo, un vuoto riempito da parebbero essere i portabandie- role inutili; e a scucirne un po’ ra di quelli che sono sempre le giunture, quasi ci si aspetta stati i valori storici della si- di vederlo afflosciarsi in una nistra: giustizia, eguaglianza, nuvola di insetti ronzanti, libertà, pace, autodetermi- come il Cattivo di Nightmanazione? Quei valori che, sia re before Christmas. Forse – pure in forme a volte discuti- forse – servirà a conquistare bili, hanno comunque porta- il Potere, ma non certo i cuori to in piazza, nel ’68 e nel ’77, e le menti. Dovremmo allora riversarla sulla ‘Cosa di Sinistra’, la nostra passione? Una disperata accolita di delusi, che sa già di essere destinata alla sconfitta e per questo tenta di esorcizzare il suo destino mettendo insieme differenti frantumi di un passato pur glorioso, che tuttavia non potranno mai saldarsi in una ‘idea’ nuova. Che tristezza.

1968. A quasi trent’anni di distanza ben poco è rimasto

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suitici e alteri, che guardava- a chiederci – quella promesno con riprovazione ad ogni sa di un futuro in cui le macscostamento dall’ortodossia. chine avrebbero cancellato il Sempre ‘in linea’, erano – e di lavoro, in cui ognuno avrebbe uno, in particolare, dicevamo fatto il pittore, o il musicista, con maligna ironia che avesse o quel che più gli fosse piadei chip impiantati nel cervel- ciuto, dando libero sfogo alla lo per ricevere in propria natura? tempo reale gli Mah, si sarebbe aggiornamenti da visto. Intanto, laBotteghe Oscure vorare e sgobbaUn uomo – e consideravano re, e senza troppi le critiche come di sinistra grilli per la testa. un’imperdonabile in questa E il Progresso, apmancanza di fe- sinistra punto? Credevadeltà e di rispetto, non si mo che Progresso ed anche di intelli- riconosce significasse libegenza. Paradossalrazione dell’uomo più mente, essi furoda ogni schiavitù, no gli antesignani materiale ed andei Fassino e dei che ‘spirituale’; Veltroni di oggi, credevamo che che lasciano ai margini della dovesse ricondurci ad un rapStoria chiunque non voglia porto con la Natura nuovo in seguirli sulla strada del Pro- quanto ‘antico’, che ci facesgresso. se fare qualche passo indietro, dopo troppi passi avanti; Liberarsi del Progresso credevamo che significasse Già, il Progresso. Cioè le idee, dar vita ad una politica ‘digli ideali, i sogni. Anche quel- retta’, in cui ognuno avesse li, ad un certo punto, comin- davvero potuto dire la sua, ciammo a non riconoscerli, criticare, battere i pugni sul a non condividerli più. Si tavolo. Poco per volta, di tutparlava di liberté-égalité-fra- to ciò non è rimasto nulla. Il mito del Lavoro con la elle maiuscola è stato distrutto da qualcosa di ancor più mostruoso: il precariato. La politica è un’astronave aliena, da cui ci giungono messaggi vaghi, a volte inLa Chiesa Comunista timidatori, a volte conEppure, noi che c’eravasolatori. Il Progresso è mo, che ci siamo sempre rimasto, com’era, rapistati, conosciamo, come na e distruzione, e al di ho detto, le radici antilà di qualche documenche e profonde del nostro tario e di qualche bel male. Aspettavamo l’uomo discorso, è francamente nuovo dal Partito Comudifficile immaginare che nista, ma non lo vedemun futuro ‘di sinistra’ mo mai nascere. Anche là, sia più ambientalista di slogan e bandiere spesso uno ‘di destra’, se non, servivano solo a illudere le al massimo, per qualche aspettative sincere di mioasi Wwf in più. E così lioni di militanti che non – ma potremmo andasapevano, o che, forse, non re avanti giorni – così volevano vedere. La realtà Le proteste manifestavano il desiderio di un “mondo migliore” un uomo di sinistra in era, per moltissimi di noi, quella sinistra non si quella di un Partito-Chiericonosce più, non la sa, rigido e pesante, in cui ternité, a sinistra, si parlava sente più come patria ideale. sogni e speranze faticavano addirittura di comunismo. Certo, non ne ha dimenticato a trovare spazio. Scomparsi Ma la strada per arrivarci ci i sogni fondanti, ed ancora li un po’ alla volta, per ricam- pareva sempre più simile a condivide, ancora lo emoziobio generazionale, i vecchi quella ‘degli altri’. Il mito del nano: ma li cerca altrove, in dirigenti d’epoca antifascista lavoro era lo stesso: a sinistra nuove idee, che parlino sincee resistenziale – individui come a destra, se volevi esse- re di Umanità, di Natura, di eccezionali politicamente e re una brava persona dovevi Libertà. Nessuna certezza di umanamente – il loro posto lavorare come uno schiavo. successo: non ci sono garanvenne preso da una nuova Dove stava la differenza? zie ai sogni. Ma almeno, bisogenerazione di funzionari ge- Dove stava – cominciavamo gna provarci.

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edicola

Ogni settimana, tratto dalla stampa locale o nazionale, un articolo che fa riflettere, discutere o arrabbiare. O anche divertire

Precari e consumatori, vittime dei nuovi padroni Non devi arrabbiarti se il cameriere ti porta la colazione venti minuti dopo l’ordinazione, e gli cadono le posate per terra.

Non può fare di meglio, perché non è un cameriere. Devi avere pazienza, nella lunga coda davanti alla cassa del posto di ristoro: la cassiera deve chiedere ai baristi (gridando) come diavolo funziona la cassa. Perché non è una cassiera.

Allo stesso modo il giovane installatore (in sub-sub-appalto) che deve passare le fibre ottiche dal cavedio condominiale al tuo appartamento ci mette mezza giornata perché non sa bucare il muro e teme di fare danni: perché non è un installatore. E la gentile ragazza del call-center, poveretta, per forza non è capace di darti alcuna indicazione su come affrontare il tuo black-out sul sistema satellitare: perché non è un tecnico.

Michele Serra

nomeno (aziende, lavoratori, consumatori) almeno uno trae enormi vantaggi economici dal ricorso sempre più massiccio al lavoro precario. Gli altri due – lavoratori e consumatori – si fronteggiano, spesso acidamente, sul terreno impoverito di una fornitura d’opera che non può essere che scaden-

Sono alcuni esempi tra i tanti, esperienza personale degli I call center sono uno dei settori dove c’è più precariato ultimi mesi. Diretta conseguenza del dilaga- te. (…) Davanti a una tazza di re del lavoro precario, e cioè, caffè, un ragazzetto travestito detto brutalmente, della fine da manager che aveva suonato dei mestieri. Del precariato alla mia porta cercando di rifisi parla molto, e giustamen- larmi la “vantaggiosa proposta te, in relazione alle condizio- commerciale” di un distributoni dei giovani lavoratori: le re di gas domestico concorrencui prospettive di futuro sono te di quello dal quale mi servo, opache e ansiogene. Molto mi ha raccontato il suo quasi meno si parla dell’inevitabi- surreale curriculum lavoratile peggioramento dei servizi vo, una specie di patchwork di ogni ordine e grado. E cioè di brevi e caduchi apprendidella ricaduta del precariato stati in sei o sette branche del sui tanto nominati famoso “terziario “consumatori”, che avanzato”. Era fein teoria sarebbero Sono i più lice di non essere il motore virtuoso deboli che disoccupato, semidi ogni sviluppo, di pagano il grato a questo ogni ripresa, ma in salatissimo mercato del lavoro pratica (insieme ai che ai più indifesi prezzo della precari) sono quelli non offre più lache pagano il prez- dequalificazione vori, ma parodie, zo, salato, della de- del lavoro. ovviamente pagate qualificazione del È la fine poco. Ma si sentiva lavoro. Della fine dei mestieri sbandato, incapace dei mestieri. di pensarsi, domani, alle prese con Poiché niente accade per caso, qualche certezza, con qualche e cioè senza che un interesse prospettiva. cospicuo e potente lo faccia accadere, se ne deve desumere, Sempre più spesso, amararagionando a spanne, che dei mente, mi è tornato in mente tre soggetti coinvolti nel fe- un vecchio, ruvido ma efficace

slogan del Sessantotto: “A salario di merda, lavoro di merda”.

Si riferiva – si badi bene – al lavoro di fabbrica, alla vecchia e dura conflittualità tra padrone e salariato, ma anche al sicuro appartenere, sia pure come ultima rotella, all’ingranaggio mastodontico di un’industria che comunque dava una prospettiva, risicata ma una prospettiva, compresi i comfort del paternalismo aziendale che si occupava, in molti casi, anche delle vacanze per i figli, del dopolavoro, e in fin dei conti consentiva la formazione di un’identità: professionale e di classe. Dirsi “operaio”, fino a una generazione fa, voleva dire qualcosa di intelligibile e forte.

Ma per questi operai che non sono operai, camerieri che non sono camerieri, cassiere che non sono cassiere, ricambiare con un “lavoro di merda” un salario di merda, e per giunta a termine, non è

neanche una estrema presa di posizione ideologica. E’ uno stato di fatto, è l’impossibilità materiale di impadronirsi di un mestiere, di usarlo come gradino per salire una scala, di sgobbare per un risultato concreto. E un non saper fare, un non potere imparare, un saltabeccare faticoso e frustrante tra mezzi lavori, mezze speranze. (…) Non so se esistano studi o valutazioni sull’impatto della fine del lavoro Proteste di giovani lavoratori. Un impiego fisso è quasi utopia sui servizi. Sui costi, sui disservizi, sulle nuove, impreviste distanze d’amministrazione che valutache separano il fruitore di un no soddisfatti il calo del costo servizio dall’erogatore. Quel- del lavoro. E non calcolano il lo che è certo è che, quando calo della qualità della vita, ti trovi davanti a un ragazzo o e la perdita di dignità, di chi una ragazza incapaci di svolge- lavora male, e di chi riceve il re il proprio lavoro, il rapporto frutto avvelenato del cattivo non è tra vittima e carnefice. lavoro, pagandolo come se fosE’ tra vittima e vittima, è tra se buono. il lavoratore dequalificato e il cittadino malservito. Il carneMichele Serra fice, restando in metafora, è La Repubblica lontano anni luce, in consigli 25 maggio 2007

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regione

9 GIUGNO 2007

Distretti culturali : nuove opportunità per il Veneto Secondo la ricerca, promossa nel 2006 dal Commissario Europeo per l'istruzione, la formazione, la cultura e la gioventù Jan Figel, il settore culturale e creativo ha un valore economico doppio rispetto a quello automobilistico e più rilevante anche di quello dell'ICT (Information and Communications Technology), impiegando già nel 2004 5,8 milioni di operatori pari al 3,1% del totale degli impiegati nei Paesi dell'Unione Europea a 25. La cultura è quindi un settore che riveste un ruolo importante anche nella crescita economica.

Un progetto della Regione del Veneto, affidato all'Istituto Universitario di Architettura di Venezia, si propone di affrontare il tema a partire dal distretto culturale evoluto come quadro di riferimento per le politiche del territorio che promuovono le attività culturali come volano per l'innovazione e l'integrazione sociale, secondo un approccio innovativo in Italia. Il progetto è stata illustrato oggi a Palazzo Balbi al presidente della Regione Giancarlo Galan e

alle istituzioni e agli operatori culturali veneti dal responsabile scientifico, il prof. Pier Luigi Sacco.

Con l'occasione è stato presentato anche il lavoro di mappatura del Veneto contemporaneo realizzato per conto della Regione da Fuoribiennale.

Ne ha parlato C r i s t i a n o Seganfreddo. Il prof. Sacco ha spiegato che quello del distretto culturale è un modello del tutto nuovo, che esce dalla logica della specializzazione monofiliera per sviluppare l'integrazione creativa di molte filiere differenti e in cui la cultura non ha solo valore in quanto crea profitti ma perché aiuta la società a orientarsi verso nuovi modelli di uso del tempo e delle risorse. Ciò consentirebbe, com'è già avvenuto

all'estero, di dare opportunità nuove a realtà compromesse come Porto Marghera.

Sacco ha fatto presente che il progetto vuole essere un "laboratorio di riflessione e di sviluppo", in cui la cultura diventa la materia prima di un nuovo rinascimento, anche sul piano imprenditoriale. Il lavoro si sta svolgen-

do in due fasi: la prima ha l'obiettivo di definire il modello di riferimento per adattarlo alla realtà veneta, suddividendo il territorio regionale in sub sistemi territoriali caratterizzati da elementi socio-culturali propri e da specializzazioni distinte in termini di offerta culturale.

Nella seconda fase di studio saranno individuate le possibili strategie di sviluppo generali, di breve , medio e lungo periodo, sia a livello regionale che di singolo distretto culturale, con l'indicazione di modelli organizzativi funzionali allo sviluppo integrato del territorio e l'individuazione dei soggetti da coinvolgere.

Seganfreddo ha sottolineato l'incredibile densità creativa presente nel territorio veneto, che va visto ormai come un'unica realtà metropolitana in cui gli aspetti culturali sono in grado di migliorare

sensibilmente la qualità della vita sociale. Il censimento realizzato da Fuoribiennale offre una panoramica di oltre 350 realtà operanti nei settori dell'arte, architettura, design, moda, attività performative (teatro, danza, ecc,) e letteratura.

"E' questo il Terzo Veneto di cui ora cominciamo ad avere consapevolezza - ha detto concludendo il presidente Galan - un ambiente culturalmente evoluto che favorisce l'economia e in cui si vive meglio. Una grande metropoli con un vantaggio ineguagliabile: un tessuto culturale competitivo con ogni parte del mondo, che adesso stiamo organizzando. E' il Veneto di chi non si rassegna e non si piange addosso, considerando catastrofico qualsiasi cambiamento; è il Veneto di chi si dà da fare ed è intimamente convinto che vivremo meglio se sapremo darci un'organizzazione migliore. Dal lavoro presentato oggi traggo perciò motivo di essere ottimista e ringrazio gli enti e le istituzioni che hanno contributo in questi anni a costruire l'immagine culturale del Veneto".

Un convegno su energia e fonti rinnovabili "Energia e fonti rinnovabili, tra continuità e innovazine" è il titolo di un convegno tenutosi a Padova per iniziativa dell'ordine degli ingegneri e al quale hanno preso parte gli assessori regionali alla politiche per il territorio Renzo Marangon e alle politiche economiche Fabio Gava.

Obiettivo dell'incontro è stato quello di un confronto non solo tecnico sui diversi problemi legati all'energia e al suo utilizzo, un tema oggi centrale nel dibattito economico mondiale, sia per quanto riguarda la sua produzione, sia per le conseguenze che il consumo energetico ha sull'ambiente.

Nel suo intervento l'assessore Marangon ha voluto sottolineare che il Veneto, che pure ha imparato a risolvere da solo i propri problemi, ha ancora, al

pari delle altre regioni, molte difficoltà ad applicare le innovazioni tecnologiche. "Nella nostra regione - ha ribadito - ci sono solo tre impianti di termovalorizzazione perché non è stato possibile costruirne altri. Ed è paradossale che ciò avvenga in una situazione che vede l'Italia dipendere da altri paesi per quanto riguarda l'energia a causa della sua mancanza di materie prime. Si tratta - ha sottolineato Marangon di spiegare ai cittadini che l'utilizzo di fonti rinnovabili, come appunto i rifiuti, se sottoposti ad una corretta manutenzione non sono una fonte di inquinamento, ma di benessere sociale ed ambientale". E a questo aspetto ha fatto riferimento anche l'assessore Gava il quale ha ribadito che è necessario fare una comunicazione

precisa e corretta, con l'obbligo della trasparenza e che sarebbe un errore enorme far passere un termovalorizzatore per una centrale per biomasse. Gava ha quindi ricordato che il nuovo Piano Energetico Regionale,

ancora in fase di discussione per la mancanza di un necessario quadro di riferimento nazionale, dovrà tener conto, per poter consentire l'autosufficienza, delle opportune diversificazioni delle fonte energetiche. "Attualmente - ha proseguito - nel Veneto le fonti rinnovabili forniscono all'incirca il 14% dell'energia elettrica, prodotta essenzialmente con impianti idroelettrici di grandi dimensioni. L'obiettivo è raggiungere una quota ben maggiore, traguardo ambizioso, ma possibile se si utilizzeranno tutte le fonti possibili, dal fotovoltaico alle centrali per biomasse agricole, ai termovalorizzatori". Sul piano legislativo data la mancanza di un quadro normativo naziona-

le, la Regione del Veneto ha deciso di muoversi da sola elaborando un disegno di legge, che intende regolamentare i procedimenti di autorizzazione in modo organico, disciplinando oltre la produzione dell'energia elettrica, anche quella meccanica e termica da fonti rinnovabili. Nel concludere l'assessore Gava riferendosi alle risorse necessarie per nuovi impianti ha ricordato che non potendo contare, almeno per ora, su risorse proprie si dovranno utilizzare al meglio le risorse finanziarie straordinarie che l'Unione Europea potrà assegnare al Veneto. "Sarà necessario - ha ricordato - intervenire non per piccoli impianti ma con progetti di sistema che consentiranno un'economicità di gestione".

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9 GIUGNO 2007

regione

CHISSO - Vacanzieri più comodi e meno auto sulle strade

Alle spiagge venete coi treni del mare Ripartono da domenica 10 giugno in Veneto i Treni del Mare, convogli a prezzo scontato per quanti desiderano raggiungere con il mezzo pubblico le spiagge di Sottomarina di Chioggia e di Jesolo, usufruendo anche, sempre a prezzi scontati, di una serie di servizi di spiaggia.

Il servizio con Sottomarina sarà operativo tutte le domeniche e i giorni festivi della prossima estate, fino al 9 settembre compreso. Quello per Jesolo è invece un servizio integrato treno più autobus, che utilizza mezzi in normale servizio di linea ed è operativo tutti i giorni, con differenze di disponibilità tra giorni feriali e festivi.

"Lo scopo - ha ribadito l'assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso - è di spostare concretamente traffico dalla gomma alla rotaia, sulla scia di una precisa scelta politica della Giunta Regionale, che punta allo sviluppo reale di un trasporto pubblico alternativo.

E questo vale anche per il turismo locale. Nello stesso tempo è una proposta molto comoda per i nostri pendolari delle vacanze, che dovranno fare attenzione solo al rispetto

degli orari per godersi una giornata al mare con tutta la famiglia in alcune tra le spiagge più rinomate del Veneto, in tranquillità e senza stress da guida".

"Si tratta di una iniziativa che come Regione abbiamo sempre fortemente voluto e sostenuto sin dal suo nascere - ha sottolineato Chisso - trovando la piena collaborazione e sinergia di Trenitalia, degli enti locali e delle istituzioni turistiche interessate.

Per quanto riguarda Sottomarina, da due anni il servizio comprende, a fianco della direttrice Schio, Vicenza, Padova e Rovigo, anche quella Verona - Legnago - Rovigo, con un'offerta di circa 550 posti a sedere complessivi in carrozze climatizzate.

Quando però ce n'è stata la necessità, Trenitalia ha messo a disposizione un secondo convoglio.

All'arrivo alla stazione di Chioggia, i vacanzieri potranno raggiungere le spiagge di Sottomarina in bicicletta a nolo gratuito o in autobus pure climatizzati e a disposizione gratuitamente.

Il gradimento dei vacanzieri è stato sempre altissimo:nel

2001 hanno viaggiato con i "Treni del Mare" 3.400 persone, il cui numero è salito a 4.310 nel 2002, a 6.131 nel 2003, mentre l'utilizzo nel 2004 ha risentito del prolungato maltempo stagionale (5.018 passeggeri), che ha in parte inte-

ressato anche le due stagioni successive; nel 2005 i passeggeri totali sono stati 5.150 e lo scorso anno 5,340.

Se vogliamo fare una comparazione - sottolinea Chisso abbiamo tolto dalla strada delle vacanze oltre 2 mila

automobili, equivalenti a circa 15 chilometri di coda.

L'offerta dei "Treni del mare" prevede il 25 per cento di sconto sul biglietto ordinario di andata e ritorno per la stessa tratta e riduzioni per i bambini.

Da Schio a Chioggia e ritorno, ad esempio, il biglietto costa 15 euro per gli adulti e 7 euro per i bambini fino a 12 anni; identico il prezzo per gli adulti da Verona P.N. a Chioggia e ritorno, mentre in questo caso i bambini pagano 7,20 euro; il costo ovviamente diminuisce se si prende il treno nelle varie stazioni intermedie.

Per quanto riguarda Jesolo, viene proposta a prezzo di favore la combinazione treno più autobus: partenza in treno da Mestre, arrivo a San Donà dove ci sono i pullman ATVO che portano fino a Jesolo e alle sue spiagge e viceversa.

Il servizio, attivato per la prima volta nel 2003, prevede quattro coppie di corse nei giorni feriali, mentre nei festivi i convogli sono due all'andata; tre in ogni caso i convogli per il ritorno.

Il costo del biglietto integrato treno/autobus è di 6 euro a persona.

Treni del Mare 2007 Stazione andata ritorno Schio 7.03 22.06 Thiene 7.13 21.56 Dueville 7.22 21.48 Cavazzale 7.28 21.42 Vicenza 7.46 21.19 Grisignano di Z. 7.57 21.07 Mestrino 8.03 21.01 Padova 8.20 20.42

T. Euganee 8.35 20.31 Monselice 8.45 20.23 Rovigo 9.09 20.09 Adria 9.32 19.49 Rosolina 9.48 19.36 Chioggia 10.04 19.20 Stazione andata ritorno Verona P.N. 7.16 21.31 Isola della Scala 7.33 21.08

Bovolone 7.46 20.56 Cerea 7.59 20.41 Legnago 8.09 20.34 Castagnaro 8.25 20.24 Badia Polesine 8,32 20.17 Rovigo 8.57 19.46 Adria 9.16 19.20 Rosolina 9.35 19.05 Chioggia 9.51 18.50

Treni del Mare per Jesolo - Andata Mestre FS 7.23 7,50 solo feriale 8.42 solo feriale 9.22 S. Donà FS 7.54 8,12 9.14 9.44 S. Donà FS 8.05 8,35 9.35 10.05 Jesolo 8.40 9.10 10.10

10.40 Treni del Mare per Jesolo - Ritorno Jesolo 17.15 18.15 18.45 S. Donà FS 17.48 19.48 19.18 S. Donà FS 18.13 19.13 19.36 Mestre FS 18.38 19.38 20.10

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Ce l’hanno fatto sapere partecipando ai nostri meeting.

TECNOLOGIE Un quarto di secolo di evoluzione

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30 Carciofini sott’odio

Prodi magnagati di Alessio Mannino In esclusiva assoluta, ecco la Lettera ai Vicentini che il premier Romano Prodi aveva scritto a caldo dopo l’impareggiabile figura da finto sordomuto fatta lunedì 4 giugno a Trento davanti alla bandiere No Dal Molin. “Cari elettori di centrodestra ed ex elettori di centrosinistra di Vicenza, è inutile che i no-base mi provochino: a me, di voi, mi frega quanto a Bush interessa delle vittime di Abu Ghraib o dei ghiacciai che si sciolgono al Polo Nord. Cioè zero. Cosa volete che mi importi di un posto dove mi danno il 17% di voti, mi scaraventano contro 100 mila manifestanti e Berlusconi fa i suoi show in piazza e dagli industriali? Andiamo, su, capitemi: le coop rosse dei miei amici Ds e il fondo finanziario Carlyle (manager italiano: De Benedetti junior, figlio di quel Carlo che mi mi dà ossigeno quotidiano con Repubblica) hanno fiutato l’affare e guai a chi glielo toglie. Chi li sente, poi, Bersani, D’Alema e Fassino? Tornate a cuccia, per favore: contrattate in silenzio e prendete quel che c’è da prendere, come ai bei tempi della Dc. Lo so che è poco il guadagno per voi, lo so che con la storia dell’indotto vi hanno buggerato. Ma mica posso far scoppiare un caso internazionale e guastare i rapporti con l’amico George per voi quattro gatti vicentini. Già faccio una vitaccia per conto mio, a star dietro a questa armata brancaleone di ministri dissidenti e partiti per metà fiancheggiatori e per metà oppositori.

Lo so che avete sacrosanta ragione a rifarvi al versetto dell’evangelo di governo, il Programma, là dove parla di ridefinire le servitù militari e non di ampliarle. Ma a parte che se si voleva essere chiari si sarebbe scritto di ridurle, vi fate ancora illudere dalle promesse elettorali?

Sorbole, se li dimenticano tutti, i solenni impegni per acchiappare voti, e l’unico fesso che li mantiene devo essere io? E poi, dai mo’, quando mai s’è visto che la nostra cara Italietta dice un no secco, stentoreo, deciso e irrevocabile agli Stati Uniti che vengono cortesemente a imporre la loro volontà?

Insomma, cara Cinzia non-ricordo-come-si-chiama, basta venire a rompermi la sovrana quiete di re travicello durante i fumosi dibattiti con Ferruccio De Bortoli, fai la casalinga disperata e rassegnati.

Il mio governo ha confermato la decisione del governo Berlusconi perché, su certe cose, differenze non ce ne possono essere. Fate prima a votare Silvio: ecco, l’ho detto.

Addio, rompimaroni vicentini”.

9 GIUGNO 2007

tempo libero L’angolo dell’oste. Il tocai cambia nome. E studia per diventare “grande”

Il battesimo del Tai Rosso Nel nome dell’Unione Europea La prossima volta che entrate in un’osteria o in un wine bar, non sognatevi più di chiedere un buon tocai rosso per accompagnare gli spunciotti che vedete generosamente esposti sul bancone. E nemmeno un bicchiere di barbarano. “Colpa” delle normative dell’Unione Europea che, nel timore che il tokaj originale – un celebre passito bianco ungherese - potesse essere confuso con il tradizionale vino rosso delle colline vicentine, ha imposto ai vignaioli nostrani il cambio di nome. E alla fine, dopo aver tentennato tra le opzioni “Barbarano” e “Rosso berico”, il Consorzio di tutela dei vini doc dei Colli Berici ha deciso di seguire la strada già percorsa dalla Regione con il tocai bianco (anche questo costretto a inventarsi una nuova denominazione): il nuovo vino è stato dunque battezzato Tai Rosso, con buona pace di chi avrebbe

do un vero e proprio battesimo, con tanto di bottiglia adagiata in una culla e frate d’ordinanza (del resto, pare che siano stati proprio i frati benedettini a portare nel vicentino La goliardica cerimonia inscenata dai produttori locali le prime all’azienda agricola Le Pignole di Brendola piantine di preferito qualcosa di più lega- tocai, pardon tai, nel lontano to al territorio. Battezzato nel 1300). vero senso della parola. Perché Così, il nuovo Tai rosso ha rialcuni dei più noti produttori cevuto l’investitura ufficiale della zona hanno celebrato la (manca solo l’ultimo via libera decisione con una serata go- del ministero). Nulla da temeliardica presso l’azienda Le Pi- re, comunque. Nelle bottiglie gnole di Brendola, organizzan- si continuerà a trovare il soli-

to ottimo vino da tavola, con il suo bel color rubino e con i suoi profumi freschi e fruttati: il compagno ideale per quasi tutti i piatti della cucina vicentina, dai risotti al baccalà, dal coniglio ai formaggi. Non solo: gli esperimenti avviati da alcune cantine dei Colli Berici per ottenere dalle uve di “tocai” un vino più corposo e complesso stanno dando risultati forse insperati.

E il nuovo Tai potrebbe presto ritagliarsi uno spazio tutto suo tra i grandi rossi italiani. Del resto non è un caso se nella genealogia dei vini il parente più stretto del vitigno vicentino sia il grenache francese, da cui si ricava il celebre Chateauneuf du Cambia il nome ma Pape. E scusate non cambia il sapore del celebre vino se è poco. vicentino

Appuntamenti. A Bassano musical su madre Teresa. Escursioni in bicicletta e in montagna

La Settimana dell’Olimpico e di Spiorock Musica

associazioni e delle cooperative sociali “Storie di un altro Mondo” (inizio alle 21,15, ingresso libero). Domenica 10, infine, al Centro Stabile di Cultira di San Vito di Leguzzano concerto dei No Means No, gruppo storico della musica alternativa, con il loro mix di funk-punk, progressive e punk jazz.

Si avviano verso la conclusione le Settimane musicali del Teatro Olimpico, che quest’anno hanno avuto come opera di riferimento “L’Italiana in Algeri” di Gioacchino Rossini.

Dopo le tre rappresentazioni del celebre melodramma, la seconda settimana è dedicata ai concerti da camera: sabato 9 giugno Sonig Tchakerian e Filippo Gamba suonano mu- Teatro siche di Tartini, Stravinskij e Sabato 9, alle 20,30, al Teatro Mendelssohn (Teatro Olim- Astra di Bassano del Grappa pico ore 20); lunedì 11 serata va in scena un musical molcon sonate per archi di Rossi- to particolare. La compagnia ni e Verdi, mercoledì 13 toc- Mendicanti di Sogni, una quaca a Vivaldi, Rossini e Stra- rantina di cantanti, attori e vinskij mentre venerdì 15 è la ballerini delle parrocchie della zona di Schio, volta di di Anricostruisce attonio Vivaldi, traverso pendi cui saranno sieri, preghiere presentati 6 e spezzoni di concerti. (Tutti vita il percori concerti sono so di uno dei in programma personaggi più alle 20 al Teaforti e signifitro Olimpico). cativi del venDi tutt’altro tesimo secolo, genere il pro- Tuttinbici: alla scoperta della campagna riproponendo gramma della tra Vicenza e Marostica un messaggio festa Spiorock fatto di amore che sabato e domenica, nel per i più bisognosi e rispetto quartiere di San Pio X, da metà pomeriggio fino a sera, per le diversità. darà spazio alle varie sfumature della musica rock e pop. Escursioni Sabato sera a Montecchio Domenica 10 l’associazione TutMaggiore, il cantautore Luca tinbici organizza una pedalata Bassanese si esibisce in piaz- alla scoperta dei sapori della camza Marconi per la festa delle pagna da Vicenza a Marostica. Si parte da piazza Matteotti alle 9

in direzione dell’azienda agricola “La Pachamama”, percorso di 65 chilometri (quota di partecipazione 13 euro per i soci, 16 per i non soci, Settimane Musicali all’Olimpico con Rossini iscrizione obbligatoria). Semparte alle 8 dal parcheggio del supre per gli amanti delle pedalate, permercato di Laghetto con destil’associazione Zeppelin propone nazione il Forte Corbin, fortezza una gita in bicicletta tra Treviso e italiana a strapiombo sulla Valil Sile, lungo le “alzaie” un tempo dastico, che si raggiunge con una percorse dai buoi che trainava- facile e piacevole passeggiata da no le barche (quota 15 euro per Tresche Conca. Sul Massiccio del informazioni e iscrizioni: 0444- Grappa, invece, ci si ritrova alle 526021, www.zeppelin.it) 8,45 presso l’albergo al Campo Ancora domenica 10 sono in (Camposolagna) per una escurprogramma anche un paio di ap- sione attraverso le trincee e le popuntamenti per gli amanti della stazioni belliche del Col del Gallo. montagna. L’associazione Laf (Info: 0424/36427).

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HANNO DETTO

9 GIUGNO 2007

tempo libero

Popcorn. Ne L’incubo di Darwin (2004) la sconvolgente storia di un ecosistema e di una popolazione distrutte dall’Occidente

La modernità, un incubo antiumano di Giuliano Corà

Pluripremiatointutto il mondo, candidato all’Oscar 2005, accuratamente tenuto lontano dalle sale (ha avuto più fortuna il buonismo ‘democratico’ di An Inconvenient Truth, il film di Al Gore), questo documentario intitolato L’incubo di Darwin è uno sconvolgente ‘manuale’ degli errori e degli orrori del Progresso e della Modernità, e costituisce una sconvolgente testimonianza di come questi due ‘Valori’ abbiano causato la rovina, per etnocidio ed ecocidio (e spesso, più sbrigativamente, per genocidio) delle

popolazioni ‘primitive’ con cui la ‘civiltà’ bianca sia venuta in contatto. E’ ambientato sul Lago Vittoria, immensa distesa d’acqua (68.800 cmq) nell’Africa Orientale.

Pescosissimo, fino al 1962 il lago dava da vivere a decine di migliaia di persone insediate sulle sue rive. Ma un Occidentale, pervaso dal furore della sperimentazione (‘Tutto ciò che si può fare si deve fare’, insegna la scienza moderna), pensò di introdurvi degli esemplari di pesce persico del Nilo, con la lodevole e generosa intenzione di arricchire l’alimentazione di quei poveri selvaggi e di fornire loro un’ulteriore fonte di arricchimento (i filetti di persico sono molto richiesti, dai ricchi europei). Riassu-

miamo in breve le conseguenze di questo intervento ‘contro Natura’. Il persico si è moltiplicato a dismisura, addirittura accrescendo le sue dimensioni, ed ha distrutto le specie autoctone. Poiché queste erano erbivore, la vegetazione lacustre si è sviluppata senza freni, eutrofizzando le acque. La popolazione delle rive è precipitata in una miseria abominevole. Pochi mostruosi falansteri lavorano per sfilettare, congelare e confezionare il pesce.

Gli avanzi – cumuli di pesce marcio e verminoso – vengono gettati alle orde di miserabili che li circondano, che ne fanno il loro unico nutrimento. Prostituzione, droga, violenza, malattie infestano gli agglomerati umani che circondano il lago. Le donne e i loro figli

si prostituiscono ai piloti dei cargo che dall’Occidente arrivano a caricare il pesce. I bambini fanno sciogliere sul fuoco gli imballaggi di plastica del pesce e ne inalano i vapori. Per saldare il ciclo, i cargo, quando arrivano, portano armi per L’inferno del Lago Vittoria in un bianco/nero impressionista e bellissimo alimentare le guerre che noi Occidentali facciamo combattere esposte dallo scrittore Massimo Fini nel per procura ai miserabili. Sconvolgente e suo tanto vituperato La ragione aveva torterribile, girato in un bianco/nero impresto? (Marsilio): non è il sonno, ma il sogno sionista e bellissimo, il film sembra essere – il mito, la vertigine, l’arroganza – della un’impressionante dimostrazione delle tesi Ragione a creare mostri.

Sul comodino. Misteriosi assassini sul percorso del Tour. Ma il giornalista di Repubblica parla soprattutto di ciclismo, buon vino e amicizia

Tutti i colori del giallo: la Francia di Gianni Mura di Giovanni Magalotti

A pochi giorni dalla conclusione del Giro d’Italia e a qualche settimana dall’inizio del Tour de France, arriva in libreria l’esordio letterario di Gianni Mura, giornalista di “Repubblica”, da oltre vent’anni inviato di punta alla popolare gara ciclistica d’oltralpe. Nelle sue pagine, il Tour de France si tinge ulteriormente di “giallo”.

Nantes, il giorno della partenza, atleti e inviati si muovono insieme, Gianni, giornalista italiano al Tour, come una grande famiglia: nascono viene avvicinato da una giovane proamicizie, si consolidano rapporti di stituta. Lui gentilmente rifiuta la prostima reciproca, si condividono gli posta. Poche ore dopo la ragazza è trovata cadavere proprio davanti alla porta della camera d’albergo del giornalista che viene immediatamente sospettato dell’omicidio. Faticosamente scagionato dall’accusa, riprende a seguire la carovana del Tour. Per tutta la durata della manifestazione, Il romanzo è ambientato durante la celebre corsa ciclistica francese

spostamenti e i pasti. Con la scoperta di una seconda vittima, Dédé, giornalista francese amico di Gianni, entra in scena Jules R. Magrite, commissario di polizia sui generis, che farà chiarezza sull’intera vicenda.

Mura mette molta autoironia (è lui, scopertamente, il protagonista del libro): nel corso della narrazione, si fa menare dalla polizia, si addormenta sulle note di Guccini, sogna rapporti extraconiugali impossibili. Di suo ci sono, naturalmente, le inconfondibili cronache delle tappe, le divagazioni enogastronomiche, la passione per

l’enigmistica (Magrite è l’anagramma di Maigret e riecheggia il nome del celebre pittore surrealista Magritte). Ma fra richiami a Simenon e Vazquez Montalban, lo spunto giallo, per quanto curato, pare, a tratti, l’elemento meno importante. Perché pagina dopo pagina, a contare davvero per l’autore sembrano essere soprattutto la Francia, il buon vino, l’amicizia, il ciclismo. Cioè la vita.

Gianni Mura, Giallo su giallo, Feltrinelli, 231 pp., €14

HANNO DETTO

“Il risultato del voto? Certo che non mi è piaciuto. E certo che mi preoccupa il calo di consensi nel Nord. … D’ora in poi cambia la musica. Si fa come dico io, prendere o lasciare”.

Romano Prodi La Repubblica 30 maggio 2007

“…certo che se tre lustri fa la Lega appariva agli schifati dei vecchi partiti politici come una forza popolana magari ingenua e rozza ma esente da certi vizi, oggi qualcosa è cambiato. Dopo i ripetuti casi di nepotismo, le assunzioni incrociate delle mogli a carico dello Stato, le inchieste sul disastroso investimento in Istria, la catastrofe finanziaria della Credieuronord o le vacanze di Castelli a Is Arenas con le stanze matrimoniali pagate 19,37 euro l’una, non credo proprio che neppure Bossi possa scagliare la prima pietra”.

Gian Antonio Stella Corriere Magazine 31 maggio 2007

“…se anche fra un anno dovesse cadere Bush e la presidenza dovesse andare ai Democratici, il progetto non cambierebbe. È una scelta bipartisan”.

Enrico Hüllweck sulla Ederle 2 Il Giornale di Vicenza 6 giugno 2007