VicenzaPiù n.163, 19 settembre 2009

Fotoreportage: il lato “oscuro” del luna park pag 12

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n° 163 19 settembre 2009 euro 0,50

Settimanale Fatti, personaggi e vita vicentina

Malpartito

Direttore responsabile Luca Matteazzi

In edicola il sabato

Il Partito Democratico si avvia al congresso diviso tra i leader nazionali e i loro clan di riferimento Ma in città, dove guida la maggioranza, i problemi vanno al di là delle correnti: sono lo straripare di un Variati pigliatutto e, soprattutto, la sfiducia dei tesserati Ciàcole

L

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Numeri in libertà

a notizia positiva è che Choice, l’edizione autunnale della fiera dell’oro, si è appena chiusa in un clima di positivo ottimismo che pareva impensabile solo qualche mese fa. In Fiera hanno salutato con entusiasmo un aumento del 28 per cento degli operatori (o buyer, come li chiamano gli addetti ai lavori), arrivati a quota 13.670, di cui quasi 9.500 italiani e 4.200 stranieri. Segno di un mercato che si sta rimettendo in moto, e di una ripresa eco-

nomica che pare sempre più vicina. “Si può parlare di risveglio del settore”, si legge nel comunicato stampa con il bilancio della manifestazione.

Bene. Proviamo però a fare un salto indietro di dodici mesi, a settembre 2008. Anche allora gli stand di Choice avevano appena spento le luci e la Fiera comunicava, con toni decisamente soddisfatti, la buona riuscita dell’evento. La presenza di operatori accreditati era salita addirittura del 41 per

cento rispetto all’autunno 2007, arrivando alla quota di 21,956.

C’è evidentemente qualcosa che non torna. Difficile capire come, in un anno, si possano perdere per strada qualcosa come 8.300 presenze (su 22 mila totali) e al tempo stesso dichiarare un aumento delle stesse del 28 per cento. Delle due l’una: o in viale dell’Oreficeria hanno sbagliato a fare qualche conto, o certo ottimismo appare, purtroppo, fuori luogo.

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Franzina (Pdl): Cronaca nera, quando la notizia Quaresimin futuro fa sorridere presidente Aim pag pag 8 6

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L’invasione gialla vista dai cinesi Dopo le bancarelle,i bar, i ristoranti, i locali storici La presenza cinese in città è sempre più forte Ecco cosa dicono i diretti interessati

di Giulio Todescan

cali. Passando al commercio fisso, si contano 29 esercizi, su 118 intestati a persone straniere. 19 di questi vendono abbigliamento e scarpe, 3 alimentari, 3 «chincaglieria», infine c’è un giornalaio proveniente dal Celeste Impero.

In entrambi i casi, la Cina è il paese da cui proviene la maggioranza relativa dei gestori di imprese «non-italiane».

Veneti e cinesi. Così diversi e così simili, teoricamente – stando alle stilizzazioni tagliate con l’accetta – dovrebbero starsi molto simpatici: gran lavoratori, poche parole e pedalare, il mito della ditta «in proprio» tirata su in famiglia, un boom economico che ha travolto Le vie della migrazione tradizioni e risvegliato animali Parlarci, a dire il vero, non è facimitologici (leoni da una parte, le. Due chiamate a vuoto, un paio dragoni dall’altra). Troppo simili, di appostamenti, finché si riesce forse, perché prima o poi si rischia a convincere qualcuno a mettere di pestarsi i piedi a vicenda, come da parte la diffidenza. La ragazza forse sta accadendo a Vicenza: ci tiene però a non apparire con una serie di locali piuttosto noti il suo nome, né con quello del ri(dal ristorante I Nodari al bar Cirstorante. «Questo locale era di cus) vengono rilevati da imprendimio papà, immigrato dalla Cina, tori con gli occhi a mandorla, si leprima irregolare poi regolarizzato vano le proteste delle associazioni con una sanatoria. di commercianti, inIl locale lo abbiamo fine il sindaco Variati comprato con un musollecita la guardia tuo in anni di duro di Finanza a tenere lavoro». Lei lavora d’occhio un «fenome- C’è chi in uno dei ristoranno che progressiva- ipoteca ti cinesi della città, mente ha portato co- la casa in Cina uno di quelli «storimunità come quella per farsi ci», aperti negli anni cinese da un iniziale novanta. «Dagli anni ruolo di forza lavo- mandare ottanta sono state ro alla rilevazione i soldi abolite le restrizioni di numerosi esercizi che all’epoca di Mao commerciali in citrendevano difficoltà». A dare nell’octoso uscire dal paese – racconta chio nelle acquisizioni da parte -. Mio padre, come hanno fatto degli imprenditori cinesi sono, in molti, è venuto qui da solo, poi per dirla con le parole di Variati, una volta trovato un lavoro ha fatle «modalità pecuniarie che defito venire i parenti, trovando a sua nirei aggressive», ovvero acquisti volta un lavoro per loro, formanfatti in denaro contante con «cifre do una catena. Ora con la politica consistenti e decisamente sopra dei flussi è più facile: i cinesi che quelle che impone la legge antihanno un’attività propria possono riciclaggio». Si potrebbe rispongarantire un lavoro a chi viene dal dere: «E’ il nordest, bellezza» ed paese d’origine all’interno della evocare l’epopea degli operai che propria ditta». Evitando così le si fecero padroncini. I numeri, seforche caudine della clandestinicondo i dati dell’ufficio annonario tà, una condizione di privazione del Comune di Vicenza aggiornati di diritti che è il destino quasi ceral 12 giugno 2009, sono questi: to di un immigrato che provi ad fra i 49 ristoranti, bar e pizzerie entrare nel nostro paese. gestite da stranieri presenti nel territorio comunale, si contano 21 Il colore dei soldi bar e 9 ristoranti e pizzerie targati «Da dove vengono i soldi di chi Cina Popolare. In tutto trenta lo-

compra i bar ora? Di solito funziona così: si fa una colletta tra i familiari dopo anni di lavoro in Italia, oppure si chiedono dei prestiti da banche o istituti finanziari cinesi. C’è chi ipoteca la sua casa in Cina per farsi mandare i soldi con cui avviare un’attività in Italia. Poi ci sono anche i prestiti “facili”, con alti tassi d’interesse, illegali». I «nuovi» cinesi vicentini, sostiene la ragazza, vengono da fuori. «Ultimamente vedo tante facce nuove, chi rileva i bar viene da altre città, si sposta cercando luoghi in cui investire. Sì, a volte anche io mi chiedo da dove vengono tanti soldi. Mi rispondono che sono prestiti». Il grosso dei capitali, insomma, sembra ripercorrere il percorso del migrante cinese, unendosi poi ai risparmi ottenuti con la fatica degli anni di lavoro a Vicenza. «Tre o quattro anni fa c’era stato un altro boom, quello delle bancarelle. Ora c’è quello dei bar». Ma c’è anche un’altra storia, quella di chi rimane senza lavoro in Veneto e cerca una nuova sicurezza con un’attività in proprio.

«Una coppia di amici cinesi, che lavorano in fabbrica a Vicenza, sono rimasti disoccupati. Quindi hanno cercato un’attività, un bar da comprare, per avere un nuovo lavoro. Usando i risparmi messi da parte, ma anche chiedendo un prestito a una banca cinese».

Chiusure, razzismo, e invidie Soldi a parte, c’è poi l’altra faccia della piccola Chinatown vicentina, quella sociale: una comunità presente da anni, ma che fatica a trovare poli di aggregazione che altre comunità straniere in pochi anni hanno invece costruito. Esiste un associazionismo – spiega la ragazza – ma è frammentato e spesso basato sulle diverse origini geografiche dalle città e regioni cinesi; il buddhismo, il culto più praticato, non prevede templi né feste particolari, ed è piuttosto

praticato in casa; infine il problema della lingua e delle culture distanti è uno scoglio non facilmente superabile. E la scuola? «Dipende. Io mi sono trovata bene, ho ancora contatti con i compagni di classe. Mio figlio ha compagni che sono gentili con lui, ma anche altri che lo prendono in giro. Il razzismo c’è, lo sento anche in file alle poste, qualche sguardo storto.

Ora tutti ci prendono un po’ male, perché ci siamo sviluppati, abbiamo avuto il boom economico. Forse la gente è invidiosa».

www.vicenzapiu.com Direttore Responsabile LUCA MATTEAZZI l.matteazzi@vicenzapiu.com Editore MANY MEDIA SRL via Btg.Monte Berico, 34 Vicenza tel. 0444 923362 fax 0444 926780 Redazione corso Btg. Monte Berico, 34 (VI) tel. 0444 923362 fax 0444 926780 redazione@vicenzapiu.com ALESSIO MANNINO a.mannino@vicenzapiu.com PAOLO MUTTERLE p.mutterle@vicenzapiu.com

Collaborano: ANDREA ALBA ALBERTO BELLONI MARTA CARDINI FRANCESCO CAVALLARO FEDERICA CEOLATO GIULIANO CORÀ FRANCESCA DANDA FRANCESCO DI BARTOLO ANDREA FASULO GIOVANNI MAGALOTTI MATTEO RINALDI GIULIO TODESCAN Impaginazione e grafica Mosè Foto Design Via Bosco, 4 31010 Maser (TV) tel. 0423 950385 info@edimose.it Giornale chiuso in redazione alle ore 12,00 di giovedì 17 settembre 2009.

Stampa centro stampa editoriale srl Via Del Lavoro, 18 36040 Grisignano di Zocco (vi) tel. 0444 414303 Autorizzazione Tribunale di Vicenza n. 1181 del 22 agosto 2008 Associato Unione Stampa Periodica Italiana Copyright: Le condizioni di utilizzo dei testi e delle foto sono concordate con i detentori. Se ciò non è stato possibile, l’editore si dichiara disposto a riconoscere il giusto compenso.

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Rolando,

Pd a congresso, Il Partito Democratico si prepara a scegliere il proprio leader.

Al di là della lotta tra correnti, il vero problema è un altro: manca vitalità, e anche i tesserati sono sfiduciati

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on vi tedieremo sbattendovi in pagina il noioso casellario Vampirismo di chi è franceschiniano, bersaniaIl vice di Veltroni (Claudio), il no o mariniano fra i maggiorenti 22enne Enrico Peroni, dà la colpa del Partito Democratico vicentiall’abbandono da parte della nono. Lo fanno già gli altri giornali, menclatura centrale: «Lo scollae crediamo interessi solo gli intemento fra i vertici romani e il terriressati. In questa fase di congressi torio è totale. A Roma locali che preparano il Veneto lo conoscoa quello nazionale no più o meno come che vede sfidarsi Dala Bulgaria». In realrio Franceschini (per Lo scollamento tà, lo scollamento è Veltroni), Pierluigi con Roma anche locale. La filieBersani (per D’Alema) ra fra coordinatore, e Ignazio Marino (per è totale: giunta, circoli e parsé stesso e i sinistror- conoscono tito nel suo insieme si ancora rimasti), vi il Veneto è un colabrodo. Non basti sapere due fatti solo per la sufficienza certi: uno, che verrà come la con cui Variati tratta sicuramente eletto Bulgaria l’apparato, così da segretario provinciamostrarsi indipenle il giovane Federico dente dal “vecchio” Ginato, assessore a sistema partitico. Oggi i primi citPojana; due, che il coordinatore tadini, tutti, sono dei podestà, forti cittadino rimarrà il pallido Claucome sono dell’investitura diretdio Veltroni, perché l’assise del cata dell’elettorato. E poi c’è da dire poluogo avrà luogo solo nel maggio che i partiti, tutti (tranne la Lega), dell’anno prossimo. E intanto, a sono deboli, sradicati, con milidettare l’agenda politica in città, è tanti sfiduciati e senza adeguata sempre il sindaco Achille Variati, preparazione politica e culturale. la cui lista civica ha vampirizzato I 443 iscritti al Pd di Vicenza città i consensi del partito e il cui ostenrappresentano un buon numero, tato distacco da esso non contribucontando che il ramo degli ex-Ds isce a renderlo vivo agli occhi degli ha perso la non trascurabile comelettori. Per il resto, le ambasce del ponente andata prima in Sinistra Pd berico sono di tutt’altra natura

Democratica e ora in Sinistra e Libertà. Ma Veltroni (Claudio) puntava ai 6-700, obbiettivo risultato troppo ottimistico.

Sfiducia Un altro fattore di debolezza è proprio lui, l’omonimo di Walter. I beninformati spiegano che, durante questo primo anno di amministrazione, Variati aveva bisogno di un contraltare che facesse tappezzeria, ma a lui fedele.

Primo, perché la centralità politica deve rimanere a lui soltanto, e uno che non fa nulla non sbaglia (caro, vecchio metodo democristiano….). Secondo, perché non si poteva permettere che la segreteria cittadina andasse alla corrente nemica, Vicenza Riformista.

Quest’associazione che fa capo al trasversale Ubaldo Alifuoco, formalmente apartitica ma in realtà uscita da una costola del Pd, ha avuto il suo contentino affiancando a Peroni come secondo vicecoordinatore Marina Cenzon. Il malcontento per questa obbligata messa in freezer ha covato sottotraccia e adesso che c’è il congresso rimane sotto coperta. Ma esiste e monta. Per spegnerlo, servirebbe un partito che ritrova iniziativa autonoma, in modo da assolvere alla sua funzione: fare da agente di collegamento fra società e Palazzo Trissino. Lucio Zaltron, responsabile di zona 3, ci ha provato con un questionario interno riser-

di contenitore, come le altre due».

Sicuramente è quella più a sinistra sulla laicità, sull’ambiente e sull’economia. Franceschini e Bersani, venendo al sodo, si somigliano molto, e il posizionamento per l’uno o per l’altro pare frutto di una logica di clan più che di differenClan ze programmatiche. La prova sta E sì che almeno uno degli scopi nell’adesione dei piddini di Vicendell’unione fra Ds e Margherita è za Riformista, che si sono schierati stato raggiunto. La fusione è stata con Franceschini soltanto perché i “fredda” solo a livello dirigenziavariatiani, cioè quasi le, lassù in alto. Ma tutti nel capoluogo, qui, sul territorio, sono sostenitori di gli appartenenti alle formazioni eredi di Il guaio di fondo Bersani.

Dc e Pci si sono ben è quello Post-stupidità mescolati. Inoltre gli Il guaio di fondo, seiscritti non seguono delle origini: condo Peroni, è quelpiù pedissequamen- manca lo che il Pd si porta te l’orientamento del l’identità, dietro fin dagli inizi: capo del proprio cir«manca l’identità, colo. E questo, nella manca manca l’ideologia». prospettiva di supe- l’ideologia Altro che partito rare lo schema dei post-ideologico: «è pacchetti di voti mipost-stupido». Verlitarizzati verso querebbe da chiedersi cosa ci rimasta o quella corrente, è un bene. ne a fare uno che definisce così il Le correnti, invece, resistono ecproprio partito. Risposta: «Meglio come. In generale, qui in Veneto, i avere idee simili ma non uguali in dirigenti locali stanno con Bersani, un grande partito che essere in un mentre i parlamentari (Sbrollini, piccolo partito omogeneo incaCalearo) con Franceschini. Bersapace di incidere». Per un giovane niano è lo stesso sindaco Variati, di 22 anni, come realismo non c’è assieme a tutti gli ex-dc. Col minomale. Ma a forza di essere realisti, ritario Marino sta ad esempio Pe“pragmatici”, “moderni” e “leggeroni, che rivendica: «La mozione ri”, il declino di quella cosa chiaMarino ha avuto il merito di ripormata sinistra è stato rovinoso. E tare al centro i temi, i contenuti, inpare inarrestabile. vece di discutere di forma-partito e vato ai suoi militanti. Alla domanda se volessero impegnarsi di più, la maggioranza ha risposto di no, perché “tanto alla fine la base non conta niente”. Questo è l’umore diffuso, a quanto si sente in giro.

flickr.com/framino

di Alessio Mannino

che quella conflittuale, e perciò vitale, degli scontri interni di questo periodo. Il problema, qui, continua ad essere proprio la mancanza di vitalità.

il variatiano di ferro

flickr.com/simone ramella

il coma continua

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| I tre concorrenti per la leadership del Pd: da sinistra Ignazio Marino, Pierluigi Bersani, Dario Franceschini

Sul suo essere di sinistra: “Sì, ma per governare”. Sul Dal Molin: “Sempre contro, ma ora sediamoci al tavolo”. E su Fazioli: “Mandati a vita non ce ne sono.

Quaresimin utile come contrappeso politico”

I

l sempreverde Gianni Rolando.

Già comunista, già pidiessino, già diessino, oggi a capo del gruppo consiliare della lista civica del sindaco Variati e fresco iscritto al Pd. In un editoriale agostano, il direttore del Giornale di Vicenza Giulio Antonacci lo attaccava a freddo per essere saltato sul carro del vincitore giusto in tempo per essere anche lui della partita e restare in consiglio comunale da una posizione di sicura visibilità. «Non ho risposto, non credo interessi a nessuno…», cerca di divincolarsi.

Insistiamo: a noi interessa. Anche ai suoi elettori, crediamo. «Ho ricevuto tanta solidarietà per un attacco che mi risulta incomprensibile, che non so neanche da chi sia stato ispirato…».

Il supersinistro e il dc Certo che però vedere il supersinistro Rolando, l’uomo che crede ancora nella politica come sangue, battaglia e partito, mettersi in lista, per giunta civica, con l’ex dc Achille, effetto ne fa. Oppure, come disse in un’intervista alla Domenica di Vicenza del 24 maggio 2008, Variati è diventato ragion sufficiente per correre per il governo della città? Quella volta usò la formula «mettere al centro i cittadini»: che significa? «Significa impegnarsi perché la comunità di Vicenza sia più forte, più giusta, più coesa, più solidale. Per questo ci siamo impegnati in que-

sto progetto politico». Per carità, Rolando, non ci faccia l’elenco dei paroloni vuoti. «Allora dico che è un progetto che ha consentito al centrosinistra di misurarsi col governo di questa città».

Ma è ancora di sinistra? gli chiediamo. «Il mio percorso, i miei valori, i miei ideali non mutano.

Ma la sinistra dev’essere moderna, capace di governare». Ci stiamo avvicinando. E cosa vuol dire saper governare? «Significa analizzare la realtà per quella che è.

Avere un progetto non disgiunto da una materialità concreta per portare a casa risultati». Adesso abbiamo capito: essere di sinistra ma stare fuori dal consiglio comunale non ha senso. Quindi, bisogna trovarsi una sistemazione. «Ma io non ho mai cercato poltrone o ruoli di potere…», ci interrompe. E’ vero. Rolando è un impasto di idealismo e realismo: pur di stare in trincea e avere uno scranno da cui battagliare, non si nega di apparire contraddittorio.

Perché per lui la politica non è una passione: è la vita. E gli elettori lo premiano, votandolo in massa.

Pd in cerca d’identità Però vederlo oggi nelle file del Pd, questo forse è troppo. «Domando: oggi l’alternativa vera a Berlusconi e alla Lega qual è? Il Pd. Poi uno cerca di portare avanti le istanze che gli sono proprie, che

per me sono quelle del lavoro, della legalità, dell’ambiente», è la sua difesa. Per ora non si schiera con nessuno dei tre sfidanti alla segreteria nazionale: «Voglio capire bene e riflettere, non ho ancora deciso. In questa fase bisogna capire chi siamo e cosa vogliamo». Ci permettiamo di osservare che da uno che ha sempre avuto le idee chiare su chi è e su cosa vuole, sentire che se ne sta lì, in attesa, a capire di che diavolo di partito ha preso la tessera, ci suona strano.

Il Dal Molin Come ci sembra poco convincente quando giustifica la resa di Variati sul Dal Molin. «La mia contrarietà alla base americana resta netta, ferma e chiara. Variati in tutto questo periodo si è impegnato coerentemente e ha preso tutte le iniziative possibili, mentre non tutti nel centrosinistra hanno fatto la loro parte. Ma guai a fare solo le battaglie che sai di vincere. La base è sbagliata e basta». Facile farlo passare per ingenuo idealista. Ma Achille, candidandosi ad amministrare, da politico non di primo pelo qual è poteva benissimo dire da subito che ormai non c’era nulla da fare.

Invece ha cavalcato la protesta per strappare quel pugno di voti in più. «Non sono d’accordo. Noi ci abbiamo creduto e Variati le ha provate tutte. E colgo l’occasione

per ringraziare il movimento No Dal Molin che è stato al suo fianco». Da ora non più. «Capisco ci sia una riflessione da parte del Presidio (eufemismo per dire che hanno preso le distanze, ndr), ma pur continuando ad affermare le ragioni del no un sindaco deve sedersi al tavolo per far valere i diritti della città». Il fatto è che questo, il centrodestra, lo diceva già un anno fa. «Noi, tutta la città, dobbiamo essere coinvolti e dobbiamo andare a chiedere ciò che ci spetta ma non col cappello in mano, bensì con la schiena dritta. Preparando una piattaforma condivisa anche, perché no?, coi No Dal Molin. Insomma, con Roma dobbiamo parlare ma senza sventolare bandiera bianca».

Se non è bianca, è rosso sbiadita.

Ma tant’è.

Ipab e Fazioli Sul caso Ipab, Rolando spara a zero: «C’è stata una lottizzazione scandalosa fra PdL e Lega, con uno statuto auto-modificato e via di questo passo. Il presidente Meridio è stato sfiduciato anche all’interno del cda, chiedere le loro dimissioni collettive mi pare il minimo». Dopo un anno? E dobbiamo aspettarci una lottizzazione di centrosinistra?

Risposta scontata: «Non vogliamo farne una questione “via i vostri, dentro i nostri”. Insieme con l’opposizione va trovata una

composizione, che riduca della metà il cda e tolga quelle indennità principesche. Il rinnovamento dev’essere totale e premiare un criterio di professionalità esterna ai partiti». Un po’, se ci passa l’ironia, come Marino Quaresimin sostituto del superesperto di energia Nicolazzi nel consiglio di amministrazione di Aim? «Anzitutto è stata una sostituzione non voluta e non cercata da Variati.

Per chiudere rapidamente la questione ha scelto Quaresimin, che una sua conoscenza dei problemi ce l’ha». Quaresimin un tecnico?

Andiamo… «Credo che sarà utile a equilibrare certe punte del carattere del presidente Fazioli, che ha una dimensione professorale e astratta forse eccessiva». Ah ecco: farà il politico in un cda di tecnici. A proposito di Fazioli: non dovrebbe dimettersi dalla presidenza della società Elettrogas da cui Aim compra il gas? Rolando è lapidario: «Mi auguro che lo faccia». Si deve arguire una fronda interna alla maggioranza verso il presidente di San Biagio? «Il vertice Aim sta operando bene, con trasparenza. E ricordo che in passato, con Rossi, non era così.

Le cose si stanno mettendo per il verso giusto, ma c’è ancora molto da lavorare. Mandati a vita non ce ne sono per nessuno. La conferma verrà dai fatti». Più chiaro di così.

A.M.

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Una cronaca tutta da ridere

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volte leggendo un quotidiano, o guardando un telegiornale, viene da chiedersi come abbiano fatto i giornalisti ad accedere alle notizie. Quali saranno i “canali” che usano, per andare a “caccia” di scoop? La realtà molto spesso è assai più banale della fantasia. Nel caso della cronaca nera, ad esempio, i media ricevono la gran parte delle informazioni dalle forze dell’ordine stesse, via email, con comunicati stampa. Ad esempio dai carabinieri, che controllano il territorio suddividendolo in Compagnie comandate da un capitano, o un tenente. Le notizie vanno poi approfondite: ma cosa arriva ai giornalisti?

Di seguito, ecco una panoramica di alcuni comunicati stampa arrivati dalle compagnie del territorio vicentino negli ultimi mesi, che riusciranno a strappare almeno un sorriso: a volte per le circostanze curiose a cui fanno riferimento, a volte per le battute che essi stessi contengono, a volte semplicemente per il tipo di reato commesso.

Ad ogni comunicato stampa abbiamo messo un titolo di fantasia (in corsivo), tolto il nome dei civili coinvolti e di luoghi facilmente riconoscibili, e della specifica Compagnia “mittente”: il resto, però, è tutto autentico.

Un elenco che va letto con un pizzico d’ironia, senza dimenticare che queste comunicazioni sono solo una piccola parte di quelle, molto più numerose, che arrivano nelle redazioni e che raccontano l’attività quotidiana e indispensabile svolta dai militari delle cinque compagnie - Vicenza, Schio, Valdagno, Thiene, Bassano - che garantiscono la sicurezza del territorio vicentino: anche le “operazioni” che possono sembrare banali o meno riuscite sono in realtà una testimonianza della presenza

sul campo. Ed è solo grazie a queste comunicazioni che la stampa riesce a dare un’informazione attenta e utile al lettore. Buona lettura, quindi, e un “arrivederci” a prossime puntate.. magari con i comunicati di vigili, Polizia di Stato e Guardia di Finanza.

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Blocco del traffico

Ecco i comunicati più curiosi diramati dai carabinieri della provincia Tra ladri di biciclette che scappano a piedi, ladri di decespugliatori, giovani barcollanti e nervosismi sospetti

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to il primo posto un vicentino alla guida della sua Ford, che a seguito di intervento dei CC, notato in evidente stato di ebrezza ed invitato a soffiare, ha attestato il valore a 2.9 g/l, ritirata la patente e sequestrato il mezzo. Buon lavoro... alla caccia dei giovani barcollanti per le piazze di Vicenza

Tre spinelli in altrettante taI Carabinieri sequestrano le sche, controllato un intero armi ad alcuni citFestival tadini rissosi Nella tarda serata di (è il titolo ufficiaieri, I Carabinieri, cole del comunicato) adiuvati attivamente I Carabinieri della dai colleghi, in par- La cronaca stazione, nell’amticolare dall’Unità bito dell’attività di Cinofila della G.D.F. nera controllo del terri, hanno operato con- può essere torio, in due distinte trolli a campione ai fonte hanno giovani partecipanti di involontaria operazioni, sequestrato in via alla manifestazione cautelare delle armi Musicale “(omissis) comicità da sparo, fucili e piFESTIVAL”.

Sorstole, a due cittadini presa e incredulità particolarmente rissosi, ritenenfra i giovani. Qualcuno l’aveva do che potessero abusarne al culgià consumata, ma l’odore non è mine di qualche lite che li avrebbe sfuggito all’olfatto dei cani. Tre di potuto vedere coinvolti. loro sono stati trovati in possesso di modiche quantità di hashish, Attenzione ai guardaroba... sequestrate. Sono stati segnalati Sempre nella notte è stata portata alla Competente Autorità ammia termine una spaccata, col clasnistrativa per i provvedimenti del sico tombito usato per infrangere caso. Il servizio svolto ha avuto la vetrina, al negozio di abbigliaanche lo scopo di deterrente, ossia mento “(omissis)”,dal quale sono evitare l’eventuale abuso di alcool stati asportati dei capi di abbigliae droghe da parte dei giovani inmento. Sul posto i CC che indagacuranti delle gravi conseguenze no.... Okkio ai guardaroba....buon per la loro salute. lavoro A caccia di giovani barcollan...e okkio alla bici ti per le piazze di Vicenza Militari stazione CC, corso serviQuesti i dati risultanti a seguito zio perlustrativo, procedevano al dei periodici controlli, particocontrollo di cittadino extracomularmente nel fine settimana, openitario che viaggiava in bicicletta. rati dai CC della compagnia - la Corso operazioni identificazione trascorsa notte, alla guida di un interessato, alla richiesta dei doaudi A4, il vicentino x.y. al sofcumenti, lanciava contro gli opefio ha raggiunto 0.6 g/l, ritirata ranti il velocipede di cui era in la patente di giuda; - la notte tra possesso, dandosi alla fuga nella sabato e domenica, si è agiudica-

flickr.com/fazen

focus

zona circostante. Malgrado prontamente inseguito dai militari, individuo faceva perdere le proprie tracce nei campi di granturco, mentre uno dei militari operanti, nello scavalcare la recinzione di un’abitazione posta lungo l’itinerario percorso dal soggetto, riportava lievi lesioni.

sci”, oggetto di furto nella decorsa notte. La refurtiva veniva restituita agli aventi diritto.

Palesando nervosismo Nella tarda serata, nel corso di un servizio di controllo del territorio, finalizzato ad infrenare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato 1948, Ladri di biciclette. (omissis). Sin dal momento in cui 2009, ladri di motoseghe e sono stati fermati, gli occupanti decespugliatori dell’autovettura hanno palesato I carabinieri della stazione arreuna certa agitazione, stavano in flagranconfabulando nervosaza di reato (omismente tra loro, prima sis) per furto in di esibire i documenti abitazione. Il predi identità, cosa che ha detto, poco prima, i Carabinieri insospettito i militari penetrava all’inter- stessi operanti al punto da no dell’abitazione condiscono procedere ad un’accudi proprieta’ x.y. rata ispezione del mezasportando una i dispacci zo, senza però ottenere motosega marca con dosi alcun esito. Ma consi“blumen garten” di autoironia derato che persisteva del valore di euro lo stato di agitazione 170,00 venendo da parte dei due, che tempestivamente si scambiavano continui segni bloccato, nelle immediate vicid’intesa, è stato deciso di condurli nanze, dai militari operanti. La presso gli uffici della Stazione, al perquisizione domiciliare eseguifine di procedere alle perquisiziota presso l’abitazione dell’arrestani personali, secondo le procedure to consentiva di rinvenire nr. un previste dalla Legge. (…) decespugliatore marca “mitsubi-

Una domenica senza auto Semaforo rosso per automobili e affini. Semaforo verde per pedoni e ciclisti. Domenica 20 settembre, in centro storico e nei quartieri San Pio X, San Francesco, Laghetto, Villaggio del Sole e San Lazzaro, dalle 9 alle 18 sarà vietata la circolazione a tutti i veicoli a motore con qualsiasi tipo di alimentazione. Il Comune ha infatti deciso una giornata di blocco totale del traffico, aderendo all’iniziativa della Settimana europea della mobilità sostenibile, l’ appuntamento annuale lanciato nel 2002 dalla Direzione generale ambiente della Commissione europea per sensibilizzare l’opinione pubblica.

Nell’area vietata non si potrà circolare con i mezzi a motore, ma per l’occasione i centrobus gratuiti collegheranno tutto il giorno i parcheggi di interscambio Stadio, Cricoli e Farini con il centro storico (gratuita sia la sosta sia la corsa) e saranno gratuite anche tutte le corse urbane degli autobus.

Il centrobus intesificherà appositamente il servizio. La linea 10 Stadio – Cricoli funzionerà dalle 7.30 alle 20.30 ogni 8 minuti circa; la linea 20 Farini – Duomo viaggerà dalle 7.30 alle 19.55. Anche la linea 1 degli autobus intensificherà il proprio servizio lungo il percorso via Moneta – Stanga con corse ogni 15 minuti al mattino e ogni 10 minuti al pomeriggio.

La sanzione per chi viola il divieto di accesso sarà di 74 euro, ma la presenza di volontari alle porte della città servirà a informare

e a scoraggiare comportamenti a rischio multa.

Numerose le iniziative messe in campo in occasione della domenica senz’auto, per proporre un modo più ecologico di vivere la città. In piazza Castello, con partenza alle 10, Tuttinbici organizza una pedalata ecologica alla scoperta delle piste ciclabili della città. Prosegue, inoltre, la marcatura delle biciclette di coloro che hanno già prenotato il servizio durante le precedenti domeniche ecologiche vicentine (presentarsi con tessera sanitaria dotata di codice fiscale).

Anche Vivi Campo Marzo, il progetto per la rivitalizzazione del più grande parco cittadino, si associa agli eventi della domenica senz’auto, con la biblioteca aperta dalle 9 alle 12.30 e l’animazione per bambini e i concerti gratuiti a partire dalle 18, in collaborazione con il Bar Borsa.

Durante l’intera giornata, inoltre, all’esedra di viale Roma la cooperativa Urbana parteciperà alla giornata ecologica allestendo una Ciclofficina: accanto al vero e proprio servizio di manutenzione biciclette, saranno presentate le migliori biciclette presenti sul mercato internazionale selezionate da Zeppelin – Noord e vecchie biciclette riportate al perfetto funzionamento grazie all’intervento sapiente delle cooperative Urbana, Insieme e CiclEtica. Tra le attività proposte, “Bicicletta in valigia”, ovvero la presentazione di tutte le soluzioni per il traspor-

to intelligente della bicicletta e come mezzo speciale per le vacanze e “Bicicletta in custodia”, un servizio di custodia straordinario per chi domenica vorrà lasciare la bici al sicuro a Campo Marzo e passeggiare per le vie del centro.

Rigorosamente a metano il furgone usato per il trasporto dei mezzi in esposizione.

Anche i negozi del centro storico, infine, resteranno aperti.

Chi può circolare Nell’area vietata alla circolazione, con autocertificazione o apposita certificazione, potranno circolare i veicoli dei portatori di handicap, quelli che trasportano malati gravi o persone da sottoporre a terapie, cure, analisi o visite mediche; i mezzi delle persone che assistono ricoverati in luoghi di cura e nei servizi residenziali; i veicoli al seguito di matrimoni, funerali o altre cerimonie religiose; chi deve raggiungere una farmacia di turno all’interno del perimetro (con autocertificazione o ricetta medica); chi accompagna o va a prendere persone alla stazione dei treni o delle corriere (con autocertificazione o biglietto); gli ospiti degli alberghi dell’area vietata per quanto riguarda il percorso per e dalla struttura (con copia della prenotazione); i veicoli con targa estera e targa E.E. (escursionisti esteri); i turnisti residenti o che lavorano nell’area interdetta, con turno non sufficientemente coperto dal servizio di trasporto pubblico.

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Fazioli e Meridio, dimissionari mancati Analisi dei due conflitti di interessi che tengono banco nella politica vicentina Per guardare oltre le strumentalizzazioni di parte

| Da sinistra, Meridio, Fazioli, Variati e le sedi di Aim e dell’Ipab

di Alessio Mannino

I

n questi giorni, nel dibattito politico di Vicenza, circola di frequente la parola “dimissioni”.

Ci sono quelle, richieste dalla maggioranza di centrosinistra e negate dagli interessati, di tutto il cda dell’ente assistenziale Ipab.

Guidato da un presidente, Gerardo Meridio, e da un consigliere, Francesco Rucco, entrambi in consiglio comunale per il PdL. E ci sono quelle, promesse e mai rassegnate, del presidente Aim

Roberto Fazioli dalla carica di presidente di Elettrogas, società padovana da cui la multiservizi di San Biagio acquista energia.

Conflitti d’interessi uguali e diversi. Uguali, poiché in ambedue i casi la stessa persona siede contemporaneamente in due poltrone che dovrebbero restare separate (questione d’opportunità), e poi perché non esiste una norma che obblighi tale separatezza (questione legale). Diversi, vista la differenza di approccio mostrata dai personaggi coinvolti. Nel caso di Meridio e Rucco, la posizione politicamente scomoda di un vertice Ipab nominato dall’ex sindaco

Hullweck qualche minuto prima della scadenza del mandato, con indennità raddoppiate da uno statuto 2007 fatto su misura, standosene placidi a fare il controllore e il controllato dai banchi di Sala Bernarda, è stata considerata dai due come un non-problema. Fazioli, invece, poco dopo essere stato innalzato al soglio presidenziale da un Achille Variati alfiere dei “tecnici” - razza superiore ai “politici” trafficoni e poltronari - assediato dalle critiche del centrodestra aveva annunciato solennemente di volersi dimettere da Elettrogas. Poi ha cambiato idea, non ravvedendo alcuna necessità

nel dare seguito all’impegno. E Variati zitto.

Sull’Ipab, quanto meno, Achille si è mosso meglio. Fin dall’anno scorso ha usato rumoriana cautela nel non rivendicare le poltrone di Meridio&co che tanta avidità suscitano fra i suoi. Ponendo come dirimente la diversità di vedute politiche, che è un modo alquanto aleatorio per prendere tempo. E mettendosi in paziente attesa di un “segnale” sulle indennità, giudicate politicamente immorali («Devo capire se le linee di indirizzo di questa amministrazione coincidono o no con quelle dell’Ipab e l’azione di quel

cda che Hüllweck, sbagliando, ha nominato in extremis. Non è mio interesse dare vita a priori ad una guerra, mi interessano invece gli obiettivi. Se non la pensiamo allo stesso modo io dichiarerò un atto di sfiducia nei loro confronti. Starà a loro valutare se è opportuno rassegnare le dimissioni. Ma se gli obiettivi coincidono non sono contrario al fatto che ci siano responsabilità in capo a uomini non strettamente di maggioranza…

In effetti è la legge regionale che fissa le cifre, non penso di poter intervenire direttamente. Ma politicamente sì, mi aspetterei un segnale da loro. Gli incarichi am-

ministrativi di quel livello in questa come in altre società pubbliche debbono essere assunti soprattutto per passione civica», Domenica di Vicenza, 7 giugno 2008).

Evidentemente, non arrivando fatti abbastanza convincenti né sull’uno né sull’altro punto, il sindaco si è risolto ad agire solo in occasione del mancato affare del nuovo centro anziani a Longara, una paventata “operazione Marghera 2” («All’inizio del mandato, l’anno scorso, avevo ritenuto di aprire una linea di fiducia verso il presidente Meridio e il consiglio d’amministrazione delle Ipab. …

Ma nella faccenda di Longara le

informazioni che mi sono state date non erano complete e schiette Questo cambia tutto. … Se per il consiglio d’amministrazione in carica tutto questo non è un problema, per me lo è: mi sono sentito preso in giro», Giornale di Vicenza, 11 settembre 2009). E sì che fino al novembre scorso, l’assessore al sociale John Giuliari, pur girandogli una serie di richieste sui bilanci e sugli stipendi, si dichiarava soddisfatto del rapporto con Meridio: «Tra Comune e Ipab non c’è alcun elemento di tensione, concordiamo anche sulla volontà di riprendere in mano il progetto di Colonia Bedin Aldighieri.

Mi pare che all’Ipab sussista più che altro un problema con il sindacato» (Domenica di Vicenza, 1 novembre 2008).

Il centrodestra che bombarda su Fazioli non ha certo le carte in regola per farlo, e il caso Meridio lo dimostra. Ma su una cosa ha ragione l’opposizione: a far da motore all’indignazione dei Rolando e dei Formisano, che solo ora si accorgono della lottizzazione dell’Ipab targata PdL, è la malcelata volontà di imporne una targata Pd. Come prima, come sempre. E allora, visto che così fan tutti, teniamoceli questi conflitti d’interesse. Perché Fazioli sì e Meridio no? Basta con

le distinzioni fra conflitti di serie A e di serie B, a seconda del colore politico. Se si accetta tutto, sia

davvero tutto. Così il cittadino può farsi un’idea chiara di chi è il migliore: nessuno.

Franzina (PdL): “Quaresimin prossimo presidente Aim”

Sgreva (IdV): “Fazioli l’ha promesso: via da Elettrogas”

M

S

aurizio Franzina, consigliere comunale PdL, gli ex amministratori Aim hanno deciso di chiamare in causa anche lei e Carla Ancora come assessori dell’ex giunta Hullweck (nonché lo stesso ex sindaco e tutti i dirigenti della multiservi-

zi). Siamo al “muoia Sansone con tutti i filistei”? Era al corrente, e quanto? Che rapporti aveva con l’ex cda?

E cosa pensi della posizione del direttore amministrativo Vianello e degli altri dirigenti confermati?

Personalmente, come ben sanno gli ex amministratori di Aim, non ero al corrente di nulla, né vi era motivo che lo fossi.

Penso che la logica che sta informando il comportamento di alcuni ex amministratori Aim sia legata alla scarsa propensione da me manifestata, in molte riunioni del gruppo consiliare Pdl, ad una loro difesa avulsa da elementi oggettivi, concreti e fattuali.

La mia posizione sulla gestione di Aim era critica da molto tempo.

Ritenevo ad esempio che i servizi di igiene ambientale dovessero andare sotto un’unica azienda di scopo, cosa fatta per la verità solo molti anni dopo dall’at-

| Maurizio Franzina

tuale presidente Fazioli. In sede di partito, nel 2002, subii anche una specie di processo in cui le mie preoccupazioni su Aim (poi rivelatesi fondate) furono pubblicamente censurate. Come già detto in generale, anche sul ruolo avuto dalla dirigenza Aim nelle decisioni assunte non so nulla, certo sarebbe grave se il cda avesse agito senza adeguate ed approfondite istruttorie tecniche firmate dal direttore generale.

Può riassumere il suo giudizio politico sull’operazione Marghera? E’ stata pessima come sostiene l’attuale presidente Aim, Roberto Fazioli, o era una buona idea, come dicono l’ex presidente Beppe Rossi e l’ex consigliere Bruno Carta? Fa bene Fazioli a volersene sbarazzare?

L’affitto prima e l’acquisto poi, da parte di Aim (attraverso una sua partecipata) di Servizi Costieri fu, a mio avviso e con il senno di poi, una scelta azzardata e non motivata. Una scelta che fino ad oggi ha prodotto solo costi. E’ anche vero, tuttavia, che l’area è adiacente a Vega2, area direzionale di forte sviluppo, perciò un valore ce l’ha, quanto meno

potenziale. Non ho capito cosa vuole fare l’attuale Presidente, e forse non lo ha capito neanche lui stesso. Oggi la gestione di Aim è, a differenza di quanto viene dichiarato, totalmente incentrata su finalità politiche, e quindi il presidente, a seconda della momentanea opportunità dichiara di voler vendere, o di non essere in grado di farlo, o che non vi è alcun acquirente. Non vorrei che dietro tutto questo tam tam ci sia qualcuno che voglia comprare il boccone a poco prezzo…

Esiste un parallelismo fra caso Marghera e mancato nuovo centro anziani Ipab a Longara, come sostiene la maggioranza di centrosinistra?

In consiglio comunale non è emerso nulla di ufficiale, è agli atti. E nemmeno si è fatto mai il nome di Beppe Rossi. L’invito a dimettersi da parte della maggioranza verso il cda Ipab è perciò privo di argomenti.

Come giudica le mancate dimissioni di Fazioli da presidente di Elettrogas? Perché non sono opportune anche quelle, richieste con voto in

consiglio comunale, di Meridio e cda Ipab?

Nel mese di febbraio il sindaco Variati convocò una conferenza stampa per annunciare le dimissioni di Fazioli da Elettrogas, motivate con un ragionamento sulla opportunità. Come il sindaco anche io credo che tali dimissioni siano assolutamente opportune.

Ad oggi però le dimissioni non ci sono, per cui, per quanto mi riguarda, il Sindaco ha mentito pubblicamente a tutta la città. Per altro il raffreddamento dei rapporti fra Variati e Fazioli è palpabile (vedi caso Ruggeri), e soprattutto è noto il giudizio negativo su Fazioli da parte dell’area ex democristiana della maggioranza. In questo quadro va letta la nomina di Quaresimin nel cda di Aim. Nomina che è forse solo il prodromo di una sua promozione alla presidenza. Quaresimin è un fedelissimo di Variati, e Variati è scontento di Fazioli, che in quest’anno non ha prodotto nulla di significativo.

E con lui di Ruggeri, grande sponsor di Fazioli.

A. M. I pezzi di questa pagina sono pubblicati e commentabili su www.vicenzapiu.com

ilvano Sgreva, consigliere comunale della lista Variati per l’Italia dei Valori, approva quanto sostiene Variati, e cioè che l’interruzione del rapporto di fiducia col presidente e cda Ipab è dovuta all’operazione Longara, e cioè al supposto spreco di denaro pubblico e alla presenza dell’ex presidente Beppe Rossi nella società Le Betulle da cui si doveva affittare il terreno?

Ritengo sia l’unica strada percorribile per fare chiarezza in una situazione che da tempo nella sua globalità non è certo delle più trasparenti. Il caso Longara è la punta dell’iceberg di una situazione che, da quanto evidenziato in fase di dibattito durante l’ultimo Consiglio Comunale, si potrebbe quasi ritenere esplosiva all’interno della struttura Ipab. La presenza dell’ex presidente di Aim Giuseppe Rossi all’interno di questa operazione, visto i precedenti, non ha aiutato di certo a migliorare i rapporti tra Comune e l’ente Ipab.

Perché i rilievi su conflitto d’interessi e indennità saltano fuori solo ora, all’interno della maggioranza (vedi Rolando e Formisano)?

Non sono d’accordo sul fatto che i rilievi della maggioranza su conflitti di interessi e sulle indennità saltino fuori solo adesso, perché

in realtà già dai primi consigli comunali questa anomalia era stata evidenziata, ma non aveva portato a nessuna presa di posizione da parte degli interessati, basata sul buon senso di una scelta che avrebbe almeno in parte tolto il problema del conflitto di interessi, lasciando comunque a mio avviso una ingiustificata indennità a chi ricopre di fatto una carica che dovrebbe essere più una missione che una fonte di guadagno.

Non parliamo poi dei tempi e dei modi in cui l’attuale consiglio di amministrazione è stato eletto che dovrebbero quanto meno far riflettere.

Il recente voto in consiglio comunale ha prodotto la richiesta di dimissioni di Meridio e dell’intero cda Ipab da parte della maggioranza di centrosinistra. Legalmente non obbligata, giudica politicamente opportuna la scelta di togliere ogni ombra di conflitto d’interessi? Perché?

Alla luce del caso Longara e di quanto emerso nel dibattito politico-sociale penso sia il minimo che si possa fare nel rispetto soprattutto dei cittadini di Vicenza, che necessitano di una struttura sana nell’ambito dell’assistenza agli anziani, gestita da tecnici del settore coadiuvati da persone animate da spirito sociale nei confronti di questa importante fascia

della vita che prima o poi speriamo tocchi ad ognuno di noi.

Se si dimettesse il vertice Ipab, dobbiamo aspettarci l’ennesima lottizzazione, questa volta targata centrosinistra? Secondo lei quale sarebbe un procedimento corretto?

In campagna elettorale il sindaco Variati diceva che in questo tipo di struttura dovevano esserci persone di alto profilo umano animate da uno spirito di beneficenza. Ciò non vuol dire però che non ci siano politici animati da ciò. Comunque la scelta dovrebbe ricadere sempre su persone di spessore, rispettose della dignità altrui, trasparenti, coerenti e animate dall’amore verso il tipo di servizio alla società in cui sono chiamati ad esprimere il meglio di se stessi, oltre che essere presenze attive nella nostra realtà cittadina al di là della tendenza politica.

Vorrei ricordare che Ipab sta per Istituti Pubblici di Assistenza e Beneficenza. Chi ha orecchie per intendere…

Come giudica le mancate dimissioni del presidente Aim Roberto Fazioli da presidente di Elettrogas, altro palese conf litto d’interessi?

Potrebbe sembrare un tassello mancante alla credibilità nel nuovo modo di governare dell’attuale

amministrazione cittadina. La realtà è che l’attuale presidente di Aim, dopo aver già dato le dimissioni in altre due società pur non necessitando di farlo, risulta non doverle dare neanche per quanto riguarda Elettrogas. Nonostante questo, la sua promessa al sindaco è stata quella che entro fine anno provvederà a dimettersi dalla carica di presidente di questo ente, il tempo di concludere alcune operazioni da lui gestite da tempo all’interno dello stesso.

Va comunque fatto presente che la nuova gestione, del ramo gas, sta rimettendo in ordine situazioni negative, con contratti che via via porteranno ad un pareggio ed ad un successivo sicuro utile. Attualmente da quel che mi risulta Elettrogas fornisce il 10% di gas ad Aim ed il tutto sulla base della migliore offerta, quindi in piena trasparenza e legalità.

Come giudica la nomina di Marino Quaresimin nel cda di Aim? Variati aveva promesso solo tecnici e non politici: non è una pericolosa marcia indietro?

L’ho detto prima. Possono esserci politici che sanno fare bene un determinato lavoro, con passione, competenze e tanta umiltà. Penso che Quaresimin sia il politico più tecnico che potesse essere messo in questa struttura, basti pensare a quella “ruspa” giocattolo regalatagli dai consiglieri di maggioranza nell’occasione della nomina alla presidenza di Amcps, che dimostra quanto lui sia attento alle necessità pratiche della nostra città. Non è una marcia indietro, mi auguro invece sia, come nell’intento, la soluzione giusta al posto giusto.

A. M.

| Silvano Sgreva

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Scommesse, sfida all’ultimo gol Il mondo delle scommesse sportive a fatto cadere nel dimenticatoio il vecchio Totocalcio. Ecco come e quanto giocano i vicentini

tive è da qualche anno una realtà in continua espansione. Il vecchio caro Totocalcio, con le sue colonne di 1,X,2 non lo ricorda più nessuno, ella sala ci sono una decie anche volendo si fa ormai fatica na di persone, quasi tutte di a trovare un posto dove giocare mezza età. Scontrino stretto nel una schedina. Al suo posto, hanno pugno, sguardo fisso sulla papreso piede le scommesse in stile rata di schermi appesa al muro, anglosassone: ad ogni risultato attenzione tutta per una corsa corrisponde una quota fissata dai ormai pronta ai blocchi di parbookmaker, e si può puntare pratenza. Nella televisione a fianco, ticamente su tutto. Risultato finaintanto, va in onda il replay della le, risultato parziale, marcatori, gara precedente: “Vedi, è arrivanumero di gol realizzati, combito prima il numero 4 – argomennazioni di partite. Basta prendere ta un tizio tentando di decifrare in mano un qualsiasi quotidiano il fotofinish -. Devi considerare sportivo per rendersi che la telecamera conto di come lo spaschiaccia l’immagizio dedicato al mondo ne, e anche la posidelle giocate sia in conzione: non è perfet- Il mercato tinua crescita: ogni wetamente allineata è in crescita: ekend si moltiplicano con il traguardo”. ad agosto le pagine con le quote, Il suo vicino, però, le scommesse le guide alle scommesnon sembra troppo se “sicure” e i consigli convinto: “Per me sono per gli azzardi ragionaè davanti il 6”. La aumentate gara principale in- del 12 per cento ti. E lo scenario si ripete anche con Formula tanto è arrivata sul 1, Motomondiale, cirettifilo d’arrivo. clismo. Anche se, dalle Qualcuno tifa per nostre parti, è soprattutto il calcio il proprio beniamino, altri ossera farla da padrone. “In estate non vano più distaccati, ad un signoviene quasi nessuno – conferma re dall’aria distinta scappa una il gestore di uno delle agenzie di mezza imprecazione non appena scommesse della città -. Si è risi rende conto che il cavallo su messo tutto in moto con la fine di cui aveva puntato è attardato, un agosto e l’avvio del campionato. altro si affretta verso le casse per Qui il 95 per cento delle persone puntare sulla corsa successiva. scommette sul calcio”.

Qualche metro più in là, altra sala, altro scenario. Al posto dei Un mercato in crescita sessantenni spuntano gli under A Vicenza le sale scommesse sono 30 e qualche straniero, le teletre, a cui bisogna aggiungere alvisioni non mandano corse di cuni bar e alcune tabaccherie che cavalli ma vecchie partite di prehanno l’autorizzazione per accetmier league, ai tavoli, invece che tare le giocate. Altre ce ne sono di incollature e fantini, si discute in provincia, ma dopo il boom dei di goleade e moduli di gioco. “Se primi anni la situazione si è stabiil Barcellona segna può finire con lizzata. Eppure a livello nazionale tanti gol, perché la partita si apre. il mercato è in continua crescita: E magari quel matto di Mourinho L’Amministrazione autonoma dei butta dentro quattro attaccanti”, monopoli di stato ha registrato, ad commenta un gruppetto di giovaagosto, un incremento dei volumi ni che sembrano essersi appena giocati del 12 per cento rispetto staccati dai libri di scuola. È giorall’agosto del 2008, con puntate no di Champions League, e anche complessive per oltre 266 miliose al fischio d’inizio delle partite ni di euro. E il trend è lo stesso mancano ancora un paio d’ore, il da mesi: a maggio, per dire, l’auvia vai è continuo. mento era stato del 15 per cento, con un volume di di giocate che Totocalcio addio ha superato i 404 milioni di euro.

Il mondo delle scommesse spor-

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Pochino, forse, se rapportato agli oltre due miliardi di euro che nello stesso mese sono stati fagocitati da slot machine e apparecchi vari (“Oltre le metà della spesa in gioco d’azzardo se ne va nelle macchinette”, conferma il solito gestore); ma si tratta comunque di una cifra ragguardevole, paragonabile a quella del gioco del Lotto, e due volte più alta di quella di un Superenalotto senza febbre da sei multimilionario (ad agosto, per dire, i dati si sono invertiti, con il Superenalotto che ha raccolto giocate per 653 milioni di euro, mentre in assenza del calcio le scommesse sportive sono calate notevolmente). “Il mercato tiene, ma la crisi si fa sentire anche qui – conferma il gestore -. Invece di puntare 10 euro se ne puntano 5. E poi se il settore cresce del 10 per cento, e i punti per le giocate triplicano, si fa presto a fare i conti. Ma comunque c’è sempre un discreto movimento, anche se le scommesse restano un mercato di nicchia”.

Sarà anche che in Veneto, rispetto ad altre regioni, il gioco è molto meno radicato: i dati di Lombardia, Lazio, Campania e Puglia, ma anche Toscana ed Emilia sono lontani. “Come regione siamo al settimo, ottavo posto. E Vicenza gioca, in proporzione, per la sua quota di abitanti”.

Identikit di un giocatore Abbozzare il ritratto il ritratto del giocatore tipo è difficile. C’è qualche giocatore incallito, di quelli che del gioco hanno fatto una malattia, o quasi, e che scommetterebbero su qualsiasi cosa. Ma il grosso è costituito da appassionati di sport che, nella scommessa, trovano anche un modo per divertirsi. E da una discreta fetta di stranieri, che per cultura sono più abituati alle scommesse e che hanno trovato nelle agenzie un punto di aggregazione. Nei fine settimana, comunque, la sala scommesse diventa un punto di ritrovo per gruppi di tutti i tipi che si piazzano davanti agli schermi a seguire partite ed altri eventi. “Anche perché si può giocare anche durante le partite, le quote cambiano in tempo reale”, osserva il nostro gestore. C’è chi punta su avvenimenti con quote molto basse, cercando la vincita modesta ma quasi sicu-

ra, e chi invece si sbizzarrisce alla ricerca della giocata fortunata.

In ogni caso è sempre il calcio a farla da padrone. Sempre in base ai dati di agosto dei monopoli, al mondo del pallone sono andate il 93 per cento delle scommesse; segue a distanza siderale il tennis con il 3 per cento delle giocate. Gli altri sport, cioè automobilismo,

Le curiosità N

el mese di agosto - la fonte è direttamente l’Autorità per i monopoli di stato - sono state proposte scommesse su 4891 eventi, (oltre 157 al giorno), e su 3765 di questi è arrivata qualche puntata. L’appassionato italiano, pur potendo scegliere tra centinaia di opzioni, alla fine cade quasi sempre sul calcio. Con qualche sorpresa, però: nelle prime due giornate di serie A, la partita che ha catalizzato il maggior volume di scommesse non è stata il derby di San Siro tra Inter e Milan, ma la ben meno prestigiosa Napoli – Livorno (del resto, la Campania è la prima regione d’Italia per scommesse), con quasi 3,5 milioni di euro. Da segnalare che anche partite di medio livello, come potrebbe essere una Sampdoria Udinese, riescono comunque a raccogliere giocate per milioni di euro (nel caso specifico due milioni). Cifre inarrivabili per qualsiasi altro sport. Tanto per fare qualche confronto, il tennis ha raccolto al massimo puntate per 250 mila euro (per il match Roddick - Verdasco a Montreal), e i mondiali di atletica non sono arrivati neanche a quota 40 mila: la finale dei 100

L. M.

metri stradominata da Bolt si è infatti fermata a 39.900. Infine, la febbre del sei al Superenalotto ha fatto breccia anche nel mondo delle scommesse: sia il 20 che il 22 agosto sono stati raccolti 130 mila euro di giocate sul fatto che qualcuno, in qualche angolo della penisola, avrebbe azzeccato la sestina vincente.

| Usain Bolt in pista a Berlino

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Cioni: la cogestione degli utili

soluzione alla crisi

Dibattito sulla proposta di far partecipare i lavoratori agli utili delle aziende E sulle politiche economiche di destra e sinistra Lettera aperta

motociclismo, baseball, basket, atletica, nuoto e volley si fermano a percentuali di pochi decimali di punto; gli altri raccolgono le briciole. Il mondo inglese, in cui si scommette anche sul tempo del fine settimana, è ancora distante.

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Si è parlato e scritto tanto in questi mesi in merito alle responsabilità e sulle cause dell’attuale crisi economica che a detta di molti è la più grave dal secondo dopoguerra. Attraverso questo modesto intervento è mia intenzione invece suggerire una discussione di cui si è sempre parlato e scritto poco o male anche per via di pregiudizi ideologici o strettamente legati ad interessi di casta oggi non più difendibili: la socializzazione, ovvero la partecipazione dei lavoratori alla gestione e/o agli utili delle aziende così come previsto anche dall’articolo 46 della Carta costituzionale italiana.

In una stagione come l’attuale dove un pò tutti prendono le distanze dal dogma del “mercatismo” - come lo ha definito brillantemente il ministro Tremonti - e da un liberismo sfrenato senza regole e un codice etico, può essere l’occasione epocale per affrontare finalmente una riforma sociale che si muova nella direzione di un riequilibrio dei rapporti di forza all’interno del mondo produttivo al fine di rendere il lavoro sempre meno oggetto e sempre più soggetto della produzione.

Dall’inizio dell’anno l’aumento della disoccupazione è un fatto conclamato come è un fatto oggettivo che più di qualche imprenditore ha colto la palla al balzo concessa dalla crisi economica per giustificare dei tagli al personale non sempre necessari all’azienda, ma funzionali all’accrescimento del tornaconto individuale in termini di profitto.

Non è possibile affrontare in questa sede tutta la storia recente di coloro che negli anni si sono pronunciati a favore del concetto partecipativo nel mondo del lavoro; una visione avveniristica che risale alla metà dell’ottocento da un ideale mazziniano, nazional-popolare e antimarxista. Un’idea che ha trovato in Europa vari modi, fino ad ora parziali, per attuarsi La stessa Chiesa cattolica nel corso del novecento si è espressa a più riprese in tal senso, nel 1981 Papa Giovanni Paolo II scriveva in un’enciclica di revisione del “rigido” capitalismo e del concetto di proprietà privata dei mezzi di produzione, rilevando: “in questa luce acquistano un significato di particolare rilievo le numerose proposte avanzate dagli esperti della dottrina sociale cattolica ed anche del supremo Magistero della Chiesa. Sono queste le proposte riguardanti la comproprietà dei

mezzi di lavoro, la partecipazione dei lavoratori alla gestione e/o ai profitti delle imprese, il cosiddetto azionariato del lavoro, e simili. Indipendentemente dall’applicabilità concreta di queste diverse proposte, rimane evidente che il riconoscimento della giusta posizione del lavoro e dell’uomo del lavoro nel processo produttivo esige vari adattamenti nell’ambito dello stesso diritto della proprietà dei mezzi di produzione”.

Sta di fatto che al di là bei buoni enunciamenti l’unico tentativo degno di nota di applicazione dei suddetti principi, seppure in un contesto storico particolare e sospinto da una visione ideale più mazziniana che cristiano sociale, lo troviamo nel 1944/45 durante la Repubblica sociale italiana senza però riscuotere grande successo, un pò per l’opposizione degli occupanti tedeschi - fiancheggiati nell’occasione dagli industriali italiani - e, soprattutto, dalla non lieta situazione interna connessa agli eventi bellici.

Eppure, solo due anni dopo, nel 1947, i costituenti antifascisti, malgrado le resistenze di natura trasversale che hanno visto comunisti, sindacalisti e industriali dalla stessa parte sul fronte del no, hanno sancito con l’articolo 46, anche se in modo generico, una piccola ripresa del principio partecipativo. Come sappiamo nei successivi sessant’anni tale articolo è rimasto invece lettera morta, mentre reiterate resistenze ad oltranza si scagliavano verso tutti coloro che di tanto in tanto ne proponevano l’applicazione.

Detto questo, tornando ai nostri giorni, ritengo che si possa discutere serenamente e senza preconcetti ideologici di partecipazione.

Lo stesso ministro al Welfare Sacconi ne ha parlato nei mesi scorsi al congresso della Cisl sostenendo che: “il momento e’ giunto, l’Italia può partecipare alla vita delle imprese e i lavoratori assumere fino in fondo un livello partecipativo”.

Insomma, dopo gli anni in cui solo gli esponenti del Movimento sociale italiano sostenevano l’istituto partecipativo attraverso una simbolica proposta di legge in parlamento la logica conseguenza sarebbe che i buoni propositi di testimonianza di ieri oggi si trasformino in fatti, dal momento che molti di questi signori stanno seduti sui banchi del governo. Un governo, tra l’altro, che si ritrova con una maggioranza solida come mai accaduto prima.

Ciò nonostante, ritengo realistico

arguire, che una riforma di questo genere - la quale andrebbe nella direzione di una fattiva giustizia sociale - sia legata anche alle sorti del neonato Popolo delle Libertà.

Fintantoché il Pdl non assumerà le vesti di un partito vero, non di novecentesca memoria per carità, ma all’interno del quale la partecipazione movimentista sia il reale motore trainante, credo sia facile prevedere che anche durante questa legislatura le parole di Sacconi rimarranno lettera morta.

Tuttavia, non è neanche da escludere che possa essere proprio il “decisionismo” che contraddistingue l’attuale governo Berlusconi a porre nel rilievo dell’agenda questa questione; ovviamente molto dipenderà dal Cavaliere e dal suo convincimento sulla opportunità di una riforma di questo genere.

Concludendo c’è da sperare che dall’attuale condizione di recessione economica si possa uscire con un reale spirito innovatore, non solo prendendo atto convintamene che è stato il “mercatismo” a produrre i guasti della società economica occidentale, ma che da questa situazione di degrado materiale - e aggiungo spirituale - nasca un vero e proprio laboratorio di idee e di proposte per edificare un sistema economico libero come sociale, dell’impresa come del lavoro, e per questo partecipativo: vale a dire propedeutico ad una nuova civiltà del lavoro dove al centro di tutto ci sia l’Uomo, mentre il profitto viene subordinato a strumento per il raggiungimento dell’equità sociale.

Alex Cioni Popolo della Libertà L’idea, di derivazione corporativista, della partecipazione dei lavoratori alla proprietà delle aziende non sarebbe affatto male, quanto meno sulla carta. Peccato solo che il mussoliniano Cioni la leghi ai “convincimenti” del Cavalier Berlusconi, che a differenza del Cavalier Mussolini non è mai stato neppure sfiorato dalla prospettiva di superare il capitalismo, suo brodo mentale e unico orizzonte politico (mercatismo è una patacca inventata dall’ex comunista, ex socialista, ex liberista, ex tutto Giulio Tremonti). Cari miei, non ci sono più nemmeno i fascisti di una volta...

Alessio Mannino Rilevo che non andiamo mai bene.

Prima ci accusano di essere dei maledetti fascisti da appendere a

| Alex Cioni

testa in giù se possibile, poi provano una certa nostalgia per i fascisti di un tempo... Mah, delle due, l’una per favore.

Per quanto riguarda le questioni serie, il sottoscritto è da anni che sostiene la necessità di “riformare” il rapporto di lavoro tra padronato e salariato. Cito un esempio: quando alla fine degli anni 90 a Schio e a Valdagno si questionava contro la delocalizzazione della Lanerossi Marzotto gli unici a rappresentare - al tempo per conto della Fiamma tricolore - l’idea rivoluzionaria (perché questo è) della partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende, eravamo io assieme al solito manipolo di “reduci-nostalgici-fascisti” come un tempo ci chiamavate pure voi. Per questo non chiedo di essere monumentalizzato, però mi ricordo bene le contestazioni che ricevevamo a destra come a manca, dai liberalliberisti di ambo le parti, come pure dai comunisti. La storia che si ripete si potrebbe dire. Ma tant’è!

Si può contestare, può non piacere il Pdl ma almeno oggi possiamo dire che almeno una discussione nel merito è partita, ed è stata proposta all’interno delle fila del Pdl e non di certo dalla cosiddetta opposizione del Pd o dalla sinistra radicale e/o comunista che di far partecipare i lavoratori non gliene è mai fregato nulla, vuoi perché l’ha sempre considerato uno strumento funzionale al capitalismo, vuoi perché un certo tipo di sindacalismo parassitario verrebbe molto probabilmente ridimensionato.

Con ciò - e lo scrivo pure nel mio intervento che gentilmente avete pubblicato - ho dei seri dubbi che si farà la “partecipazione” in Italia, molto probabilmente al massimo ne può venir fuori un surrogato da quello che leggo in queste ore; ma ritengo estremamente positivo, lo ribadisco, che si inizi almeno a discutere di questa questione. Visto come venivamo accolti non meno di dieci anni fa è già un piccolo passo avanti.

Cordialmente, Alex Cioni Caro Cioni, perché quanto lei sostenga “vada bene” dovrebbe compiere due operazioni. Non semplici, gliene dò atto. 1) Prendere coscienza, se le è sfuggito, che la filosofia politica ed

economica, se così si può chiamare, che anima il PdL in cui è entrato non ha nulla, ma proprio nulla, di “rivoluzionario”. E’ il vecchio miscuglio di liberismo a parole e statalismo di fatto, con il secondo che ha preso il netto sopravvento sul primo (vedi caso Alitalia, vedi finanziamenti salva-Roma e salvaCatania, vedi Tremonti-bond, vedi aiuti alle banche, vedi eccetera eccetera). Ora Sacconi tira fuori dal cappello la soluzione magica, su cui giustamente chi viene dal Movimento Sociale rivendica la primogenitura. Ma con che faccia lo fa, dopo aver proposto di limitare il diritto allo sciopero ed essendo un glorificatore della flessibilità, vera condanna alla precarietà esistenziale per i giovani? Ergo, mi scusi: che ci fa uno come lei intruppato in un partito di simili facce di bronzo? Non se n’è accorto? Non legge i giornali? O è meglio avere un posticino in un grande partito sperando in una candidatura che languire a fare gli idealisti fuori dai grandi giochi? 2) Personalmente, che uno sia fascista non lo trovo quell’immonda mostruosità morale che fa scattare i nervi agli antifascisti in servizio permanente effettivo. Lo trovo politicamente stupido e sommamente antistorico, come ho già avuto modo di scrivere in passato. Ma se uno in cuor suo lo rimane, a maggior ragione non può andare a braccetto con un’accolita di adoratori del profitto e del privato com’è la destra berlusconiana. E glielo dice uno per il quale destra e sinistra, oggi, sono ridotte a due bande le cui differenze ideali si misurano su quanto ce l’ha duro il premier, dato che per il resto il pensiero è unico (sviluppo, globalizzazione, consumismo).

Quindi, per restare coerente con le sue origini, uno come lei dovrebbe chiuderle nell’armadio del passato e trovare idee adatte a questo tempo. Una di queste può essere benissimo la partecipazione dei lavoratori. Ma santoddio, mettendo in discussione tutto il sistema economico, altrimenti si prende in giro la gente. Esattamente come fa un Sacconi (o un Tremonti).

Come vede, siamo disponibilissimi a dare spazio e confrontarci con tutti. A patto di farlo sulla base dell’onestà intellettuale. E politica.

Alessio Mannino

La Madonna al luna park

reportage

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reportage

In occasione della festa patronale viaggio nel lato oscuro del parco divertimenti di Campo Marzo Quando i riflettori si spengono e la folla se ne va

In un prato vicino la stazione c’è un luogo dove giocare con la fantasia. Signore e Signori è arrivato il luna park!

Ottovolanti, Brucomela, Casa degli Specchi, zucchero filato rosa e soprattutto luci: l’otto settembre a Vicenza è, che piaccia o meno, “Giostre a Campo Marzo”.

Con l’autunno in città arriva anche il gran carrozzone del Luna park, il parco dei divertimenti itinerante che ogni anno atterra alle porte del centro. Professionisti del divertimento invitano con voce squillante – a volte registrata – bambini e genitori sulla loro attrazione, un omino di plastica schizza finta urina sulla testa dei passanti, i soliti soffioni da trent’anni colgono di sorpresa i visitatori nella casa degli specchi; per dieci giorni questo “baraccone” regala molto di più che divertimento o noia: offre una visione del mondo un po’ felliniana, romantica e decadente, fatta di “novità sempre uguali” e di trucchi bizzarri. Affidiamo da decenni ai giostrai l’onere di divertirci durante la festa patronale della città, offrendogli il diritto per qualche giorno di non essere più i nostri disprezzati zingari ma saltimbanchi contemporanei.

Grottesco?!? Certo, come un Lunapark!

testo e foto di Marco Zorzanello

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cultura

cultura

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ViPiù

cultura

La città delle occasioni perdute Dai megaresort negli Emirati Arabi alle scuole a misura di bambino, l’architettura e la città viste dai due giovani progettisti dello studio On_Office Tra gerontocrazia e occasioni sfruttate male Come il Teatro o il nuovo tribunale | In alto, l’interno di un centro benessere. Qui sopra il progetto di uno stadio

di Luca Matteazzi

Costruiscono in Kuwait, lavorano con il Giappone, vincono concorsi in Lombardia e in Campania. Ma nella terra del Palladio stentano.

Almeno per ora. Perché all’orizzonte qualcosa sembra muoversi anche dalle nostre parti

zionali per la realizzazione di singoli oggetti o di spazi espositivi – ricorda -: un’esperienza fondamentale, per lo sguardo ad ampio raggio e il respiro internazionale che mi ha dato”). Fino agli inizi del 2006, quando le loro strade si sono incrociate di nuovo e On_O ha cominciato a muovere i primi passi.

Come per quasi tutti i giovani architetti, l’unico modo per farsi conoscere è quello dei concorsi. E loro non fanno eccezione.

“Quando il telefono non squilla, il campanello non suona, e non sai come muoverti, devi buttarti su quelli”, spiegano. Partecipano così al concorso di Vi.abilità per progettare le rotatorie della provincia. gareggiano ad Europan, una delle più importanti rassegna continentali. Si aggiudicano, in collaborazione con un artista giapponese, un concorso collegato alla Mostra del cinema di Venezia.

I risultati sono incoraggianti, soprattutto all’estro. E soprattutto nella penisola arabica (Kuwait, Emirati Arabi) dove, grazie ad

Quando, qualche mese fa, abbiamo dedicato un articolo (vedi VicenzaPiù n. 153, La vecchia BabIn principio fu il biona) al problema brunello del mancato ricamMa partiamo dall’inibio generazionale in zio, cioè da un buon città, e alle difficoltà bicchiere di brunello. che hanno i giovani L’architettura Davanti a quale, tra ad imporsi in un paluna chiacchierata e coscenico che, dalla non deve l’altra, Pellizzari e politica all’arte, vede per forza Traverso decidono di in primo piano sem- essere l’avventura pre i soliti noti, a più fuori dalle regole tentare insieme. I due si eradi qualcuno devono no conosciuti negli essere fischiate le o spettacolare anni dell’università orecchie. Niente di allo Iuav, poi avevastrano per chi la fatino seguito per un po’ ca di farsi spazio nella percorsi indipendenti: il primo a gerontocrazia berica la vive ogni “far pratica” in uno studio affergiorno in prima persona. Come ad mato come quello di Flavio Albaesempio lo studio di architettura nese, il secondo ad imparare l’arte e design On_office, fondato tre del vetro nelle fornaci di Murano anni e mezzo fa da Federico Pel(“è stato così che ho cominciato lizzari e Federico Traverso (“Più a collaborare con artisti internache uno studio, il nostro è un laboratorio di idee”, precisano).

Giovani sono giovani, visto che i due hanno appena superato la trentina, e molti dei professionisti che collaborano con loro sono anche più “ragazzini”. E le idee non gli mancano, almeno a giudicare dai progetti che hanno presentato, e che hanno visto premiati, in giro per il mondo. Eppure, come da copione, il terreno più difficile lo trovano proprio nei dintorni del luminoso ufficio con vista su | Da sinistra: Federico Pellizzari, Federico Traverso e Leonardo Tursi piazza Biade e piazza dei Signori.

chi centrali che ricordano le caun’altra collaborazione nata nesette disegnate dai bambini. “Per gli anni dell’università, On_O ha progettarla abbiamo elaborato un ufficio. È in quelle zone che proprio le idee di alcuni bambini lo studio propone alcuni dei suoi – conferma Pellizzari -. Una cosa progetti più importanti. Come il che abbiamo fatto, ad esempio, è grande edificio a forma di semistata quella di mettere le finestre sfera, con un diametro di cento ad altezza di bambino: può semmetri, che dovrebbe diventare il brare una cosa picsimbolo della nuova cola, ma non capisco Isfahan, la terza citcome si possa contà dell’Iran, con un tinuare a progettare milione e mezzo di scuole dove i bambini abitanti. O come il Il sogno? non riescono a guarconcept di un mega dare fuori. E lo stesso resort da tre milioni Uno stadio con gli ospedali, dove di metri quadrati di da 200 mila non si pensa mai che superficie che po- posti. le persone ricoverate trebbe prendere vita E il Vicenza guardano all’esterno nei prossimi anni in da una posizione diQuatar, con tanto di in Champions stesa. L’architettura hotel a sette stelle, deve pensare che le centro wellness ulpersone, in quei potramoderno, ville di sti, ci devono vivere, non serve per lusso e lagune private. mettere firme”.

I progetti L’architettura semplice Più dalle nostre parti, hanno riÈ un’idea ricorrente, questa, nei disegnato gli interni di un paio discorsi dei due giovani progetdi locali storici in centro città, il tisti. L’architettura non come rirestyling della sede della Onba, cerca dello stupore a tutti i costi, storica azienda metalmeccanica del colpo ad effetto, della stradell’hinterland (è quella che ha renezza. Piuttosto, come attenzioalizzato le travi rosse di San Siro), ne alle caratteristiche del luogo un innovativo centro benessere (“Il museo Guggenheim di Bilbao a Camisano (“Era l’epoca in cui tutto doveva essere bianco, lineaè bellissimo, ma se lo si replica re, minimale: noi invece abbiamo ovunque non è più architettura), scelto linee più morbide e matealle richieste del committente (“E’ riali ricchi, perché il benessere è importante saper ascoltare”), alla ricchezza”, racconta Traverso). O, qualità dei materiali, alla sempliallargando un po’ lo sguardo, una cità, intesa nel senso meno banale scuola materna che sta per essere del termine. “L’architettura non costruita vicino a Varese, articoladeve per forza essere fuori dalle ta attorno a tre coloratissimi blocregole o spettacolare – chiosa Pel-

lizzari -. Può anche essere semplice architettura. E in questo senso la semplicità è un punto d’arrivo”.

Nemo propheta in patria Un po’ alla volta, comunque, le loro idee si stanno facendo strada.

Anche grazie al lavoro di Leonardo Tursi, inedita figura di marketing manager, il telefono non è più muto come una volta, il campanello nemmeno. Resta però la fatica di farsi apprezzare in casa. “È strano come fuori dall’ambito provinciale ci siano riconoscimenti, e qui invece troviamo soprattutto barriere”, osserva Traverso. “In un sistema come quello vicentino il giovane è visto con occhio molto attento, vigile, forse inquisitorio da chi occupa posizioni di prestigio” aggiunge Pellizzari. E anche Tursi conferma:“Se sei inserito, se hai un pedigree, è più facile, come se chi dovesse scegliere andasse alla ricerca di lacci e lacciuoli. Ma alla fine, se c’è sostanza, trovi chi ti ascolta”.

Inevitabile, a questo punto, chiedergli qualcosa sulla città. A cominciare dal genius loci, quel Palladio di cui si è appena consumato

il cinquecentenario e che rimane ancora un termine di confronto imprescindibile. “Non possiamo liberarci di qualcosa che ci ha permesso di vivere in una città così bella, ma cerchiamo di non restarne ingabbiati”, commenta Traverso. “L’importante – continua Pellizzari - è cogliere la dinamica di Palladio, cioè il suo partire dagli edifici pubblici della tradizione classica, per trovare elementi che diano importanza anche agli edifici privati. Se questo Palladio viene studiato e tradotto in termini moderno, bene. Se invece viene solo copiato, allora si fa un’operazione gratuita e priva di senso”.

Le occasioni mancate Scendendo un po’ più nel concreto, proviamo a vedere cose ne pensano degli ultimi progetti di un certo rilievo realizzati a Vicenza. “Cioè quelli del ‘600?”. scherza, ma neanche troppo, Federico Pellizzari. Che poi riprendre. “Il teatro? Beh, quello che posso dire è che sono contento che ci sia e che finalmente la città abbia una struttura più moderna dell’Olimpico. Dal punto di vista estetico,

Ossidiana, riparte la scuola teatrale

N

uovi arrivi nel corpo insegnante della scuola triennale di teatro corale di Ossidiana di Vicenza giunta al suo quinto anno di lavoro, e che richiama allievi da tutto il triveneto. L’introduzione, scherzano i responsabili della scuola, potrebbe suonare come i roboanti annunci del teatro all’antica italiana: “Reduce dai successi internazionali a Mosca, Perpignan, Minsk e Tokyo con Ar-

lecchino servitore di due padroni di Giorgio Strehler, direttamente dalla scuola di recitazione del teatro Stabile di Genova, dal Dams di Imperia e dalla accademia di performing art di Hong Kong, prossimamente a Vicenza”. Il riferimento è ad Enrico Bonavera, riconosciuto erede di Ferruccio Soleri nel ruolo di Arlecchino al Piccolo Teatro di Milano, che si unirà a Titino Carrara, Franca

però, non mi sento di promuoverlo: non posso sopportare che si realizzi un progetto datato, che risale ad un concorso degli anni ‘70. E se come distribuzione dei volumi potrebbe starci, trovo pesante quel rimando forzato ai colori delle mura nell’uso dei materiali”. Il tribunale? “Anche quello, è una massa volumetrica molto importante, sembra un castello fortilizio”, continua Pellizzari.

“Diciamo che è un’operazione che risponde più ad una necessità edilizia che architettonica- si inserisce Traverso -. Cioè, c’era bisogno di trovare una soluzione alla situazione del palazzo di giustizia, e si è agito di conseguenza”.

Insomma, un’occasione persa. “È un peccato perdere la possibilità che questi momenti diventino occasioni architettoniche. Lo stadio, il teatro, il tribunale, sono occasioni per mettersi in scena la città in modo molto più internazionale. Del resto i luoghi delle istituzioni sono sempre stati luoghi dell’architettura, pensiamo alla nostra Basilica Palladiana. O pensiamo a quello che hanno fatto a Bilbao con il museo Guggen-

| Qui sopra disegno per l’interno di uno chalet in Kuwait. In alto il nuovo teatro di Vicenza, una torre in Kuwait e il Guggenheim di Bilbao

heim, dove hanno rischiato tutto per dare vita a qualcosa che potrà però dare vita al futuro della città. In questo senso il tribunale è un’occasione sprecata”.

E lo stadio?

Teatro e tribunale sono partite chiuse. Il nuovo stadio, invece, è ancora all’ordine del giorno. “Magari, sarebbe una favola - butta lì Pellizzari -. Ma anche qui se ne parla da vent’anni, e credo che alla fine faranno semplicemente uno stadio, non lo stadio. Cioè faranno un’operazione di necessità”.

Come al solito, insomma, nessuno oserà rischiare e volare alto. Ma il nuovo stadio dove potrebbe trovare spazio: al posto dello storico

Menti o in periferia, come sembra ormai deciso. “No lo stadio urbano ha un fascino innegabile, ma oggi ci sono dei vincoli normativi molto rigidi - risponde Traverso -.

E poi uno stadio non può essere utilizzato solo una volta ogni 15 giorni, e non può essere slegato dalla struttura commerciale.

No, lo sogno fuori dal centro, da 200 mila posti e con il Vicenza in Champions League”. Nell’attesa, lo studio On_O sta preparando un’altra sorpresa. Nelle prossime settimane, verrà presentato un progetto per collegare il teatro alla città. “Se nessuno ci chiede niente, proviamo a regalare noi qualcosa” concludono i due architetti. Staremo a vedere.

Enrico Bonavera affianca gli insegnanti storici Titino Carrara, Franca Pretto, Gianni Gastaldon e Carlo Presotto. Presentazione sabato 19 alle 17,30 Pretto e Gianni Gastaldon come docente della scuola di teatro diretta da Carlo Presotto.

Enrico Bonavera in realtà è noto al pubblico vicentino già dai primi anni 90, quando collaborò per alcune stagioni con l’altro grande Arlecchino, Titino Carrara, in fortunati spettacoli, da I due gemelli veneziani (realizzato dalla compagnia vicentina per il festival Se in Trentino d’estate un castello...) a lo Zanni innamorato (prodotto dal teatro Olimpico sotto la direzione di Maurizio Scaparro, con la coda di una lunga tournee in sudamerica). Oltre al Piccolo Teatro di Milano - con cui è stato dal 1987 al 1990 e successivamente dal 2000 ad oggi, interprete dei ruoli di Brighella ed Arlecchino nel grande “Servitore di due padroni” per la regia di Giorgio Strehler - ha lavorato tra gli altri

con Il Teatro Stabile del Veneto, il Teatro di Genova, il Teatro Carcano di Milano diretto da Giulio Bosetti, il Teatro della Tosse ed il Teatro dell’Archivolto di Genova, il TAG Teatro di Venezia.

La piccola scuola vicentina di Ossidiana ha da sempre cercato di costruire una sua originalità, da un lato con il consolidamento di un rigoroso metodo di formazione dell’attore attraverso la coralità, dall’altro offrendo agli allievi la possibilità di entrare in contatto diretto con maestri della scena internazionale, da Jonathan Hart Makwaia a Laura Curino a Carlos Alsina. Ma il segreto comune a tutti questi incontri è la condivisione di una passione e di una amicizia tra artisti che non hanno smesso di cercare nuove strade e nuovi incontri. Dice Carlo Presotto: “In questi quattro anni abbia-

mo toccato con mano quanto ci sia da imparare dagli appassionati che condividono il loro tempo e la loro fatica con noi. Una delle strade per cogliere l’essenza di una pratica è forse proprio quella di cercare di trasmetterla ad altri.

Noi crediamo che il teatro possa diventare un luogo per conoscere se stessi, la propria condizione umana, la ricchezza delle persone che ci circondano”.

Per maggiore informazione di chi è interessato all’argomento, sabato 19 settembre alle ore 17.30, presso la sede Ossidiana, i docenti presenteranno il programma di quest’anno, illustrando il metodo di lavoro da essi fondato, una pedagogia teatrale basata sulla coralità.

Ossidiana risponde allo 0444301167 e www.ossidiana-time.net

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I

Mestieri in strada...

Sarà l’edizione più importante sotto il profilo della partecipazio-

ne, fanno sapere gli organizzatori Chiara Beghetto e Riccardo Solfo, con ben 127 partecipanti suddivisi tra artisti, mestieranti, commercianti e hobbisti. Tutto in ogni caso all’insegna del mondo artigiano, un trionfo di sapienti mani operose che lavoreranno, modelleranno e inventeranno oggetti e manufatti nuovi e antichi.

L’evento, che aprirà i battenti fin dalle prime ore del mattino (orario 8.30 – 19.00) coinvolgerà moltissime persone e darà vitalità per l’intera giornata non solo a Corso Fogazzaro quasi per intero, ma anche a piazza San Lorenzo e a piazzetta Carmini.

Vista la grande affluenza di

espositori provenienti dall’intera provincia, da tutto il Veneto, ma anche da fuori regione, la collocazione degli spazi è stata suddivisa in tre zone distinte.

Partendo dalla piazzetta della chiesa dei Carmini e a salire fino al semaforo situato nella parte alta troveranno spazio gli artigiani venditori, nella zona di fianco al Tempio di San Lorenzo in entrambi i lati dietro ai tavoli e ai banchetti da lavoro saranno presenti invece studenti, apprendisti e aspiranti artisti di scuole vicentine come il “Liceo Artistico Statale” e la “Scuola D’Arte e Mestieri” di Vicenza, ma anche gruppi di lavoro di varie Associazioni, come la “Nove Terra di ceramica” di Nove e dell’”Ecomuseo della Paglia” di Crosara di Marostica o di “In Antica Charta” di Vicenza.

Infine, come nell’edizione del 2008, non mancherà l’enogastro-

nomia tipica italiana con le bancarelle di legno all’interno di Piazza San Lorenzo dove si potranno acquistare ma anche degustare alcuni prodotti in vendita. … e sapori in piazza Spostandosi nella zona di piazza dei Signori e piazza Garibaldi, prosegue per tutta la giornata (dalle 9 alle 18) anche la mostra dei prodotti alimentari vicentini della manifestazione “Le piazze dei Sapori”, organizzata da Confesercenti Vicenza da venerdì 18 a domenica 20.

Tra i laboratori del gusto ideati e diretti dallo chef Amedeo Sandri in una struttura appositamente allestita, alle 17, 30 si potranno scoprire

i segreti di “Patate e mele”, alle 18,30 si affronteranno i problemi delle intolleranze alimentari e alle 19,30 si chiuderà in bellezza con i dolci della tradizione (Iscrizioni ai laboratori nel corso della manifestazione). Durante l’intera manifestazione si potranno degustare i piatti della tradizione vicentina e altre prelibatezze provenienti dalla diverse regioni italiane.

Teatro Comunale, campagna abbonamenti al via Sia apre la vendita dei nuovi abbonamenti In calendario 32 appuntamenti tra danza, prosa, musica da camera e sinfonica Sconti per famiglie, ragazzi e associazioni

Parte il 19 settembre la campagna nuovi abbonamenti per la stagione 2009-2010 del Teatro Comunale Città di Vicenza che, quest’anno, propone un calendario di 32 appuntamenti di danza, prosa, musica cameristica e sinfonica e si apre il 2 ottobre con il concerto inaugurale del maestro Salvatore Accardo (ore 20,30).

Molte le novità del cartellone che porterà a Vicenza, in collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto, sei spettacoli di prosa tra i più interessanti ed applauditi in Italia come Filumena Marturano di Eduardo de Filippo con Lina Sastri e Luca De Filippo e Roman e il suo cucciolo, di Reinald Povod con Alessandro Gassman; una sezione di danza di sette appuntamenti, con Arteven, con prime italiane

come Romeo e Giulietta del Ballet du Grand Théâtre de Genève o l’esclusiva regionale e prima italiana per la compagnia La bayadère, del St. Petersburg Ballet Theatre. Ricca sarà anche la stagione musicale che, per la prima volta, grazie alla sinergia tra l’Orchestra del Teatro Olimpico e la Società del Quartetto di Vicenza, seguirà un doppio percorso, con 11 appuntamenti per la stagione cameristica e 8 per quella sinfonica che aprirà, la Stagione 2009/2010, il 2 ottobre prossimo, con il concerto di Salvatore Accardo.

Il ritorno di Accardo Un gradito ritorno e una prima volta assoluta sono i segni distintivi del concerto inaugurale tenuto da Accardo. È dal 2001 che il maestro, una delle punte di diamante della scuola violinistica italiana e grande amico dalla città di Vicenza, realizza “Notti trasfigurate”, affascinante viaggio attraverso il quale il maaestr e i musicisti che lo affiancano accompagnano il

pubblico alla scoperta di alcune fra le più intense, e spesso poco conosciute pagine della letteratura cameristica del Novecento e dintorni. Quest’anno, Salvatore Accardo insieme al violino Laura Gorna, alle viole Simonide Braconi e Francesco Fiore e al violoncello Rocco Filippini firma per la prima volta il concerto di apertura della stagione in un programma da tutto esaurito dedicato al duetto per violino e violoncello op.7 di Kodály, il quartetto d’archi in sol min. op 10 di Debussy e il Quintetto d’archi in sol min. K 516 di Mozart.

Un appuntamento da non mancare che coincide anche con il primo concerto della Stagione numero 100 della Società del Quartetto di Vicenza, nuovo partner, per la sezione cameristica, della Fondazione del Teatro Comunale Città di Vicenza.

Gli abbonamenti Ad un ricco programma corrisponde anche una vasta opportunità di abbonamenti. Quest’anno, infatti,

tutte le formule proposte permettono di risparmiare oltre il 20% sull’acquisto dei singoli biglietti.

Le possibilità sono numerose e vanno dagli abbonamenti completi per singola sezione (Danza, Prosa, Sinfonica o Cameristica), a quelli speciali, come il carnet Musica da 6 ed 8 concerti, o il “Classico tour”, una selezione di 7 spettacoli. Una particolare attenzione è stata posta alle famiglie: con l’abbonamento “Pacchetto Famiglia” due adulti con un bambino possono assistere a 5 spettacoli nel weekend al prezzo complessivo di 90 euro. Tante le formule pensate anche per i giovani: la “Teen Card”, abbinata ad un abbonamento adulto e dedicato ai giovanissimi dai 13 ai 17 anni al costo di 1 euro a spettacolo, la “Junior Card”, per gli under 12, senza dimenticare gli adulti e le associazioni per i quali la formula carnet

offre interessanti sconti e riduzioni con vaste possibilità di scelta.

I nuovi abbonamenti sono in vendita a partire dal 19 settembre presso la Biglietteria del Teatro Comunale (Viale Mazzini 39), aperta dal martedì al venerdì dalle 16.30 alle 20.30; il sabato dalle 11.00 alle 17.00. I biglietti del concerto di Salvatore Accardo in programma venerdì 2 ottobre alle ore 20.30 sono acquistabili in biglietteria dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 16.00 e presso la sede della Società del Quartetto dal lunedì al venerdì’ dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17.

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numero

ViPiù

Tecnologia

Computer nuovo a poco prezzo?

Ecco come spendere poco e bene Piccola guida all’acquisto di un pc funzionale ed economico.I consigli per evitare macchine inutilmente potenti, e per destreggiarsi nel mondo dei sistemi operativi

di Marco Milioni

C

he cosa fa la stragrande maggioranza delle persone con il computer? Naviga sul web. Visita portali come Libero, Youtube, Google, Corriere e simili. Spedisce e riceve posta elettronica, allegati inclusi. Scrive e stampa documenti. Magari ascolta un po’ di musica. Non molto altro. Si tratta di operazioni abbastanza semplici che richiedono macchine non potentissime. Ciò però puntualmente non accade. Le aziende mettono sul mercato continuamente nuovi modelli sempre più potenti con sistemi operativi (i programmi base che fanno funzionare il computer) più pesanti che richiedono capacità sempre maggiori da parte delle macchine stesse. E così il gioco diventa interminabile. Gli elaboratori diventano presto vecchi, bisogna cambiarli spesso e spesso pagarli caro.

Le offerte della settimana Fatta questa premessa vorrei provare a dare un paio di suggerimenti per spendere relativamente poco per avere in casa un pc che rispetti le esigenze di una famiglia media. Ho fatto un giretto in alcuni negozi, tra cui Digit World in Via Riviera Berica 187, un esempio per tutti i piccoli computer shop in cui c’è ancora attenzione e assistenza al cliente, e all’Auchan in zona Cattane dove ho scovato tre buone offerte (ma fra tre giorni un altro negozio potrebbe fare di meglio, quindi girate): un Acer EZ 1600, un Acer EL 1600 e un Asus Netbook 10”. La prima è una macchina che accorpa pc, monitor a

flickr.com/nDevilTv

Nella giornata senza auto il centro si anima: in corso Fogazzaro tornano artigiani e antichi mestieri, in Piazza dei Signori i prodotti tipici del vicentino

Digit World: Vendita Pc, assistenza tecnica server e sistemi di rete - V.le Riviera Berica 187 - tel 0444 240731

Mestieri e sapori una domenica per tutti i gusti

l 20 settembre sarà una domenica molto affollata per le vie del centro. In occasione della giornata senz’auto promossa dal Comune, infatti, si moltiplicano iniziative a manifestazioni. In corso Fogazzaro, ad esempio, il tradizionale mercatino artigianale-storico-culturale dei “Mestieri in Strada”, ideato dall’Associazione “I Portici di Corso Fogazzaro” con la collaborazione del mandamento di Vicenza dell’Associazione Artigiani di Vicenza, festeggia il traguardo dei 21 anni di vita.

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cristalli liquidi assai ampio e mavare macchine con caratterististerizzatore dvd in un unico ogche simili a quelle indicate sopra. getto. L’idea è un po’ scopiazzata Si tratta di solito di computer in da altre marche, ma è pratica per formato desktop con tre anni di chi ha poco spazio. Non mi fermo anzianità (sono grandi in pratica sulla dotazione della componenticome un piccolo videoregistratostica interna perché sul web trore, si appoggiano sulla scrivania). verete tutto e perché questa vuole Li si trova a 70-80 euro ai quali ne essere anche una guida pratica vanno aggiunti altrettanti per troanche per “la signora Maria”. Ad vare un monitor a cristalli liquidi ogni modo il pc ha un gigabyte di (LCD) nuovo o in buone condiziomemoria volatile (RAM), 160 gini. Se frequentate i mercatini ingabyte di disco fisso e un sistema formatici o i siti come Ebay vedreoperativo non nuote che le offerte non vissimo ma stabile. mancano.

Si tratta di Windows Xp Home edition delSoftware liberi la Microsoft. L’Acer Una volta acquistate Nei mercatini EL 600 ha le stesse le apparecchiature caratteristiche inter- o su ebay ci si renderà conto ne ma si presenta in si possono però che spesso non formato diverso. Una trovare hanno il sistema piccola torre che conoperativo, che nel occasioni tiene l’unità centrale, caso della famiglia il monitor separato anche nell’usato Windows si paga e a e la tastiera. Come caro prezzo. Si può prezzi siamo sui rimediare all’in350-380 euro. Una conveniente instalspesa cui si dovranno aggiungere lando un sistema operativo non almeno una trentina di euro per protetto da copyright (in gergo acquistare il modem router, ovveaperto o libero). In questo ambito ro quella scatolina che vi consente la famiglia che va per la maggiore l’accesso ad internet (anche all’Adè quella di Ubuntu-Linux. Questo sl) tramite la linea telefonica. Se software potete farvelo copiare invece avete una chiavetta modem liberamente da chi già lo possieche sfrutta la rete cellulare non c’è de su cd o dvd. Lo trovate anche bisogno del router. in edicola a tre quattro euro nelle Ho lasciato per ultimo l’Asus riviste dedicate (Windows di MiNetbook 10”. Un gingillino da crosoft ne costa circa 200 tanto 280 euro circa. Si tratta di un pc per fare un paragone). Oppure lo portatile molto piccolo con monisi può scaricare gratuitamente da internet per poi copiarlo su disco tor da 10 pollici appunto, grande per la successiva installazione sul come un quaderno di un ragazzipc. Di più con Ubuntu possiamo no delle elementari. La dotaziotranquillamente recuperare un ne è la stessa dei precedenti, ma pc vecchio che avevamo in casa. non ha il masterizzatore dvd. Se Lo faremo tornare come nuovo. lo si desidera lo si può comperaUn sito ben completo al riguardo re a parte. È un’ottima scelta se è: www.ubuntu-it.org. Ubuntu ha decidete di muovervi parecchio una veste grafica simile a quella di col vostro pc in borsa. Pesa poco.

Windows, ma è molto più stabile, Assai meno se lo usate solo a casa. i programmi aggiuntivi siano gioLe macchine illustrate sopra hanchi o strumenti di videoscrittura no prezzi abbastanza bassi, anche o altro sono sempre gratuiti; e sose secondo me potrebbero essere prattutto è virtualmente inattactranquillamente molto meno cari. cabile dai virus. Di contro occorre un discreto grado di conoscenze Il mercato dell’usato specifiche per fare tutto da soli.

Se invece proprio volete riMal che vada si ricorre al povero durre le spese all’osso amico di turno. Se vi serve quale volete avere una che altra dritta o se c’è qualche macchina efficiencritica scrivete pure un commento te e sicura allora c’è sull’apposito spazio nel sito di Viun’altra soluzione. Sul cenzaPiù. mercato dell’usato potrete tro-

flickr.com/kodomut

cultura

Netbook, l’ultima moda Da un annetto i cosiddetti netbook stanno avendo un gran successo. Ma che cosa sono di preciso?

Si tratta di pc ultra portatili un po' più grandi di una vecchia cassetta VHS. Potremmo dire che hanno le dimensioni di un quaderno da scuola media. Sono aggeggini assai comodi per chi si sposta molto, ma hanno alcune limitazioni.

Anzitutto il monitor non è molto grande (quindi occhio agli occhi.

Se a casa ne avete uno più grande collegatelo). Quando si acquista un netbook occorre poi conoscere bene la dotazione della batteria.

Se questa contiene 6 celle energetiche l'autonomia sarà eccellente, ma salirà il costo della macchina.

Con quattro celle l'autonomia (e i costi) calano. Con meno di quattro potreste avere bisogno del carica batteria sempre a portata

di mano. Fino alla fine del 2008 i prezzi erano bassi (sui 200 euro).

Ma ora che quella dei mini-notebook è diventata una mezza moda i prezzi sono cresciuti un po' troppo. Anche a fronte di dotazioni non eccelse. Fino allo scorso anno queste macchine avevano sovente in dotazione sistemi operativi liberi di derivazione Linux. Molto affidabili e leggeri. Ultimamente le case hanno abbandonato questa politica preferendo pre-installare Windows XP. Quest'ultimo è un sistema ormai stabile e con una infinità di programmi dedicati.

Ma quanto a prestazioni, sicurezza e sfruttamento della macchina la famiglia Linux rimane molto avanti nel confronto con la Microsoft di Bill Gates.

M. M.

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L’orrore dell’egoismo

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Popcorn

Un’impiegata di banca carrierista viene punita da una strega con un terribile sortilegio che la trascinerà all’inferno Un horror vecchio stile che omaggia i fumetti degli anni ‘50

Racconto folk

di Giuliano Corà L’orrore ai tempi della crisi? Sarebbe inutile cercare nella cronaca di questi mesi una lettura per questo gioiellino horror, anche se, nella saga di Spiderman, il suo autore ci ha abituato a leggere lezioni morali ed etiche di ottimo livello.

Qui l’orrore è quello ‘banale’ della meschinità e dell’egoismo, che tut-

Il cantautore Luca Bassanese sta lanciando il suo terzo disco “Il futuro del mondo” Dopo le venature barricadere e filosofiche dei primi due, spazio ad una narrazione ispirata alle tradizioni popolari. E aperta alle contaminazioni

ti abbiamo sperimentato, e magari, vergognandocene, anche agito.

Tocca a Christine farsene attrice: ottima ragazza, felicemente fidanzata, una che ‘non farebbe del male ad una mosca’. C’è però, nel suo piccolo mondo di impiegata di banca, un obiettivo che vale qualsiasi infamia: il posto di vicedirettore della filiale, per il quale è in lizza un suo giovane collega cinese (un ‘extracomunitario’, di quelli che ‘ci portano via il lavoro’: forse in fondo una lettura politica c’è …).

Non esiste ruffianeria cui non sia disposta, per far vedere al suo capo

che è lei quella meritevole della promozione, e così, quando una vecchia zingara, molto bizzarra ed alquanto disgustosa (vedi sopra …), si presenta alla sua scrivania per chiedere la terza proroga al mutuo, che non riesce più a pagare, Christine non esita. Non solo glie la nega, ma la umilia davanti a tutti. Ma la signora Ganush – così si chiama la zingara – è una potente strega, e a vendicare l’umiliazione subita chiama in suo aiuto un terribile demone, una Lamia. Christine ha tre giorni di tempo per cercare di placarlo, dopo di che esso

la trascinerà all’inferno. Tenterà con ogni mezzo – “ti sorprenderai nello scoprire cosa sarai disposta a fare per sfuggire alla Lamia” – ma imparerà a sue spese che non è possibile imbrogliare il Demonio, e soprattutto che – ahimè – non basta chiedere scusa. Con gli stilemi dei fumetti e del cinema horror anni Cinquanta, Raimi torna per un momento alla sua mitiga saga della Casa, tirando fuori dallo scatolone, tutto l’armamentario classico: suoni inquietanti, ombre sulle pareti, sangue, visceri fuori posto, confezionando un film che

terrorizza e angoscia, facendoci riscoprire quella ‘paura’ che al cinema credevamo di aver dimenticato (non fatelo vedere al Dario Argento de La terza Madre: potrebbe tentare il suicidio).

Drag Me To Hell - S. Raimi USA, 2009

Gli appuntamenti a 9 anni, incidendo la mia voce su audiocassette – confida sorridendo –, per poi imbracciare la chidi Francesca Danda tarra e metterle in musica». Ma la vera svolta è arrivata con l’ascolto de “La Guerra di Piero” di De Anl nuovo folk popolare arriva drè che, appena adolescente, l’ha da Vicenza, ed è targato Luca contaminato di passione maniaBassanese. Che, in pieno battage cale per quel cantautorato sospeso promozionale per il suo prossitra vita, amore e morte, capace di mo disco “Il futuro del mondo”, accarezzare alla pari note e parole di imminente uscita, ha reso da e di sublimarle, oltre la dicotomia ieri disponibile in download gratra forma e contenuto. Non riesce, tuito il singolo omonimo. Un’inLuca, a definire il suo ruolo di arcursione ben orchestrata tra le tista in maniera unisuggestioni dei ritmi voca: «La mia è una nordafricani, scritta ricerca costante del ed arrangiata assielinguaggio più potenme a Stefano Florio te ed a me affine per - suo ormai storico esprimere emozioni, produttore artistico E’ un invito sensazioni e rifles-, e realizzata con La al viaggio sioni scaturite dalla Piccola Orchestra relazione con ciò che Popolare e la parte- come modo mi circonda. La mucipazione della voce per conoscere sica è centrale, ma berbera di Bachir e comprendere anche la mimica, il Charaf. Un canto timbro vocale, il moche, come sabbia travimento del corpo». sportata dal vento, si E, come lui stesso ammette, fonalza dal deserto e lancia una spedamentale nel suo percorso è staranza per il domani. «È un invito to l’incontro con Stefano Florio, al viaggio come modo per conoproduttore, musicista e scere e comprendere il significato compositore che l’ha di noi stessi e della vita che ci ciraccompagnato alla riconda, tra echi lontani e tradizioscoperta della tradine popolare italiana» ci racconta zione musicale ital’artista, che è noto anche a livello liana più autentica, nazionale - nella nicchia più impefatta di bel canto e gnata - come musicista, cantante e melodia e nata tra il cantastorie, ma si è misurato più popolo, nei campi. volte con la scena teatrale, arriMa la nuova fatica di vando persino a cimentarsi con la Bassanese (in uscita letteratura (ad inizio anno ha dato a fine anno) continuerà, alle stampe “Soltanto per amore”, come il singolo, nel segno del un collage di pennellate sull’esifolk? «Contaminazione e tradistenza in prosa e poesia). zione saranno la chiave melodica «Ho cominciato a scrivere canzoni

I

dell’album. Dove racconto del rapporto tra l’uomo ed il suo ambiente, anche e soprattutto umano, attraverso l’ingenuità degli occhi di un bambino». Chi quindi se lo ricorda in prima fila durante i cortei No Dal Molin o sul palco del Primo Maggio non si aspetti un disco agganciato alla solita retorica “barricadera”. Certo, l’anima di Luca ha un carattere combattivo ed impegnato (ben condensato nel suo esordio discografico “Al Mercato”, del 2006), oltre ad una certa propensione alle derive filosofiche, come nel secondo disco “La Società dello Spettacolo” (2008), ispirato al pensatore Guy Debord.

Tratti distintivi che però ne “Il Futuro del Mondo” troveranno una nuova dimensione narrativa: quasi una favola per denunciare, in maniera metaforica e schietta, le brutture della società e recuperare la bellezza e l’innocenza del vivere. O almeno così ci pare d’intuire, perché di più il cantautore non si sbottona. Perciò nel frattempo godiamoci il singolo. Disponibile su www.lucabassanese.com.

sabato 19 BALDASSARRE & FRIENDS Nuovo Bar Astra – contrà Barche 14, ore 19 Concerto aperitivo – musica jazz Free entry sabato 19 BERNACCA’S BAND Campo Marzo-zona viale Ippodromo, ore 21 Rassegna Vivi Campo Marzo Concerto jazz con Ettore Martin (sax tenore), Cristiano Fracaro (tastiere), Giancarlo Varricchio (basso) e Massimo Tuzza (batteria) Free entry sabato 19 LUCA FRANCIOSO Equobar – strada marosticana 350, ore 21 Concerto acustico del chitarrista calabrese Free entry sabato 19 INNER SELF Sabotage Bar – viale dell’Industria 12, ore 22 Concerto tributo ai Sepultura Free entry sabato 19 ETEREA POST BONG BAND + MANGIAMARGOT CSC Centro Stabile di Cultura – via Val Leogra (San Vito di Leguzzano), ore 21.30 Concerto di presentazione del nuovo disco “Epyks 1.0 della band scledense + concerto jazzcore Riservato soci CSC sabato 19 THE LEGENDARY KID KOMBO + DJ PESS E I MALEDETTI Yourban Music Lab – via 51° Stormo 3 (Thiene), ore 22 Concerto contaminato tra country, garage rock, punk e folk + dj set Riservato soci Arci

mercoledì 23 ANTONELLO SALIS TRIO Panic Jazz Club – piazza degli Scacchi (Marostica), ore 22 Concerto jazz con Antonello Salis (piano e fisarmonica), Paolo Angeli (chitarra sarda), Hamid Drake (batteria e percussioni) Free entry giovedì 24 THELONIOUS JAM SESSION Campo Marzo-zona viale Ippodromo, ore 21 Rassegna Vivi Campo Marzo - Concerto jazz con Michele Calgaro Free entry venerdì 25 ORCHESTRA DEL TEATRO OLIMPICO Campo Marzo - zona viale Ippodromo, ore 21 Rassegna Vivi Campo Marzo – Serata musicale con la formazione orchestrale diretta da Giancarlo de Lorenzo Free entry venerdì 25 GREAT BATTLE OF THE BANDS Sabotage Bar – viale dell’Industria 12, ore 21 Musica rock’n’roll- finali del contest Free entry venerdì 25 KARYSMA + BLACK OUT + BOMBSHELLS Jack Hole Music Club – via Zamenhof 411, ore 22 Concerto glam rock + concerto rock + concerto metal Riservato soci AICS

La scuola vista da dentro

Sul comodino

Un insegnante romano di scuola superiore presenta uno spaccato della vita tra i banchi di studenti e professori Con uno sguardo molto concreto e una prosa limpida e godibile

di Giovanni Magalotti

I

n questi mesi sono usciti numerosi libri sulla scuola italiana, che ne hanno perlopiù radiografato lo stato attuale, registrandone i problemi e suggerendo eventuali soluzioni. Ultimo in ordine di tempo è “Il rosso e il blu. Cuori ed errori nella scuola italiana”, scritto da Marco Lodoli, insegnante di scuola superiore a Roma, oltre che apprezzato autore di romanzi

e racconti. Si tratta di una serie di riflessioni, alcune più brevi, altre decisamente più articolate, su alcuni dei grandi temi di discussione di questi tempi (il bullismo, il maestro unico, il ritorno degli esami di riparazione ecc.) e su alcuni passaggi che appartengono all’esperienza scolastica di ciascuno (dalle gite d’istruzione all’esame di maturità).

I motivi di interesse del libro sono molteplici. Anzitutto lo sguardo sull’universo scolastico, per niente teorico e anzi molto concreto, che

si spiega con l’esperienza quotidiana nelle aule turbolente della periferia romana. Lodoli rinuncia ai luoghi comuni e al timido buon senso; e al ragionamento astratto preferisce l’esempio pratico, ricavato dalla sua vita di insegnante.

In secondo luogo il libro si presenta come uno spaccato, severo nel giudizio complessivo ma non privo di affetto, degli adolescenti di oggi, vittime di una società che suggerisce miti e modelli deteriori eppure capaci di intuizioni felici, per quanto estemporanee. Va detto

che la classe docente, nonostante i lodevoli sforzi di alcune eccezioni, non fa una figura migliore, ingrigita dall’abitudine e malinconicamente ripiegata su se stessa.

Infine, a impreziosire il volume e a renderlo godibile per tutti, c’è la vocazione narrativa dell’autore. La scuola è per Lodoli un grande insieme di storie, alcune tristi, altre divertenti, che grazie alla sua prosa limpida e ricca di suggestioni, divengono pagina dopo pagina le tessere colorate di un puzzle affascinante e istruttivo.

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Marco Lodoli, Il rosso e il blu.

Cuori ed errori nella scuola italiana, Einaudi, 160 pp., € 15,00

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Disabili e sport

La lunga estate della Minetti

Volley

DanceAbility, la danza accessibile Gli appuntamenti SABATO 19 Tennis CORSO DI TENNIS IN CARROZZINA Il Centro Sportivo DiVi Sport in collaborazione con H81 organizza un corso di tennis in carrozzina, mettendo a disposizione oltre ai campi e alle attrezzature anche due maestri che seguiranno gli atleti. I corsi si terranno al sabato mattina fino a primavera.

ALTAVILLA, DiVi Sport: ORE 10.30

Grandi cambiamenti e tanti volti nuovi - sia in campo che fuori - per il club biancorosso, che si appresta a prendere il via nel campionato di A2 dopo la retrocessione rugia, condito da velenose polemiche. Ai più, l’operazione è parsa viziata da un vistoso “aiutino” della Lega, colta da improvvisa miopia di Andrea Ragazzi sulla mancanza di alcuni requisiti fondamentali nella domanda d’iscrizione e sul ritardo con cui una Minetti Vicenza nuovo la stessa è stata presentata. Sulle corso quella che si presenterà disgrazie di Perugia si fondavano al via del campionato di A2. Nuoperaltro le ultime “speranzelle” va la categoria, dopo la retrocesMinetti di rivedere le luci della sione di aprile, seguita a undici ribalta (leggi ripescaggio in A1). I anni di massima serie. Nuova la sogni vicentini si sono definitivadirigenza: l’addio, dopo quindici mente infranti lo scorso 4 agosto, anni, dello storico “patron” Coquando la Lega ha ufficializzato viello ha aperto le porte al grupla composizione di A1 e A2. Solo a po di imprenditori (capitanato da categoria acquisita, il neo-direttoFranco Ferappi, Mario Novello e re sportivo Claudio Bianchi ha poAngelo Mapelli) che ha rilevato tuto tuffarsi nel mercato, in netto nel giugno scorso le quote socieritardo rispetto alla concorrenza. tarie dell’ingegnere. Rinnovato A questa partenza ad handicap il roster, con le sole Paccagnella, vanno probabilmente ascritte alStrobbe e Assirelli a tenere annocune incertezze nell’identificaziodato il filo con il passato. Nuovo, ne e raggiungimento infine, lo staff tecdegli obiettivi. Come nico, con il ritorno a per una maledizione, Vicenza del “coach ogni nome accostato dei miracoli” Mauro a Vicenza diventaMarasciulo (suo il va immediatamente più importante tropreda di altri team. feo presente nella Nuova Così, in rapida sucbacheca biancorossa, la categoria, cessione, Jerkov, Di la coppa Cev 2001) e nuova la Iulio, l’ex Ikic (che la staffetta tra Terdirigenza, aveva l'anno scorry Rosini e Gaetano Capasso, subentrato roster rinnovato so aveva firmato un biennale) hanno tronella preparazione vato altre sistemaatletica della prima zioni. Clamorosa poi squadra. la vicenda Brussa: già annunciata come nuova minettina, ha firmato Ripescaggio sfumato a Parma. Riordinate le idee, coQuella appena vissuta dal volley munque, la società di via Goldoni rosa è stata un’estate a dir poco ha saputo invertire la rotta e piaztravagliata. Molte le bandiere zare colpi importanti, come Aribianche sventolate a causa della mattei, Popovic e Tsekova. crisi economica (le “morti sportive” di Santeramo e Sassuolo in A1, Ecco le minettine quelle di Nocera Umbra, Milano Il roster assemblato vede in cae Cremona in A2, con un sacco di bina di regia Elisa Muri (classe atlete appiedate) e un salvataggio ’84) e Giada Gorini (’88): la ex in extremis, quello della Sirio Pe-

È

Cremona era stata ingaggiata prima del “restyling” societario e inizialmente coach e società avevano qualche resistenza nei suoi confronti. La seconda rientra dal prestito a San Vito dei Normanni, dove ha accumulato una discreta esperienza della categoria cadetta. Si giocheranno il posto, come preannunciato da Marasciulo, con la qualità che sapranno mettere in campo nel precampionato.

La terza palleggiatrice, Lisa Zecchin (’92) proviene dal vivaio e si dividerà tra prima squadra e B2.

Al centro solo “vecchie” conoscenze: proprio all’ultimo giorno di mercato è arrivato il rinnovo di contratto, per il settimo anno consecutivo, della veterana Stefania Paccagnella (’73). Emblematica del delicato momento del volley femminile la sua situazione: vicinissima a firmare per Urbino, Perugia e Conegliano, alla fine è rimasta a spasso, anche a causa di alcune “incomprensioni” con il procuratore. Accanto alla “Pacca” salteranno Flavia Assirelli (’90), Marilyn Strobbe (’89) e Gloria Levorin (’92). L’incarico di mettere palla a terra sarà affidato alle schiacciatrici Sofia Arimattei (’81), Ivana Popovic (’83) e Petya Tsekova (’86). Completano il reparto le “Novelline” di belle speranze Greta Marcolina (’92) e Irene Gomiero (’90).

Infine i due liberi, Isabella “Isy” Zilio (’83) e Federica Zuccollo (’92): la padovana non ha bisogno di presentazioni, e, data l’esperienza nazionale e internazionale accumulata, rappresenta un vero lusso per la categoria. La giovane Federica è qualcosa di più di una promessa e arriva da un’ottima esperienza nel Sand 4x4 estivo, dove ha avuto modo di mettersi in luce.

Il gruppo Chiamaladanza e il Centro Sport Palladio ripongono un corso della disciplina che permette a chiunque di ballare. Anche in carrozzina o con le stampelle

P

| In alto: Paccagnella, una delle poche superstiti della passata stagione

Che fine hanno fatto…

E le ex? Della sfortunatissima stagione scorsa, come detto, le reduci sono solo tre. Ma che fine hanno fatto le protagoniste della retrocessione? Incredibile a dirsi, molte hanno conservato la categoria persa a Vicenza (a conferma che le carenze, nel 2008-2009, erano più caratteriali che tecniche): un trio, Dall’Igna-Devetag-Tirozzi è a Jesi, Ikic è approdata a Pavia. Perse le tracce delle opposte Curcic e VanMeter, sono molti i visi noti scesi in A2: il libero “Moki” De Gennaro ad Aprilia, il suo vice Anna Ensabella e “Apo” Mattiolo a Roma, Alice Santini a Parma (dove è finito anche il secondo allenatore dello scorso anno, Dino Guadalupi).

L’unica a scendere di categoria è stata la seconda palleggiatrice Sisi Rroco, finita all’A&P Olivieri (B1).

Crisi? Non per tutti Ma quello appena trascorso non è stato per tutti un mercato all’insegna della crisi economica. Nella serie cadetta sono tre i team che hanno fatto la voce grossa e sono ora indicati come favoriti ai nastri di partenza. Si tratta della new entry Carpi (la finlandese Esko faceva

la differenza in A1 a Busto, figuriamoci in A2; Bacchi è un altro gioiello per la cadetteria), Chieri (Sorokaite da Bergamo, Borgogno da Pavia e la vice top scorer di A2 dello scorso anno, Pinedo, i “colpi” piemontesi) e Parma (Brussa, soffiata a Vicenza, e l’ex Santini, inserite in un organico già ai play-off nella scorsa stagione). Un gradino dietro, sulla carta, dovrebbero esserci formazioni come S. Vito, Volta Mantovana con la rientrante Vindevoghel, Donoratico e la stessa Minetti. Tutte da scoprire l’Aprilia di De Gennaro, le neopromosse Busnago, Ancona, Loreto e Pontecagnano, così come il Club Italia, formazione inserita a viva forza dalla Federazione. L’ex Manù Benelli guida Forlì, che sembra aver fatto un mercato di basso profilo.

Completano la griglia di partenza Roma e Verona, ultima nata in A2 (dalle ceneri di Cremona), che ha ben figurato nei test con Vicenza.

Per i tanti appassionati di pallavolo vicentini l’appuntamento è al PalaRewatt, l’11 ottobre prossimo, con la prima giornata di campionato, che vedrà la Minetti opposta al Donoratico dell’inossidabile Vania Beccaria.

er il secondo anno consecutivo torna nel nostro capoluogo la DanceAbility, disciplina diffusa in Italia da molti anni. Parte infatti il prossimo 17 Ottobre con una lezione di prova gratuita e aperta a tutti il corso reso possibile grazie alla collaborazione tra Centro Sport Palladio ed il gruppo Chiamaladanza, formato da Cristiano Sarracco e Chiara Corradin, insegnanti del corso stesso.

La DanceAbility è un genere di danza contemporanea che permette a chiunque di ballare insieme, giovani, adulti e anziani, danzatori professionisti e non, persone abili e disabili… Chiunque si voglia mettere in gioco attraverso la danza avrà l’occasione di sperimentare il proprio corpo per scoprirsi ed esprimersi nella sua unicità artistica e di verificare come una stampella o una car-

rozzina possano diventare degli interessanti oggetti scenici.

La scorsa edizione ha visto la presenza di una quindicina di persone di media per lezione, alcune delle quali provenienti addirittura da fuori regione; il gruppo ha avuto la possibilità di esibirsi in occasione del saggio di fine anno del Centro Sport Palladio, momento che è stato ampiamente apprezzato dal pubblico. Da qui è nata l’occasione di proporre il piccolo spettacolo anche nel quartiere S. Andrea di Vicenza, in occasione della manifestazione “DiversaMente”.

Quest’anno il corso avrà regolarmente inizio sabato 31 ottobre con cadenza quindicinale (a sabati alterni) e si concluderà a metà giugno; le lezioni inizieranno alle ore 14.30 e termineranno alle ore 18. Il corso sarà preceduto come detto da una lezione gratuita che ci terrà in data 17 Ottobre, per permettere a chi volesse avvicinarsi alla DanceAbility di conoscerla.

Oltre al corso sono previsti nel prossimo futuro anche dei progetti facoltativi di esibizioni sceniche, non solo nel vicentino ma anche fuori regione, da concordare con chi darà disponibilità e dimostrerà impegno ed interesse. È consigliato abbigliamento comodo, sportivo o da danza. Le iscrizione sono già aperte.

Per eventuali informazioni sul corso di DanceAbility è possibile telefonare.al.Centro Sport Palladio allo 0444/963466. oppure a Sarracco Cristiano cell.349/6618070.

Baseball WORLD CUP 2009 In via Bellini va in scena il derby del Rio Grande. Si affrontano le nazionali di Messico (prima classificata del gruppo A) e Stati Uniti (seconda classificata del gruppo E). Usa favoriti assieme a Cuba per la vittoria finale del mondiale che si sta disputando in Italia. Biglietti a 20 euro.

DIAMANTE PALLADIO: ORE 20 DOMENICA 20 Vela QUINTA REGATA DEL LAGO DI FIMON Regata velica per tutti i tipi di barca organizzata dalla Lega Navale di Vicenza. Valida per il 3° Campionato di vela. Info su www.leganavale.it/vicenza, 0444 514292.

LAGO DI FIMON: 14.30 LUNEDI' 21 Baseball WORLD CUP 2009 L'Italia di Mazzieri (nella foto Ratti/Fibs assieme all'arbitro Ball) ci riprova contro le Antille Olandesi sul campo dei Pomari, dopo che per due volte la pioggia ha causato il rinvio della partita.

ORARIO E LUOGO DA CONFERMARE, Info su www.fibs.it

MARTEDI' 22 Calcio CITTADELLA - VICENZA 6a giornata Campionato di serie B CITTADELLA (PD), STADIO TOMBOLATO: ORE 20.45

MERCOLEDI' 23 Basket GIO BASKET DUEVILLE - AS VICENZA 3a giornata Coppa Veneto/Trentino A.A. femminile.

DUEVILLE, Palazzetto Via Dello Sport: ORE 20:30 GIOVEDI' 24 Rugby RUGBY BASSANO - RANGERS VICENZA Primi test-match per la formazione guidata da Cipriani e Crestani in preparazione al campionato di serie C-Elite. I Rangers sfidano in trasferta i cugini giallorossi di serie B. BASSANO, Cà Baroncello: 20:30 VENERDI' 25 Automobilismo RALLY CITTA' DI BASSANO 26esima edizione del Rally Internazionale Città di Bassano. 4a edizione del Rally storico città di Bassano. Info su www.bassanorally.it.

BASSANO, Ponte degli Alpini: ORE 19.30 SABATO 26 Calcio VICENZA - TRIESTINA 7a giornata Campionato di serie B STADIO MENTI: ORE 15.30 DOMENICA 27 MTB Orientamento CAMPIONATO ITALIANO INDIVIDUALE Sulla cartina dell'Altopiano di Asiago Sud vengono assegnati i titoli tricolori a lunga distanza di Mountain Bike Orienteering (nella foto). Info su www.highlandsopen.com.

ASIAGO, Località Prunno: ORE 10.00

distribuzione

Diventa quotidiano www.vicenzapiu.com

VicenzaPiù è in edicola il sabato, consultabile sul sito: www.vicenzapiu.com la domenica, e successivamente in distribuzione nei seguenti punti:

CENTRO STORICO STAZIONE DI SERVIZIO AGIP Viale Milano, 104 STAZIONE FTV Viale Milano, 138 STAZIONE FERROVIARIA LIBRERIA MONDADORI presso Stazione Ferroviaria LIBRERIA MONDADORI Piazza delle Erbe, 9/A PASTICCERIA “ALBERTONI” Via Paolo Lioy, 32 BAR “CAFFÈ COMMERCIO” Piazza Biade, 22 BAR “MON PLEN” Contrà Santa Barbara, 21

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ViPiù

“BAR ITALIA” Galleria Pozzo Rosso, 19 BAR “VICENZA” Corso Palladio BAR “BORSA” Piazza dei Signori COMUNE- PALAZZO TRISSINO Corso Palladio, 98 BAR “GARIBALDI” Contrà Cavour, 7 RISTORANTE “DAI NODARI” Contrà Do Rode, 20 BAR/PASTICCERIA “SORARÙ” Piazzetta Palladio, 17 BAR “ILLY” Contrà Muscherie BAR “CAFFÈ ROMA” Corso Fogazzaro BAR/RISTORANTE “IRIS” Corso Fogazzaro, 33 BAR “SAN LORENZO” Corso Fogazzaro, 62

PASTICCERIA “RUDATIS” Contrà Santa Barbara, 29

PROVINCIA – PALAZZO NIEVO Contrà Gazzolle, 1

BAR “TAZZA D’ORO” Corso Palladio, 153

BAR “PEGASUS” Piazza Matteotti, 8

BAR “NAZIONALE” Galleria Porti, 7

BAR “BARASTRA” Contrà Barche, 14

BAR “MAGAZZINO DEL CAFFÈ” Contrà Manin

UNIVERSITÀ Contrà Barche, 57

BAR “ALLE 2 COLONNE” Piazza dei Signori RISTORANTE “MALVASIA” Contrà delle Morette, 9

SEDE AIM Contrà Pedemuro San Biagio BAR/PASTICCERIA “FOGAZZARO” Corso Fogazzaro

PASTICCERIA “ALIANI” Corso Fogazzaro, 163

BAR “MERCATO” Contrà Pescherie Vecchie, 25

TRIBUNALE Contrà Santa Corona

BAR “SCRIGNI” Piazzale De Gasperi, 8

BAR “MINERVA” Contrà Santa Corona, 11 PASTICCERIA “VENEZIA” Contrà Pescheria, 4

BAR “SUSANNA” Via Calvi, 18

NEGOZIO “FORMAGGI TIPICI” Riviera Berica

CENTRO COMMERCIALE PALLADIO Strada Padana verso Padova

ZONA EST E NORD

ZONA OVEST

BAR “CAPRICE” Galleria ParcoCittà

FONTANA Strada Pasubio, 17

BAR “TORRIONE” Porta Castello, 3

STAZIONE DI SERVIZIO AGIP Viale Trieste

“PASTICCERIA SOLE”

BAR “CASTELLO” Piazza Castello

BAR “PALAZZETTO” Via Anconetta, 46

SEDE CISL Contrà Cabianca, 20

PASTICCERIA “ARTIGIANA” Via Medici, 69

LIBRERIA GALLA Corso Palladio 11

BAR “PIGAFETTA” Contrà Pescaria PASTICCERIA “BOLZANI” Corso Padova, 146 PASTICCERIA “GAMBARATO” Contrà Porta Padova, 105

MACELLERIA “ZANELLATO” via Medici, 50 STAZIONE DI SERVIZIO Q8 via Medici PALESTRA INJOY Strada Marosticana, 24

BAR “IV NOVEMBRE” Via IV Novembre, 79

EQUOBAR Strada Marosticana, 350

BAR “BAR DEGLI ANGELI” Via IV Novembre

STAZIONE DI SERVIZIO TOTAL Viale della pace

ZONA SUD

PASTICCERIA “VIALE DELLA PACE” Viale della Pace, 106

BAR “BAR CLASSICO” Via Giaretta, 21

PASTICCERIA “SAN FRANCESCO”

PASTICCERIA “GALLA” Riviera Berica, 84

RISTORANTE “2 FOGHER” Strada Pasubio, 2

SOCIETA’ GENERALE MUTUO SOCCORSO Corso Palladio, 186

BAR “OVO SODO” Contrà Pescherie Vecchie, 16

Tel: 0444 - 923362; mail: info@manymedia.it

BAR/RISTORANTE “BOCCALETTO” Via Trieste, 81

PASTICCERIA “LA VICENTINA” Corso San Felice e Fortunato

BAR “LOSS BAR” Via Prandina, 1

LIBRERIA TRAVERSO Corso Palladio, 172

Editoria, comunicazione uffici stampa e marketing

“BOUTIQUE DEL PANE! Corso Fogazzaro, 142

BAR “CHIERICATI” Corso Palladio

LIBRERIA GALLA LIBRARSI Contrà delle Morette

LIBRERIA GIUNTI Corso Palladio, 186

distribuzione

FIDAS Via Baracca, 204 PASTICCERIA “VACCARI” Via Vaccari, 85 SEDE CGIL Via Vaccari, 128 STAZIONE DI SERVIZIO API Via Fusinato BAR/GELATERIA MONTE BERICO Via X Giugno, 84

BAR “DOLCE VITA” Strada Cà Balbi, 236 PASTICCERIA “TOMMINI” Strada Cà Balbi, 313 BAR “AVVENIRE” via Nicolò Vicentino, 60

botta&risposta

Davide

Fiore Il tratto principale del mio carattere Passionale, allergico a qualsiasi forma di nazionalpopolare.

BAR “BABILONIA” Via Pecori Giraldi, 30

La qualità che preferisco in un uomo La consapevolezza.

PASTICCERIA “VERONA” Via Legione Antonini

La qualità che preferisco in una donna L’imprevedibilità ammaliatrice.

CINEMA PRIMAVERA Via Ozanam, 11 BAR “CILLYLOUNGECAFFÈ” Via Btg. Val Leogra, 80 CENTRO SPORT PALLADIO Via Cavalieri di Vittorio Veneto, 29 UIL Via Quasimodo, 47 BAR “CIRKUS” Via Enrico Fermi, 347 “RISTORANTINO GRAN CAFFÈ” Via Enrico Fermi STAZIONE DI SERVIZIO AGIP Viale San Lazzaro, 106 BAR “MONTECARLO” Via Verona, 78 BAR “SARTEA” Corso San Felice, CENTRO COMMERCIALE AUCHAN

LA BOTTEGA ARTIGIANA DEL PANE Via Zugliano, 49

PASTICCERIA “LA ROCCA” Corso San Felice, 255

BAR “MERY’S BAR” Galleria Tiziano, 22

SCUOLA ARTE E MESTIERI Via Rossini, 60

CENTRO ANZIANI “LA RONDINE” Via Calvi,

CSMR Via Vicenza, 204 - Altavilla

Quel che apprezzo di più nei miei amici Talvolta mi sopportano.

Il mio principale difetto Impulsività.

La mia occupazione preferita Giardinaggio, viaggiare, correre in bici e a piedi.

Il mio sogno di felicità Vivere in un mondo senza cacciatori, senza abusi edilizi, senza viadotti per l’alta tensione. Vedere un’Italia rispettosa della natura.

I miei film preferiti “Prospero’s Book” di P. Greenaway, “Barry Lindon” di S. Kubrik, Quel che detesto più di tutto Le mafie e gli inetti, gli improvvisati, gli opportunisti e i cosiddetti “razionali”, chi inquina consapevolmente, gli invidiosi.

Il personaggio storico più ammirato Federico II di Svevia e quello più disprezzato Napoleone Bonaparte (ho fatto voto di non entrare mai a visitare la sua tomba a Parigi).

Il dono di natura che vorrei avere La leggerezza dell’essere.

Come vorrei morire …con poche colpe.

Stato attuale del mio animo Sturm und Drang (tempesta e impeto)

Quel che vorrei essere Un riferimento per chi vuole un consiglio

Il mio prossimo impegno nella vita Esposizioni, contaminazioni, pubblicare un romanzo.

Il piatto a cui non so rinunciare Melanzane alla parmigiana, pasticcio alla ferrarese, baklava I miei libri della vita Viaggio in Italia di G.Piovene, À rebours di J.K.Huysmans, Il fuoco di G.d’Annunzio.

I miei poeti preferiti Federico Garcia Lorca, Nazim Hikmet.

I musicisti che mi piacciono di più Goran Bregovic, Paolo Conte, Ornella Vanoni, G.Puccini.

I miei pittori preferiti Goya, Guido Reni, Velazquez, De Chirico.

nome e cognome Davide Fiore (“Dave” per gli amici!). età 31 luogo di nascita Thiene titolo di studio Laurea in gestione dei Mercati dell’arte e della cultura, Storia dell’arte moderna. professione Conservatore museale, giornalista, attore (“conservattore” per qualcuno!!),Presidente della SIPBC del Veneto segni particolari Vulcanico

Quale sarebbe, per me, la più grande disgrazia Non basta il mondo di oggi?

Il paese dove vorrei vivere Messico.

163 del19 settembre 2009 pag23

numero

Il mio credo politico o ideale Socialista e progressista.

Cosa mi piace e cosa non mi piace di Vicenza Un bel centro storico a misura d’uomo, la repulsione per l’architettura contemporanea di qualità.

Cosa mi piace e cosa non mi piace dei vicentini Apprezzo la laboriosità e disponibilità dei vicentini. Di alcuni di loro non apprezzo l’arroganza di credere che denaro=ragione.

Le colpe che mi ispirano maggiore indulgenza Chi per amore compie sciocchezze (mea culpa!)

Il mio motto Io Sono Quel Che Mi Sento