VicenzaPiù n.100, 19 aprile 2008

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Direttore editoriale Giovanni Coviello

Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Verona

Anno 3 - Numero 100 - Sabato 19 aprile 2008

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19 APRILE 2008

prime pagine

Vicentini tutti in piazza

Numero 40 - 23 dicembre 2006 L’ultimo numero del 2006 lo abbiamo dedicato al lettore, al cittadino di Vicenza che sul caso Dal Molin ha scoperto per la prima volta nella sua storia la passione esaltante di impegnarsi con tutto sé stesso per un problema di vivibilità e coerenza ideale, pro o contro non importa. Inchiesta esclusiva sul villaggio americano a Quinto Vicentino.

Tav, treno ad alta voracità Le lobby al potere Numero 52 - 31 marzo 2007 Storia, costi e follie dell’alta velocità italiana: quasi vent’anni di annunci e contratti rimasti in gran parte al palo. Alimentando una voragine di 100 miliardi di euro di debito (a carico dello Stato). Ecco perché la tratta vicentina della Tav conviene solo alle imprese. E ai politici che la spacciano come opera necessaria. cent

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DIRETTORE EDITORIALE GIOVANNI COVIELLO

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Anno 1 nr. 40 - Sabat0 23 dicembre 2006

E se Babbo Natale fosse lo Zio Sam? Caro Babbo Natale. Così cominciavano, quando ero di qualche decennio più giovane, le mie 'letterine' al gran dispensatore di regali di origine nordica Santa Klaus, il Babbo Natale doc, anche se poi San Nicola, perchè a lui fa riferimento la tradizione, divenne santo come Vescovo in quel di Bari: come dire che spesso nord e sud sono schemi di comodo. In un'era meno consumistica di quella odierna Babbo Natale era di fatto l'unico a cui tutti insieme ci rivolgevamo per esaudire i nostri desideri speciali (per quelli singoli c'erano i compleanni e nulla più), e da poco stava soppiantando, primo sintomo della globalizzazione, la più 'cristiana' Befana, nata dai Re Magi dell'Epifania. Tipicamente la letterina iniziava con l'auto elogio ("quest'anno sono stato più buono") e con una promessa ruffiana ("il prossimo anno ti prometto di esserlo di più") finalizzata a ingraziarsi l'uomo con la barba bianca e il vestito biancorosso (che fosse un pò vicentino?).

Quella letterina da tempo non la scrivo e da tempo non la ricevo, purtroppo, perchè i miei figli hanno smesso da un bel po' di cercare emozionati sotto l'albero (il camino, purtroppo, non l'ho mai avuto) le sorprese natalizie infilate nel sacco del simpatico omone trasportato da magiche renne volanti. Ma i vicentini (magari divisi in 2 blocchi da 50% ciascuno come il voto delle ultime politiche, ora ricontrollato e riconfermato) qualche desiderio 'di massa' ce l'hanno, riscoprendo anche il gusto di scendere in piazza. E, se si trovasse un Babbo Natale disposto a leggerla, qualche letterina col loro sogno speciale la scriverebbero, poco importa che il sogno sia quello di un no ideologico (ma forse anche ideale) alla base Dal Molin o quello di un sì dettato dalle esigenze economiche di imprenditori e lavoratori e, perchè no, da alcuni progetti comunali. Anzi, la letterina i vicentini l'hanno di fatto già scritta negli ultimi mesi, diventando ognuno protagonista di un sogno che ha preso spesso i connotati di una battaglia. Di una guerra no, perchè la guerra la decidono i generali, non i soldati schierati in piazza e sui media a fare da apripista e, spesso, da inconsapevole copertura alle mire (e agli interessi) di chi comanda. E a Natale il rischio concreto è che solo lo Zio Sam (che pure dovrebbe essere per i vicentini un ... extracomunitario) si vesta da Babbo Natale e accolga o cestini, a suo piacimento, le lettere in arrivo. Visto che molti nostri generali, quei politici locali e nazionali, che pure dovrebbero decidere in base alla sovranità nazionale per tutelare l'interesse generale, che sia giusto il sì o il no, hanno messo a turno e continuino a mettere i panni di Pilato. Che col Natale c'entra poco, con i politici molto di più.

Anno 2 nr. 52 - Sabat0 31 marzo 2007

DIRETTORE EDITORIALE GIOVANNI COVIELLO

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Tav troppo cara, Vicenza lontana dal mondo

La grande abbuffata

di Giovanni Coviello Un km di Tav in Italia costa 44 milioni di euro, in Francia 15, in Spagna 13. Questo confronto numerico (parametro assoluto e inequivocabile della inefficienza del Sistema Italia, eccessi di speculazione inclusi) ha messo ko, sulla questione "Tav si, Tav no", anche me. Da vecchio "romano" sono da sempre innamorato sostenitore dell'importanza delle vie di comunicazione (aeroporto incluso) per conquistare il mondo, e Vicenza - che si trova al centro di tanti mondi economici mi appare sempre più alla periferia delle grandi rotte di comunicazione. Ma come si può ragionare sulle varie alternative, riconducibili a un mix di esigenze di parte che spesso dimenticano il famoso interesse pubblico, se il macigno che incombe su tutte è il costo faraonico dell'impresa? Le discussioni sull'impatto ambientale e sui reali vantaggi dell'area di Vicenza per avvicinarsi al resto del mondo diventano, al confronto, semplici ciacole.

Sedici anni di annunci e un buco di 100 miliardi di euro: ecco il bilancio della Tav italiana. E a Vicenza la linea conviene solo alle imprese da pagina 4

(continua a pagina 17)

Ederle e Dal Molin, le alternative del No

Giovanni Coviello

Villaggio Usa a Quinto, dove la sinistra è filo-americana

Milani (An): "La giunta condizionata dalla Dal Lago"

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Ottimismo, l'unica droga positiva di Giovanni Coviello Oggi c'è il sole mentre scrivo, e dopo tanti giorni di cieli cupi già questa è una bella notizia.

Di buone notizie e di commenti ottimistici, fateci caso, i media spesso, troppo spesso, fanno a meno.

Perché un coltello che ferisce o un pettegolezzo che uccide fanno più clamore (e più audience) di un bacio che anima o di un elogio che rinvigorisce.

Ma in questo momento di crisi, economica e di valori (quelli morali, non solo quelli di borsa), tutti avremmo più bisogno di rimetterci in moto con un po' di ottimismo; anche sfrontato, quando la crisi è più forte.

Ieri scendevo dal Costo, dopo aver incontrato il sindaco di Asiago Andrea Gios a cui avevo appena presentato l'allargamento del progetto VicenzaPiù all'Alto Vicentino e al suo Altopiano, e davanti a me non vedevo solo i difficili tornanti della strada: vedevo anche, e soprattutto, il suo sorriso benevolo e ottimista che mi aveva un po' ricaricato dalle normali delusioni quotidiane, insieme alla vista delle sue valli mezze verdi di erba e mezze bianche di neve. (continua a pagina 12)

Elezioni Provincia, lista No Lobby in campo

a pagina 4

a pagina 8

Prosperini dalla Lombardia con furore

L'assessore Morsoletto: "Pochi impianti per lo sport"

a pagina 5

D IRETTORE R OBERTO B ERTOLDI

Schio, commissariato di polizia utile a chi?

a pagina 3

a pagina 4

a pagina 3

Dal Molin, i cattolici pacifisti: "No alla base"

Numero 53 - 7 aprile 2007 Prima puntata di un’inchiesta che ha fatto da filo conduttore per comprendere gli avvenimenti politici della città: l’indagine sui poteri forti (imprenditori e associazioni di categoria che influenzano le decisioni di Palazzo Trissino).

Asiago, quei parchi naturali che nessuno vuole.

Ecco perché

Campagna elettorale, i manifesti che non vedrete mai

a pagina 8

a pagina 11

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Anno 2 nr. 53 - sabato 7 aprile 2007

Poteri forti Con questo numero inizia un'inchiesta a puntate sul potere in città: posti di comando e salotti buoni sotto la lente d'ingrandimento per capire chi sono le persone che contano veramente

da pagina 6

Santoro e Sì Dal Molin, le ragioni che la Rai ha tagliato

a pagina 3

Ciclismo: Monsieur Pozzato punta tutto sul Tour

in VicenzaPiù Sport

a pagina 15

a pagina 11

Il plebiscito che non c’è La balla delle contropartite Simpson biancorossi Numero 60 - 26 maggio 2007 La controversa proroga di Massimo Calearo alla guida dell’Associazione Industriali sembrava l’ennesima prova di forza dei soliti poteri forti. Invece era l’inizio di una stagione di faide e lotte che avrebbero attraversato il mondo della politica, dell’economia e dell’informazione. E che non sono ancora terminate.

Numero 65 - 30 giugno 2007 In città si discute di quanto gli americani potranno dare alla città in cambio del Dal Molin.

Ma bastava andare a guardare cosa è successo attorno alle altre basi italiane, dal Friuli alla Sicilia, per rendersi conto che di dollari se ne sono sempre visti molto pochi. E che a pagare, al massimo, è lo Stato Italiano. Cioè tutti noi.

Numero 69 - 28 luglio 2007 Tempo di vacanze. Niente di meglio che immaginare la città con gli occhi del geniale disegnatore americano Matt Groening. Beppe Rossi come Homer, Cinzia Bottene come Marge, Mauro Zanguio come nonno Simpson. Per sorridere (e riflettere) su una città che si prende troppo sul serio ma in cui pochi si comportano seriamente.

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DIRETTORE EDITORIALE GIOVANNI COVIELLO

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di Giovanni Coviello Di fronte alle ultime polemiche a tutta stampa (Aim, Dal Molin, Assindustria, Poteri forti, informazione in primis, e ... chi più ne ha più ne metta) sembra di assistere a una puntata qualunque del Processo di Biscardi; magari in replica vista la ripetitività del copione, fratello stretto di un endemoliano reality e poco parente di una sana inchiesta a tutto campo. Lì tutti fanno a gara a strepitare contro tutti, con un linguaggio e con insulti tanto più rumorosi quanto più faziosi, che sembravano tipici solo del peggior calcio e che oggi lo sono anche, se non soprattutto, della politica.

(Continua a pagina 10)

Anno 2 nr. 60 - Sabat0 26 maggio 2007

Voto bulgaro

La morte della politica

Proroga di un anno a Calearo presidente di Assindustria: il 92% ha detto sì, ma ha votato solo un terzo degli imprenditori. È la poltrona decisiva per il futuro di Vicenza. Ecco perché da pagina 6

Servitù giornalistiche lettera al direttore di Giuliano Zoso Caro direttore, borrellianamente le dico: bravo, bravo, bravo. E coraggioso. Ho l'impressione che su quel giornale bandiranno del volley anche il nome. Lo inseriranno come errore nella correzione automatica del Word. E il suo nome, il suo cognome e la sua immagine saranno cassati vita natural durante … del direttore, s'intende.

E per ciò ancor di più bravo, bravo e bravo. E ancor più coraggioso. Perché non se ne può proprio più. E qualcuno deve pure cominciare a dire: il re è nudo. (continua a pagina 3)

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Anno 2 - Numero 65 - Sabato 30 giugno 2007

Direttore editoriale Giovanni Coviello

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Indipendenza in formato ridotto di Giovanni Coviello

da pagina 4

Thiene, è l'ora del dopo-Schneck

La proposta: area Ftv come contropartita al Dal Molin a pagina 6

Picco, il rallysta in vetta alle Piramidi

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a pagina 11

Un pugno di dollari

Si apre la questione delle “contropartite” Usa al Dal Molin.

Ma, da Aviano a Sigonella, le opere pubbliche vengono pagate dallo Stato italiano. Cioè da noi. Gli Americani? Stanno a guardare da pagina 6

Il nuovo Giornale di Vicenza “sarà in edicola dal prossimo 4 luglio e i vicentini potranno toccare con mano il restyling radicale: nella grafica, nel formato ridotto, nell’introduzione del ‘full color’, cioè del colore dalla prima all’ultima pagina, e financo nello stile giornalistico”. Così il pezzo di giovedì 28 sull’annuncio delle novità della “prima testata del Vicentino per diffusione”. E a chi, tra i lettori, cominciava a sognare soprattutto le novità nei contenuti e nella gestione libera dei contenuti, grazie alla promessa di rinnovo “financo nello stile giornalistico”, dava un’immediata risposta il riquadro che nella stessa pagina evidenziava che “il Consiglio di Amministrazione della Società Editrice Athesis all’unanimità ha formalizzato, in anticipo sulla scadenza, il rinnovo del contratto a Giulio Antonacci per la direzione de ‘Il Giornale di Vicenza’ fino al 31 dicembre 2010”. (continua a pagina 12)

& Elezioni provinciali, rinnovo di un ente inutile

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Buone vacanze di Giovanni Coviello

Sabato 28 luglio 2007, cioè oggi, usciamo col numero 69. Beneaugurante, anche, perché no?, per le giuste fantasie erotiche estive, prima di darvi l’arrivederci al 70 in edicola sabato 8 settembre dopo le meritate vacanze. Meritate dal vacanziere stesso se ad andare in vacanza è chi ha lavorato bene (anche nella nostra redazione) per obiettivi corretti. Meritate, invece, da chi ne ha subito i danni se ad andare in vacanza è chi ha brigato, se non peggio, contro la correttezza e l’onestà, qualunque fosse il suo settore d’azione, dall’artigiano al commerciante, dal giornalista al professionista, fino all’imprenditore attento solo al suo tornaconto.

Anno 2 - Numero 69 - Sabato 28 luglio 2007

Ciucciati il Palladio

Ferie, ferie, ferie: questo l’unico pensiero per cui vale la pena di vivere in estate.

E noi vi facciamo un regalo da portare in vacanza: il ritratto di una Vicenza come la disegnerebbe Matt Groening, il geniale autore dei Simpson da pagina 6

(continua a pagina 25) VicenzaPiù saluta tutti i lettori.

Prossimo appuntamento in edicola

sabato 8 settembre

Energia: grandi manovre, Aim al palo

Mancini (Cgil): “Aim, no alle lobby”

a pagina 8

a pagina 4

Amcps, servizio utile o carrozzone?

Inchiesta

Locali a numero chiuso: no fighetto no party

a pagina 10

a pagina 23

Aim, buco fantasma e querela mancata

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Lega, Franco segretario di minoranza

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Schio, quadri “blasfemi”.

Chiesa contro Comune

Zovico, un presidente nel pallone.

Cinese

a pagina 12

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Anno 3 - Numero 100 - Sabato 19 aprile 2008

L’ago della bilancia

La resa dei conti di Giovanni Coviello

Siamo vicini, ormai, col ballottaggio, al redde rationem definitivo di questo periodo in cui la sonnacchiosa Vicenza sembra essersi risvegliata, scomponendo alleanze ed equilibri che sembravano inattaccabili. E preparandosi a completare un nuovo puzzle, di poteri economici e politici (una volta avremmo invertito le due parole) che solo il futuro ci dirà se migliore o peggiore. Ci sono varie e puntuali analisi all’interno di questo numero di VicenzaPiù di quello che è avvenuto in Italia e sta avvenendo a Vicenza con le ultime elezioni. Ma che sia avvenuta una grande e, sembra, non apparente evoluzione (rivoluzione?) nella città è innegabile. (continua a pagina 3)

Fra i due litinganti (Sartori e Variati), sicuramente a godere è lui, Claudio Cicero.

Con quasi il 10%, l’Hannibal the Cannibal dei voti di centrodestra è il terzo uomo da cui dipenderà il ballottaggio

da pagina 6

Ad urne chiuse Di Francesco Di Bartolo

Due considerazioni sul risultato elettorale, una su Vicenza, la seconda sul trionfo del berlusconismo. Cominciamo dalla prima. L’avevamo previsto. E anche scritto. Sull’election day, e cioè sull’effetto traino del voto nazionale con quello locale, avevamo detto: “si può prevedere che un effetto trascinamento nella città di Vicenza, sarà piuttosto modesto, se non inesistente.

Non solo, ma la candidata Lia Sartori difficilmente potrà vincere al primo turno. E ciò non tanto per la frammentarietà del centro sinistra, quanto per la presenza significativa di candidati come Massimo Pecori per l’UDC, Chiara Garbin e Claudio Cicero che potranno raccogliere quei consensi che non consentiranno a Lia Sartori di poter brindare dopo il primo turno.” (VicenzaPiù 22/3/2008 n. 96). (continua a pagina 7)

Zona ovest, dopo lo stop di Galan piano in standby

Case e risparmio energetico, far west dei controlli

da pagina 4

da pagina 5

Autostrada Bs-Pd e Pedemontana, Regione pigliatutto

Negozi vinili, la mappa dei sopravvissuti

da pagina 9

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Veneto strade informa E' stato dato incarico alla Società Veneto Strade di chiudere la “Gardesana Orientale S.R. 249”

INIZIATIVE - Chisso è intervenuto a Cinto Caomaggiore all’inaugurazione di due interventi di messa in sicurezza della SS 251

Bond suldel Garda, via La Regione Venetoal premia modifiche allalocali viabilità le amministrazioni attive Vigili del di Fuoco delle Forze di tadini, tra lavoratori e studenti, Comune Cintoe Caomaggiore Polizia.

A cura della Amministraha attivato investimenti per oltre che avranno necessità di muoverMunicipale 7zione milioni di euro, disuiMalcesine quali la si per raggiungere rispettivamenverranno divulgati messaggi Regione è intervenuta con finan- te le sedi di lavoro e gli istituti scoAlla cerimonia, iniziata in Muni- ziamenti per quasi 5 milioni. “In lastici durante il periodo in parocipio e conclusasi con il tradizio- questo come in altri casi – ha sot- la, tramite la società di navigazione “Navigarda”, sarà previsto il nale taglio del nastro nel luogo tolineato Chisso – non abbiamo trasporto su battelli di auto e mezdel primo intervento, sono inter- fatto altro che il nostro dovere, zi pubblici attraverso servizi di venuti tra gli altri il sindaco Lui- perseguendo lo scopo della polispostamento che saranno intensitica, che è quello di fare in modo ficati per l’occasione. che i cittadini possano vivere Nella circostanza, sarà previsto un meglio. servizio gratuito di traghetto da “Ho scritto personalmente C’è però una indubbia differen- Malcesine a Riva del Garda, in al presidente e agli amminiza tra le possibilità delle ammi- coincidenza con gli autobus di stratori della società Autonistrazioni nel Veneto e quelle linea, mentre a studenti e lavorastrade Brescia – Padova del confinante Friuli Venezia tori verrà distribuito un buono chiedendo un intervento Giulia, che trattiene e investe sul nominativo valido per tutti i serfinanziario copertura della territorio una quota di introiti vizi di linea adella navigazione spesa necessaria per comdelle tasse pagate dai propri cit- “Lago di Garda” da Malcesine a pletare la Strada Regionale del Garda, e viceversa. tadini tre volte superiore a quel- Riva del traffico in trann.deviazioni 10, da Palugana di Carcela di cui il Veneto può dispor- Le lungo S.R. 249 “Gardesana informativi sulla chiusura delle sito svolta alla rotonda del re”. ri fino al la casello autostradasaranno attivate, nelle strade paese.Anche in presenza del bloc- E’ le di Santa Margherita d’Aunainteressate disparità all’evento, oggettiva sulche Orientale” chiusura totale, le deviazioni consigliate e sui fasce co, però, verrà garantito il transi- qui dige,orarie sulladicostruenda Val-per viene percepita immediataautomezzi provenienti da sud, mezzi diquando trasporto alternativi. to dei mezzi di soccorso, oltre che mente, lo stare al di qua gli dastico Sud”.

Lo ha annuna Garda, con direzione CostermaTenuto conto del numero dei citdi quelli di pronto intervento dei o al di là della stessa strada signiciato l’assessore alle politifica pagare meno tasse e avere che della mobilità del Venepiù servizi. to Renato Chisso.

“Ma la strada maestra non è il “La Regione è fortemente passaggio di regione, bensì impegnata e non da ora per superare le differenze esistenti la nuova Padana Inferiore – ricontrattando l’autonomia del ha ribadito Chisso – e non è Veneto, anche dal punto di vista per caso che siamo riusciti a fiscale. Ed è proprio questo il realizzare con l’ANAS il mandato affidato a Galan da tutprimo tratto da Monselice a nel Friuli Venezia Giulia è la con- gi Bagnariol, il consigliere regio- to il Consiglio regionale alcune Palugana. trattazione della nostra autono- nale Daniele Stival e l’assessore settimane fa”.

Del resto tutta la S.R. 10 interventi simo inaugurati provinciale Gatto. Succesmia, Re persilatranquillizzi: quale il Consiglio rire Paolo l’intervento nell’atto Gli aggiuntivo “Da i soldi arriveda Statooggi a Regione, che senza attuale fino aqueLegnago, che riguardano, particolare, sivamente, presenteRegione anche il sinregionale, all’unanimità, hafare datoper quedell’intesa – Governo sulle in sto ranno e ci stiamo dando da passaggiol’elinon può “impegnarlo”, attraversa numerosi centri minazione curve perico- Non è una stranezza daco Igor Visentin, è stata inau- ancora pieno infrastrutture – ricorda Chissodi due sto.

Mamandato ribadiscoalchepresidente si tratta di soldi ovvero erogarlo. abitati, è oggi inadeguata a lose sulla SS 251, dando anche guratala– enuova ciclabile Giancarlo di trattare statali cheGalan non sono ancoracon materialquestopista è stato il primo indispensa– conclude Chisso – sopportare ma una normale i consistenti pista ciclabiche collega Pramaggiore con continuità ad una il governo”. mente arrivati alle casse regionali”. bile passo. procedura.

Confermo peraltro che che la volumi di traffico e l’allargamento della “PostuAnnoneMa Veneto passando per sile, Lo conferma ha ribadito l’assessore Lo l’assessore allealle politiche se le amministrazioni esprimono questa partita è assolutamente chiara interessano quotidianamenmia”propria tra Annone e Pramaggiore Blessaglia.Per sulla una politiche delladel mobilità della mobilità VenetoRenato Renato Chisper atti, interventi gli euro seguono e definita e non è discrezionale: arri- gli enti hanno ragione l’inserimento di una pista dite:euro viabilità, per la all’assegnazione sicurezza strada- delcon Chisso, intervenendo a Cinto sulla so, intervenendo nuovamente strada: contributo veranno 5 milioni specificale e per opere pubbliche, il ciclabile.

Caomaggiore, in provincia questione.

“Abbiamo operatodi per insedeve seguire il trasferimento del mede- mente destinati alla Bretella”.

James Bond del arriva sul Lago di “La Regione Veneto ha semGarda.

In vistaledelle riprese cinepre premiato amministraziomatografiche delche film, si è fatte reso ni locali attive, si sono necessario un incontro in Prefetportavoce delle esigenze dei cittura, dal Prefetto Itatadinipresieduto e non sono rimaste inerti lia Fortunati, tra l'Amministrazionelle polemiche, ma la strada ne Provinciale, le Forze di Polizia, maestra per eliminare le disei Sindaci dei comuni interessati, guaglianze tra le possibilità d’ingli Enti Proprietari delle strade e tervento e i servizi nel Veneto e la Società di produzione, al fine di garantire il rispetto della sicurezza e della circolazione stradale.

Per garantire ciò, è stato dato incarico alla Società Veneto Strade di apportare modifiche alla viabilità nella zona veronese dell’alto lago, attraverso la chiusura della “Gardesana Orientale S.R. 249”.

In particolare, con ordinanza del 3 aprile 2008 di Veneto Strade è stata disposta l’interdizione totale al traffico viario della suddetta strada nelle giornate comprese tra martedì 15 aprile e sabato 19 aprile. Il blocco totale della circolazione avverrà in località Navene, nel Comune di Malcesine, con punta

di svolta inall’inaugurazione prossimità del centro Venezia, di del fino di allamessa località duepaese, interventi in Temsicupesta, nel Comune di Torbole, rezza della SS 251 della Val di provincia di Trento, con punto di Zoldo e Val Cellina.

no, Affi e, quindi, verso l’autostrada A22 “del Brennero” e la SS.12 “dell’Abetone”.

In prossimità delle deviazioni e lungo il percorso, saranno installate apposite segnaletiche di indicazione delle stesse.

La Società “Veneto Strade”, nonché le Società autostradali, al fine di favorire il ricorso alla viabilità alternativa, forniranno, attraverso precisi messaggi di tipo informativo, notizie e esuggerimenti locali a lamentarsi non siaall’utenza. A tal fine, potranno mo sordi alle sollecitazioni, essere anche composti i seguenti pur con i vincoli di bilancio numeri telefonici 045/6589923, di una Regione a statuto 941/2907858, cell.

348/1346417. ordinario.

A In particolare, le Società autostrabbiamo già trovato la giornate coper- di dali, in occasione delle tura finanziaria per 23 dei interdizione della “Gardesana 63 milioni diutilizzeranno euro che serOrientale”, pannelli a messaggio variabile indicante vono per il secondo tratto in la chiusura di detta arteria viaria, variante, fino al futuro offrendo frequenti informazioni casello – ha ricordato Chisagli automobilisti mezzo di so – sia attraverso per il Piano comunicazioni radio sulle deviatriennale della grande viabizioni consigliate. lità regionale, sia con l’atto

SR 10. Chisso chiede sostegno alla società Brescia - Padova

Chisso: arriveranno 5 milioni destinati alla Bretella di Ceneda

aggiuntivo all’Accordo Quadro Regione – Governo sulle infrastrutture firmato qualche settimana fa.

Ora, considerato che la nuova SR 10 porterà traffico e introiti alla società autostradale e che risolverebbe i problemi che a sua volta deriveranno sulla viabilità locale dalla presenza del casello dell’autostrada, ho chiesto alla Brescia – Padova di voler contribuire finanziariamente con almeno 30 milioni di euro. Sto attendendo un’auspicabile risposta positiva”.

Veneto strade S.p.A. publiredazionale

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SEDE LEGALE e DIREZIONE CENTRALE: Via C.Baseggio, 5 30174 Mestre Venezia Tel. 041 290 77 11

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19 APRILE 2008

opinioni

Pensieri contro. La delusione dopo i risultati usciti dalle urne: il voto specchio di un paese in cui vincono arricchiti e furbetti

Elezioni 2008: Feste, Farina e Forca Oggetto di questa mia mo- strafottente perché potente, desta nota non sarà il fatto che del disprezzo degli umili che abbia vinto Berlusconi e degli sconfitti ha fatto una invece di Veltroni – cosa che filosofia di vita, contrapposto non ritengo granché influen- all’esaltazione dei vincenti e te sui destini del Paese, che dei prepotenti; un uomo forsarebbero stati comunque te coi deboli, ma servile coi tragici – quanto l’atteggia- forti; che pratica un razzimento di incredulo ed indi- smo mascherato ma patente; feso sgomento, da innocente un uomo le cui legioni sono vergine violata, che pare aver composte in gran parte da incolto molti italiani. Com’è quisiti e border line degli afpossibile, si chiedono. Com’è fari e della finanza; un uomo possibile che la stragrande non immorale, ma amorale. maggioranza del Paese abbia Insomma, a chiamare le cose votato per un uomo così. Che col loro nome: un plebeo. Coabbia scelto il suo m’è possibile, si stile da padroncichiedono dunque, no rubacchione e che si possa scegongolante; il suo gliere un plebeo a umorismo stupido Nessuno rappresentare se e greve; l’insop- scandalo: stessi, la Nazione, portabile afrore gli italiani la nostra storia, la da latrina delle amano la nostra cultura? sue battute sulle politica Domanda assurda, donne e sui ‘finocrisposta semplice: trash chi’; la sua ignoè possibile, nella ranza conclamata; misura in cui gli l’esibizione indiciitaliani sono anbilmente cafona e ch’essi, plebei, ed – gratta gratta – sottoproleta- hanno scelto ciò che è loro ria, della sua ricchezza; il suo intimamente, antropologicaridicolo terrorismo contro i mente vicino, ciò in cui fonda‘comunisti’. Com’è possibile, mentalmente si riconoscono. si domandano attoniti, che il Gli italiani adorano gli arricPaese abbia scelto un uomo chiti che si sono fatti da soli,

Fatti, personaggi e vita vicentina www.vicenzapiu.com info@vicenzapiu.com Direttore Editoriale GIOVANNI COVIELLO direttore@vicenzapiu.com Direttore Responsabile GIAMPAOLO ZORZO Editori PIÙ MEDIA SRL Corso Padova, 12 – Vicenza amministrazione@piu-media.com & EDIZIONI LOCALI SRL via Nizza, 8 – Verona Redazione di Vicenza Corso Padova, 12 Vicenza tel. 0444 923362 - 922766 Fax 0444 926780 redazione@vicenzapiu.com Redazione LUCA MATTEAZZI l.matteazzi@vicenzapiu.com ALESSIO MANNINO a.mannino@vicenzapiu.com ILARIO TONIELLO i.toniello@vicenzapiu.com Redazione sportiva TOMMASO QUAGGIO t.quaggio@vicenzapiu.com PAOLO MUTTERLE p.mutterle@vicenzapiu.com

e se per riuscirci l’hanno messo in **** agli altri, meglio: vuol dire che sono più furbi.

E altro non sognano che di riuscire a fare come loro. Per gli italiani, si sa, le donne son tutte p****** – meno la mamma e la sorella, beninteso – e i ‘recioni’, come li chiamano qui da noi, fanno solo ridere. Gli italiani sono uno dei popoli che legge meno libri e giornali al mondo, in percentuale assoluta e relativa. Del resto, leggere non serve a un cazzo: quel che importa ‘xe fare i schèi’. E dopo, giusto come fa lui, i schèi bisogna farli vedere, se no, a cosa servono? “Schèi de vilàn e cojoni de can, xe i primi che se vede” dice appunto il proverbio. Per gli italiani, ‘i comunisti te porta via la vaca’. Gli italiani ce l’hanno duro. Hanno adorato per vent’anni quel grottesco buffone di Mussolini, con la sua forza vile da avvinazzato e la sua virilità da postribolo.

Lo hanno seguito entusiasti nelle colonie, ad insegnare l’educazione ai negri e a fottersi Faccetta Nera. Hanno combattuto per lui fino allo spasimo, fino all’ultimo, e se qualcuno non avesse avuto

Opinionisti: FRANCESCO DI BARTOLO MATTEO RINALDI Redazione di Verona Via Nizza, 8 Pubblicità Strada Marosticana, 3 Vicenza tel. 0444 923362 - 922766 Fax 0444 926780 vendite@vicenzapiu.com Stampa Stampato da Pentagraph Srl via Tavagnacco, 61 33100 Udine Autorizzazione Tribunale di Treviso n. 1132 supplemento di Treviso Sette del 19 aprile 2008

Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Iscrizione al Registro Nazionale della stampa n.8857 del 15-12-2000

plebei e sottoproletari. Non hanno bisogno di molto: Festa (tanta) e Farina (anche lì, tanta: la qualità non ha molta importanza). E se qualche volta ci scappa la Forca, va bene: ‘i delinquenti, coparli tuti’, come si dice qui. Perciò, nessuno stupore, per piacere.

E’ andata come doveva andare. E’ giusto così. Del resto, come si suol dire, siamo o non siamo in ‘democrazia’? Questi ne sono i frutti, cari miei.

Giuliano Corà

Rivoluzione elettorale segue dalla prima

Collaborano: ANDREA ALBA ANDREA BASSO DANIELE BINAGHI MARTA CARDINI FRANCESCO CAVALLARO FEDERICA CEOLATO GIULIANO CORÀ STEFANO FERRIO GIOVANNI MAGALOTTI

la ‘malaugurata’ idea di appenderlo per i piedi, dopo un anno ce lo saremmo trovati di nuovo a guidare i destini del paese.

Appunto: l’Uomo della Provvidenza ieri, l’Unto del Signore oggi. Gli italiani amano la volgarità sottoproletaria, la rissa da osteria, le baruffe da pescivendole: e chi più urla ha più ragione. Come nella tv trash, quella di cui si nutrono in milioni: il mangime, appunto, è graziosamente fornito dall’Unto. Gli italiani sono

Qualche esempio del rivoltamento della realtà precedente?

C’era un’Assindustria monolitica, indirizzata, se non controllata, da certi poteri forti locali, e in antitesi con il Governatore regionale e con le forze e gli interessi che rappresenta? Ora il suo ex presidente - che come presidente di Federmeccanica nazionale era anche controparte dei lavoratori, se non “avversario” di fatto - è deputato addirittura nel Pd di Veltroni, il partito che di quei lavoratori fa una parte significativa del proprio zoccolo duro. E Assindustria, sia pure a fatica e attraverso traversie anche legali, ha trovato in Zuccato un presidente che dovrà aprirsi al confronto, specialmente se in città diventerà sindaco Lia Sartori, che del Governatore Galan è autorevole alleata.

C’era, poi, una Vicenza purtroppo poco nota oltre le sue mura, nonostante le sue bellezze palladiane, che è invece assurta agli onori delle cronache prima nazionali, con la rivolta in Fiera degli industriali pro Cavaliere, e poi internazionali, con la questione Dal Molin, la base che nessuno sembra aver deciso, a destra come a sinistra, anche se almeno una cosa corretta Berlusconi l’ha fatta.

Proprio a Vicenza (quando ha lanciato con la Sartori il sindaco “finalmente con le palle” anticipando la fine politica, poi sancita dalle porcelliniane urne nazionali, del precedente sindaco ) il Cavaliere, ora di nuovo Presidente, ha dichiarato che è stato il suo governo a prendere una decisione pro base Usa; decisione che, ammettiamolo, anche Prodi avrebbe dovuto prendere e poi ha dovuto sostenere.

Assindustria nuova, speriamo. Sindaco, comunque, nuovo, che sia l’europea Lia Sartori o il vicentino doc Achille Variati. Una base militare in più. Non sono pochi gli esempi dei cambiamenti in atto, che altri cambiamenti poi produrranno. Certezze dei loro effetti? Poche. Speranze? Tante e una su tutte: che concorrano al rilancio di Vicenza, non solo quella, indispensabile, degli imprenditori, ma anche quella dei suoi cittadini, che hanno bisogno di poter cominciare a pensare non solo a come arrivare alla quarta settimana, ma anche a come costruire il futuro proprio e quello dei propri figli.

Non tutto dipenderà dalla politica cittadina, certo. Ma che almeno questa sia fatta per loro è da pretendere.

Giovanni Coviello

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fatti&notizie

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Due mesi fa la Regione ha fatto uno sgambetto ad Assindustria Ma oggi con Zuccato (e la Sartori sindaco?) la variante può avere un futuro. Diverso

Zona industriale, vendetta di Galan Ma ora la partita è di nuovo aperta

Sviluppo selvaggio fare di Vicenza Ovest un Da quel lontano 1958 immenso centro commerE’ passata data del primo prg (Pia- ciale e direzionale a cielo in sordina no Marconi), il comparto aperto. Soprattutto, chiecome una industriale della città è deva che per ogni singolo notizia di diventato una giungla di piano (Iup) non si passass e c o n d o uffici, negozi, concessio- se per un voto in consiglio piano. Ep- narie d’auto, locali nottur- comunale, lasciando così pure, al- ni e chi più ne ha più ne mano libera alla contratl’inizio del- metta. Della storica zona tazione diretta fra privati la ex con- industriale è rimasto un e Comune. Un modo per s i l i a t u r a nucleo circondato dagli gestire gli affari in camera rinnovata col voto del 13 abusi. Colpa anche della caritatis. e 14 aprile, la questione geologica lentezza delle del ‘che fare’ della zona leggi, cioè della politica, Delibera e tesoretti industriale di Vicen- che in cinquant’anni non La delibera che ne venza Ovest aveva causato ha saputo accompagnare ne fuori recepì le pesanti sfracelli in Sala Bernar- la metamorfosi da produt- critiche delle associazioni da. A fine febbraio la tivo in terziario. La giunta di categoria, ma per tutRegione, feudo politico Hullweck, con ti questi anni di Giancarlo Galan e del l’allora asses- Il nuovo ha dormito nei suo braccio destro Lia sore all’urbani- sindaco si cassetti della Sartori, ha fatto decade- stica Maurizio troverà per le Regione. Questo re la variante inviata a Franzina, aveva anche perché, Venezia nel 2006 in cui provato a legit- mani un vero nel frattempo, sostanzialmente si dava timare e dare e proprio Vicenza non via libera alle richieste sfogo al fatto tesoretto: aveva saputo fatte da industriali e ar- compiuto. Ma in i soldi dotarsi del Pat, tigiani: poter trasforma- infuocate sedu- ricavabili il nuovo piano re un’area enorme – 1 te consiliari del regolatore. Sedalla zona milione e 500 mila metri 2005 si dovette condo le norme quadrati – da produttiva scontrare con industriale che governano a direzionale-commer- l’opposizione di questo strumenciale. Da capannoni in Assindustria e di Assoar- to normativo, maxi-vanegozi e uffici, per in- tigiani. Specialmente della rianti come questa sarebtenderci. Uno stop che prima, che con una lette- bero potute restare nell’alha congelato una sana- ra del capo-mandamento veo comunale, senza dover toria di fatto: sono circa Michele Amenduni (Val- sottostare al beneplacito 200 gli abusi rilevati dai bruna) contestava i limiti della Regione. Ma troppi e tecnici comunali fin dal nella superficie, nei volu- ferocemente contrapposti biennio 2003-2004. mi e nelle altezze poste per sono gli interessi economici che bollono nel pentolone del Pat, e l’ex giunta ha finito col demandare al commissario Vincenzo Madonna il disbrigo puramente formale della decisiva pratica.

Uno scaricabarile che terAssistenza tecnica aziendale su reti, server, workstation minerà il suo giro col prosAssistenza privati simo sindaco. Che si troverà per le mani un vero e Assemblaggio computer su misura proprio tesoretto. Perché Computer, notebook, navigatori, digicamere, il succo del discorso è queTV, Elettrodomestici sto: quanti soldi può ricavare dalla zona industriale Compra ompra ON-LINE ON-LIN il Comune? Tanti. Attrasenza za limiti di orario su verso gli oneri di urbanizwww.digitworld-mc.it ww.digitworld-m e ritira direttament direttamente zazione (50 euro al metro in negozio ego o quadro, si era ipotizzato) e gli standard (parcheggi, verde, etc). La Regione, Digit World Srl rimandando alla prossima Viale Riviera Berica, 187 36100 Vicenza amministrazione il piano Tel. 0444240731 Ovest, ha fatto un oggete-mail: digitworld@digitworld-mc.it tivo favore alla città. Persito: www.digitworld-mc.it ché secondo la delibera,

DI ALESSIO MANNINO

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costruttori e immobiliaristi avrebbero potuto commercializzare a tappeto dando seguito a una speculazione di portata incalcolabile (il cambio di destinazione d’uso da industriale a commerciale fa schizzare il valore degli immobili), urbanizzando in modo selvaggio un’area con ben altre Il governatore del Veneto Giancarlo Galan esigenze di riqualificazione. Quei 50 rà tutto, da come la Sartori euro di oneri erano infat- vorrà e saprà trattare con ti puramente indicativi, gli interessi rappresentati da ridiscutere con un’altra in Assindustria. La quale, delibera. Le altezze giun- è bene sottolinearlo, non è gevano alla vetta dei 32 più quel monolite in mano Amenduni-Cametri. Per poter proporre all’asse learo-Ingui (quest’ultimo un piano bisognava particostruttore Incos-Cosim) re da almeno 5 mila meche era negli anni scorsi. tri quadri. E il rapporto Con Zuccato presidente fra lotto e nuovo edificato non schiacciato su alcuna commerciale-direzionale lobby – neppure su quelera di ben 10 a 7: per ogni la degli imprenditori filo10 metri quadri di terreno forzisti, come Elio Marioni se ne poteva costruire 7 di – la partita per il bottino superficie coperta. di Vicenza Ovest potrebbe Galan vs Assindustria. essere molto meno dura rispetto al passato. Come Ancora?

Uno schiaffo agli indu- sempre bisognerà seguire striali vicentini dai piani passo passo l’evoluzione alti della Regione, che si dei rapporti fra Palazzo è tolta lo sfizio di fare uno Bonin Longare e Palazzo sgarbo politico ai vertici di Trissino, i due indirizzi Assindustria: questo il si- del vero potere in città. gnificato dello sgambetto di Galan. Si può scommettere che se sarà la Sartori il nuovo primo cittadino di Vicenza, la strada per ridefinire l’assetto della zona industriale sarà tutta in discesa. Dipenderà molto, anzi dipende- Michele Amenduni (Assindustria)

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fatti&notizie Il caso. Case e capannoni vendute come ecologicamente corrette che consumano molto più del dichiarato. Tanto nessuno controlla. Un rischio che riguarda tutto il mercato del mattone

Edilizia e risparmio energetico Controlli inesistenti, rischi evidenti DI GIULIO TODESCAN Istituito dalla Finanziaria 2007, il certificato energetico per gli edifici non è ancora una realtà, perché mancano ancora i decreti attuativi che lo rendano obbligatorio per tutti i nuovi edifici, e nei casi di compravendita di vecchi edifici. Ma l’”ingresso in società” di questa certificazione è previsto per ottobre: «La direttiva europea 2002/91/CE sulla prestazione energetica degli edifici, riportando all’attenzione il problema dei consumi energetici degli edifici, ha individuato in maniera molto esplicita lo strumento per il loro contenimento: il certificato energetico – si legge sul sito della società della Provincia di Vicenza, Vi.energia -. Si tratta di uno strumento di carattere prevalentemente informativo che dovrà accompagnare l’edificio nel momento della costruzione, della compravendita o della locazione, influendo anche sulla valutazione economica dell’immobile».

In soldoni, sarà un documento firmato da un tecnico che certifichi quanto “spende”, in termini di energia e quindi di denaro e Co2, una casa o un capannone: in tempi di petrolio sempre più alle stelle, il certificato diventerà un criterio importante per definire anche il valore di mercato di un edificio. Per dare qualche dato, riportato ancora dal sito di Vi.energia: «In Provincia di Vicenza si consuma ogni anno energia per l’equivalente di circa 3.100.000 tonnellate di petrolio (tep): 1.250.000 in elettricità, 920.000 in gas metano, 900.000 in petroliferi, 30.000 in combustibili soli-

di. Di tutte queste, 900.000 tep circa (quasi il 30%) sono destinate al riscaldamento degli edifici, civili e lavorativi, per un totale di circa 240.000 impianti termici funzionanti (dati 2000)».

Ma il Certificato Energetico non è ancora realtà. Ad oggi l’unico atto previsto dalla legge in termini di efficienza energetica si chiama Dichiarazione di Conformità, ed è necessaria per tutti gli impianti idraulici ed elettrici.

Il recente Decreto n. 37/08 - che ha integrato la Legge 46/90 – ha allargato l’applicazione di questo controllo anche agli impianti industriali. Come il capannone di Roberto Tapparello, proprietario di una ditta di Sandrigo che installa caldaie.

La sua storia è quella di una truffa bella e buona: «Quando ho comprato una parte del capannone, chi me l’ha venduto ha fatto una certificazione che prevedeva un certo tipo di dispersione e un’adeguata compartimentazione fra le diverse parti dell’edificio – spiega Tapparello –. Il 22 ottobre 2004 mi sono accorto che il capannone e gli uffici si stavano riempiendo di un denso ed acre fumo proveniente dalla porzione di immobile ove si svolge l’attività di un’altra ditta. Ero convinto che l’immobile acquistato fosse costruito a regola d’arte con tanto di coinbentazione delle pareti atte a garantire la sicurezza del luogo di lavoro, ma mi sono visto costretto a proporre al Tribunale di

Vicenza, un accertamento tecnico preventivo sull’immobile». I risultati della perizia del Tribunale parlavano chiaro: c’era un controsoffitto comune fra le diverse parti dell’edificio, rendendo possibile il passaggio di fumi, e poi la dispersione energetica era doppia rispetto ai limiti di legge. «Contro un volume di 278 metri quadri effettivi, calcolando i consumi il capannone dovrebbe essere grande quasi 500 metri quadri, quasi il doppio!».

Tapparello non si perde d’animo, e si reca in Comune dove è depositata la relazione sui suoi impianti energetici: «I dati erano tutti sbagliati, e nemmeno la mappa del capannone corrispondeva alla realtà. Il perito aveva aumentato ad arte le superfici e i volumi, in modo da far rientrare i consumi nei parametri di legge». E il Comune, non controlla? «La relazione di calcolo sui consumi è obbligatoria per richiedere la concessione edilizia al Comune, il quale però poi non si prende la briga di controllare se tale relazione coincide con il progetto a cui è allegata» accusa Tapparello. E i costruttori, secondo lui, ne approfittano, risparmiando sui costi di costruzione e vendendo edifici che disperdono molta più energia del dovuto. Tanto nessuno controlla.

Abbiamo contattato un perito industriale, Luciano Pontarin, che si occupa di progettazione termotecniche civili ed industriali e di consulenze tecniche. Un esperto in materia. «Per tutti gli impianti nuovi, e per quelli vecchi in caso di compravendita, è obbligatorio un certificato di conformità energetica.

Il venditore, se l’impianto è vecchio, è

tenuto a metterlo a norma» dice Pontarin. Beh, ci mancherebbe, viene da pensare. Ma è vero che questo obbligo viene spesso disatteso? «E’ una legge nata con un certo intento, ma senza la volontà politica di farla rispettare – dice Pontarin –. Siamo abituati a considerare un simile certificato come un di più, quando invece è una garanzia per chi compra come per chi vende: se compriamo un cellulare da cento euro riceviamo la garanzia per due anni, ma se compriamo una casa da un milione di euro, niente di tutto questo».

Ma com’è possibile che il Comune, quando rilascia la concessione edilizia, non controlli la verità di quanto dichiarato negli atti? «Secondo la legge il Comune non è tenuto a verificare i documenti, ma è solo il depositario. Rilascia l’agibiltà, ma non deve controllare che i progetti e i certificati coincidano». Con il rischio che poi a farne le spese, come nel caso del signor Tapparello, sia chi compra, “fidandosi” del parere del tecnico “terzo”. «Si tratta di un rapporto fra venditore e acquirente – continua Pontarin –: come in ogni contratto ci si può rivalere in sede civile e penale, con i relativi tempi e costi. La responsabilità della conformità dell’edificio è tutta sul direttore dei lavori, che redige l’atto finale di analisi sul fabbricato». La causa del signor Tapparello va avanti da due anni e mezzo, e tutto fa pensare che durerà ancora molto. Quindi, se comprate casa, occhio ai consumi.

PRIVACY - BOLLETTE TELEFONICHE: ANCHE LE ULTIME TRE CIFRE POTRANNO ESSERE “IN CHIARO” Novità in arrivo per gli abbonati che ricevono le bollette con la fatturazione dettagliata in quanto il Garante per la protezione dei dati personali ha autorizzato le compagnie telefoniche a emettere fatture dettagliate senza il mascheramento delle ultime tre cifre dei numeri chiamati, come è attualmente. Gli abbonati che intenderanno, invece, continuare a ricevere bollette con la fatturazione dettagliata, ma con le ultime tre cifre oscurate, dovranno richiederlo espressamente al proprio gestore. Il provvedimento in oggetto, datato 13 marzo 2008 e pubblicato in G.U. n.79 del 03 aprile u.s., ha tenuto conto delle esigenze, più volte manifestate in questi anni da alcuni abbonati, di poter verificare più agevolmente l’esattezza degli addebiti e le chiamate effettuate.

Attualmente l’abbonato, infatti, può conoscere i numeri totalmente in chiaro solo se contesta addebiti determinati o riferiti a periodi limitati. Ebbene, a partire dal 1° luglio 2008, i gestori di telefonia fissa e mobile potranno indicare nella fatturazione dettagliata già chiesta o che verrà chiesta dagli abbonati, i numeri completi delle comunicazioni effettuate. I gestori telefonici potranno però eserci-

tare questa facoltà a condizione che, come richiesto dal Garante, tutti gli abbonati vengano preventivamente portati a conoscenza di questa possibilità, mediante un’apposita informativa da inserire all’interno di almeno due fatture e nel sito web del fornitore. L’informativa predetta dovrà citare la decisione del fornitore di avvalersi dell’autorizzazione del Garante e specificare che tutti gli abbonati, che abbiano fatto o che faranno richiesta di fatturazione dettagliata, la riceveranno “in chiaro”, salvo che non intendano mantenere il mascheramento delle ultime tre cifre. Nell’informativa, inoltre, il Garante prescrive che i gestori telefonici rivolgano l’invito a tutti gli abbonati che vorranno ricevere la fatturazione dettagliata in chiaro, ad informare quanti utilizzano la stessa utenza che la fatturazione perverrà completa di tutti i numeri chiamati.

Lachiver Servizi srl è a disposizione per fornire ogni più opportuna consulenza in merito alla applicazione della normativa in materia di Privacy e tutela dei dati personali.

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Lachiver Servizi S.r.l. Ambiente, sicurezza, qualità Via Leoncino, 10 – 37121 Verona – tel. 045.8009014 r.a. – fax 045.8032918 – www.lachiver.com – E-mail: mariaelena.cretella@lachiver.com

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approfondimenti

Bilancino elettorale. Vincitori e vinti di una corsa molto più avvincente nei risultati che nella campagna. Aspettando il ballottaggio

Cicero-Ghino di Tacco, Variati superstar e Lega a tutto gas Chi vince…

Lega Nord – Liga Veneta Il Carroccio è il vero vincitore a Vicenza, in linea col sorprendente dato nazionale che ha visto l’onda verde-padano dilagare raccogliendo scontenti di destra e di sinistra. Col suo 15,2% è cresciuto sia rispetto alle comunali 2003 (+5%) sia rispetto alle politiche 2006 (+7%). Un successo ottenuto cannibalizzando gli alleati del PdL e attirando parte degli elettori delusi dalla giunta Hullweck (senza contare l’effetto-traino dell’Election Day). Il vicesindaco sarà di diritto suo, ma in consiglio vedremo i fuochi d’artificio fra Manuela Dal Lago e Alberto Filippi, divisi da un’antica contrapposizione correntizia.

Ancora più trionfale il risultato in parlamento, dove gli unici onorevoli e senatori della coalizione del centrodestra sono leghisti: Dal Lago, Stefani, Filippi, Franco. Vicenza si tinge di verde, come negli anni ’90.

Achille Variati Il vincitore morale di questa corsa per Palazzo Trissino è indubbiamente lui. La lista civica che porta il suo nome ha quasi eguagliato il risultato del Pd, strappando un notevole 13,3%.

La cui gran parte è andata direttamente al simbolo in sé, e non ai candidati. Segno che la sua figura, per quanto non nuova, intercetta una simpatia molto diffusa in città. A prescindere dall’esito del ballottaggio con la Sartori, un ritorno in grande stile per l’ex sindaco della Prima Repubblica.

Partito Democratico Al Comune ha ricevuto il 15,8%, sulla scheda delle politiche il

doppio (32%). Nel primo caso, un po’ com’è stata la Lega per il PdL, la lista personale del candidato sindaco ha succhiato voti al Pd: tanti voti dati a Variati, tanti persi dal Pd. Come ha detto soddisfatto Massimo Calearo (con Daniela Sbrollini, l’unico a rappresentare Vicenza in parlamento al di fuori della pattuglia leghista), il partito veltroniano è oggi la prima forza in città. Superando di quasi 3 punti percentuali il vecchio Ulivo del 2006. Dato che attesta come la diffidenza dell’elettorato moderato vicentino verso l’aggregazione di ex pci ed ex dc resti quasi intatta.

Claudio Cicero L’exploit dell’ex assessore alle rotatorie (9,1%) segnala una profonda insofferenza della destra cittadina. Molti tradizionali elettori di An e Fi hanno voltato le spalle a chi ha governato la città in questi dieci anni, e ha scelto l’uomo nuovo (vabbè, quasi). E’ stato la big surprise di queste elezioni comunali, e ora è il Ghino di Tacco della politica vicentina. Con un gruppo consiliare di tutto rispetto, Cicero potrà far valere un pesante potere di ricatto. Specialmente, com’è ovvio, se si formasse una giunta di centrodestra.

Cinzia Bottene La pasionaria del Presidio No Dal Molin, col suo 4,9%, andrà in Sala Bernarda. Molto probabilmente affiancata dalla giovane Martina Vultaggio, proveniente dall’ambiente dei Disobbedienti. E’ la prova che la battaglia contro la Ederle 2 si è radicata nella sinistra vicentina, e che il Presidio è diventato un punto di riferimento. Usciti di scena gli Asproso e le Equizi, dovrà essere lei a garantire l’opposizione dura e pura in consiglio.

I risultati vicentini del Popolo della Libertà non sono stati molto soddisfacenti

Davide Marchiani Il giovane candidato sindaco della lista collegata a Beppe Grillo ha conquistato un dignitosissimo 2,6%, scavalcando tutte le altre formazioni di protesta.

Uscendo alla pari con un vecchio leone della politica berica, Ciro Asproso. Non avendo superato la soglia di sbarramento del 3%, non entrerà a palazzo. Ma si è conquistato un posto in prima fila nella variegata minoranza di chi non si riconosce né nella destra né nella sinistra.

La Lega vince, anzi stravince, e l’entusiasmo dei suoi sostenitori e dei suoi leader è alle stelle

…e chi perde.

E’ una Sartori, quella uscita dal primo turno, col guinzaglio della Dal Lago al collo. Ma staremo a vedere come andrà il ballottaggio.

Popolo della Libertà Vincitori a Roma, perdenti a Vicenza. Confrontando il 24,1% del Comune (28,1% alle politiche) Sinistra Arcobaleno coi risultati di comunali 2003 Il povero Ciro Asproso, una vita e politiche 2006, Forza Italia e in consiglio comunale nelle fila Alleanza Nazionale hanno su- dei Verdi, è stato investito dalla bìto un vero e proprio tracollo. batosta della coalizione rossoSommati, nel 2003 avevano il verde, raggranellando un mi37% e nel 2006 il 34%: hanno sero 2,7%. Ma molto della sua perso ben 10 punti in due anni. dèbacle è dovuta al fuoco amico A franare è stata soprattutto An, (amico?) della Lista No Dal Mola cui emorragia di lin. Basti pensare voti si è travasata che molti che hanno nella lista di Cice- Il vincitore votato per la Bottero e nella Lega. Era morale della ne si sono astenuti il primo partito a corsa per alle politiche, inVicenza, oggi è un viando un netto riPalazzo appendice di Forza fiuto alle ambiguità Italia. Ecco perché il Trissino è del rassemblement ras locale aennista, Variati, a bertinottiano. Ora Berlato, dovrà d’ora prescindere la sinistra esiste solo in poi sottostare ai dall’esito del in consiglio provinvoleri della Sartori ballottaggio ciale, rappresentata senza fiatare. da Emilio Franzina Come se non ba(che l’anno scorso, stasse, l’onta di non contare più senza liste nodalmoliniane a ronemmeno su un parlamentare: vinare la festa, aveva raggiunto sia l’ex senatore Zanettin che l’ex in città più del 10%). sindaco Hullweck sono rimasti fuori. La Sartori, se lo diventerà, Chiara Garbin sarà un sindaco politicamente L’ex consigliere comunale forazzoppato. zista, oggi seguace del neodemocristiano Giorgio Carollo, è Amalia Sartori come se non fosse esistita. 1,8% Al contrario di quella dello sfi- il suo magrissimo risultato. Gli dante Variati, la lista personale ex dc hanno votato in massa per della Sartori (“Vicenza Viva”) uno dei due blocchi maggiori, è stato un fiasco: 1,5%. I suoi o per l’Udc. Fine ingloriosa del candidati non hanno racimo- sogno scudocrociato di Carollo, lato praticamente niente, e si è che alle provinciali aveva per lo confermato quanto lei stessa, in meno oltrepassato la soglia di città, sia sconosciuta ai più. Ca- sbarramento. tapultata dal partito azzurro, la sua candidatura ha avuto come Franca Equizi unica arma la scia vincente del L’ex leghista di Riscossa Demovoto nazionale. Sulla sua candi- cratica non ce l’ha fatta: 0,5%. datura a sindaco si è convogliato Rispetto a lei solo il comuniil 39,2% dei voti, ma in città, nel- stissimo Riccardo Bocchese ha l’urna per le politiche nazionali, fatto peggio: 0,2%. La combatil centrodestra è arrivato al 46%. tiva consigliera se l’è presa coi

vicentini, ingrati e pecoroni. Ma la sua pareva sin dall’inizio una lotta contro i mulini a vento.

Silvano Giometto Dissanguato dai grillini (o probabilmente dall’effetto-noia per un eterno candidato senza programma, solo ‘contro’ e niente ‘per’), Giometto ha annunciato che dopo il suo misero 1,7% si ritirerà dalla vita politica. Sarà.

Noi però già lo vediamo attaccare nuovi manifesti contro la Casta nel suo quartier generale a Ponte degli Angeli.

Non ‘capito’ come Giometto è stato anche Massimiliano Primon della Destra-Fiamma Tricolore (1,2%). Inutile lamentarsi che il tema della ‘famiglia’ non starebbe a cuore ai vicentini. Di famiglia ne parlano già abbastanza tutti. E’ che i neofascisti, per quanto col vestito buono della domenica, non attecchiscono in una città di sempiterni democristiani.

Massimo Pecori Il suo 4,3% è di poco inferiore al 5,4% raggiunto nei voti per la Camera. Ma di molto inferiore al 7,6% raccolto nelle politiche 2006. Come alle nazionali, l’Udc cittadina ha retto la botta e sarà presente in consiglio comunale. Ma l’appeal moderato del Pd e specialmente del candidato Variati hanno eroso una porzione significativa del suo elettorato. E noi non ce li vediamo proprio gli udiccini a fare opposizione comunque.

Sceglieranno di andare con uno dei due superstiti al ballottaggio. Molto dipenderà anche da come deciderà di muoversi il vero ago della bilancia, Cicero.

Se si alleerà con la Sartori, la vela di Pecori potrebbe sterzare verso Variati.

A.M.

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19 APRILE 2008

approfondimenti

Il successo delle liste Cicero, Variati e No dal Molin è la vera novità delle Comunali Le prospettive in vista del secondo turno

La sorpresa delle civiche e le incognite del ballottaggio DI LUCA MATTEAZZI La fuga dai partiti Si è parlato molto, negli ultimi mesi, del solco sempre più profondo che si sta scavando tra la gente comune e il mondo della politica. Alle forme istituzionalizzate di partecipazione, partiti in primis, in tanti guardano ormai con distacco e disillusione, quando non con aperta ostilità.

Un’onda lunga di malcontento che si è fatta sentire anche a Vicenza, e che costituisce probabilmente uno dei dati più rilevanti usciti dalla urne il 14 aprile.

Analizzando i dati, infatti, si nota infatti come praticamente un voto su quattro sia andato a liste civiche. Un fatto tutto sommato normale, quando si parla di voto amministrativo, ma non in una città come Vicenza, dove alla fine i candidati principali sono sempre chiaramente riconducibili a schieramenti di partito.

Invece questa volta le civiche hanno fatto boom. Nel 2003 c’era stato l’exploit della lista Giuliari, che aveva raggiunto un inatteso e per molti versi sorprendente 7,5 per cento, ma quest’anno si è andati ben oltre.

Gli elettori del centrosinistra hanno dirottato il proprio voto sulla lista Variati sindaco, che con il 13,3 per cento si afferma come la quarta forza politica della città, e quasi raggiunge il Partito Democratico, fermo al 15,8 per cento. Sul risultato può aver pesato la confusione di qualche elettore poco esperto, che ha messo la croce sul simbolo col nome di Variati pur volendo votare Pd, ma solo fino ad un certo punto: difficile pensare che gli 8.300 voti raccolti dalla lista siano solo il frutto

anche nell’elettorato vicentino. Se poi si aggiunge che il voto alla Lega conserva ancora molte caratteristiche del voto di protesta, il quadro è completo.

Claudio Cicero

della scarsa attenzione.

Nel campo del centrodestra, quasi cinquemila persone hanno messo una croce sul simbolo della lista Cicero, che raccoglie così un 7,8 per cento (e Cicero come candidato sindaco supera il 9), segno che anche qui i partiti classici hanno perso una parte del loro appeal (e infatti il Pdl è in forte calo). Stesso discorso anche nella sinistra “radicale”, dove la crisi dell’Arcobaleno può essere in larga parte ricondotta alla presenza della Lista Vicenza Libera, altra civica che ha colto un risultato importante, arrivando a sfiorare il 5 per cento. La voglia di novità, di un modo di fare politica più diretto e immediato, ha dunque fatto breccia

Incognita ballottaggio Il grande corteggiato del prossimo ballottaggio è Claudio Cicero: il 9 per cento di consensi che ha raccolto a livello personale, e il 7 per cento registrato dalla sua lista, potrebbero significare vittoria sicura per Lia Sartori e speranze di ribaltare il pronostico per Variati. Cicero lo sa, e infatti ha subito sparato alto, chiedendo il posto di vicesindaco e un assessorato come contropartita del suo appoggio. Al di là delle sue richieste, tuttavia, non è così scontato che si arrivi ad un apparentamento, nemmeno a quello sulla carta più scontato, tra Cicero e la Sartori. Fina dalle prime dichiarazione del dopo voto, infatti, l’ipotesi è stata trattata con molta cautela nelle file di un centrodestra in cui in molti spingono per presentarsi al ballottaggio con la stessa coalizione del primo turno. Un po’ perché An aveva posto il veto sulle alleanze con il suo ex assessore, e rischia di doversi rimangiare tutto; un po’ perché aggiungere un invitato a tavola vuol dire dover rinunciare a

qualcosa; e un po’ perché in tanti contano sul fatto che l’elettorato di Cicero è un elettorato di centrodestra che comunque non voterebbe per Variati (e lo stesso vale, a grandi linee, anche per gli elettori di Pecori e di Chiara Garbin). Ragionamento corretto, ma l’elettorato di Cicero è probabilmente anche un elettorato deluso dalle scelte e dagli esponenti del Pdl: il vero interrogativo è quindi se chi ha votato Cicero al primo turno tornerà alle urne anche per il secondo. È questo che lascia un margine di incertezza ad un risultato altrimenti scontato. E non è un caso che la Sartori si riservi la possibilità di decidere sull’apparentamento con Cicero in piena autonomia, visto che, come lei stessa ha sottolineato, è lei a metterci la faccia.

D’altra parte, l’ipotesi di un tandem Cicero Variati sa di fantapolitica, e risulterebbe difficile da accettare sia agli elettori di Cicero sia a quelli di Variati (cosa c’entra una coalizione che ha fatto campagna a suon di biciclettate con l’ex assessore famoso per le rotatorie e l’occhio di riguardo con cui ha trattato le auto private?). Più probabile un tentativo di accordo tra Variati e l’Udc di Pecori, che nel centrodestra rischia di fare da soprammo- Cinzia Bottene

bile, con uno spostamento verso il centro della coalizione. Il candidato del Pd, in effetti, non pare avere molti margini di manovra. Non ha una lista come quella di Giuliari cinque anni fa, che può garantire un surplus di voti abbastanza sicuro, e l’approccio con la lista No Dal Molin incontra resistenze molto forti da tutte e due le parti. Può contare sulla sinistra Arcobaleno, ma è davvero troppo poco per recuperare gli 8- 9 punti di distacco dalla Sartori. Per farcela, deve buttarla sul piano personale, contando sul fatto che la Sartori non è troppo amata nemmeno all’interno del suo schieramento. E sperare che una bella fetta di elettori del centrodestra facciano un lungo ponte tra il 25 aprile e il primo maggio.

La terza volta di Berlusconi, le ragioni di un trionfo segue dalla prima E così è stato. Dunque, Variati e Sartori al ballottaggio. Chi vincerà? Una risposta la si può ottenere riflettendo sulle preferenze espresse dai vicentini sia a livello di voto nazionale, sia con riferimento al voto comunale.

Per quanto riguarda le politiche, il 56 per cento degli elettori ha espresso la preferenza per partiti di destra e di centrodestra, mentre il 40 per cento ha votato per partiti di sinistra e di centrosinistra. Ma per il Comune gli elettori che hanno votato partiti di centro destra sono stati il 53 per cento, tre punti in meno. Mentre quelli che hanno votato partiti di sinistra e centrosinistra il 35 per cento, cinque punti in meno. Molti vicentini hanno espresso le loro preferenze in maniera disgiunta.

Nonostante questo scarto, una cosa è certa: anche nel capoluogo l’elettorato di centro destra si conferma maggioritario.

Come è noto gli elettori al ballottaggio calano. Soprattutto quelli che hanno votato partiti minori e che non si riconoscono nei candidati del ballottaggio, spesso scelgono di non andare a votare. Bravo è quel candidato che riesce a motivare i propri sostenitori e a riportarli alle urne.

Non solo, ma sono determinanti gli apparentamenti. Per la Sartori è più facile ottenere alleanze con i partiti di Cicero e Pecori. Viceversa, pur con tutti gli apparentamenti possibili e immaginabili, l’impresa per Variati appare ardua. Non ci resta che richiamare quanto abbiamo scritto su VicenzaPiù del 29 marzo (n.97) a proposito di Lia Sartori: “Quest’ultima sa bene che può contare su un elettorato di riferimento piuttosto notevole: probabilmente non vincerà al primo turno, ma sa bene che al secondo turno non avrà rivali: a meno di clamorosi errori, la maggioranza dei votanti sceglierà lei come sindaco.”

Intanto Berlusconi, pur ottenendo un largo e solido consenso nel vicentino, proprio qui ha perso alcuni dei suoi manigoldi e genuflessi.

Poco importa: il vicentino non conta niente. Sotto la folta coppola sorride ricchissimo. Splendono inquietanti i denti del caimano. E’ un magnifico esempio politico: sta fondando un regime personale.

Schiera quanti finti uomini vuole; dispone d’incantesimi ignoti ai vecchi maghi della politica. L’interruzione 2006-2008 è stata solo un piccolo incidente che è servito ad affinare la strategia. Nemmeno quello di Mussolini fu un regime personale, a parte gli ultimi macabri sei-sette anni. Gli stupidi si erano illusi che potesse svanire da solo.

E hanno perso. Ora è certo che non è un fenomeno transitorio: è sulla scena oramai da tre lustri. S’era ingigantito sotto l’ala d’una consorteria sedicente socialista. Padrone d’innumerevoli società, dal mat-

tone agli alimentari, dai libri alle assicurazioni, ha inalberato l’insegna politica, come confidò a Enzo Biagi, “per non finire in galera”. In casi simili i magnati ricorrono alle lobbies. Lui, no, s’inventa condottiero. Demiurgo lo era, attraverso gli schermi televisivi, essendosi allevate, con l’ausilio di veline e postulanti, masse contemplanti. Il suo stile è rimasto immutato: impresario di illusioni, padrone fagocito, scorridore d’affari. Lui è un vero politico, ma sa essere anche antipolitico: straparla, vitupera, fa le corna, sbeffeggia la moglie, piange, ride, sa coglionare le disoccupate che non si danno da fare per trovare un buon partito, non si esprime in politichese. E’ straordinario nella capacità di plasmare la realtà: crea i problemi, ma alla sera, nel salotto televisivo, li risolve. Poco importa se le spara grosse: è pronto il comunicato di essere stato frainteso.

Abile venditore di promesse mira-

bolanti. Se non si realizzano è colpa dei comunisti, dell’Europa, di chi rema contro: sa inventarsi con audacia nemici immaginari. Quel che conta è aver fatto sognare. Che sia un boss pericolosamente alla guida dello Stato, lo dicono i numerosi processi, le leggi ad personam e la mancata soluzione del conflitto d’interessi.

Ha vinto su avversari presuntuosi e moralmente sconfitti. E perciò oggi si brinda alla nuova epoca di cesarismo d’affari e di affabile stregoneria mediatica.

Al punto in cui siamo mancano persino le parole con cui dissentire. Certo, niente d’irreversibile. La storia insegna che i sopravvissuti possono risorgere, dopo un periodo d’anestesia. Qualcosa cambierebbe se lo statista dell’etere venisse combattuto a colpi di idee e moralità.

Veltroni provi di aver imparato.

Francesco di Bartolo

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Giorni decisivi per una delle strade più attese e discusse I punti critici del progetto, gli interessi nascosti, gli interrogativi ancora senza risposta

Pedemontana, il puzzle dell’autostrada fantasma

DI LUCA MATTEAZZI

L’ultimo annuncio è di poco più di una settimana fa.

I lavori per la Pedemontana partiranno tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009, ha detto l’assessore regionale alla mobilità Renato Chisso, arrivato a Vicenza per sostenere la campagna elettorale di Lia sartori. Non è certo la prima volta che l’autostrada che dovrebbe collegare Montecchio Maggiore con il trevigiano viene data per fatta, ma questa potrebbe davvero essere la volta buona. A giorni il Tar dovrebbe scrivere l’ultima parola sulla discussa procedura per l’affidamento dei lavori del project financing, poi in teoria si parte con quello che è uno dei progetti più attesi e al tempo stesso contestati della regione.

Il tracciato della Pedemontana, che dovrebbe collegare Montebello con la zona nord di Treviso

so in luce i punti critici del progetto e proposto tutta una serie di varianti, La storia spinge perché i cantieri possano finalIl progetto della Pedemontana ha premente partire. In effetti, che in tutta la so forma nel 2002, quando viene cofascia pedemontana del Veneto ci sia stituta la spa a maggioranza pubblica bisogno di semplificare una rete viaria (i soci principali, all’epoca, sono Ausatura e inadeguata è un dato di fatto; tostrade con il 38 per cento, la Brescia il punto contestato riguarda caso mai il Padova con il 37 e Autovie Veneto con come e il dove. il 10) con il compito di promuovere la costruzione della superstrada. Nel Le critiche 2003 viene presentato il progetto dei Fin dalle sue prime presentazioni, il 94 chilometri di asfalto che dovrebbeprogetto della Pedemontana è stato ro collegare la zona di Montebello, nelsommerso dalle critiche. Non tanto l’ovest vicentino, con Spresiano, a nord sui costi, che pure sono lievitati fino ai di Treviso, bypassando completamen2,3 miliardi messi in preventivo dalle te l’imbuto della tangenziale di Mestre ultime stime, quanto per un tracciato e garantendo alle centinaia di aziende considerato da molti di una zona che è il vero invasivo. In tutmotore dell’economia Il timore è che troppo to l’alto vicentino sono veneta un’infrastruttura all’altezza delle loro esi- la nuova strada nati comitati di protesta, spesso sostenuti genze. E infatti, tra gli diventi una dai Comuni, che hansponsor principali della scorciatoria Pedemontana, ci sono lungo il famoso no chiesto modifiche e proprio gli imprendi- corridoio 5, che revisioni del percorso. in parte accoltori, che vedono come permetterebbe Richieste te, tanto che le ultime una manna dal cielo la versioni del progetto possibilità di avere final- alle migliaia di sembrano aver supemente un collegamento tir di evitare veloce che possa evitare Padova e Mestre rato almeno una parte delle resistenze. Resta la gli ingorghi dell’A4 e contrarietà di fondo degli agricoltori, l’esasperante susseguirsi di incroci e preoccupati per la perdita di terreni semafori che rallentano il traffico sulle utili e i danni alle aziende attraversastatali tra il vicentino il trevigiano. Il te dal progetto (“Se si tratta di evitare mondo della politica segue compatto: una casa o un capannone si fanno i Forza Italia ha sempre difeso la strada, salti mortali, se c’è una fattoria no”, la Lega ne ha fatto un tema da campasintetizza il presidente provinciale delgna elettorale (“Se volete la Pedemonla Coldiretti Diego Meggiolaro); e retana votate Lega” ha detto il senatore stano forti preoccupazioni nella zona Paolo Franco, e abbiamo visto tutti ovest della provincia. A Castelgombercome è andata). E lo stesso centrosinito, dove dovrebbe sbucare un tunnel stra, che pure negli anni scorsi ha mes-

lungo sei chilometri in arrivo da Malo, la Pedemontana è considerata uno spauracchio, e proprio da quelle parti è nato da poco più di un mese un nuovo comitato per la difesa del territorio della Valle dell’Agno e di Malo che ha come primo obiettivo il no alla nuova autostrada. Un’autostrada considerata inutile (“Alla vallata servono collegamenti lungo l’asse nord sud, non verso est”, sostengono i promotori), devastante per il territorio e inquinante, con il suo strascico di polveri sottili e con il rischio che si vada a toccare il delicato equilibrio idrogeologico delle falde della zona. In generale, il timore è che la nuova strada, più che porsi al servizio dei residenti e delle aziende della zona, diventi una scorciatoia lungo il famoso corridoio 5 che dovrebbe attraversare il nord Italia. Una specie di direttissima che, collegandosi all’A27, permetterebbe alle migliaia di tir in arrivo da ovest di proseguire in direzione del Nord Europa evitando Padova e Mestre.

La teoria del regalo A complicare ancora di più la situazione si sono poi aggiunti i sospetti per una gestione a poco trasparente dell’assegnazione di progettazione e appalti. Una serie di articoli pubblicati dal Mattino di Padova circa un anno fa, ha puntato i riflettori sul cosiddetto “regalo di Natale”: una serie di passaggi di quote azionarie grazie a cui la gestione delle Pedomontana è passata dal controllo pubblico alle mani di una serie di consorzi e gruppi di imprese in cui si ritrovano molti nomi noti dell’imprenditoria veneta e non solo.

Nel dicembre del 2005, infatti, un consistente pacchetto di azioni passa dalle mani della Brescia Padova e di Autovie Venete a quelle di Impegilo, Adria Infrastrutture e di un neonato Consorzio Cps, imprese progettisti e servizi, dentro al quale si ritrovano la stessa Impregilo, il Consorzio Cooperative costruttori (una delle Coop rosse che si sono aggiudicate anche l’appalto per il Dal Molin) e il Consorzio Pedemontana Veneta, che a sua volta raggruppa aziende come la Cpi di Verona,

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la Maltauro di Vicenza, la Intercantieri Vittadello di Padova (quella che ha ultimato il nuovo teatro), la Carron di San Zenone degli Ezzelini. E collegato c’è anche il Consorzio Pedemontana Engineering, composto da Technital spa di Milano, Idroesse Infrastrutture di Padova, Studio Altieri di Thiene, Strata spa di Roma.

Il problema è che, a detta dei critici, buona parte di questi passaggi sono avvenuti senza la necessaria trasparenza, alimentando così i sospetti di chi vi ha visto un modo per inserire nella spartizione di una torta ricchissima gruppi di aziende amiche. Anche perché il rischio d’impresa collegato alla gestione del project financing della Pedemontana si è nettamente ridotto rispetto alle prime ipotesi: la Regione ha infatti deciso che, se il numero di passaggi non sarà in linea con le aspettative, arriverà una compensazione da parte della Regione.. Come dire che per i gestori della strada, comunque vada, sarà un successo.

Adesso si aspettano le ultime decisioni del Tar che deve valutare il ricorso di un gruppo spagnolo che aveva proposto di realizzare la Pedemontana con un ribasso del 25 per cento. Questione di giorni, poi si saprà il futuro di un’opera di cui si discute da talmente tanto tempo da essere considerata un vero e proprio fantasma. E il sogno di viaggiare in qualche decina di minuti da Vicenza a Montebelluna potrebbe essere più vicino. Ma a che prezzo?

L’affaire della ghiaia Cosa c’entra la ghiaia con la costruzione della Pedemontana? Apparentemente poco o nulla, ma in realtà un filo rosso che unisce l’attività estrattiva ai cantieri dell’autostrada potrebbe esserci. Più di qualcuno, infatti, avanza l’ipotesi che almeno una parte dei lavori sarà finanziata con i ricavi derivanti dal via libera a nuove cave di ghiaia. Voci che devono avere un certo peso, se l’assessore provinciale alla viabilità Costantino Toniolo ha scelto di darne una smentita pubblica. “Non diciamo in giro che la ghiaia ottenuta dall’escavazione dei laminatoi serviranno a pagare i lavori – ha dichiarato un mese fa -.

Pagheranno una minima parte dell’opera”.

Tutto falso, dunque? Forse no. Perché dal verbale di una seduta della commissione territorio e beni ambientali del Senato in cui si discuteva di attività estrattive in Veneto, emer-

ge chiaramente il ruolo che la ghiaia ha per la Regione Veneto, e per le grandi opere in programma sul territorio. Il dottor Vito Fittipaldi (della direzione geologia e attività estrattive della Regione) spiega infatti che “sabbia, ghiaia e calcare li abbiamo considerati strategici per lo sviluppo economico della Regione, perché se non abbiamo il materiale, gli inerti, non abbiamo sviluppo economico. Non dimentichiamoci che noi siamo nel Nord-Est, che è un po’ la locomotiva dell’economia del paese. L’industria estrattiva del Veneto ha un peso notevole: ha circa 200 milioni di euro all’anno di fatturato che è quasi l’1,5 per cento del Pil della Regione. Ghiaia e sabbia sono legati allo sviluppo economico della Regione. Pensate alle grandi opere, alla Tav, alla Pedemontana, al Passante di Mestre e a quant’altro”.

L.M.

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fatti&notizie Con l’uscita di scena della Dal Lago, primo passo del nuovo blocco di potere fra Regione e leghisti vicini a Galan (e alla Sartori)

Serenissima, Schneck presidente Spartizione fra Galan e Carroccio DI ALESSIO MANNINO

Autostrada Brescia-Padova: i tempi cupi della guerriglia Galan-Dal Lago sono finiti. Succedendo a quest’ultima (dimessasi per diventare deputata a Roma), il presidente della Provincia di Vicenza, Attilio Schneck, posa il primo mattone di una nuova filiera di potere cementata dai buoni rapporti fra la sua corrente in casa Lega e quella che fa capo al governatore veneto Giancarlo Galan.

L’aspra contrapposizione fra Manuela Dal Lago e il doge azzurro era personale e partitica insieme: lei dell’ala ‘sinistra’ del Carroccio, donna forte in naturale competizione con l’altro grande centro d’interessi in Veneto, quello galaniano. Schneck, invece, uomo di Stefano Stefani, notoriamente amico dei forzisti galaniani, che a Vicenza hanno il loro indiscusso punto di riferimento in Lia Sartori. Se questa dovesse essere incoronata nuovo sindaco, avremmo Comu-

La società Autostrada BS-VR-VI-PD, nata nel 1952 per “saldare” la Milano-Brescia e la Padova-Venezia

ne, Provincia e Regione galateo istituzionale. Carette da un’unica cordata pire la logica politica delpolitica forzaleghista in l’intronizzazione di Schmarcia all’unisono. neck è capire il nocciolo Non c’è da stupirsi, quin- della questione: la tiritera di, se all’annuncio della burocratica sulla concesnomina di Titti sione da conSchneck a neofermare fino al Con l’alleato presidente del2026, condizioSchneck alla la Serenissima ne preliminare presidenza, il la candidata sbloccare gli compromesso per Sartori abbia oltre 4 miliardi fra i due partiti di euro d’inveespresso tutta la appaltatori sua “gioia”. Ocstimenti per la della società casione ghiotta nord-sud autostradale, tratta da spendere in della Valdastico, Fi e Lega, campagna eletnascondeva in è stato torale, tanto è realtà lo scontro raggiunto vero che la contutto politico fra ferenza stampa la Regione e gli è avvenuta nel quartier ge- enti pubblici soci di Serenerale sartoriano contrav- nissima. Mentre il disegno venendo a ogni elementare di Galan è appropriarsi come Regione di tutte le sedi decisionali in fatto di infrastrutture, la Dal Lago e altre province (Padova) intendevano presidiare con le unghie e coi denti gli introiti e i finanziamenti della società autostradale.

Uscita di scena la Manuelona, oggi Galan pare avere la meglio. Circa un mese fa è riuscito a varare la società mista Veneto-Anas.

Primo passo, questo, per mettere le mani sull’intero sistema autostradale regionale, sottraendolo ai “signori del casello”, cioè alla Brescia-Padova e alla Padova-Venezia. Nell’organigramma della Serenissima, poi, il doge forzista poteva già contare da qualche mese su un vertice amico, ridefinito in base alle esigenze del poten-

stato quello di dar mandato ai legali per chiedere i danni. La decisione non va interpretata come uno schiaffo a Galan, ma come un atto dovuto. Per prolungare la concessione è necessario un accordo politico fra Regione Veneto e Provincia autonoma di Trento sulla Valdastico Nord. Per Galan, assertore della priorità della Valsugana sulla Valdastico, “la concessione della Serenissima è morta” (dicembre 2007). E’ lui ad avere il coltello dalla parte del manico, e non manca di ribadirlo. Forte, anche, dello storico ‘no’ di Trento.

Schneck si schermisce con dichiarazioni equidistanti come “Sono necessarie entrambe, Valsugana e Valdastico, uguale è la priorità perché rispondono a esigenze diverse” (febbraio 2008): non può certo sconfessare pubblicamente l’operato della Dal Lago, che è pur sempre sua compagna di partito. Ma l’ammordibimento è un chiaro segnale che al dunque si schiererà con Galan. E’ la prima pietra del castello di potere e di miliardi di euro che dalla Sartori a Galan passando per Schneck si sta costruendo in Veneto a partire dalle autostrade.

te azionista privato, Rino Mario Gambari della Reconsult, considerato vicino agli ambienti di Forza Italia, che nella veste nuova di zecca di ‘consigliere delegato’ ha il potere di predisporre il piano finanziario e di sovrintendere alla gestione aziendale. Ora, con l’alleato Schneck alla presidenza (ufficialmente proposto, precisiamo, da Gambari), il compromesso fra i due partiti appaltatori della società autostradale, Fi e Lega, è stato brillantemente raggiunto.

Leghisti e forzisti veronesi (capitanati questi ultimi da Aldo Brancher) avrebbero preferito il sindaco Flavio Tosi, mentre Galan aveva già messo in pole position il consigliere d’amministrazione Raffaele Bazzoni. Essendo troppo complicati i passaggi per issare Tosi sulla poltrona presidenziale, il Carroccio ha optato per mantenere un vicentino, purchè leghista come loro.

E siccome Schneck dava buone garanzie anche a Galan, il suo nome ha convinto tutti. Adesso ogni tassello è completo.

Tranne uno, e cioè proprio la proroga della concessione al 2026, negata dall’Anas. Il primo atto di Schneck è Attilio Schneck, presidente della Provincia vicentina

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19 APRILE 2008

fatti&notizie Il 19 aprile è la giornata mondiale dei piccoli negozi di musica. Per salvarli dall’assalto di grande distribuzione e download gratuito. Le storie di chi ce l’ha fatta e chi no

Dischi in via d’estinzione Il vinile li salverà

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DI STEFANO FERRIO

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Si chiamava Stefano e, prima che la sua vita diventasse un calvario di atrocità e sofferenze, finite in clamorose vicende come quella che riguardò l’assassinio della madre da parte di un balordo, fece in tempo a regalare momenti di serenità a tanti ragazzi di Vicenza.

Erano i primi anni ’70, e Stefano gestiva un “negozietto di dischi” – allora si chiamavano così – in mezzo a contra’ Riale. Un bugigattolo di due stanze, la prima lunga e stretta con la cassa dove il nostro munifico amico si alternava alla bella moglie, e la seconda più quadrata, per fare posto alla merce e all’impianto in cui, a una velocità di 33 giri al minuto, ruotavano questi piatti e neri supporti circolari, marchiati al centro da psichedeliche o goticheggianti etichette.

“Ummagumma” dei Pink Floyd, “Paranoid” dei Black Sabbath, “Salisbury” degli Uriah Heep.

Durò pochi anni quel rifugio dove, senza bisogno di acquistare qualcosa, giovani e squattrinati clienti trascorrevano ore fatte di palpitanti emozioni, alla scoperta del Suono di volta in volta in arrivo dalla

“Nessun luogo può cambiarti l’anima più dei piccoli negozi di dischi”

ex Swinging London, o dalle luminose spiagge della West Coast californiana. Da allora è trascorsa quel che si dice una vita, eppure, a chi lì dentro c’è stato, pare di essere ancora seduto in una delle poltroncine dove Stefano ti faceva accomodare mentre rimbalzava fra le pareti un rullo di batteria di John Bonham, o un lamento della chitarra di Jimi Hendrix. Tanto per dare ragione a scrittori come Nick Hornby, a musicisti come Bruce Springsteen o a

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registi come Cameron Crowe, fra i principali testimonial del “Record Store Day”, la Giornata mondiale delle piccole rivendite di musica, fissata per il 19 aprile.

L’iniziativa nasce ispirata a parole che lo stesso Nick Hornby, quello reso famoso dal calcistico “Febbre a 90”, scrive in un altro romanzo intriso di sorrisi e sentimenti: “Nessun luogo può cambiare la tua anima più dei piccoli negozi di dischi”. Parole a un soffio dal non essere più attuali, se si considera la convergenza di due fenomeni – il boom del gratis via internet e l’invadenza dei grandi centri commerciali – tesi a cancellare l’esistenza delle botteghe come quella del buon Stefano, che forse di cognome faceva Frigo. Luoghi che però, secondo questi artisti, e secondo chiunque abbia a cuore le sorti della Musica e dell’Umanità, rimangono insostituibili scrigni di cultura e curiosità, da difendere a denti stretti dall’informe avanzata della grande e anonima distribuzione, dove qualche sconto in più non vale lo scambio di informazioni da cui nasce la scoperta di un artista, l’esplorazione di una nuova tendenza.

A Vicenza è una realtà sotto gli occhi di tutti, e in particolare di quanti ricordano i busti di Beethoven esposti fra le copertine dei Jefferson Airplane e Le Orme nella babelica vetrina di Balboani in piazza dei Signori, a cento metri dal caffé Garibaldi. Bastava attraversarla, quella piazza, per trovare la concorrenza di Beni, dove adesso c’è uno “store” di telefonia, e, nella contigua contra’ Manin, di una Casa del Disco all’epoca celebre per le cabine, al cui interno uno pote-

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lo conferma lo stesso Franchetto, va ascoltare in cuffia il microsolco quando ricorda che “un capolavoprescelto. Qualche altro passo e, in ro come ‘Dark side of the moon’ corso Palladio, Saggio offriva schidei Pink Floyd si fa apprezzare solo tarrate degli Animals mescolate ai in vinile, mentre nel cd scompare Quartetti di Schubert. tutta la magia di quel suono”. Per Quasi mezzo secolo dopo, questa poi aggiungere: “Oggi molti artisti ressa di “record store” è un pallipubblicano la versione in vinile dei do ricordo, in una Vicenza dove loro nuovi lavori. Quella dell’ultiperò resistono botteghe in grado di mo Vasco Rossi è andata via come indicare alternative al cliente opil pane, e lo stesso sarà per i Rem. presso dalla bassa qualità: quella Con una spesa fra i 20 e i 40 euro commerciale degli ipermercati, ma un ragazzo può portarsi a casa ottianche quella sonora dei dowload mi prodotti”. scaricati dalla Rete. Uno degli Se si passa ai collezionisti, si trova orizzonti più luminosi è indicato anche chi è pronto a tutto, come lo dalla rinascita del vinile. Proprio il stesso Franchetto, felice di avere caro vecchio long playing a 33 giri, acquistato il cofanetto degli islanfino a una decina di anni fa bollato desi Sigur Ros: sette vinili più libro come reperto di modernariato da a 240 euro. “Anche qui continuiaconservare in soffitta. Convinti da mo a vendere long playing di culto, musicisti come i Metallica e i Racome Ten dei Pearl diohead, che invece Jam, o Kind of Blue sostengono la persidi Miles Davi” racstente superiorità del La moria conta Varner Zanon, “lp”, dalla resa molto dei negozi che gestisce Radio più calda e avvolgen- di musica Varsavia in contra’ te rispetto alla preè evidente.

Do Rode. Per quanto cisa ma fredda cloriguarda i compact nazione high fidelity Però – prosegue - la conofferta dai compact resistono correnza della Rete è disc, molti giovani si alcune formidabile. Restano sono convertiti al più piccole attraenti per gli apingombrante suppor- botteghe passionati di generi to usato dai loro gedi nicchia, come il nitori. “Il problema metal o l’elettronica. Giovani per principale è quello del giradischi cui nessun download vale la gioia – spiega Dino Fianchetto, del Sadi portarsi a casa un pacchetto piexophone di viale Roma -. Se uno no di musica”. non se lo ritrova in casa, perché il Sottoscrive dal Paradiso Ciso, nepapà ogni tanto ama riascoltare i goziante e disc jockey che ha fatto Led Zeppelin, in Italia deve sosteil bene della Musica dietro il bannere spese molto alte per acquistacone del suo Music Power. Negozio re un impianto. Può però ordinarlo di viale Milano dove ci sono persoin Germania o in Svizzera, dove il ne che continuano la sua battaglia. vinile è tornato a tutti gli effetti sul Il Record Store Day è dedicato anmercato, e quindi i prezzi sono più che a loro. abbordabili”. Che ne valga la pena,

Il suono del vinile torna di moda. Il problema è trovare un giradischi

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19 APRILE 2008

fatti&notizie

A Palazzo Folco è pronto da mesi un nido aziendale mai aperto per mancanza di iscrizioni: 600 mila euro rimasti del tutto inutilizzati. Finora

Provincia, storia di un asilo mai nato DI LUCA MATTEAZZI “Andiamo incontro alle esigenze delle giovani madri, mettendo a loro disposizione una struttura moderna che risponde alle più recenti normative in tema di educazione infantile e alle esigenze socio-pedagogiche dei bambini”.

Con queste parole, nel gennaio di due anni fa, l’allora presidente della Provincia Manuela dal Lago annunciava l’imminente avvio dei lavori per la realizzazione di un asilo aziendale che avrebbe dovuto essere al servizio dei figli delle dipendenti di palazzo Nievo.

Come spesso è successo la Dal Lago giocava d’anticipo, muovendosi con tempestività su un tema di cui si discuteva da anni come quello degli asili aziendali. Un’idea semplice, in fondo: portare l’asilo vicino al posto di lavoro – azienda o ente pubblico che fosse -, per facilitare le donne che vogliono conciliare maternità e “carriera”, e per ridurre spostamenti e spese inutili. Talmente semplice che in tanti ci hanno fatto un pensierino,

I cancelli (sbarrati) del nido aziendale

anche se a conti fatti di nidi aziendali non è che se ne siano visti poi molti.

La Provincia almeno ci ha provato. Agli inizi del 2006 affidava ad una ditta di Breganze i lavori per la realizzazione di un piccolo asilo ricavato dall’edificio ex Coreco di contrà Chioare, vicino a Ponte

Centenario Palladiano o festival di Christo?

Pusterla e alla propria sede di Palazzo Folco. “In totale 200 mq al piano terra, con un giardino esterno a disposizione – recita il comunicato con cui veniva annunciata l’iniziativa -, per ospitare un totale di circa 16 bambini oltre al personale per le attività educative e di servizio”.

in tempo per l’inizio del nuovo anno scolastico. Invece in quelle aule non è ancora entrato nessuno. Il bello è che l’asilo è bello e finito, ma è sempre rimasto chiuso. Ci sono le giostrine, i tavolini per i bimbi, gli allacciamenti, la cucina, la lavanderia, ma è tutto fermo. Colpa delle mancate iscrizioni, spiegavano dalla Provincia a dicembre. Da allora non si è mosso nulla. E il nido di palazzo Nievo rischia di ripercorrere lo stesso percorso di quello dell’Ulss, aperto alcuni anni fa e poi chiuso per i costi eccessivi. Perché i bambini, a quanto pare, ci sarebbero anche, tra gli oltre 400 dipendenti della Provincia, ma le tariffe non sono giudicate così allettanti.

Calcoli sbagliati, errori di gestione, prezzi troppo alti: si potrebbe discutere a lungo sulle cause di uno stallo imbarazzante. La speranza, però, è che l’impasse possa essere risolta almeno per l’anno prossimo. Magari con l’aiuto del Comune, che ha avviato un esperimento simile in collaborazione con Ipab e Camera di Commercio.

“Il progetto – continua il comunicato - propone la totale conservazione del fabbricato esistente, per non snaturarne la memoria storica, con modifiche invece sostanziali sugli assetti distributivo e strutturale.

L’intero piano terra è a disposizione dei bambini, con sala mensa, zona riposo, attività a tavolino ludiche, servizi, ambulatorio-infermeria.

Ogni spazio prevede la divisione tra lattanti (0-1 anno), semi-divezzi (1-2 anni) e divezzi (2-3 anni). Al primo piano è previsto un locale a soppalco riservato al personale per la tenuta delle pratiche amministrative. L’intervento prevede poi la creazione dei necessari sottoservizi, lo spostamento della storica cabina elettrica Aim, già concordata con l’azienda, per consentire la creazione di un accesso autonomo alla struttura e la creazione di un’area attrezzata a verde per la ricreazione e le attività esterne dei bambini, con posizionamento quindi di giochi e giostrine”.

Il tutto, dal costo complessivo di 600 mila euro, avrebbe dovuto essere pronto per settembre 2006,

m rre

Inoltre dall’Italia

Per lei FABIO 40enne mai sposato cerca una donna che sappia capire le mie intenzioni serie ed oneste.Sono un uomo carateriale ispirato ai principi religiosi. telefono 3281080282.

NICK 39enne, sportivo,pieno di vita cerco il vero amore e costruite un raporto per tutta la vita.telfono 3281080282 ALBERTO 33enne separato con un figlio.Ho voglia di ricostruirmi e amare.Per me e molto dificile ricominciare.Cerco una donna che sappia darmi energia e calore.Sono molto affettuoso.

Dopo la Basilica, la Loggia del Capitaniato. Da qualche giorno in piazza dei Signori è spuntata l’impalcatura di un nuovo restauro, che ha completamente avvolto il palazzo che ospita la sede del consiglio comunale. A pochi metri di distanza si fronteggiano così due imponenti cantieri, che nascondo quasi del tutto due tra i più importanti monumenti palladiani. Niente di male, per carità: il restauro dei gioielli architettonici del centro storico è fondamentale, ed è uno dei punti in cui l’amministrazione Hüllweck ha ottenuto i risultati migliori. Però fa un certo effetto vedere la piazza impacchettata, e proprio nel cuore dell’anno in cui si ricorda il quinto centenario palladiano. E proprio nel cuore della stagione turistica, quando

scolaresche e comitive affollano la città. È un po’ come se Roma di fosse presentata al Giubileo con San Pietro sotto restauro, o Torino alle Olimpiadi con la piazza reale piena di impalcature. Passi per la Basilica, i cui lavori sono stati attardati da una serie di ricorsi al Tar, ma almeno la Loggia, a questo punto, non poteva aspettare qualche mese?

Unica, magra consolazione, il fatto che quando aprirà la mostra sui lavori dell’architetto, a settembre, il palazzo del Capitaniato dovrebbe essere scartato.

Nel frattempo, male che vada, si può sempre provare a spacciare il tutto per delle installazioni di Christo, l’artista diventato celebre con le performance in cui impacchetta oggetti e monumenti.

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19 APRILE 2008

speciale Le difficoltà e le soddisfazioni di oltre due anni di attività. E le sfide per il futuro

Cento numeri di libertà, indipendenza e critica che, se non soprattutto, per la stima e la credibilità che Cosa scri- ora accompagna i nostri vere, senza redattori, che prima trovascadere nel- vano ostacoli anche nell’inla retorica, tervistare Caio e Sempronio del n. 100 di (un nome su tutti: l’ex sinVicenzaPiù, daco Enrico Hüllweck, che t r a g u a r d o oggi forse paga dazio anche o punto di per l’incapacità di confronpartenza di un’impresa che tarsi con le critiche). Ora nasce folle e continua anco- anche gli originari detrattora più folle? Basta leggere ri accettano le loro domanquello che scrive più luci- de senza il timore che le loro damente di me risposte vengano l’amico Matteo strumentalizzaCelebrato, Rinaldi per certe, anche se con tificarne la follia, scritto e la certezza che i stampato ma la vita è fatta loro eventuali eranche di sogni. il numero rori verranno riVicenzaPiù è un 100, adesso feriti a chi conta: sogno che si è i lettori e la città. comincia il materializzato E questa certezza già (o solo, fate compito più è la forza in più diffi cile voi) 100 volte. del nostro settiNel primo numanale, che, nel mero, quello targato 25 piccolo delle sue 3.000 cofebbraio 2006, promette- pie diffuse a Vicenza città e vamo che il Più della testata avrebbe significato più libertà, più indipendenza, più critica costruttiva e molto altro ancora. Se abbiamo rispettato finora gli impegni devono essere i lettori, amici o critici, a testimoniarlo.

I dati, certi, delle vendite, quadruplicate in edicola e ancora in crescita, e quelli, sensibili, delle moltiplicate richieste di presenza nei punti di distribuzione come free press, che non possiamo soddisfare più di tanto per banali motivi di costo, non ci confortano. Ci esaltano.

Ma gli sforzi fatti numeri per arrivare a scrivere, comporre, stampare, distribuire questi cento numeri (spesso e ancora oggi lottando duramente contro sordi ostacoli di chi VicenzaPiù non lo vorrebbe) sono indubbiamente di più, molto di più di quelli previsti.

Ne è valsa la pena. Non solo per gli attestati di simpatia ricevuti dai lettori, ma anDI GIOVANNI COVIELLO

dintorni, punta a far ridurre quelli errori semplicemente raccontandoli; senza astio, ma con coraggio, senza la convinzione di essere depositari dei metri di valutazione e, perciò, sempre aperti a repliche e smentite.

Celebrato, scritto e stampato e distribuito il n. 100 di VicenzaPiù, per me che ne sono l’editore-direttore comincia il compito più difficile: quello di consolidarlo riducendo la follia dell’impresa e consolidando la realtà del progetto con l’immissione di forze fresche, che siano capaci di finanziare la libertà d’espressione sposandola con la profittevole gestione economica.

Ci sto lavorando sempre di più. Riuscirò a trovare quelle forze necessarie? Ve lo dirò se e quando scriveremo, stamperemo e distribuiremo il n. 200.

La voce della redazione I giornali traboccano di spazzatura, sembrano fatti da chi appalta la monnezza di Napoli. Soprattutto nelle prime pagine: il pesce comincia a puzzare dalla testa. Cioè dalla politica, malattia mentale di un Paese che con questo teatrino delle apparenze nasconde i problemi veri (come l’assurdo di vivere secondo schemi imposti da una pattuglia di poteri su cui non abbiamo alcun potere - e mi riferisco a banche, borse, mercati internazionali e agenzie pubblicitarie). Vicenza è peggio che Napoli: la già scarsa varietà di voci diventa nella nostra città un coro impartito da una soltanto. Perciò, se Vicenza Più ha un valore, ha quello di fare entrare qualche spiffero di informazione nella puzza di chiuso e di ipocrisia che domina questa città-ripostiglio. L’eterno cruccio è che ti leggono in pochi, e ti sembra di lavorare per i soliti manzoniani venticinque lettori.

Ma internet insegna: l’importante è che le notizie, le inchieste, i retroscena, gli smascheramenti della pravda ufficiale circolino. Perchè per non far dimenticare cos’è l’aria pulita, bisognerà pure che qualche réfolo si apra piccoli varchi nel muro costruito dal partito unico dell’informazione. E finché c’è un editore, c’è speranza. Lo so, lo so: come dice Abatantuono in Mediterraneo, “chi vive sperando, muore cagando”.

Ma se fare il giornalista ha ancora un senso, e per me lo ha perchè c’è fame di analisi, di capire il perchè dei fatti (mission possible di un settimanale), allora un giornale come questo è un lassativo indispensabile: fa digerire meglio la cattiva informazione vicentina.

Alessio Mannino “Il Caporedattore mi ha chiesto una nota di commento al centesimo numero di VicenzaPiù, ma - mi ha detto - ‘Attento a non sbavarci addosso’.

D’accordo, ma come si fa? Quando sono approdato a VP, lasciavo, con rimpianto e sincero dolore, l’esperienza di VicenzaABC, dove, sotto la guida del carissimo Matteo Rinaldi, avevo cominciato a farmi le ossa. In questa redazione ho ritrovato parecchi di quell’antico gruppo, assieme ad altri di nuovi, a formare un gruppo di persone intelligenti, oneste e serie, unite a dar vita all’unico foglio che si possa leggere se si vuol capire davvero cosa succede in questa nostra povera città.

E Dio sa se ce ne sarà bisogno, di qui in avanti. E dunque, che dire a questi miei meravigliosi ‘colleghi’? Altri cento di questi numeri? Forse, semplicemente, grazie” Giuliano Corà Benediciamo dunque un giornale in tripla cifra, come amano dire gli appassionati di basket di una squadra capace di fare almeno 100 punti nell’arco di una partita. In oltre due anni di pubblicazioni, VicenzaPiù ha dimostrato di sapere andare a canestro nell’unico modo che consente di arrivare alla “tripla cifra”: grazie a un quotidiano e certosino gioco di squadra.

Per il momento pochi tiri da tre – leggi “scoop” – ma in compenso quella massacrante abnegazione tattica che fa

segnare un sacco di canestri da due, e centrare i tiri liberi una volta chiamati in lunetta. Una macchina pensante, una fucina di lavoro giornalistico, un modello di trasparenza. Tutto è pronto per le “bombe” da tre punti .

Stefano Ferrio L’informazione libera a Vicenza è pressoché inesistente. Esiste invece un’informazione asservita agli interessi di cupole, sinedri, varie conventicole. Nonostante in questa provincia ci sia lo spazio, e il bisogno di una sana e corretta informazione, di fatto le esperienze passate, alternative all’informazione locale, sono tristemente fallite. Forse le cause di tali fallimenti sono dovute al fatto che i vicentini leggono poco, oppure alla politicizzazione e ideologizzazione di queste esperienze. Invece, VicenzaPiù si colloca come una felice esperienza: sa coniugare libertà di informazione e capacità critica, vi trovi gli approfondimenti, ma sa essere anche un giornale “popolare”, quasi anglosassone. Mi piacerebbe che questo tratto popolare venisse aumentato e che il settimanale potesse essere letto anche in tanti altri comuni della provincia.

Francesco Di Bartolo L’informazione interviene nella formazione della persona, può lasciare indifferenti o stimolare curiosità, proporre spunti di riflessione o volontà di approfondimento. Ma soprattutto contribuisce alla formazione del senso critico nel gestire e filtrare l’oceano di informazioni che circolano ovunque.

O vieni sommerso, e quindi subisci ciò che ti viene proposto o sei tu il costruttore della tua informazione e, quindi della tua formazione.

VicenzaPiù permette tutto ciò, perché è animato da uno spirito giovane, fresco, frizzante, qualificato, ma soprattutto libero, che guarda non solo alla facciata, ma dietro la porta, senza vincoli, offrendo al lettore realtà a lui vicine, e non “direzionate”.

Cosa cambierei? Forse un articolo in meno di politica e uno in più di arte, cultura e natura: ma mi rendo conto che nella nostra realtà industriale cultura, natura e passioni diventano spesso momenti occasionali , schiacciati o snobbati da altre priorità.

Federica Ceolato Quando ho preso in mano per la prima volta “Vicenza più” mi sono subito piaciuti la grafica e il formato. Quando l’ho letto ho trovato interessanti gli argomenti trattati e piacevole il modo di raccontare i fatti. Finchè un bel giorno ho iniziato a scrivere… Ricordo che il mio primo articolo pubblicato riguardava una pista ciclabile ed è stata una grande soddisfazione vederlo impaginato su questo settimanale. La cosa divertente è che ho trovato un ambiente aperto, simpatico e accogliente, dove posso esprimere una parte di me stessa. Quando mi accingo a scrivere un articolo lo faccio sempre con entusiasmo e con la speranza di essere letta con lo stesso piacere con cui scrivo.

Marta Cardini

19 APRILE 2008

speciale

Per festeggiare i 100 numeri di VicenzaPiù, un pistolotto che sbarra la porta alla possibilità di arrivare a 200. Ecco perché a Vicenza la stampa ha vita difficile: le colpe di chi scrive e quelle di chi legge

La vita infernale di un settimanale DI MATTEO RINALDI

susseguitesi all’interno del rettangolo di gioco, il risultato finale a reti inviolate fotografa con assoluta precisione la divisione della posta in palio”.

Caro lettore di VicenzaPiù, questo pezzo vuole raccontare la difficoltà di far nascere - e soprattutto crescere - un giornale settimanale a Questo stile ha i suoi vantaggi: Vicenza. Ma parte malissimo: la sua puoi riempire trecento righe con lunghezza è assurdamente esagerail materiale appena sufficiente per ta. La colpa non è mia. A me piace una didascalia. E soprattutto, puoi scrivere pezzi brevissimi e so che dire cose totalmente prive di senso anche tu preferisci gli articoli rapidi, senza che nessuno se ne accorga: il con un bel titolo, un ricco sottotitolo lettore, totalmente annichilito dal e un corredo di foto impeccabili. tuo linguaggio bieco e retorico, perPurtroppo i redattori dei settimanaderà il filo dopo le prime tre righe. li non lo capiscono: devono riempiNon ci credi? Vai a rileggere il finale: re pagine su pagine, hanno l’ansia “Il risultato finale (...) da chiusura e l’incubo fotografa con assoluta degli spazi bianchi.

Lo so perché ho avu- Come se solo precisione la divisione della posta in palio”. to la stessa malattia prendendo Questa frase non sta in anch’io. L’ho perfino in mano un piedi. È da bocciatura diretto un giornale giornale ci quinta elementare. come questo. si arrogasse in Ma non te n’eri accoril diritto to. Non è colpa tua: eri Anch’io avevo codi esseri già drogato, assuefatto, minciato giurando intelligenti e ipnotizzato. che mai avrei pub-

rispettabili.

blicato un pezzo più Le colpe di chi scrilungo di 30 righe. Mai Tutte bugie ve non si fermano una foto non inerente. a questo. Ed è la E soprattutto: mai un causa per cui la maggior parte dei pistolotto in politichese. giornali che tentano di farsi strada Invece ho fatto anche di peggio. Ho a Vicenza muoiono nel giro di poperfino toccato il fondo del fondo: chi anni, dimenticati e quasi mai ho quadruplicato un pezzo già pronrimpianti. Le colpe di chi scrive si to per riempire una pagina rimasta possono raccogliere in tre errori orfana di un servizio mai arrivato. principali: È l’arte di ogni buon giornalista di un giornale povero come questo, che si sogna la possibilità di inserire un pezzo sempre pronto, per emergenza, come fanno i grandi giornali.

Il pezzo originale cominciava così: “La partita - dice Maccarozzi - è stata orrenda e il risultato è giusto.

Più di 0-0 non si poteva pretendere” .

Ma il dannato cronista, con un vergognoso lavoro di moltiplicazione del reale, lo rimpasta così: “Questa sfida che ci ha visti impegnati per tutti i novanta minuti sostiene il valido difensore esterno Maccarozzi - non sarà certo ricordata con il fascino di una finale di Champions League. Ma è indubbio che l’impegno da parte di tutti noi sia stato encomiabile, e va detto che, anche alla luce delle occasioni

1. Pensare che i giornalisti contino più degli editori.

Il bel pezzo, l’intervista intelligente, la notizia scovata dopo settimane di appostamenti non contano niente. Gli editori contano dieci volte tanto, perché hanno il potere dalla loro parte.

Possono decidere di chiudere il giornale da un giorno all’altro (Vicenza Abc, un paio di anni fa), possono fare un giornale di sinistra ma venderlo a un editore di destra (Il Vicenza, qualche mese fa), possono decidere di trasformare un ottimo settimanale in un pessimo quotidiano (Nuova Vicenza, vent’anni fa), possono scappare con la cassa (questo succede raramente, ma solo perché raramente c’è la cassa).

Indro Montanelli, con la sua mitica Olivetti Lettera 22: un mito ed un’ispirazione per ogni giornalista degno di questo nome 2. Pensare che gli editori contino più dei pubblicitari. È l’errore più importante, che ha portato al fallimento tantissimi giornali, anche se belli, promettenti e intelligenti. Senza una squadra di bravi pubblicitari, che macinano chilometri su chilometri bussando a negozi, aziende, enti, associazioni, sagre, politici, amici e amici di amici, non si va da nessuna parte. Al punto che oggi gli editori con le idee chiare partono dai pubblicitari, poi fanno il resto. Ai giornalisti brucia un po’ ma devono farsene una ragione: un ragazzino che va a raccogliere pubblicità tra il supermercato e il gommista è più importante di un editorialista a penna sguainata. E spesso rompe molto meno le scatole.

3. Pensare che i giornalisti contino. È l’errore definitivo. Certo che ci sono giornalisti che fanno vendere: ma li conti sulle dita di una mano.

Quelli che spostano i lettori sono i Vittorio Feltri, i Curzio Maltese, i Massimo Gramellini, i Gianantonio

Stella. Gli altri contano finché stanno al loro posto, non danno i numeri, non chiedono aumenti e soprattutto garanzie. Una volta chiedevano garanzie di indipendenza e obiettività. Oggi si accontenterebbero di garanzie più terra terra, come un posto di lavoro sicuro, per il quale sono ormai disponibilissimi a sacrificare senza discutere indipendenza e obiettività.

La morale del discorso è semplice e le dedico apposta le ultime righe e niente più. Finché non arriverà un editore con un progetto chiaro (almeno 10 anni di investimenti sicuri), un’idea precisa (politica, sociale, di marketing), un entusiasmo invidiabile e un’ottima capacità organizzativa, continueremo a delegare l’informazione cittadina a esperimenti estemporanei che accompagnano come timide damigelle il solito Giornale di Vicenza. Che fa il suo mestiere, per carità.

Ma proprio per questo ci piacerebbe tanto avere anche un giornale che faccia un po’ anche il nostro.

E le colpe di chi legge? Di quelle non si parla mai. C’è il mito del “lettore sacro”, come se solo prendendo in mano un giornale ci si arrogasse il diritto di essere intelligenti e rispettabili. Tutte bugie. Il lettore è spesso più insulso del cronista di cui sopra. E lo dimostro portando ad esempio un lettore deplorevole che conosco molto bene: me stesso.

Faccio parte della numerosa categoria di chi non compra quasi mai un giornale con questa formidabile motivazione: “Non c’è niente che mi interessa”.

Così facendo ho perso almeno diecimila occasioni di trovare qualcosa che mi avrebbe certamente interessato al modico prezzo di un euro, e talvolta neanche quello.

Sono in ottima compagnia. Quando scoppiò il caso Dal Molin una simpatica ragazza mi fermò per strada dicendo “Tu dirigevi Abc? Mi dispiace terribilmente che abbiate chiuso. Ci foste stati voi, avreste battagliato alla grande assieme a noi contro la base!”.

Ah, grazie - dissi io - Allora tu eri una nostra lettrice!

E lei: “Assolutamente no, perché?”

Gli auguri dei lettori Con piacere esprimo le mie congratulazioni per un settimanale che scrive ed esprime idee libere e concrete, con articoli molto interessanti spaziando dalla politica allo sport. Continuate così.

Leone Fin Complimenti, i vostri servizi sono vincenti... Spero vi sia piaciuto il gergo pallavolistico.

Marco Milioni

Abito a Vicenza da poco tempo, sufficiente però a capire che in questa città ci sono poche “voci” libere e obiettive. Una di queste è senz’altro la vostra, quindi congratulazioni e continuate così!

Massimiliano Leone Mi piace leggere questo giornale in cui la cronaca cede il passo alle idee e alle considerazioni di che scrive. Mi piace che, in una città a volte sonnolenta, si

dia spazio a voci fuori dal coro, a chi ha voglia di dire ,e magari l’avrebbe anche di fare, con serietà e impegno, a chi parla anche dei problemi e delle necessità dei singoli, a chi denuncia con l’intento di cercare una soluzione e per questo dà voce all’insano coraggio della speranza.

M. D. Grazie, ragazzi!

Per avere comunque garantito all’informazione vicentina una

pluralità di voci. I vicentini hanno bisogno di assumere informazioni da varie angolazioni e sfaccettature e voi avete garantito questo con un lavoro puntuale e accurato.

Altri 100..1000 di questi numeri!!!!

Federico Formisano Celebro e saluto con grande piacere questo importante traguardo di un settimanale decisamen-

te atipico, che sento ancora mio.

Ho avuto la fortuna, infatti, di vederlo nascere e di essere tra i primi collaboratori della sua redazione. L’ho lasciato in ottime mani ed ora ne seguo con orgoglio la sua consacrazione.

In un panorama alquanto piatto ed omologato, Vicenza Più è un’eccezione coraggiosa che non tradisce la curiosità dei lettori.

Auguri!

Andrea Genito

T R Fatti, personaggi e sport vicentino SPO Direttore editoriale Giovanni Coviello

Volley Ikic rinnova, la Novello cerca la salvezza pagina 13

Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiare di Verona

Anno 3 - Numero 57 - Sabato 19 aprile 2008 Supplemento al settimanale VicenzaPiù n°100

Brusca battuta d’arresto per il Bassano, raggiunto in vetta alla classifica dalla Reggina E adesso il discorso promozione si complica

Un finale da brividi DI FRANCESCO CAVALLARO

Tennis Schio, da matricola a numero uno pagina 15

Hockey in line Diavoli pronti ai play off pagina 15

Rugby Ranger: vincere per l’orgoglio pagina 15

Bassano, nooo. Questa non ci voleva.

La banda di Glerean domenica scorsa è stata “calpestata” dal Prato, per di più in casa, con un secco 31. Da non credere. Solo pochi giorni prima i giallorossi avevano steso a loro volta il Benevento (5-0) nella finale di andata di Coppa Italia giocata al Mercante (mercoledì 23 è in programma il ritorno in Campania: guai a dare la vittoria come acquisita); nell’occasione avevano sciorinato del bel calcio-champagne Uno sconsolato mister Ezio Gleream facendo credere agli addetti ai lavori di essere ormai con lo avessero ascoltato. un piede e mezzo in serie C1; Ora la situazione psicologica niente di più sbagliato. si è ribaltata a favore dei graForse i ragazzi hanno preso nata, i quali possono godere sotto gamba l’impegno, pro- di un calendario più semplibabilmente erano anche stan- ce (almeno sulla carta). A tre chi dopo il turno infrasetti- giornate dal termine ci permanale. Fatto sta che hanno mettiamo di analizzare ciò pigliato tre sberle dal Prato e che potrebbe accadere se il ora son dolori. Perché a que- Bassano dovesse arrivare sesto punto della stagione tut- condo. Il pensiero più logico to viene di nuovo rimesso in è questo: una squadra che discussione. Pavesi e compa- spadroneggia nel suo girogni sono stati raggiunti dalla ne fino a poche giornate dal Reggiana in testa alla classi- termine è assolutamente in fica a 66 punti. E grado di portadomenica prossire a casa il salto ma sono di scena a Proprio perchè di categoria, pur Portogruaro in un i giallorossi passando attraderby che si prean- hanno verso la lotteria nuncia già bollen- rincorso per degli spareggi. La te. I veneziani si nove mesi il seconda riflessiogiocano l’accesso ne è strettamente primo posto ai play-off, i nolegata alla pristri la promozio- potrebbero ma: attenzione, ne diretta: ci sarà arrivare nel calcio non c’è di che divertirsi. scarichi all’ap- nulla di scontato.

Mister Glerean ci puntamento Proprio perché i aveva messo tutti giallorossi hanno sul chi va là dopo rincorso per nove il buon pareggio ottenuto in mesi il primo posto potrebtrasferta a Reggio Emilia: bero arrivare scarichi all’ap“Macché C1, pensiamo a vin- puntamento. Tra l’altro non cere partita dopo partita, ma- sarebbe la prima volta. Ora gari senza montarci troppo la occorre tenere alta la contesta”. Se solo i suoi ragazzi centrazione e non mollare;

la Reggiana, dopo essere stata eliminata in semifinale di Coppa Italia proprio dal Bassano, non vede l’ora di fargli la festa coi controfiocchi. Al Giglio i giallorossi sono stati accolti bene, ma non fermiamoci alla prima impressione.

Per i granata sarebbe il massimo della vita sorpassare al-

l’ultimo la banda di Glerean.

Sai che soddisfazione, dopo essere stati secondi per buona parte del torneo.

Ha ragione Renzo Rosso quando dice che “Bassano e Reggiana sono due grandi formazioni e meritano entrambe la promozione”. E poi tutti i giornalisti di Reggio che ci augurano di rivederci insieme l’anno prossimo in C1. Calma. E’ tutto da scrivere. Mollare proprio adesso sarebbe un suicidio in piena regola.

Capitolo Vicenza. Sorridono i cugini biancorossi che si sono tolti l’Avellino di dosso e ora vedono più vicina la salvezza. Impensabile, almeno fino a due mesi fa. Merito di Gregucci, merito di Zampagna, merito dei tifosi. Ma soprattutto grazie alla buona sorte. Dietro al Vicenza le altre cinque rallentano invece di accelerare. Con delle dirette avversarie ridotte così retrocedere sarebbe una disfatta; ancora una volta non diciamo niente. Bassano in C1 e Vicenza in B: chiediamo troppo?

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19 APRILE 2008 Volley. Le biancorosse di Peppe Nica si giocano la stagione nelle ultime tre giornate Intanto la Minetti Infoplus si assicura la talentuosa croata prolungandole il contratto

Novello-Ancona, scontro salvezza E Matea Ikic rinnova fino al 2011 DI PAOLO MUTTERLE

S. Donà 32. Ancona 31. Udine 30. Vicenza 28.

Fa ancora freddino in casa Novello Fidas e il termometro della B1 femminile dice che oggi le biancorosse sarebbero spacciate. Una di queste quattro dovrà infatti abbandonare la categoria, ma la corsa salvezza sta assumendo tratti imprevedibili. Come spesso accade Ikic in ricezione. Sarà a Vicenza per altri tre anni in coda ai campionati, formazioni vero che il calendario di Udine è che fin qui avevano sonnecchiato forse quello più proibitivo tra le si sono svegliate all’improvviso e squadre del lotto, ma per uscire ora avanzano a valanga; è il caso dal calderone è sempre meglio afdel S. Donà che va a vincere con fidarsi alle proprie forze piuttosto Ravenna e Verona e dell’Ancona che sperare nelle disgrazie altrui. che stende prima Flero e poi PaA occhio e croce per dova, tutte avversasalvarsi serviranno rie di alta classifica. “Sono felice almeno due vittoDifficile fare scomdi rimanere rie contro Ancona, messe a tre giornate dalla fine; di sicuro altri tre anni, Bergamo e Loreto.

E la valenza di un c’è che lo scontro di- penso che successo domenica retto in programma per me sia contro una diretta domenica alle 17.30 la scelta concorrente sarebbe al PalaRewatt assu- migliore “Ancona sta me una valenza fondato che qui doppia. andando forte – amdamentale.

Spareggio Salvez- posso ancora monisce l’assistant crescere” coach della Novello za Fidas Michele MarNella sfida casalinga chiaro – anche se un po’ di decontro Ancona non sembra avere merito va alla squadre che hanno molte opzioni la squadra di coach affrontato, già fuori dai play-off e Peppe Nica: vincere o vincere. È

con poche motivazioni. Ho visto però le ultime partite delle marchigiane, loro ci stanno mettendo molta grinta, si vede che vogliono salvarsi”. La stessa grinta che servirà domenica ad Astarita e compagne.

Ikic rinnova Intanto in casa Minetti Infoplus, aspettando la ripresa degli allenamenti, è tempo di mercato.

I primi tasselli sono già a posto con alcune importanti conferme, ma il vero colpo è la ‘blindatura’ di Matea Ikic, che ha prolungato fino al 2011. Il martello-ricevitore di Pola sarà quindi uno dei cardini della squadra biancorossa del futuro. Dopo una prima stagione di ambientamento con numerose apparizioni a gara in corso, quest’anno la schiacciatrice croata ha conquistato quasi subito un posto in sestetto e l’ha mantenuto fino al termine del campionato, nonostante la tonsillite che per due mesi l’ha tenuta lontana dai campi. “Sono felice di rimanere altri tre anni – ha dichiarato Matea - penso che per me sia la scelta migliore dato che a Vicenza posso ancora crescere e mi trovo molto bene in un club che sento mio.

Manù ha fiducia in me e con lei c’è un buon rapporto. Anche Vicenza ormai è la mia città, mi ci sono abituata e mi piace starci”.

Sognando Costagrande Coach Manù Benelli si è complimentata con la società per l’operazione conclusa: “Matea è stata una delle rivelazioni del campionato. Non era partita da titolare, ma si è conquistata il posto e ha dimostrato di tenere benissimo il campo. Ho già detto al presidente che penso si tratti di un ottimo investimento e di un elemento su cui potrò contare sempre di più nella prossima stagione. Matea ha dei margini di miglioramento enormi, non dobbiamo porre limiti ad una crescita che non può essere prevedibile. Già adesso ha dei colpi da fuoriclasse ai quali

deve dare continuità, e deve ancora crescere fisicamente. Le ho già detto che secondo me per caratteristiche tecniche e fisiche un modello al quale può ispirarsi, con le dovute proporzioni, è Carolina Costagrande”.

A un passo dal paradiso È la situazione della Mosele Elettronica Vicenza, che sabato scorso ha vinto l’importantissimo match contro l’Este, riconquistando il secondo posto in classifica che vale la promozione in serie C. Straordinaria la partita dei ragazzi e di coach Baraldo (in campo con la maglia del libero) in una cornice di pubblico da categorie superiori.

Per dare il via alla festa serve ora un’altra vittoria sabato a Cologna Veneta contro la Sabbionese.

Serve una vittoria alla Novello Fidas domenica pomeriggio al PalaRewatt

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19 MARZO 2008 A Sarcedo le finali provinciali di categoria riconfermano la formazione vicentina Ad Arzignano la pallavolo giovanile ha messo in scena la festa “1,2,3… volley”

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DI ANNA MOLON

UFFICIO STAMPA FIPAV

Nel palazzetto di Sarcedo, la società di casa Volley Towers guidata dal presidente Flavio Grison ha ospitato le quattro finaliste dell’Under 14 femminile che hanno gareggiato per il titolo stagionale di categoria e per staccare i 3 ambiti biglietti per la fase regionale.

A contendersi il terzo posto sono scesi in campo il Volley Castellana e il Volley Noventa: dopo un primo set molto combattuto, il sestetto di Montecchio Maggiore allenato da Massimo Manuri ha ingranato la quarta andando a chiudere la partita con un perentorio 3-0 (26-24, 25-14 e 25-18 i parziali). Senza storia la finalissima, dove le ragazze dell’Ottica Padrin Vicenza si sono imposte d’autorità sulle atlete del Volley Sottoriva, andando a bissare il successo già agevolmente ottenuto nella precedente edizione, in quell’occasione sulla Pallavolo Malo. Domenica 13 aprile è scattata la fase regionale con i concen-

Volley Under 14, Ottica Padrin stacca il biglietto per le regionali tramenti a tre di qualificazione.

La pallavolo giovanile è stata protagonista anche sabato 5 aprile nella splendida cornice del Palatezze di Arzignano dove è andata in scena la Festa Provinciale dell’”1,2,3… volley” con l’organizzazione della società US Castello.

Il Torneo, dedicato ai ragazzi della prima media, è ormai da quattro anni la proposta della Federazione Italiana Pallavolo per avviare le classi prime all’attività sportiva, in modo graduale, continuo e strutturato, secondo un iter che parte da una programmazione di classe e d’istituto e arriva a prime forme d’incontro tra scuole vicine attraverso mani- Da sinistra a destra, e dall’alto in basso, le compagini di Castellana, Noventa, Sottoriva e Vicenza festazioni interscolastiche e finali a livel- A Poiana Maggiore, infine, coli di 1ª e 2ª elementare. lo provinciale come quella domenica 6 aprile si è svol- Per le 23 squadre radunate organizzata sabato scorso a ta la Festa Provinciale di per l’occasone la Società di Tezze di Arzignano.

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Giovanile hanno preparato numerosi giochi didattici ispirati al cartoon disneyano “Cars”.

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19 APRILE 2008

Tennis. La società scledense, alla sua prima esperienza assoluta in A2, è in testa alla classifica a punteggio pieno. In palio i play off promozione. E all’orizzonte un derby con Vicenza

Schio, la matricola terribile sogna l’A1 DI ANDREA GENITO

“Non abbiamo ancora vinto nulla. Questo è un girone difficile e molto equilibrato”. Il ds del Tennis Club Schio, Gemiliano Leinardi frena gli entusiasmi, dopo il brillante inizio nel campionato di A2. I netti successi contro Padova e Asd Desenzano hanno difatti proiettato la sua squadra, alla sua prima esperienza assoluta nella categoria, al primo posto a punteggio pieno, ma gli scontri più ostici debbono ancora venire. “Temo molto Pistoia e Massa Lombarda, che hanno rose molto equilibrate dal primo all’ultimo giocatore - sottolinea Leinardi -: dobbiamo affrontare campioni come Renzo Furlan, che anni fa era tra i migliori 30 in Atp e Patrick Prader che abbiamo visto arrivare fino in fondo agli Open, proprio qui a Schio. Siamo messi bene ma se vogliamo vincere il girone di qualificazione la strada è ancora lunga”. Passare il turno,

invece, non dovrebbe più essere un problema, visto che ai play-off per la A1 approdano le prime tre, ma è ovviamente meglio arrivare davanti, per avere poi gli accoppiamenti più favorevoli.

Il TC Schio è matricola sì, però di lusso, visto che può vantare nel suo arco frecce come Steve Darcis, n°45 Atp e recente vincitore a Memphis, Vassallo, che nel 2007 è stato semifinalista a Vina del Mar ed il talentuoso francese Recourdec, n°197, ma finalista a Roland Garros da juniores. Non li ha dovuti schierare, finora, perché anche il resto del gruppo è di primissimo livello, basti pensare a Marcaccio, Kindlmann, Tarallo, Gatto, ma soprattutto l’italotedesco Craca, in passato convocato in Davis, su cui Leinardi punta moltissimo: “vale molto di più della sua classifica ed infatti è in grado di battere giocatori sulla carta più accreditati”.

Insomma, la massima serie non è un miraggio, per il team scleden-

se, anche se più avanti in campionato ci sarà da far fronte all’esperienza di club già collaudati a questi livelli e poi c’è l’incognita della lunga trasferta di Messina, nell’ultimo turno di qualificazione. Dopo il turno di riposo, all’impianto di Via Tito Livio sbarcherà il TC Palermo 2, che vanta l’ex promessa Cinà. “Spero di vedere tanta gente sugli spalti - auspica il Presidente Giampaolo Calabrese -. Noi abbiamo fatto le cose per bene, allestendo una squadra competitiva ed ambiziosa. Grazie alle nostre iniziative, l’anno scorso molta gente si è appassionata o è tornata ad amare il tennis, contiamo quindi su un buon tifo che possa trascinarci lontano”. Nel girone 1 c’è il CT Vicenza, che ha battuto a sorpresa il Rovereto di Allgauer e vede anch’esso il pass per i play-off a portata di mano. Esiste perciò la concreta possibilità di un derby nel turno successivo: in palio un sogno chiamato A1.

Hockey in line. Domenica 27, al pattinodromo, i biancorossi sfidano l’Empoli.

Alla squadra si uniranno Andreas Huber e Massimo Ansoldi, vincitori dello scudetto col Bolzano

Laurent Recourdec

Rugby. I biancorossi, già condannati alla retrocessione non sfigurano contro la capolista Casale

Diavoli, scatta l’ora dei play off Annata di rimpianti La Caoduro Vicenza ha perso tre punti importanti nel big match contro Empoli, con cui per settimane ha condiviso il quarto posto, con il risultato di 3-0, nell’anticipo dell’ultima gara di regular season, giocato mercoledì sera al pattinodromo di Viale Ferrarin. I Diavoli hanno giocato con generosità, ma sono stati imprecisi e meno squadra degli avversari. Troppi errori per i biancorossi che non sono riusciti a concretizzare le occasioni avute e, una volta in svantaggio, non hanno saputo mantenere ordine ed equilibri.

Il primo tempo è iniziato subito con gran ritmo e intensità, con occasioni da entrambe le parti e continui cambi di fronte: ad ogni occasione dei Diavoli hanno risposto gli avversari dando vita ad una prima parte di gara combattuta ed equilibrata. Al 10’ però ha sbloccato il risultato l’Empoli con Zerdin e gli avversari avrebbero potuto subito raddoppiare, ma Pesavento si è opposto a difendere la porta biancorossa. I Diavoli hanno avuto una grossa occasione quasi al 13esimo, con doppia ribattuta del portiere Platè che si è fatto sempre trovare pronto. La secondo frazione di gioco è ripresa come nel primo tempo

per i primi cinque minuti, poi però una serie di penalità inflitte a Vicenza, che si è trovato per tratti in doppia inferiorità numerica, e agli avversari hanno fatto saltare gli equilibri e i Diavoli hanno definitivamente perso speranza di poter ribaltare l’incontro. La partita si è avviata ai minuti conclusivi ancora con occasioni da entrambe le parti, ma sempre più macchinose, fino al fischio della sirena che ha sancito la vittoria dell’Empoli per 3-0.

“Ci tenevamo molto a questa partita e abbiamo giocato con cuore, ma non è bastato – ha dichiarato a fine gara Massimo Stevanoni, capitano dei Diavoli –. Forse abbiamo giocato più di quantità e meno di qualità, dobbiamo imparare a sbagliare meno, ad essere più concreti e realizzare di più. Pezza (Marco Pesavento portiere dei Diavoli), ha fatto un’ottima prestazione e ci ha tenuti in partita nei momenti delicati, penso che la squadra abbia dato il massimo, ma abbiamo sbagliato troppo”.

Empoli ha espugnato la pista di casa, giocando una partita attenta e molto determinata.

“Empoli ha dimostrato di essere una buona squadra, un bel gruppo, di avere un grande portiere e

di non sbagliare quando ha l’occasione – prosegue il capitano -. A noi sono mancati i gol e un po’ di “testa”. Abbiamo giocato con generosità, ma dobbiamo essere più concentrati, più in partita, cosa che ha fatto l’Empoli”.

E adesso via libera ai play off che vedranno contrapposti ancora Vicenza e Empoli con gara 1 in programma al pattinodromo di Viale Ferrarin domenica 27 aprile alle ore 18.00. In virtù della vittoria a Vicenza, Empoli scavalca i Diavoli in classifica e avrà la possibilità di sfruttare il fattore campo nei quarti di finale, potendo giocare eventuale gara 3 in casa. Si uniranno ai biancorossi per i play off Andreas Huber e Massimo Ansoldi, vincitori dello scudetto sul ghiaccio con Bolzano. ”L’arrivo di Huber e Ansoldi – conclude Stevanoni - giocatori che tutti vorrebbero avere, ci potrà dare una marcia in più, ma dobbiamo puntare maggiormente sulla qualità, essere più concreti, più cattivi dal punto di vista agonistico e lasciare meno spazi agli avversari. Noi affrontiamo i play off con ottimismo e determinazione e cercheremo di dare il massimo”.

S.N.

A due giornate dal termine della regular season i Rangers si congedano dal pubblico amico con una sconfitta, maturata contro la capolista Casale, che sul terreno di via S. Antonino ha fatto bottino pieno (risultato finale: 7 a 31). I biancorossi, già condannati alla retrocessione, non si aspettavano grandi sorprese dalla gara contro la prima del girone, ma non hanno sfigurato del tutto.

Le giovanili regalano gioie e dolori. Martedì 8 aprile gli Juniores biancorossi hanno clamorosamente vinto entrambi i test-match internazionali contro le formazioni britanniche che hanno fatto tappa a Vicenza. La selezione Under 16 ha superato gli inglesi della Gordon’s School per 19 a 10, mentre la selezione Under 19 ha battuto i gallesi del St. David’s College per 28 a 21.

Domenica 13 aprile, invece, gli Under 19 hanno ceduto in trasferta al Rugby Feltre (10-0).

Doppia sfida contro il Rugby Udine per Under 17 e Under 15:

i primi hanno ripreso il circolo virtuoso vincendo fuori casa (736), mentre i secondi hanno perso sul terreno dell’«Angelo Gobbato» (26-34). Nel nono turno di Coppa Italia la squadra femminile ottiene altri nove punti che consolidano il terzo posto nella classifica generale del girone veneto-emiliano a tre giornate dal termine dalla regular season.

Sabato 19 aprile l’Under 19 concluderà il campionato in trasferta contro il CUS Verona, mentre gli Olds disputeranno un torneo a Vicenza con le vecchie glorie di altre società. Il giorno dopo l’Under 17 andrà a Pordenone, l’Under 15 a Padova contro il Petrarca e i Seniores giocheranno il penultimo turno del campionato sul campo del Rugby Alpago.

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19 APRILE 2008

storie

Grazie al consorzio di cooperative sociali Prisma, dal 2006 è attivo un progetto che consente agli ex carcerati di trovare un lavoro e ricostruirsi un futuro

DI ANDREA ALBA

ha portato a buoni risultati.

Colloqui individuali in carceL’inserimento lavorativo dei re, verifica delle disponidetenuti è un servizio che tro- bilità occupazionali va riconoscimento nella stessa delle cooperative Costituzione, che all’articolo socie, accompa27 stabilisce il valore riabili- gnamento dei tativo delle pene e recita che detenuti nel le stesse “devono tendere alla momento delrieducazione del condannato”. l’avvio al lavoSpesso, tuttavia, una volta fuo- ro e servizio di ri per il detenuto è semplice- “tutoring” dumente molto più difficile tro- rante il periodo vare un’occupazione rispetto d e l l ’ o c c u p a z i o n e . alle persone senza precedenti Sono queste le tappe penali: il carcere diventa quin- principali del servizio che di di per sé una il Consorzio Prisorta di condanna, sma – gruppo che un muro che im- Uno riunisce più di 60 pedisce di riparti- sportello cooperative sociali re da zero. informativo della provincia di Succede anche a - dedica per rendere Vicenza Vicenza. Il Conda alcuni anni al sorzio di coope- possibile il reinserimento di rative sociali Pri- reinserimen- detenuti nel monsma, molto attivo to degli exdo del lavoro. nel capoluogo e in detenuti Il servizio viene provincia, ha in nella società svolto settimanalquesti anni tenmente grazie ad tato di ovviare al uno sportello poproblema con un programma linformativo presso la casa di reinserimento lavorativo circondariale vicntina San dei detenuti, che in molti casi Pio X, attraverso il quale

l’operatore incontra i detenuti. Il progetto ha consentito, dal 2006 ad oggi, di effettuare 48 colloqui (metà con detenuti italiani e metà con detenuti stranieri), dei quali 19 hanno portato alla conclusione positiva del reinserimento al lavoro. Il programma si è sviluppato in questi ultimi anni grazie ad un finanziamento della fondazione Cariverona. «L’agenzia inserimento lavorativo del Prisma – spiega il responsabile dell’ente, Daniele Grimaldi - continua a considerare il lavoro come uno strumento di riabilitazione e occasione per re-integrarsi a pieno nel tessuto del territorio. Collaboriamo “in primis” con la casa circondariale e con i servizi sociali ministeriali, e poi con tutte le associazioni vicentine che hanno come fine il recupero sociale del detenuto».

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Dal San Pio X alla fabbrica La seconda vita dei detenuti

Da detenuti a lavoratori: oggi è possibile

Il lavoro diventa così una vera occasione di promozione sociale ed umana, di inclusione sociale e di autonomia. Nel concreto, l’educatore dello sportello polinformativo tutti i giovedì mattina è a disposizione dei detenuti che fanno richiesta di colloquio. Un ser-

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MARCO PAOLINI in

Sabato 19 aprile 2008 al Palazzetto dello Sport - via Stadio Camisano Vicentino

PREVENDITA dal 7 al 17 aprile 2008, esclusivamente nella sede della Biblioteca Civica, in orario di apertura al pubblico. PRENOTAZIONE dal 31 marzo al 5 aprile 2008, esclusivamente via e-mail (biblioteca@comune.camisanovicentino.vi.it), per richieste di 10 o più biglietti. VENDITA il 19 aprile al Palazzetto dello Sport Comune di Camisano Vicentino

INFORMAZIONI Biblioteca Civica via Brg. Orobica 19 - tel./fax 0444/611299

vizio che permette di orientare la ricerca di un lavoro una volta scontata la pena, rendendo più accessibile l’inserimento sia in aziende che in cooperative sociali associate al Prisma.

Il Consorzio opera per l’inserimento lavorativo dei detenuti già dal 1996: un insieme di attività fatto di contatti, ascolto e ricerca di possibilità di occupazione svolto in collaborazione con l’amministrazione penitenziaria.

Da maggio del 2005 il servizio è però stato potenziato, proprio grazie al contributo della Fondazione Cariverona. Oltre all’attività dello sportello all’interno della struttura carceraria, infatti, in questi ultimi 3 anni il progetto ha visto anche una serie di contatti esterni con realtà produttive al fine di giungere alla definizione di percorsi lavorativi personalizzati, che per il detenuto diventano occasione di reinserimento sociale. Con un vantaggio significativo anche per la società, che riesce così a creare i presupposti per evitare alla persona di cadere di nuovo, una volta fuori, nella “tentazione” della delinquenza. L’attività si rivolge ai detenuti che per le caratteristiche della pena possono beneficiare di misure alternative, oppure a quelli già nella fase finale del periodo di detenzione e quindi in grado di iniziare a progettare un futuro da persone “normali”.

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19 APRILE 2008

giovani

Il grande portale dedicato ai video entra per la prima volta alle amministrative di Vicenza Ecco chi è l’autore di alcuni dei video satirici che si trovano sulla rete

Achille Belushi e Vanna Sartori Le comunali viste da YouTube DI TOMMASO QUAGGIO La campagna elettorale si è chiusa. Le elezioni amministrative ormai fanno parte del passato, seppure recentissimo. Qualcosa, oltre ai manifesti slabbrati però, resterà. Mentre la maggior parte dei candidati ha concentrato la sua propaganda in volantini, pubblicità e gadget di ogni tipo, c’è qualcuno che ha preferito risparmiare foto, carta e soprattutto soldi usando esclusivamente la rete e dandosi all’ironia. Ecco allora nascere qualcosa di diverso, di alternativo alla piatta campagna elettorale che ci ha accompagnato nelle settimane scorse. Su Youtube sono infatti visibili ancora oggi alcuni esilaranti video che ritraggono i principali candidati alla carica di primo cittadino durante i loro comizi, doppiati con voci davvero underground o affiancati, con un montaggio parallelo da far invidia a Ejzenstein, a scene di celebri film.

Autore di questi filmati, firmati Compa, è un giovane vicentino candidatosi al consiglio comunale con il Partito di Alternativa Comunista che ha deciso di fare la sua campagna elettorale solamente in rete. Dietro alla

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Dalle rotonde ai dischi (volanti) il passo è breve

sigla si cela Stefano Comparin, un ragazzo di 25anni che sta concludendo la propria carriera scolastica con una laurea specialistica in Innovazione e Sviluppo (cooperazione internazionale) alla Sapienza di Roma. Da poco tornato da un’esperienza di 2 mesi e mezzo a Dublino, nel corso della quale ho completato la stesura della sua tesi. “Queste esperienze in Italia ed in Europa mi hanno permesso di maturare una mentalità aperta alle novità e quindi alle diversità, ho capito che l’intolleranza è figlia dell’ignoranza e della paura e che niente fa più paura di ciò

che non si conosce”. Stefano ha potuto sfruttare questa opportunità grazie ad una borsa di studio, anche se d’importo modesto. “Molti miei coetanei che non hanno la mia stessa fortuna sono costretti purtroppo a rinunciare a questa opportunità, studiare e vivere un’esperienza al di fuori del proprio territorio, che permetterebbe loro di sviluppare una coscienza critica in grado di cogliere i limiti e le potenzialità della realtà in cui vivono. I video sono tutti realizzati grazie all’aiuto disinteressato di collaboratori miei coetanei, sono satirici e impietosi nel mettere in mostra vizi e difetti dei personaggi che animano la vita politica cittadina.

Rappresentano una forma nuova di parlare con chi vota. Trovo inutile sperperare centinaia o persino migliaia di euro in volantini e manifesti che spesso ritroviamo sui nostri marciapiedi a inquinare la nostra città. La Rete rappresenta inoltre uno strumento efficace e diretto per raggiungere anche coloro i quali non potrebbero conoscere il nostro punto di vista”.

Il risultato del suo lavoro è ancora visibile con pochi colpi di mouse. La candidata del PdL Lia Sartori risponde con la voce di Vanna Marchi alla secca domanda in un intervistatore che le chiedeva: “onorevole, un messaggio ai candidati”.

La Sartori, inquadrata in primo piano, risponde tranquilla, ma quella che si sente la voce

stridula e inconfondibile della fortuna e vecchiette con l’huMarchi che esclama una delle la hop fino al gran finale con sue frasi simbolo: “…chiaro il l’istantanea ravvicinata di un concetto…lo sciogli-pancia… fondoschiena. siate veloci, dinamici e svelti… Non mancano anche citazioni dimagrire calare calare calare”. più sofisticate. La prima gioca Non è certo da meno lo spezzo- sul paraone Lisa Sartori - Jabba ne che ritrae lo sfidante Achil- the Hutt, lo scomodo personagle Variati ripreso durate il suo gio del famosissimo film Star primo comizio a Monte Beri- Wars. Il primo piano è tutto per co, quello in cui ha annuncia- il contrabbandiere Jabba ma to la sua candidatura, messo a la voce in sottofondo è quella confronto con la mitica serie della Sartori. L’ultima trovata dei cartoni animato dei Simp- in ordine di tempo è una sorta son. Ecco allora nel montaggio di mini telegiornale. In studio spuntare la figura del sindaco un’ombra, quasi certamente della cittadina di Springfield, Stefano Comparin, lancia i serDiamond Joseph Quimby, che vizi. Il primo riguarda ancora magicamente prende le sem- Variati che viene ripreso dubianze di Variati, mentre tre il rante una conferenza stampa e pubblico del comizio fa capo- dove si rivolge ai giovani parlino Homer che urla “Fuori i lando di “luce”. L’assist è servisoldi”. to. Il video riprende la memoTra i più riusciti, poi, c’è il fil- rabile scena tratta dal film The mato dedicato a ClauBlues Brothers, quandio Cicero: tutto parte do nella chiesa diretta con una dichiarazione dal reverendo James dell’ex assessore che Brown, John Belushi promette, come da vede la cosiddetta slogan, un impegno a “Luce” che gli rive360 gradi. È la micla la soluzione ai cia per innescare suoi problemi, un tourbillon ovvero rimetdi immagitere insieme ni dedicate a la vecchia tutto ciò che banda. Il può richiamatelegiorre il tema del nale si cerchio: auto Quel gran burlone di Stefano “Compa” Comparin c o n c l u d e che sfrecciano poi con un a tutta velocità in mezzo alle montaggio sulla candidata Cinaiuole poste al centro delle ro- zia Bottene e la sua lista che oftatorie, palloncini fatti con le fre cortesemente il servizio anbig bubble, aureole, cerchi di dato in onda. Tutti questi video fumo, bersagli per le freccette, sono consultabili all’indirizzo satelliti in orbita (con il volto www.youtube.com/user/comdi Cicero), pizze, ruote delle paxvicenza.

Deliziose pizze cotte al fuoco sempre acceso del presidio

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19 APRILE 2008

storie

La frode sul Brunello 2003 rischia di oscurare una manifestazione da record Reportage dagli stand di Verona, tra preoccupazioni degli operatori, miss e pinot neri

Vinitaly, non sempre in vino veritas DI ANDREA GENITO

presenta oramai un vero cult ed un biglietto da visita prestigioso, per le case che mirano all’export ed a posizionarsi L’edizione dei record, ma anche quella in ristoranti da Gambero Rosso. “Non “bagnata” dalla maxi frode sul Brunelè un vino facile da produrre- ci spiega lo di Montalcino. Il 42° salone Vinitaly Cristina, della tenuta Rocca dè Giorgisi è chiuso tra mille contraddizioni: Vistarino (Pavia)- ci vogliono ottimi nemmeno il tempo di esultare per la enologi e grandi investimenti nei maccrescita esponenziale di stand e prechinari, oltre alla possibilità di attensenze, che è arrivata la “mazzata” deldere prima di metterlo in commercio. l’operazione della Finanza che vede Non è come il Novello, insomma, ma crescere anche lì i numeri, però quelli la qualità paga ed infatti comincia ad dei produttori indagati. La task force essere richiestissimo. Siamo in pochi dell’ufficio stampa fieristico si è trovaa produrlo, al di fuori delle zone tipito così a dover stracciare e ribattere coche dell’Alto Adige, ma ancora meno a municati, costretta ad occuparsi delle farne di alta qualità”. Le dichiarazioni legate più aziende più organizzate al tema del giorno che Nemmeno vanno oltre, cercando ai peana sul successo il tempo di di abbinare prodotti e dell’Expò. Peccato, peresultare per valorizzazione del terché Verona si è conferla crescita ritorio, sul filone del mata ancora una volta esponenziale turismo eno-gastronocapitale mondiale degli di stand e mico proposto oramai addetti ai lavori vitivipresenze, che da decine di rubriche nicoli, con oltre il 30% è arrivata la radio-televisive. “Il terdi contatti fruttiferi, “mazzata” rooir non è solo l’humus media ben superiore ad dell’operazione su cui si sviluppa la peogni altra esposizione: della Finanza culiarità del vitigno- sotin pratica qui si vende tolinea Paolo Neri, della davvero e c’è molto più tenuta “Il Feuduccio” di Orsogna (Ch)arrosto che fumo, tanto è vero che la zona può presentare anche attrattive tutte le migliori cantine fanno la fila per i vacanzieri, attrarre per più giorni. volentieri per esserci. Una vetrina effiLa degustazione in cantina è solo una cacissima, appunto, che quest’anno ha tappa, che va corredata da altri contemosso 4300 espositori, 178.000 openuti in un suggestivo pacchetto turistiratori, di cui 42.000 buyers da oltre un co. Per questo noi abbiamo ristruttucentinaio di paesi, senza contare i 2700 rato un resort ed alcuni casolari di due giornalisti di settore accreditati e i molsecoli fa: qui si può dormire per poi tissimi curiosi. Il vino trendy di quescoprire l’Abruzzo, grazie al supporto st’anno è senz’altro il Pinot nero che, a della nostra Apt. Infatti da due anni ci dispetto della sua gradazione alcolica arrivano prenotazioni dall’Inghilterra, non adatta a tutti i palati (12/13°), rap-

dal Canada e perfino dall’Australia”.

Una politica simile, per un target più raffinato, la applica da molto tempo una delle aziende leader del prosecco, la Bisol, che ha addirittura acquistato un’isola nella laguna veneziana.

A Vinitaly ha proposto una serie di abbinamenti tra vino e cibi selezionati, creando un marchio, Jada, che oramai vive di luce propria. C’è chi Degustazioni in tutti gli stand della fiera veronese, per confermare ai visitatori la bontà e qualità dei vini italiani cerca, invece, di un recente passato era stato contrafpur preoccupato delle possibili riperdistinguersi lanfatto vino pugliese pronto all’export, cussioni della notizia: “a quanto ne so, ciando un amaro analcolico, come la ma di poco pregio, in Calabria 70 misono da escludere rischi per la salute. trevigiana Bottega, “per venire inconlioni di litri di Aglianico erano risultaPur in un sistema rigido e scrupoloso tro a chi non rinuncia a certi piaceri, ti comune vinello da tavola e l’anno nella salvaguardia della qualità, evima ovviamente teme i controlli con scorso centinaia di bottiglie di falso dentemente qualche furbo prova a l’etilometro sulle strade”. Il sapore è lo Montepulciano e Trebbiano d’Abruzprendere la scorciatoia. L’importante stesso, assicurano. zo erano state scoperte in alcune botti è essersi accorti e punire con severità A guastare il clima idilliaco, dicevamo, vicentine. Ma il Brunello è il Brunello chi danneggia l’immagine della nosono arrivate le notizie del maxi-see l’effetto devastante lo si capisce dalstra produzione, che resta di standing questro che ha coinvolto 13 aziende, le facce perplesse di alcuni giornalisti elevatissimo. Già prima di questo fatalcune delle quali, come Frescobaldi, stranieri. “Che li consegnino a me, ci to era in cantiere un programma di Antinori, Villa Banfi, fanno indubbiapenso io- scherzava, ma non troppo controlli capillari, la tolleranza deve mente parte dell’aristocrazia del vino.

Loris Vazzoler, dell’azienda agricola essere a zero, per dimostrare che solo I primi dispacci sono trapelati a poche Santa Margherita- questa gente intorchi lavora in una certa maniera può ore dalla cerimonia di apertura delbida il nome di chi lavora seriamente meritare il biglietto da visita del marl’Expò, verso le 15 di giovedì 3 Aprile. e si fa un mazzo così chio italiano”. Anche la I rumors sono poi cresciuti, passando per resistere alla conFederDoc, che tutela e dalla sala stampa (nello stesso pacorrenza di Cile, Nuova vigila sulle etichette di Il Brunello è diglione della Lombardia), per poi pregio, ha voluto indire il Brunello, e Zelanda e California”. propagarsi a macchia, con i rituali, Visto che eravamo da una conferenza stam- l’effetto incontrollabili infarcimenti da passa quelle parti, quando pa, per ribadire la ne- devastante parola. “1000 ettolitri di metanolo”, cessità di intransigen- lo si capisce è esploso il bubbone, “no, si tratta di zucchero. Come nella chiediamo ai referenti za, nella lotta contro le dalle facce truffa del Chianti classico”. Per una del Consorzio di tutecontraffazioni. Sin da perplesse di volta, ci siamo trovati al posto giusto, la dell’Oltrepò pavese subito è girato il nome alcuni nel momento giusto, fermi a deguse giornalmente si fa blasonato del Brunello giornalisti stare l’ottimo Pinot nero “Pernice” tutto il possibile per di Montalcino, il che ha stranieri dell’Oltrepò pavese. Proprio lì davanti evitare certe figuracce accresciuto il clamore è passato il corteo del Ministro per le internazionali, oppure per una notizia già di Politiche agricole, Paolo De Castro, se possono esistere connivenze tra per sé grave per la folla di Vinitaly. Il con tanto di scorta di carabinieri e pocontrollori e controllati, come è accagiorno dopo, i contorni sono stati più liziotti anche questa…maxi, giuriamo duto nel sistema bancario: “l’incarico netti, con l’aggiunta dei 2000 ettolitri di averne contati almeno una ventina, ci arriva dal Ministero, quindi non c’è sequestrati dell’annata 2003, probain quel capannello, neanche fosse u conflitto di interessi. Chi rivendica bilmente ottenuti con una miscela obiettivo dichiarato di Al Quaeida. Di una denominazione, che poi è un sicon Cabernet e Merlot. Niente a che gran lena si spostavano verso la sala gillo di qualità, viene passato al setacfare con le tragiche truffe al metanolo, conferenze, pressati dai giornalisti: cio continuamente, per tutta la filiera. quindi, nonostante i titoloni drammaera d’obbligo una dichiarazione istiDal 2005 c’è inoltre l’obbligo del contici dell’Espresso (“Velenitaly”), che tuzionale sul fatto del giorno (e deltrassegno numerico su ogni bottiglia hanno infastidito parecchio chi a Vel’anno, per gli operatori presenti). De Doc. Le frodi continueranno lo stesso, rona si giocava il futuro della propria Castro, disponendo di informazioni ma avranno vita sempre più corta”. azienda, ma il colpo è stato serio. In limitate, ha cercato di minimizzare,

I negozi e le attività amiche di VicenzaPiù Le testate di Più Media Comunicazione (società del gruppo Vicenza Volley) ereditano il programma VicenzaVolley Point ampliando i vantaggi offerti dalla precedente iniziativa.

Infatti, il settimanale VicenzaPiù ed il periodico VicenzaPiù Sport sono i promotori del nuovo programma VicenzaPiù Point 2007.

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• info@piu-media.com • Tel 0444 923362

• presenza del nome dell’azienda e dei suoi recapiti all’interno di un totem presente all’interno degli impianti delle società sportive delle aderenti al progetto • presenza nome dell’azienda con indicazione del settore merceologico e del telefono sui siti www.vicenzapiu.com e www.vicenzavolley.it e nello spazio dedicato al programma • 2 inviti per le partite delle squadre sportive delle società ed associazioni aderenti al progetto L’elenco completo delle iniziative e maggiori informazioni su www.vicenzapiu.com info@piu-media.com

Apparecchi da intrattenimento Gap Games via Div. Folgore 29, Vicenza tel. 0444 926492 Apparecchiature Industriali RIELS Instruments via Marconi 157, Ponte S. Nicolò (Pd) tel. 049 8961771

Carrozzerie Carrozzeria Nichele Giancarlo via Meucci 40, Costabissara (Vi) tel. 0444 557373 Computer Digit World di Marco Casazza viale Riviera Berica 187, Vicenza tel. 0444 240731 Computer Discount viale Grappa 22, Vicenza tel. 0444 923909 Computer - Internet Netstop strada Padana Superiore 25 Vicenza tel. 0444 521129 Concessionarie Auto Auto Berica (Mitsubishi Motors) via Olmo 35, Altavilla Vicentina (Vi) tel. 0444 522787 Costruzioni Isola Portoni Industriali Via Pasubio 81, Isola Vicentina (Vi) tel. 0444 976425

Ristorante Albergo Villa Bonin di Maria Rosa Barindi via Villa Porto 1, S. Gottardo Zovencedo (Vi) tel. 0444 893035

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10 NOVEMBRE 19 APRILE 2008 2007

regione ovestvicentino

Inaugurato il cantiere Enel a Fusina: sarà in grado di soddisfare il fabbisogno di 20 mila famiglie

Inaugurato a Marghera un impianto a idrogeno L’Amministratore Delegato dell’Enel Fulvio Conti, il Presidente della Regione del Veneto Giancarlo Galan, il Sindaco di Venezia Massimo Cacciari, il Presidente della Provincia Davide Zoggia, e il Presidente di Unindustria Venezia Antonio Favrin hanno inaugurato a Fusina (Marghera) il cantiere per la costruzione di una innovativa centrale a ciclo combinato alimentata ad idrogeno.

L’impianto, che sarà pronto nel 2009, avrà una potenza di 16 megawatt con un investimento di 47 milioni di euro.

L’energia prodotta, pari a circa 60 milioni di chilowattora l’anno, sarà in grado di soddisfare il fabbisogno di 20 mila famiglie evitando l’emissione in atmosfera di oltre 17 mila tonnellate di anidride carbonica.

“Tra quello che sta nascendo qui a Fusina – ha detto tra l’altro Galan – e tra quanto sta per diventare realtà con il Terminal Gasiero in Adriatico, pos-

Fulvio Conti siamo davvero dire che il Veneto è la prima Regione d’Italia in fatto di produzione e distribuzione di risorse ener-

getiche altamente competitive e innovative, rispettose dell’ambiente e della salute dell’uomo. Sin qui le propo-

ste del Veneto – ha aggiunto – ma ora, se non la protesta, mi sia consentita almeno una richiesta: ieri e oggi il Veneto è stato ed è la terra delle dighe, delle centrali elettriche, dei Terminal Gasieri che altre 11 Regioni hanno rifiutato e delle Centrali a Idrogeno.

E’ così dalla montagna al mare, quindi c’è sempre il Veneto quando si tratta di fornire energia al resto del Paese.

Ora mi chiedo: abbiamo forse ricevuto un qualche concreto vantaggio?

Ci è stato forse riconosciuto un qualche beneficio economico rispetto a chi magari si oppone a centrali e terminali, pretendendo però in cambio l’energia che si produce in Veneto?

La mia – ha concluso il Presidente – non è e non vuole essere la protesta del Veneto, ma la richiesta di tutto il Veneto, che ha diritto di ottenere concreti vantaggi per la sua società e la sua economia da parte

SANITÀ - Stanziati 176 mila euro per la sperimentazione che partirà a maggio

Il Veneto sperimenta la cartella clinica elettronica europea Migliorare la continuità della cura e della sicurezza del paziente, supportare la mobilità interregionale ed intereuropea dei cittadini italiani, incrementare la cooperazione e l’efficienza in termini di ottimizzazione dei tempi, di risparmio delle risorse e di riduzione degli errori medici, nonché agevolare il conferimento dei dati al ministero della Salute, all’Istituto superiore di sanità, alle Agenzie

europee per la salute. Sono queste le finalità della cartella clinica elettronica europea che il Veneto si prepara a testare con un impegno finanziario di 176 mila euro.

Per l’assessore alle Politiche sanitarie, l’introduzione della cartella clinica europea elettronica porterà reali benefici ai cittadini, ai sistemi sanitari regionali, alla rete sanitaria europea.

La sperimentazione durerà

36 mesi. Si comincia a maggio.

Le moderne tecnologie hanno oggi compiuto progressi significativi in ambito sanitario conquistando un ruolo centrale nei processi di riorganizzazione degli assetti gestionali e tecnologici.

Servizi e strumenti basati su applicazioni di sanità elettronica sono attualmente implementati su scala nazionale e regionale per

assicurare una migliore gestione dei sistemi socio sanitari e per facilitare la mobilità dei cittadini per una maggiore efficienza ed efficacia delle prestazioni.

Per l’assessore alle Politiche sanitarie si dovrà lavorare in futuro, ancora di più che in passato, per raccordare e coordinare le iniziative europee così da meglio condividere i risultati ottenuti, le pratiche realizzate, le soluzioni tecniche adottate.

di chi si appresta a governare il nostro Paese”.

La centrale a idrogeno dell’Enel a Fusina è il primo impianto al mondo di questo tipo: sorgerà nell’area della centrale Enel “Andrea Palladio”, adiacente al Petrolchimico, dal quale riceverà l’idrogeno generato come by product del ciclo produttivo.

L’impianto si colloca nell’ambito dei progetti di Hydrogen Park, il Consorzio nato nel 2003 su iniziativa degli Industriali di Venezia con il sostegno della Regione Veneto e del Governo per circa 4 milioni di euro, allo scopo di promuovere nell’area di Porto Marghera lo sviluppo e le applicazioni delle tecnologie dell’idrogeno nel settore del trasporto e della generazione di energia.

In futuro, l’idrogeno necessario all’impianto potrà essere ottenuto anche dalla gassificazione del carbone associata alla “cattura” dell’anidride carbonica.

21

19 APRILE 2008

tempo libero

Carciofini sott’odio

Popcorn. Con Death of a President (2006), la tecnica di mixare immagini vere e narrative raggiunge risultati di grande realismo

Eroismi

L’assassinio (quasi vero) di Bush. Un anno dopo

di Alessio Mannino Se per l’amico dei mafiosi Marcello Dell’Utri lo stalliere di Arcore Vittorio Mangano, pluricondannato per mafia, è un eroe, anche noi vicentini non ci facciamo mancare i nostri.

Aldo Cibic. L’architetto che è sempre stato di sinistra ha corso alle comunali nelle truppe azzurre della Sartori. Eroe perché eroicamente ha accettato di fare da responsabile alla mega-mostra palladiana che partirà a settembre. Organizzata dal Cisa la cui presidente è la Sartori.

Roberto Pasini. Il tecnico dell’edilizia del Comune è stato assolto assieme alla direttrice dell’urbanistica Lorella Bressanello Hullweck per il caso di Palazzo Oro a Ponte Alto. L’abuso non c’è stato perché non è stata provata l’intenzionalità. Gli effetti dell’abuso però ci sono eccome.

Eroi dell’impunità (non loro: i loro padrini politici).

Giovanni Rolando. Diceva peste e corna del Partito Democratico, se la dava da duro e puro, da sinistro vero, e poi è passato dall’oggi al domani nella corte di Variati quando ha visto pericolosamente assottigliarsi le sue possibilità di avere ancora un ruolo come esponente della Sinistra Arcobaleno. Eroe del salto della quaglia.

Fernando Bandini. Il sommo poeta di Aznèciv, il sodale di Parise, la coscienza critica di una città senza coscienza, si lamenta sempre perché a Vicenza gli intellettuali non vengono consultati.

Ma perché, esistono intellettuali che s’impegnano a Vicenza? Lui dov’è, di grazia? Tranne qualche comparsata di Trevisan contro il Dal Molin e la militanza diretta di Emilio Franzina (ma anche lui sempre più disincantato e scettico), esiste qualche eroe della proposta, dell’invettiva e del metterci la faccia? Bandini, eroe del piagnisteo.

Marino Smiderle. Sul suo blog personale si mostra davanti alla sede del glorioso Washington Post, il quotidiano Usa che pubblicò l’inchiesta giornalistica per eccellenza: quella di Carl Bernstein e Bob Woodward sul Watergate, contribuendo alla caduta del presidente Nixon. Lui però firma intervistone a tutta pagina a uno degli azionisti del Giornale di Vicenza, Nicola Amenduni, in cui esprime così, pacatamente, il suo distacco di cronista verso il padrone: “In questa immagine scolpita nella memoria di questo vero capitano d’industria c’è qualcosa di letterario. Sì, qualcosa che ricorda l’epico attacco di “Cent’anni di solitudine”, di Gabriel Garcia Marquez…”. Un eroe della freddezza professionale.

Enrico Hullweck. Dopo aver sentito dichiarare dal suo testimone di nozze, Silvio Berlusconi, che con Lia Sartori questa città avrà “finalmente” un sindaco “con le palle”, l’ex sindaco non ha fatto una piega. Un eroe della coerenza: se non le aveva prima, non le ha neppure adesso.

DI GIULIANO CORÀ

Cos’è, questo ottimo film, che quasi nessuno ha avuto il ‘coraggio’ di programmare - anche sulle pay tv - e che dopo ben due anni è difficile trovare a noleggio? Una semplice fiction?

Una storia di fantapolitica?

Un mockumentary, cioè un documentario ‘falso’, costruito con materiali che sembrano ‘veri’, ma in realtà sono prodotti artificialmente? Certo soprattutto questo.

Oggi la tecnologia consente risultati strabilianti, e se già in Forrest Gump (R. Zemeckis, Usa, 1994) avevamo visto il protagonista a colloquio con Nixon, Kennedy, Johnson e John Lennon, qui, in Dea-

th of a President, l’illusione è perfetta.

E verrebbe da pensare che Bush si sia prestato ad una comparsata, se non sapessimo quanta ostilità incontrò il regista Gabriel Range durante la lavorazione. Il ‘protagonista’ è appunto il Presidente nell’ultimo giorno della sua vita, il 21 ottobre 2007 (il futuro, quando venne girato il film). Si trova a Chicago per un discorso. Le strade sono piene di manifestanti contro la guerra in Iraq, e mentre Bush sta tornando all’aeroporto, qualcuno gli spara. Un mix di materiali veri e ‘finti’, abilissimamente fusi assieme, ci ha fatto seguire la vicenda. Ora, scoop, interviste, telegiornali ci mostrano, ‘in tempo reale’, i primi momenti dell’indagine, e poi ci accompagnano in una ricerca del colpevole che, in apparenza improntata all’imperativo del ‘fare giustizia’, in realtà è guidata dai terro-

La morte violenta di George W. Bush è lo spunto per vedere cosa succederebbe se...

ri di una nazione in guerra che deve difendersi, oltre che da un (ipotetico) nemico in armi, soprattutto dai suoi fantasmi. Per colpa dei quali, una volta di più, giustizia non sarà fatta. Un messaggio chiaro di un film chiaramente schierato, che tuttavia acquista forza proprio dalla tecnica narrativa.

La sensazione di straniamento dello spettatore alla fine della pellicola è

fortissima. Pur sapendo che ‘non è andata così’, tuttavia non abbiamo l’impressione che ci sia stata raccontata una storia – quella che avremmo da una normale fiction – ma di esserci stati, di aver visto veramente. E il film ci lascia con un malessere acuto, con una domanda che ci tormenta: non “Cosa succederebbe se …”, bensì: “E’ così che sta succedendo?”.

Sul comodino. Briosa come un romanzo, l’autobiografia di un malato di autismo mette a nudo le difficoltà della nostra società nell’accogliere il diverso

La malattia, e la vita, si tingono d’azzurro DI GIOVANNI MAGALOTTI

Daniel è affetto dalla sindrome di Asperger, una forma di autismo che se da un lato gli crea grossi problemi nella vita quotidiana (fatica a coordinarsi, non esce di casa se prima non ha contato i vestiti che indossa, ogni mattina deve fare colazione con l’identica quantità di cereali), dall’altro lo dota di una memoria strabiliante e di una sensibilità particolare che gli fa associare ai numeri forme e colori: “Sono nato il 31 gennaio 1979: un mercoledì. Lo so perché nella mia testa i mer-

coledì sono sempre azzurri, come il numero 9 o il suono di voci litigiose. Mi piace la mia data di nascita per il modo in cui riesco a visualizzare la maggior parte delle cifre che la compongono come forme circolari e lisce, simili ai ciottoli su una spiaggia”. Questa

Daniel Tammet

sindrome, resa popolare dal film “Rain man”, costa a Daniel una grande solitudine: da ragazzo, a scuola, è vittima della crudeltà dei suoi coetanei; da adulto, dell’indifferenza e dell’incomprensione della società. Per fortuna, Daniel è circondato da otto tra fratelli e sorelle che lo adorano, e ha dentro di sé una forza di volontà che gli fa superare gli ostacoli, che lo spinge a viaggiare, ad aprirsi a nuove esperienze. Quando, grazie al suo primo computer, conosce Neil, scopre persino l’amore e sente la sua vita slanciarsi verso nuovi orizzonti.

“Nato in un giorno azzurro” è l’autobiografia di Daniel Tammett, le cui eccezionali capacità di raccontare le proprie perce-

zioni e i propri sentimenti, hanno attirato molte attenzioni in campo scientifico. Il volume, brioso e avvincente come un romanzo, è la testimonianza di un’esperienza umana unica. Ma è soprattutto fondato su un concetto importante, che ai nostri tempi va sicuramente rimarcato: la “diversità” è sempre e comunque una ricchezza. Il fatto che il “genio” passi per forza attraverso il dolore, non è altro che la riprova della scarsa capacità del nostro tessuto sociale di accogliere e di integrare pienamente “l’eccezione”.

Daniel Tammet Nato in un giorno azzurro Rizzoli, 236 pp., € 18

HANNO DETTO

Silvio Berlusconi torna al potere per la terza volta infischiandosene del dialogo, restando sempre uguale a se stesso, mentre gli avversari, che avrebbero potuto demonizzarlo dicendo semplicemente la verità, vi hanno rinunciato. (…) Magari, ora che farà il suo terzo governo-regime a reti unificate (ha già annunciato che «Santoro continua a fare un uso criminoso della televisione pubblica» e qualcuno dovrà provvedere e qualcuno che provveda si troverà), varrebbe la pena di fargli l’opposizione e di demonizzarlo almeno un po’. Così, tanto per vedere l’effetto che fa.

Marco Travaglio L’Unità 15 aprile 2008

Bertinotti è un galantuomo di fine intelligenza politica, non è un relitto nostalgico della falce e martello. Come i tanti altri, invece, di cui paga sobriamente ed educatamente il conto. Ma intanto godiamoci questa bella sorpresa, e godiamocela tutta per intero.

Niente più comunisti in parlamento.

E’ vero. Uno ne resta, al Quirinale. Ma lì bisogna fare i garanti, mica governare. E una spruzzata museale, in quel Palazzo, in fondo ci sta pure.

Oscar Giannino Libero 15 aprile 2008

Le quote di questa settimana Alcuni … dicono «ministri», ma intendono «favori, amici, clientele, aiutini».

E mentre pochi (forse) sognano che il Veneto possa contribuire alla crescita morale di questo strano paese, la gran parte dei nostri capipopolo già adombra che l’apporto veneto alla gestione della cosa pubblica consisterà in un altro posto a tavola nel magna magna prossimo venturo. Per parte nostra pensiamo che di ministri, ancorchè veneti, che trovino i fondi per rifare in marmo massiccio tutti i marciapiedi del proprio paese non abbiamo bisogno. Se dare rappresentanza ai veneti significa far accomodare al governo uno che sia più bravo dei colleghi meridionali a saccheggiare il bilancio pubblico, … ebbene credo che di questo contributo possiamo fare volentieri a meno.

Sergio Noto Corriere del Veneto 11 aprile 2008

VOLLEY World Cup Testa a testa risultato N

Descrizione

Data

Ora

M

1

2

1

Giappone - Usa

15/11/2007

10,00

1

3,05

1,30

2

Corea Del Sud - Polonia

15/11/2007

10:05

1

4,40

1,15

VICENZA Via Lanza, 40/44 Tel. 0444.291060 VICENZA Corso Padova, 35 Tel. 0444. 304137 ABANO TERME Via Previtali, 2 Tel. 049.667690

19 APRILE 2008

prime pagine

Teatro, questo sconosciuto Sartori contro tutti

Numero 71 - 15 settembre 2007 A tre mesi dalla prima, il futuro del teatro era ancora incerto: silenzio sui programmi, mistero sulla gestione, incertezza sui finanziamenti. Un ritardo che non è ancora stato colmato, nonostante il boom degli abbonamenti: e che sarà una delle sfide più impegnative anche per il prossimo sindaco.

Numero 72 - 22 settembre 2007 Si mormorava, si sussurrava, si accennava, ma nessuno che lo dicesse apertamente. La candidatura di Lia Sartori alla guida della città nasce da lontano: VicenzaPiù l’ha messa nero su bianco per prima, portando allo scoperto le voci che circolavano da mesi. E che sono state poi puntualmente confermate.

Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Verona

Schermaglie d’autunno di Giovanni Coviello

La temperatura dell’aria è appena scesa a Vicenza e i vicentini cominciano a indossare i primi maglioncini. Ma la temperatura politica e quella degli interessi più vari, dopo il fresco agosto vacanziero, registra una rapida impennata. I conti dell’Aim, ovviamente, vedono rosso. Così come gli occhi dei pretendenti al Cda dell’ex municipalizzata, che non s’ha da fare o s’ha da fare a seconda di cosa suggeriscono, dicono o urlano a turno i diversi parroci officianti la cerimonia molto terrena della moltiplicazione (o, meglio, divisione) dei pani e dei pesci. Riparte, quindi, la caccia a tante altre poltrone cittadine.

A partire dalla Camera di Commercio, ex feudo (promoveatur ut amoveatur per far spazio a Calearo?) del neo Presidente della Fiera Dino Menarin che, da buon amico della serenissima Manuela Da Lago, super tifosa dell’unico sport che abbia diritto di cittadinanza ufficiale in città, ha messo subito il suo marchio sulle maglie del Vicenza Calcio, noto promotore internazionale - non ce ne vogliano i suoi comunque fantastici e incolpevoli tifosi - dell’immagine degli imprenditori berici. (continua a pagina 11)

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Anno 2 - Numero 71 - Sabato 15 settembre 2007

Un teatro in cerca d’autore 10 dicembre 2007, su il sipario: apre il nuovo teatro.

Ma resta l’incognita: il contenitore c’è, il contenuto no.

Il confronto con Udine e Schio. E c’è chi dice: manca un’idea culturale della città da pagina 6

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La sindaca

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C’era una volta la ricca Vicenza di Giovanni Coviello

C’era una volta la ricca Vicenza. L’Aim e la Centrale del Latte comunali foraggiavano i bilanci delle Amministrazioni dei vari colori, coprendone gli errori o finanziandone le scelte illuminate.

Ora l’Aim è in profondo rosso, un rosso che si riverserà sull’unico socio pubblico, il Comune e quindi, di fatto, i cittadini tutti.

Peggio ancora, Aim è in preda a un’incertezza gestionale e strategica preoccupante che minaccia di trascinarsi fino alle prossime elezioni amministrative, con una maggioranza già spaccata per la ripartizione delle poltrone e che rimane tale solo per l’assenza di una reale opposizione.

La Centrale del Latte, poi, è stata venduta per finanziare la costruzione del Teatro Comunale, di cui intrigano gli stimoli alla crescita culturale della città ma preoccupano le perdite di gestione annunciate; perdite che, nonostante il lodevole impegno di alcune Istituzioni, Banca Popolare di Vicenza e Associazione Industriali in primis, cadrebbero per la maggior parte sulle già esangui casse comunali, e quindi sulle spalle del lavoratore di turno.

Anno 2 - Numero 72 - Sabato 22 settembre 2007

Centrale di Montecchio, i favorevoli ci riprovano

a pagina 11 Giornali, le mani di Berlusconi su “Il Vicenza” COPPIELLO GIOVANNI s.n.c. Via S.G. Barbarigo, 26 35010 VIGONZA (PD) tel. 049/725596 - Fax 049/8930525 Stab. di Prod. e Conf. via Muggia, 2 - 35010 VIGONZA (PD)

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a pagina 4

Lega Nord: “Multe ai clienti delle prostitute”

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da pagina 6

Anno 2 - Numero 82 - Sabato 1 dicembre 2007

In picchiata

di Giovanni Coviello

A pochi mesi dalla campagna elettorale voci sempre più diffuse danno l’europarlamentare Lia Sartori (Forza Italia) come candidata della CdL. Lia è sicura di vincere Chi sarà il candidato-kamikaze del centrosinistra? Ecco i papabili per il rinnovo di Palazzo Trissino

Per l’ottantaduesimo editoriale di VicenzaPiù, una mia creatura a cui dedico tanto amore e poco tempo, visto che la mia redazione ha nel suo Dna l’amore per l’informazione ancora più di me, dovrei continuare a parlare di Serenissima, di Aim, di elezioni amministrative, di scontri fra avversari e, ovvio, tra pseudo amici. Ma stavolta passo. Per noia o per ottimismo? Scelgo il secondo motivo, visto che mentre scrivo dall’esilio (pallavolistico) di Imola splende un bel sole, freddo ma al tempo stesso caldo. Quindi non penso a quello (tanto) che Vicenza ha perso o sta perdendo (oltre alla mia “povera” squadra di A1, l’aeroporto, la fiera, la Centrale del latte, il primato economico, l’occupazione, …), ma a quello che c’è.

Il fallimento dell’aeroporto è il nuovo terreno di scontro della politica cittadina Mentre Calearo, Menarin e Sbalchiero si accusano a vicenda, lo scalo si avvia alla chiusura. Analisi di una vicenda con tanti colpevoli

da pagina 6

(continua a pagina 9)

Appalto Dal Molin, ai vicentini solo i subappalti

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Ora o mai più

(continua a pagina 3)

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Numero 82 - 1 dicembre 2007 Gli ultimi mesi del Dal Molin. Il racconto di cosa c’è dietro il tracollo, ormai inevitabile, dell’aeroporto civile: i ritardi di anni, l’ombra della speculazione, gli errori nella gestione.

Storia di una vicenda esplosa dopo la decisione di costruire a Sant’Antonino la nuova caserma Usa, ma che ha radici tutte vicentine.

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Una morte annunciata

Camera di Commercio, Calearo spacca Assindustria

Viale Milano, il “ghetto” si rifà il look

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Citylights, personaggi e costi del mensile del Comune

a pagina 3 Artemis: i poeti sono fra noi

a pagina 24

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Dal 10 settembre iniziano le nuove attività. Informazioni in segreteria. Tel 0444 924868 nido blu • acquacità • scuola nuoto • sincro • pallanuoto • acquagym • hydrogym • hydrobike • kiklos palestra

a pagina 4

a pagina 7

a pagina 5

a pagina 4

Emergenza rifiuti, incubo nuove discariche

Cineforum S. Marco, fine di un mito

Romano (Panel Data): “Dal Lago, candidato forte”

Recoaro, il rilancio delle terme si complica

a pagina 11, 21

a pagina 24

a pagina 8

a pagina 11

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La carta contro la Iannò

Numero 83 - 8 dicembre 2007 Alla vigilia dell’ultimo grande corteo contro la base Usa al Dal Molin il centrodestra locale – sindaco Hullweck in testa – e una parte dell’opinione pubblica – come l’Associazione Vetrine del centro storico della Iannò – chiedono il divieto di manifestare. Ma la Costituzione non lascia adito a dubbi: è un diritto che non si tocca.

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I retroscena del 2007

Numero 85 - 22 dicembre 2007 Racconto di un anno vissuto pericolosamente, fra intrallazzi, intrighi, scandali, inaugurazioni eccellenti e contestazioni internazionali. Da Aim al Dal Molin, dal nuovo teatro al conflitto fra l’ex compagine al timone di Assindustria e il duo Sartori-Galan, tutti i fatti più importanti del 2007. Che si trascinano sino ad oggi.

Aim, scoop sul piano gas

Numero 90 - 9 febbraio 2008 In esclusiva la pubblicazione del piano tenuto segreto per un anno che voleva regalare di fatto il comparto più ricco di Aim, il gas, a una cordata di privati con forti agganci nel salotto buono di Vicenza. Un colpaccio che ha fatto rizzare la coda di paglia di grandi media e politici locali.

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Anno 2 - Numero 83 - Sabato 8 dicembre 2007

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Anno 2 - Numero 85 - Sabato 22 dicembre 2007

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Panem et theatrum di Giovanni Coviello

Il 10 dicembre verrà inaugurato il nuovo Teatro di Vicenza opera di Gino Valle (e di Enrico Hüllweck), 63 anni dopo le bombe che distrussero il Verdi e l’Eretenio. Il 14 dicembre si discuterà in Tribunale l’istanza di fallimento di Aeroporti Vicentini, la società che gestisce l’aeroporto Dal Molin: società che probabilmente supererà l’impasse economico, ma molto difficilmente sopravviverà alle decisioni politiche, nazionali e locali, che hanno di fatto decretato da tempo la morte, dopo lunga agonia, dello scalo civile di Vicenza. Quello che si gloriava di essere stata la prima pista civile del Veneto e che ora cede le armi, è proprio il caso di dirlo, per il raddoppiamento della base Usa. Questi due fatti sono una delle chiavi di lettura della realtà attuale e delle prospettive future di Vicenza. (continua a pagina 3)

Vietato vietare 15 dicembre, nuovo corteo No Dal Molin: scatta l’allarmismo e Hüllweck e Schneck invocano la Costituzione per vietarlo.

Ma la Carta parla chiaro: il diritto di manifestare è più importante di quello allo shopping

da pagina 6

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Attacchi di Natale di Giovanni Coviello

Ho letto del nostro sindaco che, a pochi giorni dal Santo Natale, ha pensato bene di bacchettare (se non addirittura ‘scomunicare’) il Vescovo e la Diocesi per non aver vigilato su alcuni preti perché non manifestassero il sabato contro le tentazioni di guerra evocate dal Dal Molin, e poi, la domenica, distribuissero ai fedeli l’Eucarestia con le mani sporche di rosso, quello della vernice usata da alcuni manifestanti (anche secondo noi, comunque, scriteriati) per imbrattare il nuovo e sacro teatro. Se volessi fare polemica chiederei al nostro Sindaco (uscente) se preferirebbe che quei preti, magari manifestando prima a favore del raddoppiamento della base militare, distribuissero poi l’Eucarestia con le mani macchiate di un altro rosso, quello del sangue di chi da Vicenza parte per morire o per far morire, in nome di una pace che siamo stufi di sentire che debba essere protetta con la guerra. (continua a pagina 4)

VicenzaPiù augura buone feste a tutti i lettori.

Prossimo appuntamento in edicola

sabato 12 gennaio

L’ultimo cenone

Con il 2008 potrebbe cambiare l’assetto di potere in città: alle elezioni comunali di primavera si scontreranno le due cordate che si contendono il banchetto (Aim e Pat).

Cioè i vertici di Assindustria (con l’asse Dal Lago Pd-Carollo-Sinistra) e gli imprenditori dissidenti legati al duo Galan-Sartori

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di Giovanni Coviello

“Non ho mai nascosto di considerarmi molto più bravo come parlamentare che come amministratore”, ha dichiarato il sindaco uscente Enrico Hüllweck a chi gli chiedeva lumi sulle sue intenzioni di tornare in Parlamento dimettendosi da primo cittadino, sia pure a pochi mesi dalla scadenza naturale del suo quasi decennale mandato. Un mandato pieno di luci, per alcuni, e di ombre, per altri, come è normale che sia in questi casi. Ora, però, se l’attesa di atti teatralmente strabilianti a livello nazionale cresce da parte di quanti hanno esaltato le luci di un’amministrazione guidata da un amministratore che è il primo a considerarsi più bravo in altri compiti, aumenta in misura per lo meno paragonabile l’amarezza, diciamo così, di chi per anni ha condiviso in anticipo l’idea del Sindaco di essere più preparato altrove e con altre mansioni. (continua a pagina 3)

Anno 3 - Numero 90 - Sabato 9 febbraio 2008

Gas letale

Parole in libertà

Esclusivo: il piano di newco del gas Aim da cui è partita la crisi delll’ex municipalizzata di San Biagio.

Lo statuto societario, il progetto di business, gli interessi in campo.

Un’ipotesi tramontata un anno fa che rischiava di svendere a una cordata di privati locali il settore più redditizio della multiservizi da pagina 4

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Abalti (An): “A chi il presidente Aim? A noi!”

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Aim, Collini: “Il buco?

Peggio di quanto si pensi”

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Dietro la grandeur, i punti deboli del Pat

Don Sella: “Il Gesù 2007?

Uno sbandato”

a pagina 4

a pagina 5

a pagina 4

a pagina 3

Vicenza in crisi, tifosi contro Cassingena e nuovo stadio

Presidio Rosà, un film sul Veneto malato

Vigili in panne: pochi uomini, tanto lavoro

Passatempi di Natale: cronache vicentine alla Amici miei

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Albéra (Comitati): “Quante bugie sul Dal Molin civile” a pagina 3 Maddalene, un’oasi di verde.

Abbandonata

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Teatrino politico?

No, grazie.

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